l EDES ^ Novità per i 103.000 soci delle Famiglie cooperative e le

Presidenza Federcoop, duello serrato Villotti-Dalpalù
La sfida nella corsa al ruolo di prossimo presidente della Federazione della cooperatone diventa un confronto a
due. Il cda dovrà scegliere il suo candidato fra Renato Dalpalù (in pole position) ed Ermanno Villotti.
a pagina 11 Orfano
Pag. 5
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Spesa e salute
TRENTO Welfare per 100.000 soci
della cooperazione al consumo, in modo da far fruttare la
componente sociale, che è caratteristica distintiva della
grande distribuzione cooperativa. Con 15 euro all'anno si
possono ottenere sconti rivolgendosi a 24 studi dentistici e 8
strutture socio sanitarie convenzionate.
la traduzione economica del
programma «Welfare cooperativo trentino» è stata sintetizzata ieri dal responsabile del settore consumo di Federcoop
Giuseppe Fedrizzi. «L'obiettivo
è di valorizzare il nostro socio,
rendendolo consapevole che la
sua cooperativa, e non il Sait o
la Federazione, gli è vicina in
questi momenti di difficoltà.
Noi facciamo fatica — continua Fedrizzi — a tenere aperti i
punti vendita nelle zone disagiate. Nonostante tutto però ci
sforziamo anche a fornire un
aiuto in un settore, quello del
welfare, in cui altri operatori
non ci sono». La cooperazione
punta dunque sul suo «patrimonio sociale. Al socio viene
chiesto quindi qualcosa in più:
la sua cooperativa si impegna
sul welfare, fa questo per lui. Il
socio dovrebbe fare di più la
spesa nei punti vendita cooperativi. Della serie: io ti aiuto, tu
mi aiuti». La resa è garantita?
«Si prova» conclude il respon-
Fedrizzi: «Noi diamo il welfare
Il socio deve fare la sua parte»
Federcoop
Walter Liber,
Giuseppe
Fedrizzi, .
Michele
Odorizzi,
Andrea
Ferra ndi e
Gloria Concini
/foto Rensi)
sabile del consumo.
«Welfare cooperativo» prevede che il socio possa aderire
con la propria famiglia ad un
piano di assistenza, che dà accesso ad una rete di strutture
sanitarie, odontoiatriche e socio assistenziali distribuite su
tutto il territorio trentino, n socio, esibendo la propria Carta
hi Cooperazione, può beneficiare di prestazioni a tariffe
agevolate. Il risparmio sulla
spesa sanitaria sostenuta nelle
strutture convenzionate ammonta mediamente al 10 per
cento. Sul tariffario odontoia-
trico lo sconto può raggiungere
in alcuni casi il 70 per cento rispetto al mercato. Per aderire
all'iniziativa il socio della Famiglia cooperativa dovrà iscrivere
se stesso ed eventualmente il
proprio nucleo familiare a Cooperazione Salute, la società di
mutuo soccorso della Cooperazione Trentina, versando una
quota di 15 euro (o di 30 euro
nel caso di estensione al nucleo
familiare) all'anno. L'iscrizione
è possibile anche utilizzando i
punti elettronici accumulati
sulla Carta In Cooperazione,
1500.
»
Cooperazione Salute conta
oggi in Trentino 14.000 iscritti.
Si tratta di lavoratori, con una
piccola quota di familiari, dei
diversi settori della cooperazione, che possono richiedere
alla mutua il rimborso di un
ampio elenco di spese sanitarie. «La volontà — afferma il
presidente Michele Odorizzi —
è quella di rivolgersi ai soci della Cooperazione Trentina. Vincoli di natura normativa e fiscale non consentono alle cooperative di estendere ai soci la
possibilità di attivare coperture
sanitarie ad adesione collettiva
che prevedano la possibilità di
richiedere rimborsi».
Da qui la necessità di ideare
a beneficio dei soci una diversa
modalità di concorso alla spesa
sanitaria, che consiste appunto
nel riconoscimento di uno
sconto sulle tariffe praticate
nelle strutture convenzionate.
In futuro, quando le iscrizioni
avranno prodotto una certa
massa di domanda, sarà possibile offrire ai soci piani sanitari
integrativi ad adesione collettiva a misura di singole realtà cooperative o di gruppi di cooperative. Raggiunto questo obiettivo anche i soci potranno godere di rimborsi sui costi delle
prestazioni sanitarie analogamente ai dipendenti.
E.Orf.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
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lEDES^
Novità per i 103.000 soci delle Famiglie cooperative e le loro famiglie
Nel carrello gli sconti sulla sanità
Da oggi le cure sanitarie si pagano con la «tessera socio» delle Famiglie cooperative. E con
tariffazione agevolata che consente un risparmio medio del
10%. In campo odontoiatrico
esistono «punte» di riduzione
della spésa sanitaria che raggiungono il 70%. Un esempio? I
103.000 soci delle Coop trentine e i loro familiari potranno accedere alla pulizia dentale con
35 euro, anziché pagare gli 80
euro richiesti nel caso di visita
specialistica in privata professione (è il 55% in meno).
Ieri è stato presentato il progetto «Welfare cooperativo trentino», che vede la sinergia tra la
Federazione della cooperazione e Cooperazione Salute, ovvero la società di mutuo soccorso della Cooperazione trentina.
11 socio possessore della «Carta in cooperazione» può aderire con tutta la sua famiglia a un
piano di assistenza che gli consente di fruire a costi agevolati
di una fitta rete di strutture
odontoiatriche, sanitarie e socio-a^sìstenziali in Trentino.
«Basterà esibire la propria «tesserà soci» e l'accesso sarà automatico», afferma il presidente di Cooperazione Salute Michele Odorizzi (in foto con Giuseppe Fedrizzf). Basterà essere
associati a una coop trentina (o
diventarlo con 25 euro) e iscriversi a Cooperazione Salute a
un costo di 15 euro annui. Che
diventeranno 30 euro se il titolare dell'iscrizione desidera
estendere i benefici all'intero
nucleo familiare. «Non scordiamo che per aderire all'iniziativa - aggiunge Odorizzi - posso-
no essere utilizzati anche i punti elettronici già accumulati sulla «Carta in cooperazione»
(1.500 per il titolare, 3.000 per
l'estensione a tutta la famiglia)».
Cooperazione Salute gestisce
le coperture sanitarie ad adesione collettiva di 14.000 lavoratori impegnati nei diversi settori del movimento cooperativo (o di loro familiari). Le quali prevedono la possibilità di richiedere rimborsi spese. «Per i
soci della Co'operazione trentina - specifica Odorizzi - sono
previste unicamente riduzioni
di costo presso le strutture convenzionate». Solo in futuro,
quando ci sarà un buon numero di adesioni, sarà possibile
pensare a piani sanitari integrativi e rimborsi sulle prestazioni sanitarie come accade per i
dipendenti delle realtà cooperative.
E la rete di strutture convenzionate è capillare su tutto il territorio: ci sono 24 studi dentistici che applicano agli iscritti a
Cooperazione Salute un tariffario unico a prezzi ridotti (si arriva anche a meno 70% rispetto ai costi di mercato). Si aggiungono, poi, 8 strutture sanitarie
e socio-assistenziali che prevedono uno sconto tra il 10% e il
20%.
Giuseppe Fedrizzi, responsabile del «Progetto socialità» del
settore Famiglie cooperative,
ha precisato che «i rapporti tra
soci e Famiglia cooperativa
stanno mutando: non è più sufficiente l'approvvigionamento
alimentare, ma l'attenzione deve spostarsi verso la tutela della salute».
F.Sar.
Contadini, arrivano altri otto milioni
Tre milioni in più per la produzione di fafle •'"'•'""»
e cinque oggiunniii sui premi
Pag. 8
M I M
CRISI E SALITE »
Spesa alle Coop e sconto dal dentista
!l progetto si chiama "Welfare cooperativo trentino" e offre prezzi di favore ai soci dei 400 punti vendita
Da sinistra Giuseppe Fedrizzi, Michele Odorizzi, Andrea Ferrandi e Gloria Concini alla conferenza di ieri (Panato)
» TRENTO
Il rapporto tra socio e Famiglia Cooperativa sta gradualmente mutando. Oggi i negozi del consumo cooperativo circa 400 in Trentino, con 103
mila soci - sono chiamati a
dare risposta a bisogni sempre più variegati e non solo
strettamente legati all'approvvigionamento alimentare: uno di questi riguarda la
tutela della salute. E' ciò che
emerge dal "Progetto socialità", elaborato dal Settore Famiglie cooperative della Federazione, con il coordina-
mento del responsabile Giuseppe Fedrizzi. All'interno
del progetto è prevista l'iniziativa denominata "Welfare
cooperativo trentino", che
ha come finalità l'assistenza
dei soci e dei loro familiari negli acquisti di servizi sanitari
e socio assistenziali.
"Welfare cooperativo" prevede che il socio possa aderire con la propria famiglia ad
un piano di assistenza, che
dà accesso ad una rete di
strutture sanitarie, odontoiatriche e socio assistenziali distribuite su tutto 0 territorio
trentino. Il socio, esibendo la
propria Carta «In Cooperazione», può beneficiare di
prestazioni a tariffe agevolate. Il risparmio sulla spesa sanitaria sostenuta nelle strutture convenzionate ammonta mediamente al 10 per cento. Sul tariffario odontoiatrico lo sconto può raggiungere
in alcuni casi il 70 per cento
rispetto al mercato.
Per aderire all'iniziativa il
socio della Famiglia Cooperativa dovrà iscrivere se stesso
ed eventualmente il proprio
nucleo familiare a «Cooperazione Salute», la società di
mutuo soccorso della Coope-
razione Trentina, versando
una quota di 15 euro (o di 30
euro nel caso di estensione al
nucleo familiare). L'iscrizione è possibile anche utilizzando i punti elettronici accumulati sulla Carta In Cooperazione.
La Mutua Cooperazione
Salute.
Cooperazione Salute conta
oggi in Trentino 14.000 iscritti. Si tratta di lavoratori, con
una piccola quota di familiari, dei diversi settori della cooperazione, che possono richiedere alla mutua il rimborso di un ampio elenco di spese sanitarie. "La volontà- afferma il presidente Michele
Odorizzi - è quella di rivolgersi ai soci della Cooperazione
Trentina. Vincoli di natura
normativa e fiscale non consentono alle cooperative di
estendere ai soci la possibilità di attivare coperture sanitarie ad adesione collettiva
che prevedano la possibilità
di richiedere rimborsi".
Da qui la necessità di ideare a beneficio dei soci una diversa modalità di concorso alla spesa sanitaria, che consiste appunto nel riconoscimento di uno sconto sulle tariffe praticate nelle strutture
convenzionate. In futuro,
quando le iscrizioni avranno
prodotto una certa massa di
domanda, sarà possibile offrire ai soci piani sanitari integrativi ad adesione collettiva
a misura di singole realtà cooperative o di gruppi di cooperative. Raggiunto questo
obiettivo anche i soci potranno godere di rimborsi sui costi delle prestazioni sanitarie
analogamente ai dipendenti.
Nei prossimi mesi saranno
organizzati localmente degli
incontri per presentare il progetto di welfare cooperativo.
Dopo questa prima fase
sperimentale la possibilità di
aderire al progetto di welfare
trentino sarà estesa agli altri
soci della cooperazione perché possano beneficiare degli stessi vantaggi.
Pag. 9
R!¥A
Approvato i nuovo statuto Coop
Introdotti il criterio della tutela ambientale e i comitati dei soci
spondere meglio ai valori che
l'hanno profondamente radicaSenza essere oceanica -142 i so- ta nel territorio: tra le altre l'inci presenti, un pò ' meno dell' 1 % troduzione del criterio della tudeltotale,140 i votanti- l'assem- tela ambientale, la presenza dei
blea prima straordinaria e poi Comitati soci come elemento
ordinaria della Coop consuma- centrale nel rapporto fra coopetori Alto Garda riunita l'altra se- rativa e territorio, aggiunta ai tre
ra in sala Mille del palazzo riva- organi già previsti (assemblea,
no dei Congressi, ha varato con consiglio d'amministrazione e
altrettante unanimità le propo- collegio dei sindaci) della comste del cda illustrate dalla presi- missione elettorale, riduzione
da 15 a 13 del numero dei comdente Chiara Maino.
Prima l'abrogazione del vec- ponenti del cda. Conclusa la
chio statuto e l'approvazione parte straordinaria, che ha visto
del nuovo che si caratterizza per la partecipazione del notaio dotalcune novità destinate a mette- tor Pietro Avella, l'assemblea, in
re la coop in condizione di ri- fase ordinaria, ha provveduto
I RIVA
ad approvare il nuovo regolamento sociale ed il nuovo regolamento assembleare (un'unica
astensione}.
L'assemblea ha quindi provveduto al primo degli adempimenti previsti nel nuovo statuto, l'elezione della commissione elettorale, per rendere possibile l'effettuazione dell'assemblea di maggio, quella tradizionalmente più importante, con
la presentazione del bilancio
2014 della Coop. Sono stati proposti, ed eletti, tre soci iscritti da
almeno dieci anni che non intendono candidarsi come amministratori: Gfausto Zeni, Fran-
Uri momento dell'assemblea soci della Coop Alto Garda (foto Galas)
co Ischia e Michela Zambotti,
Eden Giuseppe Baraldi in rappresentanza dell'associazione
delle cooperative consumatori
del settore adriatico e Giuseppe
Fedrizzi rappresentante della
Federazione trentina della coo-
perazione. La presidente Chiara
Maino, in chiusura dei lavori, ha
tenuto a ringraziare gli avvocati
Alberto Turella e Nicola Canestrini che hanno collaborato alla redazione dei documenti
messi al voto dall'assemblea.
Pag. 10
Serate per dialogare in inglese
nella casa sociale di Canale
I PERGINE
Riprende a Canale per iniziativa dell'Acs, in collaborazione
con Cooperazione Reciproca,
"English at Home", ciclo di serate per avvicinarsi alla lingua
inglese dialogando con altre
persone, con una formula
semplice e comprensibile. Il
corso non è impostato sulla
grammatica, ma con l'aiuto di
un tutor si potrà dialogare su
argomenti pratici e di interesse, un modo utile per affrontare ad esempio le situazioni durante un viaggio. Il primo incontro è fissato per martedì 24
febbraio alle 20.30 nella nuova
struttura sociale di Canale. Info e iscrizioni dal vice presidente dell'Acs Sandro Pintarelli {3334813836 o sandro.pinta@
hotmail.com).
(f.v.)
Pag. 11
Giudicane [Lavoro
La Cassa Rurale
cerca personale
per una sostituzione
GIUDICARE - La Cassa Rurale Giudicarie-ValsabbiaPaganella ha diffuso un avviso di selezione per l'inserimento in organico di una
persona da adibire ad attività di sportello e gestione
della clientela. Il contratto
di lavoro proposto prevede
l'assunzione a tempo determinato per almeno 12 mesi, in sostituzione di un dipendente. La Cassa è alla ricerca di una persona giovane che abbia sia la propensione a lavorare in team, sia
attitudini relazionali e commerciali. Informazione al
numero 0465 709352 oppure inviando un'email a
[email protected]
Pag. 12
Contadini, arrivano altri otto milioni
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FABIA SARTORI
Otto milioni in più per i contadini trentini. Nel 2015 in Trentino arriveranno 3 milioni di
euro per le vacche da latte
iscritte al libro genealogico o
comunque sottoposte a controlli funzionali. Non solo: si aggiungeranno anche 25 milioni
di euro (altri 5 in più) rivolti
agli «agricoltori attivi» per fare
fronte a parte del premio assicurativo correlato alla loro attività. A tale beneficio potranno accedere tutti i possessori
di una partita Iva agricola che
operano nelle zone di montagna (ed il Trentino lo è al 100%).
Le buone notizie per gli agricoltori arrivano da Roma: ieri
la Commissione politiche agricole ha sbloccato il capitolo
«pagamenti diretti» (o «aiuti accoppiati») all'interno della Politica agricola comune (Pac)
dell'Unione europea. «Dovevano essere definite alcune questioni: nei prossimi giorni il regolamento che "libera" i paga-
menti per il 2015 approderà al
Consiglio dei ministri», commenta l'assessore provinciale
le regole di riparto avverrà a
Bruxelles entro settembre
2015».
all'agricoltura Michele Dallapic-
Copertura dei premi assicurativi.
cola, che all'interno della Commissione ricopre il ruolo di vicepresidente. Gli agricoltori del
Trentino avranno a disposizione circa 30 milioni di euro. Cui
si aggiungeranno altri finanziamenti (sempre nel capitolo «pagamenti diretti») non quantificabili in quanto correlati all'elargizione dei bonus di gestione pascoli e particelle agricole collocate in zone di montagna.
Dallapiccola ricorda anche che,
lo scorso anno, è stato concordato l'altro principale mezzo
di finanziamento della Pac: tra
il 2014 ed il 2020 il Piano di sviluppo rurale (Psr) porterà in
Trentino 301,5 milioni di euro.
«Ora si aggiunge l'importante
tassello dei pagamenti diretti:
era importante raggiungere un
accordo sui beneficiari aventi
diritto a questi fondi - chiarisce - Per quanto riguarda il Psr,
l'approvazione definitiva del-
«Nel caso delle zone di montagna, tutti gli agricoltori (anche
part Urne, ndr) titolari di una
partita Iva agricola acquisiranno il diritto agli «aiuti per la stabilizzazione del reddito»», dice
Dallapiccola. Si tratta dei fondi che consentono la copertura parziale dei premi assicurativi: «Ciascun destinatario riceverà un importo maggiore rispetto a quanto accadeva negli ultimi anni - dichiara - Il budget messo a disposizione dalla Pac aumenta di 5 milioni di
euro, passando da 20 a 25 milioni».
Aiuti per il settore latte.
«Il settore lattiero caseario va
incontro ad un momento di
grande crisi - afferma - Per questo motivo è stato istituito un
«premio prò capite» per le vacche da latte che siano iscritte
al libro genealogico o sottoposte ai controlli funzionali». Il sostegno economicoper bovino
ammonta a 60 euro su base nazionale, cui si aggiungono 45
euro su base provinciale. In totale, quindi, saranno elargiti
105 euro a vacca. In Trentino
circa 30.000 bovini posseggono i requisiti richiesti: gli agricoltori, perciò, potranno contare su un ammontare complessivo di tre milioni di euro.
Fondi per l'alta montagna.
La dimensione minima della
particella agricola avente diritto al premio per la gestione di
«montagna ed alta montagna»
passa da 500 metri quadrati di
superficie a 200 metri quadrati. Ai fini della gestione di altura saranno premiati anche gli
agricoltori che si occupano di
porzioni di terreni di dimensioni più ridotte.
Discorso simile per i pascoli!
nella richiesta di sovvenzione,
il premio sarà calcolato in base alla percentuale del 50% del
terreno adibito a pascolo, menr
tre fino allo scorso anno la «parte utile» del territorio montano (ai fini del calcolo economico) si fermava al 30%.
Pag. 13
Coltivare la sostenibilità
prodotto.
a cura di
Sergio Ferrari
e Giuseppe Michelon
oltivare la
sostenibilità" èit
titolo di un convegno
che si è svolto il 30
gennaio 2015 nella sala Don Guetti di
Cassa Centrale Banca di Trento
promosso dalla Cooperazione
trentina ed in particolare dal
vicepresidente Luca Rigotti e
organizzato dalla società Trentino
Green Network.
Il convegno merita un voto di
eccellenza. Il merito va al promotore
per avere proposto un tema
proiettato al futuro che poteva essere
anche contestato per eccessiva
antiveggenza. Ma la buonariuscitaè
frutto di un lungo lavoro di
preparazione e di intelligente
impostazione del programma da
parte della società organizzatrice.
Saluti istituzionali ridotti
all'indispensabile. Due relazioni di
avvicinamento alterna ("La guida
comunitaria della green economy nel
settore agroalimentare",
"Panoramica sugli strumenti di
sostenibilità della filiera
agroalimentare"). Tavola rotonda
Case History: i rappresentanti di
Caviro, Conserve Italia, Granarolo,
Gruppo Unipeg hanno esposto le
rispettive esperienze applicative
evidenziandorisultati,zone d'ombra
e lati migliorabili. Dueinterventi
mirati a calarei temi esposti nella
realtà trentina ("Marchio qualità
trentino", "Capitalizzare la qualità
ambienta le sulmercato").
Domande del pubblico (erano
presenti anche alcune classi di
diplomandi di S. Michele).
Conclusioni di Luca Rigotti:
"L'agricoltura trentina ha già
compiuto un lungo cammino in
materia di sostenibilità ambientale".
"L'autoreferenzialità non basta più".
"La strada illustrata dai relatori non
ha alternative".
Nel convegno si è parlato di:
impronta idrica, impronta di
carbonio, bilancio di sostenibilità,
rintracciabilità di filiera,
dichiarazione ambientale di
ài
C
Luca Brentari che fa parte dell'Unità
consulenza qualità, sicurezza e
certificazioni del Centro
trasferimento tecnologico della
Fondazione "E. Mach" si sta occupando di
un indicatore non incluso nell'elenco
precedente che si chiama Analisi del ciclo
di vita (LCA) di un prodotto agricolo,
industriale o di altra origine e
provenienza. Significa valutare
l'inquinamento di qualsiasi tipo
rilasciato nell'ambiente (aria, acqua,
terreno, animali, uomo) partendo dalle
materie primefinoalla immissione nel
circuito commerciale.
I l termine sostenibilità fa da contenitore
di tutti questi india" o parametri. Luca
Brentari spiega cheilconcetto di
sostenibilità è legato alla parola
durabilità. I pedali che si trovano alla
base del pianoforte, sevengono
schiacciati quando i l pianista batte un
proposti sono molti e differiscono per
ampiezza di contenuto, finalità, oggetto
di valutazione, metodi di rilevazione
dati, modalità di comunicazione.
L'atteggiamento meno opportuno
sarebbe quello di rigettarli in blocco per
principio o per diffidenza. In fondo
hanno in comune almeno due
opportunità:ricavaredalle analisi
indicazioni utili per correggere la filiera
di produzione, aggiungendo valore al
prodotto, e guadagnare priorità nella
venditarispettoalla concorrenza.
L'assessore provinciale all'agricoltura,
turismo e promozione, Michele
Dallapiccola, nel breve intervento di
apertura ha detto che gli acquirenti di
prodotti agricoli badano purtroppo solo
al prezzo. Andrebbero educati e
sensibilizzati. Rimane da stabilire a chi
spetta tale compito. Anche questo
aspetto andrebbe affrontato
propositivamente. Non basta dire: si
deve partire dalla scuola!
tasto, prolungano la durata del suono.
Sostenibilità è quanto si fa per ottenere
la durabilità. Nel linguaggio ormai
diventato comune agricoltura
sostenibile è quella che tiene conto di tre
realtà: economia, ambiente, società. Si
deve produrre avendo come riferimento
questa triade e in particolare la società
futura.
Negli ultimi cinquantanni l'approccio da
parte dei decisori politici, degli organi
tecnici e degli agricoltori trentini è
passato attraverso fasi ed iniziative
mirate allariduzionedegli effetti
negativi deifitofarmaci.Ciascuno dei
gradini della scala ha un nome:
campagna atossici (1964), campagna
frutta pulita (1972), progetto
agricoltura ecologica (1985), protocolli
di intesa per la produzione frutticola
integrata (1989), disciplinari di
produzione integrata non solo delle
mele, ma anche di altri ortofrutticoli
maggiori e minori (anni 2000).
In anni più recenti (2006) le catene della
grande distribuzione agroalimentare,
soprattutto europee, hannorichiestoai
frutticoitori e alle rispettive
organizzazioni (OP) quale lasciapassare
perii mercatoilrispettodi propri
disciplinari. LeOPtrentine hanno aderito
a due modelli di certificazione: Global
Gap e Teseo. Si sta facendo strada una
terza opzione denominata Biodiversity
friend.
Ce n'è abbastanza per chiedere agli
organizzatori di dare vita ad altri incontri
di approfondimento. Gli strumenti
UTT
U
Ii1
c -, ICottìvaie la sostenibilità I
! = = •
Pag. 14
Lo statuto. Requisiti lontani dal quel 75 «operaio»
Nel cda della Coop
soltanto i manager
ALTO GARDA - «Documentata
esperienza e competenza in materia di gestione aziendale, maturata in ruoli dirigenziali o di
amministratore in imprese pubbliche o private, o come esperto in materie economiche, finanziarie o di gestione d'impresa».
Tra i requisiti richiesti ai candidati intenzionati a far parte del
Consiglio d'amministrazione
della Coop Consumatori Alto
Garda rientra ora anche quello
relativo alle abilità manageriali. Pena l'esclusione dalla lista
degli aspiranti consiglieri. «Requisiti restrittivi, che non tutti
possono avere e che non corrispondono a quelli di cui erano
in possesso i soci costituenti
nel 1975, quando l'azienda venne fondata».
L'unico neo tra le novità introdotte nel nuovo Statuto (ma anche tra i punti del Regolamento assembleare ed elettivo) di
Coop Alto Garda, passato all'esame e al voto dell'assemblea
dei soci convocata martedì sera al Palacongressi, e messo in
realtà in evidenza da un solo affiliato su 142 presenti, è dunque
risultato essere quello relativo
all'esperienza gestionale richiesta a tutti gli affiliati che vogliano entrare a far parte del Cda,
che al momento della candidatura dovranno presentare pure
il proprio curriculum vitae.
«Se da un lato è vero che la nostra Coop è nata dalla volontà
della classe operaia - la risposta della presidente Chiara Maino - e cresciuta grazie solo al
buon governo, dall'altro riteniamo fondamentale che al giorno
d'oggi alla guida dell'azienda ci
siano persone che dimostrino
di avere idonee capacità e conoscenze. Questo passaggio è
stato inserito nell'articolo 28,
lo stesso che determina anche
il numero dei consiglieri previsti nel Cda (sceso da 15 a 13),
la durata del mandato, i criteri
per un'eventuale rieleggibilità
nonché i principi di incompatibilità per coloro che ricoprono
contemporaneamente più incarichi che per numero, complessità e onerosità possano rendere incerto o inefficace l'espletamento delle funzioni amministrative».
Tra le novità più apprezzate del
nuovo Statuto, redatto dagli avvocati Turella e Canestrini, letto integralmente all'assemblea
e approvato all'unanimità, il veto previsto sulla candidatura al
ruolo di amministratori di Coop Alto Garda da parte di «coloro che ricoprono la carica di
parlamentare nazionale o europeo - consigliere, assessore provinciale o regionale - presidente, assessore o consigliere della Comunità di valle - sindaco,
assessore o consigliere comunale». Porte chiuse quindi a
qualsiasi carica politica, principio questo chiesto a gran voce proprio dalla compagine sociale «al fine di favorire un ricambio generazionale della
classe dirigente».
P.M.
U SVOLTA
I politici di ogni livello
in futuro sempre esclusi
Nella foto qui accanto la platea del
J^alacongressi martedì sera. Erano 142
i soci presenti (su circa 16 mila) e
hanno approvato il nuovo statuto della
Coop Alto Garda letto per intero durante la serata. Che esclude tra l'altro i
politici di ogni livello dai futuri cda
Pag. 15
FIEMME/FASSA BILANCI SANI NONOSTANTE LA CRISI
Come stanno
le cooperative?
a crisi c'è, ma Le valli di
Fiemme e Fassa reagiscono
con vigore. Scorrendo i dati
economici presentati nelle
varie assemblee promosse dalle
Famiglie cooperative si evidenzia
cornei bilanci, nonostante le
difficoltà, siano ancora sani. Certo, le
. abitudini cambiano e le famiglie sono
sempre più attente al momento
dell'acquisto, ma non per questo i
punti vendita sono condannati al
declino.
Negli ultimi anni in ambito nazionale
si tocca con mano la stagnazione dei
consumi. È ormai un dato acquisito,
che il 54 % della clientela compra
solo lo stretto necessario e taglia il
superfluo; il 52% acquista solo
prodotti scontati o in promozione.
Addirittura il 30 per cento compra
meno.
Fiemme e Fassa, contando su una
buona occupazione e sfruttando i
flussi turistici che comunque
rimangono importanti, si difendono
bene. Il Fassacoop, la Famiglia
cooperativa più importante della
valle, chiude il bilancio con un utile di
425 mila euro addirittura superiore a
quello del 2013. Nonostante i ricavi
dalle vendite siano in leggera
flessione una oculata gestione
economica è riuscita comunque a
creare fatturato. La punta di
diamante del Fassacoop rimane il
settore all'ingrosso che da solo riesce
a totalizzare un giro d'affari di nove
milioni di euro (37 per cento del
fatturato).
Sempre in terreno positivo i l
supermercato discount localizzato a
L
piovosi di luglio e agosto ha venduto
maglioni e guanti in quantità.
"La fiducia dei soci costituisce un
baluardo fondamentale per
l'esistenza delle società cooperative",
ha sottoli neato i l direttore Luca
Pitolini. "Ed è per questo motivo che
fondamentale
in momenti difficili è essenziale
fidelizzare il consumatore". La base
per l'esistenza
cooperativistica a Moena infatti
delle società
tiene. Il numero dei soci è passato da
945 a 972 con una crescita di 27
cooperative"
unità.
Cavalese, in Valle di Fiemme _
nonostante la crisi, rilancia. È stato
completamente rifatto l'interno del
punto vendita al bivio di Carano,
realizzando un ambiente più ampio e
più accogliente su tre piani, con il
tetto ricoperto di pannelli
fotovoltaici che consentono di
produrre ben l'80 % dell'energia
Moena, molto concorrenziale nei
consumata. Attenzione anche agli
confronti della vicina Cooperativa. A
avventori anziani e quelli con
lui va il 27 % del fatturato. I punti
difficoltà motorie con l'abbattimento
vendita di paese e l'extra alimentare
di tutte le barriere agli accessi. Ora il
si dividono la quota restante. Tra gli
grande negozio può contare su 450
investimenti programmati l'acquisto
metri quadrati in più rispetto alla
a Pozza di un terreno di 2.500 metri
superfìcie precedente con l'aggiunta
quadri che servirà, dopo una
permuta, a realizzare un parcheggio e di nuòvi reparti: quello del pesce
fresco e della cucina pronta.
ampliamento del settore ingrosso.
Ma anche le piccole realtà sanno
La cooperativa di Moena (quattro
rimodernarsi nonostanteitempi
punti vendita) chiude in leggero calo
difficili. È il caso del punto vendita di
(un saldo negativo di 11 mila e 893
Panchià, nato nel lontano 1912, che
euro), valore contenuto grazie ai
harinnovatoscaffalature, banchi
minori acquisti e una oculata
gestione del personale. Difficoltosa è frigo e attrezzature varie per un costo
di poco superiore ai cento mila euro.
stata soprattutto la stagione estiva
Grande la soddisfazione della piccola
caratterizzata da un netto calo delle
comunità, fiera di contare su una
vendite alimentari. In
struttura decorosa ed efficiente.
controtendenza i l settore
abbigliamento che nei mesi freddi e
Gilberto Bonani
"La fiducia
dei soci costituisce
un baluardo
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Odorizzi (Dao)
«Una buona idea
Ma dubbi sui ricavi»
TRENTO Ma
che ne pensa la
concorrenza di questa
«mossa» del mondo delle
Famiglie cooperative? Ivan
Odorizzi, presidente della
Dao, ritiene che «l'idea non
sia male». Da vedere però
l'effettivo risultato in termini
di vendite.
«La cooperazione al consumo ha una grande base
sociale — argomenta Odorizzi, che con la sua
Dao (coop di dettaglianti) è comunque parte di
Federcoop, non però nel settore consumo —.
Quindi i clienti dei loro punti vendita che vorranno accedere al sostegno al welfare dovranno
per forza munirsi di Carta In Cooperazione. Mi
piacerebbe però capire se davvero si riusciranno
a ottenere gli sconti di cui si parla». Coop Salute
diffonde i tariffari: per una pulizia dentale (ablazione semplice del tartaro) il costo è di 35 euro. Il
risparmio in effetti c'è. Per quanto riguarda poi
le prestazioni non dentistiche, il piano viene incontro a chi ha bisogno di rivolgersi a strutture
private, per problemi di tempo o altro, e gli sconti possono essere appetibili. Quindi Odorizzi
ammette: «Non la vedo male: è sempre qualcosa
in più che si offre». «Ma questo sforzo—si chiede il presidente.— porterà a migliorare le vendite? Io credo che il consumatore vada sempre dove più gli conviene. Arriva un player veronese in
Trentino? Il consumatore locale ci va. Credo sia
difficile incidere effettivamente sugli acquisti. Il
cliente può essere più portato ad acquistare dove
ha anche lo sconto sanitario, ma bisogna vedere
quanto dura questo effetto. Ù rischio è il dimenticatoio». «Se l'essere associati fosse determinante, la coop con 100.000 soci non avrebbe rivali. Invece per fortuna che c'è il turismo» chiude.
E.Orf.
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IO RIPRODII7IONF RKFKUSTA
Pag. 17
"Autismo? Solo un
di concepire il mondo"
G
ianluca Nicolettì, popolare autore e conduttore radiofonico è stato ospite lo scorsofinesettimana a Rovereto in occasione dell'inaugurazione del centro Porte Rosse che accoglie bambini e ragazzi autìstici, promosso dalia Cooperativa II Ponte. Radio Trentino inBlu lo ha intervi-
stato.
Nicoletti, perché ha decìso di rendere pubblica, ora anche con un secondo libro, (a sua
esperienza di contatto con l'autismo attraverso suofiglioTommy?
Perché è ora che si cominci a considerare l'autismo come una caratteristica dell'esistere simile
a qualsiasi altro modo di concepire i l mondo.
L'autismo non è una persona da tener nascosta
e che per la sua diversità debba avere una vita
totalmente fuori dal contesto sociale. Ho visto
troppa vergogna, troppo timore, quasi si dovesse chiedere scusa al mondo del tatto che si abbia un autistico in famiglia. Un autistico è un ragazzo che ha una visione del mondo diversa che
però può avere una vita più che felice. Anzi, nella sua dimensione di percepire i l mondo, può
essere estremamente più felice rispetto a un altro ragazzo che magari è neuro tipico ma con
un'infinità di altri problemi.
Dove si deve migliorare, a livello di servizi
pubblici, per dare risposte più efficaci alle
persone autistiche e alle loro famiglie?
In Italia siamo a livello medievale rispetto all'autismo, non sappiamo nemmeno quante
persone in questo Paese hanno questo problema, come sono distribuite, non sappiamo qual
è i l livello di soddisfazione delle famiglie e dei
servizi, se i l problema è affrontato in maniera
seria, scientificamente supportata. Ci sono ancora persone che vedono un bambino autistico
e dicono "Ma dai, prima o poi parlerà, non c'è
bisogno" oppure mandano la madre dallo psicanalista, come se fosse un problema della madre. Un ragazzo autistico, se individuato e preso in momento precoce, può essere un ragazzo
con una vita molto attiva. Importante dargli
autonomia i l più possibile, non tenerlo nascosto e magari sperare che prima o poi accada i l
miracolo. I miracoli accadono quando c'è un,
impegno generale cognitivo, non si può far finta che i l problema rimanga alle famiglie.
Il nuovo centro "Porte Rosse" si rivolge so-
Pag. 18
Nicoletti con il figlio
Tommy, a cui ha dedicato
due libri: "Una notte
ho sognato che parlavi"
e "Allafinequalcosa
ci inventeremo",
entrambi editi
da Mondadori
prattutto ad autistici e famigliari: cosa la col- Quale consiglio si sente di dare a un genitore,
pisce di più di questa iniziativa trentina?
come lei, di un figlio autìstico?
Vedo realizzato spontaneamente i l sogno di Un numero importante di genitori non accetta
creare T'insettòpia" peri ragazzi autistici. L'in- di avere un figlio autistico: se lo ha fatto vuol disettòpia è la terra dell'utopia nel film "Bug's Li- re che sta già lavorando bene per i l suo figlio. I l
fe", in cui c'è questa formichina che trova un pa- consiglio è trovare altri genitori con i l problema
radiso di briciole che non sono altro che gli simile al loro, cominciare a fare un gruppo e poi
avanzi di un pic-nic, ai margini di Central Park. lentamente allagarsi, pretendere spazi, attenTutte le volte che vedo che con gli avanzi di un zione erisorse.I l problema di ognuno di noi gepic-nic del "grande mondo" viene creato i l pa- nitori è che i nostri figli ci sopravviveranno e
radiso per alcune persone vuol dire che la solu- noi dobbiamo pensare, finché ancora siamo vizione c'è: creare degli spazi di felicità inclusivi, vi, a costruire i l mondo che rimarrà loro.
in cui l'autìstico abbia modo di esprimere al
massimo i l suo talento, i l suo desiderio, la sua
a cura di
visione gioiosa del mondo.
Lorenzo Minacapelli
Pag. 19
Dopo tre anni toma «Educa»
Dopo tre anni di pausa, tornerà in città
«Educa», la «fiera» sociale dell'educazione
che Rovereto ha ospitato ogni anno dal 2008
al 2012. La Provincia, il Comune e
l'Università hanno firmato un protocollo che .
ripropone l'evento fino al 2019. La Provincia,
da parte sua, si impegna a garantire il
supporto del Servizio minoranze linguistiche
e a curare tutto l'aspetto relativo alla
comunicazione.
Pag. 20
u Pasqualìni e calato il silenzio»
Il lascito di Castello Tesino, parla il nipote del benefattore: «L'Apsp non onora Sa sua memoria»
I Sulla gestione
• del patrimonio
i non intervengo:
1
sugli investimenti
osoloalcda
di Paolo Morando
» CASTELLO TESI NO
Sulla geslione del patrimonio,
non vuole in alcun modo intervenire: «La competenza è tutta
degli amministratori dell'Apsp
"Suor Agnese", che rispondono delie proprie sceìte». È una
vicenda che Marco Pasqualini
sia seguendo giorno per giorno anche da Milano, dove vive
e lavora. Nessun commento,
però, sulla decisione del eda di
vendere i Btp a tasso fisso prima della loro scadenza, in cui
era investita la maggior parte
del lascito (circa 11 milioni e
mezzo di euro), per poi depositare l'intera somma su u n conto corrente della Cassa Rurale
Valsugana e Tesino, con interessi nettamente minori rispetto al solo stacco delle cedole se
i titoli fossero stati mantenuti
in portafoglio. Nipote di Ugo,
il luminare dell'implantologia
dentaria di cui h a sostanzialmente "ereditato" la professione, Marco Pasqualini ha però
più di u n a lamentela circa il
modo in cui, afferma, «in questi anni il nome di mio zio è
stato sostanzialmente dimenticato dagli amministratori della casadi riposo».
Assieme a Ugo scomparso
nel 1998, Marco Pasqualini è
coautore del libro la cui pubblicazione a suo tempo era in
qualche modo legata al lascito
dello zio: libro che ne contiene
**
I Un convegno
scientifico
avrebbe dato
llacomunità: credo
) permetterselo
S
ugD Pasqualini, benefattore
dell'omonimolascitoairApsp
"Suor Agnese" di Castello Tesino;
a sinistra, li nipote Marco
i fnitti dell'attività scientifica
ed effeilivamenLe dato alle
stampe nel 2008 a cura della
"Suor Agnese" per i tipi della
Ariesdue, casa editrice comasca specializzata nel settore
odontoiatrico, medico e farmaceutico. Intitolato "Clinica
implantoprotesica", 248 pagine con edizione anche in inglese per il pubblico internazionale, si tratta ovviamente di u n a
pubblicazione per addetti ai lavori. Sul sito dell'Apsp, che ne
propone tra l'altro l'acquisto
per la cifra n o n indifferente di
220 euro, lo si descrive così: «Il
lavoro e l'impegno di coloro
che contribuirono all'evoluzio-
ne dell'iniplantoprotesi dalie
origini ai risultati moderni.
Dalla storia dei primi tentativi
d'impianto alla descrizione di
molte attuali tecniche implantoprotesiche». A fine 2008 il volume venne presentato ufficialmente a Milano, nella prestigiosa cornice del Circolo delia stampa di Milano. E un anno dopo, ultimata anche l'edizione in inglese (poi distribuita in omaggio in tutto il mondo a u n a cinq uantrna tra le più
importanti facoltà universitarie del settore), una seconda
vetrina pubblica a Trento, al
Castello del Buonconsiglio.
Poi, però, «sul nome di mio zio
è calato il silenzio».
L amarezza di Pasqualini nipote sta tutta in queste parole.
Ma riguarda anche circostanze relative alla pubblicazione
del libro, a suo tempo in parte
travagliata, e allo sforzo (scarso, pare di capire) per la sua attuale diffusione. Ma al di là di
tutto questo, spiega di non
aver avuto negli ultimi anni, di
«alcun contatto» con gli amministratori dell'Apsp "Suor
Agnese". Il lascito Pasqualini,
va detto, non li obbligava ad altro che n o n fosse il suo utilizzo
a beneficio degli anziani del
Tesino, con il vincolo peraltro
di mantenere integro il patri-
monio iniziale mettendolo a
frutto e giovandosi della sola
rendita per gli scopi sociali:
dall'alta qualità del servizio
reo dalla rsa fino al suo costo
per così dire "calmierato". Anche se negli ultimi due anni,
proprio in corrispondenza
con la dismissione dei Btp, le
rette giornaliere sono lievitate
complessivamente di 2,80 euro. Ma per ricordare il proprio
benefattore, sostiene Marco
Pasqualini, da parte dell'Apsp
qualcosa in più poteva essere
fatto: «Ad esempio un convegno scientifico, magari con
premi alle migliori ricerche
compiute di anno in anno nel
settore
dell'implantologia:
eventi che si potrebbero organizzare senza investire cifre
straordinarie, e naturalmente
a Castello Tesino, non solo per
onorare degnamente la memoria di mio zio, m a anche
per dare lustro all'intero paese
e alla sua comunità». Nulla invece è stato fatto. E nulla sembra essere in previsione. «Sarebbe bello se qualcosa venisse organizzato - conclude, quasi lanciando u n appello all'attuale consiglio d'amministrazione della "Suor Agnese" d'altra parte, con quell'ingente patrimonio a disposizione e
senza nulla togliere alla gestione ordinaria della casa di riposo, credo che possano tranquillamente permetterselo».
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«Su Pasqualini e calato il silenzio»
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olosi avvisati:
ecco la mappa
delle gnoccolate
in piazza a Bolognano, si terrà la
distribuzione gratuita di macCarnevale, in Busa, significa an- cheroni al ragù che sarà preceche e soprattutto scorpacciate duta anche qui dall'arrivo delle
ed abbuffate organizzate in qua- classi delle scuole. A Varignano,
si tutti i comuni della vallata. Il nel piazzale dell'ex Casa Bresciaprogramma dei prossimi giorni ni, il comitato di valorizzazione
è da autentici ghiottoni. Le buo- guidato da Graziano Parolari ofne forchette possono avventu- frirà a tutti piatti di gnocchi di
rarsi in un tour de force e com- patate al ragù, gustoso prologo
piere, così, un giro a tappe fra le del carnevale che è in programfeste e le sagre paesane davvero ma domenica 22 febbraio per
gratificante. L'importante è na- l'addio ai carri. A tal proposito,
scondere e dimenticare la bilan- sono già numerosi gli iscritti al
cia almeno fino alla prossima carnevale romarzollese ma ci sosettimana. Si comincia già oggi, no ancora posti liberi. Gli intea Rione Degasperi, nel piazzale ressati devono telefonare al predella chiesa di San Giuseppe, sidente al 348.5502283.
per la distribuzione gratuita di
Domani, gnocchi anche al cirmaccheroni al ragù che comin- colo di Romarzollo a Vigne e pucerà a mezzogiorno e andrà re in via Degasperi. Ma gnocchi
avanti fino a metà pomeriggio. al ragù è anche il menù proposto
Ma il clou delle mangiate è previ- dal comitato carnevale di Mauristo per domani, in occasione del zio Bonani a Dro dove, sulla
tradizionale venerdì grasso di piazza della chiesa, verranno dicarnevale. Tante le gnoccolate stribuiti 5 quintali di pasta. Doche saranno allestite su tutto il mani, invece, si farà festa a Pieterritorio altogardesano, a parti- tramurata dove si terrà il carnere da mezzogiorno. In particolar vale dei giovani, edizione numemodo sarà Arco a fare la voce ro 55, con animazione per bamgrossa, come è di consuetudine bini e distribuzione di penne al
da sempre.
ragù. Domenica, infine, oltre al
In piazza 3 Novembre, si svol- carnevale di Arco e di Dro ci sarà
gerà la distribuzione gratuita di anche la "sbigolada" a Torbole,
gnocchi di patate al ragù orga- con spaghettata per tutti nel parnizzata dal comitato gnocchi. co della Pavese, mentre martedì
Primi ad abbuffarsi gli alunni prossimo la "sbigolada" si spo(glm.)
delle scuole. In contemporanea, sterà a Nago.
» ALTO GARDA
I l turismo femminile,
note positive e in dstesa
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Pag. 22
Il turismo femminile,
note positive e in ascesa
Mattinata di studi e testimonianze ieri mattina al Palazzo dei congressi
Saldo positivo (+17,3%) per il numero di imprese "rosa" sul territorio locale
di Katia Dell'Eva
I ALTO GARDA
Turismo di genere e impiego
femminile nel settore, sono stati
gli argomenti discussi nella mattinata di studi e testimonianze
"Turismo femminile plurale", tenutasi ieri mattina al Palacongressi. Erano presenti, oltre alla
celebre moderatrice Maurizia
Giusti, in arte Syusy Blady, ex "turista per caso", numerosi studiosi provenienti da vari atenei
nazionali: Elisabetta Ruspini e
Ezio Marra dal dipartimento di
Sociologia dell'Università Milano Bicocca, Duccio Canestrini
dall'Università di Pisa, Sabrina
Francesconi dal Dipartimento
di Lettere e Filosofia della facoltà di Trento, e Mariangela Franch del Dipartimento di Economia e Management, sempre dalla nostra università. Con l'aiuto
delle loro analisi, è stato presentato un generale discorso in merito al ruolo della donna come
turista, notandone un passaggio
da figura statica (che ha per emblema Penelope), a figura dinamica, con necessità e richieste
specifiche, oggi non molto divergenti da quelle maschili.
ri" 1
dio-basse, ma anche in posizioni di vertice, in particolare nel
settore congressuale e turistico.
Sono un quarto delle aziende turistiche provinciali, quelle a guida femminile. Buono anche
l'aspetto della retribuzione che,
pur mantenendosi, come largamente noto, al di sotto del valore
maschile, appare in Trentino il
15% piti alto rispetto al resto
d'Italia. Più controverso l'ambiente alberghiero che, da un lato, vede un aumento delle iscritte agli istituti tecnici specializzati e delle impiegate, mentre dall'
altro viene vissuto come luogo
di grossi pregiudizi, così che «dicendo cuoca, si pensa alla cuoca
La platea del convegno sul "turismo femminile plurale" a Riva (foto Galas) della scuola o della mensa, e per
poter emergere le donne hanno
In seguito si è poi passati all' barelli di Riva Fiere e Congressi, bisogno di una apporto familiaindagine, più strettamente lega- Benedetta Domenichelli del cen- re alle spalle», sostiene Patrizia
ta al nostro territorio, del ruolo tro Garda Thermae, Nadia Torre- Pedrotti.
femminile dal punto di vista dell' si docente dell'Enaip e Patrizia
Quello del genere è un probleofferta, approfondito con Maria Pedrotti referente di Ladychef - ma, seppur in miglioramento,
Pellegrini, dell'Ufficio studi e ri- Associazione cuochi trentini. ancora presente: un problema
cerche della Camera di Com- Dai loro interventi è emersa una che, forse, sarebbe stato auspicamercio di Trento, e con testimo- positiva prospettiva di aumento bile approfondire più nel dettanianze di alcune donne di spic- del numero di imprese femmini- glio, quantomeno a livello terrico della zona: Laura Bolgia presi- li (oggi il 17,3% del totale delle toriale, magari proponendo andentessa dell'Ente Bilaterale Tu- imprese registrate) e delle cari- che possibili soluzioni da parte
rismo, Roberta Maraschin diret- che ricoperte da donne, soprat- degli ospiti.
trice di Ingarda, Alessandra Al- tutto nelle fasce lavorative me1
ORI PRODUZIONE RISERVATA
Pag. 23
Nuove norme per i pesticidi
Il nodo: definire le distanze
DOMENICO SARTORI
[email protected]
Fitofarmaci, ambiente e salute.
Tema assai sensibile. Da Nave
San Rocco, dove hanno costruito la scuola materna in mezzo
alla campagna e una mamma
s'è rivolta alla procura della Repubblica per fermare la deriva
chimica, alla vai di Non, dove i
comitati per la salute combattono da anni, ma solo qualche
Comune sensibile, come Malosco, ha adottato regolamenti restrittivi. Fatto è che lo stato dell'ambiente è una delle determinanti decisive della salute, come indica il Piano provinciale
della salute in corso di elaborazione. Quanto il tema sia caldo
lo rivela per altro il Piano tutela della acque adottato in via
preliminare dalla Provincia lo
scorso settembre, che indica i
nove corpi fluviali in «stato non
buono», dove c'è il superamento della concentrazione massima ammissibile del fitofarmaco Clorpirifos, come nel rio Sette Fontane, in vai di Non.
Ebbene, la Provincia è ora chia-
mata a dare attuazione al «Pan»,
il Piano d'azione nazionale per
l'uso sostenibile dei prodotti fitosanitari. Lo schema di delibera attuativa è stato illustrato ieri al «Cai», il Consiglio delle autonomie locali, da Renato Martinelli del Servizio agricoltura.
Il «Pan» prevede sette diverse
«azioni», in buona parte già attuate in Trentino, ma che necessitano di essere affinate: formazione; informazione; controllo
funzionale delle macchine irroratrici; misure specifiche per la
tutela dell'ambiente acquatico,
delle aree naturali protette e di
aree specifiche frequentate dalla popolazione; manipolazione
e stoccaggio dei prodotti fitosanitari e trattamento dei relativi imballaggi e delle rimanenze; difesa fitosanitaria a basso
apporto di prodotti fitosanitari (un'azione, la irrorazione
area, per altro vietata, non interessa il Trentino).
Il decreto che nel gennaio 2014
ha approvato il «Pan», per dare
attuazione alla direttiva della
Comunità europa del 2009
sull'«uso sostenibile dei pesticidi», per la formazione, ad
esempio, stabilisce nuovi crite-
ri che saranno in vigore dal
prossimo 26 novembre: formazione obbligatoria per utlizzatori professionali, venditori e
consulenti (una novità). I patentini saranno rilasciati dopo un
corso di 20 ore (per gli utilizzatori professionali, con esame finale), non di 8, com'è adesso.
Senza abilitazione, scatta la sanzione: da 5 mila a 20 mila euro.
L'idea è ovviamente quella di
coinvolgere, nella formazione,
la Fondazione Edmund Mach.
Ma è il concetto di «in prossimità» (le distanze) quello più in discussione. Per definirlo, la Giunta provinciale dovrà nei prossimi mesi aggiornare la delibera
n. 1183 del 2010. Definire quindi puntualmente i siti in cui applicare le disposizioni, quantificare le distanze e stabilire le
modalità di segnalazione dei
trattamenti. Il «Pan» fissa, per
le distanze dai luoghi come
scuole, ospedali, parchi e pertinenze, in caso di uso dei prodotti più tossici, almeno 30 metri, che diventano 10 se si impiegano mezzi tecnici che riducono la deriva.
Il sindaco di Mori, Roberto Caliari, ha posto ieri il problema
subito dai produttori biologici
le cui coltivazioni confinano con
quelle in cui si usano fitofarmaci. «Posto che vale il principio
che nessuno può inquinare l'appezzamento del vicino» ha detto Martinelli «si potrebbe nella
futura norma considerare le
aree a coltivazione bio come siti sensibili, alla stregua di piscine, scuole, abitazioni». Su suggerimento di Sergio Menapace,
presidente della Comunità della vai di Non e vicino alle ragioni dei frutticoitori, è stata anche accolta l'idea di posticipare la delibera di attuazione rispetto al termine fissato, il prossimo giugno, mese in cui si è nel
picco dei trattamenti.
In generale, per sindaci e presidenti di Comunità di valle, che
hanno espresso parere positivo sullo schema di delibera,
l'importante è che ci siano criteri uniformi sul territorio provinciale. «Un agente della polizia locale associata» ha evidenziato il sindaco di Pergine, Roberto Oss Emer «non può trovarsi davanti un regolamento diverso ogni volta che interviene
in un altro comune».
Provincia / Definiti gli interventi per «garantire» alimenti e bevande
Fitosanitari: anche le api nel Piano di controllo
Adottato dalla Giunta provinciale, lunedì scorso, il «Piano
di controllo sull'immissione
in commercio e sull'utilizzo
dei prodotti fitosanitari» per
l'anno 2015. L'attuazione del
Piano è demandata all'Azienda provinciale per i servizi
sanitari. L'obiettivo è quello
di «promuovere, prevenire e
migliorare il livello di salute
dei lavoratori impiegati in
agricoltura e dei cittadini
quali consumatori di prodotti agroalimentari o fruitori
dell'ambiente». Lo scopo è
anche quello di «aumentare
la fiducia dei cittadini (evidentemente scettici, ndr) nei
confronti delle istituzioni preposte al controllo ufficiale di
alimenti e bevande». Gli interventi previsti riguardano
il controllo sulla produzione
dei fitosanitari, il controllo in
sede di commercio dei pro-
dotti fitosanitari, il controllo
sull'utilizzo dei prodotti fitosanitari, il controllo delle matrici alimentari per la verifica della presenza di residui
e pure la raccolta di informazioni sulla moria di api.
L'Apss dovrà fornire «informazioni relative agli episodi
di moria delle api rilevati sul
territorio provinciale e riconducibili all'esecuzione di trattamenti fitosanitari».
Pag. 24
Da sinistra Bassetti C li fiat) e Li bardi (Asat)
PROVE Di PACE IRA ASSESSORE E ALBERGHI
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assa di soggiorno
verso il differimento
I TRENTO
Prove di disgelo tra le due associazioni provinciali degli albergatori (Unat e Asat) e l'assessore al turismo Michele Dallapiccola sul delicato tema della tassa di soggiorno. In una conferenza stampa indetta per questo pomeriggio, le due associazioni presenteranno un protocollo di intesa sottoscritto con
l'assessore nel quale - tra le altre questioni - viene affrontato
anche il tema della tassa e di
un suo possibile differimento.
Riawicinamento forse voluto
da entrambe le parti dopo le
recenti prese di posizioni reciproche. Da un lato l'assessore
che dichiarava che Unat e Asat
avevano preso parte e condiviso il percorso decisionale che
aveva portato alla decisione di
introdurre la tassa di soggiorno. Dall'altra la conseguente
presa di distanze degli albergatori: «Dalle parole dell'assessore Dallapicola - avevano scritto - risulta che ci sarebbe stata
una condivisione dei contenuti della norma che introduce la
tassa di soggiorno. E' vero
l'esatto contrario ovvero la nostra opposizione all'introduzione alla tassa è stata affermata costantemente in tutte le occasioni di confronto, non lasciando margini di ambiguità
alcuna. Ne sono testimonianza le dichiarazioni riportate
dalla stampa, i documenti che
abbiamo presentato in tempi
e in luoghi diversi e anche in
sede di presentazione delle Osservazione alla Legge Finanziaria. Non c'è stato alcun margine di trattativa da parte dell'Assessore e della Giunta. Abbiamo invece chiesto di introdurre nel testo di legge almeno
quelle modifiche che potessero meglio tutelare le nostre imprese, come ad esempio l'aumento della componente imprenditoriale turistica nei cda
delle Apt». Ed è proprio questo
un altro aspetto su cui pare
che le due parti abbiano ora
trovato un accordo.
I Economia"
Spesa alle Coop e sconto dal dentista
Pag. 25
Preferenze di genere
si va verso l'affossamento
di Chiara Bert
I TRENTO
Niente da fare per la doppia
preferenza di genere. Il disegno di legge, prima firmataria
l'assessora Pd Sara Ferrari - un
solo articolo che prevede di
adeguare la legge elettorale
dei Comuni trentini al resto
d'Italia, ovvero la seconda preferenza vale solo se di genere
diverso dalla prima - si è infranto contro l'annunciato
muro delle opposizioni: centrodestra e Movimento 5 Stelle. In totale 1550 emendamenti, una montagna insormontabile senza un accordo politico.
Accordo che ieri in consiglio
regionale non si è trovato.
A sera la presidente del consiglio regionale Chiara Avanzo chiude a sorpresa la seduta,
per la protesta delle minoranze di lingua tedesca che lamentano la mancata traduzione di
alcuni allegati agli ordini del
giorno. I capigruppo concordano una nuova convocazione dell'aula per l'ultima settimana di febbraio, in uno slalom tra le sedute dei consigli
provinciali a Trento e Bolzano.
_Ma_meDtreIa.discussione si al-
lontana, il dato politico è che
non ci sono spiragli di mediazione. Lo ammette il capogruppo Pd Alessio Manica:
«Civica Trentina e Lega Nord
sono irremovibili».
Che i margini di trattativa siano pressoché inesistenti lo si
capisce fin dal mattino, quando lo stesso Manica - nel tentativo di bypassare l'ostruzionismo sul disegno di legge - propone un escamotage: un
emendamento ai due disegni
di legge sulle fusioni dei Comuni di Pieve di Bono e Prezzo e
di Dimaro e Monclassico, con
il quale si prevedono tre preferenze nei Comuni sopra i 3 mila abitanti con la regola che se
si utilizza più di una preferenza, almeno una debba essere
di genere diverso (quindi su
due, un uomo e una donna;
ma con la possibilità di votarne una terza).
La reazione delle minoranze non si fa attendere. «Siamo
pronti a bloccare tutti i prossimi disegni di legge chiedendo i
tempi non contingentati», minaccia Maurizio Fugarti (Lega). La presidente del consiglio Avanzo, inizialmente pos-
sibilista, decide di non ammettere l'emendamento. A questo
punto, considerato l'ostruzionismo, in aula viene messa ai
voti la proposta di anticipare i
due disegni di legge sulle fusioni, relegando in coda quello
sulla doppia preferenza: la proposta passa con 43 voti e 4 contrari (tra cui le promotrici Pd
del ddl, in evidente dissenso
dalla scelta del loro gruppo).
«Abbiamo la responsabilità di
dare il via libera alle fusioni»,
spiega il capogruppo Pd, «non
possiamo farle saltare, e mandare quei Comuni al voto a
maggio, per forzare su un altro
disegno di legge. Dobbiamo
anche essere amministratori
oltre che politici».
Ma l'assessora Ferrari è evidentemente delusa e arrabbiata e a caldo parla di «giochetti
disonesti»: «C'era l'accordo
per una seduta straordinaria il
27 gennaio, poi è saltata con
l'impegno a votarla oggi. Ora
questo. Chiederò una seduta
straordinaria. Abbiamo tempo
fino ai primi di marzo, ma è già
tardi».
In avvio del dibattito le minoranze vanno all'attacco. Ro-
dolfo Borga (Civica): «Quelle
che voi chiamate "battaglie di
civiltà" non si fanno a metà,
non si può varare una norma
valida in Trentino e non in Alto
Adige, noi non daremo mai il
via all'inizio di uno smembramento della Regione». E accusa: «Questa legge la vogliono
solo Pd e Verdi, dalla maggioranza c'è chi ci ha chiesto di tenere duro con l'ostruzionismo. Non vi preoccupate, lo faremo». Claudio Civettini attacca la Svp: «Vendete le donne degli altri e tenete a casa le
vostre. È intollerabile». Il disinteresse dei consiglieri della
Svp verso la legge emerge plasticamente durante tutta la
giornata. Imperturbabile il capogruppo Dieter Steger, che
ripete: «Abbiamo un accordo
con la maggioranza trentina,
ma la doppia preferenza non
si può fare in Alto Adige. Abbiamo una situazione diversa». E i
contrari della maggioranza si
fanno sentire. «I consigli delle
autonomie di Trento e Bolzano hanno dato parere negativo», ricorda Walter Kaswalder
(Patt). La legge è a un punto
morto.
Pag. 26
Servizi sociali
pronti i nuovi
criteri per g ì aiuti
I TRENTO
Il Consiglio delle Autonomie si è
occupato ieri della proposta di
compartecipazione alla spesa
da parte degli utenti per interventi di natura socio-assistenziale mediante il sistema Icef. Nello
specifico è stato simulato l'impatto della nuova proposta che
si basa su un effetto redistribuito improntato allafilosofiadi far
pagare meno i nuclei in difficoltà, mentre si prevede una percentuale di compartecipazione
a crescere per i nuclei con maggiori risorse. Nel dettaglio i nuclei al minimo sono considerati
quelli con coefficiente Icef fino a
0.13, la percentuale di compartecipazione è prevista, invece, a salire per gli utenti con coefficiente fino a 0,40. Tanto per fare degli esempi l'aiuto domiciliare
passerebbe, da un minimo di 0 e
un massimo di 16,86 euro, a un
minimo di 2 fino a un massimo
di 18 euro. Il servizio pasti a domicilio, attualmente nella fascia
tra 2,76 e 7,91, passerebbe da 4
fino a 10 euro. La consegna del
pasto, fissata oggi da 0 a 2,72, è
prevista da 0,5 a 3 euro, infine il
tele soccorso salirebbe da un minimo di 0 e un massimo 0,57 a
una tariffa da 0,10 fino a 1 euro.
Previsto anche un tetto massimo di compartecipazione legato
alla capacità economica del nucleo familiare. Per quanto riguarda il patrimonio il modello, di
fatto, esclude dai parametri la
prima casa per cui è prevista
una franchigia di 150mila euro
sul valore catastale. Prevede
inoltre, una franchigia sui depositi fino 50mila euro, con percentuali a crescere su somme più
consistenti. Osservazioni sono
state sollevate sulla valutazione
degli immobili. In questo caso e'
stato chiesto di basarsi, così come già previsto per l'Imis, sulla
loro collocazione territoriale.
Con il nuovo sistema le previsioni provinciali indicano una crescita delle entrate di circa il 40
per cento e cioè da 6milioni 900
mila euro annui a 9milioni e 600
mila euro. Il tema è urgente e le
modifiche sono improntate a
una maggiore equità. Il tutto fa
riferimento alla legge 13 del
2007. L'obiettivo è quello di iniziare con il nuovo sistema dal
prossimo primo luglio.
Pag. 27
IL M5S DOPO L'INCHIESTA SUL CASO BALDO
«No all'uso del Fondo Housing
ma si deve tornare alfItea»
6 TRENTO
Dopo la notizia dell'inchiesta
della Guardia di Finanza sul
concordato della Baldo Costruzioni incui sono indagati
Roberto Baldo e Sergio Dalle
Nogare, il Movimento 5 stelle
ricorda che «denuncia da tempo la situazione: il 6 maggio
2014 con un question time dal
titolo "Acquisto di alloggi attraverso il Fondo housing sociale,
relativa adeguatezza dei prezzi e riconoscimento della posizione creditoria delle ditte locali"; il 30 maggio con un'interrogazione che punta l'atten-
zione sull'uso e la gestione del
Fondo Social Housing in rapporto al depotenziamento dell'
iniziativa pubblica a carico di
Itea Spa (interrogazione ancora senza risposta e sollecitata
ad agosto scorso); il 4 febbraio
2015 con un'altra interrogazione che chiama in causa proprio le operazioni poste in essere dal Fondo social housing
dalla sua costituzione ad oggi». Il M5S chiede l'abbandono
di strumenti privatistici come
il Fondo Social Housing e di
tornare all'Itea pubblica come
fulcro degli interventi di edilizia sociale della Provincia.
Pag. 28
Sanità in controtendenza,
occupato F80% dei giovani
di Daniele Peretti
I TRENTO
La sorpresa dell'Operi day
2015 del Polo Universitario
delle professioni sanitarie, è
quella di una prospettiva occupazionale dalle percentuali
quasi perfette. Col settore privato a supplire agli attuali limiti di quello pubblico.
Nel dettaglio, al termine del
corso di laurea (dati riferiti al
2012) il 93,2% del comparto infermieristico ha trovato lavoro; l'82,7 per la fisioterapia; il
98% degli igienisti dentali;
84,6% dei tecnici della riabilitazione psichiatrica; 83,9% per il
settore prevenzione ambienti
e luoghi di lavoro.
Si tratta di percentuali, in
controtendenza con quanto
accade in Provincia dove abbiamo visto che è quasi più facile che sia il diplomato a restare disoccupato per un periodo
inferiore (i laureati trentini in-
fatti negli anni 2007 -2008 a
tempo indeterminato erano il
23% e sono calati nel 2012
-2013 al 7,5%, rispetto al 17,85
e all'11,1% degli altri livelli
d'istruzione) .C'è anche una significativa richiesta dall'estero con Regno Unito, Germania
e Australia come nazioni di riferimento.
L'unica specializzazione in
costante calo è quella dei tecnici di laboratorio e radiologia,
ma solo per uno sviluppo tecnologico che ha portato ad
una riduzione della domanda.
Le iscrizioni sono regolate dal
numero chiuso con una selezione che ha alla base un test
creato dall'Università di Verona e calibrare gli ingressi, contribuisce a garantire degli ottimali sbocchi nel mondo del lavoro. Per la dirigente responsabile Anna Brugnolli il rapporto
con l'università è fondamentale. Sia per gli studenti che si
sentono un corpo unico con il
corpo universitario sia di Trento che di Verona, ma anche
perché: «La nostra specializzazione è diventata una facoltà a
tutti i livelli e dopo il triennio,
gli studenti possono frequentare Master o iscriversi al corso
per il conseguimento della
Laurea Magistrale in Scienze
infermieristiche ed da qui avere anche accesso alla carriera
universitaria».
Le differenze rispetto agli altri corsi di laurea, è data anche
dalle maggiori alternative che
si presentano al termine del triennio e dal fatto che la richiesta del settore privato è forte.
Anzi diciamo che oggi Rsa,
(le strutture residenziali per
anziani private), la libera professione e la richiesta estera,
compensano alla grande un
settore pubblico frenato. Per
quanto riguarda la composizione degli iscritti, i maschi
hanno ormai raggiunto il 40%
(percentuale in costante crescita) sia dell'infermieristico
che della fisioterapia, settori
che fino a qualche anno fa erano marcatamente femminili;
come lo è ancora il corso per
tecnico della riabilitazione psichiatrica. Mentre sono quasi
tutti maschi gli iscritti al corso
di Prevenzione ambiente e luoghi di lavoro.
I corsi OSS (Operatore Socio
sanitario) rappresentano il primo sbocco professionale per
molti stranieri di prima generazione. Certo non si tratta di
un lavoro adatto a tutti, ma nel
quadro generale dell'occupazione dei neolaureati, rappresenta una realtà a parte. Un'altra particolarità è data dalla
quasi immediata applicazione
pratica della teoria, cosa che
manca in altri corsi di laurea,
che rende lo studio molto più
coinvolgente.
©RI PRODUZIONE RISERVATA
Pag. 29
:
Banche. Centrato l'obiettivo di profitti 2014 a 2 miliardi, in aumento lo scrip dividend di 12 centesimi per azione
«UniCredit, più utili in Italia»
L'ad Ghizzoni:fiducianella ripresa del Paese, ancora più crediti alle imprese
Marco Ferrando
wm «Abbiamo ottenuto i risultati che ci eravamo prefissatiun
anno fa, nonostante nel frattempo il contesto si sia complicato,
non poco». Nel giorno in cui il
consiglio di amministrazione
approva un bilancio con 2 miliardi di utili, come da piano industriale, l'amministratore delegato di UniCredit, Federico
Ghizzoni, tiene a sottolineare
che, in fondo, il risultato non era
così scontato: la crisi in Russia
con la svalutazione del rublo,
ora le tensioni in Ucraina, la ripresa dell'Italia che si aspettava
e non è (ancora) arrivata, la
maggiore tassazione sulle quo-té'di Banca d'Italia, sono tutti
fattori che hanno condizionato
il 2014 e non certo in positivo.
«Nonostante tutto questo spiegali manager allSoìe 24 Ore
- abbiamo innalzato il dividendoai2centesimieabbiamodefinitivamente completato il turnaround dell 'Itali a, dove gli utili
crescono e sono ormai sostenibili sul medio-lungo periodo.
Se, come sembra anche a noi, la
ripresa è finalmente matura, il
20i5saràunannodi soddisfazioni ancora maggiori».
Un anno fa avevate chiuso il
bilancio 2013 in rosso per 13,9
miliardi, dopo maxi accantonamenti e svalutazioni: ne è
valsa la pena?
Assolutamente. Il bilancio
Unicredit
Andamento del titolo di Milano
01/01
11/02
58
«
0,66%
*
che abbiamo approvato oggi
(ieri, ndf) è solido, le sofferenze
sono in calo e le coperture in aumento, laliquiditàètralepiùimportanti in Europa e la riduzione dei costi è daprimato.
Però la Borsa non ha reagito
bene,eiltitolohapersoquasiil
3,5%.rnparticolare,gli analisti
sembrano essere rimasti delusi del Ceti, sceso di 38punti base rispetto al 10,4% riportato
allafinedel terzo trimestre.
Sul capitale sono tranquillissimo: siamo al 10%, quindi oltre
mezzo punto percentuale al di
sopra del targetfissatodal piano
(9,35%) per questa fase, e abbia-
mo sostanzialmente confermato i livelli di un anno fa. Il calo
dell'ultimo trimestre è semplicemente dovuto all'impatto del
deprezzamento delle riserve in
rubli. Ma abbiamo già individuato alcune azioni immediate
e la situazione è assolutamente
sotto controllo, come dimostra
la scelta di distribuire gli utili
conilpienoavallodella Vigilanza.
Quali sono le azioni correttive?
Un primo impatto positivo
arriverà dalla contabilizzazione degli utili. Poi, c'è il capitolo
m&a, con la cessione Uccmb e il
riassetto di Pioneer.
* II recente aumento da 7,5
miliardi del Santander ha riacceso l'attenzione intorno a
tutte le banche sistemiche: voi
proprio non ne avrete bisogno?
Lo escludo nel modo più assoluto. Dovessimo avere ulteriori necessità, abbiamo altre
opzioni a livello di m&a.
Alla luce delle recenti interpretazioni sulle norme relative ai titoli subordinati Tier 2,
avete preferito non computare i vostri 33 miliardi nel total
capital ratio. Come li sostituirete?
Con altre emissioni per importi analoghi, su cui stiamo lavorando.
Continua *• pagina 29
Le aree
1ricavidel IV trimestre. Dati in milioni di euro
Variazione annua %
i
Commercial Bank Italia
> §139
Commercial Bank Germania
637
Commercial Bank Austria
©
407
437
Centrai Eastern Europe
919
Corporate Investment Banking
___
L023
Asset Gathering
I
118
Asset Management
—
• » 217
Pag. 30
' Rossi soddisfatto dopo il confronto
di due ore avuto ieri a Roma insieme
a Kompatscher con il premier: «La
riforma costituzionale non riguarda noi»
II governatore annuncia: «Il presidente
del consiglio verrà a Trento a fine marzo
o inizio di aprile per l'accordo politico sul
percorso di adeguamento dell'autonomia»
«Nuovo patto Renzi-Patt-Svp
per la riforma dello Statuto»
LUISA MARIA PATRUNO
«Renzi ha confermato che la riforma
costituzionale non ci riguarda e si è impegnato per un percorso ad hoc per
un disegno di legge dì modifica del nostro Statuto di autonomia riguardo alle modalità di acquisizione di nuove
competenze». Il presidente della Provincia, Ugo Rossi, è soddisfatto al termine dell'incontro di circa due ore avuto ieri a Roma, insieme al collega altoatesino Arno Kompatscher, con il
presidente del consiglio, Matteo Renzi, al quale hanno partecipato anche
il sottosegretario Graziano Delrio, il
ministro alle riforme Maria Elena Boschi e i presidenti dei gruppi per le autonomie al Senato e alla Camera, Karl
Zeller e Daniel Alfreider, entrambi della Svp. Prima dell'approvazione alla
Camera del disegno di legge di riforma costituzionale, i due governatori e
la delegazione parlamentare Patt-Svp
volevano ottenere dal premier l'impegno ad accogliere l'emendamento presentato dai parlamentari trentini e altoatesini per prevedere che il potere
sostitutivo dello Stato sia previsto solo nei casi eccezionali già oggi indicati da una norma di attuazione del 1981
e non allo stesso modo come per le Regioni ordinarie come previsto dal testo in discussione. In secondo luogo,
hanno ottenuto rassicurazioni anche
sull'applicazione della norma di salvaguardia che prevede la non applicazione della riforma costituzionale al Trentino e all'Alto Adige in attesa dell'adeguamento dello Statuto di autonomia
previa intesa. Proprio riguardo alla necessità di adeguare, nel rispetto delle
specifiche prerogative, gli Statuti di autonomia alla riforma in atto, il premier
Renzi ha espresso la disponibilità a lavorare - si legge nel comunicato diffuso al termine dalla Provincia di Trento «in un'ottica di valorizzazione delle autonomie responsabili al fine dì garantire l'allineamento dei due percorsi di riforma».
Tradotto, significa l'impegno a defini-
Sopra, il premier Matteo Renzi con Ugo Rossi
A sinistra il sottosegretario Graziano Delrio tra
Rossi e Amo Kompatscher in un precedente
incontro. Sotto, le consultazioni del 2014
re insieme alle due Province una modifica dello Statuto di autonomia che
chiarisca le modalità di trasferimento
di funzioni che la riforma costituzionale attribuisce allo Stato alle due Province con norma di attuazione, quindi con modalità pattizia, come chiesto
da Trento e Bolzano, e non con legge
forma costituzionale».
Rossi dunque sottolinea che l'incontro di ieri è stato sì istituzionale ma anche molto politico, al pari del confronto dell'anno scorso in occasione dell'insediamento del governo Renzi, in
cui i due governatori con le delegazioni dei parlamentari di Svp e Patt. Allora fu confermato dagli autonomisti l'im-
statale come previsto dalla riforma per
le Regioni ordinarie e speciali. Inoltre,
la modifica dello Statuto dovrà servire anche a chiarire meglio i confini delle competenze che già oggi fanno capo alle Province e ridurre così i possibili conflitti.
«L'impegno dì Renzi a valorizzare le au-
pegno a sostenere Un governo a guida
Pd, come era stato sottoscritto in occasione delle elezioni del 2013, e ieri
si è detto chiaramente al premier che
se vuole continuare a contare sul sostegno soprattutto dei senatori del
gruppo per le autonomie alla riforma
costituzionale, soprattutto ora che
sembra saltato l'accordo con Forza Ita-
tonomie responsabili come la nostra
- commenta Rossi - significa che sarà
rinnovato l'accordo politico fra il Pd,
il Patt e l'Svp in occasione della visita
che Renzi farà a Trento e a Bolzano alla fine di marzo o i primi di aprile. Questo patto sarà alla base del percorso
di adeguamento dello Statuto alla ri-
lia e ogni singolo voto torna ad essere
prezioso, non può sottrarsi agli impegni con le due Province autonome.
Sempre ieri anche l'ex governatore e
presidente della Commissione dei 12,
Lorenzo Dellai, ha incontrato il premier Renzi sulla riforma costituzionale ottenendo analoghi impegni.
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Servizi socio-assistenziali
Rivoluzione dei criteri Icef
DOMENICO SARTORI
[email protected]
La rivoluzione dell'Icef, per gli utenti dei servizi socio-assistenziali, partirà in Trentino dal 1° luglio, in via
sperimentale per diciotto mesi. Gli
obiettivi: rivedere, con più equità,
la compartecipazione alla spesa
pubblica, fare massima attenzione
alla sostenibilità della spesa per
l'utenza e aumentare in modo significativo le quote da introitare. Una
pre-delibera sarà approvata dalla
Giunta provinciale lunedì prossimo,
poi sarà avviata la fase di consultazione e di approvazione definitiva.
Al Consiglio della autonomie (Comuni e Comunità di valle) che esprimerà il proprio parere entro il mese, il nuovo modello Icef è stato presentato ieri dalla diregente del Servizo politiche sociali della Provincia, Ileana Olivo, e da Gilberto Bar-
bieri (Clesius srl) che l'ha elaborato valutando 1.500 utenti delle Comunità dì Fiemme, Bassa Valsugana, Val di Non, Val di Sole, Giudicane, Valle dei Laghi e del Comune di
Trento, rispetto ad una utenza complessiva di 5.200 persone.
Vi sarà in generale un aumento della quota di compartecipazione. Ma
è previsto che le Comunità di valle
possano intervenire per ridurre le
quote, evitando però di introdurre
il concetto di gratuità, che non esisterà più.
Sono quattro: la composizione del
nucleo familiare, il peso dei componenti in base alla relazione di parentela, la valutazione del patrimonio
e l'abbattimento dell'importo in deduzione per disabilità al 60% dei valori standard dell'Icef. Vengono considerati nel nucleo familiare del beneficiario solo coniugi e figli, e il disabile adulto che vive con i propri
genitori può costituire nucleo a sé.
Per la valutazione del patrimonio
sono, tra l'altro, fissate una franchigia di 150 mila euro sull'abitazione
di residenza (corrisponde al valore dell'Imis) e una franchigia di 50
mila euro sul patrimonio finanziario.
Compartecipazioni, limiti ed entrate.
Stop alla gratuità. Ad esempio, per
l'aiuto domiciliare (vedi scheda) si
pazza da zero alla tariffa minima di
2 èuro (18 la massima). La quota minima si paga fino al limite Icef di
0,13, la quota massima allo 0,40 (limiti incrementabili dalle Comunità.
di volile). Ma sono previsti tetti mensili di spesa: massimo 20 euro per
chi è più povero, sotto lo 0,13. La
compartecipazione porta oggi nelle casse della Provincia 6,9 milioni
di euro all'anno, con il nuovo Icef la
previsione è di introitarne 9,63:2,73
milioni in più, un incremento del
40%.
La tipologia interessata.
Il nuovo «Indicatore della condizione economica familiare» si applicherà per gli interventi di aiuto domiciliare e sostegno relazionale alla persona, il servìzio pasti a domicilio o presso altre strutture, il servìzio di consegna pasti e il telesoccorso/telecontrollo. Ma Ileana Olivo ha spiegato ai sindaci e ai presidenti di Comunità che l'intenzione
della Provincia è di estendere i nuovi criteri Icef anche anche all'assistenza domiciliare integrata, quindi ai servìzi della programmazione
socio-sanitaria. «Resteranno escluse dall'applicazione dell'Icef» ha detto «solo le quote per le cure palliative, per le quali è prevista una deroga e la compartecipazione sarà
fissa a 2 euro all'ora».
I soggetti coinvolti.
In un Trentino progressivamente
sempre più vecchio, sono coinvolte soprattutto le persone sole (72%
del campione valutato) e le coppie
(23%), e la fascia più rappresentata è quella tra i 75 e gli 89 anni.
Nuovi parametri dell'Icef.
Pag. 32
Barbieri: «Nessun taglio lineare, c'è un effetto redistributivo»
Uno degli aspetti critici, ha spiegato
Gilberto Barbieri di Clesius srl, è che
non è nota la condizione economica di
chi (circa il 40% del totale) nell'autunno 2013 non ha fatto la dichiarazione
Icef. E non è possibile sapere, oggi, come si comporterà chi si vedrà aumentare, anche in modo significativo, passando da 2 a 18 euro all'ora, in base alla situazione patrimoniale, la quota di
compartecipazione. Ipotizzabile che
si inneschi una concorrenza Con il privato (badanti o altri supporti). Nel Consiglio delle autonomie, ieri, è stata data complessivamente una prima valutazione positiva. Se è vero che ci sarà
in generale un aumento delle tariffe,
Barbieri ha però sottolineato che, rispetto ad oggi, ci sarà «un effetto redistributivo»: «Nessun taglio lineare, perché c'è chi può pagare di più e chi deve poter pagare di meno».
Per il presidente della Comunità della
vai di Non, Sergio Menapace, assessore competente per il Consiglio delle autonomie, «l'impianto è condivisibile.
Ma per dare alle Comunità la facoltà di
variare le tariffe sarebbe utile conoscere i costi unitari dei servizi». A suo dire, «con una tariffa di 18 euro, il privato può costare molto meno». «Speriamo» ha aggiunto Stefano Bisoffi, presidente della Comunità della Vallagarina, «di poter garantire, ad invarianza
di risorse, l'utenza fino ad ora esclusa». «Un punto fermo, perché non si
tratta di fare delia carità» secondo Cristiano Trotter, presidente Comunità del
Primiero. Cautela è stata suggerita nella valutazione del patrimonio. Fabrizio
Inama, sindaco di Denno, ha osservato: «L'Icef è il criterio che più garantisce equità, ma in vai di Non, sul pagamento delle tasse, abbiamo anomalie
importanti, per quanto pienamente legali. Per non dire di chi si spoglia dei
beni due mési prima di finire alla casa
diriposo».Adalberto Mosaner, sindaco
di Riva del Garda, ha invitato, nella valutazione degli immobili, a considerare i differenti valori territoriali. Do.S.
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Turismo, le lavoratrici trentine
pagate meno dei loro colleghi
PAOLA MALCOTT1
RIVA - Non una conferenza bensì una
chiacchierata tra donne, organizzata
allo scopo di analizzare la situazione
delle lavoratrici trentine del comparto turistico, creare interrogativi e gettare il primo sasso nello stagno delle
pari opportunità.
«Turismo, femminile plurale» è il titolo scelto per la mattina di studi tenutasi ieri mattina al Palacongressi, proposta da Gardascuola e sposata da Ingarda, Unione commercio e turismo,
scuola Alberghiera, Provincia e da un
nome noto del mondo dello spettacolo, quello di Syusy Blady (alias Maurizia Giusti), a Riva in veste di moderatrice, volto a sondare la relazione
tra turismo e genere.
Un incontro di color rosa acceso, tinto dagli esperti del settore che hanno affrontato il tema da diversi punti
di vista, traendo ispirazione dalla storia, dalla cultura, dalla letteratura, ma
anche dalle esperienze personali, dai
percorsi singoli, dalle opportunità offerte e raccolte - che, seppur ancora oggi rare in alcuni ambiti lavorativi, nel campo turistico (e in quelli cor-
relati di commercio e agricoltura)
sembrano aprire qualche porta in più
alle donne e ai giovani in generale.
Alcuni numeri: in crescita sono le
aziende al femminile iscritte al registro delle imprese del Trentino, che
a fine dicembre 2014 contava in tutto
8.855 attività, pari al 17,3% del totale
(51.106 ditte), a fronte del 16,2% del
2008. Di queste 1.440 quelle che operano nel settore del turismo (527 dedite all'accoglienza e 913 alla ristorazione), ovvero il 28,3%. Quindi i dati
relativi all'occupazione, forniti dall'Inps: 4.356 sono le donne che a fine
2013 risultavano coprire una carica
dirigenziale in ambito turistico; 17.312
le lavoratrici dipendenti assunte con
qualifiche medio-basse; 2.573.000 le
giornate retribuite, per un compenso
mensile inferiore rispetto a quello dei
colleghi, ma tuttavia più alto del 15%
di quello delle colleghe del resto d'Italia.
In evoluzione invece alcune professioni, in passato di esclusivo appannaggio degli uomini. Tra queste, la figura della barwoman è una delle
emergenti nel panorama lavorativo
trentino e nazionale, risultato di de-
cenni di emancipazione e di riscatto
da una cultura maschilista che non
ha mai visto di buon occhio la donna
impegnata nel suo lavoro nelle ore serali, notturne, durante le festività, in
ambienti frequentati per la maggior
parte da uomini.
Oppure la professione di cuoca, nell'immaginario collettivo declinata in
rosa solo se al servizio di mense o della cucina di casa: ancora poche sono
infatti le donne chef, rare quelle stellate. «E non per minori capacità o ambizione rispetto ai colleghi maschi - il
coro unanime delle testimoni a Riva
- ma solo per cultura e tradizione. Perché, va ribadito, nel comparto turistico così come in altri settori, molti lavori vengono svolti meglio dalle rappresentanti del gentil sesso per le doti di ascolto, diplomazia, cura dei particolari, attenzione, per le abilità nell'organizzazione e nella precisione,
per l'alta sensibilità verso i cambiamenti, il problem solving, la flessibilità. Anche mentale».
E a chi chiede come sia possibile per
una donna conciliare lavoro e famiglia, Syusy Blady risponde: «Ce la facciamo perché siamo donne!».
Pag. 34
inalisi!
?limiti
di mandato, regole di lista
e "tetto massimo" per le quote:
ecco le alternative per la riforma
LEONARDO BECCHETTI
on nascondiamocidietro un dito. La riforma delkbanche popolari tocca uno dei punti più delicati del rapporto tra economìa e democrazia. Stiamo di fatto decidendo se, in linea di principio e neifatti, qualcuno con moltisoldi (fatti non sappiamo come) può comprare sempre e comunque un intermediario finanziario (nato magari con intenti mutualistici, solidali, cooperativi, di servizio alle imprese del territorio) e trasformarlo in quello che vuole o se le comunità siano libere di darsi delle organizzazioni che perseguano quellefinalitàe che competano sul mercato con altri
tipi di impresa, lasciando alla democrazia e alle dinamiche
di mercato (e non a un decreto governativo) decidere chi prevarrà.
Vorremmo che gli aedi delle magnifiche sorti e progressive del
rìsiko bancario, delle virtù del consolidamento (quando studi e rapporti dicono che oltre una dimensione media la crescita bancaria è solo un problema e porta al modello "troppo
grande per fallire") entrassero nel merito invece di citare elementi a supportofumosi come ilfatto che i provvedimenti sono da tempo nelcassetto o addirittura, come alcuni hannofatto, di utilizzare come argomento quel "fastidioso " arrivare di
masse con pullman e panini alle assemblee. Non è solo un'annotazione di folklore, ma il segnale di un profondo atteggiamento di disprezzo verso la democrazia. Che vige nei tinelli dei
condomini, e molto meno nei luoghi asettici e impersonali in
cui abita la grandefinanzae dove non ci si rende conto che pigiando un tasto sul computer si può rovinare la vita di centinaia di migliaia di persone.
Idue soli argomenti seri addotti sono quelli dello scarso ricambio delle classi dirìgenti e della difficoltà di afflusso di capitali freschi. Sul primo, ci permettiamo di far notare che in
alcune grandi spa esistono patti di sindacato che dalla notte
dei tempi controllano con quote di minoranzagrandi società.
La questione si risolve con limiti di mandato per i vertici societari, centri di voto elettronico, regole sulle liste. Non c'è affatto bisogno di attaccare e cancellare il voto capitario. Sul secondo punto, basta alzare il tetto massimo di quota di capitale posseduta dal singolo socio (per esempio dall'I al 3%) e si
possono valutare con moltissima cautela premi di voto multiplo che scattano al superamento di possesso di soglie di quote di capitale. Facendo estrema attenzione ad evitare il rischio
dicuiabbiamofattocennoinapertura.Mtrettantoimportante
sarebbe indurre il sistema del credito cooperativo a prendere
con decisione la strada delle garanzìe di rete, seguendo gli esempi austriaco e tedesco.
La letteratura economica, la storia recente delle crisi bancarie
efinanziarie,i pareti delle commissioni intemazionali, i dati sui flussi di credito, la prassi in vigore in quasi tutti i Paesi
del mondo muovono infatti tutti in direzione opposta all'abolizione del voto capitario. Il rapporto dell'Organizzazione
mondiale del lavoro del 2013 ricorda che le banche una-persona- un-voto sono quelle che hanno prestato di più e si sono
fatte meno sedurre dalle sirene del trading speculativo. I dati
Cgia di Mestre ci ricordano che le banche popolarihanno pre-
N
Pag. 35
stato molto di più negli anni della crisi. Il rapporto Liikanen
dei "saggi " della Uè ha sottolineato i problemi di rischio sistemico che le grandi banche spa generano ribandendo l'importanza della diversità bancaria per la resilienza del sistema. Il
90% e più delle crisi bancarie efinanziariedell'ultimo decennio (quasi tutte le banchefallite dopo il 2007, la crisi di Cipro,
quella islandese e irlandese...) sono state originate da grandi
spa e dal loro trading speculativo. Non è un caso pertanto che
Francia, Germania e Regno Unito (non noi) abbiano risposto alla crisi ripristinando informe diverse la Volcker mie (il
divieto di trading proprietario delle banche commerciali) e
non si sognano neanche lontanamente di modificare la forma societaria delle (oro grandi banche cooperative (e così anche Olanda, Finlandia e quasi tutti i Paesi del mondo). Un
modello da questo punto di vista è il Canada dove, già prima
del 2007, il sistema di banche cooperative Desjardins ha conquistato (senza editti governativi) il 45% del mercato e dove è
stabilito il divieto di trading proprietario. In Canada la crisi
finanziaria non è mai arrivata. Invece qui da noi è contese un
governo si accorgesse che un gran numero di incidenti deriva
da guidatori di macchine di grossa cilindrata che si sentono
piloti diformula unoedecidesse in risposta di obbligare iproprietaridi utilitarie acomprare aloro volta macchine di grossa cilindrata.
L'articolo 45 della Costituzione recita «La Repubblica riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità e senzafinidi speculazione privata. La legge ne promuove efavorisce l'incremento con i mezzi più idonei e ne assicura, con gli opportuni controlli, il carattere e lefinalità».Il
decreto sulle banche popolari (e che già traguarda alle banche di credito cooperativo, per ora in salvo) è incostituzionale non solo nella forma ma anche nella sostanza. Speriamo,
verremmo poter dire che siamo certi, che il governo avrà il coraggio di aprire una seria discussione sul tema, evitando il ricatto del voto di fiducia e che non vorrà assumersi la responsabilità storica, dopo le belle parole spese sul Terzo Settore, di
soffocare la democrazia economica italiana, senza contribuire in alcun modo aridurrei rischifinanziaried economici per
il nostro Paese.
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