Wearable device, con Xmetrics i nuotatori sono «always on»

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Anno X n.18 - 17 novembre 2014
www.corcom.it
L'ITALIA CHE VUOLE CRESCERE
► Dalla passio n e al lavoro
Fondata nel 2013
dal nuotatore
professionsta
Andrea Rinaldo,
la startup italiana
vanta già
investitori di calibro.
La «cuffia» hi-tech
consente di monitorare
i parametri
e le performance
degli sportivi durante
gli allenamenti
per poi mettere
a punto strategie
vincenti in vista
delle gare
Wearable device, con Xmetrics
i nuotatori sono «always on»
Concetta Desando
C
i sono solo pochi fortunati che riescono a fare
di una passione un vero e
proprio lavoro. Andrea Rinaldo
è uno di questi: è lui il founder di
Xmetrics, la startup del momento
che ha creato un dispositivo wearable per nuotatori per registrare
i parametri di allenamento e
fornire riscontri audio live. Un
allenatore digitale per gli appassionati di nuoto.
Fondata nel 2013, la startup
ha già un investitore del calibro
di Breed Reply (incubatore del
gruppo Reply) che ha siglato con il
team un term sheet per un importo pari a 675mila sterline a fronte
del 30% del capitale sociale di
Xmetrics; ha vinto il primo bando
di FabriQ, l’incubatore del Comune di Milano che sostiene startup
innovative; è entrata in PoliHub,
l’incubatore del Politecnico di
Milano, e ha vinto il Premio
Marzotto nella sezione Premio
dall'idea all'impresa, portando a
casa un assegno di 50mila euro
e un percorso con Fondazione
Cuoa del valore di 10mila euro.
Non male per una startup nata
quasi per caso. Rinaldo, infatti,
classe 1980, laurea in ingegneria
delle Tlc e nuotatore professionista, sviluppa l’idea durante le
Olimpiadi di Londra 2012, alle
quali partecipa come assistente
coach della squadra italiana. È
lì che il giovane ingegnere nota
come spesso i nuotatori facciano avanti e indietro nella vasca
senza capire realmente cosa
stiano facendo e come. Se da un
allenamento devono emergere i
punti deboli e i lati da migliorare
di un atleta, allora è necessario
avere qualcosa che possa aiutare
197 le nuove aziende
finanziate: raddoppiati
i fondi messi in campo
in appena quattro mesi
grazie al Crescita 2.0
Classe 1980, laurea
in ingegneria delle
Telecomunicazioni
e nuotatore
professionista
sviluppa l'idea
di Xmetrics
in occasioni
delle Olimpiadi
di Londra 2012
lo sportivo a misurare la performance in vasca. Da qui l’idea di
Xmetrics, ispositivo da mettere in
testa che registra i parametri d'allenamento dando la possibilità di
consultarli su smartphone, tablet
o pc. Andrea sa di avere le competenze sportive e le conoscenze
tecniche per realizzare il dispositivo. Così decide di affidarsi alla
fortuna e di buttarsi a capofitto
nel progetto: lascia i panni di
Executive Master of Business Administration al Mip di Milano e
un lavoro come product manager
presso la STMicroelectronics e
diventa uno startupper.
Ad affiancarlo c’è Davide Macagnano, stessa età, stessa laurea in
ingegneria delle Tlc e un’amicizia
che dura dai tempi dell’Università, quando insieme hanno
frequentato un progetto Erasmus
in Svezia. Davide analizza la
fattibilità dell’idea, si occupa della
parte software e aiuta Andrea nel
deposito dei brevetti.
Alla coppia di amici, si unisce
presto Emanuele Vazzoler che
rende possibile la realizzazione
pratica del prodotto e dei primi
prototipi. Classe 1974, Emanuele
era il capo di Andrea presso la
STMicroelectronics, dove ricopriva il ruolo di Senior Program
Manager & SW Developer. Oggi
è uno startupper part time, e si
divide tra Xmetrics e un lavoro
come Hardware Development
presso Magneti Marelli.
► p restiti p er n uove i m p rese
Oltre 100 milioni: scocca
la scintilla fra banche e startup
L
a scintilla è scoccata. Due
mondi finora lontani come
le banche e le startup iniziato a
prendersi in considerazione e ad
alimentarsi a vicenda.
Il sodalizio è scattato nel luglio
dello scorso anno, quando il
Fondo di Garanzia per le Pmi,
in base al decreto “Crescita 2.0”
del 2012, ha iniziato a garantire
anche le nuove imprese innovative e gli incubatori certificati. Gli
ultimi numeri forniti dal Fondo
attestano che da settembre 2013
(mese in cui è stata registrata la
prima operazione) a ottobre 2014,
gli istituti di credito, agevolati
dalla copertura del fondo statale,
hanno erogato prestiti alle startup
Andrea
Rinaldo
Emanuele, però, non è l’unico
collega che Andrea Rinaldo ruba
alla STMicroelectronics. Stefano
Perego, 43 anni, lascia un full time
nell’azienda per dedicarsi part time alla realizzazione di Xmetrics.
Completa il team, Francesco
Quartuccio, 38 anni, laurea in
ingegneria nucleare ed Mba
conseguito al Mip – Business
School del Politecnico di Milano.
Manager presso una multinazionale italiana, Francesco molla
tutto per seguire i founder di
Xmetrics, conosciuti durante la
call for ideas lanciata da Innovits,
una no profit che aiuta le startup
ad alto contenuto innovativo nel
loro percorso di accelerazione.
Francesco si occupa dell’area
marketing & sales e dello sviluppo
del business plan.
Un team solido che ha deciso
di puntare tutto su una startup.
Del resto, si sa, la fortuna bacia
gli audaci. Ma i cinque intraprendenti, oltre che fortunati, sono
stati anche lungimiranti perché,
contrariamente a quanto siamo
soliti pensare riguardo all’Italia,
Paese dedito al pallone e al gioco
del calcio, il nuoto è uno sport
con un tasso di crescita del 20%
e conquista ogni anno milioni di
italiani.
Dopo aver conquistato anche
Massimiliano Rosolino, campione di nuoto che è diventato
testimonial di Xmetrics, la startup
ha avviato una campagna di
crowdfunding sulla piattaforma
americana Indiegogo. L’ambizione è commercializzare il prodotto
in tempi rapidi in Italia, Regno
Unito e Stati Uniti e implementare il progetto per portarlo verso
altre attività sportive, come la
corsa, il ciclismo e il triathlon.
Federico
Barilli
Segretario generale
di Italia Startup
per oltre 105 milioni. Le operazioni, dal taglio medio di circa 428
mila euro, sono state 246, e sono
andate a favore di 197 startup innovative e 2 incubatori certificati:
alcune società hanno beneficiato
di più prestiti a medio-lungo termine (durata media 59 mesi).
Nel 2014 si può parlare di vero
e proprio boom, visto che su
246 operazioni soltanto 28 sono
state condotte nel 2013. E anche i
tassi di crescita sono elevati. "Lo
scorso giugno i prestiti bancari
alle startup erano pari a 55 milioni
di euro: quattro mesi dopo sono
il doppio", osserva Federico
Barilli, Segretario generale di
Italia Startup, l’associazione che
rappresenta l’ecosistema italiano
dell’innovazione. "Contando che
ad agosto tutto è fermo, l’incre-
mento mensile medio è di oltre 15
milioni: un dato sorprendente".
Il Fondo di Garanzia non rivela
quali istituti abbiano concesso i
prestiti e quali imprese abbiano
ricevuto le risorse. "Ma se il taglio
medio è di 428mila euro – riflette
il segretario di Italia Startup –,
si può dedurre che i beneficiari
siano startup già abbastanza
consolidate e con un business
plan solido. Perché se è vero che
il Fondo copre fino all’80% del
finanziamento e che al fondatore
sono richieste ulteriori garanzie
personali, è altrettanto innegabile che le banche non regalano
niente. E difficilmente danno
soldi a società ancora fragili".
Ma questo canale di finanziamento può cambiare la natura
dell’ecosistema delle startup in
Italia? "È improbabile – conclude
Barilli – che il boom dei prestiti
bancari vada a ridimensionare gli
investimenti in capitale di rischio:
sono due forme di finanziamento molto diverse, che possono
coesistere. La vera novità, che va
salutata positivamente, è un’altra:
il mondo delle banche, a dispetto
delle previsioni, ha cominciato a
muoversi verso l’ecosistema e a
considerarlo maturo per essere
finanziato".
Maurizio Di Lucchio