Del 25 Febbraio 2015 Estratto da pag. IV - La sinistra divisa tra il “partito” di Landini la lista di Ronchi e il movimento di Gruppi IL “fattore Landini” arriva nella città-laboratorio della sinistra, ma già all’orizzonte si prospettano nuove divisioni. Tra chi vuole seguire il leader della Fiom e chi guarda a una prospettiva più “moderata”, magari di appoggio esterno al Pd. «Mi sento come San Pietro, pronto a seguire Gesù - scherza Pier Giovanni Alleva, consigliere regionale eletto con l’Altra Emilia Romagna - sono amico di Landini e credo moltissimo nella prospettiva che lui indica, anche se alla fine spero si arrivi a un partito. Di sinistra, perché il Pd di Renzi è di destra. Siamo quindi attorno a Maurizio con tutta la nostra forza di lottare, e spero davvero sia la volta buona». La “svolta buona”, in senso anti-renziano, partirà secondo Bruno Papignani, segretario della Fiom Emilia Romagna, dal percorso per mettere in piedi il referendum abrogativo sul Jobs Act e la legge di iniziativa popolare sullo statuto dei lavoratori. «Dobbiamo coinvolgere l’associazionismo e tutte le persone interessate a contrastare l’idea di società che sta venendo avanti - dice Papignani - e se questo porterà a una forza politica, vedremo. Quel che è certo è che il ragionamento lo faremo anche a livello territoriale ». Il “livello territoriale” a Bologna porta direttamente alle prossime amministrative, un orizzonte cui guarda già ad esempio l’associazione di Danilo Gruppi e Fausto Anderlini, «Ricominciamo da sinistra ». Ma lo stesso Gruppi, ex numero uno della Cgil bolognese, ha forti dubbi sull’iniziativa di matrice Fiom. «Mi pare prevalga la confusione, Maurizio gioca sull’equivoco dice Gruppi - io ancora non ho capito cosa gli frulla per la testa. Credo che dobbiamo stare alle questioni di merito, guardare ciò che accade attorno a noi e commentarlo, anche perché il livello della riflessione politica locale è penoso». Il sindaco Virginio Merola, che ha detto «si batterà per poter fare un secondo mandato» rischia di doversi confrontare con un quadro di alleanze nazionali mutate rispetto alle ultime elezioni, e quindi di dover correre ai ripari. Soprattutto per recuperare tutti gli elettori “delusi” dal Pd che alle ultime regionali non si sono recati alle urne, ma che sarà fondamentale coinvolgere di nuovo. «Se lo sognano di superare il 50% al primo turno in queste condizioni - dice Gruppi - e sono fuori di testa se pensano di rimediare con giochetti e tattiche. Ci sono enormi problemi di merito, tagli selvaggi, e come si pensa di rispondere? Con un lista civica fatta da qualche assessore per “coprirsi” a sinistra? Ma il problema è politico, non di tattica ». Per l’assessore Alberto Ronchi, però, non è affatto un problema di strategia. «Io sono molto felice che il sindaco si ricandidi - dice Ronchi - e tutto quello che potrò fare perché questa opzione vada avanti, lo farò». È ancora «troppo presto » per parlare di una lista civica, ma Ronchi ha già all’attivo l’esperienza delle ultime regionali, con “Emilia Romagna Civica”. «È stata comunque un’esperienza utile, anche per le problematiche ha rivelato spiega Ronchi -. Ad esempio io credo che sia stata fatta troppo tardi e che la presenza dei simboli dei partiti non abbia aiutato. In ogni caso è presto per capire se si potrà ripetere quell’esperimento ». Il laboratorio, insomma, è aperto e le manovre sono iniziate, per recuperare i voti “in fuga” dal Pd alle ultime regionali.
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