Scarica - Comunità Pastorale di Caronno Pertusella con Bariola

Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Comunità Pastorale
Caronno Pertusella
S. Margherita
S. Alessandro
stesso. Ad es. il secondo specchietto retrovisore, lo
spoiler…
LA PREGHIERA NELLA TUA VITA NON PUÒ ESSERE
UN OPTIONAL, qualcosa che può esserci o non esserci, tanto non cambia nulla.
LA PREGHIERA PRETENDE DI ESSERE NELLA TUA
VITA IL MOTORE. Che cosa è il motore nell'automobile?
La parte principale, quella che la spinge in avanti.
SENZA LA PREGHIERA LA TUA VITA NON PUÒ ANDARE AVANTI
Ricordati che:
COME NON SI PUO’ VIVERE
SENZA RESPIRARE
COSI’ NON SI PUO’ ESSERE CRISTIANI
SENZA PREGARE
2. PENSARE CHE LA PREGHIERA , SIA COSA DI ÉLITE
Non pensare che la preghiera sia una cosa riservata a
qualche gruppo particolare, specializzato come i preti o i
frati o le suore.
La preghiera è il motore della vita di ogni ragazzo che
vuole essere un amico che fa sul serio con il Signore.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
1.CHI
SEI
TU?:
TU SEI PROPRIO COME UN'ANCORA.
Penso che tu abbia già visto un'ancora. È quello
strumento di una nave che serve per agganciarsi a
qualcosa di solido affinché la nave non venga portata via dalle onde. Così sei fatto anche tu cioè hai
bisogno di trovare una roccia solida alla quale agganciare la tua vita. Solo quando trovi la roccia solida alla quale fissarti puoi essere felice.
TU COME UN MOSCHETTONE...
Chi sei tu? Tu sei proprio come un moschettone.
Lo si adopera per andare in montagna e fare
le scalate; gli scalatori lo adoperano per fissare bene le corde ai chiodi fissi in parete. Il moschettone serve dunque per agganciarsi quando si va in montagna ed essere in sicurezza.
Anche tu sei così; hai bisogno di trovare ciò a
cui agganciarti, ciò che dia sicurezza.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
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3. LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA?:
TU COME UNA FRECCIA...
La stuoia
della preghiera
Dal Vangelo secondo Luca
Mentre erano in cammino, entrò in un villaggio e una
donna, di nome Marta, lo accolse nella sua casa. Essa
aveva una sorella, di nome Maria, la quale, sedutasi ai
piedi di Gesù, ascoltava la sua parola; Marta invece era
tutta presa dai molti servizi. Pertanto, fattasi avanti, disse: «Signore, non ti curi che mia sorella mi ha lasciata
sola a servire? Dille dunque che mi aiuti». Ma Gesù le
rispose: «Marta, Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte
cose, ma una sola è la cosa di cui c'è bisogno. Maria si
è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta».
II salto di qualità consiste quindi nell'imparare quella preghiera che consiste nell'ASCOLTO e che si chiama MEDITAZIONE cioè ascolto della Parola di Dio.
DUE PERICOLI:
1. PENSARE CHE LA PREGHIERA SIA UN
OPTIONAL
Che cosa è un optional? Nelle automobili è «ciò che può
esserci e non esserci»,
ciò che è facoltativo: senza di esso la macchina va lo
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Chi sei tu? Tu sei proprio come una freccia. Sai bene che
è quella che viene scagliata
con un arco. L'esperto arciere
la scaglia lontano con l'arco
verso il bersaglio. La freccia è
fatta per colpire il bersaglio e
non tutti i bersagli vanno bene. Così sei anche tu.
TU COME UNA SPINA...
Chi sei tu? Tu sei proprio come una spina.
Siamo nel campo elettrico; essa deve trovare una presa nella quale inserirsi per
prendere energia. Anche tu sei così, hai
bisogno di trovare quella presa nella quale
inserirsi per avere ciò che ti da la carica
Che tempo stai attraversando?
II tempo che stai attraversando è un tempo strategico.
Tu assomigli tanto ad UN CANTIERE APERTO. Quando si arriva
dalle tue parti occorre mettere il caschetto perché è possibile
prendere qualche calcinaccio in testa. Eh sì, perché è in costruzione l'uomo che sarai domani. Ormai stai completando la distruzione della casa vecchia, quella della tua infanzia. Non sei più un
bambino. È in costruzione la casa nuova.
Ma... che caos. Sai bene che la prima cosa
da fare per costruire bene una casa è individuare il terreno solido sul quale edificarla
e porvi bene le fondamenta. È quello che
devi assolutamente fare adesso, in questa
fase della tua vita cioè devi metterti alla
ricerca del terreno solido sul quale edificare, di quella roccia solida sulla quale costruire quella casa che è la tua vita.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Su che cosa fissare la tua vita?
Ragazzo in ricerca:
su che cosa scommettere la tua vita?
che cosa vale di più?
Scrivi qui i tuoi “Cantieri Aperti”
È fatta di:
2 IL CEMENTO ARMATO
FORTEZZA
(uno che di fronte agli ostacoli
non molla, stringe i denti)
+
DETERMINAZIONE
(uno che ha una grande voglia di
raggiungere quel risultato)
+
PERSEVERANZA
(uno che regge alla distanza)
+
PAZIENZA
(uno che sa patire, sopportare)
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
3. LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA?:
ragazzo di pastafrolla
o cemento armato
DUE FORMULE CHIMICHE
1 LA PASTAFROLLA
FRAGILITÀ ,
(uno che «cala le braghe» subito
di fronte ai primi ostacoli)
+
FIACCHEZZA
(uno che è spento, va a rilento, si
barcamena)
+
INDECISIONE
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Ascolta questa storia:
Una storia ebraica narra di un rabbino
saggio e timorato di Dio che, una sera, dopo una giornata passata a consultare i libri delle antiche profezie,
decise di uscire per la strada a fare
una passeggiata distensiva.
Mentre camminava lentamente per
una strada isolata, incontrò un guardiano che camminava avanti e indietro, con passi lunghi e decisi, davanti
alla cancellata di un ricco podere.
«Per chi cammini, tu?», chiese il rabbino, incuriosito. Il guardiano disse il
nome del suo padrone. Poi, subito dopo, chiese al rabbino: «E tu, per chi
cammini?». Questa domanda, conclude la storia, si conficcò nel cuore del
rabbino.
(uno che è poco risoluto, sempre
indeciso, titubante)
+
ARRENDEVOLEZZA
(uno che si arrende di fronte a
sciocchezze)
+
PERMALOSITÀ
(uno che subito se la prende)
Quel guardiano che camminava avanti e indietro davanti a quel
cancello sapeva bene per chi camminava. Quella domanda: «E tu
per chi cammini?» si è conficcata nella testa e nel cuore di quel
rabbino e deve conficcarsi anche nella tua testa e nel tuo cuore.
E tu per chi
È tempo che tu cominci a guardare bene ai diversi TERRENI per
la tua vita. Ebbene, quale è il terreno sul quale fissarsi? Detto in
modo diverso: per che cosa spendere la tua vita? Su che cosa
scommettere? Che cosa rimane dopo la morte?
+
VITTIMISMO
(uno che «piange» sempre, recrimina, pensa di essere perseguitato)
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
1. CHI SEI TU?:
eppur ci sono
LA CAMPANA INTERIORE
IL SIGNOR
PASTICCIO
LA TUA GIORNATA “IDEALE”
LA TUA GIRNATA “PASTICCIATA”
FAI UN PIANO DI BATTAGLIA PER LA PROSSIMA
SETTIMANA
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
LE TUE ENERGIE E LA TUA VIVACITA’:
DIVENTARE UN VERO CRISTIANO
Per diventare un vero cristiano, il tuo
obiettivo:
2. DAVANTI A UNO SPECCHIO:
1 mondo "griffato"
da Dio
1.
immergerti nella amicizia con Gesù
2.
perfezionare se stessi:
UN MONDO «GRIFFATO» DA DIO!
SEI STATO POSTO IN UN MONDO MERAVIGLIOSO
a.
Sei pieno di errori
Quel Dio che è Padre è IL CREATORE cioè È COLUI DAL QUALE TUTTO PROVIENE, LA SORGENTE DI OGNI COSA. Andiamo ad ascoltare come la Parola di Dio ci racconta di quello che il
Signore ha fatto all'inizio...
Dal Libro della Genesi (Gn 2,4b-8)
b.
Lotta contro i tuoi difetti
c.
In continuo perfezionamento
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Quando il Signore Dio fece la terra e il cielo, nessun cespuglio
campestre era sulla terra, nessuna erba campestre era spuntata perché il Signore Dio non aveva fatto piovere suIla terra e nessuno lavorava il suolo e faceva salire dalla terra l'acqua dei canali
per irrigare tutto il suolo -; allora il Signore
Dio plasmò l'uomo con polvere dei suolo e
soffiò nelle sue narici un alito di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Poi il Signore Dio piantò un giardino in Eden, a
oriente, e vi collocò l'uomo che aveva plasmato.
Dopo il creato, dalle mani di Dio esce l'uomo. Egli è una creatura
del tutto diversa: ha dentro il respiro stesso di Dio. È posta al vertice del creato, dentro un giardino meraviglioso.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
CONTEMPLANDO IL DIO CREATORE
Due immagini:
1. La macchina radiocomandata: Va dove vuole chi ha in mano il radiocomando. Chi ha in
mano il radiocomando della tua vita?
TU E SOLAMENTE TU!!!
Il Signore ha messo nelle tue mani il radiocomando della tua vita! Ti ha fatto libero!
Dio crea, non fa...
Dio crea con la Sua Parola...
Dio crea dal nulla..
Dio crea tutto...
Dio continua a creare...
DALLE CONFESSIONI DI SANT’AGOSTINO
Interrogai la terra e mi rispose: «Non sono il tuo Dio».
Interrogai tutte le cose che sono in essa.
Mi diedero la medesima risposta.
Interrogai il mare, gli abissi e gli animali vivi che strisciano.
Risposero: «Non siamo il tuo Dio, Cerca sopra di noi».
Interrogai tutta l'atmosfera con i suoi abitatori:
Mi ha risposto: «Non sono Dio».
Interrogai il cielo, il sole, la luna, le stelle:
Mi risposero: «Neanche noi siamo il Dio che cerchi».
Allora dissi: «Mi avete detto che voi non siete Dio;
ditemi almeno qualcosa di Lui».
Gridarono a gran voce: «Egli ci ha fatte!».
Mi rivolsi a me stesso e mi dissi: «Tu chi sei?».
Mi risposi: «Un uomo».
(dalle Confessioni X,6)
Guarda il mondo: porta la firma di Dio! Se apri bene gli occhi sono
ben visibili LE IMPRONTE di chi lo ha fatto. Ma fra tutte le creature, chi porta maggiormente la firma di Dio, chi porta le impronte di
Chi lo ha fatto SEI TU! Sì, l'uomo, fatto ad immagine e somiglianzà di Dio, è la creatura di gran lunga più importante. Ascolta questo Salmo.
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2. Le redini di un carro:
Il carro è trainato da cavalli
e essi partono quando si tirano le redini.DEVI PRENDERE
IN MANO LE REDINI DELLA TUA
VITA.; sei tu il comandante della
tua vita.
Due pericoli:
1. Lasciarsi trascinare dagli altri che pensano per te e
decidono per te.
2. Lasciarsi trascinare dagli avvenimenti, da ciò che ti
capita
PERCHE’ FARE UN PIANO DI BATTAGLIA?
PERCHE’ TU SEI IL GENERALE
DELLA TUA VITA
L’OBIETTIVO VERSO IL QUALE TU GENERALE
DELLA TUA VITA DEVI DIRIGERE LA TUA VITA.
L’OBIETTIVO VERSO IL QUALE FAR ESPLODERE
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
COS’È UN PIANO DI BATTAGLIA?
PERCHÉ FARE UN PIANO DI BATTAGLIA?
TU GENERALE
DELLA TUA VITA
Sappi che occorre diventare generale della tua vita
Siamo ad un bivio:
•
vivere
•
essere comandante della
tua vita
•
essere protagonista
•
•
•
lasciarsi vivere
lasciare la propria vita in mano ad altri
essere assenti
ATTENTO! SCEGLI BENE PERCHE’
E’ FACILE LASCIARSI VIVERE E LASCIARE
CHE SIANO ALTRO
AD AVERE IN MANO LA TUA VITA
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SALMO 8
O Signore, nostro
Dio,
quanto è grande il
tuo nome su tutta
la terra:
sopra i cieli si innalza la tua magnificenza.
Con la bocca dei
bimbi e dei lattanti
affermi la tua potenza contro i tuoi
avversar!,
per ridurre al silenzio nemici e ribelli.
Se guardo il tuo
ciclo, opera delle tue dita,
la luna e le stelle che tu hai fissate,
che cosa e l'uomo perché te ne ricordi
e il figlio dell'uomo perché te ne curi?
Eppure l'hai fatto poco meno degli angeli,
di gloria e di onore lo hai coronato:
gli hai dato potere sulle opere delle tue mani,
tutto hai posto sotto i suoi piedi;
tutti i greggi e gli armenti, tutte le bestie della campagna;
Gli uccelli del cielo e i pesci del mare,
che percorrono le vie del mare.
O Signore, nostro Dio,
quanto è grande il tuo nome su tutta la terra.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
DIO SORGENTE DI TUTTO CIÒ CHE ESISTE
Il ragnetto distratto
Una bella mattina di settembre, dei fili leggeri, lucidi come seta, ondulavano nell'aria. Solo il vento sapeva da dove venivano. Uno di quei fili approdò in cima ad un
albero e l'aeronauta, un ragnetto giallo e
nero, lasciò la sua leggera navicella e si
attaccò alle foglie. Si mise subito al lavoro
e costruì una bella ragnatela, tutta ricamata. Il giorno dopo, la rugiada ornò i nodini della ragnatela con i suoi diamanti
iridescenti. Mosche e moscerini, curiosi e
sventati, vi incapparono in gran numero.
Così il ragnetto si fece grande e grosso.
Un mattino, però, si svegliò di cattivo umore o forse scese dal letto con le quattro
zampe sbagliate. Fece il giro della ragnatela per far colazione con
qualche moscerino, ma non ne trovò. Decise di ispezionare la sua
tela e, gira e rigira, finì coi notare un filo strano. Apparentemente
non si attaccava da nessuna parte. Sembrava finisse nelle nuvole. Più lo guardava, più si arrabbiava. «Sta a vedere - brontolò che da quel filo vengono giù dei concorrenti a mangiarsi le mie
prede... È uno stupido filo buono a nulla!». E con un colpo secco
lo tagliò. Subito la sua meravigliosa tela cedette e si trasformò in
un misero cencio che lo avviluppava. Troppo tardi il povero ragnetto si ricordò che, in un sereno giorno di settembre, era sceso
giù proprio da quel filo e che partendo da quel filo aveva costruito
la sua ragnatela.
Che imbecille quel ragno. Ad un certo punto taglia quel filo che
scendeva dall'alto senza accorgersi di quanto fosse importante:
• un giorno quel ragnetto è sceso da questo filo...
• quel filo regge tutta la ragnatela...
• da quel filo scende tutto ciò che permette al ragnetto di stare in
vita...
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3. LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA?:
1 piano di battaglia
HAI VISTO? MICHELE MANGONE ARRIVA AD UNA SVOLTA DELLA SUA VITA E
INIZIA UN TEMPO NUOVO SCRIVENDO
IL SUO PIANO DI BATTAGLIA.
FORZA, PARTIAMO. E’ NECESSARIO ANCHE PER TE METTERE A PUNTO
IL TUO PIANO DI BATTAGLIA
COME HA FATTO MICHELE MANGONE.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
sulla testa di Michele. Ed egli pensò: «Che sia per me quest'avviso?: Ma
non si spaventò. Disse solo tra sé: «Mi terrò preparato:
Addio alla terra
Tre giorni dopo accusò dei dolori
allo stomaco: era un male che
aveva avuto anche negli anni
precedenti, e che ogni tanto tornava. Si recò in infermeria, e la
cosa non sembrò per nulla preoccupante. Don Bosco, avendolo
visto dalla finestra, gli domandò
che cosa avesse, e si sentì rispondere: «Niente. È il solito
male...: Ma la sera del 19 gennaio il male si aggravò improvvisamente. Fu chiamata d'urgenza
la mamma. Un medico, accorso,
udendo il respiro pesante, faticoso, allargò le broccia nella sconsolata impotenza della medicina di quegli anni. Disse solo: «Andiamo
male: n 21 Michele era in fin di vita. Gli amici, costernati, pregavano per
lui. Gli fu portato il Viatico. Fu l'ultimo incontro sulla terra tra Michelino
e Gesù.
Si avvicinava la mezzanotte, ormai. La mamma aveva dovuto tornare al
paese per badare ai figli più piccoli, ma Don Bosco era lì, accanto al letto di Michele. «Ci siamo», disse all'improvviso. «Mi aiuti. Don Bosco...
Dica a mia mamma che mi perdoni tutti i dispiaceri che le ho dato... Le
dica che io le voglio bene, che si faccia coraggio... Io l'aspetto in Paradiso...:
Era ormai mezzanotte. Michele ebbe un istante di assopimento. Poi, come se si svegliasse da un profondo sonno, con il volto sereno disse a
Don Bosco:
«Dica ai miei compagni che li aspetto tutti in Paradiso. Gesù, Giuseppe,
Maria...:
Il suo volto rimase immobile, sorridente. Non aveva ancora 14 anni.
TERESIO
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COSI’ PER TE …
• Sei sceso da quel filo che ti lega a Dio creatore...
•
Sei appeso a questo filo, Lui ti tiene in vita
•
Da questo filo Lui continua a far scendere tutto
ciò che ti fa stare in vita…
DI FRONTE AL DIO CREATORE
LA MERAVIGLIA
DI FRONTE A TUTTO QUELLO
CHE IL SIGNORE HA FATTO RIMANI A BOCCA APERTA
In
particolare sappi
rimanere a bocca
aperta,
rimani
meravigliato nel
contemplare
la
creatura per eccellenza, quella posta
al vertice del creato,
L'UOMO.
Bosco
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
2. DAVANTI A UNO SPECCHIO:
tu sei unico
TU SEI UNICO, ORIGINALE
Non sei una fotocopia!
Contempla bene come sei stato fatto: non sei stato fatto con lo
stampino, non sei stato fatto uguale ad altri, ma sei stato fatto ORIGINALE: nessuno è come te!
Ascolta questa storia:
Quand'era già vecchio e cieco, il saggio Rabbi Bunam disse un
giorno: «Non vorrei barattare il mio posto con quello del padre Abramo. Che ne verrebbe o Dio se il patriarca Abramo diventasse
come il cieco Bunam e il cieco Bunam come Abramo?».
La stessa idea è stata espressa con ancora maggior acutezza da
Rabbi Sussja che, in punto di morte, esclamò: «Nel mondo futuro
non mi si chiederà: "Perché non sei stato Mosè? mi si chiederà
invece: "Perché non sei stato Sussja?"».
Hai capito? Alla fine il Signore ti chiederà se sei stato te stesso.
Occorre custodire
la propria originalità e venire fuori
per la propria originalità. Il pericolo è
quello di rinunciare
alla propria originalità,
entrando
negli
ingranaggi
del «FANNO TUTTI COSÌ».
IL PERICOLO DI
ESSERE CLONATO!
gnazzava, qualche altro avrebbe voluto andarsene, ma non ne aveva il
coraggio. Michele capì tutto, si avvicinò alle spalle del ragazzetto, si ficcò in bocca quattro dita e gli lasciò partire negli orecchi un/ischio acutissimo Quello fece un salto di spavento e si girò rabbioso: «Ma sei matto?». E Magone serio: «Matto io o matto tu a raccontare queste porcherie?».
Un giorno passava in piazza Castello con Don Bosco. Un paio di ragazzi
stavano giocando a soldi, e a un tratto uno di loro scoppiò a bestemmiare coprendo di insulti il nome del Signore. Michele filò dritto verso
quei due e mollò due schiaffi al bestemmiatore. Quello, che non se l'aspettava, incassò ma subito partì al contrattacco, e cominciarono a pestarsi di santa ragione tra la gente che si fermava a guardare. Don Bosco ebbe appena il tempo di gettarsi tra i due e separarli. Michele sibilò:
Ringrazia questo prete, altrimenti ti conciavo per le feste!».
Don Bosco dovette faticare a persuaderlo che non era il caso di prendere a pugni tutti quelli che bestemmiavano invano. Magone, per il suo
amico Gesù, non era però capace soltanto di menare le mani. Diventava
di giorno in giorno servizievole, generoso. Aiutava i più piccoli a riordinare il letto, a pulirsi le scarpe, ripassava le lezioni scolastiche con i meno intelligenti.
Arrivò la fine del 1858. Quell'ultima sera dell'anno, Don Bosco raccomandò a tutti di cominciare e continuare bene l'anno nuovo, nella grazia di Dio, perché/orse «per qualcuno di voi - disse - sarà l'ultimo anno
di vita: La mano di Don Bosco, mentre diceva quelle parole, era posata
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Carmagnola? Che generale sei! Non sei capace di dire ciò che ti rende
triste?». «Vorrei farlo, ma non so esprimermi».
«Dimmi una sola parola».
«Ho la coscienza imbrogliata...».
«Questo mi basta. Ho capito tutto. Tu puoi mettere a posto tutto con la
massima facilità. Di'solo al confessore che hai qualcosa da rivedere nella
tua vita passata, poi egli prenderà il filo delle tue cose, in maniera che a
te non rimarrà altro che dire qualche sì e qualche no».
C'erano alcuni sacerdoti all'Oratorio, ma quasi tutti i ragazzi andavano a
confessarsi da Don Bosco. Quella sera stessa. Michele andò a bussare al
suo ufficio: «Don Bosco... forse disturbo... ma il Signore mi ha aspettato
molto, e non voglio farlo aspettare ancora fino a domani».
Coli 'aiuto paterno di Don Bosco, Magone depose ai piedi del Crocifisso
tutte le sue piccole miserie, e gli domandò perdono. Don Bosco, testimone di quella giovane risurrezione, annotò: «Magone aveva perso l'allegria quando aveva cominciato a capire che la vera contentezza non
nasce dal far salti, ma dall'amicizia del Signore e dalla pace della coscienza. Vedeva i suoi compagni accostarsi alla Comunione e diventare
sempre più buoni, e lui, che non si sentiva, era preso da grande inquietudine...
Alla fine della confessione disse commosso: «Come sono felice!». Un
giorno dopo, nel cortile dell'Oratorio Michele tomo alla testa della sua
squadra, e la guidò a una memorabile vittoria. Era tornato il re dell'allegria.
2. DAVANTI A UNO SPECCHIO:
tu sei libero
TU SEI LIBERO
Non sei un burattino
Sai cosa vuoi dire che sei stato fatto LIBERO? Significa che tu
non sei un burattino che viene mosso con dei fili dal Signore, significa che la vita è stata posta nelle tue mani, significa che tu sei
responsabile di te stesso. Stai attento però perché c'è sempre il
pericolo di diventare schiavo cioè di lasciarti manovrare da qualcun altro.
IL PERICOLO DI DIVENTARE SCHIAVO!
Sette carabinieri
Ora la campana che lo chiamava in chiesa non era più antipatica: andava a incontrare Gesù, diventato suo amico. Con l'aiuto di Don Bosco
tracciò un «piano di battaglia» per conservare e sviluppare questa amicizia: impegno per conservare una purezza perfetta nella sua vita; impegno a fondo per diffondere bontà e allegria tra i suoi compagni. Sul
taccuino personale scrisse sette propositi, che lui chiamò i «sette carabinieri» per difendere la sua amicizia con il Signore. Eccoli:
Sul fronte della bontà e dell'allegria condusse la battaglia con il suo stile
impetuoso e scanzonato. In un gruppetto appartato sotto il portico, un
ragazzetto raccontava barzellette poco pulite. Attorno, qualcuno sghi-
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
2. DAVANTI A UNO SPECCHIO:
tu sei persona
TU SEI UNA PERSONA
Mai un cuore, un'interiorità non sei un
manichino L'uomo è l'unica creatura
che non è tutta in ciò che dà da mostrarsi agli occhi cioè ognuno di noi è
fatto in maniera tale da non essere
fatto solo dalla sua «carrozzeria»,
dalla sua esteriorità, da ciò che mostra. Siamo «persone» cioè siamo
molto di più della nostra esteriorità;
abbiamo un cuore, un'interiorità che
è molto più ricca di ciò che gli altri
vedono di noi. Certo, c'è però il pericolo di guardare troppo alla nostra
carrozzeria, al nostro esterno, al ^M
«look», a come appaio e allora divento «un manichino».
Il PERICOLO DI DIVENTARE SOLO CARROZZERIA'
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quel momento cantare, gridare, schiamazzare, correre, saltare, divenne
la sua vita. Non era però diventato un santino tutto d'un colpo,
anzi! La «Compagnia dell'Immacolata» (un gruppo di Domenico Savio),
d'accordo con Don Bosco, gli mise al fianco un giovanottino che lo aiutasse e lo correggesse con bontà. Ne ebbe del lavoro. Parole sboccate,
discorsi volgari, mezze bestemmie...
Ma ogni volta che il compagno lo correggeva, Michele, pur vivacissimo,
ringraziava e si riprendeva. C'era una cosa cordialmente antipatica a
Michele: la campana che segnava seccamente il termine della ricreazione per chiamare allo studio e alla scuola. Con i libri sotto il braccio,
sembrava un piccolo condannato ai lavori forzati. Molto più simpatico gli
era il segnale che indicava il termine della scuola. Scrive Don Bosco:
«Sembrava che uscisse dalla bocca di un cannone: volava in tutti gli
angoli, metteva tutto in movimento». Nel gioco era capitano di una
squadra che, dal suo arrivo, era quasi invincibile. Passò così un mese.
I giorni della tristezza
Un giorno cominciò a intristire.
Da un angolo solitario guardava
i compagni giocare, sfuggiva la
compagnia degli amici chiassosi,
e a volte, non visto, piangeva.
Sembrava che un velo di malinconia fosse calato sulla sua faccia. Cediamo la parola a Don
Bosco: Io tenevo dietro a quanto
accadeva in lui, perciò un giorno
lo mandai a chiamare e gli parlai
così: «Caro Magone, io avrei bisogno che mi facessi un piacere;
ma non vorrei un rifiuto».
«Dite pure» - rispose arditamente - «sono disposto a fare qualunque cosa mi comandiate». «Avrei bisogno che mi lasciassi un momento padrone del tuo cuore, e mi manifestassi perché da alcuni giorni sei così malinconico». «Sì, è vero... ma io
sono disperato e non so come fare». E scoppiò a piangere. Lo lasciai
sfogare; quindi, a modo di scherzo, gli dissi:
«E tu saresti quel generale Michele Magone capo di tutta la banda di
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Pochi giorni dopo. Don Bosco ricevette una lettera dal viceparroco di
Carmagnola. Diceva: «II giovane Magone Michele è un povero ragazzo
orfano di padre; la madre, dovendo pensare a dar pane alla famiglia,
non può assisterlo; ma la sua volubilità e sbadataggine l'hanno fatto
licenziare più volte dalla scuola; tuttavia egli ha fatto abbastanza bene
la terza elementare. In quanto alla moralità io lo credo buono di cuore,
e di semplici costumi; ma difficile a domarsi.
Nelle classi di scuola e di catechismo è il disturbatore universale; quando non interviene, tutto è pace; e quando se ne parte, fa un beneficio a
tutti. L'età, la povertà, l'indole, l'ingegno lo rendono degno d'ogni caritatevole riguardo. Egli è nato il 19 settembre 1845: Don Bosco rispose
che, se il ragazzo e sua mamma accettavano, era disposto ad ospitarlo
nel suo Oratorio. Don Ariccio chiamò Michele, gli parlò di quel prete che
a Torino aveva una casa grande grande con centinaia di ragazzi che
correvano, si divertivano e studiavano o imparavano un mestiere. E
concluse: «È disposto ad accettare anche te nella sua casa. Ci vuoi andare?: Si sentì rispondere: «Miseria che ci vado!».
2. DAVANTI A UNO SPECCHIO:
tu sei l'icona di Dio
TU SEI L'ICONA DI DIO
Sei fatto ad immagine e somiglianza di Dio!
Continua a rimanere a bocca aperta per come sei stato fatto; non
solo sei originale, non solo sei libero, non solo sei persona; addirittura sei stato «fatto ad immagine e somiglianza di Dio». Che
cosa vuoi dire? Vuoi dire che TU SEI L'ICONA DI DIO cioè porti
in te I TRATTI DI DIO. Chi guarda te riconosce i tratti di Dio che ti
ha fatto. Ascolta questo brano di Vangelo:
«Se un birbante...»
La mamma lo accompagnò al treno, con un fagottino di biancheria e il
cuore stretto di commozione. E Michele Magone approdò a Valdocco.
Don Bosco ricordava il primo dialogo come se l'avesse registrato:
«Eccomi» - disse correndomi incontro - «eccomi, io sono quel Magone
Michele che avete incontrato alla stazione della ferrovia a Carmagnola».
- «So tutto, mio caro; sei venuto di buona volontà?: «Si, sì, la buona
volontà non mi manca: «Allora ti raccomando di non mettermi sottosopra tutta la casa: «Oh state tranquillo, che non vi darò dispiacere. Per il
passato mi sono regolato male; per l'avvenire non voglio che sia così.
Due miei compagni sono già in prigione, e io...:
«Sta'di buon animo. Dimmi soltanto se preferisci studiare o imparare un
mestiere».
«Sono disposto a fare come volete; se però mi lasciate la scelta, preferirei studiare».
«E terminate le classi, che cosa vuoi diventare?».
«Se un birbante...», disse, e poi chinò il capo ridendo.
«Continua: se un birbante...'. «Se un birbante potesse diventare abbastanza buono per ancora farsi prete, io mi farei volentieri prete».
«Allora vedremo che saprà fare un birbante. Ti metterò allo studio: Da
dal Vangelo di Marco (Mc 11,13-17) Mandarono a Gesù però alcuni farisei ed erodiani per coglierlo in fallo nel discorso. E venuti,
quelli gli dissero: «Maestro, sappiamo che sei veritiero e non ti
curi di nessuno; infatti non guardi in faccia agli uomini, ma secondo verità insegni la via di Dio. È lecito o no dare il tributo a Cesare? Lo dobbiamo dare o
no?». Ma egli, conoscendo
la loro ipocrisia, disse:
«Perché mi tentate? Portatemi un denaro perché io
lo veda». Ed essi glielo
portarono. Allora disse loro: «Di chi è questa immagine e l'iscrizione?». Gli
risposero: «Di Cesare».
Gesù disse loro: «Rendete
a Cesare ciò che è di Cesare e a Dio ciò che è di
Dio». E rimasero ammirati
di lui.
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Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
Catechesi 2° media I° PARTE "Io Esisto"
I farisei cercano di far cadere Gesù in una trappola. La questione
riguarda il pagamento delle tasse all'imperatore. Gesù risponde
dopo essersi fatto dare una moneta e aver notato che quella moneta porta l'immagine e l'iscrizione dell'imperatore e dice: «Data e
Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio». Domanda: che cosa è «di Dio». C'è una moneta che porta l'immagine e
l'iscrizione di Dio.
Sai quale è? SEI TU!
Sì, tu porti in te impressa l'immagine di Dio e porti in te impressa
la Sua iscrizione. L'uomo è stato fatto così. Se è vero che ogni
creatura porta impresse delle IMPRONTE di chi l'ha fatta, è pure
vero che è soprattutto l'uomo che porta impresse in sé LE IMPRONTE PIÙ CHIARE DI COLUI CHE L'HA FATTO. È icona di
Dio.
La docilità
Fatto di argilla, non di sasso, quindi plasmabile
dal libro del profeta Geremia (Ger 18,1-4) Questa parola fu rivolta a Geremia da parte del Signore:
«Prendi e scendi nella bottega del vasaio; là ti farò udire la mia parola», lo sono sceso nella bottega del vasaio ed ecco, egli stava lavorando al tornio. Ora, se
si guastava il vaso che egli stava modellando, come capita con la creta in mano
al vasaio, egli rifaceva con essa un altro
vaso, come ai suoi occhi pareva giusto.
Sappi che il Dio creatore non ha finito di
crearti. La creazione è un'opera che continua. Il Signore continua a modellarti, a
darti forma, a lavorarti... Occorre che tu
sia di CRETA, sia di ARGILLA e non di
pietra cioè occorre che tu sia un ragazzo
che si lascia modellare, plasmare, lavora
3. LA GENTE CHI DICE CHE IO SIA?:
intro
Sette carabinieri
per un ragazzo
In una sera fredda d'autunno la nebbia
intristiva ogni cosa. Don Bosco, sotto la
tettoia della stazione di Carmagnola, aspettava il treno. Qualsiasi altro viaggiatore, sotto quel freddo umido, avrebbe
cercato un buon posto in sala d'aspetto.
Don Bosco invece cercava «lavoro: C'era
una frotta di monelli vocianti, intorno.
«Tra quelle grida - scrisse poi Don Bosco
nella lingua/lolita dell'800 - rendevasi notabile una voce che distinta alzavasi a
dominare tutte le altre; era come la voce
di un capitano, che era da tutti seguita
quale rigoroso comando. Nacque in me
vivo desiderio di conoscere colui che sapeva regolare così svariato
schiamazzo».
Don Bosco si avvicina. Appena la veste nera sbuca dalla nebbia, i monelli se la danno a
gambe.
Uno solo si arresta, si fa avanti, e appoggiando le mani sui fianchi, con
aria imperiosa comincia a parlare così: «Chi siete? Che cosa volete da
noi?». Don Bosco fissa quel ragazzo dai capelli scompigliati, e in fondo
agli occhi colmi di fierezza vede un'anima preziosa, che va alla deriva.
Con un dialogo di pochi minuti vince la diffidenza, e sa da lui il nome
«Magone Michele», e la situazione «tredici anni, senza padre; la prospettiva per il futuro «ho imparato il mestiere del fannullone». Il treno
fischia, col pericolo di perderlo. Ma perdere quel ragazzo sarebbe una
disdetta molto più grande. Gli mette nelle mani una medaglia della Madonna e gli dice svelto: 'Vai da don Ariccio, tuo viceparroco. Digli che il
prete che ti ha dato questa medaglia desidera informazioni su di te».
Miseria che ci vado!
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