RASSEGNA STAMPA

venerdì 6 marzo 2015
Indice
RASSEGNA STAMPA
Dicono di noi
Reggio, tirocini nelle cooperative con il progetto "Attiva giovani"
6
24Emilia.Com - 2015-03-04
RE, tirocini in coop con il progetto Attiva Giovani
8
24Emilia.Com - 2015-03-04
AGRINSIEME E COPAGRI SU MOBILITAZIONE DEL 9 MARZO A BARI. UN MANIFESTO DI 13 PUNTI
10
Agricolae.Eu - 2015-03-04
PESCA, ALLEANZA COOPERATIVE: BENE MIPAAF SU QUESTIONE VONGOLE
11
Agricolae.Eu - 2015-03-04
COLLEGATO, ACI PESCA: BENE APPROVAZIONE COMAGRI SENATO
13
Agricolae.Eu - 2015-03-04
Ostuni Attualità Agricoltura in ginocchio: la CIA di Brindisi lancia un grido d’aiuto
14
Barilive.It - 2015-03-04
Agricoltura in ginocchio: la Cia di Brindisi lancia un grido d’aiuto
20
Brundisium.Net - 2015-03-04
Agrinsieme Emilia Romagna sul ruolo del Consorzio di tutela del formaggio Parmigiano Re...
27
Carpi2000.It - 2015-03-04
Tirocini nelle cooperative con il progetto "Attiva giovani", promosso da Coop Consumato...
28
Carpi2000.It - 2015-03-04
Corigliano: Maggiore Coesione Tra Le Associazioni Della Pesca Calabrese Per Risollevare...
30
Coriglianocalabro.It - 2015-03-04
Cooproute, turismo sostenibile alla scoperta delle cooperative d'Europa
32
Glistatigenerali.Com - 2015-03-04
Agricoltura in ginocchio: la Cia di Brindisi lancia un grido d'aiuto
34
Gofasano.It - 2015-03-04
Agricoltura in ginocchio: la Cia di Brindisi incontra operatori e istituzioni
38
Govalleditria.It - 2015-03-04
Camera Commercio Roma, Alleanza coop: rivedere le regole
41
It.Yahoo.Com - 2015-03-05
Firmiamo anche noi
43
La Vita Del Popolo - 2015-02-22
Agricoltura brindisina in ginocchio: il grido d'allarme della Cia
45
Osservatoriooggi.It - 2015-03-04
Vertici di Legacoop Emilia: "Massimo impegno per difendere coop sane"
50
Piacenza24.Eu - 2015-03-04
Legacoop Emilia Ovest dal Prefetto: “Impegno sulla legalità per difendere le coop sane”
52
Piacenzasera.It - 2015-03-04
Legacoop Emilia Ovest dal Prefetto: "Impegno sulla legalità per difendere le coop sane"
54
Piacenzasera.It - 2015-03-04
Un cesto con il miele del Gruppo Cooperativo Paritetico VolAPE nelle mani di Papa Franc...
Radiocitta.Net - 2015-03-02
56
Indice
Aziende ittiche e scuole insieme per promuovere il pescato di qualità -
58
Sardanews.It - 2015-03-04
Tirocini nelle cooperative con il progetto "Attiva giovani", promosso da Coop Consumato...
60
Sassuolo2000.It - 2015-03-04
Agrinsieme Emilia Romagna sul ruolo del Consorzio di tutela del formaggio Parmigiano Re...
62
Sassuolo2000.It - 2015-03-04
#Menogiornalimenoliberi, una campagna per il pluralismo
63
Welfareitalia.It - 2015-03-04
Tematica
Al via 40 milioni per il microcredito
66
Il Sole 24 Ore - 2015-03-06
Accordi commerciali, intreccio complicato
67
Il Sole 24 Ore - 2015-03-06
Il microcredito spicca il volo
Italia Oggi - 2015-03-06
68
RASSEGNA STAMPA
Dicono di noi
Articolo pubblicato sul sito 24emilia.com
Estrazione : 04/03/2015 10:46:00
Categoria : Attualità regionale
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http://www.24emilia.com/Sezione.jsp?titolo=RE%2C+tirocini+in+coop+con+il+progetto+Attiva+Giovani&idSezione=65951
Reggio, tirocini nelle cooperative con il progetto "Attiva
giovani"
Le cooperative sociali e di
comunità e le imprese
sociali della provincia di
Reggio
hanno
risposto
molto
positivamente
al
progetto "Attiva Giovani",
promosso
da
Coop
Consumatori Nordest e
dall'Alleanza
delle
cooperative
italiane
di
Reggio con l'obiettivo di
realizzare tirocini formativi
della durata di 4 o 6 mesi
per giovani disoccupati o
senza occupazione dai 25
ai 34 anni.
Fino ad oggi sono 30 le
cooperative che hanno dato
la propria disponibilità a
inserire giovani reggiani nel
mondo del lavoro attraverso
tirocini.
Il dato è emerso nell'incontro che si è svolto martedì 3 marzo nella sede di Coop Consumatori
Nordest e che ha visto la partecipazione delle cooperative e dei rappresentanti dei distretti sociali di
Coop: si tratta di cooperative sociali, di comunità o che operano nelle attività sociali e ricreative,
con sede in buona parte del territorio provinciale, dal crinale al Po.
L'incontro è stato aperto dal presidente del distretto territoriale dei soci Coop di Reggio Federico
Parmeggiani, che ha spiegato il senso dell'iniziativa "e il suo carattere innovativo per creare un
ponte tra giovani disoccupati e imprese cooperative".
È poi intervenuto il presidente di Coop Paolo Cattabiani, che ha sottolineato la scelta di indirizzare
la solidarietà locale di "Vantaggi per la comunità" verso un problema così importante come quello
della disoccupazione giovanile.
Il progetto "Attiva Giovani" si inserisce infatti all'interno del catalogo punti di Coop Consumatori
Nordest e rappresenterà, secondo Cattabiani, "un modo concreto e diretto per i soci di prendersi
cura di comunità e territorio".
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La coordinatrice delle politiche sociali di Coop Daniela Marinangeli, invece, ha illustrato nei dettagli il
progetto.
I soci Coop potranno scegliere di trasformare i punti raccolti facendo la spesa in un contributo al
progetto per far attivare tirocini formativi senza costi per le cooperative aderenti.
Nei prossimi giorni, nei punti vendita di Coop, partirà la promozione e la diffusione dell'iniziativa.
Il numero dei tirocini attivati, per i quali è prevista un'indennità mensile di 500 euro, dipenderà dalla
generosità dei soci Coop.
Gli enti formativi della cooperazione, accreditati presso la Regione Emilia-Romagna, svolgeranno la
funzione di enti promotori dei tirocini formativi.
All'incontro erano presenti anche diversi rappresentanti delle cooperative sociali e dei distretti sociali
di Coop, oltre ai responsabili del settore delle cooperative sociali di Confcooperative e di Legacoop
Roberto Magnani e Carlo Possa.
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RE, tirocini in coop con il progetto Attiva Giovani
Le cooperative sociali e di comunità e le imprese sociali della provincia di Reggio hanno risposto
molto positivamente al progetto “Attiva Giovani”, promosso da Coop Consumatori Nordest e
dall'Alleanza delle cooperative italiane di Reggio con l'obiettivo di realizzare tirocini formativi della
durata di 4 o 6 mesi per giovani disoccupati o senza occupazione dai 25 ai 34 anni.
Fino ad oggi sono 30 le cooperative che hanno dato la propria disponibilità a inserire giovani
reggiani nel mondo del lavoro attraverso tirocini.
Il dato è emerso nell'incontro che si è svolto martedì 3 marzo nella sede di Coop Consumatori
Nordest e che ha visto la partecipazione delle cooperative e dei rappresentanti dei distretti sociali di
Coop: si tratta di cooperative sociali, di comunità o che operano nelle attività sociali e ricreative,
con sede in buona parte del territorio provinciale, dal crinale al Po.
L'incontro è stato aperto dal presidente del distretto territoriale dei soci Coop di Reggio Federico
Parmeggiani, che ha spiegato il senso dell'iniziativa "e il suo carattere innovativo per creare un
ponte tra giovani disoccupati e imprese cooperative".
È poi intervenuto il presidente di Coop Paolo Cattabiani, che ha sottolineato la scelta di indirizzare
la solidarietà locale di "Vantaggi per la comunità" verso un problema così importante come quello
della disoccupazione giovanile.
Il progetto "Attiva Giovani" si inserisce infatti all’interno del catalogo punti di Coop Consumatori
Nordest e rappresenterà, secondo Cattabiani, "un modo concreto e diretto per i soci di prendersi
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cura di comunità e territorio".
La coordinatrice delle politiche sociali di Coop Daniela Marinangeli, invece, ha illustrato nei dettagli il
progetto.
I soci Coop potranno scegliere di trasformare i punti raccolti facendo la spesa in un contributo al
progetto per far attivare tirocini formativi senza costi per le cooperative aderenti.
Nei prossimi giorni, nei punti vendita di Coop, partirà la promozione e la diffusione dell’iniziativa.
Il numero dei tirocini attivati, per i quali è prevista un’indennità mensile di 500 euro, dipenderà dalla
generosità dei soci Coop.
Gli enti formativi della cooperazione, accreditati presso la Regione Emilia-Romagna, svolgeranno la
funzione di enti promotori dei tirocini formativi.
All'incontro erano presenti anche diversi rappresentanti delle cooperative sociali e dei distretti sociali
di Coop, oltre ai responsabili del settore delle cooperative sociali di Confcooperative e di Legacoop
Roberto Magnani e Carlo Possa.
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Estrazione : 04/03/2015 17:44:16
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AGRINSIEME E COPAGRI SU MOBILITAZIONE DEL 9 MARZO
A BARI. UN MANIFESTO DI 13 PUNTI
Un "manifesto" in 13 punti a tutela dell'agricoltura e dell'agroalimentare pugliese.
Giovedì 5 marzo 2015 nella sede della Camera di Commercio di Taranto (viale Virgilio 152, Sala
Monfredi alle ore 10,30), il presidente di Confagricoltura Taranto Luca Lazzàro, il vicepresidente
vicario della Cia Raffaele Ignazzi, il presidente di Copagri Antonio Lupoli e il presidente di
Confcooperative Carlo Martello illustreranno agli organi di informazione i particolari della
mobilitazione del prossimo 9 marzo a Bari.
Tra i punti nodali della manifestazione spiccano l'Imu agricola e il decreto Ilva di prossima
conversione in legge, per il quale un recentissimo ordine del giorno approvato dalla Camera dei
deputati ha impegnato il Governo a prevedere la partecipazione del Mipaaf al costituendo "Tavolo
Istituzionale Permanente per lo sviluppo dell'Area di Taranto".
Ricordiamo che la giornata di mobilitazione si terrà a Bari il prossimo 9 marzo 2015 (piazza
Prefettura, ore 9,30) e vedrà impegnati sullo stesso fronte Agrinsieme - il coordinamento che
rappresenta le aziende e le cooperative di Confagricoltura, Cia e Alleanza delle cooperative italiane
- e Copagri.
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Estrazione : 04/03/2015 15:55:28
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PESCA, ALLEANZA COOPERATIVE: BENE MIPAAF SU
QUESTIONE VONGOLE
Riproduzione Riservata, Altri Articoli,
Mipaaf Su Questione Vongole
"Sul problema della taglia
minima delle vongole, l'Italia
sposa le richieste della
cooperazione e chiede a
Bruxelles l'inserimento di un
limite di tolleranza per il
calcolo del sottotaglia".
Lo
annuncia
il
coordinamento
pesca
dell'Alleanza
delle
Cooperative
italiane,
soddisfatto
per
quanto
espresso
dal
Sottosegretario Castiglione,
in risposta all'interrogazione
del deputato Caon in
Commissione
Agricoltura
della Camera, in merito
all'inserimento di un numero
massimo di vongole per
chilo
sotto
la
soglia
commerciale
dei
25
millimetri, per far scattare
l'infrazione.
" Se dovesse passare questa richiesta, proposta dall'Alleanza già un anno fa, gli operatori non
dovrebbero più incorrere in sanzioni penali anche in presenza di un solo esemplare più piccolo
rispetto a quanto previsto dalla legge" afferma l'Alleanza.
Sul fronte comunitario, nell'ambito dei nuovi strumenti previsti dalla Pcp, si sta lavorando ad una
soluzione definitiva del problema che punta sui piani di gestione.
"Sul problema della taglia minima delle vongole, l'Italia sposa le richieste della cooperazione e
chiede a Bruxelles l'inserimento di un [...] Agricolae.eu nasce dalla consapevolezza che il settore
primario, troppo spesso marginalizzato e ridotto a una realtà folkloristica, costituisce la base del
tessuto economico dell'Italia, dell'Europa e del mondo.
La sfida dell'agroalimentare made in Italy si gioca sui mercati esteri, non solo quelli tradizionali
come gli Stati Uniti ma anche, la Russia, la Cina e i paesi emergenti.
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Obiettivo di Agricolae è quello di operare nel bene della collettività dando informazioni su quello che
arriva in tavola nel bene e nel male.
Perché se siamo quello che mangiamo, se mangeremo meglio, saremo migliori.
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Categoria : Attualità
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COLLEGATO, ACI PESCA: BENE APPROVAZIONE COMAGRI
SENATO
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Soddisfazione
del
coordinamento
pesca
dell'Alleanza
delle
cooperative italiane per il
via libera in Commissione
Agricoltura del Senato al
collegato agricolo.
" Un provvedimento che
contiene
la
depenalizzazione dei reati
commessi
nell'esercizio
dell'attività
di
pesca
professionale"
afferma
l'Alleanza nell'auspicare che
venga così rivisitato un
complesso
sanzionatorio
che
penalizza
eccessivamente
l'attività
degli operatori.
Interessante poi, secondo
l'Alleanza, la delega per il
riordino della complessa
disciplina della pesca, l'istituzione dello sportello unico per l'acquacoltura nonché le norme per
favorire gli investimenti nel settore.
"Poteva essere una buona occasione anche per dare seguito a quanto sancito nella Legge
europea 2013, che ha eliminato il divieto di vendita dei prodotti della pesca effettuata a fini
scientifici.
Auspichiamo che il provvedimento venga presto recuperato perché consente di portare avanti
indagini scientifiche su vasta scala e ottenere dati sullo stato degli stock sempre più vicini alla
realtà, senza incidere maggiormente sulle risorse destinate alla ricerca e valorizzando l'attività degli
operatori ittici e il loro contributo agli studi per una pesca più sostenibile" conclude l'Alleanza.
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Ostuni Attualità Agricoltura in ginocchio: la CIA di Brindisi
lancia un grido d’aiuto
L'incontro della Cia Brindisi
&copy n.c.
La CIA (Confederazione
italiana
agricoltori)
provinciale di Brindisi ha
tenuto
lunedì
sera
una'assemblea provinciale,
presso la Camera di
Commercio di Brindisi, per
discutere della grave crisi
economica
che
sta
interessando il comparto
agricolo e per presentare
alle Istituzioni proposte e
richieste di interventi.
Numerosi gli agricoltori intervenuti.
All’assemblea erano stati invitati i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio, oltre ai sindaci
dei comuni del Brindisino.
Vi hanno partecipato il senatore Salvatore Tomaselli , i consiglieri regionali Giovanni Epifani ,
Fabiano Amati, Maurizio Friolo e Antonio Scianaro, il sindaco ed il vicesindaco di San Donaci,
Domenico Fina e Mariangela Presta, gli assessori dei Comuni di Brindisi (Giuseppe De Maria),
Cisternino (Mimmo Carrieri), Fasano (Renzo De Leonardis), Ostuni ( Marilena Zurlo ) e San Vito
Dei Normanni (Stefania Taurino).
Ad introdurre l’assemblea il direttore provinciale della Cia di Brindisi Luigi D’Amico che ha
evidenziato come l’assemblea brindisina si inserisce nell’ambito della mobilitazione che a livello
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nazionale la CIA, insieme alle altre organizzazioni che fanno parte di Agrinsieme (il coordinamento
che raggruppa, appunto, la Cia, Confagricoltura, , Legacoop, Confcooperative, Agci), sta tenendo in
ogni provincia italiana per denunciare il grave stato di crisi in cui versa l’agricoltura.
È toccato, poi, al presidente provinciale, Giannicola D’Amico, presentare un documento alla
assemblea nel quale è stata evidenziata «la situazione di vera e propria emergenza in cui versa il
comparto agricolo brindisino».
Ecco di seguito il documento:
"A compromettere seriamente il futuro di migliaia di aziende agricole brindisine e di conseguenza di
migliaia di posti di lavoro vi è la tanto contestata Imu agricola, la sensibile riduzione del quantitativo
di gasolio agricolo agevolato (26%), la problematica legata agli storni che negli ultimi mesi hanno
arrecato danni per milioni di euro negli oliveti e nei campi coltivati ad ortaggi, oltre al maltempo che
ha determinato la riduzione di oltre il 50% del raccolto di olive, ai ritardi nella attuazione della Pac e
nell’avvio del Psr, per non parlare poi della emergenza Xilella fastidiosa , il batterio che in provincia
di Lecce ha falcidiato migliaia di ettari di uliveto e potrebbe a breve anche compromettere
l’olivicoltura brindisina.
La redditività degli agricoltori è sotto i livelli del 2005.
I prezzi ai quali si vendono i prodotti agricoli sono gli stessi degli anni ’80, mentre i costi che una
azienda deve sostenere per ottenere quei prodotti sono allineati al 2015.
In due anni in provincia di Brindisi hanno chiuso i battenti 960 aziende agricole, mentre ne sono
state avviate 448 con un saldo negativo di 512 aziende chiuse.
In pratica si è chiusa in media, negli ultimi due anni, quasi una azienda agricola al giorno.
Un dato significativo che la dice lunga anche sul fronte della occupazione con una diminuzione,
dunque, di assunzioni in agricoltura.
A tutto ciò va aggiunta la burocrazia asfissiante e i costi del lavoro.
Le aliquote contributive di previdenza e assistenza sociale, infatti, a carico del datore di lavoro
agricolo sono pari a circa il 35% e sono di gran lunga superiori a quelle in vigore negli altri Stati
membri dell’Ue che vanno dal 12% del Regno Unito, al 15.88% della Spagna, al 21% del Portogallo,
al 13% della Francia, o addirittura allo 0,5% della Germania.
È necessario armonizzare a livello europeo le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro
agricoli.
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Estrazione : 04/03/2015 12:12:00
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Per quanto riguarda la burocrazia ogni agricoltore spende 2 euro per ogni ora di lavoro, 20 euro al
giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all’anno per “fare” le carte (ogni impresa produce ogni anno 4
chilometri di carte).
Il che non fa che creare ulteriori difficoltà alle aziende agricole.
In questo 2015 si stanno abbattendo sulle aziende agricole innumerevoli decurtazioni, basti pensare
alle riduzioni sui premi PAC che dal 2015 al 2020 si abbatteranno di oltre il 40%, la riduzione del
26,11% nell’assegnazione del carburante agricolo, l’ennesima farsa di non riconoscere la possibilità
di detrarre dal reddito IRAP dell’impresa agricola i costi del personale assunto a tempo determinato,
la mancata applicazione della deroga per la caccia allo storno sul territorio della regione Puglia e
l’assenza totale di risarcimento dei danni, la mancata approvazione del Piano di Sviluppo Rurale in
Puglia”.
Dieci i punti sui quali la Cia di Brindisi ha chiesto alle Istituzioni di intervenire, dei quali di seguito si
riporta una sintesi.
1.
LA QUESTIONE FISCALE
L’Imu è una tassa iniqua e serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la
cancellazione o modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu,
anche dopo l’approvazione del decreto legge n.4 del 24 gennaio.
I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole.
Questa imposta è ingiusta e insostenibile.
La Cia di Brindisi chiede ai sindaci l’esonero totale dal pagamento dell’IMU sui terreni condotti in
proprietà dagli agricoltori professionali estendendo l’esonero anche in capo ai proprietari dei terreni
agricoli che hanno ceduto gli stessi con contratto registrato, affitto o comodato, ai medesimi
agricoltori professionali, e l’applicazione dell’aliquota più bassa del 4.6 per mille per tutti gli altri
proprietari di terreni agricoli, e l’esonero totale per tutti i proprietari di terreni agricoli ricadenti in zone
delimitate da parchi o aree protette.
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Relativamente alla Cosap, il Canone di Occupazione del suolo e delle aree pubbliche, introdotta
dalla Provincia di Brindisi che sta richiedendo somme davvero assurde e completamente incongrue
che superano di gran lunga il reddito annuale che un agricoltore può trarre dai terreni la Cia di
Brindisi chiede di azzerare la tassa di concessione annuale agli agricoltori professionali annullando
inoltre tutti gli accertamenti avviati per i canoni non pagati dall’entrata in vigore della COSAP ad
oggi; per gli agricoltori non professionali chiede di applicare una tassa di concessione una tantum
pari; e chiede di esonerare dal pagamento tutti gli accessi carrabili su strade provinciali che
permettono di accedere a terreni o fabbricati rurali senza considerare la superficie del fondo servito.
2.
LA RIFORMA DELLA PAC
La Cia di Brindisi evidenzia il ritardo nella attuazione della riforma della Politica Agricola Comune
“verso il 2020” e chiede di non applicare, per questo primo anno di entrata in vigore della riforma, le
penalità per non rispetto del greening.
3.
IL PSR
La definizione dei Piani di Sviluppo Rurale sconta un forte ritardo.
Occorre partire quanto prima con i bandi usando tutta la flessibilità consentita anche prima della
approvazione formale.
4.
LA BUROCRAZIA
Sono indispensabili interventi per rendere meno elefantiaci e costosi i rapporti tra aziende agricole e
Pubblica amministrazione.
Per il rafforzamento della competitività delle imprese è strategica l’attuazione di una semplificazione
amministrativa, favorendo la completa informatizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione,
cittadini e imprese e rafforzando gli strumenti della sussidiarietà.
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5. LA QUESTIONE GASOLIO AGRICOLO
Non sono accettabili le riduzioni sulle agevolazioni per l’uso del gasolio in agricoltura e devono
essere rese immediatamente operative le disposizioni stabilite a favore dei serricultori.
Il Governo nazionale, che ha ridotto del 26% il gasolio agricolo agevolato per gli agricoltori, e la
Regione Puglia devono immediatamente ripristinare tale dotazione.
Le aziende agricole non possono, infatti, sostenere ulteriori costi.
6. L’EMERGENZA XILELLA FASTIDIOSA
La gravità della situazione richiede un fronte comune. La situazione di rapida diffusione della Xylella
Fastidiosa richiede interventi più incisivi, coordinati tra loro e, soprattutto, di immediata attivazione.
La Cia di Brindisi chiede risorse straordinarie e interventi afferenti a risorse già disponibili (PSR
2014-2020 ; progetti olio-qualità), chiede con forza l’attivazione del cordone sanitario a confine tra le
province di Lecce, Brindisi e Taranto, oltre che della zona cuscinetto, in modo da fare il possibile per
evitare la propagazione del batterio alla nostra provincia e al resto della Puglia.
7. L’EMERGENZA STORNI
Negli ultimi mesi gli storni sul territorio brindisino hanno arrecato milioni di euro di danni alle aziende
olivicole e orticole, devastando uliveti, seminativi, ortaggi.
È diventato, ormai, anche un problema di natura sanitaria e di sicurezza.
La Cia di Brindisi ribadisce la necessità di intervenire per modificare la norma comunitaria che
classifica non solo lo Storno rosso (che è in via di estinzione) ma anche erroneamente lo Sturnus
vulgaris (quello comune che è presente nel Brindisino) come specie protetta che non si può
cacciare.
Chiede, inoltre, che la Regione – che anche quest’anno non ha concesso la deroga alla caccia allo
Storno compromettendo ulteriormente la questione – risarcisca i danni agli agricoltori.
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Per restare in materia di fauna selvatica nel corso della Assemblea provinciale è stato anche
sollevato il problema dei danni arrecati dalle Lepri nel Parco regionale Salina di Punta della
Contessa a sud di Brindisi
8. LA QUESTIONE LAVORO IN AGRICOLTURA
Per un settore specifico come l’agricoltura occorrono misure specifiche: dalla gestione della cassa
integrazione e dei contratti di solidarietà, alla sburocratizzazione per i contratti stagionali e di breve
durata ad una riduzione significativa e concreta del cuneo fiscale che grava sul lavoro agricolo in
maniera del tutto ingiustificata, soprattutto in talune aree.
Sarebbe, inoltre, opportuno consentire alla cooperative di trasformazione di svolgere operazioni
colturali nei terreni dei soci.
9.
GLI INDICI DI CONGRUITA’
È essenziale abolire gli indici di congruità introdotti dalla Regione Puglia o almeno modificare gli
attuali indici di congruità in modo che tengano conto di fattori non considerati come la
meccanizzazione e la diversificazione produttiva per scongiurare la perdita di ogni forma di
provvidenza e agevolazione per la sola presunzione (e non su dati effettivi, dunque) di impiego di
lavoratori in nero.
10. MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO
Urge approvare un piano straordinario regionale per la messa in sicurezza del territorio con il pieno
coinvolgimento delle imprese agricole e forestali.
Le attività produttive agricole vanno incentivate in quanto preservano i suoli ed aiutano a gestire le
risorse dell’ecosistema come l’acqua proprio evitando i fenomeni di degrado.
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Agricoltura in ginocchio: la Cia di Brindisi lancia un grido
d’aiuto
La Cia (Confederazione
italiana
agricoltori)
provinciale di Brindisi ha
tenuto lunedì sera una
Assemblea
Provinciale,
presso la Camera di
Commercio di Brindisi, per
discutere della grave crisi
economica
che
sta
interessando il comparto
agricolo e per presentare
alle Istituzioni proposte e
richieste di interventi.
Numerosi gli
intervenuti.
agricoltori
All’assemblea erano stati
invitati i Parlamentari e i
Consiglieri regionali del
territorio, oltre ai Sindaci dei
comuni del Brindisino.
Vi hanno partecipato il senatore Salvatore Tomaselli, i consiglieri regionali Fabiano Amati, Giovanni
Epifani, Maurizio Friolo e Antonio Scianaro, il sindaco ed il vicesindaco di San Donaci, Domenico
Fina e Mariangela Presta, gli assessori dei Comuni di Brindisi (Giuseppe De Maria), Cisternino
(Mimmo Carrieri), Fasano (Renzo De Leonardis), Ostuni (Marilena Zurlo) e San Vito Dei Normanni
(Stefania Taurino).
Ad introdurre l’assemblea il direttore provinciale della Cia di Brindisi Luigi D’Amico che ha
evidenziato come l’assemblea brindisina si inserisce nell’ambito della mobilitazione che a livello
nazionale la Cia, insieme alle altre organizzazioni che fanno parte di Agrinsieme (il coordinamento
che raggruppa, appunto, la Cia, Confagricoltura, , Legacoop, Confcooperative, Agci), sta tenendo
in ogni provincia italiana per denunciare il grave stato di crisi in cui versa l’agricoltura.
È toccato, poi, al presidente provinciale, Giannicola D’Amico, presentare un documento alla
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assemblea nel quale è stata evidenziata “la situazione di vera e propria emergenza in cui versa il
comparto agricolo brindisino”.
“A compromettere seriamente il futuro di migliaia di aziende agricole brindisine e di conseguenza di
migliaia di posti di lavoro vi è la tanto contestata IMU agricola, la sensibile riduzione del quantitativo
di gasolio agricolo agevolato (26%), la problematica legata agli storni che negli ultimi mesi hanno
arrecato danni per milioni di euro negli oliveti e nei campi coltivati ad ortaggi, oltre al maltempo che
ha determinato la riduzione di oltre il 50% del raccolto di olive, ai ritardi nella attuazione della PAC e
nell’avvio del PSR, per non parlare poi della emergenza Xilella fastidiosa, il batterio che in provincia
di Lecce ha falcidiato migliaia di ettari di uliveto e potrebbe a breve anche compromettere
l’olivicoltura brindisina
La redditività degli agricoltori è sotto i livelli del 2005 – si legge nel documento -.
I prezzi ai quali si vendono i prodotti agricoli sono gli stessi degli anni ’80, mentre i costi che una
azienda deve sostenere per ottenere quei prodotti sono allineati al 2015.
In due anni in provincia di Brindisi hanno chiuso i battenti 960 aziende agricole, mentre ne sono
state avviate 448 con un saldo negativo di 512 aziende chiuse.
In pratica si è chiusa in media, negli ultimi due anni, quasi una azienda agricola al giorno.
Un dato significativo che la dice lunga anche sul fronte della occupazione con una diminuzione,
dunque, di assunzioni in agricoltura.
A tutto ciò va aggiunta la burocrazia asfissiante e i costi del lavoro – prosegue il documento -.
Le aliquote contributive di previdenza e assistenza sociale, infatti, a carico del datore di lavoro
agricolo sono pari a circa il 35% e sono di gran lunga superiori a quelle in vigore negli altri Stati
membri dell’Ue che vanno dal 12% del Regno Unito, al 15.88% della Spagna, al 21% del Portogallo,
al 13% della Francia, o addirittura allo 0,5% della Germania.
È necessario armonizzare a livello europeo le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro
agricoli.
Per quanto riguarda la burocrazia ogni agricoltore spende 2 euro per ogni ora di lavoro, 20 euro al
giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all’anno per “fare” le carte (ogni impresa produce ogni anno 4
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chilometri di carte).
Il che non fa che creare ulteriori difficoltà alle aziende agricole.
In questo 2015 si stanno abbattendo sulle aziende agricole innumerevoli decurtazioni, basti pensare
alle riduzioni sui premi PAC che dal 2015 al 2020 si abbatteranno di oltre il 40%, la riduzione del
26,11% nell’assegnazione del carburante agricolo, l’ennesima farsa di non riconoscere la possibilità
di detrarre dal reddito IRAP dell’impresa agricola i costi del personale assunto a tempo determinato,
la mancata applicazione della deroga per la caccia allo storno sul territorio della regione Puglia e
l’assenza totale di risarcimento dei danni, la mancata approvazione del Piano di Sviluppo Rurale in
Puglia”.
Dieci i punti sui quali la Cia di Brindisi ha chiesto alle Istituzioni di intervenire, dei quali di seguito si
riporta una sintesi.
1.
LA QUESTIONE FISCALE
L’Imu è una tassa iniqua e serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la
cancellazione o modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu,
anche dopo l’approvazione del decreto legge n.4 del 24 gennaio.
I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole.
Questa imposta è ingiusta e insostenibile.
La Cia di Brindisi chiede ai Sindaci l’esonero totale dal pagamento dell’IMU sui terreni condotti in
proprietà dagli agricoltori professionali estendendo l’esonero anche in capo ai proprietari dei terreni
agricoli che hanno ceduto gli stessi con contratto registrato, affitto o comodato, ai medesimi
agricoltori professionali, e l’applicazione dell’aliquota più bassa del 4.6 per mille per tutti gli altri
proprietari di terreni agricoli, e l’esonero totale per tutti i proprietari di terreni agricoli ricadenti in zone
delimitate da parchi o aree protette.
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Relativamente alla Cosap, il Canone di Occupazione del suolo e delle aree pubbliche, introdotta
dalla Provincia di Brindisi che sta richiedendo somme davvero assurde e completamente incongrue
che superano di gran lunga il reddito annuale che un agricoltore può trarre dai terreni la Cia di
Brindisi chiede di azzerare la tassa di concessione annuale agli agricoltori professionali annullando
inoltre tutti gli accertamenti avviati per i canoni non pagati dall’entrata in vigore della COSAP ad
oggi; per gli agricoltori non professionali chiede di applicare una tassa di concessione una tantum
pari; e chiede di esonerare dal pagamento tutti gli accessi carrabili su strade provinciali che
permettono di accedere a terreni o fabbricati rurali senza considerare la superficie del fondo servito.
2.
LA RIFORMA DELLA PAC
La Cia di Brindisi evidenzia il ritardo nella attuazione della riforma della Politica Agricola Comune
“verso il 2020” e chiede di non applicare, per questo primo anno di entrata in vigore della riforma, le
penalità per non rispetto del greening.
3.
IL PSR
La definizione dei Piani di Sviluppo Rurale sconta un forte ritardo.
Occorre partire quanto prima con i bandi usando tutta la flessibilità consentita anche prima della
approvazione formale.
4.
LA BUROCRAZIA
Sono indispensabili interventi per rendere meno elefantiaci e costosi i rapporti tra aziende agricole e
Pubblica amministrazione.
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Per il rafforzamento della competitività delle imprese è strategica l’attuazione di una semplificazione
amministrativa, favorendo la completa informatizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione,
cittadini e imprese e rafforzando gli strumenti della sussidiarietà.
5.
LA QUESTIONE GASOLIO AGRICOLO
Non sono accettabili le riduzioni sulle agevolazioni per l’uso del gasolio in agricoltura e devono
essere rese immediatamente operative le disposizioni stabilite a favore dei serricultori.
Il Governo nazionale, che ha ridotto del 26% il gasolio agricolo agevolato per gli agricoltori, e la
Regione Puglia devono immediatamente ripristinare tale dotazione.
Le aziende agricole non possono, infatti, sostenere ulteriori costi.
6.
L’EMERGENZA XILELLA FASTIDIOSA
La gravità della situazione richiede un fronte comune.
La situazione di rapida diffusione della Xylella Fastidiosa richiede interventi più incisivi, coordinati tra
loro e, soprattutto, di immediata attivazione.
La Cia di Brindisi chiede risorse straordinarie e interventi afferenti a risorse già disponibili (PSR
2014-2020 ; progetti olio-qualità), chiede con forza l’attivazione del cordone sanitario a confine tra le
province di Lecce, Brindisi e Taranto, oltre che della zona cuscinetto, in modo da fare il possibile per
evitare la propagazione del batterio alla nostra provincia e al resto della Puglia.
7.
L’EMERGENZA STORNI
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Negli ultimi mesi gli storni sul territorio brindisino hanno arrecato milioni di euro di danni alle aziende
olivicole e orticole, devastando uliveti, seminativi, ortaggi.
È diventato, ormai, anche un problema di natura sanitaria e di sicurezza.
La Cia di Brindisi ribadisce la necessità di intervenire per modificare la norma comunitaria che
classifica non solo lo Storno rosso (che è in via di estinzione) ma anche erroneamente lo Sturnus
vulgaris (quello comune che è presente nel Brindisino) come specie protetta che non si può
cacciare.
Chiede, inoltre, che la Regione – che anche quest’anno non ha concesso la deroga alla caccia allo
Storno compromettendo ulteriormente la questione – risarcisca i danni agli agricoltori.
Per restare in materia di fauna selvatica nel corso della Assemblea provinciale è stato anche
sollevato il problema dei danni arrecati dalle Lepri nel Parco regionale Salina di Punta della
Contessa a sud di Brindisi
8.
LA QUESTIONE LAVORO IN AGRICOLTURA
Per un settore specifico come l’agricoltura occorrono misure specifiche: dalla gestione della cassa
integrazione e dei contratti di solidarietà, alla sburocratizzazione per i contratti stagionali e di breve
durata ad una riduzione significativa e concreta del cuneo fiscale che grava sul lavoro agricolo in
maniera del tutto ingiustificata, soprattutto in talune aree.
Sarebbe, inoltre, opportuno consentire alla cooperative di trasformazione di svolgere operazioni
colturali nei terreni dei soci.
9.
GLI INDICI DI CONGRUITA’
E’ essenziale abolire gli indici di congruità introdotti dalla Regione Puglia o almeno modificare gli
attuali indici di congruità in modo che tengano conto di fattori non considerati come la
meccanizzazione e la diversificazione produttiva per scongiurare la perdita di ogni forma di
provvidenza e agevolazione per la sola presunzione (e non su dati effettivi, dunque) di impiego di
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lavoratori in nero.
10.
MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO
Urge approvare un piano straordinario regionale per la messa in sicurezza del territorio con il pieno
coinvolgimento delle imprese agricole e forestali.
Le attività produttive agricole vanno incentivate in quanto preservano i suoli ed aiutano a gestire le
risorse dell’ecosistema come l’acqua proprio evitando i fenomeni di degrado.
COMUNICATO STAMPA CIA
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Agrinsieme Emilia Romagna sul ruolo del Consorzio di tutela
del formaggio Parmigiano Reggiano
Agrinsieme Emilia Romagna, il raggruppamento che riunisce Confagricoltura, Cia, FedagriConfcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare e conta in regione oltre 40mila imprese
associate, "pur riconoscendo l'importante attività svolta nell'ultimo decennio dal Consorzio di tutela
del formaggio Parmigiano Reggiano per ambiti quali la tutela della denominazione, l'entrata in
vigore del nuovo disciplinare, la modifica statutaria che ha introdotto l'assemblea unica,
l'approvazione e l'adozione della programmazione produttiva, ha sottolineato - all'incontro svoltosi
oggi con il Comitato Esecutivo del Consorzio - come l'ennesima crisi che attanaglia il settore,
riproponga con urgenza all'attenzione dei soggetti in campo il confronto sul ruolo e le funzioni che
lo stesso Consorzio debba assumere a vantaggio del sistema produttivo del Parmigiano
Reggiano".
Alla luce del fatto che le azioni adottate dal Consorzio di tutela negli ultimi anni, incentrate
principalmente su interventi di mercato e sulla promozione verso i mercati esteri, abbiano purtroppo
mostrato grandi limiti, Agrinsieme Emilia Romagna ritiene che un nuovo ciclo debba essere avviato
e che dovrà necessariamente vedere un riposizionamento su funzioni prettamente istituzionali
dell'operatività del Consorzio.
"Occorre quindi ripartire da un clima di recuperata fiducia - ha rimarcato Agrinsieme Emilia
Romagna - per affrontare in modo costruttivo e con prospettiva di successo, il confronto tra i
consorziati su temi di cruciale importanza per il sistema, quali una innovativa promozione in Italia e
all'estero del formaggio Parmigiano Reggiano; il funzionamento della macchina del Consorzio in
una logica di continuo efficientamento; la gestione in condizione di ordinarietà della
programmazione produttiva ed eventuali modifiche al disciplinare di produzione".
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Tirocini nelle cooperative con il progetto "Attiva giovani",
promosso da Coop Consumatori Nordest e Alleanza delle
Cooperative Italiane
Le cooperative sociali e di comunità e le imprese sociali della nostra provincia hanno risposto molto
positivamente al progetto "Attiva Giovani" che vuole realizzare tirocini formativi, della durata di 4 o
6 mesi, per giovani disoccupati o senza occupazione dai 25 ai 34 anni della nostra provincia.
Ad oggi son 30 le cooperative che hanno dato disponibilità ad inserire giovani con tirocini,
attraverso il progetto promosso da Coop Consumatori Nordest e dalla Alleanza delle Cooperative
italiane di Reggio Emilia.
Il dato è emerso nell'incontro che si è svolto nella sede di Coop Consumatori Nordest, che ha visto
la partecipazione delle cooperative e dei rappresentanti dei Distretti Sociali di Coop Consumatori
Nordest.
Si tratta di cooperative sociali, di comunità, o che operano nelle attività sociali e ricreative, con sede
in buona parte del territorio provinciale, dal crinale al Po.
L'incontro è stato aperto da Federico Parmeggiani, presidente del Distretto territoriale dei soci
Coop di Reggio Emilia, che ha spiegato il senso dell'iniziativa e il suo carattere innovativo, per
creare un ponte tra giovani disoccupati e imprese cooperative.
E' poi intervenuto il presidente di Coop Consumatori Nordest Paolo Cattabiani, che ha sottolineato
la scelta di indirizzare la solidarietà locale di "Vantaggi per la comunità", verso un problema così
importante come quello della disoccupazione giovanile.
Il progetto "Attiva Giovani" si inserisce infatti all'interno del catalogo punti di Coop Consumatori
Nordest, e rappresenta un modo concreto e diretto per i soci di prendersi cura di comunità e
territorio.
Daniela Marinangeli, coordinatrice delle politiche sociali di Coop Consumatori Nordest, ha illustrato
nei dettagli il progetto.I soci Coop potranno scegliere di trasformare i punti raccolti facendo la spesa
in un contributo al progetto, e attivare tirocini formativi senza costi per le cooperative aderenti.
Nei prossimi giorni nei punti vendita di Coop Consumatori Nordest partirà la promozione e la
diffusione dell'iniziativa.
Il numero dei tirocini attivati, per i quali è prevista un'indennità mensile di 500 euro, dipenderà dalla
generosità dei soci Coop.
Gli enti formativi della Cooperazione, accreditati presso la Regione Emilia-Romagna, svolgeranno
la funzione di enti promotori dei tirocini formativi.
All'incontro erano presenti anche diversi rappresentanti delle cooperative sociali e dei Distretti
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Sociali di Coop Consumatori Nordest, oltre a Roberto Magnani e Carlo Possa, responsabili del
settore delle cooperative sociali di Confcooperative e Legacoop.
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Corigliano: Maggiore Coesione Tra Le Associazioni Della
Pesca Calabrese Per Risollevare Le Sorti Del Comparto
Dettagli Categoria: Attualità Data pubblicazione Scritto da Giacinto De Pasquale Visite: 19
Il Coordinamento regionale di Lega Pesca Calabria attraverso una nota stampa, apprezza la
sollecita e pronta iniziativa della Cooperazione della pesca calabrese che facendosi interprete del
disagio e della crescente tensione che si registra sui due litorali regionali, ancora una volta, ha
rappresentato nell'incontro avuto con il dirigente pesca della regione la grave crisi che attraversa il
settore della pesca in Calabria.
"Il comparto ittico regionale - dichiara Salvatore Martilotti, responsabile regionale di Lega Pesca/
Legacoop Calabria - è ormai allo stremo a causa di una crisi pesantissima.
Le vicende di questi ultimi giorni legate alle "pesche tradizionali" sono solo la punta dell'iceberg di
una pesantissima crisi produttiva, socio-economica ed occupazionale del settore calabrese.
Alle ripercussioni già pesantissime della crisi economica in atto si sommano gli effetti del
tendenziale calo delle catture in questa stagione per l'interdizione prevista dalla normativa
comunitaria alle "pesche tradizionali", che in Calabria impegnano circa il 70% della flotta regionale.
Il dirigente della pesca della regione, Cosimo Carmelo Caridi, in sintonia con il direttore del
Dipartimento Ing.
Carmelo Salvino, ha rassicurato i rappresentati del Coordinamento Pesca Calabria dell'Alleanza
delle Cooperative Italiane dell'impegno costante della Regione per dare soluzione alle emergenze
in atto, ma anche avviare il monitoraggio dei due piani di gestione insieme alle misure di
accompagnamento.
Al momento, tuttavia, i Piani di Gestione, sono in fase di approvazione da parte del Mipaaf.
Pur apprezzando l'impegno della Regione, - continua il Responsabile di Lega Pesca/Legacoop
Calabria, Salvatore Martilotti - per far uscire il settore dalla marginalità, renderlo coerente con i
principi comunitari, tutelare l'economia delle micro-imprese a conduzione famigliare, difendere
l'occupazione, assicurare la sostenibilità dell'attività, è urgente, in questa ultima fase di operatività
del Fep, non solo rimuovere gli "ostacoli" per far decollare il monitoraggio dei due Piani di Gestione
dei litorali ionico e tirreno della Calabria e le "misure di accompagnamento" con i piani sperimentali
per la pesca del rossetto e del cicerello, ma è anche prioritario avviare la necessaria verifica sulla
consistenza delle risorse dei molluschi bivalvi che potrebbero rappresentare una grande
opportunità per "diversificare" l'attività dei pescatori calabresi.
Così come non è più rinviabile la richiesta, avanzata da più tempo, della dichiarazione dello stato di
crisi del settore da parte della regione Calabria per agevolare l'attivazione di misure di sostegno ai
pescatori, ma è anche urgente riposizionare il ruolo e la funzione del settore della pesca nei Gruppi
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di Azione Costiera calabresi.
La filiera ittica - conclude Martilotti - può e deve riacquistare centralità puntando a diversificare
sempre più l'attività di cattura con azioni intersettoriali".
Giacinto De Pasquale Aggiungi commento
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Cooproute, turismo sostenibile alla scoperta delle cooperative
d'Europa
Valerio Bassan
C'è una strada ideale, tracciata circa un anno fa, che collega alcune delle cooperative più
interessanti d'Europa.
Un network alternativo di turismo sostenibile, innovativo, rispettoso del territorio, che guarda a
queste realtà come centri valoriali di produzione culturale, prima che aziendale.
È questo, in estrema sintesi, il motore che anima il progetto CoopRoute , il cui obiettivo è quello di
creare in Europa "una rete di cooperative disponibili alla visita da parte di turisti, studenti, persone
interessate alla storia e alla realtà del movimento cooperativo".
Avviato all'inizio del 2014 da un'idea delle tre centrali cooperative italiane, Cooproute è stato
finanziato dalla Commissione Europea e coinvolge 18 partner provenienti da 12 Paesi dell'Unione :
Italia, appunto, insieme a Francia, Spagna, Regno Unito, Germania, Danimarca, Portogallo,
Estonia, Irlanda, Bulgaria, Malta.
Le cooperative, spesso, sono qualcosa in più di centri produttivi - nascondono storie, narrazioni,
leggende che affondano le loro radici nel tempo e nelle tradizioni di un'area geografica.
L'essenza stessa delle cooperative è quella di trasmettere, da una generazione all'altra, un'eredità
culturale e industriale appoggiandosi su alcuni valori-cardine: la legalità, l'equità, la solidarietà, la
responsabilità.
Lo scopo di Cooproute è quello di attirare visitatori alla scoperta di competenze tradizionali in
cooperative che siano in grado di fornire elementi di interesse sia a livello turistico, sia a livello
educativo .
Ad oggi, le coop che sono state selezionate per il progetto sono 82 in tutta Europa, di cui ben 30 in
Italia, il Paese più rappresentato.
Tra queste c'è, ad esempio, la cooperativa L'Ovile , che in Emilia sta costruendo una rete sociale di
coltivazioni e di gestione di laboratori ad alta professionalità, contribuendo a dare lavoro a soggetti
svantaggiati, favorendo il reinserimento sociale di persone in disagio psichico e promuovendo
progetti di mediazione culturale rivolti ai migranti.
Uno di questi riguarda la gestione di un rifugio montano, il Rifugio della Pietra in località Pietra di
Bismanova, dove i viaggiatori di Cooproute possono godere delle bellezze delle montagne
dell'Appennino Reggiano accolti dei soci e collaboratori dell'Ovile.
Il turismo costituisce ovviamente uno degli asset principali del progetto, ed è in questa prospettiva
che si colloca l'adesione di numerose coop che hanno come obiettivo quello di costruire percorsi di
ospitalità sostenibile.
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Come ad esempio Cooperativa Sviluppo&Futuro di Levigliani, che sulle Alpi Apuane lavora alla
conservazione di una bellissima grotta, "L'Antro del Corchia", e un museo dedicato all'artigianato,
"Pietra Piegata", legandosi a doppio filo con la comunità residenziale locale.
Percorrendo la strada di Cooproute si può pranzare a Le Vie , un ristorante slow food tra Venezia e
Mestre, gestito dalla cooperativa A.R.I.
Qualità ; si possono assaggiare i prodotti liguri preparati dalla cooperativa Arcadia, all'interno del
progetto "Riviera cuore di Liguria"; si possono anche visitare alcuni dei musei-gioiello della
Mamoiada, in Sardegna.
Qui, vicino alla bella Orgosolo, la cooperativa Viseras gestisce il "Museo delle maschere
mediterranee", il "Museo della cultura e del lavoro" e "MATER", Museo dedicato all'archeologia e al
territorio.
Ma quello di Cooproute è un progetto prima di tutto europeo che tocca, come detto, 12 paesi.
E così, attraverso i percorsi selezionati, è possibile visitare e soggiornare in Galizia , nella Spagna
settentrionale, in una comunità rurale composta soltanto da 3000 persone.
Oppure andare in Francia, dove un vecchio mulino abbandonato ospita oggi un sito di produzione
della lana e dà vita, ogni anno, alla caratteristica Festa della Tosatura, che attira centinaia di
persone.
O ancora, per gli appassionati di sport e di calcio, i servizi offerti dalla cooperativa del club semiprofessionistico FC United of Manchester , che propone attività e iniziative sia nei giorni delle partite,
che nel resto della settimana.
Il progetto di Cooproute è coordinato da Cecop - Cicopa Europe e coinvolge soggetti e istituzioni di
diversi paesi europei: Agci (Italia); Aveiro City Council (Portugal); Ccu (Bulgaria); Cg Scop (France);
Coceta (Spain); Confcooperative (Italy); CoopCat (Spain); Co-operative Heritage Trust (United
Kingdom); Css Limited (Ireland); Est Coop (Estonia); Government of Catalonia (Spain);
Kooperationen (Denmark); Koperattivi Malta (Malta); Legacoop (Italy); Nuwpc (Bulgaria); Regione
Emilia-Romagna (Italia); ZdK/ Kaufmann-Stiftung (Germany).
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Agricoltura in ginocchio: la Cia di Brindisi lancia un grido
d'aiuto
Svolta
l'assemblea
provinciale alla presenza di
parlamentari,
consiglieri
regionali e rappresentanti
dei Comuni.
LE FOTO.
di Redazione Go Fasano
BRINDISI
La
Cia
(Confederazione
italiana
agricoltori) provinciale di
Brindisi ha tenuto l'altra
sera
una
assemblea
provinciale,
presso
la
Camera di Commercio di
Brindisi, per discutere della
grave crisi economica che
sta interessando il comparto
agricolo e per presentare
alle Istituzioni proposte e
richieste di interventi.
Numerosi gli
intervenuti.
agricoltori
All'assemblea erano stati invitati i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio, oltre ai sindaci
dei comuni del Brindisino.
Vi hanno partecipato il senatore Salvatore Tomaselli, i consiglieri regionali Fabiano Amati, Giovanni
Epifani, Maurizio Friolo e Antonio Scianaro, il sindaco ed il vicesindaco di San Donaci, Domenico
Fina e Mariangela Presta, gli assessori dei Comuni di Brindisi (Giuseppe De Maria), Cisternino
(Mimmo Carrieri), Fasano (Renzo De Leonardis), Ostuni (Marilena Zurlo) e San Vito Dei Normanni
(Stefania Taurino).
Ad introdurre l'assemblea il direttore provinciale della Cia di Brindisi Luigi D'Amico che ha
evidenziato come l'assemblea brindisina si inserisce nell'ambito della mobilitazione che a livello
nazionale la Cia, insieme alle altre organizzazioni che fanno parte di Agrinsieme (il coordinamento
che raggruppa, appunto, la Cia, Confagricoltura, , Legacoop, Confcooperative, Agci), sta tenendo
in ogni provincia italiana per denunciare il grave stato di crisi in cui versa l'agricoltura.
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È toccato, poi, al presidente provinciale, Giannicola D'Amico, presentare un documento alla
assemblea nel quale è stata evidenziata "la situazione di vera e propria emergenza in cui versa il
comparto agricolo brindisino".
"A compromettere seriamente il futuro di migliaia di aziende agricole brindisine e di conseguenza di
migliaia di posti di lavoro vi è la tanto contestata IMU agricola, la sensibile riduzione del quantitativo
di gasolio agricolo agevolato (26%), la problematica legata agli storni che negli ultimi mesi hanno
arrecato danni per milioni di euro negli oliveti e nei campi coltivati ad ortaggi, oltre al maltempo che
ha determinato la riduzione di oltre il 50% del raccolto di olive, ai ritardi nella attuazione della PAC e
nell'avvio del PSR, per non parlare poi della emergenza Xilella fastidiosa, il batterio che in provincia
di Lecce ha falcidiato migliaia di ettari di uliveto e potrebbe a breve anche compromettere
l'olivicoltura brindisina La redditività degli agricoltori è sotto i livelli del 2005 - si legge nel documento
-.
I prezzi ai quali si vendono i prodotti agricoli sono gli stessi degli anni '80, mentre i costi che una
azienda deve sostenere per ottenere quei prodotti sono allineati al 2015.
In due anni in provincia di Brindisi hanno chiuso i battenti 960 aziende agricole, mentre ne sono
state avviate 448 con un saldo negativo di 512 aziende chiuse.
In pratica si è chiusa in media, negli ultimi due anni, quasi una azienda agricola al giorno.
Un dato significativo che la dice lunga anche sul fronte della occupazione con una diminuzione,
dunque, di assunzioni in agricoltura.
A tutto ciò va aggiunta la burocrazia asfissiante e i costi del lavoro - prosegue il documento -.
Le aliquote contributive di previdenza e assistenza sociale, infatti, a carico del datore di lavoro
agricolo sono pari a circa il 35% e sono di gran lunga superiori a quelle in vigore negli altri Stati
membri dell'Ue che vanno dal 12% del Regno Unito, al 15.88% della Spagna, al 21% del Portogallo,
al 13% della Francia, o addirittura allo 0,5% della Germania.
È necessario armonizzare a livello europeo le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro
agricoli.
Per quanto riguarda la burocrazia ogni agricoltore spende 2 euro per ogni ora di lavoro, 20 euro al
giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all'anno per "fare" le carte (ogni impresa produce ogni anno 4
chilometri di carte).
Il che non fa che creare ulteriori difficoltà alle aziende agricole.
In questo 2015 si stanno abbattendo sulle aziende agricole innumerevoli decurtazioni, basti pensare
alle riduzioni sui premi PAC che dal 2015 al 2020 si abbatteranno di oltre il 40%, la riduzione del
26,11% nell'assegnazione del carburante agricolo, l'ennesima farsa di non riconoscere la possibilità
di detrarre dal reddito IRAP dell'impresa agricola i costi del personale assunto a tempo determinato,
la mancata applicazione della deroga per la caccia allo storno sul territorio della regione Puglia e
l'assenza totale di risarcimento dei danni, la mancata approvazione del Piano di Sviluppo Rurale in
Puglia".
Dieci i punti sui quali la Cia di Brindisi ha chiesto alle Istituzioni di intervenire.
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Tra questi la questione fiscale con la tanto contestata Imu agricola ritenuta dalla Cia "una tassa
iniqua" e per la quale "serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la cancellazione o
modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu".
"I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole - si legge nel
documento -.
Questa imposta è ingiusta e insostenibile.
La Cia di Brindisi ha chiesto ai Sindaci "l'esonero totale dal pagamento dell'IMU sui terreni condotti
in proprietà dagli agricoltori professionali estendendo l'esonero anche in capo ai proprietari dei
terreni agricoli che hanno ceduto gli stessi con contratto registrato, affitto o comodato, ai medesimi
agricoltori professionali, e l'applicazione dell'aliquota più bassa del 4.6 per mille per tutti gli altri
proprietari di terreni agricoli, e l'esonero totale per tutti i proprietari di terreni agricoli ricadenti in zone
delimitate da parchi o aree protette".
Sempre in tema fiscale la Cia ha sollevato il problema relativo alla Cosap, il Canone di Occupazione
del suolo e delle aree pubbliche, introdotta dalla Provincia di Brindisi "che sta richiedendo somme
davvero assurde e completamente incongrue che superano di gran lunga il reddito annuale che un
agricoltore può trarre dai terreni".
A tal proposito la Cia di Brindisi ha chiesto al presidente della Provincia di Brindisi "di azzerare la
tassa di concessione annuale agli agricoltori professionali annullando inoltre tutti gli accertamenti
avviati per i canoni non pagati dall'entrata in vigore della COSAP ad oggi".
Tra i temi affrontati anche la riforma della Pac, il nuovo Psr, la burocrazia, la questione gasolio
agricolo, per la quale ha chiesto a Governo e Regione di ripristinare la vecchia dotazione di gasolio
agricolo agevolato per le aziende agricole.
Altri punti "caldi" affrontati nel corso della assemblea l'emergenza Xilella fastidiosa, per la quale la
Cia di Brindisi chiede "risorse straordinarie e interventi afferenti a risorse già disponibili (PSR
2014-2020 ; progetti olio-qualità)" e chiede "con forza l'attivazione del cordone sanitario a confine tra
le province di Lecce, Brindisi e Taranto, oltre che della zona cuscinetto, in modo da fare il possibile
per evitare la propagazione del batterio alla nostra provincia e al resto della Puglia".
In primo piano anche l'emergenza storni che "negli ultimi mesi sul territorio brindisino hanno arrecato
milioni di euro di danni alle aziende olivicole e orticole, devastando uliveti, seminativi, ortaggi.
È diventato, ormai, anche un problema di natura sanitaria e di sicurezza".
"La Cia di Brindisi - si legge nel documento - ribadisce la necessità di intervenire per modificare la
norma comunitaria che classifica non solo lo Storno rosso (che è in via di estinzione) ma anche
erroneamente lo Sturnus vulgaris (quello comune che è presente nel Brindisino) come specie
protetta che non si può cacciare.
Chiede, inoltre, che la Regione - che anche quest'anno non ha concesso la deroga alla caccia allo
Storno compromettendo ulteriormente la questione - risarcisca i danni agli agricoltori".
Tra i punti affrontati, inoltre, la "questione lavoro in agricoltura", gli indici di congruità introdotti dalla
Regione Puglia e la messa in sicurezza del territorio.
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Agricoltura in ginocchio: la Cia di Brindisi incontra operatori e
istituzioni
Numerosi gli agricoltori intervenuti, insieme a parlamentari, consiglieri regionali e rappresentanti dei
Comuni.
LE FOTO
di Redazione GoValleDItria BRINDISI - La Cia (Confederazione italiana agricoltori) provinciale di
Brindisi ha tenuto l'altra sera una assemblea provinciale, presso la Camera di Commercio di
Brindisi, per discutere della grave crisi economica che sta interessando il comparto agricolo e per
presentare alle Istituzioni proposte e richieste di interventi.
Numerosi gli agricoltori intervenuti.
All'assemblea erano stati invitati i parlamentari e i consiglieri regionali del territorio, oltre ai sindaci
dei comuni del Brindisino.
Vi hanno partecipato il senatore Salvatore Tomaselli, i consiglieri regionali Fabiano Amati, Giovanni
Epifani, Maurizio Friolo e Antonio Scianaro, il sindaco ed il vicesindaco di San Donaci, Domenico
Fina e Mariangela Presta, gli assessori dei Comuni di Brindisi (Giuseppe De Maria), Cisternino
(Mimmo Carrieri), Fasano (Renzo De Leonardis), Ostuni (Marilena Zurlo) e San Vito Dei Normanni
(Stefania Taurino).
Ad introdurre l'assemblea il direttore provinciale della Cia di Brindisi Luigi D'Amico che ha
evidenziato come l'assemblea brindisina si inserisce nell'ambito della mobilitazione che a livello
nazionale la Cia, insieme alle altre organizzazioni che fanno parte di Agrinsieme (il coordinamento
che raggruppa, appunto, la Cia, Confagricoltura, , Legacoop, Confcooperative, Agci), sta tenendo
in ogni provincia italiana per denunciare il grave stato di crisi in cui versa l'agricoltura.
È toccato, poi, al presidente provinciale, Giannicola D'Amico, presentare un documento alla
assemblea nel quale è stata evidenziata "la situazione di vera e propria emergenza in cui versa il
comparto agricolo brindisino".
"A compromettere seriamente il futuro di migliaia di aziende agricole brindisine e di conseguenza di
migliaia di posti di lavoro vi è la tanto contestata IMU agricola, la sensibile riduzione del quantitativo
di gasolio agricolo agevolato (26%), la problematica legata agli storni che negli ultimi mesi hanno
arrecato danni per milioni di euro negli oliveti e nei campi coltivati ad ortaggi, oltre al maltempo che
ha determinato la riduzione di oltre il 50% del raccolto di olive, ai ritardi nella attuazione della PAC
e nell'avvio del PSR, per non parlare poi della emergenza Xilella fastidiosa, il batterio che in
provincia di Lecce ha falcidiato migliaia di ettari di uliveto e potrebbe a breve anche compromettere
l'olivicoltura brindisina La redditività degli agricoltori è sotto i livelli del 2005 - si legge nel
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I prezzi ai quali si vendono i prodotti agricoli sono gli stessi degli anni '80, mentre i costi che una
azienda deve sostenere per ottenere quei prodotti sono allineati al 2015.
In due anni in provincia di Brindisi hanno chiuso i battenti 960 aziende agricole, mentre ne sono
state avviate 448 con un saldo negativo di 512 aziende chiuse.
In pratica si è chiusa in media, negli ultimi due anni, quasi una azienda agricola al giorno.
Un dato significativo che la dice lunga anche sul fronte della occupazione con una diminuzione,
dunque, di assunzioni in agricoltura.
A tutto ciò va aggiunta la burocrazia asfissiante e i costi del lavoro - prosegue il documento -.
Le aliquote contributive di previdenza e assistenza sociale, infatti, a carico del datore di lavoro
agricolo sono pari a circa il 35% e sono di gran lunga superiori a quelle in vigore negli altri Stati
membri dell'Ue che vanno dal 12% del Regno Unito, al 15.88% della Spagna, al 21% del Portogallo,
al 13% della Francia, o addirittura allo 0,5% della Germania.
È necessario armonizzare a livello europeo le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro
agricoli.
Per quanto riguarda la burocrazia ogni agricoltore spende 2 euro per ogni ora di lavoro, 20 euro al
giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all'anno per "fare" le carte (ogni impresa produce ogni anno 4
chilometri di carte).
Il che non fa che creare ulteriori difficoltà alle aziende agricole.
In questo 2015 si stanno abbattendo sulle aziende agricole innumerevoli decurtazioni, basti pensare
alle riduzioni sui premi PAC che dal 2015 al 2020 si abbatteranno di oltre il 40%, la riduzione del
26,11% nell'assegnazione del carburante agricolo, l'ennesima farsa di non riconoscere la possibilità
di detrarre dal reddito IRAP dell'impresa agricola i costi del personale assunto a tempo determinato,
la mancata applicazione della deroga per la caccia allo storno sul territorio della regione Puglia e
l'assenza totale di risarcimento dei danni, la mancata approvazione del Piano di Sviluppo Rurale in
Puglia".
Dieci i punti sui quali la Cia di Brindisi ha chiesto alle Istituzioni di intervenire.
Tra questi la questione fiscale con la tanto contestata Imu agricola ritenuta dalla Cia "una tassa
iniqua" e per la quale "serve un intervento di revisione strutturale del decreto con la cancellazione o
modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori esenti da Imu".
"I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole - si legge nel
documento -.
Questa imposta è ingiusta e insostenibile.
La Cia di Brindisi ha chiesto ai Sindaci "l'esonero totale dal pagamento dell'IMU sui terreni condotti
in proprietà dagli agricoltori professionali estendendo l'esonero anche in capo ai proprietari dei
terreni agricoli che hanno ceduto gli stessi con contratto registrato, affitto o comodato, ai medesimi
agricoltori professionali, e l'applicazione dell'aliquota più bassa del 4.6 per mille per tutti gli altri
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delimitate da parchi o aree protette".
Sempre in tema fiscale la Cia ha sollevato il problema relativo alla Cosap, il Canone di Occupazione
del suolo e delle aree pubbliche, introdotta dalla Provincia di Brindisi "che sta richiedendo somme
davvero assurde e completamente incongrue che superano di gran lunga il reddito annuale che un
agricoltore può trarre dai terreni".
A tal proposito la Cia di Brindisi ha chiesto al presidente della Provincia di Brindisi "di azzerare la
tassa di concessione annuale agli agricoltori professionali annullando inoltre tutti gli accertamenti
avviati per i canoni non pagati dall'entrata in vigore della COSAP ad oggi".
Tra i temi affrontati anche la riforma della Pac, il nuovo Psr, la burocrazia, la questione gasolio
agricolo, per la quale ha chiesto a Governo e Regione di ripristinare la vecchia dotazione di gasolio
agricolo agevolato per le aziende agricole.
Altri punti "caldi" affrontati nel corso della assemblea l'emergenza Xilella fastidiosa, per la quale la
Cia di Brindisi chiede "risorse straordinarie e interventi afferenti a risorse già disponibili (PSR
2014-2020 ; progetti olio-qualità)" e chiede "con forza l'attivazione del cordone sanitario a confine tra
le province di Lecce, Brindisi e Taranto, oltre che della zona cuscinetto, in modo da fare il possibile
per evitare la propagazione del batterio alla nostra provincia e al resto della Puglia".
In primo piano anche l'emergenza storni che "negli ultimi mesi sul territorio brindisino hanno arrecato
milioni di euro di danni alle aziende olivicole e orticole, devastando uliveti, seminativi, ortaggi.
È diventato, ormai, anche un problema di natura sanitaria e di sicurezza".
"La Cia di Brindisi - si legge nel documento - ribadisce la necessità di intervenire per modificare la
norma comunitaria che classifica non solo lo Storno rosso (che è in via di estinzione) ma anche
erroneamente lo Sturnus vulgaris (quello comune che è presente nel Brindisino) come specie
protetta che non si può cacciare.
Chiede, inoltre, che la Regione - che anche quest'anno non ha concesso la deroga alla caccia allo
Storno compromettendo ulteriormente la questione - risarcisca i danni agli agricoltori".
Tra i punti affrontati, inoltre, la "questione lavoro in agricoltura", gli indici di congruità introdotti dalla
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Camera Commercio Roma, Alleanza coop: rivedere le regole
Roma, 5 mar.
(askanews) - "Interpretare
le esigenze del mondo delle
imprese
associate
e
contribuire a un forte e
radicale cambiamento che
possa essere percepito in
modo chiaro dai soci e dai
cittadini".
Così
l'Alleanza
delle
Cooperative
Roma
(Confcooperative,
Legacoop e Agci) in una
lettera
indirizzata
alle
organizzazioni
imprenditoriali,
alle
organizzazioni sindacali dei
lavoratori, alle associazioni
dei consumatori e utenti di
fronte alla scadenza del
rinnovo della Camera di
Commercio di Roma.
Due i temi principali della lettera: le regole e le attività strategiche del prossimo organo camerale.
In merito alle regole: una Camera di Commercio con al centro le imprese e non gli interessi; la
gratuità delle prestazioni degli amministratori; l'impegno degli eletti - affermano le cooperative - a
ricercare il massimo della coesione in modo da portare avanti con il consenso delle parti le scelte di
programma; la riduzione della partecipazione camerale ad un'unica società, attraverso un
programma di dismissioni e privatizzazioni degli investimenti; il 40% di presenza del genere meno
rappresentato; un ricambio generazionale potenziale garantendo una significativa presenza,
almeno del 10% di consiglieri under 40.
Riguardo alle attività principali l'Alleanza delle Cooperative sottolinea, nella lettera, la necessità di
concentrarsi particolarmente su: Accesso al credito e ritardi di pagamento: dedicare risorse per
supportare gli strumenti di garanzia, quali ad esempio i Consorzi fidi.
Una finanza orientata a processi di internazionalizzazione, innovazione, formazione.
Assistenza alle start-up, in particolare a quelle innovative.Burocrazia, semplificare e rendere meno
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Categoria : Attualità
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onerose le procedure amministrative per le imprese in particolare nella gestione degli albi camerali.
supporto finanziario alle imprese: la Camera di Commercio quale cofinanziatore di quota parte di
fondi europei del Pon Nazionale dedicato alle aree metropolitane.
Sviluppo di processi di rete: investire risorse per sviluppare le reti sia immateriali che infrastrutturali.
«Come organizzazioni di rappresentanza - si legge nella lettera - abbiamo il dovere di saper cogliere
il bisogno di cambiamento che le imprese associate richiedono e l'esigenza di voler interpretare un
rinnovamento nella rappresentanza che il momento impone.
Vuole essere un contributo verso una auspicabile coesione di tutte le rappresentanze e le forze in
campo».
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N° e data : 50007 - 22/02/2015
Diffusione : NC
Periodicità : Settimanale
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Pagina 11
:
Dimens.29.96
:
%
393 cm2
Sito web: http://www.lavitadelpopolo.it
EDITORIA Campagna nazionale : aderisce la Fisc
.
Firmiamo anche noi
giornali meno liberi
Meno
( #menogiornalimenoliberi ) E'
partita nei giorni scorsi una poderosa
campagna istituzionale a livello nazionale.
Ad essa è associata unapetizione da firmare
,
.
online www.menogiornalimenoliberi.it ).
Numerose altreattività sono state avviate
da nove sigle dell editoria Fisc compresa ( la
Federazione cui fanno capo 190 settimanali
cattolici ) Tutta questa mobilitazione narra
'
,
questi ultimi anni Il sostegno all editoria è
'
.
un regalo
diStato? Accade così nel resto
Europa? E' vero che l Ue domanda di
chiudere i rubinetti del sostegno pubblico
all editoria? Ai proclami urlati agli slogan
che invadono la Rete noi rispondiamo con
il nostro lavoro sul territorio e con il
ragionare pacato.
Il solo mercato ne siamo convintissimi non
d
'
'
'
,
,
,
,
.
chiarezza il pericolo
con estrema
incombente sono davvero numerosi i
giornali a rischio chiusura settimanali
diocesani compresi.
Da lunghissimo tempo mettiamo inguardia
dai pericoli di unaconcentrazione
dell informazione che inItalia riguarda
ogni mezzo I grandi network avranno vita
:
,
'
.
facile E' ingioco quella polifonia
di voci che da oltre un secolo caratterizza
informazione locale Stanno per chiudere
bottega decine e decine dipubblicazioni
nel silenzio più totale.
Già diverse testate hanno abbassato la
saracinesca Poco alla volta periodici e
quotidiani di lunga tradizione stanno
dicendo basta inunalenta e continua
agonia che fa solo il gioco di chi occupa già
tanto spazio con voce assai robusta E' il
declino dell importanza della cosiddetta
provincia italiana a vantaggio di un mondo
dell informazione tutto schiacciato sui
ancor più
.
'
l
pu?regolare un settore tanto delicato come
quello dell informazione Sono troppi gli
interessi inballo Troppo importante la
posta in gioco La democrazia si alimenta
anche con il sostegno a una stampa oggi
quasi sempre ampliata grazie al web che
vigila su chi governa Un' informazione in
sintonia col Paese reale che tenta ogni
giorno di svolgere ancorala funzione di
cane da guardia per conto dei
'
.
.
.
,
,
.
.
cittadinilettori.
,
Francesco Zanotti
.
,
LA CAMPAGNA
.
'
,
'
Una palla di giornali accartocciati è il
della campagna Meno Giornali = Meno
Liberi
lanciata da 9 soggetti ( Alleanza delle
:
"
simbolo
"
italiane comunicazione Mediacoop
Federazione italiana liberi editori Fisc
Federazione nazionale stampa italiana Articolo 21
Sindacato lavoratori comunicazione Cgil
cooperative
grandi media sugli slogan su una
comunicazione disuperficie che non crea
legami.
,
,
inpericolo un pezzo neppure tanto
piccolo delnostro Paese Non si tratta
solamente diunaperdita diricchezza
causata dalvenir meno dimigliaia di posti
di lavoro Qui si ragiona di un patrimonio di
esperienze diun fluire continuo di storie
di racconti di testimonianze di un' Italia
che unavolta divenuta afona smetterebbe
di esistere E' quella parte del Belpaese che
spesso racconta il meglio disé Che ha
,
,
.
.
,
Associazione nazionale
,
,
.
.
sano desiderio diesserci didire la
propria dipoter contare qualcosa
nonostante tutto.
Torna
sia l eterna
di
ancora il
,
,
,
'
,
,
1/2
Copyright (La Vita del Popolo)
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,
Riproduzione vietata
.
,
,
,
stampa onHne Unione
stampa periodica italiana ll primo atto è una
petizione pubblicata sul sito
www.menogiornalimenOliberi.it
e sui social network con l
hashtag #menogiomalimenoliberi.
)
,
.
,
,
E'
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'
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N° e data : 50007 - 22/02/2015
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Periodicità : Settimanale
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Dimens.29.96
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#MENO
GIORNALI
MENO
LIBERI
Meno giornali meno liberi E' partita nei giorni scorsi
una campagna a livello nazionale Ad essa è associata
.
,
.
petizione da firmare online Per salvare i giornali
locali e di provincia Compresi i nostri settimanali
una
.
.
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Agricoltura brindisina in ginocchio: il grido d'allarme della Cia
Assemblea
provinciale
organizzata
dalla
Confederazione
Italiana
Agricoltori alla presenza di
parlamentari,
consiglieri
regionali e amministratori
locali
FASANO
La
Cia
(Confederazione
italiana
agricoltori) provinciale di
Brindisi ha tenuto lunedì
sera
(2
marzo)
una'assemblea provinciale,
alla Camera di Commercio
di Brindisi, per discutere
della grave crisi economica
che sta interessando il
comparto agricolo e per
presentare alle Istituzioni
proposte e richieste di
interventi.
Numerosi gli
intervenuti.
agricoltori
All'assemblea erano stati invitati i Parlamentari e i Consiglieri regionali del territorio, oltre ai Sindaci
dei comuni del Brindisino.
Vi hanno partecipato il senatore Salvatore Tomaselli, i consiglieri regionali Fabiano Amati, Giovanni
Epifani, Maurizio Friolo e Antonio Scianaro, il sindaco ed il vicesindaco di San Donaci, Domenico
Fina e Mariangela Presta, gli assessori dei Comuni di Brindisi (Giuseppe De Maria), Cisternino
(Mimmo Carrieri), Fasano (Renzo De Leonardis), Ostuni (Marilena Zurlo) e San Vito Dei Normanni
(Stefania Taurino).
Ad introdurre l'assemblea il direttore provinciale della Cia di Brindisi Luigi D'Amico che ha
evidenziato come l'assemblea brindisina si inserisce nell'ambito della mobilitazione che a livello
nazionale la Cia, insieme alle altre organizzazioni che fanno parte di Agrinsieme (il coordinamento
che raggruppa, appunto, la Cia, Confagricoltura, Legacoop, Confcooperative, Agci), sta tenendo in
ogni provincia italiana per denunciare il grave stato di crisi in cui versa l'agricoltura.
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È toccato, poi, al presidente provinciale, Giannicola D'Amico, presentare un documento alla
assemblea nel quale è stata evidenziata "la situazione di vera e propria emergenza in cui versa il
comparto agricolo brindisino".
"A compromettere seriamente il futuro di migliaia di aziende agricole brindisine e di conseguenza di
migliaia di posti di lavoro vi è la tanto contestata IMU agricola, la sensibile riduzione del quantitativo
di gasolio agricolo agevolato (26%), la problematica legata agli storni che negli ultimi mesi hanno
arrecato danni per milioni di euro negli oliveti e nei campi coltivati ad ortaggi, oltre al maltempo che
ha determinato la riduzione di oltre il 50% del raccolto di olive, ai ritardi nella attuazione della PAC e
nell'avvio del PSR, per non parlare poi della emergenza Xilella fastidiosa, il batterio che in provincia
di Lecce ha falcidiato migliaia di ettari di uliveto e potrebbe a breve anche compromettere
l'olivicoltura brindisina La redditività degli agricoltori è sotto i livelli del 2005 - si legge nel documento
-.
I prezzi ai quali si vendono i prodotti agricoli sono gli stessi degli anni '80, mentre i costi che una
azienda deve sostenere per ottenere quei prodotti sono allineati al 2015.
In due anni in provincia di Brindisi hanno chiuso i battenti 960 aziende agricole, mentre ne sono
state avviate 448 con un saldo negativo di 512 aziende chiuse.
In pratica si è chiusa in media, negli ultimi due anni, quasi una azienda agricola al giorno.
Un dato significativo che la dice lunga anche sul fronte della occupazione con una diminuzione,
dunque, di assunzioni in agricoltura.
A tutto ciò va aggiunta la burocrazia asfissiante e i costi del lavoro - prosegue il documento -.
Le aliquote contributive di previdenza e assistenza sociale, infatti, a carico del datore di lavoro
agricolo sono pari a circa il 35% e sono di gran lunga superiori a quelle in vigore negli altri Stati
membri dell'Ue che vanno dal 12% del Regno Unito, al 15.88% della Spagna, al 21% del Portogallo,
al 13% della Francia, o addirittura allo 0,5% della Germania.
È necessario armonizzare a livello europeo le aliquote contributive a carico dei datori di lavoro
agricoli.
Per quanto riguarda la burocrazia ogni agricoltore spende 2 euro per ogni ora di lavoro, 20 euro al
giorno, 600 euro al mese, 7200 euro all'anno per "fare" le carte (ogni impresa produce ogni anno 4
chilometri di carte).
Il che non fa che creare ulteriori difficoltà alle aziende agricole.
In questo 2015 si stanno abbattendo sulle aziende agricole innumerevoli decurtazioni, basti pensare
alle riduzioni sui premi PAC che dal 2015 al 2020 si abbatteranno di oltre il 40%, la riduzione del
26,11% nell'assegnazione del carburante agricolo, l'ennesima farsa di non riconoscere la possibilità
di detrarre dal reddito IRAP dell'impresa agricola i costi del personale assunto a tempo determinato,
la mancata applicazione della deroga per la caccia allo storno sul territorio della regione Puglia e
l'assenza totale di risarcimento dei danni, la mancata approvazione del Piano di Sviluppo Rurale in
Puglia".
Dieci i punti sui quali la Cia di Brindisi ha chiesto alle Istituzioni di intervenire, dei quali di seguito si
riporta una sintesi.
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1.
LA QUESTIONE FISCALE L'Imu è una tassa iniqua e serve un intervento di revisione strutturale del
decreto con la cancellazione o modifica sostanziale della norma che riduce sensibilmente i territori
esenti da Imu, anche dopo l'approvazione del decreto legge n.4 del 24 gennaio.
I terreni utilizzati dagli agricoltori sono beni strumentali delle imprese agricole.
Questa imposta è ingiusta e insostenibile.
La Cia di Brindisi chiede ai Sindaci l'esonero totale dal pagamento dell'IMU sui terreni condotti in
proprietà dagli agricoltori professionali estendendo l'esonero anche in capo ai proprietari dei terreni
agricoli che hanno ceduto gli stessi con contratto registrato, affitto o comodato, ai medesimi
agricoltori professionali, e l'applicazione dell'aliquota più bassa del 4.6 per mille per tutti gli altri
proprietari di terreni agricoli, e l'esonero totale per tutti i proprietari di terreni agricoli ricadenti in zone
delimitate da parchi o aree protette.
Relativamente alla Cosap, il Canone di Occupazione del suolo e delle aree pubbliche, introdotta
dalla Provincia di Brindisi che sta richiedendo somme davvero assurde e completamente incongrue
che superano di gran lunga il reddito annuale che un agricoltore può trarre dai terreni la Cia di
Brindisi chiede di azzerare la tassa di concessione annuale agli agricoltori professionali annullando
inoltre tutti gli accertamenti avviati per i canoni non pagati dall'entrata in vigore della COSAP ad
oggi; per gli agricoltori non professionali chiede di applicare una tassa di concessione una tantum
pari; e chiede di esonerare dal pagamento tutti gli accessi carrabili su strade provinciali che
permettono di accedere a terreni o fabbricati rurali senza considerare la superficie del fondo servito.
2.
LA RIFORMA DELLA PAC La Cia di Brindisi evidenzia il ritardo nella attuazione della riforma della
Politica Agricola Comune "verso il 2020" e chiede di non applicare, per questo primo anno di entrata
in vigore della riforma, le penalità per non rispetto del greening.
3.
IL PSR La definizione dei Piani di Sviluppo Rurale sconta un forte ritardo.
Occorre partire quanto prima con i bandi usando tutta la flessibilità consentita anche prima della
approvazione formale.
4.
LA BUROCRAZIA Sono indispensabili interventi per rendere meno elefantiaci e costosi i rapporti tra
aziende agricole e Pubblica amministrazione.
Per il rafforzamento della competitività delle imprese è strategica l'attuazione di una semplificazione
amministrativa, favorendo la completa informatizzazione dei rapporti tra pubblica amministrazione,
cittadini e imprese e rafforzando gli strumenti della sussidiarietà.
5.
LA QUESTIONE GASOLIO AGRICOLO Non sono accettabili le riduzioni sulle agevolazioni per l'uso
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del gasolio in agricoltura e devono essere rese immediatamente operative le disposizioni stabilite a
favore dei serricultori.
Il Governo nazionale, che ha ridotto del 26% il gasolio agricolo agevolato per gli agricoltori, e la
Regione Puglia devono immediatamente ripristinare tale dotazione.
Le aziende agricole non possono, infatti, sostenere ulteriori costi.
6.
L'EMERGENZA XILELLA FASTIDIOSA La gravità della situazione richiede un fronte comune.
La situazione di rapida diffusione della Xylella Fastidiosa richiede interventi più incisivi, coordinati tra
loro e, soprattutto, di immediata attivazione.
La Cia di Brindisi chiede risorse straordinarie e interventi afferenti a risorse già disponibili (PSR
2014-2020 ; progetti olio-qualità), chiede con forza l'attivazione del cordone sanitario a confine tra le
province di Lecce, Brindisi e Taranto, oltre che della zona cuscinetto, in modo da fare il possibile per
evitare la propagazione del batterio alla nostra provincia e al resto della Puglia.
7.
L'EMERGENZA STORNI Negli ultimi mesi gli storni sul territorio brindisino hanno arrecato milioni di
euro di danni alle aziende olivicole e orticole, devastando uliveti, seminativi, ortaggi.
È diventato, ormai, anche un problema di natura sanitaria e di sicurezza.
La Cia di Brindisi ribadisce la necessità di intervenire per modificare la norma comunitaria che
classifica non solo lo Storno rosso (che è in via di estinzione) ma anche erroneamente lo Sturnus
vulgaris (quello comune che è presente nel Brindisino) come specie protetta che non si può
cacciare.
Chiede, inoltre, che la Regione - che anche quest'anno non ha concesso la deroga alla caccia allo
Storno compromettendo ulteriormente la questione - risarcisca i danni agli agricoltori.
Per restare in materia di fauna selvatica nel corso della Assemblea provinciale è stato anche
sollevato il problema dei danni arrecati dalle Lepri nel Parco regionale Salina di Punta della
Contessa a sud di Brindisi 8.
LA QUESTIONE LAVORO IN AGRICOLTURA Per un settore specifico come l'agricoltura occorrono
misure specifiche: dalla gestione della cassa integrazione e dei contratti di solidarietà, alla
sburocratizzazione per i contratti stagionali e di breve durata ad una riduzione significativa e
concreta del cuneo fiscale che grava sul lavoro agricolo in maniera del tutto ingiustificata, soprattutto
in talune aree.
Sarebbe, inoltre, opportuno consentire alla cooperative di trasformazione di svolgere operazioni
colturali nei terreni dei soci.
9.
GLI INDICI DI CONGRUITA' E' essenziale abolire gli indici di congruità introdotti dalla Regione
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Puglia o almeno modificare gli attuali indici di congruità in modo che tengano conto di fattori non
considerati come la meccanizzazione e la diversificazione produttiva per scongiurare la perdita di
ogni forma di provvidenza e agevolazione per la sola presunzione (e non su dati effettivi, dunque) di
impiego di lavoratori in nero.
10.
MESSA IN SICUREZZA DEL TERRITORIO Urge approvare un piano straordinario regionale per la
messa in sicurezza del territorio con il pieno coinvolgimento delle imprese agricole e forestali.
Le attività produttive agricole vanno incentivate in quanto preservano i suoli ed aiutano a gestire le
risorse dell'ecosistema come l'acqua proprio evitando i fenomeni di degrado.
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Estrazione : 04/03/2015 17:39:01
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Vertici di Legacoop Emilia: "Massimo impegno per difendere
coop sane"
Piacenza
"Massimo
impegno sulla legalità con
la
sottoscrizione
del
protocollo da parte di tutte
le cooperative aderenti
all'organizzazione,
con
l'obiettivo di difendere le
imprese
sane
dalla
concorrenza sleale delle
cosiddette
cooperative
spurie".
E' il messaggio portato dai
vertici di Legacoop Emilia
Ovest,
la
nuova
organizzazione cooperativa
nata dalla fusione delle
leghe di Piacenza, Parma e
Reggio Emilia, al Prefetto di
Piacenza Anna Palombi, nel
corso dell'incontro che si è
tenuto nella mattinata del 4
marzo della sede dell'Ufficio
del Governo di via S.
Giovanni.
A rappresentare Legacoop Emilia Ovest i due vicepresidenti, Maurizio Molinelli e Luca Bosi
(assente per impegni il neo presidente Andrea Volta) che hanno presentato al Prefetto la nuova
realtà territoriale di area vasta e illustrato il percorso di unificazione in atto anche con le altre
centrali cooperative, Confcooperative e Agci, per dare vita entro il primo gennaio 2017 ad un'unica
struttura, l'Alleanza delle Cooperative Italiane.
Il Prefetto Palombi ha sottolineato l'importanza di estendere i protocolli sulla legalità non solo ai
comuni, ma anche alle imprese e alle categorie economiche: "Naturalmente la sottoscrizione di
questi protocolli - ha fatto notare - comporta il rispetto di tutta una serie di prescrizioni e la
disponibilità a sottoporsi a periodici controlli e verifiche a tappeto da parte dei soggetti coinvolti.
Sono già numerosi gli enti locali e anche le grandi aziende pubbliche e private che hanno aderito, a
Piacenza c'è un sistema di monitoraggio costante contro i pericoli di infiltrazioni malavitose.
E' fondamentale inoltre costruire gli elenchi delle imprese sane, le cosiddette white list e anche le
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vendor list relative ai fornitori".
Maurizio Molinelli ho offerto la massima disponibilità del sistema cooperativo: "Quando apprendiamo
del coinvolgimento di cooperative in fatti di cronaca, come avvenuto anche di recente, ci sentiamo
parte lesa, perché le attività illecite di imprese che non aderiscono alle nostre associazioni
danneggiano prima di tutto le coop sane.
Basti pensare che sul territorio piacentino soltanto una minoranza delle cooperative iscritte alla
Camera di Commercio aderiscono a una delle nostre associazioni, la gran parte invece costituisce
un'area grigia scarsamente controllata che spesso agisce ai confini della legalità.
Per questo intendiamo promuovere una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che riveda
le norme sulle cooperative spurie e difenda la cooperazione che rispetta le regole".
Luca Bosi ha ricordato come le linee guida del protocollo nazionale sulla legalità siano già state
recepite a livello nazionale dall'Alleanza delle Cooperative: "Ora si tratta di adottarlo nei singoli
territori, a breve avremo un incontro operativo che fisserà i criteri di adesione nelle nostre
cooperative e procederà alla definizione delle white list e le liste dei fornitori in regola".
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Legacoop Emilia Ovest dal Prefetto: “Impegno sulla legalità
per difendere le coop sane”
Legacoop Emilia Ovest dal Prefetto: “Impegno sulla legalità per difendere le coop sane”
I vertici di Legacoop Emilia Ovest incontrano il Prefetto di Piacenza:
“Massimo impegno sulla legalità per difendere le coop sane”
“Massimo impegno sulla legalità con la sottoscrizione del protocollo da parte di tutte le cooperative
aderenti all’organizzazione, con l’obiettivo di difendere le imprese sane dalla concorrenza sleale
delle cosiddette cooperative spurie”.
E’ il messaggio portato dai vertici di Legacoop Emilia Ovest, la nuova organizzazione cooperativa
nata dalla fusione delle leghe di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, al Prefetto di Piacenza Anna
Palombi, nel corso dell’incontro che si è tenuto nella mattinata del 4 marzo della sede dell’Ufficio
del Governo di via S.
Giovanni.
A rappresentare Legacoop Emilia Ovest i due vicepresidenti, Maurizio Molinelli e Luca Bosi
(assente per impegni il neo presidente Andrea Volta) che hanno presentato al Prefetto la nuova
realtà territoriale di area vasta e illustrato il percorso di unificazione in atto anche con le altre
centrali cooperative, Confcooperative e Agci, per dare vita entro il primo gennaio 2017 ad un’unica
struttura, l’Alleanza delle Cooperative Italiane.
Il Prefetto Palombi ha sottolineato l’importanza di estendere i protocolli sulla legalità non solo ai
comuni, ma anche alle imprese e alle categorie economiche: “Naturalmente la sottoscrizione di
questi protocolli – ha fatto notare – comporta il rispetto di tutta una serie di prescrizioni e la
disponibilità a sottoporsi a periodici controlli e verifiche a tappeto da parte dei soggetti coinvolti.
Sono già numerosi gli enti locali e anche le grandi aziende pubbliche e private che hanno aderito, a
Piacenza c’è un sistema di monitoraggio costante contro i pericoli di infiltrazioni malavitose.
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E’ fondamentale inoltre costruire gli elenchi delle imprese sane, le cosiddette white list e anche le
vendor list relative ai fornitori”.
Maurizio Molinelli ho offerto la massima disponibilità del sistema cooperativo: “Quando apprendiamo
del coinvolgimento di cooperative in fatti di cronaca, come avvenuto anche di recente, ci sentiamo
parte lesa, perché le attività illecite di imprese che non aderiscono alle nostre associazioni
danneggiano prima di tutto le coop sane.
Basti pensare che sul territorio piacentino soltanto una minoranza delle cooperative iscritte alla
Camera di Commercio aderiscono a una delle nostre associazioni, la gran parte invece costituisce
un’area grigia scarsamente controllata che spesso agisce ai confini della legalità.
Per questo intendiamo promuovere una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che riveda
le norme sulle cooperative spurie e difenda la cooperazione che rispetta le regole”.
Luca Bosi ha ricordato come le linee guida del protocollo nazionale sulla legalità siano già state
recepite a livello nazionale dall’Alleanza delle Cooperative: “Ora si tratta di adottarlo nei singoli
territori, a breve avremo un incontro operativo che fisserà i criteri di adesione nelle nostre
cooperative e procederà alla definizione delle white list e le liste dei fornitori in regola”.
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Legacoop Emilia Ovest dal Prefetto: "Impegno sulla legalità
per difendere le coop sane"
I vertici di Legacoop Emilia Ovest incontrano il Prefetto di Piacenza: "Massimo impegno sulla
legalità per difendere le coop sane"
"Massimo impegno sulla legalità con la sottoscrizione del protocollo da parte di tutte le cooperative
aderenti all'organizzazione, con l'obiettivo di difendere le imprese sane dalla concorrenza sleale
delle cosiddette cooperative spurie".
E' il messaggio portato dai vertici di Legacoop Emilia Ovest, la nuova organizzazione cooperativa
nata dalla fusione delle leghe di Piacenza, Parma e Reggio Emilia, al Prefetto di Piacenza Anna
Palombi, nel corso dell'incontro che si è tenuto nella mattinata del 4 marzo della sede dell'Ufficio
del Governo di via S.
Giovanni.
A rappresentare Legacoop Emilia Ovest i due vicepresidenti, Maurizio Molinelli e Luca Bosi
(assente per impegni il neo presidente Andrea Volta) che hanno presentato al Prefetto la nuova
realtà territoriale di area vasta e illustrato il percorso di unificazione in atto anche con le altre
centrali cooperative, Confcooperative e Agci, per dare vita entro il primo gennaio 2017 ad un'unica
struttura, l'Alleanza delle Cooperative Italiane.
Il Prefetto Palombi ha sottolineato l'importanza di estendere i protocolli sulla legalità non solo ai
comuni, ma anche alle imprese e alle categorie economiche: "Naturalmente la sottoscrizione di
questi protocolli - ha fatto notare - comporta il rispetto di tutta una serie di prescrizioni e la
disponibilità a sottoporsi a periodici controlli e verifiche a tappeto da parte dei soggetti coinvolti.
Sono già numerosi gli enti locali e anche le grandi aziende pubbliche e private che hanno aderito, a
Piacenza c'è un sistema di monitoraggio costante contro i pericoli di infiltrazioni malavitose.
E' fondamentale inoltre costruire gli elenchi delle imprese sane, le cosiddette white list e anche le
vendor list relative ai fornitori".
Maurizio Molinelli ho offerto la massima disponibilità del sistema cooperativo: "Quando
apprendiamo del coinvolgimento di cooperative in fatti di cronaca, come avvenuto anche di recente,
ci sentiamo parte lesa, perché le attività illecite di imprese che non aderiscono alle nostre
associazioni danneggiano prima di tutto le coop sane.
Basti pensare che sul territorio piacentino soltanto una minoranza delle cooperative iscritte alla
Camera di Commercio aderiscono a una delle nostre associazioni, la gran parte invece costituisce
un'area grigia scarsamente controllata che spesso agisce ai confini della legalità.
Per questo intendiamo promuovere una raccolta firme per una legge di iniziativa popolare che
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riveda le norme sulle cooperative spurie e difenda la cooperazione che rispetta le regole".
Luca Bosi ha ricordato come le linee guida del protocollo nazionale sulla legalità siano già state
recepite a livello nazionale dall'Alleanza delle Cooperative: "Ora si tratta di adottarlo nei singoli
territori, a breve avremo un incontro operativo che fisserà i criteri di adesione nelle nostre
cooperative e procederà alla definizione delle white list e le liste dei fornitori in regola".
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Un cesto con il miele del Gruppo Cooperativo Paritetico
VolAPE nelle mani di Papa Francesco
Un cesto con il miele del
Gruppo
Cooperativo
Paritetico VolAPE nelle
mani di Papa Francesco
Anche una delegazione di
apicoltori di VolAPE, il
Gruppo
che
associa
CoNaProA,
APAM,
AIACeNa, Fondazione Luigi
Terriaca, Futuro Verde e
FAI Molise, era presente
all'evento.
"Papa Francesco, ancora
una volta, con semplicità ed
altrettanta determinazione,
ha dimostrato competenza
e concretezza.
Le Sue parole, come
oramai ci ha abituato, sono
dei veri e propri messaggi
che, fuori dagli schemi
tradizionali, ci raccontano il punto di vista di un Papa che rimanendo sempre nell'alveo dei principi
della dottrina sociale della Chiesa, non smette mai di guardare al futuro, rifiutandosi di restare
chiuso nei propri confini ed aprendosi continuamente al mondo che cammina" .
Ha dichiarato Riccardo Terriaca, Presidente di VolAPE e direttore del CoNaProA, che ha guidato la
delegazione di apicoltori insieme al Presidente del CoNaProA, Angelo Lombardi.
"Uno più uno fa tre!" e "Non fermatevi solo a guardare quello che avete saputo realizzare!" sono
state le sue più proverbiali sollecitazioni.
Una sorta di libro bianco della cooperazione racchiuso in quarantacinque minuti di intervento, le
parole di Papa Francesco, in cui ha riconosciuto il grande ruolo della cooperazione per la difesa dei
più deboli, senza omettere la condanna chiara ed inequivoca della falsa cooperazione.
Il Papa poi, sdoganando ufficialmente il modello cooperativo dai ristretti confini dell'impresa famosa
solo perché "senza finalità di lucro", ha ricordato che senza "dinero" - come ha chiamato il capitale
finanziario - i buoni investimenti non sono possibili.
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Dunque il Papa ha voluto evidenziare che anche le cooperative devono investire, investire bene,
trasformando lo "sterco del diavolo" in strumento di bene al servizio della persona umana.
Nella cooperazione autentica l'uomo deve comandare sul capitale e non viceversa.
Secondo il Papa, la stessa cooperazione saprà incidere sul futuro della società, a vantaggio dei più
deboli, nella misura in cui riuscirà a mettersi in gioco, a "reinventare" nuove forme cooperativistiche,
puntando molto, ad esempio, sulle "empresas recuperadas", le sempre più diffuse "workers buy out"
(da dipendenti a proprietari), delle quali si è esplicitamente dichiarato un convinto "tifoso".
Un passaggio fondamentale, il Papa lo ha dedicato al processo in atto di unificazione delle Centrali
cooperative (ACI - Alleanza delle Cooperative che mette insieme Confcooperative - Lega delle
Cooperative e AGCI).
Un percorso condivisibile che deve essere affrontato senza mai dimenticare le origini e le singole
identità.
Il Papa ha voluto rimarcare che la cooperazione che si ispira alla dottrina sociale della Chiesa non
può restare chiusa in casa, ma quando si affaccia al mondo ed esce, deve sempre ricordarsi chi è,
cosa rappresenta e da dove viene.
Per gli apicoltori il momento più emozionante è stato quando la piccola Sofia ha consegnato al Papa
un cesto rappresentativo delle migliori produzioni delle imprese cooperative agricole ed
agroalimentari italiane, all'interno del quale c'era anche il miele di VolAPE.
Un momento indimenticabile per le apicoltrici ed apicoltori di VolAPE che, da tempo, hanno deciso di
"mettersi insieme, in nome della mutualità, della responsabilità sociale, del rispetto dell'ambiente e di
una apicoltura sostenibile".
E dopo aver ascoltato validi esempi di cooperazione concluse sulle note delle voci del coro non è
mancata neppure la sua inconfondibile ironia: "quest'ultima è stata la cooperativa più melodiosa!"
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Aziende ittiche e scuole insieme per promuovere il pescato di
qualità -
Visita nella peschiera di Santa Giusta ieri mattina per una prima classe delle medie dell'Istituto
Comprensivo 1 di Oristano che aderisce al progetto "Acqua in bocca: scopriamo e condividiamo i
sapori del mare", la campagna di educazione alimentare che coinvolge 875 alunni di 10 scuole
primarie e secondarie di primo grado della Sardegna.
Obiettivo principale della campagna è la promozione dei genuini prodotti della pesca e
dell'acquacoltura isolana, valorizzando le conoscenze biologiche, nutrizionali e culturali delle
principali specie e produzioni ittiche sarde: il muggine e la bottarga, il polpo, la spigola e l'orata di
allevamento, l'aragosta rossa e la vongola verace.
L'iniziativa rientra nel progetto "Pescato di qualità", curato dalla Camera di commercio di Oristano,
che ne ha acquisito la titolarità su richiesta delle organizzazioni di categoria del comparto pesca
Legacoop - Legapesca, Confcooperative - Federcoopesca, Unci pesca, Unicoop, Agci - Agrital e
Associazione armatori sardi.
Un momento della visita dei giovani studenti oristanesi in peschiera a Santa Giusta A sviluppare la
campagna di educazione alimentare la società Poliste, impegnata nello sviluppo attraverso
laboratori ludico-sensoriali e visite guidate nelle imprese ittiche.
Gli alunni e le loro famiglie, infatti, grazie anche al gioco e all'utilizzo di materiale didattico, vengono
accompagnati nella conoscenza delle specie ittiche pescate o allevate, sia nel proprio territorio che
in altre aree della Sardegna, approfondendo diversi aspetti: l'ambiente nel quale le specie vivono,
la loro importanza per un'alimentazione corretta e le attività economiche e produttive che si
occupano di pescarle, allevarle, trasformarle e commercializzarle.
Tutto ciò attraverso un percorso educativo non solo alimentare e ambientale ma anche culturale e
orientato al consumo critico, insegnando, ad esempio, come riconoscere il pesce fresco e
illustrando le tecniche di pesca.
Gli alunni delle scuole, accompagnati dagli insegnanti e da un operatore esperto nelle tematiche
dell'educazione alimentare, hanno anche la possibilità di partecipare alle visite guidate nelle
imprese ittiche, dove sperimentano le nozioni precedentemente acquisite, conoscendo le realtà
produttive del territorio e le loro attività.
Al termine delle visite viene consegnata ad ogni alunno una scheda descrittiva dell'azienda visitata
che condividerà a casa con la famiglia.
Ventisette le visite già effettuate in sei aziende selezionate (tra 16 che si erano candidate), in base
a specifici requisiti richiesti (competenze ed esperienza, spazi e logistica, ma anche e soprattutto
vicinanza alle scuole coinvolte nel progetto).
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Estrazione : 04/03/2015 12:49:57
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Il progetto "Pescato di qualità" è finalizzato all'attuazione di una politica di qualità, di promozione e di
sviluppo di nuovi mercati per i prodotti della pesca e dell'acquacoltura dell'Isola e nello specifico il
muggine e la bottarga, il polpo, la spigola e l'orata di allevamento, l'aragosta rossa e la vongola
verace.
Oltre alla campagna di educazione alimentare il progetto prevede altre tre azioni: la formazione degli
operatori di tutta la filiera, l'attività di certificazione della qualità attraverso appositi disciplinari e,
infine, la promozione delle imprese di qualità attraverso apposite iniziative (una si è svolta nei mesi
scorsi con la partecipazione al Seafood Expò Southern Europe, un'importante rassegna di settore
tenutasi a Barcellona, in Spagna) e il sito internet www.pescatodiqualita.it.
Gli alunni della scuola media di Piazza Manno a Oristano in peschiera a Santa Giusta L'attività di
formazione sui metodi di garanzia della qualità applicabile alle specie e alle produzioni ittiche incluse
del progetto pescate e allevate in Sardegna, è indirizzata sia agli operatori della pesca che agli
operatori del commercio e della ristorazione.
L'Isforcoop, che si occupa di questa azione, ha individuato le sedi nei territori che hanno manifestato
maggior interesse, grazie anche alla sensibilizzazione operata dalle Associazioni di categoria nei
confronti delle imprese.
Un primo seminario riservato agli operatori del commercio e della ristorazione si è tenuto a Santadi e
ha visto la partecipazione di circa 15 aziende.
Iniziative analoghe sono state calendarizzate, garantendo la copertura dell'intera area regionale, a
Castelsardo, Cagliari, Porto Torres, Cabras, Oristano, Villasimius, Nebida e Calasetta.
I formatori dei seminari (in tutto 10), con esperienza di supporto tecnico alle aziende della pesca e
della ristorazione, sono stati preparati attraverso un apposito percorso formativo di 24 ore
complessive ad opera di docenti qualificati.
L'attività di certificazione, eseguita dalla SAB - Servizi Avanzati Bioqualità, ha già visto la
realizzazione di 4 seminari informativi (Cagliari, Calasetta, Oristano e Sassari), con l'obiettivo di
sensibilizzare le imprese ittiche a partecipare al progetto.
In questi giorni sta iniziando la fase di visita nelle aziende che hanno manifestato il loro interesse,
per l'allestimento del sistema di autocontrollo in conformità ai requisiti previsti nei disciplinari, cui
seguirà la fase di certificazione delle imprese di qualità.
Ultima importantissima azione del progetto "Pescato di qualità" sarà la promozione del pescato e dei
prodotti ittici interessati.
I consumatori avranno la possibilità di conoscere in quali punti vendita e in quali esercizi della
ristorazione si potranno acquistare o gustare i prodotti ittici sardi inseriti nel progetto "Pescato di
qualità", che rispettano il disciplinare adottato dalle aziende di produzione.
Mercoledì, 4 marzo 2015 Vedi su Link Oristano
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Tirocini nelle cooperative con il progetto "Attiva giovani",
promosso da Coop Consumatori Nordest e Alleanza delle
Cooperative Italiane
Le cooperative sociali e di
comunità e le imprese
sociali della nostra provincia
hanno
risposto
molto
positivamente al progetto
"Attiva Giovani" che vuole
realizzare tirocini formativi,
della durata di 4 o 6 mesi,
per giovani disoccupati o
senza occupazione dai 25
ai 34 anni della nostra
provincia.
Ad oggi son 30 le
cooperative che hanno dato
disponibilità ad inserire
giovani
con
tirocini,
attraverso
il
progetto
promosso
da
Coop
Consumatori Nordest e
dalla
Alleanza
delle
Cooperative
italiane
di
Reggio Emilia.
Il dato è emerso nell'incontro che si è svolto nella sede di Coop Consumatori Nordest, che ha visto
la partecipazione delle cooperative e dei rappresentanti dei Distretti Sociali di Coop Consumatori
Nordest.
Si tratta di cooperative sociali, di comunità, o che operano nelle attività sociali e ricreative, con sede
in buona parte del territorio provinciale, dal crinale al Po.
L'incontro è stato aperto da Federico Parmeggiani, presidente del Distretto territoriale dei soci
Coop di Reggio Emilia, che ha spiegato il senso dell'iniziativa e il suo carattere innovativo, per
creare un ponte tra giovani disoccupati e imprese cooperative.
E' poi intervenuto il presidente di Coop Consumatori Nordest Paolo Cattabiani, che ha sottolineato
la scelta di indirizzare la solidarietà locale di "Vantaggi per la comunità", verso un problema così
importante come quello della disoccupazione giovanile.
Il progetto "Attiva Giovani" si inserisce infatti all'interno del catalogo punti di Coop Consumatori
Nordest, e rappresenta un modo concreto e diretto per i soci di prendersi cura di comunità e
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Estrazione : 04/03/2015 11:24:50
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territorio.
Daniela Marinangeli, coordinatrice delle politiche sociali di Coop Consumatori Nordest, ha illustrato
nei dettagli il progetto.I soci Coop potranno scegliere di trasformare i punti raccolti facendo la spesa
in un contributo al progetto, e attivare tirocini formativi senza costi per le cooperative aderenti.
Nei prossimi giorni nei punti vendita di Coop Consumatori Nordest partirà la promozione e la
diffusione dell'iniziativa.
Il numero dei tirocini attivati, per i quali è prevista un'indennità mensile di 500 euro, dipenderà dalla
generosità dei soci Coop.
Gli enti formativi della Cooperazione, accreditati presso la Regione Emilia-Romagna, svolgeranno la
funzione di enti promotori dei tirocini formativi.
All'incontro erano presenti anche diversi rappresentanti delle cooperative sociali e dei Distretti
Sociali di Coop Consumatori Nordest, oltre a Roberto Magnani e Carlo Possa, responsabili del
settore delle cooperative sociali di Confcooperative e Legacoop.
Per informazioni: [email protected].
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Agrinsieme Emilia Romagna sul ruolo del Consorzio di tutela
del formaggio Parmigiano Reggiano
Agrinsieme Emilia Romagna, il raggruppamento che riunisce Confagricoltura, Cia, FedagriConfcooperative, Agci-Agrital e Legacoop Agroalimentare e conta in regione oltre 40mila imprese
associate, "pur riconoscendo l'importante attività svolta nell'ultimo decennio dal Consorzio di tutela
del formaggio Parmigiano Reggiano per ambiti quali la tutela della denominazione, l'entrata in
vigore del nuovo disciplinare, la modifica statutaria che ha introdotto l'assemblea unica,
l'approvazione e l'adozione della programmazione produttiva, ha sottolineato - all'incontro svoltosi
oggi con il Comitato Esecutivo del Consorzio - come l'ennesima crisi che attanaglia il settore,
riproponga con urgenza all'attenzione dei soggetti in campo il confronto sul ruolo e le funzioni che
lo stesso Consorzio debba assumere a vantaggio del sistema produttivo del Parmigiano
Reggiano".
Alla luce del fatto che le azioni adottate dal Consorzio di tutela negli ultimi anni, incentrate
principalmente su interventi di mercato e sulla promozione verso i mercati esteri, abbiano purtroppo
mostrato grandi limiti, Agrinsieme Emilia Romagna ritiene che un nuovo ciclo debba essere avviato
e che dovrà necessariamente vedere un riposizionamento su funzioni prettamente istituzionali
dell'operatività del Consorzio.
"Occorre quindi ripartire da un clima di recuperata fiducia - ha rimarcato Agrinsieme Emilia
Romagna - per affrontare in modo costruttivo e con prospettiva di successo, il confronto tra i
consorziati su temi di cruciale importanza per il sistema, quali una innovativa promozione in Italia e
all'estero del formaggio Parmigiano Reggiano; il funzionamento della macchina del Consorzio in
una logica di continuo efficientamento; la gestione in condizione di ordinarietà della
programmazione produttiva ed eventuali modifiche al disciplinare di produzione".
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http://www.welfarenetwork.it/menogiornalimenoliberi-una-campagna-per-il-pluralismo-20150304/
#Menogiornalimenoliberi, una campagna per il pluralismo
Mercoledì Marzo
A rischio 200 testate e
3.000 posti nell'editoria non
profit.
Al
via
la
campagna
nazionale "Meno giornali =
Meno liberi" per la riforma
del settore e il pluralismo
dell'informazione
La cooperativa di giornalisti
Edit.Coop.,
che
edita
Rassegna
Sindacale,
testata della Cgil, aderisce
alla
campagna
"Meno
Giornali = Meno Liberi"
lanciata da 9 associazioni e
sindacati
del
settore
(Alleanza delle Cooperative
Italiane
Comunicazione,
Mediacoop,
Federazione
Italiana
Liberi
Editori,
Federazione
Italiana
Settimanali
Cattolici,
Federazione Nazionale Stampa Italiana, Articolo 21, Sindacato Lavoratori Comunicazione CGIL,
Associazione Nazionale Stampa Online, Unione Stampa Periodica Italiana) per salvaguardare il
pluralismo dell'informazione e per una riforma urgente dell'editoria.
Duecento testate, 3.000 posti di lavoro di giornalisti, grafici e poligrafici, 300 milioni di copie in
meno: se Governo e Parlamento non ripristineranno i contributi per l'editoria 2013 (tagliati
retroattivamente a bilanci già chiusi) e 2014: sono questi i numeri del disastro che si abbatterà
sull'editoria non profit italiana, con costi per lo Stato più alti del valore del fondo.
Nel 2014 hanno chiuso 30 testate storiche, e hanno perso la propria occupazione circa 800
giornalisti.
Espulsi dal mondo del lavoro anche mille grafici e poligrafici.
Tra le vittime: quotidiani locali, riviste di idee, periodici di comunità, settimanali cattolici, organi di
informazione delle minoranze linguistiche, ma anche giornali nazionali di opinione.
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Estrazione : 04/03/2015 21:08:52
Categoria : Attualità
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Una palla di giornali malamente accartocciati: è il simbolo della campagna di comunicazione.
Il primo atto è stato una petizione, pubblicata sul sito www.menogiornalimenoliberi.it e su tutti i social
network con l'hashtag #menogiornalimenoliberi, con cui si chiede di mettere mano ai tagli immotivati
del contributo diretto all'editoria e di avviare subito un Tavolo di confronto sull'indispensabile riforma
dell'intero sistema dell'informazione (giornali, radio, tv, internet).
Il paradosso è che le cooperative e le realtà editoriali senza scopo di lucro rischiano di pagare due
volte gli abusi che si sono verificati in passato e che giustamente sono stati denunciati a più riprese:
prima perché c'erano soggetti che ricevevano indebitamente i contributi, ora perché la battaglia per
l'abolizione dei finanziamenti pubblici portata avanti da alcune forze politiche rischia di farle
scomparire per sempre.
I promotori ricordano invece che la Carta fondamentale dei Diritti dell'Unione Europea impegna ogni
Paese a promuovere e garantire la libertà di espressione e di informazione, mentre lo Stato italiano
è agli ultimi posti in Europa per l'investimento pro capite a sostegno del pluralismo dell'informazione.
Un richiamo, quest'ultimo, fatto proprio anche dal Presidente Mattarella, che nel suo discorso di
insediamento ha ricordato come garantire la Costituzione significhi «garantire l'autonomia ed il
pluralismo dell'informazione, presidio di democrazia».
«Senza questi giornali - scrivono i promotori nell'appello - l'informazione italiana sarebbe in mano a
pochi grandi gruppi editoriali e in molte regioni e comuni rimarrebbe un unico soggetto, monopolista
di fatto, dell'informazione locale e regionale.
Senza questi giornali, impegnati da sempre a narrare e confrontare con voce indipendente
testimonianze e inchieste connesse a specifiche aree di aggregazione sociale e culturale e ad
affrontare con coraggio tematiche di particolare rilevanza a livello nazionale, l'informazione italiana
perderebbe una parte indispensabile delle proprie esperienze».
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Sito web: www.ilsole24ore.com
via 40 milioni
per il microcredito
Al
Click day ad aprile per
accedere al Fondo per il
microcredito del
ministero dello Sviluppo
economico Si tratta di 4o
milioni di euro per il 2015
3o messi a disposizione dal
Mise e lo dal Movimento 5
Stelle - a favore di soggetti
che non hanno tutte le
garanzie per ottenere un
prestito bancario persone
singole società di persone
Srl semplificate
associazioni cooperative
per l avvio o l esercizio di
attività di lavoro
.
:
,
,
,
,
'
'
autonomo o di
microimpre sa società tra
professionisti Grazie
all intervento dello Stato
questi soggetti senza
,
.
'
,
garanzia reale
potranno chiedere prestiti
fino ad un massimo di 35
mila euro e restituirli in
710 anni Un nuovo
strumento per le Pmi che
potrà essere utilizzato con
aiuto dei consulenti del
nessuna
,
.
'
l
lavoro L iniziativa è stata
'
.
presentata ieri alla Camera
dei deputati alla presenza
della presidente del
consiglio nazionale dei
Consulenti del lavoro
Marina Calderone e del
vicepresidente della
Camera dei deputati Luigi
Di Maio Tutte le
informazioni utili per
accedere alla garanzia
saranno disponibili sul sito
dei consulenti del lavoro
,
,
.
:
www.consulentidellavoroit.
1/1
Copyright (Il sole 24 ore)
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Dimens.3.32
: %
81 cm2
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Dimens.7.32
: %
178 cm2
Sito web: www.ilsole24ore.com
Liberoscambio Le pressioni di europei e americani
TOKYO
.
.
Dal nostro corrispondente
Tokyo-Bruxelles ( colloqui
per noi è un big
» L ambasciatore Hiroshi
Oe vicecapo negoziatore per la
M
« Sì
,
'
Accordi commerciali
headache
,
.
Trans-Pacific Partnership
( Tpp ) ammette che ai
fa venire il mal di testa il
districarsi tra alcune opposte
,
intreccio complicato
giapponesi
provenienti da
ed europei in tema di
liberalizzazioni e proprietà
intellettuale Le trattative di
libero scambio della Tpp tra 12
richieste
americani
.
Paesi (inclusi gli Usa ) fmiscono
intersecarsi coni
negoziati per una
Partnership ( Epa ) tra
Giappone e Ue e con quelli per la
Ttip Transatlantic Trade and
Investment Partnership ) tra Ue
e Usa.
« In alcuni settori i sistemi
sono molto diversi e di difficile
riconciliazione Il che ci mette in
difficoltà » aggiunge Oe in
risposta alla domanda sulle voci
insistenti secondo cui la parte
americana avrebbe chiesto a
Tokyo di non fare troppe
concessioni agli europei in tema di
indicazioni geografiche per i
prodotti alimentari Tokyo
insomma è tirata per la giacca in
opposte direzioni Lalobby
americana dei parmesan e
dintorni non vuole certo
di fatto per
paralleli
Economie
.
,
.
,
,
.
"
"
a marchi affermati sul
rinunciare
mercato come l Europa chiede
'
,
spinta dai Paesi più interessati
alla tutela delle produzioni
tipiche
.
I negoziatori americani
che se Tokyo cedesse su
tutta la linea la Ue avrebbe un
argomento più pesante da far
valere in sede Ttip.
Oe responsabile delle
per il market access deve
peraltro tener conto che ogni
concessione agli Usa nella Tpp
sarà richiesta a gran voce in
sanno
,
,
trattative
,
analoghi dalla Ue per
rileva la
crucialità della Tpp nel senso
termini
'
l
Epa L ambasciatore
'
.
,
che l ipotizzata deadline di fine
anno per l accordo di principio
due annifa e già al nono
round concluso ) potrà essere
rispettata soprattutto se l
generale sulla Tpp sarà
conclusa entro i prossimi mesi La
deadline per la Tpp è già slittata
più volte e anche quella di
primavera rischia di saltare
probabile un rinvio a nonprima
di giugno Oe ha iniziato ieri a
incontrarsi per l ennesima
a Tokyo con le controparti
Usa per preparare il round
semi-decisivo alle Hawaii tra i 12
Paesi che inizia i19 marzo (
iniziati
'
intesa
.
questa
:
.
'
volta
colloqui
1/1
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,
rappresentano
l
'
8o%%
Lo scoglio
della Tpp ).
principale non
sembra più insormontabile il
premier Shinzo Abe ha
la potente associazione delle
cooperative agricole ad
:
convinto
accettare
una riforma che spiana la
strada a concessioni tariffarie
su una serie di prodotti agricoli.
In cambio il Giappone chiede
agevolazioni agli Usa
export di auto e
che rappresenta il4o%% del
componentistica
,
Tokyo resta perplessa
ha ancora
ottenuto i poteri di fasttrack
negoziali dal Congresso ma tre
totale
.
perché Obama non
"
,
settimane fa a Tokyo il
repubblicano Paul Ryan presidente
della Commissione
della Camera ha detto ai
giapponesi di nonpreoccuparsi
,
stanziamenti
,
della prospettiva che
Congresso a maggioranza
un
chieda sempre più ampie
concessioni se non altro per
imbarazzare il presidente Intanto
Tokyo intende avvicinarsi
Europa anche nel settore della
Difesa il governo Abe sta
preparando un disegno dilegge che
consentirà alle Forze
di partecipare a missioni
internazionali militari della Ue
anche se non avallate dall Onu.
repubblicana
.
'
all
:
diAutodifesa
'
'
'
preliminari cruciali in
quanto Usa e Giappone
S.Car.
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Ilmicrocredito spicca il volo
Aprofessionisti e
minimprese 25 milaEuro in 7 giorni
Bandodello Sviluppo economico da40 mln ( 10 dagli emolumenti autoridotti del M5s
DI SIMONA D ' ALESSIO
uaranta milioni di euro
,
di cui dieci provenienti
dagli emolumenti «
autoridotti dei
parlamentari del M5s per
sovvenzionare giovani imprenditori e
professionisti (o aspiranti tali )
purché titolari di partita Iva da
meno di cinque anni privi di
idonee garanzie per chiedere
e ottenere il prestito in banca.
Apre ufficialmente i battenti
il bando del ministero per lo
sviluppo economico ( come da
decreto 176 / 2014 )cherende
noto che la prossima
emanerà un nuovo
provvedimento applicativo
una serie di novità in
base alle quali gli interessati
al finanziamento da 25.000
euro ( che possono salire fino
a 35.000 )nel 2015 « potranno
prenotare direttamente la
garanzia sul sitoistituzionale del
Fondo centrale vigilato dal
dicastero prima di recarsi da uno
degli operatori del microcredito
che opereranno
sul mercato Nel frattempo
(
»
,
,
,
«
»
settimana
comprendente
,
,
,
,
»
prossimamente
.
in vista di un clic day « all ' inizio
del mesedi aprile concui
prenotare le risorse » sul portale
ministeriale il M5s e il
,
,
nazionale dei consulenti
del lavoro tracciano nel corso
Consiglio
,
1/3
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Il fondoai
Dotazione
Per il 2015 30 milioni dallo Sviluppo
economico 10 dalM5s
Tempi
Per avere i soldi serviranno sei-sette
raggi X
Finanziamento
25 mila euro per ciascun beneficiario
elevabile di 10 mila in particolari
casi Rimborso a rate trimestrali.
Tasso d interesse massimo pari a
quello rilevato per la categoria di
operazioni risultante dall ultima
rilevazione trimestrale moltiplicato
per un coefficiente pari a 0 ,8.
Attualmente il tasso non pu? essere
superiore all 8 ,47%%.
,
,
.
'
giorni
beneficiari
Start-up lavoratori autonomi titolari
di partita Iva da meno di cinque anni
e con massimo cinque dipendenti ,
imprese individuali società di
persone srl semplificate o società
cooperative
Requisiti
Tra gli altri non avere un livello di
indebitamento superiore a 100 mila
I
'
,
'
,
,
Finalità deifinanziamenti
Acquisto di beni e servizi strumentali
retribuzione di nuovi dipendenti o
soci lavoratori pagamento di corsi
di formazione
,
,
,
euro
di una conferenza ieri mattina
a Montecitorio la road map per
i potenziali beneficiari ossia
ideatori di start-up ma anche
persone alla guida di aziende
che vogliano incrementarne
la competitività poi «
autonomi chehanno fino
a cinque dipendenti e titolari
di partita Iva da non oltre
società di persone
cinque anni
,
,
,
,
,
lavoratori
,
srl semplificate
associazioni
,
,
,
esercizio diattività di lavoro
autonomo o di microimpresa
società tra professionisti »
Luigi Di Maio deputato «
'
,
,
pentastellato
»
e vicepresidente della
riferisce che ad aprile
si potrà compilare il form
online e se la richiesta andrà in
porto si otterrà il voucherda
consegnare all intermediario
bancario « per riscuotere la
camera
,
«
»
,
,
'
per? di
per
somma
Non si tratta ,
un finanziamento a fondo
2/3
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,
,
.
.
cooperative per l avvio o
duto » evidenzia ( una fetta
'
l
Riproduzione vietata
,
rilevante
della dotazione quasi 10
,
milioni arriva dal taglio degli
stipendi di onorevoli e
del suo Movimento dal 2013
ad oggi «e vogliamo dunque
,
senatori
,
,
,
soldi siano impiegati bene ).
Alle spalle dev' esserci un
imprenditoriale serio che
i
»
piano
consentirà fatta decollare o
'
rimessa in moto l attività di
procedere entro sette-dieci anni
alla restituzione del prestito.
,
,
,
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punti salienti del piano
digaranzie reali in
capo all utente finale in
Ecco i
'
l
:
assenza
'
,
delle quali il Fondo copre
l 80%% delle somme stanziate la
garanzia fornita « senza la
valutazione economico-finanziaria
del gestore del Fondo che viene
rilasciata «a titolo gratuito e
mancanza
'
,
»
»
,
in virtù di queste
iter procedurale anticipa
Di Maio sarà veloce pari a
seisette giorni » Se dal M5s arriva
'
un plauso all operato della
categoria coinvolta nella riuscita
dell ' iniziativa ( « non avremmo
fatto molto » senza di essa ) la
presidente del Consiglio
caratteristiche
,
,
,
,
.
,
nazionale
consulenti del lavoro
Calderone forte ricorda
,lWarina
,
,
di un' assistenza già prestata a
« un milione e 250 mila pmi »
dichiara che i professionisti che
,
.
rappresenta « non potevano
rimanere insensibili dinanzi a
una richiesta di collaborazione »
simile E che oltre a diffondere
negli studi i dettagli del
i colleghi saranno pronti ad
aiutare le persone nella verifica
dei requisiti e nella
delle domande.
.
,
bando ,
compilazione
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