Lettera del Rettore E d ecco che in occasione del Santo Natale torna nelle nostra case “Squilli Alpini” dopo il periodo estivo che ha visto il Santuario in piena attività con tanti pellegrini che per motivi diversi son giunti quassù per incontrare una Madre che tutti accoglie e consola. È la prima volta che mi rivolgo a voi direttamente come Rettore del Santuario perché fino ad ora il caro don Piero Delbosco ha “retto” le gioie e le fatiche della nostra cara Casa. A lui desidero dire un grosso grazie per il servizio che ha svolto, di come ha avuto pazienza con me nella fase del lungo passaggio (10 mesi) e di come mi ha insegnato, in modo discreto come è il suo stile, alcune cose utili per proseguire il cammino di questo luogo così caro alla nostra Chiesa. Un augurio particolare a don Piero che è diventato parroco di quattro Parrocchie a Poirino e mantiene la responsabilità dei Diaconi permanenti. Insieme a don Piero desidero poi ringraziare le suore, le Missionarie di Maria Ausiliatrice. Proprio loro, Suor Gessi, Suor Giuly e Suor Rose Mary hanno reso il Santuario una “casa” accogliente per chiunque bussasse alla porta. Torneranno ad aprile per fermarsi nel 2015 fino a novembre(evviva!!!). E poi... i volontari... Ho conosciuto tante persone che in silenzio, gratuitamente hanno regalato del loro tempo, della loro esperienza e competenze per il Santuario... A tutti il mio grazie personale che consegno al Signore che tutto accoglie e benedice. E ancora un grazie al nostro Arcivescovo Cesare che ha regalato al Santuario un prete in più... don Nino Bergesio (nella foto col Rettore) che essendo stato nominato “addetto” con la sua esperienza pastorale mi aiuterà soprattutto nella parte liturgico-spirituale che sempre più deve caratterizzare il Santuario. 2 Intanto il periodo invernale serve a prepararci alla nuova stagione che dal 19 aprile 2015 vedrà anche l’Ostensione della Sindone e la visita di Papa Francesco a Torino il 21 giugno. La nostra Casa sarà pronta per accogliere tutti quei pellegrini che desidereranno trovare un luogo dove “fermarsi” per meditare tuto ciò che lo Spirito ha posto nei loro cuori. Gruppo giovani OFTAL in ritiro. La preparazione riguarda anche il nuovo sito www.santuariogrottaforno.it che da Natale in avanti ospiterà tutte le notizie, gli orari, le iniziative del Santuario e della Casa di Spiritualità. Termino cogliendo l’occasione per augurare anche a nome di don Nino e delle Suore un Santo Natale. La memoria viva della nascita di Gesù provochi la nostra vita affinché la nostra fede sia sempre incarnata e vera. don Maurizio PROSSIMI APPUNTAMENTI IN SANTUARIO 11 FEBBRAIO 2015 - FESTA DELLA MADONNA DI LOURDES: S. Messa Solenne alle ore 11, presieduta da Mons. Valter Danna, Vicario Generale dell’Arcidiocesi di Torino, con processione (tempo permettendo) alla Grotta. Pranzo (per chi lo desidera da prenotare), e alle ore 15 preghiera del Santo Rosario. ORARIO SANTE MESSE Da Ottobre ad Aprile Domenica e festivi alle ore 16 Da Maggio a Settembre Sabato (Messa festiva) ore 17 Domenica e festivi ore 17 CASA DI SPIRITUALITA’ «GESU’ MAESTRO» Centralino 331.76.73.694 - Mamme 011.90.02.328 - Fax 011.93.15.945 3 Maria Santissima nel Concilio Vaticano II Un articolo del Prof. Michael F. Hull (New York) I l capitolo VIII della Lumen gentium VIII (nn. 52-69) ha costituito una svolta decisiva nella riflessione teologica sulla Beata Vergine Maria. Dopo un acceso dibattito, il Concilio ha modificato completamente i fondamenti di Mariologia facendo due semplici cose. In primo luogo, il Concilio non ha prodotto un documento separato su Maria, evidenziando in tal modo che la futura Mariologia non avrebbe potuto essere separata da altri importanti aspetti teologici. In secondo luogo, il Concilio ha incorporato le sue istruzioni relativamente brevi su Maria nella Costituzione Dogmatica su la Chiesa, Lumen gentium. In tal modo la Mariologia è stata collocata nel contesto del Verbo Incarnato e del Corpo Mistico, senza implicare una nuova dottrina su Maria od ostacolare la riflessione teologica (LG, 54). Infatti, leggendo questo ottavo capitolo, si sarebbe potuto pensare che la svolta decisiva della Mariologia potesse dare avvio a nuove e ricche intuizioni, che però non vennero immediatamente, facendo sì che l’interesse per la Mariologia scemasse per un certo periodo di tempo. Sebbene Paolo VI abbia cercato di risvegliare una comprensione più profonda con la sua Esortazione Apostolica Marialis cultus (2 febbraio 1974) e altri scritti, la Chiesa ha dovuto attendere quasi un quarto di secolo prima che la Lettera Enciclica Redemptoris mater (25 marzo 1987) riaccendesse l’interesse dei teologi per la Mariologia. La trattazione della figura di Maria nella Lumen gentium piuttosto che in un documento separato, specificamente dedicato alla Mariologia, è avvenuta soltan- 4 to dopo molti dibattiti in seno al Concilio. Quello che poi divenne il capitolo VIII della Lumen gentium nacque inizialmente come una pletora di suggerimenti: dalla dichiarazione di un nuovo dogma di Maria quale Mediatrice di tutte le grazie all’idea di non menzionarla affatto. Spesso si osserva che il capitolo VIII della Lumen gentium è un compromesso fra queste due soluzioni estreme. Tuttavia, quest’osservazione trascura il fatto che alla fine quella del Concilio non fu la concessione di una verità teologica vis-à-vis, ma la decisione di enfatizzare in maniera decisa il ruolo di Maria nella rivelazione di Gesù Cristo. Il Concilio sottolineò chiaramente che non intendeva né offrire una completa esposizione dottrinale di aspetti mariologici né risolvere le questioni che i teologi si ponevano allora (LG, n. 54). È opportuno ricordare che il capitolo VIII della Lumen gentium non è affatto un’esposizione debole su Maria e ancor meno un tentativo di dare chiarimenti in campo mariologico. Il capitolo VIII della Lumen gentium VIII è piuttosto, secondo Giovanni Paolo II, «in un certo senso una magna charta di Mariologia nella nostra era» (Discorso in occasione dell’Udienza Generale del 2 maggio 1979). L’enfasi posta dal Concilio sul ruolo di Maria nella Chiesa e nella storia della salvezza (passata, presente e futura) mediante il suo inserimento nella Lumen gentium è l’impulso a una speculazione teologica innovativa. Il Concilio ha cercato di risvegliare la Mariologia concentrandosi sul ruolo di Maria quale parte integrante di quello del Redentore, di rifondare il suo ruolo significativo nella missione della Chiesa e di trasformare una devozione culturale, in un certo qual modo passiva, in un’attiva condotta esemplare. Quindi, non sorprende che il capitolo VIII della Lumen gentium non contenga un nuovo insegnamento su Maria, ma riassuma quanto la Chiesa ha sostenuto nel corso dei secoli. Sebbene questo compendio sia divenuto più celebre per quello che ha omesso che per quello che ha dichiarato, riveste un’importanza notevole. Maria è situata nel mistero della salvezza (Lumen gentium, n. 52). È «riconosciuta quale sovreminente e del tutto singolare membro della Chiesa» (LG, n. 53). Il Vecchio e il Nuovo Testamento attestano il suo ruolo nell’economia della salvezza (LG, n. 55). Per volere di Dio, Maria nasce libera dal peccato originale; la sua libera cooperazione al piano salvifico di Dio la rende «madre dei viventi» (LG, n. 56). Maria è al fianco del Signore durante la sua nascita, il suo ministero pubblico e la sua crocifissione. Resta con i suoi Apostoli fino a quando non riceve lo Spirito Santo e viene infine assunta in cielo (LG, nn. 57-59). Il ruolo di Maria quale madre degli uomini e madre nell’ordine della grazia deriva dal suo ruolo di madre del Mediatore e Redentore, Gesù Cristo. La sua intercessione prosegue ora nei cieli e quindi ella «è invocata nella Chiesa con i titoli di avvocata, ausiliatrice, soccorritrice, mediatrice» (LG, nn. 60-62). Infatti, è la sua maternità che la rende esemplare nella Chiesa ed è a lei che i membri della Chiesa si rivolgono quale «modello di virtù» mentre progrediscono nella fede, nella speranza e nella carità (LG, nn. 6365). «Per la grazia di Dio, Maria è stata esaltata, dopo suo figlio, al di sopra di tutti gli angeli e gli uomini» (LG, n.66) Per questo motivo, si è sviluppato in suo onore un culto che va promosso, evitando però le esagerazioni affinché si continui a promuovere il suo ruolo corretto di intercessione «a gloria della santissima e indivisibile Trinità» (LG, nn. 66-69). Di conseguenza, il capitolo VIII della Lumen gentium ripete quanto la Chiesa ha sempre creduto, ossia che l’elezione di Maria, la sua libera cooperazione e la sua intercessione riecheggiano la più grande gloria di Dio. Poiché Dio si è rivelato pienamente al suo Popolo mediante Gesù Cristo e la sua Chiesa, è perfettamente sensato che il ruolo di Maria nel disegno salvifico di Dio venga inserito in una Costituzione Dogmatica che proclama Cristo e la sua Chiesa quale luce delle nazioni. Alla fine del Concilio i teologi ebbero il compito di elaborare quel ruolo. Purtroppo, i teologi furono lenti a svolgerlo. Mentre dopo il Concilio fiorirono studi cristologici, soteriologici ed ecclesiologici, i teologi non si affrettarono a evidenziare il ruolo partecipativo di Maria alla persona di Gesù Cristo, alle sue attività redentrici, alla sua Chiesa. Negli anni immediatamente successivi al Concilio, l’attenzione fu rivolta ad altri temi e quindi la Mariologia e la devozione mariana conobbero un momento di stasi. Con il dovuto riguardo per i progressi compiuti dal Concilio sia Paolo VI sia Giovanni Paolo II hanno cercato di rafforzare il ruolo della Beata Vergine Maria nello studio e nella devozione. ■ Q UALCUNO CI HA CHIESTO DI FAR SAPERE QUANTO DEVE ESSERE L’OFFERTA PER IL BOLLETTINO. Rispondo: anzitutto l’obolo della vedova è sempre accetto, ovvero ognuno dà quello che può. Comunque: Ordinario 15 € - Sostenitore 50 € - Benemerito 100 €. Per le vostre offerte potete utilizzare il numero di Conto Corrente Postale 39339106 intestato a Santuario Grotta N. S. di Lourdes - Via della Resistenza n. 30 - 10050 COAZZE (TO). Grazie! 5 IL NUOVO BEATO PAOLO VI “Paolo VI, l’uomo che incontrò il mondo” P aolo VI è stato il Papa che meglio ha coniugato l’universalità del Pontificato con le proprie radici e identità italiane. Ha impresso al Papato la svolta universalista del secondo Novecento, ponendo le basi dei Pontificati successivi, ma s’è anche immerso come pochi nella temperie culturale dell’epoca, aperto alle correnti di pensiero europee, anzitutto francesi. La sua percezione s’è trasfigurata in sentimenti di vicinanza, amicizia, partecipazione appassionata alle vicende del nostro Paese, leggendole sempre con lo sguardo rivolto al futuro, alle sue trasformazioni, alle grandi tragedie come quella del rapimento di Aldo Moro che ha segnato la conclusione del Pontificato. Paolo VI ha vissuto più fasi della storia italiana del Novecento, ma non è mai rimasto legato al passato, ha avuto più di altri il senso dell’evoluzione e del cambiamento. Formatosi nella Brescia che superava l’intransigentismo ottocentesco, Montini inizia la vita sacerdotale tra l’impegno diplomatico, a Varsavia, e nella Segreteria di Stato, svolge l’attività pastorale nella FUCI che attraversa le tempeste della guerra e del fascismo. Nell’impegno di quegli anni, Montini porta con sé un tratto che non verrà mai meno: la fede incrollabile nella Chiesa e l’attenzione al nuovo, la solidità delle convinzioni e la disponibilità al rinnovamento culturale e pastorale, fino a divenire, per unanime riconoscimento uno dei massimi protagonisti della formazione della nuova classe dirigente cattolica che sarà chiamata a dirigere lo Stato sulle macerie della dittatura e del secondo conflitto mondiale. Nel decennio montiniano, fino al 1934, la FUCI assol-ve, con l’Azione Cattolica, a una funzione di radicamento creaPaolo Vi parla all’ONU (ottobre 1965). tivo nella società. Riporta la 6 Chiesa nelle Università, con l’inaugurazione di Sant’Ivo alla Sapienza in Roma e l’istituzione delle Cappelle Universitarie, e Montini giudica il rapporto tra i cattolici, la cultura, l’Università, assai «sintomatico per l’orientamento di tante intelligenze nei riguardi della fede nostra». Essa resiste a Un sessione del Concilio Vaticano II. vessazioni e violenze del regime che vede nelle leve universitarie cattoliche l’avversario naturale della propria visione del mondo. E s’impegna a dare al pensiero cristiano un assetto nuovo, con l’apertura alle conoscenze e ai risultati della scienza, con l’indirizzo cristiano della vita, lavorando per una società più giusta. La democrazia italiana resta debitrice per il lavoro di Montini alla FUCI, capace di formare una classe intellettuale capace di dirigere una società che respinge il totalitarismo. Montini è accostato spesso, con ragione, al pensiero di Jacques Maritain, e alle correnti del cattolicesimo democratico europee, e su queste basi contribuisce a porre le basi dell’unità europea – nella quale molti oggi non credono purtroppo più – che annovera tra i fondatori grandi cristiani come Adenauer, Schumann, De Gasperi. Ma accompagna anche, dalla Segreteria di Stato a servizio di Pio XII, da Arcivescovo di Milano, infine da Pontefice, la vita italiana come un riferimento sicuro, rassicurante, nelle trasformazioni del dopoguerra che conoscono il radicamento della democrazia, l’apertura alle classi subalterne, l’incontro tra culture diverse e, a volte, contrapposte. Compie la sua opera limando, stemperando, arricchendo i protagonisti, fiducioso che la possibilità di cambiamento è per tutti. Coglie la necessità che l’Italia attui i principi costituzionali di libertà ed eguaglianza religiosa, modifichi i Patti lateranensi nelle parti storicamente superate, apra le porte ad altre religioni. Sul finire del Pontificato, la revisione del Concordato è già pronta, tarderà a concludersi per motivi parlamentari, ma impulso e basi della riforma sono sue, perché spinge, incoraggia, favorisce intese per attuare gli articoli 7 e 8 della Costituzione. La vicenda del rapimento di Moro è la più drammatica della storia repubblicana, Paolo VI fa l’impossibile per giungere a un esito positivo, e quando ogni tentativo risulta vano eleva la sua parola a Dio con un dolore che riassume la sofferenza dell’Italia intera. Ma il rapporto con l’Italia, la partecipazione di Paolo VI alla vita del nostro Paese, prima e dopo l’elezione al Pontificato, è ricco, ha un valore spirituale, culturale, unico nel suo genere. ■ 7 Tre settimame... esplosive... con Progetto Giada rande festa c’è stata domenica 31 agosto al Santuario Piccola Lourdes: Messa cantata e Coro Gospel, mototrial acrobatico, scene di combattimenti medioevali, appetitosi pasti serviti dagli Alpini e succulente merende. Non è il programma di una sagra di paese ma una delle ventuno giornate organizzate dall’Associazione Progetto Giada ONLUS per i bimbi e le famiglie affette da patologie oncologiche. Una tessera del grande mosaico che il Progetto Giada ha realizzato in collaborazione con Diocesi di Torino, Comuni di Coazze e Giaveno, Alpini della sezione Giaveno-Coazze, G 8 Croce Rossa Italiana e Protezione Civile di Giaveno, Torino ed Avigliana: una rigenerante e salutare permanenza tra i monti suddivisa su tre settimane, dal 22 al 29 giugno, dal 24 al 30 agosto e dal 31 agosto al 5 settembre. I destinatari di questi esplosivi soggiorni gratuiti, sono stati, per la prima e la terza settimana, i bambini con patologie oncologiche provenienti dagli Ospedali infantili di Torino, Genova, Milano e Monza, per la seconda i bambini con genitori affetti da patologie oncologiche inviati dalla Fondazione F.A.R.O. e dalla CPD, Consulta Persone in Difficoltà, di Torino. Fondamentale e magistrale è stata la passione con cui gli Alpini di Giaveno hanno preso parte all’organizzazione di questi eventi, non solo nella preparazione dei più appetitosi pasti personalizzati ad personam ma anche nell’accoglienza presso la loro sede in numerose occasioni, nei servizi di trasporto e servizio pasti ovunque anche a Pian Neiretto. Numerosissimi gli intrattenitori che hanno animato le giornate a cominciare dai Vigili del Fuoco di Giaveno, protagonisti di martedì 2 settembre, con dimostrazioni di spegnimento incendi e giochi d’acqua, proseguendo con i mototrialisti del Motoclub Giaveno, artisti, pittrici, addestratori di animali e molti altri. La magia è intervenuta in più momenti alternandosi con esibizioni di eccezionali gruppi musicali, di artisti, prestigiatori e giocolieri. La natura ha fatto da cornice all’evento con la lussureggiante flora estiva che circonda la Casa “Gesù Maestro” e con la fauna, del posto e non, che in più occasioni ha calamitato l’attenzione dei bimbi: unità cinofile della Croce Rossa Italiana, falchi, cani addestrati, cavalli e moltissimi pesci. Questi ingredienti e molto altro hanno saputo ridonare alle famiglie oncologiche l’energia a loro indispensabile per ricaricare le pile per affrontare il lungo periodo di cure. Tre le uscite sul territorio realizzate una per ciascuna settimana, la prima, presso il Mulino della Bernardina di Giaveno, presso la Bottega del Cioccolato di G. Castagna, presso Pian Neiretto; la seconda grazie a validissimi Coazzesi ed all’Amministrazione comunale di Coazze, ha visto la visita all’Accademia di Fido, Centro di Addestramento cani di Giaveno, all’Incubatoio ittico di Trana, nuovamente alla Bottega del Cioccolato, il giro su cavallo carrozza organizzata dalla scuderia “Il Bruco” di Coazze; la terza presso la caserma dei Vigili del Fuoco di Giaveno e presso la Sacra di San Michele. A far da sfondo a questi entusiasmanti periodi è stato la carica spirituale che avvolge il Santuario, esaltata dai numerosi momenti di preghiera, personali e comunitari, e dalle Sante Messe celebrate dal Rettore e dai sacerdoti, trai quali l’arciprete di Coazze, che qui si sono recati per portare il loro saluto ai bimbi. Concluso l’ultimo soggiorno, il cammino del Progetto Giada prosegue ininterrottamente aiutato da chi ha compreso ed aderito alle sue finalità come le persone generose che si prendono cura del Santuario e del negozio di articoli religiosi, che oltre ad aver premiato i bambini con videocassette e doni, continuano a sostenere l’operato dell’Associazione che tutti i mesi incontra i suoi bimbi in eventi giornalieri di divertimento e distrazione. Caro fedele che sali a Forno di Coazze per volgere il tuo sguardo a Maria, innalza la Tua preghiera alla Vergine per la salute di questi bambini e delle loro famiglie e aiutaci a trovare le energie umane ed economiche per sostenere quest’opera che ha bisogno del contributo e della preghiera di tutti! Progetto Giada 9 Preghiera a MARIA di San Giovanni Paolo II AVE MARIA, Donna povera ed umile, benedetta dall’Altissimo! Vergine della speranza, profezia dei tempi nuovi, noi ci associamo al tuo cantico di lode per celebrare le misericordie del Signore, per annunciare la venuta del Regno e la piena liberazione dell’uomo. AVE MARIA, umile serva del Signore, gloriosa Madre di Cristo! Vergine fedele, dimora santa del Verbo, insegnaci a perseverare nell’ascolto della Parola, ad essere docili alla voce dello Spirito, attenti ai suoi appelli nell’intimità della coscienza e alle sue manifestazioni negli avvenimenti della storia. AVE MARIA, Donna del dolore, Madre dei viventi! Vergine sposa presso la Croce, Eva novella, sii nostra guida sulle strade del mondo, insegnaci a vivere e a diffondere l’amore di Cristo, a sostare con Te presso le innumerevoli croci sulle quali tuo Figlio è ancora crocifisso. AVE MARIA, Donna della fede, prima dei discepoli! Vergine Madre della Chiesa, aiutaci a rendere sempre ragione della speranza che è in noi, confidando nella bontà dell’uomo e nell’amore del Padre. Insegnaci a costruire il mondo dal di dentro: nella profondità del silenzio e dell’orazione, nella gioia dell’amore fraterno, nella fecondità insostituibile della Croce. SANTA MARIA, Madre dei credenti, Nostra Signora di Lourdes, prega per noi. Amen. S. GIOVANNI PAOLO II (Lourdes 2004) 10 Cori Parrocchiali a Forno I PELLEGRINI RACCONTANO Domenica 28 settembre i Cori Parrocchiali di Airasca, Cardè, Casalgrasso, None, Osasio, Vigone e Virle Piemonte hanno animato, per il settimo anno consecutivo, la Santa Messa al Santuario di Forno di Coazze: un’esperienza ric-ca di entusiasmo in questo luogo dedicato alla Madonna di Lourdes dove si è potuto respirare un’atmosfera di spiritualità ed il canto si è fatto preghiera. È seguito poi un incontro conviviale che ha dato modo di trascorrere tutti insieme un momento di fraternità e di amicizia in serenità. Il ritrovo dei Cori Parrocchiali al Santuario di Forno è diventato ormai un festoso appuntamento annuale ed una importante occasione per condividere le motivazioni che consentono di rafforzare il comune obiettivo ed impegno del canto al servizio delle nostre comunità. La celebrazione, presieduta da don Maurizio De Angeli, attuale Rettore del Santuario, è stata particolarmente seguita e partecipata con l’esecuzione corale dei canti liturgici, strumenti che aiutano ad elevare la mente verso Dio per trovare in Lui le ragioni della nostra speranza ed il sostegno nelle difficoltà della vita. Un doveroso ringraziamento va ai tanti che hanno collaborato per la buona riuscita di questa giornata e a tutti coloro che hanno voluto trascorrere con noi questa bella festa comunitaria. Auspichiamo fortemente che altri Cori Parrocchiali aderiscano in futuro a questa iniziativa in modo tale che la partecipazione ai prossimi incontri sia sempre più numerosa. Coro Alpini Abruzzo ■ 11 C’ERA UNA VOLTA L’AMORE... L’Amore abitava in una casa pavimentata di stelle e adornata di sole. Un giorno l’Amore pensò ad una cosa più bella. Che strana idea quella dell’Amore! E fece la terra, e sulla terra, ecco fece la carne, e nella carne ispirò la vita, e nella vita impresse l’immagine della sua somiglianza. E la chiamò: uomo! E dentro l’uomo costruì la sua casa: piccola, ma palpabile, inquieta, insoddisfatta, come l’Amore. E l’Amore andò ad abitare nel cuore dell’uomo e ci entrò tutto là dentro, perché il cuore dell’uomo è fatto di infinito. Ma un giorno... l’uomo ebbe invidia dell’amore. Voleva impossessarsi della casa dell’Amore, la voleva solo per sé, voleva per sé la felicità dell’Amore, come se l’Amore potesse vivere da solo. E l’Amore fu scacciato dal cuore dell’uomo. L’uomo allora cominciò a riempire il suo cuore, lo riempì di tutte le ricchezze della terra, ma era ancora vuoto. L’uomo triste si procurò il cibo col sudore della fronte, ma era sempre affamato e restava col cuore terribilmente vuoto. Un giorno l’uomo... decise di condividere il suo amore con le creature della terra. L’Amore venne a saperlo... Si rivestì di carne, e venne anche lui a ricevere il cuore dell’uomo. Ma l’uomo riconobbe l’Amore e lo inchiodò sulla croce. E continuò a sudare per procurarsi il cibo. L’Amore allora ebbe un idea: si travestì di cibo, si travestì di pane e attese silenzioso. Quando l’uomo affamato lo mangiò, l’Amore ritornò nella sua casa, nel cuore dell’uomo. E il cuore dell’uomo fu riempito di vita, perché la vita è… AMORE! E il Verbo si fece carne… BUON NATALE! SQUILLI ALPINI - Bollettino del Santuario “Grotta di N. S. di Lourdes” - Coazze fraz. Forno (TO) • Direttore responsabile: mons. Piero Delbosco • Aut. Pres. Trib. Torino 29-7-1948 N. 304 • Stampa: Edigraph snc (Andezeno -TO) ANNO LXVII - N. 4 - OTTOBRE-NOVEMBRE-DICEMBRE 2014 – Poste Italiane. Spedizione in abbonamento postale - Art. 2 Comma 20/c - Legge 662/96 - Filiale di Torino - n. 4/2014 [spedito: dicembre 2014] In caso di mancato recapito restituire al mittente presso CMP Torino NORD. Il mittente si impegna a pagare la tassa dovuta.
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