Ufficio Stampa Piazza Prampolini, 1 – 42121 Reggio Emilia tel. (+39) 0522 456390-456840 fax. (+39) 0522 456677 [email protected] Reggio Emilia, venerdì 30 gennaio 2015 Una palestra di vita, alla conquista dell’autonomia Il progetto - nato dalla collaborazione fra Amministrazione, Fondazione 'Durante e dopo di noi', AUSL di Reggio Emilia e Asp OSEA - intende avviare una sperimentazione all'interno del quartiere Rosta Nuova per favorire l'autosufficienza di adulti diversamente abili e la loro inclusione nella vita pubblica E' stato presentato oggi in sala rossa 'Palestra di vita e di autonomia', il progetto ideato da Comune di Reggio Emilia, Fondazione 'Durante e dopo di noi', Ausl e Asp Osea che intende sperimentare all'interno del quartiere Rosta Nuova, percorsi per favorire l'autosufficienza degli adulti diversamente abili e prepararli ad una vita che consenta la massima autonomia possibile. Alla presentazione, assieme al vice-sindaco Matteo Sassi e alla consigliera con delega al progetto 'Reggio Città Senza Barriere' Annalisa Rabitti, sono intervenuti Massimo Giaroli presidente della Fondazione 'Durante e dopo di noi', Laura Mauri responsabile del servizio Disabili Adulti del distretto AUSL di Reggio Emilia e Carlo Menozzi direttore dell'Asp Osea. Hanno detto – “Si tratta di un progetto ambizioso e innovativo. Per la prima volta infatti, oltre alle famiglie e agli operatori, l'intera comunità è chiamata a misurarsi con il tema della disabilità” ha detto Massimo Giaroli. “Questo progetto non è soltanto un sogno, è un'azione concreta e un'esperienza importante non solo per i ragazzi che potranno sperimentare la loro autonomia, ma per tutto il quartiere e il tessuto sociale in cui questa esperienza è inserita. Sarà un progetto che si apre al quartiere e a tutta la città, creando un ponte con la differenza” ha aggiunto Annalisa Rabitti. “ E' un progetto importante, che ha intercettato le risorse massime disponibili messe a disposizione dal bando del Ministero, proprio perché sono state riconosciute le potenzialità e il valore di questa esperienza” ha concluso l'assessore Sassi. Il progetto - Cosa succede quando un intero quartiere di una città si trasforma in un luogo “ponte” dove le persone con disabilità possono sperimentare le regole del vivere sociale? La risposta è: l’inclusione sociale, in tutte le sue sfumature, può prendere forma e diventare realtà. La città è Reggio Emilia, il quartiere è la Rosta Nuova. La sperimentazione, fortemente voluta dalla Fondazione durante e dopo di noi, si chiama “Palestra di vita e di autonomia”. Perché è verso l’autonomia che la Fondazione, in collaborazione con il Comune, l’Asp Osea e l’Azienda Usl di Reggio Emilia, vuole guidare le 20 persone con disabilità che prenderanno parte al progetto. Potenziare l’autonomia e le abilità relazionali, lavorative e domestiche sarà possibile grazie al coinvolgimento diretto della famiglia, dei servizi del territorio e delle reti Ufficio Stampa Piazza Prampolini, 1 – 42121 Reggio Emilia tel. (+39) 0522 456390-456840 fax. (+39) 0522 456677 [email protected] formali e informali con cui le persone con disabilità si relazionano quotidianamente nel quartiere e non solo. Ma in cosa consiste “Palestra di vita e di autonomia”? Dopo una prima fase di conoscenza e progettazione individualizzata – condotta da un’équipe multidisciplinare composta da personale sociosanitario, dai familiari e da altre figure significative nel progetto di vita – finalizzata ad ascoltare esperienze, impressioni, disponibilità e desideri di ciascun partecipante, viene formulato un piano di interventi dove tutti gli attori saranno coinvolti in un cammino comune verso l’autonomia. Venti persone con disabilità, selezionate dall’Unità di Valutazione Handicap dell’Ausl, saranno suddivise in piccoli gruppi omogenei per obiettivi e formati da massimo 4/5 componenti: ciascun gruppo, una volta a settimana, potrà sperimentare la permanenza, anche notturna, di qualche giorno al di fuori dell’ambiente domestico convivendo in un appartamento messo a disposizione da Asp Osea in via Martiri di Belfiore, appositamente predisposto e allestito per le esigenze delle persone che lo abiteranno. Grazie a un team di animatori - che sarà presente durante tutto il processo formativo di accompagnamento - e alla collaborazione del personale dei supermercati, dei negozi, della biblioteca e di tutti i luoghi di aggregazione del quartiere che decideranno di aderire al progetto, i componenti di ciascun gruppo potranno essere coinvolti appieno in “prove generali di vita” e svolgere tutte quelle attività quotidiane utili a potenziare la loro autonomia. Il team degli operatori avrà anche il compito di monitorare la sperimentazione in ogni fase e, nel caso in cui fosse necessario, rimettere a punto il progetto in base alle esigenze che man mano potranno emergere. Una sperimentazione ambiziosa che, oltre a permettere alle persone con disabilità di costruire un proprio progetto di vita autonomo al di fuori del contesto familiare, vuole misurare la capacità dell’intera comunità di prendersi in carico i soggetti più deboli. Un progetto innovativo che vuole portare un importante cambio di paradigma: superare il concetto di assistenza per arrivare ad un’educazione all’autonomia. Una vera e propria palestra di vita che alleni i servizi, i familiari e tutti gli enti pubblici e privati del territorio per raggiungere la piena inclusione mettendo a punto prassi e metodologie di lavoro condivise.
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