Presidenza Federcoop, duello serrato Villotti-Dalpalù La sfida nella corsa al ruolo di prossimo presidente della Federazione della cooperatone diventa un confronto a due. Il cda dovrà scegliere il suo candidato fra Renato Dalpalù (in pole position) ed Ermanno Villotti. a pagina 11 Orfano Pag. 5 Pag. 6 Spesa e salute TRENTO Welfare per 100.000 soci della cooperazione al consumo, in modo da far fruttare la componente sociale, che è caratteristica distintiva della grande distribuzione cooperativa. Con 15 euro all'anno si possono ottenere sconti rivolgendosi a 24 studi dentistici e 8 strutture socio sanitarie convenzionate. la traduzione economica del programma «Welfare cooperativo trentino» è stata sintetizzata ieri dal responsabile del settore consumo di Federcoop Giuseppe Fedrizzi. «L'obiettivo è di valorizzare il nostro socio, rendendolo consapevole che la sua cooperativa, e non il Sait o la Federazione, gli è vicina in questi momenti di difficoltà. Noi facciamo fatica — continua Fedrizzi — a tenere aperti i punti vendita nelle zone disagiate. Nonostante tutto però ci sforziamo anche a fornire un aiuto in un settore, quello del welfare, in cui altri operatori non ci sono». La cooperazione punta dunque sul suo «patrimonio sociale. Al socio viene chiesto quindi qualcosa in più: la sua cooperativa si impegna sul welfare, fa questo per lui. Il socio dovrebbe fare di più la spesa nei punti vendita cooperativi. Della serie: io ti aiuto, tu mi aiuti». La resa è garantita? «Si prova» conclude il respon- Fedrizzi: «Noi diamo il welfare Il socio deve fare la sua parte» Federcoop Walter Liber, Giuseppe Fedrizzi, . Michele Odorizzi, Andrea Ferra ndi e Gloria Concini /foto Rensi) sabile del consumo. «Welfare cooperativo» prevede che il socio possa aderire con la propria famiglia ad un piano di assistenza, che dà accesso ad una rete di strutture sanitarie, odontoiatriche e socio assistenziali distribuite su tutto il territorio trentino, n socio, esibendo la propria Carta hi Cooperazione, può beneficiare di prestazioni a tariffe agevolate. Il risparmio sulla spesa sanitaria sostenuta nelle strutture convenzionate ammonta mediamente al 10 per cento. Sul tariffario odontoia- trico lo sconto può raggiungere in alcuni casi il 70 per cento rispetto al mercato. Per aderire all'iniziativa il socio della Famiglia cooperativa dovrà iscrivere se stesso ed eventualmente il proprio nucleo familiare a Cooperazione Salute, la società di mutuo soccorso della Cooperazione Trentina, versando una quota di 15 euro (o di 30 euro nel caso di estensione al nucleo familiare) all'anno. L'iscrizione è possibile anche utilizzando i punti elettronici accumulati sulla Carta In Cooperazione, 1500. » Cooperazione Salute conta oggi in Trentino 14.000 iscritti. Si tratta di lavoratori, con una piccola quota di familiari, dei diversi settori della cooperazione, che possono richiedere alla mutua il rimborso di un ampio elenco di spese sanitarie. «La volontà — afferma il presidente Michele Odorizzi — è quella di rivolgersi ai soci della Cooperazione Trentina. Vincoli di natura normativa e fiscale non consentono alle cooperative di estendere ai soci la possibilità di attivare coperture sanitarie ad adesione collettiva che prevedano la possibilità di richiedere rimborsi». Da qui la necessità di ideare a beneficio dei soci una diversa modalità di concorso alla spesa sanitaria, che consiste appunto nel riconoscimento di uno sconto sulle tariffe praticate nelle strutture convenzionate. In futuro, quando le iscrizioni avranno prodotto una certa massa di domanda, sarà possibile offrire ai soci piani sanitari integrativi ad adesione collettiva a misura di singole realtà cooperative o di gruppi di cooperative. Raggiunto questo obiettivo anche i soci potranno godere di rimborsi sui costi delle prestazioni sanitarie analogamente ai dipendenti. E.Orf. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 7 lEDES^ Novità per i 103.000 soci delle Famiglie cooperative e le loro famiglie Nel carrello gli sconti sulla sanità Da oggi le cure sanitarie si pagano con la «tessera socio» delle Famiglie cooperative. E con tariffazione agevolata che consente un risparmio medio del 10%. In campo odontoiatrico esistono «punte» di riduzione della spésa sanitaria che raggiungono il 70%. Un esempio? I 103.000 soci delle Coop trentine e i loro familiari potranno accedere alla pulizia dentale con 35 euro, anziché pagare gli 80 euro richiesti nel caso di visita specialistica in privata professione (è il 55% in meno). Ieri è stato presentato il progetto «Welfare cooperativo trentino», che vede la sinergia tra la Federazione della cooperazione e Cooperazione Salute, ovvero la società di mutuo soccorso della Cooperazione trentina. 11 socio possessore della «Carta in cooperazione» può aderire con tutta la sua famiglia a un piano di assistenza che gli consente di fruire a costi agevolati di una fitta rete di strutture odontoiatriche, sanitarie e socio-a^sìstenziali in Trentino. «Basterà esibire la propria «tesserà soci» e l'accesso sarà automatico», afferma il presidente di Cooperazione Salute Michele Odorizzi (in foto con Giuseppe Fedrizzf). Basterà essere associati a una coop trentina (o diventarlo con 25 euro) e iscriversi a Cooperazione Salute a un costo di 15 euro annui. Che diventeranno 30 euro se il titolare dell'iscrizione desidera estendere i benefici all'intero nucleo familiare. «Non scordiamo che per aderire all'iniziativa - aggiunge Odorizzi - posso- no essere utilizzati anche i punti elettronici già accumulati sulla «Carta in cooperazione» (1.500 per il titolare, 3.000 per l'estensione a tutta la famiglia)». Cooperazione Salute gestisce le coperture sanitarie ad adesione collettiva di 14.000 lavoratori impegnati nei diversi settori del movimento cooperativo (o di loro familiari). Le quali prevedono la possibilità di richiedere rimborsi spese. «Per i soci della Co'operazione trentina - specifica Odorizzi - sono previste unicamente riduzioni di costo presso le strutture convenzionate». Solo in futuro, quando ci sarà un buon numero di adesioni, sarà possibile pensare a piani sanitari integrativi e rimborsi sulle prestazioni sanitarie come accade per i dipendenti delle realtà cooperative. E la rete di strutture convenzionate è capillare su tutto il territorio: ci sono 24 studi dentistici che applicano agli iscritti a Cooperazione Salute un tariffario unico a prezzi ridotti (si arriva anche a meno 70% rispetto ai costi di mercato). Si aggiungono, poi, 8 strutture sanitarie e socio-assistenziali che prevedono uno sconto tra il 10% e il 20%. Giuseppe Fedrizzi, responsabile del «Progetto socialità» del settore Famiglie cooperative, ha precisato che «i rapporti tra soci e Famiglia cooperativa stanno mutando: non è più sufficiente l'approvvigionamento alimentare, ma l'attenzione deve spostarsi verso la tutela della salute». F.Sar. Contadini, arrivano altri otto milioni Tre milioni in più per la produzione di fafle •'"'•'""» e cinque oggiunniii sui premi Pag. 8 M I M CRISI E SALITE » Spesa alle Coop e sconto dal dentista !l progetto si chiama "Welfare cooperativo trentino" e offre prezzi di favore ai soci dei 400 punti vendita Da sinistra Giuseppe Fedrizzi, Michele Odorizzi, Andrea Ferrandi e Gloria Concini alla conferenza di ieri (Panato) » TRENTO Il rapporto tra socio e Famiglia Cooperativa sta gradualmente mutando. Oggi i negozi del consumo cooperativo circa 400 in Trentino, con 103 mila soci - sono chiamati a dare risposta a bisogni sempre più variegati e non solo strettamente legati all'approvvigionamento alimentare: uno di questi riguarda la tutela della salute. E' ciò che emerge dal "Progetto socialità", elaborato dal Settore Famiglie cooperative della Federazione, con il coordina- mento del responsabile Giuseppe Fedrizzi. All'interno del progetto è prevista l'iniziativa denominata "Welfare cooperativo trentino", che ha come finalità l'assistenza dei soci e dei loro familiari negli acquisti di servizi sanitari e socio assistenziali. "Welfare cooperativo" prevede che il socio possa aderire con la propria famiglia ad un piano di assistenza, che dà accesso ad una rete di strutture sanitarie, odontoiatriche e socio assistenziali distribuite su tutto 0 territorio trentino. Il socio, esibendo la propria Carta «In Cooperazione», può beneficiare di prestazioni a tariffe agevolate. Il risparmio sulla spesa sanitaria sostenuta nelle strutture convenzionate ammonta mediamente al 10 per cento. Sul tariffario odontoiatrico lo sconto può raggiungere in alcuni casi il 70 per cento rispetto al mercato. Per aderire all'iniziativa il socio della Famiglia Cooperativa dovrà iscrivere se stesso ed eventualmente il proprio nucleo familiare a «Cooperazione Salute», la società di mutuo soccorso della Coope- razione Trentina, versando una quota di 15 euro (o di 30 euro nel caso di estensione al nucleo familiare). L'iscrizione è possibile anche utilizzando i punti elettronici accumulati sulla Carta In Cooperazione. La Mutua Cooperazione Salute. Cooperazione Salute conta oggi in Trentino 14.000 iscritti. Si tratta di lavoratori, con una piccola quota di familiari, dei diversi settori della cooperazione, che possono richiedere alla mutua il rimborso di un ampio elenco di spese sanitarie. "La volontà- afferma il presidente Michele Odorizzi - è quella di rivolgersi ai soci della Cooperazione Trentina. Vincoli di natura normativa e fiscale non consentono alle cooperative di estendere ai soci la possibilità di attivare coperture sanitarie ad adesione collettiva che prevedano la possibilità di richiedere rimborsi". Da qui la necessità di ideare a beneficio dei soci una diversa modalità di concorso alla spesa sanitaria, che consiste appunto nel riconoscimento di uno sconto sulle tariffe praticate nelle strutture convenzionate. In futuro, quando le iscrizioni avranno prodotto una certa massa di domanda, sarà possibile offrire ai soci piani sanitari integrativi ad adesione collettiva a misura di singole realtà cooperative o di gruppi di cooperative. Raggiunto questo obiettivo anche i soci potranno godere di rimborsi sui costi delle prestazioni sanitarie analogamente ai dipendenti. Nei prossimi mesi saranno organizzati localmente degli incontri per presentare il progetto di welfare cooperativo. Dopo questa prima fase sperimentale la possibilità di aderire al progetto di welfare trentino sarà estesa agli altri soci della cooperazione perché possano beneficiare degli stessi vantaggi. Pag. 9 R!¥A Approvato i nuovo statuto Coop Introdotti il criterio della tutela ambientale e i comitati dei soci spondere meglio ai valori che l'hanno profondamente radicaSenza essere oceanica -142 i so- ta nel territorio: tra le altre l'inci presenti, un pò ' meno dell' 1 % troduzione del criterio della tudeltotale,140 i votanti- l'assem- tela ambientale, la presenza dei blea prima straordinaria e poi Comitati soci come elemento ordinaria della Coop consuma- centrale nel rapporto fra coopetori Alto Garda riunita l'altra se- rativa e territorio, aggiunta ai tre ra in sala Mille del palazzo riva- organi già previsti (assemblea, no dei Congressi, ha varato con consiglio d'amministrazione e altrettante unanimità le propo- collegio dei sindaci) della comste del cda illustrate dalla presi- missione elettorale, riduzione da 15 a 13 del numero dei comdente Chiara Maino. Prima l'abrogazione del vec- ponenti del cda. Conclusa la chio statuto e l'approvazione parte straordinaria, che ha visto del nuovo che si caratterizza per la partecipazione del notaio dotalcune novità destinate a mette- tor Pietro Avella, l'assemblea, in re la coop in condizione di ri- fase ordinaria, ha provveduto I RIVA ad approvare il nuovo regolamento sociale ed il nuovo regolamento assembleare (un'unica astensione}. L'assemblea ha quindi provveduto al primo degli adempimenti previsti nel nuovo statuto, l'elezione della commissione elettorale, per rendere possibile l'effettuazione dell'assemblea di maggio, quella tradizionalmente più importante, con la presentazione del bilancio 2014 della Coop. Sono stati proposti, ed eletti, tre soci iscritti da almeno dieci anni che non intendono candidarsi come amministratori: Gfausto Zeni, Fran- Uri momento dell'assemblea soci della Coop Alto Garda (foto Galas) co Ischia e Michela Zambotti, Eden Giuseppe Baraldi in rappresentanza dell'associazione delle cooperative consumatori del settore adriatico e Giuseppe Fedrizzi rappresentante della Federazione trentina della coo- perazione. La presidente Chiara Maino, in chiusura dei lavori, ha tenuto a ringraziare gli avvocati Alberto Turella e Nicola Canestrini che hanno collaborato alla redazione dei documenti messi al voto dall'assemblea. Pag. 10 Serate per dialogare in inglese nella casa sociale di Canale I PERGINE Riprende a Canale per iniziativa dell'Acs, in collaborazione con Cooperazione Reciproca, "English at Home", ciclo di serate per avvicinarsi alla lingua inglese dialogando con altre persone, con una formula semplice e comprensibile. Il corso non è impostato sulla grammatica, ma con l'aiuto di un tutor si potrà dialogare su argomenti pratici e di interesse, un modo utile per affrontare ad esempio le situazioni durante un viaggio. Il primo incontro è fissato per martedì 24 febbraio alle 20.30 nella nuova struttura sociale di Canale. Info e iscrizioni dal vice presidente dell'Acs Sandro Pintarelli {3334813836 o sandro.pinta@ hotmail.com). (f.v.) Pag. 11 Giudicane [Lavoro La Cassa Rurale cerca personale per una sostituzione GIUDICARE - La Cassa Rurale Giudicarie-ValsabbiaPaganella ha diffuso un avviso di selezione per l'inserimento in organico di una persona da adibire ad attività di sportello e gestione della clientela. Il contratto di lavoro proposto prevede l'assunzione a tempo determinato per almeno 12 mesi, in sostituzione di un dipendente. La Cassa è alla ricerca di una persona giovane che abbia sia la propensione a lavorare in team, sia attitudini relazionali e commerciali. Informazione al numero 0465 709352 oppure inviando un'email a [email protected] Pag. 12 Contadini, arrivano altri otto milioni iMSW*»»**'** FABIA SARTORI Otto milioni in più per i contadini trentini. Nel 2015 in Trentino arriveranno 3 milioni di euro per le vacche da latte iscritte al libro genealogico o comunque sottoposte a controlli funzionali. Non solo: si aggiungeranno anche 25 milioni di euro (altri 5 in più) rivolti agli «agricoltori attivi» per fare fronte a parte del premio assicurativo correlato alla loro attività. A tale beneficio potranno accedere tutti i possessori di una partita Iva agricola che operano nelle zone di montagna (ed il Trentino lo è al 100%). Le buone notizie per gli agricoltori arrivano da Roma: ieri la Commissione politiche agricole ha sbloccato il capitolo «pagamenti diretti» (o «aiuti accoppiati») all'interno della Politica agricola comune (Pac) dell'Unione europea. «Dovevano essere definite alcune questioni: nei prossimi giorni il regolamento che "libera" i paga- menti per il 2015 approderà al Consiglio dei ministri», commenta l'assessore provinciale le regole di riparto avverrà a Bruxelles entro settembre 2015». all'agricoltura Michele Dallapic- Copertura dei premi assicurativi. cola, che all'interno della Commissione ricopre il ruolo di vicepresidente. Gli agricoltori del Trentino avranno a disposizione circa 30 milioni di euro. Cui si aggiungeranno altri finanziamenti (sempre nel capitolo «pagamenti diretti») non quantificabili in quanto correlati all'elargizione dei bonus di gestione pascoli e particelle agricole collocate in zone di montagna. Dallapiccola ricorda anche che, lo scorso anno, è stato concordato l'altro principale mezzo di finanziamento della Pac: tra il 2014 ed il 2020 il Piano di sviluppo rurale (Psr) porterà in Trentino 301,5 milioni di euro. «Ora si aggiunge l'importante tassello dei pagamenti diretti: era importante raggiungere un accordo sui beneficiari aventi diritto a questi fondi - chiarisce - Per quanto riguarda il Psr, l'approvazione definitiva del- «Nel caso delle zone di montagna, tutti gli agricoltori (anche part Urne, ndr) titolari di una partita Iva agricola acquisiranno il diritto agli «aiuti per la stabilizzazione del reddito»», dice Dallapiccola. Si tratta dei fondi che consentono la copertura parziale dei premi assicurativi: «Ciascun destinatario riceverà un importo maggiore rispetto a quanto accadeva negli ultimi anni - dichiara - Il budget messo a disposizione dalla Pac aumenta di 5 milioni di euro, passando da 20 a 25 milioni». Aiuti per il settore latte. «Il settore lattiero caseario va incontro ad un momento di grande crisi - afferma - Per questo motivo è stato istituito un «premio prò capite» per le vacche da latte che siano iscritte al libro genealogico o sottoposte ai controlli funzionali». Il sostegno economicoper bovino ammonta a 60 euro su base nazionale, cui si aggiungono 45 euro su base provinciale. In totale, quindi, saranno elargiti 105 euro a vacca. In Trentino circa 30.000 bovini posseggono i requisiti richiesti: gli agricoltori, perciò, potranno contare su un ammontare complessivo di tre milioni di euro. Fondi per l'alta montagna. La dimensione minima della particella agricola avente diritto al premio per la gestione di «montagna ed alta montagna» passa da 500 metri quadrati di superficie a 200 metri quadrati. Ai fini della gestione di altura saranno premiati anche gli agricoltori che si occupano di porzioni di terreni di dimensioni più ridotte. Discorso simile per i pascoli! nella richiesta di sovvenzione, il premio sarà calcolato in base alla percentuale del 50% del terreno adibito a pascolo, menr tre fino allo scorso anno la «parte utile» del territorio montano (ai fini del calcolo economico) si fermava al 30%. Pag. 13 Coltivare la sostenibilità prodotto. a cura di Sergio Ferrari e Giuseppe Michelon oltivare la sostenibilità" èit titolo di un convegno che si è svolto il 30 gennaio 2015 nella sala Don Guetti di Cassa Centrale Banca di Trento promosso dalla Cooperazione trentina ed in particolare dal vicepresidente Luca Rigotti e organizzato dalla società Trentino Green Network. Il convegno merita un voto di eccellenza. Il merito va al promotore per avere proposto un tema proiettato al futuro che poteva essere anche contestato per eccessiva antiveggenza. Ma la buonariuscitaè frutto di un lungo lavoro di preparazione e di intelligente impostazione del programma da parte della società organizzatrice. Saluti istituzionali ridotti all'indispensabile. Due relazioni di avvicinamento alterna ("La guida comunitaria della green economy nel settore agroalimentare", "Panoramica sugli strumenti di sostenibilità della filiera agroalimentare"). Tavola rotonda Case History: i rappresentanti di Caviro, Conserve Italia, Granarolo, Gruppo Unipeg hanno esposto le rispettive esperienze applicative evidenziandorisultati,zone d'ombra e lati migliorabili. Dueinterventi mirati a calarei temi esposti nella realtà trentina ("Marchio qualità trentino", "Capitalizzare la qualità ambienta le sulmercato"). Domande del pubblico (erano presenti anche alcune classi di diplomandi di S. Michele). Conclusioni di Luca Rigotti: "L'agricoltura trentina ha già compiuto un lungo cammino in materia di sostenibilità ambientale". "L'autoreferenzialità non basta più". "La strada illustrata dai relatori non ha alternative". Nel convegno si è parlato di: impronta idrica, impronta di carbonio, bilancio di sostenibilità, rintracciabilità di filiera, dichiarazione ambientale di ài C Luca Brentari che fa parte dell'Unità consulenza qualità, sicurezza e certificazioni del Centro trasferimento tecnologico della Fondazione "E. Mach" si sta occupando di un indicatore non incluso nell'elenco precedente che si chiama Analisi del ciclo di vita (LCA) di un prodotto agricolo, industriale o di altra origine e provenienza. Significa valutare l'inquinamento di qualsiasi tipo rilasciato nell'ambiente (aria, acqua, terreno, animali, uomo) partendo dalle materie primefinoalla immissione nel circuito commerciale. I l termine sostenibilità fa da contenitore di tutti questi india" o parametri. Luca Brentari spiega cheilconcetto di sostenibilità è legato alla parola durabilità. I pedali che si trovano alla base del pianoforte, sevengono schiacciati quando i l pianista batte un proposti sono molti e differiscono per ampiezza di contenuto, finalità, oggetto di valutazione, metodi di rilevazione dati, modalità di comunicazione. L'atteggiamento meno opportuno sarebbe quello di rigettarli in blocco per principio o per diffidenza. In fondo hanno in comune almeno due opportunità:ricavaredalle analisi indicazioni utili per correggere la filiera di produzione, aggiungendo valore al prodotto, e guadagnare priorità nella venditarispettoalla concorrenza. L'assessore provinciale all'agricoltura, turismo e promozione, Michele Dallapiccola, nel breve intervento di apertura ha detto che gli acquirenti di prodotti agricoli badano purtroppo solo al prezzo. Andrebbero educati e sensibilizzati. Rimane da stabilire a chi spetta tale compito. Anche questo aspetto andrebbe affrontato propositivamente. Non basta dire: si deve partire dalla scuola! tasto, prolungano la durata del suono. Sostenibilità è quanto si fa per ottenere la durabilità. Nel linguaggio ormai diventato comune agricoltura sostenibile è quella che tiene conto di tre realtà: economia, ambiente, società. Si deve produrre avendo come riferimento questa triade e in particolare la società futura. Negli ultimi cinquantanni l'approccio da parte dei decisori politici, degli organi tecnici e degli agricoltori trentini è passato attraverso fasi ed iniziative mirate allariduzionedegli effetti negativi deifitofarmaci.Ciascuno dei gradini della scala ha un nome: campagna atossici (1964), campagna frutta pulita (1972), progetto agricoltura ecologica (1985), protocolli di intesa per la produzione frutticola integrata (1989), disciplinari di produzione integrata non solo delle mele, ma anche di altri ortofrutticoli maggiori e minori (anni 2000). In anni più recenti (2006) le catene della grande distribuzione agroalimentare, soprattutto europee, hannorichiestoai frutticoitori e alle rispettive organizzazioni (OP) quale lasciapassare perii mercatoilrispettodi propri disciplinari. LeOPtrentine hanno aderito a due modelli di certificazione: Global Gap e Teseo. Si sta facendo strada una terza opzione denominata Biodiversity friend. Ce n'è abbastanza per chiedere agli organizzatori di dare vita ad altri incontri di approfondimento. Gli strumenti UTT U Ii1 c -, ICottìvaie la sostenibilità I ! = = • Pag. 14 Lo statuto. Requisiti lontani dal quel 75 «operaio» Nel cda della Coop soltanto i manager ALTO GARDA - «Documentata esperienza e competenza in materia di gestione aziendale, maturata in ruoli dirigenziali o di amministratore in imprese pubbliche o private, o come esperto in materie economiche, finanziarie o di gestione d'impresa». Tra i requisiti richiesti ai candidati intenzionati a far parte del Consiglio d'amministrazione della Coop Consumatori Alto Garda rientra ora anche quello relativo alle abilità manageriali. Pena l'esclusione dalla lista degli aspiranti consiglieri. «Requisiti restrittivi, che non tutti possono avere e che non corrispondono a quelli di cui erano in possesso i soci costituenti nel 1975, quando l'azienda venne fondata». L'unico neo tra le novità introdotte nel nuovo Statuto (ma anche tra i punti del Regolamento assembleare ed elettivo) di Coop Alto Garda, passato all'esame e al voto dell'assemblea dei soci convocata martedì sera al Palacongressi, e messo in realtà in evidenza da un solo affiliato su 142 presenti, è dunque risultato essere quello relativo all'esperienza gestionale richiesta a tutti gli affiliati che vogliano entrare a far parte del Cda, che al momento della candidatura dovranno presentare pure il proprio curriculum vitae. «Se da un lato è vero che la nostra Coop è nata dalla volontà della classe operaia - la risposta della presidente Chiara Maino - e cresciuta grazie solo al buon governo, dall'altro riteniamo fondamentale che al giorno d'oggi alla guida dell'azienda ci siano persone che dimostrino di avere idonee capacità e conoscenze. Questo passaggio è stato inserito nell'articolo 28, lo stesso che determina anche il numero dei consiglieri previsti nel Cda (sceso da 15 a 13), la durata del mandato, i criteri per un'eventuale rieleggibilità nonché i principi di incompatibilità per coloro che ricoprono contemporaneamente più incarichi che per numero, complessità e onerosità possano rendere incerto o inefficace l'espletamento delle funzioni amministrative». Tra le novità più apprezzate del nuovo Statuto, redatto dagli avvocati Turella e Canestrini, letto integralmente all'assemblea e approvato all'unanimità, il veto previsto sulla candidatura al ruolo di amministratori di Coop Alto Garda da parte di «coloro che ricoprono la carica di parlamentare nazionale o europeo - consigliere, assessore provinciale o regionale - presidente, assessore o consigliere della Comunità di valle - sindaco, assessore o consigliere comunale». Porte chiuse quindi a qualsiasi carica politica, principio questo chiesto a gran voce proprio dalla compagine sociale «al fine di favorire un ricambio generazionale della classe dirigente». P.M. U SVOLTA I politici di ogni livello in futuro sempre esclusi Nella foto qui accanto la platea del J^alacongressi martedì sera. Erano 142 i soci presenti (su circa 16 mila) e hanno approvato il nuovo statuto della Coop Alto Garda letto per intero durante la serata. Che esclude tra l'altro i politici di ogni livello dai futuri cda Pag. 15 FIEMME/FASSA BILANCI SANI NONOSTANTE LA CRISI Come stanno le cooperative? a crisi c'è, ma Le valli di Fiemme e Fassa reagiscono con vigore. Scorrendo i dati economici presentati nelle varie assemblee promosse dalle Famiglie cooperative si evidenzia cornei bilanci, nonostante le difficoltà, siano ancora sani. Certo, le . abitudini cambiano e le famiglie sono sempre più attente al momento dell'acquisto, ma non per questo i punti vendita sono condannati al declino. Negli ultimi anni in ambito nazionale si tocca con mano la stagnazione dei consumi. È ormai un dato acquisito, che il 54 % della clientela compra solo lo stretto necessario e taglia il superfluo; il 52% acquista solo prodotti scontati o in promozione. Addirittura il 30 per cento compra meno. Fiemme e Fassa, contando su una buona occupazione e sfruttando i flussi turistici che comunque rimangono importanti, si difendono bene. Il Fassacoop, la Famiglia cooperativa più importante della valle, chiude il bilancio con un utile di 425 mila euro addirittura superiore a quello del 2013. Nonostante i ricavi dalle vendite siano in leggera flessione una oculata gestione economica è riuscita comunque a creare fatturato. La punta di diamante del Fassacoop rimane il settore all'ingrosso che da solo riesce a totalizzare un giro d'affari di nove milioni di euro (37 per cento del fatturato). Sempre in terreno positivo i l supermercato discount localizzato a L piovosi di luglio e agosto ha venduto maglioni e guanti in quantità. "La fiducia dei soci costituisce un baluardo fondamentale per l'esistenza delle società cooperative", ha sottoli neato i l direttore Luca Pitolini. "Ed è per questo motivo che fondamentale in momenti difficili è essenziale fidelizzare il consumatore". La base per l'esistenza cooperativistica a Moena infatti delle società tiene. Il numero dei soci è passato da 945 a 972 con una crescita di 27 cooperative" unità. Cavalese, in Valle di Fiemme _ nonostante la crisi, rilancia. È stato completamente rifatto l'interno del punto vendita al bivio di Carano, realizzando un ambiente più ampio e più accogliente su tre piani, con il tetto ricoperto di pannelli fotovoltaici che consentono di produrre ben l'80 % dell'energia Moena, molto concorrenziale nei consumata. Attenzione anche agli confronti della vicina Cooperativa. A avventori anziani e quelli con lui va il 27 % del fatturato. I punti difficoltà motorie con l'abbattimento vendita di paese e l'extra alimentare di tutte le barriere agli accessi. Ora il si dividono la quota restante. Tra gli grande negozio può contare su 450 investimenti programmati l'acquisto metri quadrati in più rispetto alla a Pozza di un terreno di 2.500 metri superfìcie precedente con l'aggiunta quadri che servirà, dopo una permuta, a realizzare un parcheggio e di nuòvi reparti: quello del pesce fresco e della cucina pronta. ampliamento del settore ingrosso. Ma anche le piccole realtà sanno La cooperativa di Moena (quattro rimodernarsi nonostanteitempi punti vendita) chiude in leggero calo difficili. È il caso del punto vendita di (un saldo negativo di 11 mila e 893 Panchià, nato nel lontano 1912, che euro), valore contenuto grazie ai harinnovatoscaffalature, banchi minori acquisti e una oculata gestione del personale. Difficoltosa è frigo e attrezzature varie per un costo di poco superiore ai cento mila euro. stata soprattutto la stagione estiva Grande la soddisfazione della piccola caratterizzata da un netto calo delle comunità, fiera di contare su una vendite alimentari. In struttura decorosa ed efficiente. controtendenza i l settore abbigliamento che nei mesi freddi e Gilberto Bonani "La fiducia dei soci costituisce un baluardo Pag. 16 © RIPRODUZIONE RISERVATA Odorizzi (Dao) «Una buona idea Ma dubbi sui ricavi» TRENTO Ma che ne pensa la concorrenza di questa «mossa» del mondo delle Famiglie cooperative? Ivan Odorizzi, presidente della Dao, ritiene che «l'idea non sia male». Da vedere però l'effettivo risultato in termini di vendite. «La cooperazione al consumo ha una grande base sociale — argomenta Odorizzi, che con la sua Dao (coop di dettaglianti) è comunque parte di Federcoop, non però nel settore consumo —. Quindi i clienti dei loro punti vendita che vorranno accedere al sostegno al welfare dovranno per forza munirsi di Carta In Cooperazione. Mi piacerebbe però capire se davvero si riusciranno a ottenere gli sconti di cui si parla». Coop Salute diffonde i tariffari: per una pulizia dentale (ablazione semplice del tartaro) il costo è di 35 euro. Il risparmio in effetti c'è. Per quanto riguarda poi le prestazioni non dentistiche, il piano viene incontro a chi ha bisogno di rivolgersi a strutture private, per problemi di tempo o altro, e gli sconti possono essere appetibili. Quindi Odorizzi ammette: «Non la vedo male: è sempre qualcosa in più che si offre». «Ma questo sforzo—si chiede il presidente.— porterà a migliorare le vendite? Io credo che il consumatore vada sempre dove più gli conviene. Arriva un player veronese in Trentino? Il consumatore locale ci va. Credo sia difficile incidere effettivamente sugli acquisti. Il cliente può essere più portato ad acquistare dove ha anche lo sconto sanitario, ma bisogna vedere quanto dura questo effetto. Ù rischio è il dimenticatoio». «Se l'essere associati fosse determinante, la coop con 100.000 soci non avrebbe rivali. Invece per fortuna che c'è il turismo» chiude. E.Orf. _.. _. IO RIPRODII7IONF RKFKUSTA Pag. 17 "Autismo? Solo un di concepire il mondo" G ianluca Nicolettì, popolare autore e conduttore radiofonico è stato ospite lo scorsofinesettimana a Rovereto in occasione dell'inaugurazione del centro Porte Rosse che accoglie bambini e ragazzi autìstici, promosso dalia Cooperativa II Ponte. Radio Trentino inBlu lo ha intervi- stato. Nicoletti, perché ha decìso di rendere pubblica, ora anche con un secondo libro, (a sua esperienza di contatto con l'autismo attraverso suofiglioTommy? Perché è ora che si cominci a considerare l'autismo come una caratteristica dell'esistere simile a qualsiasi altro modo di concepire i l mondo. L'autismo non è una persona da tener nascosta e che per la sua diversità debba avere una vita totalmente fuori dal contesto sociale. Ho visto troppa vergogna, troppo timore, quasi si dovesse chiedere scusa al mondo del tatto che si abbia un autistico in famiglia. Un autistico è un ragazzo che ha una visione del mondo diversa che però può avere una vita più che felice. Anzi, nella sua dimensione di percepire i l mondo, può essere estremamente più felice rispetto a un altro ragazzo che magari è neuro tipico ma con un'infinità di altri problemi. Dove si deve migliorare, a livello di servizi pubblici, per dare risposte più efficaci alle persone autistiche e alle loro famiglie? In Italia siamo a livello medievale rispetto all'autismo, non sappiamo nemmeno quante persone in questo Paese hanno questo problema, come sono distribuite, non sappiamo qual è i l livello di soddisfazione delle famiglie e dei servizi, se i l problema è affrontato in maniera seria, scientificamente supportata. Ci sono ancora persone che vedono un bambino autistico e dicono "Ma dai, prima o poi parlerà, non c'è bisogno" oppure mandano la madre dallo psicanalista, come se fosse un problema della madre. Un ragazzo autistico, se individuato e preso in momento precoce, può essere un ragazzo con una vita molto attiva. Importante dargli autonomia i l più possibile, non tenerlo nascosto e magari sperare che prima o poi accada i l miracolo. I miracoli accadono quando c'è un, impegno generale cognitivo, non si può far finta che i l problema rimanga alle famiglie. Il nuovo centro "Porte Rosse" si rivolge so- Pag. 18 Nicoletti con il figlio Tommy, a cui ha dedicato due libri: "Una notte ho sognato che parlavi" e "Allafinequalcosa ci inventeremo", entrambi editi da Mondadori prattutto ad autistici e famigliari: cosa la col- Quale consiglio si sente di dare a un genitore, pisce di più di questa iniziativa trentina? come lei, di un figlio autìstico? Vedo realizzato spontaneamente i l sogno di Un numero importante di genitori non accetta creare T'insettòpia" peri ragazzi autistici. L'in- di avere un figlio autistico: se lo ha fatto vuol disettòpia è la terra dell'utopia nel film "Bug's Li- re che sta già lavorando bene per i l suo figlio. I l fe", in cui c'è questa formichina che trova un pa- consiglio è trovare altri genitori con i l problema radiso di briciole che non sono altro che gli simile al loro, cominciare a fare un gruppo e poi avanzi di un pic-nic, ai margini di Central Park. lentamente allagarsi, pretendere spazi, attenTutte le volte che vedo che con gli avanzi di un zione erisorse.I l problema di ognuno di noi gepic-nic del "grande mondo" viene creato i l pa- nitori è che i nostri figli ci sopravviveranno e radiso per alcune persone vuol dire che la solu- noi dobbiamo pensare, finché ancora siamo vizione c'è: creare degli spazi di felicità inclusivi, vi, a costruire i l mondo che rimarrà loro. in cui l'autìstico abbia modo di esprimere al massimo i l suo talento, i l suo desiderio, la sua a cura di visione gioiosa del mondo. Lorenzo Minacapelli Pag. 19 Dopo tre anni toma «Educa» Dopo tre anni di pausa, tornerà in città «Educa», la «fiera» sociale dell'educazione che Rovereto ha ospitato ogni anno dal 2008 al 2012. La Provincia, il Comune e l'Università hanno firmato un protocollo che . ripropone l'evento fino al 2019. La Provincia, da parte sua, si impegna a garantire il supporto del Servizio minoranze linguistiche e a curare tutto l'aspetto relativo alla comunicazione. Pag. 20 u Pasqualìni e calato il silenzio» Il lascito di Castello Tesino, parla il nipote del benefattore: «L'Apsp non onora Sa sua memoria» I Sulla gestione • del patrimonio i non intervengo: 1 sugli investimenti osoloalcda di Paolo Morando » CASTELLO TESI NO Sulla geslione del patrimonio, non vuole in alcun modo intervenire: «La competenza è tutta degli amministratori dell'Apsp "Suor Agnese", che rispondono delie proprie sceìte». È una vicenda che Marco Pasqualini sia seguendo giorno per giorno anche da Milano, dove vive e lavora. Nessun commento, però, sulla decisione del eda di vendere i Btp a tasso fisso prima della loro scadenza, in cui era investita la maggior parte del lascito (circa 11 milioni e mezzo di euro), per poi depositare l'intera somma su u n conto corrente della Cassa Rurale Valsugana e Tesino, con interessi nettamente minori rispetto al solo stacco delle cedole se i titoli fossero stati mantenuti in portafoglio. Nipote di Ugo, il luminare dell'implantologia dentaria di cui h a sostanzialmente "ereditato" la professione, Marco Pasqualini ha però più di u n a lamentela circa il modo in cui, afferma, «in questi anni il nome di mio zio è stato sostanzialmente dimenticato dagli amministratori della casadi riposo». Assieme a Ugo scomparso nel 1998, Marco Pasqualini è coautore del libro la cui pubblicazione a suo tempo era in qualche modo legata al lascito dello zio: libro che ne contiene ** I Un convegno scientifico avrebbe dato llacomunità: credo ) permetterselo S ugD Pasqualini, benefattore dell'omonimolascitoairApsp "Suor Agnese" di Castello Tesino; a sinistra, li nipote Marco i fnitti dell'attività scientifica ed effeilivamenLe dato alle stampe nel 2008 a cura della "Suor Agnese" per i tipi della Ariesdue, casa editrice comasca specializzata nel settore odontoiatrico, medico e farmaceutico. Intitolato "Clinica implantoprotesica", 248 pagine con edizione anche in inglese per il pubblico internazionale, si tratta ovviamente di u n a pubblicazione per addetti ai lavori. Sul sito dell'Apsp, che ne propone tra l'altro l'acquisto per la cifra n o n indifferente di 220 euro, lo si descrive così: «Il lavoro e l'impegno di coloro che contribuirono all'evoluzio- ne dell'iniplantoprotesi dalie origini ai risultati moderni. Dalla storia dei primi tentativi d'impianto alla descrizione di molte attuali tecniche implantoprotesiche». A fine 2008 il volume venne presentato ufficialmente a Milano, nella prestigiosa cornice del Circolo delia stampa di Milano. E un anno dopo, ultimata anche l'edizione in inglese (poi distribuita in omaggio in tutto il mondo a u n a cinq uantrna tra le più importanti facoltà universitarie del settore), una seconda vetrina pubblica a Trento, al Castello del Buonconsiglio. Poi, però, «sul nome di mio zio è calato il silenzio». L amarezza di Pasqualini nipote sta tutta in queste parole. Ma riguarda anche circostanze relative alla pubblicazione del libro, a suo tempo in parte travagliata, e allo sforzo (scarso, pare di capire) per la sua attuale diffusione. Ma al di là di tutto questo, spiega di non aver avuto negli ultimi anni, di «alcun contatto» con gli amministratori dell'Apsp "Suor Agnese". Il lascito Pasqualini, va detto, non li obbligava ad altro che n o n fosse il suo utilizzo a beneficio degli anziani del Tesino, con il vincolo peraltro di mantenere integro il patri- monio iniziale mettendolo a frutto e giovandosi della sola rendita per gli scopi sociali: dall'alta qualità del servizio reo dalla rsa fino al suo costo per così dire "calmierato". Anche se negli ultimi due anni, proprio in corrispondenza con la dismissione dei Btp, le rette giornaliere sono lievitate complessivamente di 2,80 euro. Ma per ricordare il proprio benefattore, sostiene Marco Pasqualini, da parte dell'Apsp qualcosa in più poteva essere fatto: «Ad esempio un convegno scientifico, magari con premi alle migliori ricerche compiute di anno in anno nel settore dell'implantologia: eventi che si potrebbero organizzare senza investire cifre straordinarie, e naturalmente a Castello Tesino, non solo per onorare degnamente la memoria di mio zio, m a anche per dare lustro all'intero paese e alla sua comunità». Nulla invece è stato fatto. E nulla sembra essere in previsione. «Sarebbe bello se qualcosa venisse organizzato - conclude, quasi lanciando u n appello all'attuale consiglio d'amministrazione della "Suor Agnese" d'altra parte, con quell'ingente patrimonio a disposizione e senza nulla togliere alla gestione ordinaria della casa di riposo, credo che possano tranquillamente permetterselo». CPIPROnil^CNFRISFRVaTi «Su Pasqualini e calato il silenzio» mm" VJWft :__ „-_IÌ -s'ir -.=-_- L i 1 ruttino RJM.OV.KHH ém •IHJSSJ i I n nuli comunali f^^^ m ~r . ... . . n . i .,.„»,., 2j ... Pag. 21 .--- ~ V"".'J G ì t ® J • olosi avvisati: ecco la mappa delle gnoccolate in piazza a Bolognano, si terrà la distribuzione gratuita di macCarnevale, in Busa, significa an- cheroni al ragù che sarà preceche e soprattutto scorpacciate duta anche qui dall'arrivo delle ed abbuffate organizzate in qua- classi delle scuole. A Varignano, si tutti i comuni della vallata. Il nel piazzale dell'ex Casa Bresciaprogramma dei prossimi giorni ni, il comitato di valorizzazione è da autentici ghiottoni. Le buo- guidato da Graziano Parolari ofne forchette possono avventu- frirà a tutti piatti di gnocchi di rarsi in un tour de force e com- patate al ragù, gustoso prologo piere, così, un giro a tappe fra le del carnevale che è in programfeste e le sagre paesane davvero ma domenica 22 febbraio per gratificante. L'importante è na- l'addio ai carri. A tal proposito, scondere e dimenticare la bilan- sono già numerosi gli iscritti al cia almeno fino alla prossima carnevale romarzollese ma ci sosettimana. Si comincia già oggi, no ancora posti liberi. Gli intea Rione Degasperi, nel piazzale ressati devono telefonare al predella chiesa di San Giuseppe, sidente al 348.5502283. per la distribuzione gratuita di Domani, gnocchi anche al cirmaccheroni al ragù che comin- colo di Romarzollo a Vigne e pucerà a mezzogiorno e andrà re in via Degasperi. Ma gnocchi avanti fino a metà pomeriggio. al ragù è anche il menù proposto Ma il clou delle mangiate è previ- dal comitato carnevale di Mauristo per domani, in occasione del zio Bonani a Dro dove, sulla tradizionale venerdì grasso di piazza della chiesa, verranno dicarnevale. Tante le gnoccolate stribuiti 5 quintali di pasta. Doche saranno allestite su tutto il mani, invece, si farà festa a Pieterritorio altogardesano, a parti- tramurata dove si terrà il carnere da mezzogiorno. In particolar vale dei giovani, edizione numemodo sarà Arco a fare la voce ro 55, con animazione per bamgrossa, come è di consuetudine bini e distribuzione di penne al da sempre. ragù. Domenica, infine, oltre al In piazza 3 Novembre, si svol- carnevale di Arco e di Dro ci sarà gerà la distribuzione gratuita di anche la "sbigolada" a Torbole, gnocchi di patate al ragù orga- con spaghettata per tutti nel parnizzata dal comitato gnocchi. co della Pavese, mentre martedì Primi ad abbuffarsi gli alunni prossimo la "sbigolada" si spo(glm.) delle scuole. In contemporanea, sterà a Nago. » ALTO GARDA I l turismo femminile, note positive e in dstesa li >|JIILI|I|M di-IIcKiinccriLili i a ~ - NUOVA SUZUKI S-pRfiSigVr 1 IL CROSSOVER CHE II l'I 1 U I I M I ^ ^ ?*.m Pag. 22 Il turismo femminile, note positive e in ascesa Mattinata di studi e testimonianze ieri mattina al Palazzo dei congressi Saldo positivo (+17,3%) per il numero di imprese "rosa" sul territorio locale di Katia Dell'Eva I ALTO GARDA Turismo di genere e impiego femminile nel settore, sono stati gli argomenti discussi nella mattinata di studi e testimonianze "Turismo femminile plurale", tenutasi ieri mattina al Palacongressi. Erano presenti, oltre alla celebre moderatrice Maurizia Giusti, in arte Syusy Blady, ex "turista per caso", numerosi studiosi provenienti da vari atenei nazionali: Elisabetta Ruspini e Ezio Marra dal dipartimento di Sociologia dell'Università Milano Bicocca, Duccio Canestrini dall'Università di Pisa, Sabrina Francesconi dal Dipartimento di Lettere e Filosofia della facoltà di Trento, e Mariangela Franch del Dipartimento di Economia e Management, sempre dalla nostra università. Con l'aiuto delle loro analisi, è stato presentato un generale discorso in merito al ruolo della donna come turista, notandone un passaggio da figura statica (che ha per emblema Penelope), a figura dinamica, con necessità e richieste specifiche, oggi non molto divergenti da quelle maschili. ri" 1 dio-basse, ma anche in posizioni di vertice, in particolare nel settore congressuale e turistico. Sono un quarto delle aziende turistiche provinciali, quelle a guida femminile. Buono anche l'aspetto della retribuzione che, pur mantenendosi, come largamente noto, al di sotto del valore maschile, appare in Trentino il 15% piti alto rispetto al resto d'Italia. Più controverso l'ambiente alberghiero che, da un lato, vede un aumento delle iscritte agli istituti tecnici specializzati e delle impiegate, mentre dall' altro viene vissuto come luogo di grossi pregiudizi, così che «dicendo cuoca, si pensa alla cuoca La platea del convegno sul "turismo femminile plurale" a Riva (foto Galas) della scuola o della mensa, e per poter emergere le donne hanno In seguito si è poi passati all' barelli di Riva Fiere e Congressi, bisogno di una apporto familiaindagine, più strettamente lega- Benedetta Domenichelli del cen- re alle spalle», sostiene Patrizia ta al nostro territorio, del ruolo tro Garda Thermae, Nadia Torre- Pedrotti. femminile dal punto di vista dell' si docente dell'Enaip e Patrizia Quello del genere è un probleofferta, approfondito con Maria Pedrotti referente di Ladychef - ma, seppur in miglioramento, Pellegrini, dell'Ufficio studi e ri- Associazione cuochi trentini. ancora presente: un problema cerche della Camera di Com- Dai loro interventi è emersa una che, forse, sarebbe stato auspicamercio di Trento, e con testimo- positiva prospettiva di aumento bile approfondire più nel dettanianze di alcune donne di spic- del numero di imprese femmini- glio, quantomeno a livello terrico della zona: Laura Bolgia presi- li (oggi il 17,3% del totale delle toriale, magari proponendo andentessa dell'Ente Bilaterale Tu- imprese registrate) e delle cari- che possibili soluzioni da parte rismo, Roberta Maraschin diret- che ricoperte da donne, soprat- degli ospiti. trice di Ingarda, Alessandra Al- tutto nelle fasce lavorative me1 ORI PRODUZIONE RISERVATA Pag. 23 Nuove norme per i pesticidi Il nodo: definire le distanze DOMENICO SARTORI [email protected] Fitofarmaci, ambiente e salute. Tema assai sensibile. Da Nave San Rocco, dove hanno costruito la scuola materna in mezzo alla campagna e una mamma s'è rivolta alla procura della Repubblica per fermare la deriva chimica, alla vai di Non, dove i comitati per la salute combattono da anni, ma solo qualche Comune sensibile, come Malosco, ha adottato regolamenti restrittivi. Fatto è che lo stato dell'ambiente è una delle determinanti decisive della salute, come indica il Piano provinciale della salute in corso di elaborazione. Quanto il tema sia caldo lo rivela per altro il Piano tutela della acque adottato in via preliminare dalla Provincia lo scorso settembre, che indica i nove corpi fluviali in «stato non buono», dove c'è il superamento della concentrazione massima ammissibile del fitofarmaco Clorpirifos, come nel rio Sette Fontane, in vai di Non. Ebbene, la Provincia è ora chia- mata a dare attuazione al «Pan», il Piano d'azione nazionale per l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Lo schema di delibera attuativa è stato illustrato ieri al «Cai», il Consiglio delle autonomie locali, da Renato Martinelli del Servizio agricoltura. Il «Pan» prevede sette diverse «azioni», in buona parte già attuate in Trentino, ma che necessitano di essere affinate: formazione; informazione; controllo funzionale delle macchine irroratrici; misure specifiche per la tutela dell'ambiente acquatico, delle aree naturali protette e di aree specifiche frequentate dalla popolazione; manipolazione e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze; difesa fitosanitaria a basso apporto di prodotti fitosanitari (un'azione, la irrorazione area, per altro vietata, non interessa il Trentino). Il decreto che nel gennaio 2014 ha approvato il «Pan», per dare attuazione alla direttiva della Comunità europa del 2009 sull'«uso sostenibile dei pesticidi», per la formazione, ad esempio, stabilisce nuovi crite- ri che saranno in vigore dal prossimo 26 novembre: formazione obbligatoria per utlizzatori professionali, venditori e consulenti (una novità). I patentini saranno rilasciati dopo un corso di 20 ore (per gli utilizzatori professionali, con esame finale), non di 8, com'è adesso. Senza abilitazione, scatta la sanzione: da 5 mila a 20 mila euro. L'idea è ovviamente quella di coinvolgere, nella formazione, la Fondazione Edmund Mach. Ma è il concetto di «in prossimità» (le distanze) quello più in discussione. Per definirlo, la Giunta provinciale dovrà nei prossimi mesi aggiornare la delibera n. 1183 del 2010. Definire quindi puntualmente i siti in cui applicare le disposizioni, quantificare le distanze e stabilire le modalità di segnalazione dei trattamenti. Il «Pan» fissa, per le distanze dai luoghi come scuole, ospedali, parchi e pertinenze, in caso di uso dei prodotti più tossici, almeno 30 metri, che diventano 10 se si impiegano mezzi tecnici che riducono la deriva. Il sindaco di Mori, Roberto Caliari, ha posto ieri il problema subito dai produttori biologici le cui coltivazioni confinano con quelle in cui si usano fitofarmaci. «Posto che vale il principio che nessuno può inquinare l'appezzamento del vicino» ha detto Martinelli «si potrebbe nella futura norma considerare le aree a coltivazione bio come siti sensibili, alla stregua di piscine, scuole, abitazioni». Su suggerimento di Sergio Menapace, presidente della Comunità della vai di Non e vicino alle ragioni dei frutticoitori, è stata anche accolta l'idea di posticipare la delibera di attuazione rispetto al termine fissato, il prossimo giugno, mese in cui si è nel picco dei trattamenti. In generale, per sindaci e presidenti di Comunità di valle, che hanno espresso parere positivo sullo schema di delibera, l'importante è che ci siano criteri uniformi sul territorio provinciale. «Un agente della polizia locale associata» ha evidenziato il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer «non può trovarsi davanti un regolamento diverso ogni volta che interviene in un altro comune». Provincia / Definiti gli interventi per «garantire» alimenti e bevande Fitosanitari: anche le api nel Piano di controllo Adottato dalla Giunta provinciale, lunedì scorso, il «Piano di controllo sull'immissione in commercio e sull'utilizzo dei prodotti fitosanitari» per l'anno 2015. L'attuazione del Piano è demandata all'Azienda provinciale per i servizi sanitari. L'obiettivo è quello di «promuovere, prevenire e migliorare il livello di salute dei lavoratori impiegati in agricoltura e dei cittadini quali consumatori di prodotti agroalimentari o fruitori dell'ambiente». Lo scopo è anche quello di «aumentare la fiducia dei cittadini (evidentemente scettici, ndr) nei confronti delle istituzioni preposte al controllo ufficiale di alimenti e bevande». Gli interventi previsti riguardano il controllo sulla produzione dei fitosanitari, il controllo in sede di commercio dei pro- dotti fitosanitari, il controllo sull'utilizzo dei prodotti fitosanitari, il controllo delle matrici alimentari per la verifica della presenza di residui e pure la raccolta di informazioni sulla moria di api. L'Apss dovrà fornire «informazioni relative agli episodi di moria delle api rilevati sul territorio provinciale e riconducibili all'esecuzione di trattamenti fitosanitari». Pag. 24 Da sinistra Bassetti C li fiat) e Li bardi (Asat) PROVE Di PACE IRA ASSESSORE E ALBERGHI T U® • assa di soggiorno verso il differimento I TRENTO Prove di disgelo tra le due associazioni provinciali degli albergatori (Unat e Asat) e l'assessore al turismo Michele Dallapiccola sul delicato tema della tassa di soggiorno. In una conferenza stampa indetta per questo pomeriggio, le due associazioni presenteranno un protocollo di intesa sottoscritto con l'assessore nel quale - tra le altre questioni - viene affrontato anche il tema della tassa e di un suo possibile differimento. Riawicinamento forse voluto da entrambe le parti dopo le recenti prese di posizioni reciproche. Da un lato l'assessore che dichiarava che Unat e Asat avevano preso parte e condiviso il percorso decisionale che aveva portato alla decisione di introdurre la tassa di soggiorno. Dall'altra la conseguente presa di distanze degli albergatori: «Dalle parole dell'assessore Dallapicola - avevano scritto - risulta che ci sarebbe stata una condivisione dei contenuti della norma che introduce la tassa di soggiorno. E' vero l'esatto contrario ovvero la nostra opposizione all'introduzione alla tassa è stata affermata costantemente in tutte le occasioni di confronto, non lasciando margini di ambiguità alcuna. Ne sono testimonianza le dichiarazioni riportate dalla stampa, i documenti che abbiamo presentato in tempi e in luoghi diversi e anche in sede di presentazione delle Osservazione alla Legge Finanziaria. Non c'è stato alcun margine di trattativa da parte dell'Assessore e della Giunta. Abbiamo invece chiesto di introdurre nel testo di legge almeno quelle modifiche che potessero meglio tutelare le nostre imprese, come ad esempio l'aumento della componente imprenditoriale turistica nei cda delle Apt». Ed è proprio questo un altro aspetto su cui pare che le due parti abbiano ora trovato un accordo. I Economia" Spesa alle Coop e sconto dal dentista Pag. 25 Preferenze di genere si va verso l'affossamento di Chiara Bert I TRENTO Niente da fare per la doppia preferenza di genere. Il disegno di legge, prima firmataria l'assessora Pd Sara Ferrari - un solo articolo che prevede di adeguare la legge elettorale dei Comuni trentini al resto d'Italia, ovvero la seconda preferenza vale solo se di genere diverso dalla prima - si è infranto contro l'annunciato muro delle opposizioni: centrodestra e Movimento 5 Stelle. In totale 1550 emendamenti, una montagna insormontabile senza un accordo politico. Accordo che ieri in consiglio regionale non si è trovato. A sera la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo chiude a sorpresa la seduta, per la protesta delle minoranze di lingua tedesca che lamentano la mancata traduzione di alcuni allegati agli ordini del giorno. I capigruppo concordano una nuova convocazione dell'aula per l'ultima settimana di febbraio, in uno slalom tra le sedute dei consigli provinciali a Trento e Bolzano. _Ma_meDtreIa.discussione si al- lontana, il dato politico è che non ci sono spiragli di mediazione. Lo ammette il capogruppo Pd Alessio Manica: «Civica Trentina e Lega Nord sono irremovibili». Che i margini di trattativa siano pressoché inesistenti lo si capisce fin dal mattino, quando lo stesso Manica - nel tentativo di bypassare l'ostruzionismo sul disegno di legge - propone un escamotage: un emendamento ai due disegni di legge sulle fusioni dei Comuni di Pieve di Bono e Prezzo e di Dimaro e Monclassico, con il quale si prevedono tre preferenze nei Comuni sopra i 3 mila abitanti con la regola che se si utilizza più di una preferenza, almeno una debba essere di genere diverso (quindi su due, un uomo e una donna; ma con la possibilità di votarne una terza). La reazione delle minoranze non si fa attendere. «Siamo pronti a bloccare tutti i prossimi disegni di legge chiedendo i tempi non contingentati», minaccia Maurizio Fugarti (Lega). La presidente del consiglio Avanzo, inizialmente pos- sibilista, decide di non ammettere l'emendamento. A questo punto, considerato l'ostruzionismo, in aula viene messa ai voti la proposta di anticipare i due disegni di legge sulle fusioni, relegando in coda quello sulla doppia preferenza: la proposta passa con 43 voti e 4 contrari (tra cui le promotrici Pd del ddl, in evidente dissenso dalla scelta del loro gruppo). «Abbiamo la responsabilità di dare il via libera alle fusioni», spiega il capogruppo Pd, «non possiamo farle saltare, e mandare quei Comuni al voto a maggio, per forzare su un altro disegno di legge. Dobbiamo anche essere amministratori oltre che politici». Ma l'assessora Ferrari è evidentemente delusa e arrabbiata e a caldo parla di «giochetti disonesti»: «C'era l'accordo per una seduta straordinaria il 27 gennaio, poi è saltata con l'impegno a votarla oggi. Ora questo. Chiederò una seduta straordinaria. Abbiamo tempo fino ai primi di marzo, ma è già tardi». In avvio del dibattito le minoranze vanno all'attacco. Ro- dolfo Borga (Civica): «Quelle che voi chiamate "battaglie di civiltà" non si fanno a metà, non si può varare una norma valida in Trentino e non in Alto Adige, noi non daremo mai il via all'inizio di uno smembramento della Regione». E accusa: «Questa legge la vogliono solo Pd e Verdi, dalla maggioranza c'è chi ci ha chiesto di tenere duro con l'ostruzionismo. Non vi preoccupate, lo faremo». Claudio Civettini attacca la Svp: «Vendete le donne degli altri e tenete a casa le vostre. È intollerabile». Il disinteresse dei consiglieri della Svp verso la legge emerge plasticamente durante tutta la giornata. Imperturbabile il capogruppo Dieter Steger, che ripete: «Abbiamo un accordo con la maggioranza trentina, ma la doppia preferenza non si può fare in Alto Adige. Abbiamo una situazione diversa». E i contrari della maggioranza si fanno sentire. «I consigli delle autonomie di Trento e Bolzano hanno dato parere negativo», ricorda Walter Kaswalder (Patt). La legge è a un punto morto. Pag. 26 Servizi sociali pronti i nuovi criteri per g ì aiuti I TRENTO Il Consiglio delle Autonomie si è occupato ieri della proposta di compartecipazione alla spesa da parte degli utenti per interventi di natura socio-assistenziale mediante il sistema Icef. Nello specifico è stato simulato l'impatto della nuova proposta che si basa su un effetto redistribuito improntato allafilosofiadi far pagare meno i nuclei in difficoltà, mentre si prevede una percentuale di compartecipazione a crescere per i nuclei con maggiori risorse. Nel dettaglio i nuclei al minimo sono considerati quelli con coefficiente Icef fino a 0.13, la percentuale di compartecipazione è prevista, invece, a salire per gli utenti con coefficiente fino a 0,40. Tanto per fare degli esempi l'aiuto domiciliare passerebbe, da un minimo di 0 e un massimo di 16,86 euro, a un minimo di 2 fino a un massimo di 18 euro. Il servizio pasti a domicilio, attualmente nella fascia tra 2,76 e 7,91, passerebbe da 4 fino a 10 euro. La consegna del pasto, fissata oggi da 0 a 2,72, è prevista da 0,5 a 3 euro, infine il tele soccorso salirebbe da un minimo di 0 e un massimo 0,57 a una tariffa da 0,10 fino a 1 euro. Previsto anche un tetto massimo di compartecipazione legato alla capacità economica del nucleo familiare. Per quanto riguarda il patrimonio il modello, di fatto, esclude dai parametri la prima casa per cui è prevista una franchigia di 150mila euro sul valore catastale. Prevede inoltre, una franchigia sui depositi fino 50mila euro, con percentuali a crescere su somme più consistenti. Osservazioni sono state sollevate sulla valutazione degli immobili. In questo caso e' stato chiesto di basarsi, così come già previsto per l'Imis, sulla loro collocazione territoriale. Con il nuovo sistema le previsioni provinciali indicano una crescita delle entrate di circa il 40 per cento e cioè da 6milioni 900 mila euro annui a 9milioni e 600 mila euro. Il tema è urgente e le modifiche sono improntate a una maggiore equità. Il tutto fa riferimento alla legge 13 del 2007. L'obiettivo è quello di iniziare con il nuovo sistema dal prossimo primo luglio. Pag. 27 IL M5S DOPO L'INCHIESTA SUL CASO BALDO «No all'uso del Fondo Housing ma si deve tornare alfItea» 6 TRENTO Dopo la notizia dell'inchiesta della Guardia di Finanza sul concordato della Baldo Costruzioni incui sono indagati Roberto Baldo e Sergio Dalle Nogare, il Movimento 5 stelle ricorda che «denuncia da tempo la situazione: il 6 maggio 2014 con un question time dal titolo "Acquisto di alloggi attraverso il Fondo housing sociale, relativa adeguatezza dei prezzi e riconoscimento della posizione creditoria delle ditte locali"; il 30 maggio con un'interrogazione che punta l'atten- zione sull'uso e la gestione del Fondo Social Housing in rapporto al depotenziamento dell' iniziativa pubblica a carico di Itea Spa (interrogazione ancora senza risposta e sollecitata ad agosto scorso); il 4 febbraio 2015 con un'altra interrogazione che chiama in causa proprio le operazioni poste in essere dal Fondo social housing dalla sua costituzione ad oggi». Il M5S chiede l'abbandono di strumenti privatistici come il Fondo Social Housing e di tornare all'Itea pubblica come fulcro degli interventi di edilizia sociale della Provincia. Pag. 28 Sanità in controtendenza, occupato F80% dei giovani di Daniele Peretti I TRENTO La sorpresa dell'Operi day 2015 del Polo Universitario delle professioni sanitarie, è quella di una prospettiva occupazionale dalle percentuali quasi perfette. Col settore privato a supplire agli attuali limiti di quello pubblico. Nel dettaglio, al termine del corso di laurea (dati riferiti al 2012) il 93,2% del comparto infermieristico ha trovato lavoro; l'82,7 per la fisioterapia; il 98% degli igienisti dentali; 84,6% dei tecnici della riabilitazione psichiatrica; 83,9% per il settore prevenzione ambienti e luoghi di lavoro. Si tratta di percentuali, in controtendenza con quanto accade in Provincia dove abbiamo visto che è quasi più facile che sia il diplomato a restare disoccupato per un periodo inferiore (i laureati trentini in- fatti negli anni 2007 -2008 a tempo indeterminato erano il 23% e sono calati nel 2012 -2013 al 7,5%, rispetto al 17,85 e all'11,1% degli altri livelli d'istruzione) .C'è anche una significativa richiesta dall'estero con Regno Unito, Germania e Australia come nazioni di riferimento. L'unica specializzazione in costante calo è quella dei tecnici di laboratorio e radiologia, ma solo per uno sviluppo tecnologico che ha portato ad una riduzione della domanda. Le iscrizioni sono regolate dal numero chiuso con una selezione che ha alla base un test creato dall'Università di Verona e calibrare gli ingressi, contribuisce a garantire degli ottimali sbocchi nel mondo del lavoro. Per la dirigente responsabile Anna Brugnolli il rapporto con l'università è fondamentale. Sia per gli studenti che si sentono un corpo unico con il corpo universitario sia di Trento che di Verona, ma anche perché: «La nostra specializzazione è diventata una facoltà a tutti i livelli e dopo il triennio, gli studenti possono frequentare Master o iscriversi al corso per il conseguimento della Laurea Magistrale in Scienze infermieristiche ed da qui avere anche accesso alla carriera universitaria». Le differenze rispetto agli altri corsi di laurea, è data anche dalle maggiori alternative che si presentano al termine del triennio e dal fatto che la richiesta del settore privato è forte. Anzi diciamo che oggi Rsa, (le strutture residenziali per anziani private), la libera professione e la richiesta estera, compensano alla grande un settore pubblico frenato. Per quanto riguarda la composizione degli iscritti, i maschi hanno ormai raggiunto il 40% (percentuale in costante crescita) sia dell'infermieristico che della fisioterapia, settori che fino a qualche anno fa erano marcatamente femminili; come lo è ancora il corso per tecnico della riabilitazione psichiatrica. Mentre sono quasi tutti maschi gli iscritti al corso di Prevenzione ambiente e luoghi di lavoro. I corsi OSS (Operatore Socio sanitario) rappresentano il primo sbocco professionale per molti stranieri di prima generazione. Certo non si tratta di un lavoro adatto a tutti, ma nel quadro generale dell'occupazione dei neolaureati, rappresenta una realtà a parte. Un'altra particolarità è data dalla quasi immediata applicazione pratica della teoria, cosa che manca in altri corsi di laurea, che rende lo studio molto più coinvolgente. ©RI PRODUZIONE RISERVATA Pag. 29 : Banche. Centrato l'obiettivo di profitti 2014 a 2 miliardi, in aumento lo scrip dividend di 12 centesimi per azione «UniCredit, più utili in Italia» L'ad Ghizzoni:fiducianella ripresa del Paese, ancora più crediti alle imprese Marco Ferrando wm «Abbiamo ottenuto i risultati che ci eravamo prefissatiun anno fa, nonostante nel frattempo il contesto si sia complicato, non poco». Nel giorno in cui il consiglio di amministrazione approva un bilancio con 2 miliardi di utili, come da piano industriale, l'amministratore delegato di UniCredit, Federico Ghizzoni, tiene a sottolineare che, in fondo, il risultato non era così scontato: la crisi in Russia con la svalutazione del rublo, ora le tensioni in Ucraina, la ripresa dell'Italia che si aspettava e non è (ancora) arrivata, la maggiore tassazione sulle quo-té'di Banca d'Italia, sono tutti fattori che hanno condizionato il 2014 e non certo in positivo. «Nonostante tutto questo spiegali manager allSoìe 24 Ore - abbiamo innalzato il dividendoai2centesimieabbiamodefinitivamente completato il turnaround dell 'Itali a, dove gli utili crescono e sono ormai sostenibili sul medio-lungo periodo. Se, come sembra anche a noi, la ripresa è finalmente matura, il 20i5saràunannodi soddisfazioni ancora maggiori». Un anno fa avevate chiuso il bilancio 2013 in rosso per 13,9 miliardi, dopo maxi accantonamenti e svalutazioni: ne è valsa la pena? Assolutamente. Il bilancio Unicredit Andamento del titolo di Milano 01/01 11/02 58 « 0,66% * che abbiamo approvato oggi (ieri, ndf) è solido, le sofferenze sono in calo e le coperture in aumento, laliquiditàètralepiùimportanti in Europa e la riduzione dei costi è daprimato. Però la Borsa non ha reagito bene,eiltitolohapersoquasiil 3,5%.rnparticolare,gli analisti sembrano essere rimasti delusi del Ceti, sceso di 38punti base rispetto al 10,4% riportato allafinedel terzo trimestre. Sul capitale sono tranquillissimo: siamo al 10%, quindi oltre mezzo punto percentuale al di sopra del targetfissatodal piano (9,35%) per questa fase, e abbia- mo sostanzialmente confermato i livelli di un anno fa. Il calo dell'ultimo trimestre è semplicemente dovuto all'impatto del deprezzamento delle riserve in rubli. Ma abbiamo già individuato alcune azioni immediate e la situazione è assolutamente sotto controllo, come dimostra la scelta di distribuire gli utili conilpienoavallodella Vigilanza. Quali sono le azioni correttive? Un primo impatto positivo arriverà dalla contabilizzazione degli utili. Poi, c'è il capitolo m&a, con la cessione Uccmb e il riassetto di Pioneer. * II recente aumento da 7,5 miliardi del Santander ha riacceso l'attenzione intorno a tutte le banche sistemiche: voi proprio non ne avrete bisogno? Lo escludo nel modo più assoluto. Dovessimo avere ulteriori necessità, abbiamo altre opzioni a livello di m&a. Alla luce delle recenti interpretazioni sulle norme relative ai titoli subordinati Tier 2, avete preferito non computare i vostri 33 miliardi nel total capital ratio. Come li sostituirete? Con altre emissioni per importi analoghi, su cui stiamo lavorando. Continua *• pagina 29 Le aree 1ricavidel IV trimestre. Dati in milioni di euro Variazione annua % i Commercial Bank Italia > §139 Commercial Bank Germania 637 Commercial Bank Austria © 407 437 Centrai Eastern Europe 919 Corporate Investment Banking ___ L023 Asset Gathering I 118 Asset Management — • » 217 Pag. 30 ' Rossi soddisfatto dopo il confronto di due ore avuto ieri a Roma insieme a Kompatscher con il premier: «La riforma costituzionale non riguarda noi» II governatore annuncia: «Il presidente del consiglio verrà a Trento a fine marzo o inizio di aprile per l'accordo politico sul percorso di adeguamento dell'autonomia» «Nuovo patto Renzi-Patt-Svp per la riforma dello Statuto» LUISA MARIA PATRUNO «Renzi ha confermato che la riforma costituzionale non ci riguarda e si è impegnato per un percorso ad hoc per un disegno di legge dì modifica del nostro Statuto di autonomia riguardo alle modalità di acquisizione di nuove competenze». Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, è soddisfatto al termine dell'incontro di circa due ore avuto ieri a Roma, insieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, con il presidente del consiglio, Matteo Renzi, al quale hanno partecipato anche il sottosegretario Graziano Delrio, il ministro alle riforme Maria Elena Boschi e i presidenti dei gruppi per le autonomie al Senato e alla Camera, Karl Zeller e Daniel Alfreider, entrambi della Svp. Prima dell'approvazione alla Camera del disegno di legge di riforma costituzionale, i due governatori e la delegazione parlamentare Patt-Svp volevano ottenere dal premier l'impegno ad accogliere l'emendamento presentato dai parlamentari trentini e altoatesini per prevedere che il potere sostitutivo dello Stato sia previsto solo nei casi eccezionali già oggi indicati da una norma di attuazione del 1981 e non allo stesso modo come per le Regioni ordinarie come previsto dal testo in discussione. In secondo luogo, hanno ottenuto rassicurazioni anche sull'applicazione della norma di salvaguardia che prevede la non applicazione della riforma costituzionale al Trentino e all'Alto Adige in attesa dell'adeguamento dello Statuto di autonomia previa intesa. Proprio riguardo alla necessità di adeguare, nel rispetto delle specifiche prerogative, gli Statuti di autonomia alla riforma in atto, il premier Renzi ha espresso la disponibilità a lavorare - si legge nel comunicato diffuso al termine dalla Provincia di Trento «in un'ottica di valorizzazione delle autonomie responsabili al fine dì garantire l'allineamento dei due percorsi di riforma». Tradotto, significa l'impegno a defini- Sopra, il premier Matteo Renzi con Ugo Rossi A sinistra il sottosegretario Graziano Delrio tra Rossi e Amo Kompatscher in un precedente incontro. Sotto, le consultazioni del 2014 re insieme alle due Province una modifica dello Statuto di autonomia che chiarisca le modalità di trasferimento di funzioni che la riforma costituzionale attribuisce allo Stato alle due Province con norma di attuazione, quindi con modalità pattizia, come chiesto da Trento e Bolzano, e non con legge forma costituzionale». Rossi dunque sottolinea che l'incontro di ieri è stato sì istituzionale ma anche molto politico, al pari del confronto dell'anno scorso in occasione dell'insediamento del governo Renzi, in cui i due governatori con le delegazioni dei parlamentari di Svp e Patt. Allora fu confermato dagli autonomisti l'im- statale come previsto dalla riforma per le Regioni ordinarie e speciali. Inoltre, la modifica dello Statuto dovrà servire anche a chiarire meglio i confini delle competenze che già oggi fanno capo alle Province e ridurre così i possibili conflitti. «L'impegno dì Renzi a valorizzare le au- pegno a sostenere Un governo a guida Pd, come era stato sottoscritto in occasione delle elezioni del 2013, e ieri si è detto chiaramente al premier che se vuole continuare a contare sul sostegno soprattutto dei senatori del gruppo per le autonomie alla riforma costituzionale, soprattutto ora che sembra saltato l'accordo con Forza Ita- tonomie responsabili come la nostra - commenta Rossi - significa che sarà rinnovato l'accordo politico fra il Pd, il Patt e l'Svp in occasione della visita che Renzi farà a Trento e a Bolzano alla fine di marzo o i primi di aprile. Questo patto sarà alla base del percorso di adeguamento dello Statuto alla ri- lia e ogni singolo voto torna ad essere prezioso, non può sottrarsi agli impegni con le due Province autonome. Sempre ieri anche l'ex governatore e presidente della Commissione dei 12, Lorenzo Dellai, ha incontrato il premier Renzi sulla riforma costituzionale ottenendo analoghi impegni. Pag. 31 Servizi socio-assistenziali Rivoluzione dei criteri Icef DOMENICO SARTORI [email protected] La rivoluzione dell'Icef, per gli utenti dei servizi socio-assistenziali, partirà in Trentino dal 1° luglio, in via sperimentale per diciotto mesi. Gli obiettivi: rivedere, con più equità, la compartecipazione alla spesa pubblica, fare massima attenzione alla sostenibilità della spesa per l'utenza e aumentare in modo significativo le quote da introitare. Una pre-delibera sarà approvata dalla Giunta provinciale lunedì prossimo, poi sarà avviata la fase di consultazione e di approvazione definitiva. Al Consiglio della autonomie (Comuni e Comunità di valle) che esprimerà il proprio parere entro il mese, il nuovo modello Icef è stato presentato ieri dalla diregente del Servizo politiche sociali della Provincia, Ileana Olivo, e da Gilberto Bar- bieri (Clesius srl) che l'ha elaborato valutando 1.500 utenti delle Comunità dì Fiemme, Bassa Valsugana, Val di Non, Val di Sole, Giudicane, Valle dei Laghi e del Comune di Trento, rispetto ad una utenza complessiva di 5.200 persone. Vi sarà in generale un aumento della quota di compartecipazione. Ma è previsto che le Comunità di valle possano intervenire per ridurre le quote, evitando però di introdurre il concetto di gratuità, che non esisterà più. Sono quattro: la composizione del nucleo familiare, il peso dei componenti in base alla relazione di parentela, la valutazione del patrimonio e l'abbattimento dell'importo in deduzione per disabilità al 60% dei valori standard dell'Icef. Vengono considerati nel nucleo familiare del beneficiario solo coniugi e figli, e il disabile adulto che vive con i propri genitori può costituire nucleo a sé. Per la valutazione del patrimonio sono, tra l'altro, fissate una franchigia di 150 mila euro sull'abitazione di residenza (corrisponde al valore dell'Imis) e una franchigia di 50 mila euro sul patrimonio finanziario. Compartecipazioni, limiti ed entrate. Stop alla gratuità. Ad esempio, per l'aiuto domiciliare (vedi scheda) si pazza da zero alla tariffa minima di 2 èuro (18 la massima). La quota minima si paga fino al limite Icef di 0,13, la quota massima allo 0,40 (limiti incrementabili dalle Comunità. di volile). Ma sono previsti tetti mensili di spesa: massimo 20 euro per chi è più povero, sotto lo 0,13. La compartecipazione porta oggi nelle casse della Provincia 6,9 milioni di euro all'anno, con il nuovo Icef la previsione è di introitarne 9,63:2,73 milioni in più, un incremento del 40%. La tipologia interessata. Il nuovo «Indicatore della condizione economica familiare» si applicherà per gli interventi di aiuto domiciliare e sostegno relazionale alla persona, il servìzio pasti a domicilio o presso altre strutture, il servìzio di consegna pasti e il telesoccorso/telecontrollo. Ma Ileana Olivo ha spiegato ai sindaci e ai presidenti di Comunità che l'intenzione della Provincia è di estendere i nuovi criteri Icef anche anche all'assistenza domiciliare integrata, quindi ai servìzi della programmazione socio-sanitaria. «Resteranno escluse dall'applicazione dell'Icef» ha detto «solo le quote per le cure palliative, per le quali è prevista una deroga e la compartecipazione sarà fissa a 2 euro all'ora». I soggetti coinvolti. In un Trentino progressivamente sempre più vecchio, sono coinvolte soprattutto le persone sole (72% del campione valutato) e le coppie (23%), e la fascia più rappresentata è quella tra i 75 e gli 89 anni. Nuovi parametri dell'Icef. Pag. 32 Barbieri: «Nessun taglio lineare, c'è un effetto redistributivo» Uno degli aspetti critici, ha spiegato Gilberto Barbieri di Clesius srl, è che non è nota la condizione economica di chi (circa il 40% del totale) nell'autunno 2013 non ha fatto la dichiarazione Icef. E non è possibile sapere, oggi, come si comporterà chi si vedrà aumentare, anche in modo significativo, passando da 2 a 18 euro all'ora, in base alla situazione patrimoniale, la quota di compartecipazione. Ipotizzabile che si inneschi una concorrenza Con il privato (badanti o altri supporti). Nel Consiglio delle autonomie, ieri, è stata data complessivamente una prima valutazione positiva. Se è vero che ci sarà in generale un aumento delle tariffe, Barbieri ha però sottolineato che, rispetto ad oggi, ci sarà «un effetto redistributivo»: «Nessun taglio lineare, perché c'è chi può pagare di più e chi deve poter pagare di meno». Per il presidente della Comunità della vai di Non, Sergio Menapace, assessore competente per il Consiglio delle autonomie, «l'impianto è condivisibile. Ma per dare alle Comunità la facoltà di variare le tariffe sarebbe utile conoscere i costi unitari dei servizi». A suo dire, «con una tariffa di 18 euro, il privato può costare molto meno». «Speriamo» ha aggiunto Stefano Bisoffi, presidente della Comunità della Vallagarina, «di poter garantire, ad invarianza di risorse, l'utenza fino ad ora esclusa». «Un punto fermo, perché non si tratta di fare delia carità» secondo Cristiano Trotter, presidente Comunità del Primiero. Cautela è stata suggerita nella valutazione del patrimonio. Fabrizio Inama, sindaco di Denno, ha osservato: «L'Icef è il criterio che più garantisce equità, ma in vai di Non, sul pagamento delle tasse, abbiamo anomalie importanti, per quanto pienamente legali. Per non dire di chi si spoglia dei beni due mési prima di finire alla casa diriposo».Adalberto Mosaner, sindaco di Riva del Garda, ha invitato, nella valutazione degli immobili, a considerare i differenti valori territoriali. Do.S. Pag. 33 Turismo, le lavoratrici trentine pagate meno dei loro colleghi PAOLA MALCOTT1 RIVA - Non una conferenza bensì una chiacchierata tra donne, organizzata allo scopo di analizzare la situazione delle lavoratrici trentine del comparto turistico, creare interrogativi e gettare il primo sasso nello stagno delle pari opportunità. «Turismo, femminile plurale» è il titolo scelto per la mattina di studi tenutasi ieri mattina al Palacongressi, proposta da Gardascuola e sposata da Ingarda, Unione commercio e turismo, scuola Alberghiera, Provincia e da un nome noto del mondo dello spettacolo, quello di Syusy Blady (alias Maurizia Giusti), a Riva in veste di moderatrice, volto a sondare la relazione tra turismo e genere. Un incontro di color rosa acceso, tinto dagli esperti del settore che hanno affrontato il tema da diversi punti di vista, traendo ispirazione dalla storia, dalla cultura, dalla letteratura, ma anche dalle esperienze personali, dai percorsi singoli, dalle opportunità offerte e raccolte - che, seppur ancora oggi rare in alcuni ambiti lavorativi, nel campo turistico (e in quelli cor- relati di commercio e agricoltura) sembrano aprire qualche porta in più alle donne e ai giovani in generale. Alcuni numeri: in crescita sono le aziende al femminile iscritte al registro delle imprese del Trentino, che a fine dicembre 2014 contava in tutto 8.855 attività, pari al 17,3% del totale (51.106 ditte), a fronte del 16,2% del 2008. Di queste 1.440 quelle che operano nel settore del turismo (527 dedite all'accoglienza e 913 alla ristorazione), ovvero il 28,3%. Quindi i dati relativi all'occupazione, forniti dall'Inps: 4.356 sono le donne che a fine 2013 risultavano coprire una carica dirigenziale in ambito turistico; 17.312 le lavoratrici dipendenti assunte con qualifiche medio-basse; 2.573.000 le giornate retribuite, per un compenso mensile inferiore rispetto a quello dei colleghi, ma tuttavia più alto del 15% di quello delle colleghe del resto d'Italia. In evoluzione invece alcune professioni, in passato di esclusivo appannaggio degli uomini. Tra queste, la figura della barwoman è una delle emergenti nel panorama lavorativo trentino e nazionale, risultato di de- cenni di emancipazione e di riscatto da una cultura maschilista che non ha mai visto di buon occhio la donna impegnata nel suo lavoro nelle ore serali, notturne, durante le festività, in ambienti frequentati per la maggior parte da uomini. Oppure la professione di cuoca, nell'immaginario collettivo declinata in rosa solo se al servizio di mense o della cucina di casa: ancora poche sono infatti le donne chef, rare quelle stellate. «E non per minori capacità o ambizione rispetto ai colleghi maschi - il coro unanime delle testimoni a Riva - ma solo per cultura e tradizione. Perché, va ribadito, nel comparto turistico così come in altri settori, molti lavori vengono svolti meglio dalle rappresentanti del gentil sesso per le doti di ascolto, diplomazia, cura dei particolari, attenzione, per le abilità nell'organizzazione e nella precisione, per l'alta sensibilità verso i cambiamenti, il problem solving, la flessibilità. Anche mentale». E a chi chiede come sia possibile per una donna conciliare lavoro e famiglia, Syusy Blady risponde: «Ce la facciamo perché siamo donne!». Pag. 34 inalisi! ?limiti di mandato, regole di lista e "tetto massimo" per le quote: ecco le alternative per la riforma LEONARDO BECCHETTI on nascondiamocidietro un dito. La riforma delkbanche popolari tocca uno dei punti più delicati del rapporto tra economìa e democrazia. Stiamo di fatto decidendo se, in linea di principio e neifatti, qualcuno con moltisoldi (fatti non sappiamo come) può comprare sempre e comunque un intermediario finanziario (nato magari con intenti mutualistici, solidali, cooperativi, di servizio alle imprese del territorio) e trasformarlo in quello che vuole o se le comunità siano libere di darsi delle organizzazioni che perseguano quellefinalitàe che competano sul mercato con altri tipi di impresa, lasciando alla democrazia e alle dinamiche di mercato (e non a un decreto governativo) decidere chi prevarrà. Vorremmo che gli aedi delle magnifiche sorti e progressive del rìsiko bancario, delle virtù del consolidamento (quando studi e rapporti dicono che oltre una dimensione media la crescita bancaria è solo un problema e porta al modello "troppo grande per fallire") entrassero nel merito invece di citare elementi a supportofumosi come ilfatto che i provvedimenti sono da tempo nelcassetto o addirittura, come alcuni hannofatto, di utilizzare come argomento quel "fastidioso " arrivare di masse con pullman e panini alle assemblee. Non è solo un'annotazione di folklore, ma il segnale di un profondo atteggiamento di disprezzo verso la democrazia. Che vige nei tinelli dei condomini, e molto meno nei luoghi asettici e impersonali in cui abita la grandefinanzae dove non ci si rende conto che pigiando un tasto sul computer si può rovinare la vita di centinaia di migliaia di persone. Idue soli argomenti seri addotti sono quelli dello scarso ricambio delle classi dirìgenti e della difficoltà di afflusso di capitali freschi. Sul primo, ci permettiamo di far notare che in alcune grandi spa esistono patti di sindacato che dalla notte dei tempi controllano con quote di minoranzagrandi società. La questione si risolve con limiti di mandato per i vertici societari, centri di voto elettronico, regole sulle liste. Non c'è affatto bisogno di attaccare e cancellare il voto capitario. Sul secondo punto, basta alzare il tetto massimo di quota di capitale posseduta dal singolo socio (per esempio dall'I al 3%) e si possono valutare con moltissima cautela premi di voto multiplo che scattano al superamento di possesso di soglie di quote di capitale. Facendo estrema attenzione ad evitare il rischio dicuiabbiamofattocennoinapertura.Mtrettantoimportante sarebbe indurre il sistema del credito cooperativo a prendere con decisione la strada delle garanzìe di rete, seguendo gli esempi austriaco e tedesco. La letteratura economica, la storia recente delle crisi bancarie efinanziarie,i pareti delle commissioni intemazionali, i dati sui flussi di credito, la prassi in vigore in quasi tutti i Paesi del mondo muovono infatti tutti in direzione opposta all'abolizione del voto capitario. Il rapporto dell'Organizzazione mondiale del lavoro del 2013 ricorda che le banche una-persona- un-voto sono quelle che hanno prestato di più e si sono fatte meno sedurre dalle sirene del trading speculativo. I dati Cgia di Mestre ci ricordano che le banche popolarihanno pre- N Pag. 35 stato molto di più negli anni della crisi. Il rapporto Liikanen dei "saggi " della Uè ha sottolineato i problemi di rischio sistemico che le grandi banche spa generano ribandendo l'importanza della diversità bancaria per la resilienza del sistema. Il 90% e più delle crisi bancarie efinanziariedell'ultimo decennio (quasi tutte le banchefallite dopo il 2007, la crisi di Cipro, quella islandese e irlandese...) sono state originate da grandi spa e dal loro trading speculativo. Non è un caso pertanto che Francia, Germania e Regno Unito (non noi) abbiano risposto alla crisi ripristinando informe diverse la Volcker mie (il divieto di trading proprietario delle banche commerciali) e non si sognano neanche lontanamente di modificare la forma societaria delle (oro grandi banche cooperative (e così anche Olanda, Finlandia e quasi tutti i Paesi del mondo). Un modello da questo punto di vista è il Canada dove, già prima del 2007, il sistema di banche cooperative Desjardins ha conquistato (senza editti governativi) il 45% del mercato e dove è stabilito il divieto di trading proprietario. In Canada la crisi finanziaria non è mai arrivata. Invece qui da noi è contese un governo si accorgesse che un gran numero di incidenti deriva da guidatori di macchine di grossa cilindrata che si sentono piloti diformula unoedecidesse in risposta di obbligare iproprietaridi utilitarie acomprare aloro volta macchine di grossa cilindrata. L'articolo 45 della Costituzione recita «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senzafinidi speculazione privata. La legge ne promuove efavorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e lefinalità».Il decreto sulle banche popolari (e che già traguarda alle banche di credito cooperativo, per ora in salvo) è incostituzionale non solo nella forma ma anche nella sostanza. Speriamo, verremmo poter dire che siamo certi, che il governo avrà il coraggio di aprire una seria discussione sul tema, evitando il ricatto del voto di fiducia e che non vorrà assumersi la responsabilità storica, dopo le belle parole spese sul Terzo Settore, di soffocare la democrazia economica italiana, senza contribuire in alcun modo aridurrei rischifinanziaried economici per il nostro Paese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Pag. 36
© Copyright 2024 ExpyDoc