Chiamate ...aiuto LA RIVISTA Ecco come comportarsi contro chi è in malafede Anno XI - N.5 - 25 febbraio 2015 pag.22 Errani: “Ho dovuto usare i tornei per allenarmi” Dopo la vittoria a Rio Sara spiega la partenza pag.5 in salita Fogna e Bole da primi dieci? Hanno battuto Nadal e Raonic. Tecnicamente ci sono. Vediamo cosa possono fare ancora Pag.8 Colpi roventi Le nuove Wilson Burn per chi picchia da fondo Pag.21 GLI ALTRI CONTENUTI Batch-Point - Arrendiamoci a Facebook Pag. 9 - Halep, tigre in gabbia Pag.10 - I numeri della settimana Pag.12 - Annelies, la prima Top 10 Pag.13 Tennis in tv Pag.14 Tutte le tappe del circuito giovanile FIT Pag.16 - FIT Tpra, il master a Praga Pag.18 - Personal coach: crea gli automatismi Pag.19 2 prima pagina The imitation game DI ENZO ANDERLONI I l merito è delle donne. Hanno cominciato loro a far vedere fino a dove ci si poteva spingere anche senza essere dei Federer o delle Williams. La prima vittoria in Fed Cup (seguita da altre tre), Flavia Pennetta che entra tra le prime 10 del mondo. Francesca Schiavone che vince e fa finale al Roland Garros. Sara Errani anche lei finalista a Parigi e Top 10. Mara Santangelo che vince il doppio a Parigi (con Alicia Molik), Flavia Pennetta n.1 in doppio. Sara e Roberta Vinci che fanno addirittura il career Grand Slam in doppio e dominano. Si può fare, dunque. Si può fare. Questo hanno respirato i nostri giocatori di vertice negli ultimi 5/6 anni. E man mano è cresciuta dentro di loro la consapevolezza di non essere da meno delle colleghe azzurre, messi in relazione con la competitività del mondo Atp. In fondo Francesca ha trionfato a Parigi a 29 anni ed è arrivata n.4 del mondo a quasi 31. Flavia Pennetta è arrivata in semifinale agli Us Open a 31 anni. Non è casuale che partendo dall’emulazione delle ragazze e poi rilanciandosi uno con l’altro, Andreas Seppi (31 anni), Simone Bolelli (29 anni) e Fabio Fognini (27 anni) abbiano infilato un inizio di 2015 ad alto livello (trascinando a una inedita e clamorosa finale Atp anche l’outsider Luca Vanni). Seppi che batte Federer agli Australian Open, Fognini e Bolelli che vincono lo Slam in doppio, Bolelli che batte Raonic (n.6 Atp) a Marsiglia la settimana scorsa, sua prima vittima Top 10 in carriera. Fabio Fognini che ribalta un match che sembrava senza storia addirittura contro Rafa Nadal, in semifinale a Rio de Janeiro. Tra- Quella magia di Fabio Il post sulla pagina Facebook di SuperTennis del video del match point di Fabio Fognini contro Nadal, inserito domenica alle 2 di notte, ha raggiunto in una sola giornata quota 900 mila utenti ed è stato visto oltre 227.000 volte. E’ il secondo risultato più alto di sempre per il profilo di SuperTennis. La foto, postata subito dopo il match-point, ha invece raggiunto quota 219 mila visualizzazioni. Il profilo SuperTennis Tv ha raggunto i 91.663 fan. DIRETTORE COORDINAMENTO REDAZIONALE HANNO COLLABORATO Angelo Binaghi Angelo Mancuso Giovanni Di Natale, Max Fogazzi, Andrea Nizzero, Gabriele Riva, Mauro Simoncini, Giorgio Spalluto, Piero Valesio SUPER TENNIS TEAM COMITATO DI DIREZIONE Angelo Binaghi, Giovanni Milan, Nicola Pietrangeli, Giancarlo Baccini, Massimo Verdina Antonio Costantini (foto editor), Amanda Lanari, Annamaria Pedani (grafica) A CURA DI FOTO DIRETTORE RESPONSABILE Enzo Anderloni sformando il match-point con un guizzo straordinario che in qualche modo ricorda l’eccezionalità del passante di diritto con cui Seppi aveva portato a casa la partita con Federer. Si può fare. Adesso lo sanno per esperienza diretta. Tutto è possibile se si sa giocare a tennis come Seppi, Bolelli e Fognini. Ovviamante dipende tutto da loro e dalla profondità del desiderio di emergere che hanno dentro. Però di sicuro hanno capito come si fa. E sentito il godimento che si prova togliendosi certe soddisfazioni. Godranno ancora. E, di conseguenza, lo faremo anche noi. Getty Images, Archivio FIT, Antonio Costantini, Angelo Tonelli Sportcast srl Via Cesena, 58 - 00182 Roma [email protected] 3 PROGETTO GRAFICO REALIZZAZIONE dell’ 8 gennaio 2004 Edisport Editoriale Srl Manoscritti e fotografie, anche se non pubblicati, non si restituiscono. REDAZIONE E SEGRETERIA Stadio Olimpico - Curva Nord Ingresso 44, Scala G 00135 Roma Info: [email protected] Reg. Tribunale di Roma n. 1/2004 La rivista è disponibile in formato digitale sui siti www. federtennis.it e www.supertennis.tv e spedita via newsletter. Per riceverla scrivere a [email protected] 5 circuito mondiale Sara sull’ottovolante La 27enne romagnola non conquistava un titolo Wta da due anni. Il successo sulla terra rossa di Rio de Janeiro la rilancia anche nel ranking mondiale: è n.12 e la Top 10 non è lontana DI ANGELO MANCUSO - FOTO GETTY IMAGES mo contro l’inseparabile amica Roberta Vinci, poi lo scorso anno a Parigi indoor contro la russa Anastasia Pavlyuchenkova e quella storica a Roma (prima finalista italiana al Foro Italico dell’era open) battuta da Serena Williams. Il trionfo di Rio per dimenticare la domenica nera di Genova con il k.o. contro la Francia in Fed Cup? “Dimenticare no, abbiamo perso dopo il 2-0 della prima giornata e l’amarezza è ancora tanta. Ma vincere un torneo è stato sicuramente il miglior modo di ripartire dopo un periodo poco brillante”. Il tuo inizio di 2015 non è stato facile. “Sono stata eliminata subito a Auckland e a Sydney, ma sapevo che avrei fatto fatica. Ho iniziato tardi la preparazione a causa di due fratture alle costole, L’ acuto le mancava da due anni. Sara Errani ha conquistato sulla terra rossa di Rio de Janeiro l’ottavo titolo in carriera battendo nella sua finale Wta numero 17 (alla faccia della scaramanzia) la giovane Anna Schmiedlova, ventenne slovacca di Kosice, la stessa città natale di Martina Hingis, che però è svizzera: 7-6(2) 6-1. L’umiltà è il suo credo: normale per chi, come la 27enne romagnola, è alta 164 centimetri e si è forgiata alla scuola della sofferenza. L’ultimo trionfo era datato febbraio 2013: Sarita alzò la coppa ad Acapulco, in Messico, battendo la spagnola Carla Suarez Navarro. Da allora aveva perso 3 finali: sempre nel 2013 a Paler- 5 circuito mondiale purtroppo ci siamo accorti del problema solo quando si è formato il callo osseo. Mi sono allenata giocando i primi tornei della stagione. Ora sto molto meglio e a Rio si è visto”. Grazie al successo in Brasile sei tornata numero uno azzurra scavalcando Flavia Pennetta. “Conta il ranking mondiale: se sei numero 1 d’Italia e 80 del mondo a che serve?”. Intanto sei numero 12 Wta e puoi fare un pensierino a tornare tra le Top 10. “Meglio non guardare troppo alla classifica e non porsi degli obiettivi precisi in quel senso. L’importante è dare tutto in ogni match senza metterti troppa pressione. Se ci riesci il ranking viene da sé, ma diventa ogni stagione più difficile. Nel circuito si respira un’aria nuova, basta guardare la Schmiedlova che ha solo 20 anni e ha raggiunto una finale Wta. La Muguruza, la nostra Giorgi, la Bencic che è ancora più piccola, sono destinate a un grande futuro”. L’impressione è che il tennis, anche quello femminile, stia andando nella direzione in cui a prevalere è sempre più la potenza. “Personalmente preferisco un gioco più ragionato, più tecnico e tattico. Meglio Nishikori piuttosto che Cilic o Raonic. Ma è una considerazione personale, dipende dai gusti. Se però continuano ad aumentare i tornei sul veloce e a diminuire quelli sulla terra è difficile che si possa invertire la tendenza”. Chi ti è stato più vicino nelle ultime difficili settimane? “Sarebbe antipatico fare classifiche. Tutti, a cominciare dalla mia famiglia e dal mio coach Pablo Lozano”. E’ al tuo fianco dal 2004, quando già ti allenavi a Valencia. “Avevo solo 17 anni e il nostro legame nel tempo è divenuto fortissimo. Ricordo che nel 2009 ero reduce da una serie di sconfitte al primo turno. Pablo parlò con me e la mia famiglia e disse che era disponibile a farsi da parte. Mi vedeva triste in campo e non riusciva a trovare una soluzione. Ma non per le sconfitte, quanto per il mio atteggiamento. Io però dissi che volevo andare avanti con lui, che i cattivi risultati dipendevano esclusivamente da me e che avevo piena fiducia in lui”. Qualche settimana dopo centrasti due finali di fila: Palermo e Portorose. “Non sei bravo perché hai vinto, ma sei bravo perché hai lavorato duro e bene. Pablo non fa che ripetermelo e ha ragione. E’ più bella la strada che percorri per raggiungere l’obiettivo piuttosto che l’obiettivo stesso. Quando centri uno scopo ti tornano alla mente tutti i ricordi. Ti rende più felice il cammino che hai fatto per arrivarci che l’esserci arrivato”. Pablo ti definisce umile, generosa e intelligente. Ma avrai pure qualche difetto? “Forse sono un po’ sanguigna e impulsiva. E prepotente. Quando siamo a Valencia mi viene a prendere in auto per gli allenamenti e mi riporta a casa. A volte mi lamento se accende la radio e magari ascolta un notiziario, oppure gli dico che guida troppo veloce. Prima o poi mi ci manda...”. Sara insegue Sandra: Cecchini a 12 titoli Wta Il record di titoli Wta dalle tenniste italiane appartiene a Sandra Cecchini, grande protagonista degli anni a cavallo tra ‘80 e ‘90: 12 affermazioni, l’ultima a Parigi indoor nel 1992. Segue Flavia Pennetta a quota 10: la brindisina ha disputato ben 24 finali (primato italiano: la Cecchini, seconda, ne ha giocate 18, terza la Schiavone con 17). Quindi a quota 9 c’è Roberta Vinci, seguita a 8 dalla Errani. A quota 6 Francesca Schiavone, che però vanta il titolo più prestigioso, quello conquistato al Roland Garros nel 2010. 6 SuperTennis TV. È sempre l’ora del grande tennis. Solo con SuperTennis TV hai un canale interamente dedicato al tennis visibile 24 ore su 24, con 50 tornei live all’anno, Internazionali BNL d’Italia, Davis Cup by BNP Paribas, Fed Cup by BNP Paribas, news, approfondimenti, interviste. E il piacere infinito di uno sport unico al mondo. in streaming su www.supertennis.tv circuito mondiale Bolelli e Fognini da primi dieci? Dopo il successo di Seppi su Federer a Melbourne, Simone batte Raonic, n.6 del mondo e Fabio mette sotto Nadal, n.4. Come tennis valgono i Top 10. Vediamo cosa servirebbe ancora per tagliare quel traguardo DI RICCARDO PIATTI - FOTO GETTY IMAGES H o visto sul campo dal vivo Andreas Seppi battere Federer agli Open d’Australia (con grande esaltazione di mio figlio Rocco che era con me), poi ho visto dal box di Raonic (sigh!) Simone Bolelli battere proprio Milos a Marsiglia e su SuperTennis Fabio Fognini battere Nadal a Rio. Tre vittorie belle importanti cui si aggiunge il successo di Bolelli e Fognini in doppio a Melbourne. Sono tutti atleti che hanno potenzialità, continuano a fare progressi e possono crescere ancora. Partiamo dalla vittoria di Simone su Raonic. Si erano affrontati anche la settimana prima a Rotterdam e lì l’aveva spuntata Milos perché aveva giocato un gran primo set. Simone è un giocatore molto ma molto pericoloso, per chiunque. Tutti lo sanno, non piace a nessuno trovarselo vicino in tabellone. Tutti sono meravigliati che non sia tra i primi venti del mondo. Io che lo conosco da tanto tempo (ho anche lavorato con lui per un periodo) vedo che adesso fisicamente è a posto, è molto forte. Tecnicamente è sempre stato molto valido. La differenza è che oggi è consapevole della sua forza: sa che arriverà là dove vuole arrivare. 8 Ha uno standard ancora più alto del Bolelli 2014. Lo scorso anno veniva da un serio infortunio, da un’operazione al polso. Adesso ha un rendimento più elevato. A questa situazione va aggiunto il fatto che vincere gli Australian Open in doppio significa portare a casa un titolo dello Slam e parecchi soldi. Le due componenti mettono anche tranquillità a giocatori come Simone e Fabio. Li mettono in condizione di esprimersi, di lavorare tranquillamente. Fa sentire loro che il lavoro fatto comincia a pagare. Oggi Bolelli si muove molto meglio in campo rispetto al passato. Risponde meglio circuito mondiale ed è anche più ordinato nel gioco. Fa le scelte più corrette. Lo scorso anno a Wimbledon è andato a un passo dal battere Kei Nishikori. Certo, tra i tre risultati che citavo all’inizio il più importante è quello di Seppi che batte Federer agli Open d’Australia, tre set su cinque. Nadal il giorno prima di perdere da Fognini a Rio aveva giocato fino alle tre di notte. Però la faccenda non cambia: Fabio ha vinto un gran match e uno come Nadal lo devi battere, sempre. Infatti è finita 7-5 al terzo ed è stata lottata fino all’ultimo punto. Anche Raonic contro Bolelli poteva non essere all’apice della condizione. La settimana precedente aveva rischiato di perdere con Kuznetsov, poi con Stakhovsky. Però quello che conta e resta è che Bolelli l’ha battuto, 7-6 al terzo. Come Fognini ha battuto Nadal. E questo dà consapevolezza della loro forza a entrambi. E ai loro avversari. Questa serie di risultati importanti per i giocatori italiani non può essere frutto del caso: sono saliti di livello. Adesso noi non dobbiamo esagerare con le attese su di loro e loro devono distribuire bene le energie durante l’anno. Se ci riescono, possono crescere ancora. La qualità di tennis che stanno facendo vedere sta diventando piuttosto importante e fa riproporre la classica domanda: possono entrare tra primi 10 del mondo? In quel club d’élite assoluta ho visto tennisti che avevano anche meno potenzialità sul piano tecnico dei Bolelli, Fognini, Seppi. Penso a giocatori come Tommy Robredo o Janko Tipsarevic. Però avevano sicuramente delle capacità fisiche, di concentrazione e di recupero molto alte. Se si punta in alto, sul piano fisico bisogna essere sempre tonici senza farsi male; su quello mentale bisogna giocare tutti i tornei dando il massimo. Se loro vogliono arrivare, devono essere simili ai giocatori di cui sopra, sotto questo profilo. Tutti e tre potrebbero farcela ma entrare tra i primi 10 non è solo un problema tennistico. E’ andare tutti i giorni in allenamento o in partita ed essere motivati su tutte le palle anche quando magari senti che “non ne hai”. Come ha fatto Nadal che ha perso 7-5 al terzo con Fabio. O lo stesso Milos, che ha ceduto a Simone ma 7-6 al terzo. Un giocatore non può essere al 100% tutto l’anno. Però se gli capita di perdere, deve perdere in questo modo, lottando fino all’ultimo. Bisogna avere la capacità di giocare sempre, anche quando non è la tua giornata. Questa è la differenza tra chi va nei primi dieci del mondo e chi no. batch-point Arrendiamoci a Facebook scempi come quelli di Italia 90 (ma che c’entra? E, anche se c’entrasse, tutti lì a dire che il Comitato guidato da Montezemolo fu l’artefice degli sperperi, mentre quel Comitato realizzò un attivo di 12 miliardi di lire e gli sperperi li fecero le Pubbliche Amministrazioni in sede di appalti). Oppure prendete il caso Lotito-Iovine. Tutti a guardare il ditoLotito e nessuno la luna-calcio, col risultato che Lotito viene criminalizzato per aver detto – a modo suo, certo - che intende realizzare una riforma del calcio frutto di un copia-incolla di quanto da anni propugnato proprio dai giornali che ora lo crocifiggono. Alonso rischia di morire uscendo di pista a 100 kmh su una macchina di F1 che può resistere a urti da 300 e passa? Leggete i giornali e poi ditemi se qualcuno ha saputo spiegarvi questa evidente assurdità. Quando poi persino a noi del tennis – che, fatte le arcinote eccezioni, ci ritenevamo immuni dalle neuropatie – capita di leggere Gianni Clerici (e sottolineo Clerici) che attribuisce il ruolo di più grande giocatrice italiana di tutti i tempi ad Annelies Bellani (una vittoria agli Internazionali d’Italia 1950, n. 8/9 di un mondo in cui le donne che giocavano erano una minuscola élite) anziché a Francesca Schiavone (vincitrice e poi di nuovo finalista al Roland Garros, n.4 del mondo “vero”), beh, ragazzi… che vi devo dire? Tanto vale disertare l’edicola e arrendersi a Facebook. Batch A un certo punto uno – non soltanto un cosiddetto “uomo qualunque” ma anche uno che fa il giornalista dal 1968 e dunque di come funzionano o non funzionano le cose dentro le stanze delle redazioni – uno, dicevo, non può fare a meno di domandarsi se vale ancora la pena di leggere i giornali. Prendete, per esempio, la vicenda dei tifosi olandesi di calcio a Roma. Al di là di quanto è accaduto e del sacrosanto giudizio sulla gravità dei fatti in sé, nei giorni seguenti abbiamo letto (e stiamo ancora leggendo) di tutto. I danni alla Barcaccia del Bernini? Inestimabili, come ha detto qualcuno? Tre milioni, come ha detto qualcun altro? O 2.000 euro, come ha detto Vittorio Sbarbi, offrendosi di pagare di tasca propria le riparazioni? Raccogliere fondi per il restauro tramite un’amichevole Olanda-Italia? Nella stessa giornata, e con le stesse fonti, un Corriere, quello della Sera, dice che è una boutade e che la partita non si giocherà mai, e un altro, quello dello Sport, dice che sì, è fatta. La morale dei fattacci? Secondo qualcuno, addirittura che a Piazza di Spagna si è dimostrato che Roma non può ospitare le Olimpiadi (sic…) e che, in ogni caso, non vanno ripetuti 9 circuito mondiale La tigre in gabbia Simona Halep ha vinto il 10° titolo Wta a Dubai, ma non è ancora esplosa. Scelte strane, dubbi e insicurezze: se ne libererà? DI ANDREA NIZZERO - D FOTO GETTY IMAGES ieci volte vincitrice di un titolo Wta, finalista Slam, n.3 del mondo, 23 anni. Simona Halep non si può lamentare, la Romania nemmeno. Eppure per molti è netta la sensazione che dai 168 cm di questa ragazza introversa possano scaturire magie ulteriori e ben più importanti. “Il mio obiettivo è vincere uno Slam, spero di riuscirci in questa vita”, ha affermato anche dopo aver sollevato il trofeo di Dubai, appena conquistato. Succederà? Simona, riservata fino alla timidezza e dotata di quell’umiltà che ti porta ad ascoltare i consigli altrui, non appare del tutto libera di dare la direzione che vuole alla sua carriera. Le voci che ascolta sono esclusivamente quelle dei suoi connazionali: i suoi coach e i suoi team sono sempre stati romeni, a parte l’eccezione Wim Fissette, scaricato proprio per problemi di comunicazione. Victor Ionita, il suo nuovo coach, è stato scelto alla fine dello scorso anno. Il suo manager è l’ex campionessa del Roland Garros Virginia Ruzici. E secondo i media romeni Ion Tiriac è qualcosa di più di un consigliere. A fine 2013, dopo quella che era stata la migliore stagione della sua carriera, aveva abbandonato a sorpresa il suo allenatore Adrian Marcu. Una scelta a prima vista difficile da motivare, spiegabile però con pura e semplice ambizione. Da Marcu passò a Wim Fissette, coach di livello mondiale (già allenatore di Kim Clijsters e Sabine Lisicki). Il belga la trasformò da giocatrice forte a fenomeno. Non si può definire in altro modo la macchina 10 quasi perfetta ammirata lo scorso anno a Madrid, al Roland Garros, a Singapore. La sua ascesa è stata la cosa più straordinaria dell’intera stagione femminile, e la sua lotta parigina con Maria Sharapova, o la schiacciante vittoria su Serena Williams a Singapore, sono prove indelebili. Eppure Simona ha rotto con Wim. Quando Fissette iniziò a lavorare con lei, dopo gli Australian Open, trovò una giocatrice “incapace di controllare le proprie emozioni”. Si era bloccata psicologicamente, di nuovo. Ma il guru belga la guarì: nello Slam successivo Simona era già una giocatrice capace di gestire la pressione tanto da giocare a braccio sciolto fino alla sua prima finale. Di più: il servizio ha trovato buona continuità solo dalla primavera del 2014. E ancora: secondo Fissette non c’era alcuna frustrazione tale da dover chiudere il rapporto. Insomma: perché? Dopo aver scaricato il belga, Simona ha vinto due titoli. In fin dei conti il problema potrebbe benissimo non esistere. Oppure forse si nasconde nello spiacevole deja-vu vissuto il mese scorso a Melbourne (6-4 6-0 dalla Makarova). Nei due doppi falli su altrettanti match point che stavano per rimettere in partita Karolina Pliskova in finale a Dubai. Nella rinnovata tendenza a non reggere due settimane di tennis consecutive: ha già dato forfait a Doha, confermando un vizio che dal 2014 l’ha vista ritirarsi da sette tornei a tabellone già compilato. Abbiamo visto una tennista splendida e inimitabile sbocciare dopo essersi divincolata coraggiosamente dai sussurri ingombranti di chi la voleva controllare: si chiama Li Na, campionessa vera. Simona ha i mezzi per eguagliare la cinese, ma solo lei può sapere se lo stesso coraggio servirà anche a lei. 16 11 i numeri della settimana K.o. in “semi” dopo 12 anni I primi 25 italiani del ranking Atp I primi 25 del ranking Atp DI GIORGIO SPALLUTO GETTY IMAGES FOTO 52 le semifinali vinte consecutivamente in tornei sul rosso da Rafael Nadal (foto qui sopra), prima della sconfitta con Fognini. Rafa non perdeva in semifinale dal torneo di Umago 2003. 16 le stagioni consecutive in cui l’Italia ha festeggiato almeno un titolo al femminile. Dal 2000, quando la Garbin si aggiudicò il torneo di Budapest, a oggi, le azzurre hanno vinto 44 titoli. 65 i titoli conquistati dalle azzurre nella storia, 37 dei quali ottenuti da tenniste in attività. Pennetta (10), Vinci (9), Errani (8), Schiavone (6), Brianti e Knapp (1). 9 le finali conquistate in carriera da Fabio Fognini. In Italia ne hanno raggiunte più del ligure i soli Panatta (26), Barazzutti (13) e Bertolucci (12) 2 le sconfitte di Nadal contro un tennista italiano a livello Atp, entrambe subite lo stesso giorno dell’anno, il 21 febbraio. Esattamente 7 anni prima rispetto all’impresa di Fognini, Rafa perse a Rotterdam da Andreas Seppi. Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Nome (nazionalità) Novak Djokovic (SRB) Roger Federer (SUI) Andy Murray (GBR) Rafael Nadal (ESP) Kei Nishikori (JPN) Milos Raonic (CAN) Stan Wawrinka (SUI) Tomas Berdych (CZE) David Ferrer (ESP) Grigor Dimitrov (BUL) Marin Cilic (CRO) Jo-Wilfried Tsonga (FRA) Feliciano Lopez (ESP) Ernests Gulbis (LAT) Kevin Anderson (RSA) Gilles Simon (FRA) Roberto Bautista Agut (ESP) Tommy Robredo (ESP) Gael Monfils (FRA) John Isner (USA) David Goffin (BEL) Fabio Fognini (ITA) Ivo Karlovic (CRO) Pablo Cuevas (URU) Philipp Kohlschreiber (GER) Punti 13045 9205 5460 5425 5205 4980 4595 4460 4185 3465 3450 2345 2325 2125 2125 2095 2020 1755 1740 1720 1659 1530 1500 1492 1460 16 12 Rank. 22 36 52 66 109 150 170 193 203 219 223 227 268 311 357 368 377 390 403 407 409 420 421 426 439 Nome Fabio Fognini Andreas Seppi Simone Bolelli Paolo Lorenzi Luca Vanni Marco Cecchinato Potito Starace Matteo Viola Andrea Arnaboldi Stefano Travaglia Roberto Marcora Filippo Volandri Thomas Fabbiano Federico Gaio Flavio Cipolla Gianluigi Quinzi Riccardo Bellotti Gianluca Naso Lorenzo Giustino Alessandro Giannessi Matteo Donati Walter Trusendi Salvatore Caruso Omar Giacalone Gianluca Mager Punti 1530 1145 891 762 501 336 298 252 235 221 218 216 183 150 121 116 113 109 104 102 102 99 99 95 90 Le prime 25 italiane del ranking Wta Le prime 25 del ranking Wta Pos. Nome (nazionalità) 1 Serena Williams (USA) 2 Maria Sharapova (RUS) 3 Simona Halep (ROU) 4 Petra Kvitova (CZE) 5 Caroline Wozniacki (DEN) 6 Ana Ivanovic (SRB) 7 Eugenie Bouchard (CAN) 8 Agnieszka Radwanska (POL) 9 Ekaterina Makarova (RUS) 10 Andrea Petkovic (GER) 11 Angelique Kerber (GER) 12 Sara Errani (ITA) 13 Karolina Pliskova (CZE) 14 Carla Suarez Navarro (ESP) 15 Lucie Safarova (CZE) 16 Flavia Pennetta (ITA) 17 Venus Williams (USA) 18 Dominika Cibulkova (SVK) 19 Madison Keys (USA) 20 Garbine Muguruza (ESP) 21 Shuai Peng (CHN) 22 Barbora Zahlavova Strycova (CZE) 23 Jelena Jankovic (SRB) 24 Alizè Cornet (FRA) 25 Samantha Stosur (AUS) Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Punti 9592 8210 6571 6395 4730 4425 4365 4025 3420 3150 2650 2641 2620 2585 2555 2506 2366 2236 2100 2095 2080 2055 2030 1925 1835 Pos. 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 Rank. Nome Punti 12 Sara Errani 2641 16 Flavia Pennetta 2506 32 Camila Giorgi 1485 38 Roberta Vinci 1226 57 Karin Knapp 900 72 Francesca Schiavone 787 180 Alberta Brianti 284 210 Gioia Barbieri 242 248 Giulia Gatto-Monticone 182 285 Anastasia Grymalska 140 300 Gaia Sanesi 127 349 Jasmine Paolini 97 363 Maria Elena Camerin 89 374 Martina Caregaro 86 430 Alice Matteucci 67 436 Anna Giulia Remondina 65 450 Claudia Giovine 61 455 Alice Savoretti 60 456 Alice Balducci 60 477 Corinna Dentoni 55 542 Valeria Prosperi 43 551 Nastassja Burnett 40 555 Martina Trevisan 40 578 Georgia Brescia 37 584 Camilla Rosatello 36 terza pagina Annelies, prima azzurra tra le Top 10 “Annalisa” Ullstein Bossi Bellani è mancata lo scorso 21 febbraio. Aveva 99 anni. Fu n.8 al mondo e semifinalista a Parigi nel 1949 DI VIVIANO VESPIGNANI È mancata, a Milano, sulla soglia dei cent’anni. Annelies Ullstein Bossi Bellani, pur se nata a Dresda, in Germania, nel novembre del 1915, aveva origini austriache. All’inizio degli Anni ‘40 il matrimonio con Renato Bossi - fiorentino azzurro in Coppa Davis e numero 3 d’Italia - le aveva attribuito la nazionalità italiana e lei in breve tempo era diventata “la nostra campionessa Annalisa”, capace di parlare, con cadenze quasi musicali, un italiano perfetto anche sintatticamente. Morto Bossi nel 1947 in un incidente aereo, aveva sposato in seconde nozze un famoso giornalista sportivo, Giorgio Bellani, che fu il primo commentatore televisivo italiano. Il fortissimo vincolo che nel tempo stabilì con l’Italia non si affievolì mai, tanto è vero che restò intatto anche dopo la morte di Bellani, avvenuta alla fine del 1969. Undici volte era stata numero uno d’Italia dal 1942 al 1952 e undici volte aveva rappresentato l’Italia in Federation Cup. Grazie a lei nel 1950 il tricolore era salito sul più alto pennone degli Internazionali di Roma. Per di più, un anno avanti aveva raggiunto le semifinali a Parigi, traguardo che prima dell’avvento di Francesca Schiavone e Sara Errani ha rappresentato il top azzurro nel Grand Slam, unitamente alla baronessa Maud Resenbaum Levi e a Silvana Lazzarino (rispettivamente terze negli Us Championships del 1930 e a Parigi nel 1954). Sempre grazie a lei per la prima volta le classifiche mondiali femminili, allora redatte dal giornalista ed ex giocatore inglese John Olliff, annoverarono (nel 1949 al numero 8 e nel 1950 al numero 9) un nome italico. Le cronache del tempo la dipinsero giocatrice dotata di grande talento, classe straordinaria e colpi stilisticamente perfetti abbinati a una condotta di gara quanto mai sagace. Campionessa col taccuino in tour negli USA Grazie ad Annnelies Ullstein Bossi, nel 1950, scoprimmo l’anima e l’essenza sportiva del tennis americano. Un tour di tre mesi la portò a giocare alcuni dei più rinomati tornei degli Stati Uniti. Tornò in Italia con un taccuino zeppo di stupefacenti annotazioni che spaziavano dalla quotidianità agli stili di vita. Tra le tante, quella concernente le più famose campionesse che non disdegnavano l’ospitalità in modeste pensioni, ove provvedevano di persona al bucato e allo stiro. Lei fu sedotta da quello stupefacente stile di vita, così come dalle infinite opportunità agonistiche riscontrate. Tanto da dire: “Pur di poter rimanere negli Stati Uniti, non disdegnerei di far la cuoca”. il tennis in tv Super-sfida a Dubai DI GIOVANNI DI NATALE – FOTO GETTY IMAGES N ovak Djokovic o Roger Federer. Da tredici anni il torneo di Dubai è praticamente un confronto a due. Sei titoli Federer, quattro Djokovic. Solo Nadal (2006) e Roddick (2008) hanno interrotto il duopolio. E mai come quest’anno la sfida tra Nole e Roger ha il sapore della rivalità. Dell’attesa. Sono i primi due giocatori del mondo e da mesi tra loro è battaglia di numeri, perché lo svizzero ha voglia di stupire e di riprendersi la vetta della classifica. Roger e Nole non si affrontano da Shanghai e ancora risuona l’eco della finale del Masters non disputata. Da Dubai a Dubai. Lo scorso anno fu proprio il torneo degli Emirati, il più prestigioso tra gli Atp 500, a restituire al mondo un super Roger Federer, che dopo due anni di sconfitte tornò a battere Djokovic, allora n.1, in una semifinale bellissima. La finale con Berdych portò Federer al primo titolo dell’anno. Fu l’inizio della risalita. Vinse da numero 8 del mondo. Pochi mesi dopo, con altri 4 titoli in bacheca, Federer sarebbe tornato n.2. La vetta oggi è saldamente di Nole ma la sfida con Roger è viva. Dubai non segnerà la corsa al numero 1, ma può incidere nella rivalità tra i due. Le ambizioni, spesso, hanno solo bisogno di una scintilla, di una vittoria, di un titolo. E chissà che tra i due litiganti non sia Andy Murray a ripartire da Dubai. Un sabato per tre finali Fabio Fognini non ha tempo per festeggiare la vittoria su Rafa Nadal e la seconda finale Atp 500 della carriera. Dopo Rio de Janeiro il ligure gioca a Buenos Aires, dove potrebbe incontrare nuovamente Nadal. È questo l’ultimo torneo sul rosso sudamericano e SuperTennis lo sta seguendo quotidianamente, così come l’Atp 500 di Acapulco. A livello femminile occhi puntati sul ricco Wta Premier di Doha. Per il Wta di Doha e gli Atp di Dubai e Acapulco questa settimana finali al sabato. Domenica chiusura del torneo di Buenos Aires. I programmi di SuperTennis dal 26 febbraio al 4 marzo Giovedì 26 01:00 - WTA Doha (differita) 03:00 - LIVE ATP 500 Acapulco 05:00 - LIVE ATP 500 Acapulco 07:00 - ATP Buenos Aires (differita) 09:00 - Magazine Supertennis 09:30 - WTA Doha (replica) 11:30 -Magazine ATP 12:00 - LIVE ATP 500 Dubai 16:00 - LIVE ATP 500 Dubai 18:00 - WTA Doha (differita) 22:00 - LIVE ATP 500 Acapulco Venerdì 27 02:00 - WTA Doha (differita) 03:30 - LIVE ATP 500 Acapulco 07:30 - WTA Doha (differita) 09:30 - ATP Buenos Aires (differita) 11:30 - ATP 500 Dubai (replica) 13:30 - Magazine Supertennis 14:00 - LIVE ATP 500 Dubai 16:00 - LIVE ATP 500 Dubai 17:45 - LIVE ATP 250 Buenos Aires 20:00 - WTA Doha SF (differita) Sabato 28 00:00 - LIVE ATP 500 Acapulco 02:00 - ATP 500 Dubai (replica) 04:00 - LIVE ATP 500 Acapulco 06:00 - Magazine Supertennis 06:30 - ATP 500 Dubai (replica) 08:30 - WTA Doha (replica) 10:30 - WTA Doha (replica) 12:30 - ATP 500 Acapulco (replica) 14:30 - ATP 500 Acapulco (replica) 16:00 - Live ATP 500 Dubai Finale 18:00 - LIVE ATP Beunos Aires 22:00 - WTA Doha Finale (differita) Domenica 1 00:00 - ATP 500 Dubai Finale (replica) 02:00 - ATP Buenos Aires (replica) 04:00 - LIVE ATP 500 Acapulco 06:00 - Reloaded Fed Cup 1° turno 07:00 - ATP Buenos Aires (replica) 09:00 - World of Tennis 09:30 - WTA Doha Finale (replica) 11:30 - ATP 500 Dubai Finale (replica) 13:30 - ATP 500 Acapulco Finale (replica) 15:30 - Magazine Supertennis 16:00 - WTA Doha Finale (replica) 18:00 - LIVE ATP 250 Buenos Aires Finale 20:00 - Reloaded Fed Cup 1° turno 21:00 - News 21:05 - ATP 500 Dubai Finale (replica) 23:00 - ATP Buenos Aires Finale (replica) Lunedì 2 01:00 - ATP Buenos Aires Finale (replica) 03:00 - ATP 500 Acapulco SF (replica) 05:00 - ATP 500 Dubai SF (replica) 07:00 - WTA Doha SF (replica) 09:00 - Federer vs Bolelli, Coppa Davis 2014 SF 11:00 - ATP 500 Acapulco SF (replica) 13:00 - ATP 500 Dubai SF (replica) 15:00 - WTA Doha SF (replica) 17.00 - News 17:05 - ATP 500 Acapulco Finale (replica) 19:00 - ATP 500 Dubai Finale (replica) 21:00 - News 21:05 - ATP Buenos Aires Finale (replica) 23:00 - WTA Doha Finale (replica) NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni e in azzurro le differite 14 Martedì 3 01:00 - Tsonga vs Wawrinka, Coppa Davis 2014 Finale 03:15 - Circolando Sporting Club Ferratella 03:45 - ATP Buenos Aires Finale (replica) 05:45 - WTA Doha (replica) 08:00 - Reloaded Fed Cup 2015 - 1° turno 09:00 - Wawrinka vs Fognini, Coppa Davis 2014 SF 10:30 - World of Tennis 11:00 - ATP 500 Dubai (replica) 13:00 - ATP 500 Acapulco Finale (replica) 15:00 - ATP Buenos Aires Finale (replica) 17.00 - News 17:05 - Italia vs Francia, Fed Cup 2015 19:00 - WTA Doha Finale (replica) 21:00 - News 21:05 - La Voce delle Regioni 22:00 - ATP 500 Dubai Finale (replica) Mercoledì 4 00:00 - Monfils vs Federer, Coppa Davis 2014 Finale 03:00 - Magazine ATP 03:30 - WTA Doha (replica) 05:30 - ATP 500 Dubai (replica) 07:00 - Italia vs Francia, Fed Cup 2015 09:00 - Doppio Svizzera vs Italia, Coppa Davis 2014 SF 13:30 - World of Tennis 14:00 - WTA Dubai Finale (replica) 16:00 - La Voce delle Regioni 17.00 - News 17:05 - ATP 500 Dubai (replica) 19:00 - ATP Buenos Aires Finale (replica) 21:00 - News 21:05 - Tennis Magazine 21:30 - ATP 500 Acapulco Finale (replica) 23:30 - Magazine ATP 16 facciamo il punto Emergenti a forza 5 Quinta edizione, cinque macroaree e cinque tornei per ognuna: è partito il circuito giovanile Fit-Babolat 2015. Due le tappe “osservate” dell’anno. Il Master conclusivo, in ottobre, alla Canottieri Mincio Mantova DI GABRIELE RIVA R agazzini pronti a darsi... il 5. Siamo alla quinta edizione del circuito giovanile Fit - Babolat, serie di manifestazioni Under 10, 12, 14 e 16 (maschili e femminili) suddivise in macroaree pronte a coprire tutto il Paese. 25 tornei in tutto, Master finale escluso. La stagione è cominciata questa settimana, ed è cominciata subito con il botto, che in questo caso significa con una tappa ‘osservata’. Il via, in contemporanea per tutte le macroaree, è scattato dall’Emilia Romagna, dalla Liguria, dall’Umbria, dalla Puglia e dalla Campania. Ma che cosa significa ‘osservata’? È presto detto: a visionare i ragazzi, ci sono i tecnici federali, quelli che seguono la crescita dei vari “prospetti” nostrani, per dirla all’americana, durante tutto l’anno. Inoltre, nelle tappe osservate (due in tutto, la prossima è a inizio aprile), i tecnici nazionali prendono spunto e indicazioni, tra le altre cose, anche per l’assegnazione delle wild card per i tabelloni di qualificazione dei tornei internazionali di categoria in Italia. Ma, soprattutto, le due tappe danno un punteggio maggiorato Finalisti e semifinalisti under 10 al master finale 2014 Le cinque macroaree Ecco le cinque macroaree in cui è diviso, geograficamente, il circuito giovanile Fit Babolat 2015. Ogni sezione comprende diverse regioni. I giocatori possono giocare anche tornei esterni alla macroarea delle regioni di provenienza, eccezion fatta per le due tappe osservate (20 febbraio e 2 aprile). Nord-Ovest Piemonte Liguria Lombardia Valle d’Aostra - Nord-Est Friuli V.G. Trentino Alto Adige Veneto Emilia Rom. 16 Centro-Nord Lazio Sardegna Toscana Umbria - Centro-Sud Abruzzo Molise Marche Puglia Basilicata Sud Campania Calabria Sicilia - facciamo il punto Circuito giovanile FIT - Babolat Il calendario 2015 C Circuito ircuito giovanile giovanile FIT FIT B Babolat abolat 2 2015 015 rispetto alle altre, che potremmo definire ‘standard’. I punti servono per le classifiche interne di macroarea, quelle che poi determineranno la griglia dei partecipanti al Master finale. Al quale saranno ammessi i primi cinque di ogni classifica per ogni categoria, e - dice il regolamento all’articolo 13 - “in caso di parità di punteggio, verrano considerati in prima istanza i soli punti acquisiti nei tornei osservati, in caso di ulteriore parità farà fede la classifica Fit”. Sarà, si diceva, una stagione lunga. Anzi, lunghissima: con cinque appuntamenti per macroarea, uno al mese di qui a maggio, poi una pausa estiva e di nuovo in campo in settembre. Una stagione, insomma, che andrà avanti fino all’autunno: in settembre appunto la ripresa con una tappa del tutto speciale, non proprio un’osservata ma nemmeno una ‘standard’. Perché regalerà punteggi maggiorati, in grado di cambiare le cose in ottica qualificazione alla quattro-giorni conclusiva. Già, e poco meno di un mese dopo, in ottobre, si giocherà proprio il Master finale, per il secondo anno consecutivo disputato sui campi della Canottieri Mincio Mantova (dall’8 all’11 ottobre). Sede immutata dunque, che offrirà – come da regolamento - l’ospitalità gratuita ai qualificati dal primo giorno in cui saranno impegnati a quando verrano eliminati. Un 2015, quello del circuito giovanile Fit – Babolat, che viaggia già a forza 5. MACROAREA SUD Le tappe Osservate valgono di più A ogni piazzamento equivale un punteggio, ma non tutti i tornei portano in dote gli stessi punti. Ecco la tabella riepilogativa con i punti assegnati a ogni singolo risultato. Vittoria 250 p. 160 p. 100 p. Torneo Osservato Torneo speciale Torneo standard 17 Finale 180 p. 130 p. 80 p. Semi 120 p. 100 p. 65 p. Quarti 80 p. 60 p. 40 p. Ottavi 50 p. 40 p. 20 p. circuito amatoriale fit tpra I migliori vanno al Master A fine stagione 48 amatori per ogni macroarea, i primi in classifica, si giocano l’accesso (viaggio, vitto e alloggio) al gran finale internazionale Il gruppo Tpra al Master di fine stagione dello scorso anno a Barcellona DI MAX FOGAZZI C’ è un tipo di gara tutto speciale nell’universo Fit-Tpra, il circuito riservato ai tennisti amatoriali, quelli che ‘in carriera’ non hanno mai avuto classifica superiore a 4.2 (ex C4). Si tratta di una competizione che porta i giocatori con licenza ufficiale (25 euro all’anno, con tessera Fit), cioè quelli che partecipano al World Ranking, alla qualificazione per i master finali di zona. Intanto iniziamo col dire che l’Italia è attualmente suddivisa in sei macroaree per quanto riguarda i tornei di singolare; e in altre due per quanto concerne il doppio. Tutti i master verranno giocati in un solo weekend, con la formula di gioco prevista dal circuito Fit/Tpra, che prevede match alla distanza di un solo set al meglio dei 9 game (sull’eventuale 8 pari si giocherà il tie-break ai 7 punti con vantaggio a oltranza). Ogni macroarea metterà quindi in campo 48 giocatori e i vincitori di ogni singolo tabellone si aggiudicheranno la cosiddetta “Fight Card”, ovvero un invito per partecipare gratuitamente (viaggio, vitto e alloggio) ai tabelloni internazionali che assegneranno i titoli assoluti del tennis amatoriale. E, per la categoria Open maschile, in palio c’è il Trofeo Stellato, simbolo del tennis amatoriale. I vincitori dei titoli internazionali guadagneranno anche un posto d’onore nella Hall of fame degli Amatori, all’interno della quale vengono celebrati i tennisti amatoriali più forti. Nel 2015 i migliori giocatori amatoriali si sfideranno a Praga dal 5 all’8 novembre in occasione dell’Awt Banca Generali 2015, il vero e proprio master di fine stagione. 18 Macroaree, in Italia sono sei Ai Master di macroarea – 6 in Italia - potranno accedere i 12 giocatori di più alta classifica per ogni classe di livello (Open e limitati Power). In ogni zona ci sarà così un tabellone composto da 12 giocatori per la categoria open maschile, poi un altro da 12 per l’open femminile, un tabellone da 12 per la classe Limit65 maschile e uno, sempre da 12 giocatori, per la classe Limit45 maschile. Per quanto riguarda il doppio, invece, le coppie interessate per ogni master di macroarea saranno 16. Per info: [email protected] 19 personal coach Crea gli automatismi Tattica e tecnica, difficile dire quale si apprenda per prima. Ma per insegnarla, soprattutto ai più piccoli, servono accorgimenti particolari L a tecnica o la tattica, quale si deve apprendere prima? È come chiedersi se è nato prima l’uovo o la gallina. Molti allenatori, giocatori e appassionati di tennis sono sempre alla ricerca di risposte che chiariscano questo dubbio. Il tennis è uno sport in continua evoluzione e la sua didattica deve seguirne i cambiamenti. In passato, la componente tecnica rappresentava l’elemento determinante per il successo del giocatore. Nel tennis moderno, invece, sempre più veloce, emerge la necessità di associare a una tecnica efficace ed efficiente la conoscenza di aspetti tattico/strategici per creare degli automatismi decisionali che consentano al giocatore di risolvere problemi di ordine tattico nel più breve tempo possibile. Il giocatore professionista, prima di impattare la palla, si trova di fronte a delle scelte: meglio eseguire un diagonale o un lungolinea? Il significato della tattica è proprio quello di attivare i meccanismi decisionali per applicare delle scelte, adeguate a ogni singola situazione di gioco. L’allenamento tattico assume fin dalle prime fasi del percorso formativo, fin dalle prime lezioni, grande importanza. Come fare? - Il minitennis rappresenta la chiave di volta per poter applicare i primi concetti tattici con allievi che si avvicinano al tennis per la prima volta. Nelle prime fasi del percorso formativo non si deve pensare di applicare gli stessi principi tattici di un top player. L’aspetto più importante per l’Allievo principiante diventa la comprensione del gioco, nel rispetto del concetto di “serve, rally and score” (servizio, scambio, punteggio). Secondo questo slogan della Federazione Internazionale ITF, il bambino fin dalla prima lezione deve poter servire, scambiare e utilizzare il punteggio. Al fine di raggiungere questo obiettivo e quindi far comprendere l’essenza del gioco a un bambino anche prescolare, diventa essenziale utilizzare attrezzi e spazi di gioco facilitanti (vedi schema a destra). Che cosa sono le azioni tennistiche? Una didattica corretta è fondamentale fin dai primi momenti. Non tanto nell’insegnare i colpi del tennis, e qui ci riferiamo esclusivamente agli aspetti tecnici, ma vere e proprie azioni tennistiche. Il significato di azione consiste nella comprensione del compito da parte dell’allievo: il servizio per esempio, introdotto fin dalle prime lezioni di minitennis, rappresenterà l’azione con la quale il bambino potrà provare subito a fare punto o comunque ad assumere l’iniziativa dello scambio. È bene però rispettare i tempi di sviluppo cognitivo degli allievi. Prima di arrivare ad applicare delle scelte vere e proprie durante il match occorrerà del tempo. Serve dunque un percorso graduale per uno sviluppo tattico ottimale del tennista. 16 20 racchette e dintorni Accelerazioni brucianti Non succede spesso che venga introdotto dai marchi di punta un modello completamente nuovo: è il caso della Wilson Burn 100, una tipica moderna agonistica, completa e versatile. Molto potente DI MAURO SIMONCINI La scheda T recento grammi di peso (non incordata) e 100 pollici quadrati di ovale. Questi sono gli standard di una racchetta da tennis del Terzo Millennio. Ogni azienda, ogni collezione ha almeno un telaio con questi parametri, oramai unanimemente riconosciuti come riferimento di massima per i produttori da un lato e per i consumatori finali sul campo dall’altro. Anche gli americani di Wilson hanno la loro 300x100. Ed è un’assoluta novità di questo inizio 2015, una racchetta che non avevano in colelzione, agonistica ma non difficile, molto potente e sicura. Per i fondocampisti - Wilson Burn 100 è un attrezzo che pesa 303 grammi, dal profilo consistente (2425 millimetri), con bilanciamento abbastanza spostato in avanti e schema corde 16x19. L’attrezzo è concepito per i moderni fondocampisti (disponibile anche con il pattern 18x16 nella versione 100S). Permette di spingere a dovere; anche a chi non ha ritmi, braccia e capacità tecniche eccellenti. La rigidità abbastanza pronunciata (grazie alle fibre di carbonio a prestazioni elevate) si traduce in stabilità e sicurezza, utili anche per giocatori intermedi, così come le maglie abbastanza aperte del pattern che permettono abbastanza facilmente gli spin. Manico da bimani - Dal punto di vista tecnologico per chi gioca il rovescio bimane c’è la novità dell’X2 Shaft, un manico più lungo e che favorisce la sensibilità nei cambi di impugnatura; come negli altri modelli, Wilson Parallel Drilling è il sistema di foratura dei passacorde che comporta minor frizione con il telaio, maggior assorbimento di vibrazioni del piatto corde e conseguente miglior trasferimento di energia sulla pallina. Dunque uno sweetspot più ampio e di fatto spinta più facile. Un’agonistica accessibile, sicuramente potente, non ideale per difendere ma per aggredire da fondo. Marca: Wilson Modelli: Burn 100 e 100S Piatto corde: 100 sq.in. Schema d’incordatura: 16x19 e 18x16 Peso senza corde: 303g Bilanciamento: 33 cm Prezzo al pubblico: 220,00 euro L’arancio fluo fa tendenza Il fuoco arancio-rosso che arde sulle nuove Wilson Burn ha pitturato anche molte collezioni di abbigliamento della nuova stagione. Anche grazie all’immagine esuberante del suo miglior testimonial restano indelebili dagli schermi di SuperTennis Tv i completini blu e arancio di Gael Monfils, rigorosamente griffati Asics. La linea primavera 2015 Asics Athlete sfoggiata già in Australia dal pittoresco transalpino ha puntato su colori fluo, cominciando proprio dall’arancio. Abbinamenti cromatici ripresi anche sulla calzatura top di gamma dell’azienda giapponese, le Asics Gel Resolution, giunte alla sesta edizione. Disponibili in diverse versioni, dal classico bianco al giallo blu o all’azzurro e nero, per ora Gael ha indossato la versione blu e arancio fluo abbinata al completino da gara e alla giacca tecnica blu che indossa nel pre-gara. 21 la regola del gioco Chiamate... aiuto In un match di torneo, senz’arbitro, ecco l’arma per combattere le chiamate palesemente errate, magari in malafede, dell’avversario La situazione Gli effetti della richiesta Claudia e Francesca stanno giocando una partita di doppio sul veloce contro Maria e Annalisa. L’effetto positivo sarà duplice: in primo luogo l’avversario ci penserà due volte prima di effettuare chiamate errate, e in secondo luogo il giudice arbitro avrebbe un’arma in più. Qualora il giudice arbitro da fuori del campo si dovesse accorgere di una chiamata palesemente errata, potrebbe entrare in campo e ordinare di rigiocare il Che cosa succede Durante il primo set, Francesca chiama “out” una palla dubbia vicino alla linea di base. Maria e Annalisa sembrano dubitare ma il gioco prosegue. Dopo un gioco, Claudia nel recuperare un pallonetto che rimbalza circa 20 cm prima della linea di base, chiama la palla “out”. Maria e Annalisa iniziano a protestare contestando la chiamata dell’avversaria. Non potendo fare molto in questo caso, il gioco prosegue, fino a quando dopo due giochi ancora Claudia chiama “out” una palla chiaramente buona. Come ci si comporta? In caso vi accorgeste che il vostro avversario effettua qualche chiamata palesemente errata, il consiglio è quello di far chiamare il giudice arbitro, il quale si avvicinerà al campo non appena possibile. Con discrezione ed estremo garbo, avete tutto il diritto di avvisarlo della situazione: ciò potrebbe comportare che il giudice arbitro possa dare uno sguardo alla vostra partita restando al di fuori del campo. Quando la sedia è vuota... Nella stragrande maggioranza dei casi, tutti ci ritroviamo a giocare partite di torneo senza la presenza di un arbitro. Siamo solo noi e i nostri avversari: bisogna sapere quindi come comportarsi in tutti i casi specifici. Conoscere i regolamenti, i diritti e i doveri del nostro ruolo di giocatore. Più siamo competenti, meno problemi affronteremo. Ecco perché, in questa rubrica, tratteremo una serie di casistiche e proporremo le soluzioni più efficaci per dirimere ogni discussione. 22 punto in quanto questa chiamata viene considerata come “disturbo involontario”: ciò significa che in caso dovesse succedere nuovamente, sempre sotto lo sguardo del giudice arbitro, questi potrebbe assegnare il punto perso al giocatore che ha effettuato la chiamata errata e, a sua discrezione, anche assegnargli una “violazione del codice di comportamento per condotta antisportiva”. SuperTennis TV. È sempre l’ora del grande tennis. Solo con SuperTennis TV hai un canale interamente dedicato al tennis visibile 24 ore su 24, con 50 tornei live all’anno, Internazionali BNL d’Italia, Davis Cup by BNP Paribas, Fed Cup by BNP Paribas, news, approfondimenti, interviste. E il piacere infinito di uno sport unico al mondo. in streaming su www.supertennis.tv 16 22
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