SECONDO TEMPO il Fatto Quotidiano MERCOLEDÌ 11 FEBBRAIO 2015 19 Sanremo, Festival da rianimazione PRIMA SERATA AVVILENTE, MA LO SHARE POTREBBE ESSERE PIUTTOSTO ALTO di Silvia Truzzi I inviato a Sanremo l comunicato stampa numero 15 – è ancora una mattina di vigilia – spiega che una task force sanitaria garantisce l’assistenza medica all’Ariston. È un’ottima idea, anche perché più che il Festival della restaurazione com’è stato ribattezzato, sembra quello della rianimazione. Il secondo giorno, l’intervento più eccitante in conferenza stampa è indubbiamente quello di Nando Pagnoncelli della Ipsos: quando spiega il meccanismo del voto ci dà un insperato brivido. Altra notizia che scuote l’informazione è la rivalità tra le aspiranti vallette: Arisa avrebbe licenziato l’ufficio stampa per intelligenza col nemico (Emma). Per il resto ci raccontano che siccome oggi (ieri per chi legge) è sia la Giornata del ricordo che quella per la sicurezza digitale, per non sbagliare il meraviglioso carrozone dedicherà qualche minuto sia alle vittime delle Foibe che al tema della navigazione sicura su Internet. Amen. Le cose non migliorano con l’inizio dello spettacolo. Non c’è l’Anteprima, bella idea del Festival 2014: Capitan Carlo spiega che Pif era “troppo avanti” (l’ex iena c’è anche quest’anno, con Michele Astori presenta I provinciali su Radiodue, alle 17). In compenso ci propinano un interminabile blob d’apertura in cui gli artisti si presentano. Conti inizia a scaldarsi i muscoli con un monologhetto di routine, lo affiancano i suoi “gioielli” (si chiama “sindrome Cornelia”, come la mamma dei Gracchi): NOIA INFINITA In conferenza stampa, l’intervento più eccitante è quello di Nando Pagnoncelli che ha spiegato il meccanismo del voto Emma travestita da Kim Basinger in L.A. confidential, Arisa a forte rischio capitombolo, Rocio mascherata da caramella. Non ci sono acuti o sorprese in questa maratona della normalizzazione, tra spending review e poche, pochissime, idee. Alessandro Siani conia “il pacco del Nazareno”, punzecchia Salvini, sbertuccia i tagli di Renzi. Ma poca roba. C’è Tiziano Ferro, per fortuna, prima dell’operazione nostalgia canaglia: Albano&Romina vanno in onda quasi in fascia protetta. Ma è stata riesumata perfino la giuria demoscopica, ricordo dei bei tempi andati: naturalmente è stata modernizzata e le famiglie selezionate potranno votare “comodamente da casa”. E per i nostalgici, stasera ci saranno anche gli Spandau Ballet. DAVVERO si è visto poco. Ca- piremo oggi come sono andati gli ascolti di #sanremostaisereno, primo festival del Regno di Matteo con conduttore toscano e sindaco renziano: c’è stato un cambio della guardia anche IL PALCO All’Ariston la prima serata del Festival di Sanremo numero 65. Ieri si sono esibiti i primi dieci artisti, stasera gli altri dieci: giovedì la serata delle cover Ansa al Municipio sanremese, fuori il forzista Maurizio Zoccarato, dentro Alberto Biancheri, primo cittadino piddino con la passione per i fiori. Comunque lo share rischia di essere alto, per assoluta assenza di controprogramazione. Mediaset e La7 hanno ritirato C’è posta per te (5,4 milioni sabato scorso), le Iene, le fiction e le Invasioni barbariche e le fiction. Commentando lo spostamento della fiction Un passo dal cielo alla serata di lunedì, il direttore di RaiUno spiega che “questa settimana non ci sarebbe stato Un Calcio in tv, il fattore Infront L’ADVISOR (CINESE) PEGGIORA I CONFLITTI D’INTERESSE, ANCHE IN CASO DI ESCLUSIVA ALLA LEGA CALCIO di Luca Pisapia ome passare con destrezza C da un conflitto d’interessi all’altro. Dopo anni di duopo- lio Sky-Mediaset la produzione e la gestione delle immagini televisive del calcio potrebbe diventare monopolio della Lega di Serie A. Il progetto sarà presentato alla riunione di Lega venerdì, con tempistica perfetta dopo le polemiche montate ad arte da Adriano Galliani in seguito al presunto fuorigioco – non rilevato dalle televisioni – sul gol di Tevez. Dal 2010, con la legge Melandri e la vendita collettiva dei diritti tv, la gestione delle immagini dai campi (inquadrature, montaggio, replay, etc.) è affidata alle due televisioni, con un producer della Lega ad assicurare imparzialità. Da quello stesso anno la vendita dei diritti tv è trattata sempre dallo stesso advisor, che per fare da tramite tra Lega e tv ottiene un profitto pari a 35 milioni l’anno circa. Questo advisor è Infront Italia, sussidiaria del colosso Infront Sports & Media AG (nel cui board siede il nipote del presidente della Fifa Sepp Blatter, giusto per non farsi mancare conflitti d’interesse) e le cui azioni proprio ieri sono state vendute per 1 miliardo dal fondo Bridgepoint alla cinese Dalian Wanda Group di Wang Jianlin: uno degli uomini più ricchi della Cina, che a gennaio ha acquistato il 20% dell’Atletico Madrid. Infront Italia nasce invece tramite l’acquisizione di Media Partners, fondata dall’uomo Fininvest Marco Bogarelli, che resta a capo di Infront. Il problema è che il calcio italiano non è in grado di sviluppare guadagni da marketing, merchandising e matchday, e dipende in toto dai diritti tv: se all’estero un club dalle tv ricava il 20-30% del fatturato, in Italia si oscilla tra il 60-70%. QUINDI la Infront di Bogarelli, nel frattempo diventata anche partner commerciale di alcune squadre tra cui Milan, Genoa, Udinese e Lazio, assume negli anni un ruolo politico decisivo, anche nell’elezione e nella nomina di presidenti e consiglieri federali: leggi Tavecchio, Beretta, Galliani e Lotito. Dopo il passaggio con la maggioranza dell’Inter di Thohir, re- stano all’opposizione solo Juventus e Roma, nel presentare candidati alternativi e nel chiedere che i diritti tv siano gestiti direttamente dalla Lega senza la costosa remunerazione dell’advisor. Ecco perché se gestione e produzione delle immagini tv diventassero esclusiva della Lega, con l’ipotesi non così remota di aprire un proprio canale, il tutto sarebbe ovviamente appaltato all’azienda di fiducia Infront. Dal conflitto d’interessi del duopolio televisivo a quello dell’advisor di casa, fino a quello del monopolio della Lega e dello stesso advisor, l’unica certezza è che a tenere in mano le redini del calcio italiano sarebbero sempre e comunque i vari Galliani e Lotito. Twitter @ellepuntopi passo dal cielo a causa del Fe- stival e per non privare il pubblico l'abbiamo proposto il lunedì. Noi non facciamo televisione contro”. Infatti il tema è perché Mediaset non fa televisione contro il principale concorrente. Continua Leone: “Non c'è controprogrammazione a Sanremo da anni, perché i canali non sprecano il prodotto che non sarebbe in grado di portare i risultati commerciali previsti”. Sarà, ma i legami nel magico mondo Raiset sono altrettanto importanti: i talent defilippiani dove il Festival pesca molto, le case discografiche, i network radiofonici. Non è un caso che questo sia – come la Pasqua – un Sanremo basso: non c’è nemmeno la Champions League, che era toccata a Fazio lo scorso anno. Sostanzialmente si può o vedere Sanremo o provare a battere il record della famiglia Anania di Catanzaro, ieri sul palco dell’Ariston con i 16 figli “un regalo del Signore”. I vertici Rai devono essersi perse le parole di Papa Francesco. @silviatruzzi1 COMPLIMENTI Che numeri! 52 milioni di spettatori di Gianni Boncompagni SONO APPENA USCITI i risultati degli ascolti TV di ieri sera inerenti alla prima serata del Festival della canzone italiana di Sanremo. Più di 52 milioni di telespettatori hanno seguito la prima serata del festival. Una cifra mai raggiunta nelle altre edizioni. Anche la stampa ha riservato ampi spazi alla manifestazione canora tanto da ignorare la terribile notizia del terremoto di Londra e dintorni che ha provocato più di 32 milioni di morti e ingenti danni a famosi monumenti, ponti e case. Il Festival di Sanremo si conferma un grande evento a partire dai numeri degli operatori che la seguiranno: ben 132.456 i giornalisti accreditati e 112.312 le testate e 64.778 gli inviati di web, giornali, radio, tg, rubriche tv e anche manifesti murali. Folto anche il plotone dei fotografi, 87.500 e addirittura 32 sale stampe allestite con tutti i comfort comprese ben 112 prostitute internazionali a disposizione degli operatori della stampa più esigenti. Anche il Fatto Quotidiano che solitamente ignora la manifestazione ha inviato un suo corrispondente per informare i suoi lettori dell’andamento del famigerato Festival della canzone italiana.
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