Giugno - Parrocchia di Sarnico Bergamo

SOMMARIO
ORARIO SANTE MESSE
1 Copertina: Festa dell'Oratorio - Foto Andrea Bonassi
2 Sommario - Orario Sante Messe - Numeri telefonici
3 Il gruppo Missionario - foto Civis
4 Editoriale: Una nuova melodia, la sete dell'infinito
6 Calendario e numeri utili
7 Suor Tarcisia: la gioia di essere se stessa
8 Piè sospinto e mano tesa
9 Riflettiamo: Capire gli anziani
10 Chiesa Universale
12 Chiesa Diocesana
14 Dottorato a don Giuseppe
16 Riflettiamo: Gioia e bellezza del Vangelo
18 Grazie! Arrivederci a settembre
20 Insediata la nuova Amministrazione Comunale
22 I volti di Sarnico: Battista Bellini (Villa)
23 Il valore di un sorriso - Il comm. Gianfranco Gaspari
24 ASD Judo Sarnico
25 L'Arcobaleno
26 AVIS: Assegnate le borse di studio 2013-2014
28 Fotocronaca
30 I fatti di Sarnico del 1862
32 Associazione Anziani e Pensionati
33 Poesie di Gianfranco Gaspari
34 Successo di "Sarnek che gregna"
35 Ada che ta ede: una commedia surreale
36 La sala d'attesa dei medici
37 I Canterini del Sebino: In ...canto a luglio
38 Il "Case manager" come risposta ai bisogni del malato
40 La saga dei balconi fioriti
41 1977: Classe di ferro
42 "Il Battello" contro ogni pregiudizio
44 Come eravamo
46 Estate a Sarnico: Mese di luglio 2014
48 Far rinascere il sorriso di Monica
49 Anagrafe parrocchiale
52 Foto storica: Ol Vergine, al secolo Angelo Buelli
Festivo
ore 8.00 (Parrocchia) - 9.00 (Ospedale)
10.30 -18.00 - 20.00 (Parrocchia)
Feriale 8.00 - 16.00 - 20.00 (Parrocchia)
Vigilia di Festa
ore 18.00 (Stella Maris) - ore 20.00 (Parrocchia)
Funerali
ore 16.15 (luglio e agosto)
Il prossimo numero de “il Porto” sarà in distribuzione da sabato
26 Luglio 2014. Si raccomanda l'invio degli articoli in word e delle
immagini in Jpeg ad alta risoluzione, entro e non oltre lunedì 14
Luglio 2014, a [email protected] o la consegna presso la casa parrocchiale. Il materiale pervenuto oltre il
limite stabilito non potrà essere pubblicato se non nel mese successivo. Grazie per la collaborazione.
GIUGNO
2014
Direttore responsabile: Giuseppe Valli - Amministrazione: don Luciano Ravasio - Casa parrocchiale:
Autorizzazione Tribunale di Bergamo n. 1 del 14.01.1971
Stampa e inserzioni pubblicitarie: Tipografia Sebina Sarnico - Tel. 035 910 292
Redazione: don L. Ravasio, don L. Fumagalli, don G. Fiorentini, M. Dometti (Civis), R. Gusmini e S. Marini.
Collaboratori: don V. Salvoldi, A. Arcangeli, P.L. Billi, G.Cadei, C. Casati, G. Dossi, E. Frattini, G. F. Gaspari, P. Gusmini, R. Modina.
Progetto grafico: Studio Példy
Ufficio abbonamenti: Segreteria Casa parrocchiale : Tel. 035 4262490
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Parrocchia
035 4262490
don Luciano
348 9049113
Oratorio
035 912 078
don Loris
328 3932361
don Giuseppe 347 2659420
Sacrista
339 2087660
Centro pr. ascolto 035 910916
Sala Giochi (Meulì) 035 912107
Cine Junior
035 910916
Centro Quader 035 912420
Centro Famiglia 035 911252
Sito web: www.parrocchiasarnico.it
E-mail sito:
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Sito C.SI.: www.csioratoriosarnico.it
E-mail C.S.I.: [email protected]
E-mail de “ilPorto:
[email protected]
E-mail parroco: [email protected]
E-mail don Loris: [email protected]
E-mail don Giuseppe: [email protected]
E-mail sacrista: [email protected]
c/c postale Parrocchia: 49089303
Sito web Oratorio:
http://oratorio.parrocchiasarnico.it
Il Gruppo Missionario - a destra il giornalista Angelo Onger -
EDITORIALE
a cura del parroco
don LUCIANO RAVASIO
UNA NUOVA MELODIA:
LA SETE
DELL’INFINITO
La musica ha sempre suscitato in me emozioni diverse e mi ha aiutato a respirare la vita in
modo ampio e profondo nello stesso tempo.
Mi ha molto colpito in questo periodo l’ascolto di una
sinfonia incompiuta di Anton Bruckner per il suo continuo fraseggio fino alle ultime note dell’ADAGIO: lo
stesso direttore d’orchestra sulle ultime note ha alzato
la mano all’uditorio in segno di un affascinante silenzio.
Allora mi ha sorpreso e nella mia ricerca di senso ho
trovato il titolo assegnato da Buckner: la sua nona sinfonia ha una dedica speciale: "per l'amato Dio " in tedesco
"dem lieben Gott". E il suo primo movimento porta il
titolo: “misterioso”.
Per capire la vita occorre “respirarla” e non lasciarsi affannare in un’asma che rischia di toglierti il respiro e non
lasciarti vivere; si scopre allora che la bellezza dell’infinito
è a tua disposizione solo che ti chiede lo spazio e il tempo per riuscire a “gustarla”.
È l’Amore ricco di speranza che ci deve incalzare, non un
amore qualsiasi, ma un amore intelligente che, interiorizzando e riflettendo, sa gustare il sapore del “dono” prima
ancora della risposta che si riceve… Noi invece corriamo sempre e andiamo subito al finale che è la risposta
che l’altro può o non può dare e si sente dire: “Dopo
tutto quello che ho fatto per lui…” oppure frasi frettolose come “Non lo amo più!”… perdendo addirittura la
gioia del proprio dono e del proprio cuore che devono
diventare il vero dono. La gioia nasce dalla consapevolezza: l’amore vuole sempre capire meglio per vedere come
meglio servire e donare… la risposta dell’altro diventa
solo una conseguenza.
Ma poi la sinfonia è una melodia che ti lascia andare avanti: ho avuto una delle mie amarezze da giovane quando
mi hanno obbligato a vedere (più che sentire) la nona
sinfonia di Beethoven su un testo di Friedrich Nietzsche
con un balletto grandioso che poi esplode per l’Inno alla
Gioia… ma per me è stato un imbrigliare lo spirito…
4 - IL PORTO GIUGNO 2014
Sono contento per la melodia
che porto nel mio cuore, fatta
dall’orchestra di ogni vostra
voce e di ogni dolore condiviso
e di ogni gioia di cui mi avete
fatto partecipe.
Il finale di questa sinfonia lascia sempre aperta
l'attesa dell'altrove e quindi (per Bruckner non
c'era dubbio) dell'aldilà, sicché l'ascesa della
Nona, nei suoi colori e nelle sue linee verticali,
verso l'azzurro cupo di un cielo notturno, è un'ascesa bagnata di rugiada per far sbocciare il fiore
nuovo dell’amore ogni mattino, a ogni svolta che
la vita ci dona.
Allora è importante anche che il Parroco, che
pure è un vero Padre nella comunità, avendo generato tanti figli mediante il sacramento del Battesimo, non va via, e Dio, che provvede ai suoi
figli, non ci lascia mai “orfani”, ma passa il testimone perché qualcuno possa essere adulto nella fede e partecipi attivamente alla comunità. Le
Anno 2013 - Compleanno di don Luciano - Foto Silvano
famiglie che si formeranno, possano creare nuovi
spazi, nuove vite e offrire nuove energie che il
nuovo parroco, don Vittorio, porterà con sé dal
suo cuore di pastore e guida.
È come una sinfonia incompiuta in cui la bellezza
del finale dipende in gran parte da quanto sei riuscito fin qui ad assaporare con l’impegno di dare
il meglio di te stesso perché il bene e l’amore
hanno una forza inarrestabile. Bisogna raccogliere anche la sfida per far vedere che è possibile
l’amore, che è una speranza piena di certezza
quella di rendere grazie al Signore e di mettere il
titolo alla propria sinfonia, dove ogni nota (cioè
ogni giornata) trova l’armonia con l’attenzione
anche agli altri strumenti scelti da Dio per rende-
re più bello il mondo. Forse il Signore si aspetta proprio
che possiate “gustare” una nuova primavera con l’entusiasmo e la forza trascinante di don Vittorio…
Sono contento per la melodia che porto nel mio cuore,
fatta dall’orchestra di ogni vostra voce, di ogni dolore
condiviso e di ogni gioia di cui mi avete fatto partecipe,
anche se ho l’impressione che sia una sinfonia incompiuta
perché avrei voluto ancora far risuonare il mio cuore con
il vostro.
Aspetto che scriviate con don Vittorio una bella sinfonia
e poi invitatemi ad ascoltarla per respirare con voi la gioia
di essere amati da un Dio che non si ferma mai e che sa
scrivere le sue nuove melodie con le nostre piccole note
correggendo anche quelle un po’ stonate dalla vita.
Uniti in un Amore sempre più grande!
IL PORTO GIUGNO 2014 - 5
LUGLIO 2014
MAR01 ore 20.00 S. Messa nella chiesetta di Fosio
GIO 03 ore 20.00 S. Messa nella chiesetta di Castione
SAB 05 ore 18.00 S. Messa a Stella Maris
DOM 06 ore 10.30 S. Messa pro populo
LUN07 ore 20.00 S. Messa al cimitero
ore 21.00 Concerto lirico sul sagrato
MAR 08 CRE del Vicariato al lido Nettuno
MER 09 ore 21.00 Incontro genitori dei battezzandi
SAB 12 ore 20.45 Concerto e presentazione libro della chiesa
DOM13 ore 10.30 Battesimi comunitari
MER 16 ore 16.45 Redazione de "il Porto"
VEN 18 Fine del CRE
SAB 19 ore 16.00 Matrimonio
ore 22.00 Processione Stella Maris accompagnata dalle barche
NUMERI UTILI
UFFICI COMUNALI
tel. 035 924111 - fax 035 924165
DOM20 ore 10.30 S. Messa sul molo
Piazza Giovanni XXIII
Campo Scuole Medie a Gandellino
fino al 30 luglio
MER 23 ore 20.00 Ufficio Comunitario
DOM 27 ore 15.00 Associazione Santo Rosario
PROTEZIONE CIVILE
Sede operativa: tel. 035 911893
Responsabile operativo: tel. 338 5467160
e.mail: [email protected]
Uffici Amministrativi (anagrafe)
tel. 035 924126
da lunedì a venerdì 9.00 -12.30
lunedì martedì giovedì 17.30 -18.30
Ufficio Tecnico Comunale
Urbanistica/Edilizia Privata tel. 035 924145
Lavori Pubblici/manutenzione tel. 035 92414
Polizia municipale tel. 035924 114 - 335 5454846
da lunedì a venerdì 9.00-12.30 /15.00 - 18.00
Ufficio assistente sociale tel. 035 924152
lunedì 17.30-18.30 mercoledì/giovedì 9.00 12.30
Ufficio tributi tel. 035 924112
mercoledì
venerdì
9.00 -12.30 giovedì 17.30-18.30
6 lunedì
- IL PORTO
GIUGNO
2014
EMERGENZA
Ambulanza - Carabinieri - Vigili del fuoco - Polizia: tel. 112
Caserma Carbinieri: tel. 035 910031
Guardia medica: tel. 035 914553
Ospedale: 035 3062111
Farmacia: 035 910152
orari 8.30-12.30 / 15.30-19.30
BIBLIOTECA COMUNALE
tel. 035 912134 lunedì chiuso
Martedì 14.30-19.00 Mercoledì 15.00-19.00
Giovedì 09.00-12.30 15.00-19.00 Venerdì 15.00-19.00
Sabato 09.00-12.30 / 15.00-17.00
SUOR TARCISIA DEL SS. SACRAMENTO
LA GIOIA DI ESSERE SE STESSA
Il Parroco con il giornalista Angelo Onger
Presentato il libro di Nicola Gori
«Cantate con me il Magnificat, poiché tra le figlie di S. Teresa
spicca una bella margherita che canta il suo gloria in cielo con tutti
i nostri santi carmelitani: suor Tarcisia.
Siamo state fortunate a viverle accanto. La piccola, modesta carmelitana ci ha insegnato che lo Spirito Santo di Dio non è soltanto
amore, penitenza, sacrificio, pace, ma anche e soprattutto gioia!
L’Amore irradia gioia quando riceve… e quando dà. Suor Tarcisia
ci ha ricordato che la vera carmelitana non deve avere l’aria mesta
e l’aspetto triste, grave, ma che deve sempre considerare la vita
come un dono di Dio: esprimere sempre gioia nei suoi contatti col
prossimo, consorelle o altri. Aveva capito che il sorriso e la battuta
scherzosa rinfrancano i cuori in ogni situazione.
Riassumendo possiamo dire che Tarcisia aveva messo in pratica
nella sua vita i principali insegnamenti della nostra santa Madre
Teresa».
a cura di
CIVIS
EVENTI
Venerdi 13 giugno nel corso dell'incontro di riflessione e di convivialità presso la chiesetta degli alpini, è stato presentato il libro del
giornalista dell'Osservatore romano Nicola Gori: "Suor Tarcisia del
Ss. Sacramento - Missionaria della gioia". Una biografia, ma no solo,
di Petronilla (Nilla) Cinoni, nata a Sarnico il 23 novembre 1919.
Ma perché un grande giornalista come Gori, laureato in lingue e letterature straniere presso l’Università di Firenze, collaboratore con
la cattedra di letteratura spagnola della facoltà di lettere e filosofia,
redattore dell’Osservatore Romano e studioso appassionato degli
autori mistici, si è interessato ad una monaca genuina aperta agli altri
e alla gioia, una creatura limpida e schietta senza infingimenti?
Per saperlo bisogna fare un passo indietro al 5 agosto 1988 quando
suor Tarcisia scrisse al direttore de “L’Osservatore Romano”, professor Mario Agnes, chiedendogli di pubblicare il discorso di Paolo
VI pronunciato nel corso dell’udienza del 29 novembre 1972. In
quell’occasione il Pontefice presentò ai fedeli il mistero dello Spirito
Santo. In una breve lettera di accompagnamento spiegò le ragioni di
quella richiesta che poteva sembrare un po’ audace, ma che ebbe
accoglienza favorevole, tanto che l’allora direttore pubblicò integralmente il testo di Paolo VI insieme con le parole di suor Tarcisia.
Nacque così dal giorno della pubblicazione del testo di Paolo VI, un
forte legame tra l’umile monaca di Haifa e il direttore del quotidiano
del Papa. Un rapporto che durerà fino alla sua morte, intessuto di
sacrificio, di preghiera, di ascolto, di amicizia profonda. Un legame
alimentato quotidianamente dalla lettura del giornale da parte di
suor Tarcisia, ma si trattava di una lettura appassionata, amorosa,
coinvolgente, che le permetteva di rimanere al corrente delle vicende e della vita della Chiesa, partecipando così con tutta se stessa ad
edificarla.
Il libro è stato presentato dal giornalista Angelo Onger che ha riferito divertenti aneddotti che hanno fatto sorridere e commuovere i
presenti che, ascoltando il racconto, hanno avuto l’impressione che
suor Tarcisia non si sia fatta monaca per sfuggire alla mediocrità di
una vita senza prospettive; la vita mondana le piaceva e la gratificava,
ma a un certo punto ha sentito la chiamata e ha deciso di lasciare
tutto per darsi solo a Dio; è questo che le ha donato la gioia.
Il libro è disponibile presso la casa parrocchiale.
UN'AMICIZIA PREZIOSA
Queste parole scritte in una lettera spedita da Sydney il 31 agosto
2004 alle Carmelitane scalze di Haifa da Maria Capodieci, più di
ogni altra cosa illustrano la figura di questa nostra concittadina.
Una vita spesa per Cristo all’interno dell’Ordine.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 7
LITURGIA
a cura di
DON GIUSEPPE FIORENTINI
PIÈ SOSPINTO
E MANO TESA
Il rito della porta
«Ite, missa est», "Andate, è la missione": così si conclude la Liturgia
domenicale, «culmine e fonte» della nostra vita terrena.
Dice infatti il Concilio Vaticano II: «i seguaci di Cristo, pur non essendo
di questo mondo, sono tuttavia la luce del mondo e rendono gloria al
Padre dinanzi agli uomini. Nondimeno la liturgia è il culmine verso cui
tende l'azione della Chiesa e, al tempo stesso, la fonte da cui promana
tutta la sua energia. Il lavoro apostolico, infatti, è ordinato a che tutti,
diventati figli di Dio mediante la fede e il battesimo, si riuniscano in
assemblea, lodino Dio nella Chiesa, prendano parte al sacrificio e alla
mensa del Signore» (SC 9-10).
Nella Messa ogni domenica noi "ricarichiamo le batterie", cioè ci riempiamo dell'energia della Chiesa, dunque dell'energia della nostra
medesima vita, e partiamo in missione, sempre - come dicevamo
nel numero scorso - in processione, con coraggio, affidamento e
fiducia, al modo di Maria. Quella che sembrerebbe la fine della celebrazione è perciò invece il vero inizio.
E l'inizio cos'è?
Tutti conosciamo gli orari delle messe domenicali e feriali (chi vuol
ritrovare quelli della nostra parrocchia, può vedere quache pagina prima di questa, sul retro della copertina di questo numero del
Porto), ma questi orari dicono solo l'inizio "esteriore" dei momenti
in cui la nostra Comunità si raduna in assemblea. Il vero inizio (lo
dicevamo qualche numero fa) è nella disposizione, nell'attesa, nel
desiderio.
Dice sempre il Concilio: «Ad ottenere però questa piena efficacia, è
necessario che i fedeli si accostino alla sacra liturgia con retta disposizione d'animo, armonizzino la loro mente con le parole che pronunziano e
cooperino con la grazia divina per non riceverla invano. Perciò i pastori
di anime devono vigilare attentamente che nell'azione liturgica non solo
siano osservate le leggi che rendono possibile una celebrazione valida e
lecita, ma che i fedeli vi prendano parte in modo consapevole, attivo e
fruttuoso» (SC 11). Fin dall'inizio.
Sapete cosa c'è all'inizio della celebrazione eucaristica? No, molto
prima che un gesto o una formula, c'è un passo e una porta. Ancora
una volta, i piedi, ma qui insieme alle mani che si tendono verso «"la
fonte". Nella Chiesa dei primi secoli, queste mani erano guidate da
un apposito ministro, il "ministro della porta" ("ostiarium"), che non
solo spalancava le ante di legno o ferro appese ai cardini, ma stringeva le mani, allargava sorrisi, rivolgeva saluti e sguardi. Quando arrivi
al luogo dell'Assemblea, la Chiesa ti sorride, dà una prima risposta
(che è la risposta di Cristo) alle tue mani assetate di Sorgente, e ti
8 - IL PORTO GIUGNO 2014
dice "ti stavamo aspettando". E poiché ciascuno di noi porta in sè
il desiderio di incontrare Cristo e la gioia di esserGli già consacrato
per il Battesimo, è proprio in quel saluto iniziale che possiamo lasciar accadere quanto grida Elisabetta «piena di Spirito Santo»: «Ecco,
appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di
gioia nel mio grembo» (Lc 1, 44). La Chiesa sente esultare i suoi figli
perché un nuovo portatore di Cristo si è riunito per celebrare il
Suo Signore, e il nuovo arrivato sente esultare il suo intimo perché
la Chiesa gli traluce il Signore nel sorriso accogliente.
Il rito di ingresso per la porta però ha anche un altro significato,
dettato dallo stesso Gesù: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta
delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra
attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo» (Gv
10, 7-9). Già entrare in chiesa è una prima forma di com-unione con
Gesù. E tuttavia, non si tratta di un rito facile: Gesù stesso ci mette in
guardia, quando ci raccomanda «Entrate per la porta stretta, perché
larga è la porta e spaziosa la via che conduce alla perdizione, e molti
sono quelli che vi entrano. Quanto stretta è la porta e angusta la via che
conduce alla vita, e pochi sono quelli che la trovano!» (Mt 7, 13-14).
Torneremo con più calma sul significato della Porta.
Per questo mese, suggerisco di iniziare a celebrare il rito della Porta
con un poco di consapevolezza in più. E con un sorriso, di chi accoglie e di chi arriva.
Benvenuti!
a cura di
PIER LUIGI BILLI
RIFLETTIAMO
CAPIRE GLI
ANZIANI
I giovani devono cercare di capire la psicologia delle persone
anziane. È triste l’invecchiare, è così, anche se la maggior parte
degli anziani - ci sono anch’io – vogliono farsi vedere sereni e
sicuri. C’è la decadenza del corpo e molte volte c’è la terribile
solitudine che porta alla depressione. Il cuore alle volte invecchia con il fisico, manca un raggio di affetto che lo riscaldi, manca
un sorriso; per fortuna ci sono i nipoti che con le loro curiose
domande, con le loro braccine al collo, portano consolazione
e gioia.
Le persone, così chiamate grandi, prese dal loro lavoro e dai
loro pensieri non hanno tempo per pensare agli anziani, anzi vogliono dire la loro, affermando che non si può più vivere con la
stessa mentalità di quarant’anni fa. Lo capisco, però hanno sempre bisogno dell’esperienza e dell’aiuto degli anziani. Dicono che
è l’evoluzione e che bisogna essere aggiornati. Molti dimenticano di onorare il padre e la madre, che sono anziani, anzi a volte
li offendono. Molte volte l’anziano, non essendo aggiornato, o
non volendo, deve tenere la bocca chiusa. Ho visto anziani, è la
verità, raccontarmi piangendo la loro solitudine. Ecco perché io
prego sempre, senza vergona, per le persone sole, depresse ed
abbandonate.
Dio non le abbandona mai! La solitudine è agghiacciante e terribile!
Spesso i loro occhi si chiudono per trattenere le lacrime che
restano dentro e vanno a ricadere pesanti nel cuore. Bisogna
provarle e bisogna comprenderle simili situazioni.
Quante notti solitarie e insonni trascorrono gli anziani soverchiati da ricordi lontani, belli, gioiosi ma anche dolorosi. L’anzia-
no deve avere l’assistenza materiale, ma oltre a quella ci vorrebbe un po’ di vitamina per il cuore e per l’anima.
Il giovane deve saper leggere e intuire le necessità dell’anziano
ed essere molto accorto e ponderato. Non si deve pretendere
come se tutto fosse dovuto. La parola “grazie” è necessaria.
La dignità della persona umana è sacra e inviolabile, il loro “Io”
rimane sempre nonostante la trasformazione e l’invecchiamento del fisico. Io sono sempre io, sia a vent’anni come a novanta.
Se noi ci troviamo in buona salute, cerchiamo di comprendere
l’anziano che non ce l’ha. Non bisogna importunarlo con chiacchiere inconcludenti e vane. Il malato anziano non ha bisogno
di considerazioni banali e vuote, ha bisogno che noi sappiamo
ascoltare i suoi silenzi e pronunciare al momento giusto una parola che, nel suo cuore e nella sua vita, porterà un raggio di sole
caldo e luminoso. Siamo noi che abbiamo ancora bisogno della
sua sofferenza, della sua solitudine che accoglierà in silenzio per
noi. È necessario intuire ciò che accade nell’animo dell’anziano,
capire che ha bisogno di immenso affetto, di comprensione e di
una attenzione gentile. Sono convinto che Dio esaudirà l’anziano che prega con insistenza e darà a lui la risposta più vantaggiosa. Aver fiducia significa rimettersi a Lui, ad occhi chiusi. La
sua supplica non è motivata da un egoismo insofferente, ma sa
mettere nella preghiera la serenità e la semplicità di un bimbo
che si sente amato e protetto.
Facciamoci coraggio noi anziani, fiduciosi nonostante gli acciacchi, di essere amati e protetti da Gesù Cristo, Dio, quindi nessuna paura.
Io la penso così!
IL PORTO GIUGNO 2014 - 9
CHIESA UNIVERSALE
da AVVENIRE
PAPA FRANCESCO IN
TERRA SANTA
La forza che muove
Si può pensare di aver già visto tutto. Ci si può perfino credere. Poi basta
poco: una fronte appoggiata su un muro; un invito semplice, «venite a casa
mia per pregare insieme»; un “Padre nostro” recitato insieme al Patriarca
ecumenico. E si capisce di non aver visto ancora niente, e che anzi c’è
ancora tanto da vedere. E che le cose a cui credere, semmai, sono altre.
Aveva annunciato il Papa che in Terra Santa, il suo,sarebbe stato un pellegrinaggio. Come tale Papa Francesco l’aveva immaginato, e come tale l’ha
voluto e vissuto, dall’inizio alla fine. E un pellegrinaggio si nutre e vive di
preghiera, esattamente come è stato. Così che, alla fine, è stata proprio
preghiera a rimescolare le carte dell’atteso, dello scontato, del già visto,
del già commentato. La preghiera silenziosa davanti al muro - la "Barriera di sicurezza", come la definisce Israele - che isola la Cisgiordania dalla
vita… La preghiera a cui ha invitato, in Vaticano, il presidente israeliano
Simon Peres e quello palestinese Abu Mazen. E la preghiera proninciata
a voce alta nel Santo Sepolcro, rompendo decenni di quello status quo
che ha finito per ridurre persino i luoghi santi in un terreno di scontro tra
cristiani, facendo risuonare in cento lingue diverse la preghiera di tutti i
credenti in Cristo. Preghiera che cambia, che trasforma, e purifica. Dopo
la quale niente potrà più essere come prima, e niente, davvero, lo sarà.
Chiave che da senso e spessore alle cose, e senza bisogno d’altro riesce a
entrare anche nelle pieghe più difficili con delicatezza, e ad aprire al nuovo
il futuro. Un futuro di cui non c’è posto per la Barriera di sicurezza, in cui
due Stati sono inesorabilmente chiamati dalla storia a trovare una forma
plausibile di convivenza, in cui i cristiani non diano più scandalo litigandosi
i luoghi santi, ma siano testimoni della vita del camminare insieme. Tutto
questa Papa Bergoglio non ce l’ha detto, non l’ha predicato. Ce l’ha mostrato. L’ha fatto capire a tutti. L’ha reso vivo con un catechismo immediato e l’ha fatto camminare nella storia, sovvertendo la cronaca annunciata.
Alle nostre pigrizie, alle nostre rassegnazioni, alle analisi dotte, alle vigliaccherie travestite da prudenza, ha opposto il coraggio della preghiera, l’unica arma vera di tutti i credenti, capace di muovere le montagne, anche
E attenzione a leggere tutto quanto è successo in queste cinquantasei ore
in Terra Santa in chiave “politica”. Peché se, certamente, ciascuno di questi
gesti è stato preceduto - e sarà seguito - da un’attenta riflessione e da un
intenso lavoro diplomatico, quello che davvero conta, e resta per sempre,
è il segno. Papa Francesco non s’è posto obiettivi di mediazione, non si
è ritagliato un ruolo super partes, non ha voluto per sé un piedistallo,
consapevole com’è che nessuno, neppure lui, può ergersi più in alto. Ma
nella preghiera e con la preghiera, ci ha mostrato, che i fratelli, possono
ritrovarsi, e tendendosi la mano e tenendosi la mano possono andare più
in là, dove la pace si può costruire. Possono dire al Padre che no, lo, vedi?,
i tuoi figli non si sono persi. E così, finalmente, rispondere alla domanda
di Dio: «Adamo, dove sei?».
Salvatore Mazza.
10 - IL PORTO GIUGNO 2014
«Servono fiducia e speranza»
Da Papa Francesco
Aram I catholicos della Chiesa
armena di Cilicia
«Fiducia e speranza: ne abbiamo tanto bisogno. Ne hanno bisogno i
fratelli cristiani del Medio Oriente, in particolare coloro che vivono in
zone martoriate dal conflitto e dalla violenza» Lo ha detto Papa Francesco ricevendo in udienza Aram I, catholicos della Chiesa armena
apostolica di Cilicia. «Ne abbiamo bisogno - ha aggiunto - anche noi,
cristiani che non dobbiamo affrontare tali difficoltà, ma che spesso
rischiamo di perderci nei deserti dell’indifferenza e della dimenticanza
di Dio, o di vivere nel conflitto tra fratelli, o di soccombere nelle nostre
battaglie interiori contro il peccato.
Vostra santità rappresenta una parte del mondo cristiano profondamente segnato da una storia di prove e di sofferenze, accettate coraggiosamente per amore di Dio». Ricordando poi il "ben conosciuto"
impegno ecumenico di Aram I, in particolare nel dialogo tra Chiesa Cattolica e Chiese Ortodosse orientali, Papa Francesco
ha aggiunto: «Mi sento di dire che, in questo cammino verso la piena comunione, condividiamo le stesse speranze e lo
stesso impegno responsabile, consapevole di camminare così
nella volontà del Signore Gesù Cristo».
Nel suo saluto Aram I, riferisce l’Osservatore
Romano, si è detto convinto che la «recente visita in Terra Santa del Papa e la testimonianza
continua di sostegno e solidarietà offerta dalla
Santa Sede, «daranno indubbiamente rinnovata speranza e forza spirituale alla speranza
cristiana nella regione mediorientale.
Credo fermamente - ha poi affermato - che in
questa stagione dell’ecumenismo tutte le Chiese
sono sfidate a impegnarsi in un dialogo franco, finalizzato all’unità visibile della Chiesa; un’unità di cui c’è
particolarmente bisogno nel mondo secolarizzato di
oggi, che minaccia di continuo la credibilità e la rilevanza della Chiesa nella vita pubblica.
Si è pregato perché tutti i cristiani siano in unione
fraterna come nella Chiesa primitiva».
CHIESA UNIVERSALE
Il grido che insegue
Il Papa: per fare la pace ci
vuole più coraggio che per fare
la guerra
In Vaticano l’invocazione per la Terra
Santa - Tra Peres e Abu Mazen uno
storico abbraccio
«Papa Francesco, d’accordo con gli altri partecipanti a questo incontro,
ha voluto dare un segno molto forte di appello a Dio, di apertura e
quindi di un orizzonte di impegno più grande e differente, a servizio
della pace». Il “portavoce” vaticano padre Federico Lombardi ha
commentato così l’incontro di preghiera nei Giardini Vaticani, che
ha visto l’eccezionale presenza, insieme a quella del vescovo di
Roma e del Patriarca di Costantinopoli Bartolomeo I, del presidente israeliano Shimon Peres e di quello palestinese Abu Mazen.
Infatti, ha sottolineato Lombardi ricordando quanto già detto dal
custode di Terra Santa, il francescano Pierbattista Pizzaballa, «forse
non scoppierà la pace, nel senso che la situazione non è che cambierà
da un giorno all’altro in Medio Oriente».
Ma «certamente le persone di buona volontà e le persone che credono
in Dio hanno dato un contributo nuovo, un contributo forte all’aiuto
della grazia del Signore, al dono della pace». Un evento, che ha visto
tre momenti di preghiera distinte di ebrei, cristiani e musulmani,
culminati nelle tre invocazioni di Pace proclamate da Peres, dal
Papa e da Abu Mazen.
Un evento caratterizzato da parole e gesti particolarmente
significativi. «Ci sono state - ha evidenziato padre Lombardi
- delle strette di mano, ma ci sono stati gli abbracci: abbracci sinceri; oltre a piantare l’ulivo, che è un segno classico dei momenti
in cui si cerca di costruire la pace. In particolare - ha aggiunto
- quello che ha colpito, e che era molto desiderato e atteso, è
stato l’abbraccio tra i due presidenti che è stato un momento di
“liberazione” dei protagonisti, dei popoli che desiderano sinceramente la pace». Un evento, che ha avuto anche una forte
implicazione ecumenica, con la presenza del patriarca di
Costantinopoli. Ecco così che «non è solo Papa Francesco,
con il suo carisma; non sono solo i cattolici, ma soni tutti i
cristiani che si uniscono a tutti i fedeli, ebrei e musulmani»,
a voler cercare la Pace a Gerusalemme e in Terra Santa, una
regione «così importante per tutti».
Lo conosciamo fin da bambini, quel passo della Genesi in cui Adamo e
Eva,mangiano il frutto proibito, si accorgono di essere nudi e si nascondono, sentendo i passi di Dio che si avvicina. È il momento in cui il Creatore,
non vedendo più l’uomo, lo chiama: «Adamo, dove sei?» E sì, lo sappiamo
bene quel racconto, ma forse non avevamo colto tanto la drammaticità
del grido, così come lo abbiamo avvertito ieri Papa Francesco allo Yad
Vashem, il memoriale della Shoah, a Gerusalemme. Nel luogo della memoria di un genocidio scientifico, pianificato e attuato con perfetta organizzazione, abbiamo inteso appieno dalla voce del Papa la autentica
intonazione di quella domanda antica. «Adamo, dove sei?», e il chiamare
con angoscia un figlio che già si avverte perduto; era il grido straziante
delle madri, in certe storie cupe di cronaca, quando scoprono che il proprio bambino è straziato, sfigurato, annientato. Qui, ha detto il Papa nel
luogo della memoria dell’Olocausto, quel grido, «risuona come una voce
che si perde in un abisso senza fondo». Non è sembrato di sentire l’eco che
rimbalza e si allontana, domanda che interroga se stessa nel nulla di una
vertiginosa voragine? «Dove sei andato, uomo», ha ripetuto ancora il Papa,
in quel luogo di ombra e di ceneri (avevano, i bambini dei lager, gli stessi
occhi dei bambini di ieri, per le strade di Gerusalemme: e sorridevano
come loro, quelli che divennero polvere, e nomi incolonnati in interminabili elenchi, su registri ordinati). Nell’Eden, ha detto Papa Francesco, Dio
si chiese chi avesse tanto corrotto la sua creatura: che era terra, e la terra
è buona, e soffio dello Spirito, che è molto buono. Chi è stato allora? È
la domanda risuonata allo Yad Vashem - la eterna domanda: chi ha reso
l’uomo, creato “a Sua immagine e somiglianza”, capace di tanto male? E
nessuno ha risposto: silenzio, sui nomi di sei milioni di uomini, donne, bambini. «Non solo hai torturato e ucciso i tuoi fratelli, ma li hai offerti in sacrificio
a te stesso, perché ti sei eretto a dio», ha continuato il Papa. Fu, l’olocusto,
un delirio di idolatria; ma delirio lucido, gelido, programmato. E allora,
“misericordia”, ha pregato Papa Francesco: «Dacci la grazia di vergognarci
di ciò che, come uomini, siamo stati capaci di fare». La grazia della vergogna e della memoria; della vergogna, perché ogni uomo sappia di cosa
è capace la sua stirpe, da quel giorno nell’Eden; della memoria, perché
occorre tramandare il ricordo nei figli - perché non dimentichino, perché
scelgano di non ricominciare. L’avessimo tutti addosso, la consapevolezza
di essere, in quanto uomini, capaci di male: mentre a ogni generazione i
figli si credono diversi, innocenti, e sempre immaginano rivoluzioni che
compiranno la giustizia in Terra, finalmente. E la storia nostra è l’annodarsi
continuo di questa smemoratezza e presunzione, e dell’oblio del perché
Cristo morì in croce, fino a quando si riaffaccia, in figli nuovi, in termini
diversi, l’inclinazione antica dei padri. (Non avvertiamo forse come
un tremito, proprio oggi, in questa Europa in pace, al risorgere di nazionalismi e populismi che credevamo sepolti?) Cosa
chiedere a Dio, allora, nel luogo della memoria di sei milioni di immolati
a un falso dio, se non misericordia? Che in ebraico significa “con viscere
materne”; implorare dunque le viscere materne di Dio, perché perdoni, e
ci dia la grazia di non ricadere «in un male quale mai era accaduto sotto la
volta del cielo». Misericordia, come può esserne capace una madre, anche
di fronte al figlio che tutti maledicono; perché lei sa, lei ricorda il tempo in
cui quel figlio era un bambino lieto e ignaro. Fossimo noi capaci di questa
preghiera, invece di andare fieri, e illuderci a ogni generazione di esser “diversi”, e giusti. Fossimo capaci della umiltà di chi, conscio della sua umana
eredità, domanda di non perdersi; come Adamo quel giorno, quando Dio
non lo vide, e lo chiamò e la sua voce riecheggiò nel vuoto.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 11
CHIESA DIOCESANA
da L'ECO DI BERGAMO
Il vescovo ai preti novelli:
radici salde e un cuore aperto
In Duomo l’ordinazione degli otto
sacerdoti.
Beschi: non un mestiere ma una
chiamata - Siate testimoni autentici
dell’amore per Gesù
Gli occhi lucidi, le mani nervose, i volti pieni d’emozione: così gli otto
giovani diaconi sono entrati in Cattedrale lentamente, in corteo, tra gli
applausi, per iniziare, come ha detto il vescovo Francesco Beschi, «la più
grande avventura della vita, un’avventura speciale che ci unisce a Cristo;
la missione del Vangelo di cui tutti dovremmo sentire il fascino». Sull’altare a presiedere questo rito antico e potente, di grandissima intensità,
accanto al vescovo di Bergamo c’erano altri quattro vescovi bergamaschi: Eugenio Scarpellini vescovo di El Alto in Bolivia, Eugenio Coter vescovo di Tibiuca in Bolivia, l’arcivescovo emerito Gaetano Bonicelli, e il
vescovo ausiliare emerito Lino Belotti. Accanto a loro il vicario generale
monsignor Davide Pelucchi, il rettore del seminario vescovile monsignor Pasquale Pezzoli, i docenti e gli assistenti spirituali del seminario e
moltissimi preti diocesani. Tantissime le persone, la folla delle grandi occasioni, strette intorno a loro in un ideale abbraccio per far festa, in un
clima caldissimo. I nuovi preti sono arrivati a questo momento, come
ha sottolineato il vescovo, «dopo anni di preparazione» e dopo scelte
importanti; molti si sono decisi a seguire la loro vocazione dopo aver
fatto altre esperienze di studio e di lavoro. Sono: don Nicola Brevi
di Carvico, don Michele Bucherato di Seriate, don Daniele Carminati di Filago, don Andrea Perico di Villa d’Almè,
don Paolo Polesana di Bresso, don Christopher Seminati
di Urgnano, don Daniele Togni di Presezzo, don Stefano
Ubbiali di Arcene. - Il vescovo Francesco li ha invitati ad essere,
sulle tracce di San Giovanni XXIII, «docili allo Spirito Santo»: «Questo
è il tratto di tutto il clero bergamasco: il radicamento nella storia, nel
territorio, nella comunità. Come Papa Giovanni siate uniti a questa tradizione ma nello stesso tempo capaci di un cuore aperto alle intuizioni
spirituali più grandi». Fare il prete non è un mestiere, ha proseguito il
vescovo:«Non possiamo dire che sia un’arte, uno slancio gratuito dell’anima; è il frutto di una chiamata, della grazia e della relazione con Gesù
che rinnoviamo ogni giorno». Il vescovo ha insistito sulla necessità di
essere «innamorati di Gesù». «O qui lo siamo veramente o il nostro
essere preti non riuscirà più a conquistare gli altri». E ha chiesto loro
di essere «testimoni autentici, fino ai confini della terra e dell’esistenza,
dove ci si sente dimenticati dagli uomini e da Dio». Il rito si è svolto
in un’atmosfera raccolta, fino all’imposizione delle mani - segno con il
quale il vescovo trasmette al giovane prete il dono della Spirito Santo.
A guardarli era chiaro che stava accadendo per loro qualcosa di grande,
l’inizio di «un’avventura speciale», come ha detto il vescovo: «La più
grande».
12 - IL PORTO GIUGNO 2014
Tutto pronto per i CRE
In mille a Sotto il Monte
Preghiera col vescovo sulle orme di
Papa Giovanni
Oltre mille giovani e giovanissimi di circa 30 parrocchie della diocesi si sono
ritrovati nel Giardino della Pace a Sotto il Monte davanti all’altare di Papa
Giovanni XXIII per pregare con il vescovo Francesco Beschi. Don Emanuele
Poletti, direttore dell’Ufficio diocesano per la pastorale dell’età evolutiva
(Upee), ha sottolineato come la preghiera riprende un significativo momento. «L’invito a pregare - ha sottolineato il vescovo - nell’approssimarsi
dell’apertura dei nostri Cre caratterizza la nostra proposta, che è di amicizia,
gioco, ma anche di formazione. È importante attingere alla ricchezza del
Vangelo per comprendere lo spessore dei gesti, pur semplici e caratterizzanti dalla gioia. La vita e le parole di Papa Roncalli sono state filo conduttore della preghiera che nella cornice suggestiva del Giardino e di una
scenografia con un trampoliere vestito di bianco, ha visto la proclamazione
del Vangelo di Luca: È la storia di Zaccheo - ha ricordato don Poletti - che ci
riporta al tema dell’abitare, centrale nel percorso del Cre “Piano Terra” di
questo anno. Non solo quella di Zaccheo è stata una vita straordinaria capace di fantasia e cambiamento. Anche la vita di Papa Giovanni è stata straordinaria. Alcuni filmati ne hanno raccontato episodi che mostrano il suo amore
per i piccoli e per chi vive nella sofferenza come durante il nazismo gli ebrei
che egli poté salvare. Un ultimo commovente spezzone è stato mostrato ai
giovani che forse mai lo hanno visto prima: è la sera dell’11 ottobre 1962.
Giorno in cui si è aperto il Concilio Vaticano II e il Papa pronuncia il celebre
«discorso della luna». Ai tanti giovani seduti sul prato monsignor Beschi ha
rivolto un grazie per l’impegno che si stanno per assumere preferendolo alla
vacanza o al tempo liberi. «Un grazie anche per la vostra partecipazione a
questa preghiera che vuole abbracciare tutti gli animatori di tutta la diocesi».
«A voi - ha proseguito il vescovo - sono affidati i piccoli; vi auguro, come ha
saputo fare Papa Giovanni, di dare il meglio di voi, per far fiorire nei piccoli
che vi sono affidati il meglio di loro. Tre gli insegnamenti che vi consegno
sull’esempio del Papa: il coraggio nella difesa dei più deboli, la capacità di vicinanza ai piccoli, e il prendersi cura con amore delle persone che il Signore
ci affida». La serata è stata animata dal coro di Sotto il Monte.
CHIESA DIOCESANA
«La Chiesa abbraccia ogni
uomo: superiamo
le nostre chiusure»
A Sotto il Monte la Veglia di Pentecoste animata dalle associazioni locali
della diocesi. Il vescovo Beschi: la
santità può essere di tutti.
«Un buon pastore è un
padre per i suoi fedeli»
A Sotto il Monte il cardinale Scola ha
presieduto la celebrazione dedicata a
Papa Giovanni XXIII
Sotto il Monte è stato ancora una volta il luogo dell’accoglienza e
della preghiera. Nella chiesa parrocchiale si è svolta la solenne celebrazione di ringraziamento per il dono alla Chiesa della canonizzazione di San Giovanni XXIII. Su invito del vescovo monsignor
Francesco Beschi è giunto a Sotto il Monte il cardinale Angelo Scola,
arcivescovo metropolita di Milano, che ha presieduto la concelebrazione. Accanto a lui l’arcivescovo emerito di Milano cardinale Dionigi
Tettamanzi e gli altri vescovi lombardi. «Voglio anzitutto dire la mia
gioia commossa per questo invito, giunto assai gradito - ha detto il
cardinele Scola - e del quale ringrazio in modo speciale il vescovo
Francesco e in modo del tutto particolare il cardinal Capovilla (già
segretario di Papa Roncalli, ndr), che ci ha appena intrattenuto con
una profonda e lunga testimonianza sulla figura di San Giovanni XXIII
Papa. Il vescovo monsignor Francesco Beschi, all’inizio della solenne
concelebrazione, presieduta dal cardinale Angelo Scola ha espresso
il saluto accogliente della diocesi di Bergamo. Nelle sue parole ha
sottolineato la presenza nella celebrazione degli otto novelli sacerdoti «gioia e speranza per la Chiesa di Bergamo e per la Chiesa
tutta». Monsignor Beschi ha ripercorso alcuni momenti di questo
ultimo anno, con il pellegrinaggio a Roma e l’incontro il 3 giugno
con Papa Francesco, a cui è seguito poi l’annuncio della canonizzazione e la grande gioia della celebrazione in San Pietro il 27 aprile.
«È stato dono per la Chiesa, in particolare per quella di Bergamo,
un’esperienza di grazia». Monsignor Beschi ha salutato con affetto la
parrocchia di Sotto il Monte. «Quella della parrocchia è un immagine
carissima a Papa Giovanni. Egli ha riconosciuto qui in questa terra la
sua vocazione, la radice della sua formazione cristiana e spirituale.
Grazie a Papa Giovanni, alla sua vita, alle opere e al magistero che
ci ha lasciato. Ringraziamo il Signore per il dono della santità offerto
ad ogni persona. In qualcuno risplende in modo particolare per incoraggiare il cammino di tutti». Al cardinale Angelo Scola il vescovo
Francesco Beschi si è rivolto con sentimenti di riconoscenza. «La
sua presenza, segno di unità della Chiesa lombarda, contrassegna in
modo particolare questa celebrazione.
«La Chiesa abbraccia ogni uomo» diceva San Giovanni XXIII durante
la Veglia di Pentecoste nel 1962, parole che sono state riproposte
durante la Veglia di Pentecoste a Sotto il Monte, culla di eventi importanti e intensi nell’ultimo mese.
Ha celebrato la funzione il vescovo monsignor Francesco Beschi, e
hanno partecipato, oltre a numerosi fedeli, anche i membri delle
associazioni laicali della Comunità diocesana.
«Vegliamo perché la Fede non si assopisca, altrimenti la nostra vita
diventa insignificante» ha detto il vescovo Francesco all’inizio della
celebrazione, nel Giardino della Pace, la prima tappa del cammino.
Qui sull’altare di Papa Giovanni, un braciere acceso, su cui i rappresentanti delle associazioni hanno offerto l’incenso. Il secondo
momento è stato vissuto sul sagrato della chiesa, ove il vescovo ha
asperso con acqua i fedeli.
Infine, l’ultimo tappa ha condotto i fedeli nella chiesa parrocchiale, dove è stata accolta l’Eucaristia sull’altare, cosparso di incenso e
asperso con acqua. «Papa Giovanni fa risuonare nelle coscienze la
chiamata a condurre una vita cristiana” così ha spiegato il vescovo
Francesco durante l’omelia.
Una chiamata che si compone di tre dimensioni. «La prima - ha precisato il vescovo - è l’unità.
C’è troppo individualismo nella Fede, sia personale che comunitaria.
All’interno della Chiesa ora non viviamo grandi conflitti.
Ma questo non perché abbiamo raggiunto l’unità, semmai per la nostra accidia che ci porta ad essere indifferenti».
La seconda dimensione a cui invece è chiamata la vita cristiana è
la missione. «La Pentecoste è una festa essenzialmente missionaria,
infatti gli Apostoli hanno ricevuto le Spirito Santo tutti insieme.
La vita cristiana consiste nella missione e tutti siamo chiamati ad essa,
attraverso i gesti e le parole del Vangelo».
Infine, ultima dimensione non meno importante delle altre due è
la santità.
«Siamo qui questa sera per farci abitare dallo Spirito Santo, cha
ha trasformato Papa Giovanni in un testimone della Santità». «Papa
Giovanni - ha concluso il vescovo - ci ha fatto capire una cosa importante: come la Chiesa abbraccia ogni uomo, così la santità può essere
di tutti». Edufest è promossa dall’Ufficio per la Pastorale scolastica
della diocesi, da Animazione cristiana della scuola e dall’Ufficio scolastico.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 13
EVENTI
a cura della
REDAZIONE
DOTTORATO
A DON GIUSEPPE
Il 27 maggio scorso all'"Istituto Giovanni Paolo II presso l'Università del Laterano di Roma (Città del Vaticano) il nostro
don Giuseppe Fiorentini ha dicusso la tesi di dottorato di ricerca in teologia del matrimonio e della famiglia. L'esame è
stato superato con una valutazione massima di 90/90 "Summa cum lauda".
La redazione de "il Porto" nel congratularsi con don Giuseppe per il prestigioso traguardo raggiunto, vuole pubblicare
in questo e nel prossimo numero, un riassunto della tesi presentata.
Don Giuseppe nel corso della discussione della tesi
PONTIFICIUM INSTITUTUM IOANNES PAULUS II
STUDIORUM MATRIMONII AC FAMILIAE
APUD
PONTIFICIAM UNIVERSITATEM LATERANENSEM
Giuseppe FIORENTINI
L’OPERA DI DIO IN MARIA VERGINE, SPOSA E MADRE
NEL DE BEATAE MARIAE VIRGINITATE DI UGO DI SAN
VITTORE.
Quando l’Invisibile si fa visibile.
Thesis ad Doctoratum
RIASSUNTO
Moderator: Prof. Gilfredo MARENGO
Romae 2013
1. Introduzione.
La questione del matrimonio della Vergine Maria ha sempre
suscitato un ampio dibattito nella teologia e costituito un banco
di prova per ogni dottrina sul matrimonio cristiano. Il dogma
della verginità di Maria, infatti, più che costituire uno scoglio
per la definizione della sua maternità, sembra difficile da coniugare con la comprensione della sua unione matrimoniale con
Giuseppe (che la Chiesa offre ai fedeli come modello di unione
sponsale santa), dal momento che verginità e matrimonio sem14 - IL PORTO GIUGNO 2014
brano due vie di santità, se non opposte, quantomeno parallele.
La domanda di fede che ne nasce porta la riflessione credente direttamente sul matrimonio cristiano, e in particolare sulla
comprensi ne del peso e del ruolo dell'unione sessuale dei coniugi nel progetto di Dio orientato alla Risurrezione in Cristo.
2. Il De virginitate di Ugo di San Vittore.
Di qui l'attualità del Libellus epistolaris De Beate Marie Virginitate (composto tra il 1131 e il 1132), in cui Ugo di San Vittore
(n. 1096? – † Parigi, 11 febbraio 1141) offre una compiuta sintesi del suo pensiero riguardo al sacramento del matrimonio
per rispondere alla tesi di un avversario della verginità della
Madre di Dio (rimasto ignoto), il quale affermava che Ella non
poté essere contemporaneamente consacrata nella verginità e
unita in matrimonio, perché il voto di verginità e la decisione
matrimoniale sono per loro natura l'uno l'opposto dell'altro.
Ugo risponde al problema sviluppando la trattazione su tre
capitoli, salvo dover aggiungere, in un secondo momento, una
quarta sezione, in risposta a chi pretendeva di screditare la sua
argomentazione contestandogli la sua definizione di matrimonio. Ciascuno dei primi tre capitoli intende illustrare un aspetto
della verginità di Maria, per dimostrarne la coerenza e la santità.
Nel primo capitolo, più lungo e complesso, Ugo affronta il signifi-
Da tale analisi emerge che i quattro termini in questione non
sono sinonimi, ma indicano ciascuno un particolare ambito
dell'interiorità dell'uomo. Il termine «mente» ha valore strumentale, e indica la parte dell'interiorità umana che può unirsi al
coniuge e a Dio, ma che può anche corrompersi per il peccato
e così chiudere l'uomo nella sua solitudine. L'interiorità in senso compiuto è individuata con la nozione di «anima», che indica
la persona stessa (infatti spesso è qualificata come «razionale»),
tanto che in essa si trova anche il centro della vita vegetativa (il
mantenersi in vita) e sensitiva (l'esserci nel mondo) della carne.
L'anima umana è detta «anima» per il corpo in quanto è la sua
vita, ma in se stessa essa è «spirito», cioè «sostanza spirituale
dotata di ragione»: per Ugo la persona è uno spirito (sostanza
spirituale) che è vita del corpo. Il matrimonio consiste primariamente nell'unione delle persone (le «anime»), e perciò avviene
nello spirito, e l'unione dei corpi ne è l'officium in quanto il
corpo è sostenuto in vita dall'anima, perciò se si unissero solo i
corpi non ci sarebbe vera unione delle persone, e al contrario
l'unione delle persone può sostenere l'unione dei corpi, anche
se questa non le è necessaria.
L'anima è spirituale e personale, quantunque piena di imperfezioni (infatti è senza fine, ma non senza inizio; è immateriale,
ma sta in un rapporto stretto con i limiti dell'essenza spaziocorporale; è semplice, ma ci sono in lei differenze e mutazioni,
se anche non nella sostanza, di certo nella attività). Soprattutto,
essa è dotata della capacità di ragionare e del libero arbitrio, e
questo la rende la sorgente della dilectio dell'uomo, cioè quella
potenza («virtù») di unione che per sua natura è consapevole,
spirituale e capace di costanza nella scelta. Oltre alla virtù della
dilectio, però, nell'uomo agisce anche la forza (uis) unitiva chiamata amor, che è fuoco di passione che si origina nel «cuore»,
ed è parimenti necessaria all'unione matrimoniale delle persone. La sinergia tra la virtù della dilezione e la forza dell'amore
è possibile grazie all'opera della caritas, che è l'amore di Dio
che agisce nell'uomo insegnandogli le gioie del Cielo. Tale insegnamento coincide con la dinamica stessa del sacramento,
tanto che si può dire che per il Vittorino il matrimonio risulta
3. L'interiorità dell'uomo.
A fondamento della trattazione del De virginitate c'è la defi- incomprensibile ed addirittura impossibile senza la dinamica sanizione di matrimonio, «società» nata dal «pari consenso» del cramentale.
dono reciproco. Questa unione è definita da un debito, e tutta (Fine prima parte)
l'Opera è pervasa dalla necessità di chiarire la natura di questo
debito e il suo ambito, poiché la finalità primaria dell'Autore è
dimostrare che Maria è vera sposa rimanendo vera vergine. Il
debito, afferma Ugo, non è solo quello dell'unione carnale, anzi
questo è il «compito» (officium) e pertanto viene dopo rispetto alla «adesione» (adhesio) del cuore. Tuttavia, se è chiaro che
l'ambito del «compito» è quello della carne, a livello terminologico è meno definito se l'ambito della natura del matrimonio
sia nella «mente», oppure nell'«anima», o nel «cuore», o nello
«spirito». Pare infatti che i termini mens – anima – cor – spiritus
siano usati come sinonimi per intendere l'interiorità dell'uomo
nel suo essere "ulteriore" rispetto alla dimensione della carne,
e poiché è in tale interiorità "ulteriore" che si gioca la verità del
matrimonio, occorre sviluppare una analisi terminologica al fine
Don Giuseppe con la sua famiglia e l'ex parroco di Pignolo
di chiarire meglio la visione antropologica dell'Autore stesso.
cato della verginità di Maria nel suo rapporto matrimoniale con
Giuseppe. Il maestro si propone infatti di dimostrare come Maria potesse legittimamente esprimere il consenso coniugale con
Giuseppe senza contravvenire al voto di verginità che, secondo
la tradizione, aveva emesso in precedenza. Per fare questo, il
Vittorino intende partire da una definizione di matrimonio che
tenga conto tanto della centralità del consenso quanto dell'importanza dell'unione della carne (commixtio), cercando di evitare l'estremo di considerare quest'ultima come un semplice
accessorio dell'unione matrimoniale. Per Ugo, il matrimonio è
la società tra maschio e femmina in cui c'è lo stesso consenso
nel donarsi reciprocamente. Da qui, il maestro ripercorre tutta
la vicenda di Maria fino al suo matrimonio, mostrando come
nella sua vita il semplice e devoto ascolto della Volontà di Dio
non solo l'abbia portata a vivere in un vero matrimonio la suavocazione straordinaria di vergine e sposa, ma, molto di più, le
abbia permesso di gustare la pienezza dell'esperienza umana
in tutti i suoi aspetti. Nel secondo capitolo Ugo si concentra
su un secondo aspetto della verginità di Maria, il permanere
di tale verginità nel concepimento del Figlio di Dio; considera
come possa essere avvenuto il concepimento verginale in Maria
senza alcun seme maschile, e affronta anche la questione della
libidine, conseguente al peccato originale, e il rimedio proposto
da Dio nel matrimonio. Nel terzo capitolo il Vittorino affronta
il terzo aspetto della verginità di Maria, il suo parto verginale
senza dolore né diminuzione alcuna della verginità stessa: allo
scopo, continua nel suo ragionamento circa la libdine, leggendo
il dolore del parto come conseguenza della libidine, strettamente legata al peccato originale. L'appendice al testo (quarto
capitolo) ritorna sulle argomentazioni precedenti, soprattutto
quelle del primo capitolo, e risponde ad un'obiezione radicale
circa la definizione di matrimonio su cui Ugo stesso aveva fondato la sua dimostrazione. Ne risulta un capitolo che affronta
la questione se sia probabile che possa essere contratto matrimonio senza il consenso del coito.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 15
RIFLETTIAMO
a cura di
don VALENTINO SALVOLDI
GIOIA E BELLEZZA
DEL VANGELO
Le tre grazie - Antonio Canova - Museo Ermitage San Pietroburgo
Papa Francesco manda un messaggio preciso ai rappresentanti dei media: «…la Chiesa esiste per comunicare proprio questo:
la Verità, la Bontà e la Bellezza “in persona” (Dio). Dovrebbe apparire chiaramente che siamo chiamati tutti non a comunicare noi
stessi, ma questa triade esistenziale che conformano verità, bontà
e bellezza».
A chi tenta di eliminare Dio dalla società, dice che il loro tentativo è violento e innaturale perché in ogni uomo alberga «l’originaria apertura alla trascendenza». Quando cerchiamo la verità, la
bontà e la bellezza nel creato, apriamo una porta che conduce
alla Verità, alla Bontà e alla Bellezza che sono del Creatore.
Il Papa ci sollecita affinché siamo custodi della creazione, del
«disegno di Dio inscritto nella natura…». Disegno così presentato
da Papa Francesco: «La vocazione del custodire, però, non riguarda solamente noi cristiani, ha una dimensione che precede e che è
semplicemente umana, riguarda tutti. È il custodire l’intero creato,
la bellezza del creato, come ci viene detto nel Libro della Genesi e
come ci ha mostrato san Francesco d’Assisi…».
La bellezza del creato è un bene da custodire perché: «In fondo,
16 - IL PORTO GIUGNO 2014
tutto è affidato alla custodia dell’uomo, ed è una responsabilità che
ci riguarda tutti. Siate custodi dei doni di Dio! E quando l’uomo viene
meno a questa responsabilità di custodire, quando non ci prendiamo cura del creato e dei fratelli, allora trova spazio la distruzione e
il cuore inaridisce. In ogni epoca della storia, purtroppo, ci sono degli
“Erode” che tramano disegni di morte, distruggono e deturpano il
volto dell’uomo e della donna».
Povero spiritualmente è colui che non ama la bellezza, non
la cerca, non crede in essa e, conseguentemente, cade nel relativismo e nell’egocentrismo, frutto dell’assenza della verità:
«Ma c’è anche un’altra povertà! È la povertà spirituale dei nostri
giorni, che riguarda gravemente anche i Paesi considerati più ricchi.
È quanto il mio Predecessore, il caro e venerato Benedetto XVI,
chiama la “dittatura del relativismo”, che lascia ognuno come misura di se stesso e mette in pericolo la convivenza tra gli uomini».
Queste affermazioni di papa Francesco sono un chiaro rimando
all’intuizione di Dostoevskij : «La bellezza salverà il mondo». Idea
ribadita magistralmente nell’Esortazione Apostolica “Evangelii
RIFLETTIAMO
gaudium (La gioia del Vangelo)”, legata alla bellezza della Buona
Novella.
Papa Francesco si riallaccia a Giovanni XXIII, al suo discorso di
apertura del Concilio Vaticano II: ”Gaudet Mater Ecclesia (Gioisce la Madre Chiesa)”, mirabile canto di speranza nel quale
supplica i cristiani di tenersi lontani dai “profeti di sventura” e
li invita a spalancare le finestre della Chiesa, per far respirare a
tutti l’aria fresca di una nuova primavera.
Chiaro il rimando al documento centrale del Concilio: “Gaudium et spes”, che illustra come le gioie, le sofferenze e le speranze del mondo contemporaneo siano le gioie, le sofferenze
e le speranza della Chiesa. Documento ripreso da Paolo VI nel
decimo anniversario del Concilio con l’Esortazione Apostolica
“Gaudete in Domino”: «Rallegratevi nel Signore, poiché egli è vicino a quanti l’invocano con cuore sincero».
lizzatrice, in continuità con la ricchezza del passato, ma anche nella
vastità delle sue molteplici espressioni attuali, al fine di trasmettere
la fede in un nuovo linguaggio parabolico».
Da qui scaturisce il bisogno di invitare i credenti ad essere coraggiosi nel cercare «i nuovi segni, i nuovi simboli, una nuova carne per
la trasmissione della Parola, nelle diverse forme di bellezza che si
manifestano in vari ambiti culturali».
La bellezza della carità cristiana. Il Papa lega il concetto di
bellezza con quello di bontà per dirci che, chi è innamorato del
bello e del vero, diventa buono e fa cose che lo aiutano a sentirsi sempre più bello: «La bellezza stessa del Vangelo non sempre
può essere adeguatamente manifestata da noi, ma c’è un segno
che non deve mai mancare: l’opzione per gli ultimi, per quelli che la
società scarta e getta via. Più che come esperti in diagnosi apocalittiche o giudici oscuri che si compiacciono di individuare ogni pericolo
«Nessuno è escluso dalla gioia portata dal Signore», affer- o deviazione, è bene che possano vederci come gioiosi messaggeri
ma papa Francesco – riassumendo il pensiero Paolo VI – nella di proposte alte, custodi del bene e della bellezza che risplendono
sua prima Esortazione Apostolica, della quale vale la pena citare in una vita fedele al Vangelo».
alcuni passi che sintetizzano concetti veri perché belli, in quanto La bellezza del Vangelo consiste nella sua capacità di umanizzarverità, bontà, bellezza ed unità sono interscambiabili e sono il ci sempre di più, mentre ci divinizza: «Se lo accostiamo in questo
modo, la sua bellezza ci stupisce, torna ogni volta ad affascinarci.
presupposto per arrivare a Dio.
Icona della bellezza è il Figlio di Dio fatto uomo: «Cristo è il Van- Perciò è urgente ricuperare uno spirito contemplativo, che ci pergelo eterno ed è lo stesso ieri e oggi e per sempre, ma la sua ric- metta di riscoprire ogni giorno che siamo depositari di un bene che
chezza e la sua bellezza sono inesauribili. Egli è sempre giovane e umanizza, che aiuta a condurre una vita nuova. Non c’è niente di
meglio da trasmettere agli altri».
fonte costante di novità».
Essendo Egli la bontà e bellezza fatta carne, «si presenta come
quel bene che tende sempre a comunicarsi. Ogni esperienza auten- Se Cristo è il più bello dei figli dell’uomo, deve ciò in
tica di verità e di bellezza cerca per se stessa la sua espansione, e gran parte anche a sua madre, Maria. Mentre nella tradizione
ogni persona che viva una profonda liberazione acquisisce maggiore cattolica si va ripetendo che Maria ci deve condurre a Cristo,
sensibilità davanti alle necessità degli altri. Comunicandolo, il bene papa Francesco non esita a dire che Cristo ci conduce alla sua
e nostra Madre, la bellissima nuova Eva, alla quale è dedicata la
attecchisce e si sviluppa».
«Il bene – afferma il Papa, sulle orme della teologia medioeva- preghiera finale dell’Esortazione Apostolica:
le – ha bisogno di espandersi, di diffondersi, di essere comunicato
«Vergine e Madre Maria.
a tutti. Colui che lo dona agli altri, lo moltiplica cento volte tanto
tu
che, mossa dallo Spirito,
per se stesso: Annunciare Cristo significa mostrare che credere in
hai accolto il Verbo della vita
Lui e seguirlo non è solamente una cosa vera e giusta, ma anche
nella profondità della tua umile fede,
bella, capace di colmare la vita di un nuovo splendore e di una gioia
totalmente donata all’Eterno,
profonda, anche in mezzo alle prove. In questa prospettiva, tutte le
aiutaci a dire il nostro “sì”
espressioni di autentica bellezza possono essere riconosciute come
nell’urgenza, più imperiosa che mai,
un sentiero che aiuta ad incontrarsi con il Signore Gesù».
di far risuonare la Buona Notizia di Gesù.
La via della bellezza è fondamentale come mezzo per arriva[…] Tu, trasalendo di giubilo,
re al cuore dell’uomo, che si converte non con il proselitismo,
hai
cantato le meraviglie del Signore.
ma con una “seduzione”, attraverso la bellezza antica e sempre
[…] Ottienici ora un nuovo ardore di risorti
nuova: «Se - come afferma sant’Agostino - noi non amiamo se
per portare a tutti il Vangelo della vita
non ciò che è bello, il Figlio fatto uomo, rivelazione della infinita belche vince la morte.
lezza, è sommamente amabile, e ci attrae a sé con legami d’amore.
Dacci
la
santa
audacia di cercare nuove strade
Dunque si rende necessario che la formazione nella via pulchritudiperché giunga a tutti
nis sia inserita nella trasmissione della fede. È auspicabile che ogni
il dono della bellezza che non si spegne…».
Chiesa particolare promuova l’uso delle arti nella sua opera evangeIL PORTO GIUGNO 2014 - 17
SCUOLA
a cura di
BARBARA RIVA
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C
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GRAZIE! AR MBRE
A SETTE
Quest'anno scolastico è giunto al termine e per me che per la prima volta sono stata parte
attiva del Comitato Genitori è stato un anno impegnativo ma che mi ha dato molte soddisfazioni e mi ha fatto conoscere persone che hanno tutta la mia stima e il mio affetto.
Spero con i miei articoli di aver fatto avvicinare anche voi alla vita scolastica del nostro
istituto "Eugenio Donadoni" perché ritengo sia un valore aggiunto per la nostra comunità.
Giunta al termine di questa esperienza per questo anno, ritengo doveroso fare alcuni ringraziamenti.
Innanzitutto vorrei ringraziare i docenti e gli operatori Ata che ogni giorno svolgono con
passione ed impegno il loro difficile compito di insegnanti e non per i nostri bambini e ragazzi. Quest'anno mi hanno accolto a braccia aperte, si sono raccontati, mi hanno ascoltato
e hanno accettato il mio aiuto. Mi hanno spiegato molto sul loro lavoro, personale e di
modulo; mi hanno spiegato meglio i ruoli, le regole e i bisogni di questo microcosmo che è
la nostra scuola, ma soprattutto mi hanno fatto sentire parte integrante del nostro Istituto.
Ho conosciuto persone semplici che spesso fanno fatica a raccontarsi e relazionarsi con
noi genitori, perché preferiscono dare e fare qualcosa di più per i nostri bambini piuttosto
che dire mille parole. Svolgono ogni giorno un lavoro molto importante e difficile (ve lo
assicuro!) per il bene e il crescere dei nostri figli e per questo hanno tutta la nostra stima e
i nostri ringraziamenti. Grazie per quello che mi avete dato durante quest'anno, per me è
stato molto importante.
Ringrazio la vicepreside Ornella Lazzari, che nonostante la iniziale e giusta titubanza, mi è
stata poi molto vicina. Non mi ha mai negato una informazione o un documento; mi ha
spiegato le regole, le gerarchie, i ruoli e le problematiche del nostro Istituto; mi ha ascoltato,
appoggiato, spronato e a volte ha anche calmato i miei bollenti spiriti; mi è stata vicina e
mi ha aiutato ad affrontare i problemi di questo anno scolastico ma anche a realizzare ciò
18 - IL PORTO GIUGNO 2014
che abbiamo fatto. Abbiamo
lavorato insieme principalmente per il bene dei nostri figli e
ritengo o quanto meno spero
che abbia portato dei risultati,
sicuramente abbiamo dimostrato quanto la scuola possa
collaborare con noi genitori attraverso il dialogo e il rispetto
reciproco. Grazie Ornella perché sei stata per me una maestra, una consigliera ma soprattutto un'amica.
È giusto ringraziare tutti i genitori che durante quest'anno mi
hanno aiutato, chi finanziariamente e chi fisicamente e soprattutto tutti i rappresentanti
di classe che nel loro piccolo
mi hanno dato un grandissimo
aiuto. Spero quest'anno di aver
mostrato anche ai più titubanti
chi realmente sono io, quanto credo alla nostra scuola e
soprattutto che tutto ciò che
faccio è rivolto essenzialmente
al bene finale dei nostri piccoli. Per me la vostra vicinanza, il
vostro appoggio e la vostra collaborazione sono stati molto
importanti e soprattutto non
mi sono sentita sola. Grazie!
Ringrazio di vero cuore Cinzia,
Silvia, Neila e Bruna che con
me formavano il Direttivo del
Comitato Genitori. In loro ho
conosciuto amiche sincere e ho
instaurato un bellissimo rapporto che spero di non perdere strada facendo. Ho scoperto
ragazze molto intelligenti e preparate ma soprattutto mamme
disposte a dedicare tempo e
passione per la scuola, toglien-
SCUOLA
dolo spesso anche al lavoro, con l'unico scopo di migliorare
le cose per i propri figli. Mi sono divertita un sacco durante
le nostre folli ed interminabili riunioni serali, in cui abbiamo
chiacchierato, ci siamo confrontate, organizzate, discusso, riso
e scherzato, ma soprattutto abbiamo instaurato quel rapporto
sincero di stima e collaborazione che mancava tra i vari plessi
nonostante le critiche e le difficoltà che quest'anno ha dovuto
affrontare. Grazie Raffaella, sei la migliore amica che potessi
mai avere.
Vi lascio con alcune fotografie degli ultimi giorni di scuola, augurando a tutti delle buone vacanze e dandoci nuovamente
appuntamento a settembre.
che formano il Donadoni. Grazie ragazze!
Infine, non per importanza però, voglio ringraziare la persona che più di tutti durante quest'anno scolastico, ma ormai
da anni, mi è stata più vicina. Quella persona che mi piace
definire non solo la mia mano destra ma anche la sinistra e
molto di più, la persona che ha ascoltato tutti i miei dubbi,
le mie stanchezze, che ha sopportato le mie arrabbiature e i
miei sfoghi. Che mi ha sempre spronato, aiutato, consigliato e
a volte stemperato i miei entusiasmi riportandomi alla realtà.
Una persona che non ha mai voluto scendere in primo piano
ma che comunque c'è sempre stata per me e per i bambini
IL PORTO GIUGNO 2014 - 19
EVENTI COMUNALI
a cura della
REDAZIONE
INSEDIATA LA NUOVA
AMMINISTRAZIONE
COMUNALE
IL NUOVO SINDACO:
«INIZIO QUESTO NUOVO IMPEGNO CON
ATTEGGIAMENTO DI UMILTÀ E FERMEZZA»
Presentiamo ai lettori il discorso di insediamento pronunciato dal
nuovo sindaco Giorgio Bertazzoli nel corso del primo Consiglio Comunale della nuova amministrazione.
Cari Concittadini, signori Consiglieri,
Mi sento molto onorato di ricoprire il ruolo di Sindaco, vostro, della nostra
bellissima cittadina, dopo aver giurato sulla Costituzione davanti a voi,
rappresentanti di tutta la cittadinanza.
Il recente risultato elettorale ha dimostrato un grande desiderio di cambiamento rispetto al passato.
Questo desiderio di cambiamento è andato via via consolidandosi nel
corso della campagna elettorale appena conclusa, alimentato da un
impegno entusiasmante, da una nuova volontà di partecipazione e di
"poter contare" nella vita pubblica, per riappropriarsi e per definire luoghi
e spazi dell'abitare quotidiano, vicini ai tempi e alle esigenze della vita
personale e comunitaria.
Questo Consiglio Comunale, luogo di confronto civile e di condivisione di
idee e di progetti, nel suo ruolo di rappresentanza e di controllo, apre,
quindi, una nuova fase in questo Comune.
A me, e a noi, con grande senso di responsabilità, tocca portare avanti
questo cambiamento, dando sostanza al desiderio di molte persone di
essere protagoniste delle scelte della loro cittadina, sperimentando modi
20 - IL PORTO GIUGNO 2014
e spazi nei quali sia possibile immaginare e strutturare un'azione amministrativa efficace per la costruzione di una città per tutti. Sarnico ha
bisogno di partecipazione, ha bisogno di sentire il calore della sua gente,
ha bisogno di nuove idee e di persone che si battano per realizzarle.
Siamo stati eletti, la popolazione ci ha scelti, a lei risponderemo del
nostro lavoro.
Occupo questa carica avendo sempre presente che mi è stata affidata
per essere gestita con responsabilità, per restituire ai Sarnicesi una città
migliore.
Amministrare un territorio è costruire e promuovere il "bene comune",
parola molto spesso abusata, ma alla quale è necessario ridare contenuto vero. "Bene comune" è sicurezza, famiglia, cultura, lavoro, tradizione,
territorio: beni individuali e collettivi, che vanno tutelati e difesi, perché
siano a disposizione di tutti.
La cura del locale, del territorio, delle persone e delle situazioni conosciute una ad una, delle tradizioni e della storia, è molto preziosa. Non
vogliamo che nessuno si senta abitante inconsapevole di luoghi anonimi.
Per questo daremo voce e spazio a tutti i gruppi, importanti per il loro
ruolo di mediazione nella partecipazione concreta dei cittadini sui problemi della nostra cittadina e in grado di proporre soluzioni ai problemi
delle singole zone. Molti Consiglieri sono, per questo, l'espressione di
gruppi di quartiere.
Ascolteremo e collaboreremo con associazioni culturali, sociali, sportive
e imprenditoriali, nella ricerca di idee e soluzioni, che siano le migliori
possibili per costruire una dimensione più vivibile e un tessuto sociale più
ricco, aumentando il senso di appartenenza e coesione sociale e dando
vigore a tutti i campi in cui la nostra Sarnico ha sempre primeggiato.
EVENTI COMUNALI
Vogliamo che il nostro agire sia trasparente, le nostre scelte motivate e
chiare. Noi abbiamo il dovere e la responsabilità di rendere conto delle
nostre azioni, perché ciò che facciamo ha sempre ripercussioni a lungo
termine.
Una comunità senza regole chiare e uguali per tutti non è una comunità
giusta.
La parola SINDACO ha origini greche ed è composta da due parole: "insieme" e " giustizia". Un Sindaco è, quindi, colui che amministra in modo
giusto. Ma chi decide cosa è giusto?
Sono convinto che amministrare in modo giusto sia davvero garantire
equità ad ogni cittadino, renderlo protagonista delle scelte e far sì che,
da osservatore e fruitore di servizi, diventi protagonista della vita quotidiana. Vuol dire mettere da parte favoritismi e gestione personalistica
dei servizi. Vuol dire mettere da parte visibilità e successi personali ed
abbattere le barriere esistenti tra cittadinanza ed Amministrazione.
"OMNIA VINCIT HUMILITAS" , L'umiltà vince su tutto.
Voglio declinare questa parola, umiltà, come nuovo modo di fare politica.
UMILTÀ è la forza di stare accanto alle persone, sempre con costanza
e tenacia, di calarsi dentro ogni situazione, con atteggiamento sobrio, di
servizio, con la FORZA DELLA CONDIVISIONE.
Più volte durante la campagna elettorale ho parlato di bacchette magiche, ironizzando sul fatto che non possiamo fare magie per ottenere
risultati e cambiamenti, ma possiamo solo lavorare duramente con impegno e serietà.
Oggi però, in quest'aula, vedo la magia intorno a me. Vedo la magia negli
occhi delle persone. Vedo finalmente la voglia di cambiare, di migliorare,
di "metterci la faccia" per il bene Comune, quello di Sarnico.
Con atteggiamento di umiltà e fermezza inizio, quindi, questo nuovo
impegno, insieme ai collaboratori della mia Giunta e ai Consiglieri, sia
quelli che mi sostengono, sia quelli della minoranza, ai quali è affidato
l’alto compito di controllare e vigilare con senso critico e costruttivo il
nostro operato.
A tutti voi va il mio ringraziamento.
Ringrazio tutti i cittadini per il compito che mi hanno affidato e per il
sostegno che anche questa sera, in quest'aula, mi hanno voluto dimostrare.
Ringrazio il Gruppo, poi Sezione Lega Nord di Sarnico per essermi stata
accanto in tutti questi anni di fatiche e di battaglie comuni in nome della
Democrazia e i vertici del movimento provinciale, in particolar modo
nelle persone di Daniele Belotti, Cristian Invernizzi e Giorgio Bonassoli.
Ringrazio gli amici di Forza Italia, soprattutto nelle persone del Presidente del Club locale Ing. Giuseppe Tobias Faccanoni e l’amico di lotta e di
ventura Giuseppe Bettera.
Ringrazio il Gruppo di indipendenti che ci ha voluto seguire in questo
progetto, mettendoci risorse, tempo e da ora fatica.
Ringrazio la mia famiglia per tutto quello che ha fatto sempre per me.
Ringrazio infine Vanessa, perché in questi 10 anni ci sei sempre stata.
Saluto inoltre Franco Dometti, Sindaco uscente, e lo ringrazio per il lavoro
che ha svolto insieme alla sua Giunta e a tutti i consiglieri uscenti.
Voglio concludere con una citazione importante di Tommaso Moro:
"Signore dammi la forza di cambiare le cose che posso modificare, la
pazienza di accettare quelle che non posso cambiare e la saggezza per
distinguere la differenza tra le une e le altre".
A noi tutti auguro un buon lavoro, da svolgere con passione, impegno,
serenità ed entusiasmo.
Grazie a tutti di cuore!
VIVA SARNICO!
Sindaco Dott. Giorgio Bertazzoli
Composizione del nuovo
Consiglio Comunale di Sarnico.
Buon Lavoro
MAGGIORANZA
Forza Italia - Lega Nord 36%
Sindaco, Personale e sicurezza: Giorgio Bertazzoli
Vice sindaco, Assessore ai lavori pubblici e Bilancio: Umberto Bortolotti
Ass. Turismo e Commercio: Lorenzo Bellini
Assessore alla Pubblica Istruzione e alla
famiglia: Marina Brignoli
Assessore allo sport e alle politiche giovanili: Nicola Danesi
Delega Cultura e Urbanistica: Giuseppe Bettera
Delega al Territorio e ambiente Angelo Bonassi
Consigliere: Gian Pietro Vitali
Consigliere: Marco Berardi
Un momento del 1° Consiglio Comunale
MINORANZA
Sarnico Protagonista + Sarnico è tua 64% (35%+29%)
Consiglieri: Romy Gusmini - Lauretta Cadei
Piero Arcangeli - Angela Viviani
IL PORTO GIUGNO 2014 - 21
BATTISTA BELLINI (VILLA)
IL PRINCIPE DELL'ORTO L’erba del vicino è sempre più verde, ma l’orto no, quello più bello è as-
solutamente il suo, è il suo mondo, la passione per la zappa lo ha contagiato. Generoso e disponibile
a dare consigli agli "ortolani" meno esperti. Battista è sempre sorridente e l'essere solari è tipico di
chi è spontaneo e puro. Ed allora continua a sorridere perchè niente e nessuno è così importante
da toglierti il sorriso.
a cura di
SILVANI MARINI
COMUNITÀ
IL VALORE DI UN SORRISO
Oggi sono ottantanove caro Battista
e li hai raggiunti in ottima forma
Sei felice del presente
che stai vivendo con gioia vera
e confidi che la tristezza resti assente
fino all'inevitabile calar della sera
Che per te è già una sera estiva,
di gran luce ancora illuminata,
superando forse ogni tua aspettativa
di bella e lunga vita a te riservata
IL COMMENDATOR
GIANFRANCO GASPARI
Lunedì 2 giugno, in occasione del 68° anniversario della Fondazione della Repubblica,
si è tenuta la cerimonia di consegna delle
onorificenze al «Merito della Repubblica Italiana» conferite dal Capo dello
Stato Giorgi Napolitano.
Gaspari con il presidente di Confindustria - Bergamo - Galizzi
E non credere allo specchio
riflette solo l'aspetto esterno,
all'apparenza fors'anche vecchio
perché la giovinezza sta all'interno
Con un sorriso saluti tutti con animo cordiale
e un ringraziamento a parte meriti per le tue premure
nel coltivar l'orto con vera arte
donando poi agli amici le tue ottime verdure
Dedicata a Battista Bellini (Villa)
a cura della
REDAZIONE
A fare da sfondo, il Chiostro di Sant’Agostino in Città Alta. Nel corso della cerimonia sono stati consegnati i diplomi a 38 cavalieri, 4 ufficiali e 4 commendatori.
Tra questi ultimi spicca il nome dell’ex presidente della Provincia Valerio Bettoni, il
fotografo Giuseppe (Pepi) Merisio, il nostro Gianfranco Gaspari e il Segretario
Generale della Fondazione Credito Bergamasco, Angelo Pietro Piazzoli.
Quello di commendatore è uno dei gradi onorifici nei quali possono essere suddivisi gli
ordini cavallereschi di merito: in genere, nelle istituzioni divise in cinque classi, quello di
commendatore è il grado intermedio tra quello, inferiore, di ufficiale e quello, superiore,
di grand'ufficiale.
I neocommendatori: Valerio Bettoni, Gianfranco Gaspari, Angelo Piazzoli e Pepi Merisio
IL PORTO GIUGNO 2014 - 23
ASSOCIAZIONI
a cura di
GIOVANNI CADEI
DELL’ A.S.D. JUDO SARNICO
ASD ATTIVITÀ
JUDO SARNICO
Un grande successo!! Così è stata definita dal nostro Presidente Enrico Cancelli e dal Maestro Mario Galimberti, l’organizzazione delle
due manifestazioni Judoistiche svoltesi nella nostra cittadina nelle
giornate del 24 e 25 Maggio presso il Palazzetto comunale.
Il sabato è stato dedicato agli atleti agonisti: nel 2° Trofeo Città
di Sarnico, si sono sfidati oltre 213 judokas provenienti da ben 41
società di tutto il Nord Italia.
Abbiamo assistito, sui tre tatami predisposti dall’organizzazione, ad
incontri di buon livello tecnico che hanno entusiasmato il pubblico
presente.
I nostri atleti non hanno sfigurato.
Hanno raggiunto il podio:
- Poli Lorenzo al primo posto nella Cat. Es. B Maschile - 73 kg
- Verzelletti Samuele, bronzo nella Cat. JU/SE/MA Maschile - 90 kg
- Brescianini Valentina, bronzo nella Cat. JU/SE/MA Maschile
- 52 kg
Nella classifica per società, redatta sulla base dei risultati ottenuti,
ha visto vincitore il Club milanese Dojo Jigoro Kano che ha lasciato
dietro di se il Judo Capelletti di Brescia ed il Judo Strozza nell’ordine.
La domenica mattina si sono dati invece appuntamento gli atleti più
piccoli al 17° meeting per Giovanissimi.
217 gli aspiranti atleti presenti in rappresentanza di 27 clubs.
Bellissimo il colpo d’occhio nel palazzetto vedendo tanti bambini
divertirsi facendo sport; tanta l’emozione che si leggeva negli occhi
dei genitori che li accompagnavano.
I nostri piccoli si sono dati molto da fare; ecco i risultati:
Medaglia d’oro: Valente Lorenzo, Lucarelli Alessandro,
Bellini Emma, Pezzoli Nicolò, Fenaroli Angelica, Lochis
Alessandro.
Medaglia d’argento: Scalvini Oliviero, Bettoni Ivan, Stefini
Daniele, Caldognetto Clemente, Taroubi Karim,
Arcangeli Sigi, Bettoni Ilenia, Cadei Lucia, Ariotti Jacopo, Manenti Stefano.
Medaglia di Bronzo: Belussi Roberto, Omoboni
Giorgio, Piantoni Andrea, Patelli Nicolò, Capelli Filippo, Fenaroli Marco, Capelli Filippo, Giovelli Jason.
Nella classifica per società, redatta in questo caso sulla
base del numero di atleti iscritti, al primo posto si è
classificato il Judo Capeletti di Brescia, seguito dal Judo
Club Sulzano e dal Judo Calcinato
24 - IL PORTO GIUGNO 2014
Si è svolta a Madrid nelle giornate del 31 Maggio e del 1° Giugno
l’European Open competizione di altissimo livello che apre ufficialmente le danze per la qualificazione olimpica per Rio 2016.
Ben 24 gli atleti italiani presenti e, tra questi, il nostro concittadino
Diego Cressi.
Diego, ben preparato grazie ad una trasferta in Russia dove si è
potuto allenare sotto la guida di Ezio Gamba, ha conquistato un 7°
posto di ottimo livello.
Diego ha scalato la propria pool battendo il portoghese Soares e
l’olandese Kops; al terzo incontro, con il polacco Zagrodnik, Diego
ha dovuto soccombere.
Nel girone di recupero un altro polacco, Bartusik, ha impedito a
Diego di proseguire nella competizione.
Auguriamo a Diego di poter continuare su questi livelli per riuscire
a raggranellare i punti necessari a partecipare all’Olimpiade, il sogno
di ogni atleta.
Il pomeriggio del 2 Giugno è stato invece dedicato, nella splendida
cornice del Lido Fontanì, alla tradizionale festa per la consegna delle
nuove cinture e per la premiazione del Master Sociale. Sotto gli occhi
dei genitori ed alla presenza del consiglio direttivo gli istruttori hanno
consegnato agli atleti che hanno partecipato ai corsi durante l’anno,
le nuove cinture, che segnano il passaggio di grado. Sono stati consegnati dei riconoscimenti anche agli atleti che sono stati più assidui nel
la partecipazione alle competizioni e che hanno conseguito i risultati
migliori. Ricordiamo questi atleti:
Categoria Bambini e Fanciulli
1° posto: Sigi Arcangeli - 2° posto a pari merito; Emma Bellini, Sofia
Passamonte e Andrea Piantoni
Categoria Ragazzi
1° posto: Leonardo Pozzaglio - 2° posto: Stefano Manenti - 3° posto: Gabriele Rossi
Categoria Cadetti Junior e Senior
1° posto: Francesco Cadei - 2° posto: Lorenzo
Cancelli - 3° posto: Giulia Donati
a cura della
REDAZIONE
L'ARCOBALENO
AVVISO ALLA CITTADINANZA
CHIUSURA POMERIDIANA UFFICI COMUNALI
Come per gli scorsi anni, per il periodo 1° luglio - 31 agosto, gli uffici comunali resteranno
chiusi nei soli pomeriggi.
L’apertura al pubblico nei mesi di luglio ed agosto, nelle mattinate dal lunedì al venerdì, sarà
ampliata e pertanto la nuova fascia oraria sarà: 8,30 - 13,00.
ERRATA CORRIGE
IL SINDACO
Dott. Giorgio Bertazzoli
dalla Redazione
ELEZIONI AMMINISTRATIVE 2014
Segnaliamo che per un errore nella trasmissione dei dati pubblicati sul "il Porto" dello scorso mese di maggio,
sono state erroneamente attribuite al candidato PLEBANI GIANCARLO della lista "SARNICO È TUA"
10 preferenze invece delle 41 realmente ricevute. Ci scusiamo con Giancarlo per l'involontario errore.
KIWANIS CLUB
DEL SEBINO
Alla presenza dell'Arch.
Mario Finocchio Luogotenen della Divisione Lombardi 2, il presidente del
Kiwanis del Sebino Diego
Busatta ha consegnato
all'ing. Carlo Riva il premio
"We build" (noi costruiamo) perché, come dice la
motivazione, "con l’eccelsa
qualità delle sue realizzazioni, è punto di riferimento della nautica mondiale
e vanto della comunità del
Sebino".
ASSOCIAZIONI
a cura del Presidente
VITTORIO MARCONI
AVIS SARNICO - BASSO SEBINO
ASSEGNATE LE BORSE DI STUDIO 2013-2014
Sono stati circa 800 gli studenti che hanno partecipato con temi,
poesie, disegni, creazioni multimediali, canzoni, fumetti ed elaborati
realizzati con tecniche varie, al concorso promosso dall’AVIS Sarnico - Basso Sebino. Nell’anno scolastico appena concluso il Presidente Vittorio Marconi, il Direttore Sanitario dott. Giovanni Paris, alcuni
consiglieri e componenti del Gruppo Giovani, sono stati presenti
nelle scuole del territorio, primarie e secondarie del comprensorio
di Sarnico, Villongo e nell’Istituto Superiore “Serafino Riva”, per far
conoscere le importanti finalità del sodalizio ai ragazzi e ai giovani.
«Tre i temi proposti - ha detto il presidente Marconi - “Piccole gocce donate con serenità possono riempire un mare di gioia”, per le
scuole primarie, “Come lo studio responsabile genera frutto, così
il dono responsabile crea un frutteto”, per le secondarie, ed infine
per l’Istituto Superiore “S. Riva” il tema era: “Avis - Amore che valorizza il tuo sangue”. Devo dire che le opere presentate erano tutte
meritevoli di menzione e per la giuria è stato un compito non facile
individuare le migliori».
Dopo un’attenta selezione, nei giorni 21, 24 maggio e 4 giugno
sono state premiate le opere più significative. Le borse di studio
sono state consegnate presso il Cineteatro Junior di Sarnico per il
comprensorio di Sarnico, mentre per il Comprensorio di Villongo al
Palazzetto dello Sport Villongo.
L’Istituto Serafino Riva era presente al cineteatro di Sarnico con circa
500 studenti accompagnati dal dirigente scolastico profess.sa Rosa
Romana Marchetti. Apprezzata e opportuna è stata la partecipazione dei sindaci: Alfredo Mossali di Adrara San Rocco, Roberto Duci
di Foresto Sparso, Alberto Maffi di Gandosso, Giorgio Bertazzoli di
Sarnico, Angelo Vegini di Viadanica, Maria Ori Belometti di Villongo,
del consigliere Elisa Polini di Tavernola e dei rappresentanti dei grup26 - IL PORTO GIUGNO 2014
pi AVIS dei paesi del Basso Sebino. Gradita ospite la signora Osvalda
Manfredi vedova dell’indimenticabile dott. Serafino Tambuscio.
Citiamo i primi classificati di ogni comprensorio.
Al primo posto per le primarie sono la 4^ e 5^ elementare di
Gandosso con il plastico “gocce note di speranza”. Seguono la 5^
di Viadanica con il “Comò del Sig. Vittorio” e le 5^ di Credaro con
il “Fiore”.
Per il comprensorio delle secondarie di Sarnico ha prevalso la classe
2^ di Adrara S.Martino con “L’albero e il quadro della vita”. Per
quanto riguarda le scuole superiori i primi 3 classificati sono stati:
Marta Pedroni di Pontoglio e Ilenia Millauro di Sarnico con “Tela
bimbi” e a seguire ex equo Chiara Golloshi di Sarnico con un quadro ed un DVD mutimediale e Yassin Bousenna di Villongo con un
fumetto.
3° Class. Alice Redaelli di Foresto Sparso, Alessia Pievani, Claudia
Turra, Elisa Modina di Villongo e Giulia Volpi di Viadanica con il quadro “Una spada nel cuore”.
MOTIVAZIONE DEI PREMI
ASSOCIAZIONI
Lavori Primarie
Lavori Superiori Ist. Serafino Riva
1°) Gocce note di speranza della Scuola Primaria di
Gandosso.
Tema centrato, originale, ben fatto e rispecchia il senso della solidarietà nel dono.
1°) Tela bimbi di Pedroni Marta e Millauro Ilenia
Il lavoro è stato realizzato con una tecnica particolare, efficace e
d’impatto. Sono stati usati pochi colori, ma che hanno reso l’idea
molto originale.
2°) Comò del Sig. Vittorio della Scuola Primaria di Viadanica.
Tema non centrato pienamente, ma il lavoro è originale e molto
strutturato.
2°) Quadro + DVD di Golloshi Chiara
DVD con frasi e sfondi azzeccati. Si è visto molto impegno e molta
originalità.
3°) Fiore della Scuola Primaria di Credaro.
Bellissimo lavoro che esprime il senso della solidarietà. Tema parzialmente centrato.
2°) Fumetto di Yassin Bousenna
Lavoro che ha colpito nel segno il tema dato sotto tutti i punti di
vista. Originale e storia scritta bene con impegno e precisione. Fumetto che “salta all’occhio”.
Lavori Secondarie
3°) Spada nel cuore di Redaelli Alice, Pievani Alessia, Turra Clau1°) Albero e quadro della vita della Scuola Secondaria di dia, Modina Elisa e Volpi Giulia
Idea originale ad impatto forte.
Adrara S.Martino.
Tema centrato, lavoro ben fatto. L’albero è semplice ma molto Il messaggio è profondo ed incisivo. Bello slogan carico di significato
con uno stile nuovo.
espressivo, anche la poesia esprime la gioia del senso del dono.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 27
FOTOCRONACA
a cura di
SILVANO MARINI
Festa Arma Aeronautica
Il nuovo parroco con il Consiglio Pastorale
Messe nei Quartieri
28 - IL PORTO GIUGNO 2014
Chi va... e chi arriva...
C'e' ancora molto da fare!
a cura di don Loris
Un grande grazie a tutti i volontari:
A chi da mesi ha preparato questo evento!
A chi ha preparato le strutture e gli impianti!
A tutti i cuochi e cuoche della cucina, delle griglie, delle patatine, della polenta, dei piatti freddi!
A chi ha curato la distribuzione dei piatti, il bancone bar, le casse!
A chi ha tenuto pulito e in ordine i tavoli!
A chi ha preparato con cura e passione le tombole!
Ai ragazzi dell’audio, dei gonfiabili e delle mille piccole cose da preparare!
Ognuno di voi è prezioso per questa festa e per la nostra comunità!
Grazie per aver contribuito anche quest’anno a questa bella pazzia!
Grazie, don Loris
Con queste parole ho voluto manifestare il mio sentimento dopo i nove giorni di festa dell’oratorio. I grazie sono
stati tanti, forse nemmeno completi. Ma sono stati frutto di un sentimento spontaneo. Tutto quello che è stato
realizzato nella seconda edizione della festa porta il segno della collaborazione e del lavoro di molti.
La fine di un esperienza però fa guardare oltre. Non solo a ciò che nell’immediato deve capitare, o bisogna realizzare ma ancor più a ciò che deve essere. Non può bastarci vivere della sola gioia di stare insieme, di trascorrere
del tempo possibilmente sereno e spensierato. Nella vita di un oratorio e della comunità intera il vivere momenti
di comunione deve poter generare nuove riflessioni, nuove domande, nuove possibilità. Senza essere paranoici
od ossessivi, penso che alcune domande debbano essere poste a tutti: festeggiare cosa? Lavorare, costruire,
organizzare per chi? Impegnare energie e tempo per quale scopo?
Qualche risposta c’è… ma credo non basti. Non facciamo tutto questo solo per trascorrere del tempo, o per
mettere da parte qualcosa nelle casse dell’oratorio. Crediamo nell’idea di impegnare la propria vita, nell’importanza di vivere in comunione con fratelli e sorelle, sapendo che in questo passa quanto il Signore vuole da noi.
Un po’ di rammarico sta forse nella fatica di coinvolgere gente nuova. Se è vero che ormai Sarnico è una cittadina
che sfiora i 7000 abitanti, in questi momenti mi chiedo dove siamo tutti. Non può bastare stare alla finestra ad
osservare quello che capita. Se ti butti nella tua comunità la vita è più bella!
LA FESTA DELL'ORATORIO
FOTOCRONACA DI ANDREA BONASSI
foto Silvano
FOTOCRONACA
Il nuovo Sindaco Bertazzoli
Saggio allievi bandisti - Mamma e figli
Mandato agli Animatori
Festa della Scuola
Processione del Corpus Domini
Conclusione anno catechistico
IL PORTO GIUGNO 2014 - 29
STORIA
a cura di
GIUSI DOSSI
I FATTI DI SARNICO DEL 1862
Garibaldi, Mazzini e Vittorio Emanuele II in una cartolina commemorativa del 50° dei "Fatti di Sarnico"
INTRODUZIONE
Il 4 aprile scorso è stato presentato a Dalmine il 2° numero degli Annali curati dalla
locale Associazione Archivio e Biblioteca
Dall'Ovo, presieduta da Eugenio Poletti de
Chaurand.
Nei tre saggi storici pubblicati figura anche
quello del nostro collaboratore Giusi Dossi intitolato 1862: i fatti di Sarnico di 150
anni fa che ricostruisce, con alcuni particolari inediti quei lontani avvenimenti che
videro la nostra cittadina al centro della
scena politica-militare italiana, appena un
anno dopo l'unificazione. Per conoscere
quali sono i particolari inediti reperiti da
Dossi nelle sue ricerche, su quello che Aurelio Saffi ha chiamato anche il mistero di
Sarnico, abbiamo rivolto all'autore alcune
domande (ndr).
Quest'anno ricorre il 30° anniversario della pubblicazione di "Sarnico-1862", il saggio
(Edizioni del Periscopio 1984) di Francesco
Gallina e Pierferdinando Previtali, che rappresenta un punto di riferimento fondamentale per capire quegli avvenimenti che videro
Giuseppe Garibaldi e il suo fido luogotenente
Francesco Nullo, allertare nella nostra Provincia la spedizione armata di volontari per
liberare il Trentino, ancora sotto l'impero au30 - IL PORTO GIUGNO 2014
stroungarico.
Ci può dire qualcosa al riguardo?
Quel libro , con la prefazione eccellente
dello storico Franco Della Peruta, costituisce ancora oggi l'unica testimonianza per
ricostruire il più importante fatto d'armi
del Risorgimento nella Bergamasca. Il sottotitolo, tra l'altro, evidenzia un dubbio: il
tentativo potrebbe essere considerato "un
passo falso di Garibaldi"?
Gli studi effettuati in questi trent'anni lo
escludono, tuttavia si insiste nel ritenere
quelli che sono passati alla storia come i
"Fatti di Sarnico" un episodio minore. Tanto è vero che uno degli autori del libro lo
definisce "un'anteprima di Aspromonte". Io
mi sono invece persuaso che il fatto d'armi militarmente più grave di Aspromonte
(agosto 1862) non si sarebbe neppure verificato se fosse andato a buon fine quello
di Sarnico (maggio 1862).
tanto il governo italiano, ma Napoleone III
perché la Francia era impaurita da una reazione da parte dell'Austria. La spiegazione
si ha tre mesi dopo quando Garibaldi da
Napoli si muove verso la Sicilia e tutti sono
concordi nel ritenere che voglia marciare
verso la liberazione di Roma dal Papato,
ma viene fermato in Aspromonte. In realtà
era intenzionato, d'accordo con il re ed il
governo, ad andare in Grecia per sollevare
l'intera area danubiano-balcanica e mettere così in crisi non solo l'Austria ma lo stesso impero russo che aveva forti interessi in
quell'area.
A sostenerlo è Francesco Cucchi, l'arruolatore con Nullo dei Mille a Bergamo due
anni prima. Egli scrive infatti nel luglio '62 al
fratello Giggio: "Questa mattina mi trattenni a lungo con Garibaldi, sebbene sia piuttosto ammalato. Egli, nel progetto Türr, che
è in tutta relazione col Re, il quale lo è poi
con Napoleone, vede un gioco di quest'ultimo e vuole quindi stare molto in guardia
onde non essere istrumento delle di lui
mire sull'Oriente. Mi disse di non poter
per nulla affatto abbandonare il progetto,
ma però voler stare piuttosto alla larga da
Türr e più ancora dai suoi interessati protettori...". Lo studioso Piero Capuani che riporta la lettera, così commenta: "Garibaldi
aveva ormai deciso di dare la precedenza
alla rischiosa impresa di attaccare lo Stato
Pontificio e perciò cercava di giustificare
l'abbandono della spedizione nei Balcani
con lo specioso pretesto di non volersi
prestare come strumento, alle mire espansionistiche di Napoleone III in Oriente".
Ecco perché, a mio parere, si è verificata la
tragedia di Aspromonte.
Se il re e Rattazzi avessero mantenuto fede
alla parola data per Sarnico, Garibaldi (con
il quale era d'accordo anche Mazzini) si
sarebbe diretto in Grecia, ma ormai non
si fidava più delle promesse del governo,
temendo una nuova rappresaglia.
Può spiegarsi meglio?
Vittorio Emanuele II e il presidente del
Consiglio Urbano Rattazzi, malgrado gli
accordi presi con Garibaldi, all'ultimo momento intervennero con l'esercito per
impedire l'invasione del Trentino, fecero
arrestare i volontari e lo stesso Nullo. Non Ma perché la Francia aveva così tanta insolo, ma a decidere tutto questo non fu fluenza sulla classe politica italiana, appena
STORIA
furono comunque protagonisti. Il primo è
Febo Arcangeli, nato nel 1839; nel 1859 è
fra i Cacciatori delle Alpi e partecipò l'anno successivo alla spedizione dei Mille. Il
21 aprile 1863 raggiunge Francesco Nullo nell'impresa di Polonia. Viene ferito in
battaglia al ginocchio e cade nelle mani dei
russi con alcuni compagni, compreso il Caroli. Condannato a 12 anni di lavori forzati
in Siberia, grazie ad un'amnistia fu graziato
tre anni dopo e soltanto dopo lunghe peripezie giunse in patria alla fine di giugno
del 1867. La madre, Luigia Foschetti, che
si era tanto adoperata per la sua liberazione, era morta due anni prima ed il Veneto
era diventato territorio italiano un anno
prima, nel 1866. Il Trentino, per il quale si
era tanto impegnato nei "Fatti di Sarnico",
lo sarebbe stato invece con la vittoria nella
La popolazione di Sarnico come accolse i vo- grande guerra del 1915/18.
Il secondo sarnicese che va ricordato è
lontari di Garibaldi e Nullo?
In modo più che entusiastico perché c'è da Ferramondo Arcageli, cugino e di due anni
dire che non solo Sarnico, ma uo po' tutti più giovane di Febo. Oltre ad essere stai paesi che si affacciano sul Sebino, erano to uno dei più accesi promotori dei "fatti"
noti per il loro patriottismo fin dagli albori locali nel 1862, nel corso della sua lunga
del Risorgimento. Si pensi soltanto a Ga- esistenza divenne uno degli esponenti della
briele Rosa e a Zanardelli. Quasi tutti i vo- vita amministrativa e politica bergamasca a
lontari meno abbienti trovarono ospitalità cavallo tra l'Otto e il Novecento.
L’1 giugno 1890 fa parte di un piccolo
C'é qualche episodio curioso nella vicenda di nella filanda sul
lungolago di proprietà di Bernardo Caroli, gruppo di cittadini che si costituisce nel caSarnico?
Parecchi, anche se minori e di poca impor- fratello di Luigi, che parteciperà alla spedi- poluogo, dove si era trasferito, in Comitato
tanza, ma uno in particolare merita di es- zione di Nullo in Polonia l'anno successivo. dell'Associazione Democratica Radicale.
sere ricordato. Quando Garibaldi e Nullo Ma due Sarnicesi in particolare meritano L'anno successivo tiene una conferenza
arrivarono a Trescore dove stabilirono il di essere ricordati per l'attività che svol- sulla "Democrazia sociale" nella quale ritieloro quartier generale, si fermarono il 1° sero, al di là dell'episodio del l862 di cui ne possibile e utile l'alleanza tra i radicali e
il nascente movimento socialista. Nel 1893
viene eletto unico rappresentante della
minoranza nel Consiglio comunale di Bergamo.
Il 7 giugno del 1894 tiene un'altra conferenza sul tema "Le evoluzioni della proprietà" che apparirà il mese successivo sulla
prestigiosa rivista di Filippo Turati, "Critica
Sociale".
un anno dopo l'unificazione?
Il re, oltre a regnare, praticava anche una
politica estera parallela a quella del governo causando non poco allarme nelle cancellerie europee e lo stesso Rattazzi era a
dir poco "ambiguo", come ebbe a definirlo
lo storico Giovanni Spadolini. Si sottovaluta
invece un fatto importante: un mese dopo
la formazione del suo governo (4 marzo),
Rattazzi che deteneva il ministero degli
esteri ad interim, fu costretto su pressione del suo collega francese Thouvenel, a
rinunciare a favore del generale Giacomo
Durando, rappresentante della Destra
piemontese. Cosa che avvenne il 7 aprile. Scrive in proposito lo storico Giorgio
Candeloro: "Favorevole ad una soluzione
di compromesso della questione romana,
il Durando era ostile a progetti che coinvolgessero la situazione balcanica, di cui era
buon conoscitore essendo stato ministro
sardo a Costantinopoli dal 1855 al 1861".
È quindi a Durando, più che a Rattazzi
(di cui Garibaldi continuava a fidarsi), che
vanno attribuite le responsabilità di aver
soffocato con le armi entrambi i tentativi
rivoluzionari di Sarnico e di Aspromonte.
Sarnico fine '800 - sullo sfondo la filanda Caroli
maggio a Palazzolo sull'Oglio per incontrare il sindaco del paese Antonio Locatelli.
Si comportarono di nascosto quando era
noto che in tutte le località in cui l'eroe
dei due mondi si fermava veniva acclamato
dalla popolazione e non di rado teneva un
comizio dal balcone del municipio.
Evidentemente a Palazzolo il colloquio con
il sindaco doveva rimanere segreto perché
alla stazione ferroviaria si doveva garantire
l'arrivo da Genova di armi, camicie rosse
e rifornimenti di ogni genere per i volontari che da Sarnico si sarebbero messi in
marcia verso il passo del Tonale, linea di
confine italo-austriaca. La cosa purtroppo
non rimase segreta, tanto è vero che Nullo
venne arrestato proprio in stazione al momento del ritiro del materiale (14 maggio).
(Nella cartolina della pagina precedente i
tre protagonisti dei "fatti" sono raffigurati
come d'accordo sugli avvenimenti quando
invece erano profondamente divisi).
IL PORTO GIUGNO 2014 - 31
ASSOCIAZIONI
a cura di
GIANFRANCO GASPARI
ASS. ANZIANI: RUBRICA DEL MESE DI GIUGNO 2014
Anziani in gita a Monza
IL NUOVO CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE HA DISTRIBUITO
GLI INCARICHI
Segretaria, vacanze e cultura
Tesoriere
Rapporti con la Parrocchia e aiuto
tesoriere
Signorelli Pietro
Responsabile automezzi, orti, bar
Carminati Maria Grazia Rapporti esterni e con l’Amministrazione comunale
Capoferri Silvana
Pasti a domicilio e bar
Poli Paola Animazione del sabato, coadiuvata dal Signor Rivellini
Rapporti con associazioni di volontaPicco Carlo
riato e visite a ospiti in Casa di Riposo
Cremaschi Angelo
Bar
Cancelli Prospero
Iniziative sportive e ricreative
Belotti Angiolino
Presidente dei revisori dei conti
Ziliani Angelo Gestione campo di bocce e attività ricreative
Belussi Ugo
Gestione campo di bocce e attività ricreative
Belotti Franca
Visita a ospiti in casa di riposo
Boccardelli Luciana Visita a ospiti in casa di riposo
Mercoledì 11 giugno durante il consiglio di amministrazione, sono stati conferiti gli incarichi:
Savoldi Maria Luisa Presidente - pasti a domicilio
Il nostro grazie va a tutti coloro che hanno accettato gli incarichi,
e alla disponibilità di tutti i volontari nelle iniziative e mansioni
non menzionate.
Il mese di maggio si è concluso con la gita a Monza
organizzata in collaborazione con l’Anteas Università per gli anziani.
La giornata è iniziata con la partenza alle ore 08.00 destinazione Monza dove ci attendeva la guida per la visita agli
appartamenti reali di Villa Reale, in seguito ci siamo trasferiti
nel centro storico con la visita del Duomo dove, nell’altare
della Cappella di Teodolinda è custodita la Corona Ferrea,
uno dei prodotti di oreficeria più importanti e densi di significato di tutta la storia dell’Occidente.
Al termine trasferimento a Trezzo sull’Adda per il pranzo in
un ristorante tipico sulla riva del fiume.
Nel primo pomeriggio visita dei resti del castello di Trezzo e
della torre da dove si gode un’ampia veduta del fiume Adda.
La gita è stata molto gradita a tutti i partecipanti.
32 - IL PORTO GIUGNO 2014
Bettera Marisa
Oprandi Daniela
Milesi Carlo
a cura di
GIANFRANCO GASPARI
POESIA
I CARABINIER - DU SECOI DE GRASSIE
Sic de zögn del meleossentquatordes,
i è nasicc i Carabinièr, alura ciamacc Reali;
sé, del bù; piö reali de issé!
Per l’Italia töta semper proncc!
Poc ‘sta data i regorda in Italia;
per Lur che semper i ria de per töt:
del dé, dè nocc col frecc e ‘l colt;
per lur ol doér semper insema al cör.
Dò figüre i è semper per lur dè regordà!
La Madona Virgo Fidelis per lur esempe de fedeltà
Salvo D’Acquisto ol martire semper de imità
E per chesto la Cesa l’à dicc de santificà!
Stamatina in Piazza S.Pietro gh’era dè cridà:
oh quace co le famee e i sò scetì ol Papa a spetà,
a scoltà e bat i mà per diga grassie;
ma a töcc lur l’Italia bisogna che l’à dè diga grassie!
Avanti alura, cari Carabinier: la strada l’è chèla giösta:
l’è du secoi che l’è osta ormai;
töcc nòter sensa ciacole semper an sarà con töcc vòter:
L’Italia l’è granda per vòter, sensa tante bandiere de sventulà!
PREGHIERA AI GIARDINI VATICANI
Papa Francesco chiama a gran voce lo SPIRITO SANTO
con Lui sono giunti altri tre nomi che fanno la STORIA
una natività da tanto attesa, da sempre quasi vicina, ma pur
sempre lontana: LA PACE!!!
E se fosse vero? Lo Spirito Santo scenderà?
Non sta a noi decidere, ma per questo pregare... sì!
Tanto: Papa Francesco tutti ci fa sognare...
E certo Lui invocato, sarà lì...
Le loro mani certo tutte intrecciate: lo Spirito unica meta.
Il sole di Roma forse in lingue di fuoco?
Tutto il mondo trepida, attende, spera e, sopratutto, prega:
un miracolo non ha tempi, non luoghi, non pretese…
Qui per ora mi fermo, ancora è presto: Roma ancora in
pieno meriggio...
Papa Francesco in ritiro, in preghiera, in attesa di...
Loro sono in viaggio. Abu Mazen, Shimon Perez, Bartolomeo...
Tutti, tanti, sparsi nel mondo pure essi in attesa dell’attesa!
Non sta a noi giudicare il passato fino alle 18 di oggi...
La Pentecoste voluta da Papa Francesco assume ora
un riflesso mondiale:
“Veni Sancte Spiritus, reple orbem terrarum ed de ejus
semper consolationem gaudere....”
Oh, se alla fine si profilerà nel tempo, per la pace, la sua
“Consolationem Gaudere!...”
L’incontro è avvenuto; tanto verde, tanta speranza, tanta
fraternità!
Il miracolo forse è apparso? Deve sbocciare: basta dialoganti,
prima fratelli!
Papa Francesco, ripieno di Spirito, ha inciso la parola nuova:
che la speranza si radichi, come l’olivo piantato e la pace
diventi azzurro senza fine!
IL PORTO GIUGNO 2014 - 33
EVENTI
a cura della
REDAZIONE
SUCCESSO DI "SARNEK CHE GREGNA"
Nella foto i vincitori. Da sinistra: F. Brescianini, G. Martinelli, N. Citaristi, A. Dometti, R. Bellini, R. Nosè, M. Zinesi (in basso un infiltrato Matteo Dometti)
Attribuiti i premi della rassegna:
Miglior regia e miglor attrice protagonista a Franco Brescianini e Nicoletta Citaristi (Isolabella). Della nostra
Crazy il miglior attore protagonista, Alessandro Dometti
e la miglior interprete - premio "Domenico Savoldi", Rosiliana Bellini. Molto graditi il musical finale e l'esibizione
della "Combricola" di Gazzaniga. Un grazie alle "Marie"
e a Belussi A., imparziali giudici.
Con l’esibizione del “Teatro del Gioppino” di Zanica, che si
è esibito fuori gara nel divertentissimo musical "L'è töt ü manicomio" si è conclusa la VII edizione della rassegna dialettale
“Sarnek che gregna" organizzata anche quest'anno dalla Crazy
Company for don John, dalla Parrocchia San Martino Vescovo
e dal Comune di Sarnico con il patrocinio della Pro Loco, del
"Centro Culturale Sebinia" e Kiwanis del Sebino.
Gli “Oscar” sono andati a: Franco Brescianini (Isolabella - Villongo) per la miglior regia, Alessandro Dometti (Crazy Company for don John - Sarnico) miglior attore protagonista, Nicoletta Citaristi (Isolabella - Villongo) miglior attrice protagonista,
Mario Zinesi (Don Michele Signorelli - Predore) e Giacomo
Martinelli (La Sofongada - Tavernola Bg.sca) migliori attori non
protagonisti, Roberta Nosè (Don Michele Signorelli - Predore)
34 - IL PORTO GIUGNO 2014
miglior attrice non protagonista e infine a Rosiliana Bellini - al
suo debutto teatrale -(Crazy Company for don John - Sarnico)
è stato assegnato il premio “Domenico Savoldi alla memoria”,
per la miglior interpretazione.
Una rassegna che ha visto esibirsi sul palcoscenico del teatro Junior quattro compagnie del Basso Sebino e due (fuori concorso
provenienti dalla provincia: la compagnia dialettale "La Combricola Gino Gervasoni" di Gazzaniga e il "Teatro del Gioppino" di
Zanica. La risposta degli spettatori è stata molto positiva con
un aumento del 20% delle presenze rispetto allo scorso anno.
L'esibizione della "Combricola" in particolare, ha suscitato in
molti spettatori un piacevole ricordo del teatro di un tempo,
quello della Ninetta Manfredi, del Paoletto e del Franco Grena,
per intenderci, non solo per l'intrigante storia e le situazioni narrate, ma anche per l'”eleganza” degli attori che vi hanno recitato
e soprattutto per l'uso di un dialetto bergamasco così forbito e
così dimenticato. I dialoghi, sia pure nella loro semplicità concettuale, sono stati la parte migliore di questa commedia nella
quale, pure importanti, sono state le movenze degli attori, dai
quali molti interpreti di oggi dovrebbero imparare.
Un grazie al gruppo bancario "Credito Valtellinese" e alle distillerie di Sarnico, produttrici della grappa "Pota", unici sponsor
dell'evento.
EVENTI
"ADA CHE TA EDE" UNA COMMEDIA SURREALE
IL PORTO GIUGNO 2014 - 35
COMUNITÀ
a cura di
ALESSANDRO ARCANGELI
LA SALA D'ATTESA
DEI MEDICI
Da pensionato, cardiopatico di “lungo corso” e Alpino di “lungo
sorso”, sono diventato un frequentatore assiduo di ambulatori.
La sala d’attesa è frequentata da un mondo variegato.
Negli ambulatori di Sarnico si commenta la recente elezione
del Sindaco: c’è chi come me vuole cambiare la residenza e non
vorrebbe più tornare a Sarnico neanche da morto; chi invece,
più saggio, dice: «Lasciamo lavorare la nuova giunta comunale, sperando che ascolti, incoraggi, condivida e soprattutto promuova una
cultura di pacificazione e dialogo».
Ci sono tanti anziani che si scambiano malattie come figurine; c’è
quella che vuole passare prima, perché deve solo farsi scrivere
una ricetta. Poi arriva il rappresentante di farmaci, con giacca e
cravatta, con un’aria maledettamente sana e odiatissimo da tutti.
Si sentono ingiurie contro quelli che impiegano troppo tempo;
c’è la signora che tiene il posto a cinque persone. Il bagno sempre occupato o chiuso a chiave. Si raccontano storie su quelli
meno fortunati: «...Davvero è morto il Bepi? Eh già, si vedeva che
stava male e poi era anche lui del 1924; l’hanno aperto e chiuso,
comunque era pieno di soldi e sua figlia sarà ricca!».
Poi parte il "Gossip" sul dottore: si dice che è dimagrito e che si
fa la lampada, e ha una nuova amica …!
E, mentre si aspetta, c’è il furbetto che si avvicina, un passo alla
volta, per raggiungere il posto migliore e fa finta di non vedere
la paziente anziana con le stampelle. Ci sono quelli coi bambini
inquieti, quelli col “tablet” che attivano un rumoroso giochino,
lesionandoci i timpani, mentre noi pensiamo alla cardioversione
che dovremo fare! C’è poi l’anziano che dice: «Qui, una volta,
era tutta campagna e il dottore viaggiava in calesse».
E …finalmente arriva il dottore: «Buon giorno a tutti» mentre
conta mentalmente quanti utenti dovrà ascoltare!
Poi, parte il “toto-umore”: «Come vi sembra oggi? Era nervoso?
Sereno? Avrà dormito bene?». Siamo comunque tutti pendenti
dalle labbra di quel “cerusico” e uomo di Ippocrate le cui parole
possono sentenziare “Salute o malattia”.
C’è anche l’ultimo arrivato in sala d’attesa che chiede all’improvviso: «ma c’è lui o il sostituto?». La domanda non è banale, perché
lui è lui ed i sostituti non sanno, non conoscono, non comprendono «la mia sciatica, il mio stomaco, il mio dosaggio preferito».
Infine, tutti escono con l’aria soddisfatta e le mani piene di fogli
rosa.
Anch’io, anziano pensionato, accetto il fatto che l’età costringe
il corpo a piegarsi ad ampi compromessi che riducono i confini
delle passeggiate, ma il medico mi aiuta ad accettare tutto.
Condivido quanto diceva il Gioppino: «Mèi Öna brÖta éta chè
Öna bèla mort».
Buone Vacanze a tutti e auguri di buon lavoro alla nuova Giunta
comunale!
CONCERTO DI INIZIO ESTATE
BANDE DI SARNICO E PISOGNE
Foto di Andrea Bossola
36 - IL PORTO GIUGNO 2014
I CANTERINI DEL SEBINO
IN ...CANTO A LUGLIO
a cura di
MIRIAM GASPARI
EVENTI
Il coro “I Canterini del Sebino“ segnala ai numerosi
sostenitori che il mese di luglio sarà per il nostro gruppo
un mese di uscite, esibizioni e concerti in Italia e all’estero. Ecco gli appuntamenti :
6 luglio ore 16.30 presso “Casa Sora per voi” a Foresto Sparso. (concerto organizzato dai volontari che, in
una struttura adatta, assistono pazienti affetti dalla sindrome di Prader Willi, una malattia rara )
17 luglio ore 21.30 a Clusane, nell’ ambito della “Settimana della tinca”.
20 luglio a Plan de Cuques con il Corpo Bandistico
Cittadino per la festa patronale di Santa Maria Maddalena nel 20° anniversario del gemellaggio
26 luglio ore 21.30 al Quadriportico del Sentierone di
Bergamo, nell’ambito delle manifestazioni di “Bergamoestate“
27 luglio nel pomeriggio concerto a Donico (Castione della Presolana) inseriti nelle esecuzioni per l’evento
"L'eco delle montagne" insieme ad altri 7 cori fra i migliori della Lombardia.
Sarà un mese intenso, caldo, allegro e allora ...seguiteci!
saluti da Miriam e da tutto il coro.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 37
SALUTE
a cura di
FRANCESCA PESENTI
IL "CASE MANAGER"
COME RISPOSTA AI
BISOGNI DEL
MALATO
"La Malattia di Parkinson dall’Ospedale al territorio: ruolo del 'case manager' (chi si fa carico del percorso individuale di cura della persona malata -ndr-) e delle
strutture intermedie nella risposta ai bisogni del
malato" è il titolo del congresso che si è svolto sabato 24
maggio presso lo Starhotel Cristallo Palace di Bergamo.
L’evento, organizzato da Habilita con la collaborazione
dell’Azienda Ospedaliera di Treviglio e dell’Azienda Ospedaliera “Papa Giovanni XXIII” di Bergamo, ha annoverato
nella “faculty” relatori di tutto rispetto, come il dr. Alberto
Zucchi (ASL di Bergamo), il dr. Claudio Pacchetti ed il dott.
Rocco Gregis (Ist. Mondino di Pavia), la dr.ssa Cristina Caldara (HPG23), la dr.ssa Paola Sabattini (Habilita), il dr. Pasquale
Tripodi e la dr.ssa Federica Scrascia (AO Treviglio), la dr.ssa
Elena Tripodo (Gruppo San Donato) ed il dr. Michele Jazzetti (MAP). Sono intervenuti anche Angelo Capelli (Regione
Lombardia) e Leonio Callioni (Comune di Bergamo).
Moderatori della giornata sono stati il Prof. Marco Poloni (HPG23) , il dr. Bruno Ferraro (AO Treviglio), il dr. dr.
Giovanni Taveggia (Habilita Sarnico), il dr. Umberto Bonassi
(Habilita Zingonia) ed il dott. Marco Salvi (AIP). Oltre alla
specificità dell’argomento che la Malattia di Parkinson racchiude in sè, un accento molto interessante che ha portato
un dibattito stimolante tra i partecipanti ed i relatori è stato
posto sul ruolo del “Case Manager”, figura già riconosciuta
nei Paesi anglosassoni e che si sta affermando nella realtà
sanitaria italiana da poco tempo.
Il miglioramento continuo che investe la medicina nei paesi
economicamente più evoluti ha fatto segnare progressi nelle attività di prevenzione, cura e riabilitazione. Tale sviluppo
ha portato ad una forte specializzazione professionale, in un
ambito caratterizzato da complessità crescente e da un incremento della domanda di prestazioni, a fronte di risorse
limitate. La progressiva applicazione della riforma sanitaria
costituisce la risposta istituzionale alle istanze di miglioramento ed assimila la sanità lombarda (ed italiana) ai sistemi
38 - IL PORTO GIUGNO 2014
europei, garantendo l’equità di accesso ai livelli essenziali
dei servizi, favorendo lo sviluppo di una competizione fra
produttori a livello locale, con l’intento di accrescere l’efficienza operativa dei servizi sanitari e la qualità dell’assistenza
prestata.
Le aziende sanitarie pubbliche e private, per rispondere
adeguatamente alle sfide dei nostri tempi devono imprimere un decisivo cambiamento alla loro gestione, che dovrà
essere sempre più caratterizzata dall’orientamento:
1) al malato, che in qualità di cittadino diviene cliente;
2) al lavoro per processi e per risultati (case manager, percorso del paziente, linee guida, protocolli diagnostico-terapeutici);
3) al coinvolgimento pieno delle persone che in esse operano.
La necessaria azione di direzione clinica deve fondarsi non
più solamente sull’attività di processo per patologia ma deve
focalizzare l’obiettivo sul ‘’percorso del paziente’’, inteso
come elementare sequenza di prestazioni che trovano un
filo di continuità nel bisogno di salute in risposta ai protocolli
basati sull’evidenza.
Questa nuova modalità di cura si deve saldare con l’impostazione tradizionale, ma con forte innovazione, nella logica
del ‘’patient management’’. Nell'ipotesi sempre più realistica
di sussidiarietà, nell'erogazione di tali servizi, sembra profilarsi una figura di un operatore, che potremmo definire
socio-sanitario, con competenze specifiche nell'ambito di
una particolare patologia definita “case manager”. Il case manager diverrebbe cosi l’anello di congiunzione tra territorio
e strutture sanitarie centrali, in grado di fornire assistenza
ed indirizzo tempestivo presso le altre figure professionali
od istituzioni, nel momento della comparsa di un criticità di
tipo medico o socio-sanitario.
Il case manager si caratterizza come un professionista che
gestisce uno o più casi a lui affidati con un percorso predefinito in un preciso contesto spazio temporale; è inoltre
un professionista che, richiamandosi al valore della centralità
della persona e mantenendo elevate competenze professionali, segue, in sinergia con il MAP (medico di base), gruppi di
pazienti complessi identificati con criteri predefiniti. Ha una
funzione di coordinamento “professionale” ma non gerarchico-gestionale
È necessario quindi promuovere una nuova cultura dell’assistenza, basata sul continuo miglioramento della pratica
professionale sia relativamente ai suoi contenuti clinici che a
quelli organizzativi, ma anche nuovi contesti organizzativi in
cui realizzare concretamente i principi teorici, ovvero collaborazione interdisciplinare e multiprofessionale e responsabilizzazione e partecipazione dei cittadini e degli operatori
È indispensabile assicurare al case manager l’effettiva possibilità di costruire piani assistenziali potendo scegliere tra i
diversi interventi quelli che ritiene più adatti, inoltre le risorse devono essere tali da consentire la presa in carico con la
definizione di obiettivi verificabili nel tempo. Si deve lavorare
per ottenere il riconoscimento istituzionale e la fiducia degli
altri professionisti, dell’utente e dei familiari, in quanto è a
partire soprattutto da quest’ultima che si costruisce l’esito
positivo dell’intervento. Per integrare le conoscenze e competenze dell’operatore sono necessari, quindi, sforzi ingenti
per la realizzazione di programmi di formazione specifici.
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- crocefissi, bijoux ed anche oggetti che soddisfano la
vostra fantasia.
PASSATE A TROVARCI!
IL PORTO GIUGNO 2014 - 39
RICORDI
a cura dI
ALESSANDRO ARCANGELI
LA SAGA DEI
BALCONI FIORITI
Anni '50
La rivale della “Giulia Puna” (leggere "Come eravamo" del mese
scorso) per il miglior balcone fiorito, ambito premio della ProSarnico negli anni Cinquanta, era la sua coscritta Anita Manfredi
(foto sopra), più volte vincitrice del primo premio.
Era un duello Arcangeli-Manfredi che si concludeva con una
tombolata e gelato della Mej.
40 - IL PORTO GIUGNO 2014
a cura della
REDAZIONE
EVENTI
1977: CLASSE DI FERRO
Nel delizioso e suadente ristorante "Da
Luca" a Sarnico si è riunita il 28 marzo
scorso la classe 1977.
Una serata per riconfermare senso di
appartenenza e ricordare i tempi passati (da poco vista la loro giovane età).
Che dire del 1977: Steve Jobs lancia sul
mercato Apple II, la RAI inizia le trasmissioni a colori, nelle sale cinematografiche furoreggiano “Guerre stellari”
e “La febbre del sabato sera”.
Ci lasciano Elvis Presley, Charlie Chaplin e Maria Callas.
In quell’anno oltre ai baldi giovanotti
della foto nascono: Shakira, Luca Toni,
Michelle Hunziker e Ambra Angiolini.
Sono eventi che sembrano accaduti
ieri, eppure sono già passati 37 anni.
È vero: il tempo vola!
41 - IL PORTO GIUGNO 2014
IL PORTO GIUGNO 2014 - 41
ASSOCIAZIONI
a cura della
COOPERATIVA IL BATTELLO
"IL BATTELLO" CONTRO OGNI
BARRIERA E PREGIUDIZIO
La gara di nuoto a Villongo
È stato un inizio di giugno colmo di soddisfazioni ed impegni per i
disabili della Cooperativa "Il Battello"
Si è cominciato il 2 giugno presso l’"Olimpic Sport Village" di Villongo con la
5a edizione della manifestazione di nuoto non competitiva contro ogni barriera e pregiudizio “La grande sfida … tutti in acqua”, che ha visto in azione sia i
nostri atleti che quelli di altre associazioni del territorio. Durante la mattinata,
dopo la sfilata iniziale e l’inno nazionale, i nuotatori, suddivisi in batterie, si sono
cimentati su diverse distanze di fronte a familiari e spettatori assiepati a bordo
Torneo di calcio a Erbusco
42 - IL PORTO GIUGNO 2014
vasca a fare il tifo. Alla fine delle gare
premiazioni per tutti, ballo collettivo, vendita delle torte e aperitivo
solidale. Tutto ciò grazie alla disponibilità e all'impegno dei titolari e
collaboratori delle piscine Olimpic
e all’aiuto dei volontari dell’associazione “La Bussola” di Adrara S.
Martino.
Sabato 14 giornata elettrizzante
allo Zocco di Erbusco per la Coppa
del Sole, torneo di calcio per persone diversamente abili, dove le
squadre di calcetto di 9 cooperative si sono affrontate alla fine di un
torneo durato 5 mesi. Per la prima
volta la squadra del Battello ha giocato la finalissima, affrontando i fortissimi avversari di Desenzano nella
finale per il primo posto. Alla fine di
una partita tiratissima e avvincente,
i calciatori del Battello hanno avuto
la meglio ai calci di rigore, aggiudicandosi il trofeo. Rinviamo per una
cronaca più dettagliata della finale
alla nostra pagina Facebook, qui ci
limitiamo a ringraziare sponsor, sostenitori, ma soprattutto i vari atleti
che hanno saputo farci vivere delle
grandissime emozioni, mettendoci
voglia, impegno, agonismo e coltivando nell'arco del torneo amicizie e relazioni importanti. Per tutti
l'appuntamento è ovviamente per il
prossimo campionato !!!
Domenica 15 alcuni nostri utenti
hanno partecipato alle premiazioni
del “14° Trofeo Coop. Il Battello"
organizzato dalla Bocciofila Tagliabue di Sarnico, che ormai è diventato un appuntamento fisso nel calendario delle manifestazioni della
cooperativa. Alla fine delle gare i
ragazzi del Battello hanno premiato
insieme all’assessore Danesi Nicola
i vincitori con delle opere in vetro
realizzate dai volontari nella “Bottega del lavoro”. Primo classificato,
ASSOCIAZIONI
Bocce Trofeo Coop. il Battello
tra i 104 giocatori in rappresentanza di 20 società bergamasche e bresciane, è risultato il sarnicese Benigna
Sergio. Anche in questo caso un grazie agli sponsor e
agli amici della Bocciofila per l’ospitalità e la consueta
donazione a favore della Cooperativa.
I prossimi mesi estivi vedranno i nostri ragazzi impegnati
in altre manifestazioni. Ne anticipiamo solo alcune:
- una mostra di quadri e oggettistica in vetro che aprirà
a breve in contrada a Sarnico
- la giornata Camminaorobie ai Colli di San Fermo
mercoledì 16 luglio con il CAI e gli amici Alpini
- la partita di calcio “Nazionale italiana artisti TV e stelle delle sport contro Viadanica Legends” che si terrà
domenica 20 luglio alle ore 18.00 al campo sportivo
di Viadanica e il cui incasso verrà devoluto alla nostra
Cooperativa.
- la partecipazione con un nostro spettacolo al Festival
degli artisti di strada ad agosto a Sarnico
E non è finita... Venite a trovarci sulla nostra pagina
Facebook per restare aggiornati sulle nostre iniziative.
IL PORTO GIUGNO 2014 - 43
COME ERAVAMO
a cura dI
CIVIS
CLASSE 1922
Questi maturi uomini oggi avrebbero 92 anni.
Sono i coscritti del '22. Riconosciamoli: In basso da sinistra, Mario Barcella, Dino Giudici, Luigi Paris, Foiadelli,
Ismeno Lanzini, Domenico Giupponi e Sconosciuto. Fila
centrale: Vincenzo (Censo) Parigi, Giuseppe (Bepo)
Fiumi, Dino Plebani, Sconosciuto, Scaburri e Antonio
Gervasoni. Fila in alto: Renzo Viviani, Sconosciuto, Giuseppe Belotti, Mario Galli, Carlo Riva, Costanzo Duci,
Andrea Cortesi, Marco Foresti, Piero (carabiniere),
Gino Mazza, Vinicio Vigani, Angelo Belotti, Sconosciuto
e Sconosciuto.
A SCUOLA 33 ANNI FA
Anno scolastico 1980-1981 - Alunni classe
1969 con la maestra Alice Betti.
Nella foto: le tre alunne dietro da sinistra, Paola Duci,
Michela Cadei e Antonia Polini.
Fila in mezzo: Marilisa Busi, Laura Arcangeli, Silvia Ceri,
Mascia Cadei, Orietta Tengattini, Cristina Buelli, Patrizia Restori, Daniela Bellini e Mariangela Savoldi.
In ginocchio i maschi: Diego Dossi, Ivan Besenzoni, Fabio Belotti, Diego Ferrari, Egidio Bellini, Cesare Rossi,
Marco Belussi, Giacomo Mussinelli, Alfredo Barcella e
Massimiliano Greco.
ANNI '50
LA MANIFATTURA SEBINA
reparto filatura
La "Ravasio" come era chiamata, è stata in
passato fonte di vero benessere per Sarnico e per tutta la zona. Poi i tragici avvenimenti e successivamente la chiusura totale
dell'opificio.
Con questa fotografia vogliamo ricordare
le tante persone che vi hanno lavorato e
che le hanno dato lustro.
Da sinistra: Lina Lazzari, sconosciuta, sconosciuta, Guido Calissi, Giovanna Plebani, Marina Grassi, Maria Giudici (la rossa),
sconosciuta, Lavinia Belussi, Angiolina da
Predore, Franca Lazzari
44 - IL PORTO GIUGNO 2014
1962: MATRIMONIO DI
MARINI EGIDIO E RITA CADEI
Grazie alla figlia Lorena pubblichiamo tre fotografie del matrimonio dei genitori Egidio
e Rita avvenuto nella nostra chiesa parrocchiale il 1° settembre 1962 ed officiato da
Mons. Pietro Bonassi (1881-1966).
Nelle foto la sposa Rita Cadei e lo sposo
Egidio Marini firmano il registro di matrimonio assistiti da Mons. Bonassi e dai testimoni
Giuseppe Fenaroli e Rinaldo Marini.
Nell'ultima immagine, gli sposi all'altare nel
momento del sì con l'indimenticabile sagrestano Giovanni Dossi che don Gianni Bel-
COME ERAVAMO
lini definì: "Homo simplex e rectus".
Il pittore e scultore francese Georges Baraque scrisse: «Pochi possono dirsi: “Sono
qui”. La gente si cerca nel passato e si vede
nel futuro».
Quanto è vera questa affermazione.
I BALILLA
I BALILLA
In questa fotografia inviata da Franca Marini sono immortalati i "balilla moschettieri" (ragazzi dagli 11 ai 13 anni) in piazza
XX settembre dopo il turno di guardia al
monumento dei caduti. Da sinistra Egidio
Morotti, Lino Marini -Gianni detto ViÖlaPatelli. La denominazione fu ispirata alla
figura di Giovan Battista Perasso detto
"Balilla", il giovane genovese che secondo
la tradizione avrebbe dato inizio alla rivolta
contro gli occupanti austriaci nel 1746.
FESTA IN CONTRADA
Settembre 1983, una fotografia che riporta ad una serata in allegra compagnia. Tanti
ricordi e un arrivederci a chi ci ha già lasciato. Molte delle persone presenti ce le rammentiamo bene, non tanto per il loro viso, ma per quello che ci hanno insegnato, per
quello che sono state. Non ci si può ricordare di una fotografia, ma di cosa ha fatto la
persona raffigurata in quell'immagine. Da sinistra in basso, staccato: Giuseppe Buelli,
(e poi attorno alla tavolata in senso antiorario), Jole Boni, Osvaldo Martinenghi, Lina
Dossi, Sara Volpi, Fabrizia Belotti, Lena Boffelli, Alberto Cadei, Carlo Ondei, Mauro Valli,
Zina Buelli, Angelo Ondei, Orlando Barozzi, Franco Volpi, Quinto Boffelli, Attilio Vaini,
Prospero Cancelli, Sanzio Sacella, Giovanni Cressi, Mario Vigani (Margì), Oscar Sacella,
Betty Sacella, Claudia Marella, Claudio Scattini (vigile), Lorenzo Mussinelli (vigile), TiIlde
Ondei, Nora Mangili, Bruno Mangili e Alberto Sacella.
(Foto Silvano)
IL PORTO GIUGNO 2014 - 45
EVENTI
a cura della
PRO LOCO SARNICO
ESTATE A SARNICO
MESE DI LUGLIO 2014
Eventi organizzati da:
Amministrazione Comunale,
Pro-Loco e Associazioni di Sarnico
dal 23 giugno al 21 luglio
Centro Tennis Comunale Sarnico
TENNIS Torneo per residenti e soci
LUGLIO
dal 2 al 5
Assoc. Sportiva Judo Sarnico
Palazzetto dello Sport – ore 14.00
IV STAGE DI JUDO
Venerdì 4
Ist. Compr. E. Donadoni – ore 17.30
CONCERTO FINALE degli allievi
Sebino Summer Camp
Sabato 5
Centro Storico e Shopping Center
ore 21.30
“SALDI….IN MUSICA”
Quattro band, negozi aperti
e... via ai saldi estivi
Domenica 6
Pinacoteca don Gianni Bellini
Via San Paolo - ore 11.00
SEBINO SUMMER FESTIVAL
APERITIVO IN MUSICA
“Una vita sul palco”
Incontro con Daria Masiero
46 - IL PORTO GIUGNO 2014
Domenica 6
P.zza SS Redentore - ore 21.15
SEBINO SUMMER FESTIVAL
“VISSI D’ARTE” Concerto lirico
con Daria Masiero e I Musici di Parma
musiche di Verdi, Puccini, Rossini, Bizet
Domenica 13
Pinacoteca don G. Bellini - ore 11.00
SEBINO SUMMER FESTIVAL
APERITIVO IN MUSICA
“The Best of Classical Music for Percussion
& Brass”- Incontro con Andrea Lucchi
dal 7 luglio al 3 agosto
INTERNATIONAL SEBINO
SUMMER MASTERCLASS
Formazione per giovani musicisti italiani e stranieri
Venerdì 18
P.zza XX Settembre - ore 21.30
“Right Together”
CONCERTO JAZZ …con cena
Lara Jacovini e Steeve Swallow in quintetto
con possibilità di prenotare la cena in piazza
Sabato 12
Chiesa Parrocchiale - ore 20.45
PRESENTAZIONE della guida
“Chiesa prepositurale San Martino Vescovo”
di Raffaele Rizzardi
con accompagnamento musicale
all’organo il M° Giancarlo Corna
e il quintetto di ottoni di Mauro Cadei
EVENTI
Domenica 27
Villa Faccanoni - ore 21.15
SEBINO SUMMER CLASS
CONCERTO LIRICO
…vista lago con I Musici di Parma
e gli allievi della classe di canto
del soprano
Cinzia Forte
musiche di G. Verdi, G. Rossini, G. Bizet
Sabato 19 e Domenica 20
P.zza Umberto I°/ Besenzoni
MERCATINO DELL’ARTIGIANATO
Sabato 19
Lungolago Garibaldi - dalle ore 22.00
Parrocchia San Martino, Associazione
Marinai e Pro-Loco
PROCESSIONE notturna sul lago
“Madonna Stella Maris” accompagnata dalle barche illuminate e
SPETTACOLO PIROTECNICO
Domenica 20
Pinacoteca don G. Bellini - ore 11.00
SEBINO SUMMER FESTIVAL
APERITIVO IN MUSICA
“Salus per Acquam et Artem”
Incontro con G. Gnocchi, C. Hartmann e
Enrico De Tavonatti
dal 23 luglio al 3 agosto
Torretta Civica – via Buelli
MOSTRA collettiva di pittura
“Artisticamente e Oltre” di Locatelli
Maria Grazia
Sabato 26
Lungolago Garibaldi - ore 21.30
MUSICA SOTTO LE STELLE
con tre band che si esibiranno
in contemporanea
da Giovedì 31 luglio a
Domenica 3 agosto
Sarnico - Paratico
SARNICO BUSKER FESTIVAL
Il Festival degli Artisti di Strada
per 4 giorni divertimento assicurato con
clown, giocolieri, acrobati, teatro
…da tutto il mondo.
Domenica 27
Pinacoteca don Gianni Bellini
Via San Paolo - ore 11.00
SEBINO SUMMER FESTIVAL
APERITIVO IN MUSICA
“La musica oltre il muro”
Incontro con la violinista
Yulia Berinskaya
IL PORTO GIUGNO 2014 - 47
ASSOCIAZIONI
a cura di
CIVIS
FAR RINASCERE
IL SORRISO DI MONICA
“Fare rinascere il suo sorriso aiutando coloro che soffrono”: è questo lo scopo dell’Associazione “Il sorriso
di Monica” nata dopo la scomparsa di Monica Fusini a
seguito di un incidente automobilistico nel 2007. È proprio grazie a lei che l’Istituto di riabilitazione “Angelo
Custode” di Predore può disporre oggi di un sistema
informatizzato di audio-visione (lavagna interattiva multimediale LIM) all’avanguardia.
La consegna è avvenuta con una semplice ma significativa cerimonia sabato 31 maggio, alla presenza del
presidente della “Fondazione Angelo Custode Onlus”
Mons. Vittorio Nozza, del responsabile dell’Istituto
dott. Antonio Valenti con la segretaria Patrizia Brignoni
e la psicologa dell’Istituto dott.ssa Cristiana Brignoli.
Presenti anche il presidente dell’Associazione “Il sorriso
di Monica” Luciano Capoferri e Cristina Volpi (soci fondatori del sodalizio), la mamma di Monica Fusini signora
Giusi Fenaroli con il fratello Marco e la zia Gabriella Fenaroli.
«Vogliamo ringraziare di cuore tutti i sostenitori e coloro che hanno partecipato alla serata “Il sorriso degli
48 - IL PORTO GIUGNO 2014
Angeli” del 13 aprile scorso, con lo spettacolo teatrale
“Da le ses a le dò, da le dò a le des” di Silvio Gandellini e
Enrico Re - ha detto con emozione il presidente Luciano
Capoferri -. Le offerte raccolte ci hanno dato la possibilità di offrire all’istituto Angelo Custode un importante
supporto sia alla scuola interna che alle realtà dei servizi
residenziale, diurno e ambulatoriale. Un valido utilizzo
anche per la formazione degli operatori e per la possibilità di realizzare eventi formativi aperti all’esterno.
Si rinnovano i ringraziamenti ai Comuni di Sarnico, Paratico e Predore per il Patrocinio, alla Parrocchia di Sarnico
per la grande ospitalità e a tutti gli sponsor, in particolare
gli esercizi di Sarnico che hanno aderito all’iniziativa ed
un arrivederci per le prossime iniziative nel sorriso di
tanti bambini… il sorriso di Monica».
Mons. Vittorio Nozza nel ringraziare a sua volta l’associazione, ha sottolineato come la pluralità di espressioni
che il nostro territorio ha dentro di sé sia, in termini ecclesiali e istituzionali che di competenze, espressione di
solidarietà quotidiana a questa struttura che ha un forte
radicamento sul territorio.
NELLA CASA DEL
ANAGRAFE
PADRE
a cura dI
ROSALIA MODINA
GIOVANNI VOLPI
di anni 85 - Località Campomatto
Deceduto il 26.05.2014
22 Foresti Arnaldo
di anni 72
Deceduto il 01.05.2014
23 Algarotti Alessandra
di anni 77
Deceduta il 02.05.2014
24 Bettoni Clementina
di anni 76
Deceduta l’11.05.2014
25 Sacella Caterina (Caty)
di anni 79
Deceduta il 14.05.2014
26 Belotti Lorenzo
di anni 84
Deceduto il 17.05.2014
27 Pompiglio Armando
di anni 77
Deceduto il 21.05.2014
28 Bettoni Maria Domenica
di anni 86
Deceduta il 29.05.2014
21 Ferrari
Davide
di ore 5
Deceduto il
01.05.2014
Ascoltaci Signore!
È venuto da te un bambino, lo riconoscerai,
é così piccino che non ci si può sbagliare,
l'abbiamo affidato al suo angioletto ma tu tienilo vicino.
Un giorno mamma e papà lo verranno a cercare.
Davide nel cuore della loro mamma e del loro papà per sempre
IL PORTO GIUGNO 2014 - 49
ANAGRAFE
RINATI ALLA VITA
DELLA GRAZIA
8 Lilli Davide
di Marco e di De Nardi Barbara
Nato a Brescia il 15.11.2013
Battezzato in questa Parrocchia
il 18 maggio 2014
Padrino: Buelli Fabio
Madrina De Nardi Sabrina
9 Besenzoni Michele
di Giulio e di Bonzi Nadia
Nato a Iseo (BS) 07.01.2014
Battezzato in questa Parrocchia
il 18.05.2014
Padrino: Bonzi Alberto
10 Paramini Andrea
di Igor e di Cadei Anna
Nato a Iseo (BS) il 15.10.2013
Battezzato in questa Parrocchia
il 18.05.2014
Madrina: Belotti Emanuela
11 Savoldi Mattia
di Marino e di Roggeri Silvia
Nato a Chiari (BS) il 16.03.2014
Battezzato in questa Parrocchia
il 18.05.2014
Padrino: Savoldi Lorenzo
12 Rota Dafne
di Costantino e di Ferreira Salete
Nata a Calcinate (BG) il 23.04.2006
Battezzata in questa Parrocchia
il 18.05.2014
Padrino: Catania Francesco
Madrina: Catania Romanowicz Renata
Paris Caterina
di Efraim e Redolfi Letizia
Nata a Bergamo il 9.11.2013
Battezzata a Bergamo - Battistero
il 18.05.2014
Madrina: Redolfi Alessandra
50 - IL PORTO GIUGNO 2014
SPOSI ALL'ALTARE
1 Pozzali William Luigi - da Palazzolo S/O
Gagliani Nadia via Donatori di Sangue, 1
Data del matrimonio: 03.05.2014
Testimoni: Nembrini Simone, Gafforelli Andrea, Gagliani Melissa
e Dometti Gaia
ANAGRAFE
2 Archetti Andrea - da Corte Franca
Forlani Sharon Angela - da Villongo
Data del matrimonio: 17.05.2014
Testimoni: Archetti Lorenza, Forlani Sabrina
e Forlani Suyenne
4 Rangoni Davide - da Trezzano S/N (Mi)
Balistreri Rosalinda - da Trezzano S/N (Mi)
Data del matrimonio: 24.05.2014
Testimoni: Taverna Riccardo, Zucca Ernesto, Chini Cinzia e
Uroni Stefania
3 Bellini Gianpaolo - Piazza Umberto I°, 24
Seghezzi Cristina - da Bergamo
Data del matrimonio: 21 maggio 2014
Testimoni: Bellini Gianandrea, Duzioni Michele,
Madaschi Elisabetta Carola e Cipolla Monica.
51 - IL PORTO GIUGNO 2014
Gianpaolo e Cristina, l'amore ha
incoronato la vostra
bellezza nell'importante giorno che
avete vissuto. Conservatene la bellezza,
la gioia, l'entusiasmo
e rendete preziosi i
giorni che verranno
con parole, gesti e
momenti da rendere
unici...
Sposando l'amore sposate l'amore per la vita.
Auguri di cuore capitano e custodisci la
tua nuova Dea!
(Civis)
IL PORTO GIUGNO 2014 - 51
OL VERGINE: AL SECOLO ANGELO PIETRO BUELLI
Foto Silvano