rassegna stampa

Buongiorno, il mattinale Cgil di oggi Venerdì 6 marzo Lunedì 9 marzo scatterà l’ora x del programma Quantitative easing lanciato dal presidente della Bce, Mario Draghi per far ripartire l’economia: 60 miliardi al mese fino al 2016 in acquisti di titoli di Stato. La maggior parte dei commenti sulla stampa nazionale è all’insegna dell’ottimismo, anche se c’è qualcuno che mette in evidenza l’esclusione della Grecia dal programma. Alle critiche risponde direttamente Draghi che con una battuta parla della Bce come banca centrale ellenica. In ogni caso l’ottimismo dovrà ora essere messo alla prova dei fatti: l’operazione Qe sarà positiva se darà un impulso all’economia reale e non produrrà l’ennesima bolla finanziaria. Ma per far ripartire l’economia servono soprattutto investimenti produttivi e una lotta senza quartiere all’economia sommersa e criminale. Ed è proprio per questo che la Cgil sta conducendo una grande campagna nazionale contro il lavoro nero e il sistema drogato degli appalti in vista di una legge che regoli tutto il settore. Conto alla rovescia per i risultati delle elezioni dei rappresentanti dei lavoratori pubblici. Tra oggi e domani si cominceranno ad avere le prime anticipazioni dei risultati del voto che ha visto una partecipazione altissima in tutti i settori, a cominciare dalla scuola e dalle università. I sindacati del pubblico impiego rispondono alla ministra Madia, mentre oggi si fermeranno per sciopero i lavoratori dei porti. Decine di iniziative Cgil per la festa della donna. CAMUSSO: NESSUN BUONISMO CON L’ECONOMIA CRIMINALE "Bisogna essere radicali, avere una legislazione che non lascia scampo e non essere buonisti. Tra le ragioni del declino del nostro sistema c' è o non c' è il fatto che è cresciuto un pezzo di economia illegale? Se riconosciamo che c' è, non ci può essere nessuna ambiguità: non è un attacco alle imprese, è provare a difendere la parte sana del sistema". Lo ha detto ieri il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso, nel corso di una iniziativa del sindacato a Firenze: “Solo un buon lavoro produce cose belle”. APPALTI. VERSO LA PROPOSTA DI LEGGE DELLA CGIL Nell’ambito della grande campagna nazionale che la Cgil sta conducendo per ottenere una legge sugli appalti, ieri è toccato alla Fillea, il sindacato del settore edile, organizzare un appuntamento a Roma, con il titolo “Giù le mani dai cantieri”. La questione, di fatti, attraversa una categoria come la Fillea, ma non solo: “Gli appalti incrociano trasversalmente tutti i settori produttivi e sono un tassello centrale della crescita dell'economia, così come della qualità stessa del lavoro”, ha detto, nel corso dell'intervento conclusivo dell'iniziativa, il segretario confederale della Cgil, Franco Martini. “Gli appalti ‐ ha spiegato ‐ sono un tema che riguarda l'intera organizzazione e deve diventare, all'interno di questa, un'iniziativa popolare. Anche perché, dalla legge di Stabilità al Jobs Act, ovvero tutti temi che hanno visto al centro la mobilitazione della Cgil, gli appalti sono il crocevia dal quale passano tutte le principali questioni che ci hanno visto impegnati”. La stessa apertura della stagione di rinnovi contrattuali, infatti, si intreccia col tema appalti. “In questi giorni ‐ ha affermato Martini ‐ stiamo intensificando la discussione sui prossimi rinnovi che investiranno 9 milioni di persone con una consapevolezza: se il motore dell'economia non torna a produrre ricchezza non risolveremo alcun problema di natura contrattuale. La contrattazione è infatti il tentativo di redistribuire ricchezza, per questo il paese è 'condannato' a produrla. Da qui la constatazione che il sistema degli appalti vale circa il 15% del Pil e qui bisogna agire: non solo in una logica quantitativa ma anche, e soprattutto, qualitativa del lavoro”. Occuparsi di appalti vuol dire interrompere il processo di destrutturazione e nanismo industriale, domandarsi con quale tipo di impresa e quale tipo di lavoro ci proponiamo di agganciare la ripresa. Senza dimenticare che qui si annida una larga fetta di economia illegale, pari a 60/70 miliardi di euro l'anno, che attraverso l'adozione di un sistema di regole e di trasparenza potrebbero rientrare nel circuito legale e servire, magari, anche a rendere gli ammortizzatori sociali un po' più universali”. Insomma: “crescita dell'economia, reperimento risorse, quantità e qualità del lavoro”, c'è tutto questo dietro la campagna della Cgil sugli appalti. Una proposta che, “oltre a rivendicare il ripristino di quella responsabilità solidale bersagliata da tre anni di interventi legislativi”, si incrocia “col percorso sindacale unitario sul tema appalti, direttive europee e disegno di legge delega di recepimento”. Gli appalti sono un tema centrale: bisogna intervenire per riportare trasparenza e regole, tutelando e garantendo i lavoratori coinvolti, anche e soprattutto dalle storture del Jobs Act. Dell’appuntamento di ieri sul Manifesto scrive Antonio Sciotto, “Cgil, in alto i caschetti per risanare gli appalti” (p.6). CGIL, CISL, UIL A MADIA: LA VERA SFIDA E’ IL CONTRATTO “La vera sfida sono i contratti fermi da quasi 6 anni e la riorganizzazione partecipata della pubblica amministrazione”. Rispondono così Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Benedetto Attili – segretari generali di Fp‐
Cgil, Cisl‐Fp, Uil‐Fpl e Uil‐Pa – all’intervista del ministro Marianna Madia pubblicata ieri dal Foglio. “Oggi è l’ultimo giorno di voto per il rinnovo delle Rsu in tutti i posti di lavoro pubblici, con oltre 2,4 milioni di dipendenti coinvolti. La massiccia affluenza alle urne registrata finora è una prova evidente della grande voglia dei lavoratori pubblici di essere protagonisti delle riforme”, sottolineano i quattro segretari in una nota, “A fronte di questo è del tutto fuori luogo la provocazione della ministra sulla fine della concertazione. Arroganza gratuita. Anche perché, quale grande innovazione ha portato questo governo? Tweet a parte, su contratti, competenze e qualità dei servizi non è cambiato niente. E se non fosse chiaro, in queste ore il ministro potrebbe averne un’idea facendo un giro negli oltre 12mila seggi elettorali”. “La verità è che sulle province si parla di esuberi prima di avere un progetto di rete di servizi, si fanno numeri prima di aver mappato le professionalità, si definisce “storica” un’operazione che di storico ha solo il caos che lascia a lavoratori e cittadini”, ribadiscono Dettori, Faverin, Torluccio e Attili. “Per non parlare delle tabelle di equiparazione: di governi e di tecnici in questi anni ne abbiamo visti parecchi, ma i risultati? E poi c’è il turn‐over fasullo, la semplificazione sempre rimandata, l’eterno ritornello dei licenziamenti: meglio occuparsi dei 112mila precari della Pa lasciati senza certezze”. “Da questo Governo, così come dai sindaci e dai governatori, i lavoratori si aspettano un vero cambio di passo”, concludono i segretari di Fp‐Cgil Cisl‐Fp Uil‐Fpl e Uil‐Pa. “ma soprattutto si aspettano quel coinvolgimento e quel riconoscimento che una politica arrogante cerca di togliere loro. La partecipazione è l’unica leva del cambiamento nell’interesse di lavoratori, cittadini e imprese”. OGGI SCIOPERANO I LAVORATORI DEI PORTI E' sciopero nei porti italiani. Oggi i lavoratori del settore incroceranno le braccia per 24 ore nell’intero settore, e per 12 ore per i servizi tecnico nautici. Lo sciopero è stato proclamato unitariamente da Filt‐Cgil, Fit‐Cisl e Uiltrasporti, perché “è preoccupante la diatriba di competenze tra ministero dei Trasporti e ministero dello Sviluppo economico”. Il Disegno di legge ‘Concorrenza’, redatto dal Mise, infatti, secondo i sindacati “sconvolge l’attuale sistema regolato presente nei porti con gravi ricadute sociali. Contemporaneamente il Mit sta preparando la propria ‘riforma’ della legge 84 del 1994 senza consentire ai sindacati di partecipare in maniera costruttiva e tenendoli all’oscuro circa i contenuti”. 8 MARZO. UN ARTICOLO DI SUSANNA CAMUSSO SU RASSEGNA “Chi ha paura delle donne? È arrivato il momento di rompere il tabù che imperversa nel nostro paese, dove la questione delle pari opportunità e del superamento delle diseguaglianze tra uomini e donne è ampiamente occultata. Il governo italiano si è perfino dimenticato di aver ratificato la Convenzione di Istanbul, che dal 1° agosto 2014 rendeva obbligatoria l'applicazione dei principi e delle normative contenuti in quel testo, definito storico, che al primo articolo recita '...contribuire ad eliminare ogni forma di discriminazione contro le donne e promuovere la concreta parità tra i sessi...' . Lo scrive in un articolo sull’8 marzo (“Guardare il mondo con gli occhi delle donne”), online sul sito di rassegna (www.rassegna.it) il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. “Ma il silenzio che è seguito dimostra che il tema non rientra nell'agenda politica italiana”. Eppure occupazione e redditi delle donne sono da tempo i principali problemi, seguiti, ma non per ordine di importanza, dalle troppe diseguaglianze acuite da questa lunga crisi. E, nonostante leggi nazionali e internazionali prevedano parità di trattamento e di retribuzione, nella classifica mondiale della parità tra uomini e donne restiamo tra i paesi con minore partecipazione delle donne nel mercato del lavoro e tra quelli con le maggiori disparità salariali. Con l'effetto di un maggior divario pensionistico a sfavore delle donne, a cui non viene garantito il diritto all'autonomia economica a conclusione della loro vita lavorativa”. Sul sito di rassegna si può anche leggere l’elenco di tutte le iniziative della Cgil per l’8 marzo curato dal portale della Cgil nazionale (www.cgil.it). Sempre sul sito di rassegna Emanuele Di Nicola racconta la storia di Giulia, “vittima di Garanzia giovani”. Per quanto riguarda invece l’8 marzo sui quotidiani, da segnalare l’iniziativa di Repubblica che in uno speciale dedicato alla festa della donna rilancia le iniziative maschili: “LuiperLei, gli uomini in campo per l’8 marzo”, con vari interventi di giornalisti e giornaliste, scrittori e scrittrici (da pagina 39 a pagina 43). Il Fatto Quotidiano, preferisce invece tornare a parlare delle olgettine di Berlusconi con le intercettazioni telefoniche che inchiodano l’ex presidente del consiglio. BREVE RASSEGNA STAMPA ECONOMICA In vista del giorno fatidico del lancio del Quantitative easing di Mario Draghi fissato per lunedì prossimo sono molti i commentatori e gli analisti che si concentrano sui temi della ripresa economica. Sul Sole 24 ore da segnalare tra i tanti articoli sull’argomento, l’editoriale di Adriana Cerretelli, “Il coraggio di chi ha remato contro” e le analisi di Donato Masciandaro, “Una spinta per la ripresa” (p.2) e di Isabella Bufacchi, “La Bce farà il pieno di BTp” (p.4). Su Repubblica, oltre agli articoli specifici sulla vigilia del Qe, è interessante l’inchiesta di Paolo Griseri sui “Piccoli segnali del Paese che riparte” (p.4). Sempre su Repubblica un’analisi di Federico Fubini sulla Grecia (“Francoforte e i trucchi di Atene”). Sul Messaggero Marco Fortis parla dell’omblello che serviva contro il rigore, mentre su La Stampa scrivono Stefano Lepri e Tonia Mastrobuoni.(p.2 e 3). Molto critico l’approccio alla notizia dell’avvio del Qe quella del manifesto che da una parte mette in luce la decisione di Draghi di non includere la Grecia nel programma (su questo punto scrive Anna Maria Merlo, “60 miliardi al mese, ma Draghi esclude la Grecia” e dall’altra pubblica l’inserto curato da Sbilanciamoci con articoli di Baranes, Fazi, Gnesutta, Comito e Tricarico, “La Bce inonda le banche nazionali di liquidità, aspettando che la bolla finanziaria riesploda”. Tra le interviste sul programma di Draghi da segnalare tra le altre quella a Guntram Wolff (direttore dell’Istituto Bruguel di Bruxelles) di Eugenio Occorsio su Repubblica, “Il solo annuncio è stato benefico, un capolavoro convincere Berlino” (p.3). Sul Messaggero parla invece Daniel Gros, direttore del Centro per gli studi di politica europea (intervista di Francesca Pierantozzi, “Draghi ha svolto bene il suo lavoro, ora gli Stati devono fare le riforme”, p.3). GLI APPUNTAMENTI Oggi Firenze ‐ Cgil Firenze, Borgo dei Greci 3, ore 9.30. Inaugurazione della mostra “La forza delle donne”. Interviene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso Certaldo (FI) ‐ Cinema Teatro Boccaccio, Via del Castello 2, ore 15. Incontro con il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso Certaldo (FI) ‐ Camera del Lavoro, via XX settembre, ore 17.30. Taglio del nastro presso la nuova Camera del Lavoro di Certaldo. Interviene il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso Genova ‐ Palazzo Tursi, Salone di rappresentanza, via Garibaldi, ore 9.30. Campagna Cgil sugli appalti ‐ Iniziativa Cgil Genova. Interviene il segretario confederale della Cgil, Franco Martini Domani Roma ‐ Palazzo del Quirinale, ore 11. Celebrazione della Giornata Internazionale della Donna. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso Roma ‐ ore 14. Ventennale Udu ‐ Unione degli Universitari . Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso Reggio Emilia ‐ Cgil Reggio Emilia, sala Di Vittorio, via Roma 53, ore 17. Iniziativa Cgil Reggio Emilia, Anpi e Associazione Reggiana per la Costituzione “Democrazia e Costituzione: riforma elettorale e riforma del Senato. Uno strappo al sistema democratico?”. Interviene il segretario confederale della Cgil, Danilo Barbi 18 marzo Roma. Cgil nazionale, Corso d’Italia 25. Sala Di Vittorio, ore 17. Presentazione del docufilm “Meno male è lunedì”. Partecipa il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso. Mattinale chiuso alle 7,30. Dalle 10,30 la rassegna stampa completa in intranet sul portale Cgil a cura dell’Ufficio Stampa