Sabato - Memorial Fiordoliva

www.gazzetta.it
domenica 8 febbraio 2015 anno LXXI - numero 6 euro 1,40
NAZIONALE: NELLE SCELTE PESANO I MILIONI DEI DIRITTI TV
UN CLUB SENZA PACE
Tavecchio convoca Conte
Domani confronto a Roma
Parma: Manenti
è il nuovo patron
Donadoni sbotta
Il presidente Figc chiede un chiarimento al c.t. dopo le minacce
di strappo per il mancato anticipo della finale di Coppa Italia 2016
Servono subito 15 milioni, il tecnico:
«Ora basta con le prese in giro»
IARIA, LICARI A PAGINA 9
SCHIANCHI PAG. 16, COMMENTO DI LAUDISA PAG. 21
IN FUGA VERSO LO SCUDETTO
ALLEGRIA JUVE!
Battuto 3-1 un Milan orgoglioso, i bianconeri volano a +10
Apre Tevez, il pareggio di Antonelli
illude i rossoneri, poi Bonucci e
Morata chiudono la partita.
Allegri: «Sono tre punti pesanti»
Inzaghi: «Atteggiamento da big,
Berlusconi può essere contento»
12
BROZOVIC-KOVACIC
L’INTER SI AFFIDA
AI GEMELLINI CROATI
BRAMARDO, DELLA VALLE, GOZZINI, GRAZIANO, LAUDISA,
OLIVERO, PASOTTO, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 8
Contro il Palermo di Dybala, Mancini
schiera i due talenti: «Possono coesistere»
BREGA, DALLA VITE, CARUSO E VITALE
ALLE PAGINE 12 E 13
IL COMMENTO
di Luigi Garlando
11
21
IL VANTAGGIO IN DOPPIA CIFRA
UN MACIGNO PER GARCIA
LA ROMA A CAGLIARI
CON L’ENIGMA TOTTI
Per la prima volta nella stagione la Signora
è andata a dormire con un vantaggio in
doppia cifra: 10 punti. Meglio che una
camomilla. Sogni d’oro e incubi per chi
insegue. La Roma, impegnata a Cagliari,
può accorciare, ma quella decina di tacche
d’inferiorità peserà come un macigno sulle
spalle dei giallorossi al calcio d’inizio.
CECCHINI, PUGLIESE, VELLUZZI
A PAGINA 11
RISULTATI & CLASSIFICA
22a GIORNATA
Torino, il decollo continua
A Verona 4° successo di fila
Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano
L’ARTICOLO A PAGINA 21
18
MONDO
Il Borussia torna a mordere
Simeone, lezione a Ancelotti
Mourinho allunga: +7 sul City
BOLDRINI, RICCI, SPESSOT ALLE PAGINE 18-19
L’urlo di Tevez dopo il gol del primo vantaggio bianconero. Alle sue spalle Morata, che ha firmato il 3-1 PEGASO NEWS
22
SERIE B
9 771120 506000
34
TENNIS: FED CUP
Bum bum Laribi
1 Le pagelle MotoGP
Bologna inarrestabile Vale-Lorenzo superatleti
per sfidare Marquez
Livorno, 5 gol al Bari
SERVIZI
ALLE PAGINE 22-23
50 2 0 8>
STORIE DA
NON PERDERE
w
IL ROMPIPALLONE
di GENE GNOCCHI
Leggero infortunio
per Dodò.
Ma secondo
il pediatra giocherà.
FALSAPERLA A PAGINA 27
2 La Discesa è svizzera:
oro alla sorpresa Kueng
E’ sprofondo azzurro
LOPES PEGNA, MOLINARO PAG. 28-29
3 Freccia Cavendish
Bis in volata a Dubai
«Sono sulla Luna»
SCOGNAMIGLIO A PAGINA 26
Errani apre
Giorgi chiude
L’Italia è 2-0
sulla Francia
COCCHI
A PAGINA 34
IERI
VERONA-TORINO
1-3
JUVENTUS-MILAN
3-1
OGGI (15)
FIORENTINA-ATALANTA (12.30, 1-0)
CAGLIARI-ROMA (0-2)
EMPOLI-CESENA (2-2)
NAPOLI-UDINESE (0-1)
PARMA-CHIEVO (3-2) RINV 12-2
SAMPDORIA-SASSUOLO (0-0)
INTER-PALERMO (20.45, 1-1)
DOMANI
LAZIO-GENOA (20.45, 0-1)
JUVENTUS*
ROMA
NAPOLI
LAZIO
SAMPDORIA
FIORENTINA
TORINO*
PALERMO
GENOA
MILAN*
53
43
39
34
34
32
31
30
29
29
*Una partita in più
SASSUOLO
UDINESE
INTER
VERONA*
ATALANTA
EMPOLI
CAGLIARI
CHIEVO
CESENA
PARMA (-1)
28
28
26
24
23
20
19
18
15
9
2
Serie A R Gli anticipi della 22a giornata
JUVENTUS
MILAN
3
1
PRIMO TEMPO 2-1
MARCATORI Tevez (J) al 14’,
Antonelli (M) al 28’, Bonucci (J) al 31’
p.t.; Morata (J) al 20’ s.t.
JUVENTUS (4-3-1-2)
Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini,
Evra; Marchisio (dal 39’ s.t.
Ogbonna), Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez
(dal 46’ s.t. Llorente), Morata.
PANCHINA Storari, Rubinho, Pepe,
Coman, Barzagli, De Ceglie, Sturaro,
Pereyra.
ALLENATORE Allegri.
CAMBI DI SISTEMA 3-5-2 dal 39’
s.t.
BARICENTRO BASSO 48,9 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Padoin e Tevez per
gioco scorretto.
MILAN (4-3-1-2)
Diego Lopez; Zaccardo (dal 33’ s.t.
Rami), Alex, Paletta, Antonelli; Poli
(dal 17’ s.t. Bonaventura), Essien,
Muntari; Honda; Cerci, Menez (dal
37’ p.t. Pazzini).
PANCHINA Abbiati, Gori, Suso,
Albertazzi, Bocchetti, Van Ginkel,
Mastalli.
ALLENATORE Inzaghi.
CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 18’
s.t.
BARICENTRO MEDIO 51,1 METRI
ESPULSI nessuno.
AMMONITI Essien per gioco
scorretto.
PRIMO TEMPO
6’ Vidal sbaglia mira Uno-due rapido al limite dell’area tra Tevez e
Vidal: il cileno stoppa e libera il sinistro, troppo largo.
14’ Juve avanti con l’Apache Il Milan va in pressione alta, ma
Morata riesce a innescare in campo aperto Tevez, tenuto in gioco
da Zaccardo (foto SKY SPORT) e inutilmente inseguito da Paletta. E
davanti a Diego Lopez l’Apache non sbaglia.
28’ Antonelli debutta con gol C’è tutta l’arte di papà Roberto,
detto Dustin, ex attaccante rossonero, nel colpo di testa di Antonelli
su angolo di Cerci: per il terzino gol al nuovo debutto col Milan.
31’ Super Diego Lopez Muntari si appisola al limite dell’area,
Marchisio lo scippa e calcia verso il palo basso: strepitoso Diego
Lopez che si allunga e mette in angolo.
31’ Bonucci fa 2-1 Sul corner successivo al miracolo di Lopez,
Tevez fa la torre e Bonucci davanti alla porta gira in rete.
37’ Fuori Menez Un virus mette k.o. il francese: entra Pazzini.
SECONDO TEMPO
9’ Serve Buffon su Pazzini Antonelli serve in verticale Pazzini, che di
prima intenzione con il sinistro costringe Buffon alla paratona con la
mano aperta.
20’ Palo di Marchisio e Morata-gol Pogba con un tunnel avvia
l’azione che porta al tiro Marchisio. Il suo sinistro sbatte sul palo,
Morata può ribadire praticamente a porta vuota: 3-1 Juve
26’ Annullato il Morata bis Velo di Pogba, il tiro di Marchisio viene
deviato in rete da Morata che però è in fuorigioco.
38’ No di Lopez a Marchisio La Juve dilaga: Paletta salva davanti alla
porta su cross di Padoin, poi un tiro di Pirlo deviato da Essien
rimbalza verso l’area dove arriva Marchisio che cerca il tocco di
giustezza, Lopez in uscita gli chiude lo specchio.
LA MOVIOLA
di FABIO
LICARI
SONO TUTTI
REGOLARI
I GOL JUVE
Tanti episodi ma la squadra di
Damato risponde bene.
I GOL Dubbi in tempo reale
sui gol della Juve: ma al video
sono tutti regolari. 1) Tevez
(tenuto in gioco da Zaccardo,
non era segnalazione facile).
2) Bonucci (c’è Muntari oltre).
3) Morata (in gioco in area).
I «GIALLI» Giusti nel s.t. a
Padoin (scomposto su
Antonelli) e Tevez (calcio a
Essien: era diffidato, voleva
saltare il Cesena?). Forse
eccessivo quello a Essien nel
p.t.: l’intervento in scivolata,
pur senza toccare Pogba, fa
perdere equilibrio al rivale,
ma il «giallo» è troppo (lo
meritava per il piede a
martello su Padoin). Evra,
recidivo, entra da dietro su
Cerci: sarebbe da «giallo».
IL RIGORE Nel p.t. protesta
la Juve per braccio di Essien
su testa di Bonucci: il gesto
pare involontario e inoltre il
milanista è vicino.
ARBITRO Damato di Barletta.
NOTE paganti 12.051, incasso di
957.130 euro; abbonati 26.964,
quota di 937.614 euro. Tiri in porta 9
(un palo)-4. Tiri fuori 6-1. In
fuorigioco 5-3. Angoli 6-7. Recuperi:
p.t. 2’, s.t. 3’.
IL FUORIGIOCO Due errori
al limite dell’umano (Cerci e
Tevez erano in gioco) e una
decina di segnalazioni
perfette, gol compresi.
MANATA Nel finale Chiellini
mette giù Pazzini al limite con
una manata: fallo, l’arbitro
lascia correre.
Tevez+Morata
Troppa Juve
per il Milan
1
Pippo, questa
è perdonabile
2
3
● 1 Alvaro Morata, 22 anni,
autore del 3-1 LAPRESSE ● 2 Carlos
Tevez, 31 anni, ha segnato il
primo gol della Juve BOZZANI ● 3
Leonardo Bonucci, 27, esulta
dopo il 2-1 GETTY ● 4 Uno
sconsolato Diego Lopez, 33 anni,
con Paletta e Muntari LAPRESSE
Il Milan più dignitoso degli
ultimi tempi s’arrende al
divario con la capolista (+10
sulla Roma). Scambiereste, del
resto, 8 Muntari con Pogba?
Sebastiano Vernazza
INVIATO A TORINO
Twitter @GazzaVernazza
U
na notte a più dieci. Surclassato il Milan, che non
è più il Milan di una volta, ma che resta pur sempre un
avversario di grido. La Juve
aspetta oggi il risultato di Cagliari e se Gianfranco Zola fermerà la Roma, non ci sarà più
trippa per gatti, un altro scudetto avrà preso la via dello J Stadium. Nove vittorie nelle ultime 13 partite, questo sì che è un
passo da campioni.
FUSTINI Non è stata la tattica a
marcare la differenza, ché tatti-
camente il Milan se l’è cavata
con dignità. Il 3-1 è figlio della
pura tecnica. La vecchia storia
dei fustini della pubblicità del
noto detersivo: scambiereste
otto Muntari con un Pogba o sei
Essien con un Marchisio?
Quanti attaccanti ci vogliono
per fare un Tevez o un Morata?
Ieri sera la differenza di piede e
di abilità provocava imbarazzi e
veniva fuori a centrocampo, dove Pirlo si è pure permesso di
sonnecchiare e di fare la controfigura a se stesso. Il Milan ha
puntato sulla solita mediana
muscolare – anche perché in rosa non ci sono né Modric né Xavi – e la qualità del giropalla,
che pure c’è stato, è stata molto
bassa. Se le scelte a monte - leg-
gasi mercato - sono raffazzonate, improntate alla pura convenienza economica, sul campo
non si può che rotolare a valle.
BELLA COPPIA Oltre al risultato, la partita di ieri sera consegna alla Juve la fioritura di Morata. Che il ragazzo fosse forte
lo si era capito, bastava osservarlo nei movimenti e nei tocchi. Gli mancava una prestazione sopra le righe, che ne certificasse il valore. Contro il Milan,
lo spagnolo ha innescato Tevez
per la volata del primo gol e ha
segnato di persona la terza rete,
andando a «rimbalzo» sul palo
di Marchisio. Considerato che
Tevez, quanto a graffi decisivi,
ha fatto pari col compagno –
EQUILIBRIO
Pippo prova a giocarsela,
il Milan pressa e insegue.
Dopo il pari di Antonelli
però i soliti errori dietro
A inizio ripresa Pazzini
sfiora il 2-2, ma i dati
raccontano comunque di
una sfida in equilibrio
Carlitos ha segnato il gol dell’1-0 e ha servito Bonucci per il
2-1, una rete e un assist per ciascuno dei due attaccanti – si
può dire che sia nata una gran
bella coppia. La Champions incombe e Morata può essere il
valore aggiunto. Se fossimo in
Llorente, ci preoccuperemmo.
L’impressione è che Alvaro lo
abbia scavalcato nelle gerarchie.
PIPPO CI HA PROVATO Tutti
pensavano che il Milan sarebbe
venuto allo Stadium per difendersi e ripartire, del resto questa è una squadra che per costituzione «deve» giocare sull’errore dell’avversario. Non è stato
così. A sorpresa Pippo Inzaghi
ha ordinato ai suoi di stare «alti», di pressare la Juve nella sua
metà campo, ed è partito con
Honda finto centravanti. In realtà il giapponese faceva il trequartista e si dedicava alla «circonvenzione» di Pirlo. Per paradosso il Milan ha preso il primo
gol su un contropiede. Alex ha
sbagliato un pallone e Morata
con fulminea intuizione ha attivato Tevez sul filo del fuorigioco. La difesa era troppo su, a ridosso del centrocampo, cosa
che poteva permettersi giusto il
Milan di Baresi e Maldini, e Paletta non ce l’ha fatta a riacciuffare lo spedito Carlitos. A quel
punto il Milan ha continuato ad
«alzarsi» ed è stato premiato:
pareggio di Antonelli, bravo di
testa ad anticipare tutti su corner di Cerci. Invece di assestarsi, prendere fiato e ragionare, il
Milan è ripiombato nel solito
buio difensivo e in tre minuti è
riandato sotto. Una difesa credibile non può pigliare una rete
come quella di Bonucci.
UN PO’ DI DATI Stavolta non ci
sentiamo di dare addosso a Inzaghi, anche perché i report
statistici confermano che il Milan è stato in partita. Il possesso
palla ha viaggiato in equilibrio,
52,5 per cento a 47,5 per la Ju-
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
1
fI PERSONAGGI
IL TANDEM BIANCONERO
Alvaro impara da Carlos
È il nuovo duo Champions
Fabiana Della Valle
INVIATA A TORINO
N
onno Carlitos gliel’aveva
detto fin dal primo giorno: vedrai Alvaro, l’Italia
è l’università del calcio, qui diventerai un giocatore vero. Morata si è fidato di uno che aveva
più esperienza di lui: Tevez è
approdato nel nostro calcio già
laureato, ma un master per rilanciarsi a volte può servire anche ai campioni come lui. Il ragazzo arrivato da Madrid con le
stimmate del fenomeno si è fatto prendere per mano dal com-
CONTO APERTO COL MILAN I
due si sono divisi il palcoscenico: un gol e un assist a testa. Te-
da più sentita. Così si è regalato
un gol dopo 14 minuti e ha fatto
anche l’assist per il 2-1. La terza
perla è la meno bella delle tre ai
rossoneri, ma poco importa.
UNA NUOVA GERARCHIA Tevez
è partito verso la porta dopo
aver ricevuto palla da Morata.
Alvaro però non è uno che s’accontenta di partecipare: anche
lui ha voluto lasciare la su firma, l’ha fatto con il 3-1, scaraventando il pallone in rete dopo
il palo di Marchisio. Tanto per
ricordare al povero Diavolo che
non tutti gli spagnoli falliscono
in Italia. Torres è dovuto torna-
re all’Atletico per trovare gloria
e gol (ne aveva fatto solo uno
nel semestre milanista), Alvaro
ha aspettato e colpito al momento giusto. Ha studiato come
voleva Allegri, ha immagazzinato lezioni e lezioni di tattica,
è rimasto in panchina più di
quanto si aspettasse, probabilmente, ma ha sfruttato bene le
sue occasioni. Ha segnato il gol
decisivo a Parma entrando nel
secondo tempo, portando la Juve in semifinale di Coppa Italia,
ieri oltre al gol ha regalato giocate prelibate. Alvaro ha definitivamente sovvertito le gerarchie: ora il titolare è lui, toccherà a Llorente cercare di rubargli
il posto. L’investimento più costoso del mercato bianconero
sta dando i suoi frutti.
COPPIA PER LA COPPA Tevez e
Morata ieri erano affiatati come se giocassero insieme da anni. Non era così all’inizio. Carlitos nella nuova Juve allegriana
va a prendersi la palla più indietro e ha molta libertà, Alvaro dà
profondità. Un mix letale per gli
avversari. Una coppia da 26 gol,
che non vede l’ora di testare
l’intesa anche in Champions.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1 Carlos Tevez, 31 anni, è alla seconda stagione alla Juventus dopo aver giocato con Boca Juniors,
Corinthians, West Ham, Manchester United e Manchester City1 Alvaro Morata, 22 anni, ha
LA COPPIA DEL GOL
UNA RETE E UN ASSIST A TESTA
TOCCHI PER ZONA
vez ha segnato la terza rete in
quattro partite al Milan, la prima allo Stadium. Ogni volta che
gioca contro il Diavolo sembra
che l’argentino voglia ricordare
a Galliani e compagnia che hanno fatto un errore a non prenderlo (come se non lo sapessero
già...) in quel famoso gennaio
2012. A Doha aveva raccontato
che i gol juventini che gli avevano dato più soddisfazione erano stati quelli al Milan. In settimana l’ha ribadito e ieri ha firmato il suo personale tris. Tevez
è stato in dubbio fino all’ultimo
ma non poteva permettere all’influenza di privarlo della sfi-
pagno più esperto e sette mesi
dopo è già pronto per la tesi di
laurea. Ieri lo Stadium ha assistito alla nascita di una nuova
coppia: Tevez e Morata, il nonno che non molla mai, neanche
quando la febbre cerca di sfinirlo, e il nipotino terribile che ha
messo in panchina l’amico Llorente. La coppia perfetta per la
Champions, un trofeo che, nonostante la differenza anagrafica, hanno conquistato entrambi
lontano da Torino.
3
esordito nella Liga nel 2010 con il Real Madrid. La Juve lo ha prelevato dai blancos la scorsa estate
ANALISI TECNICA
CLASSIFICA TIRI
Il colore è più intenso nelle zone in cui
ci sono stati più tocchi di palla
DRIBBLING TENTATI
Tevez
4
1
1
1
2
4
1
1
1
5
3
2
2
6
2
8
6
1
1
4
6
1
1
1
1
1
4
4
1
3
1
1
1
2
50%
NEGATIVI
4
50%
3
2
2
1
1
3
2
1
1
1
2
1
1
1
MORATA
2
19
Le reti stagionali di Tevez in 29 partite
disputate: 14 in campionato (22),
3 in Champions League (6)
e 2 nella finale di Supercoppa italiana
POSITIVI
2
1
1
2
3
2
PASSAGGI
2
1
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1
Morata
1
ve. Il vantaggio territoriale
se l’è accaparrato il Milan,
53 per cento a 47. Se il diagonale di Pazzini, al principio
della ripresa, non fosse stato
disinnescato da una super
parata di Buffon, i rossoneri
si sarebbero portati sul 2-2, e
chissà che piega avrebbe
preso la gara. Così si ritorna
giocoforza lì, all’abisso scavato dalla differente caratura tecnica. Ogni volta che
Pogba alzava la cresta succedeva qualcosa, mentre di Essien e Muntari, i due pseudo-registi rossoneri, non si
ricordano altro che tackle,
passaggi a tre metri e lanci
sbagliati. Non accadeva dal
1984 che il Milan perdesse
cinque volte di fila contro la
Juve e il numero ci rafforza
in un’impressione: il vecchio
Diablo è ritornato ai tempi
grami della prima metà degli anni Ottanta. Anzi, sta
messo peggio, perché quel
Milan aveva in pancia gente
come Franco Baresi, Tassotti
e Maldini, mentre questo è
un assembramento di parametri zero e di vecchie glorie, e nelle giovanili non si
intravvedono, come allora,
potenziali fenomeni.
1
4
1
TEVEZ
POSITIVI
1
21
75%
NEGATIVI
28
Bonucci
2
Pazzini
2
7
Antonelli
7
3
25%
I gol realizzati da Morata in 26 partite
stagionali: 5 in campionato su 18 presenze
e 2 in coppa Italia su 2 match. Lo spagnolo
ha giocato anche 5 gare in Champions
e la finale di Supercoppa italiana
1
Marchisio
1
1
Reti realizzate
contro il Milan
dati OPTA
foto BOZZANI/LAPRESSE
IL NUOVO MILANISTA
Antonelli ha il gol nel dna, Pazzini stecca
1Il terzino, figlio dell’ex attaccante
«Dustin», ha colpito al secondo debutto
in rossonero dopo aver girato l’Italia
Alessandra Gozzini
INVIATA A TORINO
S
Il gol di Luca Antonelli, 27 LAPRESSE
u calcio d’angolo, nel
giorno di Sant’Ambrogio, aveva rovinato le celebrazioni al Milan. Da quel
momento il 7 dicembre venne
ricordato per un altro evento,
che Montolivo, capitano rossonero, svelò qualche settimana
dopo: «Non è vero che Inzaghi
non si arrabbia, bastava vederlo, incavolato nero, dopo la
partita di Genova». Nella festa
del patrono successe infatti
che Antonelli inchiodò Pippo
alla sconfitta con un gol di testa su corner che rimarcò certi
limiti della difesa milanista su
palla inattiva. Ieri sera, su azio-
ne d’angolo, Antonelli ha staccato su Vidal per segnare l’1-1
e l’illusione rossonera. «Abbiamo tenuto testa alla Juventus,
potevamo fare il 2-2 e Vidal mi
mette un braccio in faccia: poteva essere rigore. Dalla prossima dobbiamo vincere anche
perché la classifica comincia a
esser brutta. Rimbocchiamoci
le maniche e ripartiamo. Certo, girano le balle per il risultato». In mezzo la storia di un
lungo ritorno a casa: nato calciatore nel Milan (l’esordio tra
i grandi il 23 dicembre 2006,
sul campo dell’Udinese, al posto di Seedorf) Antonelli è cresciuto in giro per l’Italia, e poi
tornato alla base da navigato
uomo di fascia, con Pippo che
lo ha scelto subito titolare. Insieme al ritorno a casa c’è un
altro aspetto romantico: il papà di Antonelli, Roberto (o Dustin per la somiglianza con
Hoffman) aveva cucito la stella
sulla maglia rossonera, campionato 1978-79. All’esordio
Luca ci ha messo una pezza con
il bel gol del pareggio, e avrebbe pure offerto un assist a Pazzini che però non ha poi raccolto l’invito.
PAZZO DESTINO Ecco, se Antonelli è la faccia positiva del Milan, Pazzini è l’altra faccia della medaglia. Non perché abbia
particolarmente sfigurato, ma
perché, avesse battuto Buffon
in quella favorevole circostanza, avrebbe fatto a lungo riparlare di sé. Ancora un Pazzo destino: dentro poco dopo la
mezzora per Menez malconcio
LA CLASSIFICA INIZIA
A ESSERE BRUTTA,
RIMBOCCHIAMOCI
LE MANICHE
E RIPARTIAMO
LUCA ANTONELLI
TERZINO DEL MILAN
(influenza e mal di stomaco),
unico centravanti disponibile
per via della squalifica di Destro, infilando Buffon poteva
riscrivere la storia della partita
e magari pure la sua (Inzaghi
conferma: «Quella palla poteva cambiare la nostra gara»). E
oltre al presente poteva indirizzare anche il futuro: l’attaccante è in scadenza di contratto. Troppo bizzarro per essere
vero: e allora Buffon impatta e
Pazzini si dispera. Dall’altra
parte i centravanti avevano
colpito: gol di Tevez, una banalità, e gol di Morata, evento un
po’ più originale. Il Pazzo era
anche uno dei pochi milanisti
in campo ad aver battuto la Juve e che la Juve aveva rimesso
nella lista degli obiettivi per il
mercato di gennaio, prima dell’arrivo di Matri. E invece dalla
prossima si torna a una (malinconica) normalità: Destro titolare e Pazzini vice, in composta
attesa di una chance.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
4
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Serie A R Gli anticipi della 22ª giornata
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LE PAGELLE di MIRKO GRAZIANO
LE PAGELLE di G.B. OLIVERO
MILAN
JUVENTUS
7
7
BUFFON
CHE PARATA
EVRA CRESCE
PIRLO GIÙ
IL TECNICO
ALLEGRI
6,5
6,5
BUFFON
Era imbattuto da
tre gare in
campionato, e
non può nulla sul
colpo di testa
ravvicinato di
Antonelli. È
invece
spettacolare
l’intervento che
stoppa Pazzini:
sarebbe stato il
2-2. Una parata
che di fatto
spegne il Milan.
Ottima uscita
bassa su
velenoso centro
di Menez.
PADOIN
Il tuttofare
bianconero
parte terzino
destro, ed entra
subito in partita.
Chiusure
puntuali, un paio
di cross
interessanti e
una certa
continuità anche
nel proporsi al
compagno in
possesso di
palla.
Prestazione
solida, che dà
ragione ad
Allegri.
6
BONUCCI
Nella prima fase
della gara il
Milan dà pochi
riferimenti in
avanti,
atteggiamento
che comunque
non disorienta
Leo.
Lui, coi piedi, è
altra cosa
rispetto a
Chiellini, e non a
caso riporta in
vantaggio la
Juve con un
tocchetto sotto
porta delicato e
preciso.
CHIELLINI
Si esibisce in un
paio di appoggi
imbarazzanti,
confermandosi
uno dei peggiori
“palleggiatori”
juventini di
sempre.
Assume invece
sembianze
mitologiche
quando c’è da
battagliare:
nel corpo a
corpo è
praticamente
insuperabile, su
di lui si schianta
chiunque.
● PARATE 2
● RINVII 6
● PRESE ALTE 3
● CONTRASTI 2
● CROSS 2
● PASSAGGI 44
● CONTRASTI 1
● LANCI 3
● PASSAGGI 43
● CONTRASTI 2
● LANCI 8
● PASSAGGI 55
6,5
5
LOPEZ METTE
LE TOPPE
MENEZ K.O.
ESSIEN MALE
IL TECNICO
INZAGHI
7
L’oro della Juve è a metà
campo, e allora avanti col
rombo nonostante le
pesantissime assenze di
Lichtsteiner e Caceres: il
terzino destro lo fa Padoin,
altra scommessa stravinta.
IL MIGLIORE
MORATA
7,5
Ottava gara da titolare, il baby
è sbocciato. Destro a girare:
para Lopez. Ruba palla a metà
campo e lancia Tevez per l’1-0.
Insegue Cerci per 70 metri:
esplode lo Stadium. Poi, un
tacco per Evra e la firma sul 3-1
5
ALEX
Fragilità
disarmante:
dovrebbe tenere
in piedi i
compagni, ma è
il primo a
crollare. Sbaglia
il rinvio di testa
che genera il gol
di Tevez, tiene in
gioco Morata sul
3-1 e più in
generale dà
sempre l’idea di
essere una
certezza. Per gli
avversari.
PALETTA
Inserirsi in una
squadra che
difende così
male non è
semplice. Se la
cava in
acrobazia un
paio di volte.
Quando Tevez
scatta in
occasione del
primo gol prova
a rincorrerlo, ma
non c’è una sola
persona in tutto
lo Stadium che
creda nel suo
recupero. E
infatti...
● PARATE 5
● RINVII 7
● PRESE ALTE 3
● CONTRASTI 0
● CROSS 1
● PASSAGGI 34
● CONTRASTI 2
● LANCI 6
● PASSAGGI 20
● CONTRASTI 2
● LANCI 5
● PASSAGGI 28
6
7
6,5
EVRA
Settimana
tribolata dal
punto di vista
fisico, recupero
in extremis.
Pende il tempo
giusto di testa:
palla di poco
alta. Spinge con
buona continuità
e non va mai in
difficoltà con
Cerci, anche
nell’uno contro
uno. Cresce gara
dopo gara: una
buonissima
notizia in vista
della Champions.
MARCHISIO
Perde palla a 20
metri da Buffon e
per poco Pazzini
non trova il 2-2.
È l’unica
sbavatura.
Mezzala
completa, piedi
buoni e tempi di
inserimento da
manuale. Diego
Lopez è
miracoloso sul
sinistro del
Principino, poi
Claudio ci
riprova: palo;
Morata è un falco
e ribadisce in gol.
POGBA
Il tunnel a Essien
è roba da
manicomio e dà
il via al 3-1 di
Morata. Gioca
solo a tratti, ma
quando Paul
decide di entrare
in partita la Juve
diventa una
macchina
inarrestabile. Più
volte lezioso,
qualche tacco di
troppo, il tutto
senza comunque
togliere sostanza
in copertura.
● CONTRASTI 3
● CROSS 4
● PASSAGGI 27
● TIRI 3
● RECUPERI 3
● PASSAGGI 42
● TIRI 0
● RECUPERI 9
● PASSAGGI 46
6
VIDAL
Rientra da un
infortunio,
schiaccia subito
sull’acceleratore
e non va lontano
dal gol: controllo
di destro e
sinistro a lato.
Perde contatto
visivo e fisico con
Antonelli in
occasione dell’1-1
rossonero. Cala
alla distanza,
cura allora solo
la parte
difensiva. Deve
crescere ancora.
● TIRI 1
● RECUPERI 12
● PASSAGGI 50
Il Milan mostra una
incoraggiante volontà di fare
gioco, ma i piedi sono quelli:
non si possono fare miracoli.
Manca un centrocampista di
qualità. Sbagliato il cambio di
Poli: erano altri da sostituire.
IL MIGLIORE
ANTONELLI
6,5
Serve un terzino sinistro?
Arriva un terzino sinistro. Così
il mercato ha un senso. Debutta
con un gol (il 4° in A) che sta
diventando la specialità della
casa, regala un cioccolatino a
Pazzini che però è a dieta.
6
4
4,5
6
POLI
Come spesso
accade, è il
migliore dei
centrocampisti
rossoneri perché
è l’unico a
leggere con
intelligenza le
situazioni, a fare
le due fasi, a
giocare con i
compagni e non
da solo. Si
arrabbia per la
sostituzione e ha
ragione: non
meritava
assolutamente di
uscire.
MUNTARI
Ogni entrata
sembra un
semaforo: il
giallo e il rosso
possono
scattare
all’improvviso.
Non si sa per
quale motivo gli
piaccia tenere
così tanto la
palla: Marchisio
gliela sfila e
quasi segna. Si
meritava la
sostituzione che
per motivi ignoti
gli è stata
risparmiata.
HONDA
Marca Pirlo con
nipponica
applicazione, ma
è come chiedere
a uno chef di
servire ai tavoli:
ci prova ma non
è il suo mestiere.
Il problema è
che quando va ai
fornelli, ossia
quando gli arriva
la boccia, non
combina nulla: 18
palle perse e
nessuna
consistenza.
CERCI
Sicuramente
vivo, magari
pretenzioso in
certe giocate,
ma generoso.
Prova a dare la
scossa con una
bella
combinazione
con Menez, batte
l’angolo del
momentaneo
pareggio, fa
qualche volata.
Manca la
brillantezza e si
vede nei
dribbling: falliti
sei su sei.
● TIRI 0
● RECUPERI 4
● PASSAGGI 24
● TIRI 0
● RECUPERI 4
● PASSAGGI 49
● TIRI 0
● SPONDE 6
● DRIBBLING 1
● TIRI 1
● SPONDE 3
● DRIBBLING 0
● CONTRASTI 3 ● CROSS 5
● PASSAGGI 40
IL PEGGIORE
PIRLO
6
Inizio utile in fase difensiva,
sporca un buon numero di
palloni nel momento migliore
del Milan. Meno bene quando
c’è da impostare: fa notizia. Ha
due occasioni su piazzato: tiri
abbondantemente fuori misura.
6,5
5,5
ZACCARDO
La Juventus non
è il Parma e
dopo la
domenica di
gloria arriva il
sabato di pena.
Lo puntano tutti
e a lui gira la
testa in fretta.
All’improvviso si
addormenta e
Pogba gli prende
20 metri. Dodici
passaggi
sbagliati e tredici
palle perse
testimoniano la
serata
confusionaria.
5,5
● TIRI 2 ● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
● TIRI 1 ● RECUPERI 7
● PASSAGGI 54
4,5
DIEGO LOPEZ
Come sempre
non ha tempo
per annoiarsi.
Ferma Morata,
fa imprecare
Marchisio,
respinge Tevez,
nel finale evita
che il risultato si
gonfi in modo
imbarazzante. Si
può discutere
sulla respinta di
pugno che
genera il 2-1, ma
non è proprio il
caso di
rimproverargli
qualcosa.
7,5
s.v.
s.v.
TEVEZ
Parte sul filo del
fuorigioco, ciao
Paletta, e Juve
avanti 1-0. Poi ci
prova al volo, da
centro area, e
spaventa Lopez.
Tonnara in piena
area, l’Apache
sale più di Poli,
testa per
Bonucci che
firma il 2-1.
Carlitos insegue
chiunque, in ogni
zona del campo:
impressionante!
OGBONNA
Spiccioli finali, in
attesa che torni
il suo turno.
Angelone ha già
dimostrato di
poter essere
un’adeguata
alternativa ai
titolatissimi della
difesa. Sta
tornando la
Champions e
allora sarà di
nuovo turnover
in ogni zona del
campo.
LLORENTE
Dentro nei
minuti di
recupero.
Subisce dalla
panchina il
«sorpasso» di
Morata, ma
domenica
prossima avrà
sicuramente una
buona occasione
per
riguadagnare
terreno: Tevez
verrà
squalificato e
salterà dunque
la trasferta di
Cesena.
● TIRI 4
● SPONDE 3
● DRIBBLING 2
● CONTRASTI 0
● LANCI 0
● PASSAGGI 2
● TIRI 0
● SPONDE 0
● DRIBBLING 0
5
IL PEGGIORE
ESSIEN
4
Il tunnel con cui Pogba lo irride
da fermo racconta la fine di un
guerriero che ora non fa paura
ma tenerezza. Non si può
affidargli il centrocampo del
Milan. È giunto inevitabilmente
il momento della pensione.
● TIRI 1 ● RECUPERI 5
● PASSAGGI 51
DAMATO Per nulla protagonista, fa correre molto, e la gara ci guadagna. Grazie anche agli assistenti, azzecca le decisioni più delicate: in
particolare, Tevez non è in fuorigioco quando si invola verso l’1-0.
5,5
5,5
s.v.
MENEZ
L’influenza è un
alibi valido, ma
non basta a
spiegare come
mai in 37 minuti
tocchi appena 12
palloni e ne
perda 4. Vede il
primo tempo da
una posizione
privilegiata
senza pagare il
biglietto, poi si fa
una doccia e
assiste alla
ripresa insieme
agli altri
spettatori.
PAZZINI
Quella palla è lo
«Sliding doors»
della partita e
anche del suo
campionato.
Buffon è bravo,
certo, però lì
bisogna fare gol:
sarebbe il 2-2 e
una storia
diversa. Invece
adesso tutti
pensano che se
ci fosse stato
Destro magari le
cose sarebbero
andate
diversamente.
BONAVENTURA
Non stava bene e
si vede.
Impreciso
rispetto al solito,
non riesce a
incidere e
soprattutto non
entra nella
manovra come
fa abitualmente.
RAMI
Sostituisce
Zaccardo
quando
nemmeno il
tifoso più
irriducibile pensa
alla rimonta.
Però si mostra
decisamente più
vivo di alcuni
compagni:
probabilmente
avrebbe
meritato di
giocare al posto
di Zaccardo o di
Alex.
● TIRI 0
● SPONDE 1
● DRIBBLING 0
● TIRI 2
● SPONDE 2
● DRIBBLING 0
● TIRI 1
● RECUPERI 1
● PASSAGGI 14
● CONTRASTI 1
● LANCI 0
● PASSAGGI 7
COSTANZO 7
MARZALONI 7
BANTI 6,5
NASCA 6,5
5
6
Serie A R Gli anticipi della 22a giornata
JUVENTUS
MILAN
BASSO 48,9 metri
BARICENTRO
ANGOLI
31
8
131
POSSESSO PALLA
20
143
15
16
81
20 20
511
452
10
3
10
52,5%
47,5%
22
83,4%
TIRI NELLO
SPECCHIO
PALLE
PERSE
FALLI
COMMESSI
MILAN
22
PASSAGGI RIUSCITI
14
4 7
29
33
6
ALTO 51,1 metri
BARICENTRO
PASSAGGI EFFETTUATI
7
JUVENTUS
23
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
81%
81
16
15
7 4
31
33
23
29
CONTRASTI
GDS
fL’ANALISI TECNICA
I
Chilometri, blitz e tiri
Un Marchisio così
fa ricordare Tardelli
1I bianconeri dominano a centrocampo: 52,5 % di possesso
palla. La tecnica conta più dei muscoli di Essien e Muntari...
LA MOSSA TATTICA
MORATA: palloni toccati 44
TEVEZ: tiri effettuati 4
VIDAL: palle recuperate 12
MARCHISIO: passaggi fatti 54
PIRLO: lanci effettuati 7
TEVEZ
PIRLO
MARCHISIO
tato proprio a centrocampo, dove Essien e Muntari non possono competere a livello qualitativo
con i diretti avversari. Così si spiega il dominio
l senso di questa cavalcata bianconera sta in bianconero (52,5 per cento di possesso palla) e il
una parola: saggezza. È la qualità che Massi- maggior numero di passaggi (511 contro i 452 dei
miliano Allegri, appena sbarcato sul pianeta rossoneri). La disposizione della Juve consente
Juve, ha dimostrato andando incontro alle esi- un’azione più ragionata e ponderata: raramente
genze dei suoi giocatori e mettendo da parte, al- si vede il pallone buttato in avanti a casaccio, ogni
meno per un po’ di tempo, le sue convinzioni tat- tocco ha un preciso punto di arrivo. E se Pirlo è il
tiche. Così, visto che la squadra era abituata alla grande tessitore e l’uomo che determina i tempi
difesa a tre, ecco che l’allenatore ha riproposto del gioco, Pogba e Marchisio sono i centrocampiquesto modulo e soltanto dopo che ha iniziato a sti deputati agli inserimenti. Quest’ultimo in parvincere, e quindi ad acquisire certezze, ha cam- ticolare dimostra di possedere caratteristiche «albiato ed è passato alla retroguardia a quattro. Al- la Tardelli»: grande facilità di corsa, buona tecnila fine ha ottenuto ciò che voleva, una squadra ca, intelligenza tattica che aiuta nel momento in
cui si deve fiondare in attacco, e
che difende a quattro, ma lo ha
un discreto tiro dalla distanza.
fatto senza imposizioni e senza
Sono 3 le conclusioni di Marchifar cadere dall’alto la decisione.
sio verso la porta rossonera, e
Altra piccola rivoluzione disetutte estremamente pericolose.
gnata da Allegri: il rombo di
centrocampo con conseguente ● i palloni recuperati da Arturo Il suo contributo alla costruzione della manovra non manca,
ingresso del ruolo del trequarti- Vidal. E’ il recordman della
come testimoniano i 54 passagsta. Piano piano, partita dopo partita. Honda e Cerci sono
partita, l’allenatore ha speri- invece quelli che ne hanno persi gi effettuati, anche se va migliorata la precisione: 12 errori somentato, ha osservato e poi ha di più: addirittura 18 ciascuno.
no un po’ troppi. Marchisio, tutfatto la scelta definitiva. E la Juve, oggi, ha uno dei migliori settori mediani di tavia, sa farsi perdonare con l’impegno che butta
tutt’Europa. Uomini giusti ai posti giusti: Allegri sul campo, e i 3 palloni recuperati sui piedi degli
ci ha lavorato con pazienza e il risultato è da ap- avversari dicono proprio questo: è un centrocamplausi. Un regista classico come Pirlo che, piazza- pista che attacca e difende, si muove senza proto davanti alla difesa, ha il compito di dettare i blemi in ogni zona, fa pressing, va a raddoppiare
tempi della manovra e di inventare lanci per le la marcatura ed è spesso di aiuto ai compagni.
punte; due mezzali con caratteristiche diverse,
Pogba e Marchisio, ma con identica determina- MANOVRA LATERALE Il Milan, una mezzala così,
zione, grinta e spirito di sacrificio; un trequarti- non ce l’ha. E anche in questa assenza sta la spiesta come Vidal che, all’occorrenza, è il primo di- gazione della sconfitta. I rossoneri puntano sui
fensore in fase di non-possesso. Meccanismo per- muscoli di Muntari e di Essien, e sulle accelerafetto, quello della Juve, e gli avversari spesso lì in zioni degli esterni per arrivare al cross: ma i 24
mezzo ballano il samba e il pallone non lo pren- traversoni, a parte il gol di Antonelli, raramente si
trasformano in occasioni pericolose. La Juve efdono mai.
fettua 14 tiri, il Milan solo 6. Differenza evidente.
CONTRIBUTO POSITIVO Il Milan è stato annien© RIPRODUZIONE RISERVATA
Andrea Schianchi
VIDAL
MORATA
PASSAGGIO
MOVIMENTO
Il movimento di Tevez è fondamentale per la manovra offensiva della Juventus. L’argentino utilizza Morata come punto
di riferimento e si sposta alla sua destra o alla sua sinistra, sempre “facendo perno” sul compagno. In questo modo ha
la possibilità di guadagnare un tempo di gioco rispetto ai difensori e di sfruttare il lancio di Pirlo
GDS
12
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Offerte valide dal 5 al 18 febbraio 2015
TM e © 2015 Apple Inc. Tutti i diritti riservati.
269
anzichè 299
sconto del 10%
iPhone 4S 8GB
Sull’iPhone 4s trovi il display Retina da
3,5”, la fotocamera iSight da 8 megapixel
con registrazione video HD a 1080p, la
videocamera FaceTime e una batteria che
dura a lungo.
899
349
anzichè 399
anzichè 999
sconto del 12,5%
sconto del 10%
iPad Air 16Gb WiFi
iPad Air è ancora più conveniente, eppure ha sempre uno splendido display
Retina da 9,7”, un potente chip A7 con architettura a 64 bit, una fotocamera
iSight da 5MP e una videocamera FaceTime HD, wireless veloce, iOS 8 e
iCloud. E la batteria dura fino a 10 ore.1 Ha già incluse grandi app per
lavorare e creare, e sull’App Store ce ne sono tantissime altre
(MD785TY/B e MD788TY/B).
Mac Book Air 13”
MacBook Air ha processori Intel Core di quarta generazione, grafica più scattante, una
batteria che dura tutto il giorno,1 archiviazione flash ancora più veloce2 e fantastiche app
incluse. È così sottile, leggero e robusto che puoi portartelo ovunque vai, e così potente
che puoi farci tutto quello che vuoi (MD760T/B).
1
La durata della batteria varia a seconda dell’uso e della configurazione.
Vai su www.apple.com/it/batteries per saperne di più.
2
1
La durata della batteria varia a seconda dell’uso e della configurazione.
Vai su www.apple.com/it/batteries per saperne di più.
Rispetto alla generazione precedente di MacBook Air.
Dal 5 al 18 febbraio 2015 corri in negozio a scoprire tutte
le fantastiche occasioni della promozione DoppioSconto.
NON UNO MA BEN DUE SCONTI SU TUTTI I PRODOTTI IN PROMOZIONE
www.euronics.it
7
Serie A R Gli anticipi della 22a giornata
8
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
fAREA TECNICA
fAREA TECNICA
L’ALLENATORE DELLA JUVE
L’ALLENATORE DEL MILAN
ALLEGRI SI TIENE GIÙ
«PUNTIAMO ALLA PERFEZIONE
ABBIAMO CONCESSO
4 ANGOLI: SONO TROPPI»
Francesco Bramardo
TORINO
S
e il campionato non è già
chiuso, poco ci manca.
«Dobbiamo ambire alla
perfezione» dichiara via twitter
il tecnico prima di mezzanotte.
Ora ha 10 punti sulla Roma, in
attesa del match della squadra
di Garcia a Cagliari. Domato il
Milan, saranno importanti se
non decisivi i 6 a disposizione
contro Cesena e Atalanta per alzare il piede dall’acceleratore.
Prima della ripresa della Champions, e dello scontro diretto
con la Roma. Gioco avvolgente,
ritmo lento, ammaliante come
il tango, e quando meno te
l’aspetti arriva la stoccata, il
cambio di passo di Tevez e Pogba, i gol del diamante grezzo
Morata. Sarebbe riduttivo riassumere la Juve di Allegri nelle
giocate di due-tre top player,
ma c’è molto del mister di Livorno nella Juve 2.0 rispetto alla
squadra frenetica di Conte.
TRE PUNTI PESANTI A questo
punto mancano 41 punti per arrivare a 90, la quota ipotizzata
per lo scudetto. «Sono tre punti
pesanti per non accendere l’entusiasmo in chi ci insegue e lasciare comunque la Roma a +7,
ribaltare l’euforia psicologica è
un attimo», così Massimiliano
Allegri. Da buon saggio il tecnico bianconero trova i cavilli, il
pelo nella Juve. «Abbiamo fatto
una buona partita, anche se abbiamo concesso quattro calci
d’angolo: nel primo tempo siamo stati un po’ disattenti, troppa presunzione e sufficienza.
Nel secondo tempo c’è stata una
grande parata di Gigi su Pazzini. Dei dieci gol presi in campionato, una buona percentuale è
nata da errori nostri in uscita.
Dobbiamo essere più lucidi in
campo aperto, fare la scelta giusta e chiudere la gara». Sceglie
il terzo gol per la bellezza corale, «ma è importante la rete su
calcio d’angolo. Ne abbiamo se-
SOLO TRE GOL SU
PALLA INATTIVA
SONO POCHI AVENDO
GENTE COME PIRLO
DALLA BANDIERINA
TRE PUNTI PESANTI
PER SPEGNERE GLI
ENTUSIASMI DI CHI
INSEGUE: RIBALTARE
I RUOLI È UN ATTIMO
MASSIMILIANO ALLEGRI
ALLENATORE JUVE
gnati solo tre su palla inattiva,
troppo pochi con giocatori come Pirlo dalla bandierina».
SUPER BUFFON Buffon ha tolto
le castagne dal fuoco nel momento giusto, evitato il 2-2. «In
campo aperto difendiamo bene, dobbiamo stare attenti a
non concedere angoli o punizioni, le uniche situazioni su cui
rischi di prendere gol». TevezMorata è la coppia ideale in attacco? «Non c’è una coppia fissa
in attacco, il titolare dipende
dall’avversario e dalla condizione del momento, a Udine era
giusto partisse Llorente, contro
il Milan meglio Morata».
SFORTUNATO L’urlo di gioia per
il gol è rimasto strozzato in gola, una bella parata di Diego Lopez, un palo/assist per Morata.
Claudio Marchisio alla fine è
contento lo stesso. «Sono stato
sfortunato, il palo e la parata
del portiere nel primo tempo,
alla fine contano i tre punti in
una gara per niente facile. Siamo tornati subito in vantaggio
dopo il pareggio, ma nel secondo tempo ci siamo abbassati
troppo, non da Juve. Poi abbiamo gestito la partita. Quando si
gioca una volta la settimana è
più difficile mantenere la concentrazione rispetto a quando
si gioca ogni tre gironi. Scudetto? Meglio frenare gli entusiasmi, di certo tre punti pesanti,
ora di partite ne mancano 16».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INZAGHI SI TIRA SU
«ATTEGGIAMENTO DA BIG
CREDO CHE BERLUSCONI
POSSA ESSERE CONTENTO»
Marco Pasotto
le parole di Berlusconi, si vedrà
il suo grado di maturazione.
INVIATO A TORINO
«P
ippo Inzaghi segna
per noi». Il coro è
stranoto, sentito
mille volte. Il fatto è che arriva dalla curva Scirea, dove ci
sono gli ultrà bianconeri. La
partita era già sul tre a uno e
quindi la presa in giro è piuttosto evidente. I problemi di
Pippo, ovviamente, sono ben
altri. Ad esempio i limiti tecnici – uniti a una buona predisposizione alla svagatezza
– di alcuni giocatori, che però con dodici elementi fuori
fra infortuni e squalifiche, Inzaghi è costretto a buttare in
campo. In realtà uscire senza
punti dallo Stadium poteva
essere preventivabile. Il problema è che il piatto servito
nel 2015 si impoverisce ulteriormente: ora si parla di
quattro sconfitte, un pareggio e una vittoria. La partita
di ieri non corrisponde alle
«catastrofi bibliche» capaci
di rimettere Inzaghi in pericolo imminente, ma di certo
complica ulteriormente il
suo lavoro. Nel breve, ovvero
per provare a restare agganciati quantomeno all’Europa
League; e sul medio periodo,
visto che Pippo – al di là delle
rassicurazioni dirigenziali –
è legato ai risultati come tutti
gli allenatori, e a fine stagione sarà rivalutato. Per usare
ATTEGGIAMENTO Magari anche nella gestione di alcune situazioni di campo. Ieri sera a un
certo punto del secondo tempo
Pippo stava cambiando Muntari (autore di una prova disastrosa) con Bonaventura. Ma all’ultimo secondo, quando il quarto
uomo aveva già digitato i numeri sulla lavagna elettronica, è
poi stato richiamato Poli, che
peraltro l’ha presa abbastanza
male e ha lasciato il campo im-
SENZA 14 GIOCATORI
NON SI POTEVA FARE
MOLTO DI PIÙ.
MENEZ MALATO,
AVEVA I BRIVIDI
DOVEVA USCIRE POLI
MA NELLA FOGA DEL
MOMENTO HO
SBAGLIATO NOME E
HO DETTO MUNTARI
FILIPPO INZAGHI
ALLENATORE MILAN
precando («doveva uscire Poli,
avevo detto male io il nome perché ero preso dalla partita», ha
raccontato il tecnico). Pippo,
comunque, prova come sempre
a spremere qualche goccia di ottimismo. Una in effetti c’è: l’atteggiamento del Milan è stato
migliore rispetto alle ultime
partite, perché ha provato a stanare la Juve nella metà campo
avversaria. All’andata non era
successo. «Ho fatto i complimenti alla squadra – racconta
Inzaghi –. Queste prestazioni,
al di là del risultato, danno molto morale». Pippo è fatto così.
Sembra che parli di un’altra
partita, ma è il suo modo di ripartire. «Con questo atteggiamento e questa voglia i risultati
torneranno presto. Peccato perché abbiamo preso il secondo e
il terzo gol nei nostri momenti
migliori. Resta una buona prestazione da parte di tutti: se ti
mancano 14 giocatori e fai una
gara così c’è da essere contenti.
Menez? Aveva i brividi, non ce
la faceva a stare in campo». E in
quanto a quella maturazione
che gli chiede Berlusconi, la risposta è molto chiara: «Io sono
assolutamente convinto delle
mie scelte, gli allenatori maturano anche dopo vent’anni.
Non pensavo di poter fare miracoli, penso però di poter vedere
presto un Milan all’altezza. Il
presidente credo possa essere
contento dello spirito messo in
campo dalla squadra».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DA TORONTO
E Giovinco fa festa davanti al maxi-schermo da record
1Al mattino si è allenato al coperto, poi
dell’aiuto dei commentatori.
Ha al fianco il suo agente, Andrea D’Amico, oltre gli inseparabili Dave e Antonello: autista
e traduttore. Al mattino s’è allenato al coperto (fuori nevicava) nel debutto all’avveniristico
centro sportivo del club. I suoi
nuovi compagni sono ancora in
vacanza, ma lo hanno applaudito gli emozionatissimi ragazzi dell’Academy. Con rituale richiesta di autografi a go go.
ha seguito gli ex compagni nel centro
del club, dotato di un video da 603 pollici!
Carlo Laudisa
INVIATO A TORONTO (CANADA)
@carlolaudisa
T
re tuffi al cuore e un pezzo
di scudetto in più per festeggiare il tris tricolore personale. Le emozioni restano, però, in penombra nel primo Juve-Milan di Seba aldilà dell’oceano: per lui è soprattutto
un’esperienza da Guinness dei
primati, tanto per prendere
confidenza col nuovo mondo.
L’ARENA Giovinco ha seguito il
match nell’area vip dell’Air Canada center, l’edificio del Toronto che ha tra le sue perle un
mega- schermo da 603 pollici:
alto 13 metri e largo 15, il più
grande del Nord America. In un
ambiente con altri 200 schermi
il neo-acquisto canadese deve
abituarsi allo slang dei telecronisti, ma i suoi occhi incollati ai
bianconeri colgono tutte le sfumature, possono fare a meno
Sebastian Giovinco, 28 anni, guarda la gara in un locale di Toronto
LO SCATTO L’impetuoso avvio
bianconero non lo sorprende:
«Li ho lasciati carichi, sono in
forma». Né lo può sorprendere
il vantaggio firmato dall’amico
Tevez: «Carlitos ha una marcia
in più, guai a mollarlo un atti-
mo». Il fulmine di Antonelli non
lascia tracce, anche per l’immediata replica di Bonucci. Seba
non muove un muscolo, mentre sorseggia acqua naturale e i
suoi commensali gustano una
birra. «Sono stanco, tra il fuso
orario e il resto sono stati giorni
impegnativi». Invece la Juve va
a mille... «Un’altra prestazione
convincente dei miei compagni, controllando sempre i rossoneri». Ora il parziale è +10
sulla Roma: «A prescindere dalla classifica del Milan questo è
un crocevia importante per lo
scudetto». Adesso tocca a lui
prendere le misure con l’Mls.
«Ho fretta d’imparare. Ma se ripasso il calcio italiano...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Calcio R Nazionale
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
9
Ira Tavecchio: convocato Conte
1Il presidente arrabbiato per la reazione del c.t.: domani un chiarimento a Roma
5 DOMANDE PER CAPIRE
Fabio Licari
E
se la situazione Conte-Figc precipitasse all’improvviso? Domani può essere il giorno cruciale. Nei progetti del c.t. domani doveva
partire lo stage poi annullato
per mancanza, diciamo così, di
adesioni sufficienti. Invece il
presidente Carlo Tavecchio ha
convocato Antonio Conte in sede a Roma, alle 16.30, per un
chiarimento dopo il venerdì
nero in Lega. Non ne ha apprezzato il malumore per le
scelte della Lega: vuole capire
quali sono le prospettive del
rapporto da lui fortemente voluto e adesso in crisi. Ed è piuttosto arrabbiato. Ma Conte non
è tipo da ascoltare in silenzio:
crede nel lavoro più che nella
diplomazia. Potrebbe succedere di tutto.
VERSIONE TAV Venerdì sera
Tavecchio e Conte si sono già
parlati al telefono. Il presidente
ha cercato di spiegare che più
di questo non poteva ottenere.
Che si era speso personalmente
a Milano. E che, al di là delle
decisioni ufficiali della Lega,
ha ricevuto rassicurazioni da
Lotito e Galliani che la finale di
Coppa Italia sarà comunque
prima del 15 maggio 2016: proprio come vuole Conte. Questa,
almeno, la sua versione. In ballo c’è comunque la firma del
contratto tv 2015-18 e l’incastro delle date nel calendario.
Un contratto che dovrebbe va-
Le ragioni dei club
e quelle di Antonio
Con il fattore tv...
1Gli incastri del calendario Fifa-Uefa
e i milioni dei diritti pesano nelle scelte
Il presidente Carlo Tavecchio, 71 anni, e il c.t. Antonio Conte, 45 ANSA
Marco Iaria
twitter@marcoiaria1
lere quasi il doppio di quello attuale, grazie anche alla «spalmatura», visto che ascolti e
pubblicità, nelle serate di coppa (in chiaro), sono molto alti.
DELUSIONE CONTE Tutti discorsi che Conte ha ascoltato
con una certa disillusione. Gli
scenari di agosto sono cambiati. Dall’investimento sportivo, e
di immagine, che lasciava supporre l’avvio di una nuova era
per la Nazionale, al ritorno alla
consuetudine, anzi peggio:
l’Italia vista come un fastidio,
da confinare in spazi limitati e
senza concessioni. Siamo sinceri: quale danno avrebbero ricevuto i club se, da domani a
mercoledì, avessero prestato i
giocatori a Conte per 72 ore? A
parte il campionato domenica
15, il primo impegno nelle coppe europee sarebbe stato giovedì 19, andata dei sedicesimi di
Europa League (per Napoli, Inter, Fiorentina, Roma, Torino).
FUTURO Probabilmente a Conte è giunta voce che qualcuno
dei consiglieri, non è difficile
immaginare chi visti i rapporti
non idilliaci, ha ricordato come
negli altri grandi paesi le finali
di coppa nazionale fossero il 21
maggio. Ma è chiaro che qui è
in gioco ben di più: il futuro
dell’Italia. Così folle ipotizzare
un tavolo Figc, Lega e c.t., magari fuori dalle regole, ma per
chiarirsi in nome del bene comune?
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Cinque domande per entrare
nel cuore della diatriba tra
Nazionale e club.
1
È stata esagerata la reazione di Conte alle decisioni della Lega sulle date della stagione 2015-16?
La Lega ha anticipato la fine
della Serie A al 15 maggio,
come chiesto dal c.t., ed evitato di fissare il 21 la finale di
Coppa Italia impegnandosi a
farla entro il 15 a certe condizioni: conteranno gli impegni delle italiane nelle coppe
europee e le lotte negli ultimi
turni del campionato. Le diplomazie al lavoro lo ritenevano un buon compromesso.
Conte no.
2
È giusto sacrificare la Coppa
Italia alle ragioni della Nazionale?
Questo è un nodo cruciale: si fa il
bene del movimento solo valorizzando la maglia azzurra o anche
esaltando le proprie competizioni? La finale di Coppa Italia è ormai diventata un format, televisivo ma anche sociale. L’ideale sarebbe collocarla a conclusione della stagione, come in Germania,
Francia e Inghilterra, ma una certa
flessibilità pro-azzurri è doverosa.
In generale, la spalmatura della
Coppa ne ha accresciuto il valore,
tanto che nel 2015-18 ci sarà un ulteriore rialzo dei diritti tv.
3
Il calendario è sempre stato
un grande risiko. Si può mai
raggiungere un equilibrio tra
le esigenze delle federazioni e quelle dei club?
È l’obiettivo che si sono dati Eca
(associazione dei club), Epfl (leghe), Fifa e Uefa con un gruppo di
lavoro che ha partorito le storiche
modifiche al calendario internazionale, in vigore da questa stagione. È stata trovata una sintesi. Come? In un biennio, i selezionatori
hanno a disposizione i nazionali 9
volte, anziché 12, ma per periodi
più lunghi, di 10 giorni. Ciò ha
consentito di ridurre i viaggi dei
calciatori, di dare continuità al lavoro delle nazionali, di far centralizzare i diritti tv all’Uefa con conseguente moltiplicazione delle risorse per le federazioni.
4
E per le fasi finali di un Mondiale o un Europeo?
In realtà, è stato ridotto il
periodo di rilascio dei nazionali,
tanto che la finale di Champions
2016 sarà il 28 maggio, 13 giorni
prima dell’Europeo. Ma il buon
senso ha portato la Lega, come fatto dalle altre, ad anticipare la fine
della A.
5
Si può fare qualcosa?
La riduzione della A a 18
squadre libererebbe un po’
di date. Il guaio è che il calcio,
ovunque, si è consacrato al business dei diritti tv: basti pensare allo spezzatino Champions. Nessuna federazione può obbligare un
club a rilasciare giocatori fuori
dalle date Fifa. È per questo che gli
stage obbligatori sono una chimera. Vale per l’Italia come per gli altri Paesi di una certa tradizione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
10
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Serie A R Il nodo
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Febbre Totti
Ma la Roma
non può
farne a meno
11
IL TECNICO
Garcia rilancia
«Vinco qui
e resto a lungo»
1Intanto prepara moduli
alternativi: il 4-4-1-1 o il 4-1-4-1
con Keita davanti alla difesa
1Giallorossi in affanno: il capitano
influenzato è comunque a Cagliari.
Pronti Verde e Sanabria, 36 anni in 2
PERCHÉ VEDERE
CAGLIARI-ROMA
Se il campionato è ancora
vivo, lo dirà la Sardegna,
dove da quando è arrivato
Zola sono tornate le
vittorie. Ma la Roma,
almeno fuori, sbaglia poco:
ci sarà partita.
Sant’Elia, ore 15
Massimo Cecchini
INVIATO A CAGLIARI
F
orse questo è il punto più
nero della notte. La Roma
affronta la trasferta di Cagliari come se fosse una sorta
di rito di passaggio: se vincesse
le ambizioni sembrerebbe ancora a portata di mano, qualsiasi altro risultato invece probabilmente non sarebbe metabolizzato in modo indolore. Il
problema è che per fare da levatrice al futuro oggi occorrerebbe il capitan Totti dei giorni
migliori, invece Rudi Garcia
corre il rischio – causa influenza – di dover scegliere tra due
diciottenni che potrebbero
quindi essere virtualmente «figli» del numero dieci, Daniele
Verde e Antonio Sanabria, entrambi eventuali candidati a
far coppia in attacco con Ljajic,
pur avendo – in due – meno anni del solo Totti. Frutto del vivaio giallorosso l’italiano,
strappato alla «Masia» del Barcellona il paraguaiano, il tandem ha avuto un percorso diverso. Verde sembrava solo un
rincalzo della Primavera da far
crescere e invece, vista l’emergenza, ha già esordito, Sanabria (già una presenza in Nazionale) è giunto invece con la
fama del gioiello, tant’è che la
Roma, con vari passaggi, po-
trebbe arrivare a pagarlo fino a
un massimo di 7 milioni. Dopo
un impalpabile passaggio nella
scorsa stagione al Sassuolo (2
presenze), l’attaccante – tornato venerdì dal Sub-20 giocato
non da protagonista – non ha
convinto finora Garcia, visti
che non solo non ha mai esordito, ma non è stato inserito neppure nelle liste per l’Europa.
LAVORI FORZATI Tutto, comunque, ruota attorno a Totti e
la Roma, in piena emergenza,
ha cambiato le regole d’ingaggio. Tenendo conto dei suoi 38
anni, a inizio stagione si era
detto che Totti andava gestito.
Schierarlo nei grandi match e
farlo riposare contro le piccole
sembrava essere la soluzione,
finché questo 2015 ha sancito
insieme la sua indispensabilità
e il suo appannamento. I motivi
sono noti: prima la limitata fiducia di Garcia nei suoi sostituti più naturali (Destro e Borriello), poi i ritardi sul mercato
(ammessi) e infine la perenne
emergenza fisica del gruppo,
figlia di un mix tra sfortuna e
preparazione imperfetta (su
cui si sta correndo ai ripari).
Perciò, nei 7 match disputati
nel nuovo anno Totti è stato
sempre impiegato, e per ben 6
LA SQUADRA OUT
4-2-3-1
LOBONT
FLORENZI
MANOLAS
STROOTMAN
GERVINHO
CASTAN BALZARETTI
DE ROSSI
ITURBE
IBARBO
DOUMBIA
Infortunati
Squalificati
Coppa Africa
GDS
Rudi Garcia, 50 anni, allenatore della Roma ANSA
Andrea Pugliese
ROMA
T
Francesco Totti, 38 anni, ha giocato 23 delle 29 partite stagionali della Roma AP
volte come titolare, con risultati altalenanti: eccellenti nel
derby (con relativo selfie) e in
calo nelle partite successive.
Non basta, dal match col City in
poi (10 dicembre), il giallorosso ha sempre giocato. Risultato: col capitano in affanno, anche la squadra si è spenta.
STRINGERE I DENTI Ma oggi
Garcia deve chiedere un ulteriore sacrificio a Totti, anche se
ieri, pur essendo inserito nella
lista dei convocati, la sua partenza per Cagliari è stata in forse. Il problema non è stata tanto la febbre (bassa), bensì uno
stato di raffreddamento complessivo, unito a una sensazione di indolenzimento e nausea,
che hanno fatto pensare a uno
stato influenzale in via di incubazione. Insomma, bisognerà
vedere come avrà passato la
notte. Morale conclusiva? In
fondo la stessa che galleggia a
Trigoria negli ultimi vent’anni:
senza Totti la Roma rischia
sempre di perdersi. E non è affatto una buona notizia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
QUI CAGLIARI
Zola lancia Conti e spera
«Se Francesco non c’è...»
● Assemini (CA) Il rientro di capitan Conti,
Ekdal e Rossettini ai loro posti, Cop dal via.
Gianfranco Zola alza l’asticella: «Con la Roma
non serve richiamare stimoli e attenzione: è
una partita che tutti vorrebbero giocare.
Affrontiamo i secondi del campionato, ma la
carica agonistica non basta: serve attenzione e
diligenza tattica». Nei 23 convocati – out Cossu
e Pisano, a casa Diakitè («Deve ambientarsi») e
Rangel – anche l’under 17 Barella. «La Roma con
tanti assenti? Ha un’identità forte e mentalità
vincente. Noi dobbiamo fare una gran partita,
servono punti». Zola ha un pensiero per Totti:
«Francesco ha 38 anni ma è capace di creare
dal niente un’azione da gol. Se salta la gara mi
spiace, ma tiro un sospiro di sollievo. La posta è
alta per noi e loro». Dopo un mese di panca
scocca l’ora di Conti. «Per intensità e qualità,
quest’ultima settimana è stata la sua migliore
da quando sono qui. M’Poku? Mi piace. E anche
Cop sta facendo bene». Flash su Ibarbo: «Ci
sono rimasto male vedendolo in campo. Mi
spiace si sia fermato per 40 giorni. Per noi non
era pronto, ma capisco le esigenze della Roma».
Mario Frongia
utto ruoterà intorno a Francesco Totti ed
alla sua presenza o meno, è vero. Ma Garcia, facendo la conta dei giocatori (e delle
assenze), sta studiando anche qualche soluzione alternativa, come è giusto che sia. Perché va
bene il rombo, il 4-3-1-2, Pjanic dietro le due
punte. Ma poi bisogna anche pensare all’imponderabile, a qualche altro colpo di sfortuna,
a uno scivolone magari dietro l’angolo. Così
chissà che poi oggi il francese non decida ancora di compattarsi e chiudersi, magari giocando
con un 4-4-1-1 (con Cole e Torosidis bassi e Holebas e uno come Nainggolan esterno di centrocampo), soprattutto nel caso in cui Totti non
dovesse farcela (e quindi con Pjanic in appoggio a Ljajic). Altra ipotesi? Un 4-1-4-1, con Keita davanti alla difesa e Pjanic e Paredes in mezzo, con Ljajic da solo a giostrare davanti.
VINCERE PER RIPARTIRE Sono idee, è chiaro,
legate soprattutto alla condizione di Totti. «Ma
noi dovremo provare a fare di tutto per vincere,
senza pensare alle assenze — ha detto ieri il
francese — Per ripartire ci basta una vittoria.
Francesco? Ha una sindrome influenzale, vedremo come starà». Dovesse saltare, sarebbe
un’altra batosta, poco dopo quella di Ibarbo.
«Victor era guarito, ha un tendine rotuleo da
sorvegliare. Se ci siamo presi un rischio lo abbiamo fatto in partita, anche se per il suo infortunio io parlerei più di fatalità. Come per Strootman e Iturbe: in questi casi possiamo fare
tutto, ma la storia non cambia. Di certo dobbiamo tornare ad essere più solidi in difesa e più
efficaci in attacco: ci serve maggiore compattezza e giocare più alti. Dopodiché non c’è altra
ricetta che mettere tutto dentro una partita e
basta». Già, anche perché Sabatini ha detto che
Garcia non lascerà Roma finché non avrà vinto
lo scudetto ed allora l’unica ricetta per provarci
è vincere. E basta. «Sono venuto qui per vincere trofei, la Roma è un punto di arrivo, non è un
trampolino. Lavoriamo sul lungo periodo, ma
nessuno è perfetto». Già, ed allora si riparte
proprio da Cagliari.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
fIL DOPPIO EX
Ricordate Mauro Esposito? Ora fa lo stilista
1Eroe a Cagliari, non sfondò nella
Roma, colpa di un errore a Manchester
Oggi sarà in tribuna a tifare i rossoblù
Francesco Velluzzi
«E
ppure la calciai bene.
Forse troppo bene».
Quella sera, il 2 ottobre del 2007, all’Old Trafford,
quel tiro avrebbe potuto cambiare il destino di Mauro Esposito. Entrò al posto di Giuly a
10’ dal termine, contro il Manchester United debuttando in
Champions, ebbe la palla del
pareggio non la sfruttò. Per i tifosi della Roma, mai troppo teneri, fu un errore imperdonabile. Mauro era appena arrivato
alla Roma dopo sei anni meravigliosi al Cagliari conditi da
199 partite e 58 gol e l’approdo
nella Nazionale di Marcello
Lippi. A Trigoria, però, Mauro
si presentò con un ginocchio
malconcio. Spalletti lo aspettò
e lo aiutò, senza mai lanciarlo
del tutto: 8 spezzoni in A e poi
la trafila dei prestiti: Chievo,
Grosseto, fino al triennale con
l’Atletico Roma, che, nel giugno
2011, fallita la promozione in B
nello spareggio con la Juve Stabia, chiuse i battenti. Anche
Mauro ha chiuso la carriera.
Presto, troppo presto. Ora ha
35 anni. Gli basterebbe allenarsi al meglio per essere ancora
utile a qualche club. Ma il mondo del calcio lo ha disgustato e
si è messo a produrre una linea
di T-shirt con l’immagine del
Cristo del Corcovado. «Che comincia ad andar bene. Le ho date anche a Totti, il miglior calciatore con cui mi sono allenato. Avrei voluto giocarci di più
insieme», racconta Mauro che
oggi sarà al S.Elia, per la prima
volta da spettatore, con l’amico
napoletano «Coca Cola» e forse
il compagno d’attacco dei miracoli rossoblù Antonio Langella
che, come Esposito, ha detto
basta e vive nel sassarese.
UISP Mauro, a dir la verità, gioca ancora: nei tornei Uisp. A Pescara. Dove vive con Alessandra
e i due figli, maschi, e tifosi del-
Mauro Esposito, 35 anni, a sinistra con la maglia del Cagliari dove ha
giocato dal 2001 al 2007 e a destra con quella della Roma dove nel
torneo 2007-2008 ha giocato tra campionato e coppe 16 gare AP/OMEGA
la Roma. «Ci chiamiamo “Quelli della notte” e il 16 sfideremo i
“Pescara smile” fortissimi. Ci
giocano Oddo e Zauri. Il calcio
vero un po’ mi manca, ma sono
rimasto troppo male. L’errore è
stato rifiutare le proposte di
prima divisione (Carrarese, Feralpi Salò, Como). Dovevo subito rimettermi in gioco, ma le offerte erano davvero ridicole.
Forse mi aspettavo maggior riconoscenza. Quando sei in difficoltà tutti scappano. In fondo
nel 2006 ero tra i 30 aspiranti al
Mondiale. A Lippi devo tanto,
come a Ventura e Spalletti, tecnicamente i migliori. Ma Sonetti mi ha dato la svolta inventandomi esterno». Ricordi, con un
velo di tristezza. Ora Mauro farebbe l’osservatore. Oggi osserverà le sue squadre del cuore.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
12
Serie A R La sfida
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Icardi e Dybala, gemelli contro
1Stessi gol, stessa età, stesso numero, stesso Iachini: Inter-Palermo è il loro tango
PERCHÉ VEDERE
INTER-PALERMO
Gli argentini buoni li vedete
qua, e in più c’è Vazquez. A
San Siro, quelli in rosanero
hanno già festeggiato:
Mancini, appena punito in
Coppa da Higuain, però
non può permetterglielo.
Meazza, ore 20.45
MAURO, UNA TRIPLETTA
PAULO, 1 GOL SU PUNIZIONE
Matteo Dalla Vite
Fabrizio Vitale
ORGOGLIOSO Di certo, in tutto
questo, Beppe Iachini questa
sera vedrà la sfida tra i due argentini con un pizzico di orgoglio. Il loro percorso è conciso
col suo lavoro, alla Samp per
Icardi e a Palermo con Dybala.
«Sono due grandi giocatori –
spiega Iachini -. Icardi lo feci
esordire in B dopo averlo visto
all’opera nelle partitelle infrasettimanali, quando lo aggregavamo alla prima squadra. Segnò anche un gol importante
(quello alla Juve Stabia appunto, ndr). Già faceva intravedere
di essere un centravanti completo, in grado di sfruttare anche la minima occasione. Dybala? Lui ha avuto un percorso diverso. Quando sono arrivato si
diceva che fosse un attaccante
esterno, o un trequartista; io,
invece, ero convinto che, con le
sue caratteristiche, potesse dare molto più fastidio da prima
punta. Chi è il più forte? Beh,
sono attaccanti diversi, ma sono orgoglioso di avere svezzato
due giocatori di questo livello».
Da Paolino, come lo chiama lui,
si aspetta un altro graffio dei
suoi, anche su punizione, l’ultima specialità della casa sfornata contro il Verona, oppure sotto forma di assist, ben 6 finora
in campionato. Un modo attraverso il quale sfatare il tabù del
Palermo a San Siro con l’Inter.
PRESENZE
21 20
D
ue tipetti poco raccomandabili: per gli altri.
Mauro e Paulo, la stessa
classe (‘93), lo stesso tecnico
che li ha plasmati e lanciati (Iachini), il 9 sulla schiena, l’Albiceleste come target e 11 gol (in
A) a testa. Gemelli diversi.
GOL
11
SU RIGORE
2
GRAZIE BEPPE Quando stasera
Maurito Icardi vedrà Beppe Iachini farà un rapidissimo tuffo
nella... gavetta: Samp, stagione
2011-12, Mauro arriva dalla
Primavera blucerchiata con la
quale segna a raffica, gara contro la Juve Stabia in B, gol suo
per il 2-1 e accesso matematico
ai play-off che porteranno i liguri in A: segnali, e riconoscenza. Iachini è, oggi, il plasmatore
di Paulo Dybala: gli ha dato riferimenti per esplodere.
I GOL, SAN SIRO E I MILIONI
Maurito e Paulo hanno segnato
11 gol a testa: l’interista ne ha
fatti addirittura 8 a San Siro,
Paulo è il miglior marcatore dei
primi tempi (10). Fra l’altro Dybala ha già messo in cantiere un
gol a San Siro: avvenne contro
il Milan, il 2 novembre, 0-2 Palermo. Paulo è valutato da
Zamparini 40 milioni: l’Inter lo
seguiva, ancor prima che arrivasse in rosanero; «ora sarebbe
un affare difficilissimo» dice il
dt Piero Ausilio. In verità il baby
argentino resta nel mirino, perché fra i più seri candidati a poter lasciare l’Inter in estate c’è
proprio Icardi, valutato da
Thohir almeno 35 milioni e (al
momento) davanti a un rinnovo fino al 2019 incastrato per i
diritti d’immagine. Fra i due è
duello... milionario.
lancia nel Gotha. E gli 11 gol
messi a segno finora sono un
campionario di prodezze. Di
questi 3 li ha segnati in trasferta, e soltanto uno è valso i tre
punti, guarda caso proprio
quello al Milan. Un precedente
mica da ridere.
FACCIA A FACCIA
SU AZIONE
9
DOPPIETTE
1
TRIPLETTE
ASSIST
Mauro Icardi,
21 anni,
all’Inter dal
2013 RAMELLA
OSSERVATI E ARGENTINA Ci
saranno infatti vari osservatori
stasera: dal City al Chelsea al
Liverpool, tutti club che hanno
messo gli occhi sull’uno e sull’altro. E sarà anche curioso vedere come sarà accolto Maurito
dalla Curva Nord, quella con la
quale ha discusso a Reggio Emilia. Di certo, entrambi sognano
la nazionale argentina, e sognandola hanno declinato l’invito della Nazionale italiana:
Maurito ha fatto una presenza
con l’Albiceleste, Paulo non ancora ma ci arriverà. Sogni.
11
2
8
1
1
0
1
5
Giuseppe Iachini, 50 anni LAPRESSE
DUE PAGINE AVANTI Paulo che
per Gattuso era un giocatore
due pagine avanti nel manuale
del calcio, per Iachini è uno che
doveva stare cinque metri più
avanti verso l’area di rigore.
L’evoluzione di Paulo Dybala
sta tutta qui, perché dal manuale alla pratica a volte è questione di metri, di posizione. Ed è
così che il «picciriddu» si è trasformato in cecchino inesorabile. Forgiato nel purgatorio della
Serie B (proprio come Mauro
Icardi con la Sampdoria), è
esploso nella categoria che ti
Paulo Dybala,
21 anni, al
Palermo dal
2012 RAMELLA
SPECIALI Roberto Mancini,
dall’altra parte, attende e spera
che Mauro Icardi sappia abbinare l’istinto del killer alla capacità di dialogare coi compagni,
nel fare sponda, nel far salire la
squadra, nell’avere e nel dare.
«Mauro - disse tempo fa Mancini - ha grandi qualità. Se diventerà un grande centravanti o un
attaccante normale dipenderà
da lui: deve lavorare molto, ma
la voglia ce l’ha». Normali o speciali, Mauro e Paulo? Più speciali, a sensazione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DUE TIFOSI SPECIALI
Il derby istituzionale di Mattarella e Grasso
1Le prime 2 cariche dello Stato
oggi «divise» da Inter-Palermo:
una spera nell’X, l’altra nel 2
Francesco Caruso
U
na vita da mediano e una da arbitro.
Quando si dice due predestinati. Così le
stelle avevano scritto di Pietro Grasso e
Sergio Mattarella. Le due più alte cariche dello
Stato, entrambi siciliani e palermitani (Grasso
solo d’adozione) stasera si ritroveranno separati
o quasi per 90 minuti. Quelle immagini che giornali e televisioni hanno mostrato ritraendoli
spesso uno di fianco all’altro, andranno in dissolvenza per ritrovare forma dentro un campo
di calcio. Uno avrà la casacca colorata di un rosanero vivido, l’altro indosserà una maglia un
po’ più sfumata, rosanerazzurra. Pietro Grasso,
licatese di nascita, 70 anni e da quasi 2 presidente del Senato; Sergio Mattarella, 74 anni da
compiere, da una settimana è il dodicesimo presidente della Repubblica. Stasera assisteranno a
Inter-Palermo in tv: Grasso tifando in maniera
netta e appassionata, Mattarella in modo più discreto come la sua indole riservata suggerisce.
BIPARTISAN In questi giorni il neopresidente
della Repubblica ha tenuto a fare filtrare una
precisazione ovvero che la sua prima squadra è
il Palermo, poi c’è l’Inter, non un vero e proprio
tifoso ma un simpatizzante. Precisazione quasi
doverosa visto che fra i primi a complimentarsi
con lui è stato proprio il Palermo Calcio che auspica di «poterlo ospitare nella tribuna vip dello
stadio Barbera, non appena il Presidente sarà
più libero dai suoi tanti impegni». E anche il fratello Antonio, intervenendo alla trasmissione
radiofonica «Un giorno da pecora», ha tenuto a
far chiarezza sulle moderate passioni del primo
cittadino italiano: «Mio fratello Sergio? Prima
di tutto è tifoso del Palermo, poi dell’Inter e
quando le due giocano contro forse spera in un
pareggio». Eppure a Gioiosa Marea, piccolo centro turistico del messinese, l’Inter club R. Scarpini ha iscritto d’imperio Sergio Mattarella fra i
propri soci con la tessera numero S0312651:
«Spero che il presidente della Repubblica non si
arrabbi per questo» ci ha detto quasi preoccupato il presidente del circolo, Francesco Marino.
ARBITRO A Mattarella infatti più che parteggiare piace arbitrare, come ha sottolineato nel discorso d’insediamento «sperando che i giocatori
aiutino». Anche da ragazzo faceva l’arbitro, ma
sui campi di calcio non sempre l’aiutavano: «Diciamo la verità – ci confida Luigi Musacchia,
presidente nazionale della Libertas di cui anche
Sergio Mattarella faceva parte in gioventù – i
compagni lo mettevano a fare l’arbitro perché
come giocatore non era un granché». Mentre il
ricordo di Giuseppe Navas (presidente della Libertas Colombo, proprio dove era socio Mattarella) rammenta «un ragazzo molto puntuale
agli allenamenti e anche discreto calciatore».
Vai a capire.
● Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella,
73 anni, con Pietro Grasso, 70, presidente del
Senato. Sotto la tessera Inter Club di Mattarella ANSA
TRIPLA Differente l’impatto col calcio del supertifoso Grasso, amico di Zamparini, che va spesso
allo stadio, o meglio andava prima dell’incarico
istituzionale. E in passato ha seguito i rosanero
persino in Europa, una volta a Maribor e una
volta a Praga, ex giocatore dilettante. «Ero un
mediano di quelli che non si stancano mai ed è
quello che ho sempre fatto nella mia vita» ha
dichiarato a la Repubblica qualche tempo addietro. Il ricordo più bello in rosanero per Grasso è
datato e coincide con un successo contro la Juve
di Sivori e Charles nel 1962. Contrariamente a
Mattarella oggi lui non si accontenta affatto di
un pareggio: il Palermo, all’opposto dell’Inter,
marcia come un treno e mai come stavolta sembra in grado di poter infrangere il tabù e battere
per la prima in campionato i nerazzurri a San
Siro. E’ avvantaggiato Mattarella a cui alla fine
può andar bene anche la tripla.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R I personaggi
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
13
Mihajlovic chiude
la vicenda Eto’o
«Ha chiesto scusa»
CENTROCAMPO NUOVO
1Muñoz subito titolare, il tecnico ci scherza su
«Ho provato io, ma non mi vedo tanto in forma»
subito, così da chiarire bene le cose. Io non porto rancore. Quando lui sarà in forma potrà garantirci il salto di qualità, e in questo modo non
credo di fargli un torto, ma semmai di dare un
segno di rispetto per i suoi compagni. Io gestisco il gruppo così. Da giocatore, mi piacevano
gli allenatori che si rivolgevano a me con onestà. Un tecnico deve essere bravo a tirar fuori il
massimo da tutti i singoli, ma le regole devono
essere uguali per tutti. Quando segnerà il primo
gol nella Sampdoria, sarò più felice io di lui».
Ecco perché, alla vigilia della sfida con un Sassuolo completamente spuntato, il tecnico della
Samp non fa troppi giri di parole per ritoccare il
proprio ritratto di allenatore poco incline, diciamo così, alla diplomazia.
Mateo Kovacic, 20 anni, e Marcelo Brozovic, 22. I due croati sono esplosi nella Dinamo Zagabria LIVERANI-ANSA
Ditta Kovacic-Brozovic
Mancini pensa in croato
1Il tecnico li lancia convinto: «Possono coesistere»
E aggiunge: «I tifosi si fidino di me e del progetto»
Matteo Brega
INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO)
U
n croato tira l’altro e Roberto Mancini pensa di
affidare al duo Marcelo&Mateo le chiavi della sua Inter. La riflessione non è improvvisata, ma masticata da tempo.
«Non credo che Brozovic e Kovacic avrebbero problemi a giocare insieme, si conoscono, parlano la stessa lingua». Non solo
con i piedi, ma anche con la lingua, dettaglio di non poco conto se pensiamo che Marcelo si
esprime per ora praticamente
solo nella lingua madre. La coesistenza è fattibile perché per
natura sembrano avere caratteristiche complementari. «Brozovic nasce come centrocampista, Kovacic come mezza punta
– spiega il Mancio -. Nel tempo
possono giocare insieme come
interni di centrocampo». Non
sono parole da spot post elezioni (ovvero, post mercato e rinnovo contrattuale di Mateo),
sono parole che supportano
un’idea provata in questi giorni
ad Appiano Gentile.
MARCELO&MATEO Brozovic e
Kovacic interni di un centrocampo a tre sorretto su Kuzmanovic. Una mediana slava in cui
non c’è un vero «mangiapalloni», ma giocatori di quantità a
qualità. «La loro coesistenza dipende anche da come sta la sta
squadra» – ha spiegato il tecnico. Flash dalla nazionale croata
come testimonianza: a Milano
contro l’Italia, Brozovic era titolare al fianco di Modric, sostituito proprio da Kovacic. Contro
l’Azerbaigian erano i due esterni di un centrocampo a 4 (titolari entrambi). E insieme han giocato anche una decina di minuti
a Sofia contro la Bulgaria nel
cuore del centrocampo croato.
DALL’ARGENTINA
Osvaldo, ormai un ex
Il Boca: «Martedì qui»
G
ià lo vedono con la maglia degli xeneisez: in Argentina stanno calcando
la mano e agitando le fanfare,
l’Inter ha parlato da due giorni
con il Boca juniors, il Southampton (proprietaria del cartellino) è d’accordo sul trasferimento e insomma alla fine i saluti dovrebbero essere ufficializzati entro poche ore: Pablo
Daniel Osvaldo - raccontano le
cronache argentine e i sussurri
milanesi - sta per diventare il
nuovo acquisto del Boca. Il vicepresidente del Boca Cesar
Martucci è ottimista: «Martedì
Osvaldo sarà qui. Stiamo trattando con l’Inter e aspettiamo
una risposta definitiva, però c’è
buona volontà da tutte le parti
e ci sono molte possibilità».
OPZIONE LIBERTADORES Il
contratto sarebbe di cinque mesi, e poi Daniel rientrerà al Southampton per fine prestito (anche se ci sarebbe un’opzione
Pablo Daniel Osvaldo, 29 anni LAPRESSE
per i due anni successivi legata
all’avanzamento in Libertadores). Sensibile sarà la riduzione
dell’ingaggio, ovvero non più i
2 milioni che percepiva in nerazzurro: da giorni l’entourage
di Osvaldo è in Argentina e sta
trattando i dettagli dell’operazione. Daniel, racconta il Clarin
(quotidiano versione on-line),
avrebbe nel contratto voli concordati verso l’Italia per vedere
la famiglia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
INCUDINE E FURBIZIA All’atto
pratico bisogna affrontare il Palermo stasera . «È la partita perfetta per metterci in difficoltà ha detto Mancini -. A volte si è
incudine, a volte martello. Noi
siamo una bella incudine ora,
dobbiamo essere bravi ad assorbire i colpi». Anche in campo,
magari con un po’ di furbizia.
«Nel miglioramento di una
squadra c’è anche questo: essere più furbi, capire certe situazioni. Callejon protestava sempre mercoledì. A me non piace
così, furbi sì però».
«FIDATEVI DI ME» Il progetto
va avanti: «Se fossimo così deboli da cambiarlo vorrebbe dire
che abbiamo sbagliato tutto e
tutti fin dall’inizio, fin da quando mi hanno chiamato». Allora
quindi avanti così: «I tifosi devono fidarsi di me, anche se ci
sta che siano abbattuti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mancini: chiesto
il rinvio a giudizio
per il crac Img
● Giusto un anno fa, il suo
nome compariva per la prima
volta tra gli indagati per il crac
della Img Costruzioni. Dodici
mesi dopo, Roberto Mancini
rischia ancora di dover
rispondere davanti a un giudice
dell’accusa di bancarotta
fraudolenta. Il pm romano
Stefano Fava, infatti, ha chiesto
il rinvio a giudizio per lui, il
costruttore (e patron della
Salernitana) Marco Mezzaroma,
suo amico di vecchia data, e
l’avvocato Stefano Gagliardi, l’ex
legale di Mancini che lo avrebbe
coinvolto in un investimento che
per la Procura, in realtà, è stata
una delle distrazioni
patrimoniali che hanno
depauperato per 1 milione e
900mila euro la Img
Costruzioni. Mancini sarebbe
uno dei beneficiari di quelle
condotte distrattive, compiute
attraverso l’emissione di fatture
per operazioni inesistenti in
favore di un’altra società
riconducibile ai tre indagati, la
Mastro Srl. Ora il Gup dovrà
pronunciarsi sulla richiesta di
rinvio a giudizio.
Samuel Eto’o, 33 anni, con Sinisa Mihajlovic, 45 PEGASO
PERCHÉ VEDERE
SAMPDORIA-SASSUOLO
Poteva essere la sfida dell’Italia futura: il
mercato (via Gabbiadini) e le squalifiche
(Zaza, Berardi, Sansone) lo hanno impedito.
Ma resta la saggezza di Miha e Di Francesco.
Ferraris, ore 15
Filippo Grimaldi
GENOVA
L
o stesso canovaccio ripetuto all’ossessione: Sinisa il duro, il cattivo, l’uomo
senza mezze misure. Tutto vero, tutto
innegabile, ma senza rinnegare l’aspetto più
importante del carattere di Mihajlovic: l’onestà intellettuale. La storiella — estremamente spiacevole — dell’insubordinazione di
Eto’o, maturata domenica scorsa e attuata
l’indomani mattina con il mancato rientro all’allenamento pomeridiano, ha rappresentato l’elemento-cardine degli ultimi giorni di
lavoro per i blucerchiati. «Per me il caso è
chiuso, spero che lui abbia capito. E, da una
parte, è meglio che il problema sia emerso
ARMONIA CERCASI Già, «perché non vorrei che
le mie decisioni sembrassero sempre delle punizioni. Io, invece, cerco rimedi». In effetti, di solito questa è l’opinione comune. Soprattutto stavolta, dopo che «la sconfitta di Torino ha generato un po’ di caos. Nella decisione di fare doppi
allenamenti (sino a mercoledì, n.d.r.), però,
c’era soprattutto la volontà di passare più tempo possibile insieme. E poi, se al lunedì si allena
la squadra, il discorso vale pure per me e per lo
staff. Io non resto a letto a dormire se gli altri
vanno in campo alle sette». Ed è la prima puntualizzazione. Ma l’analisi di Mihajlovic non si
ferma qui. «Volevo che i giocatori parlassero fra
di loro, che si ritrovasse quello spirito che si stava perdendo. Avrei potuto portare la squadra in
ritiro — racconta — ma non è mia intenzione
mostrare i muscoli, o far vedere che sono un duro. Non ho bisogno di pubblicità».
RINNOVAMENTO La sfida con il Sassuolo deve
essere l’occasione per rilanciarsi in campionato,
in attesa che tutti i nuovi siano a disposizione.
«Volevo Acquah e Muriel, che da martedì si aggregherà al gruppo, e sono arrivati. Certo, una
squadra di calcio vive di equilibri molto sottili,
ma sulla carta siamo più forti e più completi rispetto ad inizio mercato». Per ora è vietato
guardare troppo lontano: «Il nostro obiettivo
era quello di arrivare nella parte sinistra della
classifica. Se, fra dieci o quindici partite, dovessimo essere sempre lassù, faremo pensieri diversi. Oggi sarà subito titolare Munoz». E qui
Sinisa chiude con una battuta su se stesso: «Ho
provato io in settimana, ma non mi vedo in forma...».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OUT IL TRIDENTE TITOLARE
Il Sassuolo è orfano di 17 gol
Di Francesco cosa s’inventa?
Stefano Fogliani
SASSUOLO (MO)
N
Dall’alto Simone Zaza, 23 anni,
Nicola Sansone, 23,
e Domenico Berardi, 20 LAPRESSE
on c’è Berardi, 6 gol fin
qua, che la scorsa stagione segnò a Marassi, contro la Sampdoria, la sua prima
tripletta in A. E non ci sono Zaza
(8 gol) e Sansone (3), che insieme a Berardi hanno segnato 17
dei 27 gol stagionali del Sassuolo: sarà la gara di Marassi a dire
quanto vale il Sassuolo di Di
Francesco senza il suo tridente
meraviglia. I tre hanno scritto –
a livello di tabellino – il 3-1 con
cui il Sassuolo ha spazzato via
l’Inter una settimana fa, hanno
segnato 9 dei 10 gol del 2015
neroverde, ma oggi pagano dazio al giudice sportivo e lasciano il campo a una linea offensiva inedita. Formata da Floro
Flores, Floccari e con tutta probabilità dal neoacquisto Dejan
Lazarevic: in comune i tre – Lazarevic si è allenato la prima
volta con i compagni martedì –
hanno giusto trascorsi genoani
a fare della sfida di oggi un derby sui generis, ed è facile immaginare che Di Francesco abbia
avuto il suo impegno, nel corso
del mini ritiro di Carrara – il
Sassuolo ha preparato il match
in Toscana, sfuggendo alle nevi
che hanno imbiancato l’Emilia –
a trovare la quadra su un undici
che si annuncia non meno inedito del tridente-bis.
QUANTO VALE? Perché anche
Peluso e Missiroli non sono al
top, ma la curiosità è tutta nel
vedere quanto valgono i neroverdi senza i tre tenori: passassero anche questa prova, gli uomini di Di Francesco potrebbero dire (davvero) di aver fatto
qual salto di qualità altre volte
rimandato. Anche perché la
Samp, a Marassi, non scherza,
ma anche il Sassuolo, tridente o
no, si è abituato a sorprendere.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
14
Serie A R La rincorsa
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Il leone non ruggisce più
Inler-Napoli, titoli di coda
LA PROMESSA
1Dalla presentazione in maschera alle recenti panchine con Benitez
A gennaio era vicino al Galatasaray, a giugno sarà addio: senza rancori
PERCHÉ VEDERE
NAPOLI-UDINESE
Benitez vede il secondo
posto con la lente del bel
gioco. Ma occhio
all’Udinese, che fuori non
perde da due mesi. Non c’è
Di Natale, ma in trasferta
Thereau si traveste
da Totò.
San Paolo, ore 15
Mimmo Malfitano
INVIATO A CASTELVOTURNO
(CASERTA)
Q
uestione di feeling:
quello tra il Napoli e Gokhan Inler è svanito negli ultimi sei mesi. Qualcosa è cambiato nella considerazione di Rafa Benitez, il centrocampista svizzero non è più
al centro del progetto, così come lo era stato nella passata
stagione. Oggi è un giocatore
di scorta, retrocesso all’ultimo
posto nelle gerarchie del tecnico spagnolo. Qualche problema fisico, certo, ma alla base
della scelta c’è l’aspetto tattico
e l’arrivo di David Lopez.
POSSIBILE RIENTRO Intanto,
oggi potrebbe rientrare proprio contro l’Udinese, la sua ex
squadra, il club che l’ha ingaggiato e fatto maturare fino a
spalancargli le porte del Napoli
nell’estate 2011. Una nuova
opportunità che Benitez potrebbe concedergli dopo avergli preferito Jorginho nel turnover effettuato contro gli stessi bianconeri, negli ottavi di
coppa Italia. Quella sera, Inler
non era nemmeno in panchina. Oggi dovrebbe essere lui a
prendere il posto dell’influenzato David Lopez, essendo tra i
centrocampisti quello che ha
meno minuti giocati: in campionato, fin qui, ha messo in-
sieme 11 presenze e una rete.
SOLUZIONE TATTICA Sono
lontani i tempi della presentazione, dello show preparato da
Aurelio De Laurentiis per svelare il segreto di Pulcinella: tutto il mondo capì che dietro
quella maschera, raffigurante
un leone, c’era proprio lui, il
neo acquisto prelevato dall’Udinese. Che entusiasmo,
quel giorno. Da allora sono
cambiate molte cose. Oggi, Inler non è più un titolare, trascorre gran parte delle sue domeniche in panchina, godendo
ogni tanto di quei pochi minuti
che gli concede Benitez. D’altra parte, non potrebbe essere
diversamente, considerato il
gran rendimento della coppia
Gargano-David Lopez sulla
quale sta puntando l’allenatore
spagnolo. Più quantità che
qualità, per intenderci, e anche
più dinamismo per accelerare
la manovra, caratteristiche che
Inler non ha mai avuto. Di contro, però, è l’unico centrocampista che prova la conclusione:
in quattro anni di Napoli ha segnato 13 reti.
SUL MERCATO Sarebbe potuto
andare via, il centrocampista
della nazionale svizzera, qualche settimana fa. C’era il Galatasaray che l’avrebbe voluto. Il
Napoli sarebbe stato anche
d’accordo ad aprire la trattativa a patto, però, che l’avesse
potuto sostituire. Intrighi di
mercato, che non hanno portato a nulla e che hanno allungato soltanto di altri sei mesi la
sua permanenza a Napoli. A
giugno, infatti, le strade si divideranno, senza rimpianti. A
quel punto, Inler avrà compiuto 31 anni e, probabilmente, se
ne andrà in Turchia dove potrebbe decidere di restare fino
al termine della carriera.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Mark Hallberg, 19 anni, centrocampista svedese dell’Udinese AP
Hallberg, il futuro
passa dal S. Paolo
«Sto migliorando»
1Titolare in coppa
Italia, Strama oggi
ripropone lo
svedese che ama
Totti e Ibrahimovic
Francesco Velluzzi
I
Gokhan Inler, 30 anni, alla presentazione con il Napoli: era l’11 luglio 2011 ANSA
Benitez: «Siamo da 2° posto»
Strama: «Non abbiamo paura»
● NAPOLI L’Udinese è
arrivata ieri a Napoli in
serata. Stramaccioni deve
fare i conti con l’emergenza
(otto indisponibili, tra questi
gli squalificati Di Natale e
Kone): «Se vogliamo fare
risultato, dobbiamo lasciare
la paura nello spogliatoio —
ha detto il tecnico
bianconero — Il Napoli è la
squadra che ha fatto più
punti nel 2015 e quella che ha
segnato il maggior numero di
gol, ma contro le grandi
ultimamente abbiamo fatto
bene». Questo lo sa anche
Rafa Benitez, che medita di
fare turnover. In rampa di
lancio Maggio, Ghoulam e
Inler, verso la conferma invece
Higuain («Abbiamo perso troppi
punti all’inizio del campionato —
ha spiegato il Pipita su Rai 2 a
«Dribbling» — ma ora siamo in
crescita e dobbiamo provare
fino alla fine a centrare tutti gli
obiettivi possibili»). Il professor
Benitez é sulla stessa lunghezza
d’onda: «La competizione
interna ci sta facendo crescere
— ha detto Rafa a Kiss Kiss
Napoli, la radio ufficiale del club
- Ecco perché stavolta
potremmo cambiare. Il secondo
posto? Tutto è possibile. La
laurea, però, si prende solo alla
fine degli esami».
Gianluca Monti
© RIPRODUZIONE RISERVATA
l suo destino passa da
Napoli. Perché la prima
partita da titolare Mark
Hallberg, lo svedesino diciannovenne che l’Udinese
è andata a pescare a Kalmar
(dove la nostra Under 21
colse la qualificazione alla
fase finale dell’Europeo
2013) l’ha giocata, e bene,
al San Paolo in coppa Italia.
La prima da titolare in campiona la rigioca al San Paolo
(è entrato col cagliari per
pochi minuti e ha fatto bene
nei 25 minuti di Empoli dove l’Udinese ha vinto). In un
clima più infuocato rispetto
a quello trovato nella sfortunata notte di coppa. Ora il
Napoli va a caccia del secondo posto, l’Udinese, in
emergenza, lotta disperatamente, ma nel 2015 la squadra di Stramaccioni ha perso solo in casa con la Roma
e tra le polemiche per il golnon gol di Astori.
SCOMMESSA Strama, ormai si sa, con i giovani ama
lavorare e sa lavorare.
Quando ha visto Jaadi (clas-
se ‘96) e Hallberg (‘95) non ha
esitato a buttarli dentro. E’
questo lo spirito del suo progetto. Su Jaadi, bravissimo a
Napoli nell’assist per Thereau,
il club ha pensato in altro modo mandandolo a giocare con
continuità a Latina in B, Hallberg serve in mezzo, a centrocampo, viste anche le tante assenze. «Ha già fatto esperienza
giocando parecchio nella A
svedese (40 a Kalmar e il primo
gol il 15 luglio 2012, decisivo,
contro l’Elfsborg ndr ) e si è
sempre fatto trovare pronto. Si
sta ambientando e voglio tirarne fuori il meglio», ha detto il
tecnico ieri prima di imbarcarsi sul volo per Napoli.
LINGUA Hallberg sta facendo
progressi con l’italiano. E proprio la settimana scorsa ha fatto la prima intervista con Udinese Channel. «Quando il Kalmar mi ha detto che c’era l’Udinese ho sperato che tutto
andasse bene perché conoscevo la squadra, l’organizzazione
del club e la strategia di lanciare giovani talenti. Con gli allenamenti sono migliorato fisicamente e in personalità. Seguo sempre le indicazioni del
tecnico, in particolare quelle
sulla posizione in cui giocare.
Quella davanti alla difesa mi
piace». Fuori dal campo Hallberg ha legato con i più giovani.Gioca con la play e usa
Skype. E’ un fan di Totti. «Ma il
mio vero idolo è Ibrahimovic».
E ti pareva. E’ svedese, eh.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’INTERVISTA
Defrel: «Giocavo per strada, ora sogno il Psg»
1L’attaccante del Cesena, che oggi affronta l’Empoli, si racconta: «Io come Robben? Troppo per me, mi basta somigliare a Cuadrado»
PERCHÉ VEDERE
EMPOLI-CESENA
L’estetica dell’Empoli
contro la ragion pratica
del Cesena in risalita. La
salvezza ce la si può anche
giocare con filosofia.
Ma per chi perde rischia di
mettersi male.
Castellani, ore 15
Andrea Tosi
INVIATO A CESENA
A
ll’improvviso Gregoire
Defrel è diventato il giocatore del momento.
Tutti hanno ancora negli occhi
il gol che ha lanciato il Cesena
al successo con la Lazio, un sinistro sotto l’incrocio dei pali da
impazzire. Il suo cartellino è a
metà tra il club romagnolo e il
Parma, ma per giugno c’è già la
fila delle squadre che hanno
chiesto informazioni al d.t. cesenate Foschi, con Bologna e
Fiorentina in testa e due londinesi molto aggressive.
Defrel come è iniziata la sua carriera?
«Da bambino sulle strade di
Meudon, il paese a sud-ovest di
Parigi dove sono cresciuto, figlio unico, in una famiglia con
origini della Martinica da parte
di papà. Ho iniziato col calcio a
5, poi sono finito in una squadretta a Chatillon dove ho fatto
tutta la trafila giovanile. Non
provengo da una cantera importante, infatti qui in Italia ho
fatto tanta gavetta. Ho iniziato
dal basso e sono arrivato qui
quasi per caso».
Come è successo?
«Un giorno un procuratore ha
organizzato una partita tra giovani promettenti della periferia
di Parigi. Ho fatto bene e sono
stato segnalato al Parma. Arrivai nella Primavera».
L’approccio con l’Italia? Facile?
«Non direi. Era la prima volta
che uscivo di casa, tutto era
nuovo e diverso. E poi la prima
esperienza a Foggia, in LegaPro, non è finita bene col club
sull’orlo del fallimento. Ho pen-
to problemi fisici ma mi sono riscattato col gol della promozione nel playoff di Latina».
Indossa sempre il numero 92
che non è il suo anno di nascita
(è del 1991). Per quale motivo?
«E’ il numero dell’arrondissement di Boulogne-Billancourt
dove sono nato. Altri francesi in
Italia fanno così: Menez, Thereau, Drame. E’ come se giocassimo con una targa per spiegare
da dove veniamo».
Gregoire Defrel, 23 anni, attaccante del Cesena dal 2012 LAPRESSE
sato di tornare in Francia. Poi è
arrivato il Cesena. Dentro lo
scambio che ha portato Parolo a
Parma. E’ nata un’altra storia».
Con alti e bassi?
«Sì. Al primo anno in B ho giocato anche fuori ruolo, poi Bisoli mi ha riportato nella mia posizione naturale di attaccante
esterno. L’anno passato ho avu-
DOPO FOGGIA
VOLEVO TORNARE
IN FRANCIA.
A CESENA E’ INIZIATA
UN’ALTRA STORIA
GREGOIRE DEFREL
ATTACCANTE CESENA
In Francia aveva dei modelli?
«Il mio eroe francese è Zidane.
Faccio il tifo per il Psg da sempre. Sarebbe un sogno giocare
al fianco di Ibra e Cavani».
Prima di oggi, lei non era considerato un attaccante prolifico.
Quattro gol al Foggia e sette al
Cesena in due tornei di B. Adesso è a 5, ha deciso di svoltare?
«Ho deciso di seguire i consigli
di chi conosce le mie qualità,
soprattutto il mio procuratore
Giampiero Pocetta e cioè tirare
più spesso in porta. Io preferisco giocare la palla e lavorare
per i compagni. Troppo altruista? Forse, ma ora voglio essere
più concreto e decisivo visto che
ho un buon tiro».
Il suo allenatore Di Carlo la definisce un mix tra Cuadrado e
Robben. Tanta roba, non crede?
«E’ un bel complimento, lo ringrazio. Ma forse solo con Cuadrado oggi esiste un paragone,
invece Robben è troppo per me.
Sono ancora un giocatore in
evoluzione».
Il Cesena viene da due vittorie di
fila dopo 18 partite di digiuno.
Cosa è cambiato?
«La vittoria di Parma ha riacceso l’entusiasmo. Credo nella
salvezza perché dietro abbiamo
un ambiente caldo che ci spinge. Tifosi fantastici».
Tutti dicono che sarà un pezzo
forte del mercato estivo. Lei come vede il suo futuro?
«Oggi penso solo al Cesena in A.
Spero di migliorare ancora tanto e sogno un gol alla Juve che
arriva qui il 15 febbraio».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R Gli anticipi della 22a giornata
Il Torino fa storia
Il Verona s’inchina
1Dopo 37 anni i granata mettono in fila 4 vittorie
in un campionato. Veneti bene soltanto nel finale
VERONA
1
TORINO
3
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Martinez (T) al 32’ p.t.;
Quagliarella (T) su rigore al 5’, Toni
(V) al 38’, El Kaddouri (T) al 47’ s.t.
VERONA (3-5-2)
Benussi; Moras, Marquez, Marques;
Pisano (dal 26’ s.t. Gomez), Greco,
Tachtsidis, Hallfredsson (dal 26’ s.t.
Christodoulopoulos), Agostini; Toni,
Saviola (dal 35’ s.t. Fernardinho).
PANCHINA Rafael, Gollini,
Sorensen, Brivio, Martic, Valoti,
Ionita, Campanharo, Nico Lopez
ALLENATORE Mandorlini.
BARICENTRO Molto alto 58,3 m.
CAMBI DI SISTEMA dal 26’ s.t.
3-4-3
AMMONITI Marques per gioco
scorretto.
TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik,
Moretti; Peres, Benassi (dal 27’ s.t.
Gonzalez), Vives, Farnerud (dal 14’
s.t. El Kaddouri), Molinaro; Martinez,
Quagliarella (dal 27’ s.t. Amauri).
PANCHINA Ichazo, Castellazzi,
Maksimovic, Darmian, Masiello,
Jansson, Silva.
ALLENATORE Ventura
BARICENTRO Molto basso 43 m.
CAMBI DI SISTEMA nessuno
AMMONITI Glik e Bovo per gioco
scorretto, Padelli per comp. non reg.
ARBITRO Fabbri di Ravenna
NOTE paganti 2.931, incasso 34.895,
abb. 14.107, quota 208.204 euro.
Tiri dentro 5 (1 palo)-5. Tiri fuori 6-7.
In fuorigioco 3-1. Angoli 8-4.
Recuperi: p.t. 1’ s.t. 4’
Josef Martinez, 21 anni, attaccante colombiano, segna l’1-0 Toro LAPRESSE
Guglielmo Longhi
INVIATO A VERONA
E
ra il 19 marzo 1978, l’Italia viveva momenti di angoscia per il rapimento di
Moro, il Toro vinceva la quarta
gara di fila (3-1 al Napoli). Sono passati 37 anni, è finita la
prima repubblica, l’Italia vive
altre paure e il Toro si ripete.
Passa a Verona, come consolidata abitudine (succede dal
1987), centra il poker e continua la serie positiva: 19 punti
in 9 partite, una media sontuosa, da parte sinistra della classifica e magari qualcosa di più
ambizioso. L’Hellas non è bravo
come il suo avvocato che ha
scongiurato il rischio di giocare
IL PERSONAGGIO
VERONA
Q
uel che non è in discussione è il suo ruolo di
portafortuna. Con Josef
Martinez in campo, il
Torino non ha mai perso. E a
Verona è lui a trascinare alla
vittoria, la quarta di fila, i granata. Un gol, quello che sblocca la partita, e un rigore conquistato per mettere l’ipoteca
sui tre punti: questo il personalissimo cartellino della punta
venezuelana.
PROGRESSI «Siamo tutti molto
contenti. Venivamo da un
grande successo, quello di domenica scorsa con la Sampdoria e ci siamo ripetuti alla fine
di una partita difficile», dice
Martinez. «Il Verona ha giocato
una gara di carattere, negli ultimi minuti ci ha messo parecchio sotto pressione. Abbiamo
contenuto e siamo stati bravi a
risolverla con il 3-1». Per Martinez arriva l’elogio del tecnico
granata Giampiero Ventura:
«Può crescere ancora, ha notevoli margini di miglioramento.
Allo stesso modo, tutti noi possiamo fare di più. Potevamo
chiudere la partita prima e
l’abbiamo rimessa in discussione. Ma non si vincono quattro
partite consecutive per caso».
SBAGLI Sul fronte dell’Hellas,
il commento del tecnico Andrea Mandorlini: «Commettiamo troppi errori, e dobbiamo
smettere di farne. Contro il Torino abbiamo reagito, ma non
è stato sufficiente per fare punti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LA MOVIOLA
di R.C.
ERANO DUE I RIGORI PRO TORO
Partita non difficile da
arbitrare per Fabbri, anche se
un po’ fallosa all’inizio. Sul
piano dei comportamenti
scorretti, da segnalare che
Martinez ha rischiato un giallo
per simulazione su presunto
fallo di Marquez. Nonostante
CHE NUMERI Ventura gonfia il
petto e fa finta di non guardare
numeri tanto importanti, ricorda di aver lasciato Darmian in
panchina per fargli tirare il fiato. Poi, con lessico vagamente
renziano, dice che «in due mesi
abbiamo capito la differenza
tra volere e sperare». Tradotto:
ora la squadra sa dove può arrivare, prima ne aveva un’idea
TORNEO DI VIAREGGIO
Martinez fa rima
con nuovi successi
«E può crescere»
Matteo Fontana
senza curva e cade nel solito difetto: la mancanza di continuità. Batte l’Atalanta, cade a Palermo, s’inchioda davanti alla
squadra forse più in forma. La
classifica non è terribile, ma la
posizione resta border line: ci
vuole così poco a farsi trascinare in basso quando gioco e autostima latitano.
l’apparente semplicità della
partita l’arbitro ha fatto un
errore: oltre al rigore fischiato
per il Toro ce n’era un altro,
per fallo di Rafa Marquez su
Quagliarella, che Fabbri invece
non ha concesso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Fiorentina ok
Agli ottavi
tre straniere
● Ieri ultima giornata della fase
a gironi. Ecco i risultati.
GIRONE 4: FiorentinaCremonese 4-0 (2 Bandinelli,
Gondo, Bangu su rigore);
Nordsjaelland-Cesena 1-2 (Keler;
Raffini 2).
Qualificate Fiorentina e Cesena
GIRONE 5: Inter-Pro Duta 2-0
(Dimarco su rigore, Palazzi);
Genk-Parma 2-1 (Verbist su
rigore, Kaba; Mitta). Qualificate
Inter e Genk;
GIRONE 6: Roma-Pescara 0-1
(Paolucci su rigore), BelgranoBologna 1-1 (Fernandez, Golia).
Qualificate Pescara e Roma.
GIRONE 7: Genoa-Livorno 2-0
(Panico, Ponti); Benevento-Spezia
0-6 (Rampioni, Nura, Paccagnini
2, Miocchi, Bastoni).
Qualificate Spezia e Genoa.
GIRONE 8: TorinoRappresentativa Serie D 1-1
(Mantovani; Farinazzo);
Santos Laguna-Empoli 5-2
(Quintanilla 2, Cisneros 2,
Romero; Leone, Pii)
Qualificate Torino e
Rappresentativa Serie D
Il programma degli Ottavi
(martedì 10 febbraio):
GRUPPO A
Palermo-Roma (Paganico, ore
15), Torino-Atalanta (San Giuliano
Terme, ore 17.30; diretta Rai
Sport 1); Inter-Rappresentativa
Serie D (Viareggio, ore 15;
diretta Rai Sport 1), PescaraGenk (Quarrata, ore 15).
GRUPPO B
Spezia-Cesena (La Spezia, Stadio
Ferdeghini, ore 15),
Fiorentina-Psv Eindhoven
(Altopascio, ore 15);
Verona-Genoa (Seravezza, ore
15), Bruges-Napoli
(Monterotondo, ore 15).
15
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
più o meno formata. Difesa
blindata, possesso palla mirato
nella propria metà campo, regia illuminata (Vives non ha
fatto rimpiangere Gazzi) e contropiede affidato a una coppia
ben assortita: Martinez, il portafortuna, a fare i movimenti
della brava seconda punta
(sponde, finte, scatti in profondità), Quagliarella, mai così
produttivo, a sfruttare un lavoro prezioso. Risultato: il Toro
non ha creato molto, ma ha rischiato pochissimo. Ha aspettato che il Verona si sfogasse, le
rare volte in cui è avvenuto,
soffrendo nel finale dopo il gol
di Toni e prima dello straordinario coast to coast che ha trascinato El Kaddouri a un gol da
favola. Prima la sensazione era
che la partita fosse sempre nelle solide mani granate, chiusa
dal rigore di Quagliarella a inizio ripresa.
POCO DA SALVARE Mandorlini
ha mantenuto il modulo sostituendo gli esterni (il debuttante Pisano e Agostini per Martic
e Brivo), senza aver particolari
vantaggi. La manovra è stata
lenta, nonostante gli sforzi di
Tachtsidis e le sportellate di Toni. Sono stati in molti a sbagliare, a cominciare da Rafa Marquez, autore di uno scoraggiante liscio nell’azione dell’1-0,
per continuare con un irriconoscibile Hallfredsson e chiudere
con l’impalpabile Saviola, troppo leggero e lontano da un centravanti che ha vinto il Mondiale 9 anni fa. Mandorlini ha provato a dare una scossa con i
cambi, scegliendo la soluzione
più offensiva. «Nel finale speravo di pareggiare», ha detto pensando ai pochi minuti da salvare. Ma le cose sono cambiate,
c’era una volta una squadra che
raddrizzava tante gare a pochi
secondi dalla fine. Quella che
lottava per l’Europa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PAGELLE di G.LO.
SAVIOLA LASCIA TONI TROPPO ISOLATO
QUAGLIARELLA E’ IN UN MOMENTO MAGICO
VERONA
5
TORINO
7
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
TONI
MARTINEZ
6,5
7,5
Il vecchio Luca è l’ultimo ad
arrendersi. Segna per riaprire le
speranze, ci prova anche di testa.
Il gol è un premio al grande
sgobbone.
Il gol, il rigore procurato. Attento,
vivace, il venezuelano è un pericolo
costante. C’è di più, perché con lui il
Toro non perde mai: e ora chi lo
toglie?
BENUSSI 6 Incolpevole sui tre gol,
ne rischia un paio d’altri in
contropiede.
MORAS 5,5 In difficoltà davanti a
Martinez che non gli dà punti di
riferimento.
RAFA MARQUEZ 5 Ahi, El Capitan
ha tradito. Quattro Mondiali sulle
spalle non servono a evitare brutte
figure come nell’azione dell’1-0.
MARQUES 5 Le cose non vanno
bene neppure per il quasi omonimo
brasiliano.
PISANO 5,5 Nel primo tempo gioca
molto alto: un paio di cross e poco
altro.
GOMEZ 5,5 Entra nel momento
peggiore: un po’ trequartista, un po’
esterno del tridente.
GRECO 5,5 Deludente pure lui.
Mezz’ala poco creativa, lascia a
Pisano il compito di spingere.
TACHTSIDIS 6,5 Il più lucido del
centrocampo: duella alla pari con
Vives.
HALLFREDSSON 5 La copia sbiadita
di se stesso. Mai uno spunto decente.
CHRISTODOULOPOULOS 5,5 Come
Gomez: fatica a entrare in partita.
AGOSTINI 5 Schierato a sorpresa al
posto di Brivio. Non lascia il segno.
SAVIOLA 5 Lascia Toni troppo solo,
non lo cerca, galleggia lontano dal
gioco (Fernardinho s.v.)
ALL. MANDORLINI 5 Brutto stop,
troppi errori e poco carattere.
PADELLI 6 Regala qualche brivido
con un paio di scambi in orizzontale
con Bovo.
BOVO 6 Preferito a Maksimovic
(febbre), si alterna a Moretti su Toni.
GLIK 6,5 Festeggia la 100a in A con
la consueta sicurezza.
MORETTI 6,5 Impeccabile in
copertura e da una sua fuga nasce
l’azione del rigore.
PERES 6 Meno brillante del solito,
qualche idee ma niente di che.
BENASSI 6 Si fa notare per un tiro
svirgolato che rovina un contropiede
GONZALEZ 6 In cerca di rivincita
dopo la Lazio: primi minuti da
granata.
VIVES 6,5 In campo dopo un mese,
prende il posto di Gazzi e non fa
danni. Anzi.
FARNERUD 6,5 Comincia con un
paio di errori, poi si riscatta.
EL KADDOURI 7 Gol strepitoso,
come Bruno Peres nel derby. Uomo
in più a partita in corso.
MOLINARO 6 Preferito a Darmian,
bisognoso di riposo. Presidia la
fascia.
QUAGLIARELLA 7 Continua il
momento magico: 4 gol in due
partite, 9 in totale.
AMAURI 6 Gioca poco più di un
quarto d’ora: con questo Martinez
quanto spazio riuscirà a trovare?
ALL. VENTURA 7 Insiste con il 3-5-2
e viene premiato
FABBRI Vede giusto sul rigore fischiato, non sull’altro che
viene reclamato giustamente. Gestione corretta dei
cartellini.
FAVERANI 6 - RANGHETTI 6; PERUZZO 6 - AURELIANO 6
5,5
16
Serie A R
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Parma a Manenti. Furia Donadoni
1Il nuovo patron incontra la squadra e cerca 15 milioni. Il tecnico: «Basta prese in giro»
Andrea Schianchi
TROPPA NEVE
COL CHIEVO
MERCOLEDÌ
INVIATO A PARMA
I
l nuovo padrone del Parma
si chiama Giampietro Manenti. Quaranticinque anni, amministratore delegato
della Mapi Group, società di
servizi con sede legale in Slovenia e che ruota nell’orbita
del colosso russo Gazprom,
l’imprenditore lombardo si è
presentato ieri pomeriggio a
Collecchio e ha parlato con la
squadra e con l’allenatore Roberto Donadoni. Domani dovrebbero essere ultimate le nomine dei consiglieri di amministrazione della nuova società e
tra una settimana devono essere saldati gli stipendi dei tesserati e i pagamenti di Iva e Irpef.
Servono, più o meno, 15 milioni. Assieme a Manenti, a Collecchio c’erano il direttore generale Pietro Leonardi e Fiorenzo Alborghetti, referente
del gruppo Manenti.
FATTI E PAROLE E’ una corsa
contro il tempo, perché le scadenze sono imminenti e, se
non verranno saldati i debiti, i
giocatori e lo staff tecnico sono
pronti a far partire le azioni di
messa in mora della società.
Donadoni non ha girato attorno all’argomento e lo ha affrontato di petto: «Tra tutto
quello che è successo in questo
periodo, fra falsi acquirenti o
presunti tali, e l’attualità, ce n’è
veramente abbastanza. E’
giunta l’ora di dire basta alla
● A causa della fittissima
nevicata che ha coperto
la città di Parma (foto
ANSA) e buona parte
dell’Emilia, Parma-Chievo
- inizialmente prevista per
oggi pomeriggio alle 15 verrà recuperata
mercoledì 11 febbraio alle
18. La decisione è arrivata
ieri in tarda mattinata,
per motivi di sicurezza
legati alla gestione
dell’afflusso di pubblico
allo stadio Tardini.
Sopra, Giampietro Manenti,
45 anni, a.d. della Mapi Group e
nuovo padrone del Parma.
A destra, Roberto Donadoni,
51 anni, allenatore del Parma
dal 2012: lo scorso anno ha
centrato il 6° posto INSIDE
presa in giro. Mi auguro che
chi, adesso, dice che è subentrato abbia veramente le intenzioni corrette e oneste di fare le
cose. Come diceva un mio vecchio maestro, “abbiamo rimasto” una settimana di tempo
per arrivare al 15 febbraio. Se
si vuole salvare questa società,
credo che da lunedì non siano
più possibili posticipi,». Durante la riunione tra la squadra e i
nuovi acquirenti non sono
mancate le domande. I giocatori hanno chiesto conto a Manenti di alcuni affari non andati in porto in passato, ad esempio la mancata acquisizione
delle Cartiere Paolo Pigna o
quella del Brescia di Corioni.
Manenti e Alborghetti hanno
spiegato le loro ragioni e, secondo quanto riferito da chi
era presente, sono stati abbastanza convincenti. La speranza c’è, ma non l’illusione. Adesso servono i fatti, mica le parole. A Parma nessuno nasconde
le perplessità, molti continuano a nutrire parecchi dubbi
sull’operazione, anche perché
nell’ultimo periodo il caos è
stato totale. E’ sufficiente ricordare le parole dell’ex presidente Tommaso Ghirardi che,
dopo aver venduto la società a
Rezart Taçi al termine di un tira-e-molla durato due mesi e
più (ovviamente ricchi di incomprensioni e di polemiche),
aveva dichiarato: «L’imprenditore albanese è una buona persona e perbene. Il Parma è finito in buone mani e i parmigiani
dovranno ringraziarmi anche
per questa cessione». In aggiunta, Ghirardi aveva criticato pesantemente i parmigiani:
«Un filone medio-borghese
della città di Parma era invidioso e non digeriva che un ragazzo giovane come me, venuto da fuori, senza l’appoggio di
colossi alle spalle come Fiat o
Mediaset, potesse arrivare a
queste categorie e a questi livelli». Considerazioni che i tifosi non hanno gradito, perché
si sono sentiti abbandonati nel
momento più difficile. Cioè
AL FRANCHI
Avanti (non) c’è posto
Fiorentina, che folla
in mezzo all’area
1Poche settimane fa Montella era senza attaccanti, adesso ha
FORTISSIMAMENTE MARIO Si
riparte da Gomez, mai così prolifico come nelle ultime settimane. L’Atalanta, che oggi arriverà al Franchi, riporta alla
mente del tedesco sapori di
ogni gusto. L’amaro della terza
di campionato. Quando a Bergamo (il 21 settembre scorso) si
infortunò nel finale di gara fermandosi per due mesi e saltando 8 gare di A. Ed il dolce di una
ventina di giorni fa (21 gennaio): momento in cui, proprio
contro l’Atalanta, si è ripreso
tutto. Doppietta «scacciacrisi»
decisiva per il passaggio del turno in Coppa Italia. Da allora 5
gol in 3 partite. Spiega Montella: «Mario è sempre più convinto, i gol lo aiutano: prima prendeva il palo o sbagliava, adesso
no. Ed anche la fortuna è girata.
I gol contro la Roma sono stati
bellissimi per come vedo io il
ruolo del centravanti. Sono stati dei gol “alla Mario Gomez”».
il problema inverso. Gomez non si tocca, Diamanti ancora titolare
PERCHÉ VEDERE
FIORENTINA
ATALANTA
Cinque k.o. nelle ultime
cinque e mai un gol nelle
ultime quattro: l’Atalanta a
Firenze non va volentieri.
Ma stavolta si porta Pinilla,
4 gol in 4 gare ai viola.
Franchi, ore 12.30
Giovanni Sardelli
FIRENZE
re centravanti, altrettante
seconde punte, due talenti offensivi che presto usciranno dai box e un altro paio di
opzioni ai margini, ma utilizzabili. Il reparto d’attacco della
Fiorentina è più affollato dell’Ikea la domenica pomeriggio.
Tanta roba, pensa Montella,
considerata la penuria di bomber degli ultimi anni. Gomez,
Babacar e Gilardino battagliano per un posto, l’altro disponibile vede il duello fra Diamanti
e Salah. Mica male, considerando che tra un mese e mezzo anche Giuseppe Rossi e Bernardeschi chiederanno il giusto spazio. Joaquin per giocare si è
adattato (benissimo) a fare il
COSE ASSURDE Donadoni, che
il posto di comando non lo lascia nonostante abbia già avuto molte possibilità per farlo,
prosegue nell’affondo: «Siamo
stufi di perdere credibilità e vogliamo solo dei fatti concreti.
C’è stato il periodo di Taci, che
poi si è concluso con un nulla
di fatto, ma io non capisco,
onestamente, che senso abbia,
da parte di chiunque, acquisire
una società che ha chiaramente delle difficoltà e poi strada
facendo accorgersi che le cose
sono diverse. Mi sembra veramente una cosa assurda. Quindi non vogliamo più avere a
che fare con persone che cercano solo attenzione o visibilità.
Questa città e questa gente
hanno bisogno di altro. E noi,
che siamo attori protagonisti
siamo veramente esausti e non
vogliamo più sottostare a una
simile situazione. Ce l’ho con
tutti quelli che hanno portato il
Parma in questa situazione, e
siete liberi di interpretare come volete i miei riferimenti.
Leonardi? Indubbiamente, come tutti, ha le sue responsabilità, ma gli va anche riconosciuto che è l’unico che ci sta mettendo del suo per cercare di tirarci fuori da questa situazione
e che si sta sbattendo per fare
qualcosa e questo gli va riconosciuto. Altri non ne vedo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOPO LA SQUALIFICA
tornante. Ci sarebbe anche Ilicic da rilanciare, ma le priorità
sono altre. Per Montella una
manna. «Davanti siamo in molti
— spiega l’Aeroplanino — ed è
giusto così, considerato che vogliamo onorare tre competizioni. Speriamo di andare avanti
ovunque, altrimenti la gestione
di tanti calciatori può essere più
complicata (ride, ndr.)».
T
proprio quando la barca stava
affondando e a bordo non
c’erano nemmeno le scialuppe
di salvataggio...
Mario Gomez, 29 anni, è arrivato nel 2013 dal Bayern Monaco GETTY IMAGES
ABBONDANZA IN CASA VIOLA
GILARDINO
IL RITORNO
Alberto
Gilardino,
32 anni, nato a
Biella. Un ritorno
alla Fiorentina:
ci aveva giocato
dal 2008 al 2012
PEGASO
DIAMANTI
L’ESTRO
Alessandro
Diamanti, detto
Alino, 31 anni,
toscano.
Fantasista
mancino, libero
di svariare
LAPRESSE
BABACAR
LA POTENZA
Babacar, 21 anni,
senegalese.
Prima punta
potente, può
giocare anche
da attaccante
esterno
LAPRESSE
SALAH
IL FANTASIOSO
Mohamed Salah,
22 anni, egiziano
in prestito dal
Chelsea. Esterno
sinistro, può
giocare anche
sulla destra
LAPRESSE
ALINO SI’, DIEGO ANCHE Alle
spalle del tedesco ancora Diamanti, alla terza di fila da titolare. La prima però al Franchi davanti al suo nuovo pubblico.
Mohamed Salah andrà in panchina. «Fisicamente sta benissimo» chiosa Montella. Affollata
anche la Tribuna d’Onore. Oltre
al patron Andrea Della Valle, a
Firenze da ieri, è atteso anche il
fratello Diego. Un saluto alla
squadra prima di assistere alla
partita.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Parabola Masiello
Dalle scommesse
al posto da titolare
1Il difensore
dell’Atalanta,
rientrato il 27
gennaio, si gioca una
maglia con Bellini
Andrea Masiello, 29 LAPRESSE
Matteo Spini
BERGAMO
E
se fosse arrivato il giorno di Masiello? L’Atalanta a Firenze porta
una serie di interrogativi declinabili in ballottaggi: il più
intrigante nel ruolo di terzino destro, perché potrebbe
essere la volta del ritorno in
campo del difensore toscano. Alla vigilia, la possibilità
c’è: Biava dovrebbe dare forfait, Benalouane tornerà al
centro, Emanuelson non ha
ancora i 90’ nelle gambe,
dunque Zappacosta giocherà avanzato. Restano in due
per una maglia. Bellini, che nel
2015 — squalifica a parte — è
sempre stato titolare (e che, comunque, potrebbe anche giocare a sinistra, al posto di Del
Grosso) e Andrea Masiello.
RINCORSA VELOCE E pensare
che fino a 40 giorni fa nessuno
sapeva quale sarebbe stato il
destino di Masiello, prima che
l’Atalanta lo reintegrasse: è subito sembrato pronto e Colantuono e Marino hanno più volte
sottolineato le sue condizioni
fisiche ottimali. D’altronde, il
giocatore ha continuato ad allenarsi nei tre anni di inattività,
che hanno portato a 1.120 i
suoi giorni senza presenze: il
27 gennaio la squalifica per il
calcioscommesse è terminata e
contro il Cagliari, Masiello è
andato in panchina (reazioni
opposte dai tifosi, tra applausi
e insulti).
AMARCORD E la sua storia guadagnerebbe un capitolo speciale se il giorno del suo ritorno
fosse in Fiorentina-Atalanta:
perché al Franchi è arrivato il
suo unico gol nerazzurro, nel
2-2 del 17 dicembre 2011, terzultima presenza prima dello
stop (l’ultima fu il 15 gennaio
2012 in casa della Lazio). Da
quella volta l’Atalanta non ha
più fatto punti in casa viola e,
addirittura, dopo il match di ritorno di quell’anno (vinto 2-0),
sono arrivate sei sconfitte su sei
tra Bergamo e Firenze (compreso il recente 3-1 in coppa).
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Serie A R La guida
FARI PUNTATI SU...
22a
Inter e Palermo a viso aperto
Rosanero con il tabù San Siro
CLASSIFICA
JUVENTUS
ROMA
NAPOLI
LAZIO
SAMPDORIA
FIORENTINA
TORINO
PALERMO
GENOA
MILAN
SASSUOLO
UDINESE
INTER
VERONA
ATALANTA
EMPOLI
CAGLIARI
CHIEVO
CESENA
PARMA (-1)
PT
53
43
39
34
34
32
31
30
29
29
28
28
26
24
23
20
19
18
15
9
21. SANTON
1. HANDANOVIC
10 . KOVACIC
23. RANOCCHIA
RETI
G
V
N
P
F
S
22
21
21
21
21
21
22
21
21
22
21
21
21
22
21
21
21
21
21
21
16
12
11
10
8
8
8
7
7
7
6
7
6
6
5
3
4
4
3
3
5
7
6
4
10
8
7
9
8
8
10
7
8
6
8
11
7
6
6
1
1
2
4
7
3
5
7
5
6
7
5
7
7
10
8
7
10
11
12
17
47
34
38
37
27
29
25
34
29
32
27
25
30
24
17
19
28
15
21
20
10
16
26
25
23
20
23
33
26
29
29
27
29
37
26
26
40
26
41
46
* 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE
CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS
EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI
MARCATORI
14 RETI Tevez (2, Juventus).
12 RETI Menez (6, Milan);
Higuain (2, Napoli).
11 RETI Icardi (2, Inter);
Dybala (2, Palermo).
9 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella
(2, Torino); Di Natale (Udinese).
8 RETI Gabbiadini (Napoli;
7 nella Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo).
7 RETI Matri (Genoa); Djordjevic
e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma);
Thereau (Udinese); Toni (2, Verona).
6 RETI Pogba e Vidal (2, Juventus);
Honda (Milan); Vazquez (Palermo);
Eder (1, Sampdoria);
Berardi (3, Sassuolo).
5 RETI Defrel (Cesena); Babacar
(Fiorentina); Iago Falque’ (1, Genoa);
Osvaldo (Inter); Morata (Juventus);
Felipe Anderson, Klose e Parolo
(Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma);
Belotti (1, Palermo);
Cassano (1, Parma); Glik (Torino).
MAGIC+3
CASO PARMA-CHIEVO
91. SHAQIRI
27. RIGONI
19. TERZI
28. JAJALO
27
6
53
10
Ultima vittoria:
I rosanero non hanno mai vinto
a San Siro contro l’Inter
MIGLIORI MARCATORI
8 gol
Inter
108
Palermo
12. GONZALEZ
70. SORRENTINO
Ultimo pareggio: 01/02/2012, 4-4
Dell’Inter contro il Palermo
Istvan Nyers e Diego Milito
RETI FATTE
8. BARRETO
Ultima vittoria: 02/12/2012, 1-0
Del Palermo contro l’Inter
Fabrizio Miccoli
8 gol
53
7. LAZAAR
INTER
4-3-3
PALERMO
3-5-2
33. DAPRELÀ
PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni,
14 Campagnaro, 22 Dodò, 13 Guarin, 18 Medel,
20 Obi, 88 Hernanes, 11 Podolski, 28 Puscas,
97 Bonazzoli
ALLENATORE Mancini.
BALLOTTAGGI Shaqiri-Puscas 55-45%; Palacio-Podolski
55-45%; Nagatomo-Dodò 55-45%.
SQUALIFICATO Donkor (1).
DIFFIDATI Dodò, Icardi.
INDISPONIBILI D’Ambrosio (10 giorni), Andreolli (10), Vidic (7).
ALTRI Osvaldo.
PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 5 Milanovic,
22 Ortiz, 13 Emerson, 3 Rispoli, 21 Quaison,
15 Bolzoni, 18 Chochev, 14 Della Rocca,
10 Joao Silva, 99 Belotti.
ALLENATORE Iachini.
BALLOTTAGGI Jajalo-Bolzoni 60-40%
SQUALIFICATI Andelkovic (1).
DIFFIDATI Gonzalez.
INDISPONIBILI Maresca (da valutare),
Vitiello (14 giorni).
ALTRI Fulignati, Makienok, Bentivegna.
FIORENTINA
(3-5-1-1)
CAGLIARI
(4-3-2-1)
EMPOLI
(4-3-1-2)
NAPOLI
(4-2-3-1)
SAMPDORIA
ATALANTA
(4-4-1-1)
ROMA
(4-3-1-2)
CESENA
(4-3-1-2)
UDINESE
(3-5-1-1)
SASSUOLO
OGGI ore 12.30 ARBITRO TOMMASI (AND. 1-0)
OGGI ore 15 ARBITRO TAGLIAVENTO (0-2)
12
TATARUSANU
15
SAVIC
44
BRKIC
40
TOMOVIC
19
BASANTA
17
5
23
JOAQUIN 14
BADELJ
20 PASQUAL
MATI FERNANDEZ 20 BORJA VALERO
2
GONZALEZ
15
ROSSETTINI
16
DESSENA
20
EKDAL
18 DIAMANTI
33
CAPUANO
5
CONTI
DENIS 19
8
LJAJIC
17
21
11
22
CARMONA
CIGARINI
MORALEZ
ZAPPACOSTA
29
2
3
13
BENALOUANE STENDARDO
DEL GROSSO
A. MASIELLO
57
SPORTIELLO
PANCHINA 31 Rosati, 1 Neto, 4 Richards,
28 Alonso, 7 Pizarro, 16 Kurtic, 38 Rosi,
10 Aquilani, 72 Ilicic, 74 Salah, 9 Gilardino,
30 Babacar. ALLENATORE Montella.
BALLOTTAGGI Badelj-Pizarro 51%-49%.
SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alonso,
Aquilani, Tomovic. INDISPONIBILI Rossi (40
giorni), Bernardeschi (30), Lupatelli (20),
Octavio (20), Vargas (7), G. Rodriguez (3).
ALTRI El Hamdaoui, Lazzari, Lezzerini, Bagadur.
PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 6 Bellini,
20 Biava, 28 Emanuelson, 8 Migliaccio,
16 Baselli, 95 Grassi, 7 D’Alessandro,
99 Boakye, 51 Pinilla, 9 Bianchi. ALL.
Colantuono. BALLOTTAGGI A. Masiello-Bellini
55-45%, Gomez-Pinilla 70-30%, Cigarini-Baselli
70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI
Boakye, Migliaccio, Carmona, Stendardo, Denis,
Pinilla. INDISPONIBILI Estigarribia (90 giorni),
Raimondi (90), Cherubin (20), Dramè (7).
ALTRI Frezzolini, Rosseti
X
4.00
32
20
4
PAREDES
KEITA
NAINGGOLAN
25
23
2
35
HOLEBAS ASTORI YANGA-MBIWA TOROSIDIS
26
DE SANCTIS
X
3.20
2
1.95
(4-3-3)
(4-4-2)
MERCOLEDÌ ore 18 ARBITRO ROCCHI (3-2)
83
MIRANTE
2
CASSANI
15
COSTA
6
LUCARELLI
18
GOBBI
32
CATALDI
20
BIGLIA
16
PAROLO
8
J. MAURI
21
LODI
23
NOCERINO
87
CANDREVA
11
KLOSE
7
F. ANDERSON
24
VARELA
17
PALLADINO
26
C. RODRIGUEZ
11
NIANG
10
PEROTTI
24
IAGO
33
KUCKA
91
BERTOLACCI
88
RINCON
31
PELLISSIER
4
14
DE MAIO RONCAGLIA
56
HETEMAJ
43
PALOSCHI
13
8
IZCO RADOVANOVIC
87
6
ZUKANOVIC GAMBERINI
24
SCHELOTTO
2
DAINELLI
21
FREY
1
BIZZARRI
1
PERIN
PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha,
85 Novaretti, 27 Cana, 13 Konko, 23 Onazi,
34 Perea, 24 Ledesma, 39 Cavanda,
6 S. Mauri, 10 Ederson, 14 B. Keita.
ALL. Pioli. BALLOTTAGGI F. Anderson-S.
Mauri 60-40 %, Cataldi-Onazi 60-40%.
SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cana,
Cavanda, F. Anderson, S. Mauri. INDISP.
Braafheid (5 giorni), Ciani (15), F. Djordjevic
(80), Gentiletti (60), Lulic (30), Pereirinha
(20), Tounkara (15). ALTRI Sculli.
PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza,
27 Santacroce, 28 Feddal, 14 Galloppa,
31 Mariga, 10 Belfodil. ALL. Donadoni.
BALLOTTAGGI Lodi-Mariga 55-45%,
Palladino-Belfodil 55-45%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Mirante, Lodi, Mendes.
INDISPONIBILI M. Coda (10 giorni),
Ghezzal (15), Lila (30), Mendes, Haraslin,
Jorquera e Biabiany (da valutare).
ALTRI nessuno.
PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva,
2 Tambè, 41 Ariaudo, 38 Mandragora,
18 Bergdich, 16 Lestienne, 93 Laxalt,
19 Pavoletti, 22 Borriello, 96 Franchetti,
97 Ghiglione. ALLENATORE Gasperini.
BALLOTTAGGI Kucka-Bergdich 70-30%.
SQUALIFICATI Burdisso (1). DIFFIDATI
Iago, Rincon. INDISPONIBILI Marchese (15
giorni), Tino Costa (20), Antonini (5). ALTRI
Prisco, Parente, Panico, Falou, Soprano.
PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin,
20 Sardo, 12 Cesar, 34 Biraghi, 14 Cofie,
23 Birsa, 10 Christiansen, 18 Feftatzidis,
19 Botta, 69 Meggiorini, 9 Pozzi.
ALL. Maran. BALLOTTAGGI PellissierBotta 60-40%, Frey-Birsa 55-45%.
SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Radovanovic.
INDISPONIBILI nessuno.
ALTRI Puggioni, Matiello, Vajushi.
1
1.53
X
3.85
2
5.50
25
CAPELLI
1
LEALI
24
PERICO
PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan,
2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 17 Magnusson,
7 Carbonero, 9 Rodriguez, 32 Moncini.
ALLENATORE Di Carlo.
BALLOTTAGGI Perico-Nica 60-40%,
Djuric-Rodriguez 60-40%.
SQUALIFICATOI nessuno.
DIFFIDATI Lucchini, Perico, Renzetti e
Volta. INDISPONIBILI Marilungo (30
giorni), Succi (20), Tabanelli (70), Valzania
(20), Cascione (2), Cazzola (2).
ALTRI nessuno.
CHIEVO
5
IZZO
33
15
RENZETTI KRAJNC
PANCHINA 28 Skorupski, 92 Marchegiani,
3 Cole, 13 Maicon, 19 Spolli, 91 Calabresi,
48 Uçan, 52 Pellegrini, 53 Verde, 96 Sanabria,
56 Vestenicky. ALL. Garcia. BALLOTTAGGI
Torosidis-Maicon 60-40%, Totti-VerdeSanabria 40-30-30%. SQUALIFICATI
Manolas e Florenzi (1). DIFFIDATI Holebas,
Maicon, Torosidis e Yanga Mbiwa.
INDISPONIBILI Balzaretti e Castan (da
valutare), Strootman (120 giorni), Ibarbo (45),
Iturbe (40), Lobont (10), De Rossi (7), Curci
(7), Gervinho e Doumbia (Coppa d’Africa).
PARMA
21
EDENILSON
56
PULZETTI
18
DJURIC
11
BRIENZA
8
5
DE FEUDIS
GIORGI
PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi,
50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 4 Diousse,
25 Brillante, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze,
10 Tavano. ALLENATORE Sarri.
BALLOTTAGGI Maccarone-Mchedlidze
60-40%. SQUALIFICATI Croce (1),
Saponara (1). DIFFIDATI Maccarone,
Hysaj e Valdifiori. INDISPONIBILI
Guarente (da valutare). ALTRI Biggeri.
1
3.75
1
2.40
11
MAGGIO
X
3.00
2
2.95
1
1.50
X
3.75
1
RAFAEL
26
KOULIBALY
33
ALBIOL
77
GARGANO
88
INLER
7
CALLEJON
17
HAMSIK
(0-1)
31
GHOULAM
29
20
DE SILVESTRI MUNOZ
9
OKAKA
2
6.50
26
21
27
PASQUALE 19 HALLBERG 6 WIDMER
GUILHERME
ALLAN
89
PIRIS
5
DANILO
31
KARNEZIS
75
HEURTAUX
PANCHINA 45 Andujar, 15 Colombo,
4 Henrique, 5 Britos, 3 Strinic, 19 Lopez,
8 Jorginho, 23 Gabbiadini, 14 Mertens,
91 Zapata. ALLENATORE Benitez.
BALLOTTAGGI De Guzman-Mertens 6040%, Inler-Jorginho 60-40%, HiguainZapata 60-40%. SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Ghoulam, Lopez, Mertens, Inler,
Albiol. INDISPONIBILI Zuniga (14 giorni),
Insigne (50), Michu (42), Mesto (da
valutare). ALTRI Uvini.
PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret,
18 Bubnjic, 2 Wague, 34 G. Silva, 44 Jankto,
94 Aguirre, 9 Perica. ALL. Stramaccioni.
BALLOTTAGGI Pasquale-G. Silva 55%-45%.
SQUALIFICATI Di Natale (1), Kone (2).
DIFFIDATI Bruno Fernandes, Badu,
Pasquale, Piris, Thereau. INDISPONIBILI
Pinzi (7 giorni), Domizzi (14), Geijo (7), Badu,
(Coppa d’Africa), Evangelista (Sub 20),
Zapata (Sub 20). ALTRI Jadson.
1
1.33
X
4.75
2
8.00
(0-0)
5
ROMAGNOLI
17
PALOMBO
6
DE GUZMAN
8 BRUNO FERNANDES
(4-3-3)
2
VIVIANO
14
OBIANG
77 THEREAU
(4-3-1-2)
OGGI ore 15 ARBITRO IRRATI
9
HIGUAIN
PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 21 Balzano
3 Murru, 32 Ceppitelli, 4 Crisetig,
17 Farias, 18 Barella, 22 Husbauer,
40 M’Poku, 9 Longo, 25 Sau. ALL. Zola.
BALLOTTAGGI Conti-Crisetig 60-40%; Cop–
Longo 70-30%. SQUALIFICATI nessuno.
DIFFIDATI Balzano, Ceppitelli, Cossu, Longo.
INDISPONIBILI Pisano (5 giorni), Cossu (2).
ALTRI Carboni, Muroni, Caio Rangel, Diakitè.
(4-3-3)
26
RADU
88
VECINO
OGGI ore 15 ARBITRO MAZZOLENI
92
DEFREL
10
TOTTI
(4-3-3)
33
MAURICIO
21
MARIO RUI
18
GENOA
3
DE VRIJ
24
RUGANI
6
VALDIFIORI
PJANIC 15
2
6.50
DOMANI ore 20.45 ARB. GERVASONI (0-1)
26
TONELLI
8
SIGNORELLI
33
SEPE
(2-2)
20 VERDI 7
PUCCIARELLI MACCARONE
LAZIO
8
BASTA
23
HYSAJ
90 COP
GOMEZ 10
1
1.45
8
AVELAR
30
DONSAH
OGGI ore 15 ARBITRO ORSATO
10
JOAO PEDRO
33 M. GOMEZ
22
MARCHETTI
Parma-Chievo rinviata per
neve: che succede al
fantacalcio? Il regolamento
Magic prevede che in casi di
rinvii che ritardano la gara di
oltre 48 ore rispetto al turno
in calendario va applicato il 6
politico a tutti i giocatori delle
due rose (esclusi gli
squalificati). Per turno in
calendario si considera la
domenica. Nel caso di ParmaChievo, che sarà recuperata
mercoledì, sarà così applicato
il 6 politico a tutti gli elementi
delle due rose, infortunati
compresi (in foto Paloschi).
Per tutelare anche chi, nelle
leghe private, deciderà di
considerare validi voti e
bonus del recupero, Gazzetta
pubblicherà normalmente
voti e assist sul quotidiano e
nella sezione Fantanews.
20. VAZQUEZ
77. BROZOVIC
2
4.50
LE ULTIME VOLTE
Girone unico
Vittorie Inter
Vittorie Palermo
PROSSIMO TURNO
SABATO 14 FEBBRAIO
SASSUOLO-FIORENTINA (ore 18; 0-0)
PALERMO-NAPOLI
(ore 20.45; 3-3)
DOMENICA 15 FEBBRAIO, ORE 15
MILAN-EMPOLI
(ore 12.30; 2-2)
ATALANTA-INTER
(0-2)
GENOA-VERONA
(2-2)
ROMA-PARMA
(2-1)
TORINO-CAGLIARI
(2-1)
UDINESE-LAZIO
(1-0)
CHIEVO-SAMPDORIA
(ore 18; 1-2)
CESENA-JUVENTUS (ore 20.45; 0-3)
9. ICARDI
PALERMO
Pareggi
8. PALACIO
17. KUZMANOVIC
55. NAGATOMO
X
3.45
ARBITRO Guida
ASSISTENTI Manganelli-Gava
QUARTO UOMO Crispo
ADDIZIONALI Giacomelli-Mariani
TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1
HD, Supercalcio HD;
Premium Calcio,
89. MORGANELLA
Calcio HD
5. JUAN JESUS
9. DYBALA
PRECEDENTI IN SERIE A
PARTITE
1
1.72
quando le due squadre si incontrano a Milano. Milito e Miccoli
gli ultimi grandi goleador, ora Icardi e Dybala chiedono strada
INTER
SQUADRE
OGGI ore 20.45
Stadio San Siro
Milano
Andata 1-1
1Dal 5-3 del 2009 al 4-4 del 2012: è sempre festival del gol
GIORNATA
17
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
21
SORIANO
19
REGINI
6
DUNCAN
23
EDER
30
LAZAREVIC
99
FLOCCARI
83
FLORO FLORES
33
BRIGHI
4
MAGNANELLI
8
BIONDINI
3
LONGHI
15
28
11
ACERBI CANNAVARO VRSALJKO
47
CONSIGLI
PANCHINA 88 Frison, 96 Massolo, 25 A.
Coda, 32 Marchionni, 8 Correa, 77 Wszolek,
55 Lulic, 95 Ivan, 27 L. Djordjevic, 99 Eto’o,
18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic.
BALLOTTAGGI Okaka-Bergessio 70-30%.
SQUALIFICATI Silvestre (1).
DIFFIDATI Eder, Okaka, Duncan, Soriano.
INDISPONIBILI Romero (7 giorni), Rizzo
(10), Muriel (10), Cacciatore (15), De Vitis
(100). ALTRI Acquah.
PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 5 Antei,
20 Bianco, 23 Gazzola, 31 Peluso,
6 Chibsah, 7 Missiroli, 14 Donis, 19 Taider,
52 Lodesani, 96 Sereni.
ALLENATORE Di Francesco.
BALLOTTAGGI Brighi-Taider-Missiroli 5035-15%, Longhi-Peluso 60-40%
SQUALIFICATI Berardi, Sansone, Zaza (1).
DIFFIDATI Taider, Gazzola, Magnanelli.
INDISPONIBILI Pegolo (60 giorni),
Terranova (stagione finita). ALTRI Celeste.
1
1.75
X
3.30
2
4.50
TERZO CICLO ROSSOBLÙ
Ritorno a casa Genoa
E Borriello cita Venditti
1«Certi amori
non finiscono...
Gasp è cambiato?
Rispetto a prima, ci
fa lavorare di più»
Filippo Grimaldi
GENOVA
P
arte da Venditti, e non è
un caso. «Come dice
quella canzone? “Certi
amori non finiscono...”». E’ vero, ha ragione Marco Borriello:
fanno dei giri immensi e poi ritornano, come la sua avventura al Genoa. Perché in otto anni
ci sono state una prima e una
seconda vita (genoana), e
adesso è iniziata la terza per
l’ex attaccante della Roma, che
approda per la prima volta al
Grifone senza più vincoli verso
il suo illustre passato (il suo
cartellino è tutto genoano, prima era sempre sbarcato a Ge-
nova in prestito). Non solo: a
giugno sarà libero di guardarsi
intorno («non esiste alcuna opzione sul mio contratto»), anche se la sua speranza è quella,
ovviamente, di rimanere sotto
la Lanterna. Come ha detto lui,
«il meglio deve ancora venire»,
nel calcio, «e anche nella vita».
CASA MIA Eccolo qui, il Borriello-ter. In uno dei saloni del
Genoa Museum al Porto Antico, insieme ad altri cinque nuovi compagni di avventura alla
corte di Gasperini (in rigoroso
ordine alfabetico: Ariaudo,
Bergdich, Laxalt, Pavoletti e
Tambè). Lui più di tutti gli altri
è in grado di raccontare quanto
sia cambiato il tecnico rossoblù
dalla prima volta in cui l’ha conosciuto: «Si lavora di più rispetto a un tempo — racconta
ridendo Borriello — ma rimane sempre un piacere allenarsi
insieme a lui. Sono sempre stato abituato a conquistarmi tutto sul campo. Ho grande voglia
ed entusiasmo. L’unico obiettivo è meritarmi la fiducia di
presidente, allenatore e società. Il Genoa, in fondo, è un po’
come la mia seconda casa».
QUASI PRONTO Adesso si tratta solo di avere un po’ di pazienza. «Mi manca solo la partita», ammette lui, ma il concetto era già apparso chiaro
dalle parole del Gasp dopo
l’amichevole in casa dell’Entella. «Spero poco a poco di trovare spazio». Probabilmente, a
gara in corso, già domani all’Olimpico contro la Lazio:
«Una specie di derby, per me».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Marco Borriello, 32 anni EPA
18
Mondo R Inghilterra
ASTON VILLA
1
CHELSEA
2
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
1
Uragano Kane
sull’Arsenal
Il Tottenham
spaventa la Viola
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Hazard (Ch) all’8’
p.t., Okore (AV) al 3’, Ivanovic (Ch)
al 21’ s.t.
ASTON VILLA (4-2-3-1)
Guzan 6; Hutton 5, Okore 6, Clark
5, Cissokho 5; Gil 5,5, Cleverley 5,5
(dal 29’ s.t. Sinclair 5,5);
Westwood 6, Delph 6, Weimann 5
(dal 35’ s.t. Cole sv); Agbonlahor
5,5 (dal 23’ s.t. Benteké 5,5).
PANCHINA Given, Bacuna, Vlaar,
Sanchez.
ALLENATORE Lambert 5.
AMMONITI Cleverley e
Westwood per gioco scorretto,
Okore per comportamento non
regolamentare.
TOTTENHAM 2
ARSENAL
CHELSEA (4-2-3-1)
Courtois 6,5; Ivanovic 6,5, Cahill
6,5, Terry 6,5, Azpilicueta 6,5;
Ramires 6, Matic 6,5; Willian 7 (dal
35’ s.t. Cuadrado sv), Oscar (dal
28’ s.t. Mikel 6), Hazard 7; Drogba
5,5 (dal 19’ s.t. Remy 6).
PANCHINA Cech, Zouma, Aké,
Loftus-Cheek.
ALLENATORE Mourinho 6,5.
AMMONITI Ivanovic e Ramires
per gioco scorretto.
2
3
● 1 Il gol di Branislav Ivanovic 30, anni che dà la vittoria al Chelsea sull’Aston Villa 2 James Milner, 29
anni, firma la rete del pareggio del Manchester City contro l’Hull City 3 Josè Mourinho, 52 anni ACTION
Milner salva il City al 90’
Ivanovic-gol, Chelsea a +7
1 Mou passa sul campo dell’Aston Villa, Pellegrini bloccato dall’Hull
Da quando Yaya Tourè è in Coppa d’Africa tre pareggi e una sconfitta
CORRISPONDENTE DA LONDRA
M
anuel Pellegrini andrà
a prendere direttamente all’aeroporto
Yaya Touré quando il calciatore
ivoriano, domani o forse martedì, rientrerà dalla Coppa
d’Africa. La perdita temporanea del suo miglior giocatore è
stata devastante per il Manchester City: con l’1-1 strappato ieri a fatica con l’Hull, i campioni
d’Inghilterra sono scivolati a –
7 rispetto al Chelsea. A Capodanno, dopo il 3-2 del City sul
Sunderland e con la sconfitta
dei Blues nel derby con il Tottenham, c’era stato l’aggancio.
Partito Yaya, City indietro tutta: tre pareggi e una sconfitta.
RAPSODIA BLUES Il Chelsea
ringrazia: sta pagando il pedaggio della squalifica di Diego Costa per tre turni e dell’in-
fortunio di Fabregas, ma anche
senza i 17 gol del centravanti
spagnolo e senza i 15 assist dell’ex centrocampista del Barcellona i Blues marciano con il
passo sicuro. Dopo l’1-1 con il
Manchester City di otto giorni
fa, ecco il 2-1 sul campo dell’Aston Villa. Nel calcio inglese
non c’è mai nulla di scontato e
il successo dei Blues, con i colpi
di Hazard (8’) e Ivanovic (66’,
quinto gol del difensore serbo
al Villa nelle ultime sei gare)
potrebbe essere un passaggio
decisivo nella stagione del
Chelsea. Il trio Hazard, Willian
e Oscar, la migliore linea di trequarti della Premier, è la chiave tattica della giornata. José
Mourinho, definito «scorbutico» dalla stampa inglese dopo
la conferenza stampa di venerdì, ottiene la prima vittoria al
Villa Park e si presenta con
l’animo rilassato di fronte alle
telecamere. «E’ un risultato importante, figlio di una buona
prestazione, sul campo di una
squadra che meriterebbe molto più della sua classifica». In
pieno buonismo da tre punti,
Mou elogia anche l’arbitro
Swarbick. Negli ultimi 10 minuti, Cuadrado ha assaggiato il
calcio della Premier: l’ex Fiorentina è entrato all’80’, al posto di Willian. All’Aston Villa
restano numeri inutili: il gol ritrovato in campionato dopo
669 minuti e la centesima gara
di Lambert alla guida della
squadra di Birmingham in Premier.
MANCHESTER CITY MALE Farsi del male è una prerogativa
del Manchester City. L’assenza
di Yaya Touré è un handicap
pesante, ma rischiare il ko in
casa con l’Hull, in piena crisi e
con l’allenatore Steve Bruce
sull’orlo dell’esonero, è davvero troppo. Eppure dopo 35’ accade quello che non ti aspetti:
Gaston Ramirez, ex Bologna,
colpisce il palo e Meyler, bruciando tutti sul tempo, affonda
Hart. L’Hull merita il vantaggio: al 15’ Elmohamady ha colpito la traversa. Per dare la
scossa, Pellegrini si affida alla
panchina: dentro Navas, Jovetic e Milner, fuori Fernando,
Silva e Dzeko. La traversa di
Aguero all’89’ sembra la resa
dei campioni d’Inghilterra, ma
Milner al 92’ trova l’1-1 su punizione.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24a GIORNATA Ieri: Tottenham-Arsenal 2-1; A. Villa-Chelsea 1-2; LeicesterCrystal P. 0-1; Man. City-Hull 1-1; QprSouthampton 0-1; Swansea-Sunderland 1-1; Everton-Liverpool 0-0. Oggi:
Burnley-Wba; Newcastle-Stoke; West
Ham-Man. United.
CLASSIFICA: Chelsea 56; Manchester City 49; Southampton 45; Manchester United e Tottenham 43; Arsenal 42; Liverpool 39; West Ham 36;
Swansea 34; Stoke City 32; Newcastle
30; Everton 27; Crystal Palace 26;
Sunderland 24; Wba e Aston Villa 22;
Hull e Burnley 20; Qpr 19; Leicester 17.
LIGUE 1
Marsiglia, altro stop fuori casa
Il Psg a Lione vuole il primato
Alessandro Grandesso
@agrandesso
PARIGI
E’
tutta una questione di
italianità. E di parole.
Grosse per Ibrahimovic, nei confronti degli arbitri.
Di troppo e poco eleganti per
Blanc, nei confronti di Verratti. E comunque sufficienti per
accendere la sfida tra Psg e il
leader Lione, privo del capocannoniere Lacazette. Partita
magari non decisiva, ma importante. Soprattutto per i
campioni di Francia che vincendo stasera potrebbero non
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Ozil (A) all’11’
p.t., Kane (T) all’11’ e 41’ s.t.
TOTTENHAM (4-2-3-1) Lloris
6,5; Walker 6,5, Dier 6,5
Vertonghen 6,5, Rose 7;
Bentaleb 6, Mason 6,5 (dal
50’ s.t. Paulinho sv); Lamela
6,5 (dal 44’ s.t. Stambouli sv),
Dembelé 6 (dal 30’ s.t. Chadli
6,5), Eriksen 5,5; Kane 8.
PANCHINA Vorm, Fazio,
Davies, Soldado.
ALLENATORE Pochettino 7,5.
AMMONITI Kane, Bentaleb
e Mason per gioco scorretto.
ARBITRO Swarbrick 6,5.
NOTE spettatori 35.969. Tiri in
porta: 1-5. Tiri fuori: 7-7. Angoli: 7-7.
In fuorigioco: 2-2. Recuperi: 3’ p.t.;
6’ s.t.
Stefano Boldrini
IL DERBY DI LONDRA
solo salire per la prima volta
della stagione in vetta, ma anche scrollarsi di dosso il Marsiglia, frenato a Rennes (1-1).
MAL DI TRASFERTA Pari da copione per la squadra del Loco
che in trasferta non vince dal
4 ottobre. I bretoni vanno in
vantaggio su girata di Toivonen (27’), ripresi dalla rete
dall’innesto invernale Ocampos (15’ s.t.), arrivato dal Monaco, dribblando la Fiorentina. Risultato che offre il fianco al Psg di un Ibrahimovic
che oltre alla fama di bomber,
fa i conti anche con quella di
provocatore. I suoi «vaffa» so-
no ormai famosi, non solo nei
confronti degli avversari, secondo Fournier, tecnico del
Lione: «Chi rischia di più di
farsi insultare da quel personaggio è l’arbitro. A quanto
pare, i direttori di gara non sono poliglotti e conviene parlare in italiano o inglese per offendere senza farsi capire».
Un attacco frontale, poco gradito dal collega e amico dello
svedese, Maxwell: «Forse
Fournier teme Ibrahimovic
che invece è molto corretto».
Blanc preferisce sorvolare:
«Non voglio assecondare polemiche». Peccato però che
poi il tecnico parigino se la
prenda di nuovo Verratti, già
bacchettato pubblicamente
dopo la vittoria a Lilla (1-0)
per la facile tendenza a farsi
ammonire: «Marco non è un
giocatore cattivo, ma deve
cambiare atteggiamento e
smetterla di parlare in campo.
Anche se è difficile impedire a
un italiano di parlare». Battuta fuori luogo nei confronti di
uno degli elementi più importanti della sua rosa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
24a GIORNATA St Etienne-Lens 3-3;
Rennes-Marsiglia 1-1; Bastia-Metz 2-0;
Caen-Tolosa 2-0; Evian-Bordeaux 0-1;
Montpellier-Lilla 0-0; Reims-Lorient
1-3. Oggi: Guingamp-Monaco; NizzaNantes, Lione-Psg. CLASSIFICA:
Lione 49; Marsiglia 48; Psg 47; St.
Etienne 41; Monaco 40; Bordeaux 37;
Montpellier 36; Nizza, Nantes 32; Lilla,
Rennes 31; Guingamp, Reims 29; Caen,
Bastia, Lorient 27; Tolosa 25; Evian 23;
Lens 22; Metz 21.
ARSENAL (4-2-3-1) Ospina
6; Bellerin 5,5, Mertesacker
5,5, Koscielny 5,5, Monreal 6;
Coquelin 6 (dal 44’ s.t. Akpon
sv), Ramsey 5; Welbeck 5
(dal 33’ s.t. Walcott sv),
Cazorla 5 (dal 23’ s.t. Rosicky
5,5), Ozil 6; Giroud 5.
PANCHINA Szczesny, Gibbs,
Flamini, Gabriel.
ALLENATORE Wenger 5.
AMMONITI Monreal,
Ramsey, Welbeck e Giroud
per gioco scorretto.
ARBITRO Atkinson 6,5.
NOTE spettatori 35.659. Tiri
in porta: 9-3. Tiri fuori: 10-4.
Angoli: 10-3. In fuorigioco: 50. Recuperi: 2’ p.t.; 4’ s.t.
CORRISPONDENTE DA LONDRA
G
iocando con il suo nome e cognome, Harry
Kane, lo hanno già ribattezzato “Hurricane”, uragano. Giusto, giustissimo:
Harry Kane, da bambino tifoso dei Gunners, è il tornado
che si abbatte sull’Arsenal.
Una doppietta del centravanti cresciuto nell’accademia
degli Spurs fa godere il popolo del Tottenham come non
accadeva da una vita. La spettacolare giornata del centravanti inglese, salito a quota
22 nei gol stagionali, è l’immagine del derby di Londra.
La sfida londinese oscura l’altra stracittadina di questo sabato da favola, quella in riva
al fiume Mersey, dove Everton e Liverpool restano inchiodati sullo 0-0. La cosa più
bella del pomeriggio vissuto
al Goodison Park è la targa
scoperta all’esterno dello stadio,
per ricordare le 96 vittime della
strage di Hillsborough, 15 aprile
1989. Un gesto di grandissima
civiltà. A Liverpool, per la cronaca, un’altra tribuna per Balotelli.
KANE Mario dovrebbe dare
un’occhiata a Kane per capire
come si deve giocare in Premier.
E’ una lezione che sta imparando
l’ex romanista Lamela, in ascesa
dopo i problemi di un anno fa. Il
derby di Londra è splendido e
potrebbe essere fantastico se
nell’Arsenal non steccassero star
del livello di Cazorla, Giroud e
Ramsey. L’assenza di Sanchez è
una botta pesante, ma la prestazione del Tottenham è più forte
di qualsiasi alibi. I Gunners passano all’11’ con Ozil, nell’unico
tiro in porta dell’Arsenal nel primo tempo: il tedesco, libero come il vento, piazza il colpo dell’1-0. Gli Spurs reagiscono con
intelligenza: si affidano al loro
copione di gioco e ad una condizione fisica straripante. Il lavoro
in profondità di Pochettino, che
con il suo staff ha rivoluzionato
tecniche di allenamento ed alimentazione, comincia a dare i
suoi frutti. Il Tottenham arriva
sempre prima sul pallone. Rose,
sulla corsia sinistra, è devastante: sfiora due volte il pareggio.
LA SVOLTA Nella ripresa si decide tutto. Kane firma l’1-1 al 56’,
infilando in rete il pallone respinto da Ospina. Il 2-1 del centravanti inglese è un capolavoro:
sale in cielo, si aggrappa all’aria
e piazza la capocciata decisiva.
«La miglior giornata della mia
carriera», racconta Kane. Hodgson, scontato, lo porterà presto
in Nazionale. La Fiorentina (avversario in Europa League) è avvisata.
bold
© RIPRODUZIONE RISERVATA
KANE, CHE STORIA
● A sinistra Kane esulta, a destra
a 11 anni con trombetta e maglia
dell’Arsenal di cui era tifoso.
TACCUINO
L’EX C.T. AZZURRO
BRASILE
Prandelli dice no
al Giappone
Müller a 49 anni
va al Fernandopolis
● Ancora senza commissario
tecnico dopo il licenziamento
di Javier Aguirre la
Federcalcio giapponese ha
puntato i suoi riflettori su
Cesare Prandelli. Una chiara
offerta per ricostruire la
Nazionale nipponica,
affondata prima in Brasile, poi
nella Coppa D’Asia. L’ex
allenatore della Nazionale
azzurra - ha informato il suo
entourage - ha ricevuto
richiesta per una risposta
immediata. Ma la débacle
mondiale e la delusione della
disastrosa esperienza in
Turchia alla guida del
Galatasaray, hanno convinto
Prandelli a declinare l’invito.
● (m.can.) Ricordate Luiz
Antônio Correa da Costa, detto
Müller, ex attaccante di San
Paolo, Torino, Perugia e
campione del mondo con la
nazionale brasiliana nel 1994?
Tornerà a giocare a 49 anni. Si è
accordato con il Fernandópolis,
club della quarta divisione del
campionato paulista. Müller
dovrà scendere in campo
soltanto per una mezzoretta per
partita e non dovrà allenarsi tutti
i giorni. L’attaccante aveva
smesso di giocare nel 2004, a 38
anni, nell’Ipatinga, dello stato
brasiliano di Minas Gerais. Poi ha
fatto l’allenatore con scarsi
risultati e il commentatore
televisivo.
Mondo R Spagna
ATL. MADRID
4
REAL MADRID
0
19
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
LE PAGELLE di F.M.R.
SIQUEIRA TOP, GRIEZMANN È UNA MACCHINA
CASILLAS, BALE E RONALDO: CHE CROLLO
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Tiago al 14’, Saul
al 18’ p.t.; Griezmann al 22’,
Mandzukic al 44’ s.t.
ATL. MADRID
ATLETICO MADRID (4-4-2)
Moya; Juanfran, Miranda,
Godin, Siqueira; Turan, Gabi,
Tiago, Koke (dal 10’ p.t. Níguez,
dal 26’ s.t. Raul Garcia);
Mandzukic, Griezmann (dal 32’
s.t. Torres).
PANCHINA Jesus Gamez,
Mario Suarez, Oblak, Gimenez.
ALLENATORE Simeone.
ESPULSI Nessuno
AMMONITI Gabi, Turan, Raul
Garcia, Godin, Mandzukic.
8
REAL MADRID
4
IL MIGLIORE
IL MIGLIORE
MARIO
MANDZUKIC
TONI
KROOS
8
5
Due assist e un bel gol: l’ariete del
Cholo scompone Carvajal, lotta,
aiuta, serve e segna. Rappresenta
alla perfezione lo spirito del
«Cholismo».
Migliore si fa per dire: diciamo che
è il meno peggio di una compagnia
disastrosa. Naufraga con tutto il
Real Madrid, senza poter fare nulla
per salvare la baracca.
L’Atletico umilia il Real
Saul, che gol hai fatto?
MOYA 6 Un solo tiro nello specchio.
Non poteva nemmeno sognare un
pomeriggio così.
JUANFRAN 7,5 Decisivo nel primo
gol, dominatore della fascia.
MIRANDA 7 Non è che debba
spremersi più di tanto.
GODIN 7 Dietro, vedi sopra. In
attacco è sfortunato: si fa male al
naso e gli negano un rigore.
SIQUEIRA 8 La pagella la lasciamo
a Simeone: «La sua gara migliore
con l’Atletico».
ARDA TURAN 8 La classe è nota.
Meno scontato il suo impegno
costante in varie parti del campo.
GABI 7 Dominatore del
centrocampo, non gli scappa nulla.
TIAGO 7,5 Come Gabi, però con
l’aggiunta del gol che apre la gara.
KOKE S.V. Il tempo di uno scatto e si
tocca la coscia sinistra.
SAUL 7,5 Entra al 10’, segna un gol
magnifico, lavora, produce a
meraviglia e poi viene sostituito.
RAUL GARCIA 6,5 Ammonito in
panchina, 20’ positivi.
GRIEZMANN 8 Nona rete nelle
ultime 7 di campionato. E tanto tanto
altro: classe, gambe e testa.
TORRES 6,5 Fa in tempo a offrire un
assist a Mandzukic.
ALL. SIMEONE 8 L’apoteosi. E Tiago
in tv ha raccontato che l’aveva anche
previsto. Ora Madrid è biancorossa e
il merito è suo.
CASILLAS 4 La papera sul primo
gol è un colpo mortale alla già
incerta difesa madridista.
CARVAJAL 4 Come i 4 gol a cui ha
«partecipato». Era l’unico difensore
titolare rimasto, è naufragato.
VARANE 5 Pretende spazio, ma al
Calderon rimedia una lezione.
NACHO 5 Ha 25 anni e non gioca
mai. Arrugginito.
COENTRAO 4 Tolto dall’ombra di
Marcelo, si scotta malamente.
KHEDIRA 4 Guarda Saul fare la
rovesciata, tolto nell’intervallo.
JESE’ 5 Ha a disposizione tutto il
secondo tempo per cambiare le
cose, non lo fa.
ISCO 5 Era in gran forma, non si
vede mai.
ILLARRAMENDI 5 Entra sul 3-0,
per evitare guai peggiori. E arriva
un altro gol.
BALE 4 Non solo non combina nulla
davanti, non gli passa per la testa di
dare una mano dietro.
BENZEMA 4,5 Un tiro respinto da
Miranda e niente più.
HERNANDEZ 5 Povero «Chicharito»:
non gioca mai, poteva fare poco.
C. RONALDO 4 Fischiatissimo,
nervoso, frustrato, irriso.
ALL. ANCELOTTI 5 Come gli
assenti che aveva. Parziale
giustificazione alla peggior sconfitta
della carriera (eguagliata).
di Ramos, Pepe, Marcelo, Modric e James non bastano come alibi
FERNANDEZ BORBALAN Si perde il rigore di Khedira su
tiro di Godin e non sembra avere le idee troppo chiare
neanche al momento di ammonire, nonostante il derby sia
meno spigoloso del solito
REAL MADRID (4-3-3) Casillas;
Carvajal, Varane, Nacho,
Coentrao; Khedira (dal 1’ s.t.
Rodriguez), Kroos, Isco (dal 23’
s.t. Illarramendi); Bale,
Benzema (dal 28’ s.t.
Hernandez), Cristiano Ronaldo.
PANCHINA Navas, Lucas Silva,
Arbeloa, Llorente.
ALLENATORE Ancelotti.
ESPULSI Nessuno
AMMONITI Kroos, Rodriguez.
ARBITRO D. Fernandez.
NOTE Spettatori 52.063. Tiri in
porta: 7-0. Tiri fuori: 6-2. Angoli:
2-3. In fuorigioco: 2-0.
Recuperi: 1’ p.t.; 2’ s.t.
La splendida rovesciata con cui Saul Niguez Esclapez,
20 anni, attaccante dell’Atletico Madrid firma il gol del 2-0
per la sua squadra nel derby contro il Real al Calderon AFP
1Quattro reti e la seconda in rovesciata è una magia. Le assenze
Filippo Maria Ricci
CORRISPONDENTE DA MADRID
«L
a peggior partita da
quando sono su questa panchina», dice
Ancelotti nella gelida pancia di
un Calderon in ebollizione.
L’Atletico ha appena battuto
4-0 il Real, annichilendo il rivale senza possibilità di appello alcuno e allungando a sei la
sua striscia positiva nel derby:
in questa stagione per Simeone
4 vittorie e 2 pari contro Carlo.
IL CHOLO COME HH L’Atletico
non batteva il Madrid al Calderon in Liga dal 1999, non infilava sei derby senza perdere dal
1970 e non vinceva entrambe
le sfide di una Liga dal 1951,
quando era guidato da un certo
Helenio Herrera. Uno che poi
non era così lontano da Simeone per pensieri, parole e opere.
Altri numeri: il Madrid con
Carletto non aveva mai perso
con tre gol di scarto e non prendeva quattro gol (a 0) dai tempi della gelida manita inflitta
da Pep a Mou nel novembre del
2010. Allora fu una botta tremenda, stavolta vedremo.
Quest’anno la squadra di Ancelotti aveva sempre fatto gol in
21 giornate di Liga - striscia saltata - e in 36 partite stagionali
solo tre volte non è riuscita a
segnare: tutte e tre al Calderon. E non c’è nessuna casualità. Madrid per i risultati dei
derby è stata blanca per 14 lunghi anni, 1999-2013, il Cholo al
bianco ha affiancato il rosso: e
ha usato una tinta forte, appiccicosa, brillante e difficile da
cancellare.
ASSENZE E GOL Quello di ieri
era il derby tra le due squadre
campioni di tutto: di Spagna,
d’Europa, del mondo e anche
della Copa del Rey, della Supercoppa di Spagna e d’Euro-
pa. Sulla carta, la sfida migliore che possa esserci oggi. E non
ha deluso. Il Madrid è arrivato
al Calderon senza Ramos, Pepe, Marcelo, Modric e James
Rodriguez e ne è uscito seppellito dalla fame, dall’entusiasmo, dalla corsa, dal talento
della banda Simeone. Che ha
sovrastato i rivali nonostante
l’immediata perdita di Koke
(problemi muscolari), approfittando subito di una papera
di Casillas su tiro di Tiago e
raddoppiando al 18’ con una
meravigliosa rovesciata del
giovane Saul, entrato per Koke.
IMPIETRITO Il Madrid era subito parso pallido e non ha
cambiato faccia, finendo impietrito: Bale non ha saputo copiare da Arda Turan la voglia di
dare una mano ai compagni,
Ronaldo, fischiatissimo, ha
mostrato solo nervi, la difesa
rimediata di Ancelotti (Carvajal-Varane-Nacho-Coentrao)
ha preso un’imbarcata storica,
poco protetta dai tedeschi. Per
il Madrid un tiro di Ronaldo
sballato e uno di Illarramendi
deviato dal portiere in tutta la
gara, per l’Atletico nella ripresa
i gol di Griezmann e Mandzukic, gigante buono (due assist). Se il Barça stasera vince a
Bilbao va a -1, l’Atletico che
perdendo poteva finire a -10 è
a -4. Per il Madrid una sconfitta
choc che riapre tutti i giochi.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
22a GIORNATA Venerdì: Deportivo-Eibar 2-0. Ieri: Atl. Madrid-Real Madrid
4-0; Villarreal-Granada 2-0; LevanteMalaga 4-1; Real Soc.-Celta (nella
notte). Oggi: Cordoba-Almeria; Getafe-Siviglia; Espanyol-Valencia; Ath.
Bilbao-Barcellona. Lunedì: Elche-Rayo.
CLASSIFICA: Real Madrid 54; Barcellona 50; Atl. Madrid 47; Siviglia 42;
Valencia 41; Villarreal 38; Malaga 35;
Eibar 27; Espanyol 26; Celta 24; Ath.
Bilbao, Rayo 23; Real Soc. 22; Deportivo 21; Getafe 20; Almeria e Levante 19;
Cordoba, Granada 18; Elche 17.
5,5
Simeone: «Da tifoso, grazie»
Ancelotti: «Tutto sbagliato»
● MADRID «Questo gruppo
cambia ma non si rompe.
Mantiene intatta la voglia di
lavorare e di vincere, si mette
in discussione ogni giorno,
gioca come si allena». La
fotografia dell’Atletico
scattata da Simeone alla fine
di un derby mostruoso: «Da
tifoso dico grazie ai giocatori
per averci regalato un
pomeriggio così. La chiave
sono loro: hanno fatto tutto
ciò che avevamo
programmato e pensato, con
una brillante capacità di
esecuzione. La Liga? Noi non
cambiamo mai, perché se
cambiamo ci facciamo male:
e allora… andiamo “partido a
partido’”» Il mantra che il
Cholo ha ripetuto per tutta la
GERMANIA
Juve, è tornato il Dortmund
Il Bayern riprende la corsa
Gianluca Spessot
I
l Dortmund rialza la testa e
passa meritatamente sul
campo del Friburgo. Gli uomini di Klopp (prossimi aversari della Juventus negli ottavi di
Champions League) non vincevano in trasferta da 162 giorni
(3-2 ad Augsburg) e ritrovano i
tre punti in Bundesliga dopo tre
sconfitte e due pareggi. L’attacco non segna e il tecnico decide
di lasciare a casa Ramos mentre
Immobile resta in panchina per
gli interi 90’. Nel ritrovato 4-23-1 (contro l’Augsburg Klopp
aveva provato senza successo il
4-4-2) Aubameyang è il terminale offensivo e la scelta si rivela azzeccata perché l’attaccante
del Gabon è il migliore in campo e decide la partita quasi da
solo. Approfittando di un clamoroso black out di Frantz, serve su un piatto d’argento l’1-0 a
Reus prima di mettere a segno
una doppietta, con Bürki che
nel finale gli ruba la gioia del
terzo gol. È la partita della svolta? Non è tutto oro quello che
luccica perché il Dortmund si è
trovato di fronte un avversario
troppo remissivo. Sono serviti
43’ per vedere Weidenfeller
La festa di Aubameyang e Reus AFP
sporcarsi i guanti e poi, come al
solito, i gialloneri hanno sprecato diverse occasioni. Kagawa
ha fornito un assist ad Aubameyang, ma nel vederlo in campo
si capisce perché a Manchester
finiva spesso in panchina. Reus
è in ripresa ma non è ancora al
top. Positivo invece il rientro di
Blaszczykowski che ha giocato
solo 22’ entrando nell’azione
del terzo gol. Ha preso il posto
di Kampl e si è vista subito la
differenza perché lo sloveno
continua a lasciare perplessi in
fase di possesso palla. Ha funzionato invece la tattica. Klopp
ha chiesto ai suoi di partire in
quarta, per non andare in svantaggio e cadere nel solito blocco
psicologico. Tempi duri invece
per Immobile, con questo Aubameyang che con la sua velocità ha permesso al Dortmund
di mettere in mostra, seppure
solo a sprazzi, il gioco dei tempi
migliori. In testa tutto invariato
grazie ai soliti noti. Robben (8
gol nelle ultime 9 partite in
campionato) toglie le castagne
dal fuoco al Bayern prima della
bomba di Alaba da 30 metri su
punizione mentre De Bruyne (8
reti e 11 assist in Bundesliga)
segna una doppietta. Schürrle,
all’esordio col Wolfsburg, serve
il pallone dell’1-0 a Dost e colpisce una traversa.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
20a GIORNATA Venerdì: Schalke-Borussia Moenc. 1-0. Ieri: WolfsburgHoffenheim 3-0; Mainz-Hertha 0-2;
Friburgo-Dortmund 0-3; StoccardaBayern 0-2; Colonia-Paderborn 0-0;
Amburgo-Hannover 2-1. Oggi: Werder-Leverkusen; Augsburg-Eintracht.
CLASSIFICA Bayern 49; Wolfsburg
41; Schalke 34; Borussia Moenc, Augsburg 33; Leverkusen 32; Hoffenheim
26; Hannover 25; Eintracht, Colonia 24;
Werder e Amburgo 23; Mainz 22;
Hertha 21; Paderborn 20; Dortmund
19; Friburgo, Stoccarda 18.
scorsa stagione, chiusa con la
vittoria in campionato. Euforia
contro depressione: «L’analisi
della gara è semplice – dice
Carlo, che ha rimediato il quinto
4-0 della sua illustre carriera,
peggior passivo mai subito –
abbiamo sbagliato tutto.
Attitudine pessima, nessuna
voglia, errori in serie. Nessuno
dei miei ha giocato bene. Ora per
la riflessione più approfondita
delle ragioni che hanno portato a
questa sconfitta ci vuole la testa
fredda. Bisogna correggere gli
errori e non ripeterli più. Dopo la
sconfitta di Anoeta con la Real
Sociedad abbiamo reagito bene,
sono convinto che lo faremo
anche stavolta».
f.m.r.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
FRIBURGO
0
B. DORTMUND
3
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Reus (B) al 9’p.t.;
Aubameyang (B) al 11’ e 27’ s.t.
FRIBURGO (4-4-2)
Bürki; Sorg, Krmas (dal 39’s.t.
Höfler), Torrejon, Günter; Klaus,
Frantz, Darida, Schmid (dal 1’s.t.
Philipp); Petersen (dal 1’s.t.
Schahin), Möller Daehli.
PANCHINA Mielitz, Riether,
Schuster, Höhn.
ALLENATORE Streich
BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1)
Weidenfeller; Piszczek, Subotic,
Hummels, Schmelzer; Gündogan
(dal 35’s.t. Ginter), Sahin; Kampl
(dal 23’s.t. Blaszczykowski),
Kagawa Reus (dal 35’s.t.
Mkhitaryan); Aubameyang.
PANCHINA Langerak,
Papastathopoulos, Kirch,
Immobile.
ALLENATORE Klopp
ARBITRO Brych
NOTE spettatori 24.000; ammoniti:
Fritz, Piszczek, Kagawa.
20
Mondo R
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
A TU PER TU CON...
COPPA D’AFRICA
L’ALBO D’ORO
Non c’è nazionale in grado di reggere il
confronto con l’Egitto, la squadra più
vincente nella storia della Coppa: sette
i trionfi, il primo in occasione della
prima edizione del torneo (1957). Per il
2015 però, causa Paese in tumulto,
l’Egitto ha fallito la qualificazione.
Per il Ghana, la finale di oggi offre la
possibilità di staccare il Camerun al
secondo posto: quattro i successi per
entrambe le nazionali. L’ultima vittoria
dei ghanesi - arrivati secondi in 4
occasioni, contro le 2 del Camerun risale al 1982.
CONTENUTO
PREMIUM
La quarta forza del continente è la
Nigeria, con 3 Coppe d’Africa in
bacheca (compresa l’edizione del
2013) e quattro secondi posti.
Segue la Repubblica Democratica
del Congo, due successi nelle uniche
due finali disputate.
Affollato il plotone delle nazionali
con un solo successo. Per la Costa
d’Avorio oggi la chance di emergere.
L’unico successo degli ivoriani sconfitti in finale nel 2006 e nel 2012 risale al 1992, dopo un’interminabile
serie di rigori: 11-10 al Ghana
Renard d’Africa
Oltre alla Costa d’Avorio, sono otto
i Paesi rimasti fermi a un successo:
lo Zambia, sorpresa dell’edizione
2012; e poi Tunisia (2004), Sudafrica
(1996), Algeria (1990), Marocco
(1976), Congo (1972), Sudan (1970)
ed Etiopia (1962)
l’ho ringraziato, mi ha fatto un grande regalo. Poi
ho aggiunto che non ero venuto qui per fare turismo ma per cambiare la storia di questa generazione: con un talento del genere non si può perdere sempre. Yaya ha apprezzato e per questo è qui:
gli ho dato la fascia di capitano e la cosa lo ha
responsabilizzato. In semifinale è stato splendido,
stasera sarà la stessa cosa: i campioni sentono il
grande match».
È l’ultima occasione per questa squadra?
«Per alcuni di loro si: Kolo Touré, Kopa Barry,
Siaka Tiené sono in nazionale da 10 anni. Se lo
meritano perché non erano obbligati a continuare
dopo il 2012: giocavano in grandi club europei ed
era stato un colpo durissimo, ma si sono rialzati e
sono ancora qui».
Dopo il Mondiale ha cambiato parecchio.
«Serviva nuova energia. Abbiamo 10 giocatori
con meno di 25 anni e comunque vada stasera
questa squadra ha futuro. A livello stilistico forse
abbiamo perso qualcosa ma era inutile giocare un
calcio attrattivo e restare sempre alle porte del
successo. Ho detto loro che era il momento di
guardarsi allo specchio, di tornare umili ed efficaci per provare finalmente a mettere le mani su
questa coppa».
Da sinistra,Yaya Tourè festeggia il gol in semifinale contro la Repubblica Democratica del Congo insieme a Serge Aurier e al romanista Gervinho AFP
«YAYA E COSTA D’AVORIO
E’ ORA DI FARE LA STORIA»
Hervé Renard,
46 anni, ha
vinto la Coppa
d’Africa
con lo Zambia
nel 2012
ACTION IMAGES
Filippo Maria Ricci
@filippomricci
H
ervé Renard è un francese di 46 anni che ha
l’Africa nel sangue. Difensore cresciuto nella cantera del Cannes con Zinedine Zidane,
ha capito in fretta che con il calcio non avrebbe
fatto granché e ha aperto un’impresa di pulizie.
«Mi alzavo alle tre del mattino, ho resistito otto
anni», ricorda. Poi è tornato al primo amore, il calcio, come allenatore. È andato in Cina e in Inghilterra, è tornato in Francia e poi ha scoperto l’Africa: Ghana, Zambia, Angola, Algeria, ancora
Zambia. Lo scorso anno gli hanno dato una
squadra della Ligue 1, il Sochaux, ma è durata poco e quest’estate è di nuovo partito
per l’Africa: chiamato dalla Costa d’Avorio al posto di Sabri Lamouchi dopo la
delusione Mondiale. Oggi per Renard
può essere un giorno storico: se la Costa d’Avorio batte il Ghana nella finale
di Coppa d’Africa diventa il primo tecnico a vincere il torneo con due nazionali diverse. Nel 2012 a Libreville, Gabon, con lo Zambia superò proprio la
Costa d’Avorio in una finale decisa da 18 rigori, 18
come i nazionali dello Zambia che al largo della
stessa Libreville nel 1982 s’inabissarono insieme
all’aereo che li portava a giocare in Senegal. Una
storia incredibile raccontata in maniera molto
toccante nel film «E18hteam» dello spagnolo Juan
Briso che in Italia si potrà vedere tra il 21 e il 23
febbraio a Bergamo nell’ambito dello Sport Awards Film Festival. «Io credo nei segni, e la Costa
d’Avorio non vince la coppa dal 1992, quando
superò proprio il Ghana. Siamo pronti a far sì
che la storia si ripeta».
Una Costa d’Avorio che doveva dominare questo
secolo guidata da Drogba e invece ha rimediato solo due sconfitte in finale, nel 2006 e nel 2012.
«Meritavano di più, per gioco e la qualità dei giocatori. E questo ho detto a Yaya Touré. È stato lui a
dire al presidente della federale di prendermi, e
Il Congo è terzo:
4-2 dopo i rigori
● La Repubblica Democratica
del Congo chiude la Coppa
d’Africa 2015 al terzo posto.
Nella finalina di consolazione, i
Leopardi hanno battuto la
Guinea Equatoriale, nazionale
ospitante, ai calci di rigore (42). I tempi regolamentari e
supplementari si erano
conclusi sullo 0-0. Di
Mongungu il rigore decisivo,
fatali per la nazionale del tuono
gli errori iniziali di Balboa e
Fabiani.
Gervinho?
«E’ il nostro giocatore più pericoloso. È in grande
forma e anche lui è tempo che vinca qualcosa con
la nazionale».
La Roma ha preso Doumbia.
«Ottimo acquisto. Giocatore che ama la profondità, correre con la palla negli spazi, bravo in area e
letale: se ha un’occasione difficilmente la sbaglia.
Nel nostro sistema è chiuso da Gervinho, ma farà
la differenza stasera e poi anche a Roma. Rudi
Garcia sta facendo un ottimo lavoro e io voglio
fare come lui. Prima in Africa, poi in Europa».
E il Ghana?
«Ce l’ho nel cuore, lì ho cominciato la mia carriera
africana, come assistente di Le Roy. Dede Ayew
l’abbiamo lanciato noi in nazionale, e suo fratello
Jordan era con me a Sochaux. A quei ragazzi voglio un gran bene, ma oggi un po’ meno».
La finale?
«Apertissima. Loro più giovani e più veloci, noi abbiamo più esperienza. Sarà dura, ma mi prendo la
libertà di crederci».
Preoccupato dopo quanto successo nella semifinale Ghana-Guinea Equatoriale?
«No, perché li c’era in ballo il Paese ospite: è stata
una questione di passione eccessiva. Certe cose
non devono succedere, però succedono in Africa
come in Europa o in Sudamerica. Un episodio: per
il resto la coppa è stata molto bella».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI LA FINALE CON IL GHANA. IL FRANCESE PUÒ DIVENTARE
IL PRIMO TECNICO A VINCERE CON DUE NAZIONALI DIVERSE
«E’ VENUTO IL MOMENTO DI TOURÈ E DI GERVINHO»
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
OPINIONI
21
www.gazzetta.it
TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO
Il campionato
La vignetta
Sport e Cinema
DA TEVEZ A TOTTI
STORIA DI BOMBER
di Stefano Frosini
DAL FLOP DELLO SCI
AL PODIO DEL SINCRO
IL COMMENTO
O
LANDO
O
di LUIGI GARLANDO
P
er la prima volta nella
stagione la Signora è
andata a dormire con un
vantaggio in doppia cifra:
10 punti. Meglio che una
camomilla. Sogni d’oro e incubi per
chi insegue. La Roma, impegnata a
Cagliari, può accorciare, ma quella
decina di tacche d’inferiorità peserà
come un macigno sulle spalle dei
giallorossi al calcio d’inizio. Garcia
non può permettersi di perdere altre
briciole per strada o il faccia a faccia
del 2 marzo all’Olimpico,
immaginato a lungo come un duello
da mezzogiorno di fuoco, si
trasformerà nella consegna delle
pistole degli sconfitti agli sceriffi con
le stelle sul petto.
Il numero dei punti di distacco li
porta sulla schiena l’Apache che,
tanto per cambiare, ha stappato la
vittoria sul Milan con un gol. Perché
non si scappa: anche questo
campionato è una storia di
cannonieri. Si possono inventare
tutte le diavolerie tattiche del
mondo, filosofeggiare di falsi 9 e arte
varia, ma il calcio resta quel gioco
per cui chi fa gol vince e chi ha i
migliori artisti nel genere alla fine
gode. Pier Paolo Pasolini, che il
calcio lo amava e lo giocava, lo
spiegava a modo suo: «Il
capocannoniere del campionato è
sempre il miglior poeta dell’anno». Il
capocannoniere del campionato è
Carlitos Tevez, il numero 10, cifra dei
poeti, salito a 14 gol. L’Apache ha
aperto, Alvaro Morata ha chiuso: due
centravanti veri. Tempo fa il Milan
con Tevez ci uscì a cena, sembrò a un
passo dalla seduzione, poi gli preferì
il cagionevole Pato. Il Milan non è
riuscito a trapiantare Fernando
Torres e si è affrettato a sbolognarlo.
La Juve ha puntato forte su un altro
Niño di Madrid: Alvaro Morata. L’ha
aspettato, educato, cresciuto: da ieri
Alvaro è il definitivo compagno di
banco di Tevez e Llorente una
preziosa alternativa. Ieri il Milan ha
iniziato con un falso 9 (Menez) che
non ha mai visto la porta e che è
uscito per un mal di pancia (vero). Il
sostituto, Pazzini, (vero 9), l’ha
inquadrata quasi subito, ma ha
risparmiato Buffon. Quel tiro, sul 21, è stato la sliding door del match.
Se avesse segnato... Se. Tevez e
Morata sì, Pazzini no. E’ sempre una
storia di bomber.
Ma non solo. La forza della Juve la
vedi quando segna. L’azione dopo
accelera come se il gol l’avesse subito
e non fatto. La rabbia vincente
educata da Conte è viva e vegeta.
Allegri l’ha ingentilita col palleggio
senza spegnerla e ha raffinato
meccanismi ora quasi perfetti. E’ qui
che il Milan è distante anni luce. Se 2
difensori su 4 sono esordienti
(Antonelli, Paletta) e il terzo ha 2
presenze stagionali (Zaccardo) in
tasca , difficile pretendere
spettacolari sincronie e puntualità
nelle transizioni. Se in mediana
palleggiano Poli, Essien e Muntari
arduo aspettarsi grandi idee. Se la
fascia che è stata di Rivera, Baresi e
Maldini circonda il braccio di
Muntari, detto con grande rispetto, è
chiaro che non circolano vacche
grasse. Ma i rossoneri hanno giocato
comunque una partita dignitosa,
Inzaghi l’ha sorretta con buona
organizzazione, innesti come quelli di
Antonelli danno speranza: al di là
della terza sconfitta in quattro
giornate, qualcosa si muove.
Oggi tocca alla Roma, aggrappata ai
gol di Totti che ieri aveva la febbre,
come Tevez alla vigilia. Il secondo
miglior poeta del campionato è
Higuain (Napoli). La Roma è
spaventata da due argentini: uno che
scappa, l’altro che insegue. Gente così
Garcia non ce l’ha. Totti deve guarire.
Perché questa è una storia di bomber.
NON SOLO CALCIO
CIO
DUCCI
di FAUSTO NARDUCCI
email: [email protected]
twitter: Ammapp1
Twitter
LUIGI MASTRANGELO
Azzurro di pallavolo
● Opere d’arte a Cuneo. Bello vedere
i bimbi divertirsi come ci divertivamo
alla loro età.
@gigi1mastro
C.O.N.I.
Comitato Olimpico
● Applausi per le azzurre del
#tennis #FedCup, Errani e Giorgi
perfette: 2-0 alla Francia
@Coninews
FELIPE MASSA
Pilota di F.1 con la Williams
● Ma che cosa stanno facendo i
miei meccanici? HackettLondon
@MassaFelipe19
© RIPRODUZIONE RISERVATA
A
i Mondiali di Vail il nostro
sci affonda, affonda,
affonda. Con la discesa di
ieri si sono esauriti i
nostri sogni di medaglia
nelle gare veloci e c’è ben poco da
scherzare ad annotare che due sole
azzurre (ottava Merighetti e decima
Curtoni) sono entrate finora nei
primi 10. E allora accontentiamoci di
dire che c’è una coincidenza
metafisica col fatto che mentre Paris
e compagni «annegavano» nella neve
molle di Beaver Creek, c’è stata
un’Italia che si è fatta applaudire sul
grande schermo con un film
ambientato nella più profonda delle
discipline olimpiche.
«Cloro», realizzato dalla Good Film,
porta infatti alla ribalta il mondo del
nuoto sincronizzato ed è di per sé un
atto di coraggio che merita applausi a
prescindere. Il regista Lamberto
Sanfelice si guadagna addirittura
un’ovazione perché dopo il successo
del Sundance di Park City l’ha
presentato ieri nella sezione
«Generation» al Festival di Berlino
che è una specie di Olimpiade del
Cinema. Il «Berlinale» richiama
infatti ogni anno quasi 500 pellicole e
350.000 spettatori e quella medaglia
mancata a Vail possiamo
simbolicamente assegnarla a
quest’opera prima che potremo
vederlo nelle sale italiane fra un
mese. «Cloro» è una storia
minimalista che effettivamente parte
dalle ambizioni sportive di una
diciassettenne campionessa, Jenny,
interpretata da Sara Serraiocco che si
era già messa in evidenza con
«Salvo». E che all’inizio trova una
vera ambientazione sportiva, come
raramente capita alle pellicole
italiane: le gare di nuoto
sincronizzato in cui Jenny gareggia
nel doppio accanto all’amica Flavia, il
mare di Ostia e le piscine del litorale
laziale che ricostruiscono il mondo di
questa danza acquatica che fa parte a
pieno titolo del programma olimpico
ma non sempre viene apprezzata dai
puristi dello sport, un po’ come la
ginnastica ritmica. Questi sogni
raccontati nel film, l’attrice
protagonista li aveva sperimentati
nella danza classica ma è bello
scoprire che per interpretare la parte
ha voluto vivere a lungo accanto alle
sincronette azzurre: «Donne che non
si arrendono mai. Con loro ho
lavorato sul corpo e sulla forza fisica
e dopo un po’ ho cominciato a sentire
come loro il contatto con l’acqua.
Però quando Jenny cerca di ritrovare
l’equilibrio di prima ritornando a
Ostia per una gara, si rende conto di
non essere più se stessa. La vita e le
dure esperienze l’hanno cambiata
profondamente».
Per ritrovare le immagini del sincro
bisognerà aspettare un po’, perché la
storia ha una svolta cupa, quasi
tragica, con la morte della madre di
Jenny e il trasferimento, guarda un
po’, proprio in montagna, nella
Maiella, terra d’origine del padre
Alfio travolto dalla depressione. E
anche lo sport a questo punto assume
un’interpretazione problematica,
comune purtroppo a quella che
vivono tanti giovani sportivi: la
necessità di trovare un lavoro, la
rinuncia ai campionati italiani, gli
allenamenti clandestini nella piscina
dell’albergo. Sarà una relazione
contrastata a far capire a Jenny che il
suo rapporto si è definitivamente
rotto e che l’odore del cloro ha perso
il suo fascino. Quel cloro che invece
per i nuotatori è quasi fonte di vita e
che in una recente intervista alla
Gazzetta Alessia Filippi rimpiange
così tanto, diventa il simbolo di
questo odio-amore che accompagna
la carriera di tanti sportivi. Un po’
come la neve molle che a Vail ha
tradito i nostri discesisti: più odio che
amore nel loro caso.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il caso Parma ma non solo
CAMBI DI PROPRIETÀ, SERVONO NORME STILE PREMIER LEAGUE
League che da tempo impongono severi
controlli ai nuovi entrati: sia dal punto di vista
finanziario che sotto il profilo etico. Purtroppo
da noi queste verifiche non sono mai avvenute.
E il recente boom di capitali esteri ha prodotto
risultati contraddittori.
PRIMO PIANO
di CARLO LAUDISA
email: [email protected]
L
a bella notizia è che la Figc e la Lega di A
si sono mosse per introdurre una
clausola di salvaguardia per i cambi di
proprietà dei club. Bene, era ora. La
Gazzetta, attraverso queste colonne, l’8
dicembre scorso aveva lanciato un appello in
tal senso, auspicando che le nostre norme
fossero adeguate a quelle della Premier
L’avvento del petroliere albanese Taci a Parma
è l’emblema della sconfitta generale. In poco
più di un mese il disinvolto uomo d’affari ha
fatto tante promesse ed è fuggito a gambe
levate senza tirar fuori un euro in una
situazione societaria sconcertante. Il danno
per l’ambiente gialloblù è sotto gli occhi di
tutti. I giocatori stanno provando a scappare,
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
DIRETTORE RESPONSABILE
ANDREA MONTI
[email protected]
VICEDIRETTORE VICARIO
Gianni Valenti
[email protected]
VICEDIRETTORI
Pier Bergonzi
[email protected]
Stefano Cazzetta
[email protected]
Andrea Di Caro
[email protected]
Umberto Zapelloni
[email protected]
Testata di proprietà de “La Gazzetta
dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015
PRESIDENTE
Angelo Provasoli
VICE PRESIDENTE
Roland Berger
AMMINISTRATORE DELEGATO
Pietro Scott Jovane
CONSIGLIERI
Fulvio Conti,
Teresa Cremisi,
Luca Garavoglia,
Attilio Guarneri,
Piergaetano Marchetti,
Laura Mengoni
DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA
Alessandro Bompieri
RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani
Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano
Responsabile del trattamento dati (D. Lgs.
196/2003): Andrea Monti
[email protected] - fax 02.62051000
© COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A.
DIVISIONE QUOTIDIANI
Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo
quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici,
meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà
perseguita a norma di legge
DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA
MILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821
ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281
DISTRIBUZIONE
m-dis Distribuzione Media S.p.A.
Via Cazzaniga, 19 - 20132 Milano
Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306
SERVIZIO CLIENTI
Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel.
02.63798511 - email: [email protected]
PUBBLICITÀ
RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE PUBBLICITÀ
Via A. Rizzoli, 8 - 20132 Milano
Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848
qualcuno lo ha già fatto. Con Donadoni
dignitoso nocchiero nei tormentati giorni dello
sfacelo. Soprattutto c’è il rischio ormai
evidente di un crack senza precedenti. Il
recentissimo passaggio di proprietà è ancora
misterioso: quelle radici in Slovenia e in Russia
non fanno che ammantare di giallo una
vicenda già triste. L’Assocalciatori ha appena
lanciato l’allarme. In questo momento il rischio
è che uno tsunami travolga tutto il sistema.
L’incubo delle scommesse, l’evidente ombra di
un fallimento in corsa, sono esperienze che per
fortuna ci sono mancate nella massima serie.
Tuttavia non dobbiamo pensare che tutto
EDIZIONI TELETRASMESSE
RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel.
02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via
Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La
Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle
Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel.
080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA Tel. 095.591303 L’Unione Sarda S.p.A. - Centro
Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel.
070.60131 BEA printing sprl - 16 rue du Bosquet 1400 NIVELLES (Belgio) Speedimpex USA, Inc. - 3838 9th Street Long Island City, NY 11101, USA CTC
Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA
(MADRID) La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS
AIRES Miller Distributor Limited - Miller House,
Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni
Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus
possa risolversi da un giorno all’altro, con un
colpo di bacchetta magica. In attesa che il
governo del calcio faccia i suoi passi
istituzionali per la prossima stagione, è l’ora
delle mosse eccezionali.
Qui occorre che entri in azione un vero e
proprio gabinetto di pronto intervento. La
situazione rischia di degenerare da un
momento all’altro. Questo Parma derelitto
riuscirà ad arrivare alla meta di maggio? E’ il
motivo per cui è indispensabile prendere dei
provvedimenti che tutelino tutti, non solo dal
punto di vista economico. Vedere in campo
una squadra a cui è stata tolta l’anima è uno
spettacolo poco edificante per l’intero
sistema. Non solo il Parma è sull’orlo di un
burrone.
PREZZI D’ABBONAMENTO
C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP
S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI
ITALIA
7 numeri
6 numeri
5 numeri
Anno:
403
357
279
Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare
all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520
INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI
Tel. 02.63798511 - email: [email protected]
Testata registrata presso il
tribunale di Milano n. 420
dell’1 settembre 1948
ISSN 1120-5067
CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013
La tiratura di sabato 7 febbraio
è stata di 295.286 copie
© RIPRODUZIONE RISERVATA
COLLATERALI
* con Magazine Violetta N. 2 3,90 - con Campionato io
ti amo 2015 N. 2 7,39 - con Disney English N. 4 11,39
- con Español da Zero N. 5 12,39 - con Jeeg Robot
d’Acciaio N. 6 11,39 - con Asterix N. 6 7,39 - con
Maserati Collection N. 5 14,39 - con The Beatles
Collection N. 11 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N.
4 21,39 - con Il Cane N. 13 11,39 - con Il Teatro di
Eduardo N. 15 12,39 - con The Walking Dead N. 15 12,39 - con DVD Poirot N. 15 11,39 - con I grandi del
Tennis ai raggi X N. 166,39 - con Mila e Shiro N. 20 11,39 - con Blueberry N. 24 5,39 - con Diabolik Nero
su Nero N. 29 8,39 - con Robot Collection N. 54
14,39 - con Ferrari Build Up 11,39 - con Passione Rally
N. 95 14,39
ARRETRATI
Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l
e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A
03069 33521 600100330455. Il costo di un arretrato è pari al
doppio del prezzo di copertina per l’Italia; il triplo per l’estero.
PREZZI ALL’ESTERO: Albania 2,20; Argentina $ 31,00; Austria 2,20; Belgio 2,20; Canada CAD 3,50; Cz Czk. 64; Cipro 2,20; Croazia Hrk 17; Francia 2,20; Germania 2,20; Grecia 2,50; Irlanda 2,20; Lux 2,20; Malta 2,20; Monaco P. 2,20; Olanda 2,20; Portogallo/Isole 2,50; SK Slov. 2,20; Slovenia 2,20; Spagna/Isole 2,50; Svizzera Fr. 3,00; Svizzera Tic. Fr. 3,00; Hong Kong HK$ 45; Ungheria
Huf. 700; UK Lg. 1,80; U.S.A. USD 4,00.
22
Serie B R 25a giornata
L'ANALISI
di NICOLA
BINDA
Un doppio Laribi per il Bologna
Tacopina: «E’ il nostro Messi»
IL DUELLO
PER LA A
1Decisivi a Crotone
E GLI EFFETTI anche i portieri:
DEL MERCATO l’ex Stojanovic fa
B
ologna-Livorno sarà
giocata il 29 marzo,
salvo anticipo o
posticipo. Dalle partite di
ieri mancano 50 giorni.
E’ il caso di cominciare a
pensarci. Perché quella
potrebbe essere la partita
chiave della stagione. E’
in ballo il secondo posto,
quello della promozione
diretta insieme alla capolista, titolo che non sembra in discussione e che il
Carpi tiene stretto. Bologna e Livorno sono scatenati, fanno paura a tutti,
hanno fatto un notevole
salto di qualità e sono
pronti a una volata di
altissimo livello.
A lanciare il Bologna,
insieme alla ritrovata
stabilità societaria, è stato il mercato: non per
effetti diretti, visto che
sono sempre i protagonisti dell’andata a fare la
differenza, ma per la solidità data alla rosa, che
ora sembra davvero una
corazzata. A far scattare
il Livorno invece è stato il
cambio di allenatore, con
conseguente modulo più
adatto alle caratteristiche
della squadra: con Gelain
sono arrivati 9 punti in 4
giornate e insieme il tanto atteso salto di qualità.
Sono gli effetti della sosta. Quando è il momento di fermarsi e ragionare
per capire come migliorare le squadre. Con il
mercato, certo, ma non
solo, come dimostra il
Livorno. Non sempre
però si fanno le scelte
migliori, anzi: si corre il
rischio di fare danni. I
primi risultati del dopo
mercato stanno dando
ragione al Vicenza, ripescato a fine agosto e costretto a rifare una squadra costruita per la Lega
Pro, rinforzata cammin
facendo e ultimata solo
nelle scorse settimane,
anche qui con un cambio
di allenatore fortunato
che ha portato il club a
stabilizzarsi nei playoff.
A giudicare dalle vittorie
di ieri, anche Entella
(Sforzini è tornato Sforzini?) e Frosinone (Sammarco in gol) sembra che
abbiano fatto le scelte
giuste. Come il Catania,
fermato dalla neve ma
reduce da due vittorie.
E’ difficile giudicare la
rivoluzione del Bari,
troppo bello la settimana
scorsa (4-0 al Frosinone)
quanto fragile nella trasferta di Livorno. I veri
dubbi sorgono per altre
tre squadre che a gennaio si sono scatenate come
Latina, Perugia e (meno
comprensibilmente) Spezia: può darsi che ci fossero reali motivi per intervenire in maniera così
massiccia (anche in panchina, come nel caso del
Latina), ma prima che
tutte le pedine siano sistemate al posto giusto il
tempo passa. E la classifica non si ferma di certo
ad aspettare.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
disastri, Coppola
para un rigore
Andrea Tosi
INVIATO A CROTONE
D
ue, sette, sei. Sulla ruota
di Bologna esce un terno
vincente che paga benissimo. La seconda doppietta stagionale di Karim Laribi, arrivato a quota 7 gol, regala il sesto
successo esterno del Bologna
che passa a Crotone con un filo
di gas. Il trequartista italo-tunisino fa il risultato così il presidente Joe Tacopina, in tribuna
allo Scida prima di volare quest’oggi a New York, può esultare lanciando un paragone molto forte («per noi Karim è come
Messi per il Barcellona»). Nel
bilancio del match sono decisive le prove dei due portieri: da
una parte l’incerto Stojanovic,
al debutto nella porta calabrese, prelevato proprio dal Bologna, si fa infilare con colpa su
entrambe le reti emiliane, dall’altra l’inamovibile Coppola
annulla le conclusioni di De
Giorgio e Torregrossa, neutralizzando anche un rigore dello
stesso centravanti che sullo 0-2
avrebbe potuto riaprire la gara.
La vittoria dà ragione alle scelte di Lopez che ancora una volta conferma la sua filosofia sulle gerarchie costituite lasciando gli ultimi arrivati Gastaldello e Krsticic in panchina.
CROTONE MORBIDO La squadra di casa dovrebbe aggredire
come una pantera nera, invece
CROTONE
0
BOLOGNA
2
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORE Laribi al 24’ p.t. e
all’8’ s.t.
CROTONE (4-2-3-1) Stojanovic 4,5;
Balasa 6, Gigli 5, G. Ferrari 5,5,
Modesto 5,5; Maiello 5, Suciu 5 (dal
23’ s.t. Galardo 5); Ciano 5 (dal 9’
s.t. Rabusic 5), Dezi 6, De Giorgio 6
(dal 9’ s.t. Ricci 5,5); Torregrossa
5,5. PANCHINA Lewandowski,
Saba, Dozi, Martella, Matute,
Padovan. ALLENATORE Drago 5.
BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola 7,5;
Ceccarelli 6, Oikonomou 6, Maietta
6, Masina 6,5; Casarini 6,
Matuzalem 6,5 (dal 20’ s.t. Krsticic
6), Buchel 6 (dal 30’ s.t. Zuculini
s.v.); Laribi 8; Cacia 5,5, Sansone 5
(dal 37’ s.t. Mancosu s.v.).
PANCHINA Da Costa, Gastaldello,
Mbaye, A. Ferrari, Bessa, Improta.
ALLENATORE Lopez 7.
ARBITRO Pasqua di Tivoli 6.
GUARDALINEE Carbone 6-Disalvo
5.
AMMONITI Matuzalem (B), Cacia
(B) per gioco scorretto; Maiello (B)
per proteste.
NOTE paganti 1.520, incasso di
5.925 euro; abbonati 3.002, quota
di 15.372 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri
fuori 3-2. In fuorigioco 2-2. Angoli
6-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’.
IL MIGLIORE
8
● LARIBI
TREQUARTISTA DEL BOLOGNA
Sforzini bum bum
Derby all’Entella
Lo Spezia è ferito
Alessio Da Ronch
ENTELLA
2
INVIATO A CHIAVARI (GE)
S
toria ed esperienza per
vincere un derby. La tradizione, che non ha mai
visto lo Spezia vincente a Chiavari in campionato, pesa.
L’esperienza di Sforzini, all’esordio con i liguri, decide. Il
centravanti torna al gol dopo
oltre tre mesi di astinenza (l’ultima rete con il Latina risale al
18 ottobre), torna decisivo in
una gara dopo cinque mesi (letale contro il Crotone il 6 settembre alla prima giornata),
torna capace di firmare una
doppietta a oltre due anni dall’ultima (Grosseto-Ascoli, 3 novembre 2012). A lui si inchina
uno Spezia orgoglioso, colpito
nel suo momento migliore, affondato quando ha cercato una
reazione disperata.
TRIS D’ASSI Il vento condiziona pesantemente la sfida. L’Entella, con il nuovo tridente
esperto (Cutolo-Sforzini-Masucci), parte meglio e trova protagonisti fondamentali: Paroni
compie almeno due prodezze,
prima intercettando un assist
perfetto di Catellani per Cisotti,
poi uscendo su Catellani, liberato davanti a lui da un bel tocco di Nenè. Ligi, che a centro
SPEZIA
0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Sforzini al 31’ e al 41’
s.t.
ENTELLA (4-3-3) Paroni 7;
Iacoponi 6, Russo 6, Ligi 7, Belli 5,5
(dal 35’ s.t. Cesar s.v.); Costa
Ferreria 6,5, Di Tacchio 6,5, Botta
6; Cutolo 6 (dal 38’ s.t. Battocchio
s.v.), Sforzini 7,5, Masucci 6.
PANCHINA Coser, Lewandowski,
Gerli, Staiti, E. Lanini, S. Lanini,
Rozzi. ALLENATORE Prina 6,5.
SPEZIA (4-4-2) Chichizola 5; Milos
5,5, Valentini 6, Piccolo 5,5, Luna 6
(dal 40’ s.t. Stevanovic s.v.); Cisotti
6,5, Canadjija 6, Gagliardini 6 (dal
36’ s.t. Giannetti s.v.), Situm 5,5
(dal 32’ s.t. Kvrzic s.v.); Nenè 5,5,
Catellani 6,5. PANCHINA Nocchi,
Madonna, Acampora, Katanec,
Bakic, Brezovec. ALLENATORE
Bjelica 5.
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
CARPI
BOLOGNA
LIVORNO
AVELLINO
FROSINONE
VICENZA
SPEZIA
LANCIANO
PESCARA
PRO VERCELLI
TERNANA
TRAPANI
MODENA
PERUGIA
BARI
BRESCIA
ENTELLA
CATANIA
CITTADELLA
VARESE (-3)
LATINA
CROTONE
50
44
40
39
38
37
35
34
33
33
31
31
30
30
30
29
28
27
27
27
24
24
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
25
25
25
25
25
25
25
25
25
25
24
25
24
25
25
24
25
24
25
25
25
25
14
12
11
10
10
10
9
7
8
9
8
8
6
6
8
7
6
7
5
7
4
6
8
8
7
9
8
7
8
13
9
6
7
7
12
12
6
8
10
6
12
9
12
6
3
5
7
6
7
8
8
5
8
10
9
10
6
7
11
9
9
11
8
9
9
13
43
35
43
24
35
26
28
37
41
27
22
38
22
25
28
30
22
37
32
31
19
26
21
23
30
23
28
24
24
31
33
32
28
49
19
30
35
33
33
39
37
37
26
36
SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI
RISULTATI
Karim Laribi, 23 anni, festeggiato dai compagni del Bologna LAPRESSE
sembra la pantera rosa di Peter
Sellers: felpata fino ad apparire impalpabile, morbida nei
passaggi e nei contrasti. Ma
non è un film di successo per il
povero Massimo Drago, fischiato con tutta la squadra dai
tifosi spazientiti. Per l’allenatore crotonese sembra un pollice
verso definitivo ma alla fine il
presidente Vrenna gli conferma la fiducia anche se l’ultimo
posto e il vuoto di gioco bruciano. Il Crotone è anche sfortunato, sullo 0-0 la rete su tap-in
di Dezi, dopo una paratona di
Coppola su Di Giorgio, viene
annullata per un fuorigioco
che non si vede. Dopo lo svantaggio, Torregrossa di testa
sfiora il pari ma ancora Coppola respinge con bravura la minaccia. Nella ripresa, arriva un
rigore per mani di Oikonomou
ma il tiro di Torregrossa dal dischetto è debole e leggibile per
il portiere bolognese che può
respingere mettendo il freezer i
tre punti.
area la fa da padrone, Costa
Ferreria, brillante nel ruolo di
mezz’ala e determinante con il
tiro che innesca l’1 a 0 di Sforzini. Anche Belli, Cutolo e Masucci provano la conclusione nel
predominio dei padroni di casa
interrotto nel primo tempo solo
da un colpo di testa di Nenè e
un’incursione di Cisotti.
Modena-Catania:
campo distrutto
e partita rinviata
PUNIZIONE Bjelica stravolge lo
Spezia, passando al 4-4-2. Soffre per un tempo, poi trova le
misure e domina per mezz’ora,
incappa in un Paroni straordinario e viene punito nel suo
momento migliore, un attimo
dopo aver sfiorato il gol con Catellani: Costa Ferreira approfitta dello sbilanciamento di Gagliardini e spara dal limite. Chichizola ribatte ma rimanda la
palla a centro area, dove Sforzini realizza l’1-0. Bjelica perde la
pazienza e la gara, spedendo in
campo tutti gli attaccanti in un
4-2-3-1 con Cisotti mediano
che si fa impallinare dal contropiede perfetto: cross pennellato
di Masucci e colpo di testa imparabile di Sforzini.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
ARBITRO Maresca di Napoli 6,5.
GUARDALINEE Alassio 6-Di Iorio
6.
AMMONITI Di Tacchio (E), Belli
(E) e Canadjija (S) per gioco
scorretto; Situm (S) per comp.
non regolamentare.
NOTE paganti 2.180, incasso di
22.839 euro; abbonati 1.120, quota
di 9.260 euro. Tiri in porta 10-6.
Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 2-0.
Angoli 4-11. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
7,5
● SFORZINI
ATTACCANTE DELL’ENTELLA
BOLOGNA QUADRATO Confermando la formazione che ha
pareggiato col Pescara, l’allenatore Lopez dimostra di non
avere dubbi sulla quadratura
della sua squadra che al primo
vero tiro in porta sblocca il risultato. La conclusione non irresistibile di Laribi da 25 metri
scavalca Stojanovic, peraltro
un corazziere di quasi due metri, passando sopra la testa dello stordito portiere austro-slavo. Nella ripresa in apertura
l’ex interista fa il bis con una rasoiata da dentro l’area. Poi il
Bologna può andare in controllo. Entra Krsticic ma nessuno se
ne accorge. Per Lopez e Tacopina è il successo della vecchia
guardia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO-LATINA
1-0
CROTONE-BOLOGNA
0-2
ENTELLA-SPEZIA
2-0
FROSINONE-LANCIANO
2-1
LIVORNO-BARI
5-2
MODENA-CATANIA
Rinviata
PESCARA-CITTADELLA
1-1
TERNANA-BRESCIA
oggi, ore 18
TRAPANI-CARPI
0-0
VARESE-PRO VERCELLI
1-1
VICENZA-PERUGIA
3-1
PROSSIMO TURNO
VENERDÌ 13 FEBBRAIO (ore 20.30)
PERUGIA-MODENA
(0-0)
SABATO 14 FEBBRAIO (ore 15)
AVELLINO-FROSINONE
(0-0)
BARI-VICENZA
(0-1)
BOLOGNA-TERNANA
(1-0)
CARPI-SPEZIA
(2-1)
ENTELLA-TRAPANI
(2-2)
LANCIANO-BRESCIA
(1-1)
LATINA-PESCARA
(1-1)
PRO VERCELLI-CITTADELLA
(2-1)
VARESE-LIVORNO
(0-1)
LUNEDÌ 16 FEBBRAIO (ore 20.30)
CATANIA-CROTONE
(1-1)
MARCATORI
14 RETI Calaio’ (5) e Maniero
(Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara);
Granoche (4, Modena).
13 RETI Castaldo (4, Avellino);
Mbakogu (4, Carpi);
Marchi (4, Pro Vercelli).
12 RETI Vantaggiato (1, Livorno).
11 RETI Cocco (1, Vicenza).
10 RETI Mancosu (Bologna; 10 con 6
rigori nel Trapani); And. Caracciolo
(6, Brescia); Catellani (4, Spezia).
LA GARA DI OGGI
La Ternana
col Brescia:
tanti assenti
TERNANA
(3-5-2)
BRESCIA
(4-3-1-2)
OGGI ore 18
● MODENA Modena-Catania
è stata rinviata. Per qualche
ora il Braglia è stato teatro di
una burletta: il rinvio poteva
essere deciso prima, ma per
il Gos si poteva giocare; poi
alle 15.27 la decisione è stata
comunicata con l’altoparlante
agli inviperiti spettatori, fatti
entrare come se si giocasse e
poi rimandati a casa. Alle 13 il
campo era in buona parte
ridotto a una palude,
soprattutto davanti alla
tribuna centrale. E il perché
l’ha spiegato il presidente
Caliendo: «Noi avevamo
proposto il rinvio già venerdì,
ma la Lega ci ha ordinato di
rendere il campo agibile
entro le 13 di sabato.
Abbiamo fatto arrivare 50
uomini per spalare la neve dai
teloni, ma per fare in fretta
hanno rovinato il campo. Ora
lo sistemiamo ma poi andrà
rifatto». In realtà la Lega non
ha ordinato nulla: è stato solo
applicato il regolamento.
L’arbitro Daniele Chiffi,
ingegnere padovano, ha
atteso fino all’ultimo prima di
decidere. E nel sopralluogo si
è preso cori di scherno.
ro.pe.
ANDATA 0-0
22
BRIGNOLI
4
6
13
VALJENT MECCARIELLO FAZIO
2
7
10
27
3
JANSE GAVAZZI VIOLA ERAMO VITALE
20
AVENATTI
9
CERAVOLO
9
AND. CARACCIOLO
29
BENTIVOGLIO
7
CORVIA
17
19
21
SESTU
QUAGGIOTTO BENALI
8
2
3
15
SCAGLIA LANCINI ANT. CARACCIOLO ZAMBELLI
1
ARCARI
TERNANA È emergenza in difesa:
Fazio arretra fra i centrali al posto di
Popescu, squalificato. Tornano titolari
Janse ed Eramo a centrocampo.
Esordio in panchina per Milinkovic.
PANCHINA 1 Sala, 14 Gagliardini, 28
Palumbo, 26 Crecco, 24 Dianda, 23
Russo, 11 Falletti, 19 Dugandzic, 31
Milinkovic. ALLENATORE Tesser.
SQUALIFICATI Popescu. DIFFIDATI
Vitale, Fazio, Falletti, Meccariello.
BRESCIA Privo di H’Maidat e di Di
Cesare, col neoacquisto Tonucci
influenzato e con Budel e Sodinha
convocati, ma ancora convalescenti,
il tandem Giunta-Javorcic cambia
poco rispetto alla sfida vinta contro
l’Entella. PANCHINA 22 Andrenacci,
5 Budel, 24 Coly, 23 Morosini, 21
Gargiulo, 26 Bertoli, 26 Da Silva, 28
Valotti, 34 Sodinha. ALLENATORI
Giunta-Javorcic. SQUALIFICATI
H’Maidat. DIFFIDATI Lancini,
Zambelli, Morosini.
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Livorno, 5 sberle
per l’ex Nicola
Super Siligardi
Il Bari è travolto
LIVORNO
5
Gaetano Imparato
INVIATO A LIVORNO
BARI
2
PRIMO TEMPO 2-0
MARCATORI Luci (L) al 6’,
Vantaggiato (L) al 10’ p.t.; Maicon
(L) al 21’, autorete di Luci (L) al 35’,
Caputo (B) al 36’, Siligardi (L) al
45’, Vantaggiato (L) al 46’ s.t.
LIVORNO (3-5-2) Mazzoni 6;
Ceccherini 6, Bernardini 6,
Lambrughi 6; Maicon 7, Luci 7 (dal
38’ s.t. Jelenic s.v.), Appelt 6,
Djokovic s.v. (dal 21’ p.t. Biagianti
6), Gemiti 6 (dal 38’ s.t. Empereur
s.v.); Siligardi 7,5, Vantaggiato 7,5.
PANCHINA Bastianoni, Moscati,
Strasser, Belingheri, Jefferson,
Galabinov.
ALLENATORE Gelain 6,5.
BARI (3-4-1-2) Donnarumma 5,5;
Salviato 5 (dal 16’ s.t. Benedetti
5,5), Camporese 5,5, Filippini 5;
Schiattarella 5, Minala 5,5, Donati
6, Defendi 5 (dal 31’ s.t. Boateng
s.v.); Bellomo 5,5; Ebagua 6, De
Luca 6 (dal 4’ s.t. Caputo 7).
PANCHINA Guarna, Rada,
Rinaudo, Calderoni, Galano,
Romizi.
ALLENATORE Nicola 5,5.
ARBITRO Ghersini di Genova 5.
GUARDALINEE Mondini 5-Peretti
5.
AMMONITI Bernardini (L),
Filippini (B), Biagianti (L), Benedetti
(B) e Camporese (B) per gioco
scorretto; Schiattarella (B),
Ebagua (B) e Defendi (B) per
comportamento non
regolamentare; Donati (B) per
proteste.
NOTE paganti 1.776; incasso di
14.900 euro; abbonati 4.350,
quota di 21.274,31 euro. Tiri in
porta 9 (con una palo)-3. Tiri fuori
6-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 8-7.
Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
L’
avevano definita bene:
una classica «partita del
cuore» ma senza incasso,
e alcunché, da elargire in beneficenza. La vince il Livorno, con
due ceffoni immediati, fulminanti, in pieno viso al Bari dell’ex Nicola. Due angoli, due reti
nei 10’ iniziali (botta al volo con
la coscia di Luci pescato da Siligardi, e deviazione di Vantaggiato su un pallone di Bernardini che taglia l’area): vittoria
ipotecata. La ripresa rende elettrizzante una sfida chiusa dal
commovente coro dei livornesi
per Nicola («Uno di noi») memori di gioie (il salto in A del
2013) e tragedie (la morte del
figlio per un incidente stradale). Gli vogliono un gran bene,
gli regalano una preziosa statuetta da subbuteo del club labronico e persino due gol per
riaprire il cuore alla speranza.
Ma in un amen, Siligardi (determinante) e Vantaggiato si
riassestano, affondando quel
Bari passato al 4-3-3 per essere
più offensivo, alzando il baricentro, ma mostrando vecchie
pecche di chi è in via di (lenta)
guarigione.
LA CHIAVE Luci inizia sbancando con una partenza da primo
della classe (il gol, poi un tiraccio che Donnarumma non trattiene, manda sul palo, e riagguanta) infine inforna la frittata che rimette in discussione
tutto: nel levar palla a Caputo
anticipa Mazzoni, beffandolo.
Rete bissata da Caputo in un
lampo (respinta della difesa,
stop e tiro al volo a fil di palo)
per un 3-2 che azzerava il sospetto fosse già tutto deciso al
gol di Maicon (Siligardi — sempre lui — lo pesca con un cross
per un colpo di testa inesorabile: 3-0). Gelain, per due anni
gomito a gomito con Nicola
proprio a Livorno, aveva costruito la vittoria virando netto
su un 3-5-2 che nemmeno
l’uscita del prezioso Djokovic
scalfiva. Luci titolare, solo una
punta vera (Vantaggiato) e Siligardi a supporto con Appelt indietreggiato su Bellomo quando veniva spostato trequartista
(non più esterno), mentre Maicon e Gemiti quadravano la media. Il Bari delegava a De Luca
la spinta, Ebagua restava avulso da tutto, il centrocampo pugliese subiva sui lati: molto possesso, niente accelerazioni, pochi tiri e assalti in porta.
LA SVOLTA Lo scossone al match? Più che la virata sul 4-3-3
di Nicola lo sono le due reti pugliesi a mo’ di cadeau. Niente ribaltone, Siligardi (con un breve
passato da ex) chiude l’assedio
sparando di sinistro sotto la traversa il 4-2, con Vantaggiato
(che invece in biancorosso ci è
cresciuto) a imitarlo su rasoterra. Ma il Bari va in barca, confermando come la difesa a 4 gli
sia indigesta, da morire. E alla
fine Gelain, l’ex attendente di
campo, battè Nicola.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
7,5
● SILIGARDI
ATTACCANTE DEL LIVORNO
Questo Cocco
è bellissimo
Vicenza playoff
Perugia nei guai
1L’attaccante fa 3
gol e una dedica
speciale al papà.
Lanzafame non
basta a Camplone
VICENZA
3
PERUGIA
1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Lanzafame (P) al 24’
p.t.; Cocco (V) al 2’, al 13’ e al 28’ s.t.
VICENZA (4-3-3) Vigorito 6;
Sampirisi 6, Gentili 6,5, Manfredini
6,5, D’Elia 6; Moretti 6,5, Di
Gennaro 7,5 (dal 44’ s.t. Sbrissa
s.v.), Cinelli 6; Laverone 7, Cocco 8
(37’ s.t. Petagna s.v.), Giacomelli 6
(dal 20’ s.t. Spinazzola 6).
PANCHINA Serraiocco, Alhassan,
Garcia Tena, Egde, Vita, Mancini.
ALLENATORE Marino 7,5.
PERUGIA (4-3-1-2) Provedel 6;
Comotto 5 (dal 14’ s.t. Faraoni 6),
Goldaniga 5, Hegazi 5, Crescenzi 6;
Rizzo 6 (dal 20’ s.t. Nielsen 5,5),
Fossati 6, Nicco 5,5; Lanzafame 6,5
(24’ s.t. Taddei 5,5); Falcinelli 5,5,
Ardemagni 5. PANCHINA
Koprivec, Lignani, Baldan, Boscolo,
Giacomazzi, Vinicius. ALLENATORE
Camplone 5,5.
ARBITRO La Penna di Roma 5.
GUARDALINEE Del Giovane 6Ceccarelli 6.
AMMONITI Lanzafame (P),
Giacomelli (V), Comotto (P), Di
Gennaro (V), Manfredini (V) e
Fossati (P) per gioco scorretto.
NOTE paganti 2.218, incasso di
25.975 euro; abbonati 5.411, quota
di 16.272 euro. Tiri in porta 3-1. Tiri
fuori 6-1. In fuorigioco 3-3. Angoli
4-0. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’.
Alberta Mantovani
VICENZA
I
l momento più toccante
di una partita dominata
da un Vicenza che ha
preso il volo con Marino alla
guida arriva al 13’ della ripresa, quando Andrea Cocco
sale in cielo a colpire di testa
il pallone del 2-1 e del sorpasso, dopo aver firmato anche la rete del pari due minuti dopo l’inizio della ripresa.
Con quel gol, segnato sul
cross del suo assist-man personale, cioè Laverone, che sa
perfettamente come servirlo
dalla destra, Cocco ha toccato quota 10 ed è corso verso
la panchina per farsi dare e
sventolare una maglietta con
la scritta «Papà sempre con
me». Il centravanti del Vicenza ha perso il padre in estate
e a ogni gol rivolge lo sguardo al cielo. Un’estate difficile
per lui e per il Vicenza che,
da ripescato, ha dovuto reinventare una squadra per la B.
Lui, Cocco, era stato preso
prima, per la Lega Pro, e ieri
in 26 minuti nella ripresa, fra
il gol dell’1-1 è quello del 3-1,
ha ribaltato il Perugia che
s’era illuso sul vantaggio di
Lanzafame al 24’ e poi è crollato. La squadra è finita dritta in ritiro a Roma fino alla
gara di venerdì
PIÙ VICENZA Troppo poco,
nonostante Camplone (la
panchina torna a tremare)
abbia via via mandato in
campo tutti o quasi i rinforzi
23
di gennaio, per un Vicenza che
nelle quattro gare del 2015 ha
conquistato ben 10 punti e oltre
ai tre gol ieri nel primo tempo
non s’è visto concedere un possibile rigore per due volte. Cocco
invece s’è portato a casa il pallone della partita, oltre alla standing ovation del Menti quando è
stato sostituito. Il centravanti
biancorosso in giornata di grazia ha realizzato pure il tris: dopo un gol di finezza per il pareggio, uno in acrobazia per il sorpasso ha usato fisico e mestiere
per beffare Goldaniga per il 3-1.
ELOGI È stata la partita di Cocco, e i tifosi hanno tirato un bel
sospiro di sollievo ripensando
all’ultimo giorno di mercato,
quando il Pescara ha tentato il
Vicenza con un’offerta allettante. «Ma io non me ne sarei andato — ha detto il centravanti —
perché c’è un grande gruppo e
per me è un motivo di orgoglio
giocare in questo Vicenza. La
maglietta? Mi ero ripromesso di
sventolarla quando avessi raggiunto la doppia cifra: mio padre non ha mai smesso di credere in me, da lassù sarà contento». Mentre Marino lo elogia
(«Oltre ai gol, Cocco è un centravanti che lavora tanto per la
squadra»), lui ringrazia («Lo
faccio volentieri perché qui tutti
corrono e aiutano il compagno»), c’è’ spazio anche per un
grazie a Laverone: «Ormai lo so
che prima o poi una palla giusta
me la serve sempre».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL MIGLIORE
8
● COCCO
ATTACCANTE DEL VICENZA
Solletico Latina
L’Avellino in 10
soffre e brinda
grazie a Castaldo
Sammarco in gol
Il Frosinone c’è
Solo Monachello
Il Lanciano cade
Gioiello di Stanco
Il Cittadella corre
Il pari del Pescara
arriva in extremis
Marchi è gioia
e poi dolore Pro
L’ex Borghese
salva il Varese
Luigi Zappella
Maurizio Di Rienzo
Orlando D’Angelo
Filippo Brusa
AVELLINO
FROSINONE
PESCARA
VARESE
D
ince in rimonta il Frosinone sul Lanciano che chiude in vantaggio il primo
tempo ma spende troppo sul piano fisico. Più fresca e arrembante, nella ripresa la
squadra di Stellone (priva di Lupoli, k.o. nel
riscaldamento) ribalta il risultato. Monachello ha firmato il vantaggio con un tiro che, deviato da Russo, ha ingannato Pigliacelli. Poi il
Lanciano s’è chiuso bene. Tutt’altra musica nel
secondo tempo quando il Frosinone ha stretto
d’assedio l’area avversaria. All’8’ il pareggio
con un colpo di testa di Paganini su cross di
Crivello, mentre al 28’ sugli sviluppi di un angolo, la zampata decisiva di Sammarco, giunto dallo Spezia e all’esordio dal primo minuto.
V
L
D
opo il blitz di La Spezia, l’Avellino torna
al successo in casa superando con sofferenza il Latina, più attivo nel primo tempo, volando al quarto posto. Nei secondi 45’
tante emozioni. Al 19’ Candussio ha dato un
generoso rigore (fallo su Oduamadi, espulso
Chiosa) ma dal dischetto Olivera, a un passo
dall’Avellino nel mercato, ha sparato alto.
L’Avellino, pur in dieci, ha cercato la vittoria e
l’ha ottenuta grazie al colpo di testa di Castaldo (13 gol e 100 presenze in biancoverde) Il
Latina completa l’harakiri al 32’ con l’espulsione di Oduamadi, che era migliore in campo ma
ha colpito Zito a gioco fermo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
a corsa del Cittadella verso la salvezza
continua. Solo la zampata di Bjarnason
all’ultimo respiro nega a Foscarini la terza vittoria consecutiva. L’1-1 promuove i veneti e rimanda il Pescara. Prima della mezzora
Stanco calcia da posizione angolatissima, trovando lo spiraglio per battere Fiorillo. La reazione del Pescara è tutta nel grande spunto di
Bjarnason al 36’, che impegna l’eterno Pierobon. Baroni ha messo prima Sansovini, appena tornato (è la terza volta) a Pescara, e poi
Pasquato. E dopo un palo di testa di Melchiorri, in extremis è arrivato il pari di Bjarnason,
sul secondo palo, dopo punizione di Pasquato.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
AVELLINO-LATINA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
1-0
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORE Castaldo al 29’ s.t.
AVELLINO (3-5-2) Gomis 6,5; Pisacane 6,5, Ely 6,5,
Chiosa 5,5; Regoli 6,5 (dal 43’ s.t. Fabbro s.v.), D’Angelo 7,
Arini 6,5, Schiavon 5,5 (dal 7’ s.t. Zito 6,5), Bittante 6,5;
Comi 6,5, Castaldo 7. (Frattali, Almici, Sbaffo, Soumarè,
Trotta, Mokulu). All. Rastelli 6,5.
LATINA (4-1-4-1) Di Gennaro 6; Ristovski 6,5, Brosco 6,
Dellafiore 5,5, Alhassan 5; Olivera 5 (dal 21’ s.t. Ammari
6,5); Oduamadi 5,5, Crimi 5,5 (39’ s.t. Paolucci s.v.), Valiani 6,5, Jaadi 5,5 (33’ s.t. Sowe s.v); Litteri 5. (Farelli, Talamo, Bruscagin, Angelo, Figliomeni, Barone). All. Iuliano 6.
ARBITRO Candussio di Cervignano del Friuli 5.
GUARDALINEE Pentangelo 5,5–Zappatore 5,5.
ESPULSI Chiosa (A) al 17’ s.t. per gioco scorretto; Oduamadi (L) al 32’ s.t. per comp. non regolamentare.
AMMONITI Pisacane (A), Brosco (L) e Alhassan (L) per
gioco scorretto; Comi (A), D’Angelo (A) e Sowe (L) per
comportamento non regolamentare.
NOTE spettatori 7.000 circa; abbonati 2.796, paganti,
incasso e quota n.c.. Tiri in porta 5-6. Tiri fuori 4-10. In
fuorigioco 1-2. Angoli 3-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’.
oveva essere la giornata di Neto Pereira,
che contro la Pro Vercelli festeggiava i 5
anni dalla sua prima partita nel Varese,
invece, in un Franco Ossola a capienza ridotta
(curva nord e parte dei distinti chiusi per la
neve), il protagonista è stato un ex: Martino
Borghese. Il difensore ha firmato, di piatto destro, l’1-1 al 90’, risolvendo l’emergenza in attacco (Miracoli è stato operato di appendicite
e Forte non giocava titolare dalla scorsa stagione). La sconfitta sarebbe stata una beffa
per il Varese, che ha spianato la strada alla Pro
Vercelli, in vantaggio al 15’ della ripresa con il
colpo di testa di Marchi (poi espulso al 19’ per
un calcio a Capezzi). Il campo, non all’altezza,
verrà rizollato in settimana.
FROSINONE-LANCIANO
2-1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Monachello (L) al 9’ p.t.; Paganini (F) all’8’,
Sammarco (F) al 28’ s.t.
FROSINONE (4-4-2) Pigliacelli 7; Zanon 6, Russo 6,
Blanchard 6, Crivello 6,5; Paganini 7, Sammarco 7 (dal
31’ s.t. Gori 6), Gucher 7, Soddimo 6 (dal 31’ s.t. Santana
6) ; D. Ciofani 6,5, Carlini 6,5 (dal 43’ s.t. Frara s.v.). (Zappino, M. Ciofani, Fraiz, Cosic, Pamic). All. Stellone 6,5.
LANCIANO (4-3-3) Nicolas 5,5 (dal 34’ s.t. Aridità s.v.);
Aquilanti 6, Troest 5,5, Ferrario 5,5, Mammarella 6,5;
Conti 5,5 (dal 15’ s.t. Amenta 6), Agazzi 6, Di Cecco 6;
Piccolo 6 (dal 20 s.t. Thiam 5,5), Monachello 7, Gatto 6,5.
(Nunzella, De Silvestro, Pinato, Vastola, Turchi, Cerri). All.
D’Aversa 5,5.
ARBITRO Pairetto di Nichelino 5,5.
GUARDALINEE Calò 6-Intagliata 6.
AMMONITI Agazzi (L), Blanchard (F) e Gucher (F) per
gioco scorretto.
NOTE paganti 854, incasso di 6.778,90 euro; abbonati
3.060, quota di 18.041 euro. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori
2-3. In fuorigioco 0-2. Angoli 3-3. Recuperi p.t. 0’, s.t. 4’.
PESCARA-CITTADELLA
1-1
PRIMO TEMPO 0-1
MARCATORI Stanco (C) al 28’ p.t.; Bjarnason (P) 50’ s.t.
PESCARA (4-4-2) Fiorillo 5,5; Pucino 6, Salamon 6,
Fornasier 6, Zampano 6; Politano 5,5 (dal 22’ s.t. Caprari
5,5), Memushaj 6, Brugman 5 (dal 35’ s.t. Pasquato s.v.),
Bjarnason 6,5; Pettinari 6 (dal 12’ s.t. Sansovini 6), Melchiorri 5,5. (Aldegani, Zuparic, Abecasis, Gessa, Selasi,
Bruno). All. Baroni 5,5.
CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 6,5; Cappelletti 6, Scaglia
6, De Leidi 6, Barreca 6; Kupisz 6,5, Paolucci 6,5, Rigoni
6,5, Minesso 6 (dal 43’ s.t. Schenetti s.v.); Gerardi 6 (dal
19’ s.t. Sgrigna 6), Stanco 7 (dal 29’ s.t. Busellato s.v.).
(Valentini, Pecorini, Coralli, Benedetti, Donazzan, Camigliano). All. Foscarini 6.
ARBITRO Gavillucci di Latina 6.
GUARDALINEE Di Francesco 6-Zivelli 6.
AMMONITI Gerardi (C) per comp. non regolamentare.
NOTE paganti 1.467, incasso di 6.097 euro; abbonati
3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 7 (con un palo)-4. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 6-7. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’.
VARESE-PRO VERCELLI
1-1
PRIMO TEMPO 0-0
MARCATORI Marchi (PV) al 15’, Borghese (V) al 45’ s.t.
VARESE (4-4-2) Perucchini 6; Fiamozzi 6, Borghese 6,5,
Rea 5, Luoni 6,5; Zecchin 6, Corti 6,5, Capezzi 6 (dal 28’
s.t. Osuji 6), Jakimovski 5 (8’ s.t. Lores 6,5); Forte 6 (dal
38’ s.t. Capello s.v.), Neto Pereira 6,5. (Birighitti, Simic, De
Vito, Jebbour, Blasi, Barberis). All. Bettinelli 6.
PRO VERCELLI (4-4-1-1) Russo 6,5; Bani 6, Cosenza 6,
Coly 6, Scaglia 6; Di Roberto 6,5 (dal 33’ s.t. Sprocati 5),
Ardizzone 6, Castiglia 6, Emmanuello 6 (13’ st Belloni 6);
Luppi 6,5 (38’ s.t. Beretta s.v.); Marchi 5. (Viotti, D’Alessandro, Ferri, Milesi, Liviero, Musacci). All. Scazzola 6.
ARBITRO Di Paolo di Avezzano 7.
GUARDALINEE Segna 6–Paiusco 6.
ESPULSI Marchi (PV) al 19’ s.t. per gioco scorretto.
AMMONITI Marchi (PV) per comp. non regolament.
NOTE paganti 600, incasso di 3.627 euro; abbonati 1.883,
quota di 11.800 euro. Tiri in porta 4-5 (con una traversa).
Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 8-2. Recuperi: p.t. 1’,
s.t. 4’.
24
Lega Pro R 24a giornata
GIRONE A
Sudtirol spietato:
è sempre più in alto
Cremonese stesa
Freddi e Corazza
Il Novara è tosto
Aggancio al Pavia
1Due reti nella ripresa e la Pro Patria cade
Presa la capolista, oggi contro l’Alessandria
SÜDTIROL
3
CREMONESE
1
MARCATORI Tagliani (S) al 3’,
Novothny (S) al 25’, Bertoni (S) al 35’
p.t.; Jadid (C) al 46’ s.t.
SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati 6; Tait 6,5
(dal 1’ s.t. Zullo 6), Mladen 6,5, Tagliani
7, Martin 7; Fink 7 (dal 30’ s.t. Mazzitelli
s.v.), Bertoni 7, Branca 6,5; Marras 6,5
(dal 37’ s.t. Fischnaller s.v.), Novothny
7,5, Cia 6,5. (Miori, Peverelli,
Fischnaller, Campo, Shekiladze). All.
Sormani 7,5.
CREMONESE (4-3-3) Galli 6,5; Marchi
5, Briganti 5,5, Castellini 5,5, Crialese 6;
Moroni 5,5, Jadid 6, Palermo 5,5 (dal
38’ p.t. Campagna 6); Di Francesco 5
(dal 31’ s.t. Ciccone s.v.), Brighenti s.v.
(dal 7’ p.t. Manaj 5,5), Kirilov 6.
(Rongoni, Marongiu, Favalli, Finazzi).
All. Giampaolo 5.
ARBITRO Sassoli di Arezzo 6,5.
NOTE spettatori 1.200 circa; abbonati
182, paganti e incasso n.c. Ammoniti
Briganti, Marchi e Melgrati. Angoli 4-3.
NOVARA Terzo successo
consecutivo per il Novara, che sfrutta
il turno casalingo per raggiungere
momentaneamente in vetta il
Pavia, che oggi gioca in casa
l’Alessandria e tra una settimana
riceverà proprio la squadra di
Toscano . La Pro Patria tiene un
tempo e poi crolla sotto i colpi di
Freddi e Corazza, vedendo
complicarsi ulteriormente la
situazione di classifica. Il Novara,
costretto a vincere per mettere
pressione alle avversarie, parte
aggressivo diretto da Buzzegoli e
sfiora più volte la rete nella prima
frazione, trovando sempre pronto
Melillo. Il match si sblocca poco
dopo l’ora di gioco, quando
Garofalo (decisivo il suo ingresso)
su punizione pesca Freddi in area
e il difensore firma il quarto gol. Il
Novara controlla il match mentre
la Pro Patria non riesce a reagire:
puntuale, al 33’, il colpo del k.o.
firmato da Corazza, che sfrutta
l’assist di Garofalo da sinistra e
segna il terzo gol nel ritorno.
Giuseppe Maddaluno
● BOLZANO Il Südtirol prosegue la
rincorsa ai playoff demolendo una
Cremonese disastrosa e volitiva solo
nella ripresa. Agli uomini di Sormani
bastano 35’ per chiudere il discorso.
Apre Tagliani con una girata di destro,
poi è il turno di Novothny (quarto gol in
cinque gare), preciso nel battere di
collo sinistro l’incolpevole Galli. Chiude
le danze Bertoni. Quasi un’amichevole il
resto della gara, con la Cremonese che
ci mette l’orgoglio trovando il gol con
Jadid nel recupero.
Francesco Bertagnolli
Venezia spento
A un buon Como
manca un rigore
Feralpi: Galuppini
è subito super
La Torres si salva
Il Mantova trova
un gol per tutti
Renate a secco
NOVARA
2
PRO PATRIA
0
MARCATORI Freddi al 18’, Corazza al
33’ s.t.
NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Martinelli 6,
Gavazzi 6,5, Freddi 7; Dickmann 6,
Bianchi 6,5, Buzzegoli 7,5, Pesce 5
(dal 16’ s.t. Garofalo 6,5), Foglio 7 (dal
41’ s.t. Miglietta s.v.); Corazza 6,5 (dal
36’ s.t. Della Rocca s.v.), Evacuo 6.
(Montipò, Vicari, Garufo, Gonzalez).
All. Toscano 6,5.
PRO PATRIA (4-2-3-1) Melillo 5,5;
Guglielmotti 5, Botturi 5,5, Pisani 5,5,
Taino 5; Palumbo 6, Bovi 5 (dal 26’ s.t.
Giorno 5,5); D’Errico 6, Serafini 5,5,
Candido 5 (dal 34’ s.t. Brunori s.v.);
Baclet 5. (Perilli, La Morte, Panizzi,
Romeo, Terrani). All. Montanari 5.
ARBITRO Baldicchi di Città di Cast. 5.
NOTE paganti 540, abbonati 3.140,
incasso di 19.484 euro. Ammoniti Bovi,
Martinelli e Baclet. Angoli 12-3.
●
VENEZIA
0
TORRES
3
MANTOVA
2
COMO
0
FERALPI SALO’
3
RENATE
0
VENEZIA (3-5-2) Fortunato 6,5;
Sales 4, Cernuto 7, Legati 6,5;
Capogrosso 6,5, Zaccagni 6,5 (dal
38’ s.t. Varano s.v.), Scialpi 6,
Bellazzini 6, Giuliatto 6; Raimondi
6,5, Guerra 5,5 (dal 28’ s.t. Greco
5,5). (D’Arsié, Peccarisi, Dell’Andrea,
Esposito, Magnaghi). All.Serena 6,5.
COMO (4-3-1-2) Falcone 6; Marconi
6, Cassetti 6,5, Lebran 5,5, Marchi
6; Cristiani 5,5 (dal 22’ s.t.
Ambrosini 6), Fietta 6,5, Castiglia
5,5 (dal 10’ s.t. Rolando 5,5); Le Noci
5,5; Defendi 5 (dal 10’ s.t.
Berardocco 5,5), Ganz 5,5.
(Crispino, Rinaldi, Scapuzzi, De
Sousa). All. Sabatini 6.
ARBITRO Colosimo di Torino 5.
NOTE paganti 518, abbonati 572,
incasso di 5.270 euro. Espulsi Sales
al 19’ p.t. e Lebran al 19’ s.t.;
ammoniti Zaccagni, Legati,
Cernuto, Fietta e Marchi. Angoli 1-4.
● VENEZIA Gara tattica, grande
agonismo e poche occasioni. Gara
che può girare dopo 19’ quando
Sales, a gioco fermo e punizione a
favore, smanaccia Cristiani: rosso
diretto e Venezia in inferiorità. Al 9’
della ripresa il Como protesta:
intervento netto di Zaccagni in
area, ma per l’arbitro è
simulazione. Al 19’ squadre
nuovamente in parità con
l’espulsione, anche questa
eccessiva, di Lebran per fallo su
Raimondi. Venezia che spinge, ma
senza creare pericoli.
Michele Contessa
MARCATORI Petermann (T) all’11’,
Galuppini (FS) al 13’ p.t.; Galuppini
(FS) 22’, Barbuti (T) al 28’, Romero
(FS) al 37’, Maiorino (T) al 40’ s.t.
TORRES (4-3-3) Testa 5,5;
Imparato 6, Marchetti 6, Aya 6,
Minarini 6; Buonaiuto 6 (dal 26’ s.t.
Scotto s.v.), Petermann 7 (dal 43’
s.t. Cerone s.v.), Foglia 6,5; Baraye
6,5, Barbuti 7, Maiorino 6,5.
(Costantino, Ligorio, Migliaccio,
Bottone, Marinaro). All. Bucchi 6,5.
FERALPI SALÒ (4-3-3) Proietti
Gaffi 5,5; Tantardini 6, Leonarduzzi
6, Codromaz 5,5, Belfasti 5,5 (dal 1’
s.t. Broli 6); Fabris 6,5, Pinardi 6,
Palma 6,5 (dal 30’ s.t. Cavion s.v.);
Bracaletti 6,5, Romero 7, Galuppini
7,5. (Vagge, Savi, Di Benedetto,
Zerbo, Zamparo). All. Scienza 6,5.
ARBITRO Ranaldi di Tivoli 6.
NOTE spettatori 900 circa;
abbonati 200, paganti e incasso
n.c. Ammoniti Petermann, Belfasti,
Broli, Foglia, Codromaz, Marchetti
e Leonarduzzi. Angoli 1-5.
● SASSARI Spettacolare pari tra
Torres e Feralpi Salò. Bene i nuovi
innesti di Petermann nella Torres,
che apre le danze con un gran
sinistro dalla distanza, e di
Galuppini nella Feralpi, appena
arrivato dal Real Vicenza e autore
di una gran doppietta. Chiudono i
conti Barbuti e Maiorino per i sardi,
intervallate dalla perfetta incornata
di Romero che a poco dalla fine
aveva illuso gli ospiti.
Gian Mario Sias
MARCATORI Trainotti al 30’ p.t.; Gyasi
al 36’ s.t.
MANTOVA (3-4-3) Festa 6; Trainotti 7,
Siniscalchi 6,5, Scrosta 6,5; Zammarini
6,5 (dal 42’ s.t. Beleck s.v.), Raggio
Garibaldi 6, Paro 6, Blaze 6; Boniperti
7, Caridi 7 (dal 23’ s.t. Di Santantonio
6), Said 6 (dal 10’ s.t. Gyasi 6). (Zima,
Marchiori, Tavanti, Zanetti). All. Juric
6,5.
RENATE (3-5-2) Cincilla 5,5; Adobati
5,5, Di Gennaro 6,5, Riva 5,5; Muchetti
6, Mantovani 6 (dal 13’ s.t.
Scaccabarozzi 6,5), Perini 5,5, Chimenti
6, Iovine 6,5; Cocuzza 5,5 (dal 1’ s.t.
Florian 6), Spampatti 6 (dal 30’ s.t.
Odogwu 5). (Vannucchi, Morotti, Mira,
Rovelli). All. Boldini 6.
ARBITRO Amabile di Vicenza 6.
NOTE paganti 502, abbonati 1.215,
incasso di 13.407 euro. Ammoniti
Perini, Iovine, Riva, Raggio Garibaldi,
Boniperti e Adobati. Angoli 3-5.
● MANTOVA Il Mantova riprende la
lanciata corsa del 2015, sconfiggendo il
Renate. La squadra di Juric centra il
quarto successo interno consecutivo,
con 16 punti nelle ultime 7 gare, e
arriva a 14 giocatori in gol. La rete di
Gyasi (primo gol tra i professionisti al
debutto al Martelli) chiude il match nel
miglior momento del Renate. Trainotti
aveva realizzato l’1-0 con un colpo di
testa da centravanti vero dopo la
respinta di Cincilla su Boniperti. Il
Renate è parso più incisivo con
l’ingresso di Scaccabarozzi, ma senza
fortuna in zona gol.
Matteo Bursi
GIRONE B
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
PAVIA (-1)
NOVARA
BASSANO
ALESSANDRIA
SUDTIROL
COMO
FERALPI SALO'
REAL VICENZA
VENEZIA
TORRES
MONZA
MANTOVA (-1)
AREZZO
CREMONESE
RENATE
GIANA
LUMEZZANE
ALBINOLEFFE
PRO PATRIA (-1)
PORDENONE
46
46
44
41
40
37
37
35
34
34
32
32
30
29
29
24
21
19
14
13
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
23
24
23
23
24
24
24
23
24
24
23
24
23
24
24
23
23
23
24
23
14
13
12
11
11
11
10
8
10
9
9
9
8
7
7
6
5
5
2
3
5
7
8
8
7
4
7
11
4
7
5
6
6
8
8
6
6
4
9
4
4
4
3
4
6
9
7
4
10
8
9
9
9
9
9
11
12
14
13
16
41
37
37
34
31
29
32
30
30
28
28
24
23
30
28
17
20
14
27
18
28
22
23
20
23
25
31
23
26
25
23
20
23
31
36
24
35
32
48
40
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI
Ore 12.30
ALBINOLEFFE (4-3-2-1) Offredi;
Ondei, Moi, Allievi, Anghileri;
Girasole, Spinelli, Bentley;
Bradaschia, Vorobjovs; Momentè.
(Amadori, Pacifico, Maietti, Gazo,
Nichetti, Calì, Silva Reis). All.
Mangone.
BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli,
Priola, Bizzotto, Semenzato; Davì,
Proietti; Cattaneo, Nolè, Iocolano;
Pietribiasi. (Grandi, Zanella,
Stevanin, Cenetti, Furlan, Cortesi,
Maistrello). All. Asta.
ARBITRO Prontera di Bologna
(Fraschetti-Mariani).
Ore 16
REAL VICENZA (3-5-2) Tomei;
Quintavalla, Polverini, Piccinni;
Lavagnoli, Cristini, Dalla Bona,
Malagò, Vannucci; Bruno, Gomes.
(Ziglioli, Beccaro, Carlini, Sandrini,
Chiarello, Margiotta, Bardelloni). All.
Favaretto.
MONZA (3-5-2) Chimini; Giorgi, De
Bode, El Hasni; Pugliese, Conti,
Pessina, Uliano, Martinez; Torri, De
Vita. (De Lucia, Caracciolo, Corduas,
Toskic, Acampora, Valencic,
Carbonaro). All. Pea.
ARBITRO Fourneau di Roma
(Pagnotta-Sbrescia).
Ore 18
PAVIA (4-3-2-1) Facchin; Ghiringhelli,
Cristini, Abbate, Malomo; Corvesi,
Pederzoli, Rosso; Cesarini, Soncin;
Ferretti. (Fiory, Marino, Sereni,
Cardin, Dejori, Grbac, Marchi). All.
Maspero.
ALESSANDRIA (4-4-2) Nordi; Sosa,
Morero, Sirri, Sabato; Vitofrancesco,
Obodo, Mezavilla, Taddei; Marconi,
Iunco. (Poluzzi, Terigi, Mora, Spighi,
Rantier, Valentini, Germinale). All.
D’Angelo.
ARBITRO Dei Giudici di Latina
(Benedettini-Sangiorgio).
LA PARTITA RINVIATA
Lumezzane-Arezzo
si recupera l’11 marzo
● LUMEZZANE (Bs) La neve che è
caduta in questi giorni e che ha già
fatto saltare i due anticipi di venerdì,
ha fatto rinviare anche LumezzaneArezzo, gara che era in programma
oggi alle 14.30. Le due società si sono
accordate per recuperare la gara
mercoledì 11 marzo. Si attende solo il
beneplacito della Lega.
Teramo, i soliti due
sbancano Gubbio
e arriva il primato
1Donnarumma (2 gol) e Lapadula scatenati
Ribaltata la squadra di Acori, che chiude in 9
GUBBIO
1
Matteo, Scipioni, Esposito, Bucchi,
Marchionni e Lasicki. Angoli 4-5.
TERAMO
4
●
MARCATORI Mancosu (G) al 19’,
Donnarumma (T) al 39’, Lapadula (T) al
42’ p.t.; Donnarumma (T) al 17’, Petrella
(T) su rigore al 29’ s.t.
GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 7; Rosato 6,5
(dal 16’ s.t. Luciani 5,5), Galuppo 5,5,
Lasicki 5,5, D’Anna 5,5; Guerri 6, Loviso
6,5, Esposito 5; Mancosu 6,5, Cais 5,5
(dal 16’ s.t. Regolanti 5), Marchionni 5,5
(dal 30’ s.t. Vettraino s.v.). (Citti,
Manganelli, Casiraghi, Domini). All.
Acori 6.
TERAMO (5-3-2) Tonti 6; Scipioni 6 (dal
35’ s.t. Brugaletta s.v.), Caidi 6,
Speranza 6, Perrotta 6, Masullo 6,5; Di
Matteo 6 (dal 37’ s.t. Bucchi s.v.),
Amadio 6, Cenciarelli 6,5;
Donnarumma 8 (dal 22’ s.t. Petrella
6,5), Lapadula 7. (Narduzzo, Diakite, Di
Paolantonio, Milicevic). All. Vivarini 6,5.
ARBITRO Guccini di Albano L. 5,5.
NOTE paganti 345, abbonati 721,
incasso di 7.262 euro. Espulsi Esposito
al 7’ s.t. e Regolanti al 20’ s.t.; amm. Di
GUBBIO (Pg) I gemelli del gol
fanno scintille, il Teramo sbanca
Gubbio e acchiappa l’Ascoli (che
gioca oggi) in vetta. Donnarumma
due volte gonfia la rete e non esulta
davanti ai suoi ex tifosi, Lapadula fa
una rete, fa impazzire la difesa e
spacca una traversa su punizione. Il
primo sale a 12 gol, il secondo a 10:
nessuno come loro a 22. Petrella su
rigore chiude il poker per un
Teramo che non perde da 14 turni
(4-1 a Pistoia il 26 ottobre) e
schiaccia gli entusiasmi di un
Gubbio bello solo per mezzora e in
vantaggio con un missile di
Mancosu. Marchionni al 28’ ha
avuto la palla del 2-0, poi solo
Teramo che domina con un Gubbio
che chiude in 9.
Euro Grilli
● RINVIO A L’AQUILA Dopo quella
col Pontedera, rinviata a L’Aquila
anche la gara col Tuttocuoio. L’a
nevicata di ieri mattina ha reso
ancora impraticabile il campo.
Cornacchini
revival col pari
Rimpianti Pro
Botta e risposta
Galli-Melandri
Ma meglio il Forlì
PRO PIACENZA
1
CARRARESE
1
ANCONA
1
FORLI’
1
MARCATORI Matteassi (PP) al 37’
p.t.; Tavares (A) al 14’ s.t.
PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso
6,5; Rieti 6,5, Silva 6, Bini 5,
Castellana 6,5 (dal 41’ s.t. Sane
s.v.); Barba 6,5, Bacher 6 (dal 28’
s.t. Mascolo 6), Porcino 7;
Matteassi 6,5, Giovio 6,5,
Alessandro 5,5 (dal 34’ s.t. Caboni
s.v.). (Iali, Sall, Marmiroli, Mella).
All. Franzini 6,5.
ANCONA (4-4-2) Lori 6; Cangi 6,5,
Bacchetti s.v. (dal 12’ p.t. Paoli 6),
Mallus 6, D’Orazio 5; Lisai 6,
Sampietro 5,5 (dal 12’ s.t. Bondi 6),
Di Ceglie 6, Tulli 6,5 (dal 22’ s.t.
Parodi 6); Tavares 6,5, Paponi 6,5.
(Aprea, Gelonese, Cognigni,
Morbidelli). All. Cornacchini 6.
ARBITRO Cifelli di Campobasso 6.
NOTE spettatori 500 circa;
abbonati 154, paganti e incasso
n.c. Espulso D’Orazio al 18’ s.t.;
ammoniti Sampietro, Giovio,
Mallus e Rieti. Angoli 1-6.
● PIACENZA Sul campo dove ha
segnato 38 gol in due stagioni con
il Piacenza, Giovanni Cornacchini
porta via un punto d’oro con il suo
Ancona che, sotto di un gol,
pareggia su una svista della difesa
locale, poi finisce in 10, ma tiene il
pari. La Pro si consola con il 5°
risultato utile di fila e la sesta rete
di Matteassi (imbeccato da Barba),
ma anche con il rammarico di
avere sprecato un’occasione.
Paolo Gentilotti
MARCATORI Galli (C) al 13’,
Melandri (F) al 18’ s.t.
CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni
6,5; Berra 6,5, Sbraga 5, Teso 5,5,
Gorzegno 6; Gnahoré 5 (dal 37’ s.t.
Disabato 6), Castagnetti 6, Galli 6,5
(dal 19’ s.t. Pedone 6); Gherardi 5,5
(dal 29’ s.t. Di Nardo 6); Merini 5,
Cellini 5. (Zanotti, Massoni, Lancini,
Beltrame). All. Remondina 5,5.
FORLI’ (4-3-1-2) Scotti 6,5;
Catacchini 5,5, L. Arrigoni 5,5,
Fantini 5,5, Fantoni 6; Casini 6,5 (dal
43’ s.t. Turi s.v.), Hamlili 6,5, T.
Arrigoni 6 (dal 29’ s.t. Pettarin 6);
Rosafio 7; Docente 6 (dal 19’ s.t.
Castellani 6), Melandri 7. (Casadei,
Reato, Morga, Rrapaj). All. Vanigli 7.
ARBITRO Spinelli di Terni 6.
NOTE paganti 377, abbonati 380,
incasso di 2.796 euro. Ammoniti
Casini, Teso, Fantini, Castagnetti e
Merini. Angoli 4-2.
● CARRARA. Continua il periodo di
appannamento della Carrarese che
contro un ottimo Forlì deve
accontentarsi del pareggio. Primo
tempo di marca romagnola, con gli
uomini di Vanigli abili nel rubare
palla e ripartire. A passare in
vantaggio sono però i padroni di
casa. Al 13’ della ripresa Gherardi
scarica al centro per Galli, il cui tiro
viene rimpallato dalla difesa
biancorossa: la palla si impenna e
scavalca Scotti. Il pareggio del Forlì
al 18’ è di Melandri che batte
Sbraga in velocità e segna l’1-1.
Luca Santoni
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Pontedera, gioia
attesa 30 anni
Galderisi va k.o.
PONTEDERA
2
LUCCHESE
0
MARCATORI Luperini all’11’,
Libertazzi al 38’ s.t.
PONTEDERA (3-5-2) Cardelli 6,5;
Madrigali 7, Vettori 6,5, Redolfi 6,5;
Videtta 6,5, Luperini 7,5,
Bartolomei 7, Settembrini 7,
Gasbarro 6,5 (41’ s.t. Polvani s.v.);
Disanto 6,5 (dal 26’ s.t. Ceciarini
s.v.), De Cenco 6,5 (dal 36’ s.t.
Libertazzi 6). (Anacoura, Bennati,
Lombardo, Romiti). All. Indiani 7.
LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi 6,5;
Calcagni 5,5, Espeche 5,5, Calistri
6, Nolè 5,5 (39’ s.t. Strizzolo s.v.);
Mingazzini 6, Degeri 5; Ferretti 6
(dal 21’ s.t. Raicevic 5), Lo Sicco 6,
Pagano 6; Forte 6 (dal 9’ s.t. Pizza
5,5). (Pazzagli, Risaliti, Santeramo,
Scapinello). All. Galderisi 6.
ARBITRO Capraro di Cassino 6.
NOTE paganti 502, abbonati 167,
incasso di 5.088 euro. Espulsi
Degeri al 42’ p.t. e Raicevic al 42’
s.t.; ammoniti Espeche e Libertazzi.
Angoli 12-2.
●
PONTEDERA (Pi) Stop alla serie
di 10 gare della Lucchese (primo ko
per Galderisi): il Pontedera vince il
derby contro i rossoneri a 30 anni
di distanza. La sfida si decide nella
ripresa grazie al tocco in mischia di
Luperini (anche un palo per lui) e al
colpo d’astuzia di Libertazzi, in gol
dopo 370 giorni. La Lucchese
chiude in 9 per il doppio giallo a
Degeri e il rosso diretto a Raicevic.
Stefano Lemmi
Brodino Savona
Prato, ci prova
soltanto Bocalon
SAVONA
0
PRATO
0
SAVONA (4-3-3) Rossini 6;
Antonelli 6, Gemignani 6 (dal 20’
s.t. Morosini 5,5), Cabeccia 6,
Marconi 6; Taddei 6,5, Frugoli 6
(dal 26’ s.t. Demartis s.v.), Giorgione
5,5,; Scappini 6, Giovinco 6,5 (dal
40’ s.t. Bianconi s.v.), Marchetti 6.
(Addario, Galimberti, Carta,
Bramati). All. Aloisi 5,5.
PRATO (4-3-3) Gazzoli 6; Matteo 6
(dal 45’ p.t. Rinaldi 6), De Agostini
6,5 (dal 31’ s.t. Rickler 6), Urso 6,5,
Dametto 6; Sorbo 6, Coccolo 7,
Cavagna 6,5; Bocalon 6, Gabbianelli
6 (dal 30’ p.t. Santini 7), Fanucchi
6,5. (Ivusic, Knudsen, Tassi,
Rubino). All. Esposito 6.
ARBITRO Massimi di Termoli 6.
NOTE paganti 435, abbonati 261,
incasso di 2.580 euro. Ammoniti
Gemignani, Taddei, Giorgione,
Morosini e Coccolo. Angoli 8-5.
● SAVONA Non va oltre un
pareggio il Savona nel confronto
diretto in zona playout contro il
Prato. Il punto non soddisfa la
classifica delle due squadre che
restano ancorate alla zona rossa.
Savona più attivo nella prima
frazione di gara, Prato più
equilibrato nel secondo tempo dove
con Bocalon ha costruito la palla
del possibile successo. Il pareggio
prolunga la serie positiva dei
toscani e interrompe il ciclo
negativo di 4 sconfitte consecutive
dei biancoblù.
Gianluca Firpo
GIRONE C
CLASSIFICA
SQUADRE
PT
ASCOLI
TERAMO
REGGIANA
PISA
L'AQUILA
PONTEDERA
ANCONA
SPAL
CARRARESE
GUBBIO
GROSSETO (-1)
TUTTOCUOIO
LUCCHESE
PISTOIESE
FORLI'
SAVONA
PRATO
SANTARCANGELO
PRO PIACENZA (-8)
SAN MARINO
44
44
41
40
37
35
34
31
30
30
28
28
28
27
27
26
25
23
19
16
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
23
24
23
23
22
23
24
23
24
24
23
23
24
23
24
24
24
23
24
23
12
12
12
11
9
9
8
9
5
7
7
6
6
7
7
7
5
5
7
3
8
8
5
7
10
8
10
4
15
9
8
10
10
6
6
5
10
8
6
7
3
4
6
5
3
6
6
10
4
8
8
7
8
10
11
12
9
10
11
13
38
33
33
30
25
30
29
22
29
31
30
28
22
27
23
25
28
16
22
24
19
22
18
17
16
25
26
22
22
29
28
39
24
40
35
40
34
22
33
34
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI
Ore 14.30
PISTOIESE (4-4-2) Olczak; Celiento,
L. Ricci, Falasco, Frascatore;
Calvano, M. Ricci II, Pacciardi,
Vassallo; Falzerano, Romeo. (M. Ricci
I, Piana, Di Bari, Mungo, Martignago,
Piscitella, Anastasi). All. Lucarelli.
GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco;
Monaco, Ferraro, Legittimo;
Formiconi, Verna, Della Latta,
Paparusso; Gambino; Pichlmann,
Torromino. (Mangiapelo, Burzigotti,
Biraschi, Okosun, Volpe, Fofana,
Lugo). All. Stringara.
ARBITRO Caso di Verona
(Capaldo-Loni).
Ore 16
ASCOLI (4-3-2-1) Lanni; Avogadri,
Pelagatti, Mori, Dell’Orco; Addae,
Altobelli, Nardini; Mustacchio,
Grassi; Altinier. (Ragni, Cinaglia,
Cristiano Rossi, Pirrone, Carpani,
Berrettoni, Perez). All. Petrone.
SPAL (5-3-2) Albertoni; Lazzari,
Gasparetto, Cottafava, Silvestri,
Nava; Di Quinzio, Capece,
Gerbaudo; Fioretti, Zigoni.
(Ranieri, Giani, Aldrovandi,
Bellemo, Landi, Finotto, Rovini). All.
Semplici.
ARBITRO Proietti di Trento
(Costantini-Vitaloni).
Ore 18
SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi;
Traoré, Olivi, Capitanio, Rossi; Bisoli,
Taugourdeau, Obeng; Berardino;
Guidone, Falconieri. (Lombardi,
Possenti, Cola, Garufi, Argeri,
Graziani, Radoi). All. Cuttone.
SAN MARINO (4-3-1-2) Secco;
Bregliano, Benassi, Cammaroto,
Cruz; Cuffa, Diawara, Magnanelli;
Sensi; La Mantia, Musetti. (Vivan,
Paolini, Fogacci, Bangoura, Soligo,
Baldazzi, Cicarevic). All. Tazzioli.
ARBITRO Marinelli di Tivoli
(Granci-Malacchi).
25
CLASSIFICA
Il nuovo Catanzaro
è uno spettacolo
Travolto il Matera
1Scatenato Mancuso, autore di una doppietta
Poker alla squadra di Auteri, che esce tra i fischi
●
MARCATORI Giandonato (C) all’8’,
Carretta (M) all’11’, Bernardo (C) al 15’,
Mancuso (C) al 27’, Coletti (M) al 45’
p.t.; Mancuso (C) al 35’ s.t.
MATERA (3-4-3) Bifulco 5; Mucciante
5, De Franco 5,5, Flores 5; Ferretti 5,5
(dal 17’ s.t. Albadoro 5,5), Coletti 6,
Mazzarani 5,5, Iannini 5,5; Diop 5,5 (dal
1’ s.t. Letizia 5,5), Madonia 5,5, Carretta
6 (dal 25’ s.t. Bernardi 5,5). (Russo,
Faisca, D’Aiello, Ashong). All. Auteri 5.
CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Daffara
6,5, Rigione 6,5, Ghosheh 6,5, Squillace
6,5; Giampà 6,5, Zappacosta 6,5,
Giandonato 7 (dal 25’ s.t. Calvarese 6),
Mancuso 7,5 (dal 39’ s.t. Mounard s.t.);
Bernardo 6,5 (dal 48’ s.t. Orchi s.v.),
Razziti 6,5. (Migani, D’Orsi, Caputa,
Ilari). All. Sanderra 7.
ARBITRO Formato di Benevento 6.
NOTE spettatori 3.000 circa; paganti,
abbonati e incasso non comunicati.
Ammoniti Ferretti, Mucciante,
Ghosheh e Coletti. Angoli 1-5.
MATERA La cura Sanderra continua
a produrre effetti e il Catanzaro, grazie
anche ai numerosi volti nuovi, continua
a volare. Con il blitz di Matera i
giallorossi si avvicinano alle zone alte
della classifica: merito di una poderosa
prestazione che, viceversa, è mancata
ai padroni di casa di Auteri,
ridimensionati nelle loro ambizioni. Al
7’ il Catanzaro passa con Giandonato
direttamente da calcio d’angolo.
Bifulco si lascia sfuggire il pallone che
termina in rete. All’11’ Carretta
pareggia da pochi passi. E’ il 15’ e
Bernardo raddoppia per i calabresi
che fanno centro per la terza volta con
Mancuso al 27’. Al 45’ Coletti su
punizione riapre la partita. Nel
secondo tempo è sempre il Catanzaro
a comandare e a impensierire il
Matera. Il quarto gol è ad opera
ancora di Mancuso al 35’. Sul suo
diagonale nulla può Bifulco. Il Matera
esce tra la disapprovazione del
pubblico, mentre il Catanzaro gonfia il
petto felice.
Franco Toritto
Tra il Cosenza
e la Casertana
è pari in tutto
Corona è infinito
ma non basta
Messina fermato
MATERA
2
CATANZARO
4
COSENZA
2
CASERTANA
2
MESSINA
1
PAGANESE
1
MARCATORI De Angelis (Co) al 7’,
Mancino (Ca) al 40’ p.t.; Cori (Co) al
1’, Cisse (Ca) al 6’ s.t.
COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6;
Ciancio 5,5, Tedeschi 6, Magli 5,5,
Blondett 6; Statella 5,5 (dal 36’ s.t.
Tortolano s.v.), Arrigoni 6, Corsi 6,5,
Fornito 6 (dal 1’ s.t. Zanini 5); De
Angelis 7 (dal 18’ s.t. Calderini 5,5),
Cori 6,5. (Saracco, Carrieri, Criaco,
Cesca). All. Roselli 6.
CASERTANA (4-3-1-2) Fumagalli
6,5; Antonazzo 6, Idda 5, Mattera
5,5, Tito 5,5; Marano 6,5, Rajcic 6,
De Marco 5 (dal 34’ p.t. Caccavallo
7); Mancino 6,5 (dal 27’ s.t. Carrus
6); Cisse 6,5, Ricciardo 6 (dal 9’ s.t.
Cunzi 6). (D’Agostino, Rainone,
Fonzino, Pontiggia).
All. Campilongo 6.
ARBITRO Baroni di Firenze 6.
NOTE paganti 775, abbonati 325,
incasso di 9.412 euro. Ammoniti
Ciancio, Cori, Cisse, Rajcic, Blondett
e Caccavallo. Angoli 9-6.
MARCATORI Corona (M) al 44’ p.t.;
Girardi (P) al 22’ s.t.
MESSINA (4-3-3) Iuliano 6; Cane
6,5, Altobello 6, Pepe 4,5, Rullo 6;
Bortoli 5,5 (dal 41’ s.t. Bonanno s.v.),
Izzillo 5,5 (dal 18’ s.t. Donnarumma
5,5), Mancini 6,5; Ciciretti 5,5,
Corona 6,5 (dal 31’s.t. De Paula s.v.),
Orlando 5. (Berardi, Stefani,
Silvestri, Spiridonovic). All.
Grassadonia 5,5.
PAGANESE (4-3-3) Marruocco 6;
Tartaglia 5,5, Perna 6,5, Moracci 6,
Donida 5,5; Baccolo s.v. (dal 17’ p.t.
Longo 5,5; dal 47’ s.t. Dijbo s.v.),
Bergamini 6, Malaccari 6; Aurelio 6
(dal 39’ s.t. Russini s.v.), Girardi 6,5,
Calamai 6. (Casadei, Cancelloni,
Franco, Biasci). All. Sottil 6.
ARBITRO Catona di Reggio
Calabria 6.
NOTE paganti 98, abbonati 1.779,
incasso n.c. Espulso Pepe dopo il
fischio finale; ammoniti Rullo,
Moracci e Donida. Angoli 6-2.
● COSENZA Bei gol ed errori
grossolani: pari in tutto tra
Cosenza e Casertana. Apre De
Angelis, la rovesciata di Mancino
porta al pari. Calcio d’inizio dei
secondi 45’ e De Angelis
verticalizza per Cori che firma il 2-1
dopo 17”. Immediato il pari: Cisse
comincia l’azione per Caccavallo,
cross in area e lo stesso attaccante
insacca anticipando il compagno
Ricciardo che prende una botta
alla testa e va all’ospedale.
Valter Leone
●
MESSINA Il nono gol stagionale,
quarto consecutivo, di Giorgio
Corona (41 anni il 15 maggio) non è
bastato al Messina per battere la
Paganese. I giallorossi hanno
giocato un buon primo ma hanno
sofferto nella ripresa: pari giusto. A
sbloccare l’incontro ci ha pensato
Corona che ha sfruttato un cross
dalla destra di Cane insaccando di
destro. Nella riporesa gli ospiti
hanno raggiunto il pari su azione
d’angolo con Girardi.
Orazio Raffa
Stefano Sanderra, 47 anni,
allenatore del Catanzaro LAPRESSE
SQUADRE
PT
BENEVENTO
SALERNITANA
JUVE STABIA
CASERTANA
LECCE
FOGGIA (-1)
MATERA
CATANZARO
BARLETTA
PAGANESE
VIGOR LAMEZIA
LUPA ROMA
MARTINA
MELFI (-2)
COSENZA
MESSINA
SAVOIA
ISCHIA
REGGINA
AVERSA NORMANNA
50
48
43
42
39
38
38
36
31
29
27
27
26
25
25
25
20
19
18
12
PARTITE
RETI
G
V
N
P
F
S
23
23
23
24
23
23
24
24
23
24
23
23
23
23
24
24
23
23
23
23
14
14
12
12
11
10
10
10
8
7
6
6
7
5
5
5
4
4
4
1
8
6
7
6
6
9
8
6
7
8
9
9
5
12
10
10
8
7
6
9
1
3
4
6
6
4
6
8
8
9
8
8
11
6
9
9
11
12
13
13
38
31
33
34
32
34
35
30
21
21
27
26
26
22
26
26
20
18
15
17
20
17
24
20
23
21
24
25
18
27
31
35
28
25
31
34
32
31
33
33
PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA
COSÌ OGGI
Ore 11
BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola,
Stendardo, Radi, Cortellini; Branzani,
Quadri, Legras; Venitucci, Fall, Danti.
(De Martino, Zammuto, Regno,
Palazzolo, Guarco, Turchetta,
Ingretolli). All. Sesia.
REGGINA (4-1-4-1) Belardi; Di
Lorenzo, Cirillo, Aronica, Benedetti;
Zibert; Masini, Armellino, Gallozzi,
Maimone; Balistreri. (Kovacsik,
Magri, Ungaro, Mazzone, Louzada,
Gjuci, Viola). All. Alberti.
ARBITRO Dionisi di L’Aquila
(Evoli-Biasini).
Ore 12.30
AVERSA NORMANNA (4-4-2)
Lagomarsini; Petricciuolo,
Cossentino, Esposito, Amelio;
Mangiacasale, Castellano, Catinali,
Sassano; De Vena, Mosciaro.
(Despucches, Scognamillo, Balzano,
Magliocchetti, Geroni, Capua, De
Luca). All. Marra.
FOGGIA (4-3-3) Narciso; Loiacono,
D’Angelo, Gigliotti, Agostinone;
Agnelli, Quinto, Minotti; Bollino,
Sarno, Barraco. (Micale, Bencivenga,
Altobelli, Sicurella, D’Allocco, Maza,
Cavallaro). All. De Zerbi.
ARBITRO Mainardi di Bergamo
(Ficarra-Saia).
Ore 14.30
LECCE (4-3-3) Caglioni; Mannini, Diniz,
Abruzzese, Lopez; Salvi, Filipe,
Bogliacino; Gustavo, Moscardelli,
Herrera. (Scuffia, Morello, Beduschi,
Lepore, Papini, Embalo, Miccoli). All.
Bollini.
SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello; Riccio,
Checcucci, Sirigu; Giordani, Saric,
Sanseverino, Verruschi; Partipilo,
Ferrante, Leonetti. (Volturo,
D’Appolonia, Vosnakidis, Cremaschi,
Boilini, Sevieri, Mercadante). All.
Papagni.
ARBITRO D’Apice di Arezzo
(Campitelli-Pepe).
SALERNITANA (4-3-3) Gori; Colombo,
Lanzaro, Trevisan, Franco; Moro,
Pestrin, Favasuli; Nalini, Caetano,
Negro. (Russo, Tuia, Bocchetti, Grillo,
Perrulli, Gabionetta, Mendicino). All.
Menichini.
ISCHIA (4-3-3) Ioime; Bruno, Caso,
Sirignano, Bassini; Iannascoli,
Massimo, Chiavazzo; Alvino, Infantino,
Armeno. (Mennella, Impagliazzo,
Finizio, Gerevini, Schetter, Verachi,
Tomicic). All. Maurizi.
ARBITRO Piscopo di Imperia
(Gentilini-Tamburini).
Ore 16
JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri;
Cancelotti, Migliorini, Polak, Contessa;
Caserta, La Camera, Maiorano;
Nicastro, Di Carmine, Lepiller.
(Santurro, Romeo, Jidayi, Bombagi,
Carrozza, Gammone, Ripa). All.
Pancaro.
MARTINA (4-3-3) Bleve; De Giorgi,
Fabiano, Patti, Memolla; De Lucia,
Bucolo, Tomi; Arcidiacono, Montalto,
Pepe. (Modesti, Brunetti, Kalombo,
Diop, Caruso, Pivkovski, Leto). All.
Ciullo.
ARBITRO Bertani di Pisa
(D’Alberto-Di Monte).
Ore 18
VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte;
Rapisarda, Kostadinovic, Gattari,
Malerba; Papa, Puccio, Scarsella;
Montella, Held, Improta. (Mercuri,
Rossini, Maglia, Battaglia, Voltasio,
Catalano, De Giorgi). All. Erra.
MELFI (4-3-1-2) Perina; Di Filippo,
Dermaku, Colella, Di Mercurio;
Agnello, Spezzani, Fella; Tortori;
Falomi, Cicerelli. (Gagliardini, Annoni,
Libutti, Tundo, Giacomarro, Nappello,
Luparini). All. Bitetto.
ARBITRO Mantelli di Brescia
(Piazza-Pollaci).
COSÌ DOMANI
Ore 15 Benevento-Lupa Roma (1-1):
arbitra Giua di Pisa.
MERCATO
Una punta alla Salernitana
Ingaggiato il romeno Cristea
● SALERNO (r.g.) La Salernitana ha
tesserato lo svincolato attaccante
romeno Andrei Cristea , 30 anni, ex
Steaua Bucarest, fino a gennaio scorso
impegnato in Azerbaijan con il Gabala.
La firma del nuovo attaccante granata
è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri:
Cristea oggi va in tribuna a seguire la
partita e sarà disponibile dalla
prossima giornata., quando sarà
arrivato il documento di svincolo dalla
sue vecchia società.
26
Ciclismo R La conclusione del 2° Dubai Tour
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
I NUMERI DI CANNONBALL, NAZIONE PER NAZIONE
5
TURCHIA
4
EUROPA
95
USA
10
IRLANDA
QATAR
DANIMARCA
4
9
12
GRAN
BRETAGNA
OMAN
1
2
3
BELGIO
11
DUBAI
ARGENTINA
OLANDA
3
FRANCIA
Recordman La distribuzione delle 124 vittorie di Mark Cavendish nazione
per nazione: nessuno al mondo come lui. Sotto, il successo-bis ieri a Dubai:
battuti Elia Viviani (a destra) e lo spagnolo Juan Lobato (foto Roberto Bettini)
29
1
SVIZZERA
124
vittorie
ie
5
ITALIA
PORTOGALLO
1
GERMANIA
Mark Cavendish
29 anni, con il trofeo
Circle of Stars
by Pininfarina.
Pro’ dal 2007,
124 successi, tra cui
la Sanremo 2009,
il Mondiale 2011,
15 tappe al Giro,
25 al Tour
e 3 alla Vuelta
Il Burj Khalifa
di Dubai
è il più alto
grattacielo
del mondo:
829,8 metri.
Inaugurato
nel 2010,
è in alluminio
e acciaio
inossidabile,
con 26 mila
pannelli
di vetro
18
SPAGNA
6
Cavendish, il mondo in bici
1A Dubai, sotto il Burj Khalifa, l’inglese fa girare la testa: bis in volata, classifica
e 124a vittoria in 17 Paesi. «Sono sulla luna». Nibali mercoledì al Festival di Sanremo
LA GUIDA
Viviani 2° allo sprint
Canola 5° in generale
ARRIVO 1. Mark CAVENDISH (Gb,
Etixx) 123 km in 2.37’15”, media 46,931,
abb. 10”; 2. Elia Viviani (Sky), abb. 6”; 3.
Juan Lobato (Spa, Movistar), abb. 4”;
4. Swift (Gb); 5. Guardini; 6. Ratto; 7.
Verschoor (Ola); 8. Cimolai; 9.
Degenkolb (Ger); 10. Palini; 11. Ruffoni;
90. Nibali a 29”.
CLASSIFICA FINALE 1. Mark
CAVENDISH (Gb, Etixx) 663 km in
15.22’38”, media 43,095; 2. John
Degenkolb (Ger, Giant-Alpecin) a 6”; 3.
Juan Lobato (Spa, Movistar) a 10”; 4.
Valverde (Spa) a 12”; 5. Canola a 14”; 6.
Bazzana a 16”; 7. Bole (Slo) a 18”; 8.
Gilbert (Bel); 9. Boaro; 10. Pozzato; 13.
Battaglin a 23”; 27. Rodriguez (Spa) a
50”; 39. Nibali a 1’28”.
QATAR Scatta oggi il Tour of Qatar,
con Wiggins, Boonen, Kittel e Sagan
Vincenzo Nibali, 30 anni BETTINI
Ciro Scognamiglio
INVIATO A DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI)
@cirogazzetta
S
arà stata la vertiginosa altezza del Burj Khalifa a ispirarlo. Per gli inglesi l’espressione di
felicità «I’m over the moon», «Sono sulla luna», non è così inusuale, ma è sembrato che Mark
Cavendish l’abbia utilizzata proprio in senso letterale. Era davvero felice, «Cannonball», all’ombra
del grattacielo più alto del mondo (829 metri). Si è
preso tutto. La vittoria dell’ultima tappa, su Viviani
e Lobato. La maglia blu (griffata dal suo grande
amico Paul Smith) della classifica. E il trofeo Circle
of Stars by Pininfarina. Mark ha raggiunto un altro
traguardo da vertigine: 124 vittorie in 17 Paesi diversi, nessuno può contare un “risiko” come il suo.
Anche Greipel ha vinto in 17 Stati (116 volte in tutto), ma il palmares di Cavendish è molto più pesante. E visto che a inizio marzo parteciperà a una corsa in Sud Africa, vincendola potrebbe diventare
davvero il ciclista più globale di sempre…
BILANCI E’ stata davvero una bella conclusione per
il 2° DubaiTour, la corsa del Dubai Sports Council
organizzata da Gazzetta-Rcs Sport. Saeed Hareb,
presidente del comitato organizzatore, ha detto:
«La nostra sfida è diventare una delle corse top al
mondo. Non c’è fine alle possibilità, non c’è fine ai
sogni. Se faremo parte del World Tour? Perché
no?». E grande soddisfazione è stata espressa pure
da Lorenzo Giorgetti, a.d. di «Rcs Sports and Events Dubai». Tecnicamente, la scelta di non proporre
più la crono all’inizio (l’anno scorso vinta da Phinney, che aveva blindato il successo finale) ha reso
la gara più avvincente. Cavendish ha vinto 2 sprint,
ma un grande Viviani è riuscito a batterlo e Guardi-
ni ci era andato vicino (nella prima frazione). Senza dimenticare l’emozione dello sforzo estremo di
John Degenkolb, vincitore venerdì sullo spettacolare strappo della diga di Hatta. Per quanto riguarda Vincenzo Nibali, la maglia gialla era al debutto
stagionale ed era venuto a Dubai soprattutto per
macinare chilometri (venerdì ne ha fatti 290, una
Sanremo…). Missione compiuta. «Ho lavorato per
i compagni e fatto lavori che mi mancavano. Sono
soddisfatto, sto meglio dell’anno scorso in questo
periodo». Mercoledì sarà al Festival di Sanremo,
tornerà in gruppo in Oman (17-22 febbraio).
PAROLE Tornando a Cavendish, non c’è dubbio che
il 29enne britannico della Etixx-Quick Step abbia
iniziato la stagione con piglio completamente diverso rispetto allo scorso anno. Da come aveva tenuto duro sullo strappo di venerdì, si capiva che ci
tenesse tanto al successo nella generale. «Sì, non
mi capita molto spesso di vincere una corsa a tappe. Dove metterò il trofeo? Non penso a casa, non
ne ho molti, preferisco tenere le foto di famiglia. Lo
darò al museo della squadra, è una gioia di tutti
questa, in quest’ultimo sprint ho dovuto soltanto
completare il lavoro dei compagni». Nessuno meglio di lui può parlare della globalizzazione del ciclismo: «E’ importante per la crescita del nostro
sport, è bello vedere che la sua popolarità si allarghi». Era così contento, Mark, che gli si può perdonare una piccola bugia a proposito del grande rivale Marcel Kittel, che si è preso la scena negli ultimi
due Tour de France con 8 successi. «Se aspetto il
primo scontro con lui? Sempre la stessa domanda e
sempre la stessa risposta. Il mio lavoro è vincere le
corse. Non importa chi c’è». Ci permettiamo una
interpretazione un po’ più libera: non vede l’ora di
sverniciarlo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IN SVIZZERA, DALLE 14
Record dell’ora, avanti un altro
Tocca all’australiano Dennis
Marco Pastonesi
INVIATO A GRENCHEN (SVIZZERA)
U
n’altra ora. Stavolta è l’ora
di un australiano (Rohan
Dennis), con una bici svizzera
(Bmc) in un velodromo svizzero
(proprio quello costruito dalla
Bmc), e con un preparatore italiano (Marco Pinotti). L’ora è
quella che vivrà oggi, fra le 14 e
le 15, sperando che passi — secondo la consueta illusione — il
più velocemente possibile per
l’attuale primatista (l’austriaco
Matthias Brandle) e il più lentamente possibile per lo sfidante
(Dennis). Obiettivo: superare
51,852 km. Missione: entrare
nella storia di un record che, dal
18 settembre, ha celebrato due
imprese (il tedesco Voigt, oltre a
Brandle) e un fallimento (l’austriaco Bobridge).
Dennis, 24 anni, cronoman, ce la
può fare. «L’idea risale ai Mondiali di Ponferrada, la preparazione è cominciata a fine novembre, qui siamo arrivati il 31 gennaio – racconta Pinotti -. Tre tappe: la prima, il titolo nazionale
crono, sfiorato, secondo posto;
la seconda, il Tour Down Under,
vinto; la terza, il lavoro specifico, completato, con sedute in pista domenica, lunedì, mercoledì, giovedì e oggi (ieri, ndr).
L’unico problema poteva essere
rappresentato dal viaggio, con il
cambio di clima e fuso orario,
ma anche quello è stato superato. Rohan farà i primi 20’ seguendo una tabella che lo porti
al record, poi sarà lui a decidere
con quale ritmo impostare gli altri 40’. Finora ha affrontato un
solo test di 30’. L’importante sarà
fare il record. Partire con 53 come limite sarebbe presuntuoso».
L’australiano adotterà il 56x14
puntando a una frequenza di
105 (da 104 a 108) pedalate al
minuto. «Ma l’Ora – sostiene Pinotti – riserva sempre sorprese.
E’ non solo un esercizio di gambe, ma anche un gioco di testa».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
SCATTA IL BETTO
di PAOLO BETTINI
GUARDINI, L’ASTANA È GIUSTA?
A
ndrea Guardini, ieri 5°,
ha finito il Dubai Tour
peggio di come lo
aveva cominciato. Avrà subito
altre occasioni per la prima
vittoria stagionale, tra Qatar
e Oman. Ma la domanda è
un’altra: l’Astana è la squadra
giusta per il velocista
veronese? I dubbi ci sono e
tocca a lui dimostrare il
contrario. Vediamo perché,
anche se voglio fare una
premessa: molti lo
criticarono per il passaggio
troppo affrettato in una
squadra World Tour, a fine
2012. Io invece credo che
abbia fatto bene, perché
quando un treno importante
passa è giusto prenderlo al
volo. Ma di certo l’Astana non
è una squadra “pensata” per
un uomo dalle sue
caratteristiche: insieme a lui
sono arrivati un certo Nibali e
un certo Aru, uomini da
grandi giri che per di più
hanno fatto grandissimi
risultati. Sviluppare
parallelamente la costruzione
di un treno per uno sprint non
è facile. Guardini, che deve
migliorare la tenuta in salita
cercando di non perdere in
esplosività, non ha ancora
corso né il Giro né il Tour con
l’Astana e non è facile, anzi,
che lo faccia quest’anno.
Ha sbagliato tutto? Non
proprio. Per lui però questo è
davvero l’anno della verità,
perché se otterrà risultati
importanti, allora potrebbe
conquistarsi il diritto di
correre gare di primissima
fascia e magari convincere il
team a creare un gruppo di
lavoro più specifico per le
volate. Altrimenti chi era
scettico avrà sempre più
argomenti a supporto delle
proprie convinzioni.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Oggi Donoratico, l’apertura:
Petacchi, Colbrelli, Bonifazio
● (ale.conti) Due nomi di
lusso, tanti giovani affamati. E’
il 20° GP Costa degli Etruschi
(190 km, il via alle 11.30),
organizzato dal GS Emilia, che
si corre oggi da San Vincenzo
a Donoratico (Li). Alessandro
Petacchi e Damiano Cunego
hanno scelto la prima gara
italiana per l’esordio con le
nuove maglie: Southeast per
lo spezzino, 41 anni; Nippo–
Vini Fantini per il veronese,
33. I partenti sono 137, 18
squadre con la Nazionale
under 23: Buttazzoni,
Consonni, Da Dalt, Lamon,
Martinelli, Mosca, Sannino e
Verona. «Mi piace molto questa
gara» dice Peta, che l’ha vinta 5
volte. «Salite toste», aggiunge
Cunego. Attesissimo Niccolò
Bonifazio (Lampre-Merida), 1°
all’Agostoni 2004, 21 anni:
«Potrebbero arrivare davanti in
20 o 30». Inizia la stagione pure
Sonny Colbrelli, 3a anno con la
Bardiani: «Questo percorso mi si
addice». Intanto a Donoratico è
stata inaugurata dal c.t Davide
Cassani la pista ciclistica
intitolata ad Alfredo Martini:
dove far crescere le promesse
di domani.
MotoGP R Verso la nuova stagione
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
PAGELLONE GAZZETTA
9,5
MARQUEZ
(Honda)
Il solito
fenomeno. E non
solo per i tempi
come sempre
stratosferici, ma
per non essersi
fatto travolgere
dalla bramosia
da tempo:
doveva scegliere
per bene il
materiale per la
prossima
stagione (181 giri
in 3 giorni!) e
non ha guardato
la classifica. Poi
l’ultimo giorno si
è scatenato…
Una piccola
pecca, aver
preso qualche
decimo dal
compagno
Pedrosa sulla
simulazione, ma
con temperatura
più calda.
CONTENUTO
PREMIUM
Oltre il limite
MARQUEZ
BENZINA
PER VALE
E LORENZO
SERVIZIO di FILIPPO FALSAPERLA
INVIATO A SEPANG (MALESIA)
U
na bella sessione davvero. Perché tre giorni di sole-ma-non-troppo, una temperatura accettabile, zero pioggia e tutti i piloti con
una grande voglia di tornare a guidare, sono
davvero difficili da mettere tutti insieme. Un
bell’antipasto per un campionato che tutti si augurano più equilibrato e appassionante di quello passato. Certo, Marc Marquez ha dato la sensazione di poter sempre fare quello che vuole,
ma gli altri, a partire dal compagno di squadra
Dani Pedrosa, non perdono terreno. Sapere di
dover provare ad attaccare un fenomeno ha alzato l’asticella dell’attenzione e della prepara-
9
zione di ciascuno dei contendenti. L’inverno è
stato di grande lavoro per tutti e ai nastri di partenza del primo test stagionale si sono presentati praticamente dei super-atleti: per dirne una,
nessuno si è lamentato della fatica di tre giorni
intensissimi di lavoro dopo un inverno di «letargo» (attivo).
OTTIMISMO Ognuno, ovviamente, vede soprattutto i lati positivi delle proprie prove a Sepang,
però forse l’equilibrio tecnico tra le forze in campo sembra un po’, con un gioco di parole, più…
equilibrato di quello dell’anno scorso: la
Yamaha per ora non ha sbagliato mosse; la Ducati, ancora di più, in attesa di una GP15 che
dovrebbe permettergli di crescere ulteriormente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
L’IRIDATO ALZA IL LIVELLO
E SPINGE I RIVALI
ALLA PERFEZIONE
NELL’ALLENAMENTO
E NELLA GUIDA.
PEDROSA RINATO
DOVI MIGLIORA
8,5
8,5
LORENZO
(Yamaha)
È tutta un’altra
storia.
L’allenamento
massacrante
dell’inverno ne
ha fatto un pilota
completamente
diverso da un
anno fa: a Jorge
serve soffrire in
palestra per
concentrarsi. Ha
fatto un ottimo
test, anche se ha
fallito il momento
della verità, la
«qualifica». Però
si è rifatto con
una bella
simulazione che
gli dà la fiducia:
la Honda non è
così lontana.
8,5
IANNONE
(Ducati)
Nei primi due
giorni è parso un
po’ in difficoltà
nelle nuove vesti
di pilota ufficiale,
anche se a fine
2014 lo era già
stato, pur in
colori Pramac.
Ma quando ha
messo la
«morbida», è
giunto a ridosso
delle imprendibili
Honda, girando
anche bene a
parità di gomme.
È il più giovane
della pattuglia
italiana e
dobbiamo fare il
tifo per la sua
crescita.
8
A. ESPARGARO
(Suzuki)
Era tutto da
scoprire come
leader di una
Casa ufficiale
che rientra nel
Mondiale. E ha
fatto il suo
dovere, usando
la grande
capacità nella
«qualifica» con
gomma morbida:
10°, nessuna
scivolata (come il
promettente
compagno
Vinales, 8). Gran
lavoro. Può
essere una
sorpresa quando
la Suzuki avrà
risolto i problemi
di potenza.
7,5
POL ESPARGARO
(Yamaha Tech3)
Continua il suo
percorso di
crescita
all’ombra degli
ufficiali,
sfruttando il
materiale che
per loro la
Yamaha ha già
evoluto, come lo
scarico corto
(Rossi e Lorenzo
sono passati a
quello a fetta di
salame). Non è
ancora davanti,
ma nemmeno
lontano e ora fa
meno danni: il
talento si è visto,
l’esperienza
inizia a dare i
propri frutti.
PEDROSA
(Honda)
Il cambio di
team gli ha fatto
bene e, come
Valentino l’anno
scorso, gli ha
dato nuove
motivazioni. E
perfino serenità:
battute, sorrisi,
qualche parola in
più delle solite
indisponenti
risposte negli
incontri con la
stampa. Forse
perché c’erano
pochissimi
spagnoli in giro…
La simulazione
(completa) a fine
test ha
spaventato tutti,
ma questa di
Sepang
è la «sua» pista.
9
DOVIZIOSO
(Ducati)
Il condottiero di
cui la Ducati
aveva bisogno.
Certo, non
stiamo parlando
di competitività
assoluta e
vittorie, ma
guardando
l’inferiorità
(attuale) della
Ducati, è la
sorpresa più
piacevole dei
test. Concreto,
lavoratore, ha
anche fatto il suo
acuto, nel day-2,
quando è finito a
52 millesimi dalla
pole di giornata,
anche se con
gomme morbide
contro le medie
di Lorenzo.
A destra, Marc
Marquez, 21
anni, iridato
MotoGP nel
2013 e 2014 IPP
ROSSI
(Yamaha)
Temeva di aver
perso in inverno
la competitività
del 2014, invece
è ripartito di
gran carriera,
«ciccando» solo il
secondo giorno
per problemi
comparsi in
modo misterioso.
Prestazione
finale ottima,
discreta mezza
simulazione: c’è
ancora. Anche
come volontà.
Pensate che al
mattino è stato
puntuale, alle 10,
per cogliere il
momento buono
per fare i tempi.
27
7
BRADL
(Yamaha
Forward)
La retrocessione
a pilota «Open»
non ha cambiato
troppo i suoi
risultati,
ciondolando alle
porte delle zone
che contano. Un
incompiuto che
forse rimarrà nel
limbo per anni:
almeno finché
nella classe
regina non
arriverà un altro
(richiestissimo)
pilota tedesco.
Ma in generale le
«Open» faranno
più fatica a farsi
vedere con tanti
ufficiali in palla.
7
PIRRO
(Ducati)
Continua con
onestà il suo
lavoro oscuro,
portando in giro
attrezzatura
varia di
rilevazione, come
se la sua GP14.2
avesse… il
portapacchi. Dei
collaudatori lo ha
battuto soltanto
Aoyama, che ha
la Honda, mentre
gli altri piloti
Ducati (non
ufficiali) sono a
pochi decimi.
Veloce e
instancabile sta
dando una spinta
alla crescita della
nuova rossa.
6
PETRUCCI
(Ducati Pramac)
Salire sulla
Ducati dell’anno
scorso non è
affare semplice:
Crutchlow, da
cui ha ereditato
la moto, ci ha
messo più di
mezza stagione.
Ma lui l’ha presa
per il verso
giusto. «Devo
cambiare io
come stile, non
la moto». Bravo…
E ci sta
provando, in
attesa che le
novità diventate
vecchie per gli
altri migliorino la
sua sensazione
di guida.
5
DE ANGELIS
(Art-Ioda)
L’Aprilia della
scorsa stagione,
derivata dalla
Superbike, non
era già la
migliore moto
del lotto e un
anno in più può
solo aumentare
le distanze. Per il
sanmarinese
piccole
consolazioni
sono l’aver
migliorato il
tempo fatto dal
predecessore
Petrucci nel 2014
e aver avvicinato
quello suo con la
Yamaha «Open»
che guidava
prima.
4
CRUTCHLOW
(Honda Lcr)
Dice: «Qualcuno
pensa che basti
salire sulla
Honda ufficiale
per vincere il
Mondiale, ma
non è così».
Esatto. Il
problema è che il
primo a pensarlo
era proprio lui…
Che invece si è
trovato di fronte
una moto
difficile, di cui
ancora non è
riuscito a venire
a capo, anche se
qualche spiraglio
si intravede.
4
4
REDDING
(Honda Vds)
Una grande
(come lui…)
delusione. Era il
talento che si
aspettava alla
consacrazione.
Ma essere
passato dalla
Honda «Open»
alla factory,
voluta con tutte
le forze,
puntando i piedi,
lo ha messo in
una confusione
da cui non
sembra capace
di uscire. Brutto
da vedere,
impacciato nella
guida. E i due
ufficiali sono
quasi 2”5 avanti.
MELANDRI
(Aprilia-Gresini)
Non voleva
proprio venire da
questa parte
della barricata e
le difficoltà
dell’Aprilia al
debutto non lo
agevolano. Ma
anche con la
moto dell’anno
scorso, che è
parente
strettissima della
Superbike che
voleva guidare
per provare a
vincere il titolo,
non riesce a fare
i vecchi tempi. Se
non vuole
naufragare deve
ritrovare
volontà e
concentrazione.
IL NUOVO GOMMISTA
Michelin velocissime con i tester, a fine mese i big
1Il 2’00”9 del «pensionato» Edwards con
gli pneumatici francesi lascia intendere
che nel 2016 i cronometri saranno bollenti
INVIATO A SEPANG
I
l segreto, più o meno è rimasto inviolato per un annetto, ma inevitabilmente
la prima uscita pubblica non
poteva celare ancora la realtà:
la Michelin, che arriverà nel
2016 come fornitore ufficiale
della MotoGP non sfigurerà
nei confronti della attuale Bridgestone. E, anzi, forse farà anche meglio, facendo dimenticare le polemiche di fine decennio passato, quando, per
esempio Casey Stoner si lamentava dell’anteriore che
«odiava» o Valentino Rossi faceva il diavolo a quattro ottenendo alla fine (2008) di correre con le gomme giapponesi,
mentre Jorge Lorenzo teneva
le francesi. Partiti gli ufficiali,
il testimone è stato raccolto dai
collaudatori delle cinque Case,
che hanno trovato una pista
gommatissima (quindi veloce)
e un caldo asfissiante (anche
58° gradi sull’asfalto, quindi
lenta). Risultato: un 2’00”9 ufficioso ma «certificatissimo»
fatto da Colin Edwards. Cioè
un «pensionato» che ha girato
come Pol Espargaro nel secondo giorno con una moto identica. Michele Pirro (l’unico a non
cadere…) con la Ducati ha fatto 2’00”1 basso, qualche millesimo di più Aoyama (che ha distrutto la sua Honda). L’italiano, che ha fatto 13 giri di fila,
alla fine nei tre giorni precedenti era stato un po’ più lento.
PROGRAMMA Ufficialmente la
Michelin farà una conferenza
nella prossima uscita, a fine
mese, con i piloti titolari, al
quarto giorno di test, ma Piero
Taramasso, italiano, da 27 anni in Michelin, responsabile
progetto moto, ha fatto due
chiacchiere informali, per fare
il punto della situazione. «Siamo partiti dalla nostra base
MotoGP del 2008, aggiungendo le esperienze superbike nei
campionati italiano e spagnolo. Stiamo lavorando a 360°,
ma a metà anno decideremo le
caratteristiche fondamentali
delle nuove gomme e da lì an-
dremo avanti nello sviluppo
definitivo. L’obiettivo è fare
delle gomme veloci, sicure e facili da guidare per tutti. Giudizio? Siamo soddisfatti, ma lo
sapevamo… che sappiamo fare le gomme». In tre settimane
la verifica più dura: «Qui ne
avevamo 7 anteriori e 5 posteriori, per gli ufficiali ne porteremo 3 e 3. Poi decideremo che
strada prendere». Ci sarà da
scaldare i cronometri.
f.f.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
28
Sci R Mondiali di Vail e Beaver Creek
DISCESA E SUPERG: PER LA DECIMA VOLTA DAL 1987 AZZURRI E AZZURRE SENZA PODI A OLIMPIADI E MONDIALI
1987
MONDIALI
Crans Montana
1988
OLIMPIADE
Calgary
O A B
O A B
1989
MONDIALI
Vail
O A B
1991
MONDIALI
Saalbach
O A B
1
Il SuperG
è stato
introdotto
ai Mondiali
e alle Olimpiadi
nel 1987
TOTALE 0
TOTALE 0
TOTALE 0
TOTALE 1
1992
OLIMPIADE
Albertville
O A B
1993
MONDIALI
Morioka
1994
OLIMPIADE
Lillehammer
1996
MONDIALI
Sierra Nevada
O A B
O A B
O A B
1 1
1
TOTALE 2
TOTALE 2
O A B
1
TOTALE 1
2
TOTALE 0
TOTALE 2
1997
MONDIALI
Sestriere
1998
OLIMPIADE
Nagano
1999
MONDIALI
Vail
O A B
O A B
TOTALE 0
TOTALE 0
1
Zero velocità
Discesa a sorpresa
Mai così male
l’Italia dei talenti
1Dopo il superG, altra clamorosa debacle: Paris 23° e
indeciso, 24° uno scarico Inner. Trionfo svizzero con Kueng
Pierangelo Molinaro
Lo svizzero
Patrick
Kueng,
31 anni
INVIATO A BEAVER CREEK (COLORADO, USA)
N
el giorno in cui la Svizzera vince due medaglie, l’oro di Kueng e il bronzo di Feuz,
la velocità azzurra, dopo una settimana di
passione, chiude in discesa con la crocefissione.
Irriconoscibili, lontani, confusi nel mucchio. È
nata male questa esperienza, con la debacle nel
superG, senza mai una fiammata nelle prove della discesa per colpa di una neve troppo morbida.
Ma nella sconfitta di squadra di ieri la neve non
c’entra. C’era il ghiaccio su buona parte della pista, quello che tanto amano, la parte molle era
nella loro anima, un crogiuolo di dubbi accumulato giorno dopo giorno. Dove passo? Dove chiudo quella curva? Dove inizio a preparare il salto?
Anche Dominik Paris, che nella stagione di Coppa del Mondo aveva sbagliato solo a Wengen, ma
era partito per gli Stati Uniti con la vittoria in superG a Kitzbuehel e il secondo posto in discesa
per soli 2/100. È apparso confuso, indeciso, la
brutta copia di quello che avevamo imparato ad
ammirare.
RItaliani incapaci
di capire la pista
Crollano i favoriti
Argento Ganong e
bronzo Feuz
DI TRAVERSO Dominik non è stato fortunato. Ha
preso una ventata violenta e contraria quando la
Birds of Prey precipita dopo il lungo falsopiano,
l’azzurro era stato veloce sul primo tratto, ma
non è stata quella ventata a farlo precipitare sino
al 23° posto. Non è stato preciso nelle curve in
grande pendenza anche se ha sciato con determinazione. Ma verso la fine del muro ha infilato il
braccio in una porta, il suo tronco è andato in
rotazione e gli sci si sono intraversati. Addio velocità. Era il punto peggiore. Aveva davanti solo
pochi metri per fare accelerare gli sci, poi il lungo
toboga con poca pendenza che porta al salto della Golden Eagle. Ma Domme sentiva che la gare
era andata, si è visto lo scoramento nelle sue ultime curve.
GLI ALTRI Peggio sono andati gli altri. Innerhofer
si è presentato alla fine del falsopiano iniziale
con un secondo di ritardo. Ha recuperato qualcosa sul ghiaccio del muro, ma quando la pista si è
di nuovo addolcita, ha continuato a perdere. Non
ha problemi di materiali, è Inner ad esporre sempre le lamine dei suoi sci alla neve. Se poi parliamo di scorrimento ancora peggio Marsaglia. Come Inner, Matteo ha vinto su questa pista ma erano altri anni, con programmi di allenamento
completati e convinzione in se stesso. Per l’Italia
le discese mondiali sono proprio stregate. Sono
passate generazioni favolose come quelle di Ghedina, Runggaldier, Perathoner e l’attuale e siamo
ancora fermi all’oro che Zeno Colò conquistò 65
anni fa, nel 1950 ad Aspen, a due ore di auto da
Beaver Creek.
L’AMERICA In questo giorno atteso da tutti la
grande vincitrice è la Svizzera, arrivata ai Mondiali in punta di piedi. Non vinceva l’oro della
discesa dal 1997, quando Bruno Kernen se lo mise al collo al Sestriere. Patrick Kueng ha sciato
con una determinazione incredibile e Beat Feuz
con passaggi da talento puro qual è. Fra loro in
classifica lo statunitense Trevis Ganong, vincitore già il 28 dicembre nella discesina di Santa Caterina Valfurva. Ecco la forza degli americani:
hanno perso Miller, che ieri ha paventato la possibilità di ritirarsi, e anche in suo onore si sono
buttati con furia piazzando Nyman al quarto posto e Weibrecht al nono. Parliamo di onesti lavoratori, non campioni con i piedi d’oro.
LA SVIZZERA Pure Kueng non sembra il Bolt della neve. Ha 31 anni ed è originario di Muhlehorn,
paese del canton Gladis a 30 km dal Lietchenstein. É nel giro della nazionale dal 2001, ma solo
dal 2009 gareggia in Coppa del Mondo. La sua
stagione d’oro è stata la scorsa, quando si è imposto nel superG di Beaver Creek (che caso...) e nella discesa di Wengen. Ma quest’anno non era mai
andato oltre il quarto posto in discesa, sempre a
Wengen. Ben altro atleta è Beat Feuz, originario
dell’Emmenthaler, la valle del groviera che si è
dato allo sci proprio per sfuggire alla stalla e al
caseificio. Quattro anni fa era pure in corsa per la
Coppa del Mondo, ma problemi seri alle ginocchia avevano messo in dubbio la sua possibilità di
continuare la carriera. Ma impariamo da questi
ragazzi, studiamoli. Ci hanno dato una lezione.
Dominik
Paris,
25 anni
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE REAZIONI
Rulfi: «Sulla neve fresca non siamo competitivi»
1Il responsabile della velocità: «L’unica
soluzione è lavorare, bisogna uscire dall’hotel
e impegnarsi di più in allenamento»
BEAVER CREEK
C
ome i pifferi di montagna: vennero per suonare e furono suonati.
«Non me l’aspettavo – afferma
il direttore agonistico azzurro
Massimi Girardi – tutta la stagione al massimo poi arriviamo qui e ci sciogliamo. Speravamo in una pista gelata come
a dicembre, invece una nevicata ha cambiato tutto. Anco-
ra ieri sera (venerdì, ndr) pensavo che il vento sarebbe girato. Ho visto i ragazzi convinti,
Paris ad esempio ha passato
tre ore davanti al video per
studiare nei particolari le linee. Ma non è vero che non abbiamo lavorato su questo tipo
di neve, ma senza risultati».
LE COLPE Secco il responsabile
del gruppo di velocità Gianluca Rulfi: «Sono i nostri limiti.
Quando la neve diventa facile
Il tecnico azzurro Gianluca Rulfi
e gli sci non hanno più la stessa risposta del ghiaccio, il modo di sciare dei nostri atleti
non è competitivo. Qui sinceramente dopo il superG e le
prove l’unica nostra possibilità
era Paris. Dominik ci ha provato, ma ha sommato in una sola
gara tutti gli errori che aveva
commesso in tutte le gare in
Coppa del Mondo. Innerhofer
pianta troppo le lamine nella
neve appena appiattisce gli
sci, deve lavorarci su. La terapia? Bisogna essere disponibili a lavorarci su. In tutte le condizioni, uscire dall’albergo e
impegnarsi anche quando la
neve è molle, quando c’è poca
visibilità o se sta cadendo la
neve».
I CAMPIONI Chi ci guarda dall’esterno dice invece che non è
il caso di drammatizzare. «Paris? Giornate così capitano a
tutti – afferma l’austriaco
Hans Knaus – Vedrete, fra due
settimane gareggia a Salbaach
in Coppa del Mondo e torna a
vincere. Cosa dovrebbe dire
allora l’Austria che in questa
discesa ha Mayer, il primo, che
è dodicesimo?». Stesso tono
usa il francese Luc Alphand:
«Lo sci è questo ragazzi. Puoi
essere in forma, aver preparato tutto alla perfezione, e quel
giorno non gira. L’unica cosa è
voltare pagina. In fretta».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
pa.m.
1985
● Merighetti 8a in discesa,
miglior piazzamento azzurro tra
superG e discesa. Era da
Bormio 1985 (12° Michael Mair,
discesa) che non facevamo
peggio ai Mondiali (a.a.)
23°
● E’ il piazzamento di Paris, il
migliore degli azzurri. E’ il
peggior risultato in discesa ai
Mondiali dal 1962: nel 2005
Sulzenbacher fu 14° (a.a.)
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
2001
MONDIALI
St. Anton
2002
OLIMPIADE
Salt Lake City
O A B
O A B
1
1 1 1
TOTALE 1
TOTALE 3
2003
MONDIALI
St. Moritz
O A B
2005
MONDIALI
Bormio
O A B
2006
OLIMPIADE
Torino
2007
MONDIALI
Are
O A B
2
TOTALE 0
TOTALE 2
O A B
2009
MONDIALI
Val d’Isere
O A B
1
TOTALE 0
TOTALE 1
2010
OLIMPIADE
Vancouver
O A B
1 1
TOTALE 2
2011
MONDIALI
Garmisch Part.
O A B
1
TOTALE 0
1
TOTALE 2
2013
MONDIALI
Schladming
2014
OLIMPIADE
Sochi
O A B
O A B
2
1
TOTALE 2
TOTALE 1
29
2015
MONDIALI
Vail
O A B
TOTALE 0
STATISTICHE DI ALESSANDRO ANTONELLI, RCS
fLA DELUSIONE
Due gare
disastrose
DOMINIK PARIS
«Se scii male arrivi
dietro: ogni tanto può
capitare anche a me»
1Aveva trionfato a Kitzbuehel, era uno dei favoriti: non cerca
scuse anche se è arrivato il peggior piazzamento della stagione
Massimo Lopes Pegna
INVIATO A BEAVER CREEK (USA)
L
o speaker ci prova con i soliti luoghi comuni e con
quell’italiano sbilenco tipico degli americani: «Forza,
forza. Dai, Italian Stallion». Ma
Domme Paris non va. Non serve incitarlo: 23°. Quest’anno
non era mai andato così male.
Lui si presenta con quel solito
sorriso, un po’ beffardo, la sua
maschera: quella con cui tiene
a bada le emozioni spiacevoli.
Però ha un pregio favoloso,
Domme, merce rara per molti
atleti: la schiettezza. «Ho sciato male e basta. Non cerco scuse», dice riparato da occhialoni
a specchio. Riprende: «Ho sbagliato e una gara importante
come questa non si deve sbagliare. Ma se scii male, arrivi
dietro», analizza con la semplicità che lo rende simpatico. Aggiunge: «Ricorda la brutta prova di Wengen (18°)? Ecco, sì, è
proprio così. Che cosa è successo? Ho provato, mi è uscita una
brutta prova. Ogni tanto capita, giusto? La considero una
giornata no. Ho commesso un
errore in alto e lì è finita. Mi rifarò in Coppa del Mondo». Nel
suo mondo non esistono sfumature di grigio: c’è il bianco e
il nero. In questa discesa, come
nel superG di giovedì, è stato
nero. Chiarisce: «Normalmente non siamo scarsi qui a Bea-
ver, anche se io forse lo sono
più di altri». Altro sorriso tirato. Ma siete andati tutti male, si
obietta. «È un periodo così,
dobbiamo prenderlo come viene. Non penso sia un problema
comune della squadra. Pressione? Ma se fino ad ora ho fatto
bene. No, non direi. Ripeto:
non cerchiamo scuse». Ma ci
sarà una spiegazione per due
brutti risultati consecutivi come questi? «Nel superG avevo
capito cosa non era andato.
Qui sono scivolato alla Poump
House e ho perso del tempo. A
me questo caldo non piace:
ABBIAMO SENTITO LA
PRESSIONE? UN
PROBLEMA DELLA
SQUADRA? NON SO,
IO RISPONDO PER ME
DOMINIK PARIS
DISCESISTA AZZURRO
amo il freddo. Questo vale per
me, non so per gli altri. Io mi
occupo delle cose mie». In testa
gli è ritornata la Coppa del
Mondo, dove sta facendo
un’ottima stagione. Era arrivato qui in Colorado, cavalcando
l’onda perfetta: primo e secondo a Kitzbuehel. È evidente che
avrebbe voluto dimostrare che
chi lo dava per favorito non si
sbagliava.
SENZA RISPOSTE Nessuno riesce ancora a capire perché siamo sprofondati. Matteo Marsaglia (28°) dice la sua verità: «Ci
indicavano come una delle
squadre favorite, ci eravamo
caricati di troppa tensione. E
un po’ all’italiana non l’abbiamo retta». Christof Innerhofer
si boccia, con molta sincerità:
«Non avevo gran feeling e già
in partenza mi sentivo stanco.
E poi quando sono sceso c’era
poca visibilità. Non sono mai
riuscito a divertirmi, mai un
accelerazione. Completamente passivo». Poi fa una battuta
alla Inner: «Mai successo di fare così male come gruppo in
superG e discesa: vuol dire che
abbiamo dei margini di miglioramento. Non saprei dire se c’è
un problema collettivo. Ho visto solo Domme e ha fatto un
errore».
FOLATE Un’analisi più tecnica
della nostra sconfitta la dà
Werner Heel, arrivato 32esimo
su 44: «C’erano folate di vento
che hanno ostacolato la discesa
di qualcuno. Pressione? Ma no,
ci siamo abituati. Ci è mancato
il ritmo che abbiamo in Coppa.
Io ero in crescita. Non c’erano i
problemi di neve del superG. Il
muro per esempio era ghiacciato. Rimane il dubbio su che
cosa sia davvero accaduto». Lo
stesso di migliaia di tifosi che
speravano in una medaglia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
OGGI GLI UOMINI
Combinata, tre azzurri
a caccia di un miracolo
BEAVER CREEK (COLORADO, USA)
L
a supercombinata, la gara
in due specialità che per
qualcuno è ormai superata
dai tempi, è tenuta in grande
considerazione dagli atleti che
la considerano un sigillo di qualità. Oggi vanno in scena gli uomini, prima la discesa alle 18
italiane e alle 22.15 lo slalom,
classifica sulla somma dei tempi. Una specialità che ci ha dato
in passato soddisfazioni inattese, come l’oro e l’argento di Polig e Martin all’Olimpiade di Albertville 1992, ma che ultima-
mente ci ha permesso di raccogliere medaglie solo con
Innerhofer (argento mondiale
2011 e bronzo olimpico 2014) e
Fill (bronzo mondiale 2011),
purtroppo assente dopo la frattura alla spalla per la caduta a
Wengen. Una gara che, nonostante il cambiamento della formula da due a una sola manche
di slalom, favorisce sempre gli
slalomisti, che fra le porte strette posso infliggere distacchi
ben superiori a quelli che accusano in velocità. A Beaver il gap
potrebbe diminuire leggermente per la facilità della pista di
slalom.
I FAVORITI Le due supercombinate disputate in Coppa hanno
visto prevalere lo svizzero
Janka ed il francese Pinturault,
ma appunto lo slalom non è a
precipizio come a Wengen né
contorto come a Kitzbuehel. La
rosa dei favoriti è guidata sempre da Alexis Pinturault, che a
Kitz ha beffato Marcel Hirscher,
e questo duello potrebbe ripetersi. L’austriaco è più forte in
slalom, ma non ha la velocità in
discesa di Pinturault. Ma non
sono i soli. Nella partita ci sarà
anche lo statunitense Ted Ligety, oro mondiale in questa
specialità nel 2005 a Bormio e
CHRISTOF INNERHOFER
IN DISCESA: 24° a 2”12
IN SUPERG: 18° a 1”34
MATTEO MARSAGLIA
DISCESA: 28° a 2”48
SUPERG: 14° a 0”89
WERNER HEEL
DISCESA: 32° a 2”70
SUPERG: 26° a 1”85
LA GUIDA
due anni fa a Schladming, che
in superG si è dimostrato a suo
agio sulla Birds of Prey e che sui
piani dello slalom sa operare
cambi di ritmo da grande slalomista. I nomi a sorpresa potrebbero essere quelli del francese
Victor Muffat Jeandet e del ceco
Andrej Bank, decisamente competitivi il questa doppia specialità. In calo le quotazioni del
croato Kostelic, ammaccato dopo la prima prova della discesa.
Ore 18 e 22.15
su RaiSport 2
ed Eurosport
DISCESA UOMINI
1. Patrick Kueng (Svi) 1’43”18;
2. Travis Ganong (Usa) a 24/100;
3. Beat Feuz (Svi) a 31/100;
4. Nyman (Usa) a 34/100; 5. Fayed
(Fra) a 39/100; 6. Svindal (Nor) a
45/100; 7. Bank (R.Cec) a 56/100; 8.
Theaux (Fra) a 63/100; 9. Weibrecht
(Usa), Janka (Svi) a 67/100; 11. Defago
(Svi) a 71/100; 12. Mayer (Aut) a
92/100; 13. Reichelt (Aut) a 94/100; 14.
Poisson (Fra) a 96/100; 15. Jansrud
(Nor) a 99/100; 16. Clarey (Fra) a 1”08;
19. Franz (Aut) a 1”31; 23. PARIS a 1”94;
24. INNERHOFER a 2”12; 28.
MARSAGLIA a 2”48; 29. Streitberger
(Aut) a 2”50; 32. HEEL a 2”70.
GLI ITALIANI Per l’Italia scenderanno in pista Dominik Paris,
Christof Innerhofer e Matteo
Marsaglia. Senza il mal di
schiena punteremmo su Innerhofer, che in questa gara nei
grandi eventi si è sempre esaltato. Pure Marsaglia ha buoni
precedenti, ma a questi ragazzi
manca allenamento in slalom.
Un podio sarebbe un miracolo.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
DOMINIK PARIS
IN DISCESA: 23° a 1”94
IN SUPERG: 14° a 0”89
Innerhofer deluso: oggi ci riprova AFP
OGGI Supercombinata: ore 18
discesa, ore 22.15 slalom. Azzurri:
Paris, Innerhofer, Marsaglia.
IN TV Diretta RaiSport 2 ed
Eurosport 1.
30
Rugby R Sei Nazioni: prima giornata
ITALIA
IRLANDA
3
Luca Morisi si
schianta contro il
muro irlandese INSIDE
26
MARCATORI: p.t. 7’, 21’ e 36’ c.p.
Keatley, 40’ c.p. Haimona; s.t. 17’ c.p.
Keatley, 25’ m. Murray tr. Keatley,
27’ m. O’Donnell tr. Madigan.
ITALIA: Masi (37’ s.t. Venditti); L.
Sarto, Campagnaro (23’ s.t. Allan),
Morisi, McLean; Haimona, Gori;
Parisse, Minto (29’-34’ s.t. Manici),
Zanni (7’ s.t. M. Barbini, 28’-34’ s.t.
Fuser); Furno, Biagi (34’ s.t. Fuser);
Castrogiovanni (29’ s.t. Chistolini),
Ghiraldini (34’ s.t. Manici), Aguero
(13’ s.t. Alb. De Marchi). All. Brunel.
IRLANDA: Kearney; Bowe (28’ s.t.
F. Jones), Payne, Henshaw, Zebo;
Keatley (25’ s.t. Madigan), Murray;
Murphy, O’Donnell, O’Mahony (25’
s.t. Henderson); O’Connell, Toner;
Ross (11’ s.t. Moore), Best (7’ s.t.
Cronin), McGrath (28’ s.t. Cronin).
All. Schmidt.
ARBITRO: Gauzere (Francia).
NOTE: p.t. 3-9. Spettatori 57.700.
Gialli: 24’ s.t. Ghiraldini. Calci:
Haimona 1 su 1 (3 punti); Keatley 5
su 5 (14 punti), Madigan 1 su 1 (2
punti). Mischie vinte/perse: Italia
6/1, Irlanda 7/0. Touche v/p: Ita 7/4,
Irl 12/2. Penalità concesse: Ita 11, Irl
7. Placcaggi: Ita 205, Irl 106.
Possesso: Ita 37%, Irl 63%. Uomo
del match: Murray.
IL MATCH IN PILLOLE
Primo tempo
7’ Aguero va in fuorigioco, Katley
realizza: 0-3
21’ Il fuorigioco ora è di McLean, il
solo che, anche come apertura
aggiunta, crea gioco: 0-6
25’ L’Irlanda, con la maul avanzante,
domina
29’ Aguero fatica: dov’è Rizzo?
Dov’è Cittadini?
36’ Fallo in maul da touche, altro
piazzato: 0-9
40’ Haimona centra i pali da 25
metri: 3-9
Secondo tempo
7’ Debutto del 24enne Marco
Barbini, figlio d’arte
14’ Si gioca solo nei 22 azzurri
17’ La mischia dell’Italia crolla,
Keatley c’è: 3-12
24’ Giallo a Ghiraldini
25’ Meta di Murray, trasforma
Keatley (5 su 5): 3-19
27’ Meta di O’Donnell, trasforma
Madigan: 3-26
39’ Il Tmo annulla una meta di
Haimona: avanti di Parisse
Conor Murray sfugge al placcaggio di Furno e va segnare il 19-3. Lo sguardo di Parisse dice tutto LAPRESSE-ACTIVA
La solita Italia
sempre al verde
L’Irlanda ci stende
1Poco possesso, touche perse, tanti errori
Parisse: «Così non ne vinciamo neanche una»
Andrea Buongiovanni
ROMA
U
n film già visto. Su, una
festa di popolo; giù, una
squadra che fatica. In tribuna quasi 60.000 credenti; sul
campo un match che va come
deve andare. L’Irlanda domina
l’Italia, passa all’Olimpico e non
è una sorpresa. Nel Sei Nazioni
è successo sette volte su otto e
tra le due squadre, oggi più che
mai, ci sono diverse categorie di
differenza. Gli azzurri, per ses-
santa minuti, offrono una prestazione ordinata in difesa, tutta cuore. Ma non basta. Non
può bastare. Rispetto agli avversari hanno pochissimi possessi (63 a 37%) e quei pochi
non li gestiscono come dovrebbero. I Verdi, di contro, pur brillando meno che in recenti occasioni, sono molto incisivi, amministrano il gioco scientificamente. Quasi cinicamente, con
molte situazioni al limite. Il discorso è vecchio ed è sempre lo
stesso: alla fine è una questione
di sistema, di organizzazione,
di cultura e di storia. Gli azzurri, poi, pagano a caro prezzo le
difficoltà in touche e la propria
indisciplina. E va detto: sarebbe
cambiato nulla, ma l’arbitraggio di monsieur Gauzere è stato
quasi a senso unico, con molte
decisioni determinate da un’apparente sudditanza psicologica
a favore dei più forti.
IL MATCH La partita è ballerina
come il meteo di Roma: il pomeriggio prima è soleggiato e
poi, proprio quando l’Irlanda
affonda il coltello, si scatena il
diluvio. A spaccare in due il match è un giallo a Ghiraldini al
64’ per un ingresso laterale in
mischia. Il punteggio, fin lì, figlio di soli piazzati, nel momento della massima pressione irlandese, è fissato sul 12-3 per
gli ospiti. Ma il tabellone, tre
minuti più tardi, coi padroni di
casa in quattordici, dice 26-3.
Colpa di due mete trasformate
con un uno-due taglia gambe.
La prima, dopo un’azione insistita e asfissiante, è del mediano di mischia Murray. La seconda, al termine di un’indisturba-
ta volata, del flanker O’Donnell, ritrovatosi titolare per
l’infortunio subito da O’Brien
nel riscaldamento, nel giorno in
cui sarebbe tornato nella formazione di partenza dopo quindici mesi. Solo a quel punto, a
risultato ampiamente acquisito,
con l’ingresso di Allan all’apertura e lo spostamento di Haimona a centro (la prova del neozelandese stavolta non ha convinto), si vede qualche sprazzo offensivo tricolore. Kelly stesso,
allo scadere, va in meta, ma il
Tmo annulla per un presunto
31
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ghiraldini giù
«Così non va
Troppi regali»
1La sua espulsione temporanea è costata
due mete: «Pensavo a un richiamo»
Nicola Melillo
ROMA
T
oppure nei giorni feriali
presso l’agenzia:
Milano Via Solferino, 36
tel.02/6282.7555 - 7422,
fax 02/6552.436
Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge
903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca
di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza
della Legge sulla privacy (L.196/03).
ABILE segretaria ufficio commerciale,
inglese, francese, Windows, Mac, data
entry offresi. 331.12.23.422
AIUTO contabile, impiegata commerciale con pluriennale esperienza offresi full/part-time. 340.59.89.168
AIUTO contabile, pluriennale esperienza contabilità generale, fatturazione attiva/passiva, gestione cassa, banca, valuta proposte preferibilmente
part-time. 338.74.70.197
RAGIONIERA autonoma fino al bilancio part-time 6 ore preferibile zona
Segrate,
Cernusco
S/N.
349.87.24.144.
RESPONSABILE amministrativo e finanza ventennale esperienza, budget,
bilancio e controllo di gestione, esperienza multinazionale e non. Ottima
conoscenza gestionali, office.
339.89.47.309
AGENTE plurimandatario componenti elettronici/elettromeccanici zona
Lombardia B2B disponibile valutare
nuovi mandati. Mail:
[email protected]
COMMERCIALE estero, arredamento contract ufficio/residenziale. Gestione clienti, scouting, portafoglio
clienti, coordinamento funzioni aziendali, sviluppo prodotti, comunicazione, piani di marketing/vendite. Mobile
345.79.56.127
SICILIA agente di commercio 46enne
con esperienza di collaborazione presso nota azienda televisiva italiana, valuterebbe proposte di agenzia. Scrivere: [email protected]
AIUTO cuoco con esperienza offresi a
Milano.
Referenziato.
Tel.
392.09.33.941
BARISTA con esperienza caffetteria,
ottima conoscenza inglese offresi Milano città. 340.71.06.042
COLLABORATRICE in agriturismo,
mansioni varie offresi Milano, Brescia
e province. 342.51.25.048
PANETTIERE apprendista offresi, disponibilità immediata. 342.85.46.031
COLLABORATORE domestico srilankese, offresi come badante, autista.
Presenza. Patente B, ottime referenze.
333.23.45.481
COLLABORATRICE familiare, italiana, con esperienza, offresi per lavori
domestici. Tel. 327.57.46.158
COPPIA custodi italiani referenze ventennali, pratici lavori domestici, guardaroba, cucina, giardinaggio offresi.
Telefonare 0546.56.02.03 339.26.02.083
SRILANKESE 30enne, referenziato,
domestico, giardinaggio, cucina, badante, custode. Patente. Disponibile
trasferimenti. 327.62.97.596
CONTABILE neopensionato, autonomo fino bilancio, adempimenti/dichiarazioni, offresi contabilità piccola
azienda. 328.68.59.679
CONTABILE pensionato autonomo
fino bilancio, adempimenti/dichiarazioni, reports IFRS, inglese, sufficiente
tedesco/francese offresi part o full time. 339.29.95.573
ESPERTA contabilità, bilancio, dichiarazioni, laureata economia, pluriennale esperienza, proponesi ad aziende/studi. 328.14.11.194
RESPONSABILE amministrativo,
neo pensionato, trentennale esperienza, contabilità, finanza, gestione personale. Laureato, ottimo inglese, francese. 335.28.78.27
BABY-SITTER referenziata, pluriennale esperienza, attestato OSS, offresi
anche altre mansioni. 331.65.40.601
SIGNORA 33enne srilankese, referenziata, regolare, offresi come babysitter o collaboratrice domestica. Pluriennale esperienza. 349.66.50.768
SRILANKESE offresi part-time mattina come baby-sitter, domestica. Esperienza decennale. Referenziata. Diplomata inglese. 327.04.32.598
BADANTE referenziata, pluriennale
esperienza, brava cuoca, offresi fissa/
giornata/week-end. 333.32.72.649
BADANTE 52enne, moldava referenziata offresi fissa/diurno, anche weekend, libera subito zone Milano, Parma,
Trento. 328.64.32.374
COPPIA Sri Lanka offresi con alloggio
come badanti. Ottimi cuochi.
328.21.81.261 Roma.
Ghiraldini placca Payne GETTY
205
● I placcaggi realizzati dagli
azzurri (17 quelli falliti). Per
l’Irlanda solo 106 (10 falliti)
63
● La percentuale di possesso
e di territorio a favore
dell’Irlanda nell’arco del match
TOUCHE Fra gli aspetti negativi
la gestione delle palle inattive.
Ghiraldini: «Ci siamo messi in
difficoltà da soli andando a saltare in zone ben marcate. Le
mischie? Due volte l'arbitro ha
fischiato Aguero perché non
era ben legato. Abbiamo lavorato tanto, anche più del solito
su certe situazioni. Pensavamo
di far molto meglio in mischia.
E sotto la loro pressione perdevamo il possesso dopo due-tre
fasi. Non siamo stati bravi a gestire le fasi statiche e abbiamo
regalato almeno due calci con
errori banali. Il mio? Devo rivedere, ma a un certo punto abbiamo iniziato a pagare un incredibile lavoro difensivo».
LUKE POSITIVO Ci prova
McLean, lì accanto, a trovare
un raggio di sole in mezzo a
tante nuvole: «Abbiamo preso
due mete solo quando eravamo
in inferiorità numerica nonostante il loro 63% di possesso.
Ecco: non è giusto sottovalutare questa cosa. Se ognuno fa un
errore siamo a 15. E con l'Irlanda si pagano».
AHI HAIMONA Il Kelly Haimona di novembre, in mezzo a
questo tourbillon, è piaciuto
solo quando, entrato Allan, è
stato spostato centro. Lui, amaro: «Match complicato, non
siamo riusciti a giocare palloni
in attacco perché l'Irlanda ci ha
messo molta pressione».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LAVORO
Eventi Ristoranti
Saldi
Shop
CASA
LA SITUAZIONE
PRIMO TURNO
GALLES-INGHILTERRA
ITALIA-IRLANDA
FRANCIA- SCOZIA
16-21
3-26
15-8
CLASSIFICA
Pt G V N P
F S Diff
IRLANDA
2
1
1 0 0 26 3 +23
FRANCIA
2
1
1 0 0 15 8
+7
INGHILTERRA
2
1
1 0 0 21 16
+5
GALLES
0
1 0 0
1 16 21
-5
SCOZIA
0
1 0 0
1
8 15
-7
ITALIA
0
1 0 0
1
3 26 -23
SECONDO TURNO
SABATO 14/2
INGHILTERRA-ITALIA
IRLANDA-FRANCIA
DOMENICA 15/2
SCOZIA-GALLES
TERZO TURNO
SABATO 28/2
SCOZIA-ITALIA
FRANCIA-GALLES
DOMENICA 1/3
IRLANDA-INGHILTERRA
ORE 15.30
ORE 18
ORE 16
ORE 15.30
ORE 18
ORE 16
A PARIGI
Francia-Scozia 15-8
È decisivo Lopez
Bleus non convincenti
● La Francia piega la Scozia al debutto
nel Sei Nazioni, ma deve ringraziare il
piede di Camille Lopez, grazie al quale
sono arrivati tutti i 15 punti coi quali i
Bleus, ieri in maglia rossa, hanno vinto
soffrendo contro una rivale apparsa
allo Stade de France più brillante dei
padroni di casa e ancora k.o. a Parigi
dopo 16 anni. Per gli scozzesi un drop
di Laidlaw e una meta di Dougie Fife,
dopo una penetrazione di Hogg sul
finire del primo tempo, chiuso 9-8.
Scozia che ha pagato cari due errori
nella ripresa: così è arrivato il calcio
del 12-8 di Lopez e il giallo al 22' per
Beattie che fa crollare una maul
francese avanzante.
Francia-Scozia 15-8 (9-8). Marcatori:
p.t. 3' c.p. Lopez (F), 14' drop Laidlaw
(S), 17' e 37' c.p. Lopez (F), 40' m. Fife
(S); s.t. 10' e 39' c.p. Lopez (F).
HOTEL 75 camere lago di Garda, piscina,
giardino
vendesi.
339.77.99.427 - [email protected]
ACQUISTIAMO
ELETTROFARMACI indicati molteplici patologie, estetica, sport. Fisico/
medico ingegnere progettista elettronico progetta, consulenze.Quarantennale esperienza internazionale.Tel.
338.17.63.527
LAVORO in Germania? I nostri tutor
ti possono aiutare. Rivolgiti a noi.
email: [email protected] - Tel:
+39.348.00.19.264
TEMPORARY export manager per
progetti vendita mercati esteri offresi.
[email protected]
•AUTOMOBILI E FUORISTRASIGNORA 66enne, separata, seria,
simpatica, carina, sportiva, tennis,
golf, yoga, conoscerebbe gentiluomo
libero, coetaneo, max 70 anni, serio,
allegro e altruista, professionista o imprenditore per compagnia e sincera
amicizia. Scrivere a: Corriere 195-XZ
- 20132 Milano
ACQUISTIAMO
• BRILLANTI,
SOCIETÀ d'investimento internazionale acquista direttamente appartamenti e stabili in Milano. 02.46.27.03
GIOIELLI FIRMATI, orologi marche prestigiose, coralli, argenteria. Il Cordusio
02.86.46.37.85
COLLEZIONISTA
MILANESE
• ACQUISTA
IMPRESA esegue lavori di muratura,
manutenzioni, ripristino appartamenti, facciate, rifacimento bagni, negozi,
copertura tetti, pronto intervento. Tel.
02.66.71.27.79
solo da proprietari
opere di Lucio Fontana. Acquisto
importante arte orientale. No intermediari, no perditempo.
339.20.07.707
PUNTO D'ORO
ACQUISTARE, vendere aziende, immobili, ricercare soci, joint-venture?
Trentennale esperienza nazionale, internazionale, pagamenti garantiti.
www.cogefim.com - 02.39.26.11.91
compriamo contanti, supervalutazione gioielli antichi,
moderni, orologi prestigiosi, oro, diamanti. Sabotino
14 - Milano. 02.58.30.40.26
L’appuntamento quotidiano 7 GIORNI SU 7
Viaggi
www.piccoliannunci.rcs.it
[email protected]
AUTISTA di fiducia, esperienza ventennale, referenziato, cerca lavoro anche part-time. 333.95.76.523
ELETTROMECCANICO elettricista,
manutentore, magazziniere, buona
manualità, assistente di direzione. Inglese discreto, offresi. 331.24.37.105
FATTORINO, conoscenza approfondita Milano, varie esperienze lavorative (anche recupero crediti) offresi.
340.14.58.303
OPERAIO generico, esperienza magazzino, addetto carico scarico, patente muletto, offresi full-time Milano.
339.76.23.030
NON CI SIAMO Male in touche,
male in mischia, incapaci di gestire le poche occasioni in cui
l'ovale finalmente era in mano
agli azzurri. Troppo brutta per
essere vera questa Italia. La
rincorsa a rimediare, ad aiutare la squadra in difesa ha consumato col passare dei minuti
Mostre
Gli annunci si ricevono
tutti i giorni su:
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Corsi
CREDITO Meglio non pensare
che l’Irlanda, al pari della Francia, sarà l’avversaria contro la
quale l’Italia, in settembre, proverà ad andare a caccia dei
quarti di finale di Coppa del
Mondo. «Se giocheremo così –
va giù netto il capitano – nel Sei
Nazioni non vinceremo una
partita». Anche il c.t. Jacques
Brunel è laconico: «Avevo chie-
sto efficienza – ricorda – efficienza non c’è stata». L’Italia, a
questo punto, ha perso sedici
degli ultime diciotto incontri disputati. E sabato, a Twickenham, contro un’Inghilterra
capace di passare in Galles, il
compito sarà proibitivo, anche
perché ci saranno da verificare
le condizioni di Zanni e Campagnaro, ieri tra i migliori, entrambi toccati duro a un ginocchio. Avanti così, il rischio è
che, prima o poi, l’enorme credito dei tifosi si esaurisca.
Spettacoli
avanti di Parisse («Non ho nemmeno toccato il pallone» dice
Sergio). Ma è comunque irrimediabilmente troppo tardi.
re minuti e via: dal 24' al
27' della ripresa. Due mete e il match è andato in
archivio. Tutto subito dopo il
cartellino giallo a Leonardo
Ghiraldini. «Devo rivedere le
immagini al video, devo capire. L'arbitro mi ha detto che ero
entrato di lato. Di solito ti richiama, poi arriva il giallo.
Non so». In 14, e addirittura un
attimo dopo in 13 per il k.o. in
contemporanea di Barbini,
l'Italia non ha retto più all'onda
verde. Il tallonatore è arrabbiato, come tutti i compagni. Per
la prestazione, per un'Italia dai
mille errori che hanno cancellato la grande personalità, utile solo in fase difensiva a tenere per un'ora, con 205 placcaggi fatti (17 quelli mancati) contro i 106 degli irlandesi. Poi,
quei tre minuti...
la freschezza mentale. Ghiraldini: «Abbiamo avuto le nostre
occasioni solo nel finale, quando siamo riusciti a gestire il
possesso. Ma se in 80 minuti
hai il pallone in attacco due-tre
volte... La verità è che abbiamo
tutti un po' di responsabilità.
La stanchezza ci ha fatto perdere lucidità. È logico che l'Irlanda ti mette grande pressione. Questo è il Sei Nazioni».
Ogni giorno oltre 8 MILIONI
DI LETTORI con l’abbinata
Corriere della Sera e Gazzetta
dello Sport nelle edizioni stampa
e digital
www.piccoliannunci.rcs.it [email protected]
DA, qualsiasi cilindrata. Passaggio di proprietà, pagamento immediato. Autogiolli, Milano.
02.89.50.41.33 - 327.33.81.299
BELLA e affascinante cinquantenne,
classe e cultura, cerca gentiluomo ottimo livello socio-culturale per rapporto sentimentale ed eventuale convivenza. Astenersi no requisiti. Corriere
203-XZ - 20132 Milano
HO 65 anni, bella e giovanile presenza, raffinatezza, serietà, molteplici interessi, vita dinamica. Vorrei conoscere, preferibilmente a Milano, un professionista di bell'aspetto, massimo 70
anni, libero, affidabile, colto, di reale
spessore umano che come me creda
nell'amore maturo e nella prospettiva
di quella straordinaria complicità che
va oltre la mera serenità. Scopo seria
relazione. Gradirei ricevere lettere
esplicative. Corriere 204-XZ - 20132
Milano
RAPALLO, vedovo, casa proprietà,
presenza, conoscerebbe carina, dolce,
max 64enne, disposta trasferirsi.
339.76.64.733
SIGNORA
63enne, gentile,
bell'aspetto, residente a Milano, conoscerebbe persona scopo convivenza
eventuale matrimonio disposto vivere
a Milano. 346.60.58.398
VUOI conoscere bella signora 62enne
intelligente, simpatica, affidabile, benestante per serena convivenza? Se
hai pari requisiti rispondimi. Corriere
196-XZ - 20132 Milano
TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA
Rubriche in abbinata: Corriere
della Sera - Gazzetta dello Sport:
n. 1, 16: € 2,08; n. 2, 3, 14: €
7,92; n. 4, 21, 23: € 5,00; n. 5, 6,
7, 8, 9, 12, 20, 22: € 4,67; n. 10:
€ 2,92; n. 11: € 3,25; n. 13: €
9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58;
n. 18, 19: € 3,33; n. 24: € 5,42.
32
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Basket R Nba
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Durant e
Westbrook
La coppia è
scoppiata?
SERIE A
LA GUIDA
Mays domina
Brindisi rimonta
e batte Sassari
1La tripla allo scadere di un
Anthony Davis favoloso allontana
i Thunder dai playoff e riaccende
i dubbi sulla coesistenza tra i due
Massimo Oriani
S
torica. E’ l’unica parola
che può descrivere la sfida nella sfida, il duello
all’ultimo tiro tra Anthony Davis e Russell Westbrook. Solo
due prestazioni incredibili come le loro potevano scalzare
dalle prime pagine sportive il
big match tra Atlanta e Golden
State, che ha incoronato gli
Hawks come numeri uno della
lega, almeno per ora.
OTTAVI New Orleans e Oklahoma City stanno lottando
alla morte con Phoenix per
l’ultimo posto in palio per i
playoff a Ovest (in attesa della
riforma, ora caldeggiata anche
dal commissioner Silver, che
ammetterebbe alla postseason
le 6 vincenti divisionali e le migliori restanti 10, senza distin-
Atlanta supera
anche Golden State
Ora è la numero uno
● Atlanta batte i Warriors e
centra il miglior bilancio della
lega (42-9). Si chiude a 12 la
serie vincente dei Cavs, battuti
in casa dei Pacers, con
polemiche arbitrali e pesanti falli
su LeBron che si è nuovamente
infortunato a un polso.
● Risultati: Brooklyn-New York
92-88; Indiana-Cleveland 103-99;
Orlando-Lakers 103-97 dts;
Toronto-Clippers 123-107;
Atlanta-Golden State 124-116;
Boston-Philadelphia 107-96;
Detroit-Denver 98-88 (Gallinari
12); Houston-Milwaukee 117-111;
Minnesota-Memphis 90-89;
Oklahoma City-New Orleans 113116; Phoenix-Utah 100-93; San
Antonio-Miami 98-85 (Belinelli
5).
zione di conference). Le prime
7 sono scolpite nella pietra.
Resta una piazza per tre contendenti. Ecco allora che la tripla allo scadere di Davis (prima dal marzo 2014, 3 su 24 in
carriera) con doppio caricamento per evitare la stoppata
di Roberson che ha dato il successo ai Pelicans, vale oro. Anche perché arriva a capo di una
serata da 41 punti, 10 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate (unico
negli ultimi 10 anni a riuscirci
col canestro vincente) per
quello che contende l’mvp della stagione a Steph Curry. E
perché rende vana un’altra
prova fantasmagorica di Westbrook, capace di infilare i 3 liberi del pareggio a 1” dalla fine e di finire con 48 punti, 11
assist e 9 rimbalzi, primo dal
‘63, quando fu Chamberlain a
riuscirci, ad arrivare a 45 punti, 5 rimbalzi e 5 assist col 50%
al tiro in 2 gare di fila. Però valsi a nulla.
DILEMMA Ecco allora che
l’eterno dilemma dei Thunder
torna a far capolino? Questa è
l’ottava stagione di Kevin Durant (26 punti ma 9/26 al tiro)
con la franchigia ex Seattle e la
7a in coppia con l’ex play di
Ucla. All’attivo una sola finale
(persa 4-1 con Miami) e nemmeno un titolo. Che non arriverà neppure quest’anno. Anzi, sarà già tanto se centreranno i playoff. Non è venuto il
momento di dichiarare fallito
l’esperimento e provare altre
strade? Siamo certi che l’aver
ceduto James Harden invece
di Westbrook sia stata la mossa
giusta? Sia lui che Durant sembrano alternarsi più che essere
spalla ideale del compagno.
Spesso, o gira uno, o gira l’altro. Potrebbe essere più utile,
per un attaccante devastante,
probabilmente il numero 1
Jacob Pullen, 25, autore del canestro decisivo CIAM
1 Il Banco Sardegna va +13, ma
Pullen decide la volata a 2” dalla
fine. Sacchetti: «Una costante»
Giuseppe Mazzone
BRINDISI
F
a quello che doveva fare Brindisi: battere
Sassari e conquistare una vittoria per
scacciare la crisi. «Questa vittoria è importante ma non guarisce la squadra dai suoi
mali – ha spiegato il vice Michelutti –. I ragazzi
hanno mostrato di avere attributi, valori e voglia di vincere. Volevamo spedire un messaggio preciso. Non s’inventa nulla: se ti alleni e
stai bene puoi giocartela con tutti».
Russell
Westbrook,
26 anni, play
dei Thunder,
26.1 punti
di media, al tiro
contro Anthony
Davis, 21,
ala pivot
dei Pelicans,
24.9 a gara
AFP
nella lega, avere accanto un
play più regista (alla Chris
Paul, Rajon Rondo o John
Wall) e meno realizzatore?.
LeBron è stato flagellato perché dopo 8 anni da pro’ non
aveva ancora vinto l’anello
(arrivato al nono). Persino il
divino Jordan impiegò 7 stagioni per rompere l’incantesimo. Ma Durant sembra allontanarsi invece di avvicinarsi al
Sacro Graal.
SCELTE Il contratto dell’ex ala
di Texas coi Thunder scadrà
nel giugno 2016, quello di Russell nel 2017, sono scelte difficili quelle che il gm Sam Presti
dovrà fare a breve, con un occhi al futuro. Per ora è chiaro
che pensi solo a centrare i
playoff. E per raggiungerli dovrà mettersi dietro i Pelicans di
Davis, un mix tra Garnett e
Duncan, la vera superstar del
futuro, l’uomo che dominerà
la Nba quando inizierà il declino di LeBron. Proprio il ruolo
che avrebbe dovuto essere di
Durant.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
MAYS Se Pullen ha realizzato il canestro della
vittoria a 2” dalla fine, fondamentale per la
vittoria di Brindisi è stata la prestazione di James Mays: 17 punti, 18 rimbalzi (di cui 9 in
attacco) ma soprattutto tanta energia e voglia
di fare che hanno dato il via alla rimonta brindisina dopo il +13 esterno firmato al 29’ da
Sosa. Da quel momento Sassari si è sgonfiata.
Un atteggiamento che Sacchetti ha etichettato
come «una costante», ricordando il k.o. con
Capo D’Orlando. «La partita si è decisa negli
ultimi 10’ – dice il coach dei sardi – non siamo
stati capaci di chiuderla costruendo un break
importante. Il resto l’ha fatto Brindisi. Abbiamo sbagliato le cose più semplici. Ci manca la
durezza mentale della grande squadra deve
essere capace di patire e poi riprendersi la partita. Siamo stati troppo sufficienti in attacco.
In, più nei momenti più caldi abbiamo sofferto
la fisicità di Mays».
BRINDISI-SASSARI
(22-25, 41-38; 53-64)
33
76-74
ENEL BRINDISI: Pullen 16 (3/6, 3/8), Denmon 14 (1/2,
4/9), Turner 11 (4/4, 1/7), James 13 (4/7, 1/3), Eric 2 (1/2);
Mays 17 (5/13, 0/1), Cournooh, Harper (0/3, 0/1), Zerini 2
(1/2, 0/2), Bulleri (0/1). N.e.: Morciano, Calò. All. Bucchi.
BANCO SARDEGNA SASSARI: Logan 13 (2/2, 1/8),
Dyson 12 (4/8, 1/7), Sacchetti 8 (1/4, 2/3), Lawal 10 (4/4),
Sanders 20 (4/4, 4/8); Formenti (0/1 da tre), De Vecchi
(0/2, 0/1), Sosa 4 (2/4, 0/3), Vanuzzo 3 (1/2 da tre), Mbodj
4 (0/3). N.e.: Chessa. All. Sacchetti.
ARBITRI: Martolini, Paglialunga, Borgioni.
NOTE - T.l.: Bri 11/17, Sas 13/17. Rimb.: Bri 44 (Mays 18),
Sas 36 (Lawal 7). Ass.: Bri 14 (James 5), Sas 15 (Dyson 8).
Fallo antisportivo: Formenti 36’ 33’’ (65-70). Usc. 5 f.:
Mays 39’ 39’’ (74-72).
In campo alle 18.15
Meacham (EA7)
va a Villeurbanne?
REGGIO EMILIA-VARESE
(f.p.-a.f.) Reggio con l’unico dubbio
relativo a Pini (affaticamento
muscolare), Varese con Eyenga
non al meglio per un colpo alla
caviglia in settimana.
Arb. Mazzoni, Bartoli, Morelli.
CREMONA-PISTOIA
(a.r.-f.l.) Cremona al completo.
Pistoia ha recuperato dall’influenza
Cinciarini, ma non Magro (botta
all’occhio).
Arb.: Filippini, Sardella, Lo Guzzo.
PESARO-AVELLINO
(cam.ca-l.z.) Consultinvest al
completo, in tribuna va Gaines.
Sidigas con Cadougan ed Hanga
non in perfette condizioni.
Arb.: Begnis, Baldini, Quarta.
Tv: ore 20.30 RaiSport 1
CASERTA-BOLOGNA
(l.b.-l.a.) Caserta senza Michelori,
reduce dall’intervento al ginocchio.
Nella Virtus mancherà solo il ds
Arrigoni che non ha più l’obbligo di
seguire la squadra, anticamera del
divorzio.
Arb.: Chiari, Biggi, Weidmann.
CANTU’-TRENTO
(p.t.- c.a.) Cantù al completo col
rientro di Stefano Gentile, Trento
con Baldi Rossi e Sanders
acciaccati.
Arb.: Sahin, Seghetti, Caiazza.
ROMA-CAPO D’ORLANDO
(a.pit.) Roma sempre senza De
Zeeuw, rispetto alla gara di
Volgograd recupera però Ebi.
Arb.: Taurino, Bettini, Attard.
VENEZIA-MILANO (domani)
Posticipo alle 20 su RaiSport 1: non
ci sarà Gentile, Meacham ha
chiesto di essere ceduto a
Villeurbanne.
Classifica: Milano 30; Reggio
Emilia, Venezia 26; Sassari* 24;
Brindisi* 22; Trento 18; Cremona,
Cantù, Bologna (pen. -2) 16;
Avellino. Pistoia 14; Roma, Capo
d’orlando, Varese 12; Pesaro 8;
Caserta 6. * una gara in più
A-2 ADDIO NAPOLI (l.b.) Non si
giocherà Barcellona-Napoli.
Incassato il rifiuto di giocatori a
prendere parte alla trasferta,
Napoli ha informato i siciliani che
non si presenterà in campo
neanche con l’under 19. 0-20 a
tavolino e punto di penalizzazione
per gli azzurri, ma anche il preludio
all’ennesima ingloriosa fine per il
basket napoletano.
Oggi (ore 18): Dinamica MantovaTezenis Verona (ore 12, Skysport 2),
Centrale Latte Bs-Novipiu’ Casale,
Assigeco Casalpust.-Angelico
Biella, Moncada AG-Veroli, FMC
Ferentino-Fileni Jesi. Classifica:
Verona 32; Brescia 30; Biella,
Ferentino, Torino 24; Casale 22;
Trieste**20; Casalpusterlengo,
Trapani**, Agrigento * 16; Mantova*,
Barcellona*, Napoli* 14; Jesi*12;
Veroli 4. ** una gara in più. * una
gara in meno.
A-1 DONNE - Ieri: Saces NapoliPassalacqua Ragusa 58-51. Oggi:
Acqua&Sapone Umbertide-Cus
Cagliari, Gesam Lucca-Calligaris
Trieste, Ceprini Orvieto-Fila San
Martino DL, Vigarano-Umana
Venezia, Famila Schio-Techmania
Battipaglia. Rio. Lavezzini Parma.
Classifica: Ragusa 32**; Schio* 26;
San Martino*, Napoli** 22;
Umbertide*, Venezia 20; Lucca 18;
Battipaglia 16; Vigarano* 14;
Cagliari* 12; Parma 8; Orvieto 6;
Triestina 2. *una gara in meno, **
una in più.
34
Tennis R Fed Cup a Genova
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
PALLANUOTO
Federica Cocchi
INVIATA A GENOVA
Acquachiara
che rimonta
Florentia
prima gioia
«N
atural born killer»,
personaggi e interpreti: il killer, Camila Giorgi; la vittima: Alizè Cornet. La storia è ambientata a
Genova, quarti di Fed Cup al
105 Stadium, dove una 23enne
di Macerata con sangue argentino ha polverizzato la povera
rivale francese portando così il
secondo punto all’Italia contro
la Francia guidata da Amelie
Mauresmo. Il primo punto in
dote era arrivato poco prima
con Sara Errani, un po’ meno
killer ma molto più combattente contro una Caroline Garcia
che già due volte aveva battuto
Sarita sebbene in occasioni e su
superfici diverse. Il 7-6 7-5 della Errani è stato lungo e combattuto, con la romagnola che è
riuscita a far giocare alla Garcia
molti più colpi di quanti lei non
ne volesse. Sara l’ha messa in
difficoltà spesso, costringendola a giocare palle alte e cariche
che la mandavano fuori tempo.
Nel secondo set una pericolosa
rimonta: «La Garcia non aveva
più niente da perdere e ha mollato il braccio, ma io ho tenuto
bene», spiega Saretta, dopo
aver cucinato l’antipasto di questa giornata spettacolare.
CAMILA La storia dei match tra
la Giorgi e la Cornet raccontava
fino a ieri di una Camila sotto
2-1 nei precedenti contro la bizzosa nizzarda, ma quando l’azzurra è scesa in campo, già con
la serenità di essere sull’1-0, la
storia è cambiata. Camila, con
un bel vestitino blu elettrico disegnato dalla mamma stilista,
inizia il match con circospezione, le due si studiano e il primo
set scorre liscio e rapido come
nello stile della biondina di Macerata. Il primo strappo è proprio il suo nel quinto game:
strappa il servizio alla Cornet
che fino ad allora era riuscita a
contenere le fucilate della minuta e implacabile azzurra. Camila subito dopo frena il tentativo di reazione della francese,
annullando due palle del controbreak e difende il vantaggio
chiudendo 6-4 il primo set. Le
statistiche parlano di una prima
frazione quasi impeccabile con
un solo doppio fallo e il 75% di
punti costruiti sulla prima di
servizio. Ma è nel secondo set
che la Giorgi scatena la furia,
sotto gli occhi compiaciuti di
papà Sergio sorridente sotto il
N
ella 4a di ritorno, spicca la prima vittoria
della Florentia. Non
basterà per la salvezza, ma la
squadra toscana onora il
campionato. Como-Lazio è
rinviata al 28 febbraio perché il lombardo Jelaca è impegnato con la Georgia.
Camila Giorgi, 23 anni, ha debuttato in Fed Cup l’anno scorso contro gli Stati Uniti: è numero 31 al mondo
Giorgi, la fatina azzurra
L’Italia è 2-0 sulla Francia
1Dopo il successo della Errani sulla Garcia, Camila domina la Cornet
e ci avvicina alla semifinale: «Se gioco così, è difficile che vada male»
OGGI IN CAMPO (E IN TV) DALLE 12
Fed Cup, World Group, quarti di finale.
Italia-Francia 2-0 A Genova (terra
rossa indoor), ieri: Errani b. Garcia
(Fra) 7-6 (2) 7-5; Giorgi b. Cornet (Fra)
6-4 6-2. Oggi, dalle 12: Errani c. Cornet
(Fra) prec. 4-1; Giorgi c. Garcia,
nessun precedente. A seguire:
Knapp/Vinci c.
Mladenovic/Parmentier (Fra). Le
formazioni possono essere cambiate
fino a un’ora prima della partita.
In tv. Diretta RaiSport2 dalle 12,
differita SuperTennis dalle 21
LE ALTRE (s.biel.) L’obbligo di giocare
la Fed Cup per garantirsi la
partecipazione olimpica spinge le big
a tornare in nazionale. Così, Maria
Sharapova riveste la maglia della
Russia dopo tre anni e la guida a
Cracovia contro la Polonia, anche se il
successo a sorpresa è quello della
Kuznetsova sulla numero 8 del mondo
Radwanska, cui non basta il tifo del
pubblico della città natale.
Polonia-Russia 0-2 (Cracovia, veloce
indoor): Kuznetsova (Rus) b. A.
Radwanska 6-4 2-6 6-2; Sharapova
(Rus) b. U. Radwanska (Rus) 6-0 6-3.
Germania-Australia 1-1 (Stoccarda,
veloce indoor): Gajdosova (Aus) b.
Kerber 4-6 6-2 6-4; Petkovic (Ger) b.
Stosur (Aus) 6-4 3-6 12-10. CanadaRepubblica Ceca 0-1 (Quebec, veloce
indoor): Smitkova (Cec) b. Abanda
(Can) 6-2 6-4; Smitkova (Cec) b.
Dabrowski (Can) 6-1 6-2.
GRUPPO I In Argentina, negli Stati
Uniti le due singolariste sono le
Williams, che non giocavano insieme
dal 2013: Olanda-Slovacchia 1-1;
Romania-Spagna 1-1; Svezia-Svizzera
0-2; Argentina-Usa 0-2.
GLI SPOGLIATOI
Mauresmo s’inchina
«Camila fortissima»
1Soddisfatto capitan Barazzutti: «Speravo
nel 2-0, ma adesso chiudiamo subito i conti»
GENOVA
C
orrado Barazzutti è
stanco ma felice, ha solo
voglio di tagliare corto
con le interviste di rito e buttarsi sotto la doccia per rivivere i bei momenti di questa
giornata: «E’ stata una giornata molto favorevole – ha detto
il capitano – con due modi diversi di chiudere il match. Sara
ha giocato bene contro la Garcia, soprattutto se si considera
che nei due precedenti aveva
sempre perso. Durante la rimonta della francese non mi
sono preoccupato più di tanto,
certo, un po’ di tensione c’era
ma ho detto a Sara che doveva
solo restare attaccata al match
e così ha fatto, portando a casa
il punto». Sulla Giorgi ha poco
da dire, è stata una giornata di
grazia: «E’ stato davvero un
match stratosferico – ha commentato – ha spazzolato la
Cornet con cui di solito aveva
giocato match molto combattuti. Camila ha 23 anni, sta
maturando e deve ancora trovare continuità, ma è un grande talento». Alla vigilia sperava di chiudere sul 2-0 ma non
ne era sicuro: «Lo speravo con
tutte le mie forze perché so che
ne avevamo tutte le capacità.
Ora bisogna restare concentrati per chiudere subito la sfida senza correre rischi». E poi,
sulle difficoltà di gestire un talento senza briglie come Camila: «Per quanto mi riesce ed è
possibile, io provo a mettere le
ragazze nelle migliori condizioni per giocare, il che significa lasciarle libere di esprimersi. Certo, ci sono i momenti in
cui posso dare un consiglio
tecnico, ma nei limiti del possibile cerco di farle esprimere. A
volte ci riesco, a volte no».
AMELIE La collega francese
Mauresmo non ha potuto fare
altro che consolare le sue ragazze. Forse solo un Andy
Murray vestito da donna sarebbe riuscito a battere la
Giorgi: «Non ho nessun rimpianto – commenta la ex numero 1 al mondo — le ragazze
hanno fatto tutto quello che
potevano». La capitana francese è rimasta impressionata
dalla potenza di Camila Giorgi: «Ha impressionato tutti,
non solo me. Non ho trovato
un momento in cui Alize
avrebbe potuto riaprire il gioco, ha fatto tutto lei». La Mauresmo non si sente di criticare
la Garcia che ad un certo momento ha avuto l’occasione di
andare al terzo set: «Molto merito di Sara più che demerito di
Caroline. L’italiana non regala
nulla. Adesso per passare il
turno servirebbe un exploit.
Anzi, un grande exploit, ma
non sono delusa, le ragazze si
sono espresse al meglio». Alizè
Cornet si lecca le ferite: «Non è
una sconfitta facile da digerire, ho preso legnate per due set
e mi ci vorrà un po’ per dimenticarlo».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
f.co.
suo casco di capelli grigi e quelli
tranquilli di Corrado Barazzutti. Camila con paurose mine al
servizio che a stento la povera
Cornet riesce a trattenere senza
cascare in terra. La numero 31
del mondo mette subito le carte
in tavola e si porta avanti 2-0.
FATINA Nel quinto game, con
due risposte spettacolari conquista il doppio break. Sul 4-1
le speranze della Cornet, che
pure tenta di reagire parlando
con la racchetta e schiaffeggiandola, si infrangono sullo
strapotere dell’azzurra sempre
più carica e veloce tanto da faticare a stargli dietro. Quando
nell’ottavo gioco arrivano i tre
match point, la Giorgi non ci sta
a perdere tempo e mette a frut-
to subito il primo chiudendo il
set 6-2 in poco più di un’ora.
«Ero tranquilla, mi sentivo a
mio agio in campo e stavo bene
— è il commento della Giorgi
—. Ho espresso un gioco molto
solido e quando gioco così è difficile che vada male». Camila,
misure da ginnasta con muscoli
da boxeur, è stata festeggiata
sulle tribune dai 4000 del 105
Stadium. Lei, nell’immaginario
dei piccoli tifosi che la rincorrevano per un autografo, è già la
fatina del tennis azzurro: «E’
stata una bella giornata, mi è
piaciuto sentire anche il calore
della gente. Il prossimo match?
Basterà giocare come oggi…».
Parola della fatina mano di pietra.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Seppi, bella conferma
E’ in finale a Zagabria
Andreas Seppi ha 30 anni EPA
● Andreas Seppi conferma
l’eccellente stato di forma di
questo inizio 2015 e raggiunge
la finale sul veloce indoor di
Zagabria, Atp 250 dotato di
494.310 euro di montepremi.
L’altoatesino, numero 41 Atp e
quinta testa di serie, reduce
dagli ottavi agli Australian
Open dove ha eliminato
Federer ha battuto in
semifinale in un’ora e mezza
esatta lo spagnolo Marcel
Granollers, numero 55 Atp ed
ottavo favorito del seeding.
Dopo tre partite vinte al
terzo, stavolta Andreas
sbriga la pratica in due set.
Dopo un primo parziale
equilibrato, nel secondo
l’azzurro prende il largo,
affidandosi a un servizio
sempre incisivo (ceduti solo
5 punti con la prima). Oggi
alle 16, diretta Supertennis,
affronta un altro spagnolo,
Guillermo Garcia-Lopez,
terza testa di serie. Nel
bilancio dei confronti diretti
Seppi è avanti per 4-0 con il
31enne di Albacete, numero
33 del ranking mondiale. Per
Andreas quella di Zagabria è
la settima finale in carriera,
la prima dopo quella
raggiunta a Mosca, dove poi
vinse il trofeo, due anni e tre
mesi fa. Gli altri due
successi dell’allievo di Max
Sartori sono arrivati
sull’erba di Eastbourne nel
2011 e a Belgrado nel 2012:
«Non sono reattivo come in
Australia, ma mi piacerebbe
vincere un altro torneo».
Semifinali: SEPPI b.
Granollers (Spa) 7-6 (5) 6-1;
Garcia Lopez (Spa) b.
Baghdatis (Cip) 6-4 6-4.
BRESCIA-BOGLIASCO 16-9
(4-1, 4-3, 2-1, 6-4)
Brescia: Del Lungo, Bruni 2, C.Presciutti 4, Pagani 4 (1 rig.), Molina,
Rizzo, Giorgi, Nora 1, N.Presciutti 1,
Bodegas 4, D.Fiorentini, Napolitano,
Dian. All. Bovo. Bogliasco: Prian, De
Trane 2 (1 rig.), A.Di Somma 1 rig.,
Gavazzi, E.Di Somma, Ravina, Loomis, Monari, Boero, Giudaldi 2,
Novara, Deserti 4, Pellegrini. All.
Bettini. Arbitri: Fusco e Riccitelli.
Note: sup.num. Brescia 10 (5 gol),
Bogliasco 5 (2).
(f.pe.) Per il Brescia un buon viatico
verso la sfida di Champions con la
Pro Recco, mercoledì.
ACQUACHIARA-C.NAPOLI 12-11
(1-3, 2-3, 4-1, 5-4)
Carpisa Yamamay Acquachiara:
Caprani, Perez, Rossi 1, Paskvalin,
Marziali, Petkovic 3 (1 rig.), Lanzoni
2, Ferrone, S.Luongo 4, Valentino,
Astarita, M. Gitto 2. N.e. Lamoglia.
All. De Crescenzo. Canottieri Napoli: Vassallo, Buonocore, Di Costanzo 1, Migliaccio 1, Da. Brguljan 4
(2 rig.), Borrelli 1, Ronga 1, Campopiano 1, G. Mattiello, Velotto 1, Baraldi 1, Esposito. N.e. Turiello. All. Zizza.
Arbitri: Ercoli e Gomez. Note: sup.
num. Acquachiara 13 (4), Canottieri
11 (4). Usc. 3 f. Buonocore 16’28’’,
Perez 28’40’’, Rossi 30’22’’, Velotto
31’18’’, M. Gitto 31’47’’. Esp. Ronga
per proteste 13’32”.
(f.nap.) L’Acquachiara vince un
derby lungamente dominato dalla
Canottieri, avanti 7-4 in avvio di
terzo quarto. Petkovic e Luongo
guidano la rimonta, l’azzurro firma
anche la rete dell’11-10, seguita dal
colpo del k.o. di Lanzoni.
POSILLIPO-SAVONA 12-7
(2-2, 1-1, 7-2, 2-2)
Posillipo: Negri, Dolce 2, Briganti,
Foglio, Klikovac, Radovic 1, Renzuto
3, Gallo 3, Mauro, Bertoli 1, Mandolini 1, Saccoia 1. N.e. Caruso. All.
Occhiello. Carisa Savona: Antona,
Alesiani 2, Damonte 2, J.Colombo 1,
L.Bianco, Piombo, Mistrangelo 1,
Fulcheris, G.Bianco, Tomasic 1 rig.,
Grosso, G.Fiorentini, Missiroli. All.
Angelini. Arbitri: Caputi e Navarra.
Note: sup. num. Posillipo 11 (4),
Savona 11 (4). Usc. 3 f. Foglio 22’55’’,
Bertoli 29’30’’, Dolce 31’36’’. Espulsi
Occhiello 15’05’’, Radovic 19’35’’,
Saccoia 23’50’’ per proteste,
G.Bianco e Renzuto 27’44’’ per
reciproche scorrettezze.
(f.nap.) Il Posillipo batte e avvicina
in classifica il Savona, ora a soli 2
punti: la gara si decide nel terzo
quarto, con i napoletani che vanno
a segno 6 volte su 7 in parità numerica dalla lunga distanza.
FLORENTIA-VIS NOVA 14-11
(3-1, 4-3, 1-4, 6-3)
Florentia: Mugelli, Gambacorta 1,
Generini 4, Coppoli 3, Liang
Nianxiang, Gobbi , Ercolano; Dani,
Brancatello 2, Gragnani 1, Tan Feihu
3 (1 rig.). N.e. D.Vannini, Cicali. All.
Vannini. Roma Vis Nova: Bonito,
Pappacena 3 (1 rig.), Mirarchi 2,
Banovac, Parisi 1, Innocenzi 1, Cuccovillo 3; Murro, Spinelli 1, Vitola,
Rigo, Reynolds, Nicosia. All. Ciocchetti. Arbitri: Centineo e Pascucci.
Note: s.n. Florentia 6 (4), Roma 8
(3). Usc. 3 f. Banovac 3° t., Gobbi 4°.
Esp. Ciocchetti per proteste 2° t.
(a.p.) Brilla la Florentia nel confronto fra le ultime. Un esito che inguaia ulteriormente la Vis Nova.
L’anticipo: Pro-Recco-Bpm Sport
Management 9-4 .
Class.: Brescia 45; Pro Recco 42;
Acquachiara 34; Sport Management 29; Savona 22; Posillipo 20;
Como*, C.Napoli 16; Bogliasco 15;
Lazio* 13; Roma Vis Nova 6; Florentia 4 (*una partita in meno)
Pr. turno (21/2): Bogliasco-Roma
Vis Nova, C.Napoli-Como, Lazio-Pro
Recco, Brescia-Posillipo, SavonaAcquachiara, Sport M.-Florentia.
DONNE La 4a di ritorno: Mediterranea Imperia-Cosenza 14-10, Firenze-Sis Roma 11-12, Orizzonte-Despar
Messina 6-12, Rapallo-Padova 6-11,
Prato-Bogliasco 7-8. Class: Padova
36; Messina 32; Imperia 31; Bogliasco 23; Rapallo 18; Prato 16; Orizzonte 13; Cosenza 7; Roma 6; Firenze 4.
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
TUTTENOTIZIE
1Pallavolo, Coppa Italia A-2 (f.c.) Oggi sarà Vibo-Potenza Picena la finale di Coppa Italia A-2 (17,
diretta su Rai Sport 1). Semifinali: Ortona(Michalovic 22)-Vibo (Vedovotto 16) 1-3 (18-25, 25-18,
20-25, 22-25); Corigliano (Banderò 19)-Potenza Picena (Moretti 22) 1-3 (16-25, 25-21, 22-25, 12-25)
PALLAVOLO
Urnaut, l’oro sloveno di Latina
«Che carica la vittoria della Maze»
1Lo schiacciatore
«Noi vogliamo salire il più in
alto possibile per i playoff e
questo successo contro l’Altotevere ci ha dato una grande
iniezione di fiducia, perché è
giunta la conferma di quanto
di buono avevamo fatto vedere
contro Molfetta».
della Top Volley è
dello stesso paese
della sciatrice
neo iridata
Antonello Menconi
SANSEPOLCRO (AREZZO)
T
roppo netta la superiorità di Latina, che si è
sbarazzata in poco più
di un’ora di un Altotevere
che ha pagato alla lunga i
tanti errori in ricezione e la
mancanza di un opposto di
ruolo in campo. L’influenzato Maric è stato infatti schierato da Polidori con continuità solo dall’inizio del terzo set, dopo che in avvio il
tecnico aveva presentato al
suo posto il 21enne estone
Teppan. La partita non è
stata mai in discussione e
solo nel terzo set il sestetto
di casa è rimasto avanti sino
al 17-16, per poi cedere alle
battute di Latina che continua ad inseguire da vicino
Perugia e Verona che oggi
hanno lo scontro diretto per
il quarto posto. La vittoria
IPPICA
Tine Urnaut, 26 anni, miglior realizzatore con 18 punti di cui 4 muri e 3 ace
Il 4° posto è il vostro obiettivo?
«Lavoriamo anche per questo,
sapendo però che ci sono squadre che ci precedono molto
forti. Noi non ci poniamo alcun
limite e vogliamo continuare a
crescere sino ai playoff e poi si
vedrà quello che otterremo alla fine».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
della squadra di Blengini (che
a fine gara ha reagito agli insulti di alcuni tifosi dell’Altotevere) porta la firma anche di
Tine Urnaut (18 punti con 3
ace 4 muri), di Slovenj Gradec
(appena ottomila abitanti), lo
stesso paese di Tina Maze, oro
ai mondiali di sci di Beaver
Creek nella discesa libera. «E’
un momento molto positivo
per la nostra comunità, dove ci
conosciamo tutti – ammette lo
schiacciatore – ed è ovvio che
abbiamo gioito per la vittoria
di Tina, che mi ha dato un’ulteriore carica per questo match».
«Sono contento del fatto che
mi sento dire dagli altri che sto
migliorando, ma questo è dovuto principalmente al fatto
che mi sto impegnando al massimo in ogni allenamento e con
il tecnico Blengini lavoriamo
tanto in tutti i fondamentali».
Ma c’è di più…
Ma dove può arrivare Latina?
BOXE
Il muro e la battuta stanno diventando la forza di questa
squadra…
«Proprio in questi fondamentali ci alleniamo ancor di più e
queste vittorie ci danno la necessaria continuità per continuare a farlo tutti al massimo».
SANSEPOLCRO-LATINA 0-3
(19-25, 17-25, 21-25)
ALTOTEVERE SANSEPOLCRO Aganits 3, Teppan 5, Randazzo 4, Mazzone
7, Corvetta 2, Della Lunga 9; Tosi (L),
Kaszap, Dolfo 2, Fanceschini, Maric 2.
N.e. Baroti, Lensi (L). All. Polidori
TOP VOLLEY LATINA Semenzato 4,
Sottile, Urnaut 18, Van De Voorde 8,
Starovic 15, Skrimov 5; Manià (L),
Pellegrino, Tailli (L), Rauwerdink. N.e.
Rossi, Ferenciac, Davis. All. Blengini.
ARBITRI: Gnani e Zucca
NOTE Spettatori 1500. Durata set 28’,
23’, 27’; tot. 78’. Altotevere: battute
sbagliate 10, vincenti 1, muri 6, 2a linea
1, errori 25. Latina: b.s. 13, v. 9, m. 7, s.l.
2, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Urnaut, 5
Starovic, 4 Semenzato, 3 Van De
Voorde, 2 Skrimov, 1 Maric.
SCHERMA: FIORETTO
ATLETICA
Parigi: Nonant
colpo al montato
Princess Grif 2ª
Il trionfo di Nonant le Pin FORNI
● E’ stata una grande
impresa. Vincere al debutto al
trotto montato non è facile,
ma la splendida Nonant le Pin
ci è riuscita, conquistando ieri
il Prix de Lisieux (m 2700), 14ª
vittoria italiana nel meeting
parigino. L’allieva dei
Gocciadoro, montata da David
Thomain, ha dominato in
lungo e in largo alla media di
1.14. Bene anche gli altri
italiani nel convegno, con il
secondo posto di misura di
Princess Grif (Andreghetti) nel
Prix de Munich (m 2100) vinto
in 1.11.7 da Scarlet Turgot e
quello di Sogno d’Amore (T. Di
Lorenzo) nel Prix de Gournayen-Bray (m 2700). Oggi c’è il
Prix de France (ore 16.10, m
2100) con in pista Napoleon
Bar (P. Vercruysse) e Linda di
Casei (A. Gocciadoro) che
sfidano il vincitore
dell’Amérique Up and Quick.
● GP FIRENZE Al Visarno è il
giorno della 74ª edizione del
Premio Firenze (ore 16.15, m
1600): favorita la Varennina
Swan Wise As, che ha vinto il
Mangelli filly, ma contano
anche Saikala (reduce da 7
vittorie di fila) e Saba del
Ronco che ha il miglior
numero.
Europeo mosca
Conferma Galassi
battuta la Piazza
● Conservando ai punti il
titolo europeo dei mosca a
Ferrara, Simona Galassi ha
onorato le aspettative della
vigilia. Dopo la lettura dei tre
cartellini tutti a suo favore
(giudice Quartarone 97-93;
Montella 97-93; Cavallaro 9694), la «Regina di Romagna»
dichiara così di essere pronta
per il tanto atteso Mondiale.
Dal canto suo, la torinese
Loredana Piazza, fino alla fine
del match, ha tenuto testa alla
campionessa in carica anche
con serie di due e tre colpi. A
premiare la romagnola è
stato il jab sinistro portato sia
di prima intenzione sia in
finale di azione. Un match con
un avvio lento e di studio per
entrambe, per poi crescere di
intensità e ritmo ripresa dopo
ripresa.
Di stretta misura la Piazza si
aggiudica il secondo round,
ma successivamente dà
troppo spazio alla Galassi.
Un leggero sanguinamento al
naso e un taglio all’arcata
sopracciliare sinistra non
fermano la campionessa in
carica che finisce anzi in
crescendo.
Maria Moroni
Simona Galassi, 41 anni RUBIN
35
Cassarà vince
a Bonn, Foconi 3°
Errigo beffa: 2a
Il podio a Bonn con Cassarà BIZZI
● Due sul podio maschile a
Bonn, conferma Errigo ad
Algeri. La Coppa del Mondo di
fioretto regala 3 podi
individuali all’Italia. A distanza
di un anno (era il 21 marzo),
sempre sulle stesse pedane,
Andrea Cassarà torna al
successo battendo in finale
15-12 il nipponico Yuki Ota.
Un’esultanza da leone per
l’iridato del 2011 che fa 27
vittorie in Coppa e ringrazia la
sua principessa Sissi (che
sposerà dopo Rio). Terzo è
Alessio Foconi, fermato dal
bresciano. Ad Algeri, Arianna
torna sul podio ma cede 15-14
all’iridata giovanile Lee Kiefer
dopo un recupero da 5-10 a 14
pari. Sotto il podio la Vezzali.
Fioretto. Uomini. Finale:
Cassarà b. Ota (Gia)15-12;
semif.: Cassarà b. Foconi 15-11;
Ota b. Cadot (Fra) 15-13;
quarti: Foconi b. Chen (Cina)
15-7; Cassarà b. Imboden
(Usa) 15-14; Cadot b. Avola 1514. Donne. Finale: Kiefer (Usa)
b. Errigo 15-14; semif.: Errigo
b. Deriglazova (Rus) 15-12;
Kiefer b. Shanaeva (Rus) 1510; quarti: Errigo b. Lyczbinska
(Pol) 15-7; Deriglazova b. Cini
15-4; Kiefer b. Alborova (Rus)
15-4; Shanaeva b. Vezzali 9-8.
DEL BUONO RECORD ITALIANO
(si.g.) Ai tricolori giovanili indoor di
Ancona, Federica Del Buono fa il record
italiano u.23 dei 1500 con 4’08”87, terza
prestazione italiana assoluta all time dopo
Dorio e Possamai. La vicentina è terza
mondiale 2015. Un altro primato, juniores
nei 3000 di marcia: Noemi Stella 12’53”32.
U.23. Uomini. 60. Galbieri 6”71; Desalu
6”79. 1500: Rachik (Mar/Ita) 3’47”44. Alto:
Spigarolo 2.14. Lungo: Jacobs 7.84. Peso:
Del Gatto 16.58. 5000 marcia: Minei
20’18”88. Donne. 60: Siragusa 6”54;
Bongiorni 6”57. 1500: Del Buono 4’08”87.
Asta: Bruni 4.30; Marzenta 4.00. Lungo:
Liboa’ 6.26; Oberto 6.22; Derkach 6.22;
Giuriato 6.10. Peso: Cantarella 14.87. 3000
marcia: Becchetti 13’18”38. U.20. Uomini.
60. Basso 6”97 (sf 6”94). 1500: Y. Crippa
3’51”23. Alto. Zanatta 2.14. Asta: Andreini
4.75. Lungo: Randazzo 7.55. 5000 marcia:
Angelini 21’01”02. Donne. 60: Torrisi 7”71.
1500: Busatto 4’34”95. Lungo: Sportoletti
5.88. 3000 marcia: Stella 12’53”32.
INFINITO LAVILLENIE: 6.01
Renaud Lavillenie, a Nevers (Fra, indoor)
migliora la propria miglior prestazione
mondiale stagionale dell’asta: 6.01 (9a
volta oltre i 6 m). Miglior prestazione
mondiale 2015 anche tra le donne: 4.83 di
Fabiana Murer (Bra).
● AZZURRI ESTERI (l.e.) Indoor a
Mondeville (Fra). Uomini. 60. I: Collins
(S.K.) 6”58. II: 1. Obou 6”74 (b. 6”77); 4.
Tumi 6”81 (b. 6”81). 60 hs: 1. Bascu (Fra)
7”51 (m.p.m. ‘15); 2. Clarke (Gb) 7”59.
Marcia 5000: Diniz (Fra) 18’39”92. Donne.
60: 1. Lalova 7”26.1500: 1. Embaye (Eti)
4’07”07; 6. Viola 4’16”69. A Saragozza
(Spa). Uomini. 60: Cerutti 6”71.
● IN EUROPA (si.g.) Oggi a Trinec (R.
Ceca) alto indoor con Alessia Trost e
Silvano Chesani, assente Marco Fassinotti
precauzionalmente a riposo. Tra gli
uomini Barshim (Qat) e Ukhov (Rus). A
Linz (Aut). Uomini. Alto: 5. Grasselli 2.16.
Donne. 800: 6. Cusma 2’06”59. 60 hs:
Talay (Bie) 7”98 (b. 7”94, mpm ‘15). Asta: 5.
Benecchi 4.05. Lungo: 2. Strati 6.05. Ad
Albuquerque (Usa). Uomini. 200: 4. Spanò
21”54.
GHIACCIO
●
DANZA: GUIGNARD-FABBRI D’ORO E’
di Charlene Guignard-Marco Fabbri la
danza delle Universiadi di Granada (Spa):
gli allievi di Barbara Fusar Poli, primi nel
corto (64.44) e nel libero (100.54), con
164.98 battono di 1.42 punti la coppia di
OGGI, ORE 18
DONNE
Verona-Perugia
vale il quarto posto
Milano al Forum
Casalmaggiore
senza casa, gioca
a Montichiari
VERONA-PERUGIA (r.pu.-an.me.) Vale
il quarto posto. Verona non ha mai
battuto Perugia. Per i veneti: CoscioneGasparini, Deroo-Sander, AnzaniZingel, Pesaresi (L). Perugia con
Vujevic, l’ex Maruotti in panchina. Al
centro Beretta preferito a Barone
PIACENZA-MACERATA (m.mar.-m.g.)
Piacenza cerca di interrompere la
serie di cinque sconfitte di fila in
campionato, ma in settimana ha avuto
problemi per Poey (contrattura alla
schiena). Il tecnico di Macerata
Giuliani alle 12,30 è ospite a Sky Sport
1 per «Benedetta Domenica».
Recuperato Kovar, ma in banda
giocano Parodi-Kurek. Dichiarata
fallita dal Tribunale di Macerata la
società Civitapark che ha costruito il
nuovo PalaCivitanova: non dovrebbero
esserci ricadute sull’impianto.
MILANO-TRENTO (c.mus.-niba) Si
gioca al Mediolanum Forum. Milano
recupera Bencz (spalla), in campo con
Kauliakamoa, Valsecchi, De Togni,
Vinicius, Veres e Rizzo (libero). Trento
con Birarelli che oggi compie 34 anni.
Giannelli è acciaccato (spalla).
RAVENNA-MONZA (s.cam.-giu.ma.)
Per Ravenna unico dubbio tra Zappoli
e Koumentakis per un posto in banda
con Cebulj. Monza col solito sestetto:
Jovovic-Padura Diaz, Elia-Gotsev
Galliani-Botto, De Pandis libero.
Ingresso a 1 euro per le società
sportive di Forlì e quelle pallavolistiche
di Ravenna e Cesena
MOLFETTA-PADOVA (f.v.-ma.s.) Unico
dubbio per Molfetta Bossi o Piscopo al
centro. Padova recupera Orduna, a
mezzo servizio in settimana per un
problema al collo
Riposa MODENA
CLASSIFICA Modena 42; Trento 40;
Macerata 34; Perugia 32; Verona 31;
Latina 30; Ravenna 25; Molfetta 21;
Piacenza 19; Monza 12; Sansepolcro 10;
Padova 7; Milano 6.
(gio.gar) I problemi legati al
maltempo costringono la Pomì
Casalmaggiore a giocare la
propria gara interna di oggi
contro Forlì a Montichiari. Il
palazzetto di Viadana è infatti
inagibile causa infiltrazioni. Oggi
quindi per la 16 giornata il
PalaGeorge ospiterà due gare:
alle 17 Montichiari-Conegliano e
alle 20.30 Casalmaggiore-Forlì.
casa Sara Hurtado-Adria Diaz che la settimana
scorsa li aveva preceduti agli Europei di
Stoccolma (quinti e sesti). Bronzo agli
italoslovacchi Federica Testa-Likas Csolley
(142.56). Roberta Rodeghiero terza nel corto
col personale di 58.03.
● FONTANA SESTA NEI 1500 Arianna
Fontana, a Dresda (Ger), nella 5a tappa della
Coppa del Mondo di short track, centra la
finale A del primo 1500 ed è sesta, poi, insieme
a Elena Viviani, Lucia Peretti ed Arianna
Valcepina, vince la semifinale della staffetta e
conquista l’odierna finale contro Canada,
Olanda e Francia. Uomini. 1000: 1. Elistratov
(Rus); 27. Cassinelli; 43. Gurini; Rodigari n.p.
1500 (I): 1. Sin Da Woon (S.Cor); 12. Dotti; 13.
Confortola; 25. Viscardi. Donne. 1000: 1. Kim
Alang (S.Cor); 13. A. Valcepina; 15. Peretti. 21.
Tombolato. 1500 (I): 1. Choi Minjeong (S.Cor); 6.
Fontana; 14. Viviani; 25. Sighel.
● PISTA LUNGA A Heernveen (Ola) Coppa del
Mondo pista lunga (2x500, 2x1000). Uomini.
500/1000. I: 1. Kulizhnikov (Rus) 34”93/1. Nuis
(Ola) 1’08”76. II: 10./9. Nenzi 35”78/1’11”52;
13./23. Bosa 35”91/1’12”55; 17./32. Zanghellini
36”14/1’13”65. Donne. 500/1000. I: 1.
Richardson (Usa) 37”82/1’14”87. II: 1./16.
Daldossi 39”06/1’20”72; 23./21. Bortolotti
41”19/1’22”19.
HOCKEY GHIACCIO
ITALIA K.O. CON LA SLOVENIA
(m.l.) Nel’Eurochallenge di Vienna, la Slovenia
travolge l’Italia 7-0 (1-0, 3-0, 3-0). Altra:
GOLF: AL 6 NAZIONI
Ryder Cup 2022
L’Italia si candida
● La federgolf sceglie la vetrina
del 6 Nazioni per lanciare la
candidatura italiana alla Ryder
Cup 2022 al Marco Simone Golf
& Country Club, a Guidonia
Montecelio (Roma). In occasione
del primo match degli azzurri
contro l’Irlanda, Massimo Caputi,
Andrea Pavan e Renato Paratore
hanno descritto il progetto della
Fig agli spettatori all’Olimpico.
L’ingresso in campo dei due
golfisti nell’intervallo ha
calamitato l’attenzione come i
filmati delle precedenti Ryder
Cup. Per Pavan e Paratore,
entrambi romani, è stata una
giornata davvero emozionante.
NOVARA-PIACENZA 3-1
(25-23, 18-25, 25-12, 25-18)
IGOR NOVARA: Hill 22,
Chirichella 1, Barun 11,
Klineman 26, Guiggi 13;
Sansonna (L), Alberti, Bonifacio
2, Kim. N.e.Partenio, Zanette.
All. Pedullà.
NORDMECCANICA
PIACENZA: Van Hecke 11, Di
Iulio 15, Wilson 6, Dirickx 6,
Sorokaite 14, Leggeri 4;
Cardullo (L), Valeriano 1,
Angeloni, Caracuta; N.e. Poggi,
Borgogno. All. Chiappini.
ARBITRI: Piluso e Florian
NOTE Spettatori 3000. Durata
set: 29’, 26’, 23’, 28’. tot. 106’.
Igor: b.s. 13, v. 6, m. 12, e. 20.
Nordmeccanica: b.s. 5, v. 4, m.
5, e. 14. Trofeo Gazzetta: 6
Sansonna, 5 Klineman, 4 Di
Iulio, 3 Guiggi, 2 Signorile, 1
Dirckx. (a.cri.)
OGGI (16ª giornata): 17
Montichiari-Conegliano. Ore 18
Scandicci-Bergamo;
Modena.Firenze; Urbino-Busto
Arsizio. Ore 20.30
Casalmaggiore-Forlì.
CLASSIFICA: Novara 42;
Modena 34; Casalmaggiore 31;
Conegliano 29; Busto, Piacenza
26; Bergamo 23: Scandicci 20;
Montichiari 19; Firenze 15; Forlì,
Urbino 4.
Austria-Slovacchia 2-3. Classifica: 1.
Austria 6; 2. Slovenia 6; 3. Italia 3; 4.
Slovacchia 3.
HOCKEY PISTA
●
COPPE (m.nan) Eurolega, 6a. Gr. A:
Bassano-Benfica (Por) 6-8; gr. B: Vic
(Spa)-Breganze 2-1, qual. Vic e Breganze;
gr. C: Forte dei Marmi-Herringen (Ger) 97, qual. Forte; gr. D: Vendrell (Spa)Valdagno 2-2, qual. Valdagno. Coppa Cers,
ritorno ottavi: Trissino-Igualada (Spa) 3-4,
(a. 2-3, qual. Igualada), Cgc ViareggioOliveirense (Por) 2-5, (a. 3-7), Merignac
(Fra)-Follonica 4-5 dts, (a. 3-3, q.
Follonica). Serie A-1, 18a: CorreggioMatera 3-5.
IPPICA
●
IERI 11-3-7-9-8 A Treviso (m 1600): 1
Sassy Nord Fro (A. Farolfi) 1.14.3; 2 Sascia
d’Italia; 3 Self Made Lion; 4 Sunshine
Kronos; 5 Selvaggia Jet; Tot.: 2,43; 1,44,
4,06, 2,18 (60,44). Quinté: n.v. Quarté:
1.478,08. Tris: 333,56.
OGGI SI CORRE A Trotto: Torino (15),
Firenze (14) e Napoli (14.40). Galoppo: Pisa
(14.20).
PALLAMANO
●
CAMPIONATO (an.gal.) L’8a di ritorno.
Girone A: Trieste-Mezzocorona 29-25;
Bolzano-Eppan 28-23, Merano-Cologne
30-26. Bolzano 43. Gir. B.: CastenasoCarpi 26-43; Ambra-Estense 29-22;
Dossobuono-Bologna 31-28. Carpi,
Romagna 39. Gir. C: Lazio-Albatro 18-28;
Alcamo-Conversano 18-27; Gaeta-Fondi
25-36; Fasano-Dorica 40-13. Fasano 45.
SPORT INVERNALI
●
BRONZO STUERZ (g.v.) Ai Mondiali
giovani di fondo ad Almaty (Kaz) Giulia
Stuerz è bronzo in combinata u.23,
davanti a Francesca Baudin, battuta di
misura dalla norvegese Barbro Kvaale.
Oro uomini a Haga (Nor, 5° Salvadori
● SNOWBOARD Nel gigante parallelo di
Coppa a Sudelfeld (Ger), Aaron March
(13°) e Nadya Ochner (11a) out agli ottavi: il
primo contro l’iridato russo Sobolev, poi
vincitore in finale col connazionale
olimpionico Vic Wild, l’azzurra contro la
tedesca Karstens (prima la ceca
Ledecka).
● SKELETON A Igls (Aut), Coppa del
Mondo skeleton: Skeleton. Uomini: 1. M.
Dukurs 1’45”52; 15. Gaspari a 2”23
(16°+15°); 24. Cecchini.
36
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
AltriMondi R
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
1
2
3
● 1 Il videomessaggio con cui il Papa è intervenuto ieri a Milano all’evento sull’Expo ● 2 L’incontro all’Hangar Bicocca: sono intervenuti 500
esperti suddivisi in 42 tavoli di lavoro● 3 Corteo di protesta contro l’Expo a cui hanno partecipato un centinaio di persone ANSA-OMNIMILANO
IL FATTO
DEL GIORNO
LE PROVE
GENERALI
di GIORGIO DELL’ARTI
[email protected]
Facciamo un po’ di propaganda all’Expo, che parte il 1°
maggio, e ieri ha vissuto, con
l’Expo delle Idee nell’Hangar
Bicocca, una specie di grandiosa pre-inaugurazione, con
discorsi di Renzi, del Papa,
42 tavoli tematici, un po’ di
contestazione fuori dai cancelli con lanci di uova (quella
non si nega a nessuno e sarebbe sorprendente se non ci fosse), e insomma tutto all’insegna di una certa, ricercata
spettacolarità.
1
E gli scandali? Quelli già
usciti fuori e quelli che si
immaginano, la storia
dei terreni comprati per 110
milioni, versati in parte a Comunione e Liberazione in modo che rimettesse a posto i
suoi conti, col compratore
Arexpo che adesso, a causa
di una compravendita a questi prezzi, è a un passo dalla
bancarotta? Oppure i quattromila metri quadri asse-
per produrre e intaccare il tasso
di disoccupazione. Altro fatto
obiettivo: l’euro perde valore, è
in prossimità del dollaro (cambio 1 a 1, tra un po’), questo darà una spinta forte alle nostre
esportazioni. Renzi: «Trasformiamo la parola Expo in identità. L’Expo sarà la cartina di tornasole delle ambizioni dell’Italia. L’Expo non sarà solo una fiera, ma un’occasione per
combattere le ingiustizie. Se la
politica non rinuncia a combattere le ingiustizie non è più politica. C’è un pezzo della nostra
economia che non ha paura della competizione internazionale.
La condizione è che si esca dalla
melina del continuare a pensare
che siano altri a risolvere i problemi…» eccetera. Poi: «L’Italia
non può più essere solo la patria
dei capolavori di Dante, Michelangelo, Leonardo, Manzoni.
L’Italia non è la patria di quelli
che ce l’hanno fatta, ma di quelli
che ci provano. Si deve esercitare uno sforzo comune per andare verso la Carta di Milano. Non
si tratta solo della grande questione del cibo, ma della possibilità che il nostro Paese torni a
essere un portatore sano di speranza».
Ma quest’Expo
riuscirà davvero 3
a dare un minimo
di spinta al Paese?
Dopo gli scandali, tante idee e una ventata di ottimismo
Duro l’ intervento del Papa: «Questa economia uccide»
Che cos’è la Carta di Milano?
È un documento alla cui
stesura si provvederà durante il
semestre dell’Expo e che a ottobre sarà messo a disposizione di
cittadini, istituzioni, imprese e
associazioni perché lo sottoscrivano. Conterrà una serie di postulati politici – una specie di
dieci comandamenti – relativi
alla lotta che non deve rallentare contro la fame nel mondo e
contro gli sprechi. Il ministro
dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha detto che nel 2015 «potrebbe essere inserito nella nostra Costituzione il diritto al cibo».
gnati a Farinetti senza gara (Cantone indaga)? O il ritiro sdegnato
di Frankie Hi-Nrg che non vuole
più essere tra gli ambasciatori
della manifestazione perché non
gli è piaciuto che tanti lavori vengano fatti gratis da 16 mila volontari?
Ma lei è veramente un guastafeste. Renzi, a proposito degli
scandali, ieri ha detto: «L’Expo
non è più uno scandalo, ma il
simbolo delle ambizioni italiane». Non so se ha ragione, ma
dia retta a me: facciamo un po’
Il Papa ha detto qualcosa di
simile, mi pare.
Il Papa ha fatto arrivare ai
convegnisti un videomessaggio:
«No a un’economia dell’esclusione e della iniquità. Questa
economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto
che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada,
mentre lo sia il ribasso di due
punti in Borsa. Questo è il frutto
della legge di competitività per
cui il più forte ha la meglio sul
più debole. Attenzione: qui non
siamo solo di fronte alla logica
1Ieri il mega convegno sull’Esposizione universale
di propaganda a Expo 2015, che
se va bene darà una mano a un
minimo di ripresa.
2
E facciamo propaganda.
Renzi, nel discorso di ieri,
ha giurato che il 2015 sarà
un anno «felix». Impernia questa sua profezia, oltre che sul
suo buongoverno, su due fatti
obiettivi: il calo del prezzo del
petrolio darà un risparmio alla
nostra bolletta energetica di 1011 miliardi almeno, tutti soldi
che potranno essere investiti
I MILIONI DI BIGLIETTI
8
Sono oltre 8 milioni
i biglietti venduti per
l’Expo, di cui 5 milioni
all’estero (un milione
nella sola Cina)
4
L’EVENTO E I GIOCHI
del Coni sul palco
con Cantone: «I suoi
consigli nel dossier»
Stefano Arcobelli
N
on è casuale che Giovanni Malagò abbia lanciato
la candidatura olimpica
di Roma 2024 sul palco dell’Expo a fianco di Raffaele Cantone, l’uomo scelto dal premier
Renzi per l’Anticorruzione. Un
grande evento in dirittura d’arrivo, dal cui successo dipenderanno anche le sorti per la nuova proposta italiana. «In questo
momento — fa il presidente del
IL 2015 SARÀ PER
L’ITALIA UN ANNO
«FELIX»: CI SONO LE
CONDIZIONI PER
TORNARE A CORRERE
QUANDO SI PARLA DI
EXPO NON SI PENSA
PIÙ ALLA PAROLA
«SCANDALO» COME
ERA POCO TEMPO FA
MATTEO RENZI
PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
dello sfruttamento ma a
quella dello scarto. Infatti
gli esclusi non sono solo
esclusi o sfruttati, ma rifiuti,
sono avanzi, è dunque necessario se vogliamo realmente risolvere i problemi e
non perderci nei sofismi risolvere la radice di tutti i
mali che è l’iniquità, per fare
questo ci sono alcune scelte
prioritarie da compiere, rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della
speculazione finanziaria e
agire anzitutto sulle cause
strutturali della iniquità».
5
E come si fa?
Non lo so. Ma dobbiamo dire ancora qualcosa sulla Turandot, che inaugurerà l’Expo e che i lavoratori della Scala minacciano
di far saltare con uno sciopero. Renzi ha detto, vagamente citando Draghi: «Se
c’è una qualche minoranza
che pensa di poter bloccare
la Turandot, noi siamo pronti a tutto. Anche a misure
normative, per non cominciare con una figuraccia internazionale. Trovo incredibile che vi sia una minoranza di blocco che vuole provare a dare di noi
un’immagine che non appartiene alla stragrande
maggioranza degli italiani.
Credo che su questo perfino
i sindacati siano d’accordo.
E questo costituisce un elemento di novità».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
IL TAVOLO DELLO SPORT
Albertini:
«Italia, difendi
il tuo cibo»
Malagò: «Tifo per Milano
Così aiuterà la corsa
olimpica di Roma 2024»
1Il presidente
37
Coni — tutti facciamo il tifo per
l’Expo, per la quale lo sport darà la sua offerta con eventi come i Mondiali di canoa e la
Coppa del Mondo di sci nautico, con i padiglioni adibiti ad
eventi e i nostri testimonial.
Contemporaneamente giocheremo la nostra partita olimpica, e sarà un banco di prova per
il sistema Paese. Una partita
difficile, complicata, ma che
siamo convinti di poter vincere
con l’aiuto del governo. Del resto anche la nuova flessibilità
del Cio sui siti fuori dalla città
vincitrice ci consente di coinvolgere altre realtà. Ma una
delle prime persone che ho voluto incontrare è stato proprio
Cantone. E’ una scelta lungimirante mettere preventivamente
nel dossier tutti i criteri di trasparenza: al centro della pro-
posta ci saranno tutti i consigli
di Cantone».
VIGILANZA E Cantone gli fa
eco: «L’Italia può dimostrare di
poter organizzare bene i grandi
eventi, con strumenti di controllo efficaci. Con l’Expo milanese inaugureremo una “vigilanza collaborativa”». Invece
non si sbilancia, non fa nomi, il
capo dello sport italiano sul comitato promotore, ma è certo
ormai il coinvolgimento al vertice di Luca di Montezemolo e
quello di Luca Pancalli (che si
occuperà degli enti locali),
mentre Malagò non conferma
le voci della manager donna direttore generale: che non sarà
né Josefa Idem né Cecilia Carrara. Non l’ha ancora trovata e
preferisce il lavoro di gruppo.
Per i controlli antidoping ai Nas
Il presidente dell’Anticorruzione Cantone e quello del Coni Malagò
e un coinvolgimento del ministero della Salute, Malagò, invece, non esita più. Per poi sottolineare un dato Istat sul tema
di fondo dell’Expo, una giusta
alimentazione contro l’obesità.
«Negli ultimi 24 mesi, l’Istat dice che il tasso di obesità nei ragazzi del nostro paese è calato
del 4-1%. Qualcosa si muove,
l’Italia comincia ad avere cultura sportiva ed ogni punto percentuale che s’abbassa significa un risparmio di centinaia di
migliaia di euro». Mentre Malagò parla col premier Renzi e
sta a fianco del padrone di casa
dell’hangar, Tronchetti Provera, il ministro della Cultura,
Franceschini, paragona il fattore Expo «a un’Olimpiade per
Milano», e il ministro dell’istruzione Giannini, tira in ballo
l’accordo Coni-Miur: «Questa è
l’altra sfida da vincere, la scuola deve avere una buona educazione fisica sin dalla primaria, i
ragazzi ben allenati, a prescindere se diventeranno campioni, sono patrimonio irrinunciabile per la scuola. Non toccherà
alle maestre trasformarsi allenatrici, ma agli specialisti».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● Uno dei 42 tavoli di Expo
idee che ha lavorato per il varo
della Carta della scienza (28-29
aprile) ha riguardato lo sport e
il benessere. «Se prima l’attività
sportiva era più selettiva, oggi
è per tutti, globalizzata e
trasversale a livello di età. Per
questo bisogna incentivare
l’educazione alimentare sin
dall’infanzia — dice Demetrio
Albertini, coordinatore del
tavolo —. Non tutto ciò che è
buono è salutare e l’Italia deve
difendere i suoi prodotti a
chilometro zero, perché hanno
proprietà nutrizionali
importanti. Serve una forte
interazione fra istituzioni,
associazioni e partner
commerciali». C’erano anche
l’assessore lombardo allo Sport
Antonio Rossi, quello comunale
Chiara Bisconti, il presidente
del Coni lombardo Pierluigi
Marzorati, il presidente
dell’Assocalciatori Damiano
Tommasi, secondo cui
«l’educazione alla salute e al
benessere deve entrare nelle
scuole, e passare nelle mense».
38
AltriMondi R
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
Ucraina, stallo sul piano
Ultimatum della Francia
«Senza intesa, è guerra»
LA LOTTA AL TERRORE
DOPO LE NEVICATE
1La pace appesa a un filo. Hollande avverte: «Ultima chance»
La Merkel delusa dai negoziati. E Putin: «Pronti a collaborare»
Daniele Vaira
Il presidente Barack Obama,
53 anni: valuta una tattica più
aggressiva contro l’Isis EPA
@danvaira
N
el Donbass, nell’est dell’Ucraina si continua a
combattere. In 24 ore sono morti almeno 5 soldati e ci
sono stati 26 feriti. Dall’inizio
del conflitto sarebbero stati uccisi almeno 5.600 civili e 1.432
soldati. Solo ieri a Donetsk sono
state sei le persone a cadere sotto le bombe delle forze governative ucraine. Le diplomazie
cercano di trovare una soluzione pacifica, ma al di là delle dichiarazioni di facciata la tensione rimane altissima. E i colloqui
tra Hollande, la Merkel e Putin
non hanno portato a passi in
avanti, ma si continuerà ad oltranza a trattare. Il presidente
francese è parso pessimista: «Se
non riusciamo a trovare un accordo sappiamo che c’è un solo
scenario all’orizzonte... E si
chiama guerra». Un concetto ribadito da Monaco, a margine
dei lavori della conferenza di sicurezza, dal comandante della
Nato Philipp Breedlove. «Non
credo che sia giusto escludere
l’uso di strumenti militari». La
nuova linea di azione dell’Organizzazione internazionale prosegue, intanto, con la creazione
di una forza d’intervento rapido
da schierare ai confini ucraini e
la realizzazione di basi e centri
di controllo nell’est Europa.
I MARGINI La cancelliera tedesca Merkel ha scelto la cautela
nelle sue dichiarazioni. «Posso
dire che è incerto che questi incontri abbiano avuto successo,
ma ha certamente avuto valore
il tentativo». Il presidente russo
Putin è parso, invece, più possibilista. «La Russia non vuole la
guerra con nessuno, anzi, conta
di collaborare con tutti». Spiragli di lieto fine confermati anche dal suo ministro degli Esteri
Sergei Lavrov: «Un accordo di
pace è ancora possibile». Hol-
Isis, gli Usa
pronti a inviare
truppe in Iraq
A Donetsk, anche ieri si è combattuto: almeno 5 i soldati morti AFP
NON SERVONO
ACCORDI PONTE:
FUORI LE TRUPPE
STRANIERE
PETRO POROSHENKO
PRESIDENTE UCRAINA
lande e la Merkel avrebbero lasciato a Mosca degli esperti di
politica estera per stendere un
piano per mettere fine al conflitto nel sud-est ucraino da presentare in un colloquio telefonico oggi a quattro tra Francia,
Germania, Russia e Ucraina. Si
tratterebbe di un accordo diplomatico che porti ad una Ucraina
federale, con la concessione di
«larghe autonomie» alle zone
sud-orientali del Paese. Tra le
questioni ancora in sospeso ci
sarebbero lo «statuto dei terri-
NOTIZIE TASCABILI
IL LEADER DI FORZA ITALIA ATTACCA IL PD
Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, 78 anni ANSA
tori», il controllo delle frontiere
e il ritiro delle armi pesanti.
L’AZIONE E l’Ucraina, intanto,
freme. Il presidente Petro Poroshenko è stato netto: «Il conflitto va risolto e non congelato». E
sull’ipotesi di un contingente di
pace non ha usato mezze misure: «Non abbiamo bisogno di alcun contingente di pace. Ci vorrebbero almeno sei mesi e il popolo ucraino continuerebbe a
morire per le azioni dell’aggressore. Bisogna chiudere le frontiere e ritirare le truppe straniere, noi siamo pronti in qualsiasi
momento ad un cessate il fuoco». «Ci aspettiamo che la Russia eserciti la sua influenza sui
separatisti, perché fermino i loro attacchi», ha detto il ministro
degli Esteri italiani Paolo Gentiloni. Gli Usa, però, hanno precisato: «Continueremo l’assistenza per la sicurezza di Kiev».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
● Ufficialmente gli strateghi
del Pentagono non
prevedono ancora l’invio di
truppe americane a
combattere contro lo Stato
Islamico, ma ci stanno
comunque pensando
seriamente. E lo fanno
chiaramente sapere mentre
assieme alle forze irachene
preparano l’offensiva di
primavera per riconquistare
la città di Mosul, nel nord
dell’Iraq, catturata dai
jihadisti dell’Isis a giugno, che
nel paese continuano ad
avanzare senza trovare
resistenze. Ed è ancora
mistero sulla sorte della
cooperante americana Kayla
Jean Mueller, data per morta
dallo Stato Islamico sotto i
bombardamenti giordani. Il
Pentagono ha ribadito: «Non
ci sono prove». E i genitori
della 26enne hanno lanciato
un appello agli jihadisti per
essere contattati «in privato».
La Giordania continua a
martellare le postazioni dei
jihadisti in Siria e Iraq con
una serie di raid aerei
scatenati per reazione alla
barbara uccisione del pilota
giordano Muath Kaseasbeh,
bruciato vivo in una gabbia. E
ad Amman ieri è arrivato
anche il sostegno tangibile
degli Emirati Arabi Uniti, che
hanno inviato un intero
squadrone di caccia F-16.
L’Isis, intanto, ha aumentato i
blitz in Libia e Siria alla
ricerca di stranieri da rapire
e da tenere in ostaggio.
Il monte Averau a Cortina dove è morto lo sciatore olandese ANSA
Maltempo, Italia k.o.
Valanghe sulle Alpi:
quattro le vittime
1In Emilia 60 mila
famiglie senza
elettricità. Da oggi
nuova perturbazione
e temperature polari
Marco Gentili
@marcogentili80
I
l maltempo non dà tregua. L’Italia non si è ancora ripresa dalla perturbazione che l’ha colpita (e
ha lasciato sul campo le sue
vittime) che già deve fare i
conti con l’arrivo di una nuova massa d’aria fredda e instabile. In arrivo da oggi
nuove nevicate, temperature
polari e un rinforzo dei venti.
LA SITUAZIONE Quattro
persone nel giro di poche ore
hanno perso la vita ieri in
montagna. Uno sciatore è
stato travolto da una valanga
nel Cuneese: la neve lo ha
trascinato in modo fatale
contro un albero. Uno scialpinista olandese è rimasto
vittima di una delle due valanghe che si sono staccate
sotto il monte Averau, vicino
a Cortina. Ma è il Trentino la
regione che piange il numero maggiore di vittime. Due i
morti, uno a distanza di 500
metri dall’altro. Nel primo caso
è deceduto un ragazzo lombardo di 17 anni, che è stato sorpreso dalla neve mentre sciava
fuoripista. L’altra vittima è uno
snowbordista quarantenne della provincia di Vicenza che stava affrontando, in compagnia
di altri quattro amici, un fuoripista sul monte Agaro, in località Chalet Paradiso, sul versante
della montagna che si affaccia
sulla Valsugana. Solo il pronto
intervento dei soccorritori ha
impedito che il bilancio di ieri
fosse più grave. A Genova un
velista è stato salvato dal mare
in tempesta mentre a Tarquinia
nel Viterbese un’automobilista
rimasta intrappolata nella propria vettura invasa dall’acqua è
stata salvata dalla polizia.
DISAGI Il forte maltempo che
ga colpito la penisola però ha
causato fortissimi danni soprattutto in Emilia, dove la neve caduta ha mandato in tilt le centraline elettriche: circa 60 mila
famiglie sono rimaste senza
corrente. Molti disagi anche sul
tratto dell’appennino toscoemiliano dell’Autosole, mentre
sulle linee ferroviarie locali di
quella zona è stata sospesa la
circolazione dei treni. A Napoli
la Protezione civile è stata costretta a un superlavoro: sono
stati 500 gli interventi nell’ultima settimana.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
LE PREVISIONI DI VISCO
L’ADDIO NEL CUNEESE. IL MARITO RESTA IN CELLA
Bankitalia alza
le stime sul Pil:
+0,5% nel 2015
Funerali sotto la neve per Elena Ceste
I figli: «Sei stata un tesoro di mamma»
● Bankitalia alza le stime sul Pil:
per il governatore Ignazio Visco
col «quantitative easing» si andrà
oltre lo 0,5% nel 2015 e l’1,5% nel
2016: «Il Jobs act va nella giusta
direzione», ha aggiunto. Segnali di
ripresa per il commercio: +57mila
occupati e boom di imprese gestite
da stranieri, per le stime Confcommercio sulla seconda metà 2014.
Il feretro di Elena Ceste LAPRESSE
L’ANALISI DELLA CGIA
IL QUARTIERE A ROMA
● Una folla commossa ha gremito ieri mattina la chiesa parrocchiale
di Govone nel Cuneese, per l’ultimo saluto a Elena Ceste, la donna di
Costigliole d’Asti scomparsa il 24 gennaio 2014 e ritrovata senza vita,
lo scorso ottobre, in un canale a poche centinaia di metri da casa. In
prima fila in lacrime i genitori, i parenti stretti e i quattro figli della
donna. «Nessuno è stato più ricco di noi ad avere avuto un tesoro di
mamma come te. Il ricordo del tuo amore è vivo nei nostri cuori», ha
detto una delle figlie leggendo una lettera, rivolta alla madre, nel
corso della cerimonia funebre. Michele Buoninconti, il marito della
Ceste in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie e averne
occultato il cadavere, ha chiesto alle autorità di poter partecipare ai
funerali, ma il permesso gli è stato negato.
LA SCOPERTA
Berlusconi: «Legge elettorale,
c’è rischio deriva autoritaria»
Tasse, i lombardi Strada a luci rosse
i più tartassati
Vescovi all’attacco
Ultimi i siciliani
«È una vergogna»
Peste e antrace
New York, la metro
è piena di batteri
● Silvio Berlusconi all’attacco del premier Matteo Renzi e del Pd. In
una lunga intervista rilasciata al Tg5 il presidente di Forza Italia
accusa il partito di maggioranza di non aver rispettato i patti:
«Avevamo creduto di poter fare insieme le riforme istituzionali e la
legge elettorale e di avere un Presidente della Repubblica condiviso.
Ma il Pd non ha rispettato i patti per puri interessi di parte».
Berlusconi ha detto di essere al lavoro perché «il centrodestra possa
tornare unito» e ha lanciato l’allarme sulla riforma elettorale: «Per
come si sta delineando, con una sola camera eletta dal popolo, con il
terzo Presidente del Consiglio non eletto dagli italiani, avvertiamo il
rischio che ci si possa avviare verso una deriva autoritaria»
● Sono i lombardi i contribuenti
più tartassati d’Italia. Lo rileva
l’Ufficio studi della Cgia di
Mestre. Ogni residente della
Lombardia corrisponde all’Erario
e ai vari livelli di governo locali
mediamente 11.386 euro.
Seguono il Lazio, con 10.763 euro
e l’Emilia-Romagna, con 10.490
euro. In coda alla classifica
la Sicilia con 5.598 euro.
● La metro di New York?
È piane di batteri. Sono 562 le
specie ritrovate da un gruppo
di ricercatori del Weill Cornell
Medical College, che hanno
raccolto campioni in tutte le 400
stazioni. Tra questi, anche poco
rassicuranti tracce di peste
bubbonica e antrace. Ma non ci
sarebbero rischi per la salute
pubblica, a detta degli studiosi.
● Non si placano le polemiche
sull’annuncio dell’avvio della «zona
a luci rosse» nel quartiere
romano dell’Eur che potrebbe
nascere ad aprile. Ieri il quotidiano dei vescovi «Avvenire» ha
parlato di «una vergogna» davanti
a «un’ipocrita (e forse ideologica)
operazione per il decoro urbano».
Ma l’iniziativa del IX Municipio
potrebbe non essere l’unica, tanto
La zona a luci rosse sarà all’Eur
che già diversi minisindaci della
Capitale si sono detti favorevoli.
E a rasserenare il clima ci prova
proprio l’ideatore dell’iniziativa,
il presidente del municipio
Andrea Santoro: «Coinvolgeremo
anche i parroci», ha assicurato.
AltriMondi R
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA
IL VETERANO
Il conduttore del Festival, Carlo Conti, 53 anni, tra le vallette, Arisa, 32, ed Emma Marrone, 30 ANSA
La sfida di Conti,
superospiti e risate
Perché Sanremo
è (ancora) Sanremo
1Martedì si parte
Dalle vecchie glorie
alla giuria rinnovata:
cinque buoni motivi
per vedere il Festival
Elisabetta Esposito
O
rmai ci siamo. Intorno all’Ariston è tutto pronto.
Oggi Carlo Conti saluterà
i giornalisti con un brindisi informale, domani la super conferenza stampa e martedì si parte:
ore 21, Rai 1, via al 65° Festival
di Sanremo e ci sono almeno 5
buoni motivi per vederlo.
CONTI SBIANCA? Dopo l’ultima faticosa edizione di Fazio, la
Rai ha puntato su Carlo Conti,
forte degli ascolti record del Tale e Quale Show. L’abbronzatura
reggerà anche alle pressioni
dell’Ariston o la tensione farà
sbiancare persino lui? Tra le
scelte azzardate, le vallette Arisa e Emma. Sul palco pure la superbella Rocio Munoz Morales.
DA ROMINA A CONCHITA Gli
ospiti italiani sono dei classiconi
(Al Bano e Romina su tutti), gli
stranieri – tolto Ed Sheeran –
pressocché sconosciuti agli
Over 40 (forse pure 30) ma seguiti dai più giovani. Occhio alle
polemiche: la drag queen con la
barba Conchita Wurst (così come Platinette) ha già scatenato
l’ira della associazioni cattoliche. Tra i non cantanti, meritano Will Smith e Charlize Theron, oltre a Conte e Nibali.
LE GIURIE ANTI TALENT Conti
ha cambiato il regolamento: negli ultimi anni il televoto aveva
premiato i figli dei talent (e tra i
20 Big in gara ce ne sono 5), stavolta avrà meno potere e sarà
affiancato da una giuria di
esperti e da una demoscopica.
Marco Masini,
50 anni, alla
sua settima
apparizione
al Festival,
e Annalisa,
29, che ha
cantato
a Sanremo
solo nel 2013
LA PROMESSA
Torna Masini
«Basta rabbia
Voglio godere
di ogni attimo»
Ecco Annalisa
«Sono sicura
e libera, canto
la positività»
arco Masini è al
suo settimo Sanremo. La prima volta
nel 1990 con Disperato.
M
A
Cos’è cambiato da allora?
«Che giorno è, il brano che
porterò al Festival, è l’opposto ma allo stesso tempo
è figlio di Disperato. Venticinque anni fa cantavo lo
smarrimento sociale degli
Anni 90, la fuga degli ideali
della mia generazione, ora
grido la necessità di vivere.
La rabbia di un tempo ha
lasciato spazio al desiderio
di godere ogni attimo, giorno per giorno, mettere da
parte l’energia come la formica fa con le provviste,
per poi usarla nei momenti
più neri. Questa canzone
arriva dopo un lungo percorso ricostruito nel triplo
album Cronologia (in vendita dal 12 febbraio, ndr):
ci sono tutte le mie canzoni, mi sono messo a nudo
raccontando le vittorie, ma
pure le sconfitte».
Che è successo?
«Sono io che sono diversa.
Sono cresciuta professionalmente e umanamente, ora voglio di dire la mia, sono più sicura, tanto che ho collaborato
alla scrittura di gran parte
delle canzoni del mio album
Splende (in uscita il 12 febbraio, ndr). Mi sento più libera.
Al Festival canterò Una finestra tra le stelle, scritto da
Kekko dei Modà. È una canzone di grande positività che
parla di amore a 360°: può essere quello tra due persone,
ma anche per la vita. È un invito ad aprirsi. So che in tanti
all’Ariston parleranno d’amore, ma questo tema la fa da
padrone da sempre: la gente
ascoltandoci cerca un modo
per salvarsi e rilassarsi, per
questo non vorrei parlare ora
di crisi e soldi a fine mese».
39
SHOWBIZ
PERSONA DELL’ANNO AI MUSICARES
Tutti celebrano Bob Dylan
Pure la coppia Gaga-Bennett
nnalisa sembra essere
arrivata a Sanremo
con entusiasmo diverso rispetto al 2013.
Siete in tanti a tornare dopo
molto tempo all’Ariston. Si è
chiesto come mai?
«Il merito è soprattutto di
Carlo Conti, viene dalla radio e sa trovare l’emozione
in una canzone. È qualcosa
che negli ultimi anni si era
perso a favore di orpelli vari come i look delle vallette
o gli sponsor. Qui c’è più
musica, per questo siamo
tornati».
e.e.
Il suo successo nasce da
«Amici». E come lei diversi Big
arrivano dai talent.
«I talent non sono una via obbligata per i cantanti di oggi,
ma le altre strade sono davvero piccole e difficili. Io ci ho
provato per anni e mi hanno
sbattuto tante porte in faccia.
Manca la possibilità di investire su ragazzi sconosciuti,
non ci sono soldi. I talent invece possono ancora farlo,
per fortuna».
e.e.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Lady Gaga, 28 anni, con Tony Bennett, 88 AFP
● Bob Dylan è stato nominato «persona
dell’anno» e ha ricevuto così il premio speciale
assegnato dalla giuria dei Grammy (che invece
verranno assegnati stanotte). Durante la serata,
a Los Angeles, si sono esibiti diversi artisti, che
hanno eseguito delle cover del cantautore. Tra
questi Bruce Springsteen, Neil Young, Jack
White e Sheryl Crow. A festeggiare il 73enne
Dylan c’erano anche Lady Gaga e Tony Bennett,
Alanis Morisette e Tom Jones.
LO SCONTRO TRA PM E CONSULENTE
La morte di Pino Daniele:
«Tra un mese tutta la verità»
● Pino Daniele si sarebbe salvato con un intervento diverso? «I primi risultati non prima di un mese»:
lo ha detto Vittorio Fineschi, il medico legale
nominato dalla Procura di Roma che sta
effettuando esami autoptici sul corpo del
cantautore morto il 4 gennaio. Alcuni quotidiani
avanzano l’ipotesi di un problema ad un bypass:
«Ma mandare indietro l’ambulanza è stata una
imprudenza», ha aggiunto Luisa Regimenti,
medico e consulente della seconda moglie.
IL CONGRESSO DI CUCINA A MILANO
Parte “Identità Golose”
con Bottura e Cracco
● (m.arc.)Torna oggi Identità Golose (a Milano,
nella “vecchia” Fiera), il congresso internazionale
di cucina giunto all’11a edizione. Tre giorni di show,
degustazioni, contaminazioni: 150 appuntamenti
e un centinaio di chef all’opera. Il clou è domani,
all’opera Massimo Bottura, Carlo Cracco, Niko
Romito e il peruviano Virgilio Martinez. Tante le
sezioni di interesse come Identità di Pasta e Identità
di Pizza. E poi curiosità come Identità estreme:
chi cucina con erbe marine e alghe o chi realizza
pietanze con gli scarti altrui... Tante le iniziative
sponsorizzate dai grandi marchi: dalla finale italiana
del “talent” San Pellegrino Young Chef 2015 agli
incontri con le cucine regionali di Birra Moretti
curati da Claudio Sandler e Giuseppe Vaccarini.
RITORNI E RISATE Si rivedono
all’Ariston cantanti che mancavano da parecchio come Raf, assente dal 1991. Curiosità per I
Soliti Idioti: si sono autocensurati, ma si riderà parecchio.
SENZA RIVALI È difficile vedere
qualcos’altro. E ad arrendersi è
soprattutto Mediaset che per
tutta la settimana proporrà film
datati, rinunciando alle sue fiction e agli ascolti top di C’è posta per te.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Air: la Rivoluzione Sottile® di BTicino. Provate a copiarla!
OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI
CONSIGLIO
21/3 - 20/4
ARIETE
21/4 - 20/5
TORO
21/5 - 21/6
GEMELLI
22/6 - 22/7
CANCRO
23/7 - 23/8
LEONE
24/8 - 22/9
VERGINE
5,5
5,5
8
6-
7,5
7+
I rapporti
interpersonali non
sono semplici e le
rogne vi vessano.
Servono metodo e
autocontrollo. Oltre
che solluccheri
sudombelicali.
Subitissimo.
Potreste trifolare
gli zebedei a
parecchia gente.
Evitate. E non
pretendete che
chiunque si adegui
ai vostri desideri e
programmi. C’è
troppa fretta suina.
Finalmente
recuperate. E siete
vincenti. Anche
perché una
genialata vi mette
in luce e eleva le
vostre quotazioni.
Sollievi fornicatori
appropinquansi.
Riguardatevi
dai fallocefali.
E dagli azzardi.
Casa e famiglia vi
contundono gli
zebedei, l’emotività
rischia di fregarvi.
L’amor
consolicchia.
La vostra
brillantezza
riemerge, le idee
sono singolari e
per questo
apprezzate. Svaghi
e amor ritemprano,
il sudombelico dà
segnalini di ripresa.
Potete amalgamare
pragmatismo e
faccia di glutei, con
la Luna di oggi.
Vincendo e
divertendovi su
tutta la linea. Un
ciclone suino,
intanto, vi travolge.
23/9 - 22/10
BILANCIA
23/10 - 22/11
SCORPIONE
23/11 - 21/12
SAGITTARIO
22/12 - 20/1
CAPRICORNO
21/1 - 19/2
ACQUARIO
20/2 - 20/3
PESCI
7,5
6-
7
6-
7+
6-
Abilità e fiuto vi
fanno raccogliere
consensi fra la
gente, in amore, nel
lavoro, se lavorate
di domenica. Il
fascino cresce, il
sudombelico
temporeggia.
Qualche difetto lo
mettete in
evidenza. D’altronde
siete Scorpioni,
mica supereroi. La
solitudo, però, è
ritemprante,
l’impeto suino
elevaterrimo.
Luna ottima per
coltivare le
relazioni d’amicizia,
per divertirvi e
lavorare. Amore e
fornicazione, però,
fanno scendere gli
zebedei giù in
Botswana.
Rischiate di
skizzare rovinosally.
Controllatevi, non
esagerate con gli
sforzi, non vedete
tragedie dove non
ce ne sono.
Fornicazione
gagliarderrima.
Luna e Saturno vi
portano privilegi,
relax, consensi,
anche nel lavoro,
se oggi lavorate.
Siete pure
strafigherrimi. Ma
suinamente siete
un po’ pigri.
Niente paranoie,
niente permalosità,
niente fretta:
in caso contrario
rischiate l’autozebedectomia. La
fornicazione, però,
vi riesce.
Fedifragally too.
LO SPORT IN TV
LA SERIE
«HOUSE OF CARDS
IL DIABOLICO
SPACEY
È IN CHIARO
House of Cards, l’acclamato
thriller politico che ha
spopolato negli Usa e che
appassiona il presidente
Barack Obama, per la prima
volta sarà visibile in chiaro
la domenica. La storia è
quella di Frank Underwood
(Kevin Spacey), spietato e
intelligente uomo politico
che, privato del posto di
Segretario di Stato inizia
una guerra dietro le quinte
per sabotare il nuovo
presidente degli Stati Uniti.
DA VEDERE SU SKY TG24,
STASERA ALLE ORE 21
-" ! )
-%"- 4
! -%"- 4
! -" ! ) )
-" ! 3
3
-" ! 2
-" ! -" ! 4&.$"
! 2
'
"
! 3
-%"- 4
! -" ! /
)
" ! 3
(** ,-"+ "&$
! -" ! )
)
" ! "4 ) ! 3
&.4"%&1( %%"&"$
(5 .1( + ! &.4"%&1( %. "$
(5 .1( + ! -" 3 ($
! 2
-" %. "$
! )
! 3
%*"(&1( "1$"&(
! 3
$$&6
! )
)3+ $$ -%&"
! ".. $"- %. "$
5- -# 11" &"1"
! 3
$$(% %. "$
5- -# 11" &"1"
! 3
4*
! 3
4*
! 3
40
DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA