Paletti, ir chieste e milioni È i n sa lita il cammino dello stadio alla Mercafir Martedì scorso nell'incontro tra Fiorentina e Comune emersi vari nodi: tramvia, opere idrauliche, costi di bonifica N uovo stadio alla Mercafir, l'avventura si complica . Palazzo Vecchio e la Fiorentina si incontrano martedì scorso per discutere l'operazione da 300 milioni che a luglio scorso i Della Valle si sono detti pronti a realizzare nei 50 ettari aldilà del viale Guidoni oggi occupati dal mercato ortofrutticolo, e dal vertice saltano fuori decine di nodi tecnici e economici. Se l'ufficio tramvia del Comune boccia la proposta viola ERNESTO FERRARA LA partita su cui il sindaco Nardella si gioca buona parte del mandato che ora entra nelvivo e si fa difficile più del solito. La Fiorentina entro una decina di giorni potrebb e comunicare alComune l'intenzione di pren- E dersi i prossimi 12 mesi per ricalibrare il progetto presentato a luglio scorso adattandolo a tutte le prescrizioni tecniche e economiche contenute nella delibera di Palazzo Vecchio del 7 gennaio scorso, quella con cui la giunta ha detto il primo «sì» al progetto Della Valle riconoscendone l'interesse pubblico. C'è quindi tempo p errisolver e i problemi, vero. Ma lo è anche che i nodi emersi nellariunione di martedì scorso sono tutt'altro che banali. L'architetto Alberto Rolla-il progettista delloJuventus Stadium a cui i Della Valle si sono affidati per piano da 300 milioni per nuovo stadio, albergo e centro commerciale-si è fiondato apposta a Firenze per approfondirli. E saranno pure «vincoli tecnici non insormontabili», tengono a dire da Palazzo Vecchio. Ma di certo impongono al progetto viola una bella sterzata. E costi aggiuntivi. Senza contare l'aspetto economico e normativo, su cui è prevedibile si giocherà una perché impatterebbe con la linea 2, il genio civile richiede opere idrauliche non previste mentre la Regione si oppone alle procedure urbanistiche sprint della legge Nardella. E nemmeno i conti tornano. Se la Fiorentina sperava in 10 milioni per l'acquisto dei terreni, il Comune conferma una quotazione non lontana dai 20. Gli oneri di costruzione per i viola sono stimati in 5 milioni, per il Comune 7-8. Per la bonifica dei terreni la Fiorentina non vuole tirare fuori più di 5 milioni ma Palazzo Vecchio non ci sta. (e1) trattativa serratissima tra Fiorentina e parte pubblica. In parte già in corso, se è vero come pare che persino l'idea di usare la procedura del project financing è al momento in bilico. Quali sono gli obblighi imposti dal Comune ai viola? Prima di tutto la grana del mercato. Palazzo Vecchio chiede che nel piano economico finanziario sia inserita la "monetizzazione" del "comparto nord", dell'area dove lavecchia variante Mercafir, quella approvata nel 2012 da Renzi, prevedeva lo spostamento dell'attuale mercato affacciato sul viale Guidoni. Quindici ettari o poco più che Palazzo Vecchio chiede alla Fiorentina di comprarsi per acquistare, col ricavato, un terreno dove trasferire i nuovi mercati generali. A quanto? Qui viene il bello. La Fiorentina sperava in 10 milioni, martedì il Comune ha confermato che la sua quo- DIEGO DELLA VALLE Anche i costi della bonifica dell'area Mercafir sono sul tavolo di Palazzo Vecchio 0 RIPRODUZIONE RISERVATA tazione nonsi allontana dai 20. Altragrana, gli oneri di costruzione. Quelli che la Fiorentina sarà tenuta a pagare al momento dei cantieri che potrebbero partire nel 2017 . Quanti sono? Periviola 5-6 milioni, ma il Comune nonla pensa così : «Gli oneri di urbanizzazione ( stimati dalla Fiorentina in 15 milioni circa, ndr) risultano coerenti con la complessità dell'intervento -certifica il gruppo di lavoro guidato dal direttore generale di Palazzo Vecchio Giacomo Parenti nell'atto allegato alla delibera del 7 gennaio - ma quelli di costruzione risultano a un primo esame sottostimati e andranno completamente ricalcolati». Il pallottoliere comunale ipotizza 7-8 milioni, se non 10 . Poi il capitolo bonifiche , che la Fiorentina ha calcolato in 5 milioni : al resto, dicono i viola, ci pensi il Co- Paletti, ri( 111esiec mitioxli Cins lilad cammino de!lo4adioallaAlcrçeÌir Palazzo Vecchio chiede che nel piano economico finanziario sia inserita la monetizzazione del cosiddetto "comparto nord" mune. Che però non ci sta: «Il concessionario dovrà farsi carico di tutti i costi per le demolizioni delle strutture esistenti e per la bonifica, ancorchè superino i 5 milioni preventivamente indicati, senza oneri a carico dell'amministrazione», scrive il team Parenti. In più, impone il Comune, la Fiorentina dovrà rispettare tutte le prescrizioni emerse nella conferenza dei servizi che si è conclusa a novembre. Quella dell'ufficio tramvia che boccia la proposta viola imponendo uno spostamento dellaviabilità a servizio del nuovo stadio pena sbattere contro i binari della linea 2 a Peretola, quelle della Mercafir che chiede di sapere entro marzo tempi e modi dell'eventuale trasloco del mercato. E la Regione Toscana che mette nero su bianco che la legge Nardellacon le sue procedure sprint non può essere applicata e deve essere seguita la legge regionale sul territorio, che chiede una nuova variante con tempi ben più lunghi? A questa tesi anche il Comune si oppone: potrebbe esserepurebattaglia istituzionale. Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio e l'Arpat chiedono studi aggiuntivi su mobilità e inquinamento. Per Genio Civile e Autorità di Bacino il rischio idraulico va ricalcolato, per la Soprintendenza essenziali studi archeologici visto che quella èuñ un'areapien resti dell'età del ferro. Telecom, ToscanaEnergia e Publiacqua sottolineano che andranno spostati enormi cavi di luce, gas e acqua. Senza contare la nuova pista dell'aeroporto prevista nel masterplan Enac di cui la Fiorentina «deve tenere conto nella progettazione definitiva», impone Palazzo Vecchio.
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