www.gazzetta.it domenica 8 febbraio 2015 anno LXXI - numero 6 euro 1,40 NAZIONALE: NELLE SCELTE PESANO I MILIONI DEI DIRITTI TV UN CLUB SENZA PACE Tavecchio convoca Conte Domani confronto a Roma Parma: Manenti è il nuovo patron Donadoni sbotta Il presidente Figc chiede un chiarimento al c.t. dopo le minacce di strappo per il mancato anticipo della finale di Coppa Italia 2016 Servono subito 15 milioni, il tecnico: «Ora basta con le prese in giro» IARIA, LICARI A PAGINA 9 SCHIANCHI PAG. 16, COMMENTO DI LAUDISA PAG. 21 IN FUGA VERSO LO SCUDETTO ALLEGRIA JUVE! Battuto 3-1 un Milan orgoglioso, i bianconeri volano a +10 Apre Tevez, il pareggio di Antonelli illude i rossoneri, poi Bonucci e Morata chiudono la partita. Allegri: «Sono tre punti pesanti» Inzaghi: «Atteggiamento da big, Berlusconi può essere contento» 12 BROZOVIC-KOVACIC L’INTER SI AFFIDA AI GEMELLINI CROATI BRAMARDO, DELLA VALLE, GOZZINI, GRAZIANO, LAUDISA, OLIVERO, PASOTTO, VERNAZZA DA PAGINA 2 A PAGINA 8 Contro il Palermo di Dybala, Mancini schiera i due talenti: «Possono coesistere» BREGA, DALLA VITE, CARUSO E VITALE ALLE PAGINE 12 E 13 IL COMMENTO di Luigi Garlando 11 21 IL VANTAGGIO IN DOPPIA CIFRA UN MACIGNO PER GARCIA LA ROMA A CAGLIARI CON L’ENIGMA TOTTI Per la prima volta nella stagione la Signora è andata a dormire con un vantaggio in doppia cifra: 10 punti. Meglio che una camomilla. Sogni d’oro e incubi per chi insegue. La Roma, impegnata a Cagliari, può accorciare, ma quella decina di tacche d’inferiorità peserà come un macigno sulle spalle dei giallorossi al calcio d’inizio. CECCHINI, PUGLIESE, VELLUZZI A PAGINA 11 RISULTATI & CLASSIFICA 22a GIORNATA Torino, il decollo continua A Verona 4° successo di fila Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano L’ARTICOLO A PAGINA 21 18 MONDO Il Borussia torna a mordere Simeone, lezione a Ancelotti Mourinho allunga: +7 sul City BOLDRINI, RICCI, SPESSOT ALLE PAGINE 18-19 L’urlo di Tevez dopo il gol del primo vantaggio bianconero. Alle sue spalle Morata, che ha firmato il 3-1 PEGASO NEWS 22 SERIE B 9 771120 506000 34 TENNIS: FED CUP Bum bum Laribi 1 Le pagelle MotoGP Bologna inarrestabile Vale-Lorenzo superatleti per sfidare Marquez Livorno, 5 gol al Bari SERVIZI ALLE PAGINE 22-23 50 2 0 8> STORIE DA NON PERDERE w IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Leggero infortunio per Dodò. Ma secondo il pediatra giocherà. FALSAPERLA A PAGINA 27 2 La Discesa è svizzera: oro alla sorpresa Kueng E’ sprofondo azzurro LOPES PEGNA, MOLINARO PAG. 28-29 3 Freccia Cavendish Bis in volata a Dubai «Sono sulla Luna» SCOGNAMIGLIO A PAGINA 26 Errani apre Giorgi chiude L’Italia è 2-0 sulla Francia COCCHI A PAGINA 34 IERI VERONA-TORINO 1-3 JUVENTUS-MILAN 3-1 OGGI (15) FIORENTINA-ATALANTA (12.30, 1-0) CAGLIARI-ROMA (0-2) EMPOLI-CESENA (2-2) NAPOLI-UDINESE (0-1) PARMA-CHIEVO (3-2) RINV 12-2 SAMPDORIA-SASSUOLO (0-0) INTER-PALERMO (20.45, 1-1) DOMANI LAZIO-GENOA (20.45, 0-1) JUVENTUS* ROMA NAPOLI LAZIO SAMPDORIA FIORENTINA TORINO* PALERMO GENOA MILAN* 53 43 39 34 34 32 31 30 29 29 *Una partita in più SASSUOLO UDINESE INTER VERONA* ATALANTA EMPOLI CAGLIARI CHIEVO CESENA PARMA (-1) 28 28 26 24 23 20 19 18 15 9 2 Serie A R Gli anticipi della 22a giornata JUVENTUS MILAN 3 1 PRIMO TEMPO 2-1 MARCATORI Tevez (J) al 14’, Antonelli (M) al 28’, Bonucci (J) al 31’ p.t.; Morata (J) al 20’ s.t. JUVENTUS (4-3-1-2) Buffon; Padoin, Bonucci, Chiellini, Evra; Marchisio (dal 39’ s.t. Ogbonna), Pirlo, Pogba; Vidal; Tevez (dal 46’ s.t. Llorente), Morata. PANCHINA Storari, Rubinho, Pepe, Coman, Barzagli, De Ceglie, Sturaro, Pereyra. ALLENATORE Allegri. CAMBI DI SISTEMA 3-5-2 dal 39’ s.t. BARICENTRO BASSO 48,9 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Padoin e Tevez per gioco scorretto. MILAN (4-3-1-2) Diego Lopez; Zaccardo (dal 33’ s.t. Rami), Alex, Paletta, Antonelli; Poli (dal 17’ s.t. Bonaventura), Essien, Muntari; Honda; Cerci, Menez (dal 37’ p.t. Pazzini). PANCHINA Abbiati, Gori, Suso, Albertazzi, Bocchetti, Van Ginkel, Mastalli. ALLENATORE Inzaghi. CAMBI DI SISTEMA 4-2-3-1 dal 18’ s.t. BARICENTRO MEDIO 51,1 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Essien per gioco scorretto. PRIMO TEMPO 6’ Vidal sbaglia mira Uno-due rapido al limite dell’area tra Tevez e Vidal: il cileno stoppa e libera il sinistro, troppo largo. 14’ Juve avanti con l’Apache Il Milan va in pressione alta, ma Morata riesce a innescare in campo aperto Tevez, tenuto in gioco da Zaccardo (foto SKY SPORT) e inutilmente inseguito da Paletta. E davanti a Diego Lopez l’Apache non sbaglia. 28’ Antonelli debutta con gol C’è tutta l’arte di papà Roberto, detto Dustin, ex attaccante rossonero, nel colpo di testa di Antonelli su angolo di Cerci: per il terzino gol al nuovo debutto col Milan. 31’ Super Diego Lopez Muntari si appisola al limite dell’area, Marchisio lo scippa e calcia verso il palo basso: strepitoso Diego Lopez che si allunga e mette in angolo. 31’ Bonucci fa 2-1 Sul corner successivo al miracolo di Lopez, Tevez fa la torre e Bonucci davanti alla porta gira in rete. 37’ Fuori Menez Un virus mette k.o. il francese: entra Pazzini. SECONDO TEMPO 9’ Serve Buffon su Pazzini Antonelli serve in verticale Pazzini, che di prima intenzione con il sinistro costringe Buffon alla paratona con la mano aperta. 20’ Palo di Marchisio e Morata-gol Pogba con un tunnel avvia l’azione che porta al tiro Marchisio. Il suo sinistro sbatte sul palo, Morata può ribadire praticamente a porta vuota: 3-1 Juve 26’ Annullato il Morata bis Velo di Pogba, il tiro di Marchisio viene deviato in rete da Morata che però è in fuorigioco. 38’ No di Lopez a Marchisio La Juve dilaga: Paletta salva davanti alla porta su cross di Padoin, poi un tiro di Pirlo deviato da Essien rimbalza verso l’area dove arriva Marchisio che cerca il tocco di giustezza, Lopez in uscita gli chiude lo specchio. LA MOVIOLA di FABIO LICARI SONO TUTTI REGOLARI I GOL JUVE Tanti episodi ma la squadra di Damato risponde bene. I GOL Dubbi in tempo reale sui gol della Juve: ma al video sono tutti regolari. 1) Tevez (tenuto in gioco da Zaccardo, non era segnalazione facile). 2) Bonucci (c’è Muntari oltre). 3) Morata (in gioco in area). I «GIALLI» Giusti nel s.t. a Padoin (scomposto su Antonelli) e Tevez (calcio a Essien: era diffidato, voleva saltare il Cesena?). Forse eccessivo quello a Essien nel p.t.: l’intervento in scivolata, pur senza toccare Pogba, fa perdere equilibrio al rivale, ma il «giallo» è troppo (lo meritava per il piede a martello su Padoin). Evra, recidivo, entra da dietro su Cerci: sarebbe da «giallo». IL RIGORE Nel p.t. protesta la Juve per braccio di Essien su testa di Bonucci: il gesto pare involontario e inoltre il milanista è vicino. ARBITRO Damato di Barletta. NOTE paganti 12.051, incasso di 957.130 euro; abbonati 26.964, quota di 937.614 euro. Tiri in porta 9 (un palo)-4. Tiri fuori 6-1. In fuorigioco 5-3. Angoli 6-7. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. IL FUORIGIOCO Due errori al limite dell’umano (Cerci e Tevez erano in gioco) e una decina di segnalazioni perfette, gol compresi. MANATA Nel finale Chiellini mette giù Pazzini al limite con una manata: fallo, l’arbitro lascia correre. Tevez+Morata Troppa Juve per il Milan 1 Pippo, questa è perdonabile 2 3 ● 1 Alvaro Morata, 22 anni, autore del 3-1 LAPRESSE ● 2 Carlos Tevez, 31 anni, ha segnato il primo gol della Juve BOZZANI ● 3 Leonardo Bonucci, 27, esulta dopo il 2-1 GETTY ● 4 Uno sconsolato Diego Lopez, 33 anni, con Paletta e Muntari LAPRESSE Il Milan più dignitoso degli ultimi tempi s’arrende al divario con la capolista (+10 sulla Roma). Scambiereste, del resto, 8 Muntari con Pogba? Sebastiano Vernazza INVIATO A TORINO Twitter @GazzaVernazza U na notte a più dieci. Surclassato il Milan, che non è più il Milan di una volta, ma che resta pur sempre un avversario di grido. La Juve aspetta oggi il risultato di Cagliari e se Gianfranco Zola fermerà la Roma, non ci sarà più trippa per gatti, un altro scudetto avrà preso la via dello J Stadium. Nove vittorie nelle ultime 13 partite, questo sì che è un passo da campioni. FUSTINI Non è stata la tattica a marcare la differenza, ché tatti- camente il Milan se l’è cavata con dignità. Il 3-1 è figlio della pura tecnica. La vecchia storia dei fustini della pubblicità del noto detersivo: scambiereste otto Muntari con un Pogba o sei Essien con un Marchisio? Quanti attaccanti ci vogliono per fare un Tevez o un Morata? Ieri sera la differenza di piede e di abilità provocava imbarazzi e veniva fuori a centrocampo, dove Pirlo si è pure permesso di sonnecchiare e di fare la controfigura a se stesso. Il Milan ha puntato sulla solita mediana muscolare – anche perché in rosa non ci sono né Modric né Xavi – e la qualità del giropalla, che pure c’è stato, è stata molto bassa. Se le scelte a monte - leg- gasi mercato - sono raffazzonate, improntate alla pura convenienza economica, sul campo non si può che rotolare a valle. BELLA COPPIA Oltre al risultato, la partita di ieri sera consegna alla Juve la fioritura di Morata. Che il ragazzo fosse forte lo si era capito, bastava osservarlo nei movimenti e nei tocchi. Gli mancava una prestazione sopra le righe, che ne certificasse il valore. Contro il Milan, lo spagnolo ha innescato Tevez per la volata del primo gol e ha segnato di persona la terza rete, andando a «rimbalzo» sul palo di Marchisio. Considerato che Tevez, quanto a graffi decisivi, ha fatto pari col compagno – EQUILIBRIO Pippo prova a giocarsela, il Milan pressa e insegue. Dopo il pari di Antonelli però i soliti errori dietro A inizio ripresa Pazzini sfiora il 2-2, ma i dati raccontano comunque di una sfida in equilibrio Carlitos ha segnato il gol dell’1-0 e ha servito Bonucci per il 2-1, una rete e un assist per ciascuno dei due attaccanti – si può dire che sia nata una gran bella coppia. La Champions incombe e Morata può essere il valore aggiunto. Se fossimo in Llorente, ci preoccuperemmo. L’impressione è che Alvaro lo abbia scavalcato nelle gerarchie. PIPPO CI HA PROVATO Tutti pensavano che il Milan sarebbe venuto allo Stadium per difendersi e ripartire, del resto questa è una squadra che per costituzione «deve» giocare sull’errore dell’avversario. Non è stato così. A sorpresa Pippo Inzaghi ha ordinato ai suoi di stare «alti», di pressare la Juve nella sua metà campo, ed è partito con Honda finto centravanti. In realtà il giapponese faceva il trequartista e si dedicava alla «circonvenzione» di Pirlo. Per paradosso il Milan ha preso il primo gol su un contropiede. Alex ha sbagliato un pallone e Morata con fulminea intuizione ha attivato Tevez sul filo del fuorigioco. La difesa era troppo su, a ridosso del centrocampo, cosa che poteva permettersi giusto il Milan di Baresi e Maldini, e Paletta non ce l’ha fatta a riacciuffare lo spedito Carlitos. A quel punto il Milan ha continuato ad «alzarsi» ed è stato premiato: pareggio di Antonelli, bravo di testa ad anticipare tutti su corner di Cerci. Invece di assestarsi, prendere fiato e ragionare, il Milan è ripiombato nel solito buio difensivo e in tre minuti è riandato sotto. Una difesa credibile non può pigliare una rete come quella di Bonucci. UN PO’ DI DATI Stavolta non ci sentiamo di dare addosso a Inzaghi, anche perché i report statistici confermano che il Milan è stato in partita. Il possesso palla ha viaggiato in equilibrio, 52,5 per cento a 47,5 per la Ju- DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 1 fI PERSONAGGI IL TANDEM BIANCONERO Alvaro impara da Carlos È il nuovo duo Champions Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO N onno Carlitos gliel’aveva detto fin dal primo giorno: vedrai Alvaro, l’Italia è l’università del calcio, qui diventerai un giocatore vero. Morata si è fidato di uno che aveva più esperienza di lui: Tevez è approdato nel nostro calcio già laureato, ma un master per rilanciarsi a volte può servire anche ai campioni come lui. Il ragazzo arrivato da Madrid con le stimmate del fenomeno si è fatto prendere per mano dal com- CONTO APERTO COL MILAN I due si sono divisi il palcoscenico: un gol e un assist a testa. Te- da più sentita. Così si è regalato un gol dopo 14 minuti e ha fatto anche l’assist per il 2-1. La terza perla è la meno bella delle tre ai rossoneri, ma poco importa. UNA NUOVA GERARCHIA Tevez è partito verso la porta dopo aver ricevuto palla da Morata. Alvaro però non è uno che s’accontenta di partecipare: anche lui ha voluto lasciare la su firma, l’ha fatto con il 3-1, scaraventando il pallone in rete dopo il palo di Marchisio. Tanto per ricordare al povero Diavolo che non tutti gli spagnoli falliscono in Italia. Torres è dovuto torna- re all’Atletico per trovare gloria e gol (ne aveva fatto solo uno nel semestre milanista), Alvaro ha aspettato e colpito al momento giusto. Ha studiato come voleva Allegri, ha immagazzinato lezioni e lezioni di tattica, è rimasto in panchina più di quanto si aspettasse, probabilmente, ma ha sfruttato bene le sue occasioni. Ha segnato il gol decisivo a Parma entrando nel secondo tempo, portando la Juve in semifinale di Coppa Italia, ieri oltre al gol ha regalato giocate prelibate. Alvaro ha definitivamente sovvertito le gerarchie: ora il titolare è lui, toccherà a Llorente cercare di rubargli il posto. L’investimento più costoso del mercato bianconero sta dando i suoi frutti. COPPIA PER LA COPPA Tevez e Morata ieri erano affiatati come se giocassero insieme da anni. Non era così all’inizio. Carlitos nella nuova Juve allegriana va a prendersi la palla più indietro e ha molta libertà, Alvaro dà profondità. Un mix letale per gli avversari. Una coppia da 26 gol, che non vede l’ora di testare l’intesa anche in Champions. © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 Carlos Tevez, 31 anni, è alla seconda stagione alla Juventus dopo aver giocato con Boca Juniors, Corinthians, West Ham, Manchester United e Manchester City1 Alvaro Morata, 22 anni, ha LA COPPIA DEL GOL UNA RETE E UN ASSIST A TESTA TOCCHI PER ZONA vez ha segnato la terza rete in quattro partite al Milan, la prima allo Stadium. Ogni volta che gioca contro il Diavolo sembra che l’argentino voglia ricordare a Galliani e compagnia che hanno fatto un errore a non prenderlo (come se non lo sapessero già...) in quel famoso gennaio 2012. A Doha aveva raccontato che i gol juventini che gli avevano dato più soddisfazione erano stati quelli al Milan. In settimana l’ha ribadito e ieri ha firmato il suo personale tris. Tevez è stato in dubbio fino all’ultimo ma non poteva permettere all’influenza di privarlo della sfi- pagno più esperto e sette mesi dopo è già pronto per la tesi di laurea. Ieri lo Stadium ha assistito alla nascita di una nuova coppia: Tevez e Morata, il nonno che non molla mai, neanche quando la febbre cerca di sfinirlo, e il nipotino terribile che ha messo in panchina l’amico Llorente. La coppia perfetta per la Champions, un trofeo che, nonostante la differenza anagrafica, hanno conquistato entrambi lontano da Torino. 3 esordito nella Liga nel 2010 con il Real Madrid. La Juve lo ha prelevato dai blancos la scorsa estate ANALISI TECNICA CLASSIFICA TIRI Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla DRIBBLING TENTATI Tevez 4 1 1 1 2 4 1 1 1 5 3 2 2 6 2 8 6 1 1 4 6 1 1 1 1 1 4 4 1 3 1 1 1 2 50% NEGATIVI 4 50% 3 2 2 1 1 3 2 1 1 1 2 1 1 1 MORATA 2 19 Le reti stagionali di Tevez in 29 partite disputate: 14 in campionato (22), 3 in Champions League (6) e 2 nella finale di Supercoppa italiana POSITIVI 2 1 1 2 3 2 PASSAGGI 2 1 © RIPRODUZIONE RISERVATA 1 Morata 1 ve. Il vantaggio territoriale se l’è accaparrato il Milan, 53 per cento a 47. Se il diagonale di Pazzini, al principio della ripresa, non fosse stato disinnescato da una super parata di Buffon, i rossoneri si sarebbero portati sul 2-2, e chissà che piega avrebbe preso la gara. Così si ritorna giocoforza lì, all’abisso scavato dalla differente caratura tecnica. Ogni volta che Pogba alzava la cresta succedeva qualcosa, mentre di Essien e Muntari, i due pseudo-registi rossoneri, non si ricordano altro che tackle, passaggi a tre metri e lanci sbagliati. Non accadeva dal 1984 che il Milan perdesse cinque volte di fila contro la Juve e il numero ci rafforza in un’impressione: il vecchio Diablo è ritornato ai tempi grami della prima metà degli anni Ottanta. Anzi, sta messo peggio, perché quel Milan aveva in pancia gente come Franco Baresi, Tassotti e Maldini, mentre questo è un assembramento di parametri zero e di vecchie glorie, e nelle giovanili non si intravvedono, come allora, potenziali fenomeni. 1 4 1 TEVEZ POSITIVI 1 21 75% NEGATIVI 28 Bonucci 2 Pazzini 2 7 Antonelli 7 3 25% I gol realizzati da Morata in 26 partite stagionali: 5 in campionato su 18 presenze e 2 in coppa Italia su 2 match. Lo spagnolo ha giocato anche 5 gare in Champions e la finale di Supercoppa italiana 1 Marchisio 1 1 Reti realizzate contro il Milan dati OPTA foto BOZZANI/LAPRESSE IL NUOVO MILANISTA Antonelli ha il gol nel dna, Pazzini stecca 1Il terzino, figlio dell’ex attaccante «Dustin», ha colpito al secondo debutto in rossonero dopo aver girato l’Italia Alessandra Gozzini INVIATA A TORINO S Il gol di Luca Antonelli, 27 LAPRESSE u calcio d’angolo, nel giorno di Sant’Ambrogio, aveva rovinato le celebrazioni al Milan. Da quel momento il 7 dicembre venne ricordato per un altro evento, che Montolivo, capitano rossonero, svelò qualche settimana dopo: «Non è vero che Inzaghi non si arrabbia, bastava vederlo, incavolato nero, dopo la partita di Genova». Nella festa del patrono successe infatti che Antonelli inchiodò Pippo alla sconfitta con un gol di testa su corner che rimarcò certi limiti della difesa milanista su palla inattiva. Ieri sera, su azio- ne d’angolo, Antonelli ha staccato su Vidal per segnare l’1-1 e l’illusione rossonera. «Abbiamo tenuto testa alla Juventus, potevamo fare il 2-2 e Vidal mi mette un braccio in faccia: poteva essere rigore. Dalla prossima dobbiamo vincere anche perché la classifica comincia a esser brutta. Rimbocchiamoci le maniche e ripartiamo. Certo, girano le balle per il risultato». In mezzo la storia di un lungo ritorno a casa: nato calciatore nel Milan (l’esordio tra i grandi il 23 dicembre 2006, sul campo dell’Udinese, al posto di Seedorf) Antonelli è cresciuto in giro per l’Italia, e poi tornato alla base da navigato uomo di fascia, con Pippo che lo ha scelto subito titolare. Insieme al ritorno a casa c’è un altro aspetto romantico: il papà di Antonelli, Roberto (o Dustin per la somiglianza con Hoffman) aveva cucito la stella sulla maglia rossonera, campionato 1978-79. All’esordio Luca ci ha messo una pezza con il bel gol del pareggio, e avrebbe pure offerto un assist a Pazzini che però non ha poi raccolto l’invito. PAZZO DESTINO Ecco, se Antonelli è la faccia positiva del Milan, Pazzini è l’altra faccia della medaglia. Non perché abbia particolarmente sfigurato, ma perché, avesse battuto Buffon in quella favorevole circostanza, avrebbe fatto a lungo riparlare di sé. Ancora un Pazzo destino: dentro poco dopo la mezzora per Menez malconcio LA CLASSIFICA INIZIA A ESSERE BRUTTA, RIMBOCCHIAMOCI LE MANICHE E RIPARTIAMO LUCA ANTONELLI TERZINO DEL MILAN (influenza e mal di stomaco), unico centravanti disponibile per via della squalifica di Destro, infilando Buffon poteva riscrivere la storia della partita e magari pure la sua (Inzaghi conferma: «Quella palla poteva cambiare la nostra gara»). E oltre al presente poteva indirizzare anche il futuro: l’attaccante è in scadenza di contratto. Troppo bizzarro per essere vero: e allora Buffon impatta e Pazzini si dispera. Dall’altra parte i centravanti avevano colpito: gol di Tevez, una banalità, e gol di Morata, evento un po’ più originale. Il Pazzo era anche uno dei pochi milanisti in campo ad aver battuto la Juve e che la Juve aveva rimesso nella lista degli obiettivi per il mercato di gennaio, prima dell’arrivo di Matri. E invece dalla prossima si torna a una (malinconica) normalità: Destro titolare e Pazzini vice, in composta attesa di una chance. © RIPRODUZIONE RISERVATA 4 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Serie A R Gli anticipi della 22ª giornata DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA LE PAGELLE di MIRKO GRAZIANO LE PAGELLE di G.B. OLIVERO MILAN JUVENTUS 7 7 BUFFON CHE PARATA EVRA CRESCE PIRLO GIÙ IL TECNICO ALLEGRI 6,5 6,5 BUFFON Era imbattuto da tre gare in campionato, e non può nulla sul colpo di testa ravvicinato di Antonelli. È invece spettacolare l’intervento che stoppa Pazzini: sarebbe stato il 2-2. Una parata che di fatto spegne il Milan. Ottima uscita bassa su velenoso centro di Menez. PADOIN Il tuttofare bianconero parte terzino destro, ed entra subito in partita. Chiusure puntuali, un paio di cross interessanti e una certa continuità anche nel proporsi al compagno in possesso di palla. Prestazione solida, che dà ragione ad Allegri. 6 BONUCCI Nella prima fase della gara il Milan dà pochi riferimenti in avanti, atteggiamento che comunque non disorienta Leo. Lui, coi piedi, è altra cosa rispetto a Chiellini, e non a caso riporta in vantaggio la Juve con un tocchetto sotto porta delicato e preciso. CHIELLINI Si esibisce in un paio di appoggi imbarazzanti, confermandosi uno dei peggiori “palleggiatori” juventini di sempre. Assume invece sembianze mitologiche quando c’è da battagliare: nel corpo a corpo è praticamente insuperabile, su di lui si schianta chiunque. ● PARATE 2 ● RINVII 6 ● PRESE ALTE 3 ● CONTRASTI 2 ● CROSS 2 ● PASSAGGI 44 ● CONTRASTI 1 ● LANCI 3 ● PASSAGGI 43 ● CONTRASTI 2 ● LANCI 8 ● PASSAGGI 55 6,5 5 LOPEZ METTE LE TOPPE MENEZ K.O. ESSIEN MALE IL TECNICO INZAGHI 7 L’oro della Juve è a metà campo, e allora avanti col rombo nonostante le pesantissime assenze di Lichtsteiner e Caceres: il terzino destro lo fa Padoin, altra scommessa stravinta. IL MIGLIORE MORATA 7,5 Ottava gara da titolare, il baby è sbocciato. Destro a girare: para Lopez. Ruba palla a metà campo e lancia Tevez per l’1-0. Insegue Cerci per 70 metri: esplode lo Stadium. Poi, un tacco per Evra e la firma sul 3-1 5 ALEX Fragilità disarmante: dovrebbe tenere in piedi i compagni, ma è il primo a crollare. Sbaglia il rinvio di testa che genera il gol di Tevez, tiene in gioco Morata sul 3-1 e più in generale dà sempre l’idea di essere una certezza. Per gli avversari. PALETTA Inserirsi in una squadra che difende così male non è semplice. Se la cava in acrobazia un paio di volte. Quando Tevez scatta in occasione del primo gol prova a rincorrerlo, ma non c’è una sola persona in tutto lo Stadium che creda nel suo recupero. E infatti... ● PARATE 5 ● RINVII 7 ● PRESE ALTE 3 ● CONTRASTI 0 ● CROSS 1 ● PASSAGGI 34 ● CONTRASTI 2 ● LANCI 6 ● PASSAGGI 20 ● CONTRASTI 2 ● LANCI 5 ● PASSAGGI 28 6 7 6,5 EVRA Settimana tribolata dal punto di vista fisico, recupero in extremis. Pende il tempo giusto di testa: palla di poco alta. Spinge con buona continuità e non va mai in difficoltà con Cerci, anche nell’uno contro uno. Cresce gara dopo gara: una buonissima notizia in vista della Champions. MARCHISIO Perde palla a 20 metri da Buffon e per poco Pazzini non trova il 2-2. È l’unica sbavatura. Mezzala completa, piedi buoni e tempi di inserimento da manuale. Diego Lopez è miracoloso sul sinistro del Principino, poi Claudio ci riprova: palo; Morata è un falco e ribadisce in gol. POGBA Il tunnel a Essien è roba da manicomio e dà il via al 3-1 di Morata. Gioca solo a tratti, ma quando Paul decide di entrare in partita la Juve diventa una macchina inarrestabile. Più volte lezioso, qualche tacco di troppo, il tutto senza comunque togliere sostanza in copertura. ● CONTRASTI 3 ● CROSS 4 ● PASSAGGI 27 ● TIRI 3 ● RECUPERI 3 ● PASSAGGI 42 ● TIRI 0 ● RECUPERI 9 ● PASSAGGI 46 6 VIDAL Rientra da un infortunio, schiaccia subito sull’acceleratore e non va lontano dal gol: controllo di destro e sinistro a lato. Perde contatto visivo e fisico con Antonelli in occasione dell’1-1 rossonero. Cala alla distanza, cura allora solo la parte difensiva. Deve crescere ancora. ● TIRI 1 ● RECUPERI 12 ● PASSAGGI 50 Il Milan mostra una incoraggiante volontà di fare gioco, ma i piedi sono quelli: non si possono fare miracoli. Manca un centrocampista di qualità. Sbagliato il cambio di Poli: erano altri da sostituire. IL MIGLIORE ANTONELLI 6,5 Serve un terzino sinistro? Arriva un terzino sinistro. Così il mercato ha un senso. Debutta con un gol (il 4° in A) che sta diventando la specialità della casa, regala un cioccolatino a Pazzini che però è a dieta. 6 4 4,5 6 POLI Come spesso accade, è il migliore dei centrocampisti rossoneri perché è l’unico a leggere con intelligenza le situazioni, a fare le due fasi, a giocare con i compagni e non da solo. Si arrabbia per la sostituzione e ha ragione: non meritava assolutamente di uscire. MUNTARI Ogni entrata sembra un semaforo: il giallo e il rosso possono scattare all’improvviso. Non si sa per quale motivo gli piaccia tenere così tanto la palla: Marchisio gliela sfila e quasi segna. Si meritava la sostituzione che per motivi ignoti gli è stata risparmiata. HONDA Marca Pirlo con nipponica applicazione, ma è come chiedere a uno chef di servire ai tavoli: ci prova ma non è il suo mestiere. Il problema è che quando va ai fornelli, ossia quando gli arriva la boccia, non combina nulla: 18 palle perse e nessuna consistenza. CERCI Sicuramente vivo, magari pretenzioso in certe giocate, ma generoso. Prova a dare la scossa con una bella combinazione con Menez, batte l’angolo del momentaneo pareggio, fa qualche volata. Manca la brillantezza e si vede nei dribbling: falliti sei su sei. ● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 24 ● TIRI 0 ● RECUPERI 4 ● PASSAGGI 49 ● TIRI 0 ● SPONDE 6 ● DRIBBLING 1 ● TIRI 1 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 0 ● CONTRASTI 3 ● CROSS 5 ● PASSAGGI 40 IL PEGGIORE PIRLO 6 Inizio utile in fase difensiva, sporca un buon numero di palloni nel momento migliore del Milan. Meno bene quando c’è da impostare: fa notizia. Ha due occasioni su piazzato: tiri abbondantemente fuori misura. 6,5 5,5 ZACCARDO La Juventus non è il Parma e dopo la domenica di gloria arriva il sabato di pena. Lo puntano tutti e a lui gira la testa in fretta. All’improvviso si addormenta e Pogba gli prende 20 metri. Dodici passaggi sbagliati e tredici palle perse testimoniano la serata confusionaria. 5,5 ● TIRI 2 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 1 ● RECUPERI 7 ● PASSAGGI 54 4,5 DIEGO LOPEZ Come sempre non ha tempo per annoiarsi. Ferma Morata, fa imprecare Marchisio, respinge Tevez, nel finale evita che il risultato si gonfi in modo imbarazzante. Si può discutere sulla respinta di pugno che genera il 2-1, ma non è proprio il caso di rimproverargli qualcosa. 7,5 s.v. s.v. TEVEZ Parte sul filo del fuorigioco, ciao Paletta, e Juve avanti 1-0. Poi ci prova al volo, da centro area, e spaventa Lopez. Tonnara in piena area, l’Apache sale più di Poli, testa per Bonucci che firma il 2-1. Carlitos insegue chiunque, in ogni zona del campo: impressionante! OGBONNA Spiccioli finali, in attesa che torni il suo turno. Angelone ha già dimostrato di poter essere un’adeguata alternativa ai titolatissimi della difesa. Sta tornando la Champions e allora sarà di nuovo turnover in ogni zona del campo. LLORENTE Dentro nei minuti di recupero. Subisce dalla panchina il «sorpasso» di Morata, ma domenica prossima avrà sicuramente una buona occasione per riguadagnare terreno: Tevez verrà squalificato e salterà dunque la trasferta di Cesena. ● TIRI 4 ● SPONDE 3 ● DRIBBLING 2 ● CONTRASTI 0 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 2 ● TIRI 0 ● SPONDE 0 ● DRIBBLING 0 5 IL PEGGIORE ESSIEN 4 Il tunnel con cui Pogba lo irride da fermo racconta la fine di un guerriero che ora non fa paura ma tenerezza. Non si può affidargli il centrocampo del Milan. È giunto inevitabilmente il momento della pensione. ● TIRI 1 ● RECUPERI 5 ● PASSAGGI 51 DAMATO Per nulla protagonista, fa correre molto, e la gara ci guadagna. Grazie anche agli assistenti, azzecca le decisioni più delicate: in particolare, Tevez non è in fuorigioco quando si invola verso l’1-0. 5,5 5,5 s.v. MENEZ L’influenza è un alibi valido, ma non basta a spiegare come mai in 37 minuti tocchi appena 12 palloni e ne perda 4. Vede il primo tempo da una posizione privilegiata senza pagare il biglietto, poi si fa una doccia e assiste alla ripresa insieme agli altri spettatori. PAZZINI Quella palla è lo «Sliding doors» della partita e anche del suo campionato. Buffon è bravo, certo, però lì bisogna fare gol: sarebbe il 2-2 e una storia diversa. Invece adesso tutti pensano che se ci fosse stato Destro magari le cose sarebbero andate diversamente. BONAVENTURA Non stava bene e si vede. Impreciso rispetto al solito, non riesce a incidere e soprattutto non entra nella manovra come fa abitualmente. RAMI Sostituisce Zaccardo quando nemmeno il tifoso più irriducibile pensa alla rimonta. Però si mostra decisamente più vivo di alcuni compagni: probabilmente avrebbe meritato di giocare al posto di Zaccardo o di Alex. ● TIRI 0 ● SPONDE 1 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 2 ● SPONDE 2 ● DRIBBLING 0 ● TIRI 1 ● RECUPERI 1 ● PASSAGGI 14 ● CONTRASTI 1 ● LANCI 0 ● PASSAGGI 7 COSTANZO 7 MARZALONI 7 BANTI 6,5 NASCA 6,5 5 6 Serie A R Gli anticipi della 22a giornata JUVENTUS MILAN BASSO 48,9 metri BARICENTRO ANGOLI 31 8 131 POSSESSO PALLA 20 143 15 16 81 20 20 511 452 10 3 10 52,5% 47,5% 22 83,4% TIRI NELLO SPECCHIO PALLE PERSE FALLI COMMESSI MILAN 22 PASSAGGI RIUSCITI 14 4 7 29 33 6 ALTO 51,1 metri BARICENTRO PASSAGGI EFFETTUATI 7 JUVENTUS 23 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 81% 81 16 15 7 4 31 33 23 29 CONTRASTI GDS fL’ANALISI TECNICA I Chilometri, blitz e tiri Un Marchisio così fa ricordare Tardelli 1I bianconeri dominano a centrocampo: 52,5 % di possesso palla. La tecnica conta più dei muscoli di Essien e Muntari... LA MOSSA TATTICA MORATA: palloni toccati 44 TEVEZ: tiri effettuati 4 VIDAL: palle recuperate 12 MARCHISIO: passaggi fatti 54 PIRLO: lanci effettuati 7 TEVEZ PIRLO MARCHISIO tato proprio a centrocampo, dove Essien e Muntari non possono competere a livello qualitativo con i diretti avversari. Così si spiega il dominio l senso di questa cavalcata bianconera sta in bianconero (52,5 per cento di possesso palla) e il una parola: saggezza. È la qualità che Massi- maggior numero di passaggi (511 contro i 452 dei miliano Allegri, appena sbarcato sul pianeta rossoneri). La disposizione della Juve consente Juve, ha dimostrato andando incontro alle esi- un’azione più ragionata e ponderata: raramente genze dei suoi giocatori e mettendo da parte, al- si vede il pallone buttato in avanti a casaccio, ogni meno per un po’ di tempo, le sue convinzioni tat- tocco ha un preciso punto di arrivo. E se Pirlo è il tiche. Così, visto che la squadra era abituata alla grande tessitore e l’uomo che determina i tempi difesa a tre, ecco che l’allenatore ha riproposto del gioco, Pogba e Marchisio sono i centrocampiquesto modulo e soltanto dopo che ha iniziato a sti deputati agli inserimenti. Quest’ultimo in parvincere, e quindi ad acquisire certezze, ha cam- ticolare dimostra di possedere caratteristiche «albiato ed è passato alla retroguardia a quattro. Al- la Tardelli»: grande facilità di corsa, buona tecnila fine ha ottenuto ciò che voleva, una squadra ca, intelligenza tattica che aiuta nel momento in cui si deve fiondare in attacco, e che difende a quattro, ma lo ha un discreto tiro dalla distanza. fatto senza imposizioni e senza Sono 3 le conclusioni di Marchifar cadere dall’alto la decisione. sio verso la porta rossonera, e Altra piccola rivoluzione disetutte estremamente pericolose. gnata da Allegri: il rombo di centrocampo con conseguente ● i palloni recuperati da Arturo Il suo contributo alla costruzione della manovra non manca, ingresso del ruolo del trequarti- Vidal. E’ il recordman della come testimoniano i 54 passagsta. Piano piano, partita dopo partita. Honda e Cerci sono partita, l’allenatore ha speri- invece quelli che ne hanno persi gi effettuati, anche se va migliorata la precisione: 12 errori somentato, ha osservato e poi ha di più: addirittura 18 ciascuno. no un po’ troppi. Marchisio, tutfatto la scelta definitiva. E la Juve, oggi, ha uno dei migliori settori mediani di tavia, sa farsi perdonare con l’impegno che butta tutt’Europa. Uomini giusti ai posti giusti: Allegri sul campo, e i 3 palloni recuperati sui piedi degli ci ha lavorato con pazienza e il risultato è da ap- avversari dicono proprio questo: è un centrocamplausi. Un regista classico come Pirlo che, piazza- pista che attacca e difende, si muove senza proto davanti alla difesa, ha il compito di dettare i blemi in ogni zona, fa pressing, va a raddoppiare tempi della manovra e di inventare lanci per le la marcatura ed è spesso di aiuto ai compagni. punte; due mezzali con caratteristiche diverse, Pogba e Marchisio, ma con identica determina- MANOVRA LATERALE Il Milan, una mezzala così, zione, grinta e spirito di sacrificio; un trequarti- non ce l’ha. E anche in questa assenza sta la spiesta come Vidal che, all’occorrenza, è il primo di- gazione della sconfitta. I rossoneri puntano sui fensore in fase di non-possesso. Meccanismo per- muscoli di Muntari e di Essien, e sulle accelerafetto, quello della Juve, e gli avversari spesso lì in zioni degli esterni per arrivare al cross: ma i 24 mezzo ballano il samba e il pallone non lo pren- traversoni, a parte il gol di Antonelli, raramente si trasformano in occasioni pericolose. La Juve efdono mai. fettua 14 tiri, il Milan solo 6. Differenza evidente. CONTRIBUTO POSITIVO Il Milan è stato annien© RIPRODUZIONE RISERVATA Andrea Schianchi VIDAL MORATA PASSAGGIO MOVIMENTO Il movimento di Tevez è fondamentale per la manovra offensiva della Juventus. L’argentino utilizza Morata come punto di riferimento e si sposta alla sua destra o alla sua sinistra, sempre “facendo perno” sul compagno. In questo modo ha la possibilità di guadagnare un tempo di gioco rispetto ai difensori e di sfruttare il lancio di Pirlo GDS 12 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Offerte valide dal 5 al 18 febbraio 2015 TM e © 2015 Apple Inc. 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NON UNO MA BEN DUE SCONTI SU TUTTI I PRODOTTI IN PROMOZIONE www.euronics.it 7 Serie A R Gli anticipi della 22a giornata 8 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA fAREA TECNICA fAREA TECNICA L’ALLENATORE DELLA JUVE L’ALLENATORE DEL MILAN ALLEGRI SI TIENE GIÙ «PUNTIAMO ALLA PERFEZIONE ABBIAMO CONCESSO 4 ANGOLI: SONO TROPPI» Francesco Bramardo TORINO S e il campionato non è già chiuso, poco ci manca. «Dobbiamo ambire alla perfezione» dichiara via twitter il tecnico prima di mezzanotte. Ora ha 10 punti sulla Roma, in attesa del match della squadra di Garcia a Cagliari. Domato il Milan, saranno importanti se non decisivi i 6 a disposizione contro Cesena e Atalanta per alzare il piede dall’acceleratore. Prima della ripresa della Champions, e dello scontro diretto con la Roma. Gioco avvolgente, ritmo lento, ammaliante come il tango, e quando meno te l’aspetti arriva la stoccata, il cambio di passo di Tevez e Pogba, i gol del diamante grezzo Morata. Sarebbe riduttivo riassumere la Juve di Allegri nelle giocate di due-tre top player, ma c’è molto del mister di Livorno nella Juve 2.0 rispetto alla squadra frenetica di Conte. TRE PUNTI PESANTI A questo punto mancano 41 punti per arrivare a 90, la quota ipotizzata per lo scudetto. «Sono tre punti pesanti per non accendere l’entusiasmo in chi ci insegue e lasciare comunque la Roma a +7, ribaltare l’euforia psicologica è un attimo», così Massimiliano Allegri. Da buon saggio il tecnico bianconero trova i cavilli, il pelo nella Juve. «Abbiamo fatto una buona partita, anche se abbiamo concesso quattro calci d’angolo: nel primo tempo siamo stati un po’ disattenti, troppa presunzione e sufficienza. Nel secondo tempo c’è stata una grande parata di Gigi su Pazzini. Dei dieci gol presi in campionato, una buona percentuale è nata da errori nostri in uscita. Dobbiamo essere più lucidi in campo aperto, fare la scelta giusta e chiudere la gara». Sceglie il terzo gol per la bellezza corale, «ma è importante la rete su calcio d’angolo. Ne abbiamo se- SOLO TRE GOL SU PALLA INATTIVA SONO POCHI AVENDO GENTE COME PIRLO DALLA BANDIERINA TRE PUNTI PESANTI PER SPEGNERE GLI ENTUSIASMI DI CHI INSEGUE: RIBALTARE I RUOLI È UN ATTIMO MASSIMILIANO ALLEGRI ALLENATORE JUVE gnati solo tre su palla inattiva, troppo pochi con giocatori come Pirlo dalla bandierina». SUPER BUFFON Buffon ha tolto le castagne dal fuoco nel momento giusto, evitato il 2-2. «In campo aperto difendiamo bene, dobbiamo stare attenti a non concedere angoli o punizioni, le uniche situazioni su cui rischi di prendere gol». TevezMorata è la coppia ideale in attacco? «Non c’è una coppia fissa in attacco, il titolare dipende dall’avversario e dalla condizione del momento, a Udine era giusto partisse Llorente, contro il Milan meglio Morata». SFORTUNATO L’urlo di gioia per il gol è rimasto strozzato in gola, una bella parata di Diego Lopez, un palo/assist per Morata. Claudio Marchisio alla fine è contento lo stesso. «Sono stato sfortunato, il palo e la parata del portiere nel primo tempo, alla fine contano i tre punti in una gara per niente facile. Siamo tornati subito in vantaggio dopo il pareggio, ma nel secondo tempo ci siamo abbassati troppo, non da Juve. Poi abbiamo gestito la partita. Quando si gioca una volta la settimana è più difficile mantenere la concentrazione rispetto a quando si gioca ogni tre gironi. Scudetto? Meglio frenare gli entusiasmi, di certo tre punti pesanti, ora di partite ne mancano 16». © RIPRODUZIONE RISERVATA INZAGHI SI TIRA SU «ATTEGGIAMENTO DA BIG CREDO CHE BERLUSCONI POSSA ESSERE CONTENTO» Marco Pasotto le parole di Berlusconi, si vedrà il suo grado di maturazione. INVIATO A TORINO «P ippo Inzaghi segna per noi». Il coro è stranoto, sentito mille volte. Il fatto è che arriva dalla curva Scirea, dove ci sono gli ultrà bianconeri. La partita era già sul tre a uno e quindi la presa in giro è piuttosto evidente. I problemi di Pippo, ovviamente, sono ben altri. Ad esempio i limiti tecnici – uniti a una buona predisposizione alla svagatezza – di alcuni giocatori, che però con dodici elementi fuori fra infortuni e squalifiche, Inzaghi è costretto a buttare in campo. In realtà uscire senza punti dallo Stadium poteva essere preventivabile. Il problema è che il piatto servito nel 2015 si impoverisce ulteriormente: ora si parla di quattro sconfitte, un pareggio e una vittoria. La partita di ieri non corrisponde alle «catastrofi bibliche» capaci di rimettere Inzaghi in pericolo imminente, ma di certo complica ulteriormente il suo lavoro. Nel breve, ovvero per provare a restare agganciati quantomeno all’Europa League; e sul medio periodo, visto che Pippo – al di là delle rassicurazioni dirigenziali – è legato ai risultati come tutti gli allenatori, e a fine stagione sarà rivalutato. Per usare ATTEGGIAMENTO Magari anche nella gestione di alcune situazioni di campo. Ieri sera a un certo punto del secondo tempo Pippo stava cambiando Muntari (autore di una prova disastrosa) con Bonaventura. Ma all’ultimo secondo, quando il quarto uomo aveva già digitato i numeri sulla lavagna elettronica, è poi stato richiamato Poli, che peraltro l’ha presa abbastanza male e ha lasciato il campo im- SENZA 14 GIOCATORI NON SI POTEVA FARE MOLTO DI PIÙ. MENEZ MALATO, AVEVA I BRIVIDI DOVEVA USCIRE POLI MA NELLA FOGA DEL MOMENTO HO SBAGLIATO NOME E HO DETTO MUNTARI FILIPPO INZAGHI ALLENATORE MILAN precando («doveva uscire Poli, avevo detto male io il nome perché ero preso dalla partita», ha raccontato il tecnico). Pippo, comunque, prova come sempre a spremere qualche goccia di ottimismo. Una in effetti c’è: l’atteggiamento del Milan è stato migliore rispetto alle ultime partite, perché ha provato a stanare la Juve nella metà campo avversaria. All’andata non era successo. «Ho fatto i complimenti alla squadra – racconta Inzaghi –. Queste prestazioni, al di là del risultato, danno molto morale». Pippo è fatto così. Sembra che parli di un’altra partita, ma è il suo modo di ripartire. «Con questo atteggiamento e questa voglia i risultati torneranno presto. Peccato perché abbiamo preso il secondo e il terzo gol nei nostri momenti migliori. Resta una buona prestazione da parte di tutti: se ti mancano 14 giocatori e fai una gara così c’è da essere contenti. Menez? Aveva i brividi, non ce la faceva a stare in campo». E in quanto a quella maturazione che gli chiede Berlusconi, la risposta è molto chiara: «Io sono assolutamente convinto delle mie scelte, gli allenatori maturano anche dopo vent’anni. Non pensavo di poter fare miracoli, penso però di poter vedere presto un Milan all’altezza. Il presidente credo possa essere contento dello spirito messo in campo dalla squadra». © RIPRODUZIONE RISERVATA DA TORONTO E Giovinco fa festa davanti al maxi-schermo da record 1Al mattino si è allenato al coperto, poi dell’aiuto dei commentatori. Ha al fianco il suo agente, Andrea D’Amico, oltre gli inseparabili Dave e Antonello: autista e traduttore. Al mattino s’è allenato al coperto (fuori nevicava) nel debutto all’avveniristico centro sportivo del club. I suoi nuovi compagni sono ancora in vacanza, ma lo hanno applaudito gli emozionatissimi ragazzi dell’Academy. Con rituale richiesta di autografi a go go. ha seguito gli ex compagni nel centro del club, dotato di un video da 603 pollici! Carlo Laudisa INVIATO A TORONTO (CANADA) @carlolaudisa T re tuffi al cuore e un pezzo di scudetto in più per festeggiare il tris tricolore personale. Le emozioni restano, però, in penombra nel primo Juve-Milan di Seba aldilà dell’oceano: per lui è soprattutto un’esperienza da Guinness dei primati, tanto per prendere confidenza col nuovo mondo. L’ARENA Giovinco ha seguito il match nell’area vip dell’Air Canada center, l’edificio del Toronto che ha tra le sue perle un mega- schermo da 603 pollici: alto 13 metri e largo 15, il più grande del Nord America. In un ambiente con altri 200 schermi il neo-acquisto canadese deve abituarsi allo slang dei telecronisti, ma i suoi occhi incollati ai bianconeri colgono tutte le sfumature, possono fare a meno Sebastian Giovinco, 28 anni, guarda la gara in un locale di Toronto LO SCATTO L’impetuoso avvio bianconero non lo sorprende: «Li ho lasciati carichi, sono in forma». Né lo può sorprendere il vantaggio firmato dall’amico Tevez: «Carlitos ha una marcia in più, guai a mollarlo un atti- mo». Il fulmine di Antonelli non lascia tracce, anche per l’immediata replica di Bonucci. Seba non muove un muscolo, mentre sorseggia acqua naturale e i suoi commensali gustano una birra. «Sono stanco, tra il fuso orario e il resto sono stati giorni impegnativi». Invece la Juve va a mille... «Un’altra prestazione convincente dei miei compagni, controllando sempre i rossoneri». Ora il parziale è +10 sulla Roma: «A prescindere dalla classifica del Milan questo è un crocevia importante per lo scudetto». Adesso tocca a lui prendere le misure con l’Mls. «Ho fretta d’imparare. Ma se ripasso il calcio italiano...». © RIPRODUZIONE RISERVATA Calcio R Nazionale DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 9 Ira Tavecchio: convocato Conte 1Il presidente arrabbiato per la reazione del c.t.: domani un chiarimento a Roma 5 DOMANDE PER CAPIRE Fabio Licari E se la situazione Conte-Figc precipitasse all’improvviso? Domani può essere il giorno cruciale. Nei progetti del c.t. domani doveva partire lo stage poi annullato per mancanza, diciamo così, di adesioni sufficienti. Invece il presidente Carlo Tavecchio ha convocato Antonio Conte in sede a Roma, alle 16.30, per un chiarimento dopo il venerdì nero in Lega. Non ne ha apprezzato il malumore per le scelte della Lega: vuole capire quali sono le prospettive del rapporto da lui fortemente voluto e adesso in crisi. Ed è piuttosto arrabbiato. Ma Conte non è tipo da ascoltare in silenzio: crede nel lavoro più che nella diplomazia. Potrebbe succedere di tutto. VERSIONE TAV Venerdì sera Tavecchio e Conte si sono già parlati al telefono. Il presidente ha cercato di spiegare che più di questo non poteva ottenere. Che si era speso personalmente a Milano. E che, al di là delle decisioni ufficiali della Lega, ha ricevuto rassicurazioni da Lotito e Galliani che la finale di Coppa Italia sarà comunque prima del 15 maggio 2016: proprio come vuole Conte. Questa, almeno, la sua versione. In ballo c’è comunque la firma del contratto tv 2015-18 e l’incastro delle date nel calendario. Un contratto che dovrebbe va- Le ragioni dei club e quelle di Antonio Con il fattore tv... 1Gli incastri del calendario Fifa-Uefa e i milioni dei diritti pesano nelle scelte Il presidente Carlo Tavecchio, 71 anni, e il c.t. Antonio Conte, 45 ANSA Marco Iaria twitter@marcoiaria1 lere quasi il doppio di quello attuale, grazie anche alla «spalmatura», visto che ascolti e pubblicità, nelle serate di coppa (in chiaro), sono molto alti. DELUSIONE CONTE Tutti discorsi che Conte ha ascoltato con una certa disillusione. Gli scenari di agosto sono cambiati. Dall’investimento sportivo, e di immagine, che lasciava supporre l’avvio di una nuova era per la Nazionale, al ritorno alla consuetudine, anzi peggio: l’Italia vista come un fastidio, da confinare in spazi limitati e senza concessioni. Siamo sinceri: quale danno avrebbero ricevuto i club se, da domani a mercoledì, avessero prestato i giocatori a Conte per 72 ore? A parte il campionato domenica 15, il primo impegno nelle coppe europee sarebbe stato giovedì 19, andata dei sedicesimi di Europa League (per Napoli, Inter, Fiorentina, Roma, Torino). FUTURO Probabilmente a Conte è giunta voce che qualcuno dei consiglieri, non è difficile immaginare chi visti i rapporti non idilliaci, ha ricordato come negli altri grandi paesi le finali di coppa nazionale fossero il 21 maggio. Ma è chiaro che qui è in gioco ben di più: il futuro dell’Italia. Così folle ipotizzare un tavolo Figc, Lega e c.t., magari fuori dalle regole, ma per chiarirsi in nome del bene comune? © RIPRODUZIONE RISERVATA Cinque domande per entrare nel cuore della diatriba tra Nazionale e club. 1 È stata esagerata la reazione di Conte alle decisioni della Lega sulle date della stagione 2015-16? La Lega ha anticipato la fine della Serie A al 15 maggio, come chiesto dal c.t., ed evitato di fissare il 21 la finale di Coppa Italia impegnandosi a farla entro il 15 a certe condizioni: conteranno gli impegni delle italiane nelle coppe europee e le lotte negli ultimi turni del campionato. Le diplomazie al lavoro lo ritenevano un buon compromesso. Conte no. 2 È giusto sacrificare la Coppa Italia alle ragioni della Nazionale? Questo è un nodo cruciale: si fa il bene del movimento solo valorizzando la maglia azzurra o anche esaltando le proprie competizioni? La finale di Coppa Italia è ormai diventata un format, televisivo ma anche sociale. L’ideale sarebbe collocarla a conclusione della stagione, come in Germania, Francia e Inghilterra, ma una certa flessibilità pro-azzurri è doverosa. In generale, la spalmatura della Coppa ne ha accresciuto il valore, tanto che nel 2015-18 ci sarà un ulteriore rialzo dei diritti tv. 3 Il calendario è sempre stato un grande risiko. Si può mai raggiungere un equilibrio tra le esigenze delle federazioni e quelle dei club? È l’obiettivo che si sono dati Eca (associazione dei club), Epfl (leghe), Fifa e Uefa con un gruppo di lavoro che ha partorito le storiche modifiche al calendario internazionale, in vigore da questa stagione. È stata trovata una sintesi. Come? In un biennio, i selezionatori hanno a disposizione i nazionali 9 volte, anziché 12, ma per periodi più lunghi, di 10 giorni. Ciò ha consentito di ridurre i viaggi dei calciatori, di dare continuità al lavoro delle nazionali, di far centralizzare i diritti tv all’Uefa con conseguente moltiplicazione delle risorse per le federazioni. 4 E per le fasi finali di un Mondiale o un Europeo? In realtà, è stato ridotto il periodo di rilascio dei nazionali, tanto che la finale di Champions 2016 sarà il 28 maggio, 13 giorni prima dell’Europeo. Ma il buon senso ha portato la Lega, come fatto dalle altre, ad anticipare la fine della A. 5 Si può fare qualcosa? La riduzione della A a 18 squadre libererebbe un po’ di date. Il guaio è che il calcio, ovunque, si è consacrato al business dei diritti tv: basti pensare allo spezzatino Champions. Nessuna federazione può obbligare un club a rilasciare giocatori fuori dalle date Fifa. È per questo che gli stage obbligatori sono una chimera. Vale per l’Italia come per gli altri Paesi di una certa tradizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 10 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Serie A R Il nodo DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Febbre Totti Ma la Roma non può farne a meno 11 IL TECNICO Garcia rilancia «Vinco qui e resto a lungo» 1Intanto prepara moduli alternativi: il 4-4-1-1 o il 4-1-4-1 con Keita davanti alla difesa 1Giallorossi in affanno: il capitano influenzato è comunque a Cagliari. Pronti Verde e Sanabria, 36 anni in 2 PERCHÉ VEDERE CAGLIARI-ROMA Se il campionato è ancora vivo, lo dirà la Sardegna, dove da quando è arrivato Zola sono tornate le vittorie. Ma la Roma, almeno fuori, sbaglia poco: ci sarà partita. Sant’Elia, ore 15 Massimo Cecchini INVIATO A CAGLIARI F orse questo è il punto più nero della notte. La Roma affronta la trasferta di Cagliari come se fosse una sorta di rito di passaggio: se vincesse le ambizioni sembrerebbe ancora a portata di mano, qualsiasi altro risultato invece probabilmente non sarebbe metabolizzato in modo indolore. Il problema è che per fare da levatrice al futuro oggi occorrerebbe il capitan Totti dei giorni migliori, invece Rudi Garcia corre il rischio – causa influenza – di dover scegliere tra due diciottenni che potrebbero quindi essere virtualmente «figli» del numero dieci, Daniele Verde e Antonio Sanabria, entrambi eventuali candidati a far coppia in attacco con Ljajic, pur avendo – in due – meno anni del solo Totti. Frutto del vivaio giallorosso l’italiano, strappato alla «Masia» del Barcellona il paraguaiano, il tandem ha avuto un percorso diverso. Verde sembrava solo un rincalzo della Primavera da far crescere e invece, vista l’emergenza, ha già esordito, Sanabria (già una presenza in Nazionale) è giunto invece con la fama del gioiello, tant’è che la Roma, con vari passaggi, po- trebbe arrivare a pagarlo fino a un massimo di 7 milioni. Dopo un impalpabile passaggio nella scorsa stagione al Sassuolo (2 presenze), l’attaccante – tornato venerdì dal Sub-20 giocato non da protagonista – non ha convinto finora Garcia, visti che non solo non ha mai esordito, ma non è stato inserito neppure nelle liste per l’Europa. LAVORI FORZATI Tutto, comunque, ruota attorno a Totti e la Roma, in piena emergenza, ha cambiato le regole d’ingaggio. Tenendo conto dei suoi 38 anni, a inizio stagione si era detto che Totti andava gestito. Schierarlo nei grandi match e farlo riposare contro le piccole sembrava essere la soluzione, finché questo 2015 ha sancito insieme la sua indispensabilità e il suo appannamento. I motivi sono noti: prima la limitata fiducia di Garcia nei suoi sostituti più naturali (Destro e Borriello), poi i ritardi sul mercato (ammessi) e infine la perenne emergenza fisica del gruppo, figlia di un mix tra sfortuna e preparazione imperfetta (su cui si sta correndo ai ripari). Perciò, nei 7 match disputati nel nuovo anno Totti è stato sempre impiegato, e per ben 6 LA SQUADRA OUT 4-2-3-1 LOBONT FLORENZI MANOLAS STROOTMAN GERVINHO CASTAN BALZARETTI DE ROSSI ITURBE IBARBO DOUMBIA Infortunati Squalificati Coppa Africa GDS Rudi Garcia, 50 anni, allenatore della Roma ANSA Andrea Pugliese ROMA T Francesco Totti, 38 anni, ha giocato 23 delle 29 partite stagionali della Roma AP volte come titolare, con risultati altalenanti: eccellenti nel derby (con relativo selfie) e in calo nelle partite successive. Non basta, dal match col City in poi (10 dicembre), il giallorosso ha sempre giocato. Risultato: col capitano in affanno, anche la squadra si è spenta. STRINGERE I DENTI Ma oggi Garcia deve chiedere un ulteriore sacrificio a Totti, anche se ieri, pur essendo inserito nella lista dei convocati, la sua partenza per Cagliari è stata in forse. Il problema non è stata tanto la febbre (bassa), bensì uno stato di raffreddamento complessivo, unito a una sensazione di indolenzimento e nausea, che hanno fatto pensare a uno stato influenzale in via di incubazione. Insomma, bisognerà vedere come avrà passato la notte. Morale conclusiva? In fondo la stessa che galleggia a Trigoria negli ultimi vent’anni: senza Totti la Roma rischia sempre di perdersi. E non è affatto una buona notizia. © RIPRODUZIONE RISERVATA QUI CAGLIARI Zola lancia Conti e spera «Se Francesco non c’è...» ● Assemini (CA) Il rientro di capitan Conti, Ekdal e Rossettini ai loro posti, Cop dal via. Gianfranco Zola alza l’asticella: «Con la Roma non serve richiamare stimoli e attenzione: è una partita che tutti vorrebbero giocare. Affrontiamo i secondi del campionato, ma la carica agonistica non basta: serve attenzione e diligenza tattica». Nei 23 convocati – out Cossu e Pisano, a casa Diakitè («Deve ambientarsi») e Rangel – anche l’under 17 Barella. «La Roma con tanti assenti? Ha un’identità forte e mentalità vincente. Noi dobbiamo fare una gran partita, servono punti». Zola ha un pensiero per Totti: «Francesco ha 38 anni ma è capace di creare dal niente un’azione da gol. Se salta la gara mi spiace, ma tiro un sospiro di sollievo. La posta è alta per noi e loro». Dopo un mese di panca scocca l’ora di Conti. «Per intensità e qualità, quest’ultima settimana è stata la sua migliore da quando sono qui. M’Poku? Mi piace. E anche Cop sta facendo bene». Flash su Ibarbo: «Ci sono rimasto male vedendolo in campo. Mi spiace si sia fermato per 40 giorni. Per noi non era pronto, ma capisco le esigenze della Roma». Mario Frongia utto ruoterà intorno a Francesco Totti ed alla sua presenza o meno, è vero. Ma Garcia, facendo la conta dei giocatori (e delle assenze), sta studiando anche qualche soluzione alternativa, come è giusto che sia. Perché va bene il rombo, il 4-3-1-2, Pjanic dietro le due punte. Ma poi bisogna anche pensare all’imponderabile, a qualche altro colpo di sfortuna, a uno scivolone magari dietro l’angolo. Così chissà che poi oggi il francese non decida ancora di compattarsi e chiudersi, magari giocando con un 4-4-1-1 (con Cole e Torosidis bassi e Holebas e uno come Nainggolan esterno di centrocampo), soprattutto nel caso in cui Totti non dovesse farcela (e quindi con Pjanic in appoggio a Ljajic). Altra ipotesi? Un 4-1-4-1, con Keita davanti alla difesa e Pjanic e Paredes in mezzo, con Ljajic da solo a giostrare davanti. VINCERE PER RIPARTIRE Sono idee, è chiaro, legate soprattutto alla condizione di Totti. «Ma noi dovremo provare a fare di tutto per vincere, senza pensare alle assenze — ha detto ieri il francese — Per ripartire ci basta una vittoria. Francesco? Ha una sindrome influenzale, vedremo come starà». Dovesse saltare, sarebbe un’altra batosta, poco dopo quella di Ibarbo. «Victor era guarito, ha un tendine rotuleo da sorvegliare. Se ci siamo presi un rischio lo abbiamo fatto in partita, anche se per il suo infortunio io parlerei più di fatalità. Come per Strootman e Iturbe: in questi casi possiamo fare tutto, ma la storia non cambia. Di certo dobbiamo tornare ad essere più solidi in difesa e più efficaci in attacco: ci serve maggiore compattezza e giocare più alti. Dopodiché non c’è altra ricetta che mettere tutto dentro una partita e basta». Già, anche perché Sabatini ha detto che Garcia non lascerà Roma finché non avrà vinto lo scudetto ed allora l’unica ricetta per provarci è vincere. E basta. «Sono venuto qui per vincere trofei, la Roma è un punto di arrivo, non è un trampolino. Lavoriamo sul lungo periodo, ma nessuno è perfetto». Già, ed allora si riparte proprio da Cagliari. © RIPRODUZIONE RISERVATA fIL DOPPIO EX Ricordate Mauro Esposito? Ora fa lo stilista 1Eroe a Cagliari, non sfondò nella Roma, colpa di un errore a Manchester Oggi sarà in tribuna a tifare i rossoblù Francesco Velluzzi «E ppure la calciai bene. Forse troppo bene». Quella sera, il 2 ottobre del 2007, all’Old Trafford, quel tiro avrebbe potuto cambiare il destino di Mauro Esposito. Entrò al posto di Giuly a 10’ dal termine, contro il Manchester United debuttando in Champions, ebbe la palla del pareggio non la sfruttò. Per i tifosi della Roma, mai troppo teneri, fu un errore imperdonabile. Mauro era appena arrivato alla Roma dopo sei anni meravigliosi al Cagliari conditi da 199 partite e 58 gol e l’approdo nella Nazionale di Marcello Lippi. A Trigoria, però, Mauro si presentò con un ginocchio malconcio. Spalletti lo aspettò e lo aiutò, senza mai lanciarlo del tutto: 8 spezzoni in A e poi la trafila dei prestiti: Chievo, Grosseto, fino al triennale con l’Atletico Roma, che, nel giugno 2011, fallita la promozione in B nello spareggio con la Juve Stabia, chiuse i battenti. Anche Mauro ha chiuso la carriera. Presto, troppo presto. Ora ha 35 anni. Gli basterebbe allenarsi al meglio per essere ancora utile a qualche club. Ma il mondo del calcio lo ha disgustato e si è messo a produrre una linea di T-shirt con l’immagine del Cristo del Corcovado. «Che comincia ad andar bene. Le ho date anche a Totti, il miglior calciatore con cui mi sono allenato. Avrei voluto giocarci di più insieme», racconta Mauro che oggi sarà al S.Elia, per la prima volta da spettatore, con l’amico napoletano «Coca Cola» e forse il compagno d’attacco dei miracoli rossoblù Antonio Langella che, come Esposito, ha detto basta e vive nel sassarese. UISP Mauro, a dir la verità, gioca ancora: nei tornei Uisp. A Pescara. Dove vive con Alessandra e i due figli, maschi, e tifosi del- Mauro Esposito, 35 anni, a sinistra con la maglia del Cagliari dove ha giocato dal 2001 al 2007 e a destra con quella della Roma dove nel torneo 2007-2008 ha giocato tra campionato e coppe 16 gare AP/OMEGA la Roma. «Ci chiamiamo “Quelli della notte” e il 16 sfideremo i “Pescara smile” fortissimi. Ci giocano Oddo e Zauri. Il calcio vero un po’ mi manca, ma sono rimasto troppo male. L’errore è stato rifiutare le proposte di prima divisione (Carrarese, Feralpi Salò, Como). Dovevo subito rimettermi in gioco, ma le offerte erano davvero ridicole. Forse mi aspettavo maggior riconoscenza. Quando sei in difficoltà tutti scappano. In fondo nel 2006 ero tra i 30 aspiranti al Mondiale. A Lippi devo tanto, come a Ventura e Spalletti, tecnicamente i migliori. Ma Sonetti mi ha dato la svolta inventandomi esterno». Ricordi, con un velo di tristezza. Ora Mauro farebbe l’osservatore. Oggi osserverà le sue squadre del cuore. © RIPRODUZIONE RISERVATA 12 Serie A R La sfida DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Icardi e Dybala, gemelli contro 1Stessi gol, stessa età, stesso numero, stesso Iachini: Inter-Palermo è il loro tango PERCHÉ VEDERE INTER-PALERMO Gli argentini buoni li vedete qua, e in più c’è Vazquez. A San Siro, quelli in rosanero hanno già festeggiato: Mancini, appena punito in Coppa da Higuain, però non può permetterglielo. Meazza, ore 20.45 MAURO, UNA TRIPLETTA PAULO, 1 GOL SU PUNIZIONE Matteo Dalla Vite Fabrizio Vitale ORGOGLIOSO Di certo, in tutto questo, Beppe Iachini questa sera vedrà la sfida tra i due argentini con un pizzico di orgoglio. Il loro percorso è conciso col suo lavoro, alla Samp per Icardi e a Palermo con Dybala. «Sono due grandi giocatori – spiega Iachini -. Icardi lo feci esordire in B dopo averlo visto all’opera nelle partitelle infrasettimanali, quando lo aggregavamo alla prima squadra. Segnò anche un gol importante (quello alla Juve Stabia appunto, ndr). Già faceva intravedere di essere un centravanti completo, in grado di sfruttare anche la minima occasione. Dybala? Lui ha avuto un percorso diverso. Quando sono arrivato si diceva che fosse un attaccante esterno, o un trequartista; io, invece, ero convinto che, con le sue caratteristiche, potesse dare molto più fastidio da prima punta. Chi è il più forte? Beh, sono attaccanti diversi, ma sono orgoglioso di avere svezzato due giocatori di questo livello». Da Paolino, come lo chiama lui, si aspetta un altro graffio dei suoi, anche su punizione, l’ultima specialità della casa sfornata contro il Verona, oppure sotto forma di assist, ben 6 finora in campionato. Un modo attraverso il quale sfatare il tabù del Palermo a San Siro con l’Inter. PRESENZE 21 20 D ue tipetti poco raccomandabili: per gli altri. Mauro e Paulo, la stessa classe (‘93), lo stesso tecnico che li ha plasmati e lanciati (Iachini), il 9 sulla schiena, l’Albiceleste come target e 11 gol (in A) a testa. Gemelli diversi. GOL 11 SU RIGORE 2 GRAZIE BEPPE Quando stasera Maurito Icardi vedrà Beppe Iachini farà un rapidissimo tuffo nella... gavetta: Samp, stagione 2011-12, Mauro arriva dalla Primavera blucerchiata con la quale segna a raffica, gara contro la Juve Stabia in B, gol suo per il 2-1 e accesso matematico ai play-off che porteranno i liguri in A: segnali, e riconoscenza. Iachini è, oggi, il plasmatore di Paulo Dybala: gli ha dato riferimenti per esplodere. I GOL, SAN SIRO E I MILIONI Maurito e Paulo hanno segnato 11 gol a testa: l’interista ne ha fatti addirittura 8 a San Siro, Paulo è il miglior marcatore dei primi tempi (10). Fra l’altro Dybala ha già messo in cantiere un gol a San Siro: avvenne contro il Milan, il 2 novembre, 0-2 Palermo. Paulo è valutato da Zamparini 40 milioni: l’Inter lo seguiva, ancor prima che arrivasse in rosanero; «ora sarebbe un affare difficilissimo» dice il dt Piero Ausilio. In verità il baby argentino resta nel mirino, perché fra i più seri candidati a poter lasciare l’Inter in estate c’è proprio Icardi, valutato da Thohir almeno 35 milioni e (al momento) davanti a un rinnovo fino al 2019 incastrato per i diritti d’immagine. Fra i due è duello... milionario. lancia nel Gotha. E gli 11 gol messi a segno finora sono un campionario di prodezze. Di questi 3 li ha segnati in trasferta, e soltanto uno è valso i tre punti, guarda caso proprio quello al Milan. Un precedente mica da ridere. FACCIA A FACCIA SU AZIONE 9 DOPPIETTE 1 TRIPLETTE ASSIST Mauro Icardi, 21 anni, all’Inter dal 2013 RAMELLA OSSERVATI E ARGENTINA Ci saranno infatti vari osservatori stasera: dal City al Chelsea al Liverpool, tutti club che hanno messo gli occhi sull’uno e sull’altro. E sarà anche curioso vedere come sarà accolto Maurito dalla Curva Nord, quella con la quale ha discusso a Reggio Emilia. Di certo, entrambi sognano la nazionale argentina, e sognandola hanno declinato l’invito della Nazionale italiana: Maurito ha fatto una presenza con l’Albiceleste, Paulo non ancora ma ci arriverà. Sogni. 11 2 8 1 1 0 1 5 Giuseppe Iachini, 50 anni LAPRESSE DUE PAGINE AVANTI Paulo che per Gattuso era un giocatore due pagine avanti nel manuale del calcio, per Iachini è uno che doveva stare cinque metri più avanti verso l’area di rigore. L’evoluzione di Paulo Dybala sta tutta qui, perché dal manuale alla pratica a volte è questione di metri, di posizione. Ed è così che il «picciriddu» si è trasformato in cecchino inesorabile. Forgiato nel purgatorio della Serie B (proprio come Mauro Icardi con la Sampdoria), è esploso nella categoria che ti Paulo Dybala, 21 anni, al Palermo dal 2012 RAMELLA SPECIALI Roberto Mancini, dall’altra parte, attende e spera che Mauro Icardi sappia abbinare l’istinto del killer alla capacità di dialogare coi compagni, nel fare sponda, nel far salire la squadra, nell’avere e nel dare. «Mauro - disse tempo fa Mancini - ha grandi qualità. Se diventerà un grande centravanti o un attaccante normale dipenderà da lui: deve lavorare molto, ma la voglia ce l’ha». Normali o speciali, Mauro e Paulo? Più speciali, a sensazione. © RIPRODUZIONE RISERVATA DUE TIFOSI SPECIALI Il derby istituzionale di Mattarella e Grasso 1Le prime 2 cariche dello Stato oggi «divise» da Inter-Palermo: una spera nell’X, l’altra nel 2 Francesco Caruso U na vita da mediano e una da arbitro. Quando si dice due predestinati. Così le stelle avevano scritto di Pietro Grasso e Sergio Mattarella. Le due più alte cariche dello Stato, entrambi siciliani e palermitani (Grasso solo d’adozione) stasera si ritroveranno separati o quasi per 90 minuti. Quelle immagini che giornali e televisioni hanno mostrato ritraendoli spesso uno di fianco all’altro, andranno in dissolvenza per ritrovare forma dentro un campo di calcio. Uno avrà la casacca colorata di un rosanero vivido, l’altro indosserà una maglia un po’ più sfumata, rosanerazzurra. Pietro Grasso, licatese di nascita, 70 anni e da quasi 2 presidente del Senato; Sergio Mattarella, 74 anni da compiere, da una settimana è il dodicesimo presidente della Repubblica. Stasera assisteranno a Inter-Palermo in tv: Grasso tifando in maniera netta e appassionata, Mattarella in modo più discreto come la sua indole riservata suggerisce. BIPARTISAN In questi giorni il neopresidente della Repubblica ha tenuto a fare filtrare una precisazione ovvero che la sua prima squadra è il Palermo, poi c’è l’Inter, non un vero e proprio tifoso ma un simpatizzante. Precisazione quasi doverosa visto che fra i primi a complimentarsi con lui è stato proprio il Palermo Calcio che auspica di «poterlo ospitare nella tribuna vip dello stadio Barbera, non appena il Presidente sarà più libero dai suoi tanti impegni». E anche il fratello Antonio, intervenendo alla trasmissione radiofonica «Un giorno da pecora», ha tenuto a far chiarezza sulle moderate passioni del primo cittadino italiano: «Mio fratello Sergio? Prima di tutto è tifoso del Palermo, poi dell’Inter e quando le due giocano contro forse spera in un pareggio». Eppure a Gioiosa Marea, piccolo centro turistico del messinese, l’Inter club R. Scarpini ha iscritto d’imperio Sergio Mattarella fra i propri soci con la tessera numero S0312651: «Spero che il presidente della Repubblica non si arrabbi per questo» ci ha detto quasi preoccupato il presidente del circolo, Francesco Marino. ARBITRO A Mattarella infatti più che parteggiare piace arbitrare, come ha sottolineato nel discorso d’insediamento «sperando che i giocatori aiutino». Anche da ragazzo faceva l’arbitro, ma sui campi di calcio non sempre l’aiutavano: «Diciamo la verità – ci confida Luigi Musacchia, presidente nazionale della Libertas di cui anche Sergio Mattarella faceva parte in gioventù – i compagni lo mettevano a fare l’arbitro perché come giocatore non era un granché». Mentre il ricordo di Giuseppe Navas (presidente della Libertas Colombo, proprio dove era socio Mattarella) rammenta «un ragazzo molto puntuale agli allenamenti e anche discreto calciatore». Vai a capire. ● Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, 73 anni, con Pietro Grasso, 70, presidente del Senato. Sotto la tessera Inter Club di Mattarella ANSA TRIPLA Differente l’impatto col calcio del supertifoso Grasso, amico di Zamparini, che va spesso allo stadio, o meglio andava prima dell’incarico istituzionale. E in passato ha seguito i rosanero persino in Europa, una volta a Maribor e una volta a Praga, ex giocatore dilettante. «Ero un mediano di quelli che non si stancano mai ed è quello che ho sempre fatto nella mia vita» ha dichiarato a la Repubblica qualche tempo addietro. Il ricordo più bello in rosanero per Grasso è datato e coincide con un successo contro la Juve di Sivori e Charles nel 1962. Contrariamente a Mattarella oggi lui non si accontenta affatto di un pareggio: il Palermo, all’opposto dell’Inter, marcia come un treno e mai come stavolta sembra in grado di poter infrangere il tabù e battere per la prima in campionato i nerazzurri a San Siro. E’ avvantaggiato Mattarella a cui alla fine può andar bene anche la tripla. © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R I personaggi DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 13 Mihajlovic chiude la vicenda Eto’o «Ha chiesto scusa» CENTROCAMPO NUOVO 1Muñoz subito titolare, il tecnico ci scherza su «Ho provato io, ma non mi vedo tanto in forma» subito, così da chiarire bene le cose. Io non porto rancore. Quando lui sarà in forma potrà garantirci il salto di qualità, e in questo modo non credo di fargli un torto, ma semmai di dare un segno di rispetto per i suoi compagni. Io gestisco il gruppo così. Da giocatore, mi piacevano gli allenatori che si rivolgevano a me con onestà. Un tecnico deve essere bravo a tirar fuori il massimo da tutti i singoli, ma le regole devono essere uguali per tutti. Quando segnerà il primo gol nella Sampdoria, sarò più felice io di lui». Ecco perché, alla vigilia della sfida con un Sassuolo completamente spuntato, il tecnico della Samp non fa troppi giri di parole per ritoccare il proprio ritratto di allenatore poco incline, diciamo così, alla diplomazia. Mateo Kovacic, 20 anni, e Marcelo Brozovic, 22. I due croati sono esplosi nella Dinamo Zagabria LIVERANI-ANSA Ditta Kovacic-Brozovic Mancini pensa in croato 1Il tecnico li lancia convinto: «Possono coesistere» E aggiunge: «I tifosi si fidino di me e del progetto» Matteo Brega INVIATO AD APPIANO GENTILE (CO) U n croato tira l’altro e Roberto Mancini pensa di affidare al duo Marcelo&Mateo le chiavi della sua Inter. La riflessione non è improvvisata, ma masticata da tempo. «Non credo che Brozovic e Kovacic avrebbero problemi a giocare insieme, si conoscono, parlano la stessa lingua». Non solo con i piedi, ma anche con la lingua, dettaglio di non poco conto se pensiamo che Marcelo si esprime per ora praticamente solo nella lingua madre. La coesistenza è fattibile perché per natura sembrano avere caratteristiche complementari. «Brozovic nasce come centrocampista, Kovacic come mezza punta – spiega il Mancio -. Nel tempo possono giocare insieme come interni di centrocampo». Non sono parole da spot post elezioni (ovvero, post mercato e rinnovo contrattuale di Mateo), sono parole che supportano un’idea provata in questi giorni ad Appiano Gentile. MARCELO&MATEO Brozovic e Kovacic interni di un centrocampo a tre sorretto su Kuzmanovic. Una mediana slava in cui non c’è un vero «mangiapalloni», ma giocatori di quantità a qualità. «La loro coesistenza dipende anche da come sta la sta squadra» – ha spiegato il tecnico. Flash dalla nazionale croata come testimonianza: a Milano contro l’Italia, Brozovic era titolare al fianco di Modric, sostituito proprio da Kovacic. Contro l’Azerbaigian erano i due esterni di un centrocampo a 4 (titolari entrambi). E insieme han giocato anche una decina di minuti a Sofia contro la Bulgaria nel cuore del centrocampo croato. DALL’ARGENTINA Osvaldo, ormai un ex Il Boca: «Martedì qui» G ià lo vedono con la maglia degli xeneisez: in Argentina stanno calcando la mano e agitando le fanfare, l’Inter ha parlato da due giorni con il Boca juniors, il Southampton (proprietaria del cartellino) è d’accordo sul trasferimento e insomma alla fine i saluti dovrebbero essere ufficializzati entro poche ore: Pablo Daniel Osvaldo - raccontano le cronache argentine e i sussurri milanesi - sta per diventare il nuovo acquisto del Boca. Il vicepresidente del Boca Cesar Martucci è ottimista: «Martedì Osvaldo sarà qui. Stiamo trattando con l’Inter e aspettiamo una risposta definitiva, però c’è buona volontà da tutte le parti e ci sono molte possibilità». OPZIONE LIBERTADORES Il contratto sarebbe di cinque mesi, e poi Daniel rientrerà al Southampton per fine prestito (anche se ci sarebbe un’opzione Pablo Daniel Osvaldo, 29 anni LAPRESSE per i due anni successivi legata all’avanzamento in Libertadores). Sensibile sarà la riduzione dell’ingaggio, ovvero non più i 2 milioni che percepiva in nerazzurro: da giorni l’entourage di Osvaldo è in Argentina e sta trattando i dettagli dell’operazione. Daniel, racconta il Clarin (quotidiano versione on-line), avrebbe nel contratto voli concordati verso l’Italia per vedere la famiglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA INCUDINE E FURBIZIA All’atto pratico bisogna affrontare il Palermo stasera . «È la partita perfetta per metterci in difficoltà ha detto Mancini -. A volte si è incudine, a volte martello. Noi siamo una bella incudine ora, dobbiamo essere bravi ad assorbire i colpi». Anche in campo, magari con un po’ di furbizia. «Nel miglioramento di una squadra c’è anche questo: essere più furbi, capire certe situazioni. Callejon protestava sempre mercoledì. A me non piace così, furbi sì però». «FIDATEVI DI ME» Il progetto va avanti: «Se fossimo così deboli da cambiarlo vorrebbe dire che abbiamo sbagliato tutto e tutti fin dall’inizio, fin da quando mi hanno chiamato». Allora quindi avanti così: «I tifosi devono fidarsi di me, anche se ci sta che siano abbattuti». © RIPRODUZIONE RISERVATA Mancini: chiesto il rinvio a giudizio per il crac Img ● Giusto un anno fa, il suo nome compariva per la prima volta tra gli indagati per il crac della Img Costruzioni. Dodici mesi dopo, Roberto Mancini rischia ancora di dover rispondere davanti a un giudice dell’accusa di bancarotta fraudolenta. Il pm romano Stefano Fava, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio per lui, il costruttore (e patron della Salernitana) Marco Mezzaroma, suo amico di vecchia data, e l’avvocato Stefano Gagliardi, l’ex legale di Mancini che lo avrebbe coinvolto in un investimento che per la Procura, in realtà, è stata una delle distrazioni patrimoniali che hanno depauperato per 1 milione e 900mila euro la Img Costruzioni. Mancini sarebbe uno dei beneficiari di quelle condotte distrattive, compiute attraverso l’emissione di fatture per operazioni inesistenti in favore di un’altra società riconducibile ai tre indagati, la Mastro Srl. Ora il Gup dovrà pronunciarsi sulla richiesta di rinvio a giudizio. Samuel Eto’o, 33 anni, con Sinisa Mihajlovic, 45 PEGASO PERCHÉ VEDERE SAMPDORIA-SASSUOLO Poteva essere la sfida dell’Italia futura: il mercato (via Gabbiadini) e le squalifiche (Zaza, Berardi, Sansone) lo hanno impedito. Ma resta la saggezza di Miha e Di Francesco. Ferraris, ore 15 Filippo Grimaldi GENOVA L o stesso canovaccio ripetuto all’ossessione: Sinisa il duro, il cattivo, l’uomo senza mezze misure. Tutto vero, tutto innegabile, ma senza rinnegare l’aspetto più importante del carattere di Mihajlovic: l’onestà intellettuale. La storiella — estremamente spiacevole — dell’insubordinazione di Eto’o, maturata domenica scorsa e attuata l’indomani mattina con il mancato rientro all’allenamento pomeridiano, ha rappresentato l’elemento-cardine degli ultimi giorni di lavoro per i blucerchiati. «Per me il caso è chiuso, spero che lui abbia capito. E, da una parte, è meglio che il problema sia emerso ARMONIA CERCASI Già, «perché non vorrei che le mie decisioni sembrassero sempre delle punizioni. Io, invece, cerco rimedi». In effetti, di solito questa è l’opinione comune. Soprattutto stavolta, dopo che «la sconfitta di Torino ha generato un po’ di caos. Nella decisione di fare doppi allenamenti (sino a mercoledì, n.d.r.), però, c’era soprattutto la volontà di passare più tempo possibile insieme. E poi, se al lunedì si allena la squadra, il discorso vale pure per me e per lo staff. Io non resto a letto a dormire se gli altri vanno in campo alle sette». Ed è la prima puntualizzazione. Ma l’analisi di Mihajlovic non si ferma qui. «Volevo che i giocatori parlassero fra di loro, che si ritrovasse quello spirito che si stava perdendo. Avrei potuto portare la squadra in ritiro — racconta — ma non è mia intenzione mostrare i muscoli, o far vedere che sono un duro. Non ho bisogno di pubblicità». RINNOVAMENTO La sfida con il Sassuolo deve essere l’occasione per rilanciarsi in campionato, in attesa che tutti i nuovi siano a disposizione. «Volevo Acquah e Muriel, che da martedì si aggregherà al gruppo, e sono arrivati. Certo, una squadra di calcio vive di equilibri molto sottili, ma sulla carta siamo più forti e più completi rispetto ad inizio mercato». Per ora è vietato guardare troppo lontano: «Il nostro obiettivo era quello di arrivare nella parte sinistra della classifica. Se, fra dieci o quindici partite, dovessimo essere sempre lassù, faremo pensieri diversi. Oggi sarà subito titolare Munoz». E qui Sinisa chiude con una battuta su se stesso: «Ho provato io in settimana, ma non mi vedo in forma...». © RIPRODUZIONE RISERVATA OUT IL TRIDENTE TITOLARE Il Sassuolo è orfano di 17 gol Di Francesco cosa s’inventa? Stefano Fogliani SASSUOLO (MO) N Dall’alto Simone Zaza, 23 anni, Nicola Sansone, 23, e Domenico Berardi, 20 LAPRESSE on c’è Berardi, 6 gol fin qua, che la scorsa stagione segnò a Marassi, contro la Sampdoria, la sua prima tripletta in A. E non ci sono Zaza (8 gol) e Sansone (3), che insieme a Berardi hanno segnato 17 dei 27 gol stagionali del Sassuolo: sarà la gara di Marassi a dire quanto vale il Sassuolo di Di Francesco senza il suo tridente meraviglia. I tre hanno scritto – a livello di tabellino – il 3-1 con cui il Sassuolo ha spazzato via l’Inter una settimana fa, hanno segnato 9 dei 10 gol del 2015 neroverde, ma oggi pagano dazio al giudice sportivo e lasciano il campo a una linea offensiva inedita. Formata da Floro Flores, Floccari e con tutta probabilità dal neoacquisto Dejan Lazarevic: in comune i tre – Lazarevic si è allenato la prima volta con i compagni martedì – hanno giusto trascorsi genoani a fare della sfida di oggi un derby sui generis, ed è facile immaginare che Di Francesco abbia avuto il suo impegno, nel corso del mini ritiro di Carrara – il Sassuolo ha preparato il match in Toscana, sfuggendo alle nevi che hanno imbiancato l’Emilia – a trovare la quadra su un undici che si annuncia non meno inedito del tridente-bis. QUANTO VALE? Perché anche Peluso e Missiroli non sono al top, ma la curiosità è tutta nel vedere quanto valgono i neroverdi senza i tre tenori: passassero anche questa prova, gli uomini di Di Francesco potrebbero dire (davvero) di aver fatto qual salto di qualità altre volte rimandato. Anche perché la Samp, a Marassi, non scherza, ma anche il Sassuolo, tridente o no, si è abituato a sorprendere. © RIPRODUZIONE RISERVATA 14 Serie A R La rincorsa DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Il leone non ruggisce più Inler-Napoli, titoli di coda LA PROMESSA 1Dalla presentazione in maschera alle recenti panchine con Benitez A gennaio era vicino al Galatasaray, a giugno sarà addio: senza rancori PERCHÉ VEDERE NAPOLI-UDINESE Benitez vede il secondo posto con la lente del bel gioco. Ma occhio all’Udinese, che fuori non perde da due mesi. Non c’è Di Natale, ma in trasferta Thereau si traveste da Totò. San Paolo, ore 15 Mimmo Malfitano INVIATO A CASTELVOTURNO (CASERTA) Q uestione di feeling: quello tra il Napoli e Gokhan Inler è svanito negli ultimi sei mesi. Qualcosa è cambiato nella considerazione di Rafa Benitez, il centrocampista svizzero non è più al centro del progetto, così come lo era stato nella passata stagione. Oggi è un giocatore di scorta, retrocesso all’ultimo posto nelle gerarchie del tecnico spagnolo. Qualche problema fisico, certo, ma alla base della scelta c’è l’aspetto tattico e l’arrivo di David Lopez. POSSIBILE RIENTRO Intanto, oggi potrebbe rientrare proprio contro l’Udinese, la sua ex squadra, il club che l’ha ingaggiato e fatto maturare fino a spalancargli le porte del Napoli nell’estate 2011. Una nuova opportunità che Benitez potrebbe concedergli dopo avergli preferito Jorginho nel turnover effettuato contro gli stessi bianconeri, negli ottavi di coppa Italia. Quella sera, Inler non era nemmeno in panchina. Oggi dovrebbe essere lui a prendere il posto dell’influenzato David Lopez, essendo tra i centrocampisti quello che ha meno minuti giocati: in campionato, fin qui, ha messo in- sieme 11 presenze e una rete. SOLUZIONE TATTICA Sono lontani i tempi della presentazione, dello show preparato da Aurelio De Laurentiis per svelare il segreto di Pulcinella: tutto il mondo capì che dietro quella maschera, raffigurante un leone, c’era proprio lui, il neo acquisto prelevato dall’Udinese. Che entusiasmo, quel giorno. Da allora sono cambiate molte cose. Oggi, Inler non è più un titolare, trascorre gran parte delle sue domeniche in panchina, godendo ogni tanto di quei pochi minuti che gli concede Benitez. D’altra parte, non potrebbe essere diversamente, considerato il gran rendimento della coppia Gargano-David Lopez sulla quale sta puntando l’allenatore spagnolo. Più quantità che qualità, per intenderci, e anche più dinamismo per accelerare la manovra, caratteristiche che Inler non ha mai avuto. Di contro, però, è l’unico centrocampista che prova la conclusione: in quattro anni di Napoli ha segnato 13 reti. SUL MERCATO Sarebbe potuto andare via, il centrocampista della nazionale svizzera, qualche settimana fa. C’era il Galatasaray che l’avrebbe voluto. Il Napoli sarebbe stato anche d’accordo ad aprire la trattativa a patto, però, che l’avesse potuto sostituire. Intrighi di mercato, che non hanno portato a nulla e che hanno allungato soltanto di altri sei mesi la sua permanenza a Napoli. A giugno, infatti, le strade si divideranno, senza rimpianti. A quel punto, Inler avrà compiuto 31 anni e, probabilmente, se ne andrà in Turchia dove potrebbe decidere di restare fino al termine della carriera. © RIPRODUZIONE RISERVATA Mark Hallberg, 19 anni, centrocampista svedese dell’Udinese AP Hallberg, il futuro passa dal S. Paolo «Sto migliorando» 1Titolare in coppa Italia, Strama oggi ripropone lo svedese che ama Totti e Ibrahimovic Francesco Velluzzi I Gokhan Inler, 30 anni, alla presentazione con il Napoli: era l’11 luglio 2011 ANSA Benitez: «Siamo da 2° posto» Strama: «Non abbiamo paura» ● NAPOLI L’Udinese è arrivata ieri a Napoli in serata. Stramaccioni deve fare i conti con l’emergenza (otto indisponibili, tra questi gli squalificati Di Natale e Kone): «Se vogliamo fare risultato, dobbiamo lasciare la paura nello spogliatoio — ha detto il tecnico bianconero — Il Napoli è la squadra che ha fatto più punti nel 2015 e quella che ha segnato il maggior numero di gol, ma contro le grandi ultimamente abbiamo fatto bene». Questo lo sa anche Rafa Benitez, che medita di fare turnover. In rampa di lancio Maggio, Ghoulam e Inler, verso la conferma invece Higuain («Abbiamo perso troppi punti all’inizio del campionato — ha spiegato il Pipita su Rai 2 a «Dribbling» — ma ora siamo in crescita e dobbiamo provare fino alla fine a centrare tutti gli obiettivi possibili»). Il professor Benitez é sulla stessa lunghezza d’onda: «La competizione interna ci sta facendo crescere — ha detto Rafa a Kiss Kiss Napoli, la radio ufficiale del club - Ecco perché stavolta potremmo cambiare. Il secondo posto? Tutto è possibile. La laurea, però, si prende solo alla fine degli esami». Gianluca Monti © RIPRODUZIONE RISERVATA l suo destino passa da Napoli. Perché la prima partita da titolare Mark Hallberg, lo svedesino diciannovenne che l’Udinese è andata a pescare a Kalmar (dove la nostra Under 21 colse la qualificazione alla fase finale dell’Europeo 2013) l’ha giocata, e bene, al San Paolo in coppa Italia. La prima da titolare in campiona la rigioca al San Paolo (è entrato col cagliari per pochi minuti e ha fatto bene nei 25 minuti di Empoli dove l’Udinese ha vinto). In un clima più infuocato rispetto a quello trovato nella sfortunata notte di coppa. Ora il Napoli va a caccia del secondo posto, l’Udinese, in emergenza, lotta disperatamente, ma nel 2015 la squadra di Stramaccioni ha perso solo in casa con la Roma e tra le polemiche per il golnon gol di Astori. SCOMMESSA Strama, ormai si sa, con i giovani ama lavorare e sa lavorare. Quando ha visto Jaadi (clas- se ‘96) e Hallberg (‘95) non ha esitato a buttarli dentro. E’ questo lo spirito del suo progetto. Su Jaadi, bravissimo a Napoli nell’assist per Thereau, il club ha pensato in altro modo mandandolo a giocare con continuità a Latina in B, Hallberg serve in mezzo, a centrocampo, viste anche le tante assenze. «Ha già fatto esperienza giocando parecchio nella A svedese (40 a Kalmar e il primo gol il 15 luglio 2012, decisivo, contro l’Elfsborg ndr ) e si è sempre fatto trovare pronto. Si sta ambientando e voglio tirarne fuori il meglio», ha detto il tecnico ieri prima di imbarcarsi sul volo per Napoli. LINGUA Hallberg sta facendo progressi con l’italiano. E proprio la settimana scorsa ha fatto la prima intervista con Udinese Channel. «Quando il Kalmar mi ha detto che c’era l’Udinese ho sperato che tutto andasse bene perché conoscevo la squadra, l’organizzazione del club e la strategia di lanciare giovani talenti. Con gli allenamenti sono migliorato fisicamente e in personalità. Seguo sempre le indicazioni del tecnico, in particolare quelle sulla posizione in cui giocare. Quella davanti alla difesa mi piace». Fuori dal campo Hallberg ha legato con i più giovani.Gioca con la play e usa Skype. E’ un fan di Totti. «Ma il mio vero idolo è Ibrahimovic». E ti pareva. E’ svedese, eh. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’INTERVISTA Defrel: «Giocavo per strada, ora sogno il Psg» 1L’attaccante del Cesena, che oggi affronta l’Empoli, si racconta: «Io come Robben? Troppo per me, mi basta somigliare a Cuadrado» PERCHÉ VEDERE EMPOLI-CESENA L’estetica dell’Empoli contro la ragion pratica del Cesena in risalita. La salvezza ce la si può anche giocare con filosofia. Ma per chi perde rischia di mettersi male. Castellani, ore 15 Andrea Tosi INVIATO A CESENA A ll’improvviso Gregoire Defrel è diventato il giocatore del momento. Tutti hanno ancora negli occhi il gol che ha lanciato il Cesena al successo con la Lazio, un sinistro sotto l’incrocio dei pali da impazzire. Il suo cartellino è a metà tra il club romagnolo e il Parma, ma per giugno c’è già la fila delle squadre che hanno chiesto informazioni al d.t. cesenate Foschi, con Bologna e Fiorentina in testa e due londinesi molto aggressive. Defrel come è iniziata la sua carriera? «Da bambino sulle strade di Meudon, il paese a sud-ovest di Parigi dove sono cresciuto, figlio unico, in una famiglia con origini della Martinica da parte di papà. Ho iniziato col calcio a 5, poi sono finito in una squadretta a Chatillon dove ho fatto tutta la trafila giovanile. Non provengo da una cantera importante, infatti qui in Italia ho fatto tanta gavetta. Ho iniziato dal basso e sono arrivato qui quasi per caso». Come è successo? «Un giorno un procuratore ha organizzato una partita tra giovani promettenti della periferia di Parigi. Ho fatto bene e sono stato segnalato al Parma. Arrivai nella Primavera». L’approccio con l’Italia? Facile? «Non direi. Era la prima volta che uscivo di casa, tutto era nuovo e diverso. E poi la prima esperienza a Foggia, in LegaPro, non è finita bene col club sull’orlo del fallimento. Ho pen- to problemi fisici ma mi sono riscattato col gol della promozione nel playoff di Latina». Indossa sempre il numero 92 che non è il suo anno di nascita (è del 1991). Per quale motivo? «E’ il numero dell’arrondissement di Boulogne-Billancourt dove sono nato. Altri francesi in Italia fanno così: Menez, Thereau, Drame. E’ come se giocassimo con una targa per spiegare da dove veniamo». Gregoire Defrel, 23 anni, attaccante del Cesena dal 2012 LAPRESSE sato di tornare in Francia. Poi è arrivato il Cesena. Dentro lo scambio che ha portato Parolo a Parma. E’ nata un’altra storia». Con alti e bassi? «Sì. Al primo anno in B ho giocato anche fuori ruolo, poi Bisoli mi ha riportato nella mia posizione naturale di attaccante esterno. L’anno passato ho avu- DOPO FOGGIA VOLEVO TORNARE IN FRANCIA. A CESENA E’ INIZIATA UN’ALTRA STORIA GREGOIRE DEFREL ATTACCANTE CESENA In Francia aveva dei modelli? «Il mio eroe francese è Zidane. Faccio il tifo per il Psg da sempre. Sarebbe un sogno giocare al fianco di Ibra e Cavani». Prima di oggi, lei non era considerato un attaccante prolifico. Quattro gol al Foggia e sette al Cesena in due tornei di B. Adesso è a 5, ha deciso di svoltare? «Ho deciso di seguire i consigli di chi conosce le mie qualità, soprattutto il mio procuratore Giampiero Pocetta e cioè tirare più spesso in porta. Io preferisco giocare la palla e lavorare per i compagni. Troppo altruista? Forse, ma ora voglio essere più concreto e decisivo visto che ho un buon tiro». Il suo allenatore Di Carlo la definisce un mix tra Cuadrado e Robben. Tanta roba, non crede? «E’ un bel complimento, lo ringrazio. Ma forse solo con Cuadrado oggi esiste un paragone, invece Robben è troppo per me. Sono ancora un giocatore in evoluzione». Il Cesena viene da due vittorie di fila dopo 18 partite di digiuno. Cosa è cambiato? «La vittoria di Parma ha riacceso l’entusiasmo. Credo nella salvezza perché dietro abbiamo un ambiente caldo che ci spinge. Tifosi fantastici». Tutti dicono che sarà un pezzo forte del mercato estivo. Lei come vede il suo futuro? «Oggi penso solo al Cesena in A. Spero di migliorare ancora tanto e sogno un gol alla Juve che arriva qui il 15 febbraio». © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R Gli anticipi della 22a giornata Il Torino fa storia Il Verona s’inchina 1Dopo 37 anni i granata mettono in fila 4 vittorie in un campionato. Veneti bene soltanto nel finale VERONA 1 TORINO 3 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Martinez (T) al 32’ p.t.; Quagliarella (T) su rigore al 5’, Toni (V) al 38’, El Kaddouri (T) al 47’ s.t. VERONA (3-5-2) Benussi; Moras, Marquez, Marques; Pisano (dal 26’ s.t. Gomez), Greco, Tachtsidis, Hallfredsson (dal 26’ s.t. Christodoulopoulos), Agostini; Toni, Saviola (dal 35’ s.t. Fernardinho). PANCHINA Rafael, Gollini, Sorensen, Brivio, Martic, Valoti, Ionita, Campanharo, Nico Lopez ALLENATORE Mandorlini. BARICENTRO Molto alto 58,3 m. CAMBI DI SISTEMA dal 26’ s.t. 3-4-3 AMMONITI Marques per gioco scorretto. TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Peres, Benassi (dal 27’ s.t. Gonzalez), Vives, Farnerud (dal 14’ s.t. El Kaddouri), Molinaro; Martinez, Quagliarella (dal 27’ s.t. Amauri). PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Maksimovic, Darmian, Masiello, Jansson, Silva. ALLENATORE Ventura BARICENTRO Molto basso 43 m. CAMBI DI SISTEMA nessuno AMMONITI Glik e Bovo per gioco scorretto, Padelli per comp. non reg. ARBITRO Fabbri di Ravenna NOTE paganti 2.931, incasso 34.895, abb. 14.107, quota 208.204 euro. Tiri dentro 5 (1 palo)-5. Tiri fuori 6-7. In fuorigioco 3-1. Angoli 8-4. Recuperi: p.t. 1’ s.t. 4’ Josef Martinez, 21 anni, attaccante colombiano, segna l’1-0 Toro LAPRESSE Guglielmo Longhi INVIATO A VERONA E ra il 19 marzo 1978, l’Italia viveva momenti di angoscia per il rapimento di Moro, il Toro vinceva la quarta gara di fila (3-1 al Napoli). Sono passati 37 anni, è finita la prima repubblica, l’Italia vive altre paure e il Toro si ripete. Passa a Verona, come consolidata abitudine (succede dal 1987), centra il poker e continua la serie positiva: 19 punti in 9 partite, una media sontuosa, da parte sinistra della classifica e magari qualcosa di più ambizioso. L’Hellas non è bravo come il suo avvocato che ha scongiurato il rischio di giocare IL PERSONAGGIO VERONA Q uel che non è in discussione è il suo ruolo di portafortuna. Con Josef Martinez in campo, il Torino non ha mai perso. E a Verona è lui a trascinare alla vittoria, la quarta di fila, i granata. Un gol, quello che sblocca la partita, e un rigore conquistato per mettere l’ipoteca sui tre punti: questo il personalissimo cartellino della punta venezuelana. PROGRESSI «Siamo tutti molto contenti. Venivamo da un grande successo, quello di domenica scorsa con la Sampdoria e ci siamo ripetuti alla fine di una partita difficile», dice Martinez. «Il Verona ha giocato una gara di carattere, negli ultimi minuti ci ha messo parecchio sotto pressione. Abbiamo contenuto e siamo stati bravi a risolverla con il 3-1». Per Martinez arriva l’elogio del tecnico granata Giampiero Ventura: «Può crescere ancora, ha notevoli margini di miglioramento. Allo stesso modo, tutti noi possiamo fare di più. Potevamo chiudere la partita prima e l’abbiamo rimessa in discussione. Ma non si vincono quattro partite consecutive per caso». SBAGLI Sul fronte dell’Hellas, il commento del tecnico Andrea Mandorlini: «Commettiamo troppi errori, e dobbiamo smettere di farne. Contro il Torino abbiamo reagito, ma non è stato sufficiente per fare punti». © RIPRODUZIONE RISERVATA LA MOVIOLA di R.C. ERANO DUE I RIGORI PRO TORO Partita non difficile da arbitrare per Fabbri, anche se un po’ fallosa all’inizio. Sul piano dei comportamenti scorretti, da segnalare che Martinez ha rischiato un giallo per simulazione su presunto fallo di Marquez. Nonostante CHE NUMERI Ventura gonfia il petto e fa finta di non guardare numeri tanto importanti, ricorda di aver lasciato Darmian in panchina per fargli tirare il fiato. Poi, con lessico vagamente renziano, dice che «in due mesi abbiamo capito la differenza tra volere e sperare». Tradotto: ora la squadra sa dove può arrivare, prima ne aveva un’idea TORNEO DI VIAREGGIO Martinez fa rima con nuovi successi «E può crescere» Matteo Fontana senza curva e cade nel solito difetto: la mancanza di continuità. Batte l’Atalanta, cade a Palermo, s’inchioda davanti alla squadra forse più in forma. La classifica non è terribile, ma la posizione resta border line: ci vuole così poco a farsi trascinare in basso quando gioco e autostima latitano. l’apparente semplicità della partita l’arbitro ha fatto un errore: oltre al rigore fischiato per il Toro ce n’era un altro, per fallo di Rafa Marquez su Quagliarella, che Fabbri invece non ha concesso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Fiorentina ok Agli ottavi tre straniere ● Ieri ultima giornata della fase a gironi. Ecco i risultati. GIRONE 4: FiorentinaCremonese 4-0 (2 Bandinelli, Gondo, Bangu su rigore); Nordsjaelland-Cesena 1-2 (Keler; Raffini 2). Qualificate Fiorentina e Cesena GIRONE 5: Inter-Pro Duta 2-0 (Dimarco su rigore, Palazzi); Genk-Parma 2-1 (Verbist su rigore, Kaba; Mitta). Qualificate Inter e Genk; GIRONE 6: Roma-Pescara 0-1 (Paolucci su rigore), BelgranoBologna 1-1 (Fernandez, Golia). Qualificate Pescara e Roma. GIRONE 7: Genoa-Livorno 2-0 (Panico, Ponti); Benevento-Spezia 0-6 (Rampioni, Nura, Paccagnini 2, Miocchi, Bastoni). Qualificate Spezia e Genoa. GIRONE 8: TorinoRappresentativa Serie D 1-1 (Mantovani; Farinazzo); Santos Laguna-Empoli 5-2 (Quintanilla 2, Cisneros 2, Romero; Leone, Pii) Qualificate Torino e Rappresentativa Serie D Il programma degli Ottavi (martedì 10 febbraio): GRUPPO A Palermo-Roma (Paganico, ore 15), Torino-Atalanta (San Giuliano Terme, ore 17.30; diretta Rai Sport 1); Inter-Rappresentativa Serie D (Viareggio, ore 15; diretta Rai Sport 1), PescaraGenk (Quarrata, ore 15). GRUPPO B Spezia-Cesena (La Spezia, Stadio Ferdeghini, ore 15), Fiorentina-Psv Eindhoven (Altopascio, ore 15); Verona-Genoa (Seravezza, ore 15), Bruges-Napoli (Monterotondo, ore 15). 15 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA più o meno formata. Difesa blindata, possesso palla mirato nella propria metà campo, regia illuminata (Vives non ha fatto rimpiangere Gazzi) e contropiede affidato a una coppia ben assortita: Martinez, il portafortuna, a fare i movimenti della brava seconda punta (sponde, finte, scatti in profondità), Quagliarella, mai così produttivo, a sfruttare un lavoro prezioso. Risultato: il Toro non ha creato molto, ma ha rischiato pochissimo. Ha aspettato che il Verona si sfogasse, le rare volte in cui è avvenuto, soffrendo nel finale dopo il gol di Toni e prima dello straordinario coast to coast che ha trascinato El Kaddouri a un gol da favola. Prima la sensazione era che la partita fosse sempre nelle solide mani granate, chiusa dal rigore di Quagliarella a inizio ripresa. POCO DA SALVARE Mandorlini ha mantenuto il modulo sostituendo gli esterni (il debuttante Pisano e Agostini per Martic e Brivo), senza aver particolari vantaggi. La manovra è stata lenta, nonostante gli sforzi di Tachtsidis e le sportellate di Toni. Sono stati in molti a sbagliare, a cominciare da Rafa Marquez, autore di uno scoraggiante liscio nell’azione dell’1-0, per continuare con un irriconoscibile Hallfredsson e chiudere con l’impalpabile Saviola, troppo leggero e lontano da un centravanti che ha vinto il Mondiale 9 anni fa. Mandorlini ha provato a dare una scossa con i cambi, scegliendo la soluzione più offensiva. «Nel finale speravo di pareggiare», ha detto pensando ai pochi minuti da salvare. Ma le cose sono cambiate, c’era una volta una squadra che raddrizzava tante gare a pochi secondi dalla fine. Quella che lottava per l’Europa. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PAGELLE di G.LO. SAVIOLA LASCIA TONI TROPPO ISOLATO QUAGLIARELLA E’ IN UN MOMENTO MAGICO VERONA 5 TORINO 7 IL MIGLIORE IL MIGLIORE TONI MARTINEZ 6,5 7,5 Il vecchio Luca è l’ultimo ad arrendersi. Segna per riaprire le speranze, ci prova anche di testa. Il gol è un premio al grande sgobbone. Il gol, il rigore procurato. Attento, vivace, il venezuelano è un pericolo costante. C’è di più, perché con lui il Toro non perde mai: e ora chi lo toglie? BENUSSI 6 Incolpevole sui tre gol, ne rischia un paio d’altri in contropiede. MORAS 5,5 In difficoltà davanti a Martinez che non gli dà punti di riferimento. RAFA MARQUEZ 5 Ahi, El Capitan ha tradito. Quattro Mondiali sulle spalle non servono a evitare brutte figure come nell’azione dell’1-0. MARQUES 5 Le cose non vanno bene neppure per il quasi omonimo brasiliano. PISANO 5,5 Nel primo tempo gioca molto alto: un paio di cross e poco altro. GOMEZ 5,5 Entra nel momento peggiore: un po’ trequartista, un po’ esterno del tridente. GRECO 5,5 Deludente pure lui. Mezz’ala poco creativa, lascia a Pisano il compito di spingere. TACHTSIDIS 6,5 Il più lucido del centrocampo: duella alla pari con Vives. HALLFREDSSON 5 La copia sbiadita di se stesso. Mai uno spunto decente. CHRISTODOULOPOULOS 5,5 Come Gomez: fatica a entrare in partita. AGOSTINI 5 Schierato a sorpresa al posto di Brivio. Non lascia il segno. SAVIOLA 5 Lascia Toni troppo solo, non lo cerca, galleggia lontano dal gioco (Fernardinho s.v.) ALL. MANDORLINI 5 Brutto stop, troppi errori e poco carattere. PADELLI 6 Regala qualche brivido con un paio di scambi in orizzontale con Bovo. BOVO 6 Preferito a Maksimovic (febbre), si alterna a Moretti su Toni. GLIK 6,5 Festeggia la 100a in A con la consueta sicurezza. MORETTI 6,5 Impeccabile in copertura e da una sua fuga nasce l’azione del rigore. PERES 6 Meno brillante del solito, qualche idee ma niente di che. BENASSI 6 Si fa notare per un tiro svirgolato che rovina un contropiede GONZALEZ 6 In cerca di rivincita dopo la Lazio: primi minuti da granata. VIVES 6,5 In campo dopo un mese, prende il posto di Gazzi e non fa danni. Anzi. FARNERUD 6,5 Comincia con un paio di errori, poi si riscatta. EL KADDOURI 7 Gol strepitoso, come Bruno Peres nel derby. Uomo in più a partita in corso. MOLINARO 6 Preferito a Darmian, bisognoso di riposo. Presidia la fascia. QUAGLIARELLA 7 Continua il momento magico: 4 gol in due partite, 9 in totale. AMAURI 6 Gioca poco più di un quarto d’ora: con questo Martinez quanto spazio riuscirà a trovare? ALL. VENTURA 7 Insiste con il 3-5-2 e viene premiato FABBRI Vede giusto sul rigore fischiato, non sull’altro che viene reclamato giustamente. Gestione corretta dei cartellini. FAVERANI 6 - RANGHETTI 6; PERUZZO 6 - AURELIANO 6 5,5 16 Serie A R DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Parma a Manenti. Furia Donadoni 1Il nuovo patron incontra la squadra e cerca 15 milioni. Il tecnico: «Basta prese in giro» Andrea Schianchi TROPPA NEVE COL CHIEVO MERCOLEDÌ INVIATO A PARMA I l nuovo padrone del Parma si chiama Giampietro Manenti. Quaranticinque anni, amministratore delegato della Mapi Group, società di servizi con sede legale in Slovenia e che ruota nell’orbita del colosso russo Gazprom, l’imprenditore lombardo si è presentato ieri pomeriggio a Collecchio e ha parlato con la squadra e con l’allenatore Roberto Donadoni. Domani dovrebbero essere ultimate le nomine dei consiglieri di amministrazione della nuova società e tra una settimana devono essere saldati gli stipendi dei tesserati e i pagamenti di Iva e Irpef. Servono, più o meno, 15 milioni. Assieme a Manenti, a Collecchio c’erano il direttore generale Pietro Leonardi e Fiorenzo Alborghetti, referente del gruppo Manenti. FATTI E PAROLE E’ una corsa contro il tempo, perché le scadenze sono imminenti e, se non verranno saldati i debiti, i giocatori e lo staff tecnico sono pronti a far partire le azioni di messa in mora della società. Donadoni non ha girato attorno all’argomento e lo ha affrontato di petto: «Tra tutto quello che è successo in questo periodo, fra falsi acquirenti o presunti tali, e l’attualità, ce n’è veramente abbastanza. E’ giunta l’ora di dire basta alla ● A causa della fittissima nevicata che ha coperto la città di Parma (foto ANSA) e buona parte dell’Emilia, Parma-Chievo - inizialmente prevista per oggi pomeriggio alle 15 verrà recuperata mercoledì 11 febbraio alle 18. La decisione è arrivata ieri in tarda mattinata, per motivi di sicurezza legati alla gestione dell’afflusso di pubblico allo stadio Tardini. Sopra, Giampietro Manenti, 45 anni, a.d. della Mapi Group e nuovo padrone del Parma. A destra, Roberto Donadoni, 51 anni, allenatore del Parma dal 2012: lo scorso anno ha centrato il 6° posto INSIDE presa in giro. Mi auguro che chi, adesso, dice che è subentrato abbia veramente le intenzioni corrette e oneste di fare le cose. Come diceva un mio vecchio maestro, “abbiamo rimasto” una settimana di tempo per arrivare al 15 febbraio. Se si vuole salvare questa società, credo che da lunedì non siano più possibili posticipi,». Durante la riunione tra la squadra e i nuovi acquirenti non sono mancate le domande. I giocatori hanno chiesto conto a Manenti di alcuni affari non andati in porto in passato, ad esempio la mancata acquisizione delle Cartiere Paolo Pigna o quella del Brescia di Corioni. Manenti e Alborghetti hanno spiegato le loro ragioni e, secondo quanto riferito da chi era presente, sono stati abbastanza convincenti. La speranza c’è, ma non l’illusione. Adesso servono i fatti, mica le parole. A Parma nessuno nasconde le perplessità, molti continuano a nutrire parecchi dubbi sull’operazione, anche perché nell’ultimo periodo il caos è stato totale. E’ sufficiente ricordare le parole dell’ex presidente Tommaso Ghirardi che, dopo aver venduto la società a Rezart Taçi al termine di un tira-e-molla durato due mesi e più (ovviamente ricchi di incomprensioni e di polemiche), aveva dichiarato: «L’imprenditore albanese è una buona persona e perbene. Il Parma è finito in buone mani e i parmigiani dovranno ringraziarmi anche per questa cessione». In aggiunta, Ghirardi aveva criticato pesantemente i parmigiani: «Un filone medio-borghese della città di Parma era invidioso e non digeriva che un ragazzo giovane come me, venuto da fuori, senza l’appoggio di colossi alle spalle come Fiat o Mediaset, potesse arrivare a queste categorie e a questi livelli». Considerazioni che i tifosi non hanno gradito, perché si sono sentiti abbandonati nel momento più difficile. Cioè AL FRANCHI Avanti (non) c’è posto Fiorentina, che folla in mezzo all’area 1Poche settimane fa Montella era senza attaccanti, adesso ha FORTISSIMAMENTE MARIO Si riparte da Gomez, mai così prolifico come nelle ultime settimane. L’Atalanta, che oggi arriverà al Franchi, riporta alla mente del tedesco sapori di ogni gusto. L’amaro della terza di campionato. Quando a Bergamo (il 21 settembre scorso) si infortunò nel finale di gara fermandosi per due mesi e saltando 8 gare di A. Ed il dolce di una ventina di giorni fa (21 gennaio): momento in cui, proprio contro l’Atalanta, si è ripreso tutto. Doppietta «scacciacrisi» decisiva per il passaggio del turno in Coppa Italia. Da allora 5 gol in 3 partite. Spiega Montella: «Mario è sempre più convinto, i gol lo aiutano: prima prendeva il palo o sbagliava, adesso no. Ed anche la fortuna è girata. I gol contro la Roma sono stati bellissimi per come vedo io il ruolo del centravanti. Sono stati dei gol “alla Mario Gomez”». il problema inverso. Gomez non si tocca, Diamanti ancora titolare PERCHÉ VEDERE FIORENTINA ATALANTA Cinque k.o. nelle ultime cinque e mai un gol nelle ultime quattro: l’Atalanta a Firenze non va volentieri. Ma stavolta si porta Pinilla, 4 gol in 4 gare ai viola. Franchi, ore 12.30 Giovanni Sardelli FIRENZE re centravanti, altrettante seconde punte, due talenti offensivi che presto usciranno dai box e un altro paio di opzioni ai margini, ma utilizzabili. Il reparto d’attacco della Fiorentina è più affollato dell’Ikea la domenica pomeriggio. Tanta roba, pensa Montella, considerata la penuria di bomber degli ultimi anni. Gomez, Babacar e Gilardino battagliano per un posto, l’altro disponibile vede il duello fra Diamanti e Salah. Mica male, considerando che tra un mese e mezzo anche Giuseppe Rossi e Bernardeschi chiederanno il giusto spazio. Joaquin per giocare si è adattato (benissimo) a fare il COSE ASSURDE Donadoni, che il posto di comando non lo lascia nonostante abbia già avuto molte possibilità per farlo, prosegue nell’affondo: «Siamo stufi di perdere credibilità e vogliamo solo dei fatti concreti. C’è stato il periodo di Taci, che poi si è concluso con un nulla di fatto, ma io non capisco, onestamente, che senso abbia, da parte di chiunque, acquisire una società che ha chiaramente delle difficoltà e poi strada facendo accorgersi che le cose sono diverse. Mi sembra veramente una cosa assurda. Quindi non vogliamo più avere a che fare con persone che cercano solo attenzione o visibilità. Questa città e questa gente hanno bisogno di altro. E noi, che siamo attori protagonisti siamo veramente esausti e non vogliamo più sottostare a una simile situazione. Ce l’ho con tutti quelli che hanno portato il Parma in questa situazione, e siete liberi di interpretare come volete i miei riferimenti. Leonardi? Indubbiamente, come tutti, ha le sue responsabilità, ma gli va anche riconosciuto che è l’unico che ci sta mettendo del suo per cercare di tirarci fuori da questa situazione e che si sta sbattendo per fare qualcosa e questo gli va riconosciuto. Altri non ne vedo». © RIPRODUZIONE RISERVATA DOPO LA SQUALIFICA tornante. Ci sarebbe anche Ilicic da rilanciare, ma le priorità sono altre. Per Montella una manna. «Davanti siamo in molti — spiega l’Aeroplanino — ed è giusto così, considerato che vogliamo onorare tre competizioni. Speriamo di andare avanti ovunque, altrimenti la gestione di tanti calciatori può essere più complicata (ride, ndr.)». T proprio quando la barca stava affondando e a bordo non c’erano nemmeno le scialuppe di salvataggio... Mario Gomez, 29 anni, è arrivato nel 2013 dal Bayern Monaco GETTY IMAGES ABBONDANZA IN CASA VIOLA GILARDINO IL RITORNO Alberto Gilardino, 32 anni, nato a Biella. Un ritorno alla Fiorentina: ci aveva giocato dal 2008 al 2012 PEGASO DIAMANTI L’ESTRO Alessandro Diamanti, detto Alino, 31 anni, toscano. Fantasista mancino, libero di svariare LAPRESSE BABACAR LA POTENZA Babacar, 21 anni, senegalese. Prima punta potente, può giocare anche da attaccante esterno LAPRESSE SALAH IL FANTASIOSO Mohamed Salah, 22 anni, egiziano in prestito dal Chelsea. Esterno sinistro, può giocare anche sulla destra LAPRESSE ALINO SI’, DIEGO ANCHE Alle spalle del tedesco ancora Diamanti, alla terza di fila da titolare. La prima però al Franchi davanti al suo nuovo pubblico. Mohamed Salah andrà in panchina. «Fisicamente sta benissimo» chiosa Montella. Affollata anche la Tribuna d’Onore. Oltre al patron Andrea Della Valle, a Firenze da ieri, è atteso anche il fratello Diego. Un saluto alla squadra prima di assistere alla partita. © RIPRODUZIONE RISERVATA Parabola Masiello Dalle scommesse al posto da titolare 1Il difensore dell’Atalanta, rientrato il 27 gennaio, si gioca una maglia con Bellini Andrea Masiello, 29 LAPRESSE Matteo Spini BERGAMO E se fosse arrivato il giorno di Masiello? L’Atalanta a Firenze porta una serie di interrogativi declinabili in ballottaggi: il più intrigante nel ruolo di terzino destro, perché potrebbe essere la volta del ritorno in campo del difensore toscano. Alla vigilia, la possibilità c’è: Biava dovrebbe dare forfait, Benalouane tornerà al centro, Emanuelson non ha ancora i 90’ nelle gambe, dunque Zappacosta giocherà avanzato. Restano in due per una maglia. Bellini, che nel 2015 — squalifica a parte — è sempre stato titolare (e che, comunque, potrebbe anche giocare a sinistra, al posto di Del Grosso) e Andrea Masiello. RINCORSA VELOCE E pensare che fino a 40 giorni fa nessuno sapeva quale sarebbe stato il destino di Masiello, prima che l’Atalanta lo reintegrasse: è subito sembrato pronto e Colantuono e Marino hanno più volte sottolineato le sue condizioni fisiche ottimali. D’altronde, il giocatore ha continuato ad allenarsi nei tre anni di inattività, che hanno portato a 1.120 i suoi giorni senza presenze: il 27 gennaio la squalifica per il calcioscommesse è terminata e contro il Cagliari, Masiello è andato in panchina (reazioni opposte dai tifosi, tra applausi e insulti). AMARCORD E la sua storia guadagnerebbe un capitolo speciale se il giorno del suo ritorno fosse in Fiorentina-Atalanta: perché al Franchi è arrivato il suo unico gol nerazzurro, nel 2-2 del 17 dicembre 2011, terzultima presenza prima dello stop (l’ultima fu il 15 gennaio 2012 in casa della Lazio). Da quella volta l’Atalanta non ha più fatto punti in casa viola e, addirittura, dopo il match di ritorno di quell’anno (vinto 2-0), sono arrivate sei sconfitte su sei tra Bergamo e Firenze (compreso il recente 3-1 in coppa). © RIPRODUZIONE RISERVATA Serie A R La guida FARI PUNTATI SU... 22a Inter e Palermo a viso aperto Rosanero con il tabù San Siro CLASSIFICA JUVENTUS ROMA NAPOLI LAZIO SAMPDORIA FIORENTINA TORINO PALERMO GENOA MILAN SASSUOLO UDINESE INTER VERONA ATALANTA EMPOLI CAGLIARI CHIEVO CESENA PARMA (-1) PT 53 43 39 34 34 32 31 30 29 29 28 28 26 24 23 20 19 18 15 9 21. SANTON 1. HANDANOVIC 10 . KOVACIC 23. RANOCCHIA RETI G V N P F S 22 21 21 21 21 21 22 21 21 22 21 21 21 22 21 21 21 21 21 21 16 12 11 10 8 8 8 7 7 7 6 7 6 6 5 3 4 4 3 3 5 7 6 4 10 8 7 9 8 8 10 7 8 6 8 11 7 6 6 1 1 2 4 7 3 5 7 5 6 7 5 7 7 10 8 7 10 11 12 17 47 34 38 37 27 29 25 34 29 32 27 25 30 24 17 19 28 15 21 20 10 16 26 25 23 20 23 33 26 29 29 27 29 37 26 26 40 26 41 46 * 1 PUNTO DI PENALIZZAZIONE CHAMPIONS PRELIMINARI DI CHAMPIONS EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI MARCATORI 14 RETI Tevez (2, Juventus). 12 RETI Menez (6, Milan); Higuain (2, Napoli). 11 RETI Icardi (2, Inter); Dybala (2, Palermo). 9 RETI Callejon (Napoli); Quagliarella (2, Torino); Di Natale (Udinese). 8 RETI Gabbiadini (Napoli; 7 nella Sampdoria); Zaza (1, Sassuolo). 7 RETI Matri (Genoa); Djordjevic e Mauri (Lazio); Ljajic (1, Roma); Thereau (Udinese); Toni (2, Verona). 6 RETI Pogba e Vidal (2, Juventus); Honda (Milan); Vazquez (Palermo); Eder (1, Sampdoria); Berardi (3, Sassuolo). 5 RETI Defrel (Cesena); Babacar (Fiorentina); Iago Falque’ (1, Genoa); Osvaldo (Inter); Morata (Juventus); Felipe Anderson, Klose e Parolo (Lazio); Destro (Milan; 5 nella Roma); Belotti (1, Palermo); Cassano (1, Parma); Glik (Torino). MAGIC+3 CASO PARMA-CHIEVO 91. SHAQIRI 27. RIGONI 19. TERZI 28. JAJALO 27 6 53 10 Ultima vittoria: I rosanero non hanno mai vinto a San Siro contro l’Inter MIGLIORI MARCATORI 8 gol Inter 108 Palermo 12. GONZALEZ 70. SORRENTINO Ultimo pareggio: 01/02/2012, 4-4 Dell’Inter contro il Palermo Istvan Nyers e Diego Milito RETI FATTE 8. BARRETO Ultima vittoria: 02/12/2012, 1-0 Del Palermo contro l’Inter Fabrizio Miccoli 8 gol 53 7. LAZAAR INTER 4-3-3 PALERMO 3-5-2 33. DAPRELÀ PANCHINA 30 Carrizo, 46 Berni, 14 Campagnaro, 22 Dodò, 13 Guarin, 18 Medel, 20 Obi, 88 Hernanes, 11 Podolski, 28 Puscas, 97 Bonazzoli ALLENATORE Mancini. BALLOTTAGGI Shaqiri-Puscas 55-45%; Palacio-Podolski 55-45%; Nagatomo-Dodò 55-45%. SQUALIFICATO Donkor (1). DIFFIDATI Dodò, Icardi. INDISPONIBILI D’Ambrosio (10 giorni), Andreolli (10), Vidic (7). ALTRI Osvaldo. PANCHINA 1 Ujkani, 68 Fulignati, 5 Milanovic, 22 Ortiz, 13 Emerson, 3 Rispoli, 21 Quaison, 15 Bolzoni, 18 Chochev, 14 Della Rocca, 10 Joao Silva, 99 Belotti. ALLENATORE Iachini. BALLOTTAGGI Jajalo-Bolzoni 60-40% SQUALIFICATI Andelkovic (1). DIFFIDATI Gonzalez. INDISPONIBILI Maresca (da valutare), Vitiello (14 giorni). ALTRI Fulignati, Makienok, Bentivegna. FIORENTINA (3-5-1-1) CAGLIARI (4-3-2-1) EMPOLI (4-3-1-2) NAPOLI (4-2-3-1) SAMPDORIA ATALANTA (4-4-1-1) ROMA (4-3-1-2) CESENA (4-3-1-2) UDINESE (3-5-1-1) SASSUOLO OGGI ore 12.30 ARBITRO TOMMASI (AND. 1-0) OGGI ore 15 ARBITRO TAGLIAVENTO (0-2) 12 TATARUSANU 15 SAVIC 44 BRKIC 40 TOMOVIC 19 BASANTA 17 5 23 JOAQUIN 14 BADELJ 20 PASQUAL MATI FERNANDEZ 20 BORJA VALERO 2 GONZALEZ 15 ROSSETTINI 16 DESSENA 20 EKDAL 18 DIAMANTI 33 CAPUANO 5 CONTI DENIS 19 8 LJAJIC 17 21 11 22 CARMONA CIGARINI MORALEZ ZAPPACOSTA 29 2 3 13 BENALOUANE STENDARDO DEL GROSSO A. MASIELLO 57 SPORTIELLO PANCHINA 31 Rosati, 1 Neto, 4 Richards, 28 Alonso, 7 Pizarro, 16 Kurtic, 38 Rosi, 10 Aquilani, 72 Ilicic, 74 Salah, 9 Gilardino, 30 Babacar. ALLENATORE Montella. BALLOTTAGGI Badelj-Pizarro 51%-49%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Alonso, Aquilani, Tomovic. INDISPONIBILI Rossi (40 giorni), Bernardeschi (30), Lupatelli (20), Octavio (20), Vargas (7), G. Rodriguez (3). ALTRI El Hamdaoui, Lazzari, Lezzerini, Bagadur. PANCHINA 1 Avramov, 5 Scaloni, 6 Bellini, 20 Biava, 28 Emanuelson, 8 Migliaccio, 16 Baselli, 95 Grassi, 7 D’Alessandro, 99 Boakye, 51 Pinilla, 9 Bianchi. ALL. Colantuono. BALLOTTAGGI A. Masiello-Bellini 55-45%, Gomez-Pinilla 70-30%, Cigarini-Baselli 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Boakye, Migliaccio, Carmona, Stendardo, Denis, Pinilla. INDISPONIBILI Estigarribia (90 giorni), Raimondi (90), Cherubin (20), Dramè (7). ALTRI Frezzolini, Rosseti X 4.00 32 20 4 PAREDES KEITA NAINGGOLAN 25 23 2 35 HOLEBAS ASTORI YANGA-MBIWA TOROSIDIS 26 DE SANCTIS X 3.20 2 1.95 (4-3-3) (4-4-2) MERCOLEDÌ ore 18 ARBITRO ROCCHI (3-2) 83 MIRANTE 2 CASSANI 15 COSTA 6 LUCARELLI 18 GOBBI 32 CATALDI 20 BIGLIA 16 PAROLO 8 J. MAURI 21 LODI 23 NOCERINO 87 CANDREVA 11 KLOSE 7 F. ANDERSON 24 VARELA 17 PALLADINO 26 C. RODRIGUEZ 11 NIANG 10 PEROTTI 24 IAGO 33 KUCKA 91 BERTOLACCI 88 RINCON 31 PELLISSIER 4 14 DE MAIO RONCAGLIA 56 HETEMAJ 43 PALOSCHI 13 8 IZCO RADOVANOVIC 87 6 ZUKANOVIC GAMBERINI 24 SCHELOTTO 2 DAINELLI 21 FREY 1 BIZZARRI 1 PERIN PANCHINA 1 Berisha, 77 Strakosha, 85 Novaretti, 27 Cana, 13 Konko, 23 Onazi, 34 Perea, 24 Ledesma, 39 Cavanda, 6 S. Mauri, 10 Ederson, 14 B. Keita. ALL. Pioli. BALLOTTAGGI F. Anderson-S. Mauri 60-40 %, Cataldi-Onazi 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Cana, Cavanda, F. Anderson, S. Mauri. INDISP. Braafheid (5 giorni), Ciani (15), F. Djordjevic (80), Gentiletti (60), Lulic (30), Pereirinha (20), Tounkara (15). ALTRI Sculli. PANCHINA 22 Iacobucci, 91 Bajza, 27 Santacroce, 28 Feddal, 14 Galloppa, 31 Mariga, 10 Belfodil. ALL. Donadoni. BALLOTTAGGI Lodi-Mariga 55-45%, Palladino-Belfodil 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Mirante, Lodi, Mendes. INDISPONIBILI M. Coda (10 giorni), Ghezzal (15), Lila (30), Mendes, Haraslin, Jorquera e Biabiany (da valutare). ALTRI nessuno. PANCHINA 23 Lamanna, 39 Sommariva, 2 Tambè, 41 Ariaudo, 38 Mandragora, 18 Bergdich, 16 Lestienne, 93 Laxalt, 19 Pavoletti, 22 Borriello, 96 Franchetti, 97 Ghiglione. ALLENATORE Gasperini. BALLOTTAGGI Kucka-Bergdich 70-30%. SQUALIFICATI Burdisso (1). DIFFIDATI Iago, Rincon. INDISPONIBILI Marchese (15 giorni), Tino Costa (20), Antonini (5). ALTRI Prisco, Parente, Panico, Falou, Soprano. PANCHINA 25 Bardi, 90 Seculin, 20 Sardo, 12 Cesar, 34 Biraghi, 14 Cofie, 23 Birsa, 10 Christiansen, 18 Feftatzidis, 19 Botta, 69 Meggiorini, 9 Pozzi. ALL. Maran. BALLOTTAGGI PellissierBotta 60-40%, Frey-Birsa 55-45%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Radovanovic. INDISPONIBILI nessuno. ALTRI Puggioni, Matiello, Vajushi. 1 1.53 X 3.85 2 5.50 25 CAPELLI 1 LEALI 24 PERICO PANCHINA 30 Agliardi, 81 Bressan, 2 Nica, 6 Lucchini, 14 Volta, 17 Magnusson, 7 Carbonero, 9 Rodriguez, 32 Moncini. ALLENATORE Di Carlo. BALLOTTAGGI Perico-Nica 60-40%, Djuric-Rodriguez 60-40%. SQUALIFICATOI nessuno. DIFFIDATI Lucchini, Perico, Renzetti e Volta. INDISPONIBILI Marilungo (30 giorni), Succi (20), Tabanelli (70), Valzania (20), Cascione (2), Cazzola (2). ALTRI nessuno. CHIEVO 5 IZZO 33 15 RENZETTI KRAJNC PANCHINA 28 Skorupski, 92 Marchegiani, 3 Cole, 13 Maicon, 19 Spolli, 91 Calabresi, 48 Uçan, 52 Pellegrini, 53 Verde, 96 Sanabria, 56 Vestenicky. ALL. Garcia. BALLOTTAGGI Torosidis-Maicon 60-40%, Totti-VerdeSanabria 40-30-30%. SQUALIFICATI Manolas e Florenzi (1). DIFFIDATI Holebas, Maicon, Torosidis e Yanga Mbiwa. INDISPONIBILI Balzaretti e Castan (da valutare), Strootman (120 giorni), Ibarbo (45), Iturbe (40), Lobont (10), De Rossi (7), Curci (7), Gervinho e Doumbia (Coppa d’Africa). PARMA 21 EDENILSON 56 PULZETTI 18 DJURIC 11 BRIENZA 8 5 DE FEUDIS GIORGI PANCHINA 1 Pugliesi, 28 Bassi, 50 Somma, 19 Barba, 2 Laurini, 4 Diousse, 25 Brillante, 27 Zielinski, 9 Mchedlidze, 10 Tavano. ALLENATORE Sarri. BALLOTTAGGI Maccarone-Mchedlidze 60-40%. SQUALIFICATI Croce (1), Saponara (1). DIFFIDATI Maccarone, Hysaj e Valdifiori. INDISPONIBILI Guarente (da valutare). ALTRI Biggeri. 1 3.75 1 2.40 11 MAGGIO X 3.00 2 2.95 1 1.50 X 3.75 1 RAFAEL 26 KOULIBALY 33 ALBIOL 77 GARGANO 88 INLER 7 CALLEJON 17 HAMSIK (0-1) 31 GHOULAM 29 20 DE SILVESTRI MUNOZ 9 OKAKA 2 6.50 26 21 27 PASQUALE 19 HALLBERG 6 WIDMER GUILHERME ALLAN 89 PIRIS 5 DANILO 31 KARNEZIS 75 HEURTAUX PANCHINA 45 Andujar, 15 Colombo, 4 Henrique, 5 Britos, 3 Strinic, 19 Lopez, 8 Jorginho, 23 Gabbiadini, 14 Mertens, 91 Zapata. ALLENATORE Benitez. BALLOTTAGGI De Guzman-Mertens 6040%, Inler-Jorginho 60-40%, HiguainZapata 60-40%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Ghoulam, Lopez, Mertens, Inler, Albiol. INDISPONIBILI Zuniga (14 giorni), Insigne (50), Michu (42), Mesto (da valutare). ALTRI Uvini. PANCHINA 22 Scuffet, 97 Meret, 18 Bubnjic, 2 Wague, 34 G. Silva, 44 Jankto, 94 Aguirre, 9 Perica. ALL. Stramaccioni. BALLOTTAGGI Pasquale-G. Silva 55%-45%. SQUALIFICATI Di Natale (1), Kone (2). DIFFIDATI Bruno Fernandes, Badu, Pasquale, Piris, Thereau. INDISPONIBILI Pinzi (7 giorni), Domizzi (14), Geijo (7), Badu, (Coppa d’Africa), Evangelista (Sub 20), Zapata (Sub 20). ALTRI Jadson. 1 1.33 X 4.75 2 8.00 (0-0) 5 ROMAGNOLI 17 PALOMBO 6 DE GUZMAN 8 BRUNO FERNANDES (4-3-3) 2 VIVIANO 14 OBIANG 77 THEREAU (4-3-1-2) OGGI ore 15 ARBITRO IRRATI 9 HIGUAIN PANCHINA 1 Colombi, 27 Cragno, 21 Balzano 3 Murru, 32 Ceppitelli, 4 Crisetig, 17 Farias, 18 Barella, 22 Husbauer, 40 M’Poku, 9 Longo, 25 Sau. ALL. Zola. BALLOTTAGGI Conti-Crisetig 60-40%; Cop– Longo 70-30%. SQUALIFICATI nessuno. DIFFIDATI Balzano, Ceppitelli, Cossu, Longo. INDISPONIBILI Pisano (5 giorni), Cossu (2). ALTRI Carboni, Muroni, Caio Rangel, Diakitè. (4-3-3) 26 RADU 88 VECINO OGGI ore 15 ARBITRO MAZZOLENI 92 DEFREL 10 TOTTI (4-3-3) 33 MAURICIO 21 MARIO RUI 18 GENOA 3 DE VRIJ 24 RUGANI 6 VALDIFIORI PJANIC 15 2 6.50 DOMANI ore 20.45 ARB. GERVASONI (0-1) 26 TONELLI 8 SIGNORELLI 33 SEPE (2-2) 20 VERDI 7 PUCCIARELLI MACCARONE LAZIO 8 BASTA 23 HYSAJ 90 COP GOMEZ 10 1 1.45 8 AVELAR 30 DONSAH OGGI ore 15 ARBITRO ORSATO 10 JOAO PEDRO 33 M. GOMEZ 22 MARCHETTI Parma-Chievo rinviata per neve: che succede al fantacalcio? Il regolamento Magic prevede che in casi di rinvii che ritardano la gara di oltre 48 ore rispetto al turno in calendario va applicato il 6 politico a tutti i giocatori delle due rose (esclusi gli squalificati). Per turno in calendario si considera la domenica. Nel caso di ParmaChievo, che sarà recuperata mercoledì, sarà così applicato il 6 politico a tutti gli elementi delle due rose, infortunati compresi (in foto Paloschi). Per tutelare anche chi, nelle leghe private, deciderà di considerare validi voti e bonus del recupero, Gazzetta pubblicherà normalmente voti e assist sul quotidiano e nella sezione Fantanews. 20. VAZQUEZ 77. BROZOVIC 2 4.50 LE ULTIME VOLTE Girone unico Vittorie Inter Vittorie Palermo PROSSIMO TURNO SABATO 14 FEBBRAIO SASSUOLO-FIORENTINA (ore 18; 0-0) PALERMO-NAPOLI (ore 20.45; 3-3) DOMENICA 15 FEBBRAIO, ORE 15 MILAN-EMPOLI (ore 12.30; 2-2) ATALANTA-INTER (0-2) GENOA-VERONA (2-2) ROMA-PARMA (2-1) TORINO-CAGLIARI (2-1) UDINESE-LAZIO (1-0) CHIEVO-SAMPDORIA (ore 18; 1-2) CESENA-JUVENTUS (ore 20.45; 0-3) 9. ICARDI PALERMO Pareggi 8. PALACIO 17. KUZMANOVIC 55. NAGATOMO X 3.45 ARBITRO Guida ASSISTENTI Manganelli-Gava QUARTO UOMO Crispo ADDIZIONALI Giacomelli-Mariani TV Sky Sport 1 HD, Calcio 1 HD, Supercalcio HD; Premium Calcio, 89. MORGANELLA Calcio HD 5. JUAN JESUS 9. DYBALA PRECEDENTI IN SERIE A PARTITE 1 1.72 quando le due squadre si incontrano a Milano. Milito e Miccoli gli ultimi grandi goleador, ora Icardi e Dybala chiedono strada INTER SQUADRE OGGI ore 20.45 Stadio San Siro Milano Andata 1-1 1Dal 5-3 del 2009 al 4-4 del 2012: è sempre festival del gol GIORNATA 17 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 21 SORIANO 19 REGINI 6 DUNCAN 23 EDER 30 LAZAREVIC 99 FLOCCARI 83 FLORO FLORES 33 BRIGHI 4 MAGNANELLI 8 BIONDINI 3 LONGHI 15 28 11 ACERBI CANNAVARO VRSALJKO 47 CONSIGLI PANCHINA 88 Frison, 96 Massolo, 25 A. Coda, 32 Marchionni, 8 Correa, 77 Wszolek, 55 Lulic, 95 Ivan, 27 L. Djordjevic, 99 Eto’o, 18 Bergessio. ALLENATORE Mihajlovic. BALLOTTAGGI Okaka-Bergessio 70-30%. SQUALIFICATI Silvestre (1). DIFFIDATI Eder, Okaka, Duncan, Soriano. INDISPONIBILI Romero (7 giorni), Rizzo (10), Muriel (10), Cacciatore (15), De Vitis (100). ALTRI Acquah. PANCHINA 1 Pomini, 16 Polito, 5 Antei, 20 Bianco, 23 Gazzola, 31 Peluso, 6 Chibsah, 7 Missiroli, 14 Donis, 19 Taider, 52 Lodesani, 96 Sereni. ALLENATORE Di Francesco. BALLOTTAGGI Brighi-Taider-Missiroli 5035-15%, Longhi-Peluso 60-40% SQUALIFICATI Berardi, Sansone, Zaza (1). DIFFIDATI Taider, Gazzola, Magnanelli. INDISPONIBILI Pegolo (60 giorni), Terranova (stagione finita). ALTRI Celeste. 1 1.75 X 3.30 2 4.50 TERZO CICLO ROSSOBLÙ Ritorno a casa Genoa E Borriello cita Venditti 1«Certi amori non finiscono... Gasp è cambiato? Rispetto a prima, ci fa lavorare di più» Filippo Grimaldi GENOVA P arte da Venditti, e non è un caso. «Come dice quella canzone? “Certi amori non finiscono...”». E’ vero, ha ragione Marco Borriello: fanno dei giri immensi e poi ritornano, come la sua avventura al Genoa. Perché in otto anni ci sono state una prima e una seconda vita (genoana), e adesso è iniziata la terza per l’ex attaccante della Roma, che approda per la prima volta al Grifone senza più vincoli verso il suo illustre passato (il suo cartellino è tutto genoano, prima era sempre sbarcato a Ge- nova in prestito). Non solo: a giugno sarà libero di guardarsi intorno («non esiste alcuna opzione sul mio contratto»), anche se la sua speranza è quella, ovviamente, di rimanere sotto la Lanterna. Come ha detto lui, «il meglio deve ancora venire», nel calcio, «e anche nella vita». CASA MIA Eccolo qui, il Borriello-ter. In uno dei saloni del Genoa Museum al Porto Antico, insieme ad altri cinque nuovi compagni di avventura alla corte di Gasperini (in rigoroso ordine alfabetico: Ariaudo, Bergdich, Laxalt, Pavoletti e Tambè). Lui più di tutti gli altri è in grado di raccontare quanto sia cambiato il tecnico rossoblù dalla prima volta in cui l’ha conosciuto: «Si lavora di più rispetto a un tempo — racconta ridendo Borriello — ma rimane sempre un piacere allenarsi insieme a lui. Sono sempre stato abituato a conquistarmi tutto sul campo. Ho grande voglia ed entusiasmo. L’unico obiettivo è meritarmi la fiducia di presidente, allenatore e società. Il Genoa, in fondo, è un po’ come la mia seconda casa». QUASI PRONTO Adesso si tratta solo di avere un po’ di pazienza. «Mi manca solo la partita», ammette lui, ma il concetto era già apparso chiaro dalle parole del Gasp dopo l’amichevole in casa dell’Entella. «Spero poco a poco di trovare spazio». Probabilmente, a gara in corso, già domani all’Olimpico contro la Lazio: «Una specie di derby, per me». © RIPRODUZIONE RISERVATA Marco Borriello, 32 anni EPA 18 Mondo R Inghilterra ASTON VILLA 1 CHELSEA 2 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 1 Uragano Kane sull’Arsenal Il Tottenham spaventa la Viola PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Hazard (Ch) all’8’ p.t., Okore (AV) al 3’, Ivanovic (Ch) al 21’ s.t. ASTON VILLA (4-2-3-1) Guzan 6; Hutton 5, Okore 6, Clark 5, Cissokho 5; Gil 5,5, Cleverley 5,5 (dal 29’ s.t. Sinclair 5,5); Westwood 6, Delph 6, Weimann 5 (dal 35’ s.t. Cole sv); Agbonlahor 5,5 (dal 23’ s.t. Benteké 5,5). PANCHINA Given, Bacuna, Vlaar, Sanchez. ALLENATORE Lambert 5. AMMONITI Cleverley e Westwood per gioco scorretto, Okore per comportamento non regolamentare. TOTTENHAM 2 ARSENAL CHELSEA (4-2-3-1) Courtois 6,5; Ivanovic 6,5, Cahill 6,5, Terry 6,5, Azpilicueta 6,5; Ramires 6, Matic 6,5; Willian 7 (dal 35’ s.t. Cuadrado sv), Oscar (dal 28’ s.t. Mikel 6), Hazard 7; Drogba 5,5 (dal 19’ s.t. Remy 6). PANCHINA Cech, Zouma, Aké, Loftus-Cheek. ALLENATORE Mourinho 6,5. AMMONITI Ivanovic e Ramires per gioco scorretto. 2 3 ● 1 Il gol di Branislav Ivanovic 30, anni che dà la vittoria al Chelsea sull’Aston Villa 2 James Milner, 29 anni, firma la rete del pareggio del Manchester City contro l’Hull City 3 Josè Mourinho, 52 anni ACTION Milner salva il City al 90’ Ivanovic-gol, Chelsea a +7 1 Mou passa sul campo dell’Aston Villa, Pellegrini bloccato dall’Hull Da quando Yaya Tourè è in Coppa d’Africa tre pareggi e una sconfitta CORRISPONDENTE DA LONDRA M anuel Pellegrini andrà a prendere direttamente all’aeroporto Yaya Touré quando il calciatore ivoriano, domani o forse martedì, rientrerà dalla Coppa d’Africa. La perdita temporanea del suo miglior giocatore è stata devastante per il Manchester City: con l’1-1 strappato ieri a fatica con l’Hull, i campioni d’Inghilterra sono scivolati a – 7 rispetto al Chelsea. A Capodanno, dopo il 3-2 del City sul Sunderland e con la sconfitta dei Blues nel derby con il Tottenham, c’era stato l’aggancio. Partito Yaya, City indietro tutta: tre pareggi e una sconfitta. RAPSODIA BLUES Il Chelsea ringrazia: sta pagando il pedaggio della squalifica di Diego Costa per tre turni e dell’in- fortunio di Fabregas, ma anche senza i 17 gol del centravanti spagnolo e senza i 15 assist dell’ex centrocampista del Barcellona i Blues marciano con il passo sicuro. Dopo l’1-1 con il Manchester City di otto giorni fa, ecco il 2-1 sul campo dell’Aston Villa. Nel calcio inglese non c’è mai nulla di scontato e il successo dei Blues, con i colpi di Hazard (8’) e Ivanovic (66’, quinto gol del difensore serbo al Villa nelle ultime sei gare) potrebbe essere un passaggio decisivo nella stagione del Chelsea. Il trio Hazard, Willian e Oscar, la migliore linea di trequarti della Premier, è la chiave tattica della giornata. José Mourinho, definito «scorbutico» dalla stampa inglese dopo la conferenza stampa di venerdì, ottiene la prima vittoria al Villa Park e si presenta con l’animo rilassato di fronte alle telecamere. «E’ un risultato importante, figlio di una buona prestazione, sul campo di una squadra che meriterebbe molto più della sua classifica». In pieno buonismo da tre punti, Mou elogia anche l’arbitro Swarbick. Negli ultimi 10 minuti, Cuadrado ha assaggiato il calcio della Premier: l’ex Fiorentina è entrato all’80’, al posto di Willian. All’Aston Villa restano numeri inutili: il gol ritrovato in campionato dopo 669 minuti e la centesima gara di Lambert alla guida della squadra di Birmingham in Premier. MANCHESTER CITY MALE Farsi del male è una prerogativa del Manchester City. L’assenza di Yaya Touré è un handicap pesante, ma rischiare il ko in casa con l’Hull, in piena crisi e con l’allenatore Steve Bruce sull’orlo dell’esonero, è davvero troppo. Eppure dopo 35’ accade quello che non ti aspetti: Gaston Ramirez, ex Bologna, colpisce il palo e Meyler, bruciando tutti sul tempo, affonda Hart. L’Hull merita il vantaggio: al 15’ Elmohamady ha colpito la traversa. Per dare la scossa, Pellegrini si affida alla panchina: dentro Navas, Jovetic e Milner, fuori Fernando, Silva e Dzeko. La traversa di Aguero all’89’ sembra la resa dei campioni d’Inghilterra, ma Milner al 92’ trova l’1-1 su punizione. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24a GIORNATA Ieri: Tottenham-Arsenal 2-1; A. Villa-Chelsea 1-2; LeicesterCrystal P. 0-1; Man. City-Hull 1-1; QprSouthampton 0-1; Swansea-Sunderland 1-1; Everton-Liverpool 0-0. Oggi: Burnley-Wba; Newcastle-Stoke; West Ham-Man. United. CLASSIFICA: Chelsea 56; Manchester City 49; Southampton 45; Manchester United e Tottenham 43; Arsenal 42; Liverpool 39; West Ham 36; Swansea 34; Stoke City 32; Newcastle 30; Everton 27; Crystal Palace 26; Sunderland 24; Wba e Aston Villa 22; Hull e Burnley 20; Qpr 19; Leicester 17. LIGUE 1 Marsiglia, altro stop fuori casa Il Psg a Lione vuole il primato Alessandro Grandesso @agrandesso PARIGI E’ tutta una questione di italianità. E di parole. Grosse per Ibrahimovic, nei confronti degli arbitri. Di troppo e poco eleganti per Blanc, nei confronti di Verratti. E comunque sufficienti per accendere la sfida tra Psg e il leader Lione, privo del capocannoniere Lacazette. Partita magari non decisiva, ma importante. Soprattutto per i campioni di Francia che vincendo stasera potrebbero non 1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Ozil (A) all’11’ p.t., Kane (T) all’11’ e 41’ s.t. TOTTENHAM (4-2-3-1) Lloris 6,5; Walker 6,5, Dier 6,5 Vertonghen 6,5, Rose 7; Bentaleb 6, Mason 6,5 (dal 50’ s.t. Paulinho sv); Lamela 6,5 (dal 44’ s.t. Stambouli sv), Dembelé 6 (dal 30’ s.t. Chadli 6,5), Eriksen 5,5; Kane 8. PANCHINA Vorm, Fazio, Davies, Soldado. ALLENATORE Pochettino 7,5. AMMONITI Kane, Bentaleb e Mason per gioco scorretto. ARBITRO Swarbrick 6,5. NOTE spettatori 35.969. Tiri in porta: 1-5. Tiri fuori: 7-7. Angoli: 7-7. In fuorigioco: 2-2. Recuperi: 3’ p.t.; 6’ s.t. Stefano Boldrini IL DERBY DI LONDRA solo salire per la prima volta della stagione in vetta, ma anche scrollarsi di dosso il Marsiglia, frenato a Rennes (1-1). MAL DI TRASFERTA Pari da copione per la squadra del Loco che in trasferta non vince dal 4 ottobre. I bretoni vanno in vantaggio su girata di Toivonen (27’), ripresi dalla rete dall’innesto invernale Ocampos (15’ s.t.), arrivato dal Monaco, dribblando la Fiorentina. Risultato che offre il fianco al Psg di un Ibrahimovic che oltre alla fama di bomber, fa i conti anche con quella di provocatore. I suoi «vaffa» so- no ormai famosi, non solo nei confronti degli avversari, secondo Fournier, tecnico del Lione: «Chi rischia di più di farsi insultare da quel personaggio è l’arbitro. A quanto pare, i direttori di gara non sono poliglotti e conviene parlare in italiano o inglese per offendere senza farsi capire». Un attacco frontale, poco gradito dal collega e amico dello svedese, Maxwell: «Forse Fournier teme Ibrahimovic che invece è molto corretto». Blanc preferisce sorvolare: «Non voglio assecondare polemiche». Peccato però che poi il tecnico parigino se la prenda di nuovo Verratti, già bacchettato pubblicamente dopo la vittoria a Lilla (1-0) per la facile tendenza a farsi ammonire: «Marco non è un giocatore cattivo, ma deve cambiare atteggiamento e smetterla di parlare in campo. Anche se è difficile impedire a un italiano di parlare». Battuta fuori luogo nei confronti di uno degli elementi più importanti della sua rosa. © RIPRODUZIONE RISERVATA 24a GIORNATA St Etienne-Lens 3-3; Rennes-Marsiglia 1-1; Bastia-Metz 2-0; Caen-Tolosa 2-0; Evian-Bordeaux 0-1; Montpellier-Lilla 0-0; Reims-Lorient 1-3. Oggi: Guingamp-Monaco; NizzaNantes, Lione-Psg. CLASSIFICA: Lione 49; Marsiglia 48; Psg 47; St. Etienne 41; Monaco 40; Bordeaux 37; Montpellier 36; Nizza, Nantes 32; Lilla, Rennes 31; Guingamp, Reims 29; Caen, Bastia, Lorient 27; Tolosa 25; Evian 23; Lens 22; Metz 21. ARSENAL (4-2-3-1) Ospina 6; Bellerin 5,5, Mertesacker 5,5, Koscielny 5,5, Monreal 6; Coquelin 6 (dal 44’ s.t. Akpon sv), Ramsey 5; Welbeck 5 (dal 33’ s.t. Walcott sv), Cazorla 5 (dal 23’ s.t. Rosicky 5,5), Ozil 6; Giroud 5. PANCHINA Szczesny, Gibbs, Flamini, Gabriel. ALLENATORE Wenger 5. AMMONITI Monreal, Ramsey, Welbeck e Giroud per gioco scorretto. ARBITRO Atkinson 6,5. NOTE spettatori 35.659. Tiri in porta: 9-3. Tiri fuori: 10-4. Angoli: 10-3. In fuorigioco: 50. Recuperi: 2’ p.t.; 4’ s.t. CORRISPONDENTE DA LONDRA G iocando con il suo nome e cognome, Harry Kane, lo hanno già ribattezzato “Hurricane”, uragano. Giusto, giustissimo: Harry Kane, da bambino tifoso dei Gunners, è il tornado che si abbatte sull’Arsenal. Una doppietta del centravanti cresciuto nell’accademia degli Spurs fa godere il popolo del Tottenham come non accadeva da una vita. La spettacolare giornata del centravanti inglese, salito a quota 22 nei gol stagionali, è l’immagine del derby di Londra. La sfida londinese oscura l’altra stracittadina di questo sabato da favola, quella in riva al fiume Mersey, dove Everton e Liverpool restano inchiodati sullo 0-0. La cosa più bella del pomeriggio vissuto al Goodison Park è la targa scoperta all’esterno dello stadio, per ricordare le 96 vittime della strage di Hillsborough, 15 aprile 1989. Un gesto di grandissima civiltà. A Liverpool, per la cronaca, un’altra tribuna per Balotelli. KANE Mario dovrebbe dare un’occhiata a Kane per capire come si deve giocare in Premier. E’ una lezione che sta imparando l’ex romanista Lamela, in ascesa dopo i problemi di un anno fa. Il derby di Londra è splendido e potrebbe essere fantastico se nell’Arsenal non steccassero star del livello di Cazorla, Giroud e Ramsey. L’assenza di Sanchez è una botta pesante, ma la prestazione del Tottenham è più forte di qualsiasi alibi. I Gunners passano all’11’ con Ozil, nell’unico tiro in porta dell’Arsenal nel primo tempo: il tedesco, libero come il vento, piazza il colpo dell’1-0. Gli Spurs reagiscono con intelligenza: si affidano al loro copione di gioco e ad una condizione fisica straripante. Il lavoro in profondità di Pochettino, che con il suo staff ha rivoluzionato tecniche di allenamento ed alimentazione, comincia a dare i suoi frutti. Il Tottenham arriva sempre prima sul pallone. Rose, sulla corsia sinistra, è devastante: sfiora due volte il pareggio. LA SVOLTA Nella ripresa si decide tutto. Kane firma l’1-1 al 56’, infilando in rete il pallone respinto da Ospina. Il 2-1 del centravanti inglese è un capolavoro: sale in cielo, si aggrappa all’aria e piazza la capocciata decisiva. «La miglior giornata della mia carriera», racconta Kane. Hodgson, scontato, lo porterà presto in Nazionale. La Fiorentina (avversario in Europa League) è avvisata. bold © RIPRODUZIONE RISERVATA KANE, CHE STORIA ● A sinistra Kane esulta, a destra a 11 anni con trombetta e maglia dell’Arsenal di cui era tifoso. TACCUINO L’EX C.T. AZZURRO BRASILE Prandelli dice no al Giappone Müller a 49 anni va al Fernandopolis ● Ancora senza commissario tecnico dopo il licenziamento di Javier Aguirre la Federcalcio giapponese ha puntato i suoi riflettori su Cesare Prandelli. Una chiara offerta per ricostruire la Nazionale nipponica, affondata prima in Brasile, poi nella Coppa D’Asia. L’ex allenatore della Nazionale azzurra - ha informato il suo entourage - ha ricevuto richiesta per una risposta immediata. Ma la débacle mondiale e la delusione della disastrosa esperienza in Turchia alla guida del Galatasaray, hanno convinto Prandelli a declinare l’invito. ● (m.can.) Ricordate Luiz Antônio Correa da Costa, detto Müller, ex attaccante di San Paolo, Torino, Perugia e campione del mondo con la nazionale brasiliana nel 1994? Tornerà a giocare a 49 anni. Si è accordato con il Fernandópolis, club della quarta divisione del campionato paulista. Müller dovrà scendere in campo soltanto per una mezzoretta per partita e non dovrà allenarsi tutti i giorni. L’attaccante aveva smesso di giocare nel 2004, a 38 anni, nell’Ipatinga, dello stato brasiliano di Minas Gerais. Poi ha fatto l’allenatore con scarsi risultati e il commentatore televisivo. Mondo R Spagna ATL. MADRID 4 REAL MADRID 0 19 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA LE PAGELLE di F.M.R. SIQUEIRA TOP, GRIEZMANN È UNA MACCHINA CASILLAS, BALE E RONALDO: CHE CROLLO PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Tiago al 14’, Saul al 18’ p.t.; Griezmann al 22’, Mandzukic al 44’ s.t. ATL. MADRID ATLETICO MADRID (4-4-2) Moya; Juanfran, Miranda, Godin, Siqueira; Turan, Gabi, Tiago, Koke (dal 10’ p.t. Níguez, dal 26’ s.t. Raul Garcia); Mandzukic, Griezmann (dal 32’ s.t. Torres). PANCHINA Jesus Gamez, Mario Suarez, Oblak, Gimenez. ALLENATORE Simeone. ESPULSI Nessuno AMMONITI Gabi, Turan, Raul Garcia, Godin, Mandzukic. 8 REAL MADRID 4 IL MIGLIORE IL MIGLIORE MARIO MANDZUKIC TONI KROOS 8 5 Due assist e un bel gol: l’ariete del Cholo scompone Carvajal, lotta, aiuta, serve e segna. Rappresenta alla perfezione lo spirito del «Cholismo». Migliore si fa per dire: diciamo che è il meno peggio di una compagnia disastrosa. Naufraga con tutto il Real Madrid, senza poter fare nulla per salvare la baracca. L’Atletico umilia il Real Saul, che gol hai fatto? MOYA 6 Un solo tiro nello specchio. Non poteva nemmeno sognare un pomeriggio così. JUANFRAN 7,5 Decisivo nel primo gol, dominatore della fascia. MIRANDA 7 Non è che debba spremersi più di tanto. GODIN 7 Dietro, vedi sopra. In attacco è sfortunato: si fa male al naso e gli negano un rigore. SIQUEIRA 8 La pagella la lasciamo a Simeone: «La sua gara migliore con l’Atletico». ARDA TURAN 8 La classe è nota. Meno scontato il suo impegno costante in varie parti del campo. GABI 7 Dominatore del centrocampo, non gli scappa nulla. TIAGO 7,5 Come Gabi, però con l’aggiunta del gol che apre la gara. KOKE S.V. Il tempo di uno scatto e si tocca la coscia sinistra. SAUL 7,5 Entra al 10’, segna un gol magnifico, lavora, produce a meraviglia e poi viene sostituito. RAUL GARCIA 6,5 Ammonito in panchina, 20’ positivi. GRIEZMANN 8 Nona rete nelle ultime 7 di campionato. E tanto tanto altro: classe, gambe e testa. TORRES 6,5 Fa in tempo a offrire un assist a Mandzukic. ALL. SIMEONE 8 L’apoteosi. E Tiago in tv ha raccontato che l’aveva anche previsto. Ora Madrid è biancorossa e il merito è suo. CASILLAS 4 La papera sul primo gol è un colpo mortale alla già incerta difesa madridista. CARVAJAL 4 Come i 4 gol a cui ha «partecipato». Era l’unico difensore titolare rimasto, è naufragato. VARANE 5 Pretende spazio, ma al Calderon rimedia una lezione. NACHO 5 Ha 25 anni e non gioca mai. Arrugginito. COENTRAO 4 Tolto dall’ombra di Marcelo, si scotta malamente. KHEDIRA 4 Guarda Saul fare la rovesciata, tolto nell’intervallo. JESE’ 5 Ha a disposizione tutto il secondo tempo per cambiare le cose, non lo fa. ISCO 5 Era in gran forma, non si vede mai. ILLARRAMENDI 5 Entra sul 3-0, per evitare guai peggiori. E arriva un altro gol. BALE 4 Non solo non combina nulla davanti, non gli passa per la testa di dare una mano dietro. BENZEMA 4,5 Un tiro respinto da Miranda e niente più. HERNANDEZ 5 Povero «Chicharito»: non gioca mai, poteva fare poco. C. RONALDO 4 Fischiatissimo, nervoso, frustrato, irriso. ALL. ANCELOTTI 5 Come gli assenti che aveva. Parziale giustificazione alla peggior sconfitta della carriera (eguagliata). di Ramos, Pepe, Marcelo, Modric e James non bastano come alibi FERNANDEZ BORBALAN Si perde il rigore di Khedira su tiro di Godin e non sembra avere le idee troppo chiare neanche al momento di ammonire, nonostante il derby sia meno spigoloso del solito REAL MADRID (4-3-3) Casillas; Carvajal, Varane, Nacho, Coentrao; Khedira (dal 1’ s.t. Rodriguez), Kroos, Isco (dal 23’ s.t. Illarramendi); Bale, Benzema (dal 28’ s.t. Hernandez), Cristiano Ronaldo. PANCHINA Navas, Lucas Silva, Arbeloa, Llorente. ALLENATORE Ancelotti. ESPULSI Nessuno AMMONITI Kroos, Rodriguez. ARBITRO D. Fernandez. NOTE Spettatori 52.063. Tiri in porta: 7-0. Tiri fuori: 6-2. Angoli: 2-3. In fuorigioco: 2-0. Recuperi: 1’ p.t.; 2’ s.t. La splendida rovesciata con cui Saul Niguez Esclapez, 20 anni, attaccante dell’Atletico Madrid firma il gol del 2-0 per la sua squadra nel derby contro il Real al Calderon AFP 1Quattro reti e la seconda in rovesciata è una magia. Le assenze Filippo Maria Ricci CORRISPONDENTE DA MADRID «L a peggior partita da quando sono su questa panchina», dice Ancelotti nella gelida pancia di un Calderon in ebollizione. L’Atletico ha appena battuto 4-0 il Real, annichilendo il rivale senza possibilità di appello alcuno e allungando a sei la sua striscia positiva nel derby: in questa stagione per Simeone 4 vittorie e 2 pari contro Carlo. IL CHOLO COME HH L’Atletico non batteva il Madrid al Calderon in Liga dal 1999, non infilava sei derby senza perdere dal 1970 e non vinceva entrambe le sfide di una Liga dal 1951, quando era guidato da un certo Helenio Herrera. Uno che poi non era così lontano da Simeone per pensieri, parole e opere. Altri numeri: il Madrid con Carletto non aveva mai perso con tre gol di scarto e non prendeva quattro gol (a 0) dai tempi della gelida manita inflitta da Pep a Mou nel novembre del 2010. Allora fu una botta tremenda, stavolta vedremo. Quest’anno la squadra di Ancelotti aveva sempre fatto gol in 21 giornate di Liga - striscia saltata - e in 36 partite stagionali solo tre volte non è riuscita a segnare: tutte e tre al Calderon. E non c’è nessuna casualità. Madrid per i risultati dei derby è stata blanca per 14 lunghi anni, 1999-2013, il Cholo al bianco ha affiancato il rosso: e ha usato una tinta forte, appiccicosa, brillante e difficile da cancellare. ASSENZE E GOL Quello di ieri era il derby tra le due squadre campioni di tutto: di Spagna, d’Europa, del mondo e anche della Copa del Rey, della Supercoppa di Spagna e d’Euro- pa. Sulla carta, la sfida migliore che possa esserci oggi. E non ha deluso. Il Madrid è arrivato al Calderon senza Ramos, Pepe, Marcelo, Modric e James Rodriguez e ne è uscito seppellito dalla fame, dall’entusiasmo, dalla corsa, dal talento della banda Simeone. Che ha sovrastato i rivali nonostante l’immediata perdita di Koke (problemi muscolari), approfittando subito di una papera di Casillas su tiro di Tiago e raddoppiando al 18’ con una meravigliosa rovesciata del giovane Saul, entrato per Koke. IMPIETRITO Il Madrid era subito parso pallido e non ha cambiato faccia, finendo impietrito: Bale non ha saputo copiare da Arda Turan la voglia di dare una mano ai compagni, Ronaldo, fischiatissimo, ha mostrato solo nervi, la difesa rimediata di Ancelotti (Carvajal-Varane-Nacho-Coentrao) ha preso un’imbarcata storica, poco protetta dai tedeschi. Per il Madrid un tiro di Ronaldo sballato e uno di Illarramendi deviato dal portiere in tutta la gara, per l’Atletico nella ripresa i gol di Griezmann e Mandzukic, gigante buono (due assist). Se il Barça stasera vince a Bilbao va a -1, l’Atletico che perdendo poteva finire a -10 è a -4. Per il Madrid una sconfitta choc che riapre tutti i giochi. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22a GIORNATA Venerdì: Deportivo-Eibar 2-0. Ieri: Atl. Madrid-Real Madrid 4-0; Villarreal-Granada 2-0; LevanteMalaga 4-1; Real Soc.-Celta (nella notte). Oggi: Cordoba-Almeria; Getafe-Siviglia; Espanyol-Valencia; Ath. Bilbao-Barcellona. Lunedì: Elche-Rayo. CLASSIFICA: Real Madrid 54; Barcellona 50; Atl. Madrid 47; Siviglia 42; Valencia 41; Villarreal 38; Malaga 35; Eibar 27; Espanyol 26; Celta 24; Ath. Bilbao, Rayo 23; Real Soc. 22; Deportivo 21; Getafe 20; Almeria e Levante 19; Cordoba, Granada 18; Elche 17. 5,5 Simeone: «Da tifoso, grazie» Ancelotti: «Tutto sbagliato» ● MADRID «Questo gruppo cambia ma non si rompe. Mantiene intatta la voglia di lavorare e di vincere, si mette in discussione ogni giorno, gioca come si allena». La fotografia dell’Atletico scattata da Simeone alla fine di un derby mostruoso: «Da tifoso dico grazie ai giocatori per averci regalato un pomeriggio così. La chiave sono loro: hanno fatto tutto ciò che avevamo programmato e pensato, con una brillante capacità di esecuzione. La Liga? Noi non cambiamo mai, perché se cambiamo ci facciamo male: e allora… andiamo “partido a partido’”» Il mantra che il Cholo ha ripetuto per tutta la GERMANIA Juve, è tornato il Dortmund Il Bayern riprende la corsa Gianluca Spessot I l Dortmund rialza la testa e passa meritatamente sul campo del Friburgo. Gli uomini di Klopp (prossimi aversari della Juventus negli ottavi di Champions League) non vincevano in trasferta da 162 giorni (3-2 ad Augsburg) e ritrovano i tre punti in Bundesliga dopo tre sconfitte e due pareggi. L’attacco non segna e il tecnico decide di lasciare a casa Ramos mentre Immobile resta in panchina per gli interi 90’. Nel ritrovato 4-23-1 (contro l’Augsburg Klopp aveva provato senza successo il 4-4-2) Aubameyang è il terminale offensivo e la scelta si rivela azzeccata perché l’attaccante del Gabon è il migliore in campo e decide la partita quasi da solo. Approfittando di un clamoroso black out di Frantz, serve su un piatto d’argento l’1-0 a Reus prima di mettere a segno una doppietta, con Bürki che nel finale gli ruba la gioia del terzo gol. È la partita della svolta? Non è tutto oro quello che luccica perché il Dortmund si è trovato di fronte un avversario troppo remissivo. Sono serviti 43’ per vedere Weidenfeller La festa di Aubameyang e Reus AFP sporcarsi i guanti e poi, come al solito, i gialloneri hanno sprecato diverse occasioni. Kagawa ha fornito un assist ad Aubameyang, ma nel vederlo in campo si capisce perché a Manchester finiva spesso in panchina. Reus è in ripresa ma non è ancora al top. Positivo invece il rientro di Blaszczykowski che ha giocato solo 22’ entrando nell’azione del terzo gol. Ha preso il posto di Kampl e si è vista subito la differenza perché lo sloveno continua a lasciare perplessi in fase di possesso palla. Ha funzionato invece la tattica. Klopp ha chiesto ai suoi di partire in quarta, per non andare in svantaggio e cadere nel solito blocco psicologico. Tempi duri invece per Immobile, con questo Aubameyang che con la sua velocità ha permesso al Dortmund di mettere in mostra, seppure solo a sprazzi, il gioco dei tempi migliori. In testa tutto invariato grazie ai soliti noti. Robben (8 gol nelle ultime 9 partite in campionato) toglie le castagne dal fuoco al Bayern prima della bomba di Alaba da 30 metri su punizione mentre De Bruyne (8 reti e 11 assist in Bundesliga) segna una doppietta. Schürrle, all’esordio col Wolfsburg, serve il pallone dell’1-0 a Dost e colpisce una traversa. © RIPRODUZIONE RISERVATA 20a GIORNATA Venerdì: Schalke-Borussia Moenc. 1-0. Ieri: WolfsburgHoffenheim 3-0; Mainz-Hertha 0-2; Friburgo-Dortmund 0-3; StoccardaBayern 0-2; Colonia-Paderborn 0-0; Amburgo-Hannover 2-1. Oggi: Werder-Leverkusen; Augsburg-Eintracht. CLASSIFICA Bayern 49; Wolfsburg 41; Schalke 34; Borussia Moenc, Augsburg 33; Leverkusen 32; Hoffenheim 26; Hannover 25; Eintracht, Colonia 24; Werder e Amburgo 23; Mainz 22; Hertha 21; Paderborn 20; Dortmund 19; Friburgo, Stoccarda 18. scorsa stagione, chiusa con la vittoria in campionato. Euforia contro depressione: «L’analisi della gara è semplice – dice Carlo, che ha rimediato il quinto 4-0 della sua illustre carriera, peggior passivo mai subito – abbiamo sbagliato tutto. Attitudine pessima, nessuna voglia, errori in serie. Nessuno dei miei ha giocato bene. Ora per la riflessione più approfondita delle ragioni che hanno portato a questa sconfitta ci vuole la testa fredda. Bisogna correggere gli errori e non ripeterli più. Dopo la sconfitta di Anoeta con la Real Sociedad abbiamo reagito bene, sono convinto che lo faremo anche stavolta». f.m.r. © RIPRODUZIONE RISERVATA FRIBURGO 0 B. DORTMUND 3 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Reus (B) al 9’p.t.; Aubameyang (B) al 11’ e 27’ s.t. FRIBURGO (4-4-2) Bürki; Sorg, Krmas (dal 39’s.t. Höfler), Torrejon, Günter; Klaus, Frantz, Darida, Schmid (dal 1’s.t. Philipp); Petersen (dal 1’s.t. Schahin), Möller Daehli. PANCHINA Mielitz, Riether, Schuster, Höhn. ALLENATORE Streich BORUSSIA DORTMUND (4-2-3-1) Weidenfeller; Piszczek, Subotic, Hummels, Schmelzer; Gündogan (dal 35’s.t. Ginter), Sahin; Kampl (dal 23’s.t. Blaszczykowski), Kagawa Reus (dal 35’s.t. Mkhitaryan); Aubameyang. PANCHINA Langerak, Papastathopoulos, Kirch, Immobile. ALLENATORE Klopp ARBITRO Brych NOTE spettatori 24.000; ammoniti: Fritz, Piszczek, Kagawa. 20 Mondo R DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA A TU PER TU CON... COPPA D’AFRICA L’ALBO D’ORO Non c’è nazionale in grado di reggere il confronto con l’Egitto, la squadra più vincente nella storia della Coppa: sette i trionfi, il primo in occasione della prima edizione del torneo (1957). Per il 2015 però, causa Paese in tumulto, l’Egitto ha fallito la qualificazione. Per il Ghana, la finale di oggi offre la possibilità di staccare il Camerun al secondo posto: quattro i successi per entrambe le nazionali. L’ultima vittoria dei ghanesi - arrivati secondi in 4 occasioni, contro le 2 del Camerun risale al 1982. CONTENUTO PREMIUM La quarta forza del continente è la Nigeria, con 3 Coppe d’Africa in bacheca (compresa l’edizione del 2013) e quattro secondi posti. Segue la Repubblica Democratica del Congo, due successi nelle uniche due finali disputate. Affollato il plotone delle nazionali con un solo successo. Per la Costa d’Avorio oggi la chance di emergere. L’unico successo degli ivoriani sconfitti in finale nel 2006 e nel 2012 risale al 1992, dopo un’interminabile serie di rigori: 11-10 al Ghana Renard d’Africa Oltre alla Costa d’Avorio, sono otto i Paesi rimasti fermi a un successo: lo Zambia, sorpresa dell’edizione 2012; e poi Tunisia (2004), Sudafrica (1996), Algeria (1990), Marocco (1976), Congo (1972), Sudan (1970) ed Etiopia (1962) l’ho ringraziato, mi ha fatto un grande regalo. Poi ho aggiunto che non ero venuto qui per fare turismo ma per cambiare la storia di questa generazione: con un talento del genere non si può perdere sempre. Yaya ha apprezzato e per questo è qui: gli ho dato la fascia di capitano e la cosa lo ha responsabilizzato. In semifinale è stato splendido, stasera sarà la stessa cosa: i campioni sentono il grande match». È l’ultima occasione per questa squadra? «Per alcuni di loro si: Kolo Touré, Kopa Barry, Siaka Tiené sono in nazionale da 10 anni. Se lo meritano perché non erano obbligati a continuare dopo il 2012: giocavano in grandi club europei ed era stato un colpo durissimo, ma si sono rialzati e sono ancora qui». Dopo il Mondiale ha cambiato parecchio. «Serviva nuova energia. Abbiamo 10 giocatori con meno di 25 anni e comunque vada stasera questa squadra ha futuro. A livello stilistico forse abbiamo perso qualcosa ma era inutile giocare un calcio attrattivo e restare sempre alle porte del successo. Ho detto loro che era il momento di guardarsi allo specchio, di tornare umili ed efficaci per provare finalmente a mettere le mani su questa coppa». Da sinistra,Yaya Tourè festeggia il gol in semifinale contro la Repubblica Democratica del Congo insieme a Serge Aurier e al romanista Gervinho AFP «YAYA E COSTA D’AVORIO E’ ORA DI FARE LA STORIA» Hervé Renard, 46 anni, ha vinto la Coppa d’Africa con lo Zambia nel 2012 ACTION IMAGES Filippo Maria Ricci @filippomricci H ervé Renard è un francese di 46 anni che ha l’Africa nel sangue. Difensore cresciuto nella cantera del Cannes con Zinedine Zidane, ha capito in fretta che con il calcio non avrebbe fatto granché e ha aperto un’impresa di pulizie. «Mi alzavo alle tre del mattino, ho resistito otto anni», ricorda. Poi è tornato al primo amore, il calcio, come allenatore. È andato in Cina e in Inghilterra, è tornato in Francia e poi ha scoperto l’Africa: Ghana, Zambia, Angola, Algeria, ancora Zambia. Lo scorso anno gli hanno dato una squadra della Ligue 1, il Sochaux, ma è durata poco e quest’estate è di nuovo partito per l’Africa: chiamato dalla Costa d’Avorio al posto di Sabri Lamouchi dopo la delusione Mondiale. Oggi per Renard può essere un giorno storico: se la Costa d’Avorio batte il Ghana nella finale di Coppa d’Africa diventa il primo tecnico a vincere il torneo con due nazionali diverse. Nel 2012 a Libreville, Gabon, con lo Zambia superò proprio la Costa d’Avorio in una finale decisa da 18 rigori, 18 come i nazionali dello Zambia che al largo della stessa Libreville nel 1982 s’inabissarono insieme all’aereo che li portava a giocare in Senegal. Una storia incredibile raccontata in maniera molto toccante nel film «E18hteam» dello spagnolo Juan Briso che in Italia si potrà vedere tra il 21 e il 23 febbraio a Bergamo nell’ambito dello Sport Awards Film Festival. «Io credo nei segni, e la Costa d’Avorio non vince la coppa dal 1992, quando superò proprio il Ghana. Siamo pronti a far sì che la storia si ripeta». Una Costa d’Avorio che doveva dominare questo secolo guidata da Drogba e invece ha rimediato solo due sconfitte in finale, nel 2006 e nel 2012. «Meritavano di più, per gioco e la qualità dei giocatori. E questo ho detto a Yaya Touré. È stato lui a dire al presidente della federale di prendermi, e Il Congo è terzo: 4-2 dopo i rigori ● La Repubblica Democratica del Congo chiude la Coppa d’Africa 2015 al terzo posto. Nella finalina di consolazione, i Leopardi hanno battuto la Guinea Equatoriale, nazionale ospitante, ai calci di rigore (42). I tempi regolamentari e supplementari si erano conclusi sullo 0-0. Di Mongungu il rigore decisivo, fatali per la nazionale del tuono gli errori iniziali di Balboa e Fabiani. Gervinho? «E’ il nostro giocatore più pericoloso. È in grande forma e anche lui è tempo che vinca qualcosa con la nazionale». La Roma ha preso Doumbia. «Ottimo acquisto. Giocatore che ama la profondità, correre con la palla negli spazi, bravo in area e letale: se ha un’occasione difficilmente la sbaglia. Nel nostro sistema è chiuso da Gervinho, ma farà la differenza stasera e poi anche a Roma. Rudi Garcia sta facendo un ottimo lavoro e io voglio fare come lui. Prima in Africa, poi in Europa». E il Ghana? «Ce l’ho nel cuore, lì ho cominciato la mia carriera africana, come assistente di Le Roy. Dede Ayew l’abbiamo lanciato noi in nazionale, e suo fratello Jordan era con me a Sochaux. A quei ragazzi voglio un gran bene, ma oggi un po’ meno». La finale? «Apertissima. Loro più giovani e più veloci, noi abbiamo più esperienza. Sarà dura, ma mi prendo la libertà di crederci». Preoccupato dopo quanto successo nella semifinale Ghana-Guinea Equatoriale? «No, perché li c’era in ballo il Paese ospite: è stata una questione di passione eccessiva. Certe cose non devono succedere, però succedono in Africa come in Europa o in Sudamerica. Un episodio: per il resto la coppa è stata molto bella». © RIPRODUZIONE RISERVATA OGGI LA FINALE CON IL GHANA. IL FRANCESE PUÒ DIVENTARE IL PRIMO TECNICO A VINCERE CON DUE NAZIONALI DIVERSE «E’ VENUTO IL MOMENTO DI TOURÈ E DI GERVINHO» DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA OPINIONI 21 www.gazzetta.it TUTTE LE NOTIZIE SUL NOSTRO SITO Il campionato La vignetta Sport e Cinema DA TEVEZ A TOTTI STORIA DI BOMBER di Stefano Frosini DAL FLOP DELLO SCI AL PODIO DEL SINCRO IL COMMENTO O LANDO O di LUIGI GARLANDO P er la prima volta nella stagione la Signora è andata a dormire con un vantaggio in doppia cifra: 10 punti. Meglio che una camomilla. Sogni d’oro e incubi per chi insegue. La Roma, impegnata a Cagliari, può accorciare, ma quella decina di tacche d’inferiorità peserà come un macigno sulle spalle dei giallorossi al calcio d’inizio. Garcia non può permettersi di perdere altre briciole per strada o il faccia a faccia del 2 marzo all’Olimpico, immaginato a lungo come un duello da mezzogiorno di fuoco, si trasformerà nella consegna delle pistole degli sconfitti agli sceriffi con le stelle sul petto. Il numero dei punti di distacco li porta sulla schiena l’Apache che, tanto per cambiare, ha stappato la vittoria sul Milan con un gol. Perché non si scappa: anche questo campionato è una storia di cannonieri. Si possono inventare tutte le diavolerie tattiche del mondo, filosofeggiare di falsi 9 e arte varia, ma il calcio resta quel gioco per cui chi fa gol vince e chi ha i migliori artisti nel genere alla fine gode. Pier Paolo Pasolini, che il calcio lo amava e lo giocava, lo spiegava a modo suo: «Il capocannoniere del campionato è sempre il miglior poeta dell’anno». Il capocannoniere del campionato è Carlitos Tevez, il numero 10, cifra dei poeti, salito a 14 gol. L’Apache ha aperto, Alvaro Morata ha chiuso: due centravanti veri. Tempo fa il Milan con Tevez ci uscì a cena, sembrò a un passo dalla seduzione, poi gli preferì il cagionevole Pato. Il Milan non è riuscito a trapiantare Fernando Torres e si è affrettato a sbolognarlo. La Juve ha puntato forte su un altro Niño di Madrid: Alvaro Morata. L’ha aspettato, educato, cresciuto: da ieri Alvaro è il definitivo compagno di banco di Tevez e Llorente una preziosa alternativa. Ieri il Milan ha iniziato con un falso 9 (Menez) che non ha mai visto la porta e che è uscito per un mal di pancia (vero). Il sostituto, Pazzini, (vero 9), l’ha inquadrata quasi subito, ma ha risparmiato Buffon. Quel tiro, sul 21, è stato la sliding door del match. Se avesse segnato... Se. Tevez e Morata sì, Pazzini no. E’ sempre una storia di bomber. Ma non solo. La forza della Juve la vedi quando segna. L’azione dopo accelera come se il gol l’avesse subito e non fatto. La rabbia vincente educata da Conte è viva e vegeta. Allegri l’ha ingentilita col palleggio senza spegnerla e ha raffinato meccanismi ora quasi perfetti. E’ qui che il Milan è distante anni luce. Se 2 difensori su 4 sono esordienti (Antonelli, Paletta) e il terzo ha 2 presenze stagionali (Zaccardo) in tasca , difficile pretendere spettacolari sincronie e puntualità nelle transizioni. Se in mediana palleggiano Poli, Essien e Muntari arduo aspettarsi grandi idee. Se la fascia che è stata di Rivera, Baresi e Maldini circonda il braccio di Muntari, detto con grande rispetto, è chiaro che non circolano vacche grasse. Ma i rossoneri hanno giocato comunque una partita dignitosa, Inzaghi l’ha sorretta con buona organizzazione, innesti come quelli di Antonelli danno speranza: al di là della terza sconfitta in quattro giornate, qualcosa si muove. Oggi tocca alla Roma, aggrappata ai gol di Totti che ieri aveva la febbre, come Tevez alla vigilia. Il secondo miglior poeta del campionato è Higuain (Napoli). La Roma è spaventata da due argentini: uno che scappa, l’altro che insegue. Gente così Garcia non ce l’ha. Totti deve guarire. Perché questa è una storia di bomber. NON SOLO CALCIO CIO DUCCI di FAUSTO NARDUCCI email: [email protected] twitter: Ammapp1 Twitter LUIGI MASTRANGELO Azzurro di pallavolo ● Opere d’arte a Cuneo. Bello vedere i bimbi divertirsi come ci divertivamo alla loro età. @gigi1mastro C.O.N.I. Comitato Olimpico ● Applausi per le azzurre del #tennis #FedCup, Errani e Giorgi perfette: 2-0 alla Francia @Coninews FELIPE MASSA Pilota di F.1 con la Williams ● Ma che cosa stanno facendo i miei meccanici? HackettLondon @MassaFelipe19 © RIPRODUZIONE RISERVATA A i Mondiali di Vail il nostro sci affonda, affonda, affonda. Con la discesa di ieri si sono esauriti i nostri sogni di medaglia nelle gare veloci e c’è ben poco da scherzare ad annotare che due sole azzurre (ottava Merighetti e decima Curtoni) sono entrate finora nei primi 10. E allora accontentiamoci di dire che c’è una coincidenza metafisica col fatto che mentre Paris e compagni «annegavano» nella neve molle di Beaver Creek, c’è stata un’Italia che si è fatta applaudire sul grande schermo con un film ambientato nella più profonda delle discipline olimpiche. «Cloro», realizzato dalla Good Film, porta infatti alla ribalta il mondo del nuoto sincronizzato ed è di per sé un atto di coraggio che merita applausi a prescindere. Il regista Lamberto Sanfelice si guadagna addirittura un’ovazione perché dopo il successo del Sundance di Park City l’ha presentato ieri nella sezione «Generation» al Festival di Berlino che è una specie di Olimpiade del Cinema. Il «Berlinale» richiama infatti ogni anno quasi 500 pellicole e 350.000 spettatori e quella medaglia mancata a Vail possiamo simbolicamente assegnarla a quest’opera prima che potremo vederlo nelle sale italiane fra un mese. «Cloro» è una storia minimalista che effettivamente parte dalle ambizioni sportive di una diciassettenne campionessa, Jenny, interpretata da Sara Serraiocco che si era già messa in evidenza con «Salvo». E che all’inizio trova una vera ambientazione sportiva, come raramente capita alle pellicole italiane: le gare di nuoto sincronizzato in cui Jenny gareggia nel doppio accanto all’amica Flavia, il mare di Ostia e le piscine del litorale laziale che ricostruiscono il mondo di questa danza acquatica che fa parte a pieno titolo del programma olimpico ma non sempre viene apprezzata dai puristi dello sport, un po’ come la ginnastica ritmica. Questi sogni raccontati nel film, l’attrice protagonista li aveva sperimentati nella danza classica ma è bello scoprire che per interpretare la parte ha voluto vivere a lungo accanto alle sincronette azzurre: «Donne che non si arrendono mai. Con loro ho lavorato sul corpo e sulla forza fisica e dopo un po’ ho cominciato a sentire come loro il contatto con l’acqua. Però quando Jenny cerca di ritrovare l’equilibrio di prima ritornando a Ostia per una gara, si rende conto di non essere più se stessa. La vita e le dure esperienze l’hanno cambiata profondamente». Per ritrovare le immagini del sincro bisognerà aspettare un po’, perché la storia ha una svolta cupa, quasi tragica, con la morte della madre di Jenny e il trasferimento, guarda un po’, proprio in montagna, nella Maiella, terra d’origine del padre Alfio travolto dalla depressione. E anche lo sport a questo punto assume un’interpretazione problematica, comune purtroppo a quella che vivono tanti giovani sportivi: la necessità di trovare un lavoro, la rinuncia ai campionati italiani, gli allenamenti clandestini nella piscina dell’albergo. Sarà una relazione contrastata a far capire a Jenny che il suo rapporto si è definitivamente rotto e che l’odore del cloro ha perso il suo fascino. Quel cloro che invece per i nuotatori è quasi fonte di vita e che in una recente intervista alla Gazzetta Alessia Filippi rimpiange così tanto, diventa il simbolo di questo odio-amore che accompagna la carriera di tanti sportivi. Un po’ come la neve molle che a Vail ha tradito i nostri discesisti: più odio che amore nel loro caso. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il caso Parma ma non solo CAMBI DI PROPRIETÀ, SERVONO NORME STILE PREMIER LEAGUE League che da tempo impongono severi controlli ai nuovi entrati: sia dal punto di vista finanziario che sotto il profilo etico. Purtroppo da noi queste verifiche non sono mai avvenute. E il recente boom di capitali esteri ha prodotto risultati contraddittori. PRIMO PIANO di CARLO LAUDISA email: [email protected] L a bella notizia è che la Figc e la Lega di A si sono mosse per introdurre una clausola di salvaguardia per i cambi di proprietà dei club. Bene, era ora. La Gazzetta, attraverso queste colonne, l’8 dicembre scorso aveva lanciato un appello in tal senso, auspicando che le nostre norme fossero adeguate a quelle della Premier L’avvento del petroliere albanese Taci a Parma è l’emblema della sconfitta generale. In poco più di un mese il disinvolto uomo d’affari ha fatto tante promesse ed è fuggito a gambe levate senza tirar fuori un euro in una situazione societaria sconcertante. Il danno per l’ambiente gialloblù è sotto gli occhi di tutti. I giocatori stanno provando a scappare, CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI [email protected] VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti [email protected] VICEDIRETTORI Pier Bergonzi [email protected] Stefano Cazzetta [email protected] Andrea Di Caro [email protected] Umberto Zapelloni [email protected] Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2015 PRESIDENTE Angelo Provasoli VICE PRESIDENTE Roland Berger AMMINISTRATORE DELEGATO Pietro Scott Jovane CONSIGLIERI Fulvio Conti, Teresa Cremisi, Luca Garavoglia, Attilio Guarneri, Piergaetano Marchetti, Laura Mengoni DIRETTORE GENERALE DIVISIONE MEDIA Alessandro Bompieri RCS MediaGroup S.p.A. Divisione Quotidiani Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti [email protected] - fax 02.62051000 © COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI Tutti i diritti sono riservati. 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L’Assocalciatori ha appena lanciato l’allarme. In questo momento il rischio è che uno tsunami travolga tutto il sistema. L’incubo delle scommesse, l’evidente ombra di un fallimento in corsa, sono esperienze che per fortuna ci sono mancate nella massima serie. Tuttavia non dobbiamo pensare che tutto EDIZIONI TELETRASMESSE RCS Produzioni Milano S.p.A.- Via R. Luxemburg 20060 PESSANO CON BORNAGO (MI) - Tel. 02.95743585 RCS PRODUZIONI S.p.A. - Via Ciamarra 351/353 - 00169 ROMA - Tel. 06.68828917 RCS Produzioni Padova S.p.A. - Corso Stati Uniti, 23 35100 PADOVA - Tel. 049.8700073 Editrice La Stampa SpA - Via Giordano Bruno, 84 - 10134 Torino Tipografia SEDIT - Servizi Editoriali S.r.l. - Via delle Orchidee, 1 Z.I. - 70026 MODUGNO (BA) - Tel. 080.5857439 Società Tipografica Siciliana S.p.A. Zona Industriale Strada 5ª n. 35 - 95030 CATANIA Tel. 095.591303 L’Unione Sarda S.p.A. - Centro Stampa Via Omodeo - 09034 ELMAS (CA) - Tel. 070.60131 BEA printing sprl - 16 rue du Bosquet 1400 NIVELLES (Belgio) Speedimpex USA, Inc. - 3838 9th Street Long Island City, NY 11101, USA CTC Coslada - Avenida de Alemania, 12 - 28820 COSLADA (MADRID) La Nación - Bouchard 557 - 1106 BUENOS AIRES Miller Distributor Limited - Miller House, Airport Way, Tarxien Road - Luqa LQA 1814 - Malta Hellenic Distribution Agency (CY) Ltd - 208 Ioanni Kranidioti Avenue, Latsia - 1300 Nicosia - Cyprus possa risolversi da un giorno all’altro, con un colpo di bacchetta magica. In attesa che il governo del calcio faccia i suoi passi istituzionali per la prossima stagione, è l’ora delle mosse eccezionali. Qui occorre che entri in azione un vero e proprio gabinetto di pronto intervento. La situazione rischia di degenerare da un momento all’altro. Questo Parma derelitto riuscirà ad arrivare alla meta di maggio? E’ il motivo per cui è indispensabile prendere dei provvedimenti che tutelino tutti, non solo dal punto di vista economico. Vedere in campo una squadra a cui è stata tolta l’anima è uno spettacolo poco edificante per l’intero sistema. Non solo il Parma è sull’orlo di un burrone. PREZZI D’ABBONAMENTO C/C Postale n. 4267 intestato a: RCS MEDIAGROUP S.P.A. DIVISIONE QUOTIDIANI ITALIA 7 numeri 6 numeri 5 numeri Anno: 403 357 279 Per i prezzi degli abbonamenti all’estero telefonare all’Ufficio Abbonamenti 02.63798520 INFO PRODOTTI COLLATERALI E PROMOZIONI Tel. 02.63798511 - email: [email protected] Testata registrata presso il tribunale di Milano n. 420 dell’1 settembre 1948 ISSN 1120-5067 CERTIFICATO ADS N. 7693 DEL 18-12-2013 La tiratura di sabato 7 febbraio è stata di 295.286 copie © RIPRODUZIONE RISERVATA COLLATERALI * con Magazine Violetta N. 2 3,90 - con Campionato io ti amo 2015 N. 2 7,39 - con Disney English N. 4 11,39 - con Español da Zero N. 5 12,39 - con Jeeg Robot d’Acciaio N. 6 11,39 - con Asterix N. 6 7,39 - con Maserati Collection N. 5 14,39 - con The Beatles Collection N. 11 14,30 - con Speciali Go Nagai Robot N. 4 21,39 - con Il Cane N. 13 11,39 - con Il Teatro di Eduardo N. 15 12,39 - con The Walking Dead N. 15 12,39 - con DVD Poirot N. 15 11,39 - con I grandi del Tennis ai raggi X N. 166,39 - con Mila e Shiro N. 20 11,39 - con Blueberry N. 24 5,39 - con Diabolik Nero su Nero N. 29 8,39 - con Robot Collection N. 54 14,39 - con Ferrari Build Up 11,39 - con Passione Rally N. 95 14,39 ARRETRATI Richiedeteli al vostro edicolante oppure a Corena S.r.l e-mail [email protected] - fax 02.91089309 - iban IT 45 A 03069 33521 600100330455. 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E’ in ballo il secondo posto, quello della promozione diretta insieme alla capolista, titolo che non sembra in discussione e che il Carpi tiene stretto. Bologna e Livorno sono scatenati, fanno paura a tutti, hanno fatto un notevole salto di qualità e sono pronti a una volata di altissimo livello. A lanciare il Bologna, insieme alla ritrovata stabilità societaria, è stato il mercato: non per effetti diretti, visto che sono sempre i protagonisti dell’andata a fare la differenza, ma per la solidità data alla rosa, che ora sembra davvero una corazzata. A far scattare il Livorno invece è stato il cambio di allenatore, con conseguente modulo più adatto alle caratteristiche della squadra: con Gelain sono arrivati 9 punti in 4 giornate e insieme il tanto atteso salto di qualità. Sono gli effetti della sosta. Quando è il momento di fermarsi e ragionare per capire come migliorare le squadre. Con il mercato, certo, ma non solo, come dimostra il Livorno. Non sempre però si fanno le scelte migliori, anzi: si corre il rischio di fare danni. I primi risultati del dopo mercato stanno dando ragione al Vicenza, ripescato a fine agosto e costretto a rifare una squadra costruita per la Lega Pro, rinforzata cammin facendo e ultimata solo nelle scorse settimane, anche qui con un cambio di allenatore fortunato che ha portato il club a stabilizzarsi nei playoff. A giudicare dalle vittorie di ieri, anche Entella (Sforzini è tornato Sforzini?) e Frosinone (Sammarco in gol) sembra che abbiano fatto le scelte giuste. Come il Catania, fermato dalla neve ma reduce da due vittorie. E’ difficile giudicare la rivoluzione del Bari, troppo bello la settimana scorsa (4-0 al Frosinone) quanto fragile nella trasferta di Livorno. I veri dubbi sorgono per altre tre squadre che a gennaio si sono scatenate come Latina, Perugia e (meno comprensibilmente) Spezia: può darsi che ci fossero reali motivi per intervenire in maniera così massiccia (anche in panchina, come nel caso del Latina), ma prima che tutte le pedine siano sistemate al posto giusto il tempo passa. E la classifica non si ferma di certo ad aspettare. © RIPRODUZIONE RISERVATA disastri, Coppola para un rigore Andrea Tosi INVIATO A CROTONE D ue, sette, sei. Sulla ruota di Bologna esce un terno vincente che paga benissimo. La seconda doppietta stagionale di Karim Laribi, arrivato a quota 7 gol, regala il sesto successo esterno del Bologna che passa a Crotone con un filo di gas. Il trequartista italo-tunisino fa il risultato così il presidente Joe Tacopina, in tribuna allo Scida prima di volare quest’oggi a New York, può esultare lanciando un paragone molto forte («per noi Karim è come Messi per il Barcellona»). Nel bilancio del match sono decisive le prove dei due portieri: da una parte l’incerto Stojanovic, al debutto nella porta calabrese, prelevato proprio dal Bologna, si fa infilare con colpa su entrambe le reti emiliane, dall’altra l’inamovibile Coppola annulla le conclusioni di De Giorgio e Torregrossa, neutralizzando anche un rigore dello stesso centravanti che sullo 0-2 avrebbe potuto riaprire la gara. La vittoria dà ragione alle scelte di Lopez che ancora una volta conferma la sua filosofia sulle gerarchie costituite lasciando gli ultimi arrivati Gastaldello e Krsticic in panchina. CROTONE MORBIDO La squadra di casa dovrebbe aggredire come una pantera nera, invece CROTONE 0 BOLOGNA 2 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORE Laribi al 24’ p.t. e all’8’ s.t. CROTONE (4-2-3-1) Stojanovic 4,5; Balasa 6, Gigli 5, G. Ferrari 5,5, Modesto 5,5; Maiello 5, Suciu 5 (dal 23’ s.t. Galardo 5); Ciano 5 (dal 9’ s.t. Rabusic 5), Dezi 6, De Giorgio 6 (dal 9’ s.t. Ricci 5,5); Torregrossa 5,5. PANCHINA Lewandowski, Saba, Dozi, Martella, Matute, Padovan. ALLENATORE Drago 5. BOLOGNA (4-3-1-2) Coppola 7,5; Ceccarelli 6, Oikonomou 6, Maietta 6, Masina 6,5; Casarini 6, Matuzalem 6,5 (dal 20’ s.t. Krsticic 6), Buchel 6 (dal 30’ s.t. Zuculini s.v.); Laribi 8; Cacia 5,5, Sansone 5 (dal 37’ s.t. Mancosu s.v.). PANCHINA Da Costa, Gastaldello, Mbaye, A. Ferrari, Bessa, Improta. ALLENATORE Lopez 7. ARBITRO Pasqua di Tivoli 6. GUARDALINEE Carbone 6-Disalvo 5. AMMONITI Matuzalem (B), Cacia (B) per gioco scorretto; Maiello (B) per proteste. NOTE paganti 1.520, incasso di 5.925 euro; abbonati 3.002, quota di 15.372 euro. Tiri in porta 5-5. Tiri fuori 3-2. In fuorigioco 2-2. Angoli 6-5. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 3’. IL MIGLIORE 8 ● LARIBI TREQUARTISTA DEL BOLOGNA Sforzini bum bum Derby all’Entella Lo Spezia è ferito Alessio Da Ronch ENTELLA 2 INVIATO A CHIAVARI (GE) S toria ed esperienza per vincere un derby. La tradizione, che non ha mai visto lo Spezia vincente a Chiavari in campionato, pesa. L’esperienza di Sforzini, all’esordio con i liguri, decide. Il centravanti torna al gol dopo oltre tre mesi di astinenza (l’ultima rete con il Latina risale al 18 ottobre), torna decisivo in una gara dopo cinque mesi (letale contro il Crotone il 6 settembre alla prima giornata), torna capace di firmare una doppietta a oltre due anni dall’ultima (Grosseto-Ascoli, 3 novembre 2012). A lui si inchina uno Spezia orgoglioso, colpito nel suo momento migliore, affondato quando ha cercato una reazione disperata. TRIS D’ASSI Il vento condiziona pesantemente la sfida. L’Entella, con il nuovo tridente esperto (Cutolo-Sforzini-Masucci), parte meglio e trova protagonisti fondamentali: Paroni compie almeno due prodezze, prima intercettando un assist perfetto di Catellani per Cisotti, poi uscendo su Catellani, liberato davanti a lui da un bel tocco di Nenè. Ligi, che a centro SPEZIA 0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Sforzini al 31’ e al 41’ s.t. ENTELLA (4-3-3) Paroni 7; Iacoponi 6, Russo 6, Ligi 7, Belli 5,5 (dal 35’ s.t. Cesar s.v.); Costa Ferreria 6,5, Di Tacchio 6,5, Botta 6; Cutolo 6 (dal 38’ s.t. Battocchio s.v.), Sforzini 7,5, Masucci 6. PANCHINA Coser, Lewandowski, Gerli, Staiti, E. Lanini, S. Lanini, Rozzi. ALLENATORE Prina 6,5. SPEZIA (4-4-2) Chichizola 5; Milos 5,5, Valentini 6, Piccolo 5,5, Luna 6 (dal 40’ s.t. Stevanovic s.v.); Cisotti 6,5, Canadjija 6, Gagliardini 6 (dal 36’ s.t. Giannetti s.v.), Situm 5,5 (dal 32’ s.t. Kvrzic s.v.); Nenè 5,5, Catellani 6,5. PANCHINA Nocchi, Madonna, Acampora, Katanec, Bakic, Brezovec. ALLENATORE Bjelica 5. CLASSIFICA SQUADRE PT CARPI BOLOGNA LIVORNO AVELLINO FROSINONE VICENZA SPEZIA LANCIANO PESCARA PRO VERCELLI TERNANA TRAPANI MODENA PERUGIA BARI BRESCIA ENTELLA CATANIA CITTADELLA VARESE (-3) LATINA CROTONE 50 44 40 39 38 37 35 34 33 33 31 31 30 30 30 29 28 27 27 27 24 24 PARTITE RETI G V N P F S 25 25 25 25 25 25 25 25 25 25 24 25 24 25 25 24 25 24 25 25 25 25 14 12 11 10 10 10 9 7 8 9 8 8 6 6 8 7 6 7 5 7 4 6 8 8 7 9 8 7 8 13 9 6 7 7 12 12 6 8 10 6 12 9 12 6 3 5 7 6 7 8 8 5 8 10 9 10 6 7 11 9 9 11 8 9 9 13 43 35 43 24 35 26 28 37 41 27 22 38 22 25 28 30 22 37 32 31 19 26 21 23 30 23 28 24 24 31 33 32 28 49 19 30 35 33 33 39 37 37 26 36 SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI RISULTATI Karim Laribi, 23 anni, festeggiato dai compagni del Bologna LAPRESSE sembra la pantera rosa di Peter Sellers: felpata fino ad apparire impalpabile, morbida nei passaggi e nei contrasti. Ma non è un film di successo per il povero Massimo Drago, fischiato con tutta la squadra dai tifosi spazientiti. Per l’allenatore crotonese sembra un pollice verso definitivo ma alla fine il presidente Vrenna gli conferma la fiducia anche se l’ultimo posto e il vuoto di gioco bruciano. Il Crotone è anche sfortunato, sullo 0-0 la rete su tap-in di Dezi, dopo una paratona di Coppola su Di Giorgio, viene annullata per un fuorigioco che non si vede. Dopo lo svantaggio, Torregrossa di testa sfiora il pari ma ancora Coppola respinge con bravura la minaccia. Nella ripresa, arriva un rigore per mani di Oikonomou ma il tiro di Torregrossa dal dischetto è debole e leggibile per il portiere bolognese che può respingere mettendo il freezer i tre punti. area la fa da padrone, Costa Ferreria, brillante nel ruolo di mezz’ala e determinante con il tiro che innesca l’1 a 0 di Sforzini. Anche Belli, Cutolo e Masucci provano la conclusione nel predominio dei padroni di casa interrotto nel primo tempo solo da un colpo di testa di Nenè e un’incursione di Cisotti. Modena-Catania: campo distrutto e partita rinviata PUNIZIONE Bjelica stravolge lo Spezia, passando al 4-4-2. Soffre per un tempo, poi trova le misure e domina per mezz’ora, incappa in un Paroni straordinario e viene punito nel suo momento migliore, un attimo dopo aver sfiorato il gol con Catellani: Costa Ferreira approfitta dello sbilanciamento di Gagliardini e spara dal limite. Chichizola ribatte ma rimanda la palla a centro area, dove Sforzini realizza l’1-0. Bjelica perde la pazienza e la gara, spedendo in campo tutti gli attaccanti in un 4-2-3-1 con Cisotti mediano che si fa impallinare dal contropiede perfetto: cross pennellato di Masucci e colpo di testa imparabile di Sforzini. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE ARBITRO Maresca di Napoli 6,5. GUARDALINEE Alassio 6-Di Iorio 6. AMMONITI Di Tacchio (E), Belli (E) e Canadjija (S) per gioco scorretto; Situm (S) per comp. non regolamentare. NOTE paganti 2.180, incasso di 22.839 euro; abbonati 1.120, quota di 9.260 euro. Tiri in porta 10-6. Tiri fuori 4-3. In fuorigioco 2-0. Angoli 4-11. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. 7,5 ● SFORZINI ATTACCANTE DELL’ENTELLA BOLOGNA QUADRATO Confermando la formazione che ha pareggiato col Pescara, l’allenatore Lopez dimostra di non avere dubbi sulla quadratura della sua squadra che al primo vero tiro in porta sblocca il risultato. La conclusione non irresistibile di Laribi da 25 metri scavalca Stojanovic, peraltro un corazziere di quasi due metri, passando sopra la testa dello stordito portiere austro-slavo. Nella ripresa in apertura l’ex interista fa il bis con una rasoiata da dentro l’area. Poi il Bologna può andare in controllo. Entra Krsticic ma nessuno se ne accorge. Per Lopez e Tacopina è il successo della vecchia guardia. © RIPRODUZIONE RISERVATA AVELLINO-LATINA 1-0 CROTONE-BOLOGNA 0-2 ENTELLA-SPEZIA 2-0 FROSINONE-LANCIANO 2-1 LIVORNO-BARI 5-2 MODENA-CATANIA Rinviata PESCARA-CITTADELLA 1-1 TERNANA-BRESCIA oggi, ore 18 TRAPANI-CARPI 0-0 VARESE-PRO VERCELLI 1-1 VICENZA-PERUGIA 3-1 PROSSIMO TURNO VENERDÌ 13 FEBBRAIO (ore 20.30) PERUGIA-MODENA (0-0) SABATO 14 FEBBRAIO (ore 15) AVELLINO-FROSINONE (0-0) BARI-VICENZA (0-1) BOLOGNA-TERNANA (1-0) CARPI-SPEZIA (2-1) ENTELLA-TRAPANI (2-2) LANCIANO-BRESCIA (1-1) LATINA-PESCARA (1-1) PRO VERCELLI-CITTADELLA (2-1) VARESE-LIVORNO (0-1) LUNEDÌ 16 FEBBRAIO (ore 20.30) CATANIA-CROTONE (1-1) MARCATORI 14 RETI Calaio’ (5) e Maniero (Catania; 12 con 7 rigori nel Pescara); Granoche (4, Modena). 13 RETI Castaldo (4, Avellino); Mbakogu (4, Carpi); Marchi (4, Pro Vercelli). 12 RETI Vantaggiato (1, Livorno). 11 RETI Cocco (1, Vicenza). 10 RETI Mancosu (Bologna; 10 con 6 rigori nel Trapani); And. Caracciolo (6, Brescia); Catellani (4, Spezia). LA GARA DI OGGI La Ternana col Brescia: tanti assenti TERNANA (3-5-2) BRESCIA (4-3-1-2) OGGI ore 18 ● MODENA Modena-Catania è stata rinviata. Per qualche ora il Braglia è stato teatro di una burletta: il rinvio poteva essere deciso prima, ma per il Gos si poteva giocare; poi alle 15.27 la decisione è stata comunicata con l’altoparlante agli inviperiti spettatori, fatti entrare come se si giocasse e poi rimandati a casa. Alle 13 il campo era in buona parte ridotto a una palude, soprattutto davanti alla tribuna centrale. E il perché l’ha spiegato il presidente Caliendo: «Noi avevamo proposto il rinvio già venerdì, ma la Lega ci ha ordinato di rendere il campo agibile entro le 13 di sabato. Abbiamo fatto arrivare 50 uomini per spalare la neve dai teloni, ma per fare in fretta hanno rovinato il campo. Ora lo sistemiamo ma poi andrà rifatto». In realtà la Lega non ha ordinato nulla: è stato solo applicato il regolamento. L’arbitro Daniele Chiffi, ingegnere padovano, ha atteso fino all’ultimo prima di decidere. E nel sopralluogo si è preso cori di scherno. ro.pe. ANDATA 0-0 22 BRIGNOLI 4 6 13 VALJENT MECCARIELLO FAZIO 2 7 10 27 3 JANSE GAVAZZI VIOLA ERAMO VITALE 20 AVENATTI 9 CERAVOLO 9 AND. CARACCIOLO 29 BENTIVOGLIO 7 CORVIA 17 19 21 SESTU QUAGGIOTTO BENALI 8 2 3 15 SCAGLIA LANCINI ANT. CARACCIOLO ZAMBELLI 1 ARCARI TERNANA È emergenza in difesa: Fazio arretra fra i centrali al posto di Popescu, squalificato. Tornano titolari Janse ed Eramo a centrocampo. Esordio in panchina per Milinkovic. PANCHINA 1 Sala, 14 Gagliardini, 28 Palumbo, 26 Crecco, 24 Dianda, 23 Russo, 11 Falletti, 19 Dugandzic, 31 Milinkovic. ALLENATORE Tesser. SQUALIFICATI Popescu. DIFFIDATI Vitale, Fazio, Falletti, Meccariello. BRESCIA Privo di H’Maidat e di Di Cesare, col neoacquisto Tonucci influenzato e con Budel e Sodinha convocati, ma ancora convalescenti, il tandem Giunta-Javorcic cambia poco rispetto alla sfida vinta contro l’Entella. PANCHINA 22 Andrenacci, 5 Budel, 24 Coly, 23 Morosini, 21 Gargiulo, 26 Bertoli, 26 Da Silva, 28 Valotti, 34 Sodinha. ALLENATORI Giunta-Javorcic. SQUALIFICATI H’Maidat. DIFFIDATI Lancini, Zambelli, Morosini. DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Livorno, 5 sberle per l’ex Nicola Super Siligardi Il Bari è travolto LIVORNO 5 Gaetano Imparato INVIATO A LIVORNO BARI 2 PRIMO TEMPO 2-0 MARCATORI Luci (L) al 6’, Vantaggiato (L) al 10’ p.t.; Maicon (L) al 21’, autorete di Luci (L) al 35’, Caputo (B) al 36’, Siligardi (L) al 45’, Vantaggiato (L) al 46’ s.t. LIVORNO (3-5-2) Mazzoni 6; Ceccherini 6, Bernardini 6, Lambrughi 6; Maicon 7, Luci 7 (dal 38’ s.t. Jelenic s.v.), Appelt 6, Djokovic s.v. (dal 21’ p.t. Biagianti 6), Gemiti 6 (dal 38’ s.t. Empereur s.v.); Siligardi 7,5, Vantaggiato 7,5. PANCHINA Bastianoni, Moscati, Strasser, Belingheri, Jefferson, Galabinov. ALLENATORE Gelain 6,5. BARI (3-4-1-2) Donnarumma 5,5; Salviato 5 (dal 16’ s.t. Benedetti 5,5), Camporese 5,5, Filippini 5; Schiattarella 5, Minala 5,5, Donati 6, Defendi 5 (dal 31’ s.t. Boateng s.v.); Bellomo 5,5; Ebagua 6, De Luca 6 (dal 4’ s.t. Caputo 7). PANCHINA Guarna, Rada, Rinaudo, Calderoni, Galano, Romizi. ALLENATORE Nicola 5,5. ARBITRO Ghersini di Genova 5. GUARDALINEE Mondini 5-Peretti 5. AMMONITI Bernardini (L), Filippini (B), Biagianti (L), Benedetti (B) e Camporese (B) per gioco scorretto; Schiattarella (B), Ebagua (B) e Defendi (B) per comportamento non regolamentare; Donati (B) per proteste. NOTE paganti 1.776; incasso di 14.900 euro; abbonati 4.350, quota di 21.274,31 euro. Tiri in porta 9 (con una palo)-3. Tiri fuori 6-4. In fuorigioco 1-2. Angoli 8-7. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. L’ avevano definita bene: una classica «partita del cuore» ma senza incasso, e alcunché, da elargire in beneficenza. La vince il Livorno, con due ceffoni immediati, fulminanti, in pieno viso al Bari dell’ex Nicola. Due angoli, due reti nei 10’ iniziali (botta al volo con la coscia di Luci pescato da Siligardi, e deviazione di Vantaggiato su un pallone di Bernardini che taglia l’area): vittoria ipotecata. La ripresa rende elettrizzante una sfida chiusa dal commovente coro dei livornesi per Nicola («Uno di noi») memori di gioie (il salto in A del 2013) e tragedie (la morte del figlio per un incidente stradale). Gli vogliono un gran bene, gli regalano una preziosa statuetta da subbuteo del club labronico e persino due gol per riaprire il cuore alla speranza. Ma in un amen, Siligardi (determinante) e Vantaggiato si riassestano, affondando quel Bari passato al 4-3-3 per essere più offensivo, alzando il baricentro, ma mostrando vecchie pecche di chi è in via di (lenta) guarigione. LA CHIAVE Luci inizia sbancando con una partenza da primo della classe (il gol, poi un tiraccio che Donnarumma non trattiene, manda sul palo, e riagguanta) infine inforna la frittata che rimette in discussione tutto: nel levar palla a Caputo anticipa Mazzoni, beffandolo. Rete bissata da Caputo in un lampo (respinta della difesa, stop e tiro al volo a fil di palo) per un 3-2 che azzerava il sospetto fosse già tutto deciso al gol di Maicon (Siligardi — sempre lui — lo pesca con un cross per un colpo di testa inesorabile: 3-0). Gelain, per due anni gomito a gomito con Nicola proprio a Livorno, aveva costruito la vittoria virando netto su un 3-5-2 che nemmeno l’uscita del prezioso Djokovic scalfiva. Luci titolare, solo una punta vera (Vantaggiato) e Siligardi a supporto con Appelt indietreggiato su Bellomo quando veniva spostato trequartista (non più esterno), mentre Maicon e Gemiti quadravano la media. Il Bari delegava a De Luca la spinta, Ebagua restava avulso da tutto, il centrocampo pugliese subiva sui lati: molto possesso, niente accelerazioni, pochi tiri e assalti in porta. LA SVOLTA Lo scossone al match? Più che la virata sul 4-3-3 di Nicola lo sono le due reti pugliesi a mo’ di cadeau. Niente ribaltone, Siligardi (con un breve passato da ex) chiude l’assedio sparando di sinistro sotto la traversa il 4-2, con Vantaggiato (che invece in biancorosso ci è cresciuto) a imitarlo su rasoterra. Ma il Bari va in barca, confermando come la difesa a 4 gli sia indigesta, da morire. E alla fine Gelain, l’ex attendente di campo, battè Nicola. © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 7,5 ● SILIGARDI ATTACCANTE DEL LIVORNO Questo Cocco è bellissimo Vicenza playoff Perugia nei guai 1L’attaccante fa 3 gol e una dedica speciale al papà. Lanzafame non basta a Camplone VICENZA 3 PERUGIA 1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Lanzafame (P) al 24’ p.t.; Cocco (V) al 2’, al 13’ e al 28’ s.t. VICENZA (4-3-3) Vigorito 6; Sampirisi 6, Gentili 6,5, Manfredini 6,5, D’Elia 6; Moretti 6,5, Di Gennaro 7,5 (dal 44’ s.t. Sbrissa s.v.), Cinelli 6; Laverone 7, Cocco 8 (37’ s.t. Petagna s.v.), Giacomelli 6 (dal 20’ s.t. Spinazzola 6). PANCHINA Serraiocco, Alhassan, Garcia Tena, Egde, Vita, Mancini. ALLENATORE Marino 7,5. PERUGIA (4-3-1-2) Provedel 6; Comotto 5 (dal 14’ s.t. Faraoni 6), Goldaniga 5, Hegazi 5, Crescenzi 6; Rizzo 6 (dal 20’ s.t. Nielsen 5,5), Fossati 6, Nicco 5,5; Lanzafame 6,5 (24’ s.t. Taddei 5,5); Falcinelli 5,5, Ardemagni 5. PANCHINA Koprivec, Lignani, Baldan, Boscolo, Giacomazzi, Vinicius. ALLENATORE Camplone 5,5. ARBITRO La Penna di Roma 5. GUARDALINEE Del Giovane 6Ceccarelli 6. AMMONITI Lanzafame (P), Giacomelli (V), Comotto (P), Di Gennaro (V), Manfredini (V) e Fossati (P) per gioco scorretto. NOTE paganti 2.218, incasso di 25.975 euro; abbonati 5.411, quota di 16.272 euro. Tiri in porta 3-1. Tiri fuori 6-1. In fuorigioco 3-3. Angoli 4-0. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 3’. Alberta Mantovani VICENZA I l momento più toccante di una partita dominata da un Vicenza che ha preso il volo con Marino alla guida arriva al 13’ della ripresa, quando Andrea Cocco sale in cielo a colpire di testa il pallone del 2-1 e del sorpasso, dopo aver firmato anche la rete del pari due minuti dopo l’inizio della ripresa. Con quel gol, segnato sul cross del suo assist-man personale, cioè Laverone, che sa perfettamente come servirlo dalla destra, Cocco ha toccato quota 10 ed è corso verso la panchina per farsi dare e sventolare una maglietta con la scritta «Papà sempre con me». Il centravanti del Vicenza ha perso il padre in estate e a ogni gol rivolge lo sguardo al cielo. Un’estate difficile per lui e per il Vicenza che, da ripescato, ha dovuto reinventare una squadra per la B. Lui, Cocco, era stato preso prima, per la Lega Pro, e ieri in 26 minuti nella ripresa, fra il gol dell’1-1 è quello del 3-1, ha ribaltato il Perugia che s’era illuso sul vantaggio di Lanzafame al 24’ e poi è crollato. La squadra è finita dritta in ritiro a Roma fino alla gara di venerdì PIÙ VICENZA Troppo poco, nonostante Camplone (la panchina torna a tremare) abbia via via mandato in campo tutti o quasi i rinforzi 23 di gennaio, per un Vicenza che nelle quattro gare del 2015 ha conquistato ben 10 punti e oltre ai tre gol ieri nel primo tempo non s’è visto concedere un possibile rigore per due volte. Cocco invece s’è portato a casa il pallone della partita, oltre alla standing ovation del Menti quando è stato sostituito. Il centravanti biancorosso in giornata di grazia ha realizzato pure il tris: dopo un gol di finezza per il pareggio, uno in acrobazia per il sorpasso ha usato fisico e mestiere per beffare Goldaniga per il 3-1. ELOGI È stata la partita di Cocco, e i tifosi hanno tirato un bel sospiro di sollievo ripensando all’ultimo giorno di mercato, quando il Pescara ha tentato il Vicenza con un’offerta allettante. «Ma io non me ne sarei andato — ha detto il centravanti — perché c’è un grande gruppo e per me è un motivo di orgoglio giocare in questo Vicenza. La maglietta? Mi ero ripromesso di sventolarla quando avessi raggiunto la doppia cifra: mio padre non ha mai smesso di credere in me, da lassù sarà contento». Mentre Marino lo elogia («Oltre ai gol, Cocco è un centravanti che lavora tanto per la squadra»), lui ringrazia («Lo faccio volentieri perché qui tutti corrono e aiutano il compagno»), c’è’ spazio anche per un grazie a Laverone: «Ormai lo so che prima o poi una palla giusta me la serve sempre». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL MIGLIORE 8 ● COCCO ATTACCANTE DEL VICENZA Solletico Latina L’Avellino in 10 soffre e brinda grazie a Castaldo Sammarco in gol Il Frosinone c’è Solo Monachello Il Lanciano cade Gioiello di Stanco Il Cittadella corre Il pari del Pescara arriva in extremis Marchi è gioia e poi dolore Pro L’ex Borghese salva il Varese Luigi Zappella Maurizio Di Rienzo Orlando D’Angelo Filippo Brusa AVELLINO FROSINONE PESCARA VARESE D ince in rimonta il Frosinone sul Lanciano che chiude in vantaggio il primo tempo ma spende troppo sul piano fisico. Più fresca e arrembante, nella ripresa la squadra di Stellone (priva di Lupoli, k.o. nel riscaldamento) ribalta il risultato. Monachello ha firmato il vantaggio con un tiro che, deviato da Russo, ha ingannato Pigliacelli. Poi il Lanciano s’è chiuso bene. Tutt’altra musica nel secondo tempo quando il Frosinone ha stretto d’assedio l’area avversaria. All’8’ il pareggio con un colpo di testa di Paganini su cross di Crivello, mentre al 28’ sugli sviluppi di un angolo, la zampata decisiva di Sammarco, giunto dallo Spezia e all’esordio dal primo minuto. V L D opo il blitz di La Spezia, l’Avellino torna al successo in casa superando con sofferenza il Latina, più attivo nel primo tempo, volando al quarto posto. Nei secondi 45’ tante emozioni. Al 19’ Candussio ha dato un generoso rigore (fallo su Oduamadi, espulso Chiosa) ma dal dischetto Olivera, a un passo dall’Avellino nel mercato, ha sparato alto. L’Avellino, pur in dieci, ha cercato la vittoria e l’ha ottenuta grazie al colpo di testa di Castaldo (13 gol e 100 presenze in biancoverde) Il Latina completa l’harakiri al 32’ con l’espulsione di Oduamadi, che era migliore in campo ma ha colpito Zito a gioco fermo. © RIPRODUZIONE RISERVATA a corsa del Cittadella verso la salvezza continua. Solo la zampata di Bjarnason all’ultimo respiro nega a Foscarini la terza vittoria consecutiva. L’1-1 promuove i veneti e rimanda il Pescara. Prima della mezzora Stanco calcia da posizione angolatissima, trovando lo spiraglio per battere Fiorillo. La reazione del Pescara è tutta nel grande spunto di Bjarnason al 36’, che impegna l’eterno Pierobon. Baroni ha messo prima Sansovini, appena tornato (è la terza volta) a Pescara, e poi Pasquato. E dopo un palo di testa di Melchiorri, in extremis è arrivato il pari di Bjarnason, sul secondo palo, dopo punizione di Pasquato. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA AVELLINO-LATINA © RIPRODUZIONE RISERVATA 1-0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Castaldo al 29’ s.t. AVELLINO (3-5-2) Gomis 6,5; Pisacane 6,5, Ely 6,5, Chiosa 5,5; Regoli 6,5 (dal 43’ s.t. Fabbro s.v.), D’Angelo 7, Arini 6,5, Schiavon 5,5 (dal 7’ s.t. Zito 6,5), Bittante 6,5; Comi 6,5, Castaldo 7. (Frattali, Almici, Sbaffo, Soumarè, Trotta, Mokulu). All. Rastelli 6,5. LATINA (4-1-4-1) Di Gennaro 6; Ristovski 6,5, Brosco 6, Dellafiore 5,5, Alhassan 5; Olivera 5 (dal 21’ s.t. Ammari 6,5); Oduamadi 5,5, Crimi 5,5 (39’ s.t. Paolucci s.v.), Valiani 6,5, Jaadi 5,5 (33’ s.t. Sowe s.v); Litteri 5. (Farelli, Talamo, Bruscagin, Angelo, Figliomeni, Barone). All. Iuliano 6. ARBITRO Candussio di Cervignano del Friuli 5. GUARDALINEE Pentangelo 5,5–Zappatore 5,5. ESPULSI Chiosa (A) al 17’ s.t. per gioco scorretto; Oduamadi (L) al 32’ s.t. per comp. non regolamentare. AMMONITI Pisacane (A), Brosco (L) e Alhassan (L) per gioco scorretto; Comi (A), D’Angelo (A) e Sowe (L) per comportamento non regolamentare. NOTE spettatori 7.000 circa; abbonati 2.796, paganti, incasso e quota n.c.. Tiri in porta 5-6. Tiri fuori 4-10. In fuorigioco 1-2. Angoli 3-6. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 4’. oveva essere la giornata di Neto Pereira, che contro la Pro Vercelli festeggiava i 5 anni dalla sua prima partita nel Varese, invece, in un Franco Ossola a capienza ridotta (curva nord e parte dei distinti chiusi per la neve), il protagonista è stato un ex: Martino Borghese. Il difensore ha firmato, di piatto destro, l’1-1 al 90’, risolvendo l’emergenza in attacco (Miracoli è stato operato di appendicite e Forte non giocava titolare dalla scorsa stagione). La sconfitta sarebbe stata una beffa per il Varese, che ha spianato la strada alla Pro Vercelli, in vantaggio al 15’ della ripresa con il colpo di testa di Marchi (poi espulso al 19’ per un calcio a Capezzi). Il campo, non all’altezza, verrà rizollato in settimana. FROSINONE-LANCIANO 2-1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Monachello (L) al 9’ p.t.; Paganini (F) all’8’, Sammarco (F) al 28’ s.t. FROSINONE (4-4-2) Pigliacelli 7; Zanon 6, Russo 6, Blanchard 6, Crivello 6,5; Paganini 7, Sammarco 7 (dal 31’ s.t. Gori 6), Gucher 7, Soddimo 6 (dal 31’ s.t. Santana 6) ; D. Ciofani 6,5, Carlini 6,5 (dal 43’ s.t. Frara s.v.). (Zappino, M. Ciofani, Fraiz, Cosic, Pamic). All. Stellone 6,5. LANCIANO (4-3-3) Nicolas 5,5 (dal 34’ s.t. Aridità s.v.); Aquilanti 6, Troest 5,5, Ferrario 5,5, Mammarella 6,5; Conti 5,5 (dal 15’ s.t. Amenta 6), Agazzi 6, Di Cecco 6; Piccolo 6 (dal 20 s.t. Thiam 5,5), Monachello 7, Gatto 6,5. (Nunzella, De Silvestro, Pinato, Vastola, Turchi, Cerri). All. D’Aversa 5,5. ARBITRO Pairetto di Nichelino 5,5. GUARDALINEE Calò 6-Intagliata 6. AMMONITI Agazzi (L), Blanchard (F) e Gucher (F) per gioco scorretto. NOTE paganti 854, incasso di 6.778,90 euro; abbonati 3.060, quota di 18.041 euro. Tiri in porta 3-2. Tiri fuori 2-3. In fuorigioco 0-2. Angoli 3-3. Recuperi p.t. 0’, s.t. 4’. PESCARA-CITTADELLA 1-1 PRIMO TEMPO 0-1 MARCATORI Stanco (C) al 28’ p.t.; Bjarnason (P) 50’ s.t. PESCARA (4-4-2) Fiorillo 5,5; Pucino 6, Salamon 6, Fornasier 6, Zampano 6; Politano 5,5 (dal 22’ s.t. Caprari 5,5), Memushaj 6, Brugman 5 (dal 35’ s.t. Pasquato s.v.), Bjarnason 6,5; Pettinari 6 (dal 12’ s.t. Sansovini 6), Melchiorri 5,5. (Aldegani, Zuparic, Abecasis, Gessa, Selasi, Bruno). All. Baroni 5,5. CITTADELLA (4-4-2) Pierobon 6,5; Cappelletti 6, Scaglia 6, De Leidi 6, Barreca 6; Kupisz 6,5, Paolucci 6,5, Rigoni 6,5, Minesso 6 (dal 43’ s.t. Schenetti s.v.); Gerardi 6 (dal 19’ s.t. Sgrigna 6), Stanco 7 (dal 29’ s.t. Busellato s.v.). (Valentini, Pecorini, Coralli, Benedetti, Donazzan, Camigliano). All. Foscarini 6. ARBITRO Gavillucci di Latina 6. GUARDALINEE Di Francesco 6-Zivelli 6. AMMONITI Gerardi (C) per comp. non regolamentare. NOTE paganti 1.467, incasso di 6.097 euro; abbonati 3.580, quota di 17.273 euro. Tiri in porta 7 (con un palo)-4. Tiri fuori 3-4. In fuorigioco 6-7. Angoli 6-3. Recuperi: p.t. 0’, s.t. 5’. VARESE-PRO VERCELLI 1-1 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORI Marchi (PV) al 15’, Borghese (V) al 45’ s.t. VARESE (4-4-2) Perucchini 6; Fiamozzi 6, Borghese 6,5, Rea 5, Luoni 6,5; Zecchin 6, Corti 6,5, Capezzi 6 (dal 28’ s.t. Osuji 6), Jakimovski 5 (8’ s.t. Lores 6,5); Forte 6 (dal 38’ s.t. Capello s.v.), Neto Pereira 6,5. (Birighitti, Simic, De Vito, Jebbour, Blasi, Barberis). All. Bettinelli 6. PRO VERCELLI (4-4-1-1) Russo 6,5; Bani 6, Cosenza 6, Coly 6, Scaglia 6; Di Roberto 6,5 (dal 33’ s.t. Sprocati 5), Ardizzone 6, Castiglia 6, Emmanuello 6 (13’ st Belloni 6); Luppi 6,5 (38’ s.t. Beretta s.v.); Marchi 5. (Viotti, D’Alessandro, Ferri, Milesi, Liviero, Musacci). All. Scazzola 6. ARBITRO Di Paolo di Avezzano 7. GUARDALINEE Segna 6–Paiusco 6. ESPULSI Marchi (PV) al 19’ s.t. per gioco scorretto. AMMONITI Marchi (PV) per comp. non regolament. NOTE paganti 600, incasso di 3.627 euro; abbonati 1.883, quota di 11.800 euro. Tiri in porta 4-5 (con una traversa). Tiri fuori 5-4. In fuorigioco 1-1. Angoli 8-2. Recuperi: p.t. 1’, s.t. 4’. 24 Lega Pro R 24a giornata GIRONE A Sudtirol spietato: è sempre più in alto Cremonese stesa Freddi e Corazza Il Novara è tosto Aggancio al Pavia 1Due reti nella ripresa e la Pro Patria cade Presa la capolista, oggi contro l’Alessandria SÜDTIROL 3 CREMONESE 1 MARCATORI Tagliani (S) al 3’, Novothny (S) al 25’, Bertoni (S) al 35’ p.t.; Jadid (C) al 46’ s.t. SÜDTIROL (4-3-3) Melgrati 6; Tait 6,5 (dal 1’ s.t. Zullo 6), Mladen 6,5, Tagliani 7, Martin 7; Fink 7 (dal 30’ s.t. Mazzitelli s.v.), Bertoni 7, Branca 6,5; Marras 6,5 (dal 37’ s.t. Fischnaller s.v.), Novothny 7,5, Cia 6,5. (Miori, Peverelli, Fischnaller, Campo, Shekiladze). All. Sormani 7,5. CREMONESE (4-3-3) Galli 6,5; Marchi 5, Briganti 5,5, Castellini 5,5, Crialese 6; Moroni 5,5, Jadid 6, Palermo 5,5 (dal 38’ p.t. Campagna 6); Di Francesco 5 (dal 31’ s.t. Ciccone s.v.), Brighenti s.v. (dal 7’ p.t. Manaj 5,5), Kirilov 6. (Rongoni, Marongiu, Favalli, Finazzi). All. Giampaolo 5. ARBITRO Sassoli di Arezzo 6,5. NOTE spettatori 1.200 circa; abbonati 182, paganti e incasso n.c. Ammoniti Briganti, Marchi e Melgrati. Angoli 4-3. NOVARA Terzo successo consecutivo per il Novara, che sfrutta il turno casalingo per raggiungere momentaneamente in vetta il Pavia, che oggi gioca in casa l’Alessandria e tra una settimana riceverà proprio la squadra di Toscano . La Pro Patria tiene un tempo e poi crolla sotto i colpi di Freddi e Corazza, vedendo complicarsi ulteriormente la situazione di classifica. Il Novara, costretto a vincere per mettere pressione alle avversarie, parte aggressivo diretto da Buzzegoli e sfiora più volte la rete nella prima frazione, trovando sempre pronto Melillo. Il match si sblocca poco dopo l’ora di gioco, quando Garofalo (decisivo il suo ingresso) su punizione pesca Freddi in area e il difensore firma il quarto gol. Il Novara controlla il match mentre la Pro Patria non riesce a reagire: puntuale, al 33’, il colpo del k.o. firmato da Corazza, che sfrutta l’assist di Garofalo da sinistra e segna il terzo gol nel ritorno. Giuseppe Maddaluno ● BOLZANO Il Südtirol prosegue la rincorsa ai playoff demolendo una Cremonese disastrosa e volitiva solo nella ripresa. Agli uomini di Sormani bastano 35’ per chiudere il discorso. Apre Tagliani con una girata di destro, poi è il turno di Novothny (quarto gol in cinque gare), preciso nel battere di collo sinistro l’incolpevole Galli. Chiude le danze Bertoni. Quasi un’amichevole il resto della gara, con la Cremonese che ci mette l’orgoglio trovando il gol con Jadid nel recupero. Francesco Bertagnolli Venezia spento A un buon Como manca un rigore Feralpi: Galuppini è subito super La Torres si salva Il Mantova trova un gol per tutti Renate a secco NOVARA 2 PRO PATRIA 0 MARCATORI Freddi al 18’, Corazza al 33’ s.t. NOVARA (3-5-2) Tozzo 6; Martinelli 6, Gavazzi 6,5, Freddi 7; Dickmann 6, Bianchi 6,5, Buzzegoli 7,5, Pesce 5 (dal 16’ s.t. Garofalo 6,5), Foglio 7 (dal 41’ s.t. Miglietta s.v.); Corazza 6,5 (dal 36’ s.t. Della Rocca s.v.), Evacuo 6. (Montipò, Vicari, Garufo, Gonzalez). All. Toscano 6,5. PRO PATRIA (4-2-3-1) Melillo 5,5; Guglielmotti 5, Botturi 5,5, Pisani 5,5, Taino 5; Palumbo 6, Bovi 5 (dal 26’ s.t. Giorno 5,5); D’Errico 6, Serafini 5,5, Candido 5 (dal 34’ s.t. Brunori s.v.); Baclet 5. (Perilli, La Morte, Panizzi, Romeo, Terrani). All. Montanari 5. ARBITRO Baldicchi di Città di Cast. 5. NOTE paganti 540, abbonati 3.140, incasso di 19.484 euro. Ammoniti Bovi, Martinelli e Baclet. Angoli 12-3. ● VENEZIA 0 TORRES 3 MANTOVA 2 COMO 0 FERALPI SALO’ 3 RENATE 0 VENEZIA (3-5-2) Fortunato 6,5; Sales 4, Cernuto 7, Legati 6,5; Capogrosso 6,5, Zaccagni 6,5 (dal 38’ s.t. Varano s.v.), Scialpi 6, Bellazzini 6, Giuliatto 6; Raimondi 6,5, Guerra 5,5 (dal 28’ s.t. Greco 5,5). (D’Arsié, Peccarisi, Dell’Andrea, Esposito, Magnaghi). All.Serena 6,5. COMO (4-3-1-2) Falcone 6; Marconi 6, Cassetti 6,5, Lebran 5,5, Marchi 6; Cristiani 5,5 (dal 22’ s.t. Ambrosini 6), Fietta 6,5, Castiglia 5,5 (dal 10’ s.t. Rolando 5,5); Le Noci 5,5; Defendi 5 (dal 10’ s.t. Berardocco 5,5), Ganz 5,5. (Crispino, Rinaldi, Scapuzzi, De Sousa). All. Sabatini 6. ARBITRO Colosimo di Torino 5. NOTE paganti 518, abbonati 572, incasso di 5.270 euro. Espulsi Sales al 19’ p.t. e Lebran al 19’ s.t.; ammoniti Zaccagni, Legati, Cernuto, Fietta e Marchi. Angoli 1-4. ● VENEZIA Gara tattica, grande agonismo e poche occasioni. Gara che può girare dopo 19’ quando Sales, a gioco fermo e punizione a favore, smanaccia Cristiani: rosso diretto e Venezia in inferiorità. Al 9’ della ripresa il Como protesta: intervento netto di Zaccagni in area, ma per l’arbitro è simulazione. Al 19’ squadre nuovamente in parità con l’espulsione, anche questa eccessiva, di Lebran per fallo su Raimondi. Venezia che spinge, ma senza creare pericoli. Michele Contessa MARCATORI Petermann (T) all’11’, Galuppini (FS) al 13’ p.t.; Galuppini (FS) 22’, Barbuti (T) al 28’, Romero (FS) al 37’, Maiorino (T) al 40’ s.t. TORRES (4-3-3) Testa 5,5; Imparato 6, Marchetti 6, Aya 6, Minarini 6; Buonaiuto 6 (dal 26’ s.t. Scotto s.v.), Petermann 7 (dal 43’ s.t. Cerone s.v.), Foglia 6,5; Baraye 6,5, Barbuti 7, Maiorino 6,5. (Costantino, Ligorio, Migliaccio, Bottone, Marinaro). All. Bucchi 6,5. FERALPI SALÒ (4-3-3) Proietti Gaffi 5,5; Tantardini 6, Leonarduzzi 6, Codromaz 5,5, Belfasti 5,5 (dal 1’ s.t. Broli 6); Fabris 6,5, Pinardi 6, Palma 6,5 (dal 30’ s.t. Cavion s.v.); Bracaletti 6,5, Romero 7, Galuppini 7,5. (Vagge, Savi, Di Benedetto, Zerbo, Zamparo). All. Scienza 6,5. ARBITRO Ranaldi di Tivoli 6. NOTE spettatori 900 circa; abbonati 200, paganti e incasso n.c. Ammoniti Petermann, Belfasti, Broli, Foglia, Codromaz, Marchetti e Leonarduzzi. Angoli 1-5. ● SASSARI Spettacolare pari tra Torres e Feralpi Salò. Bene i nuovi innesti di Petermann nella Torres, che apre le danze con un gran sinistro dalla distanza, e di Galuppini nella Feralpi, appena arrivato dal Real Vicenza e autore di una gran doppietta. Chiudono i conti Barbuti e Maiorino per i sardi, intervallate dalla perfetta incornata di Romero che a poco dalla fine aveva illuso gli ospiti. Gian Mario Sias MARCATORI Trainotti al 30’ p.t.; Gyasi al 36’ s.t. MANTOVA (3-4-3) Festa 6; Trainotti 7, Siniscalchi 6,5, Scrosta 6,5; Zammarini 6,5 (dal 42’ s.t. Beleck s.v.), Raggio Garibaldi 6, Paro 6, Blaze 6; Boniperti 7, Caridi 7 (dal 23’ s.t. Di Santantonio 6), Said 6 (dal 10’ s.t. Gyasi 6). (Zima, Marchiori, Tavanti, Zanetti). All. Juric 6,5. RENATE (3-5-2) Cincilla 5,5; Adobati 5,5, Di Gennaro 6,5, Riva 5,5; Muchetti 6, Mantovani 6 (dal 13’ s.t. Scaccabarozzi 6,5), Perini 5,5, Chimenti 6, Iovine 6,5; Cocuzza 5,5 (dal 1’ s.t. Florian 6), Spampatti 6 (dal 30’ s.t. Odogwu 5). (Vannucchi, Morotti, Mira, Rovelli). All. Boldini 6. ARBITRO Amabile di Vicenza 6. NOTE paganti 502, abbonati 1.215, incasso di 13.407 euro. Ammoniti Perini, Iovine, Riva, Raggio Garibaldi, Boniperti e Adobati. Angoli 3-5. ● MANTOVA Il Mantova riprende la lanciata corsa del 2015, sconfiggendo il Renate. La squadra di Juric centra il quarto successo interno consecutivo, con 16 punti nelle ultime 7 gare, e arriva a 14 giocatori in gol. La rete di Gyasi (primo gol tra i professionisti al debutto al Martelli) chiude il match nel miglior momento del Renate. Trainotti aveva realizzato l’1-0 con un colpo di testa da centravanti vero dopo la respinta di Cincilla su Boniperti. Il Renate è parso più incisivo con l’ingresso di Scaccabarozzi, ma senza fortuna in zona gol. Matteo Bursi GIRONE B CLASSIFICA SQUADRE PT PAVIA (-1) NOVARA BASSANO ALESSANDRIA SUDTIROL COMO FERALPI SALO' REAL VICENZA VENEZIA TORRES MONZA MANTOVA (-1) AREZZO CREMONESE RENATE GIANA LUMEZZANE ALBINOLEFFE PRO PATRIA (-1) PORDENONE 46 46 44 41 40 37 37 35 34 34 32 32 30 29 29 24 21 19 14 13 PARTITE RETI G V N P F S 23 24 23 23 24 24 24 23 24 24 23 24 23 24 24 23 23 23 24 23 14 13 12 11 11 11 10 8 10 9 9 9 8 7 7 6 5 5 2 3 5 7 8 8 7 4 7 11 4 7 5 6 6 8 8 6 6 4 9 4 4 4 3 4 6 9 7 4 10 8 9 9 9 9 9 11 12 14 13 16 41 37 37 34 31 29 32 30 30 28 28 24 23 30 28 17 20 14 27 18 28 22 23 20 23 25 31 23 26 25 23 20 23 31 36 24 35 32 48 40 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA COSÌ OGGI Ore 12.30 ALBINOLEFFE (4-3-2-1) Offredi; Ondei, Moi, Allievi, Anghileri; Girasole, Spinelli, Bentley; Bradaschia, Vorobjovs; Momentè. (Amadori, Pacifico, Maietti, Gazo, Nichetti, Calì, Silva Reis). All. Mangone. BASSANO (4-2-3-1) Rossi; Toninelli, Priola, Bizzotto, Semenzato; Davì, Proietti; Cattaneo, Nolè, Iocolano; Pietribiasi. (Grandi, Zanella, Stevanin, Cenetti, Furlan, Cortesi, Maistrello). All. Asta. ARBITRO Prontera di Bologna (Fraschetti-Mariani). Ore 16 REAL VICENZA (3-5-2) Tomei; Quintavalla, Polverini, Piccinni; Lavagnoli, Cristini, Dalla Bona, Malagò, Vannucci; Bruno, Gomes. (Ziglioli, Beccaro, Carlini, Sandrini, Chiarello, Margiotta, Bardelloni). All. Favaretto. MONZA (3-5-2) Chimini; Giorgi, De Bode, El Hasni; Pugliese, Conti, Pessina, Uliano, Martinez; Torri, De Vita. (De Lucia, Caracciolo, Corduas, Toskic, Acampora, Valencic, Carbonaro). All. Pea. ARBITRO Fourneau di Roma (Pagnotta-Sbrescia). Ore 18 PAVIA (4-3-2-1) Facchin; Ghiringhelli, Cristini, Abbate, Malomo; Corvesi, Pederzoli, Rosso; Cesarini, Soncin; Ferretti. (Fiory, Marino, Sereni, Cardin, Dejori, Grbac, Marchi). All. Maspero. ALESSANDRIA (4-4-2) Nordi; Sosa, Morero, Sirri, Sabato; Vitofrancesco, Obodo, Mezavilla, Taddei; Marconi, Iunco. (Poluzzi, Terigi, Mora, Spighi, Rantier, Valentini, Germinale). All. D’Angelo. ARBITRO Dei Giudici di Latina (Benedettini-Sangiorgio). LA PARTITA RINVIATA Lumezzane-Arezzo si recupera l’11 marzo ● LUMEZZANE (Bs) La neve che è caduta in questi giorni e che ha già fatto saltare i due anticipi di venerdì, ha fatto rinviare anche LumezzaneArezzo, gara che era in programma oggi alle 14.30. Le due società si sono accordate per recuperare la gara mercoledì 11 marzo. Si attende solo il beneplacito della Lega. Teramo, i soliti due sbancano Gubbio e arriva il primato 1Donnarumma (2 gol) e Lapadula scatenati Ribaltata la squadra di Acori, che chiude in 9 GUBBIO 1 Matteo, Scipioni, Esposito, Bucchi, Marchionni e Lasicki. Angoli 4-5. TERAMO 4 ● MARCATORI Mancosu (G) al 19’, Donnarumma (T) al 39’, Lapadula (T) al 42’ p.t.; Donnarumma (T) al 17’, Petrella (T) su rigore al 29’ s.t. GUBBIO (4-3-3) Iannarilli 7; Rosato 6,5 (dal 16’ s.t. Luciani 5,5), Galuppo 5,5, Lasicki 5,5, D’Anna 5,5; Guerri 6, Loviso 6,5, Esposito 5; Mancosu 6,5, Cais 5,5 (dal 16’ s.t. Regolanti 5), Marchionni 5,5 (dal 30’ s.t. Vettraino s.v.). (Citti, Manganelli, Casiraghi, Domini). All. Acori 6. TERAMO (5-3-2) Tonti 6; Scipioni 6 (dal 35’ s.t. Brugaletta s.v.), Caidi 6, Speranza 6, Perrotta 6, Masullo 6,5; Di Matteo 6 (dal 37’ s.t. Bucchi s.v.), Amadio 6, Cenciarelli 6,5; Donnarumma 8 (dal 22’ s.t. Petrella 6,5), Lapadula 7. (Narduzzo, Diakite, Di Paolantonio, Milicevic). All. Vivarini 6,5. ARBITRO Guccini di Albano L. 5,5. NOTE paganti 345, abbonati 721, incasso di 7.262 euro. Espulsi Esposito al 7’ s.t. e Regolanti al 20’ s.t.; amm. Di GUBBIO (Pg) I gemelli del gol fanno scintille, il Teramo sbanca Gubbio e acchiappa l’Ascoli (che gioca oggi) in vetta. Donnarumma due volte gonfia la rete e non esulta davanti ai suoi ex tifosi, Lapadula fa una rete, fa impazzire la difesa e spacca una traversa su punizione. Il primo sale a 12 gol, il secondo a 10: nessuno come loro a 22. Petrella su rigore chiude il poker per un Teramo che non perde da 14 turni (4-1 a Pistoia il 26 ottobre) e schiaccia gli entusiasmi di un Gubbio bello solo per mezzora e in vantaggio con un missile di Mancosu. Marchionni al 28’ ha avuto la palla del 2-0, poi solo Teramo che domina con un Gubbio che chiude in 9. Euro Grilli ● RINVIO A L’AQUILA Dopo quella col Pontedera, rinviata a L’Aquila anche la gara col Tuttocuoio. L’a nevicata di ieri mattina ha reso ancora impraticabile il campo. Cornacchini revival col pari Rimpianti Pro Botta e risposta Galli-Melandri Ma meglio il Forlì PRO PIACENZA 1 CARRARESE 1 ANCONA 1 FORLI’ 1 MARCATORI Matteassi (PP) al 37’ p.t.; Tavares (A) al 14’ s.t. PRO PIACENZA (4-3-3) Alfonso 6,5; Rieti 6,5, Silva 6, Bini 5, Castellana 6,5 (dal 41’ s.t. Sane s.v.); Barba 6,5, Bacher 6 (dal 28’ s.t. Mascolo 6), Porcino 7; Matteassi 6,5, Giovio 6,5, Alessandro 5,5 (dal 34’ s.t. Caboni s.v.). (Iali, Sall, Marmiroli, Mella). All. Franzini 6,5. ANCONA (4-4-2) Lori 6; Cangi 6,5, Bacchetti s.v. (dal 12’ p.t. Paoli 6), Mallus 6, D’Orazio 5; Lisai 6, Sampietro 5,5 (dal 12’ s.t. Bondi 6), Di Ceglie 6, Tulli 6,5 (dal 22’ s.t. Parodi 6); Tavares 6,5, Paponi 6,5. (Aprea, Gelonese, Cognigni, Morbidelli). All. Cornacchini 6. ARBITRO Cifelli di Campobasso 6. NOTE spettatori 500 circa; abbonati 154, paganti e incasso n.c. Espulso D’Orazio al 18’ s.t.; ammoniti Sampietro, Giovio, Mallus e Rieti. Angoli 1-6. ● PIACENZA Sul campo dove ha segnato 38 gol in due stagioni con il Piacenza, Giovanni Cornacchini porta via un punto d’oro con il suo Ancona che, sotto di un gol, pareggia su una svista della difesa locale, poi finisce in 10, ma tiene il pari. La Pro si consola con il 5° risultato utile di fila e la sesta rete di Matteassi (imbeccato da Barba), ma anche con il rammarico di avere sprecato un’occasione. Paolo Gentilotti MARCATORI Galli (C) al 13’, Melandri (F) al 18’ s.t. CARRARESE (4-3-1-2) Calderoni 6,5; Berra 6,5, Sbraga 5, Teso 5,5, Gorzegno 6; Gnahoré 5 (dal 37’ s.t. Disabato 6), Castagnetti 6, Galli 6,5 (dal 19’ s.t. Pedone 6); Gherardi 5,5 (dal 29’ s.t. Di Nardo 6); Merini 5, Cellini 5. (Zanotti, Massoni, Lancini, Beltrame). All. Remondina 5,5. FORLI’ (4-3-1-2) Scotti 6,5; Catacchini 5,5, L. Arrigoni 5,5, Fantini 5,5, Fantoni 6; Casini 6,5 (dal 43’ s.t. Turi s.v.), Hamlili 6,5, T. Arrigoni 6 (dal 29’ s.t. Pettarin 6); Rosafio 7; Docente 6 (dal 19’ s.t. Castellani 6), Melandri 7. (Casadei, Reato, Morga, Rrapaj). All. Vanigli 7. ARBITRO Spinelli di Terni 6. NOTE paganti 377, abbonati 380, incasso di 2.796 euro. Ammoniti Casini, Teso, Fantini, Castagnetti e Merini. Angoli 4-2. ● CARRARA. Continua il periodo di appannamento della Carrarese che contro un ottimo Forlì deve accontentarsi del pareggio. Primo tempo di marca romagnola, con gli uomini di Vanigli abili nel rubare palla e ripartire. A passare in vantaggio sono però i padroni di casa. Al 13’ della ripresa Gherardi scarica al centro per Galli, il cui tiro viene rimpallato dalla difesa biancorossa: la palla si impenna e scavalca Scotti. Il pareggio del Forlì al 18’ è di Melandri che batte Sbraga in velocità e segna l’1-1. Luca Santoni DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Pontedera, gioia attesa 30 anni Galderisi va k.o. PONTEDERA 2 LUCCHESE 0 MARCATORI Luperini all’11’, Libertazzi al 38’ s.t. PONTEDERA (3-5-2) Cardelli 6,5; Madrigali 7, Vettori 6,5, Redolfi 6,5; Videtta 6,5, Luperini 7,5, Bartolomei 7, Settembrini 7, Gasbarro 6,5 (41’ s.t. Polvani s.v.); Disanto 6,5 (dal 26’ s.t. Ceciarini s.v.), De Cenco 6,5 (dal 36’ s.t. Libertazzi 6). (Anacoura, Bennati, Lombardo, Romiti). All. Indiani 7. LUCCHESE (4-2-3-1) Di Masi 6,5; Calcagni 5,5, Espeche 5,5, Calistri 6, Nolè 5,5 (39’ s.t. Strizzolo s.v.); Mingazzini 6, Degeri 5; Ferretti 6 (dal 21’ s.t. Raicevic 5), Lo Sicco 6, Pagano 6; Forte 6 (dal 9’ s.t. Pizza 5,5). (Pazzagli, Risaliti, Santeramo, Scapinello). All. Galderisi 6. ARBITRO Capraro di Cassino 6. NOTE paganti 502, abbonati 167, incasso di 5.088 euro. Espulsi Degeri al 42’ p.t. e Raicevic al 42’ s.t.; ammoniti Espeche e Libertazzi. Angoli 12-2. ● PONTEDERA (Pi) Stop alla serie di 10 gare della Lucchese (primo ko per Galderisi): il Pontedera vince il derby contro i rossoneri a 30 anni di distanza. La sfida si decide nella ripresa grazie al tocco in mischia di Luperini (anche un palo per lui) e al colpo d’astuzia di Libertazzi, in gol dopo 370 giorni. La Lucchese chiude in 9 per il doppio giallo a Degeri e il rosso diretto a Raicevic. Stefano Lemmi Brodino Savona Prato, ci prova soltanto Bocalon SAVONA 0 PRATO 0 SAVONA (4-3-3) Rossini 6; Antonelli 6, Gemignani 6 (dal 20’ s.t. Morosini 5,5), Cabeccia 6, Marconi 6; Taddei 6,5, Frugoli 6 (dal 26’ s.t. Demartis s.v.), Giorgione 5,5,; Scappini 6, Giovinco 6,5 (dal 40’ s.t. Bianconi s.v.), Marchetti 6. (Addario, Galimberti, Carta, Bramati). All. Aloisi 5,5. PRATO (4-3-3) Gazzoli 6; Matteo 6 (dal 45’ p.t. Rinaldi 6), De Agostini 6,5 (dal 31’ s.t. Rickler 6), Urso 6,5, Dametto 6; Sorbo 6, Coccolo 7, Cavagna 6,5; Bocalon 6, Gabbianelli 6 (dal 30’ p.t. Santini 7), Fanucchi 6,5. (Ivusic, Knudsen, Tassi, Rubino). All. Esposito 6. ARBITRO Massimi di Termoli 6. NOTE paganti 435, abbonati 261, incasso di 2.580 euro. Ammoniti Gemignani, Taddei, Giorgione, Morosini e Coccolo. Angoli 8-5. ● SAVONA Non va oltre un pareggio il Savona nel confronto diretto in zona playout contro il Prato. Il punto non soddisfa la classifica delle due squadre che restano ancorate alla zona rossa. Savona più attivo nella prima frazione di gara, Prato più equilibrato nel secondo tempo dove con Bocalon ha costruito la palla del possibile successo. Il pareggio prolunga la serie positiva dei toscani e interrompe il ciclo negativo di 4 sconfitte consecutive dei biancoblù. Gianluca Firpo GIRONE C CLASSIFICA SQUADRE PT ASCOLI TERAMO REGGIANA PISA L'AQUILA PONTEDERA ANCONA SPAL CARRARESE GUBBIO GROSSETO (-1) TUTTOCUOIO LUCCHESE PISTOIESE FORLI' SAVONA PRATO SANTARCANGELO PRO PIACENZA (-8) SAN MARINO 44 44 41 40 37 35 34 31 30 30 28 28 28 27 27 26 25 23 19 16 PARTITE RETI G V N P F S 23 24 23 23 22 23 24 23 24 24 23 23 24 23 24 24 24 23 24 23 12 12 12 11 9 9 8 9 5 7 7 6 6 7 7 7 5 5 7 3 8 8 5 7 10 8 10 4 15 9 8 10 10 6 6 5 10 8 6 7 3 4 6 5 3 6 6 10 4 8 8 7 8 10 11 12 9 10 11 13 38 33 33 30 25 30 29 22 29 31 30 28 22 27 23 25 28 16 22 24 19 22 18 17 16 25 26 22 22 29 28 39 24 40 35 40 34 22 33 34 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA COSÌ OGGI Ore 14.30 PISTOIESE (4-4-2) Olczak; Celiento, L. Ricci, Falasco, Frascatore; Calvano, M. Ricci II, Pacciardi, Vassallo; Falzerano, Romeo. (M. Ricci I, Piana, Di Bari, Mungo, Martignago, Piscitella, Anastasi). All. Lucarelli. GROSSETO (3-4-1-2) Baiocco; Monaco, Ferraro, Legittimo; Formiconi, Verna, Della Latta, Paparusso; Gambino; Pichlmann, Torromino. (Mangiapelo, Burzigotti, Biraschi, Okosun, Volpe, Fofana, Lugo). All. Stringara. ARBITRO Caso di Verona (Capaldo-Loni). Ore 16 ASCOLI (4-3-2-1) Lanni; Avogadri, Pelagatti, Mori, Dell’Orco; Addae, Altobelli, Nardini; Mustacchio, Grassi; Altinier. (Ragni, Cinaglia, Cristiano Rossi, Pirrone, Carpani, Berrettoni, Perez). All. Petrone. SPAL (5-3-2) Albertoni; Lazzari, Gasparetto, Cottafava, Silvestri, Nava; Di Quinzio, Capece, Gerbaudo; Fioretti, Zigoni. (Ranieri, Giani, Aldrovandi, Bellemo, Landi, Finotto, Rovini). All. Semplici. ARBITRO Proietti di Trento (Costantini-Vitaloni). Ore 18 SANTARCANGELO (4-3-1-2) Nardi; Traoré, Olivi, Capitanio, Rossi; Bisoli, Taugourdeau, Obeng; Berardino; Guidone, Falconieri. (Lombardi, Possenti, Cola, Garufi, Argeri, Graziani, Radoi). All. Cuttone. SAN MARINO (4-3-1-2) Secco; Bregliano, Benassi, Cammaroto, Cruz; Cuffa, Diawara, Magnanelli; Sensi; La Mantia, Musetti. (Vivan, Paolini, Fogacci, Bangoura, Soligo, Baldazzi, Cicarevic). All. Tazzioli. ARBITRO Marinelli di Tivoli (Granci-Malacchi). 25 CLASSIFICA Il nuovo Catanzaro è uno spettacolo Travolto il Matera 1Scatenato Mancuso, autore di una doppietta Poker alla squadra di Auteri, che esce tra i fischi ● MARCATORI Giandonato (C) all’8’, Carretta (M) all’11’, Bernardo (C) al 15’, Mancuso (C) al 27’, Coletti (M) al 45’ p.t.; Mancuso (C) al 35’ s.t. MATERA (3-4-3) Bifulco 5; Mucciante 5, De Franco 5,5, Flores 5; Ferretti 5,5 (dal 17’ s.t. Albadoro 5,5), Coletti 6, Mazzarani 5,5, Iannini 5,5; Diop 5,5 (dal 1’ s.t. Letizia 5,5), Madonia 5,5, Carretta 6 (dal 25’ s.t. Bernardi 5,5). (Russo, Faisca, D’Aiello, Ashong). All. Auteri 5. CATANZARO (4-4-2) Bindi 6; Daffara 6,5, Rigione 6,5, Ghosheh 6,5, Squillace 6,5; Giampà 6,5, Zappacosta 6,5, Giandonato 7 (dal 25’ s.t. Calvarese 6), Mancuso 7,5 (dal 39’ s.t. Mounard s.t.); Bernardo 6,5 (dal 48’ s.t. Orchi s.v.), Razziti 6,5. (Migani, D’Orsi, Caputa, Ilari). All. Sanderra 7. ARBITRO Formato di Benevento 6. NOTE spettatori 3.000 circa; paganti, abbonati e incasso non comunicati. Ammoniti Ferretti, Mucciante, Ghosheh e Coletti. Angoli 1-5. MATERA La cura Sanderra continua a produrre effetti e il Catanzaro, grazie anche ai numerosi volti nuovi, continua a volare. Con il blitz di Matera i giallorossi si avvicinano alle zone alte della classifica: merito di una poderosa prestazione che, viceversa, è mancata ai padroni di casa di Auteri, ridimensionati nelle loro ambizioni. Al 7’ il Catanzaro passa con Giandonato direttamente da calcio d’angolo. Bifulco si lascia sfuggire il pallone che termina in rete. All’11’ Carretta pareggia da pochi passi. E’ il 15’ e Bernardo raddoppia per i calabresi che fanno centro per la terza volta con Mancuso al 27’. Al 45’ Coletti su punizione riapre la partita. Nel secondo tempo è sempre il Catanzaro a comandare e a impensierire il Matera. Il quarto gol è ad opera ancora di Mancuso al 35’. Sul suo diagonale nulla può Bifulco. Il Matera esce tra la disapprovazione del pubblico, mentre il Catanzaro gonfia il petto felice. Franco Toritto Tra il Cosenza e la Casertana è pari in tutto Corona è infinito ma non basta Messina fermato MATERA 2 CATANZARO 4 COSENZA 2 CASERTANA 2 MESSINA 1 PAGANESE 1 MARCATORI De Angelis (Co) al 7’, Mancino (Ca) al 40’ p.t.; Cori (Co) al 1’, Cisse (Ca) al 6’ s.t. COSENZA (4-4-2) Ravaglia 6; Ciancio 5,5, Tedeschi 6, Magli 5,5, Blondett 6; Statella 5,5 (dal 36’ s.t. Tortolano s.v.), Arrigoni 6, Corsi 6,5, Fornito 6 (dal 1’ s.t. Zanini 5); De Angelis 7 (dal 18’ s.t. Calderini 5,5), Cori 6,5. (Saracco, Carrieri, Criaco, Cesca). All. Roselli 6. CASERTANA (4-3-1-2) Fumagalli 6,5; Antonazzo 6, Idda 5, Mattera 5,5, Tito 5,5; Marano 6,5, Rajcic 6, De Marco 5 (dal 34’ p.t. Caccavallo 7); Mancino 6,5 (dal 27’ s.t. Carrus 6); Cisse 6,5, Ricciardo 6 (dal 9’ s.t. Cunzi 6). (D’Agostino, Rainone, Fonzino, Pontiggia). All. Campilongo 6. ARBITRO Baroni di Firenze 6. NOTE paganti 775, abbonati 325, incasso di 9.412 euro. Ammoniti Ciancio, Cori, Cisse, Rajcic, Blondett e Caccavallo. Angoli 9-6. MARCATORI Corona (M) al 44’ p.t.; Girardi (P) al 22’ s.t. MESSINA (4-3-3) Iuliano 6; Cane 6,5, Altobello 6, Pepe 4,5, Rullo 6; Bortoli 5,5 (dal 41’ s.t. Bonanno s.v.), Izzillo 5,5 (dal 18’ s.t. Donnarumma 5,5), Mancini 6,5; Ciciretti 5,5, Corona 6,5 (dal 31’s.t. De Paula s.v.), Orlando 5. (Berardi, Stefani, Silvestri, Spiridonovic). All. Grassadonia 5,5. PAGANESE (4-3-3) Marruocco 6; Tartaglia 5,5, Perna 6,5, Moracci 6, Donida 5,5; Baccolo s.v. (dal 17’ p.t. Longo 5,5; dal 47’ s.t. Dijbo s.v.), Bergamini 6, Malaccari 6; Aurelio 6 (dal 39’ s.t. Russini s.v.), Girardi 6,5, Calamai 6. (Casadei, Cancelloni, Franco, Biasci). All. Sottil 6. ARBITRO Catona di Reggio Calabria 6. NOTE paganti 98, abbonati 1.779, incasso n.c. Espulso Pepe dopo il fischio finale; ammoniti Rullo, Moracci e Donida. Angoli 6-2. ● COSENZA Bei gol ed errori grossolani: pari in tutto tra Cosenza e Casertana. Apre De Angelis, la rovesciata di Mancino porta al pari. Calcio d’inizio dei secondi 45’ e De Angelis verticalizza per Cori che firma il 2-1 dopo 17”. Immediato il pari: Cisse comincia l’azione per Caccavallo, cross in area e lo stesso attaccante insacca anticipando il compagno Ricciardo che prende una botta alla testa e va all’ospedale. Valter Leone ● MESSINA Il nono gol stagionale, quarto consecutivo, di Giorgio Corona (41 anni il 15 maggio) non è bastato al Messina per battere la Paganese. I giallorossi hanno giocato un buon primo ma hanno sofferto nella ripresa: pari giusto. A sbloccare l’incontro ci ha pensato Corona che ha sfruttato un cross dalla destra di Cane insaccando di destro. Nella riporesa gli ospiti hanno raggiunto il pari su azione d’angolo con Girardi. Orazio Raffa Stefano Sanderra, 47 anni, allenatore del Catanzaro LAPRESSE SQUADRE PT BENEVENTO SALERNITANA JUVE STABIA CASERTANA LECCE FOGGIA (-1) MATERA CATANZARO BARLETTA PAGANESE VIGOR LAMEZIA LUPA ROMA MARTINA MELFI (-2) COSENZA MESSINA SAVOIA ISCHIA REGGINA AVERSA NORMANNA 50 48 43 42 39 38 38 36 31 29 27 27 26 25 25 25 20 19 18 12 PARTITE RETI G V N P F S 23 23 23 24 23 23 24 24 23 24 23 23 23 23 24 24 23 23 23 23 14 14 12 12 11 10 10 10 8 7 6 6 7 5 5 5 4 4 4 1 8 6 7 6 6 9 8 6 7 8 9 9 5 12 10 10 8 7 6 9 1 3 4 6 6 4 6 8 8 9 8 8 11 6 9 9 11 12 13 13 38 31 33 34 32 34 35 30 21 21 27 26 26 22 26 26 20 18 15 17 20 17 24 20 23 21 24 25 18 27 31 35 28 25 31 34 32 31 33 33 PROMOSSE PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSA COSÌ OGGI Ore 11 BARLETTA (4-3-3) Liverani; Meola, Stendardo, Radi, Cortellini; Branzani, Quadri, Legras; Venitucci, Fall, Danti. (De Martino, Zammuto, Regno, Palazzolo, Guarco, Turchetta, Ingretolli). All. Sesia. REGGINA (4-1-4-1) Belardi; Di Lorenzo, Cirillo, Aronica, Benedetti; Zibert; Masini, Armellino, Gallozzi, Maimone; Balistreri. (Kovacsik, Magri, Ungaro, Mazzone, Louzada, Gjuci, Viola). All. Alberti. ARBITRO Dionisi di L’Aquila (Evoli-Biasini). Ore 12.30 AVERSA NORMANNA (4-4-2) Lagomarsini; Petricciuolo, Cossentino, Esposito, Amelio; Mangiacasale, Castellano, Catinali, Sassano; De Vena, Mosciaro. (Despucches, Scognamillo, Balzano, Magliocchetti, Geroni, Capua, De Luca). All. Marra. FOGGIA (4-3-3) Narciso; Loiacono, D’Angelo, Gigliotti, Agostinone; Agnelli, Quinto, Minotti; Bollino, Sarno, Barraco. (Micale, Bencivenga, Altobelli, Sicurella, D’Allocco, Maza, Cavallaro). All. De Zerbi. ARBITRO Mainardi di Bergamo (Ficarra-Saia). Ore 14.30 LECCE (4-3-3) Caglioni; Mannini, Diniz, Abruzzese, Lopez; Salvi, Filipe, Bogliacino; Gustavo, Moscardelli, Herrera. (Scuffia, Morello, Beduschi, Lepore, Papini, Embalo, Miccoli). All. Bollini. SAVOIA (3-4-3) Gragnaniello; Riccio, Checcucci, Sirigu; Giordani, Saric, Sanseverino, Verruschi; Partipilo, Ferrante, Leonetti. (Volturo, D’Appolonia, Vosnakidis, Cremaschi, Boilini, Sevieri, Mercadante). All. Papagni. ARBITRO D’Apice di Arezzo (Campitelli-Pepe). SALERNITANA (4-3-3) Gori; Colombo, Lanzaro, Trevisan, Franco; Moro, Pestrin, Favasuli; Nalini, Caetano, Negro. (Russo, Tuia, Bocchetti, Grillo, Perrulli, Gabionetta, Mendicino). All. Menichini. ISCHIA (4-3-3) Ioime; Bruno, Caso, Sirignano, Bassini; Iannascoli, Massimo, Chiavazzo; Alvino, Infantino, Armeno. (Mennella, Impagliazzo, Finizio, Gerevini, Schetter, Verachi, Tomicic). All. Maurizi. ARBITRO Piscopo di Imperia (Gentilini-Tamburini). Ore 16 JUVE STABIA (4-3-3) Pisseri; Cancelotti, Migliorini, Polak, Contessa; Caserta, La Camera, Maiorano; Nicastro, Di Carmine, Lepiller. (Santurro, Romeo, Jidayi, Bombagi, Carrozza, Gammone, Ripa). All. Pancaro. MARTINA (4-3-3) Bleve; De Giorgi, Fabiano, Patti, Memolla; De Lucia, Bucolo, Tomi; Arcidiacono, Montalto, Pepe. (Modesti, Brunetti, Kalombo, Diop, Caruso, Pivkovski, Leto). All. Ciullo. ARBITRO Bertani di Pisa (D’Alberto-Di Monte). Ore 18 VIGOR LAMEZIA (4-3-3) Forte; Rapisarda, Kostadinovic, Gattari, Malerba; Papa, Puccio, Scarsella; Montella, Held, Improta. (Mercuri, Rossini, Maglia, Battaglia, Voltasio, Catalano, De Giorgi). All. Erra. MELFI (4-3-1-2) Perina; Di Filippo, Dermaku, Colella, Di Mercurio; Agnello, Spezzani, Fella; Tortori; Falomi, Cicerelli. (Gagliardini, Annoni, Libutti, Tundo, Giacomarro, Nappello, Luparini). All. Bitetto. ARBITRO Mantelli di Brescia (Piazza-Pollaci). COSÌ DOMANI Ore 15 Benevento-Lupa Roma (1-1): arbitra Giua di Pisa. MERCATO Una punta alla Salernitana Ingaggiato il romeno Cristea ● SALERNO (r.g.) La Salernitana ha tesserato lo svincolato attaccante romeno Andrei Cristea , 30 anni, ex Steaua Bucarest, fino a gennaio scorso impegnato in Azerbaijan con il Gabala. La firma del nuovo attaccante granata è arrivata nel tardo pomeriggio di ieri: Cristea oggi va in tribuna a seguire la partita e sarà disponibile dalla prossima giornata., quando sarà arrivato il documento di svincolo dalla sue vecchia società. 26 Ciclismo R La conclusione del 2° Dubai Tour DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA I NUMERI DI CANNONBALL, NAZIONE PER NAZIONE 5 TURCHIA 4 EUROPA 95 USA 10 IRLANDA QATAR DANIMARCA 4 9 12 GRAN BRETAGNA OMAN 1 2 3 BELGIO 11 DUBAI ARGENTINA OLANDA 3 FRANCIA Recordman La distribuzione delle 124 vittorie di Mark Cavendish nazione per nazione: nessuno al mondo come lui. Sotto, il successo-bis ieri a Dubai: battuti Elia Viviani (a destra) e lo spagnolo Juan Lobato (foto Roberto Bettini) 29 1 SVIZZERA 124 vittorie ie 5 ITALIA PORTOGALLO 1 GERMANIA Mark Cavendish 29 anni, con il trofeo Circle of Stars by Pininfarina. Pro’ dal 2007, 124 successi, tra cui la Sanremo 2009, il Mondiale 2011, 15 tappe al Giro, 25 al Tour e 3 alla Vuelta Il Burj Khalifa di Dubai è il più alto grattacielo del mondo: 829,8 metri. Inaugurato nel 2010, è in alluminio e acciaio inossidabile, con 26 mila pannelli di vetro 18 SPAGNA 6 Cavendish, il mondo in bici 1A Dubai, sotto il Burj Khalifa, l’inglese fa girare la testa: bis in volata, classifica e 124a vittoria in 17 Paesi. «Sono sulla luna». Nibali mercoledì al Festival di Sanremo LA GUIDA Viviani 2° allo sprint Canola 5° in generale ARRIVO 1. Mark CAVENDISH (Gb, Etixx) 123 km in 2.37’15”, media 46,931, abb. 10”; 2. Elia Viviani (Sky), abb. 6”; 3. Juan Lobato (Spa, Movistar), abb. 4”; 4. Swift (Gb); 5. Guardini; 6. Ratto; 7. Verschoor (Ola); 8. Cimolai; 9. Degenkolb (Ger); 10. Palini; 11. Ruffoni; 90. Nibali a 29”. CLASSIFICA FINALE 1. Mark CAVENDISH (Gb, Etixx) 663 km in 15.22’38”, media 43,095; 2. John Degenkolb (Ger, Giant-Alpecin) a 6”; 3. Juan Lobato (Spa, Movistar) a 10”; 4. Valverde (Spa) a 12”; 5. Canola a 14”; 6. Bazzana a 16”; 7. Bole (Slo) a 18”; 8. Gilbert (Bel); 9. Boaro; 10. Pozzato; 13. Battaglin a 23”; 27. Rodriguez (Spa) a 50”; 39. Nibali a 1’28”. QATAR Scatta oggi il Tour of Qatar, con Wiggins, Boonen, Kittel e Sagan Vincenzo Nibali, 30 anni BETTINI Ciro Scognamiglio INVIATO A DUBAI (EMIRATI ARABI UNITI) @cirogazzetta S arà stata la vertiginosa altezza del Burj Khalifa a ispirarlo. Per gli inglesi l’espressione di felicità «I’m over the moon», «Sono sulla luna», non è così inusuale, ma è sembrato che Mark Cavendish l’abbia utilizzata proprio in senso letterale. Era davvero felice, «Cannonball», all’ombra del grattacielo più alto del mondo (829 metri). Si è preso tutto. La vittoria dell’ultima tappa, su Viviani e Lobato. La maglia blu (griffata dal suo grande amico Paul Smith) della classifica. E il trofeo Circle of Stars by Pininfarina. Mark ha raggiunto un altro traguardo da vertigine: 124 vittorie in 17 Paesi diversi, nessuno può contare un “risiko” come il suo. Anche Greipel ha vinto in 17 Stati (116 volte in tutto), ma il palmares di Cavendish è molto più pesante. E visto che a inizio marzo parteciperà a una corsa in Sud Africa, vincendola potrebbe diventare davvero il ciclista più globale di sempre… BILANCI E’ stata davvero una bella conclusione per il 2° DubaiTour, la corsa del Dubai Sports Council organizzata da Gazzetta-Rcs Sport. Saeed Hareb, presidente del comitato organizzatore, ha detto: «La nostra sfida è diventare una delle corse top al mondo. Non c’è fine alle possibilità, non c’è fine ai sogni. Se faremo parte del World Tour? Perché no?». E grande soddisfazione è stata espressa pure da Lorenzo Giorgetti, a.d. di «Rcs Sports and Events Dubai». Tecnicamente, la scelta di non proporre più la crono all’inizio (l’anno scorso vinta da Phinney, che aveva blindato il successo finale) ha reso la gara più avvincente. Cavendish ha vinto 2 sprint, ma un grande Viviani è riuscito a batterlo e Guardi- ni ci era andato vicino (nella prima frazione). Senza dimenticare l’emozione dello sforzo estremo di John Degenkolb, vincitore venerdì sullo spettacolare strappo della diga di Hatta. Per quanto riguarda Vincenzo Nibali, la maglia gialla era al debutto stagionale ed era venuto a Dubai soprattutto per macinare chilometri (venerdì ne ha fatti 290, una Sanremo…). Missione compiuta. «Ho lavorato per i compagni e fatto lavori che mi mancavano. Sono soddisfatto, sto meglio dell’anno scorso in questo periodo». Mercoledì sarà al Festival di Sanremo, tornerà in gruppo in Oman (17-22 febbraio). PAROLE Tornando a Cavendish, non c’è dubbio che il 29enne britannico della Etixx-Quick Step abbia iniziato la stagione con piglio completamente diverso rispetto allo scorso anno. Da come aveva tenuto duro sullo strappo di venerdì, si capiva che ci tenesse tanto al successo nella generale. «Sì, non mi capita molto spesso di vincere una corsa a tappe. Dove metterò il trofeo? Non penso a casa, non ne ho molti, preferisco tenere le foto di famiglia. Lo darò al museo della squadra, è una gioia di tutti questa, in quest’ultimo sprint ho dovuto soltanto completare il lavoro dei compagni». Nessuno meglio di lui può parlare della globalizzazione del ciclismo: «E’ importante per la crescita del nostro sport, è bello vedere che la sua popolarità si allarghi». Era così contento, Mark, che gli si può perdonare una piccola bugia a proposito del grande rivale Marcel Kittel, che si è preso la scena negli ultimi due Tour de France con 8 successi. «Se aspetto il primo scontro con lui? Sempre la stessa domanda e sempre la stessa risposta. Il mio lavoro è vincere le corse. Non importa chi c’è». Ci permettiamo una interpretazione un po’ più libera: non vede l’ora di sverniciarlo. © RIPRODUZIONE RISERVATA IN SVIZZERA, DALLE 14 Record dell’ora, avanti un altro Tocca all’australiano Dennis Marco Pastonesi INVIATO A GRENCHEN (SVIZZERA) U n’altra ora. Stavolta è l’ora di un australiano (Rohan Dennis), con una bici svizzera (Bmc) in un velodromo svizzero (proprio quello costruito dalla Bmc), e con un preparatore italiano (Marco Pinotti). L’ora è quella che vivrà oggi, fra le 14 e le 15, sperando che passi — secondo la consueta illusione — il più velocemente possibile per l’attuale primatista (l’austriaco Matthias Brandle) e il più lentamente possibile per lo sfidante (Dennis). Obiettivo: superare 51,852 km. Missione: entrare nella storia di un record che, dal 18 settembre, ha celebrato due imprese (il tedesco Voigt, oltre a Brandle) e un fallimento (l’austriaco Bobridge). Dennis, 24 anni, cronoman, ce la può fare. «L’idea risale ai Mondiali di Ponferrada, la preparazione è cominciata a fine novembre, qui siamo arrivati il 31 gennaio – racconta Pinotti -. Tre tappe: la prima, il titolo nazionale crono, sfiorato, secondo posto; la seconda, il Tour Down Under, vinto; la terza, il lavoro specifico, completato, con sedute in pista domenica, lunedì, mercoledì, giovedì e oggi (ieri, ndr). L’unico problema poteva essere rappresentato dal viaggio, con il cambio di clima e fuso orario, ma anche quello è stato superato. Rohan farà i primi 20’ seguendo una tabella che lo porti al record, poi sarà lui a decidere con quale ritmo impostare gli altri 40’. Finora ha affrontato un solo test di 30’. L’importante sarà fare il record. Partire con 53 come limite sarebbe presuntuoso». L’australiano adotterà il 56x14 puntando a una frequenza di 105 (da 104 a 108) pedalate al minuto. «Ma l’Ora – sostiene Pinotti – riserva sempre sorprese. E’ non solo un esercizio di gambe, ma anche un gioco di testa». © RIPRODUZIONE RISERVATA SCATTA IL BETTO di PAOLO BETTINI GUARDINI, L’ASTANA È GIUSTA? A ndrea Guardini, ieri 5°, ha finito il Dubai Tour peggio di come lo aveva cominciato. Avrà subito altre occasioni per la prima vittoria stagionale, tra Qatar e Oman. Ma la domanda è un’altra: l’Astana è la squadra giusta per il velocista veronese? I dubbi ci sono e tocca a lui dimostrare il contrario. Vediamo perché, anche se voglio fare una premessa: molti lo criticarono per il passaggio troppo affrettato in una squadra World Tour, a fine 2012. Io invece credo che abbia fatto bene, perché quando un treno importante passa è giusto prenderlo al volo. Ma di certo l’Astana non è una squadra “pensata” per un uomo dalle sue caratteristiche: insieme a lui sono arrivati un certo Nibali e un certo Aru, uomini da grandi giri che per di più hanno fatto grandissimi risultati. Sviluppare parallelamente la costruzione di un treno per uno sprint non è facile. Guardini, che deve migliorare la tenuta in salita cercando di non perdere in esplosività, non ha ancora corso né il Giro né il Tour con l’Astana e non è facile, anzi, che lo faccia quest’anno. Ha sbagliato tutto? Non proprio. Per lui però questo è davvero l’anno della verità, perché se otterrà risultati importanti, allora potrebbe conquistarsi il diritto di correre gare di primissima fascia e magari convincere il team a creare un gruppo di lavoro più specifico per le volate. Altrimenti chi era scettico avrà sempre più argomenti a supporto delle proprie convinzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA Oggi Donoratico, l’apertura: Petacchi, Colbrelli, Bonifazio ● (ale.conti) Due nomi di lusso, tanti giovani affamati. E’ il 20° GP Costa degli Etruschi (190 km, il via alle 11.30), organizzato dal GS Emilia, che si corre oggi da San Vincenzo a Donoratico (Li). Alessandro Petacchi e Damiano Cunego hanno scelto la prima gara italiana per l’esordio con le nuove maglie: Southeast per lo spezzino, 41 anni; Nippo– Vini Fantini per il veronese, 33. I partenti sono 137, 18 squadre con la Nazionale under 23: Buttazzoni, Consonni, Da Dalt, Lamon, Martinelli, Mosca, Sannino e Verona. «Mi piace molto questa gara» dice Peta, che l’ha vinta 5 volte. «Salite toste», aggiunge Cunego. Attesissimo Niccolò Bonifazio (Lampre-Merida), 1° all’Agostoni 2004, 21 anni: «Potrebbero arrivare davanti in 20 o 30». Inizia la stagione pure Sonny Colbrelli, 3a anno con la Bardiani: «Questo percorso mi si addice». Intanto a Donoratico è stata inaugurata dal c.t Davide Cassani la pista ciclistica intitolata ad Alfredo Martini: dove far crescere le promesse di domani. MotoGP R Verso la nuova stagione DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA PAGELLONE GAZZETTA 9,5 MARQUEZ (Honda) Il solito fenomeno. E non solo per i tempi come sempre stratosferici, ma per non essersi fatto travolgere dalla bramosia da tempo: doveva scegliere per bene il materiale per la prossima stagione (181 giri in 3 giorni!) e non ha guardato la classifica. Poi l’ultimo giorno si è scatenato… Una piccola pecca, aver preso qualche decimo dal compagno Pedrosa sulla simulazione, ma con temperatura più calda. CONTENUTO PREMIUM Oltre il limite MARQUEZ BENZINA PER VALE E LORENZO SERVIZIO di FILIPPO FALSAPERLA INVIATO A SEPANG (MALESIA) U na bella sessione davvero. Perché tre giorni di sole-ma-non-troppo, una temperatura accettabile, zero pioggia e tutti i piloti con una grande voglia di tornare a guidare, sono davvero difficili da mettere tutti insieme. Un bell’antipasto per un campionato che tutti si augurano più equilibrato e appassionante di quello passato. Certo, Marc Marquez ha dato la sensazione di poter sempre fare quello che vuole, ma gli altri, a partire dal compagno di squadra Dani Pedrosa, non perdono terreno. Sapere di dover provare ad attaccare un fenomeno ha alzato l’asticella dell’attenzione e della prepara- 9 zione di ciascuno dei contendenti. L’inverno è stato di grande lavoro per tutti e ai nastri di partenza del primo test stagionale si sono presentati praticamente dei super-atleti: per dirne una, nessuno si è lamentato della fatica di tre giorni intensissimi di lavoro dopo un inverno di «letargo» (attivo). OTTIMISMO Ognuno, ovviamente, vede soprattutto i lati positivi delle proprie prove a Sepang, però forse l’equilibrio tecnico tra le forze in campo sembra un po’, con un gioco di parole, più… equilibrato di quello dell’anno scorso: la Yamaha per ora non ha sbagliato mosse; la Ducati, ancora di più, in attesa di una GP15 che dovrebbe permettergli di crescere ulteriormente. © RIPRODUZIONE RISERVATA L’IRIDATO ALZA IL LIVELLO E SPINGE I RIVALI ALLA PERFEZIONE NELL’ALLENAMENTO E NELLA GUIDA. PEDROSA RINATO DOVI MIGLIORA 8,5 8,5 LORENZO (Yamaha) È tutta un’altra storia. L’allenamento massacrante dell’inverno ne ha fatto un pilota completamente diverso da un anno fa: a Jorge serve soffrire in palestra per concentrarsi. Ha fatto un ottimo test, anche se ha fallito il momento della verità, la «qualifica». Però si è rifatto con una bella simulazione che gli dà la fiducia: la Honda non è così lontana. 8,5 IANNONE (Ducati) Nei primi due giorni è parso un po’ in difficoltà nelle nuove vesti di pilota ufficiale, anche se a fine 2014 lo era già stato, pur in colori Pramac. Ma quando ha messo la «morbida», è giunto a ridosso delle imprendibili Honda, girando anche bene a parità di gomme. È il più giovane della pattuglia italiana e dobbiamo fare il tifo per la sua crescita. 8 A. ESPARGARO (Suzuki) Era tutto da scoprire come leader di una Casa ufficiale che rientra nel Mondiale. E ha fatto il suo dovere, usando la grande capacità nella «qualifica» con gomma morbida: 10°, nessuna scivolata (come il promettente compagno Vinales, 8). Gran lavoro. Può essere una sorpresa quando la Suzuki avrà risolto i problemi di potenza. 7,5 POL ESPARGARO (Yamaha Tech3) Continua il suo percorso di crescita all’ombra degli ufficiali, sfruttando il materiale che per loro la Yamaha ha già evoluto, come lo scarico corto (Rossi e Lorenzo sono passati a quello a fetta di salame). Non è ancora davanti, ma nemmeno lontano e ora fa meno danni: il talento si è visto, l’esperienza inizia a dare i propri frutti. PEDROSA (Honda) Il cambio di team gli ha fatto bene e, come Valentino l’anno scorso, gli ha dato nuove motivazioni. E perfino serenità: battute, sorrisi, qualche parola in più delle solite indisponenti risposte negli incontri con la stampa. Forse perché c’erano pochissimi spagnoli in giro… La simulazione (completa) a fine test ha spaventato tutti, ma questa di Sepang è la «sua» pista. 9 DOVIZIOSO (Ducati) Il condottiero di cui la Ducati aveva bisogno. Certo, non stiamo parlando di competitività assoluta e vittorie, ma guardando l’inferiorità (attuale) della Ducati, è la sorpresa più piacevole dei test. Concreto, lavoratore, ha anche fatto il suo acuto, nel day-2, quando è finito a 52 millesimi dalla pole di giornata, anche se con gomme morbide contro le medie di Lorenzo. A destra, Marc Marquez, 21 anni, iridato MotoGP nel 2013 e 2014 IPP ROSSI (Yamaha) Temeva di aver perso in inverno la competitività del 2014, invece è ripartito di gran carriera, «ciccando» solo il secondo giorno per problemi comparsi in modo misterioso. Prestazione finale ottima, discreta mezza simulazione: c’è ancora. Anche come volontà. Pensate che al mattino è stato puntuale, alle 10, per cogliere il momento buono per fare i tempi. 27 7 BRADL (Yamaha Forward) La retrocessione a pilota «Open» non ha cambiato troppo i suoi risultati, ciondolando alle porte delle zone che contano. Un incompiuto che forse rimarrà nel limbo per anni: almeno finché nella classe regina non arriverà un altro (richiestissimo) pilota tedesco. Ma in generale le «Open» faranno più fatica a farsi vedere con tanti ufficiali in palla. 7 PIRRO (Ducati) Continua con onestà il suo lavoro oscuro, portando in giro attrezzatura varia di rilevazione, come se la sua GP14.2 avesse… il portapacchi. Dei collaudatori lo ha battuto soltanto Aoyama, che ha la Honda, mentre gli altri piloti Ducati (non ufficiali) sono a pochi decimi. Veloce e instancabile sta dando una spinta alla crescita della nuova rossa. 6 PETRUCCI (Ducati Pramac) Salire sulla Ducati dell’anno scorso non è affare semplice: Crutchlow, da cui ha ereditato la moto, ci ha messo più di mezza stagione. Ma lui l’ha presa per il verso giusto. «Devo cambiare io come stile, non la moto». Bravo… E ci sta provando, in attesa che le novità diventate vecchie per gli altri migliorino la sua sensazione di guida. 5 DE ANGELIS (Art-Ioda) L’Aprilia della scorsa stagione, derivata dalla Superbike, non era già la migliore moto del lotto e un anno in più può solo aumentare le distanze. Per il sanmarinese piccole consolazioni sono l’aver migliorato il tempo fatto dal predecessore Petrucci nel 2014 e aver avvicinato quello suo con la Yamaha «Open» che guidava prima. 4 CRUTCHLOW (Honda Lcr) Dice: «Qualcuno pensa che basti salire sulla Honda ufficiale per vincere il Mondiale, ma non è così». Esatto. Il problema è che il primo a pensarlo era proprio lui… Che invece si è trovato di fronte una moto difficile, di cui ancora non è riuscito a venire a capo, anche se qualche spiraglio si intravede. 4 4 REDDING (Honda Vds) Una grande (come lui…) delusione. Era il talento che si aspettava alla consacrazione. Ma essere passato dalla Honda «Open» alla factory, voluta con tutte le forze, puntando i piedi, lo ha messo in una confusione da cui non sembra capace di uscire. Brutto da vedere, impacciato nella guida. E i due ufficiali sono quasi 2”5 avanti. MELANDRI (Aprilia-Gresini) Non voleva proprio venire da questa parte della barricata e le difficoltà dell’Aprilia al debutto non lo agevolano. Ma anche con la moto dell’anno scorso, che è parente strettissima della Superbike che voleva guidare per provare a vincere il titolo, non riesce a fare i vecchi tempi. Se non vuole naufragare deve ritrovare volontà e concentrazione. IL NUOVO GOMMISTA Michelin velocissime con i tester, a fine mese i big 1Il 2’00”9 del «pensionato» Edwards con gli pneumatici francesi lascia intendere che nel 2016 i cronometri saranno bollenti INVIATO A SEPANG I l segreto, più o meno è rimasto inviolato per un annetto, ma inevitabilmente la prima uscita pubblica non poteva celare ancora la realtà: la Michelin, che arriverà nel 2016 come fornitore ufficiale della MotoGP non sfigurerà nei confronti della attuale Bridgestone. E, anzi, forse farà anche meglio, facendo dimenticare le polemiche di fine decennio passato, quando, per esempio Casey Stoner si lamentava dell’anteriore che «odiava» o Valentino Rossi faceva il diavolo a quattro ottenendo alla fine (2008) di correre con le gomme giapponesi, mentre Jorge Lorenzo teneva le francesi. Partiti gli ufficiali, il testimone è stato raccolto dai collaudatori delle cinque Case, che hanno trovato una pista gommatissima (quindi veloce) e un caldo asfissiante (anche 58° gradi sull’asfalto, quindi lenta). Risultato: un 2’00”9 ufficioso ma «certificatissimo» fatto da Colin Edwards. Cioè un «pensionato» che ha girato come Pol Espargaro nel secondo giorno con una moto identica. Michele Pirro (l’unico a non cadere…) con la Ducati ha fatto 2’00”1 basso, qualche millesimo di più Aoyama (che ha distrutto la sua Honda). L’italiano, che ha fatto 13 giri di fila, alla fine nei tre giorni precedenti era stato un po’ più lento. PROGRAMMA Ufficialmente la Michelin farà una conferenza nella prossima uscita, a fine mese, con i piloti titolari, al quarto giorno di test, ma Piero Taramasso, italiano, da 27 anni in Michelin, responsabile progetto moto, ha fatto due chiacchiere informali, per fare il punto della situazione. «Siamo partiti dalla nostra base MotoGP del 2008, aggiungendo le esperienze superbike nei campionati italiano e spagnolo. Stiamo lavorando a 360°, ma a metà anno decideremo le caratteristiche fondamentali delle nuove gomme e da lì an- dremo avanti nello sviluppo definitivo. L’obiettivo è fare delle gomme veloci, sicure e facili da guidare per tutti. Giudizio? Siamo soddisfatti, ma lo sapevamo… che sappiamo fare le gomme». In tre settimane la verifica più dura: «Qui ne avevamo 7 anteriori e 5 posteriori, per gli ufficiali ne porteremo 3 e 3. Poi decideremo che strada prendere». Ci sarà da scaldare i cronometri. f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA 28 Sci R Mondiali di Vail e Beaver Creek DISCESA E SUPERG: PER LA DECIMA VOLTA DAL 1987 AZZURRI E AZZURRE SENZA PODI A OLIMPIADI E MONDIALI 1987 MONDIALI Crans Montana 1988 OLIMPIADE Calgary O A B O A B 1989 MONDIALI Vail O A B 1991 MONDIALI Saalbach O A B 1 Il SuperG è stato introdotto ai Mondiali e alle Olimpiadi nel 1987 TOTALE 0 TOTALE 0 TOTALE 0 TOTALE 1 1992 OLIMPIADE Albertville O A B 1993 MONDIALI Morioka 1994 OLIMPIADE Lillehammer 1996 MONDIALI Sierra Nevada O A B O A B O A B 1 1 1 TOTALE 2 TOTALE 2 O A B 1 TOTALE 1 2 TOTALE 0 TOTALE 2 1997 MONDIALI Sestriere 1998 OLIMPIADE Nagano 1999 MONDIALI Vail O A B O A B TOTALE 0 TOTALE 0 1 Zero velocità Discesa a sorpresa Mai così male l’Italia dei talenti 1Dopo il superG, altra clamorosa debacle: Paris 23° e indeciso, 24° uno scarico Inner. Trionfo svizzero con Kueng Pierangelo Molinaro Lo svizzero Patrick Kueng, 31 anni INVIATO A BEAVER CREEK (COLORADO, USA) N el giorno in cui la Svizzera vince due medaglie, l’oro di Kueng e il bronzo di Feuz, la velocità azzurra, dopo una settimana di passione, chiude in discesa con la crocefissione. Irriconoscibili, lontani, confusi nel mucchio. È nata male questa esperienza, con la debacle nel superG, senza mai una fiammata nelle prove della discesa per colpa di una neve troppo morbida. Ma nella sconfitta di squadra di ieri la neve non c’entra. C’era il ghiaccio su buona parte della pista, quello che tanto amano, la parte molle era nella loro anima, un crogiuolo di dubbi accumulato giorno dopo giorno. Dove passo? Dove chiudo quella curva? Dove inizio a preparare il salto? Anche Dominik Paris, che nella stagione di Coppa del Mondo aveva sbagliato solo a Wengen, ma era partito per gli Stati Uniti con la vittoria in superG a Kitzbuehel e il secondo posto in discesa per soli 2/100. È apparso confuso, indeciso, la brutta copia di quello che avevamo imparato ad ammirare. RItaliani incapaci di capire la pista Crollano i favoriti Argento Ganong e bronzo Feuz DI TRAVERSO Dominik non è stato fortunato. Ha preso una ventata violenta e contraria quando la Birds of Prey precipita dopo il lungo falsopiano, l’azzurro era stato veloce sul primo tratto, ma non è stata quella ventata a farlo precipitare sino al 23° posto. Non è stato preciso nelle curve in grande pendenza anche se ha sciato con determinazione. Ma verso la fine del muro ha infilato il braccio in una porta, il suo tronco è andato in rotazione e gli sci si sono intraversati. Addio velocità. Era il punto peggiore. Aveva davanti solo pochi metri per fare accelerare gli sci, poi il lungo toboga con poca pendenza che porta al salto della Golden Eagle. Ma Domme sentiva che la gare era andata, si è visto lo scoramento nelle sue ultime curve. GLI ALTRI Peggio sono andati gli altri. Innerhofer si è presentato alla fine del falsopiano iniziale con un secondo di ritardo. Ha recuperato qualcosa sul ghiaccio del muro, ma quando la pista si è di nuovo addolcita, ha continuato a perdere. Non ha problemi di materiali, è Inner ad esporre sempre le lamine dei suoi sci alla neve. Se poi parliamo di scorrimento ancora peggio Marsaglia. Come Inner, Matteo ha vinto su questa pista ma erano altri anni, con programmi di allenamento completati e convinzione in se stesso. Per l’Italia le discese mondiali sono proprio stregate. Sono passate generazioni favolose come quelle di Ghedina, Runggaldier, Perathoner e l’attuale e siamo ancora fermi all’oro che Zeno Colò conquistò 65 anni fa, nel 1950 ad Aspen, a due ore di auto da Beaver Creek. L’AMERICA In questo giorno atteso da tutti la grande vincitrice è la Svizzera, arrivata ai Mondiali in punta di piedi. Non vinceva l’oro della discesa dal 1997, quando Bruno Kernen se lo mise al collo al Sestriere. Patrick Kueng ha sciato con una determinazione incredibile e Beat Feuz con passaggi da talento puro qual è. Fra loro in classifica lo statunitense Trevis Ganong, vincitore già il 28 dicembre nella discesina di Santa Caterina Valfurva. Ecco la forza degli americani: hanno perso Miller, che ieri ha paventato la possibilità di ritirarsi, e anche in suo onore si sono buttati con furia piazzando Nyman al quarto posto e Weibrecht al nono. Parliamo di onesti lavoratori, non campioni con i piedi d’oro. LA SVIZZERA Pure Kueng non sembra il Bolt della neve. Ha 31 anni ed è originario di Muhlehorn, paese del canton Gladis a 30 km dal Lietchenstein. É nel giro della nazionale dal 2001, ma solo dal 2009 gareggia in Coppa del Mondo. La sua stagione d’oro è stata la scorsa, quando si è imposto nel superG di Beaver Creek (che caso...) e nella discesa di Wengen. Ma quest’anno non era mai andato oltre il quarto posto in discesa, sempre a Wengen. Ben altro atleta è Beat Feuz, originario dell’Emmenthaler, la valle del groviera che si è dato allo sci proprio per sfuggire alla stalla e al caseificio. Quattro anni fa era pure in corsa per la Coppa del Mondo, ma problemi seri alle ginocchia avevano messo in dubbio la sua possibilità di continuare la carriera. Ma impariamo da questi ragazzi, studiamoli. Ci hanno dato una lezione. Dominik Paris, 25 anni © RIPRODUZIONE RISERVATA LE REAZIONI Rulfi: «Sulla neve fresca non siamo competitivi» 1Il responsabile della velocità: «L’unica soluzione è lavorare, bisogna uscire dall’hotel e impegnarsi di più in allenamento» BEAVER CREEK C ome i pifferi di montagna: vennero per suonare e furono suonati. «Non me l’aspettavo – afferma il direttore agonistico azzurro Massimi Girardi – tutta la stagione al massimo poi arriviamo qui e ci sciogliamo. Speravamo in una pista gelata come a dicembre, invece una nevicata ha cambiato tutto. Anco- ra ieri sera (venerdì, ndr) pensavo che il vento sarebbe girato. Ho visto i ragazzi convinti, Paris ad esempio ha passato tre ore davanti al video per studiare nei particolari le linee. Ma non è vero che non abbiamo lavorato su questo tipo di neve, ma senza risultati». LE COLPE Secco il responsabile del gruppo di velocità Gianluca Rulfi: «Sono i nostri limiti. Quando la neve diventa facile Il tecnico azzurro Gianluca Rulfi e gli sci non hanno più la stessa risposta del ghiaccio, il modo di sciare dei nostri atleti non è competitivo. Qui sinceramente dopo il superG e le prove l’unica nostra possibilità era Paris. Dominik ci ha provato, ma ha sommato in una sola gara tutti gli errori che aveva commesso in tutte le gare in Coppa del Mondo. Innerhofer pianta troppo le lamine nella neve appena appiattisce gli sci, deve lavorarci su. La terapia? Bisogna essere disponibili a lavorarci su. In tutte le condizioni, uscire dall’albergo e impegnarsi anche quando la neve è molle, quando c’è poca visibilità o se sta cadendo la neve». I CAMPIONI Chi ci guarda dall’esterno dice invece che non è il caso di drammatizzare. «Paris? Giornate così capitano a tutti – afferma l’austriaco Hans Knaus – Vedrete, fra due settimane gareggia a Salbaach in Coppa del Mondo e torna a vincere. Cosa dovrebbe dire allora l’Austria che in questa discesa ha Mayer, il primo, che è dodicesimo?». Stesso tono usa il francese Luc Alphand: «Lo sci è questo ragazzi. Puoi essere in forma, aver preparato tutto alla perfezione, e quel giorno non gira. L’unica cosa è voltare pagina. In fretta». © RIPRODUZIONE RISERVATA pa.m. 1985 ● Merighetti 8a in discesa, miglior piazzamento azzurro tra superG e discesa. Era da Bormio 1985 (12° Michael Mair, discesa) che non facevamo peggio ai Mondiali (a.a.) 23° ● E’ il piazzamento di Paris, il migliore degli azzurri. E’ il peggior risultato in discesa ai Mondiali dal 1962: nel 2005 Sulzenbacher fu 14° (a.a.) DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 2001 MONDIALI St. Anton 2002 OLIMPIADE Salt Lake City O A B O A B 1 1 1 1 TOTALE 1 TOTALE 3 2003 MONDIALI St. Moritz O A B 2005 MONDIALI Bormio O A B 2006 OLIMPIADE Torino 2007 MONDIALI Are O A B 2 TOTALE 0 TOTALE 2 O A B 2009 MONDIALI Val d’Isere O A B 1 TOTALE 0 TOTALE 1 2010 OLIMPIADE Vancouver O A B 1 1 TOTALE 2 2011 MONDIALI Garmisch Part. O A B 1 TOTALE 0 1 TOTALE 2 2013 MONDIALI Schladming 2014 OLIMPIADE Sochi O A B O A B 2 1 TOTALE 2 TOTALE 1 29 2015 MONDIALI Vail O A B TOTALE 0 STATISTICHE DI ALESSANDRO ANTONELLI, RCS fLA DELUSIONE Due gare disastrose DOMINIK PARIS «Se scii male arrivi dietro: ogni tanto può capitare anche a me» 1Aveva trionfato a Kitzbuehel, era uno dei favoriti: non cerca scuse anche se è arrivato il peggior piazzamento della stagione Massimo Lopes Pegna INVIATO A BEAVER CREEK (USA) L o speaker ci prova con i soliti luoghi comuni e con quell’italiano sbilenco tipico degli americani: «Forza, forza. Dai, Italian Stallion». Ma Domme Paris non va. Non serve incitarlo: 23°. Quest’anno non era mai andato così male. Lui si presenta con quel solito sorriso, un po’ beffardo, la sua maschera: quella con cui tiene a bada le emozioni spiacevoli. Però ha un pregio favoloso, Domme, merce rara per molti atleti: la schiettezza. «Ho sciato male e basta. Non cerco scuse», dice riparato da occhialoni a specchio. Riprende: «Ho sbagliato e una gara importante come questa non si deve sbagliare. Ma se scii male, arrivi dietro», analizza con la semplicità che lo rende simpatico. Aggiunge: «Ricorda la brutta prova di Wengen (18°)? Ecco, sì, è proprio così. Che cosa è successo? Ho provato, mi è uscita una brutta prova. Ogni tanto capita, giusto? La considero una giornata no. Ho commesso un errore in alto e lì è finita. Mi rifarò in Coppa del Mondo». Nel suo mondo non esistono sfumature di grigio: c’è il bianco e il nero. In questa discesa, come nel superG di giovedì, è stato nero. Chiarisce: «Normalmente non siamo scarsi qui a Bea- ver, anche se io forse lo sono più di altri». Altro sorriso tirato. Ma siete andati tutti male, si obietta. «È un periodo così, dobbiamo prenderlo come viene. Non penso sia un problema comune della squadra. Pressione? Ma se fino ad ora ho fatto bene. No, non direi. Ripeto: non cerchiamo scuse». Ma ci sarà una spiegazione per due brutti risultati consecutivi come questi? «Nel superG avevo capito cosa non era andato. Qui sono scivolato alla Poump House e ho perso del tempo. A me questo caldo non piace: ABBIAMO SENTITO LA PRESSIONE? UN PROBLEMA DELLA SQUADRA? NON SO, IO RISPONDO PER ME DOMINIK PARIS DISCESISTA AZZURRO amo il freddo. Questo vale per me, non so per gli altri. Io mi occupo delle cose mie». In testa gli è ritornata la Coppa del Mondo, dove sta facendo un’ottima stagione. Era arrivato qui in Colorado, cavalcando l’onda perfetta: primo e secondo a Kitzbuehel. È evidente che avrebbe voluto dimostrare che chi lo dava per favorito non si sbagliava. SENZA RISPOSTE Nessuno riesce ancora a capire perché siamo sprofondati. Matteo Marsaglia (28°) dice la sua verità: «Ci indicavano come una delle squadre favorite, ci eravamo caricati di troppa tensione. E un po’ all’italiana non l’abbiamo retta». Christof Innerhofer si boccia, con molta sincerità: «Non avevo gran feeling e già in partenza mi sentivo stanco. E poi quando sono sceso c’era poca visibilità. Non sono mai riuscito a divertirmi, mai un accelerazione. Completamente passivo». Poi fa una battuta alla Inner: «Mai successo di fare così male come gruppo in superG e discesa: vuol dire che abbiamo dei margini di miglioramento. Non saprei dire se c’è un problema collettivo. Ho visto solo Domme e ha fatto un errore». FOLATE Un’analisi più tecnica della nostra sconfitta la dà Werner Heel, arrivato 32esimo su 44: «C’erano folate di vento che hanno ostacolato la discesa di qualcuno. Pressione? Ma no, ci siamo abituati. Ci è mancato il ritmo che abbiamo in Coppa. Io ero in crescita. Non c’erano i problemi di neve del superG. Il muro per esempio era ghiacciato. Rimane il dubbio su che cosa sia davvero accaduto». Lo stesso di migliaia di tifosi che speravano in una medaglia. © RIPRODUZIONE RISERVATA OGGI GLI UOMINI Combinata, tre azzurri a caccia di un miracolo BEAVER CREEK (COLORADO, USA) L a supercombinata, la gara in due specialità che per qualcuno è ormai superata dai tempi, è tenuta in grande considerazione dagli atleti che la considerano un sigillo di qualità. Oggi vanno in scena gli uomini, prima la discesa alle 18 italiane e alle 22.15 lo slalom, classifica sulla somma dei tempi. Una specialità che ci ha dato in passato soddisfazioni inattese, come l’oro e l’argento di Polig e Martin all’Olimpiade di Albertville 1992, ma che ultima- mente ci ha permesso di raccogliere medaglie solo con Innerhofer (argento mondiale 2011 e bronzo olimpico 2014) e Fill (bronzo mondiale 2011), purtroppo assente dopo la frattura alla spalla per la caduta a Wengen. Una gara che, nonostante il cambiamento della formula da due a una sola manche di slalom, favorisce sempre gli slalomisti, che fra le porte strette posso infliggere distacchi ben superiori a quelli che accusano in velocità. A Beaver il gap potrebbe diminuire leggermente per la facilità della pista di slalom. I FAVORITI Le due supercombinate disputate in Coppa hanno visto prevalere lo svizzero Janka ed il francese Pinturault, ma appunto lo slalom non è a precipizio come a Wengen né contorto come a Kitzbuehel. La rosa dei favoriti è guidata sempre da Alexis Pinturault, che a Kitz ha beffato Marcel Hirscher, e questo duello potrebbe ripetersi. L’austriaco è più forte in slalom, ma non ha la velocità in discesa di Pinturault. Ma non sono i soli. Nella partita ci sarà anche lo statunitense Ted Ligety, oro mondiale in questa specialità nel 2005 a Bormio e CHRISTOF INNERHOFER IN DISCESA: 24° a 2”12 IN SUPERG: 18° a 1”34 MATTEO MARSAGLIA DISCESA: 28° a 2”48 SUPERG: 14° a 0”89 WERNER HEEL DISCESA: 32° a 2”70 SUPERG: 26° a 1”85 LA GUIDA due anni fa a Schladming, che in superG si è dimostrato a suo agio sulla Birds of Prey e che sui piani dello slalom sa operare cambi di ritmo da grande slalomista. I nomi a sorpresa potrebbero essere quelli del francese Victor Muffat Jeandet e del ceco Andrej Bank, decisamente competitivi il questa doppia specialità. In calo le quotazioni del croato Kostelic, ammaccato dopo la prima prova della discesa. Ore 18 e 22.15 su RaiSport 2 ed Eurosport DISCESA UOMINI 1. Patrick Kueng (Svi) 1’43”18; 2. Travis Ganong (Usa) a 24/100; 3. Beat Feuz (Svi) a 31/100; 4. Nyman (Usa) a 34/100; 5. Fayed (Fra) a 39/100; 6. Svindal (Nor) a 45/100; 7. Bank (R.Cec) a 56/100; 8. Theaux (Fra) a 63/100; 9. Weibrecht (Usa), Janka (Svi) a 67/100; 11. Defago (Svi) a 71/100; 12. Mayer (Aut) a 92/100; 13. Reichelt (Aut) a 94/100; 14. Poisson (Fra) a 96/100; 15. Jansrud (Nor) a 99/100; 16. Clarey (Fra) a 1”08; 19. Franz (Aut) a 1”31; 23. PARIS a 1”94; 24. INNERHOFER a 2”12; 28. MARSAGLIA a 2”48; 29. Streitberger (Aut) a 2”50; 32. HEEL a 2”70. GLI ITALIANI Per l’Italia scenderanno in pista Dominik Paris, Christof Innerhofer e Matteo Marsaglia. Senza il mal di schiena punteremmo su Innerhofer, che in questa gara nei grandi eventi si è sempre esaltato. Pure Marsaglia ha buoni precedenti, ma a questi ragazzi manca allenamento in slalom. Un podio sarebbe un miracolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA DOMINIK PARIS IN DISCESA: 23° a 1”94 IN SUPERG: 14° a 0”89 Innerhofer deluso: oggi ci riprova AFP OGGI Supercombinata: ore 18 discesa, ore 22.15 slalom. Azzurri: Paris, Innerhofer, Marsaglia. IN TV Diretta RaiSport 2 ed Eurosport 1. 30 Rugby R Sei Nazioni: prima giornata ITALIA IRLANDA 3 Luca Morisi si schianta contro il muro irlandese INSIDE 26 MARCATORI: p.t. 7’, 21’ e 36’ c.p. Keatley, 40’ c.p. Haimona; s.t. 17’ c.p. Keatley, 25’ m. Murray tr. Keatley, 27’ m. O’Donnell tr. Madigan. ITALIA: Masi (37’ s.t. Venditti); L. Sarto, Campagnaro (23’ s.t. Allan), Morisi, McLean; Haimona, Gori; Parisse, Minto (29’-34’ s.t. Manici), Zanni (7’ s.t. M. Barbini, 28’-34’ s.t. Fuser); Furno, Biagi (34’ s.t. Fuser); Castrogiovanni (29’ s.t. Chistolini), Ghiraldini (34’ s.t. Manici), Aguero (13’ s.t. Alb. De Marchi). All. Brunel. IRLANDA: Kearney; Bowe (28’ s.t. F. Jones), Payne, Henshaw, Zebo; Keatley (25’ s.t. Madigan), Murray; Murphy, O’Donnell, O’Mahony (25’ s.t. Henderson); O’Connell, Toner; Ross (11’ s.t. Moore), Best (7’ s.t. Cronin), McGrath (28’ s.t. Cronin). All. Schmidt. ARBITRO: Gauzere (Francia). NOTE: p.t. 3-9. Spettatori 57.700. Gialli: 24’ s.t. Ghiraldini. Calci: Haimona 1 su 1 (3 punti); Keatley 5 su 5 (14 punti), Madigan 1 su 1 (2 punti). Mischie vinte/perse: Italia 6/1, Irlanda 7/0. Touche v/p: Ita 7/4, Irl 12/2. Penalità concesse: Ita 11, Irl 7. Placcaggi: Ita 205, Irl 106. Possesso: Ita 37%, Irl 63%. Uomo del match: Murray. IL MATCH IN PILLOLE Primo tempo 7’ Aguero va in fuorigioco, Katley realizza: 0-3 21’ Il fuorigioco ora è di McLean, il solo che, anche come apertura aggiunta, crea gioco: 0-6 25’ L’Irlanda, con la maul avanzante, domina 29’ Aguero fatica: dov’è Rizzo? Dov’è Cittadini? 36’ Fallo in maul da touche, altro piazzato: 0-9 40’ Haimona centra i pali da 25 metri: 3-9 Secondo tempo 7’ Debutto del 24enne Marco Barbini, figlio d’arte 14’ Si gioca solo nei 22 azzurri 17’ La mischia dell’Italia crolla, Keatley c’è: 3-12 24’ Giallo a Ghiraldini 25’ Meta di Murray, trasforma Keatley (5 su 5): 3-19 27’ Meta di O’Donnell, trasforma Madigan: 3-26 39’ Il Tmo annulla una meta di Haimona: avanti di Parisse Conor Murray sfugge al placcaggio di Furno e va segnare il 19-3. Lo sguardo di Parisse dice tutto LAPRESSE-ACTIVA La solita Italia sempre al verde L’Irlanda ci stende 1Poco possesso, touche perse, tanti errori Parisse: «Così non ne vinciamo neanche una» Andrea Buongiovanni ROMA U n film già visto. Su, una festa di popolo; giù, una squadra che fatica. In tribuna quasi 60.000 credenti; sul campo un match che va come deve andare. L’Irlanda domina l’Italia, passa all’Olimpico e non è una sorpresa. Nel Sei Nazioni è successo sette volte su otto e tra le due squadre, oggi più che mai, ci sono diverse categorie di differenza. Gli azzurri, per ses- santa minuti, offrono una prestazione ordinata in difesa, tutta cuore. Ma non basta. Non può bastare. Rispetto agli avversari hanno pochissimi possessi (63 a 37%) e quei pochi non li gestiscono come dovrebbero. I Verdi, di contro, pur brillando meno che in recenti occasioni, sono molto incisivi, amministrano il gioco scientificamente. Quasi cinicamente, con molte situazioni al limite. Il discorso è vecchio ed è sempre lo stesso: alla fine è una questione di sistema, di organizzazione, di cultura e di storia. Gli azzurri, poi, pagano a caro prezzo le difficoltà in touche e la propria indisciplina. E va detto: sarebbe cambiato nulla, ma l’arbitraggio di monsieur Gauzere è stato quasi a senso unico, con molte decisioni determinate da un’apparente sudditanza psicologica a favore dei più forti. IL MATCH La partita è ballerina come il meteo di Roma: il pomeriggio prima è soleggiato e poi, proprio quando l’Irlanda affonda il coltello, si scatena il diluvio. A spaccare in due il match è un giallo a Ghiraldini al 64’ per un ingresso laterale in mischia. Il punteggio, fin lì, figlio di soli piazzati, nel momento della massima pressione irlandese, è fissato sul 12-3 per gli ospiti. Ma il tabellone, tre minuti più tardi, coi padroni di casa in quattordici, dice 26-3. Colpa di due mete trasformate con un uno-due taglia gambe. La prima, dopo un’azione insistita e asfissiante, è del mediano di mischia Murray. La seconda, al termine di un’indisturba- ta volata, del flanker O’Donnell, ritrovatosi titolare per l’infortunio subito da O’Brien nel riscaldamento, nel giorno in cui sarebbe tornato nella formazione di partenza dopo quindici mesi. Solo a quel punto, a risultato ampiamente acquisito, con l’ingresso di Allan all’apertura e lo spostamento di Haimona a centro (la prova del neozelandese stavolta non ha convinto), si vede qualche sprazzo offensivo tricolore. Kelly stesso, allo scadere, va in meta, ma il Tmo annulla per un presunto 31 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Ghiraldini giù «Così non va Troppi regali» 1La sua espulsione temporanea è costata due mete: «Pensavo a un richiamo» Nicola Melillo ROMA T oppure nei giorni feriali presso l’agenzia: Milano Via Solferino, 36 tel.02/6282.7555 - 7422, fax 02/6552.436 Si precisa che ai sensi dell’Art. 1, Legge 903 del 9/12/1977 le inserzioni di ricerca di personale devono sempre intendersi rivolte ad entrambi i sessi ed in osservanza della Legge sulla privacy (L.196/03). ABILE segretaria ufficio commerciale, inglese, francese, Windows, Mac, data entry offresi. 331.12.23.422 AIUTO contabile, impiegata commerciale con pluriennale esperienza offresi full/part-time. 340.59.89.168 AIUTO contabile, pluriennale esperienza contabilità generale, fatturazione attiva/passiva, gestione cassa, banca, valuta proposte preferibilmente part-time. 338.74.70.197 RAGIONIERA autonoma fino al bilancio part-time 6 ore preferibile zona Segrate, Cernusco S/N. 349.87.24.144. RESPONSABILE amministrativo e finanza ventennale esperienza, budget, bilancio e controllo di gestione, esperienza multinazionale e non. Ottima conoscenza gestionali, office. 339.89.47.309 AGENTE plurimandatario componenti elettronici/elettromeccanici zona Lombardia B2B disponibile valutare nuovi mandati. Mail: [email protected] COMMERCIALE estero, arredamento contract ufficio/residenziale. 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Per l’Irlanda solo 106 (10 falliti) 63 ● La percentuale di possesso e di territorio a favore dell’Irlanda nell’arco del match TOUCHE Fra gli aspetti negativi la gestione delle palle inattive. Ghiraldini: «Ci siamo messi in difficoltà da soli andando a saltare in zone ben marcate. Le mischie? Due volte l'arbitro ha fischiato Aguero perché non era ben legato. Abbiamo lavorato tanto, anche più del solito su certe situazioni. Pensavamo di far molto meglio in mischia. E sotto la loro pressione perdevamo il possesso dopo due-tre fasi. Non siamo stati bravi a gestire le fasi statiche e abbiamo regalato almeno due calci con errori banali. Il mio? Devo rivedere, ma a un certo punto abbiamo iniziato a pagare un incredibile lavoro difensivo». LUKE POSITIVO Ci prova McLean, lì accanto, a trovare un raggio di sole in mezzo a tante nuvole: «Abbiamo preso due mete solo quando eravamo in inferiorità numerica nonostante il loro 63% di possesso. Ecco: non è giusto sottovalutare questa cosa. Se ognuno fa un errore siamo a 15. E con l'Irlanda si pagano». AHI HAIMONA Il Kelly Haimona di novembre, in mezzo a questo tourbillon, è piaciuto solo quando, entrato Allan, è stato spostato centro. Lui, amaro: «Match complicato, non siamo riusciti a giocare palloni in attacco perché l'Irlanda ci ha messo molta pressione». © RIPRODUZIONE RISERVATA LAVORO Eventi Ristoranti Saldi Shop CASA LA SITUAZIONE PRIMO TURNO GALLES-INGHILTERRA ITALIA-IRLANDA FRANCIA- SCOZIA 16-21 3-26 15-8 CLASSIFICA Pt G V N P F S Diff IRLANDA 2 1 1 0 0 26 3 +23 FRANCIA 2 1 1 0 0 15 8 +7 INGHILTERRA 2 1 1 0 0 21 16 +5 GALLES 0 1 0 0 1 16 21 -5 SCOZIA 0 1 0 0 1 8 15 -7 ITALIA 0 1 0 0 1 3 26 -23 SECONDO TURNO SABATO 14/2 INGHILTERRA-ITALIA IRLANDA-FRANCIA DOMENICA 15/2 SCOZIA-GALLES TERZO TURNO SABATO 28/2 SCOZIA-ITALIA FRANCIA-GALLES DOMENICA 1/3 IRLANDA-INGHILTERRA ORE 15.30 ORE 18 ORE 16 ORE 15.30 ORE 18 ORE 16 A PARIGI Francia-Scozia 15-8 È decisivo Lopez Bleus non convincenti ● La Francia piega la Scozia al debutto nel Sei Nazioni, ma deve ringraziare il piede di Camille Lopez, grazie al quale sono arrivati tutti i 15 punti coi quali i Bleus, ieri in maglia rossa, hanno vinto soffrendo contro una rivale apparsa allo Stade de France più brillante dei padroni di casa e ancora k.o. a Parigi dopo 16 anni. Per gli scozzesi un drop di Laidlaw e una meta di Dougie Fife, dopo una penetrazione di Hogg sul finire del primo tempo, chiuso 9-8. Scozia che ha pagato cari due errori nella ripresa: così è arrivato il calcio del 12-8 di Lopez e il giallo al 22' per Beattie che fa crollare una maul francese avanzante. Francia-Scozia 15-8 (9-8). Marcatori: p.t. 3' c.p. Lopez (F), 14' drop Laidlaw (S), 17' e 37' c.p. Lopez (F), 40' m. Fife (S); s.t. 10' e 39' c.p. Lopez (F). HOTEL 75 camere lago di Garda, piscina, giardino vendesi. 339.77.99.427 - [email protected] ACQUISTIAMO ELETTROFARMACI indicati molteplici patologie, estetica, sport. Fisico/ medico ingegnere progettista elettronico progetta, consulenze.Quarantennale esperienza internazionale.Tel. 338.17.63.527 LAVORO in Germania? I nostri tutor ti possono aiutare. Rivolgiti a noi. email: [email protected] - Tel: +39.348.00.19.264 TEMPORARY export manager per progetti vendita mercati esteri offresi. 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La rincorsa a rimediare, ad aiutare la squadra in difesa ha consumato col passare dei minuti Mostre Gli annunci si ricevono tutti i giorni su: © RIPRODUZIONE RISERVATA Corsi CREDITO Meglio non pensare che l’Irlanda, al pari della Francia, sarà l’avversaria contro la quale l’Italia, in settembre, proverà ad andare a caccia dei quarti di finale di Coppa del Mondo. «Se giocheremo così – va giù netto il capitano – nel Sei Nazioni non vinceremo una partita». Anche il c.t. Jacques Brunel è laconico: «Avevo chie- sto efficienza – ricorda – efficienza non c’è stata». L’Italia, a questo punto, ha perso sedici degli ultime diciotto incontri disputati. E sabato, a Twickenham, contro un’Inghilterra capace di passare in Galles, il compito sarà proibitivo, anche perché ci saranno da verificare le condizioni di Zanni e Campagnaro, ieri tra i migliori, entrambi toccati duro a un ginocchio. Avanti così, il rischio è che, prima o poi, l’enorme credito dei tifosi si esaurisca. Spettacoli avanti di Parisse («Non ho nemmeno toccato il pallone» dice Sergio). Ma è comunque irrimediabilmente troppo tardi. re minuti e via: dal 24' al 27' della ripresa. Due mete e il match è andato in archivio. Tutto subito dopo il cartellino giallo a Leonardo Ghiraldini. «Devo rivedere le immagini al video, devo capire. L'arbitro mi ha detto che ero entrato di lato. Di solito ti richiama, poi arriva il giallo. Non so». In 14, e addirittura un attimo dopo in 13 per il k.o. in contemporanea di Barbini, l'Italia non ha retto più all'onda verde. Il tallonatore è arrabbiato, come tutti i compagni. Per la prestazione, per un'Italia dai mille errori che hanno cancellato la grande personalità, utile solo in fase difensiva a tenere per un'ora, con 205 placcaggi fatti (17 quelli mancati) contro i 106 degli irlandesi. Poi, quei tre minuti... la freschezza mentale. Ghiraldini: «Abbiamo avuto le nostre occasioni solo nel finale, quando siamo riusciti a gestire il possesso. Ma se in 80 minuti hai il pallone in attacco due-tre volte... La verità è che abbiamo tutti un po' di responsabilità. La stanchezza ci ha fatto perdere lucidità. È logico che l'Irlanda ti mette grande pressione. Questo è il Sei Nazioni». Ogni giorno oltre 8 MILIONI DI LETTORI con l’abbinata Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport nelle edizioni stampa e digital www.piccoliannunci.rcs.it [email protected] DA, qualsiasi cilindrata. Passaggio di proprietà, pagamento immediato. Autogiolli, Milano. 02.89.50.41.33 - 327.33.81.299 BELLA e affascinante cinquantenne, classe e cultura, cerca gentiluomo ottimo livello socio-culturale per rapporto sentimentale ed eventuale convivenza. Astenersi no requisiti. Corriere 203-XZ - 20132 Milano HO 65 anni, bella e giovanile presenza, raffinatezza, serietà, molteplici interessi, vita dinamica. 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Corriere 196-XZ - 20132 Milano TARIFFE PER PAROLA IVA ESCLUSA Rubriche in abbinata: Corriere della Sera - Gazzetta dello Sport: n. 1, 16: € 2,08; n. 2, 3, 14: € 7,92; n. 4, 21, 23: € 5,00; n. 5, 6, 7, 8, 9, 12, 20, 22: € 4,67; n. 10: € 2,92; n. 11: € 3,25; n. 13: € 9,17; n. 15: € 4,17; n. 17: € 4,58; n. 18, 19: € 3,33; n. 24: € 5,42. 32 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Basket R Nba DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Durant e Westbrook La coppia è scoppiata? SERIE A LA GUIDA Mays domina Brindisi rimonta e batte Sassari 1La tripla allo scadere di un Anthony Davis favoloso allontana i Thunder dai playoff e riaccende i dubbi sulla coesistenza tra i due Massimo Oriani S torica. E’ l’unica parola che può descrivere la sfida nella sfida, il duello all’ultimo tiro tra Anthony Davis e Russell Westbrook. Solo due prestazioni incredibili come le loro potevano scalzare dalle prime pagine sportive il big match tra Atlanta e Golden State, che ha incoronato gli Hawks come numeri uno della lega, almeno per ora. OTTAVI New Orleans e Oklahoma City stanno lottando alla morte con Phoenix per l’ultimo posto in palio per i playoff a Ovest (in attesa della riforma, ora caldeggiata anche dal commissioner Silver, che ammetterebbe alla postseason le 6 vincenti divisionali e le migliori restanti 10, senza distin- Atlanta supera anche Golden State Ora è la numero uno ● Atlanta batte i Warriors e centra il miglior bilancio della lega (42-9). Si chiude a 12 la serie vincente dei Cavs, battuti in casa dei Pacers, con polemiche arbitrali e pesanti falli su LeBron che si è nuovamente infortunato a un polso. ● Risultati: Brooklyn-New York 92-88; Indiana-Cleveland 103-99; Orlando-Lakers 103-97 dts; Toronto-Clippers 123-107; Atlanta-Golden State 124-116; Boston-Philadelphia 107-96; Detroit-Denver 98-88 (Gallinari 12); Houston-Milwaukee 117-111; Minnesota-Memphis 90-89; Oklahoma City-New Orleans 113116; Phoenix-Utah 100-93; San Antonio-Miami 98-85 (Belinelli 5). zione di conference). Le prime 7 sono scolpite nella pietra. Resta una piazza per tre contendenti. Ecco allora che la tripla allo scadere di Davis (prima dal marzo 2014, 3 su 24 in carriera) con doppio caricamento per evitare la stoppata di Roberson che ha dato il successo ai Pelicans, vale oro. Anche perché arriva a capo di una serata da 41 punti, 10 rimbalzi, 3 assist e 2 stoppate (unico negli ultimi 10 anni a riuscirci col canestro vincente) per quello che contende l’mvp della stagione a Steph Curry. E perché rende vana un’altra prova fantasmagorica di Westbrook, capace di infilare i 3 liberi del pareggio a 1” dalla fine e di finire con 48 punti, 11 assist e 9 rimbalzi, primo dal ‘63, quando fu Chamberlain a riuscirci, ad arrivare a 45 punti, 5 rimbalzi e 5 assist col 50% al tiro in 2 gare di fila. Però valsi a nulla. DILEMMA Ecco allora che l’eterno dilemma dei Thunder torna a far capolino? Questa è l’ottava stagione di Kevin Durant (26 punti ma 9/26 al tiro) con la franchigia ex Seattle e la 7a in coppia con l’ex play di Ucla. All’attivo una sola finale (persa 4-1 con Miami) e nemmeno un titolo. Che non arriverà neppure quest’anno. Anzi, sarà già tanto se centreranno i playoff. Non è venuto il momento di dichiarare fallito l’esperimento e provare altre strade? Siamo certi che l’aver ceduto James Harden invece di Westbrook sia stata la mossa giusta? Sia lui che Durant sembrano alternarsi più che essere spalla ideale del compagno. Spesso, o gira uno, o gira l’altro. Potrebbe essere più utile, per un attaccante devastante, probabilmente il numero 1 Jacob Pullen, 25, autore del canestro decisivo CIAM 1 Il Banco Sardegna va +13, ma Pullen decide la volata a 2” dalla fine. Sacchetti: «Una costante» Giuseppe Mazzone BRINDISI F a quello che doveva fare Brindisi: battere Sassari e conquistare una vittoria per scacciare la crisi. «Questa vittoria è importante ma non guarisce la squadra dai suoi mali – ha spiegato il vice Michelutti –. I ragazzi hanno mostrato di avere attributi, valori e voglia di vincere. Volevamo spedire un messaggio preciso. Non s’inventa nulla: se ti alleni e stai bene puoi giocartela con tutti». Russell Westbrook, 26 anni, play dei Thunder, 26.1 punti di media, al tiro contro Anthony Davis, 21, ala pivot dei Pelicans, 24.9 a gara AFP nella lega, avere accanto un play più regista (alla Chris Paul, Rajon Rondo o John Wall) e meno realizzatore?. LeBron è stato flagellato perché dopo 8 anni da pro’ non aveva ancora vinto l’anello (arrivato al nono). Persino il divino Jordan impiegò 7 stagioni per rompere l’incantesimo. Ma Durant sembra allontanarsi invece di avvicinarsi al Sacro Graal. SCELTE Il contratto dell’ex ala di Texas coi Thunder scadrà nel giugno 2016, quello di Russell nel 2017, sono scelte difficili quelle che il gm Sam Presti dovrà fare a breve, con un occhi al futuro. Per ora è chiaro che pensi solo a centrare i playoff. E per raggiungerli dovrà mettersi dietro i Pelicans di Davis, un mix tra Garnett e Duncan, la vera superstar del futuro, l’uomo che dominerà la Nba quando inizierà il declino di LeBron. Proprio il ruolo che avrebbe dovuto essere di Durant. © RIPRODUZIONE RISERVATA MAYS Se Pullen ha realizzato il canestro della vittoria a 2” dalla fine, fondamentale per la vittoria di Brindisi è stata la prestazione di James Mays: 17 punti, 18 rimbalzi (di cui 9 in attacco) ma soprattutto tanta energia e voglia di fare che hanno dato il via alla rimonta brindisina dopo il +13 esterno firmato al 29’ da Sosa. Da quel momento Sassari si è sgonfiata. Un atteggiamento che Sacchetti ha etichettato come «una costante», ricordando il k.o. con Capo D’Orlando. «La partita si è decisa negli ultimi 10’ – dice il coach dei sardi – non siamo stati capaci di chiuderla costruendo un break importante. Il resto l’ha fatto Brindisi. Abbiamo sbagliato le cose più semplici. Ci manca la durezza mentale della grande squadra deve essere capace di patire e poi riprendersi la partita. Siamo stati troppo sufficienti in attacco. In, più nei momenti più caldi abbiamo sofferto la fisicità di Mays». BRINDISI-SASSARI (22-25, 41-38; 53-64) 33 76-74 ENEL BRINDISI: Pullen 16 (3/6, 3/8), Denmon 14 (1/2, 4/9), Turner 11 (4/4, 1/7), James 13 (4/7, 1/3), Eric 2 (1/2); Mays 17 (5/13, 0/1), Cournooh, Harper (0/3, 0/1), Zerini 2 (1/2, 0/2), Bulleri (0/1). N.e.: Morciano, Calò. All. Bucchi. BANCO SARDEGNA SASSARI: Logan 13 (2/2, 1/8), Dyson 12 (4/8, 1/7), Sacchetti 8 (1/4, 2/3), Lawal 10 (4/4), Sanders 20 (4/4, 4/8); Formenti (0/1 da tre), De Vecchi (0/2, 0/1), Sosa 4 (2/4, 0/3), Vanuzzo 3 (1/2 da tre), Mbodj 4 (0/3). N.e.: Chessa. All. Sacchetti. ARBITRI: Martolini, Paglialunga, Borgioni. NOTE - T.l.: Bri 11/17, Sas 13/17. Rimb.: Bri 44 (Mays 18), Sas 36 (Lawal 7). Ass.: Bri 14 (James 5), Sas 15 (Dyson 8). Fallo antisportivo: Formenti 36’ 33’’ (65-70). Usc. 5 f.: Mays 39’ 39’’ (74-72). In campo alle 18.15 Meacham (EA7) va a Villeurbanne? REGGIO EMILIA-VARESE (f.p.-a.f.) Reggio con l’unico dubbio relativo a Pini (affaticamento muscolare), Varese con Eyenga non al meglio per un colpo alla caviglia in settimana. Arb. Mazzoni, Bartoli, Morelli. CREMONA-PISTOIA (a.r.-f.l.) Cremona al completo. Pistoia ha recuperato dall’influenza Cinciarini, ma non Magro (botta all’occhio). Arb.: Filippini, Sardella, Lo Guzzo. PESARO-AVELLINO (cam.ca-l.z.) Consultinvest al completo, in tribuna va Gaines. Sidigas con Cadougan ed Hanga non in perfette condizioni. Arb.: Begnis, Baldini, Quarta. Tv: ore 20.30 RaiSport 1 CASERTA-BOLOGNA (l.b.-l.a.) Caserta senza Michelori, reduce dall’intervento al ginocchio. Nella Virtus mancherà solo il ds Arrigoni che non ha più l’obbligo di seguire la squadra, anticamera del divorzio. Arb.: Chiari, Biggi, Weidmann. CANTU’-TRENTO (p.t.- c.a.) Cantù al completo col rientro di Stefano Gentile, Trento con Baldi Rossi e Sanders acciaccati. Arb.: Sahin, Seghetti, Caiazza. ROMA-CAPO D’ORLANDO (a.pit.) Roma sempre senza De Zeeuw, rispetto alla gara di Volgograd recupera però Ebi. Arb.: Taurino, Bettini, Attard. VENEZIA-MILANO (domani) Posticipo alle 20 su RaiSport 1: non ci sarà Gentile, Meacham ha chiesto di essere ceduto a Villeurbanne. Classifica: Milano 30; Reggio Emilia, Venezia 26; Sassari* 24; Brindisi* 22; Trento 18; Cremona, Cantù, Bologna (pen. -2) 16; Avellino. Pistoia 14; Roma, Capo d’orlando, Varese 12; Pesaro 8; Caserta 6. * una gara in più A-2 ADDIO NAPOLI (l.b.) Non si giocherà Barcellona-Napoli. Incassato il rifiuto di giocatori a prendere parte alla trasferta, Napoli ha informato i siciliani che non si presenterà in campo neanche con l’under 19. 0-20 a tavolino e punto di penalizzazione per gli azzurri, ma anche il preludio all’ennesima ingloriosa fine per il basket napoletano. Oggi (ore 18): Dinamica MantovaTezenis Verona (ore 12, Skysport 2), Centrale Latte Bs-Novipiu’ Casale, Assigeco Casalpust.-Angelico Biella, Moncada AG-Veroli, FMC Ferentino-Fileni Jesi. Classifica: Verona 32; Brescia 30; Biella, Ferentino, Torino 24; Casale 22; Trieste**20; Casalpusterlengo, Trapani**, Agrigento * 16; Mantova*, Barcellona*, Napoli* 14; Jesi*12; Veroli 4. ** una gara in più. * una gara in meno. A-1 DONNE - Ieri: Saces NapoliPassalacqua Ragusa 58-51. Oggi: Acqua&Sapone Umbertide-Cus Cagliari, Gesam Lucca-Calligaris Trieste, Ceprini Orvieto-Fila San Martino DL, Vigarano-Umana Venezia, Famila Schio-Techmania Battipaglia. Rio. Lavezzini Parma. Classifica: Ragusa 32**; Schio* 26; San Martino*, Napoli** 22; Umbertide*, Venezia 20; Lucca 18; Battipaglia 16; Vigarano* 14; Cagliari* 12; Parma 8; Orvieto 6; Triestina 2. *una gara in meno, ** una in più. 34 Tennis R Fed Cup a Genova DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA PALLANUOTO Federica Cocchi INVIATA A GENOVA Acquachiara che rimonta Florentia prima gioia «N atural born killer», personaggi e interpreti: il killer, Camila Giorgi; la vittima: Alizè Cornet. La storia è ambientata a Genova, quarti di Fed Cup al 105 Stadium, dove una 23enne di Macerata con sangue argentino ha polverizzato la povera rivale francese portando così il secondo punto all’Italia contro la Francia guidata da Amelie Mauresmo. Il primo punto in dote era arrivato poco prima con Sara Errani, un po’ meno killer ma molto più combattente contro una Caroline Garcia che già due volte aveva battuto Sarita sebbene in occasioni e su superfici diverse. Il 7-6 7-5 della Errani è stato lungo e combattuto, con la romagnola che è riuscita a far giocare alla Garcia molti più colpi di quanti lei non ne volesse. Sara l’ha messa in difficoltà spesso, costringendola a giocare palle alte e cariche che la mandavano fuori tempo. Nel secondo set una pericolosa rimonta: «La Garcia non aveva più niente da perdere e ha mollato il braccio, ma io ho tenuto bene», spiega Saretta, dopo aver cucinato l’antipasto di questa giornata spettacolare. CAMILA La storia dei match tra la Giorgi e la Cornet raccontava fino a ieri di una Camila sotto 2-1 nei precedenti contro la bizzosa nizzarda, ma quando l’azzurra è scesa in campo, già con la serenità di essere sull’1-0, la storia è cambiata. Camila, con un bel vestitino blu elettrico disegnato dalla mamma stilista, inizia il match con circospezione, le due si studiano e il primo set scorre liscio e rapido come nello stile della biondina di Macerata. Il primo strappo è proprio il suo nel quinto game: strappa il servizio alla Cornet che fino ad allora era riuscita a contenere le fucilate della minuta e implacabile azzurra. Camila subito dopo frena il tentativo di reazione della francese, annullando due palle del controbreak e difende il vantaggio chiudendo 6-4 il primo set. Le statistiche parlano di una prima frazione quasi impeccabile con un solo doppio fallo e il 75% di punti costruiti sulla prima di servizio. Ma è nel secondo set che la Giorgi scatena la furia, sotto gli occhi compiaciuti di papà Sergio sorridente sotto il N ella 4a di ritorno, spicca la prima vittoria della Florentia. Non basterà per la salvezza, ma la squadra toscana onora il campionato. Como-Lazio è rinviata al 28 febbraio perché il lombardo Jelaca è impegnato con la Georgia. Camila Giorgi, 23 anni, ha debuttato in Fed Cup l’anno scorso contro gli Stati Uniti: è numero 31 al mondo Giorgi, la fatina azzurra L’Italia è 2-0 sulla Francia 1Dopo il successo della Errani sulla Garcia, Camila domina la Cornet e ci avvicina alla semifinale: «Se gioco così, è difficile che vada male» OGGI IN CAMPO (E IN TV) DALLE 12 Fed Cup, World Group, quarti di finale. Italia-Francia 2-0 A Genova (terra rossa indoor), ieri: Errani b. Garcia (Fra) 7-6 (2) 7-5; Giorgi b. Cornet (Fra) 6-4 6-2. Oggi, dalle 12: Errani c. Cornet (Fra) prec. 4-1; Giorgi c. Garcia, nessun precedente. A seguire: Knapp/Vinci c. Mladenovic/Parmentier (Fra). Le formazioni possono essere cambiate fino a un’ora prima della partita. In tv. Diretta RaiSport2 dalle 12, differita SuperTennis dalle 21 LE ALTRE (s.biel.) L’obbligo di giocare la Fed Cup per garantirsi la partecipazione olimpica spinge le big a tornare in nazionale. Così, Maria Sharapova riveste la maglia della Russia dopo tre anni e la guida a Cracovia contro la Polonia, anche se il successo a sorpresa è quello della Kuznetsova sulla numero 8 del mondo Radwanska, cui non basta il tifo del pubblico della città natale. Polonia-Russia 0-2 (Cracovia, veloce indoor): Kuznetsova (Rus) b. A. Radwanska 6-4 2-6 6-2; Sharapova (Rus) b. U. Radwanska (Rus) 6-0 6-3. Germania-Australia 1-1 (Stoccarda, veloce indoor): Gajdosova (Aus) b. Kerber 4-6 6-2 6-4; Petkovic (Ger) b. Stosur (Aus) 6-4 3-6 12-10. CanadaRepubblica Ceca 0-1 (Quebec, veloce indoor): Smitkova (Cec) b. Abanda (Can) 6-2 6-4; Smitkova (Cec) b. Dabrowski (Can) 6-1 6-2. GRUPPO I In Argentina, negli Stati Uniti le due singolariste sono le Williams, che non giocavano insieme dal 2013: Olanda-Slovacchia 1-1; Romania-Spagna 1-1; Svezia-Svizzera 0-2; Argentina-Usa 0-2. GLI SPOGLIATOI Mauresmo s’inchina «Camila fortissima» 1Soddisfatto capitan Barazzutti: «Speravo nel 2-0, ma adesso chiudiamo subito i conti» GENOVA C orrado Barazzutti è stanco ma felice, ha solo voglio di tagliare corto con le interviste di rito e buttarsi sotto la doccia per rivivere i bei momenti di questa giornata: «E’ stata una giornata molto favorevole – ha detto il capitano – con due modi diversi di chiudere il match. Sara ha giocato bene contro la Garcia, soprattutto se si considera che nei due precedenti aveva sempre perso. Durante la rimonta della francese non mi sono preoccupato più di tanto, certo, un po’ di tensione c’era ma ho detto a Sara che doveva solo restare attaccata al match e così ha fatto, portando a casa il punto». Sulla Giorgi ha poco da dire, è stata una giornata di grazia: «E’ stato davvero un match stratosferico – ha commentato – ha spazzolato la Cornet con cui di solito aveva giocato match molto combattuti. Camila ha 23 anni, sta maturando e deve ancora trovare continuità, ma è un grande talento». Alla vigilia sperava di chiudere sul 2-0 ma non ne era sicuro: «Lo speravo con tutte le mie forze perché so che ne avevamo tutte le capacità. Ora bisogna restare concentrati per chiudere subito la sfida senza correre rischi». E poi, sulle difficoltà di gestire un talento senza briglie come Camila: «Per quanto mi riesce ed è possibile, io provo a mettere le ragazze nelle migliori condizioni per giocare, il che significa lasciarle libere di esprimersi. Certo, ci sono i momenti in cui posso dare un consiglio tecnico, ma nei limiti del possibile cerco di farle esprimere. A volte ci riesco, a volte no». AMELIE La collega francese Mauresmo non ha potuto fare altro che consolare le sue ragazze. Forse solo un Andy Murray vestito da donna sarebbe riuscito a battere la Giorgi: «Non ho nessun rimpianto – commenta la ex numero 1 al mondo — le ragazze hanno fatto tutto quello che potevano». La capitana francese è rimasta impressionata dalla potenza di Camila Giorgi: «Ha impressionato tutti, non solo me. Non ho trovato un momento in cui Alize avrebbe potuto riaprire il gioco, ha fatto tutto lei». La Mauresmo non si sente di criticare la Garcia che ad un certo momento ha avuto l’occasione di andare al terzo set: «Molto merito di Sara più che demerito di Caroline. L’italiana non regala nulla. Adesso per passare il turno servirebbe un exploit. Anzi, un grande exploit, ma non sono delusa, le ragazze si sono espresse al meglio». Alizè Cornet si lecca le ferite: «Non è una sconfitta facile da digerire, ho preso legnate per due set e mi ci vorrà un po’ per dimenticarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA f.co. suo casco di capelli grigi e quelli tranquilli di Corrado Barazzutti. Camila con paurose mine al servizio che a stento la povera Cornet riesce a trattenere senza cascare in terra. La numero 31 del mondo mette subito le carte in tavola e si porta avanti 2-0. FATINA Nel quinto game, con due risposte spettacolari conquista il doppio break. Sul 4-1 le speranze della Cornet, che pure tenta di reagire parlando con la racchetta e schiaffeggiandola, si infrangono sullo strapotere dell’azzurra sempre più carica e veloce tanto da faticare a stargli dietro. Quando nell’ottavo gioco arrivano i tre match point, la Giorgi non ci sta a perdere tempo e mette a frut- to subito il primo chiudendo il set 6-2 in poco più di un’ora. «Ero tranquilla, mi sentivo a mio agio in campo e stavo bene — è il commento della Giorgi —. Ho espresso un gioco molto solido e quando gioco così è difficile che vada male». Camila, misure da ginnasta con muscoli da boxeur, è stata festeggiata sulle tribune dai 4000 del 105 Stadium. Lei, nell’immaginario dei piccoli tifosi che la rincorrevano per un autografo, è già la fatina del tennis azzurro: «E’ stata una bella giornata, mi è piaciuto sentire anche il calore della gente. Il prossimo match? Basterà giocare come oggi…». Parola della fatina mano di pietra. © RIPRODUZIONE RISERVATA Seppi, bella conferma E’ in finale a Zagabria Andreas Seppi ha 30 anni EPA ● Andreas Seppi conferma l’eccellente stato di forma di questo inizio 2015 e raggiunge la finale sul veloce indoor di Zagabria, Atp 250 dotato di 494.310 euro di montepremi. L’altoatesino, numero 41 Atp e quinta testa di serie, reduce dagli ottavi agli Australian Open dove ha eliminato Federer ha battuto in semifinale in un’ora e mezza esatta lo spagnolo Marcel Granollers, numero 55 Atp ed ottavo favorito del seeding. Dopo tre partite vinte al terzo, stavolta Andreas sbriga la pratica in due set. Dopo un primo parziale equilibrato, nel secondo l’azzurro prende il largo, affidandosi a un servizio sempre incisivo (ceduti solo 5 punti con la prima). Oggi alle 16, diretta Supertennis, affronta un altro spagnolo, Guillermo Garcia-Lopez, terza testa di serie. Nel bilancio dei confronti diretti Seppi è avanti per 4-0 con il 31enne di Albacete, numero 33 del ranking mondiale. Per Andreas quella di Zagabria è la settima finale in carriera, la prima dopo quella raggiunta a Mosca, dove poi vinse il trofeo, due anni e tre mesi fa. Gli altri due successi dell’allievo di Max Sartori sono arrivati sull’erba di Eastbourne nel 2011 e a Belgrado nel 2012: «Non sono reattivo come in Australia, ma mi piacerebbe vincere un altro torneo». Semifinali: SEPPI b. Granollers (Spa) 7-6 (5) 6-1; Garcia Lopez (Spa) b. Baghdatis (Cip) 6-4 6-4. BRESCIA-BOGLIASCO 16-9 (4-1, 4-3, 2-1, 6-4) Brescia: Del Lungo, Bruni 2, C.Presciutti 4, Pagani 4 (1 rig.), Molina, Rizzo, Giorgi, Nora 1, N.Presciutti 1, Bodegas 4, D.Fiorentini, Napolitano, Dian. All. Bovo. Bogliasco: Prian, De Trane 2 (1 rig.), A.Di Somma 1 rig., Gavazzi, E.Di Somma, Ravina, Loomis, Monari, Boero, Giudaldi 2, Novara, Deserti 4, Pellegrini. All. Bettini. Arbitri: Fusco e Riccitelli. Note: sup.num. Brescia 10 (5 gol), Bogliasco 5 (2). (f.pe.) Per il Brescia un buon viatico verso la sfida di Champions con la Pro Recco, mercoledì. ACQUACHIARA-C.NAPOLI 12-11 (1-3, 2-3, 4-1, 5-4) Carpisa Yamamay Acquachiara: Caprani, Perez, Rossi 1, Paskvalin, Marziali, Petkovic 3 (1 rig.), Lanzoni 2, Ferrone, S.Luongo 4, Valentino, Astarita, M. Gitto 2. N.e. Lamoglia. All. De Crescenzo. Canottieri Napoli: Vassallo, Buonocore, Di Costanzo 1, Migliaccio 1, Da. Brguljan 4 (2 rig.), Borrelli 1, Ronga 1, Campopiano 1, G. Mattiello, Velotto 1, Baraldi 1, Esposito. N.e. Turiello. All. Zizza. Arbitri: Ercoli e Gomez. Note: sup. num. Acquachiara 13 (4), Canottieri 11 (4). Usc. 3 f. Buonocore 16’28’’, Perez 28’40’’, Rossi 30’22’’, Velotto 31’18’’, M. Gitto 31’47’’. Esp. Ronga per proteste 13’32”. (f.nap.) L’Acquachiara vince un derby lungamente dominato dalla Canottieri, avanti 7-4 in avvio di terzo quarto. Petkovic e Luongo guidano la rimonta, l’azzurro firma anche la rete dell’11-10, seguita dal colpo del k.o. di Lanzoni. POSILLIPO-SAVONA 12-7 (2-2, 1-1, 7-2, 2-2) Posillipo: Negri, Dolce 2, Briganti, Foglio, Klikovac, Radovic 1, Renzuto 3, Gallo 3, Mauro, Bertoli 1, Mandolini 1, Saccoia 1. N.e. Caruso. All. Occhiello. Carisa Savona: Antona, Alesiani 2, Damonte 2, J.Colombo 1, L.Bianco, Piombo, Mistrangelo 1, Fulcheris, G.Bianco, Tomasic 1 rig., Grosso, G.Fiorentini, Missiroli. All. Angelini. Arbitri: Caputi e Navarra. Note: sup. num. Posillipo 11 (4), Savona 11 (4). Usc. 3 f. Foglio 22’55’’, Bertoli 29’30’’, Dolce 31’36’’. Espulsi Occhiello 15’05’’, Radovic 19’35’’, Saccoia 23’50’’ per proteste, G.Bianco e Renzuto 27’44’’ per reciproche scorrettezze. (f.nap.) Il Posillipo batte e avvicina in classifica il Savona, ora a soli 2 punti: la gara si decide nel terzo quarto, con i napoletani che vanno a segno 6 volte su 7 in parità numerica dalla lunga distanza. FLORENTIA-VIS NOVA 14-11 (3-1, 4-3, 1-4, 6-3) Florentia: Mugelli, Gambacorta 1, Generini 4, Coppoli 3, Liang Nianxiang, Gobbi , Ercolano; Dani, Brancatello 2, Gragnani 1, Tan Feihu 3 (1 rig.). N.e. D.Vannini, Cicali. All. Vannini. Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena 3 (1 rig.), Mirarchi 2, Banovac, Parisi 1, Innocenzi 1, Cuccovillo 3; Murro, Spinelli 1, Vitola, Rigo, Reynolds, Nicosia. All. Ciocchetti. Arbitri: Centineo e Pascucci. Note: s.n. Florentia 6 (4), Roma 8 (3). Usc. 3 f. Banovac 3° t., Gobbi 4°. Esp. Ciocchetti per proteste 2° t. (a.p.) Brilla la Florentia nel confronto fra le ultime. Un esito che inguaia ulteriormente la Vis Nova. L’anticipo: Pro-Recco-Bpm Sport Management 9-4 . Class.: Brescia 45; Pro Recco 42; Acquachiara 34; Sport Management 29; Savona 22; Posillipo 20; Como*, C.Napoli 16; Bogliasco 15; Lazio* 13; Roma Vis Nova 6; Florentia 4 (*una partita in meno) Pr. turno (21/2): Bogliasco-Roma Vis Nova, C.Napoli-Como, Lazio-Pro Recco, Brescia-Posillipo, SavonaAcquachiara, Sport M.-Florentia. DONNE La 4a di ritorno: Mediterranea Imperia-Cosenza 14-10, Firenze-Sis Roma 11-12, Orizzonte-Despar Messina 6-12, Rapallo-Padova 6-11, Prato-Bogliasco 7-8. Class: Padova 36; Messina 32; Imperia 31; Bogliasco 23; Rapallo 18; Prato 16; Orizzonte 13; Cosenza 7; Roma 6; Firenze 4. DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA TUTTENOTIZIE 1Pallavolo, Coppa Italia A-2 (f.c.) Oggi sarà Vibo-Potenza Picena la finale di Coppa Italia A-2 (17, diretta su Rai Sport 1). Semifinali: Ortona(Michalovic 22)-Vibo (Vedovotto 16) 1-3 (18-25, 25-18, 20-25, 22-25); Corigliano (Banderò 19)-Potenza Picena (Moretti 22) 1-3 (16-25, 25-21, 22-25, 12-25) PALLAVOLO Urnaut, l’oro sloveno di Latina «Che carica la vittoria della Maze» 1Lo schiacciatore «Noi vogliamo salire il più in alto possibile per i playoff e questo successo contro l’Altotevere ci ha dato una grande iniezione di fiducia, perché è giunta la conferma di quanto di buono avevamo fatto vedere contro Molfetta». della Top Volley è dello stesso paese della sciatrice neo iridata Antonello Menconi SANSEPOLCRO (AREZZO) T roppo netta la superiorità di Latina, che si è sbarazzata in poco più di un’ora di un Altotevere che ha pagato alla lunga i tanti errori in ricezione e la mancanza di un opposto di ruolo in campo. L’influenzato Maric è stato infatti schierato da Polidori con continuità solo dall’inizio del terzo set, dopo che in avvio il tecnico aveva presentato al suo posto il 21enne estone Teppan. La partita non è stata mai in discussione e solo nel terzo set il sestetto di casa è rimasto avanti sino al 17-16, per poi cedere alle battute di Latina che continua ad inseguire da vicino Perugia e Verona che oggi hanno lo scontro diretto per il quarto posto. La vittoria IPPICA Tine Urnaut, 26 anni, miglior realizzatore con 18 punti di cui 4 muri e 3 ace Il 4° posto è il vostro obiettivo? «Lavoriamo anche per questo, sapendo però che ci sono squadre che ci precedono molto forti. Noi non ci poniamo alcun limite e vogliamo continuare a crescere sino ai playoff e poi si vedrà quello che otterremo alla fine». © RIPRODUZIONE RISERVATA della squadra di Blengini (che a fine gara ha reagito agli insulti di alcuni tifosi dell’Altotevere) porta la firma anche di Tine Urnaut (18 punti con 3 ace 4 muri), di Slovenj Gradec (appena ottomila abitanti), lo stesso paese di Tina Maze, oro ai mondiali di sci di Beaver Creek nella discesa libera. «E’ un momento molto positivo per la nostra comunità, dove ci conosciamo tutti – ammette lo schiacciatore – ed è ovvio che abbiamo gioito per la vittoria di Tina, che mi ha dato un’ulteriore carica per questo match». «Sono contento del fatto che mi sento dire dagli altri che sto migliorando, ma questo è dovuto principalmente al fatto che mi sto impegnando al massimo in ogni allenamento e con il tecnico Blengini lavoriamo tanto in tutti i fondamentali». Ma c’è di più… Ma dove può arrivare Latina? BOXE Il muro e la battuta stanno diventando la forza di questa squadra… «Proprio in questi fondamentali ci alleniamo ancor di più e queste vittorie ci danno la necessaria continuità per continuare a farlo tutti al massimo». SANSEPOLCRO-LATINA 0-3 (19-25, 17-25, 21-25) ALTOTEVERE SANSEPOLCRO Aganits 3, Teppan 5, Randazzo 4, Mazzone 7, Corvetta 2, Della Lunga 9; Tosi (L), Kaszap, Dolfo 2, Fanceschini, Maric 2. N.e. Baroti, Lensi (L). All. Polidori TOP VOLLEY LATINA Semenzato 4, Sottile, Urnaut 18, Van De Voorde 8, Starovic 15, Skrimov 5; Manià (L), Pellegrino, Tailli (L), Rauwerdink. N.e. Rossi, Ferenciac, Davis. All. Blengini. ARBITRI: Gnani e Zucca NOTE Spettatori 1500. Durata set 28’, 23’, 27’; tot. 78’. Altotevere: battute sbagliate 10, vincenti 1, muri 6, 2a linea 1, errori 25. Latina: b.s. 13, v. 9, m. 7, s.l. 2, e. 22. Trofeo Gazzetta: 6 Urnaut, 5 Starovic, 4 Semenzato, 3 Van De Voorde, 2 Skrimov, 1 Maric. SCHERMA: FIORETTO ATLETICA Parigi: Nonant colpo al montato Princess Grif 2ª Il trionfo di Nonant le Pin FORNI ● E’ stata una grande impresa. Vincere al debutto al trotto montato non è facile, ma la splendida Nonant le Pin ci è riuscita, conquistando ieri il Prix de Lisieux (m 2700), 14ª vittoria italiana nel meeting parigino. L’allieva dei Gocciadoro, montata da David Thomain, ha dominato in lungo e in largo alla media di 1.14. Bene anche gli altri italiani nel convegno, con il secondo posto di misura di Princess Grif (Andreghetti) nel Prix de Munich (m 2100) vinto in 1.11.7 da Scarlet Turgot e quello di Sogno d’Amore (T. Di Lorenzo) nel Prix de Gournayen-Bray (m 2700). Oggi c’è il Prix de France (ore 16.10, m 2100) con in pista Napoleon Bar (P. Vercruysse) e Linda di Casei (A. Gocciadoro) che sfidano il vincitore dell’Amérique Up and Quick. ● GP FIRENZE Al Visarno è il giorno della 74ª edizione del Premio Firenze (ore 16.15, m 1600): favorita la Varennina Swan Wise As, che ha vinto il Mangelli filly, ma contano anche Saikala (reduce da 7 vittorie di fila) e Saba del Ronco che ha il miglior numero. Europeo mosca Conferma Galassi battuta la Piazza ● Conservando ai punti il titolo europeo dei mosca a Ferrara, Simona Galassi ha onorato le aspettative della vigilia. Dopo la lettura dei tre cartellini tutti a suo favore (giudice Quartarone 97-93; Montella 97-93; Cavallaro 9694), la «Regina di Romagna» dichiara così di essere pronta per il tanto atteso Mondiale. Dal canto suo, la torinese Loredana Piazza, fino alla fine del match, ha tenuto testa alla campionessa in carica anche con serie di due e tre colpi. A premiare la romagnola è stato il jab sinistro portato sia di prima intenzione sia in finale di azione. Un match con un avvio lento e di studio per entrambe, per poi crescere di intensità e ritmo ripresa dopo ripresa. Di stretta misura la Piazza si aggiudica il secondo round, ma successivamente dà troppo spazio alla Galassi. Un leggero sanguinamento al naso e un taglio all’arcata sopracciliare sinistra non fermano la campionessa in carica che finisce anzi in crescendo. Maria Moroni Simona Galassi, 41 anni RUBIN 35 Cassarà vince a Bonn, Foconi 3° Errigo beffa: 2a Il podio a Bonn con Cassarà BIZZI ● Due sul podio maschile a Bonn, conferma Errigo ad Algeri. La Coppa del Mondo di fioretto regala 3 podi individuali all’Italia. A distanza di un anno (era il 21 marzo), sempre sulle stesse pedane, Andrea Cassarà torna al successo battendo in finale 15-12 il nipponico Yuki Ota. Un’esultanza da leone per l’iridato del 2011 che fa 27 vittorie in Coppa e ringrazia la sua principessa Sissi (che sposerà dopo Rio). Terzo è Alessio Foconi, fermato dal bresciano. Ad Algeri, Arianna torna sul podio ma cede 15-14 all’iridata giovanile Lee Kiefer dopo un recupero da 5-10 a 14 pari. Sotto il podio la Vezzali. Fioretto. Uomini. Finale: Cassarà b. Ota (Gia)15-12; semif.: Cassarà b. Foconi 15-11; Ota b. Cadot (Fra) 15-13; quarti: Foconi b. Chen (Cina) 15-7; Cassarà b. Imboden (Usa) 15-14; Cadot b. Avola 1514. Donne. Finale: Kiefer (Usa) b. Errigo 15-14; semif.: Errigo b. Deriglazova (Rus) 15-12; Kiefer b. Shanaeva (Rus) 1510; quarti: Errigo b. Lyczbinska (Pol) 15-7; Deriglazova b. Cini 15-4; Kiefer b. Alborova (Rus) 15-4; Shanaeva b. Vezzali 9-8. DEL BUONO RECORD ITALIANO (si.g.) Ai tricolori giovanili indoor di Ancona, Federica Del Buono fa il record italiano u.23 dei 1500 con 4’08”87, terza prestazione italiana assoluta all time dopo Dorio e Possamai. La vicentina è terza mondiale 2015. Un altro primato, juniores nei 3000 di marcia: Noemi Stella 12’53”32. U.23. Uomini. 60. Galbieri 6”71; Desalu 6”79. 1500: Rachik (Mar/Ita) 3’47”44. Alto: Spigarolo 2.14. Lungo: Jacobs 7.84. Peso: Del Gatto 16.58. 5000 marcia: Minei 20’18”88. Donne. 60: Siragusa 6”54; Bongiorni 6”57. 1500: Del Buono 4’08”87. Asta: Bruni 4.30; Marzenta 4.00. Lungo: Liboa’ 6.26; Oberto 6.22; Derkach 6.22; Giuriato 6.10. Peso: Cantarella 14.87. 3000 marcia: Becchetti 13’18”38. U.20. Uomini. 60. Basso 6”97 (sf 6”94). 1500: Y. Crippa 3’51”23. Alto. Zanatta 2.14. Asta: Andreini 4.75. Lungo: Randazzo 7.55. 5000 marcia: Angelini 21’01”02. Donne. 60: Torrisi 7”71. 1500: Busatto 4’34”95. Lungo: Sportoletti 5.88. 3000 marcia: Stella 12’53”32. INFINITO LAVILLENIE: 6.01 Renaud Lavillenie, a Nevers (Fra, indoor) migliora la propria miglior prestazione mondiale stagionale dell’asta: 6.01 (9a volta oltre i 6 m). Miglior prestazione mondiale 2015 anche tra le donne: 4.83 di Fabiana Murer (Bra). ● AZZURRI ESTERI (l.e.) Indoor a Mondeville (Fra). Uomini. 60. I: Collins (S.K.) 6”58. II: 1. Obou 6”74 (b. 6”77); 4. Tumi 6”81 (b. 6”81). 60 hs: 1. Bascu (Fra) 7”51 (m.p.m. ‘15); 2. Clarke (Gb) 7”59. Marcia 5000: Diniz (Fra) 18’39”92. Donne. 60: 1. Lalova 7”26.1500: 1. Embaye (Eti) 4’07”07; 6. Viola 4’16”69. A Saragozza (Spa). Uomini. 60: Cerutti 6”71. ● IN EUROPA (si.g.) Oggi a Trinec (R. Ceca) alto indoor con Alessia Trost e Silvano Chesani, assente Marco Fassinotti precauzionalmente a riposo. Tra gli uomini Barshim (Qat) e Ukhov (Rus). A Linz (Aut). Uomini. Alto: 5. Grasselli 2.16. Donne. 800: 6. Cusma 2’06”59. 60 hs: Talay (Bie) 7”98 (b. 7”94, mpm ‘15). Asta: 5. Benecchi 4.05. Lungo: 2. Strati 6.05. Ad Albuquerque (Usa). Uomini. 200: 4. Spanò 21”54. GHIACCIO ● DANZA: GUIGNARD-FABBRI D’ORO E’ di Charlene Guignard-Marco Fabbri la danza delle Universiadi di Granada (Spa): gli allievi di Barbara Fusar Poli, primi nel corto (64.44) e nel libero (100.54), con 164.98 battono di 1.42 punti la coppia di OGGI, ORE 18 DONNE Verona-Perugia vale il quarto posto Milano al Forum Casalmaggiore senza casa, gioca a Montichiari VERONA-PERUGIA (r.pu.-an.me.) Vale il quarto posto. Verona non ha mai battuto Perugia. Per i veneti: CoscioneGasparini, Deroo-Sander, AnzaniZingel, Pesaresi (L). Perugia con Vujevic, l’ex Maruotti in panchina. Al centro Beretta preferito a Barone PIACENZA-MACERATA (m.mar.-m.g.) Piacenza cerca di interrompere la serie di cinque sconfitte di fila in campionato, ma in settimana ha avuto problemi per Poey (contrattura alla schiena). Il tecnico di Macerata Giuliani alle 12,30 è ospite a Sky Sport 1 per «Benedetta Domenica». Recuperato Kovar, ma in banda giocano Parodi-Kurek. Dichiarata fallita dal Tribunale di Macerata la società Civitapark che ha costruito il nuovo PalaCivitanova: non dovrebbero esserci ricadute sull’impianto. MILANO-TRENTO (c.mus.-niba) Si gioca al Mediolanum Forum. Milano recupera Bencz (spalla), in campo con Kauliakamoa, Valsecchi, De Togni, Vinicius, Veres e Rizzo (libero). Trento con Birarelli che oggi compie 34 anni. Giannelli è acciaccato (spalla). RAVENNA-MONZA (s.cam.-giu.ma.) Per Ravenna unico dubbio tra Zappoli e Koumentakis per un posto in banda con Cebulj. Monza col solito sestetto: Jovovic-Padura Diaz, Elia-Gotsev Galliani-Botto, De Pandis libero. Ingresso a 1 euro per le società sportive di Forlì e quelle pallavolistiche di Ravenna e Cesena MOLFETTA-PADOVA (f.v.-ma.s.) Unico dubbio per Molfetta Bossi o Piscopo al centro. Padova recupera Orduna, a mezzo servizio in settimana per un problema al collo Riposa MODENA CLASSIFICA Modena 42; Trento 40; Macerata 34; Perugia 32; Verona 31; Latina 30; Ravenna 25; Molfetta 21; Piacenza 19; Monza 12; Sansepolcro 10; Padova 7; Milano 6. (gio.gar) I problemi legati al maltempo costringono la Pomì Casalmaggiore a giocare la propria gara interna di oggi contro Forlì a Montichiari. Il palazzetto di Viadana è infatti inagibile causa infiltrazioni. Oggi quindi per la 16 giornata il PalaGeorge ospiterà due gare: alle 17 Montichiari-Conegliano e alle 20.30 Casalmaggiore-Forlì. casa Sara Hurtado-Adria Diaz che la settimana scorsa li aveva preceduti agli Europei di Stoccolma (quinti e sesti). Bronzo agli italoslovacchi Federica Testa-Likas Csolley (142.56). Roberta Rodeghiero terza nel corto col personale di 58.03. ● FONTANA SESTA NEI 1500 Arianna Fontana, a Dresda (Ger), nella 5a tappa della Coppa del Mondo di short track, centra la finale A del primo 1500 ed è sesta, poi, insieme a Elena Viviani, Lucia Peretti ed Arianna Valcepina, vince la semifinale della staffetta e conquista l’odierna finale contro Canada, Olanda e Francia. Uomini. 1000: 1. Elistratov (Rus); 27. Cassinelli; 43. Gurini; Rodigari n.p. 1500 (I): 1. Sin Da Woon (S.Cor); 12. Dotti; 13. Confortola; 25. Viscardi. Donne. 1000: 1. Kim Alang (S.Cor); 13. A. Valcepina; 15. Peretti. 21. Tombolato. 1500 (I): 1. Choi Minjeong (S.Cor); 6. Fontana; 14. Viviani; 25. Sighel. ● PISTA LUNGA A Heernveen (Ola) Coppa del Mondo pista lunga (2x500, 2x1000). Uomini. 500/1000. I: 1. Kulizhnikov (Rus) 34”93/1. Nuis (Ola) 1’08”76. II: 10./9. Nenzi 35”78/1’11”52; 13./23. Bosa 35”91/1’12”55; 17./32. Zanghellini 36”14/1’13”65. Donne. 500/1000. I: 1. Richardson (Usa) 37”82/1’14”87. II: 1./16. Daldossi 39”06/1’20”72; 23./21. Bortolotti 41”19/1’22”19. HOCKEY GHIACCIO ITALIA K.O. CON LA SLOVENIA (m.l.) Nel’Eurochallenge di Vienna, la Slovenia travolge l’Italia 7-0 (1-0, 3-0, 3-0). Altra: GOLF: AL 6 NAZIONI Ryder Cup 2022 L’Italia si candida ● La federgolf sceglie la vetrina del 6 Nazioni per lanciare la candidatura italiana alla Ryder Cup 2022 al Marco Simone Golf & Country Club, a Guidonia Montecelio (Roma). In occasione del primo match degli azzurri contro l’Irlanda, Massimo Caputi, Andrea Pavan e Renato Paratore hanno descritto il progetto della Fig agli spettatori all’Olimpico. L’ingresso in campo dei due golfisti nell’intervallo ha calamitato l’attenzione come i filmati delle precedenti Ryder Cup. Per Pavan e Paratore, entrambi romani, è stata una giornata davvero emozionante. NOVARA-PIACENZA 3-1 (25-23, 18-25, 25-12, 25-18) IGOR NOVARA: Hill 22, Chirichella 1, Barun 11, Klineman 26, Guiggi 13; Sansonna (L), Alberti, Bonifacio 2, Kim. N.e.Partenio, Zanette. All. Pedullà. NORDMECCANICA PIACENZA: Van Hecke 11, Di Iulio 15, Wilson 6, Dirickx 6, Sorokaite 14, Leggeri 4; Cardullo (L), Valeriano 1, Angeloni, Caracuta; N.e. Poggi, Borgogno. All. Chiappini. ARBITRI: Piluso e Florian NOTE Spettatori 3000. Durata set: 29’, 26’, 23’, 28’. tot. 106’. Igor: b.s. 13, v. 6, m. 12, e. 20. Nordmeccanica: b.s. 5, v. 4, m. 5, e. 14. Trofeo Gazzetta: 6 Sansonna, 5 Klineman, 4 Di Iulio, 3 Guiggi, 2 Signorile, 1 Dirckx. (a.cri.) OGGI (16ª giornata): 17 Montichiari-Conegliano. Ore 18 Scandicci-Bergamo; Modena.Firenze; Urbino-Busto Arsizio. Ore 20.30 Casalmaggiore-Forlì. CLASSIFICA: Novara 42; Modena 34; Casalmaggiore 31; Conegliano 29; Busto, Piacenza 26; Bergamo 23: Scandicci 20; Montichiari 19; Firenze 15; Forlì, Urbino 4. Austria-Slovacchia 2-3. Classifica: 1. Austria 6; 2. Slovenia 6; 3. Italia 3; 4. Slovacchia 3. HOCKEY PISTA ● COPPE (m.nan) Eurolega, 6a. Gr. A: Bassano-Benfica (Por) 6-8; gr. B: Vic (Spa)-Breganze 2-1, qual. Vic e Breganze; gr. C: Forte dei Marmi-Herringen (Ger) 97, qual. Forte; gr. D: Vendrell (Spa)Valdagno 2-2, qual. Valdagno. Coppa Cers, ritorno ottavi: Trissino-Igualada (Spa) 3-4, (a. 2-3, qual. Igualada), Cgc ViareggioOliveirense (Por) 2-5, (a. 3-7), Merignac (Fra)-Follonica 4-5 dts, (a. 3-3, q. Follonica). Serie A-1, 18a: CorreggioMatera 3-5. IPPICA ● IERI 11-3-7-9-8 A Treviso (m 1600): 1 Sassy Nord Fro (A. Farolfi) 1.14.3; 2 Sascia d’Italia; 3 Self Made Lion; 4 Sunshine Kronos; 5 Selvaggia Jet; Tot.: 2,43; 1,44, 4,06, 2,18 (60,44). Quinté: n.v. Quarté: 1.478,08. Tris: 333,56. OGGI SI CORRE A Trotto: Torino (15), Firenze (14) e Napoli (14.40). Galoppo: Pisa (14.20). PALLAMANO ● CAMPIONATO (an.gal.) L’8a di ritorno. Girone A: Trieste-Mezzocorona 29-25; Bolzano-Eppan 28-23, Merano-Cologne 30-26. Bolzano 43. Gir. B.: CastenasoCarpi 26-43; Ambra-Estense 29-22; Dossobuono-Bologna 31-28. Carpi, Romagna 39. Gir. C: Lazio-Albatro 18-28; Alcamo-Conversano 18-27; Gaeta-Fondi 25-36; Fasano-Dorica 40-13. Fasano 45. SPORT INVERNALI ● BRONZO STUERZ (g.v.) Ai Mondiali giovani di fondo ad Almaty (Kaz) Giulia Stuerz è bronzo in combinata u.23, davanti a Francesca Baudin, battuta di misura dalla norvegese Barbro Kvaale. Oro uomini a Haga (Nor, 5° Salvadori ● SNOWBOARD Nel gigante parallelo di Coppa a Sudelfeld (Ger), Aaron March (13°) e Nadya Ochner (11a) out agli ottavi: il primo contro l’iridato russo Sobolev, poi vincitore in finale col connazionale olimpionico Vic Wild, l’azzurra contro la tedesca Karstens (prima la ceca Ledecka). ● SKELETON A Igls (Aut), Coppa del Mondo skeleton: Skeleton. Uomini: 1. M. Dukurs 1’45”52; 15. Gaspari a 2”23 (16°+15°); 24. Cecchini. 36 DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA AltriMondi R DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA 1 2 3 ● 1 Il videomessaggio con cui il Papa è intervenuto ieri a Milano all’evento sull’Expo ● 2 L’incontro all’Hangar Bicocca: sono intervenuti 500 esperti suddivisi in 42 tavoli di lavoro● 3 Corteo di protesta contro l’Expo a cui hanno partecipato un centinaio di persone ANSA-OMNIMILANO IL FATTO DEL GIORNO LE PROVE GENERALI di GIORGIO DELL’ARTI [email protected] Facciamo un po’ di propaganda all’Expo, che parte il 1° maggio, e ieri ha vissuto, con l’Expo delle Idee nell’Hangar Bicocca, una specie di grandiosa pre-inaugurazione, con discorsi di Renzi, del Papa, 42 tavoli tematici, un po’ di contestazione fuori dai cancelli con lanci di uova (quella non si nega a nessuno e sarebbe sorprendente se non ci fosse), e insomma tutto all’insegna di una certa, ricercata spettacolarità. 1 E gli scandali? Quelli già usciti fuori e quelli che si immaginano, la storia dei terreni comprati per 110 milioni, versati in parte a Comunione e Liberazione in modo che rimettesse a posto i suoi conti, col compratore Arexpo che adesso, a causa di una compravendita a questi prezzi, è a un passo dalla bancarotta? Oppure i quattromila metri quadri asse- per produrre e intaccare il tasso di disoccupazione. Altro fatto obiettivo: l’euro perde valore, è in prossimità del dollaro (cambio 1 a 1, tra un po’), questo darà una spinta forte alle nostre esportazioni. Renzi: «Trasformiamo la parola Expo in identità. L’Expo sarà la cartina di tornasole delle ambizioni dell’Italia. L’Expo non sarà solo una fiera, ma un’occasione per combattere le ingiustizie. Se la politica non rinuncia a combattere le ingiustizie non è più politica. C’è un pezzo della nostra economia che non ha paura della competizione internazionale. La condizione è che si esca dalla melina del continuare a pensare che siano altri a risolvere i problemi…» eccetera. Poi: «L’Italia non può più essere solo la patria dei capolavori di Dante, Michelangelo, Leonardo, Manzoni. L’Italia non è la patria di quelli che ce l’hanno fatta, ma di quelli che ci provano. Si deve esercitare uno sforzo comune per andare verso la Carta di Milano. Non si tratta solo della grande questione del cibo, ma della possibilità che il nostro Paese torni a essere un portatore sano di speranza». Ma quest’Expo riuscirà davvero 3 a dare un minimo di spinta al Paese? Dopo gli scandali, tante idee e una ventata di ottimismo Duro l’ intervento del Papa: «Questa economia uccide» Che cos’è la Carta di Milano? È un documento alla cui stesura si provvederà durante il semestre dell’Expo e che a ottobre sarà messo a disposizione di cittadini, istituzioni, imprese e associazioni perché lo sottoscrivano. Conterrà una serie di postulati politici – una specie di dieci comandamenti – relativi alla lotta che non deve rallentare contro la fame nel mondo e contro gli sprechi. Il ministro dell’Agricoltura, Maurizio Martina, ha detto che nel 2015 «potrebbe essere inserito nella nostra Costituzione il diritto al cibo». gnati a Farinetti senza gara (Cantone indaga)? O il ritiro sdegnato di Frankie Hi-Nrg che non vuole più essere tra gli ambasciatori della manifestazione perché non gli è piaciuto che tanti lavori vengano fatti gratis da 16 mila volontari? Ma lei è veramente un guastafeste. Renzi, a proposito degli scandali, ieri ha detto: «L’Expo non è più uno scandalo, ma il simbolo delle ambizioni italiane». Non so se ha ragione, ma dia retta a me: facciamo un po’ Il Papa ha detto qualcosa di simile, mi pare. Il Papa ha fatto arrivare ai convegnisti un videomessaggio: «No a un’economia dell’esclusione e della iniquità. Questa economia uccide. Non è possibile che non faccia notizia il fatto che muoia assiderato un anziano ridotto a vivere per strada, mentre lo sia il ribasso di due punti in Borsa. Questo è il frutto della legge di competitività per cui il più forte ha la meglio sul più debole. Attenzione: qui non siamo solo di fronte alla logica 1Ieri il mega convegno sull’Esposizione universale di propaganda a Expo 2015, che se va bene darà una mano a un minimo di ripresa. 2 E facciamo propaganda. Renzi, nel discorso di ieri, ha giurato che il 2015 sarà un anno «felix». Impernia questa sua profezia, oltre che sul suo buongoverno, su due fatti obiettivi: il calo del prezzo del petrolio darà un risparmio alla nostra bolletta energetica di 1011 miliardi almeno, tutti soldi che potranno essere investiti I MILIONI DI BIGLIETTI 8 Sono oltre 8 milioni i biglietti venduti per l’Expo, di cui 5 milioni all’estero (un milione nella sola Cina) 4 L’EVENTO E I GIOCHI del Coni sul palco con Cantone: «I suoi consigli nel dossier» Stefano Arcobelli N on è casuale che Giovanni Malagò abbia lanciato la candidatura olimpica di Roma 2024 sul palco dell’Expo a fianco di Raffaele Cantone, l’uomo scelto dal premier Renzi per l’Anticorruzione. Un grande evento in dirittura d’arrivo, dal cui successo dipenderanno anche le sorti per la nuova proposta italiana. «In questo momento — fa il presidente del IL 2015 SARÀ PER L’ITALIA UN ANNO «FELIX»: CI SONO LE CONDIZIONI PER TORNARE A CORRERE QUANDO SI PARLA DI EXPO NON SI PENSA PIÙ ALLA PAROLA «SCANDALO» COME ERA POCO TEMPO FA MATTEO RENZI PRESIDENTE DEL CONSIGLIO dello sfruttamento ma a quella dello scarto. Infatti gli esclusi non sono solo esclusi o sfruttati, ma rifiuti, sono avanzi, è dunque necessario se vogliamo realmente risolvere i problemi e non perderci nei sofismi risolvere la radice di tutti i mali che è l’iniquità, per fare questo ci sono alcune scelte prioritarie da compiere, rinunciare all’autonomia assoluta dei mercati e della speculazione finanziaria e agire anzitutto sulle cause strutturali della iniquità». 5 E come si fa? Non lo so. Ma dobbiamo dire ancora qualcosa sulla Turandot, che inaugurerà l’Expo e che i lavoratori della Scala minacciano di far saltare con uno sciopero. Renzi ha detto, vagamente citando Draghi: «Se c’è una qualche minoranza che pensa di poter bloccare la Turandot, noi siamo pronti a tutto. Anche a misure normative, per non cominciare con una figuraccia internazionale. Trovo incredibile che vi sia una minoranza di blocco che vuole provare a dare di noi un’immagine che non appartiene alla stragrande maggioranza degli italiani. Credo che su questo perfino i sindacati siano d’accordo. E questo costituisce un elemento di novità». © RIPRODUZIONE RISERVATA IL TAVOLO DELLO SPORT Albertini: «Italia, difendi il tuo cibo» Malagò: «Tifo per Milano Così aiuterà la corsa olimpica di Roma 2024» 1Il presidente 37 Coni — tutti facciamo il tifo per l’Expo, per la quale lo sport darà la sua offerta con eventi come i Mondiali di canoa e la Coppa del Mondo di sci nautico, con i padiglioni adibiti ad eventi e i nostri testimonial. Contemporaneamente giocheremo la nostra partita olimpica, e sarà un banco di prova per il sistema Paese. Una partita difficile, complicata, ma che siamo convinti di poter vincere con l’aiuto del governo. Del resto anche la nuova flessibilità del Cio sui siti fuori dalla città vincitrice ci consente di coinvolgere altre realtà. Ma una delle prime persone che ho voluto incontrare è stato proprio Cantone. E’ una scelta lungimirante mettere preventivamente nel dossier tutti i criteri di trasparenza: al centro della pro- posta ci saranno tutti i consigli di Cantone». VIGILANZA E Cantone gli fa eco: «L’Italia può dimostrare di poter organizzare bene i grandi eventi, con strumenti di controllo efficaci. Con l’Expo milanese inaugureremo una “vigilanza collaborativa”». Invece non si sbilancia, non fa nomi, il capo dello sport italiano sul comitato promotore, ma è certo ormai il coinvolgimento al vertice di Luca di Montezemolo e quello di Luca Pancalli (che si occuperà degli enti locali), mentre Malagò non conferma le voci della manager donna direttore generale: che non sarà né Josefa Idem né Cecilia Carrara. Non l’ha ancora trovata e preferisce il lavoro di gruppo. Per i controlli antidoping ai Nas Il presidente dell’Anticorruzione Cantone e quello del Coni Malagò e un coinvolgimento del ministero della Salute, Malagò, invece, non esita più. Per poi sottolineare un dato Istat sul tema di fondo dell’Expo, una giusta alimentazione contro l’obesità. «Negli ultimi 24 mesi, l’Istat dice che il tasso di obesità nei ragazzi del nostro paese è calato del 4-1%. Qualcosa si muove, l’Italia comincia ad avere cultura sportiva ed ogni punto percentuale che s’abbassa significa un risparmio di centinaia di migliaia di euro». Mentre Malagò parla col premier Renzi e sta a fianco del padrone di casa dell’hangar, Tronchetti Provera, il ministro della Cultura, Franceschini, paragona il fattore Expo «a un’Olimpiade per Milano», e il ministro dell’istruzione Giannini, tira in ballo l’accordo Coni-Miur: «Questa è l’altra sfida da vincere, la scuola deve avere una buona educazione fisica sin dalla primaria, i ragazzi ben allenati, a prescindere se diventeranno campioni, sono patrimonio irrinunciabile per la scuola. Non toccherà alle maestre trasformarsi allenatrici, ma agli specialisti». © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Uno dei 42 tavoli di Expo idee che ha lavorato per il varo della Carta della scienza (28-29 aprile) ha riguardato lo sport e il benessere. «Se prima l’attività sportiva era più selettiva, oggi è per tutti, globalizzata e trasversale a livello di età. Per questo bisogna incentivare l’educazione alimentare sin dall’infanzia — dice Demetrio Albertini, coordinatore del tavolo —. Non tutto ciò che è buono è salutare e l’Italia deve difendere i suoi prodotti a chilometro zero, perché hanno proprietà nutrizionali importanti. Serve una forte interazione fra istituzioni, associazioni e partner commerciali». C’erano anche l’assessore lombardo allo Sport Antonio Rossi, quello comunale Chiara Bisconti, il presidente del Coni lombardo Pierluigi Marzorati, il presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi, secondo cui «l’educazione alla salute e al benessere deve entrare nelle scuole, e passare nelle mense». 38 AltriMondi R DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA Ucraina, stallo sul piano Ultimatum della Francia «Senza intesa, è guerra» LA LOTTA AL TERRORE DOPO LE NEVICATE 1La pace appesa a un filo. Hollande avverte: «Ultima chance» La Merkel delusa dai negoziati. E Putin: «Pronti a collaborare» Daniele Vaira Il presidente Barack Obama, 53 anni: valuta una tattica più aggressiva contro l’Isis EPA @danvaira N el Donbass, nell’est dell’Ucraina si continua a combattere. In 24 ore sono morti almeno 5 soldati e ci sono stati 26 feriti. Dall’inizio del conflitto sarebbero stati uccisi almeno 5.600 civili e 1.432 soldati. Solo ieri a Donetsk sono state sei le persone a cadere sotto le bombe delle forze governative ucraine. Le diplomazie cercano di trovare una soluzione pacifica, ma al di là delle dichiarazioni di facciata la tensione rimane altissima. E i colloqui tra Hollande, la Merkel e Putin non hanno portato a passi in avanti, ma si continuerà ad oltranza a trattare. Il presidente francese è parso pessimista: «Se non riusciamo a trovare un accordo sappiamo che c’è un solo scenario all’orizzonte... E si chiama guerra». Un concetto ribadito da Monaco, a margine dei lavori della conferenza di sicurezza, dal comandante della Nato Philipp Breedlove. «Non credo che sia giusto escludere l’uso di strumenti militari». La nuova linea di azione dell’Organizzazione internazionale prosegue, intanto, con la creazione di una forza d’intervento rapido da schierare ai confini ucraini e la realizzazione di basi e centri di controllo nell’est Europa. I MARGINI La cancelliera tedesca Merkel ha scelto la cautela nelle sue dichiarazioni. «Posso dire che è incerto che questi incontri abbiano avuto successo, ma ha certamente avuto valore il tentativo». Il presidente russo Putin è parso, invece, più possibilista. «La Russia non vuole la guerra con nessuno, anzi, conta di collaborare con tutti». Spiragli di lieto fine confermati anche dal suo ministro degli Esteri Sergei Lavrov: «Un accordo di pace è ancora possibile». Hol- Isis, gli Usa pronti a inviare truppe in Iraq A Donetsk, anche ieri si è combattuto: almeno 5 i soldati morti AFP NON SERVONO ACCORDI PONTE: FUORI LE TRUPPE STRANIERE PETRO POROSHENKO PRESIDENTE UCRAINA lande e la Merkel avrebbero lasciato a Mosca degli esperti di politica estera per stendere un piano per mettere fine al conflitto nel sud-est ucraino da presentare in un colloquio telefonico oggi a quattro tra Francia, Germania, Russia e Ucraina. Si tratterebbe di un accordo diplomatico che porti ad una Ucraina federale, con la concessione di «larghe autonomie» alle zone sud-orientali del Paese. Tra le questioni ancora in sospeso ci sarebbero lo «statuto dei terri- NOTIZIE TASCABILI IL LEADER DI FORZA ITALIA ATTACCA IL PD Il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi, 78 anni ANSA tori», il controllo delle frontiere e il ritiro delle armi pesanti. L’AZIONE E l’Ucraina, intanto, freme. Il presidente Petro Poroshenko è stato netto: «Il conflitto va risolto e non congelato». E sull’ipotesi di un contingente di pace non ha usato mezze misure: «Non abbiamo bisogno di alcun contingente di pace. Ci vorrebbero almeno sei mesi e il popolo ucraino continuerebbe a morire per le azioni dell’aggressore. Bisogna chiudere le frontiere e ritirare le truppe straniere, noi siamo pronti in qualsiasi momento ad un cessate il fuoco». «Ci aspettiamo che la Russia eserciti la sua influenza sui separatisti, perché fermino i loro attacchi», ha detto il ministro degli Esteri italiani Paolo Gentiloni. Gli Usa, però, hanno precisato: «Continueremo l’assistenza per la sicurezza di Kiev». © RIPRODUZIONE RISERVATA ● Ufficialmente gli strateghi del Pentagono non prevedono ancora l’invio di truppe americane a combattere contro lo Stato Islamico, ma ci stanno comunque pensando seriamente. E lo fanno chiaramente sapere mentre assieme alle forze irachene preparano l’offensiva di primavera per riconquistare la città di Mosul, nel nord dell’Iraq, catturata dai jihadisti dell’Isis a giugno, che nel paese continuano ad avanzare senza trovare resistenze. Ed è ancora mistero sulla sorte della cooperante americana Kayla Jean Mueller, data per morta dallo Stato Islamico sotto i bombardamenti giordani. Il Pentagono ha ribadito: «Non ci sono prove». E i genitori della 26enne hanno lanciato un appello agli jihadisti per essere contattati «in privato». La Giordania continua a martellare le postazioni dei jihadisti in Siria e Iraq con una serie di raid aerei scatenati per reazione alla barbara uccisione del pilota giordano Muath Kaseasbeh, bruciato vivo in una gabbia. E ad Amman ieri è arrivato anche il sostegno tangibile degli Emirati Arabi Uniti, che hanno inviato un intero squadrone di caccia F-16. L’Isis, intanto, ha aumentato i blitz in Libia e Siria alla ricerca di stranieri da rapire e da tenere in ostaggio. Il monte Averau a Cortina dove è morto lo sciatore olandese ANSA Maltempo, Italia k.o. Valanghe sulle Alpi: quattro le vittime 1In Emilia 60 mila famiglie senza elettricità. Da oggi nuova perturbazione e temperature polari Marco Gentili @marcogentili80 I l maltempo non dà tregua. L’Italia non si è ancora ripresa dalla perturbazione che l’ha colpita (e ha lasciato sul campo le sue vittime) che già deve fare i conti con l’arrivo di una nuova massa d’aria fredda e instabile. In arrivo da oggi nuove nevicate, temperature polari e un rinforzo dei venti. LA SITUAZIONE Quattro persone nel giro di poche ore hanno perso la vita ieri in montagna. Uno sciatore è stato travolto da una valanga nel Cuneese: la neve lo ha trascinato in modo fatale contro un albero. Uno scialpinista olandese è rimasto vittima di una delle due valanghe che si sono staccate sotto il monte Averau, vicino a Cortina. Ma è il Trentino la regione che piange il numero maggiore di vittime. Due i morti, uno a distanza di 500 metri dall’altro. Nel primo caso è deceduto un ragazzo lombardo di 17 anni, che è stato sorpreso dalla neve mentre sciava fuoripista. L’altra vittima è uno snowbordista quarantenne della provincia di Vicenza che stava affrontando, in compagnia di altri quattro amici, un fuoripista sul monte Agaro, in località Chalet Paradiso, sul versante della montagna che si affaccia sulla Valsugana. Solo il pronto intervento dei soccorritori ha impedito che il bilancio di ieri fosse più grave. A Genova un velista è stato salvato dal mare in tempesta mentre a Tarquinia nel Viterbese un’automobilista rimasta intrappolata nella propria vettura invasa dall’acqua è stata salvata dalla polizia. DISAGI Il forte maltempo che ga colpito la penisola però ha causato fortissimi danni soprattutto in Emilia, dove la neve caduta ha mandato in tilt le centraline elettriche: circa 60 mila famiglie sono rimaste senza corrente. Molti disagi anche sul tratto dell’appennino toscoemiliano dell’Autosole, mentre sulle linee ferroviarie locali di quella zona è stata sospesa la circolazione dei treni. A Napoli la Protezione civile è stata costretta a un superlavoro: sono stati 500 gli interventi nell’ultima settimana. © RIPRODUZIONE RISERVATA LE PREVISIONI DI VISCO L’ADDIO NEL CUNEESE. IL MARITO RESTA IN CELLA Bankitalia alza le stime sul Pil: +0,5% nel 2015 Funerali sotto la neve per Elena Ceste I figli: «Sei stata un tesoro di mamma» ● Bankitalia alza le stime sul Pil: per il governatore Ignazio Visco col «quantitative easing» si andrà oltre lo 0,5% nel 2015 e l’1,5% nel 2016: «Il Jobs act va nella giusta direzione», ha aggiunto. Segnali di ripresa per il commercio: +57mila occupati e boom di imprese gestite da stranieri, per le stime Confcommercio sulla seconda metà 2014. Il feretro di Elena Ceste LAPRESSE L’ANALISI DELLA CGIA IL QUARTIERE A ROMA ● Una folla commossa ha gremito ieri mattina la chiesa parrocchiale di Govone nel Cuneese, per l’ultimo saluto a Elena Ceste, la donna di Costigliole d’Asti scomparsa il 24 gennaio 2014 e ritrovata senza vita, lo scorso ottobre, in un canale a poche centinaia di metri da casa. In prima fila in lacrime i genitori, i parenti stretti e i quattro figli della donna. «Nessuno è stato più ricco di noi ad avere avuto un tesoro di mamma come te. Il ricordo del tuo amore è vivo nei nostri cuori», ha detto una delle figlie leggendo una lettera, rivolta alla madre, nel corso della cerimonia funebre. Michele Buoninconti, il marito della Ceste in carcere con l’accusa di aver ucciso la moglie e averne occultato il cadavere, ha chiesto alle autorità di poter partecipare ai funerali, ma il permesso gli è stato negato. LA SCOPERTA Berlusconi: «Legge elettorale, c’è rischio deriva autoritaria» Tasse, i lombardi Strada a luci rosse i più tartassati Vescovi all’attacco Ultimi i siciliani «È una vergogna» Peste e antrace New York, la metro è piena di batteri ● Silvio Berlusconi all’attacco del premier Matteo Renzi e del Pd. In una lunga intervista rilasciata al Tg5 il presidente di Forza Italia accusa il partito di maggioranza di non aver rispettato i patti: «Avevamo creduto di poter fare insieme le riforme istituzionali e la legge elettorale e di avere un Presidente della Repubblica condiviso. Ma il Pd non ha rispettato i patti per puri interessi di parte». Berlusconi ha detto di essere al lavoro perché «il centrodestra possa tornare unito» e ha lanciato l’allarme sulla riforma elettorale: «Per come si sta delineando, con una sola camera eletta dal popolo, con il terzo Presidente del Consiglio non eletto dagli italiani, avvertiamo il rischio che ci si possa avviare verso una deriva autoritaria» ● Sono i lombardi i contribuenti più tartassati d’Italia. Lo rileva l’Ufficio studi della Cgia di Mestre. Ogni residente della Lombardia corrisponde all’Erario e ai vari livelli di governo locali mediamente 11.386 euro. Seguono il Lazio, con 10.763 euro e l’Emilia-Romagna, con 10.490 euro. In coda alla classifica la Sicilia con 5.598 euro. ● La metro di New York? È piane di batteri. Sono 562 le specie ritrovate da un gruppo di ricercatori del Weill Cornell Medical College, che hanno raccolto campioni in tutte le 400 stazioni. Tra questi, anche poco rassicuranti tracce di peste bubbonica e antrace. Ma non ci sarebbero rischi per la salute pubblica, a detta degli studiosi. ● Non si placano le polemiche sull’annuncio dell’avvio della «zona a luci rosse» nel quartiere romano dell’Eur che potrebbe nascere ad aprile. Ieri il quotidiano dei vescovi «Avvenire» ha parlato di «una vergogna» davanti a «un’ipocrita (e forse ideologica) operazione per il decoro urbano». Ma l’iniziativa del IX Municipio potrebbe non essere l’unica, tanto La zona a luci rosse sarà all’Eur che già diversi minisindaci della Capitale si sono detti favorevoli. E a rasserenare il clima ci prova proprio l’ideatore dell’iniziativa, il presidente del municipio Andrea Santoro: «Coinvolgeremo anche i parroci», ha assicurato. AltriMondi R DOMENICA 8 FEBBRAIO 2015 LA GAZZETTA SPORTIVA IL VETERANO Il conduttore del Festival, Carlo Conti, 53 anni, tra le vallette, Arisa, 32, ed Emma Marrone, 30 ANSA La sfida di Conti, superospiti e risate Perché Sanremo è (ancora) Sanremo 1Martedì si parte Dalle vecchie glorie alla giuria rinnovata: cinque buoni motivi per vedere il Festival Elisabetta Esposito O rmai ci siamo. Intorno all’Ariston è tutto pronto. Oggi Carlo Conti saluterà i giornalisti con un brindisi informale, domani la super conferenza stampa e martedì si parte: ore 21, Rai 1, via al 65° Festival di Sanremo e ci sono almeno 5 buoni motivi per vederlo. CONTI SBIANCA? Dopo l’ultima faticosa edizione di Fazio, la Rai ha puntato su Carlo Conti, forte degli ascolti record del Tale e Quale Show. L’abbronzatura reggerà anche alle pressioni dell’Ariston o la tensione farà sbiancare persino lui? Tra le scelte azzardate, le vallette Arisa e Emma. Sul palco pure la superbella Rocio Munoz Morales. DA ROMINA A CONCHITA Gli ospiti italiani sono dei classiconi (Al Bano e Romina su tutti), gli stranieri – tolto Ed Sheeran – pressocché sconosciuti agli Over 40 (forse pure 30) ma seguiti dai più giovani. Occhio alle polemiche: la drag queen con la barba Conchita Wurst (così come Platinette) ha già scatenato l’ira della associazioni cattoliche. Tra i non cantanti, meritano Will Smith e Charlize Theron, oltre a Conte e Nibali. LE GIURIE ANTI TALENT Conti ha cambiato il regolamento: negli ultimi anni il televoto aveva premiato i figli dei talent (e tra i 20 Big in gara ce ne sono 5), stavolta avrà meno potere e sarà affiancato da una giuria di esperti e da una demoscopica. Marco Masini, 50 anni, alla sua settima apparizione al Festival, e Annalisa, 29, che ha cantato a Sanremo solo nel 2013 LA PROMESSA Torna Masini «Basta rabbia Voglio godere di ogni attimo» Ecco Annalisa «Sono sicura e libera, canto la positività» arco Masini è al suo settimo Sanremo. La prima volta nel 1990 con Disperato. M A Cos’è cambiato da allora? «Che giorno è, il brano che porterò al Festival, è l’opposto ma allo stesso tempo è figlio di Disperato. Venticinque anni fa cantavo lo smarrimento sociale degli Anni 90, la fuga degli ideali della mia generazione, ora grido la necessità di vivere. La rabbia di un tempo ha lasciato spazio al desiderio di godere ogni attimo, giorno per giorno, mettere da parte l’energia come la formica fa con le provviste, per poi usarla nei momenti più neri. Questa canzone arriva dopo un lungo percorso ricostruito nel triplo album Cronologia (in vendita dal 12 febbraio, ndr): ci sono tutte le mie canzoni, mi sono messo a nudo raccontando le vittorie, ma pure le sconfitte». Che è successo? «Sono io che sono diversa. Sono cresciuta professionalmente e umanamente, ora voglio di dire la mia, sono più sicura, tanto che ho collaborato alla scrittura di gran parte delle canzoni del mio album Splende (in uscita il 12 febbraio, ndr). Mi sento più libera. Al Festival canterò Una finestra tra le stelle, scritto da Kekko dei Modà. È una canzone di grande positività che parla di amore a 360°: può essere quello tra due persone, ma anche per la vita. È un invito ad aprirsi. So che in tanti all’Ariston parleranno d’amore, ma questo tema la fa da padrone da sempre: la gente ascoltandoci cerca un modo per salvarsi e rilassarsi, per questo non vorrei parlare ora di crisi e soldi a fine mese». 39 SHOWBIZ PERSONA DELL’ANNO AI MUSICARES Tutti celebrano Bob Dylan Pure la coppia Gaga-Bennett nnalisa sembra essere arrivata a Sanremo con entusiasmo diverso rispetto al 2013. Siete in tanti a tornare dopo molto tempo all’Ariston. Si è chiesto come mai? «Il merito è soprattutto di Carlo Conti, viene dalla radio e sa trovare l’emozione in una canzone. È qualcosa che negli ultimi anni si era perso a favore di orpelli vari come i look delle vallette o gli sponsor. Qui c’è più musica, per questo siamo tornati». e.e. Il suo successo nasce da «Amici». E come lei diversi Big arrivano dai talent. «I talent non sono una via obbligata per i cantanti di oggi, ma le altre strade sono davvero piccole e difficili. Io ci ho provato per anni e mi hanno sbattuto tante porte in faccia. Manca la possibilità di investire su ragazzi sconosciuti, non ci sono soldi. I talent invece possono ancora farlo, per fortuna». e.e. © RIPRODUZIONE RISERVATA © RIPRODUZIONE RISERVATA Lady Gaga, 28 anni, con Tony Bennett, 88 AFP ● Bob Dylan è stato nominato «persona dell’anno» e ha ricevuto così il premio speciale assegnato dalla giuria dei Grammy (che invece verranno assegnati stanotte). Durante la serata, a Los Angeles, si sono esibiti diversi artisti, che hanno eseguito delle cover del cantautore. Tra questi Bruce Springsteen, Neil Young, Jack White e Sheryl Crow. A festeggiare il 73enne Dylan c’erano anche Lady Gaga e Tony Bennett, Alanis Morisette e Tom Jones. LO SCONTRO TRA PM E CONSULENTE La morte di Pino Daniele: «Tra un mese tutta la verità» ● Pino Daniele si sarebbe salvato con un intervento diverso? «I primi risultati non prima di un mese»: lo ha detto Vittorio Fineschi, il medico legale nominato dalla Procura di Roma che sta effettuando esami autoptici sul corpo del cantautore morto il 4 gennaio. Alcuni quotidiani avanzano l’ipotesi di un problema ad un bypass: «Ma mandare indietro l’ambulanza è stata una imprudenza», ha aggiunto Luisa Regimenti, medico e consulente della seconda moglie. IL CONGRESSO DI CUCINA A MILANO Parte “Identità Golose” con Bottura e Cracco ● (m.arc.)Torna oggi Identità Golose (a Milano, nella “vecchia” Fiera), il congresso internazionale di cucina giunto all’11a edizione. Tre giorni di show, degustazioni, contaminazioni: 150 appuntamenti e un centinaio di chef all’opera. Il clou è domani, all’opera Massimo Bottura, Carlo Cracco, Niko Romito e il peruviano Virgilio Martinez. Tante le sezioni di interesse come Identità di Pasta e Identità di Pizza. E poi curiosità come Identità estreme: chi cucina con erbe marine e alghe o chi realizza pietanze con gli scarti altrui... Tante le iniziative sponsorizzate dai grandi marchi: dalla finale italiana del “talent” San Pellegrino Young Chef 2015 agli incontri con le cucine regionali di Birra Moretti curati da Claudio Sandler e Giuseppe Vaccarini. RITORNI E RISATE Si rivedono all’Ariston cantanti che mancavano da parecchio come Raf, assente dal 1991. Curiosità per I Soliti Idioti: si sono autocensurati, ma si riderà parecchio. SENZA RIVALI È difficile vedere qualcos’altro. E ad arrendersi è soprattutto Mediaset che per tutta la settimana proporrà film datati, rinunciando alle sue fiction e agli ascolti top di C’è posta per te. © RIPRODUZIONE RISERVATA Air: la Rivoluzione Sottile® di BTicino. Provate a copiarla! OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI CONSIGLIO 21/3 - 20/4 ARIETE 21/4 - 20/5 TORO 21/5 - 21/6 GEMELLI 22/6 - 22/7 CANCRO 23/7 - 23/8 LEONE 24/8 - 22/9 VERGINE 5,5 5,5 8 6- 7,5 7+ I rapporti interpersonali non sono semplici e le rogne vi vessano. Servono metodo e autocontrollo. Oltre che solluccheri sudombelicali. Subitissimo. Potreste trifolare gli zebedei a parecchia gente. Evitate. E non pretendete che chiunque si adegui ai vostri desideri e programmi. C’è troppa fretta suina. Finalmente recuperate. E siete vincenti. Anche perché una genialata vi mette in luce e eleva le vostre quotazioni. Sollievi fornicatori appropinquansi. Riguardatevi dai fallocefali. E dagli azzardi. Casa e famiglia vi contundono gli zebedei, l’emotività rischia di fregarvi. L’amor consolicchia. La vostra brillantezza riemerge, le idee sono singolari e per questo apprezzate. Svaghi e amor ritemprano, il sudombelico dà segnalini di ripresa. Potete amalgamare pragmatismo e faccia di glutei, con la Luna di oggi. Vincendo e divertendovi su tutta la linea. Un ciclone suino, intanto, vi travolge. 23/9 - 22/10 BILANCIA 23/10 - 22/11 SCORPIONE 23/11 - 21/12 SAGITTARIO 22/12 - 20/1 CAPRICORNO 21/1 - 19/2 ACQUARIO 20/2 - 20/3 PESCI 7,5 6- 7 6- 7+ 6- Abilità e fiuto vi fanno raccogliere consensi fra la gente, in amore, nel lavoro, se lavorate di domenica. Il fascino cresce, il sudombelico temporeggia. Qualche difetto lo mettete in evidenza. D’altronde siete Scorpioni, mica supereroi. La solitudo, però, è ritemprante, l’impeto suino elevaterrimo. Luna ottima per coltivare le relazioni d’amicizia, per divertirvi e lavorare. Amore e fornicazione, però, fanno scendere gli zebedei giù in Botswana. Rischiate di skizzare rovinosally. Controllatevi, non esagerate con gli sforzi, non vedete tragedie dove non ce ne sono. Fornicazione gagliarderrima. Luna e Saturno vi portano privilegi, relax, consensi, anche nel lavoro, se oggi lavorate. Siete pure strafigherrimi. Ma suinamente siete un po’ pigri. Niente paranoie, niente permalosità, niente fretta: in caso contrario rischiate l’autozebedectomia. La fornicazione, però, vi riesce. Fedifragally too. LO SPORT IN TV LA SERIE «HOUSE OF CARDS IL DIABOLICO SPACEY È IN CHIARO House of Cards, l’acclamato thriller politico che ha spopolato negli Usa e che appassiona il presidente Barack Obama, per la prima volta sarà visibile in chiaro la domenica. La storia è quella di Frank Underwood (Kevin Spacey), spietato e intelligente uomo politico che, privato del posto di Segretario di Stato inizia una guerra dietro le quinte per sabotare il nuovo presidente degli Stati Uniti. DA VEDERE SU SKY TG24, STASERA ALLE ORE 21 -" ! ) -%"- 4 ! -%"- 4 ! -" ! ) ) -" ! 3 3 -" ! 2 -" ! -" ! 4&.$" ! 2 ' " ! 3 -%"- 4 ! -" ! / ) " ! 3 (** ,-"+ "&$ ! -" ! ) ) " ! "4 ) ! 3 &.4"%&1( %%"&"$ (5 .1( + ! &.4"%&1( %. "$ (5 .1( + ! -" 3 ($ ! 2 -" %. "$ ! ) ! 3 %*"(&1( "1$"&( ! 3 $$&6 ! ) )3+ $$ -%&" ! 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