Trento l'Adige Attualmente non esistono professioniste sufficienti per estendere il progetto a tutto il Trentino, «salvo la riconversione dei punti nascita con maggiori criticità» SALUTE giovedì 5 marzo 2015 15 La nuova organizzazione, sperimentata nelle Giudicarie, sarà estesa alle valli di Fiemme e Fassa e poi in Valsugana Pochi riferimenti a screening e diagnosi prenatali Potere alle ostetriche in vista dei tagli Nelle gravidanze a basso rischio seguiranno tutto il percorso nascita PATRIZIA TODESCO L’ostetrica protagonista nel percorso nascita delle gravidanze fisiologiche e a basso rischio per un iter meno legato ai medici e più naturale. Esami, visite specialistiche e parti concentrati negli ospedali di secondo livello quando mamma o feto presentano fattori di rischio. Questo l’obiettivo che emerge dalle linee di indirizzo per il percorso nascite in Azienda sanitaria approvato nei giorni scorsi dal direttore generale Luciano Flor. Un progetto che getta le basi per un’assistenza continuativa - in vista (anche se nel lungo documento non vengono mai citati) del- L’Azienda sanitaria punta ad abbassare la medicalizzazione delle gravidanze classificate come fisiologiche la probabile chiusura di molti punti nascita di valle - e che «sgrava» i ginecologi di alcuni passaggi nell’assistenza delle donne con gravidanze a basso rischio. L’unico accenno alla rivisitazione dell’organizzazione viene fatto là dove, parlando di organico, viene fatto presente che «nella situazione attuale l’adozione di tale nuovo percorso come livello uniforme di assistenza per tutte le gravidanze a basso rischio non sarebbe sostenibile se non prevedendo un incremento del numero delle ostetriche, ovvero un recupero di tale figure dalla eventuale riconversione di punti nascita con maggiore criticità rispetto agli standard di attività sanciti dall’Accordo 2010». Ma cosa prevede questa nuova organizzazione già sperimentata nelle Giudicarie? In pratica viene sposato un modello STRANIERI di percorso nascita maggiormente incentrato sulla figura dell’ostetrica a cui viene affidato, in via ordinaria, la gestione della gravidanza fisiologica (ossia quella senza complicazioni o fattori di rischio) e poi viene avviato un programma di estensione del modello con l’ostetrica di riferimento. La donna dovrebbe essere presa in carica dopo un contatto telefonico con il Centro unico di prenotazione. Entro sette giorni gli verrà fissato un colloquio iniziale con l’ostetrica di riferimento in un centro vicino a casa. Raccolti i dati, verrà condiviso un percorso. Spetterà all’ostetrica il delicato compito di inserire la donna nel percorso a lei più adatto quindi stabilire se la gravidanza sia a basso, medio o alto rischio. Il primo incontro con il ginecologo dovrebbe avvenire al secondo appuntamento, intorno alla dodicesima set- timana, nella quale viene effettuata anche la prima ecografia. Secondo appuntamento tra la 16ª e la 18ª settimana con l’ostetrica, seconda ecografia con il ginecologo intorno alla ventesima settimana, terzo appuntamento con l’ostetrica tra la 25ª e la 26ª settimana di gravidanza e ancora con la stessa verso la 30ª. Infine ultima ecografia con il ginecologo tra la 30ª e la 32ª settimana di gravidanza. Seguono poi tre appuntamenti fino al parto con l’ostetrica, e altri nella fase del puerperio. Dunque, in caso di gravidanze a basso rischio, poca medicalizzazione e molta assistenza ostetrica. Nel documento non vengono citati screening e diagnosi prenatali attualmente non garantiti ovunque per problemi di personale e nemmeno la questione dell’analgesia durante il parto. La novità, indipendentemente poi dalle scelte politiche sul futuro dei pun- ti nascita, sarà estesa nel breve periodo nel distretto Est, in val di Fiemme e Fassa dove sembrano già esserci le condizioni organizzative e le risorse per consentire un ampliamento del percorso sperimentato nelle Giudicarie. Un secondo step sarà quello di allargare il modello anche alla Valsugana, ma questo solo quando saranno disponibili altre ostetriche. La continuità dell’assistenza dell’ostetrica viene garantita in tutte le fasi della gravidanza e anche dopo. Viene infatti assicurata un’assistenza «one to one» durante il travaglio e il parto e successivamente anche l’accompagnamento in puerperio, in collaborazione con l’ostetrica di riferimento presso l’ambito territoriale di residenza della donna. Il percorso dovrebbe concludersi sei settimane dopo il parto, ad allattamento ben avviato. Nel 2014 sono nati in Trentino 4.484 bambini. Di questi più della metà sono nati al S. Chiara (2.315), quasi mille a Rovereto (960), 433 all’ospedale di Cles, 383 ad Arco, 256 a Cavalese e 137 a Tione. Secondi i dati 2013 altre 487 donne trentine hanno scelto di partorire in ospedali fuori provincia. Esiste comunque un mobilità molto forte anche a livello provinciale per cui oltre alle donne con gravidanza ritenuta a medio o alto rischio che vengono automaticamente inviate agli ospedali di secondo livello, anche molte altre optano per un ospedale diverso da quello più vicino. Oltre l’emergenza, incontri in marzo e aprile per il progetto «Integra» Famiglie e migranti protagonisti Valorizzare l’associazionismo delle persone e delle famiglie migranti uscendo da un’ottica emergenziale ma mettendo in campo azioni per il benessere collettivo. Questo l’obiettivo del progetto «Integra: famiglie in azione per una società multiculturale» promosso dal Forum delle famiglie in collaborazione con il Comune di Trento e la Comunità della Valle dei Laghi. Il progetto si svolgerà a livello nazionale ed è finanziato dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Oltre al Trentino Alto-Adige, ad essere coinvolte saranno altre sei regioni: Valle d’Aosta, Piemonte, Toscana, Lazio, Puglia e Sicilia. Sarà una occasione di confronto e di incontro tra famiglie di diverse provenienzi culturali che avverrà attraverso l’organizzazione dei «Laboratori famiglia» nei quali si tratterà, ovviamente, il tema dell’immigrazione ma anche dei bisogni e delle opportunità offerte dal nostro territorio. «Con questo progetto - ha spiegato ieri l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Trento, Mariachiara Franzoia - vogliamo far partecipare e coinvolgere le famiglie migranti del nostro territorio. Rientra nel nostri obiettivi il prendersi cura del capitale sociale del nostra città». Le famiglie straniere rappresentano sul solo territorio di Trento una percentuale importante. Secondo gli ultimi dati del servizio statistica, relativi alla situazione demografica del 2014, sono oltre 5 mila le famiglie composte da persone con cittadinanza straniera nel territorio comunale con un aumento dell’1,1% rispetto al 2013. Accanto a questo ci sono poi anche le famiglie cosiddette «miste» con almeno un componente straniero, che sono invece 1 400. Per la realizzazione del progetto «Integra» saranno promossi in Trentino quattro «Laboratori famiglia» nei mesi di marzo (il 19 e il 26) e nel mese di aprile (il 9 e il 16), mentre il 28 aprile sarà organizzato un seminario conclusivo. Il primo appuntamento, presso la sala circoscrizionale dell’Oltrefersina in via Coni Zugna, sarà dedicato ad una conoscenza reciproca, il secondo riguarderà i bisogni e le difficoltà delle famiglie dei migranti, il terzo incontro verterà sulle proposte per migliorare l’integrazione, mentre l’ultimo sul lavoro di rete e la co-progettazione. Negli incontri che verranno organizzati, saranno coinvolte dalle 8 alle 15 persone di diversa estrazione etnica. «Si vorrà mettere in evidenza - ha spiegato Paolo Rebecchi, presidente del Forum delle famiglie l’humus vitale della presenza di queste persone nel nostro territorio e che rappresentano realtà significative delle quali vogliamo far emergere l’importanza». I risultati dei laboratori che verranno promossi nelle sette regioni italiane saranno al centro di momenti seminariali pubblici che coinvolgeranno tutte le restanti regioni e istituzioni locali. G. Fin IN BREVE PROFUGHI IN BONDONE, DIVINA INTERROGA ALFANO «Il Monte Bondone dista da Trento circa 20 km e nella zona non esistono i servizi necessari». Con questa premessa il senatore trentino della Lega nord Sergio Divina ha presentato un’interrogazione al ministro degli interni Alfano in merito alla polemica sull’eventuale permanenza di profughi all’hotel Nevada di Vason. Divina chiede se «sia intenzione del Ministro utilizzare effettivamente quelle strutture» ritenendo «discutibile una simile decisione, in un momento di profonda crisi economica ed occupazionale che non permetterebbe agli stranieri di trovare un lavoro per potersi mantenere autonomamente». USA, PANIZZA AL VERTICE DELLA NATO Il segretario politico del Patt Franco Panizza è in questi giorni in missione negli Stati Uniti come componente della delegazione italiana al vertice dei paesi Nato a Washington ed a New York. Da sinistra: Rosanna Bolognani, Mariachiara Franzoia e Paolo Rebecchi Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari Provincia Autonoma di Trento - Via Degasperi n. 79 - 38123 Trento ESTRATTO BANDO DI GARA (CIG prevalente: 6111584EA6) Questa Azienda sanitaria ha indetto “Procedura aperta da aggiudicarsi tramite gara telematica per la fornitura di prodotti per sonda e integratori alimentari occorren ti alle diverse Strutture dell’Azienda Provinciale per i Servizi Sanitari di Trento”. L’importo complessivo dell’appalto, calcolato ai sensi dell’art. 29 del DLgs 163/2006, è pari ad € 2.575.670,40, escluso IVA. La gara sarà esperita ai sensi dell’art. 55, comma 5, del DLgs n. 163/2006 con aggiudicazione per singoli lotti in base al crite rio di cui all’art. 82 dello stesso Decreto, e cioè al prezzo più basso inferiore alla base d’asta fissata per ciascun lotto. Le offerte, corredate della necessaria documentazio ne dovranno essere caricate su Piattaforma Informatica “Mercurio” entro le ore 12:00 del 16 marzo 2015, termine perentorio. Bando, Norme di partecipazione, Capitolato Tecnico e Capitolato speciale sono reperibili al sito www.apss.tn.it sezio ne “Bandi di gara”. Per informazioni sulla procedura di gara: tel. 0461904908. Bando trasmesso per la pubblicazione nella GUUE il giorno 29/01/2015. A5030497 IL DIRETTORE DEL SERVIZIO PROCEDURE DI GARA E CONTRATTI: dott. Luciano Bocchi
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