0603_gdp_Par_06032015_16.pdf - Parma - Stampato da: boni - 06/03/2015 12.34.28 16 VENERDÌ 6 MARZO 2015 COSA NON VA LAMPIONI SPACCATI A MONTICELLI NEGOZI CHIUSI A MONTICELLI BUCHE A BASILICANOVA L'inchiesta MONTICELLI NEL GIORNO DI MERCATO «Paese tranquillo ma poco curato: il commercio muore» Fra le lamentele il degrado della piazza, i tanti negozi chiusi, la scarsa manutenzione. Ma c'è chi elogia l'aria buona MONTICELLI 1. 2. 3. Ilaria Ferrari M olte lamentele, pochi riscontri positivi. I monticellesi non sono particolarmente clementi verso la cittadina termale a pochi passi dalla città: «dormitorio» è il termine ricorrente per definirla. E’ un posto tranquillo, anche troppo dicono i residenti, dove la criminalità non spaventa ma l’incuria sembra prendere il sopravvento e, soprattutto, le attività commerciali che hanno abbassato le serrande sono ormai più di quelle rimaste aperte. «C’è un degrado generale e la piazza ne è il simbolo – dice Rossana Zinelli, edicolante – Dal punto di vista architettonico è nata male e finita peggio, basta guardarla. Ma sono tante le cose che non vanno a Monticelli: il commercio innanzitutto, con la chiusura di molte attività a causa della crisi e l’apertura di poche nuove che sono solo dei doppioni di quelle già esistenti. Poi mancano iniziative, eventi per portare la gente in paese. Anni fa – ricorda l’edicolante – venivano organizzate serate, mercati, quest’anno non c’è nulla o quasi, neppure nei fine settimana. Infine la delocalizzazione della Conad: fuori dal paese senza nessuna alternativa per il centro». Dello spostamento del supermercato parla anche Beatrice Vaghi, titolare di una lavanderia, che evidenzia la «tristezza per la chiusura delle piccole attività. I soldi ci sono, la gente spende – dice – ma l’amministrazione fa di tutto per ucciderci costruendo un magazzino commerciale fuori dal centro così chi abita in paese non trova più nulla e deve per forza spostarsi. Così facendo i piccoli commercianti si vedono privati dei pochi clienti e si trovano costretti ad abbassare le serrande». Fa eco Donatella Panicammi, 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. GLI INTERVISTATI del vicino negozio di calzature: «C’è un degrado completo, tantissime attività hanno chiuso in breve tempo. Non ci sono iniziative per attirare visitatori, non c’è supporto per i negozianti e siamo rimasti in pochi». «Ma di bello non c’è proprio nulla?», le chiediamo. «Di positivo c’è che siamo una grande famiglia qui a Monticelli, ci conosciamo tutti, stiamo bene insieme. Poi le terme, quelle funzionano sempre». Passeggiando per il mercato, diverse persone si lamentano per la condizione delle strade: «Sono 1. Rossana Zinelli 2. Beatrice Vaghi 3. Donatella Panicammi 4. Massimo Pellegrini 5. Giuseppe Marchese 6. Giorgia Marin 7. Agnese Liuzzi 8. Piera Bencini 9. Sergio Levati 10. Mario Facetti 11. Silvana Minuzzo dissestate, ci sono buche ovunque» dice Massimo Pellegrini; dello stesso parere Graziana Spinabelli che evidenzia che «soprattutto lungo viale Marconi i marciapiedi sono messi male, praticamente non utilizzabili». Lei si lamenta anche dell’accattonaggio molesto «soprattutto il martedì, durante il mercato. Ci sono persone, soprattutto straniere, che risultano molto insistenti, quasi assillanti». Però, aggiunge, «qui si vive bene: c’è la tranquillità del paese ma in pochi minuti arriviamo in città». Più secco Marco Zoni: «Tutto non va – dice – la piazza è buia con le lampade spente e nessuno che esce la sera per paura di fare brutti incontri. L’edificio in costruzione è incompleto da tre anni e non si sa quando ne vedremo la fine. In via Marconi non potano i platani e ogni tanto cade a terra qualche grosso ramo, pericoloso per i pedoni. Nel ‘71, quando sono arrivato, era un paradiso, oggi non va bene nulla» conclude deciso. Di tutt’altro parere Giuseppe Marchese: «Mancano solo i soldi - dice - Il Comune funziona bene, dei servizi non possiamo lamentarci, c’è piena disponibilità dell’amministrazione verso i cittadini». Positiva anche Giorgia Marin: «Qui si sta bene, c’è sicurezza e le strade sono pulite, nessuna lamentela». Torniamo invece alle note dolenti ascoltando Agnese Liuzzi, dell’omonima gastronomia: «E’ un dormitorio. I negozi chiudono, iniziative non ce ne sono, i residenti trascorrono le giornate in città e tornano in paese solo per dormire. E’ trascurato, in piazza regna l’incuria, non c’è nessuno in giro». Usa lo stesso termine, dormitorio, anche Piera Bencini: «E’ un paese morto, senza iniziative per riportarlo in vita. Anni fa era diverso, ma oggi sembra abbandonato. In più c’è una pessima manutenzione delle piante, non potate, e dei marciapiedi, tutti rotti». Dal punto di vista della sicurezza nessuno si lamenta tranne Sergio Levati: «Se non si tengono gli occhi aperti qui rubano perfino i gatti». Infine, però, in questo paese che raccoglie tante critiche c’è anche chi viene per svago come Mario Facetti e Silvana Minuzzo. Raccontano di aver avuto per anni un negozio in piazza Duomo a Milano, dove hanno sempre vissuto, ma ora godono la pensione nel parmense: «Abitiamo in città ma amiamo venire a Monticelli appena possibile. E’ tranquillo, c’è l’aria buona, è rilassante». Altro che Milano. u PROGETTO I PRIMI DUE MESI DI «COMUNI-CHIAMO» La lamentela arriva via web Quasi 200 dal primo gennaio MONTECHIARUGOLO II Rami caduti, lampioni spenti, strade dissestate: 191 richieste d’intervento nel comune di Montechiarugolo dal primo gennaio. Tutto può essere segnalato all’amministrazione grazie a «Comuni-Chiamo». Il canale è attivo 24 ore su 24 nel sito internet www.comune.montechiarugolo.pr.it. Cliccando nel link a destra si accede a un menù che dà la possibilità di selezionare l'oggetto della segnalazione: strada, spazio pubblico, illuminazione, marciapiede, acqua, rifiuti, animali. Il canale è stato aperto il primo febbraio, dopo due mesi di sperimentazione, e le segnalazioni hanno quasi raggiunto quota 200. Di queste, evidenzia il vicesindaco Daniele Friggeri «l’85% è già stato chiuso, le rimanenti sono in lavorazione. Sono molto soddisfatto dei risultati – aggiunge Friggeri – Comuni-Chiamo ha cambiato il rapporto tra l’amministrazione e i cittadini e ci ha reso meno burocratici e lenti. Questa è la direzione giusta, i cittadini per ora apprezzano e confidiamo che aumenti sempre di più la loro partecipazione. Le basi per un comune all’avanguardia ci sono». Grazie all’adozione di Comuni-Chiamo il percorso delle segnalazioni è diventato più veloce: il cittadino deve più passare dal- Vicesindaco Daniele Friggeri l’Urp ma può inserire la segnalazione sulla piattaforma tramite pc, Android e IPhone. Al primo accesso l’utente deve registrarsi inserendo il proprio nome, cognome e indirizzo mail. Riceve quindi una e-mail che gli consentirà di completare la registrazione. Una volta registrato, l’utente sceglie il Comune cui inoltrare la segnalazione tra quelli aderenti al progetto. Può anche editare il proprio profilo, inserire nuove segnalazioni, controllare lo stato delle indicazioni già inserite, ricevere tramite e-mail la comunicazione che il problema è stato risolto. Quando si inserisce una nuova segnalazione è necessario individuare la categoria di appartenenza tra le 11 proposte. Il programma consente di allegare foto, indicare sulla mappa l’ubicazione del problema e inserirne una descrizione dettagliata. La segnalazione giunge all’operatore, o agli operatori se si tratta di una segnalazione che coinvolge più servizi. Più è dettagliata e precisa la segnalazione, più i tempi di risposta saranno rapidi. Si parla di risposta e non di soluzione, perché spesso i problemi segnalati non rientrano tra le competenze del Comune. Con Comuni-Chiamo l’utente può inoltrare la propria lamentela in qualsiasi momento mentre resta invariata la possibilità, per chi non avesse possibilità di accedere alle tecnologie digitali, di fare le proprie segnalazioni tramite gli operatori dell’Urp. Il lasso di tempo tra l’apertura di una segnalazione e la sua conclusione è in media 5 giorni. Dal 1° febbraio al 1° marzo, primo mese di piena operatività del programma, le segnalazioni pervenute sono state 118. Di queste circa il 25% sono state fatte dai cittadini in maniera autonoma, direttamente sulla piattaforma di Comuni-Chiamo e senza passare tramite gli operatori dell’Urp. La maggior parte accede alla piattaforma tramite pc, ancora pochi gli utenti che utilizzano Android e ancora meno IPhone. Febbraio è stato caratterizzato dall’eccezionale nevicata e la maggior parte delle segnalazioni hanno appunto riguardato problematiche connesse a viabilità, sgombro neve, rami caduti.u 0603_gdp_Par_06032015_16.pdf - Parma - Stampato da: boni - 06/03/2015 12.34.28 17 VENERDÌ 6 MARZO 2015 COSA VA LE SCUOLE DI BASILICANOVA IL CIRCOLO RUGANTINO A BASILICANOVA LE TERME DI MONTICELLI BASILICANOVA PARERI BENE I SERVIZI, MALE STRADE E MARCIAPIEDI. «SI STA BENE, C'È BRAVA GENTE» «Qui c'è tutto, bisogna rilanciare il mercato e portare gente da fuori» BASILICANOVA «Di negativo c'è l'incrocio semaforico principale, molto pericoloso » II A Il mercato di Monticelli Confronto Due paesi allo specchio nn Due quadri opposti tra Monticelli e Basilicanova. Del primo paese viene lamentata l’eccessiva tranquillità, la calma viene invece giudicata un valore aggiunto del secondo. Ad accomunare c’è l’incuria, a dividere il commercio: a Monticelli le attività chiudono, a Basilicanova rimangono aperti servizi e negozi storici. I due mercati Dall'alto, due immagini scattate a Monticelli e ambulanti a Basilicanova. Basilicanova, nel giorno di mercato, quel che non va è proprio il mercato. Lo dicono i cittadini, lo ribadiscono i negozianti. Basta guardarlo per essere d’accordo. Sei banchi in totale, contati: una pescheria, un frutta e verdura, un salumiere, un banco di casalinghi, uno di prodotti in vimini e una merceria. Una decina di clienti. «E’ una tristezza, ultimamente un disastro – dice Francesca Moretti, edicolante – prima, almeno, la piazzetta era piena di banchi, ora ce ne sono pochissimi e la gente non è attirata a venire». Fanno eco Sonia Movilli e Ferdinanda Musiari, fioriste: «Il mercato va incrementato – dicono – nel paese non manca altro ma gli ambulanti, invece, sono sempre meno». Dicono che «non manca altro» perché loro in Basilicanova vedono una città in miniatura: «I servizi ci sono tutti, dalle poste alla farmacia, gli spazi per i giovani non mancano e soprattutto per i bambini le iniziative sono diverse e in più ci sono scuole elementari, materne e uno spazio bimbi. L’indispensabile c’è, volendo fare le pulci manca solo una macelleria di carne equina». Della stessa opinione, non solo sul mercato, Francesca Moretti che aggiunge: «E’ un paese piccolo ma c’è un po’ di tutto, occorrerebbe solo potenziarlo, organizzare eventi per portare gente nella frazione. Di negativo c’è l’incrocio semaforico principale, molto pericoloso, di bello la pista pedonale e ciclabile che porta verso Piazza dove si possono fare splendide passeggiate». All’insegna della positività anche Costantino Prisco, barbiere napoletano d’origine ma residente a Basilicanova da 47 anni: «E’ un paese tranquillo che funziona bene, c’è brava gente, molto cordiale. Certo, con la crisi stiamo attraversando tutti un periodo difficile, ma è proprio in queste situazioni che si vede il valore delle persone. Anche la sicurezza è ottima: spesso si vedono i carabinieri che pattugliano strade e quartieri e non ci sono molti furti». Parla bene della sicurezza anche Pier Luigi Dallacasa dal circolo Rugantino: «Siamo abbastanza tranquilli, non ci sono molti episodi di microcriminalità». Di tutt’altro parere la proprietaria di una merceria, che preferisce rimanere anonima: Il mercato di Basilicanova 1. 2. 4. 5. 3. GLI INTERVISTATI 1.Francesca Moretti 2. Costantino Prisco 3. Pier Luigi Dallacasa 4. Nadia Sacchi 5. Sonia Movilli (a sinistra) e Ferdinanda Musiari «Qui i ladri ci sono ma ce li dobbiamo tenere. Grazie alla sorveglianza dei gruppi volontari la situazione è un po’ migliorata ma non è possibile estirpare completamente il fenomeno». Ha il dente avvelenato anche Nadia Sacchi ma non sulla sicurezza, bensì con l’amministrazio- ne: «Il Comune pensa solo a Monticelli Terme e noi di Basilicanova siamo l’ultima ruota del carro. In tanti anni che sono qui, non ho mai visto un’iniziativa a favore del paese, nemmeno l’illuminazione in piazza: è completamente buia, non c’è un lampione, la sera ho paura ad andare a prendere la macchina. Ci saranno anche cose positive – conclude – ma non mi vengono in mente». Tutti gli intervistati, infine, sono concordi su una criticità: strade e marciapiedi dissestati. «Buche ovunque, e la situazione è peggiorata dopo l’ultima nevicata. Servirebbero nuove asfaltature». u I.M.
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