Autorizz. Trib. Como 8/77 del 6/4/77 - Tariffa R.O.C.: “Poste Italiane s.p.a - Spedizione in Abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004) art. 1, comma 1, DCB Como” - Prezzo dell’abbonamento: Italia Euro 5,50 S IL MEN E D ’I N F O nuova agricoltura R M A Z I O N E T E C N I C O P R O F E S SIO N AL E DE LL A C O NF ED E n°5 Maggio 14 R AZI O NE IT ALIAN A AGR ICOLTO RI - CIA A LTA LOMBARDIA visita il nuovo sito web www.ciaaltalombardia.it Per info sulle attività di Cia Alta Lombardia, le notizie in tempo reale sulla nostra agricoltura a tanti nuovi servizi 05 06 SOMMARIO EDITORIALE 2 Il cambiamento e l’evoluzione del sistema agricolo. Una necessità in linea con i tempi e le esigenze delle imprese. 4 Il responsabile del settore fiscale Cia Alta Lombardia ci lascia per assumere l’incarico di direttore del Caf nazionale Cia 5 La crisi non frena il consumo di suolo 6 Il Mipaaf lancia #campolibero, piano di azioni per semplificazione e lavoro in agricoltura Il valore dei pagamenti diretti 8 Aperta fino al 31 maggio la Misura 121 Psr, mmodernamento della aziende agricole Assessore Fava: difendere zootecnia 9 Il cambiamento e l’evoluzione del sistema agricolo. Una necessità in linea con i tempi e le esigenze delle imprese. Di Adonsi Bettoni (Presidente Cia Alta Lombardia) Nitrati, Fava: “Bene Mipaaf, ora si convochi il tavolo” Le radici e il futuro 10 Stabilità: imposta di registro sui terreni agricoli Galletti firma decreto su sistri. Via obbligo per imprese agricole che conferiscono in circuiti organizzati 11 Decreto competitività e giustizia sociale: riduzione Irap e niente Imu sui fabbricati rurali Spending review, passo indietro sugli esonerati ma resta la scure sul fotovoltaico 12 Coltivatori diretti e iap: la mini-imu esclude l’irpef (ris. Ag. Entrate n. 41/E del 18 aprile 2014) Nuovo appello di Agrinsieme al Parlamento: sopprimere lo “spesometro” per le piccole aziende Hai il fotovoltaico? Pagherai più tasse 13 Rinnovabili, Agrinsieme: “Rischio default con misure fiscali approvate dal Governo” Agricoltura sotto il tiro del fisco 14 Documenti per il trasporto delle attrezzature di lavoro 15 Intesa tra Ministero del lavoro, Agia e Cia: l’agricoltura apre le porte a 20mila giovani Artigiani e commercianti, i modelli F24 2014 dell’Inps da oggi nel cassetto previdenziale 16 Dati catastali e ipotecari online per tutti e a costo zero Donne in Campo Lombardia, gli appuntamenti di maggio a Lecco, Como e Varese nuova agricoltura Mensile d’informazione tecnico professionale della Confederazione Italiana Agricoltori - CIA Alta Lombardia Direttore responsabile: Peppino Titone (e-mail: [email protected]) Edito da: CO.S.AGR.I. S.c.r.l. - Como via Morazzone, 4 Redazione: Como, via Morazzone, 4 Tel. 031.26.45.61 - Fax 031.30.76.55 Stampa: Rindi Abbonamento annuale Italia: Euro 5,50 Spedizione in abbonamento postale 45% Art. 2 comma 20/b - Legge 662/96. L’agricoltura italiana sta cambiando a grande velocità la propria fisionomia. Basti pensare ai 3 milioni di ettari di superficie perduti nell’arco di 20 anni, sottratti dalla cementificazione e non solo; basti pensare a quante aziende hanno abbandonato negli ultimi 10 anni il mercato (quasi il 22% di quelle iscritte in Camera di Commercio); basti pensare al milione di addetti in meno e agli 11 miliardi di Euro di produzione volatilizzatasi per capire quale cambiamento ha subito e, verosimilmente, continuerà a subire la nostra agricoltura: conseguenza, certamente, della globalizzazione, ma frutto anche di scelte di politica interna forse non proprio lungimiranti. L’agricoltura perde quindi molte delle sue imprese, ma quelle che rimangono - e questa è la buona notizia -aumentano in media le loro dimensioni, mostrando di avere un approccio più imprenditoriale verso le proprie attività e verso i mercati. Sono aziende, pertanto, che sempre più necessitano e richiedono, al pari di quanto avviene negli altri settori, servizi di supporto avanzati per le proprie attività, ed una rappresentanza presso i tavoli istituzionali che sia capace di far sentire con forza le proprie istanze. E’ a partire da tale quadro che, sotto la sigla di Agrinsieme, ha preso avvio da qualche anno il tentativo di dare un’unica rappresentanza alle molte voci che operano nell’ambito del settore agroalimentare; un tentativo coraggioso che nasce dalla consapevolezza che la prima necessità è quella di non dividere il “tavolo verde”, perché senza concertazione fra le diverse sigle sindacali si finisce con il perdere forza. Ma il mutato quadro della situazione che investe il settore impone ben altre, e forse ancor più coraggiose, scelte alle associazioni professionali agricole: scelte che riguardano l’erogazione di quei servizi che vengono tradizionalmente forniti alle aziende rappresentate per quanto riguarda il fisco, la Pac, gli adempimenti ambientali, ecc. Le politiche che il governo Renzi e il neo ministro Martina promettono di attuare con l’obiettivo di semplificare la vita dei cittadini ed in particolare degli imprenditori agricoli italiani, è auspicabile possano contribuire a ridurre l’enorme carico burocratico che incombe sul settore. Ma per quanto incisiva potrà essere l’azione del governo, sarebbe illusorio pensare che questa possa andare in deroga a quel quadro di regole e ai molti adempimenti - per lo più quali di emanazione Domanda di iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione (R.O.C.) presentata in data 09/01/2002. Appiano Gentile - Via Volta, 24 Tel. 031.97.03.79/031.97.03.80 - Fax 031.35.33.392 Sedi C.I.A.: Sondrio - Via Nazario Sauro, 44 Tel. 0342.21.75.63 - Fax 0342.21.42.91 Como - Via Morazzone, 4 Tel. 031.26.45.61 - Fax 031.30.76.55 Merate - Via Statale, 5R - Tel. 039.99.00.553 - Fax 039.99.00.193 Merone - Via Pertini, 1 Tel. 031.61.73.93 (Inac) Tel. 031.651743 (Cia) - Fax 031.61.84.928 Gorle - via Roma, 85 - Tel. 035.214247 - Fax 035.222017 Comerio - via Piave, 16 - Tel. e Fax 0332.732376 nuova agricoltura comunitaria - ai quali è destinato a rimanere soggetto chi opera in agricoltura: regole e adempimenti che riguardano l’ambiente, l’urbanistica, la sicurezza sul lavoro, l’ igiene degli alimenti, la gestione dei rifiuti, oltre agli adempimenti specifici della Condizionalità, dal cui rispetto dipende l’integrità dei premi Pac percepiti dalle aziende. Un quadro di regole, quello cui soggiace l’impresa agricola italiana, che si è fatto sempre più complesso e sempre più stringente nel corso degli ultimi anni, reso ancor più complicato dalla nuova Pac, che impone a tutti coloro che, come noi, operano al servizio del settore, di ripensare ai propri assetti organizzativi, pena il concreto rischio di venire superati dagli eventi. E’ da questa considerazione che prende avvio il progetto di riorganizzazione dei servizi approvato dalla Direzione Cia Alta Lombardia lo scorso novembre e ratificato a grande maggioranza dall’assemblea elettiva di febbraio: da tale considerazione e dalle seguenti domande che ci siamo poste. Un modello organizzativo dei servizi di consulenza nato in un’epoca dove non esisteva internet, valido fintanto che le domande Pac si compilavano a mano sulla carta chimica, in un’era dove nessuno si sarebbe sognato di dovere elaborare un piano per spandere il letame nei campi, dove la sicurezza sul lavoro era poco più che un optional; un modello nato in un periodo dove le dichiarazioni fiscali si gestivano con la calcolatrice e tale rimasto fino ai giorni nostri, può essere questo il modello di servizi valido per far fronte al nuovo quadro di regole che tutti ben conosciamo e all’agricoltura dei prossimi decenni? E che dire di quella figura di funzionario “tuttologo” al quale il nostro agricoltore era abituato a riferirsi, così come spesso si ricorre al buon vecchio medico di famiglia, che al momento del bisogno ti accudisce e ti consola (salvo poi, magari, mandarti dritto al creatore per carenza di quei mezzi e delle necessarie competenze disponibili solo nell’ospedale attrezzato)? E’ ancora quella la figura di consulente che serve alle nostre aziende? E’ questo ciò che serve ad un’agricoltura chiamata ad essere sempre più efficiente e competitiva ma anche, sempre più sostenibile sul piano ambientale, attenta ai problemi della sicurezza degli addetti e a quella dei consumatori? O non è piuttosto il caso di co- minciare ad attrezzarsi per formare all’interno del sistema Cia quegli elevati livelli di specializzazione che le nostre aziende sempre più oggi richiedono nei diversi ambiti del fiscale, del settore tecnico della Pac? Specializzazioni che solo operando in una logica di squadra è oggi possibile realizzare. E’ da queste domande che nasce il progetto di riorganizzazione dei servizi Cia Alta Lombardia: progetto - ci teniamo a dirlo - che prende corpo non per volontà dei dipendenti dell’organizzazione, ma per volere di una Direzione composta in grande maggioranza da agricoltori e ratificato alla quasi unanimità da un’Assemblea di agricoltori. Una decisione di grande lungimiranza, quella dei nostri agricoltori-dirigenti, e anche molto coraggiosa, perché imboccare la strada di un tale cambiamento in organizzazioni complesse come la nostra, se il cambiamento è vero e non di facciata, significa anche mettere in conto di doversi scontrare con le inevitabili resistenze di chi, a torto o a ragione, resta geloso del proprio ruolo, magari della propria fetta di potere e di qualche privilegio, primo fra tutti quello di dovere riferire solo a se stessi. E’ trascorso solo qualche mese dall’avvio del progetto di riorganizzazione dei servizi: un periodo decisamente troppo breve per consentirci di trarre un bilancio per quanto parziale. Un periodo, tuttavia, già sufficiente per poter riferire di alcuni significativi risultati che stiamo registrando proprio grazie al nuovo assetto che la nostra organizzazione ha deciso di darsi. Un primo importante risultato è quello che vede Cia Alta Lombardia essere oggi, al momento in cui scriviamo, l’unico soggetto in tutto il territorio regionale al quale si rivolgono le imprese agricole per richiedere i servizi di consulenza in materia di sicurezza sul lavoro e di condizionalità; servizi finanziati al 70% dalla Regione nell’ambito della misura 114 del PSR. Non c’è domanda di accesso a tale Misura che, ad oggi, non sia rivolta alla nostra organizzazione; e questo qualcosa vorrà pur significare, perché tale risultato non può essere frutto del caso, ma semmai di quel nuovo assetto organizzativo che ha consentito, ottimizzando ciò che vi era da ottimizzare, di liberare importanti risorse professionali da dedicare a nuovi ed avanzati servizi di consulenza. Altrettanto significativa è la recente approvazione da parte di Foragri (l’ente bilaterale che finanza la formazione dei dipendenti nel settore agricolo) del progetto tramite il quale Cia Alta Lombardia organizzerà nei prossimi mesi la formazione di oltre cento dipendenti delle azienda associate (formazione obbligatoria in materia di sicurezza, per l’utilizzo delle macchine, per i responsabili dei servizi di primo soccorso e di prevenzione incendi): risultato, anche in questo caso, semplicemente impensabile senza quel cambiamento che ha investito la struttura confederale dei servizi tecnici. E risultati altrettanto importanti non mancano anche nel settore dei servizi fiscali, soprattutto per quanto riguarda il coordinamento, l’informazione e l’aggiornamento dei nostri operatori: condizioni, tutte queste, indispensabili per consentirci di porre in totale sicurezza la gestione fiscale delle aziende associate. L’agricoltura italiana, dicevamo, ha bisogno di unità nella rappresentanza, e ha bisogno anche (lo dimostrano questi primi risultati) di fare sistema sul fronte dei servizi ad essa dedicati. Questo è ciò che vogliono i nostri agricoltori e questo è ciò che oggi i dirigenti e tutto il personale è impegnato a realizzare con grande dedizione e generosità. Dobbiamo dire anche, però, che qualcun altro ha fatto una scelta che va in senso diametralmente opposto alla direzione tracciata dalla nostra Direzione; una scelta che va, cioè, verso la rottura del fronte della rappresentanza e verso una frammentazione dei servizi che, a nostro parere, non può che significare un ritorno al passato ed un danno per la nostra agricoltura. Una scelta che viviamo con rammarico ma che non fatichiamo a comprendere, ben sapendo quanto difficile sarebbe stato, da parte di chi ha imboccato tale strada, accettare l’idea di non essere più dominus assoluto del proprio territorio, di dover accettare “regole del gioco” frutto non del proprio arbitrio, ma decise dagli agricoltori in organismi democraticamente eletti; accettare l’idea, infine, di essere parte di una squadra dove ciascuno è importante, qualcuno magari più importante degli altri, ma dove nessuno può considerarsi insostituibile, né tantomeno al di sopra delle regole che il sistema si è dato. 03 nuova agricoltura Il responsabile del settore fiscale Cia Alta Lombardia ci lascia per assumere l’incarico di direttore del Caf nazionale Cia Il collega Maurizio Scaccia, che da pochi mesi aveva assunto l’incarico di responsabile del nostro settore fiscale, ci comunica di essere stato chiamato a ricoprire il ruolo di direttore del Caf nazionale e che, di conseguenza, è costretto suo malgrado a rinunciare all’incarico assunto in Cia Alta Lombardia. La lettera di commiato, che pubblichiamo in forma integrale, illustra il motivo di tale trasferimento, rendendoci partecipi dello stato d’animo che accompagna il nostro collega in questo passaggio. Per quanto ci riguarda, possiamo solo dire che è davvero raro incontrare persone che abbiano le qualità umane e professionali che Maurizio ha saputo esprimere in questo breve lasso di tempo. Per quanto l’abbiamo conosciuto, colui che ci lascia è un grande professionista ma, soprattutto, un grandissimo amico che tale resterà a prescindere dal diverso percorso di vita imboccato. Unica consolazione, quella di sapere che la nostra collaborazione non finisce ma prosegue per altra strada. Un sincero auguri da tutti noi, caro Maurizio. Cari Colleghi, Dirigenti, Associati, con estrema difficoltà e con un nodo in gola devo comunicarvi un cambiamento che riguarda la mia vita lavorativa. A gennaio ho intrapreso con estrema soddisfazione l’avventura lavorativa con la Cia Alta Lombardia nel ruolo di responsabile del settore fiscale ed amministrazione. La scelta era nata da una mia esigenza personale di vita in terra lombarda, coniugata con l’esigenza e la disponibilità della dirigenza Cia Alta Lombardia. Oggi, gli Organismi dirigenti della Cia nazionale, hanno deciso che io debba diventare il Direttore generale del CAF CIA srl, dandone comunicazione oltre che a me anche al Presidente Bettoni e al Direttore Ferrario. È innegabile che tale scelta riempie di orgoglio professionale la mia persona, come altrettanto innegabile mi mette in difficoltà verso la Cia Alta Lombardia e gli stimoli lavorativi che in essa ho trovato. La Cia è una unica famiglia e, per un territorio è motivo di estrema soddisfazione esprimere un suo dipendente come futuro dirigente nazionale, motivo per il quale essendo io uomo di sistema non posso rinunciare alla scelta che tutto il sistema confederale ha fatto sulla mia persona. Mi corre però l’obbligo morale ed emotivo di fare alcune considerazioni. Mi sono calato in una realtà nuova, che conoscevo in maniera residuale. Devo dire, dopo quattro mesi, che la Cia Alta Lombardia, con tutte le sue particolarità e con tutte le sue problematiche è una realtà sana e vitale. Sana perché ha un bilancio encomiabile ed una alta patrimonializzazione, frutto di una gestione concreta e funzionale che con lungimiranza ha condotto alla situazione attuale. Vitale perché, ha un numero di associati giovani, con aziende vitali ed intraprendenti, che poche altre realtà agricole italiane hanno. In pratica un’oasi felice nel panorama agricolo italiano, che è la base per un futuro ricco di soddisfazione sia per le aziende associate che per la Cia stessa. Un territorio fertile per la crescita della nostra organizzazione che, con la riforma che da sola ha deciso di darsi e la conseguente riorganizzazione, con l’atteggiamento collaborativo di tutti gli attori coinvolti (nessuno escluso), può crescere in termini di rappresentatività e di bilancio in maniera esponenziale. E questo, vista la giovane età degli organismi dirigenti, e di molti del corpo dipendenti, non è poca cosa, in un panorama di crisi come quello che tutti stiamo vivendo. Un ruolo importantissimo nel passato, nel presente e anche nel futuro di questa organizzazione (grazie alla sua lungimiranza) lo ricopre il direttore Enrico Ferrario; persona di una umanità e correttezza fuori dal comune. Persona che oltre alle sue doti umane, porta come valore aggiunto alla Cia una competenza, una capacità lavorativa ed organizzativa fuori dal comune (e non è piaggeria). Al posto suo, molti avrebbero “tirato a campare”, ma lui no, lui ha preferito pensare al futuro della Cia, delle aziende associate e dei dipendenti tutti, nessuno escluso!!!! A lui la mia riconoscenza sarà eterna: mai avevo incontrato una persona così, il padre ideale, non un datore di lavoro, non un capo, ma un UOMO. Grazie Enrico di cuore. Il direttore, in tutto ciò, non è solo. Ha un gruppo dirigente affiatato e coeso che lo sostiene (Titone, Brambilla, Molteni) ed ha in Adonis Bettoni un Presidente presente, capace, coerente e soprattutto serio. Serio negli impegni, nell’abnegazione al ruolo e nella coerenza della sua attività rispetto agli interessi di tutti i soci. Non sono certo gli eventi disgustosi e riprovevoli, frutto di egoismi, egocentrismi e opportunismi orribili (da parte di persone che hanno vissuto con la CIA) di questi ultimi periodi che mineranno alle basi una struttura così sana, un progetto così vitale ed innovativo ed un gruppo dirigente che, oltre ad essere competente e capace, ha un vero punto di forza: l’umanità in senso lato, per i soci e per i dipendenti tutti. E’ raro trovare “datori di lavoro” che si preoccupano in ogni particolare dei propri dipendenti, ed è davvero sgradevole pensare che qualcuno addirittura si senta sotto pressione. Sgradevole non in assoluto, ma in riferimento al gruppo dirigente storico che, ripeto, umanamente prima, aziendalmente poi, affronta ogni problematica della struttura Confederale. Mi dispiace tantissimo non poter proseguire direttamente con Voi tutti questa avventura che culminerà di certo in nuovi successi per la Cia, i suoi soci e i suoi dipendenti tutti, ma indirettamente, io sono con Voi e gioirò con Voi tutti per il futuro ricco di soddisfazioni e successi che l’Alta Lombardia avrà. Un grazie di cuore a tutti, a prescindere dalla accettazione o meno, dalla simpatia o meno, un grazie di cuore è davvero per tutti perché da ognuno di voi ho “preso” qualcosa. Grazie ai colleghi con cui ho avuto una collaborazione più stretta, ai responsabili di settore con cui il confronto ha sempre arricchito ogni visone e decisione. Un grazie ed una riconoscenza eterna a chi mi ha dato la possibilità di lavorare per l’Alta Lombardia e che ha voluto (nella logica di sistema) non cedere a egoismi territoriali ma mettere a disposizione un proprio dipendente alla causa della Cia Nazionale. Seppur a distanza continuerò a seguire la struttura, sarò presente settimanalmente per portare a termine la campagna reddituale 2014 e per formare chi dovrà subentrare nei miei compiti quotidiani. Ho lasciato posti senza nemmeno accorgermene, ho interrotto un rapporto lavorativo durato 13 anni senza troppi rimpianti, questa volta non è così. Per nessun altro motivo non interno a CIA avrei mai lasciato questa realtà. Non è retorica, non è ipocrisia, ma lo stato d’animo che prevale. Il mio cuore resta in “Altissima Lombardia”, il mio lavoro si svolgerà a Roma, ma il mio occhio e la mia attenzione saranno sempre per questa bella realtà e per i suoi splendidi amministratori. Grazie di cuore a tutti. Maurizio Scaccia 04 nuova agricoltura La crisi non frena il consumo di suolo Nonostante la crisi economica ogni giorno in Italia si perdono 70 ettari di suolo. Michele Munafò* Come dimostrano i dati pubblicati dall’Ispra nel recente Rapporto sul consumo di suolo in Italia, nonostante la crisi non diminuisce la velocità di trasformazione del territorio in aree artificiali: negli ultimi 3 anni, altri 720 km2 di territorio - 0,3 punti percentuali in più rispetto al 2009 - sono stati coperti da cemento e asfalto, un’area pari alla somma dei comuni di Milano, Firenze, Bologna, Napoli e Palermo. In termini assoluti, si è passati da poco più di 21.000 km2 del 2009 ai quasi 22.000 km2 del 2012, mentre in percentuale è ormai perso irreversibilmente il 7,3% del nostro territorio (era il 2,9% negli anni 50 del secolo scorso, il 5,4% nel 1989). A dimostrarlo, anche la rapidità con cui si perde terreno la quale, contrariamente alle aspettative, non rallenta, anzi continua a procedere al ritmo di 8 m2 al secondo, circa 70 ettari al giorno, con oscillazioni marginali intorno a questo valore nel corso degli ultimi vent’anni. Si tratta di un suolo che continua a essere coperto, ininterrottamente, da edifici, capannoni, strade, cave, discariche, cantieri, cortili, piazzali, serre, aeroporti, porti, ferrovie, pannelli fotovoltaici e tutte le altre aree impermeabilizzate, non necessariamente urbane, con la conseguente perdita di aree aperte naturali o agricole. I valori percentuali più elevati si registrano nel nord Italia. Ma, mentre nelle regioni del nord-ovest assistiamo a una fase di rallentamento della crescita, nel Triveneto e in Emilia Romagna si mantiene un tasso di consumo di suolo elevato, dovuto principalmente alla continua diffusione urbana che si riscontra nella pianura padano-veneta. Nel 2012, in 15 regioni viene superato il 5% di suolo consumato, con le percentuali più elevate in Lombardia e in Veneto (oltre il 10%) e in Emilia Romagna, Lazio, Campania, Puglia e Sicilia dove troviamo valori compresi tra l’8 e il 10%. I risultati ottenuti per i principali comuni evidenziano percentuali generalmente molto più elevate del resto del territorio, confermando la drammatica situazione di alcune delle nostre città, dove lo spazio comunale è stato consumato con percentuali che superano anche il 60% della superficie amministrata. Ma non è solo colpa dell’edilizia. In Italia si consuma suolo anche per costruire infrastrutture, che insieme agli edifici, ricoprono quasi l’80% del territorio artificiale: infrastrutture (strade asfaltate e ferrovie 28% e strade sterrate e infrastrutture di trasporto secondarie 19%), seguite da edifici (30%) e parcheggi, piazzali e aree di cantiere (14%). I dati proposti mostrano la gravità dell’erosione della risorsa suolo a fini edificatori e infrastrutturali con la progressiva trasformazione di città compatte in insediamenti diffusi, caratterizzati da bassa densità abitativa. Queste dinami- che non sono, infatti, giustificate da analoghi aumenti di attività economiche o di popolazione: se negli anni 50 del secolo scorso erano irreversibilmente persi 178 metri quadrati per ogni italiano, nel 2012 il valore raddoppia, passando a quasi 370 metri quadrati. La dispersione insediativa, inoltre, frammenta e causa il deterioramento del territorio, del paesaggio e dell’ambiente anche laddove questo non è direttamente investito da coperture artificiali, rendendo gli spazi interclusi difficilmente recuperabili. Ogni variazione di uso da agricolo/naturale a urbano, inoltre, compromette per sempre la capacità futura di stoccaggio di carbonio da parte del suolo. Si può stimare che negli ultimi tre anni la sola riduzione dello stock di carbonio nel suolo è stata di quasi 6 milioni di tonnellate, che potrebbe corrispondere a una emissione di CO2 in atmosfera potenzialmente pari a 21 milioni di tonnellate. Per comprendere questi numeri si può dire che la trasformazione di suolo agricolo o naturale in suolo cementificato ha prodotto un effetto in termini di emissione equivalente di CO2 comparabile a quello di aver introdotto nella rete viaria 4 milioni di utilitarie con una percorrenza di 15.000 km/anno, un numero pari all’11% dei veicoli circolanti nel 2012. La trasformazione del suolo naturale in cemento non produce impatti solo sui cambiamenti climatici, ma anche sul ciclo dell’acqua. In questi 3 anni, tenendo presente che un terreno pienamente funzionante può immagazzinare acqua fino a 3.750 tonnellate per ettaro - circa 400 mm di precipitazioni - per via della conseguente impermeabilizzazione, abbiamo perso una capacità di ritenzione pari a 270 milioni di tonnellate d’acqua che, non potendo infiltrarsi nel terreno, deve essere gestita. In base a uno studio del Central europe programme, secondo il quale 1 ettaro di suolo consumato comporta una spesa di 6.500 euro (solo per la parte relativa al mantenimento e la pulizia di canali e fognature), il costo della gestione dell’acqua non infiltrata per il consumo di suolo in Italia dal 2009 al 2012, può essere stimato intorno ai 500 milioni di euro. La Commissione europea richiede di limitare il consumo del suolo, per arrivare all’obiettivo del suo azzeramento entro il 2050. È un obiettivo ambizioso, ma necessario e ormai condiviso nel nostro Paese, oggetto di un disegno di legge al vaglio del Parlamento che, se approvato, avrà il difficile compito di attuare e garantire la progressiva e rapida riduzione del consumo di questa preziosa risorsa ambientale. * primo tecnologo presso l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale dove è responsabile del settore Banche dati monitoraggio e fattori di pressione 05 nuova agricoltura Il Mipaaf lancia #campolibero, piano di azioni per semplificazione e lavoro in agricoltura #campolibero, è il nome del piano di azioni per il settore agricolo e agroalimentare a cui sta lavorando il ministero delle Politiche agricole. Le parole d’ordine ispiratrici sono creare occupazione e semplificare. Al momento le azioni elaborate sono 18. Il Mipaaf valuterà comunque altre proposte inviate a campolibero@ mpaaf.gov.it entro il 30 aprile. Nel dettaglio il piano di azioni per semplificazioni, lavoro, competitività e sicurezza nell’agroalimentare è così composto: Competitività e Lavoro - Mutui a tasso zero per imprese agricole condotte da giovani under 40 - Incentivi all’assunzione di giovani (sgravio di un terzo della retribuzione lorda) - Stabilizzazione ed emersione dei rapporti di lavoro (contratto agricolo stabile) - Credito d’imposta per e-commerce - Credito d’imposta per piattaforme distributive all’estero - Termine per l’attuazione della legge sull’etichettatura e avvio consultazione pubblica - Taglio dei costi Enti e Società vigilate dal Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali - Avvio Sistema nazionale consulenza aziendale agricola - Estensione generalizzata della diffida prima delle sanzioni amministrative pecuniarie - Semplificazioni per la vendita diretta - Sportello telematico automobilistico anche per settore agricolo - Semplificazioni per settori biologico e vitivinicolo - Dematerializzazione registri carico/scarico per diversi prodotti - Estensione della possibilità di adempimento volontario laddove è già consentito il pagamento in misura ridotta Semplificazioni - Registro unico dei controlli aziendali - Apertura Società agricola in 60 giorni (Riduzione dei tempi del silenzio/assenzo) Sicurezza - Rafforzamento azioni per interventi nella Terra dei fuochi - Più poteri di confisca dei beni contro chi trae profitto dal traffico illecito di rifiuti Il valore dei pagamenti diretti Fonte: Angelo Frascarelli, Terra e Vita Quattro mesi fa, esattamente il 17 dicembre 2013, sono stati pubblicati i regolamenti Ue sulla nuova Pac. Ancora oggi, molto agricoltori hanno difficoltà a conoscere quale sarà l’importo dei pagamenti diretti 2015-2020. Solo dopo le scelte nazionali, saremo in grado di rispondere esattamente a questa domanda, ma già oggi ci sono gli elementi per stimare il futuro dei pagamenti diretti di ogni agricoltore. Le scelte nazionali Le decisioni che influiscono sul valore dei pagamenti diretti 06 sono principalmente tre: - le tipologie di pagamenti diretti; - la regionalizzazione; - la convergenza. Le scelte relative a questi tre punti saranno adottate dalla Conferenza Stato-Regioni entro il 1° agosto 2014. Il dibattito è ancora aperto, ma alcune scelte sono già preannunciate (vedi box) e il Ministro Maurizio Martina ha manifestato l’intenzione di prendere tutte decisioni entro il 15 maggio 2014. Ipotizziamo alcuni esempi aziendali di pagamenti diretti, partendo da alcuni punti fermi sulle scelte nazionali (vedi box): regione unica, modello di convergenza “irlandese” e greening individuale. Il modello “irlandese” Il modello di convergenza “irlandese” prevede un graduale passaggio dagli attuali livelli dei pagamenti diretti verso livelli più omogenei, senza raggiungere un valore uniforme dei pagamenti diretti nel 2019. Il modello “irlandese” fissa regole per il pagamento di base e per il pagamento greening. Relativamente al pagamento di base, il modello “irlandese” prevede che (art. 25, Reg. 1307/2013): - i titoli di ogni agricoltore non potranno diminuire di oltre il 30% rispetto al suo valore unitario iniziale; - all’anno di domanda 2019 nessun titolo avrà un valore unita- nuova agricoltura Dal 2015 al 2019, il valore dei titoli dipenderà dal loro valore unitario iniziale, calcolato per ogni singolo agricoltore. Il valore unitario iniziale viene fissato nel 2015, ma sulla base degli importi del 2014. Il valore unitario iniziale (VUI) si ottiene dalla seguente formula: Non perdete tempo! Scoprite i nuovi prodotti John Deere e guardate subito tutti i video: www.JohnDeere.it/2014 oppure visitate oggi stesso il vostro concessionario John Deere! AS1557_5_ITAIT.indd 1 VUI = (x / y) * (A / B) x = massimale nazionale del pagamento di base nel 2015; y = importo dei pagamenti erogati o valore dei titoli a livello nazionale per il 2014. A = pagamenti ricevuti o valore dei titoli detenuti dall’agricoltore per il 2014. B = numero dei titoli (= numero ettari ammissibili) nel 2015 a livello nazionale. Il rapporto (x / y) dipende dallo Stato membro ed è indipendente dalla situazione di ogni agricoltore. L’Italia sceglierà il “modello irlandese”, con un pagamento di base di circa 54%, a cui si aggiunge il pagamento greening al 30%. In tal caso, il rapporto (x / y) potrebbe assumere un valore di circa 53,3%. Il rapporto (A / B), invece, dipende dalla situazione individuale di ogni agricoltore. Il valore A può essere calcolato, a discrezione dello Stato membro, in due modi: 1. a partire dai pagamenti ricevuti dall’agricoltore nel 2014; 2. a partire dal valore dei titoli detenuti dall’agricoltore al 15.05.2014, compresi i titoli speciali. L’ipotesi più accreditata è che l’Italia scelga il metodo dei pagamenti ricevuti. In sintesi, è rilevante sottolineare che il valore unitario iniziale tiene conto di due fattori: - i riferimenti storici, riferiti all’anno 2014; - il numero di ettari ammissibili riferiti all’anno 2015. Il valore unitario iniziale non è il valore dei titoli nel 2015, ma è un valore di riferimento di ogni agricoltore che consente di determinare il valore dei titoli per ogni anno dal 2015 al 2020. Se il VUI è inferiore al VUN, i pagamenti diretti aumenteranno dal 2015 al 2019 secondo le regole del modello “irlandese”; viceversa se il VUI è superiore al VUN dal 2015 al 2019 i pagamenti diretti diminuiranno secondo le regole del modello “irlandese”. L’obiettivo finale del modello “irlandese” è di erogare pagamenti diretti a tutti gli agricoltori attivi e di avvicinare i valori dei pagamenti diretti ad ettaro. In altre parole, di raggiungere un pagamento per ettaro più uniforme, ma questo obiettivo non sarà realizzato entro il 2019, per evitare di penalizzare eccessivamente i beneficiari storici dei pagamenti diretti. Le novità del 2014: 6MC Le novità del 2014: 6RC Trattori compatti John Deere Serie 6 con specifiche standard Più caratteristiche Premium in un trattore compatto ■ Nuove eccezionali prestazioni del motore da 90 a 110 CV ■ Facilità di utilizzo grazie alla soluzione solo diesel a basso consumo di carburante ■ Design a telaio integrale solido e affidabile, ideale per caricatori frontali ■ Sospensione TLS dell’assale anteriore: più comfort e produttività ■ Trasmissione EcoShift: riduce i costi di esercizio ■ Sistema idraulico Premium a centro chiuso (PFC): prestazioni aumentate a 114 l/min JohnDeere.com RAINOLDI SRL - Via Beccaria, 20 - 20010 | S. Pietro all’Olmo - MI - Tel. 02-93569118 Fax amministrazione: 0293560131 Fax offi cina: 0293648421 www.rainoldi.net AS1557.5 ITA rio più basso del 60% del valore unitario nazionale al 2019; - gli agricoltori che ricevono meno del 90% del valore unitario nazionale otterranno un aumento graduale, pari a un terzo della differenza tra il loro valore unitario iniziale e il 90% del valore unitario nazionale nel 2019. Relativamente al pagamento greening, il modello “irlandese” prevede che gli Stati membri possano fissarlo a livello individuale ovvero il pagamento greening sarà calcolato per ogni agricoltore come percentuale del pagamento di base (art. 43, par. 9, comma 3, Reg. 1307/2013). Di conseguenza, gli agricoltori che avranno un titolo del pagamento di base più elevato, avranno anche un pagamento greening più elevato. Nel modello “irlandese” ci sono due parametri importanti: il valore unitario nazionale al 2019 (VUN) e il valore unitario iniziale (VUI). Il valore unitario nazionale (VUN) Il valore unitario nazionale (VUN) del pagamento di base si ottiene dalla seguente formula: VUN = (X / Y) * (P / R) X = massimale nazionale del pagamento di base nel 2015. Y = massimale nazionale per il 2015. R = numero dei titoli all’aiuto assegnati dallo Stato nel 2015 (esclusi quelli della riserva nazionale). P = massimale nazionale del pagamento di base nel 2019. Per l’Italia significa circa 167 euro/ha. Questo valore scaturisce dai seguenti calcoli: - il pagamento di base al 54%, il pagamento greening al 30%, il pagamento giovani agricoltori al 1%, il pagamento accoppiato al 13% e la riserva nazionale al 2%; - il massimale nazionale per il 2019 a 3,902 milioni di euro; - il massimale nazionale per il 2015 a 3,704 milioni di euro. Il valore unitario iniziale (VUI) 18.11.13 11:17 VIA Milano 127/A Cantù (CO) - Tel 031/730235 - Fax 031/731490 - Venditore esterno: DOTT. BRUNINI Tel. 335 1872477 07 nuova agricoltura Aperta fino al 31 maggio la Misura 121 Psr, Ammodernamento della aziende agricole Introdotte alcune novità, come per esempio, l’eliminazione della possibilità di presentare domanda con la modalità “pacchetto giovani”. La Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia, con decreto n. 3292 del 16 aprile 2014, ha approvato le nuove disposizioni attuative della Misura 121 Psr “Ammodernamento delle aziende agricole”. Rispetto alle precedenti sono state introdotte le seguenti novità: - eliminata la possibilità di presentare domanda con la modalità “pacchetto- giovani”; - innalzata la soglia di punteggio minimo per l’ammissione all’istruttoria- delle domande di contributo; - introdotto un punteggio di priorità, la cui attribuzione è subordinata- all’approvazione del Comitato di Sorveglianza, connesso a interventi aziendali nell’ambito della manifestazione EXPO 2015. Il contributo, espresso in percentuale della spesa ammessa, varia dal 35% al 50%, sulla base del tipo azienda (condotta da giovane o da non giovane) e della ubicazione dell’azienda del richiedente (zona non svantaggiata o zona svantaggiata di montagna). La dotazione complessiva ammonta a - 25.000.000,00. Il periodo per la presentazione delle domande scadrà 31 maggio 2014. Assessore Fava: difendere zootecnia “La settimana che si apre sarà decisiva per prendere quelle scelte che auspichiamo per il futuro del comparto. Serve una decisione concreta, che vada nella direzione di difendere il territorio dove si concentra il futuro dell’agricoltura”. Lo ha detto l’assessore all’Agricoltura della Lombardia all’inaugurazione della Fiera agricola di Treviglio e della bassa bergamasca, alla quale ha partecipato anche il ministro alla partita. «Il mio è un ruolo territoriale e mi fido del ministro delle Politiche agricole, come mi fido dei bergamaschi - ha proseguito l’assessore lombardo -. Mi sono impegnato a chiudere l’accordo entro la fine di aprile, non farò catenaccio, ma gli aiuti devono andare prevalentemente alla zootecnia e al riso. Devono essere fatte delle scelte strategiche, come i grandi Paesi in Europa hanno fatto, orientandosi verso il comparto zootecnico. Se sarà così anche da noi, sono pronto a firmare». BILANCIO DELLA SITUAZIONE TRA DUE ANNI - L’assessore all’Agricoltura della Lombardia ha anche avanzato l’ipotesi di fare «una sorta di pit stop nel giro di due anni, per verificare i livelli di spesa delle Regioni e destinare maggiori risorse a chi è riuscito a investire in progetti utili alla crescita del comparto». La Lombardia, d’altronde, ha speso «quasi il 100 per cento delle risorse disponibile e si conferma leader a livello nazionale con 42 per cento del latte prodotto, oltre il 40 per cento delle carni suine, il 45 per cento del riso. Sono settori cruciali per il futuro del sistema agricolo e se dovessero trovare adeguato sostegno, allora potremmo farcela. Diversamente aspettiamoci forti difficoltà». 08 nuova agricoltura Nitrati, Fava: “Bene Mipaaf, ora si convochi il tavolo” Così l’assessore lombardo: “Si difendano le imprese agricole su base scientifica” “Finalmente il ministro delle Politiche agricole Martina ha riposto la propria attenzione al tema dei nitrati, annunciando un imminente tavolo di lavoro col ministero dell’Ambiente. È un anno che sto sollecitando i due ministeri a condividere la strategia della Regione Lombardia, basata su posizioni scientifiche e non ideologiche, come invece ha mostrato in questi anni di avere l’Unione europea”. A dirlo è l’assessore all’Agricoltura della Lombardia, Gianni Fava, che auspica tempi rapidi per “difendere il diritto degli agricoltori e allevatori del Nord a svolgere il proprio lavoro”. “In questi mesi hanno pesato l’assenza del ministero delle Politiche agricole, al quale mi sono più volte appellato, così come la latitanza di Ispra, che continua a rimandare la pubblicazione degli studi sulla reale portata dell’in- quinamento dei nitrati e soprattutto sulle fonti inquinanti - ha specificato l’assessore -. Per questi motivi la Lombardia si è mossa autonomamente, perché è manifestamente iniquo addossare ogni responsabilità e tutti i vincoli al mondo agricolo e non farsi carico di un problema delimitato territorialmente, ma con una portata sul piano economico e produttivo di grande rilevanza”. “Confido - ha concluso Fava - nel senso di responsabilità del ministro delle Politiche agricole e in una convocazione del tavolo con i dicasteri e le Regioni coinvolte in tempi rapidi”. Le radici e il futuro Sguardi sull’impegno delle donne nell’agricoltura dell’Alta Lombardia Como 23 Maggio 2014 Biblioteca Comunale Piazzetta Venosto Lucati 9:30 SALUTI Adonis Bettoni - Presidente CIA Alta 11:15 Parco Regionale Campo dei Fiori Lombardia Gisella Introzzi- Assessore alle Politiche Agricoltura contadina e nuove forme di impresa Proiezione video economiche, attività produttive e lavoro del Comune di Como 10:00 Introduzione Chiara Nicolosi - coordinatrice Donne in 12:00 Recupero delle produzioni tradizionali per lo sviluppo dell’economia montana Bianca Pastori e Sara Roncaglia Associazione AVoce. Etnografia e storia del lavoro dell’impresa e del territorio Agricoltrici per scelta. Parole di pratiche, parole di biografie nelle montagne comasche Proiezione di video interviste alle produttrici di Donne in Campo Chiara Bassanelli Università della Montagna di Edolo Campo Lombardia 10:30 Marco Pistocchini e Camilla Crugnola 12:30 Michela Zucca Antropologa Lavoro condiviso e agricoltura di montagna DIBATTITO 13:15 CHIUSURA DEI LAVORI Valeria Reggiani - Presidente Donne in Campo Lombardia 09 nuova agricoltura Stabilità: imposta di registro sui terreni agricoli La nuova “tassazione” sui trasferimenti immobiliari, efficace dal 1° Gennaio 2014, frutto del combinato disposto dell’art. 10, D.Lgs. 23/2011 (Decreto IMU) e dell’art. 26, D.L. 104/2013 (Decreto Istruzione), convertito dalla L. 128/2013, ha subito delle modifiche a opera della Legge di Stabilità 2014 (L. 147/2013). Nello specifico, la L. 147/2013 è intervenuta sul tema prevedendo: • misure particolari per l’acquisto di terreni agricoli; • un’esplicita eccezione all’abrogazione generalizzata delle agevolazioni ed esenzioni in tema di imposta di registro. La nuove “tassazione” dei trasferimenti immobiliari - Il combinato disposto dell’art. 10, D.Lgs. 23/2011 (Decreto IMU) e dell’art. 26, D.L. 104/2013 (Decreto Istruzione), convertito dalla L. 128/2013, ha ridisegnato l’applicazione dell’imposta di registro sui trasferimenti immobiliari. Di notevole impatto le modifiche introdotte, a partire dalla rimodulazione dell’imposta di registro sui trasferimenti immobiliari, con l’innalzamento dell’aliquota ordinaria dal 7% al 9% e la riduzione dal 3% al 2% dell’imposta applicata per l’acquisto della «prima casa», senza dimenticare l’introduzione di un importo minimo dell’imposta di registro (1.000 euro) e l’applicazione delle imposte ipotecarie e catastali nella misura di euro 50 in tutti i casi in cui trovano applicazione le nuove aliquote dell’imposta di registro con contestuale abrogazione dell’imposta di bollo e delle tasse ipotecarie per la trascrizione nei pubblici registri immobiliari. Si prevede, inoltre, l’aumento ad euro 200 della misura fissa dell’imposta di registro, ipotecaria e catastale per tutti gli atti che al 31.12.2013 scontavano imposta di registro, ipotecarie e catastali nella misura fissa di euro 168. Si segnala, infine, che il co. 4, art. 10, D.L. 23/2011 ha previsto in relazione agli atti di trasferimento immobiliare la soppressione di tutte le esenzioni e le agevolazioni tributarie, anche se previste in leggi speciali. L’acquisto di terreni agricoli - La Legge di Stabilità 2014 (L. 147/2013) in- 10 terviene sul tema introducendo per i soggetti diversi dai coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali (IAP), l’acquisto di terreni agricoli e relative pertinenza con imposta di registro nella misura del 12% e, conseguentemente, quella ipotecaria e catastale nella misura fissa di 50 euro ciascuna (co. 609, art 1, Legge di Stabilità per il 2014). Per tali operazioni, fino al 31.12.2013, si prevedeva, l’applicazione dell’imposta di registro nella misura del 15%, con imposte ipotecarie e catastali da applicarsi in misura proporzionale,rispettivamente nella misura del 2% e dell’1%. Cambiano, dunque, sia l’imposta di registro proporzionale (che passa dal 15% al 12%) che le imposte ipotecarie e catastali che passano da proporzionali a fisse nella misura di euro 50. L’applicazione pratica di tali misure evidenza l’ottenimento di un risparmio d’imposta. Infatti, prendendo ad esempio il trasferimento di un terreno agricolo del valore di euro 100.000,00, verificandosi i requisiti soggettivi e trovando applicazione l’imposta di registro in misura proporzionale, fino al 31.12.2013 si scontava un’imposizione di 18.000,00 euro (imposta di registro 15.000,000 + imposte ipotecarie e catastali 3.000,00 euro), mentre a partire dal 1° Gennaio 2014 si sconta un’imposizione pari a euro 12.100 (imposta di registro 12.000 euro + imposte ipotecarie e catastali 100,00 euro). Il risparmio d’imposta sarebbe stato maggiore in assenza d’intervento della Legge di Stabilità 2014, in quanto avrebbe trovato applicazione la nuova imposta di registro nella misura del 9% e, conseguentemente, imposte ipotecarie e catastali nella misura fissa di 50 euro ciascuna. Nel trasferimento preso ad esempio, a partire dal 1° Gennaio 2014 e senza l’intervento della Legge di Stabilità 2014, la tassazione sarebbe stata pari ad euro 9.100 (imposta di registro 9.000 + imposte ipotecarie e catastali 100,00 euro). Resta l’agevolazione per i coltivatori diretti e i soggetti IAP - Inoltre, con il co. 608 della Legge di Stabilità 2014 il Legislatore ha voluto preservare le agevolazioni per la piccola proprietà contadina. Viene infatti integrato il co. 4, art. 10, D.L. 23/2011 prevedendo l’abolizione di agevolazione ed esenzioni “ad eccezione delle disposizioni di cui all’articolo 2, comma 4-bis, del decreto-legge 30 dicembre 2009, n. 194, convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2010, n. 25”. Tale norma riguarda gli atti di trasferimento a titolo oneroso di terreni e relative pertinenze qualificati agricoli in base a strumenti urbanistici vigenti, posti in essere a favore di coltivatori diretti ed imprenditori agricoli professionali, iscritti nella relativa gestione previdenziale e assistenziale, nonché le operazioni fondiarie operate attraverso l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare (ISMEA), prevedendo che tali operazioni scontino: • imposte di registro e ipotecaria nella misura fissa; • all’imposta catastale nella misura dell’1 per cento. Per tali operazioni l’unico effetto consisterà nell’incremento della misura fissa dell’imposta di registro e dell’imposta ipotecaria da euro 168 ad euro 200. GALLETTI FIRMA DECRETO SU SISTRI. VIA OBBLIGO PER IMPRESE AGRICOLE CHE CONFERISCONO IN CIRCUITI ORGANIZZATI “E’ stato firmato dal ministro dell’ambiente Gian Luca Galletti il decreto ministeriale che prevede l’obbligo di adesione al sistri solo per le imprese e gli enti produttori iniziali di rifiuti speciali pericolosi che abbiano piu’ di 10 dipendenti”, rende noto il ministero dell’ambiente. “nel decreto, che esclude dal sistema di tracciabilita’ dei rifiuti tutte le imprese agricole che conferiscono i rifiuti prodotti nei circuiti organizzati di raccolta - informa il ministero - sono previste anche altre disposizioni di semplificazione amministrativa, chiarite le modalita’ di gestione dei trasporti intermodali e prorogato al 30 giugno 2014 il versamento del contributo annuale”. nuova agricoltura Decreto competitività e giustizia sociale: riduzione Irap e niente Imu sui fabbricati rurali Approvato la scorsa settimana in Consiglio dei Ministri il decreto legge “Misure urgenti per la competitività e la giustizia sociale - Per un’Italia coraggiosa e semplice”. Il ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha diffuso un comunicato in cui si evidenzia che risultano molto ridimensionati gli interventi sul comparto primario rispetto alle bozze circolate nei giorni precedenti all’approvazione. In particolare il provvedimento non contiene la reintroduzione dell’Imu sui fabbricati rurali ad uso strumentale. Sono state inoltre salvaguardate le agevolazioni per il gasolio agricolo, l’esenzione IRES per le cooperative agricole e di piccola pesca e il regime speciale dell’Iva per le imprese agrico- le. Il decreto contiene una rimodulazione della base imponibile per i terreni montani e collinari e una correzione fiscale sulla produzione di energie rinnovabili da imprese agricole. Infine un significativo taglio del cuneo fiscale per il settore agricolo deriva dalla riduzione dell’aliquota Irap del 10%. Spending review, passo indietro sugli esonerati ma resta la scure sul fotovoltaico Rimane salvo il regime agevolato per gli agricoltori che non superano i 7 mila euro. Confermata l’esclusione dal reddito agrario dei proventi da cessione di energia da fonti rinnovabili. A cura di Consulenza Agricola Con l’approvazione da parte del Consiglio dei ministri del decreto legge Spending review, è stato cancellato dalla bozza del decreto il comma 1 dell’art. 22 che prevedeva la fine del regime di esonero dei piccoli agricoltori. Pertanto rimane salvo il regime agevolato per gli operatori che non superano i 7 mila euro di volume di affari. Il comma equiparava gli esonerati a tutti gli altri operatori del settore, con il conseguente obbligo della tenuta della contabilità. Resta invece l’obbligo per i produttori agricoli con volume di affari inferiore a 7 mila euro di presentare l’elenco clienti e fornitori (Spesometro). Sono confermate ed inalterate le novità riguardanti l’esclusione dal reddito agrario dei proventi derivanti dalla cessione di energia da fonti rinnovabili. Il dl, limitando l’applicabilità delle nuove disposizioni alle operazioni soggette Iva, sembra riservare l’introduzione del coefficiente di redditività del 25% ai soli redditi derivanti dalla cessione di energia, escludendo i contributi (tariffa incentivante), esclusi dall’ambito di applicazione dell’imposta. Quest’ultima interpretazione è strettamente legata al tenore letterale della norma, ma non si nasconde che ci si aspetta un intervento anche su questo punto, teso a tassare anche i contributi sulla base del coefficiente di redditività del 25%. DI COMO - LECCO - SONDRIO SEMENTI - ANTIPARASSITARI - CONCIMI MANGIMI - CARBURANTI - MACCHINE - RICAMBI - ASSICURAZIONI GIARDINAGGIO - ALIMENTI PER ANIMALI AFFETTIVI Uffici – Magazzini – Officina Ricambi – Deposito carburanti – Essicatoio – Stoccaggio cereali: Via Lombardia, 2 (S.P. 23) – Faloppio (COMO) Tel. 031 991500 Fax 031 987801 Consorzio Assicura: Via Manzoni, 19 – Montano Lucino (COMO) Tel. 031 476311 Fax 031 471645 Via Milano, 47 – Cantù (COMO) Tel. 031 70934 Fax 031 712583 Via Lombardia, 2 (S.P. 23) – Faloppio (COMO) Tel. 031 987484 11 nuova agricoltura Coltivatori diretti e iap: la mini-imu esclude l’irpef (ris. Ag. Entrate n. 41/E del 18 aprile 2014) In risposta a diverse richieste di chiarimenti, da parte delle associazioni di categoria, in merito alle modalità di compilazione della dichiarazione dei redditi in presenza di redditi dei terreni e, in particolare, di quelli posseduti e condotti dai coltivatori diretti e dagli imprenditori agricoli professionali, per i quali risulti dovuta la cd. “mini Imu” per l’anno d’imposta 2013, l’Agenzia delle Entrate ha precisato come i red- diti dominicali in oggetto: - sono soggetti a IRPEF (e relative addizionali) se per essi non era dovuta l’IMU 2013; - non sono soggetti a IRPEF, se per essi era dovuta la mini-IMU per il 2013. Il principio di sostituzione tra IMU ed IRPEF opera quindi anche in presenza della sola mini-IMU. Il riferimento è all’art. 8 co. 1 del DLgs. 23/2011, in cui viene precisato come l’IMU sostitui- sce, per la componente immobiliare, l’IRPEF e le relative addizionali, regionali e comunali, dovute in relazione ai redditi fondiari concernenti i beni non locati o non affittati. Ancora, la risoluzione precisa che l’effetto sostitutivo tra le imposte opera anche nel caso in cui l’IMU risulti giuridicamente dovuta ma l’imposta non sia stata effettivamente versata, ad esempio, per effetto di detrazioni. Nuovo appello di Agrinsieme al Parlamento: sopprimere lo “spesometro” per le piccole aziende Sopprimere l’obbligo di comunicazione all’Amministrazione finanziaria delle operazioni ai fini Iva (il cosiddetto “Spesometro”) per i piccoli produttori agricoli, quelli, cioè, che non superano i 7 mila euro di vendite l’anno. È la reiterata richiesta di Agrinsieme, il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative italiane del settore agroalimentare. La reintroduzione di questo obbligo, effettuata con la legge di Stabilità, è una misura penalizzante che accresce la burocrazia, aumenta i costi e rischia di mettere in ginocchio le imprese, spiega Agrinsieme. La sua sop- pressione, che non avrà oneri per la spesa pubblica, diventa urgente in quanto i piccoli agricoltori dal prossimo aprile sono tenuti agli adempimenti previsti dal provvedimento. Agrinsieme rimarca ancora una volta i gravosi effetti per le piccole aziende agricole, che saranno costrette a registrare tutte le fatture d’acquisto e le autofatture di vendita. Con l’aggravante di inviare in modo telematico l’elenco di tali operazioni. E questo comporterà, inevitabilmente, spese aggiuntive da parte dell’agricoltore, già alle prese con costi crescenti e con non poche difficoltà di ordine burocratico. Hai il fotovoltaico? Pagherai più tasse Gli immobili con un impianto fotovoltaico avranno una rendita catastale maggiore che farà aumentare le imposte ad essa connesse come Imu e Tasi Le politiche per l’ambiente e la riconversione alle energie rinnovabili si sostengono con la defiscalizzazione di chi sceglie strade alternative investendo su impianti che su medio e lungo termine diventeranno una fonte di risparmio. Una delle eredità del Governo Letta che bene illustrano quanto l’Italia voglia investire nelle energie rinnovabili è la circolare numero 36/e dell’Agenzia delle Entrate che comunica che la presenza di un impianto fotovoltaico aumenterà la rendita catastale dell’immobile, facendo aumentare le imposte ad essa connessa come Imu e Tasi. 12 Decisamente un colpo basso a tutti coloro che, con uno sforzo economico non indifferente, si sono impegnati per ridurre le emissioni e contribuire a una rete energetico maggiormente sostenibile. Va specificato che la novità non riguarderà tutti coloro che hanno installato un pannello solare, ma solamente coloro il cui impianto supera una potenza di 3 kilowatt e il cui valore è superiore al 15% della rendita catastale. Lombardia e Veneto saranno le due regioni maggiormente colpite dalla “tassa” sul fotovoltaico. Nel solo Veneto sono 74mila le abitazioni dotate di impianto fotovoltaico e 53mila dispongono dei parametri minimi per far scattare l’aumento. Una delle prime conseguenze di questa nuova normativa - un vero e proprio assist a chi produce energia da fonti fossili e non rinnovabili - sarà la contrazione dell’installazione di pannelli fotovoltaici domestici da parte di privati e aziende. Giuliano Rosolen, segretario provinciale di Cna Treviso parla di “barbarie” e si fa portavoce della preoccupazione delle numerose aziende che operano nel settore delle rinnovabili. nuova agricoltura Rinnovabili, Agrinsieme: “Rischio default con misure fiscali approvate dal Governo” Il Coordinamento sottolinea la necessità di rivedere l’impianto delle nuove norme “Dopo gli interventi normativi introdotti con il decreto ‘Destinazione italia’, che ha ridotto pesantemente i prezzi minimi di vendita dell’energia elettrica da fonti rinnovabili, l’aggravio fiscale previsto con il provvedimento approvato dal Governo venerdì scorso rischia di compromettere definitivamente l’equilibrio economico-finanziario delle imprese agricole che hanno investito nel settore delle rinnovabili”. Così Agrinsieme, il Coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, commenta le nuove misure fiscali introdotte dal governo sul settore delle agroenergie. La determinazione del reddito con l’aliquota del 25% sull’ammontare dei corrispettivi, con il cambio delle regole d’imposizione “in corso d’opera”, produce effetti dirompenti sui piani d’investimento e sulle fonti di finanziamento bancario. “Peraltro - sottolinea Agrinsieme - la pesante tassazione genera un gettito di gran lunga superiore a quanto stimato dal Governo, che impone un profondo ripensamento della misura, in particolare per i settori del biogas e delle biomasse, che utilizzano materia prima agroforestale, effluenti zootecnici, sottoprodotti, con positive ricadute economiche sul territorio”. Occorre, a parere del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle Cooperative agroalimentari, assolutamente rivedere l’impianto delle nuove norme, per assicurare un futuro alle rinnovabili agricole che stanno dando un grande contributo alla diminuzione delle emissioni e più in generale alla tutela dell’ambiente. “In questo ambito è indispensabile rilanciare una strategia di settore che eviti provvedimenti estemporanei, con effetti retroattivi”. Agricoltura sotto il tiro del fisco ConsulenzaAgricola.it: “Emesse sentenze e circolari che hanno rivoluzionato alcuni concetti cardine del sistema di tassazione delle imprese agricole” “Premesso che il nostro compito non è quello di alimentare polemiche, riteniamo comunque opportuno segnalare che ultimamente, nell’assoluta indifferenza di chi dovrebbe preoccuparsi anche di queste problematiche, si stia perpetrando un attacco giuridicamente infondato al sistema fiscale agricolo”. A dirlo è ConsulenzaAgricola.it, società forlivese di consulenza formata da un pool di esperti preparati sulle novità in fatto di legislazione e fisco. “In questi ultimi tre mesi sono state emesse sentenze e circolari che ancorchè prive di ogni fondamento giuridico hanno rivoluzionato alcuni concetti cardini del sistema di tassazione delle imprese agricole”. In ordine di apparizione: • la tassazione come attività speculativa delle cessione dei terreni in diritto di superficie (Circolare 36/E del 19/12/2013); • la tassazione degli immobili urbani separatamente dai terreni quando vengono ceduti fondi rustici con annessi immobili (Circolare 2/E del 21/02/2014); • l’attività di allevamento non più legata ai mangimi “ot- tenibili” ma effettivamente “ottenuti” (Sentenza Cassazione n. 3487 del 14/02/2014); Tutti questi provvedimenti sono stati ampiamente illustrati sul portalewww.consulenzaagricola.it con le circolari 13/2014 - 48/2014 - 57/2014. «Riteniamo che questo sia un attacco trasversale al sistema agricolo non gestito adeguatamente dalla politica, la quale in questo momento è impegnata in altre questioni e quindi non in grado di intervenire - continuano gli esperti di ConsulenzaAgricola.it - Conseguenza di ciò è che queste problematiche vengano delegate e gestite dai ministeri, dalle Commissioni Tributarie e, in misura ancor più «pericolosa», dalla Corte di Cassazione». «Tutte queste questioni non fanno altro che alimentare la burocrazia, il contenzioso e la già difficile situazione economica in cui versa il settore agricolo e rappresentano una violenza inaudita contro una categoria di imprenditori che ancora una volta ha dimostrato di essere in grado di garantire stabilità economica, prospettive di lavoro e “pane” per tutti». 13 nuova agricoltura DOCUMENTI PER IL TRASPORTO DELLE ATTREZZATURE DI LAVORO Nella prassi dell’attività artigianale e delle attività agricole connesse, sorgono spesso dubbi in merito alla documentazione fiscale necessaria al fine di trasportare ed utilizzare beni che verranno installati presso il cantiere del committente-cliente. È bene evidenziare, fin da ora, che la normativa non prevede una regolamentazione specifica per ogni caso concreto e che, molto spesso, un atteggiamento documentale prudente, se non eccessivamente oneroso dal punto di vista amministrativo, è sempre la strada corretta per evitare fastidi in ordine a presunzioni da parte degli organi verificatori. Inquadramento contrattuale I contratti che solitamente vengono stipulati, in linea generale, sono riconducibili a due fattispecie: 1) il contratto d’appalto; 2) la cessione di beni con posa in opera. La linea di confine tra queste due tipologie contrattuali è alquanto sfumata. Infatti, la nozione che il codice civile offre di appalto, all’articolo 1655, è la seguente: “L’appalto è il contratto col quale una parte assume, con organizzazione dei mezzi necessari e con gestione a proprio rischio, il compimento di un’opera o di un servizio verso un corrispettivo in danaro.” L’opera in particolare, ma anche il servizio in generale, possono prevedere l’impiego di beni al fine della loro realizzazione o compimento. In termini pratici, ciò vuol dire che ogni qualvolta, oltre alla mera prestazione di manodopera, vi sia anche l’impiego/fornitura di materiale per l’esecuzione delle specifiche richieste da parte di un cliente, può sorgere il dubbio se la disciplina applicabile sia quella dell’appalto o della fornitura di beni con posa in opera. La distinzione, in particolare ai fini fiscali (ma non solo), assume un’importanza notevole. Infatti, questa determina l’applicazione di aliquote Iva agevolate o meno, tempistiche di fatturazione diverse, ecc. Che cosa allora distingue, in estrema sintesi, l’appalto dalla cessione di beni con posa in opera? Non vi è un orientamento univoco, ma senz’altro si può affermare che l’appalto concerna principalmente in una prestazione di «fare», la cessione di beni con posa in opera, diversamente, essenzialmente in un «dare». In pratica, occorre fare riferimento al complesso delle clausole contrattuali per stabilire se le parti abbiano voluto porre in essere un contratto di appalto o di vendita (anche da ciò scaturisce l’importanza di stipulare sempre contratti per iscritto). Il documento di trasporto Il documento di trasporto, disciplinato dall’art. 1, co. 3, del D.P.R. n. 472 del 1996, è obbligatorio per la sola fatturazione differita. In sostanza, serve quando vengono ceduti beni/prodotti e ci si vuole avvalere di un termine più ampio per emettere la fattura (entro il giorno 15 del mese successivo alla spedizione o consegna). Lo stesso documento di trasporto (ddt) è utile anche al fine di vincere le presunzioni di cessione/acquisto cui all’articolo 53 del D.P.R. n. 633/1972. In buona sostanza, il documento di trasporto è utile ed utilizzabile qualora si consegnino beni/prodotti a terzi (o si ricevano da terzi) senza che ne sia, contestualmente, trasferita la proprietà (ad esempio: deposito, visione, lavorazione, ecc.), onde evitare che gli organi verificatori ne presumano l’omessa fatturazione (od autofatturazione). Il quesito: gli artigiani debbono utilizzare il documento di trasporto per il trasferimento di beni presso cantieri ove svolgono prestazioni sulla base di contratti di appalto? prima vista si dovrebbe poter giustificare, durante un’eventuale verifica, che i beni/prodotti eventualmente rinvenuti nel cantiere sono beni inerenti alla esecuzione di un contratto d’appalto (che è assolutamente fondamentale che sia stipulato per iscritto, non solo per questo motivo) e, come tali, non soggetti all’obbligo di emissione del documento di trasporto. In pratica non è così facile dimostrarlo, anche con riferimento alla problematica - solamente accennata sopra - che attiene alla sottile distinzione giuridica tra appalto e cessione di beni/ prodotti con posa in opera. Il documento di trasporto, in questi casi, è, pertanto, quantomeno utile ed una sua utilizzazione fortemente consigliabile. Caso diverso quando il cantiere è stato «denunciato» ai fini Iva, ai sensi dell’art. 35 del D.P.R. n. 633/1972, come luogo in cui, temporaneamente, viene svolta l’attività d’impresa. Se tale adempimento fosse posto in essere (cosa, a dire il vero, quasi mai effettuata nella pratica), il verificatore non potrà eccepire presunzioni in quanto i beni si troverebbero in un luogo appositamente dichiarato per l’esercizio (temporaneo) della propria attività. L’obbligatorietà della «denuncia» del cantiere (di rilevante durata e consistenza) quale luogo di esercizio dell’attività, pur non ricavandosi letteralmente dalla norma, è desumibile dalla stessa, da alcune pronunce giurisprudenziali e da una circolare del Ministero delle Finanze. In sintesi, l’utilizzo del documento di trasporto, relativamente al caso in questione, può essere così schematizzato: Il linea teorica, la risposta più immediata è - o meglio, sarebbe - no. Infatti, il contratto d’appalto è una prestazione di servizi e non una Committente cessione di beni e, come precisaContratto di appalto (comprensivo di fornitura di beni) to sopra, il documento di trasporto è obbligatorio Artigiani (idraulico, elettricista, ecc.) solo per avvalersi della fatturazione Effettuazione denuncia art. 35 del D.P.R. n. 633/1972 differita in caso di vendita di beni/ prodotti. NO SI Tuttavia, resta aperta tutta la è quantomeno utile emettere il “ddt”, Non è obbligatorio emettere il “ddt” problematica delcon causale simile a “beni da utilizzare le presunzioni per l’esecuzione di contratto d’appalto di cessione e di del ...........” acquisto. Ora, a Vendo terreno agricolo mq. 16000 con annesso capannone per uso agricolo mq. 1200 e villetta mq. 220 in comune di Rogeno (LC) Per informazioni telefonare al numero 331 5837385 dopo le 18.00 14 nuova agricoltura Intesa tra Ministero del lavoro, Agia e Cia: l’agricoltura apre le porte a 20mila giovani Con il protocollo d’intesa siglato martedì scorso a Roma fra il Ministero del Lavoro, la Cia- Confederazione italiana agricoltori e la sua Associazione giovani imprenditori agricoli (Agia), nei prossimi mesi nelle campagne italiane si potranno creare oltre ventimila nuovi posti di lavoro. Il protocollo, che è stato firmato, presso la sede della Cia, dal ministro del Lavoro Giuliano Poletti, dal presidente della Confederazione Dino Scanavino e dal presidente di Agia Luca Brunelli, consentirà alle imprese agricole associate di attivare tirocini e rapporti di apprendistato con giovani che intendono avvicinarsi all’agricoltura. Nello stesso tempo sono previste anche azioni per l’autoimprenditorialità. Si tratta di un atto concreto del Piano nazionale “Garanzia per i giovani” che prevede uno stanziamento complessivo per tutti i settori produttivi di 1,7 miliardi di euro. “Garanzia per i giovani” è il piano lanciato dalla Commissione europea e prevede che “under 25” europei ricevano un’offerta di lavoro, di formazione o di stage entro quattro mesi dalla fine degli studi o dalla perdita del posto di lavoro. Il dramma della disoccupazione giovanile, spiega la Cia, è ormai un fatto acclarato. Gli ultimi dati Istat segnalano la continua crescita di giovani senza lavoro. Siamo davanti a percentuali che superano il 40%. Sono oltre 4 milioni gli “under 35” che non studiano e non lavorano. Rispetto a questo catastrofico scenario l’occupazione dipendente del settore agricolo continua, però, a rappresentare una quota importante del mercato del lavoro. Malgrado la sfavorevole congiuntura, il comparto ha mostrato una sostanziale tenuta riuscendo a mantenere i livelli occupazionali pre-crisi, ovvero 1 milione circa di lavoratori agricoli. Secondo i dati Istat nell’ultimo anno sono stati i giovani a contribuire in modo tangibile alla crescita nei campi del lavoro dipendente, visto che gli occupati con meno di 35 anni sono cresciuti del 5,1%. Con la firma del protocollo da parte di Cia e Agia di intende mettere sul tavolo le potenzialità del mondo agricolo e dei giovani imprenditori e vedere quali strumenti, quali risorse, quali investimenti, il governo è realmente disposto a mettere in gioco. Artigiani e commercianti, i modelli F24 2014 dell’Inps da oggi nel cassetto previdenziale Con l’accesso al cassetto previdenziale, è possibile da oggi per artigiani e commercianti trovare i modelli F24 precompilati per il versamento dei contributi 2014 A partire da oggi, artigiani e commercianti, accedendo al cassetto previdenziale dell’Inps tramite Pin dell’Inps, troveranno nella sezione “Posizione assicurativa - Dati del modello F24” il prospetto ed i modelli F24 precompilati per il versamento dei contributi dovuti per l’anno 2014. A breve, sarà poi resa disponibile anche la lettera in formato Pdf nella sezione “Comunicazione bidirezionale - Modelli F24” e sarà inviata un’email di avviso agli iscritti ed ai loro delegati di cui risulta l’indirizzo di posta elettronica. 15 nuova agricoltura Dati catastali e ipotecari online per tutti e a costo zero Dal 31 marzo 2014 i contribuenti possono ottenere tutte le informazioni relative ai propri immobili (visura catastale, mappa con la particella terreni, planimetria, visura ipotecaria) tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate; Comunicato dell’Agenzia del 31.03.2014. A decorrere dal 31 marzo 2014 è attivo il servizio, gratuito e in esenzione da tributi, di consultazione telematica delle banche dati ipotecaria e catastale relativo a beni immobili dei quali il soggetto richiedente risulta titolare, anche in parte, del diritto di proprietà o di altri diritti reali di godimento, servizio pre- visto dal Provvedimento del direttore dell’Agenzia del 4 marzo 2014. In più sempre in un’ottica di semplificazione si inserisce l’invio telematico, con il modello unico informatico, degli atti alle Conservatorie dei registri immobiliari che viene adesso esteso anche a tutti i pubblici ufficiali e agli agenti della riscossione, oltre che ai notai (Provvedimento del 10 marzo 2014. In fase di prima attuazione, la consultazione è consentita solo alle persone fisiche; il servizio di consultazione telematica rende disponibile il relativo esito solo se il codice fiscale presente nelle banche dati ipotecaria e cata- stale coincide con quello del titolare dell’abilitazione ai servizi Fisconline o Entratel. La consultazione riguarda, relativamente agli atti catastali, gli immobili di cui il soggetto risulta intestatario e, relativamente ai registri immobiliari, le formalità informatizzate in cui siano presenti sia il soggetto, sia gli immobili di cui il medesimo risulta intestatario negli atti catastali. Donne in Campo Lombardia, gli appuntamenti di maggio a Lecco, Como e Varese Visite guidate e convegni nel calendario del mese di maggio di Donne in Campo Lombardia Il 5 maggio si svolgerà dalle 11,30 alle 16,30 la visita aziendale all’agriturismo “ Amici della Ratta” a Perego ( Lecco) in via Curone 7. La giornata sarà dedicata in particolare all’uso delle erbe spontanee e relatrici saranno Liliana Rota e Cinzia De Gani , la titolare dell’azienda. Il 14 maggio dalle 14,30 alle 18,30 si terrà la visita guidata all’azienda agricola biologica “Ortobiobroggini” in via Duca degli Abruzzi 68 a Calcinate del Pesce ( Varese) e relatrice sarà Camilla Crugnola. Il 23 maggio si svolgerà a Como presso la Biblioteca Comunale in piazzetta Venosto Lucati il Convegno “Le radici ed il futuro- sguardi sull’impegno delle donne nell’agricoltura dell’Alta Lombardia”. Gli incontri si sviluppano nell’ambito di un progetto di informazione previsto dal Piano di Sviluppo Rurale (Misura 331B). http://www.cialombardia.org/donneincampo/index.htm Risparmio fino al 50% - RCA delle Macchine Agricole utilizzate per l’attività dell’Azienda (escluso conto terzi) al costo esclusivo di _ 78 annui con un massimale di _ 6.000.000. Tutte le informazioni presso le Agenzie Unipol di: MERATE Via Monsignor Colombo, 3 Tel. 039 9906941 [email protected] OGGIONO Via 1° Maggio, 2 Tel. 0341 260426 LUINO Via Manzoni, 33 16 CASATENOVO Via Castelbarco, 1 Tel. 039 9208022 LOMAZZO FINO MORNASCO Via Trento, 11 Via Garibaldi, 71 Tel. 02 96370863 Tel. 031 921888 [email protected] VARESE LAVENO MOMBELLO Viale Milano, 15 Via Fortino, 25 Tel. 0332 236337 Tel. 0332 666865 [email protected]
© Copyright 2024 ExpyDoc