Sostenibilità nella catena di fornitura Presentazione dei dati Ricerca 2013-2014 AILOG, ADACI e ALTIS Laura Maria Ferri LA RICERCA 2 Obiettivi 1. Quale è il livello di integrazione della CSR nella gestione della Supply Chain? 2. Quali sono i principali strumenti adottati? 3. Quali i principali benefici associati a tali strumenti? 3 Metodologia Il questionario Le fasi della Ricerca Prima parte – tutti i rispondenti Motivazioni e barriere all'integrazione della sostenibilità nella gestione della Supply Chain Fase 1 Definizione del modello di ricerca e analisi della Letteratura Seconda parte – solo la funzione acquisti Rilevamento delle pratiche realizzate e valutazione di rilevanza Fase 2 Individuazione dei parametri di valutazione del grado di integrazione della Sostenibilità nella Supply Chain. Terza parte – solo la funzione logistica Rilevamento delle pratiche realizzate e valutazione di rilevanza Fase 3 Raccolta dati tramite questionario online Fase 4 Analisi ed elaborazione dei dati raccolti 4 Il campione Nazionalità Estera 324 69 Italiana 255 0 100 200 300 Dimensione (n. dipendenti) Dimensione (fatturato) 13,9% >500mln 27,3% 20,2% 19,7% 100mln-500mln 16,3% 10-49 <10 4,5% 0,0% <500 mila 0,0% 7,9% 3,0% 10,0% 20,0% Italiana 30,0% Estera 30,6% 50-249 41,7% 45,5% 10mln-100mln 500mila-10mln 45,1% 49,3% >249 40,0% 40,6% 14,5% 5,8% 9,8% 4,3% 10,0% 20,0% 30,0% Italiana Estera 40,0% 50,0% 50,0% 5 I rispondenti Posizione 18,1% Alta Direzione 25,1% 49,0% Quadro 34,3% Impiegato 40,6% 0% 10% 20% Grandi imprese 30% 40% 50% PMI Funzione 38,0% 37,7% Acquisti Logistica 28,2% 33,3% Logistica Acquisti e Logistica 33,7% 29,0% Acquisti e Logistica 0,0% 10,0% Italiana 20,0% Estera 30,0% 40,0% 42,3% Acquisti 34,3% 37,6% 22,3% 43,4% 0% 20% Grandi imprese 40% PMI 6 UNO SGUARDO D'INSIEME: Motivazioni e barriere alla gestione sostenibile 7 La motivazioni – totale Miglioramento dei margini di profitto 10,6% 6,0% Aumento della sicurezza di processi/prodotti 13,4% Miglioramento dell'immagine aziendale 12,3% 16,9% Nuove opportunità di mercato 12,7% 14,1% Aumento della quota di mercato 13,7% Incremento del prezzo del prodotto 10,9% 20,4% Aumento delle vendite 18,3% Miglioramento della qualità 21,1% Riduzione dei costi 20,4% Miglioramento delle caratteristiche del prodotto 0% Non rilevante Poco rilevante 10% 19,7% Molto rilevante 11,3% 25,4% 10,6% 25,4% 15,1% 7,0% 30,3% 13,7% 5,6% 31,7% 50% 12,7% 18,0% 24,6% 40% 13,0% 12,7% 29,6% 26,4% 14,1% 20,4% 26,8% 28,9% 15,8% 20,8% 26,8% 27,1% 30% 17,6% 31,3% 23,6% 19,0% 18,0% 18,0% 22,9% 20,1% Rilevante 27,8% 26,8% 23,6% 20% 20,1% 26,4% 21,5% 24,3% 20,4% 26,1% 25,0% 21,1% 21,5% Miglioramento della produttività 30,6% 25,7% 25,4% Miglioramento dell'efficienza 30,3% 24,6% 13,4% 24,3% Differenziazione del prodotto sul mercato 24,6% 17,6% 16,5% Riduzione dei rischi sociali/ambientali 29,2% 16,5% 20,4% Riduzione dei rischi di non conformità ! 23,9% 60% 70% 12,7% 4,9% 80% 90% 100% Fondamentale L'immagine è ancora tra le principali motivazioni, ma le imprese iniziano a percepire nuovi benefici dalle politiche di gestione sostenibile della supply chain: competitività, sicurezza, differenziazione. 8 La motivazioni – per funzione 1. Aumento della quota di mercato 2. Aumento della sicurezza di processi/prodotti 1 15 4,0 2 3. Aumento delle vendite 3,0 14 4. Differenziazione del prodotto sul mercato 3 5. Incremento del prezzo del prodotto 2,0 13 4 1,0 6. Miglioramento dei margini di profitto 7. Miglioramento della produttività 0,0 12 5 8. Miglioramento della qualità 9. Miglioramento delle caratteristiche del prodotto 11 6 10. Miglioramento dell'efficienza 11. Miglioramento dell'immagine aziendale 10 7 9 Acquisti Logistica 8 Acquisti e logistica 12. Nuove opportunità di mercato 13. Riduzione dei costi Totale 14. Riduzione dei rischi di non conformità 15. Riduzione dei rischi sociali/ambientali ! 0,0: non rilevante; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale La funzione "Acquisti" conferma l'orientamento alla sicurezza e alla qualità di prodotti e processi. La funzione "Logistica" ha un'attenzione maggiore agli obiettivi di efficienza. La funzione "Acquisti e logistica" tende a considerare maggiormente obiettivi di qualità e immagine. 9 La barriere – totale Mancanza di cultura organizzativa orientata alla CSR 13,0% 16,9% 33,8% Costi 11,3% 10,6% Mancanza di conoscenze/competenze adeguate 10,6% Mancanza di integrazione strategica 12,0% Mancato supporto del top management 15,8% Diversità tra le leggi/standard esistenti 13,7% Difficile applicazione in contesti di lavoro informale 16,5% Mancanza di fornitori adeguati 14,4% 21,1% 25,7% 28,9% 18,3% 23,6% 21,1% 22,5% 12,7% 23,9% 30,6% 32,4% 22,2% 15,5% 26,8% 34,2% 21,1% 16,2% 11,6% 11,6% 11,3% 19,7% 8,5% 35,2% 20,8% 8,1% 32,7% 21,8% 7,7% 32,7% 22,9% 7,4% Opposizione da parte del fornitore 19,7% 29,9% 28,2% 16,2% 5,6% Problemi con la qualità di beni/servizi 20,4% 27,5% 30,6% 16,9% 4,6% 0% Non rilevante ! 37,0% 25,4% Mancato coordinamento interno tra le funzioni aziendali 20,1% Poco rilevante Rilevante 20% 40% Molto rilevante 60% 80% 100% Fondamentale I costi, la mancanza di cultura e supporto organizzativi e le scarse conoscenze specifiche limitano l'impegno all'integrazione della sostenibilità nella gestione della supply chain 10 La barriere – per funzione del rispondente 1 4,0 11 2 1. Costi 3,0 2,0 10 2. Difficile applicazione in contesti di lavoro informale o flessibile 3. Diversità tra le leggi/standard esistenti 4. Mancanza di conoscenze/competenze adeguate 3 1,0 5. Mancanza di cultura organizzativa orientata alla CSR 0,0 9 4 6. Mancanza di fornitori adeguati (per standard sociali/ambientali) 7. Mancanza di integrazione strategica 8 5 7 Acquisti 8. Mancato coordinamento interno tra le funzioni aziendali 9. Mancato supporto del top management 10. Opposizione da parte del fornitore Logistica 6 Acquisti e logistica 11. Problemi con la qualità di beni/servizi Totale 0,0: non rilevante; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale ! Tutte le funzioni sottolineano il bisogno di disporre di risorse – economiche e non – più adeguate e orientate alla sostenibilità La funzione "Acquisti", inoltre, rileva uno scarso supporto da parte del top management, mentre la funzione "Acquisti e logistica" ha difficoltà determinate dalla diversità di leggi e standard.. 11 La collaborazione con altre funzioni – totale Controllo qualità 19,7% 21,8% Alta Direzione 19,4% 22,9% Produzione 28,5% Internal Audit 31,3% Risorse umane 31,7% Ricerca e sviluppo 38,4% Marketing/Comunicazione 38,0% 0% ! 23,6% Saltuariamente 20% 19,0% 25,0% 12,7% 14,1% 9,9% 12,0% 15,8% 11,3% 11,3% 15,8% 16,2% 10,2%9,9% 25,4% 22,5% Abbastanza 19,4% 15,1% 14,4% 20,4% 27,5% 40% 23,9% 18,0% 18,3% 21,5% 47,9% Legale 19,0% 20,4% 36,6% CSR Mai 15,5% 18,0% 9,5% 8,8% 14,4% 60% Spesso 16,9% 8,1% 80% 100% Regolarmente La collaborazione con altre funzioni è ancora limitata. Interessante il coinvolgimento di "Controllo Qualità", "Alta Direzione", "Produzione" e "Internal Audit", e lo scarso dialogo con la funzione CSR. Percezione dello stretto legame con aspetti legati a prodotto e processo produttivo 12 La collaborazione – per funzione 1 4,0 9 1. Alta Direzione 2 3,0 2. Controllo qualità 2,0 3. CSR 1,0 8 3 4. Internal Audit 0,0 5. Legale 6. Marketing/Comunicazione 7 4 6 7. Produzione 8. Ricerca e sviluppo 5 9. Risorse umane Acquisti Logistica Acquisti e logistica Totale 0,0: mai; 1,0: saltuariamente; 2,0: abbastanza; 3,0: spesso; 4,0: regolarmente ! La funzione "Acquisti" tende a collaborare con Controllo Qualità e Internal Audit La funzione "Logistica" collabora soprattutto con Alta Direzione e Controllo Qualità La funzione "Acquisti e Logistica" collabora di più, soprattutto con Alta Direzione, Controllo Qualità, Produzione e Risorse Umane 13 Gli standard – totale BES 6001 0 DNV 10 Ecolabels 16 EICC 3 Fairtrade 3 FSC 11 ISO 26000 16 Responsibl… 14 SA8000 26 Sedex 4 UTZ ! 0 0 5 10 15 20 25 30 A conferma delle limitate conoscenze specifiche, il campione dimostra di non conoscere gli standard esistenti sul tema della sostenibilità nella supply chain. 14 Conclusioni L'integrazione della sostenibilità nella gestione della supply chain inizia a essere percepita come fattore strategico per il business La funzione "Acquisti" ha un orientamento più marcato a: – gestione dei rischi – protezione di prodotti e processi La funzione "Logistica" inizia a considerare i benefici in termini di efficienza dei processi La funzione "Acquisti e logistica" ha una visione più ampia e integrata dei vari aspetti L'ulteriore sviluppo del tema sembra essere legato soprattutto alla capacità di: – sviluppare e/o acquisire competenze specifiche – esplorare la relazione tra supply chain sostenibile e obiettivi strategici aziendali – incrementare la collaborazione interna su temi specifici 15 LA FUNZIONE ACQUISTI La selezione del fornitore 16 I criteri considerati – totale Certificazione ISO 9001 9,2% 3,1% 6,1% Assenza di pratiche dannose per l'ambiente 18,9% Certificazione ISO 14001 18,9% 37,3% 16,2% 44,3% 11,4% 22,8% 30,7% 10,5% 33,8% 13,2% 23,7% Assenza di pratiche discriminatorie 34,6% 14,0% 9,2% 20,2% 21,9% Pagamento del salario minimo ai dipendenti 36,0% 12,3% 10,5% 19,7% 21,5% Prossimità geografica dell'azienda fornitrice Certificazione OHSAS 14,0% 6,1%6,6% 22,8% Presenza del Bilancio Sociale 34,2% Presenza del Codice Etico 34,6% Pre-audit per verificare le condizioni di lavoro Azienda gestita da o che impiega categorie deboli Rispetto di elevati standard sociali nei processi di fornitura Possesso di tecnologie a basso impatto ambientale Possesso di un sistema di riciclo dei rifiuti 53,1% 14,9% 11,8% 24,1% 30,3% 11,4% 8,8% 16,2% 8,3% 15,8% 19,7% 36,4% 19,3% 33,3% 12,3% 13,2% 17,1% 19,7% 24,1% 10,5% 8,3% 31,1% 20,2% 25,9% 14,5% 7,5% 42,1% 24,6% 20,2% 13,6% 18,0% 23,2% 15,8% 25,4% 15,4% 30,7% 24,6% 11,8% 8,3% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% ! nessun fornitore; con evidenti problemi s/a; con generici rischi s/a; maggior parte dei fornitori; tutti Le certificazioni sono lo strumento più utilizzato per verificare la sostenibilità del fornitore in fase di selezione. Le imprese tendono a non considerare la rischiosità del fornitore in fase di selezione, a favore di un approccio più generale 17 I criteri considerati – per nazionalità 1 14 4,0 1. Certificazione OHSAS 2. Certificazione ISO 14001 3. Certificazione ISO 9001 2 3,0 13 3 4. Presenza del Codice Etico 2,0 5. Presenza del Bilancio Sociale 1,0 12 4 6. Assenza di pratiche discriminatorie 7. Pagamento del salario minimo ai dipendenti 0,0 11 5 8. Rispetto di elevati standard sociali nei processi di fornitura 9. Realizzazione di pre-audit per verificare le condizioni di lavoro presso il fornitore 10 6 9 7 8 Italiana Estera 11. Possesso di tecnologie a basso impatto ambientale 12. Possesso di un sistema di riciclo dei rifiuti Totale 0,0: nessun fornitore; 1,0: con evidenti problemi s/a; 2,0: con generici rischi s/a; 3,0: maggior parte dei fornitori; 4,0: tutti ! 10. Assenza di pratiche dannose per l'ambiente 13. Azienda gestita da o che impiega categorie deboli (minoranze etniche, diversamente abili, ecc.) 14. Prossimità geografica dell'azienda fornitrice (es. Km zero, fornitori locali, ecc.) Le imprese estere pongono maggiore attenzione agli aspetti sociali e ambientali in fase di selezione, anche se prediligono criteri più specifici rispetto alla verifica della presenza di certificazioni. Le imprese italiane, al contrario, valutano positivamente la presenza di certificazioni, soprattutto le ISO, mentre utilizzano meno criteri ad-hoc. 18 LA FUNZIONE ACQUISTI La definizione del contratto 19 Le clausole inserite – totale Accettazione di audit da parte dell'azienda/parte terza 22,0% Accettazione e rispetto del Codice Etico aziendale 33,2% Rispetto dei Diritti Umani e del Lavoratore 31,4% 13,0% 5,4% 44,8% 33,6% 13,9% Adozione di standard/certificazioni internazionali su temi ambientali 33,2% 16,1% 44,4% 0% nessun fornitore; con evidenti problemi s/a; 20% 32,7% 19,7% 28,7% 10,3%4,9% 17,5% Adesione alle politiche ambientali aziendali Adesione alle politiche aziendali su temi sociali ! 8,1% 5,8% 6,3% 27,4% 9,9% con generici rischi s/a; 60% 18,8% 24,7% 15,7% 7,2% 40% 22,4% 16,1% 17,9% 80% 14,8% 100% maggior parte dei fornitori; tutti L'inserimento di clausole legate alla sostenibilità nel contratto è uno strumento ancora poco utilizzato dalle imprese. La maggior parte vincola il fornitore all'accettazione di audit e del Codice Etico, mentre poche imprese definiscono requisiti su temi/aspetti specifici. 20 Le clausole inserite – per nazionalità 1 4,0 3,0 1. Rispetto dei Diritti Umani e del Lavoratore 6 2 2,0 2. Adesione alle politiche ambientali aziendali 1,0 3. Adozione di standard/certificazioni internazionali su temi ambientali 0,0 4. Accettazione di audit da parte dell'azienda/parte terza 5. Accettazione e rispetto del Codice Etico aziendale 6. Adesione alle politiche aziendali su temi sociali 5 3 4 Italiana Estera Totale 0,0: nessun fornitore; 1,0: con evidenti problemi s/a; 2,0: con generici rischi s/a; 3,0: maggior parte dei fornitori; 4,0: tutti ! Le imprese estere utilizzano in modo molto più diffuso clausole sociali/ambientali a integrazione del contratto, soprattutto per vincolare all'accettazione di audit e Codice Etico. 21 LA FUNZIONE ACQUISTI La gestione della relazione con il fornitore 22 Gestione degli aspetti sociali – totale Attività informativa ai fornitori circa i benefici di politiche e pratiche sociali 59,2% Corsi di formazione/seminari su aspetti sociali per i fornitori 78,1% Aiuto ai fornitori per la definizione di politiche sociali 61,7% Progetti di monitoraggio sociale condivisi con competitor su fornitori comuni 7,5% 11,4% 7,5% 13,4% 6,0% 10,0% 5,0% 8,5% 2,0% 77,1% Supporto alla definizione e realizzazione di piani di rientro sociale in caso di non conformità 8,0% 5,5%7,0% 2,5% 62,7% 0% ! 18,9% 6,0% 10,0% 74,6% Audit sociale svolto da organizzazioni terze (enti di certificazione, ONG, ecc.) con evidenti problemi s/a; 15,9% 9,0% 10,4% 3,5% 57,7% Audit sociale svolto direttamente da funzioni aziendali 20% 5,5% 8,5% 6,5%6,5%0,5% 61,2% Pressioni verso i fornitori per l'adozione di politiche sociali nessun fornitore; 11,4% 8,0% 15,9% 16,4% 6,0%10,0% 40% con generici rischi s/a; 60% 80% 5,0% 100% maggior parte dei fornitori; tutti Gli aspetti sociali sono scarsamente oggetto di attività a favore del fornitore. In molti casi gli sforzi si concentrano nei confronti di fornitori con evidenti problemi sociali/ambientali. 23 Gestione degli aspetti sociali – per nazionalità 1 4,0 3,0 8 2 2,0 3. Aiuto ai fornitori per la definizione di politiche sociali 1,0 7 1. Attività informativa verso i fornitori circa i benefici di politiche e pratiche sociali 2. Corsi di formazione e seminari su aspetti sociali per i fornitori 4. Pressioni verso i fornitori per l'adozione di politiche sociali 3 5. Audit sociale svolto direttamente da funzioni aziendali 0,0 6. Progetti di monitoraggio sociale condivisi con competitor su fornitori comuni 6 4 5 Italiana Estera Totale 7. Audit sociale svolto da organizzazioni terze (enti di certificazione, ONG, ecc.) 8. Supporto alla definizione e realizzazione di piani di rientro sociale in caso di non conformità 0,0: nessun fornitore; 1,0: con evidenti problemi s/a; 2,0: con generici rischi s/a; 3,0: maggior parte dei fornitori; 4,0: tutti ! La realizzazione di attività a supporto del fornitore sui temi sociali sono poco diffuse tanto tra le imprese italiane quanto tra quelle estere. Queste ultime, tuttavia, tendono a spingere di più il fornitore a sviluppare e adottare politiche sociali e a realizzare audit mirati direttamente. 24 Gestione degli aspetti ambientali – totale Attività informativa verso i fornitori circa i benefici di politiche e pratiche ambientali 51,7% Corsi di formazione e seminari su aspetti ambientali per i fornitori 75,1% Aiuto ai fornitori per la definizione di politiche ambientali Pressioni verso i fornitori per l'adozione di politiche ambientali 46,8% Audit ambientale svolto direttamente da funzioni aziendali 45,3% 10,9% 16,4% 7,5% 10,0% 8,0%5,5% 1,5% 58,2% 15,9% 10,0% 11,9% 21,4% 19,9% 7,5% 10,9% 4,0% 16,9% 7,5% 16,4% 7,5% Progetti di monitoraggio ambientale condivisi con competitor su fornitori comuni 75,6% 8,0% 5,0% 9,0% 2,5% Audit ambientale svolto da organizzazioni terze (enti di certificazione, ONG, ecc.) 73,6% 9,0% 10,0% 6,0%1,5% Supporto alla definizione e realizzazione di piani di rientro ambientale in caso di non conformità 55,7% 0% nessun fornitore; ! 13,4% con evidenti problemi s/a; 20% 15,9% 9,0% 12,9% 40% con generici rischi s/a; 60% 80% 6,5% 100% maggior parte dei fornitori; tutti Gli aspetti ambientali sono maggiormente oggetto di attività a supporto del fornitore, soprattutto audit, pressioni per l'adozione di politiche specifiche e attività informativa. Approcci collaborativi sono ancora scarsamente considerati. 25 Gestione degli aspetti ambientali – per nazionalità 1 1. Attività informativa verso i fornitori circa i benefici di politiche e pratiche ambientali 4,0 3,0 8 2 2,0 2. Corsi di formazione e seminari su aspetti ambientali per i fornitori 3. Aiuto ai fornitori per la definizione di politiche ambientali 1,0 4. Pressioni verso i fornitori per l'adozione di politiche ambientali 7 3 0,0 5. Audit ambientale svolto direttamente da funzioni aziendali 6. Progetti di monitoraggio ambientale condivisi con competitor su fornitori comuni 6 4 5 Italiana Estera Totale 7. Audit ambientale svolto da organizzazioni terze (enti di certificazione, ONG, ecc.) 8. Supporto alla definizione e realizzazione di piani di rientro ambientale in caso di non conformità 0,0: nessun fornitore; 1,0: con evidenti problemi s/a; 2,0: con generici rischi s/a; 3,0: maggior parte dei fornitori; 4,0: tutti ! Anche in merito agli aspetti ambientali si nota un maggiore impegno delle imprese estere, anche in questo caso attente a far sì che il fornitore sviluppi proprie politiche e accetti audit aziendali. 26 Conclusioni – Acquisti Approccio orientato alla gestione del rischi, come dimostrato anche dal fatto che l'attività di audit è la principale pratica adottata dalle imprese Relazione di fornitura basata sulla power dependence piuttosto che sulla collaborazione con li fornitore Impegno focalizzato sulla fase di selezione del fornitore, mentre scarsa è l'integrazione della sostenibilità nelle fasi successive del processo di acquisto Integrazione della sostenibilità come rispetto di standard, piuttosto che come opportunità di innovazione Valutazione della rischiosità del fornitore ancora poco considerata, per cui prevale l'adozione di pratiche uguali per tutti Percezione maggiore della rilevanza degli impatti ambientali rispetto a quelli sociali 27 LA FUNZIONE LOGISTICA La gestione dei depositi e dei trasporti 28 La gestione dei depositi – totale Riorganizzazione del network dei depositi per ottimizzare i percorsi Soluzioni ecologiche presso i depositi per ridurre le emissioni in aria Soluzioni ecologiche presso i depositi per ridurre l'utilizzo di energia Soluzioni ecologiche presso i depositi per ridurre l'utilizzo di acqua Soluzioni ecologiche presso i depositi per altri obiettivi ambientali 26,5% 13,8% 42,5% 22,1% 17,1% 24,9% 19,9% 45,9% 32,0% 22,1% 15,5% 22,7% 17,1% 7,7% 22,1% 18,2% 21,0% 15,5% 14,9% 15,5% 9,9%7,7% 21,5% 12,2% 11,6% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% non utilizzati; ! poco rilevante; rilevante; molto rilevante; fondamentale Risparmio energetico e ottimizzazione dei percorsi sono temi considerati importanti per una buona gestione dei depositi dalla maggioranza del campione. 29 La gestione dei depositi – per dimensione 1 4,0 1 4,0 3,0 1. Riorganizzazione del network dei depositi per ottimizzare i percorsi 3,0 2,0 2 2. Soluzioni ecologiche presso i depositi per 2,0 1,0 5 5 2 1,0 0,0 ridurre le emissioni in aria 3. Soluzioni ecologiche presso i depositi per ridurre l'utilizzo di energia 0,0 4. Soluzioni ecologiche presso i depositi per ridurre l'utilizzo di acqua 4 3 4 PMI PMI 5. Soluzioni ecologiche presso i depositi per altri obiettivi ambientali 3 Grande impresa Grande impresa Totale Totale 0,0: non utilizzati; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale ! Le grandi imprese sono in generale più attente alla gestione "ecologica" dei depositi. Tuttavia, confermano la rilevanza dei temi del risparmio energetico e della gestione ottimale dei percorsi. 30 La gestione dei trasporti – totale Calcolo del carbon footprint durante i processi distributivi Ottimizzazione dei percorsi interni per ridurre le emissioni in aria Ottimizzazione dei percorsi esterni per ridurre le emissioni in aria Utilizzo di mezzi di trasporto con combustibili ecologici Utilizzo di trasporto su rotaia/trasporto intermodale/modalità di trasporto più ecologiche 54,1% 28,7% 31,5% 45,3% 49,2% 16,6% 21,0% 17,7% 19,9% 23,8% 23,8% 17,1% 16,0% 6,1% 7,2% 17,7% 12,7% 14,9% 12,2% 15,5% 12,2%3,3% 16,0% 11,6% 6,1% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% non utilizzati; ! poco rilevante; rilevante; molto rilevante; fondamentale La sostenibilità nella decisione delle modalità di trasporto è principalmente considerata nella definizione dei percorsi interni e esterni. Mancano ancora considerazioni più ampie relative alla misurazione dell'impatto ambientale dell'intero processo distributivo e all'utilizzo di modalità di trasporto alternative. 31 La gestione dei trasporti – per dimensione 1,0 4,0 1. Calcolo del carbon footprint durante i processi distributivi 3,0 2,0 5,0 2,0 1,0 2. Ottimizzazione dei percorsi interni per ridurre le emissioni in aria 3. Ottimizzazione dei percorsi esterni per ridurre le emissioni in aria ,0 4. Utilizzo di mezzi di trasporto con combustibili ecologici 4,0 PMI 3,0 Grande impresa 5. Utilizzo di trasporto su rotaia/trasporto intermodale/modalità di trasporto più ecologiche Totale 0,0: non utilizzati; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale ! Le grandi imprese misurano la propria carbon footprint lungo i processi distributivi e tendono a considerare possibili modalità di traporto intermodale alternative. Le PMI, invece, utilizzano di più mezzi di trasporto ecologici. Sugli altri temi il campione è abbastanza allineato. 32 LA FUNZIONE LOGISTICA La logistica di ritorno e il packaging 33 La logistica di ritorno – totale Recupero del prodotto a fine vita 35,9% Recupero dell'imballaggio 20,4% Logistica di ritorno (backhaul) 11,0% 35,9% 16,0% 23,2% 17,1% 18,2% 15,5% 25,4% 20,4% 14,4% 19,9% 16,0% 10,5% 0% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% non utilizzati; ! poco rilevante; rilevante; molto rilevante; fondamentale La logistica di ritorno è un'area abbastanza diffusa in tutto il campione, in relazione soprattutto al tema del recupero dell'imballaggio. Le altre soluzioni sono comunque considerate rilevanti dalla maggioranza delle imprese coinvolte. 34 1 – per dimensione La logistica di ritorno 4,0 3,0 1 4,0 2,0 3,0 1,0 2,0 0,0 1,0 1. Recupero del prodotto a fine vita 2. Recupero dell'imballaggio 0,0 3 2 3 2 PMI Grande impresa 3. Logistica di ritorno (backhaul) Totale 0,0: non utilizzati; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale PMI ! Grande impresa Totale Le grandi imprese si distinguono per un maggior impegno nell'adozione di soluzioni per il recupero del prodotto a fine vita, mentre le PMI lavorano soprattutto per il recupero dell'imballaggio. 35 Il packaging – totale Eco-label 42,5% Riduzione dell'imballaggio 14,9% Miglioramento o ridisegno del packaging 25,4% 0% non utilizzati; ! 16,0% 19,3% 22,7% 19,9% 23,2% 13,3% 5,0% 26,0% 17,1% 19,9% 22,1% 12,7% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% poco rilevante; rilevante; molto rilevante; fondamentale Le imprese tendono a lavorare per ridurre il packaging, piuttosto che per migliorarne le caratteristiche. 36 Il packaging – per dimensione 1 4,0 3,0 1 4,0 2,0 3,0 1,0 2,0 0,0 1,0 1. Eco-label 2. Riduzione dell'imballaggio 0,0 3. Miglioramento o ridisegno del packaging 3 2 3 2 PMI Grande impresa Totale 0,0: non utilizzati; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale PMI ! Grande impresa Totale Non si notano particolari differenze tra imprese di diverse dimensioni. 37 LA FUNZIONE LOGISTICA Gli aspetti sociali 38 Gli aspetti sociali – totale Corsi di guida sicura per gli autisti Formazione sulla salute e sicurezza 53,0% 5,5% 3,9% 26,0% Collaborazione con cooperative sociali 42,0% 0% non utilizzati; ! 9,4% 15,5% 16,6% 19,9% 10,5% 11,6% 48,1% 16,6% 16,0% 5,5% 10% 20% 30% 40% 50% 60% 70% 80% 90% 100% poco rilevante; rilevante; molto rilevante; fondamentale I possibili impatti sociali sono ancora poco considerati e la gestione si limita a quanto previsto dalla legge, senza proporre approcci più ampi e innovativi. 39 Gli aspetti sociali – per dimensione 1 4,0 3,0 4,0 1 2,0 3,0 1,0 2,0 1. Corsi di guida sicura per gli autisti 0,0 1,0 2. Formazione sulla salute e sicurezza 3. Collaborazione con cooperative sociali 0,0 3 2 3 2 PMI Grande impresa Totale 0,0: non utilizzati; 1,0: poco rilevante; 2,0: rilevante; 3,0: molto rilevante; 4,0: fondamentale PMI ! Grande impresa Totale Anche l'analisi per dimensione conferma la scarsa attenzione agli impatti sociali dell'attività logistica. 40 Conclusioni – Logistica Approccio strategico scarsamente definito, ancora legato prevalentemente a obiettivi reputazionali, anche iniziano a emergere benefici in termini di efficienza dei processi Prevalenza degli aspetti ambientali su quelli sociali, ancora poco compresi e "sfruttati" Impegno focalizzato sulla riduzione delle emissioni lungo i percorsi distributivi e del packaging, mentre più limitata è l'adozione di soluzioni alternative ai tradizionali sistemi distributivi e di trasporto 41 CONSIDERAZIONI CONCLUSIVE 42 Considerazioni conclusive – 1 Possibilità di sviluppare le opportunità in termini di differenziazione e miglioramento dei processi (soprattutto per la logistica): diffondere l'integrazione di criteri sociali e ambientali lungo tutta la catena di fornitura sviluppare le conoscenze specifiche dei manager, al fine di fornire strumenti e competenze adeguate favorire la collaborazione tra le funzioni aziendali, per facilitare l'individuazione di nuove opportunità lungo il processo produttivo sfruttare le opportunità derivanti dalla collaborazione anche con altre organizzazioni che lavorano nello stesso territorio, nello stesso mercato o con gli stessi fornitori 43 Considerazioni conclusive – 2 Necessità di "recuperare il tempo perso" sui temi sociali, facilitandone l'integrazione nelle operazioni di gestione della catena di fornitura: supportare lo sviluppo di strumenti e approcci innovativi che permettano il riconoscimento dell'impegno dell'impresa da parte del mercato e degli stakeholder facilitare l'omogeneizzazione degli standard sociali al fine di facilitare la loro integrazione lungo i processi di gestione della supply chain favorire lo sviluppo di progetti collaborativi per la condivisione di costi, conoscenze e standard 44
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