Organizzazione di Volontariato Culturale - onlus Torre di Porta Villalta - Via Micesio, 2 – 33100 UDINE – Tel/fax 043226560 Segreteria: martedì, giovedì e venerdì h. 17-19 NEWSLETTER n. 420 del 20 febbraio 2015 Informativa telematica non periodica della Società Friulana di Archeologia, trasmessa ai Soci, a tutti coloro che ne fanno richiesta, nonché ad enti, scuole ed associazioni interessate. URL: http://www.archeofriuli.it E-MAIL: [email protected], [email protected], [email protected], [email protected] FACEBOOK: accedi dal sito www.archeofriuli.it UDINE. I testi classici. La produzione artigianale nel mondo antico... Cicli di conferenze e seminari su: I testi classici: interpretazione, tradizione e fortuna e La produzione artigianale nel mondo antico e la sua contestualizzazione storica, socio-economica e tecnologica. Programma della Settimana del Dottorato di ricerca in Scienze dell’Antichità, cicli XXVII-XXX, Università di Udine 23-27 febbraio 2015. Vedi l’intero programma, vai a >>> Segnaliamo, in particolare: Mercoledì 25 febbraio 2015, Sala Lampadario di Palazzo Caiselli (vicolo Florio, 2) - h. 9.00-10.45 Stefano Magnani (Università di Udine), Una lamina in piombo iscritta da Moruzzo e l’importazione di viti dal Lazio nell’agro di Aquileia in età traianea; - h. 16.30-18.15 Maurizio Buora (Società Friulana di Archeologia), Per Marte e per Venere. Due prodotti della lavorazione del piombo: le ghiande missili e le cornici di specchio. ARCHEO CUCINANDO IN ROSA! Abbiamo pensato di stuzzicare la vostra fantasia e l’interesse per l’archeologia facendovi cucinare ricette antiche! Vi proponiamo alcune ricette che arrivano dai nostri antenati Egizi, Greci e Romani… Mettetevi alla prova portandoci uno assaggio delle ricette che pubblicheremo su FB nel mese di Febbraio. Il 10 marzo, in occasione di Archeologia in Rosa, vi spiegheremo come e quando venivano cucinati anticamente! Siete liberi di essere originali e modificare gli ingredienti se questi non sono reperibili! Una commissione valuterà le pietanze ed il piatto più gustoso riceverà un premio! In seguito faremo tutti festa in sede per festeggiare la IV edizione di “Archeologia in rosa”. Inviate il vostro modulo di adesione ai nostri indirizzi [email protected] o [email protected] entro il 28 febbraio 2015. Vedi presentazione, le ricette proposte e la scheda di partecipazione ISCRIZIONI 2015 Socio ordinario: € 25; - socio famigliare: € 10; - socio studente (fino al compimento del 25° anno di età): € 16. Le iscrizioni si possono fare: 1) in Segreteria ad Udine (martedì, giovedì e venerdì – ore 17-19) oppure presso le Sezioni Carnica, Friuli Collinare, Destra Tagliamento, Isontina e Medio Friuli; 2) mediante versamento su c/c/postale n. 15176332 intestato alla SFA – onlus; 3) oppure mediante bonifico bancario su Banca Prossima Cod. IBAN IT33J0335901600100000004876 intestato alla SFA – onlus. Archeologia in Rosa con la collaborazione ed il patrocinio di Venerdì 6 marzo 2015 Udine – Torre di Porta Villalta – Via Micesio, 2, alle ore 16,00 TESI RIGUARDANTI L’ARCHEOLOGIA DELLA DONNA Virginia Fileccia (Università degli Studi di Firenze), La riscoperta di un sarcofago egizio del Museo Archeologico di Firenze! Nel magazzino del Museo Archeologico di Firenze è custodito un sarcofago femminile che ha subito diversi ritocchi ed è stato donato da una certa Natalina Nardi, di cui si sa ben poco. Già dal primo approccio, sono immediatamente visibili degli elementi che non possono essere originari. L’analisi ha, poi, permesso di distinguere le parti che hanno subito una leggera ritintura da quelle che sono state pesantemente rimaneggiate. È stato possibile, attraverso uno studio attento e accurato basato su confronti, riconoscere il corpus di appartenenza delle vignette che decorano l’intera superficie del sarcofago, mentre attraverso analisi stilistica, iconografica ed epigrafica, si è proposta una datazione dell’esemplare. Luigi Zotta (Università degli Studi di Firenze), Donne di Dioniso tra mito e immagine. Il ruolo della donna nelle società antiche è stato da sempre un ambito di studi affrontato e sviluppato da numerose discipline umanistiche, il più delle volte incentrato su tematiche antropologiche e sociali,mosse dal bisogno di indagare la componente femminile e matriarcale che sta alla base di qualsiasi gruppo etnico. Il rapporto tra Dioniso e le donne nella Grecia antica è un tema di estremo interesse che spazia dalla mitologia alle arti figurative e che coinvolge gran parte della vita e della storia di questa divinità, legata indissolubilmente al vino ed al simposio, all'ebbrezza suscitata dai suoi riti e dalla preponderante sessualità presente in gran parte delle sue feste. Attraverso alcuni esempi tratti dalle tradizioni letterarie e dai racconti mitologici, oltre che dalle scene impresse sulla ceramica, analizzeremo il rapporto tra Dioniso e le donne nel contesto artistico e sociale ateniese tra VI e V sec. a.C.. Anna Miaczewska (University in Lublin, Polonia), Le donne e la violenza. L’evidenza archeologica di antiche combattenti nell’antichità. La predominante nozione che le donne nell’antichità fossero umili e riservate nella loro sfera domestica ha creato una tradizione generalmente accettata di studi che inquadrarono la donna esclusivamente in quest’ambito. I topos di conformità delle donne e la loro presunta passività deve essere, però, tuttavia ridiscussa. Ciò è dato dalla vasta quantità di testimonianze che vede la donna protagonista, non solo in attività al di fuori dell’ambiente domestico, ma anche all’interno dei più violenti domini associati agli uomini e alla guerra. Le fonti bibliografiche e archeologiche, raccolte ai fini del presente lavoro, verranno presentate per proporre un’immagine differente della donna antica. Esse, infatti, erano, spesso, nemici attivi e formidabili nei tempi di crisi e di guerra. Loro stesse prendevano parte a battaglie e coltivavano uno spirito combattivo all’interno delle proprie società d’appartenenza. Il loro coinvolgimento in un conflitto poteva comprendere la difesa delle mura della città, la fornitura delle provviste ai propri uomini e genti, vegliare sull’organizzazione dell’intera tribù o città in assenza degli uomini, fino alla stessa partecipazione alle battaglie e alle manovre di guerra. Lo studio dell’iconografia dei mosaici e delle sepolture femminili dimostra che alcune donne assunsero dei ruoli tipicamente maschili e, spinte dalle circostanze, esse dovettero svolgere ruoli non legati a mansioni femminili. Questo non significa che queste donne nell’insieme abbandonassero il loro ruolo femminile della vita, però, forse, dovettero cercare i mezzi per far conciliare il mondo violento che le circondava con le loro attività quotidiane. Questa presentazione cerca le risposte per quanto riguarda l’importanza delle donne come combattenti e presenta una teoria: le donne che combattevano non erano completamente sconosciute al mondo antico. Alessandra Fragale (Università degli Studi di Napoli L’orientale), Il ruolo della donna nella Campania romana. Spesso, il ruolo delle donne all'interno della società romana è considerato poco significativo e si pensa che siano state incapaci di esercitare una propria influenza. Invece, studiando i documenti epigrafici che provengono dalla Campania romana, ecco emergere i nomi di donne dell’aristocrazia locale che compiono atti di evergetismo o ricevono grandi onori, quali seppellimento in luogo pubblico. Accanto ad esse compaiono anche donne appartenenti al ceto sociale libertino capaci di accedere ai grandi collegia ed, infine, persino schiave che lasciano testimonianza della propria religiosità attraverso dediche votive nei templi e presso gli altari. Lorena Cannizzaro (Università degli Studi di Torino), Il potere femminile nell'Alto Medioevo: le figlie dei re. Sebbene non vi sia alcun elemento giuridico che accenni alla possibilità delle figlie del re di ereditare la regalità e trasmetterla al proprio sposo, è evidente che la possibilità esisteva ed era fortemente percepita durante tutto l’alto Medioevo. La mancanza di una regola successoria definita estendeva anche ai consorti delle principesse, oltre che a tutti i figli del re stesso, la possibilità di rivendicare il trono. Tale evenienza fu sempre sentita e tenuta sotto un rigido controllo. Le fonti storiche giunte fino a noi presentano, quindi, figlie di sovrani costrette al nubilato presso la corte paterna o all'interno di monasteri, in modo da evitare possibili legittimazioni al potere ed eventuali rapimenti, o ancora principesse impiegate per il consolidamento dell’autorità paterna attraverso le alleanze matrimoniali. Ci si interroga, tuttavia, sul ruolo e sul potere che queste principesse esercitarono all'interno della società altomedievale. Infatti, anche se prive di qualsiasi titolo e di qualsiasi autorità formale, esse erano indubbiamente delle donne potenti: la libertà d’azione all’interno del palazzo o nei monasteri e le frequentazioni private, permettevano loro di agire come vero e proprio filtro nei confronti del padre, di influenzarne le decisioni e di condizionarne le scelte. Al termine della serata, verranno eseguiti alcuni brani musicali composti da donne. Il primo, di Anna Bon, una compositrice del 1740, sarà eseguito al flauto traverso da Shani-Yaël Baldacci (Conservatorio Tomadini di Udine) con l’accompagnamento al clavicembalo del Maestro Manuel Tomadin. Il secondo è tratto da una sonata di Cecile Chaminade e sarà eseguito al flauto traverso da Shani-Yaël Baldacci. ===== Sabato 7 marzo 2015 San Giorgio di Nogaro – Villa Dora, 2, alle ore 20.30 Alessandra GARGIULO, Mogli, madri e figlie: le donne romane attraverso i ritratti e i testi di alcune iscrizioni della X Regio. Attraverso la presentazione di alcuni ritratti e iscrizioni conservati in varie località del Friuli Venezia Giulia, si propone un ideale viaggio nel mondo femminile romano per scoprire legami e sentimenti celebrati sulla pietra o sul marmo e per valorizzare monumenti, spesso, poco conosciuti. In collaborazione con il Comune di S. Giorgio di Nogaro, l’Assoc. Culturale Nesos, l’Assoc. AD UNDECIMUM e Villa Dora Martedì 10 marzo 2015 Udine - Torre di Porta Villalta – Via Micesio, 2, alle ore 17 LA DONNA PROTAGONISTA NELLO SCORRERE DEI SECOLI Chiara Zanforlini (Università degli studi di Torino), Due volti delle Valli: le tombe di Merit e Nefertari. Benché Merit fosse la moglie dell’architetto reale Kha e Nefertari la regina consorte di Ramesse II e due secoli le separino, di entrambe le donne possediamo le tombe, che sorgono a poca distanza l’una dall’altra, rispettivamente nella necropoli di Deir-el-Medina e nella Valle delle Regine; entrambe furono scoperte dall’archeologo Ernesto Schiaparelli, nel 1904 e nel 1906. La tomba di Nefertari conserva splendide pitture ma fu scoperta già saccheggiata, come quasi tutte le tombe reali; quella di Merit e del suo sposo Kha era invece intatta e presenta un ricchissimo corredo, oggi conservato al Museo Egizio di Torino. Pur con queste differenze, entrambe le tombe permettono di conoscere meglio la vita di due donne egizie del Nuovo Regno. Micaela Vernamonte (Università degli Studi di Bologna), Berenice I e Arsinoe II: due regine a confronto. VIA SKYPE L’epoca ellenistica fu un’epoca di grandi cambiamenti a livello sociale, politico, economico, artistico, ma anche e soprattutto miglioramenti, in particolar modo per il sesso femminile: la posizione della donna verrà rivalutata e valorizzata. In questa sede verrà presa in esame una specifica categoria di donne: quelle reali. Alle regine verrà data la possibilità di partecipare attivamente alla vita politica e amministrativa del regno; queste avranno l’opportunità di affiancare i loro mariti in situazioni e decisioni fino al quel momento impensabili per il sesso femminile. Nel regno lagide più che nelle altre monarchie è possibile notare questo importante cambiamento: Berenice I e Arsinoe II, non sono solo prima e seconda regina del regno tolemaico, ma anche madre e figlia. Il confronto tra queste ultime permetterà di capire come a distanza di pochi decenni la condizione femminile abbia subito un netto miglioramento, tanto da raggiungere con Arsione II livelli inaspettati e sconosciuti alle altre monarchie dell’epoca. Giulia Cesarin (Università degli Studi di Padova) Il vetro ti fa bella: gli ornamenti vitrei dalla Domus di Tito Macro, Aquileia. Durante tutta l’età romana, così come nelle epoche precedenti e successive, venivano prodotti moltissimi tipi di ornamenti in vetro. Questo materiale, molto apprezzato per la relativa facilità di lavorazione e versatilità, era un perfetto succedaneo di molte pietre dure, delle quali poteva facilmente imitare i colori. Nel corso delle campagne di scavo che hanno interessato i Fondi ex-Cossar di Aquileia (20092013), condotte dall’Università di Padova, è stata rinvenuta una grande concentrazione e varietà sia di perle che di armille. L’entità dei ritrovamenti risulta quasi senza confronto in ambito regionale e nelle aree limitrofe, ed assume valenza ancor maggiore se si considera la pertinenza ad un contesto domestico, e non sepolcrale. Alle perle, che potevano essere infilate in bracciali o collane, veniva attribuito non solo valore ornamentale e di prestigio, ma anche potere magico ed apotropaico. Vista la persistenza nei secoli, dovuta alla longevità non solo della produzione, ma anche della vita dei singoli manufatti, e la loro ampia diffusione in area mediterranea e continentale (spesso appartenendo a tradizioni indipendenti e produzioni locali), l’inquadramento cronologico e la provenienza geografica restano difficili da definire. Per quanto riguarda le armille a cerchio rigido, sono riconoscibili due gruppi principali: il primo, di ambito europeo, che si sviluppa a partire dal periodo lateniano, giungendo fino all’Alto Medioevo, contraddistinto da bracciali in vari colori con filamenti applicati in colori contrastanti; il secondo, riconducibile all’area palestinese, e limitato ai secoli III-V, si caratterizzava per il vetro “nero” con decorazione a costolature o impressioni. Entrambe le tradizioni sono attestate ad Aquileia, confermandone il suo ruolo di crocevia tra Oriente ed Occidente, punto d’incontro di influenze e mode diverse. Shani Baldacci (Liceo Scientifico Statale G. Marinelli di Udine), Le donne longobarde nella necropoli di Romans d'Isonzo. Si dice spesso, che i ritrovamenti più belli siano quelli avvenuti per caso: così è accaduto per la necropoli longobarda, rinvenuta in seguito ad alcuni lavori edilizi, che hanno interessato il paese di Romans d’Isonzo attorno al 1986. Tra monili, fibule, umboni e spade di tutte le dimensioni, sono stati i numerosi corredi femminili di giovani dame di rango e di fanciulle che hanno attirato la nostra attenzione e ci hanno permesso di ricostruire il modo di vestire, le abitudini e di rimettere in luce il fascino delle donne altomedievali. Ma chi erano veramente le donne longobarde? Il loro stato sociale era diverso da quello delle donne che abitavano la penisola italica prima del loro arrivo? Per rispondere a queste domande, gli studiosi hanno fatto ricorso anche questa volta alla storia stessa e agli antichi manoscritti pervenutaci, quale l’importantissimo Editto di Rotari. Un “escursus temporale” sulla Donna Longobarda che ci consentirà di immergerci nel passato attraverso l’osservazione dei reperti archeologici rinvenuti in Friuli. ATTENZIONE !!!! Abbiamo attivato un nuovo strumento a sostegno delle nostre iniziative Andate all'indirizzo http://www.progettocivibanca.it/societa-friulana-di-archeologia-onlus troverete il nostro progetto "ARCHEOLOGIA IN ROSA" per il quale chiediamo un sostegno per i giovani che intervengono nell'iniziativa. Ai donatori interessati possiamo rilasciare dichiarazione utile ai fini della detrazione fiscale. Inoltre, Votare è ancora più semplice che Donare. Nella pagina del nostro progetto, all’interno dell’immagine, troverai il tasto “vota” sotto ad un cuoricino. Premilo, effettua il login (con Facebook o registrandoti al sito) e rendi più visibile il nostro progetto. Passa parola! Sezione Isontina - Venerdì 13 marzo 2015, ore 20,30, a Begliano (Comune di San Canzian d'Isonzo) presso la sala parrocchiale Don Luigi Baroncini, incontro organizzato dalla Sezione Isontina con il Prof. Ferruccio Tassin e Mons. Mauro Belletti sul tema dal titolo: “Faidutti, Bugatto, Baroncini. Dall'Austria all'Italia 1914-1918.” Patrocinio del Consiglio Regionale FVG. La Sezione Isontina, nell'ambito delle attività iniziate nel 2008 e dedicate alla ''Grande Guerra'' ha organizzato una conferenza dedicata alla conoscenza della situazione sociopolitica del Monfalconese e della Bassa friulana negli anni precedenti lo scoppio della prima guerra mondiale. Luigi Faidutti (1861-1931), figura luminosa di sacerdote nell'insegnamento, nella politica e nella cooperazione. Eletto al Parlamento di Vienna (1907 e 1912); Capitano provinciale (1913) della Contea di Gorizia e Gradisca, si impegnò, da sacerdote e politico, nel progresso spirituale, materiale, sociale della sua gente. Fece entrare la Contea in un contesto europeo. Operò per il turismo, l'artigianato e l'agricoltura; protesse la cultura; si attivò per la sanità. La grande guerra lo vide attivissimo nella protezione della sua gente e del "nemico". Osteggiato dal nazionalismo, fu assegnato dalla Santa Sede al servizio diplomatico nei Paesi Baltici, dove fu apprezzato e venerato. Morì in Prussia; in Lituania ebbe funerali di Stato. Riposa nella cripta della cattedrale di Kaunas in Lituania. Giuseppe Bugatto (1873-1948), nato a Zara, studiò a Gorizia e a Graz; fu deputato al Parlamento di Vienna (1907-1917) come rappresentante della Basse, che comprendevano i paesi della Bisiacheria. Oratore brillante, fu membro della Commissione bilancio. Attivissimo nella vita parlamentare e nella presenza in tutti i principali avvenimenti della Contea, a lui si deve il progetto di legge sui patti colonici approvato alla Dieta provinciale proprio nell’anno in cui scoppiò la grande guerra. Si batté per la istituzione della Università italiana a Trieste, di cui fu l’antesignano.Durante la grande guerra, dispiegò la sua attività a favore dei profughi. Osteggiato dal fascismo, ebbe un impiego presso la Santa Sede. Luigi Baroncini (1878-1958), nato a Vigne d’Arco (Trento), cappellano a San Lorenzo di Fiumicello, fu vicario di Begliano per più di mezzo secolo. Allo scoppio della guerra, fu processato dagli Italiani e assolto, dopo una detenzione di un mese nelle carceri di Cervignano. Successivamente, trascorse tutto il tempo della guerra a Zubiena, un paese fra Biella e Ivrea. Camillo Medeot ne traccia un ritratto di sacerdote esemplare, paziente e disponibile, nella sua umiltà. Le sue doti vennero premiate con la nomina onorifica di arciprete “ad personam”. Putroppo nulla rimane della sua corrispondenza con il grande statista Alcide De Gasperi. ANTICO EGITTO: alla ricerca dell'eternità. È la consapevolezza della morte che distingue gli uomini dagli altri mammiferi, si dovrebbe dire da tutti gli altri esseri viventi. Da questa umana percezione scaturisce il rifiuto di pensare che la propria vita debba finire nel nulla. Così, fin dagli albori l'uomo ha elaborato miti, credenze, religioni che fornissero, non solo giustificazioni del fenomeno ma, soprattutto, la fede nella sopravvivenza, ovvero nell'immortalità. E la ricerca della vita eterna è il filo conduttore che unisce le tre conferenze dedicate all'Antico Egitto. Verranno trattati tre aspetti peculiari del complesso rituale elaborato dagli egizi per sopravvivere alla morte, anche in un'ottica temporale che arriverà fino alla sua commistione con la cultura greco-romana. Coordina l’iniziativa: Cesare Feruglio Dal Dan con il patrocinio del Programma, in Torre, ore 18,00: - Venerdì 20 marzo 2015, Susanna Moser, collaboratrice del Civico Museo di Storia ed Arte di Trieste "La ricerca dell'eternità nell'Egitto Tardo e Greco-Romano". Durante la conferenza si esploreranno le credenze relative all’aldilà degli Egiziani, così come si sono evolute durante le ultime dinastie faraoniche e nei periodi della dominazione prima greca e poi romana. Queste credenze sono documentate da testi, oggetti, monumenti, che verranno descritti ed esaminati alla luce del contesto sociale e delle reciproche influenze culturali in cui furono creati, per capirne il senso profondo: l’aspirazione tutta umana all’eternità. - Venerdì 27 marzo 2015, Marina Celegon "La Cachette di Karnak: volti per l'eternità". Un’eccezionale scoperta archeologica, avvenuta nei primi anni del secolo scorso in un cortile del tempio di Karnak, ha portato alla luce oltre 800 statue non solo di sovrani bensì anche di personaggi non di sangue reale alcuni dei quali hanno contribuito alla storia di Tebe e dell’intero Egitto, dal Medio Regno all’Epoca Tolemaica. Guardando i loro volti e quanto di loro ci è pervenuto, parleremo dei contesti storici in cui erano inseriti e di episodi, più o meno importanti, dei quali sono stati protagonisti. - Venerdì 10 aprile 2015, Andrea Vitussi "Wp-Ra, 'aprire la bocca' per l'Eternità". Antico Egitto: tutto quello che non avete mai saputo sul misterioso rituale dell'"Apertura della bocca", dalle sue origini alle forme più tarde. - Ecco il risveglio dal sonno del sacerdote Sem, e l'incontro con i sacerdoti Imy-Khent… Parole dette: "Ho visto [nel sonno] mio padre in ogni sua natura, senza alcun dolore, senza notare alcun turbamento in lui" - (dalla tomba di Rekhmira - XVIII din.) AQUILEIA (Ud). VI incontro internazionale di studi Instrumenta inscripta. Dal 26 al 28 marzo 2015, nell'ambito di una collaborazione tra la Soprintendenza per i Beni Archeologici del Friuli Venezia Giulia, la Società Friulana di Archeologia ed il Dipartimento di Storia e Tutela dei Beni Culturali dell'Università di Udine sarà organizzato ad Aquileia il “VI incontro internazionale di studi Instrumenta inscripta”. Vedi l’intero programma Iniziativa realizzata con il patrocinio di: CORSO BASE DI AUTOCAD PER I BENI CULTURALI La Società Friulana di Archeologia onlus ha organizzato un CORSO BASE DI AUTOCAD per i Beni Culturali per fornire un primo approccio all'ambiente CAD ed ai suoi principali strumenti e funzioni per imparare a realizzare in modo autonomo piante di scavo, analisi dei prospetti, progettazioni museali, disegno delle ceramiche, ecc. Il corso è rivolto a tutti gli interessati ed in particolare agli studenti di corsi di laurea inerenti i Beni Culturali ed Architettonici. Non sono richieste conoscenze pregresse, salvo la conoscenza dell'uso del PC. A coloro che frequenteranno almeno l'80% delle lezioni verrà rilasciato un attestato di partecipazione. Durata e costi: 16 ore per un costo di 90 € (comprensivo di dispense e materiali per l'esercitazione) + quota di iscrizione alla SFA (per chi non fosse già iscritto). Il corso si attiverà con un minimo di 5 iscritti (massimo 10). Il corso si svolgerà nei giorni Venerdì 29 e Sabato 30 maggio 2015 con i seguenti orari: mattina: 9.00-13.00; pausa pranzo: 13.00 - 14.00 (con possibilità di pranzare nei bar/ ristoranti nelle vicinanze o al sacco); pomeriggio: 14.00-18.00. Sede: via Micesio 2, Udine – Torre di Porta Villalta. Docente: Dr.ssa Sofia Trivellato. Materiale a carico dei partecipanti: computer personale (+ mouse) per le esercitazioni. Materiale fornito: materiale per le esercitazioni, realizzazione flyer pubblicitario (per pubblicità online), attestato di partecipazione per coloro che seguiranno almeno l'80% delle lezioni. N.B. Prima del corso lo studente dovrà scaricare da internet la versione di prova gratuita di Autocad 2014 nella lingua italiana (in base al proprio sistema operativo) della durata di 30 giorni (http://www.autodesk.it/products/autodeskautocad/freetrial) . Info e iscrizioni in Segreteria, entro il 30 aprile 2015, con versamento di acconto di € 50. USCITE CULTURALI Visita alla Mansio Romana di Lacus Timavi, alla chiesa paleocristiana di San Giovanni in Tuba, alla grotta del tempio dedicato al Dio Mitra in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Archeologici del FVG e con l’ ACEGASAPSAMGA Domenica 8 marzo 2015 Ritrovo alle ore 9 presso il piazzale della chiesa di San Giovanni in Tuba di Duino (condizioni meteo permettendo). La visita ai siti si concluderà verso le 12.30. Si consiglia un abbigliamento adatto al terreno carsico (scarpe adatte a camminare su terreno a tratti scosceso). Per motivi organizzativi è gradita una vostra comunicazione d’adesione alla visita via mail [email protected] / [email protected] Per chi vorrà, stiamo organizzando un pranzo in zona. In tal caso occorrerà prenotarsi presso le nostre Segreterie. Seguiranno ulteriori indicazioni. Mansio Romana L’area archeologica si trova in prossimità delle risorgive del Timavo, all’interno del parco dell’acquedotto “G. Randaccio”. L’edificio si estende sul fianco di un’altura carsica e si articola in ambienti disposti su tre livelli che ne seguono la pendenza. L’ampiezza del complesso e la vicinanza con uno degli snodi viari più importanti della strada che da Aquileia si dirigeva a Tergeste hanno portato alla sua interpretazione come mansio, ovvero una delle stazioni di sosta collocate lungo le strade romane a distanza regolare, per il riposo dei viaggiatori e degli animali. Un apprestamento di questo genere è peraltro segnalato nella zona (il Lacus Timavi delle fonti) dalla Tabula Peutingeriana, che riproduce un itinerario dipinto risalente alla tarda antichità. La struttura è databile, nella sua prima fase, all’inizio del I sec. a.C. ed ha subito modifiche e ampliamenti fino al III-IV sec. d.C. San Giovanni in Tuba La chiesa costituisce un notevole esempio di stile gotico e fu costruita per volere dei conti di Walsee, signori di Duino, tra il 1399 e il 1472; l’edificio fu gravemente danneggiato durante le guerre mondiali e ricostruito alla fine degli anni Quaranta. La planimetria a navata unica è caratterizzata dall’abside poligonale, retta da robusti contrafforti a spiovente; in essa si aprono 5 finestre a doppia lunetta trilobata. Nello stesso suggestivo sito, in vicinanza delle risorgive del fiume Timavo, in precedenza si trovava un tempio pagano, di cui rimangono testimonianze epigrafiche, riutilizzate negli edifici successivi e tuttora visibili nell’area. Il sacello dedicato alla Speranza Augusta (una lapide accerta la dedica da parte di Sacconio Varrone, tribuno della Coorte Miliaria Dalmata) andò in rovina, o fu distrutto, ed al suo posto sorse una basilica paleocristiana, costruita verso la metà del V sec. , accolse le reliquie dei Santi Giovanni Evangelista e Giovanni Apostolo, alle quali si aggiunsero poi anche quelle dei Santi Stefano, Biagio, Lorenzo e Giorgio. Grotta del Dio Mitra Sulle pendici del monte Hermada è visitabile una grotta carsica frequentata dal neolitico ed adattata in età romana (dal II al V sec. d.C.) a luogo di culto del dio Mithra. All’interno della grotta sono stati rinvenuti due rilievi in calcare che rappresentano la figura di un giovane che sacrifica un toro in onore del dio Sole, assieme ad un gran numero di monete e lucerne lasciate dai fedeli come offerte votive. Per maggiori informazioni sui siti che visiteremo, visita il sito WWW. Archeocartafvg. GRAN TOUR DELLA SICILIA OCCIDENTALE. Dal 18 al 25 maggio 2015 Vedi intero programma Iscrizioni chiuse per raggiungimento numero massimo di partecipanti QUADERNI FRIULANI DI ARCHEOLOGIA n. XXII – XXIII – Dicembre 2013 E’ on line sul sito internet http://www.archeofriuli.it alla pagina “Quaderni” con indirizzo su www.quaderni.archeofriuli.net, oppure direttamente su http://www.quaderni.archeofriuli.net/projects/anno-xxiixxiii-dicembre-2013/ I Soci che intendono averne copia cartacea lo richiedano telefonicamente alla Segreteria, che inoltrerà la richiesta all’Editore, il quale provvederà al recapito a domicilio dietro pagamento di spese di stampa e spedizione. ARCHEOCARTAFVG Carta Archeologica del Friuli Venezia Giulia on line http://www.archeocartafvg.it Itinerari per visitare il Friuli Venezia Giulia e schede di descrizione dei siti, dei ritrovamenti archeologici e dei musei archeologici esistenti in Friuli Venezia Giulia. Ogni socio SFA può partecipare alla realizzazione del progetto: [email protected] I gioielli italiani La Società Friulana di Archeologia onlus, da sempre sensibile ai temi della valorizzazione dei beni culturali, ha deciso di condividere con gli amanti delle bellezze del nostro paese una sezione sulla propria pagina facebook in cui tutti possono mettere le fotografie delle proprie città o dei siti archeologici italiani. Leggi tutto, vai a >>> IL 5 PER MILLE A FAVORE DELLA SFA Nella dichiarazione dei redditi, si può destinare il 5 per mille dell'IRPEF, alla nostra associazione, SENZA ALCUN COSTO AGGIUNTIVO! Basta indicare il numero di codice fiscale della Società Friulana di Archeologia - onlus - 9 4 0 2 7 5 2 0 3 0 6 - nell'apposito spazio del modello 730, del modello CUD e pensioni oppure del modello UNICO. Fate conoscere questa possibilità di sostenere la Società Friulana di Archeologia – onlus anche a famigliari, ad amici ed a conoscenti. E’ un modo concreto per aiutare l’associazione che da oltre 25 anni si occupa della salvaguardia, della promozione e della valorizzazione dei beni archeologici della nostra Regione. E' UN PICCOLO GESTO CHE PER L'ASSOCIAZIONE E' GRANDE !!! SEGNALAZIONI CIVIDALE DEL FRIULI - animando * Giovedì 19 marzo 2015, ore 18,00, al Museo Archeologico Nazionale di Cividale del Friuli, conferenza dal titolo "Approviggionamento e circolazione del metallo nel Friuli protostorico", a cura della prof.ssa Elisabetta Borgna, Ingresso libero. * Venerdì 27 marzo 2015, ore 11,00, Le necropoli longobarde di Cividale del Friuli. La necropoli di Santo Stefano in Pertica. Visita guidata gratuita - prenotazione obbligatoria. Info e prenotazioni: tel. 0432700700 - e-mail: [email protected] VISITE GUIDATE GRATUITE - SCOPRIRE PORTOGRUARO tra arte, storia e natura… percorsi guidati per conoscere la città ed il suo territorio. Calendario - SABATO 7 MARZO – ore 15.00 - I palazzi di Portogruaro - SABATO 14 MARZO – ore 15.00 - Il fiume Lemene si racconta - DOMENICA 22 MARZO – ore 15.00 - L’Abbazia di Summaga - GIOVEDI’ 2 APRILE – ore 10.30 - Il Municipio e la Villa Comunale - SABATO 11 APRILE – ore 15.00 - Il Museo Nazionale Concordiese - DOMENICA 19 APRILE – ore 15.00 - Il Museo della Città - Torre Sant’Agnese - DOMENICA 14 GIUGNO – ore 15.00 - L’ABC dei tesori artistici, culturali e storici di Portogruaro. Percorso per bambini con genitori. Info: Ritrovo: presso l’Ufficio Turistico del Comune, in piazza della Repubblica n. 1, all’ora indicata per ciascun percorso. Per la visita all’abbazia di Summaga il ritrovo è davanti alla chiesa di Santa Maria Maggiore, in via Richerio 7, Summaga di Portogruaro. La visita avrà una durata di un’ora/un’ora e mezza, a seconda del percorso. Tutte le iniziative sono GRATUITE. Solo la visita al Museo Nazionale Concordiese di Portogruaro prevede il costo del biglietto d’ingresso: intero €3; ridotto € 1,5 per ragazzi di età compresa tra 18 e 25 anni, gratuito per scolaresche e cittadini UE di età inferiore a 18anni, insegnanti, forze dell'ordine. Comune di Portogruaro: [email protected] - Mariangela Flaborea: tel. 0421-272429 / cell. 347-9055738 - [email protected] - Nilla Cicuto: tel. 0421-276607 / cell. 340-7604072 [email protected] SALAMANCA (Spagna) VI Congresso Internazionale e Interdisciplinare di Giovani Ricercatori dall'11 al 13 marzo 2015. L’“Asociación de Jóvenes Historiadores – Estudios Interdisciplinares (AJHIS)” riunisce giovani ricercatori di Storia in ambito nazionale ed internazionale e lavora da sei anni, nei quali sono state organizzate numerose riunioni scientifiche e attività di divulgazione, mantenendo una linea editoriale propria e collaborando con la rivista elettronica “El futuro del Pasado”. Tra le nostre prossime iniziative si trova la realizzazione del nostro VI Congresso Internazionale e Interdisciplinare di Giovani Ricercatori: “le Violenze e la Storia”, che avrà luogo dall’ 11 al 13 marzo 2015, nel quale ci si aspetta la partecipazione di studenti dei corsi di master, dottorandi e giovani laureati provenienti da diverse università nazionali ed internazionali. Durante la celebrazione dell’incontro si procederà alla comunicazione da parte dei partecipanti delle loro ricerche e si promuoverà anche il dibattito accademico e lo scambio d’informazioni. Info: Asociación de Jóvenes Historiadores - Estudios Interdisciplinares (AJHIS) E-mail: [email protected] – sito web: http://www.ajhis.es CIVIDALE DEL FRIULI (Ud) All’alba della storia. Genti antiche dal territorio cividalese. Un’insolita Cividale è raccontata in questa mostra dal titolo “All’alba della storia. Genti antiche dal territorio cividalese” presso il Museo Archeologico Nazionale. Siamo infatti abituati a pensare a Cividale come una città prevalentemente legata alla storia longobarda ma le sue radici affondano in un’epoca ben più lontana. Ed è proprio questo che vuole raccontare l’esposizione attraverso una serie di reperti archeologici provenienti da Cividale e dal suo territorio: una panoramica delle popolazioni che gravitavano nell’area prima dell’arrivo di Roma, tra mesolitico ed età del ferro. L’evento si inserisce nel quadro delle mostre temporanee che annualmente il MAN ha progettato di realizzare per ampliare l’offerta culturale, accendendo la luce su dei reperti che solitamente sono conservati nel buio dei depositi. Dopo la mostra dedicata ai castelli che si è chiusa il settembre scorso con un bilancio più che positivo di presenze, si è scelto questa volta di puntare l’attenzione su una fase storica poco raccontata nell’ordinaria esposizione del museo. Nelle vetrine della sezione delle mostre temporanee del MAN verrà offerta una sequenza che va dalle pietre lavorate tipiche delle culture neolitiche fino ai materiali provenienti dalle importanti necropoli dell’età del ferro. Uno spaccato di vita quotidiana, di lavoro, di ritualità funeraria e credenze religiose spiegato anche attraverso percorsi didattici per le scuole. La mostra, visitabile fino al 24 maggio 2015, sarà accompagnata da specifiche iniziative volte ad offrire puntali momenti di approfondimento sulle principali tematiche trattate. NB: La diffusione di questa NewsLetter avviene anche in accordo con i Civici Musei di Udine, il MAN di Cividale del Friuli, il MAN di Aquileia, l’AUSERFRIULI - Aquileia. ================================================================================== Informativa ai sensi dell’art. 10 della Legge 675/96: “I dati personali forniti dai Soci e dalle persone interessate saranno utilizzati soltanto per le comunicazioni interne tra l’Associazione ed il destinatario e non verranno ceduti. I destinatari avranno comunque in ogni momento il diritto, ex art. 13 della Legge 675/96, di potere avere notizia dei dati che li riguardano e che sono in nostro possesso, di chiederne la cancellazione, la correzione, l’aggiornamento. 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