3. Lasciare Andare

Diario di un Giardiniere delle Stelle
3. Lasciare Andare
Seguo il suono che mi guida tra le stelle, lontano nel cosmo; mi ritrovo in una
piattaforma di pietra e sento fragori, tuoni ed esplosioni accecanti di luci colorate; mi
sposto al limitare di questa piattaforma e vedo che e' molto in alto, su un picco da cui
si potrebbe vedere lontano se non ci fossero nuvole di polvere che impediscono la
visuale.
Mi sento molto inquieto, il suono che mi ha condotto fino a qui non lo sento piu' e
non so cosa fare; esploro quindi questa piattaforma, allontanandomi verso una parete
che si erge verso l'alto. Osservo la formazione rocciosa di colore azzurro-grigio e la
percorro fino a che risento di nuovo il suono che arriva da una fenditura.
Riesco a passare a fatica ma dopo pochi passi e' tutto buio e non riesco a proseguire;
mi siedo per terra, con gli occhi chiusi, e mi lascio di nuovo guidare dal suono fino a
che raggiungo un'ampia sala le cui pareti sono di cristallo splendente.
Sono in mezzo a strani esseri, molto alti e sottili, con una chioma di arcobaleno; sono
spaventati; mi siedo in mezzo a loro, guardandoli con affetto e per un po' rimaniamo
in silenzio, cercando di percepire le nostre reciproche energie; sento poi chiaramente
una voce che risuona dolce dentro di me: uno di loro mi sta parlando.
“Rabin, ci siamo permessi di chiamarti perche' siamo in grande difficolta' e dobbiamo
presto fare una scelta che determinera' il nostro futuro; come vedi c'e' una guerra in
corso, un conflitto che si protrae da tempo immemorabile, provocando distruzione ed
il nostro lento annientamento poiche' siamo stati invasi da una razza colma di
violenza che vuole impadronirsi del nostro pianeta. Ormai sono solo due scelte che si
delineano per noi: arrenderci ed assoggettarci all'invasore che ci ridurra' in sua
schiavitu', oppure andare via da qui, cercando un altro pianeta che ci possa ospitare.
Ma la seconda scelta, che ci sembrerebbe quella piu' giusta, e' di difficile attuazione
poiche' non sappiamo dove andare; non resisteremo a lungo; siamo nascosti
all'interno di questo monte, schermati energeticamente alla vista degli invasori ma la
nostra forza mentale si sta indebolendo. Dalle profondita' di questo luogo
comandiamo i missili e le bombe telecomandate per difenderci ma questa guerra ha
distrutto molto del nostro potenziale difensivo e questo e' un altro motivo per cui
abbiamo fretta e ci siamo rivolti a te. Vieni, ti facciamo vedere dove siamo, nel
frattempo, pensa se vuoi aiutarci, sapendo del pericolo che corri, rimanendo con noi
poiche' il nemico prima o poi scoprira' questo nostro nascondiglio e potrebbe colpirlo
con tutta la sua potenza distruttiva.”
Non ho avuto molto tempo di pensare, tanto sono stato coinvolto dalla situazione e
mentre seguo questi esseri che si muovono delicatamente scendendo in corridoi e
scale, sfiorando il terreno, come se danzassero, provo affetto per loro e decido di
aiutarli; mi ringraziano, parlando direttamente dentro di me e la loro gratitudine mi
riempie di grande amore.
Siamo nella sala di controllo: e' uno spazio immenso, dalle volte altissime; sui grandi
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monitor che riempiono le pareti, e' possibile seguire nel dettaglio ogni movimento dei
nemici e, dalle numerose console, comandare a distanza gli strumenti difensivi di
varia natura; molti di questi esseri operano agendo su pulsanti invisibili che
permettono di muovere razzi, bombe e molto altro. Percepisco vibrazioni di grande
tensione ed agitazione mentre li vedo muoversi velocemente da un punto all'altro
dell'enorme sala.
“Rabin, come puoi vedere, da qui cerchiamo di contrastare l'attacco ed avremmo
avuto la meglio da tempo se non provassimo compassione per chi ci sta invadendo in
quando noi possiamo colpire le loro navicelle da lontano mentre loro le comandano
direttamente e, quando le colpiamo, sappiamo che non c'e' scampo per gli occupanti.
Quanti di loro sono morti e quanti tuttavia continuano ad assalirci; e' per questo che
siamo stanchi ed a volte non ci sentiamo piu' di contrastarli lasciando che colpiscano i
nostri razzi che cosi' facilmente li potrebbero invece completamente annientare. Loro
sanno di questo nostro punto debole, li abbiamo sentiti piu' volte; ci hanno fatto
capire che vinceranno proprio perche' non hanno scrupoli e non ci risparmieranno
come stiamo facendo noi con loro. Saremmo andati via gia' da tempo ma dove? Ora ti
facciamo vedere un'altra cosa.”
Li seguo un po' stordito verso un'ampia scala che scende in profondita' a perdita
d'occhio, tutttavia in breve tempo la percorriamo tutta e ci troviamo in uno spazio
immenso; la volta e' cosi' alta che non riesco a vederla e tutto intorno, a perdita
d'occhio, vedo che le parete rocciose sono illuminate.
“Siamo tutti qui; al sicuro, per ora; ora ti facciamo vedere le nostre astronavi!”
Nel pavimento, un pannello orizzontale si apre all'improvviso e, dopo poche scale, ci
troviamo in una piattaforma mobile che ci conduce velocemente verso il basso; non
c'e' molta luce ma presto la piattaforma si ferma ed io resto senza fiato. Allineate in
modo perfetto, vedo un numero senza fine delle loro astronavi che ai miei occhi
appaiono come enormi uova lucenti, apparentemente senza alcuna apertura, di un
materiale iridiscente.
Sono senza parole; dove possono andare questi esseri che sembrano cosi' gentili e
buoni?
Mi accorgo che non ho ancora parlato, da quando sono qui e decido di farlo; mi
accorgo che riesco a comunicare senza difficolta', con il pensiero.
“Sentite, posso cercare il pianeta che vi ospita e, se mi insegnate come fare, posso io
comandare i razzi per difendere le vostre astronavi, mentre vi allontanate; posso poi
raggiungervi quando sarete ormai fuori pericolo, nello stesso modo in cui sono
riuscito a venire fin qui: sono sicuro di imparare presto.”
“Non speravamo certo che tu ti offrissi e non abbiamo parole per ringraziarti; si', non
e' difficile comandare i razzi e le bombe telecomandate e mantenere lo schermo
protettivo che rende invisibili le nostre astronavi anche perche' ti possiamo guidare
telepaticamente, dicendoti esattamente cosa devi fare ma non credere che sia poi cosi'
facile andare via da qui anche per te poiche' gli invasori sono molto attenti ed acuti,
capirebbero subito il piano ed individuerebbero questo luogo; non potrebbero
comunque colpirlo, poiche' la sua schermatura non puo' essere contrastata da loro ma
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potrebbero inviare energie molto negative che, se restassi solo qui, potrebbero
abbassarti le vibrazioni fino a rendere impossibile il tuo viaggio verso le nostre
astronavi.
Non possiamo quindi nasconderti l'estrema pericolosita' di restare da solo qui; non
possiamo accettare un tuo possibile sacrificio. Si', ho sentito la tua domanda nel tuo
cuore e ti rispondo subito: non e' possibile per nessuno di noi effettuare questa difesa
mentre gli altri vanno via poiche' siamo cosi' legati tra noi, quasi come se fossimo
uno stesso essere, che non sarebbe pensabile una separazione di questo genere.
Per quanto riguarda invece il posto dove andare, non ne abbiamo proprio idea;
abbiamo lanciati infiniti appelli ma non abbiamo ricevuto nessuna risposta.”
Mi viene in mente un'idea ma non la svelo; magari il primo pianeta che ho visitato,
quello di RaggioDiLuce, quello degli angioletti potrebbe ospitarli, magari ne
sarebbero felici! Verifico appena possibile; pero', nonostante quello che dicono, penso
di avere piu' possibilita' di quanto credono se restassi qui io ad organizzare la loro
copertura; chiedero' il consiglio del mio Guru.
“Non penso che abbiate utilizzato tutte le possibili frequenze per lanciare l'appello;
credo che in molti luoghi non sia neanche arrivato.”
“Abbiamo utilizzato le frequenze che possiamo generare, ovviamente; magari proprio
in questo senso ci potresti aiutare!”
“E poi come farete a lasciare questo posto? Non credo che nessuno possa venire a
prendervi!”
“Lo sappiamo Rabin, se pero' trovassimo il luogo potremmo partire tutti insieme,
utilizzando la schermatura delle nostre astronavi, anche se e' molto rischioso e molto
probabilmente verremmo scoperti.”
“D'accordo; allora provo a lanciare il vostro appello su altre frequenze, penso che
quelle che posso generare io non sono state usate da voi. Faro' del mio meglio!”
“Grazie Rabin, ora riposati, sei nostro ospite; ti abbiamo preparato una stanza in cui
potrai stare tranquillo ed avere delle piacevoli comodita'; vieni ti accompagno!”
3.1 Il Rifugio nella Roccia
Mentre gli altri del gruppo si allontanano con un inchino, seguo l'essere che mi ha
parlato e ci dirigiamo attraverso una ripida scala che sale, lasciando l'angar delle
astronavi; ci ritroviamo nello spazio immenso che custodisce tutti gli abitanti di
questo luogo e dopo poco, percorrendo una piccola feritoia giungiamo in un'ampia
stanza.
“Eccoci arrivati; le pareti, che ora vedi opache, sono in realta' formate da ologrammi:
se li sfiori e focalizzi la tua mente su un particolare paesaggio, lo vedrai apparire
davanti ai tuoi occhi, tridimensionale, e ti sentirai come immerso in esso. Prova!”
Seguo le sue indicazioni, pensando ad un profumato bosco di larici ed ecco che
l'ologramma si forma in tutte le pareti; e' veramente suggestivo e ne resto affascinato;
una tiepida luce trapela dagli alberi, illuminando tutto lo spazio, proprio come avevo
in mente e posso quindi vedere la stanza nei suoi particolari. C'e' proprio tutto cio'
che mi serve!
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“E' un posto bellissimo!”
“Rimani tranquillo fino a che lo desideri, poi, quando lo decidi, mettiti in contatto con
me; mi chiamo Hasoar.”
“Grazie!”
Hasoar si allontana con un inchino e sparisce alla mia vista; quanti avvenimenti e che
luogo ricco di sorprese! Pur sapendo che sono solo ologrammi e che in realta' siamo
sotto terra, e' come se davvero fossi in un bosco di larici, con il loro profumo di
resina e se faccio attenzione vedo anche uccellini che cinguettano sugli alti rami e
scoiattoli che danzano sui tronchi. La temperatura e' perfetta; mi siedo su morbidi
cuscini avvolgenti, facendo silenzio dentro di me e scrivo molte pagine sul mio
diario; quando sono sceso in profondita', chiamo il mio Guru e gli chiedo se e' giusta
la mia decisione di rimanere qui nella sala di controllo permettendo agli abitanti di
allontanarsi sicuri sulle loro astronavi e se e' vero che posso, come sento, riuscire a
mantenere alte le mie vibrazioni per poi raggiungerli, una volta che saranno al sicuro.
Mi concentro e scivolo nel silenzio; per un po' percepisco solo una grande pace ma
non la presenza del mio amato Guru fino a che, finalmente, lo vedo che passeggia nel
bosco di larici per venire da me.
“Rabin, hai buon cuore: questo piace molto a Dio e sarai per questo protetto ma devi
essere tu sicuro di riuscire nell'impresa; nulla e' impossibile se ci credi ma anche cio'
che sarebbe alla tua portata diventa irraggiungibile se pensi di non riuscire a
realizzarlo. E' sicuramente difficile, dovrai concentrarti molto e, come ti hanno
avvisato, dovrai contrastare delle forze che vorranno tirarti verso il basso ma se ti
convinci dentro di te che puoi riuscire, riuscirai ed io e tutti i tuoi dodici Maestri ti
saremo vicini, se lo vorrai.”
“Allora ho il tuo permesso?”
“Hai il mio permesso, Rabin e le mie piu' grandi benedizioni; saremo con te quando
sara' il momento!”
Il mio Guru sorride e si allontana nel folto del bosco di larici, senza piu' voltarsi,
accompagnato da una luce dorata; mi sento un po' solo perche' avrei voluto che si
trattenesse ancora un po' con me ma ora so che ho tutte le capacita' per affrontare e
superare ogni difficolta' e subito sento potere e forza divini che scorrono dentro di
me.
Decido quindi di sentire RaggioDiLuce, il mio amico MantelloLucente di un tempo, e
chiedergli se gli abitanti di questo luogo potrebbero essere ospitati sul loro pianeta;
eccomi davanti a lui, mentre i soli gemelli si stanno allontanando.
“Rabin, che sorpresa, sono felice di vederti; dimmi! Sento che mi stai per proporre
qualcosa di interessante!”
Gli spiego la situazione e vedo che nel frattempo molti abitanti del pianeta, che
riconosco uno ad uno anche se sono molto cambiati, vengono vicino a
RaggioDiLuce; sono diventati angeli adulti, con ali bellissime che ondeggiano
leggere alla brezza.
Dopo un po' di silenzio, vedo che si consultano tra loro e poi RaggioDiLuce risponde
a nome di tutti.
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“Abbiamo appena contattato le energie degli abitanti di cui ci hai parlato; la proposta
si puo' attuare; potremo vivere insieme qui, condividendo le nostre esperienze,
crescendo insieme. Abbiamo invitato Hasoar che verra' presto qui.”
Infatti poco dopo, lo vedo! E' raggiante ed avvolto da energie di grande gioia e
riconoscenza; lo accompagnamo a visitare brevemente il pianeta e gli vengono
incontro molti animali festosi, angeli, piccoli angioletti ed anche gli alberi brontolano
soddisfatti.
Sono felice!
Dopo averlo accompagnato in molti luoghi, Hasoar si rivolge a tutti gli abitanti del
pianeta.
“Tutti gli esseri del luogo da cui provengo sono stati con me durante questo giro ed
abbiamo molto apprezzato tutti voi e le vostre energie; se davvero volete ospitarci
saremo felici di venire qui, appena possibile!”
RaggioDiLuce si inchina ad Hasoar e gli risponde:
“Tutti siamo onorati di ospitarvi; vi aspettiamo con gioia!”
Sono di nuovo nella stanza e sto ripensando a cio' che e' appena successo, quando mi
appare Hasoar.
“Rabin, grazie di aver trovato per noi quel posto meraviglioso! Ora possiamo
finalmente preparare la nostra partenza, lasciando il nostro pianeta; saremo molto
felici se rimarrai ancora con noi!”
“Ho deciso di rimanere nella sala di controllo per potervi far partire in sicurezza; so
di riuscire senza troppe difficolta' ed ho la promessa di essere molto aiutato!”
Hasoar resta in silenzio e sento che vorrebbe scendere nelle mie profondita' per
verificare se davvero potrei riuscire in questa impresa ed io gli do' permesso;
percepisco le sue energie che sprofondano nelle mie, rafforzandole; e' una sensazione
strana e bella che non avevo mai provato.
“Rabin, scusami ma non te lo avremo mai permesso senza prima verificare, con il tuo
consenso, le tue capacita'; e' vero puoi riuscirci e ti ringraziamo molto per esserti
offerto, nonostante i pericoli reali che ti abbiamo prospettato. Ti insegneremo ogni
cosa e la sala di controllo non avra' nessun segreto per te ma comunque non ti
lasceremo solo; tutti noi saremo con te, rafforzeremo la tua volonta' e ti guideremo in
modo da riportarti con facilita' sulla astronave in cui ti aspettero'. Ora riposati; ti
chiamero' piu' tardi.”
Hasoar sparisce improvvisamente, lasciando nella stanza un profumo piacevole e
delicato; scrivo ancora tutte queste impressioni sul mio diario e poi scivolo in un
sonno profondo dopo il quale mi appaiono i miei Maestri ed il mio Guru, nel bosco di
larici che mi salutano e mi incoraggiano, rinnovando la promessa della loro presenza.
Mi lascio cullare a lungo dalle loro confortanti energie fino a che mi sveglio; su un
piccolo tavolo vedo un bicchiere ed una caraffa trasparente con un liquido azzurro
che prima non c'erano. Sono incuriosito e mi avvicino e sento lo stesso buon profumo
cha Hasoar mi ha lasciato, quando e' andato via, e che pervade ancora la stanza; verso
del liquido nel bicchiere e lo assaporo. E' delizioso e sento che potenzia tutte le mie
facolta', la mia volonta' ed il mio proposito rendendomi piu' attento e la stella
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interiore del mio terzo occhio e' molto piu' luminosa e mi dona una maggiore
profondita' e percezione spirituale.
Ringrazio Hasoar e tutti gli abitanti per questo dono cosi' inaspettato e
contemporaneamente lui appare.
“Non e' nulla Rabin, un piccolo dono da parte di tutti noi; quando avrai finito di bere
tutto il liquido vedrai che le tue facolta' si saranno ampliate e che questo ti servira'
quando noi saremo partiti. Vieni, inizia il tuo addestramento!”
Per parecchio tempo mi insegnano ogni cosa e poco per volta ogni funzionalita' della
sala di controllo mi viene svelata ed Hasoar e tutti gli abitanti sono molto soddisfatti
di me.
“Sei molto sveglio e veloce nell'imparare; adesso pero' viene la parte piu' difficile.
Come sai abbiamo per ora solo simulato di colpire le navette nemiche, ora devi farlo
sul serio, sapendo che quando le colpisci molti esseri muoiono. Se non ti senti pronto
a questo, non potrai rimanere qui da solo.”
Hasoar si allontana, lasciandomi da solo a vedere sui grandi schermi il nemico che
affronta i razzi, ne abbatte e viene da essi abbattuto in una sequenza di immagini che
si alternano velocemente; ho il diritto di uccidere questi esseri che non mi hanno fatto
niente e che nemmeno conosco? Mi siedo davanti ad una console per comandare i
razzi e resto interdetto.
All'improvviso sento dentro di me una vibrazione spiacevole, ed un riso rauco, basso
che si propaga dentro di me.
“Rabin, ti abbiamo in pugno, sappiamo tutto di te e del tuo proposito, non sarai mai in
grado di ucciderci e noi ti annienteremo!”
Resto sconcertato ma subito mi appaiono i miei Maestri ed il mio Guru, ed io capisco
che devo difendermi ed incomincio a lanciare i razzi all'attacco; molte navette
vengono annientate ed io sento che la vibrazione oscura e' sparita da dentro di me; mi
sento sudato ed anche un po' stanco e comprendo tutto quello che Hasoar mi aveva
detto, delle insidie e delle difficolta' del compito che ho deciso di portare a termine e
capisco che il mio addestramento e' appena incominciato.
Per volonta' dei nemici, appaiono sugli schermi gli sguardi atterriti di coloro che
stanno per essere uccisi, la loro sofferenza, il loro odio, paura e queste vibrazioni mi
colpiscono come coltelli accuminati e piu' volte sono sul punto di cedere.
Dopo un po' si avvicina Hasoar.
“Per ora basta, Rabin; hai fatto del tuo meglio per ora; va bene cosi'. Vieni via con
me!”
Mi alzo un po' barcollante dalla console e subito un essere prende il mio posto e
prima di sedersi, mi sorride.
Hasoar mi chiama ed usciamo dalla sala di controllo; mi avvolge subito con delle
belle energie e mi sento subito meglio. Varchiamo un portale e ci troviamo in un
luogo misterioso.
“Attraverso gli ologrammi abbiamo riprodotto qui ogni luogo del nostro pianeta;
possiamo cosi' illuderci che sia ancora cosi' e passeggiare in esso. Ormai e' perduto e
dobbiamo lasciarlo andare e da questa nostra decisione, triste e sofferta, e' sorta
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un'opportunita' nuova e bella che e' al di la' dei nostri sogni. Nel breve periodo che sei
stato con noi, Rabin, abbiamo imparato parecchio dalla razza umana da cui provieni e
sappiamo che anche da voi e' necessario lasciare andare per permettere al
cambiamento di realizzarsi, per avviare nuovi risvegli e rinascite. Ho capito bene, e'
cosi'?”
“Si', e' cosi'; l'animo umano deve lasciare andare vecchie parti di se' per procedere sul
cammino; lasciamo l'infanzia con i suoi giochi, l'adolescenza con i suoi sogni, la
maturita' con i suoi problemi per guadagnarci la pace e la saggezza. Pero' sappiamo
anche che si va sempre avanti, si migliora sempre e tutte le esperienze, anche
dolorose, sono un dono che ci permette di espanderci e di superare molti limiti
illusori.”
“Abbiamo sentito tutto questo, siamo anche stati sul tuo pianeta, Terra si chiama,
perche' eravamo curiosi di conoscere piu' cose di te; ci sentivamo affascinati e
pensavamo che tutti gli umani ti assomigliassero: come ci siamo sbagliati! Da voi ci
sono ovunque, esteriormente ed interiormente, scontri tra luci ed ombra, con una
violenza che ci ha stupiti; il nemico che ci ha invaso rappresenta energie oscure,
come quelle che da voi si scatenano rallentando la vostra crescita. Pensa a loro in
questi termini e vedrai che ti sara' piu' facile attaccarli; hanno distrutto molti pianeti e
civilta' che, meno evolute della nostra, non hanno saputo contrastarli. Noi siamo una
preda molto ambita, la piu' ambita di tutte perche' la nostra sconfitta avrebbe una
triste ripercussione su vasta scala; non pensano che stiamo per abbandonare il
pianeta, questo pensiero non sono in grado di percepirlo perche' e' molto al di la' delle
loro vibrazioni. Ci sono ricchezze e risorse qui che non possono cadere nelle loro
mani perche' produrrebbero grande devastazione se usate in modo errato; anche
questo devi sapere: appena saremo fuori dalla loro portata dovrai venire subito via in
quanto dovremo distruggere l'intero pianeta per non lasciarlo ai servi delle forze
oscure.”
“Allora saranno tutti annientati!”
“Tutti quelli che ci stanno attaccando si' ma molti si trovano al sicuro nelle loro
galassie di ombra. Sono molto potenti; te ne sarai accorto ma abbiamo visto che hai
reagito bene e che la tua mente non ha ceduto: ti rafforzeremo in tutti i modi, sempre
che tu te la senta ancora di continuare!”
“Si', mi sento!”
Dopo ripetuti sforzi mi sento pronto ed Hasoar e' contento; mentre loro si preparano a
lasciare il pianeta, ho del tempo libero che utilizzo per migliorare la mia
concentrazione ed accrescere la mia forza interiore attraverso la meditazione
profonda fino a che sento che tutto e' a posto e che Hasoar mi chiama.
Vado nella sala di controllo dove mi aspetta: e' solo perche' tutti gli altri sono gia'
sulle loro astronavi; non so quanto tempo e' passato da quando l'ho visto dall'ultima
volta, mi sento cambiato.
“Rabin, hai tutte le conoscenze che ti servono per gestire la situazione; quando sara' il
momento, vedrai davanti a te un portale luminoso: lascia tutto e varcalo senza
esitazione e ti troverai sulla mia astronave; appena sarai con noi, il pianeta sara'
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distrutto.”
Lo vedo allontanarsi con un inchino e poi sparire all'improvviso; mi sento agitato ma
quando mi siedo alla console principale, sono calmo.
La battaglia imperversa, e mi sembra un video-gioco, dove tutto e' fantasia e per nulla
reale e per la prima volta sono davvero consapevole della reale natura di sogno di
tutto cio' che vedo, anche nelle alte sfere astrali e causali. Se sono qui c'e' una
motivazione profonda, un perche' piu' ampio che mi sfugge e che questi esseri oscuri
che vengono annientati dai razzi, avranno un'altra rinascita, magari una migliore
opportunita' di capire e di ricercare la Verita'; l'anima residente in ogni essere e'
immortale e non viene toccata dalla distruzione dell'involucro che la ospita.
Ho questi pensieri sullo sfondo della mia consapevolezza, mentre con attenzione
cerco di respingere ogni attacco e sento che la sala trema e che qualche frammento di
roccia cade, a seguito delle vibrazioni. Capisco che gli abitanti sono andati via e che
l'efficacia dello schermo protettivo che rendeva invisibile questo luogo al nemico, sta
scomparendo e tutto qui verra' distrutto ma presto le astronavi saranno in zona di
sicurezza.
All'improvviso vedo sul monitor solo piu' una luce azzurra; mi alzo in piedi e so che
il mio compito e' finito ed aspetto tranquillamente, cullato dalle energie del mio Guru
e dai miei Maestri che sento vicino a me.
Un grande calore mi avvolge e mi appare una luce bianco-dorata molto intensa che
forma, poco per volta un cerchio: mi ricordo delle parole di Hasoar e quando la vedo
perfetta e stabile, mi butto dentro di essa.
Apro gli occhi, mi sento molto dolorante e non riesco a vedere nulla poi mi sento
avvolto da un calore piacevole mentre vedo risplendere, tutto intorno a me, il sacro
occhio spirituale, vorrei abbandonarmi ad esso ma una voce familiare mi chiama.
“Rabin, sono il tuo Guru; cosa vuoi fare?”
Lo vedo di fronte a me, mi sembra che la sua presenza pervada tutto lo spazio ed il
suo sguardo e' molto dolce; non trovo le parole per rispondergli, gli sorrido soltanto.
“Rabin, puoi scegliere: vuoi concludere il compito che ti e' stato assegnato e
proseguire il tuo viaggio nelle dimore spirituali che ti aspettano oppure vuoi ancora
danzare un po' con il sogno della vita e della morte, sulla Terra e con me?”
I suoi occhi mi guardano con grande amore e diventano sempre piu' grandi; penso che
si' vorrei danzare ancora un po' con te mio amato Guru ma non riesco a parlare; vedo
la sua mano che si tende verso di me per stringere la mia poi piu' nulla.
3.2 Nel Monastero della Stella d'Oriente
Sono assopito ma sento profumi e canti e sento che sono adagiato su qualcosa di
morbido; la sensazione e' piacevole e provo a muovermi un po'; mi sento ancora
intorpidito ma poco per volta riesco a sedermi e vedere cio' che mi circonda.
Sono nel piccolo studio, adiacente la stanza del mio Guru e lui e' davanti a me che mi
sorride.
“Mi dispiace, questa volta non ho fatto bene!”
“Ma no, cosa dici! E' invece andato tutto molto bene, sei riuscito a fare quello che
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avevi promesso!”
“Davvero? Hasoar, le astronavi....”
“Ogni cosa e' a posto, non potevi fare meglio; riposati ancora: quando vuoi sono di
la'.”
Il mio diario, avevo scritto ancora del portale di luce e poi piu' nulla, forse ancora la
presenza del mio Guru; e' stato un sogno?
Mi alzo lentamente; mi gira un po' la testa ma poi sto subito bene e mi affaccio alla
finestra, lasciandomi inebriare dai profumi, dai fiori. Mi ricordo che avevo lasciato il
Tempio che la primavera era alle porte ed ora e' in pieno rigoglio: sara' la stessa
primavera o sono passati anni? Ho perso completamente la nozione del tempo;
percepisco che il mio corpo riprende la sua normale efficienza e la spossatezza
lentamente mi abbandona; mi sento pieno di vitalita'.
Vedo i giovani monaci che corrono nei giardini e quelli piu' anziani che ogni tanto li
richiamano; quante volte hanno richiamato anche me quando ero ragazzo! Eppure
avrei ancora voglia di correre, di ridere e di scherzare, esattamente come allora; il
tempo e' un grande mistero!
Sento che il mio Guru mi aspetta e mi dirigo subito da lui ed al suo cospetto mi
inchino ma egli mi abbraccia forte.
“Rabin, sono contento che tu sia tornato! Ti ho preparato quella bevanda fresca che ti
piace tanto; vieni vicino a me e gustiamola insieme!”
Mi siedo vicino a lui e sorseggio il liquido di color azzurro; e' come bere mille fiori e
le fragranze dei boschi! Lo assaporiamo lentamente e rimaniamo a lungo in silenzio
poi guardo il mio amato Guru e mi sembra davvero che i suoi occhi siano diventati
piu' grandi ed il suo portamento ancora piu' giovanile; sento che e' pieno di gioia che
io ora sia di nuovo qui con lui!
“Amato figliolo, so tutto.”
“Dimmi, allora, cosa ne e' stato di loro?”
“Ascolta Rabin, io ed i tuoi Maestri ti siamo stati vicini e quando e' apparsa la luce
azzurra sul monitor, Hasoar e tutti gli altri abitanti sulle loro astronavi, stavano per
allontanarsi, ma si sono resi conto che se avessero generato il campo di luce per
portarti via dalla sala di controllo, non avrebbero piu' avuto l'energia necessaria per
mettersi in salvo, nella dimensione spazio-tempo in cui i loro nemici non avrebbero
piu' potuto raggiungerli.
Tu ti sei offerto per salvarli e loro ti hanno ricambiato.”
“Allora sono stati tutti distrutti!”
“Il pianeta e' stato distrutto, ma sia i feroci nemici sia Hasoar che i suoi compagni
hanno solo fatto un viaggio diverso e se ci pensi e' giusto cosi'; ne' vincitori ne' vinti:
soltanto silenzio, guarda!”
Vedo, nello spazio infinito i resti luminosi del pianeta esploso che danzano
nell'oscurita' e nella pace.
“Capisci, e' giusto cosi': lasciamo andare gli esseri di luce e quelli piu' oscuri nelle
dimore in cui sono attesi e dove sai che sono amati nello stesso modo. Il compito di
Hasoar e dei suoi compagni, era quello di annientare quelle forze ma l'hanno capito
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solo all'ultimo, quando questo era ormai solo piu' possibile attraverso il loro sacrificio
perche' nel tempo molto lungo in cui e' durato il conflitto, loro ed i nemici erano
diventati parti complementari dello stesso essere e non potevano piu' esistere uno
senza l'altro. Era una verita' difficile da comprendere e non ci sono arrivati; il loro
compimento si poteva realizzare in un modo solo e si sentivano bloccati.
Ti hanno chiamato e tu, senza capire fino in fondo, hai permesso loro di andare oltre e
finalmente liberarsi dalla loro insopportabile situazione, sbocciando all'Amore che e'
dono di se' stessi e nello stesso tempo anche tu hai assaporato questo nettare cosi'
dolce.
Verra' il momento in cui potrai vedere di nuovo Hasoar e capire ancora di piu' rispetto
a quello che hai compreso ora.”
Mi sono immerso negli occhi del mio Guru, interiorizzando le sue parole ed ora
osservo il liquido azzurro ancora nel mio bicchiere; mi vengono in mente tanti
pensieri! Come e' a volte difficile comprendere il proprio compito e come e'
misterioso che spesso, alla fine, nonostante che si sbagli, si riesca comunque a
realizzarlo!
Comprendo, ora; provavano compassione per i loro nemici poiche' erano diventati
parte di loro stessi ed erano quindi incapaci di annientarli del tutto.
“L'oscuro ha agito in modo subdolo, nelle loro menti e sono caduto anch'io nella sua
trappola perche' non avevo proprio pensato a questo intreccio!”
“Pero' se rifletti, l'oscuro e' un modo di pensare, di agire e quando si e' chiamati a
fronteggiarlo, si deve scegliere se essere dalla sua parte o da quella della Verita'; il
conflitto va evitato ma se questo non e' posibile, bisogna perseguire e combattere fino
alla vittoria, ma Hasoar ed i suoi compagni non hanno mai avuto tale determinazione,
si sono lasciati sopraffare lentamente, adattandosi ad una vita da reclusi in casa loro
mentre il pianeta splendido che era stato loro affidato, moriva poco per volta sotto il
fuoco nemico.
Avevano le possibilita' di annientare i loro invasori subito, immediatamente ma non
hanno avuto quella forza di volonta'; si sono rivelati deboli, una luce splendente ma
poco convinta.”
“Si', e' vero, non avevo capito.”
“Non ci pensare piu', il tuo gesto e' stato molto bello; vedi che non avresti potuto
agire in modo migliore per liberare quegli esseri dallo stallo? Li hai risvegliati,
attraverso l'amore per te! Oh, e' quasi tardi! Chiacchierando mi sono dimenticato che
da oggi inizia il periodo della raccolta delle nostre erbe medicinali ed io devo
accompagnare i giovani monaci; su preparati svelto che partiamo! Sei stato via poche
settimane e sei tornato giusto in tempo!”
Quante volte ho seguito il mio Guru, tra strapiombi ed impervi passaggi per
raccogliere quelle rare erbe cosi' preziose! Lo vedo di nuovo che corre davanti a noi,
agile come un tempo, e devo impegnarmi per non rimanere indietro; la giornata e'
bellissima ed il cielo e' terso e senza una nuvola. Ci allontaniamo parecchio, presi
dalla raccolta e quando e' pomeriggio inoltrato, con le nostre borse piene, torniamo.
Giungiamo al Tempio in tempo per la cena; portiamo le preziose erbe ai monaci che
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subito le sistemano per farle essiccare mentre la loro fragranza si espande in tutto
l'ambiente: senza fretta raggiungo il mio Guru e ceniamo insieme in silenzio.
“Rabin, vai a riposarti ora perche' la raccolta e' appena incominciata, abbiamo alcune
settimane di tempo e dobbiamo sfruttarle al massimo! Domani sara' bello avremo altri
tipi di erbe da raccogliere!”
Mi inchino e vado nella mia stanza; sono contento di stare un po' solo e poi vorrei
contattare Hasoar per capire ancora alcune cose che so che mi sono sfuggite. Resto un
po' alla finestra ad osservare il giorno che declina e poi, quando e' buio, incomincio la
meditazione; quando sono immerso nel silenzio profondo chiamo per nome il mio
amico fino a che mi appare.
“Rabin, siamo felici che ti sei salvato; stiamo tutti bene e siamo nella gioia!”
“Dove siete?”
“Ma nel pianeta che ci hai suggerito! Guarda!”
Ecco RaggioDiLuce, molti angioletti ed i dolci animali come era una volta
MantelloLucente, tutti insieme ad Hasoar ed i suoi compagni mentre gli alberi
borbottano contenti; adesso ho capito davvero!
“Eh si', non potevamo raggiungere questo luogo con le vibrazioni che avevamo allora
ma decidendo di salvare te al nostro posto, abbiamo realizzato il nostro compimento e
ci siamo resi pronti per dimorare insieme a questi deliziosi angioletti! E' tutto vero
quello che ti ha detto il tuo Guru, il nemico era diventato parte di noi, ci aveva gia'
sottomesso, costringendoci a vivere sottoterra ed aveva gia' distrutto parte del nostro
pianeta; non dovevamo arrivare a quel punto e tu ci hai dato l'occasione di liberarci.
Quando hai visto il monitor colorarsi di azzurro, avevamo appena attivato il raggio di
distruzione del nostro pianeta e scelto di salvarti; il nostro pianeta, le nostre astronavi
ed il nemico sono stati annientati contemporaneamente proprio quando sei saltato nel
cerchio di luce.
Abbiamo visto un bagliore accecante e ci siamo sentiti leggeri e gioiosi che
danzavamo attratti da energie molto belle; quando il nostro fluttuare e' terminato,
eravamo sul pianeta che tu avevi scelto per noi e RaggioDiLuce ci ha accolti con
grandissima gioia.”
Ecco il mio caro RaggioDiLuce! Le sue ali meravigliose hanno ora tonalita' azzurre;
mi saluta e mi parla anche lui.
“Rabin, avevamo subito capito che quegli esseri potevano venire qui solo in un
modo: lasciando quei loro corpi per rivestirne altri piu' eterei e grazie a te questo e'
stato possibile! Siamo anche felici che tu abbia deciso di ritornare perche'
probabilmente saresti andato in sfere celesti cosi' elevate che ti saresti dimenticato di
tutti noi!”
“Ma no, RaggioDiLuce, cosa dici! Non ti avrei mai dimenticato, un pochino mi sento
di essere il tuo Guru!”
Come ride il mio caro angioletto, vicino ad Hasoar! Per un attimo vedo anche il mio
Guru tra loro che mi sorride e mi saluta; sa bene che ho finalmente capito.
Cullato da un dolce amore, mi lascio andare all'oblio del sonno senza sogni e mi
sveglio poco prima dell'alba, pieno di entusiasmo per la raccolta delle erbe selvatiche
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che anche oggi mi aspetta.
L'annata e' stata molto abbondante; grazie alle giuste temperature ed alle belle
giornate, siamo riusciti a trovare molte specie rare che da anni non si riuscivano a
raccogliere e per alcune settimane ho avuto di nuovo il premio ed il privilegio di stare
all'aria aperta, camminando tutto il giorno tra i monti, con il mio Guru e con
numerosi monaci che si sono alternati in quest'attivita', dandomi l'occasione di
conoscerli meglio.
Oggi e' l'ultimo giorno del raccolto, il sole d'estate incomincia gia' a far seccare
alcune piantine ma ci sono ancora delle specie che hanno prodotto altre fioritura e
siamo alla ricerca proprio di esse, gia' in cammino verso le alte montagne.
Il mio Guru, con il suo passo svelto, alla testa del gruppo, ci avverte.
“Oggi sara' un giorno un po' piu' faticoso perche' andiamo a raccogliere certe specie
che sono molto in alto, in zone particolarmente impervie. Fate molta attenzione e
passate esattamente dove passo io.”
Dopo aver pronunciato queste parole, mi guarda ed io capisco che vorrebbe che stessi
per ultimo e cosi' faccio; la salita e' lunga e faticosa e finalmente arriviamo in una
cresta aerea in cui le preziose piante sono protette, tra gli anfratti delle rocce e ne
troviamo molte.
Il sole ci riscalda e poco per volta riempiamo le nostre borse, percorrendo uno stretto
sentiero a strapiombo; tuttavia il mio Guru e' inquieto e ci dice di accelerare il passo,
perche' il tempo sta cambiando e dove siamo e' un brutto posto se viene un temporale
in quanto il terreno diventa molto scivoloso e franoso.
Anche se in alto non vediamo una nuvola, smettiamo di raccogliere, per procedere
piu' spediti; si alza un forte vento che ci fa a volte rallentare poiche' lo stretto sentiero
e' a strapiombo e dobbiamo spesso aggrapparci alle rocce per non perdere l'equilibrio.
Vedo la folta capigliatura del mio Guru che danza nel vento, illuminata dal sole e
dopo poco, finita la cresta, incominciamo a scendere.
La discesa si presenta piu' difficile del previsto, poiche' in certi punti il sentiero e'
sparito e dobbiamo aiutarci con delle corde che, prudentemente, abbiamo portato;
questo purtroppo ci causa un forte ritardo, non previsto.
“Il tempo peggiora presto e pensavo che per quest'ora potessimo gia' essere al sicuro
nei prati sottostanti ma purtroppo non e' cosi'; presto incomincera' a piovere e bisogna
quindi fare molta attenzione anche perche' potrebbero esserci delle frane.”
Incomincia a piovere e la discesa diventa sempre piu' impegnativa; il mio Guru
sistema le corde nei punti piu' difficili ed io, che sono l'ultimo, devo toglierle dopo
che sono passato.
Ad un certo punto mentre i miei compagni che sono davanti a me stanno affrontando
un ripido canalino, vedo il mio Guru che mi fa cenno di fermarci; faccio appena in
tempo a dirlo a miei compagni, che, con grande fragore, precipita un'enorme frana
con pietre e fango, dividendoci dal gruppo davanti a noi che intravedo lontano sopra
una massicciata.
Capisco che non possono aiutarci a passare e che dobbiamo cavarcela da soli; sento
che il mio Guru mi comunica che loro non sono stati colpiti dalla frana ma che non
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possono aspettarci poiche' il tempo peggiora sempre di piu' e lui deve portare al
sicuro i giovani monaci che sono con lui; e' bene pero' che noi ci fermiamo, sotto uno
dei numerosi anfratti, aspettando che il tempo migliori: sicuramente domani sara'
bello.
Rispondo mentalmente al suo appello e parlo con i tre giovani monaci che sono
rimasti con me.
“E' bene che ci fermiamo, cercando un posto sicuro; continua a piovere e tra poco
sara' buio. Domani pero' sara' bello e potremo senz'altro scendere!”
I ragazzi sono agitati ed incominciano ad avere freddo ma per fortuna riesco ad
incoraggiarli facilmente ed a trovare presto un'accogliente caverna asciutta dove ci
prepariamo a passare la notte.
Mentre loro si sistemano, raccolgo numerosi rami ed erba per accendere un fuoco ed
asciugarci; vedendo che sono piu' tranquilli, dico loro di aiutarmi e presto
accumuliamo un bel mucchio vicino all'ingresso.
Incomincia a piovere forte ma siamo al sicuro e potremo anche riscaldarci; dopo aver
sistemato gli arbusti in mezzo a delle pietre, accendo il fuoco poco prima che diventi
buio.
Alla luce mutevole delle fiamme vedo i volti dei tre giovani; mi sembrano stanchi ma
non spaventati ed anche se so che hanno sia freddo che fame, non si lamentano:
riesco a far scaldare dell'acqua in una ciotola ed offro loro un caldo infuso e poco per
volta, al tepore si addormentano mentre io cerco di mantenere il fuoco acceso per
contrastare l'umidita' ed il freddo.
Ne approfitto per stare un po' con i miei pensieri, per cercare di capire cosa dovro'
fare perche' il tempo di rimanere al monastero, in compagnia del mio Guru, sta
svolgendo al termine. Mi ricordo dei tre viaggi che ho trascorso, in luoghi misteriosi
e lontani e penso al Giardino della Terra, a tutte le persone che devono fiorire e che
invece appassiscono in triste vite spesso sprecate.
I tre monaci si sono addormentati profondamente e li guardo con affetto; chissa' cosa
faranno tra una ventina d'anni e se riusciranno a trovare la loro strada come io ho
trovato la mia! Avrei voluto parlar loro, dire tante cose ma so bene che non sarebbe
stato giusto e che dovranno da soli cercare il loro compimento, aiutati solo
dall'intuizione che saranno riusciti a risvegliare.
Il fuoco riscalda bene, aggiungo ancora qualche ramo: la scorta bastera' per tutta la
notte e quindi staremo al caldo e ci asciugheremo anche un po'; continua a piovere
ma un pochino meno ed il vento incomincia a disperdere le nuvole facendo apparire
qualche stella qua e la'.
Mentre guardo le fiamme che danzano divertite, mi appare una donna molto bella che
non e' pero' la nostra Divina Madre; ha lunghi capelli ondulati, una veste di fiori e gli
occhi profondi come il cielo terso delle sere d'inverno.
“Rabin, caro figlio, sono lo Spirito di Madre Terra; c'e' molto lavoro anche da me:
vorresti aiutarmi?”
E' molto dolce e mi sorride con tenerezza; non riesco a dire di no.
“Dolce Madre Terra, Dio mi ha nutrito, attraverso di te ed in te le Sue meraviglie
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sono manifeste. Sono felice di poterti aiutare!”
“Che bello! Grazie, presto ti faro' sapere; domani guidero' i vostri passi, non temete:
vi faro' arrivare in salvo sui prati ed vi cullero' in queste ore!”
Dopo tre viaggi lontani, sono contento di fare qualcosa anche per questo pianeta e
sono anche curioso di sapere di cosa si tratta; ne parlo subito con il mio Guru che mi
appare dopo un po', al di la' delle fiamme.
“Sono felice che sei al sicuro; domani troverai senza difficolta' il sentiero del ritorno
ed ho saputo che il tuo prossimo viaggio sara' sulla Terra; sarai protetto e vivrai una
bella esperienza! Riposa un po' ora, l'alba e' vicina e dovete percorrere ancora molta
strada domani, prima di arrivare!”
Lo vedo che scompare, mentre mi saluta ed effettivamente penso sia saggio riposare
un po' cosi' mi assopisco anch'io.
Madre Terra, come mi aveva promesso, culla il mio sonno con molti bei sogni ed io
mi vedo correre tra prati in fiore, sprofondare negli occhi trasparenti di molte
persone, condividendo con loro particolari momenti delle loro vite fino a che mi
abbandono all'oblio, con la consapevolezza che sono vegliato da molti sguardi
amorevoli.
L'alba arriva presto ma dobbiamo aspettare che sia completamente chiaro, cosi'
aspetto a svegliare i tre giovani ed anch'io rimango ancora un po' sdraiato a vedere il
cielo che lentamente si colora di rosa e giallo fino a che alcuni raggi di sole entrano
nella caverna, dicendoci che ora di ripartire.
La bella giornata ci ha messo di buon umore; le rocce si asciugano velocemente e
possiamo aggirare facilmente la grossa frana, ritrovando il sentiero; sento davvero
che Madre Terra ci protegge e che veglia su ogni nostro passo e questa e' una
sensazione molto strana e bella.
Dopo poche ora siamo in salvo sui prati ed i giovani si mettono a correre; corriamo
insieme a perdifiato, ogni tanto rotoliamo sull'erba soffice, quante risate! Siamo felici
ed io mi accorgo che anche se non abbiamo parlato, abbiamo comunicato
profondamente in altro modo e ci sentiamo molto vicini.
E' quasi ora di pranzo quando il monastero ci appare, incastonato tra i prati e le rocce,
corriamo ancora per l'ultimo tratto e nel vasto giardino interno; dopo aver posato
nella solita stanza le borse con le erbe, vedo il mio Guru che ci viene incontro; e'
felice nel constatare che siamo ritornati e mentre i giovani si ritirano insieme, io resto
con lui.
“Rabin, mentre tornavo con gli altri monaci, ho pensato che non a caso tu eri stato
trattenuto; avevo intuito che Madre Terra voleva parlarti e cosi' e' stato! Molti luoghi
richiedono la tua presenza ma anche qui da noi c'e' cosi' tanto bisogno! Presto saprai
dove andare ma ora, vai in camera a lavarti che andiamo a pranzare insieme agli
altri!”
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