Mercoledì delle Ceneri - 2015

Mercoledì delle ceneri 2015
18 febbraio 2015
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Gl 2,12-18; 2 Cor 5,20 – 6,2; Mt 6,1-6.16-18.
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Nel vangelo di oggi, il Signore distingue due modi di vivere in
questo mondo. Ci sono quelli che scelgono di vivere sotto lo sguardo degli
altri, che cercano di attirare l'ammirazione, di brillare agli occhi degli altri
per suscitare la loro simpatia. Il Signore li chiama ipocriti. Ma questa
parola non ha il senso moralistico che troviamo oggi nelle nostre lingue.
Ipocrita significa prima di tutto essere sottomesso al giudizio degli altri!
E poi ci sono quelli che vivono sotto la sguardo di Dio. La loro
condotta non è determinata da ciò che si deve fare o si deve pensare. Non
sono schiavi del mondo. Ma hanno questa libertà interiore per vivere sotto
lo sguardo di Dio, come dice San Benedetto nel suo primo gradino
dell'umiltà. Ma, per vivere così, ci vuole tanta forza, ma anche tanta
umiltà!
Difatti, il nostro problema, molto spesso, è di conformarci a ciò che
si aspetta. Fingiamo per essere approvati invece di corrispondere a ciò che
Dio ci chiede di vivere. L'apparenza diventa più importante e ci
nascondiamo dietro una bella facciata. Per noi, lo sguardo degli altri
diventa la norma, e conta più dello sguardo di Dio. L'importante è salvare
la faccia, invece di salvare la vita!
La quaresima è proprio il tempo della liberazione da questa falsa
prospettiva. Come il popolo di Israele è stato liberato dalla falsa sicurezza
dell'Egitto, così, anche noi siamo chiamati a uscire da questa nostra
schiavitù per cominciare il viaggio della nostra liberazione. Certo, per noi,
la prigione non è esteriore ma interiore. Però l'esodo è simile.
Anche dobbiamo lasciare dietro di noi le pentole e le cipolle d'Egitto
per attraversare il mare e camminare nei nostri deserti. Anche noi
dobbiamo affrontare la tentazione di cercare altrove, negli idoli del nostro
tempo, la soluzione alla nostra sete. Come il popolo di Israele, saremmo
forse anche noi tentati di non apprezzare la manna data da Dio ogni giorno,
la sua Parola e il Suo Corpo.
All'inizio di questa quaresima, il Signore ci invita a lasciare tutto ciò
che ci impedisce di seguirlo. Per questo, ci dà una guida sicura e un aiuto
potente: la Sua Presenza nella Parola e nel sacramento dell'Eucaristia. Per
questo viaggio interiore, non bisogna prendere molte cose con sé. Bastano
la fede, la speranza e la carità: i tre strumenti del combattimento spirituale.