Disegno originale di Guerino Morselli Citazione bibliografica raccomandata: Longoni V., Rubolini D., Pinoli G. e Fasola M. 2014. I censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Regione Lombardia, 2002 - 2013. Regione Lombardia, Milano. Stampato presso Bonazzi grafica, dicembre 2014 Indice Premessa .....................................................................................................................................1 1. Introduzione ......................................................................................................................6 1.2. Gli scopi dei censimenti IWC .............................................................................................8 1.3. L’interpretazione dei trend demografici .........................................................................10 1.4. IWC in Lombardia: dodici anni di dati (2002-2013) ......................................................11 2. Metodi ...................................................................................................................................13 2.1. Le modalità di censimento, i dati di censimento e le categorie di specie .................13 2.2. Le zone umide IWC in Lombardia ...................................................................................16 2.2.1. Le tipologie ambientali .........................................................................................18 2.2.2. Il livello di protezione ...........................................................................................21 2.3. L’analisi dei dati ..................................................................................................................22 2.3.1. Lista delle specie censite .......................................................................................22 2.3.2. Individuazione delle popolazioni importanti a livello nazionale ed internazionale ..........................................................................................................24 2.3.3. Definizione del trend di popolazione ................................................................25 2.3.4. Analisi dei fattori ambientali influenzanti l’idoneità delle zone umide ad ospitare avifauna acquatica svernante .................................................................26 3. Risultati................................................................................................................................28 3.1. Lo sforzo di censimento .....................................................................................................28 3.2. La comunità di uccelli acquatici svernanti: consistenza numerica, categorie fenologiche e diversità .........................................................................................................29 3.3. Importanza nazionale ed internazionale dei contingenti di avifauna acquatica svernanti in Lombardia ........................................................................................................34 3.4. Le zone umide IWC in Lombardia: caratteristiche, livello di protezione ed importanza per lo svernamento dell’avifauna acquatica ...............................................37 3.5. Gli effetti delle caratteristiche delle zone umide sull’avifauna acquatica svernante ...................................................................................................................................................44 3.6. Gli andamenti demografici delle popolazioni svernanti ............................................49 4. Commento .........................................................................................................................52 5. Schede descrittive per specie.............................................................................59 Tuffetto ............................................................................................................................................60 Svasso maggiore .............................................................................................................................62 Svasso piccolo .................................................................................................................................64 Codone .............................................................................................................................................66 Mestolone ........................................................................................................................................68 Alzavola ...........................................................................................................................................70 Fischione ..........................................................................................................................................72 Germano reale ................................................................................................................................74 Canapiglia .......................................................................................................................................76 Moriglione.......................................................................................................................................78 Moretta .............................................................................................................................................80 Moretta tabaccata ...........................................................................................................................82 Cormorano.......................................................................................................................................84 Folaga ...............................................................................................................................................86 Opere citate e bibliografia di riferimento ...................................................89 ___________________________________________________________________________________________ Premessa Gli uccelli acquatici percorrono ogni anno migliaia di chilometri nelle loro migrazioni, incuranti dei confini politici e delle frontiere, sfidando con caparbietà i cambiamenti che l’Uomo impone all’ambiente e che rendono spesso imprevedibile quel viaggio che, immutato per millenni, ha plasmato le rotte, le soste e le destinazioni delle loro popolazioni. Le loro grandi aggregazioni in laghi, paludi e sul mare, li rendono tanto visibili e carismatici che la loro presenza viene registrata fin dalle prime testimonianze di letteratura scritta. A distanza di più di due millenni ancora ci affascinano. L’avifauna acquatica va valorizzata e protetta, in quanto parte integrante ed irrinunciabile della cultura e delle tradizioni umane, per la sua bellezza, ricchezza di specie, diversità di comportamenti, per la sua importanza ecologica e per le risorse che offre dal punto di vista economico e ricreativo. Queste motivazioni hanno indotto a realizzare in questo volume 1 _____________________________________________________________________________________________________ una sintesi dei censimenti compiuti dal 2002 al 2013 in Regione Lombardia, proseguendo un lavoro iniziato nel lontano 1975 insieme al compianto Francesco ‘Checco’ Barbieri, professore di Zoologia presso l’Università di Pavia fino alla sua prematura scomparsa nel 2001. I censimenti sono stati compiuti in campo da centinaia di rilevatori, con enorme impegno, perizia, e passione, sfidando la nebbia e i rigori del clima invernale. A loro è dedicato questo volume. Un ringraziamento particolare va inoltre a tutti i coordinatori locali che negli anni hanno contribuito, con puntualità ed efficienza, a garantire un eccellente grado di copertura dei censimenti. In particolare, ringraziamo Arturo –EzioGargioni, Maurizio Sighele, Claudio Torboli e Gilberto Volcan (Lago di Garda), Roberto Bertoli (Lago d’Idro e Garda), Lorenzo Maffezzoli (Parco Oglio Sud) e Cesare Martignoni (GMO, Provincia di Mantova), Walter Guenzani (Provincia di Varese e Lago Maggiore), Mauro Della Toffola, Gianfranco Alessandria, Radames Bionda e Roberto Lardelli (Lago Maggiore), Giuliana Pirotta, Francesco Ornaghi, Piero Bonvicini (CROS Varenna) ed Enrico Viganò (Provincia di Lecco), i volontari del GROL (Provincia di Lodi), Eugenio Tiso e il gruppo di censitori del Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente (ex Dipartimento di Biologia Animale) dell’Università di Pavia (Fiume Ticino), e Michele Sorrenti (ACMA). Si ringraziano tutti gli Enti e le Amministrazioni Provinciali che hanno, a vario titolo, contribuito alla realizzazione dei censimenti, A.P. Bergamo, A.P. Brescia, A.P. Lecco, A.P. Sondrio, A.P. Como, GEV Parco Adda Nord, Parco Agricolo Sud Milano, Parco del Ticino. La loro collaborazione è dovuta all’attiva partecipazione di responsabili di servizio e di settore, che hanno messo a disposizione mezzi e personale per l’organizzazione e la realizzazione dei censimenti: tra questi, ricordiamo Adriano Bellani, Enzo Carlo Beltrami, Alberto Di Cataldo, Carlo Caromani, Alberto Cigliano, Roberto Facoetti, Maria Ferloni, Daniele Moroni, Dario Saleri, Fabrizio Scelsi, Walter Serpellini, Marco Testa, Luciano Tovazzi. Si ringraziano infine Nicola Baccetti e Marco Zenatello (ISPRA ex INFS, Ozzano Emilia) per il supporto e per aver fornito le informazioni relative al catasto delle zone umide ed i dati relativi ai censimenti nazionali aggiornati al 2010. Il coordinamento regionale dei censimenti e la realizzazione del presente volume sono stati resi possibili dal supporto costante, attivo dal 2002 ad oggi, della Direzione Generale Agricoltura di Regione Lombardia, inizialmente nelle persone di Vittorio Vigorita e Laura Cucè, ed in seguito con il supporto di Anna Bonomo e del suo Staff, in particolare Guido Pinoli e Andrea Pirovano. I risultati dei censimenti sono stati divulgati tramite i resoconti annuali, disponibili sul sito http://ecoeto.unipv.it/attivita/censimenti-acquatici I rilevatori che hanno partecipato ai censimenti IWC nel corso di tutti questi anni sono: Adami I, Agapito A, Agostani G, Agostini G, Aguzzi A, Aguzzi S, Alberici A, Alberti P, Albertini G, Albertini R, Aldi D, Alessandria G, Aletti R, Aliprandi L, Allegri M, Allen M, Allevi R, Amarotti R, Ambrosi R, Anni N, Antonini A, Antonini G, Armanasco J, Arrigoni ___________________________________________________________________________________________ F, Arrigoni G, Assandri G, Attanasio G, Azzalin D, Azzolini M, Baccai E, Baccalini F, Bacchi E, Baglioni D, Baietto M, Balbo S, Balducci C, Balestra A, Ballardini G, Ballerio G, Balocco M, Bandini M, Baratelli D, Barattieri M, Barezzani G, Barezzani R, Baroni C, Barozzi G, Bartesaghi M, Bartesaghi S, Bartesaghi V, Baruffaldi G, Bassi E, Battaglia A, Bazzi G, Bazzi L, Belardi M, Bellani A, Bellati A, Bellintani S, Beltrami A, Bergamaschi L, Beltramo M, Benazzo M, Bengi W, Benini S, Benoldi C, Beretta M, Bernardara E, Bernini D, Bernini F, Berselli C, Bertella M, Bertini P, Bertoli R, Bezzone E, Bigi S, Binari U, Binda D, Bionda R, Biscontini P, Boano G, Boaretto M, Boccafoli M, Bogliani G, Bonardi A, Bonati R, Bonazzi P, Boncompagni E, Boncoraglio G, Bondioli M, Bonetti A, Bonetti F, Bonetti M, Bonetti P, Bonetti R, Bonfanti R, Bongini R, Bongiolatti G, Boni A, Bonicelli F, Bonvicini P, Boschetti C, Boto A, Botta P, Bottelli A, Bozzetti A, Braghiroli S, Brembilla R, Brambilla M, Brambilla O, Brangi A, Bresciani E, Bresciani M, Bresesti A, Bressan P, Brichetti P, Bricolo F, Brigo M, Busetti G, Buzzi Franzoso L.C, Cabassa M, Caccia M, Cairo E, Calvi G, Canova L, Canovi N, Capelli A, Capelli S, Cappelli M, Carabella M, Cardarelli E, Carlo P, Carminati A, Carminati O, Carpegna F, Carraro R, Carugati C, Casale F, Casali L, Casali P, Casola D, Cassinis M, Castellucchio E, Castioni C, Castrini M, Cattaneo A, Cattaneo F, Cavalletti E, Cavalli G, Cavalli M, Cavallini E, Cavallini M, Cavenati I, Cecere F, Centore L, Cesaris C, Chemollo M, Chesini L, Chiappisi C, Chiarei C, Chiarei I, Chiarei L, Chiari C, Ciapessoni G, Ciceri L, Cimolin A, Ciocca S, Cirolo A, Cittadini F, Claudia R, Clemente F, Clementi F, Clerici E, Codurri M, Cola S, Colantonio M, Colaone S, Colnago F, Cologni F, Colombo A, Colombo C, Colombo F, Colombo I, Colombo L, Colombo P, Colombo S, Comalini A, Comincioli G, Comploj E, Comploj K, Conca G, Confalonieri A, Consonni F, Contini A, Cordioli G, Corgatelli G, Corgatelli M, Corso A, Cortellazzi L, Cortesi O, Costa G, Costanzo A, Crespi I, Crippa G, Crivellari L, Cucchi P, D’Offria M, Dalle Vedove D, Dalle Vedove G, Dalmass F, Danielli S, De Biasi M, , De Pascalis F, De Stefan E, Degrandi A, del Togno R, Del Vecchio A, Del Vecchio M, Del Vecchio P, Dell’Acqua C, Della Toffola M, Della Valle F, Dell'Avo F, Delle Vedove G, Detan D, Di Castro M, Di Tolla M, Diliddo G, Facoetti R, Dotti D, Erba A, Falco I, Fanelli V, Falgari L, Fanchin B, Fantacci A, Farina F, Farina M, Farina S, Fasola M, Fasoli A, Fasoli G, Favaron M, Ferando E, Ferlini F, Ferrario C, Ferloni M, Fernando E, Ferrari C, Ferrari G, Ferrario E, Ferrario F, Fiozzi A, Ferraro A, Ferri D, Festari L, Ficetola F, Foglini C, Foina G, Foina L, Folladori A, Forlani E, Formenton G, Fracasso C, Franchin B, Fredi M, Fumagalli C, Fusi F, Gagliardi A, Galeazzi L, Galbiati L, Galdi E, Galeotti P, Galimberti A, Galimberti B, Gamba G, Gambarini D, Garavaglia R, Gargioni A, Gariboldi A, Garilli C, Garzetti G, Gatti F, Gatti L, Gentilli A, Ghezzi D, Ghezzi M, Ghidoni A, Ghilardi C, Ghioni F, Giavara S, Ghirardi P, Ghisolfi M, Giani E, Gilardi C, Gilberti M, Giliani F, Gilio N, Giordano M, Girola R, Giulini B, Giulini R, Giussani E, Giussani L, Giusti A, Giusti D, Giusti F, Giusto A, Gobbi G, Gnecchi M, Gossi M, Gottardi G, Gotti R, Grattini N, Grossi M, Grippo V, Guerrini M, Gubbi G, Guenzani W, Ilahiane L, Imberti A, Imperiali C, Inaudi S, Incao G, Introzzi M, Izzo C, Janni O, Kleiber A.M, Laddaga L, Lampugnani D, Lavezzi F, Landoni S, Lanfranconi C, Leandri F, Leonelli M, Lerco R, Levert R, Levi L, Lietti A, Linternone S, Lisi I, Locatelli S, Lodde L, Lometti N, 3 _____________________________________________________________________________________________________ Longhi D, Longo A, Longo L, Longoni V, Lucca L, Lucca M, Lucchinetti G, Luciani F, Lui F, Luoni G, Luoni B, Lupi G, Luraschi G, Madella A, Maffezzoli L, Mancuso L, Magagna M, Magatti I, Maggi D, Magistrelli L, Magrone S, Mainetti A, Mandarini E, Manovali M, Mantovani R, Mantovani S, Marchesi M, Marchini C, Marinelli L, Marocchi L, Maroni V, Martignoni C, Martinoli A, Maruzza D, Maspes D, Maspes G, Massaini M, Massari S, Massimino D, Massimo C, Mastrorilli M, Mattiolo U, Mauri P, Maurizio M, Mazzaracca S, Mazzetti E, Mazzoleni R, Mazzotti S, Medici C, Mellone U, Mendi M, Merga M, Merga P, Meriggi A, Merli E, Mervic C, Mezzomo L, Micheli A, Migliavacca L, Migliore L, Milesi S, Minessi S, Mingarelli L, Mogavero F, Mognari A, Moiola M, Moioli G, Molinari A, Monaco G, Monicelli U, Montagna A, Montecchio D, Monti F, Movalli C, Musatti M, Montini F, Montini N, Morbioli M, Mosconi A, Mosele A, Mosini A, Mossi G, Motta M, Mozzetti E, Mutti A, Mutti G, Naritelli E, Naritelli I, Naritelli L, Natta G, Nava A, Nava C, Nava G, Negrelli G, Nelli L, Nerlani E, Nervi L, Nespoli D, Nicastro M, Nevola A, Nicoli A, Nicolodi S, Noris F, Nova M, Novelli F, Omassi A, Oppio C, Orlandi C, Orlandi F, Orlandi M, Orlandi R, Ornaghi F, Orsenigo F, Ortodossi E, Ortodossi S, Paccini C, Pacini C, Panzeri M, Paolini A, Parnell A, Papale G, Parnel A, Parnel C, Pasini M, Pasqua A, Pasquali M, Pasquaretta C, Pasquariello G, Passarella M, Passarotto A, Pastore L, Pastorello G, Peri A, Pavan P, Pedrelli M, Peduzzi C, Peduzzi M, Peieri R, Pella F, Pelliccelli F, Pellini P, Pellitteri Rosa D, Penavaire C, Perbellini M, Perin V, Perlini S, Persichini C, Peruz A, Pianezza F, Pianezza M, Piazzi B, Piazzi I, Piazzi J, Pigozzi G, Pigozzo A, Pilon N, Piotti G, Pirola S, Pirotta G, Pisapia A, Poli G, Poli H, Polini A, Poli L, Polta G, Pompilio L, Poppi A, Porta G, Poretti A, Prosdocimi E, Pozzi A, Pozzi D, Prada L, Prada P, Prada S, Prigioni C, Primavesi M, Provini I, Prugger I, Pupin F, Puricelli E, Purpura G, Quadrio V, Quaranta D, Quirini R, Raineri G, Rampoldi P, Ramponi A, Ranaglia M, Ratano S, Ratti G, Ravara S, Ravasio M, Ravasio S, Ravizza L, Razzetti E, Realini G, Rebagliati C, Redaelli G, Repetto L, Riboni B, Rigamonti E, Rigon R, Rinaldi P, Riservato E, Riva C, Riva G, Riva L, Riva S, Rizzi R, Rizzoli A, Romagnoli G, Romagnoni G, Romano C, Romanò L, Romano M, Romanoni L, Ronchi C, Ronconi A, Roscelli F, Rossetti L, Rossetti S, Rossi A, Rossoni M, Rossoni S, Rosti R, Rota D, Rota R, Roveda D, Rovedatti B, Rovelli C, Roverselli A, Roverselli C, Roverselli G, Rubolini D, Rukalski G.P, Rutigliano A, Sacchetti A, Sacchi O, Sacchi R, Saija A, Saino N, Sala R, Santinelli R, Santoro G, Saporetti F, Sarzi L, Sarzi Sartori D, Saveri C, Savino L, Savio C, Savio S, Sbravati C, Scalzotto F, Scandolara C, Scazza S, Scelsi F, Scherini G, Schlagenauf P, Scialò F, Scipioni R, Scortaioli M, Serrano S, Severi C, Sguazzi G, Sighele G, Sighele M, Siliprandi M, Simonazzi M, Simonazzi S, Solieri V, Sorato R, Sorrenti M, Sozzi M, Spinelli D, Spinelli S, Stagni E, Stefanelli G, Strada A, Sutti P, Tascio S, Tenedini G, Stroppiana D, Sudati F, Superti G, Tabarelli de Fatis K, Tabarelli de Fatis T, Telò C, Tenti F, Terzaghi M, Testa M, Testolino G, Tiberti R, Tiso E, Tognon G, Tomasi M, Tommasi M, Tonelli A, Toninelli V, Tonino S, Tonolli E, Torboli C, Torniai S, Tosi F, Trevisan D, Trotti P, Tului R, Turri A, Ubbiali A, Usubelli F, Vaghi G, Vailati D, Vailati M, Vanetti G, Vanossi S, Vanotti E, Vassula D, Vaudo S, Vavallini E, Verdelli A, Vezzoli D, Vicini G, Vidolini A, Vidus A, Viganò A, Viganò E, Viganò M, Viganò W, Vigo E, Vignola R, Villa G, Villa S, Villani M, Volcan G, Zampatti A, Zanardini F, Zanaboni G, ___________________________________________________________________________________________ Zanetti A, Zanetti G, Zanetti P, Zanichelli A, Zanini C, Zanni M, Zara M, Ziboni L, Ziliani U, Zarbo A, Zarbo T, Zevio A, Ziboni L, Ziboni R, Zilioli M, Zorzi A, Zorzi M, Zucconelli M, Zuffi E.. Considerando l’elevato numero di persone ed enti coinvolti nel progetto dal 2002 ad oggi (il totale è pari a quasi 700 censitori), nonostante tutti gli sforzi, è possibile che qualche partecipante possa essere sfuggito alla nostra attenzione. Ci scusiamo pertanto per tutti gli eventuali errori od omissioni. Ringraziamo sentitamente per la concessione delle immagini presenti in questo volume i fotografi Giuseppe Bogliani, Gianni Conca, Giorgio DiLiddo e Maurizio Ravasini, nonché le organizzazioni The East Asian-Australasian Flyway Partnership e Wings over Wetlands project. Pavia, Ottobre 2014 Gli Autori 5 _____________________________________________________________________________________________________ 1. Introduzione L’avifauna acquatica, intesa genericamente come gruppo polifiletico di specie che frequentano le zone umide, tra i quali anatidi, rallidi, limicoli e svassi (Baccetti et al. 2002), costituisce una delle componenti biologiche più importanti degli ambienti acquatici. Le varie specie che la compongono partecipano in modo significativo ai cicli ecosistemici, fungendo da trasformatori e da vettori di nutrienti e micro-organismi tra le zone umide ed il territorio circostante, e partecipano al mantenimento dell’equilibrio delle altre componenti biotiche, regolando ad esempio la crescita delle idrofite e delle popolazioni di invertebrati o vertebrati di cui si nutrono. I loro effetti positivi sull’ambiente e il loro contributo alla biodiversità producono benefici sia indiretti che diretti anche per le popolazioni umane, quali la limitazione di organismi infestanti e la fertilizzazione del terreno, e la presenza di numerosi popolamenti di uccelli che costituiscono una risorsa culturale per il pubblico o possono essere disponibili per il prelievo venatorio (Green e Elmberg 2014). Lo stretto legame tra gli uccelli acquatici e le condizioni ecologiche delle zone umide che li ospitano li rende inoltre possibili indicatori dello stato di conservazione naturalistica di questi siti, utili per valutare l’adeguatezza della morfologia di bacino e delle sponde a ospitare un buon grado di biodiversità, e per individuare particolari condizioni patologiche o di alterazione chimico-fisica dell’ambiente. La conservazione dell’avifauna acquatica, intesa come diversità di specie e come abbondanza d’individui, risulta particolarmente importante per la pianificazione territoriale, a causa delle implicazioni ecologiche, culturali ed economiche associate. Le popolazioni di uccelli acquatici vengono censite mediante conteggi esaustivi nelle aree di svernamento (Baccetti et al. 2002, Delany et al. 2008, van Roomen et al. 2011). Durante lo svernamento, infatti, molte specie di uccelli acquatici mostrano una forte tendenza all’aggregazione in bacini lacustri, fluviali o paludi, condizione che facilita notevolmente i conteggi e rende relativamente agevole un’efficace quantificazione della dimensione totale delle popolazioni. Ciò sarebbe estremamente difficoltoso durante altre fasi del ciclo vitale, come ad esempio durante il periodo riproduttivo, quando molte di queste specie risultano disperse in aree vaste e spesso remote. I censimenti delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti (International Waterbird Census, in seguito IWC) in Eurasia si svolgono in gennaio, quando gli spostamenti di individui tra zone umide sono minimi (Serra et al. 1997, Delany et al. 1999, Baccetti et al. 2002, Delany et al 2008, van Roomen et al. 2011). Questi censimenti vengono coordinati a livello internazionale da Wetlands International (ex International Waterfowl and Wetlands Research ___________________________________________________________________________________________ Bureau, IWRB), e a livello italiano dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA, ex Istituto Nazionale Fauna Selvatica, INFS) che si occupa di raccogliere, validare ed analizzare i dati inviati da coordinatori regionali (Serra et al. 1997, Baccetti et al. 2002, van Roomen et al. 2011). In Lombardia il coordinamento è stato condotto, su incarico della Direzione Generale Agricoltura della Regione Lombardia, dal Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente (ex Dipartimento di Biologia Animale) dell’Università di Pavia, che si avvale della collaborazione di numerosi coordinatori e rilevatori locali in larga misura volontari. Smergo maggiore (G. Conca) 7 _____________________________________________________________________________________________________ 1.2. Gli scopi dei censimenti IWC Gli scopi dei censimenti invernali dell’avifauna acquatica sono (Baccetti et al. 2002): 1) stabilire annualmente la dimensione delle popolazioni presenti nel mese di gennaio; 2) identificare variazioni nella dimensione e distribuzione delle popolazioni; 3) determinare l’importanza a livello internazionale e nazionale dei diversi siti censiti; 4) contribuire ad iniziative nazionali ed internazionali volte alla conservazioni degli uccelli acquatici e dei loro ambienti. I monitoraggi a lungo termine come l’IWC costituiscono una fonte di dati fondamentale per la definizione delle tendenze demografiche delle popolazioni animali. La vastità del progetto IWC permette di confrontare le tendenze (trend) locali con gli andamenti a scala superiore, da locale, regionale, nazionale fino a coprire l’intera area interessata dagli spostamenti di una popolazione di uccelli migratori (la cosiddetta flyway). I censimenti infatti sono condotti nella quasi totalità dei paesi inclusi nell’area geografica che sottende al sistema migratorio afro-paleartico che include Africa, Europa ed Asia occidentale (Fig. 1.1). Figura 1.1. Principali flyway a livello mondiale. L’Italia è inclusa nella flyway del Mar Nero/Mediterraneo. Immagine gentilmente concessa da The East Asian-Australasian Flyway Partnership http://www.eaaflyway.net/ ___________________________________________________________________________________________ Nell’ambito delle flyway principali (vedi Fig. 1.1) è possibile individuare flyway a livello di specie ed ancora più in dettaglio di popolazione biogeografica (vedi Fig 1.2). Figura 1.2. Flyway di oca selvatica Anser anser (a sinistra) e moretta Aythya fuligula (a destra) nell’ambito della flyway del Mar Nero/Mediterraneo (da http://wow.wetlands.org/). Le popolazioni di una stessa specie possono occupare areali differenti, totalmente distinti oppure intersecanti (cfr. le flyway di oca selvatica Anser anser e moretta Aythya fuligula in Fig. 1.2). Alla definizione di flyway fa riferimento il protocollo d’intesa internazionale AEWA (African Eurasian Waterbird Agreement (AEWA) 2012), ratificato nel 2006 dall’Italia, che individua la necessità di utilizzare la popolazione biogeografica di riferimento come base per la conoscenza e la salvaguardia dell’avifauna acquatica migratrice, ed il successivo progetto Wings over Wetlands (Wings over Wetlands 2011). I risultati dei censimenti IWC sono resi pubblici da Wetlands International attraverso un portale web (http://www.wetlands.org) che fornisce, attraverso strumenti interattivi, dati numerici e mappe relative alla distribuzione delle specie e alle rotte migratorie a scala di popolazione biogeografica e nazionale. Fino ad oggi, i dati IWC hanno permesso di elaborare stime di popolazione per ben 510 delle 522 specie di uccelli acquatici coinvolte nel protocollo AEWA (Agreement on the conservation of African-Eurasian Migratory Waterbirds) e di ottenere informazioni sui trend demografici per il 71% delle specie, ottenendo dati sempre più precisi ed attendibili col passare degli anni, e permettendo di formulare strategie di conservazione a livello locale e di rete ecologica transnazionale. L’importanza di continuare in questa direzione risulta quindi evidente, considerando, inoltre, che i risultati per l’intero sistema afro-paleartico (Delany et al 2008, Wings over Wetlands 2011) indicano un numero di specie con trend negativo (41%) quasi doppio rispetto a quelle con trend positivo (21%) e comunque superiore a quelle con trend stabile (37%). 9 _____________________________________________________________________________________________________ 1.3. L’interpretazione dei trend demografici Il confronto tra le tendenze di popolazione rilevati a più livelli permette una corretta interpretazione degli andamenti in atto, poiché queste tendenze possono essere guidate sia da fattori locali che sono indipendenti dall’andamento globale della popolazione lungo la flyway, sia da fattori estrinseci alle condizioni della singola zona umida (Wings over Wetlands 2011, van Roomen et al 2011, 2012). La coerenza o meno degli andamenti a scala locale rispetto agli andamenti a scala più ampia, ad esempio, permette di valutare l’importanza ed il peso di ciascuna zona umida per la conservazione globale di una determinata specie. Pertanto, nel caso di popolazioni con andamento stabile o positivo in Regione Lombardia, la loro conservazione sarà particolarmente importante se a livello nazionale o di intera flyway la specie risulti in declino, in particolare per le specie con popolazioni numericamente più importanti (>1% della popolazione di riferimento secondo i criteri Ramsar). Nel caso di popolazioni regionali in declino, invece, l’analisi dell’andamento delle popolazioni su scala più ampia può essere indicativa di differenti situazioni. Se a scala più ampia la popolazione risultasse in calo, allora la minaccia sarà presumibilmente distribuita sull’intero areale, oppure sarà localizzata in particolari aree di passaggio obbligato per l’intera popolazione. Se invece la popolazione globale risultasse stabile o in aumento, le cause del declino andrebbero ricercate nelle caratteristiche delle zone umide regionali. Le possibili interpretazioni del trend di popolazione regionale rispetto ai trend su scala più ampia è riassunto in Tab. 1.1 Dal momento che permettono di individuare lo stato di conservazione delle specie ed i siti importanti per la salvaguardia delle loro popolazioni, i dati i censimento degli uccelli acquatici svernanti sono stati storicamente utilizzati per i fini previsti dalla Convenzione di Ramsar, oltre che per il protocollo d’intesa AEWA e per la designazione delle Zone di Protezione Speciale (ZPS) nell’ambito della Direttiva Uccelli (2009/147/CE) (Baccetti et al. 2002, Delany et al 2008). I censimenti e lo studio degli andamenti di popolazione degli uccelli acquatici svernanti rivestono in definitiva una notevole importanza dal punto di vista gestionale, e costituiscono uno strumento fondamentale per l’impostazione di adeguate strategie di conservazione e sfruttamento sostenibile delle popolazioni di uccelli acquatici e delle zone umide a diversa scala geografica, dal livello di singolo sito, a scala regionale e nazionale fino al livello internazionale di regione biogeografica (Delany et al 2008, Baccetti et al. 2002, Wetlands International 2012). ___________________________________________________________________________________________ Tabella 1.1. Valutazione dello stato di conservazione locale delle popolazioni di uccelli acquatici e dell’importanza della popolazione lombarda nella conservazione della specie a livello globale ottenuta dal confronto tra l’andamento a scala regionale e quello a livello di flyway (rielaborato da van Roomen et al. 2012). Flyway – Declino Flyway – Stabilità Flyway - Crescita Lombardia - Declino Sfavorevole per cause generali a livello internazionale Sfavorevole per cause locali. Iimportanza prevalentemente locale, contenuta a livello globale. Molto sfavorevole per cause locali. Importanza prevalentemente locale, assai ridotta a livello globale. Lombardi - Stabilità Favorevole, importanza sia locale che internazionale Favorevole Favorevole. Importanza prevalentemente locale, ridotta a livello globale. Lombardi - Crescita Favorevole, importanza locale e di grande interesse a livello internazionale Favorevole, importanza locale e di interesse a livello internazionale Favorevole 1.4. IWC in Lombardia: dodici anni di dati (2002-2013) Scopo principale di questa relazione è fornire una sintesi della grande quantità di informazioni sulle popolazioni di uccelli acquatici svernanti, raccolte per la Regione Lombardia dal gruppo di ricerca in biologia ambientale (Dipartimento di Scienze della Terra e dell’Ambiente dell’Università di Pavia) nell’ambito dello International Waterbird Census (IWC) dal 2002 ad oggi. Annualmente i risultati dei censimenti sono stati resi disponibili attraverso la pubblicazione on line sul sito dell’Università di Pavia (http://ecoeto.unipv.it/attivita/censimenti-acquatici) di resoconti dettagliati circa la consistenza delle popolazioni e la loro distribuzione tra le diverse zone umide regionali, ma un’analisi d’insieme non era ancora stata realizzata. I dati utilizzati in questa pubblicazione sono stati raccolti tra il 2002 e il 2013. In particolare, i dati dal 2004 al 2013 sono omogenei come copertura geografica e metodologia di archiviazione, di conseguenza possono fornire informazioni dettagliate e consentono elaborazioni statistiche. Per alcune località della Lombardia esistono serie storiche particolarmente lunghe di censimenti invernali, ad esempio per il Parco del Ticino (1981-2013, Rubolini 2007, Longoni et al. 2013) o per la provincia di Varese (Saporetti e Carabella 2012), ma ad oggi non era ancora stata effettuata una analisi dettagliata degli andamenti e dei fattori ambientali influenzanti la distribuzione dell’avifauna acquatica su scala regionale. Pur essendo il periodo di censimento (2003-2013) piuttosto breve, un periodo di nove anni è considerato sufficiente 11 _____________________________________________________________________________________________________ per definire realisticamente i trend di popolazione, almeno sul breve-medio periodo (van Roomen et al. 2011). I trend delle popolazioni in Lombardia sono stati calcolati per 20 specie, presenti in Regione con numeri significativi o ritenute di particolare interesse a livello regionale per la gestione o la conservazione. Per queste specie sono state inoltre redatte schede descrittive con informazioni dettagliate relative ad abbondanza, trend di popolazione, distribuzione e stato di conservazione. Gli scopi di questo lavoro sono: individuare i siti prioritari per l'avifauna acquatica sul territorio della Regione Lombardia; definire la consistenza delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti sul territorio regionale; definire il trend demografico delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti sul territorio regionale; fornire un quadro generale delle conoscenze tecniche quale base oggettiva utile a formulare disposizioni amministrative-legislative relative alla gestione e conservazione delle zone umide e delle specie di avifauna acquatica sul territorio regionale. Codoni Ravasini) (M. ___________________________________________________________________________________________ 2. Metodi 2.1. Le modalità di censimento, i dati di censimento e le categorie di specie I conteggi effettuati in Regione Lombardia sono stati condotti con modalità simili in tutti gli anni, pur tenendo conto delle difficoltà di censimento di un’area tanto vasta, caratterizzata da notevole complessità ambientale, e di difficile accesso in molte zone. Ciò rende possibile l’analisi delle variazioni interannuali di abbondanza. I metodi adottati producono risultati attendibili e sono standardizzate per tutti i rilievi IWC a livello internazionale, rendendo quindi possibili i confronti tra regioni e nazioni differenti (Glissen et al. 2002, Wings over Wetlands 2011, Musilova et al. 2014). I conteggi avvengono da sempre con modalità standard e sono relativamente semplici da effettuare (Serra et al. 1997, Delany et al. 1999, Baccetti et al. 2002, Glissen et al. 2002), ma necessitano da parer degli osservatori una’ottima esperienza nel riconoscimento in natura di tutte le specie da censire, esperienza certificata da appositi test. Il metodo prevede che uno o più osservatori conducano una singola sessione di censimento per ciascuna zona umida codificata nel catasto ISPRA nel mese di gennaio di ogni anno (Baccetti et al 2002, Glissen et al 2002), dove effettuano un conteggio complessivo degli uccelli acquatici presenti nell’area (look-see survey, Bibby et al. 2000). Vengono effettuati per ogni zona umida conteggi diurni e, qualora il sito ospiti dei dormitori, anche conteggi al tramonto. I conteggi vengono realizzati tramite osservazione diretta sia a piedi, che in automobile o da natante, in aree campione o coprendo l’intera superficie di ogni sito. I conteggi possono essere molto accurati, nel caso di contingenti inferiori al centinaio di individui, oppure sotto forma di stima. Sono oggetto di rilievo le specie appartenenti alle Famiglie di uccelli acquatici Gaviidae, Podicipedidae, Pelecanidae, Phalacrocoracidae, Ardeidae, Ciconiidae, Threskiornithidae, Phoenicopteridae, Anatidae, Gruidae, Rallidae, Haematopodidae, Recurvirostridae, Burhinidae, Glareolidae, Charadriidae, Scolopacidae, Laridae e Sternidae (Rose e Scott 1994), oltre a quattro specie di rapaci diurni (Pandion haliaetus, Haliaeetus albicilla, Circus aeruginosus, Aquila clanga) e una specie di gufo (Asio flammeus) particolarmente associate alle zone umide. Nella determinazione delle specie viene tenuto conto di alcune situazioni particolari. Vengono conteggiati come ‘germano reale’ tutti i soggetti di anatre non distinguibili visivamente da questa specie, anche se hanno comportamento confidente, mentre vengono 13 _____________________________________________________________________________________________________ segnati come ‘Anatra domestica/germanata’ individui simili ad Anas platyrhynchos che siano distinguibili per piumaggio o dimensioni da individui selvatici di germano reale (anatre completamente bianche o nere, germanate con macchie, germani reali di dimensioni anomale). Per ‘oche domestiche’ si intendono solo le oche selezionate a partire dall’oca selvatica e distinguibili da questa per colorazioni, forme o dimensioni anomale. Le oche di altre specie di chiara origine ferale (es. Cygnopisis cygnoides) vengono invece indicate tramite la specie di appartenenza mentre i soggetti con ali tarpate all’interno di collezioni non vengono in alcun modo censiti in quanto non considerati parte del popolamento faunistico regionale Aironi bianchi maggiori (M. Ravasini) I dati dei censimenti invernali degli uccelli acquatici presentano un grado di accuratezza e precisione variabile in base all’ecologia e al comportamento delle diverse specie (Baccetti et al. 2002, Delany et al. 2008). Per alcune specie il censimento può essere ritenuto accurato (es. svassi, anatre di superficie, anatre tuffatrici, folaga), mentre per altre specie, caratterizzate da comportamento elusivo (es. limicoli), elevata mobilità e dispersione sul territorio (es. cormorano, ardeidi, laridi, rapaci), i dati presentati vanno considerati in termini di ordine di grandezza. Soprattutto nel caso dei limicoli e di alcuni rallidi (gallinella d’acqua, porciglione), i conteggi sono necessariamente delle sottostime. Si ritiene tuttavia utile presentare i dati per dovere di completezza e perché utili ai fini di definire almeno la presenza o l’assenza di una specie in un determinato sito. Inoltre, è ___________________________________________________________________________________________ possibile ritenere che ciascuna specie sia soggetta allo stesso errore di campionamento in ciascun anno, perciò i risultati dei censimenti possono essere indicativi, se non del numero di individui presenti sul territorio, almeno della variazione proporzionale della popolazione nel corso degli anni. A livello globale, esistono stime di popolazione per il 98% delle 522 specie appartenenti ai paesi AEWA e per il 71% è stato possibile ottenere dei trend (Delany et al 2008). Ai fini del presente lavoro, le specie di avifauna acquatica sono stati distinte in categorie, come specificato nello schema seguente (le specie incluse in ciascuna categoria sono elencate nell’Appendice I Le diverse categorie di avifauna acquatica considerate nelle analisi: Specie selvatiche: specie appartenenti all’avifauna acquatica autoctona, ad esclusione quindi delle specie esotiche Specie target:. specie di avifauna acquatica le cui caratteristiche ecologiche e di comportamento permettono un conteggio accurato e forniscono stime attendibili della numerosità delle loro popolazioni, cioè le specie deel Famiglie Gaviidae, Podicipedidae, Anatidae, oltre alla Folaga Fulica atra. Specie di interesse conservazionistico: specie di avifauna acquatica che ricadono in una delle categorie SPEC 1-3 (secondo BirdLife International 2004). Specie di interesse venatorio: specie di avifauna acquatica cacciabili ai sensi della Legge 157/92.. Combattenti e Pavoncelle (M. Ravasini) 15 _____________________________________________________________________________________________________ 2.2. Le zone umide IWC in Lombardia Le zone umide oggetto di censimento sono codificate da ISPRA in un catasto nazionale, comprendente le zone umide più importanti, i maggiori corsi d’acqua e bacini, oltre ad aree che possono ospitare importanti dormitori o zone di riposo diurno (es. zone aperte aeroportuali) o siti che durante la stagione riproduttiva ospitano garzaie. Ai 216 siti IWC codificati per la Lombardia nel 2002 all’inizio del periodo considerato in questa relazione, nel corso degli anni ne sono stati aggiunti 5, di cui 4 relativi ai diversi tratti del torrente Staffora (Fig. 2.1). In considerazione dell’unità biogeografica dei laghi, il Lago Maggiore ed il Lago di Garda vengono censiti integralmente come unico sito IWC senza che vengano distinte le sponde di regioni differenti, in collaborazione con rilevatori delle regioni confinanti (Piemonte, Veneto e Trentino-Alto Adige), e risultano ascritti al catasto lombardo in virtù della maggior superficie di bacino ricadente in Regione Lombardia. Confluenza tra i fiumi Po e Ticino (G. Bogliani) ___________________________________________________________________________________________ Figura 2.1. Zone umide della Lombardia incluse nel catasto nazionale IWC. Le superfici in azzurro rappresentano zone umide censite nel periodo 2002-2013, mentre In rosso sono le superfici che non sono mai state censite. E’ evidente l’alto grado di copertura regionale. 17 _____________________________________________________________________________________________________ 2.2.1. Le tipologie ambientali Le zone umide lombarde incluse nel catasto IWC sono riconducibili a sette principali tipologie ambientali principali, i fiumi (codice FIU in Appendice VI), i canali artificiali (CAN), i bacini di cava (CAV), i laghi naturali (LAG), i laghi artificiali (ART), le zone palustri (PAL). Di seguito viene fornita una descrizione sintetica delle loro caratteristiche salienti. Sono inoltre incluse nel catasto IWC le zone aeroportuali (ALT), poiché localmente possono ospitare un numero significativo di uccelli acquatici legati agli ambienti terrestri aperti, come oche, gabbiani e limicoli. In Lombardia sono scarsi i dati raccolti in queste aree (sono presenti solo alcuni dati per l’aeroporto di Linate), principalmente perché non sono I Boschi del Ticino creano un complesso ecomosaico di zone umide, canali, lanche e morte, un’alternanza di acque lentiche e lotiche particolarmente ricche di biodiversità, in grado di ospitare specie con esigenze ecologiche diversificate. La presenza di ambienti diversi protetti dal disturbo, tra cui lo stesso corpo principale del fiume in tutta la sua estensione sublacuale, fa del Ticino una risorsa inestimabile nella conservazione della biodiversità lombarda, avifauna acquatica compresa. Nell’immagine un ramo laterale in località San Varese (PV). Foto G. Bogliani ___________________________________________________________________________________________ presenti significativi contingenti di uccelli acquatici, ma anche per le difficoltà di accesso. I fiumi In Lombardia scorrono alcuni dei più importanti fiumi italiani, in primis il Po, il più lungo fiume italiano ed il maggiore anche per portata. Il Ticino, secondo in Italia per portata, è protetto lungo il suo corso da un Parco Fluviale tra i più estesi della nazione. I canali artificiali In Lombardia sono presenti numerosi canali artificiali, costruiti prevalentemente per derivare acqua dai fiumi e distribuirla nella capillare rete irrigua lombarda. Alcuni canali, come il Naviglio Pavese, hanno storicamente svolto anche funzione di trasporto. Il loro valore ecologico è estremamente contenuto data l’artificialità delle sponde e del fondale, le limitate larghezza e profondità. I bacini di cava Nella pianura lombarda, l’attività estrattiva di sabbia e ghiaia origina spesso ambienti particolari, i bacini di cava, costituiti da invasi allagati, di profondità variabile, localizzati laddove non sarebbero naturalmente presenti. Questi ambienti creano zone umide talvolta in contesti urbani o periurbani. Sono stati condotti rilievi sia in bacini di cava parzialmente attivi che inattivi, questi ultimi in condizioni molto variabili per quanto riguarda lo stato ecologico e naturalistico. I laghi naturali La Lombardia è la regione italiana più ricca di laghi naturali. Ospita infatti gran parte degli ampi invasi prealpini, di origine morenica post-glaciale, quali il Verbano (Lago Maggiore), il Ceresio (Lago di Lugano), il Lario (Lago di Como), il Sebino (Lago d’Iseo) ed il Benaco (Lago di Garda). Quest’ultimo, in particolare, risulta essere il più esteso lago regionale ed anche d’Italia. Lago di Mezzola (G. Bogliani) laghi artificiali Appartengono a questa categoria i laghi ottenuti dallo sbarramento artificiale di fiumi e torrenti e quelli scavati artificialmente. 19 _____________________________________________________________________________________________________ Le zone palustri Le zone palustri, caratterizzate da bassa profondità, eutrofia, variazioni estreme dello stato di inondazione nel corso dell’anno e colonizzate da una vegetazione e fauna spesso esclusive di questi ambienti, sono una delle categorie ambientali più a rischio a livello globale. Anche in Lombardia risultano fortemente ridotte e spesso in condizioni ecologiche inadeguate. In taluni casi le zone palustri derivano dalla rinaturalizzazione di bacini di cava. Con il gelo le acque basse sono le prime a ghiacciare, creando condizioni difficili per la sopravvivenza degli uccelli. Il ghiaccio rende indisponibile la maggior parte delle risorse trofiche, l’acqua stessa e la possibilità di sfruttare l’immersione per aiutare nella termoregolazione. Germani reali alla Cassinazza (sito IWC PV0203), gennaio 2012. Foto G. Diliddo ___________________________________________________________________________________________ 2.2.2. Il livello di protezione Per ciascun sito è stato individuato il livello di protezione vigente rispetto alla pratica venatoria. A tal fine sono stati sovrapposti alla cartografia delle zone umide IWC, tramite software GIS (Esri, ARCGIS 9.3), i tematismi regionali relativi alle aree protette (Parchi naturali, Riserve Regionali e Nazionali) e i confini delle Oasi di Protezione e delle di Zone di Ripopolamento e Cattura istituite a livello provinciale (Fig. 2.2). Figura 2.2. Esempio di sovrapposizione dei confini delle zone umide del catasto IWC con i confini di zone protette dall’attività venatoria (in azzurro: zone umide IWC; in verde: riserve naturali; in rosso: oasi di protezione provinciali). Una zona umida è stata definita come ‘protetta’ (codice PRO in Appendice VI e nelle tabelle nel testo) nel caso in cui la sua intera superficie ricadesse all’interno di uno degli istituti di tutela indicati sopra. Una zona umida è stata invece definita come ‘non protetta’ (codice NON in Appendice VI) nel caso in cui la sua intera superficie fosse interessata da attività venatoria. Infine, le zone umide ricadenti solo in parte in aree protette sono state codificate come zone umide a ‘regime di protezione misto’ (codice MIS in Appendice VI). Inoltre, per definire la presenza o meno di attività venatoria, per alcune zone umide sono state utilizzate informazioni di dettaglio indipendenti dall’indirizzo gestionale legislativo del sito (ad esempio, Cassinazza di Baselica PV0203, oppure Medio Lago di Garda BS0102). Per le successive analisi statistiche, tali aree, in cui la caccia è consentita ma non praticata in tutta o in una significativa parte della sua superficie, sono state assimilate alla categoria ‘aree protette’ o ‘regime di protezione misto’. 21 _____________________________________________________________________________________________________ 2.3. L’analisi dei dati 2.3.1. Lista delle specie censite E’ stata realizzata una lista di tutte le specie censite nei dodici anni di monitoraggio, dal 2002 al 2013, distinguendo le specie autoctone di sicura origine selvatica dalle specie esotiche, di origine ferale certa o probabile. Gli uccelli acquatici si prestano infatti ad un facile allevamento amatoriale ed è comune sia riscontare la presenza di individui esotici stanziali (es. oche o anatre a distribuzione neartica allevate presso stagni urbani) che individui aufughi sfuggiti da zoo o collezioni private.Nel presente studio si è deciso di considerare come specie selvatica l’ibis sacro Threskiornis aethiopicus poiché non è riconducibile a nessuna delle due categorie e poiché, nonostante sia di origine alloctona, risulta ormai naturalizzato e la sua presenza sul territorio della Regione Lombardia è in larga parte costituita da individui nati in natura. Per tutte le specie è stato valutato lo stato delle presenze presso le zone umide regionali (vedi Tab. 3.1 ed Appendice I), individuando specie regolarmente o irregolarmente presenti (Tab 2.1), ed è stata riportata la stima di popolazione, valutata come valore medio dei conteggi annuali nel decennio 2002-2013, il numero di anni di presenza, lo stato di conservazione e le condizioni legislative che ne normano la gestione (presenza negli allegati della Direttiva Uccelli 2009/147/CE) e la possibilità di prelievo venatorio ai sensi della Legge 157/92. L’importanza conservazionistica delle specie è stata valutata attraverso le categorie SPEC di BirdLife International (BirdLife International 2004) (Tab 2.2). Le categorie SPEC individuano le popolazioni che mostrano un declino attuale o che hanno subito un declino consistente nei decenni passati e che, pur mostrando attualmente popolazioni stabili o in crescita, non hanno raggiunto tuttora livelli di popolazione precedenti al declino. Queste categorie sintetizzano lo stato di conservazione delle specie a livello globale, individuando l’importanza delle popolazioni europee nel sostenere una determinata specie. Inoltre, risultano particolarmente adatte per gli scopi di questo lavoro dato che la componente principale dell’avifauna acquatica svernante è costituita da migratori che utilizzano la Lombardia solo durante il periodo invernale. Al contrario, la Lista Rossa Italiana (Peronace et al. 2012), in questo frangente avrebbe fornito una visione limitata sulle specie in esame dato che si riferisce esclusivamente alle popolazioni riproduttive. Il criterio utilizzato per definire le categorie fenologiche delle specie, ovvero la regolarità con cui occorrono in regione, è simile a quello utilizzato da Tinarelli et al. (2010), con la differenza che i valori di riferimento (numero di anni di osservazione di una specie) sono rapportati ad un periodo di dodici anni invece che di dieci e che abbiamo scelto di non attribuire una categoria fenologica alle specie ferali. ___________________________________________________________________________________________ Tabella 2.1. Categorie SPEC (Species of European Conservation Concern) secondo BirdLife International (2004) e categorie della Lista Rossa italiana seocndo Peronace et al 2011. Categoria Descrizione SPEC 1 Specie con popolazioni in declino a livello globale SPEC 2 Specie con status di conservazione europeo sfavorevole , con popolazioni concentrate in Europa SPEC 3 Specie con status di conservazione sfavorevole , non concentrata in Europa W Popolazioni solo svernanti Non SPEC Specie con status di conservazione europeo favorevole Tabella 2.2 Categorie fenologiche delle specie tra il 2002 ed il 2013. Categoria Presenza Descrizione Regolare Almeno 7 anni/12 anni Svernante regolare in Lombardia Irregolare Da 3 a 7 anni/12 anni Svernate irregolare in Lombardia Accidentale 1 o 2 anni/12 anni Svernante accidentale in Lombardia Moretta codona (G.Conca) 23 _____________________________________________________________________________________________________ 2.3.2. Individuazione delle popolazioni importanti a livello nazionale ed internazionale Abbiamo considerato come stima della dimensione della popolazione di una determinata specie a livello regionale, la media dei totali annuali per il periodo 2004-2013, includendo nel computo il valore 0 per gli anni senza osservazioni. La media, relativa ai conteggi diurni, è stata calcolata solo per le specie considerate regolari. Sono state considerate di importanza nazionale e internazionale, rispettivamente, le popolazioni di specie selvatiche che costituiscono almeno l’1% della popolazione svernante in Italia e almeno l’1% della popolazione biogeografica di riferimento, ovvero la popolazione relativa alla flyway che insiste sul territorio regionale (Criterio 6 della convenzione di Ramsar), a condizione che siano presenti un minimo di 50 individui (Musgrove et al. 2001, Baccetti et al. 2002). Abbiamo inoltre tenuto in considerazione il Criterio 5, che individua come importanti per la conservazione dell’avifauna acquatica le zone umide che ospitano almeno 20.000 individui. I Criteri 5 e 6 sono quelli utilizzati a livello globale per l’individuazione dei siti di importanza critica per la conservazione delle specie(Critical Site Network, Wings over Wetlands 2011). La presentazione dei dati è stata resa il più possibile uniforme con le pubblicazioni di riferimento per agevolare i confronti, in particolare con i report annuali delle Regione Lombardia e con il più recente resoconto nazionale già pubblicato (Baccetti et al. 2002). Alzavole (M. Ravasini) ___________________________________________________________________________________________ 2.3.3. Definizione del trend di popolazione Per le 20 specie presenti in Regione Lombardia con numeri significativi o ritenute di particolare interesse a livello regionale dal punto di vista gestionale/conservazioni stico, sono stati calcolati gli indici di popolazione relativi agli 11 anni dal 2003 al 2013. Questi indici permettono di individuare eventuali variazioni nella dimensioni delle popolazioni nel tempo. Gli indici di popolazione sono stati calcolati utilizzando il software TRIM (Trends and Indices for Monitoring data; Pannekoek e van Strien 2005) che permette di minimizzare gli effetti dovuti alla sovradispersione dei dati, caratteristica tipica dei dataset derivati da monitoraggi ad ampia scala come i conteggi IWC, ed alla eventuale autocorrelazione temporale, ovvero la dipendenza dei valori registrati in un dato momento dal valore registrato nei conteggi precedenti. Inoltre, l’utilizzo di TRIM permette un valido confronto con gli andamenti ottenuti da altri studi relativi ai conteggi degli acquatici svernanti che hanno utilizzato la stessa metodologia (Baccetti et al. 2002, Tinarelli et al. 2010, Curcó e Bigas 2012, Wetlands International e van Roomen 2012, M. Zenatello, com. pers. per i trend su scala nazionale aggiornati al 2010). Il software TRIM permette di evidenziare le variazioni tra singoli anni, e di valutare l’andamento nell’intero periodo considerato, stimando gli indici per le zone umide non censite in base alla variazione interannuale tra le altre zone effettivamente censite nelle varie coppie di anni successivi. In questo lavoro, è stato utilizzato un modello TRIM con effetto sito e tempo (time effect). I trend demografici sono stati categorizzati secondo il criterio suggerito da Pannekoek e van Strien (2005) ed utilizzato anche da ISPRA per definire gli andamenti a scala nazionale (Baccetti et al. 2002; vedi anche Curcó e Bigas 2012, van Roomen et al 2011): Aumento/diminuzione forte: trend significativamente diverso da zero ed entità della variazione significativamente superiore al 5% annuo. Aumento/diminuzione moderato: trend significativamente diverso da zero e entità della variazione significativamente inferiore al 5% annuo. Aumento/diminuzione: trend significativamente diverso da zero e entità della variazione non significativamente diversa dal 5% annuo. Stabile: trend non significativamente diverso da zero e entità della variazione significativamente inferiore al 5% annuo. Indeterminato: trend non significativamente diverso da zero e entità della variazione non significativamente diversa dal 5% annuo. 25 _____________________________________________________________________________________________________ 2.3.4. Analisi dei fattori ambientali influenzanti l’idoneità delle zone umide ad ospitare avifauna acquatica svernante Considerato che uno degli scopi principali dei censimenti a lungo termine è fornire dati utili alla pianificazione territoriale, risulta importante riuscire ad individuare i fattori ambientali che influenzano i popolamenti animali oggetto di studio, in particolar modo per quanto riguarda variabili legate all’azione umana e quindi potenzialmente modificabili al fine di potenziarne oppure di mitigarne gli effetti. Abbiamo quindi valutato l’importanza di alcune caratteristiche delle zone umide nel determinarne l’idoneità ad ospitare avifauna svernante, in particolare la tipologia ambientale, l’estensione, e il regime di protezione. Per effettuare l’analisi statistica dell’effetto di queste caratteristiche, abbiamo trasformato nel loro logaritmo naturale (log10) i valori delle variabili la cui distribuzione mostrava un evidente scostamento dalla normalità (abbondanza ed estensione delle zone umide). Ciò ha consentito anche di ridurre l’impatto dei valori estremi sull’esito delle analisi, e di approssimare la distribuzione delle variabili alla distribuzione gaussiana, in modo da applicare tecniche di analisi statistica parametrica. Per eliminare l’effetto di non-indipendenza dei dati dovuta ai censimenti ripetuti negli anni negli stessi luoghi, le analisi sono state effettuate sulla media dei valori annuali (periodo 2004-2013) dell’abbondanza complessiva delle specie target che chiameremo d’ora in poi “abbondanza delle specie target”, e del numero di specie selvatiche d’ora in poi “ricchezza di specie”, per ciascuna zona umida del catasto IWC. ___________________________________________________________________________________________ Sono stati calcolati i valori medi per ciascuna zona umida separatamente per l’insieme delle specie di interesse venatorio (cacciabili) e per quelle non di interesse venatorio (non cacciabili).Per verificare l’effetto del livello di protezione sull’abbondanza delle specie target e sulla ricchezza di specie, è stato sviluppato un modello lineare misto in cui il livello di protezione (area non protetta; area a regime misto; area protetta) è stato inserito come fattore fisso a tre livelli. Come già accennato, zone umide non protette in cui non è praticata, o non è praticabile, l’attività venatoria sono state assegnate alla categoria ‘area protetta’ o a ‘regime di protezione misto’ nel caso vi fosse all’interno della stessa zona umida un’alternanza di aree protette e aree dove è praticata l’attività venatoria. Il grado di tutela delle specie è stato incluso nelle analisi come fattore fisso a due livelli (specie di interesse venatorio vs. specie non di interesse venatorio). Le zone umide sono state inoltre codificate come elementi lineari e con acque lotiche (fiumi e canali) oppure come superfici con acque lentiche (laghi, bacini di cava e zone umide), come variabile ‘tipologia della zona umida’, considerata come fattore fisso nei modelli. L’estensione della zona umida, espressa in ettari, è stata inserita come covariata per tener conto dell’effetto della superficie della zona umida sulle stime di abbondanza, poiché aree di dimensione maggiore sono attese ospitare un maggior numero di individui. Il codice della zona umida è stato inserito come fattore casuale per tener conto del fatto che per ogni zona umida erano disponibili due valori, uno riferito alle specie di interesse venatorio e uno alle specie non di interesse venatorio. Nei modelli sono state incluse le interazioni a due vie tra i fattori fissi. Sono state saggiate (e mantenute nel modello se statisticamente significative) le interazioni a due vie tra i fattori fissi e la covariata. Il test di Kolmogorov-Smirnov, applicato ai residui dei modelli, non ha infatti mostrato uno scostamento significativo da una distribuzione gaussiana, confermando la bontà delle trasformazioni applicate ai dati. In totale, nelle analisi sono state incluse 158 zone umide (è stata esclusa l’area aeroportuale di Linate), delle quali 29 non protette, 39 a regime misto e 90 protette (Appendice VI). 27 3. Risultati 3.1. Lo sforzo di censimento Tra il 2004 e il 2013, le zone umide censite almeno una volta sono state complessivamente 159, in media 128 zone censite annualmente. Considerando che il numero complessivo rappresenta circa il 70% delle zone codificate da ISPRA per la Lombardia, pari a più del 98% della superficie totale delle zone umide, e che la totalità delle più importanti zone viene visitata con continuità, la copertura regionale si può considerare molto buona. Il numero di zone umide censite si è mantenuto costante fino al 2011 (Fig. 3.1). Nel 2012 e 2013 numerose zone umide, in prevalenza bacini di cava della provincia di Milano, non sono più stati visitate. Da un punto di vista regionale questo calo non ha grande influenza sulla copertura e sul confronto con gli anni precedenti poiché le zone non più censite, pur numerose, coprono una limitata estensione del totale delle zone umide lombarde, come evidenziato dal fatto che la superficie delle zone umide censite rimane pressoché invariata negli anni (Fig. 3.1), e ospitano solo una frazione limitata dell’avifauna svernante (cfr. Appendice VI). A livello locale, tuttavia, risulta estremamente negativa la perdita di una serie continua nel tempo di dati faunistici che può concorrere a formare una base conoscitiva utile alla pianificazione territoriale e alla valorizzazione della biodiversità, in particolare per una provincia fortemente urbanizzata come quella di Milano. 160 140 Zone umide censite ate. _____________________________________________________________________________________________________ 134 133 132 131 133 127 125 132 100 98% 98% 97.7% 97.8% 118 116 120 97.2% 98.1% 98.6% 97.6% 97.9% 97.1% 80 60 40 20 0 2004 2005 2006 2007 Numero di zone 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Percentuale sul totale Figura 3.1. Sforzo di censimento dal 2004 al 2013, comel numero totale di zone umide censite (in azzurro), e come percentuale di superficie delle zone umide censite (in verde) sul totale delle zone umide lombarde comprese nel catasto IWC. ___________________________________________________________________________________________ 3.2. La comunità di uccelli acquatici svernanti: consistenza numerica, categorie fenologiche e diversità Durante il periodo 2004-2013, il totale dei conteggi dell’avifauna acquatica svernante è sempre stato compreso tra 115.000 e 135.000 individui circa (valore minimo 114.674 nel 2013, massimo 137.015 nel 2007), con una media annua pari a 125.980 individui. Considerando le specie target, il valore minimo è stato registrato nel 2012 con 78.525 individui, mentre il valore massimo è riferito ai conteggi del 2006 con 93.160 individui. La media per anno è pari a 86.135. Le specie di interesse conservazionistico hanno avuto una media di 10.672 individui con un massimo di 15.322 nel 2004 ed un minimo di 7.619 nel 2013, mentre le specie di interesse venatorio, hanno avuto una media di 77.210 con un massimo di 86.883 nel 2007 ed un minimo di 28.244 nel 2012. Per quanto riguarda la ricchezza di specie, nel corso dei censimenti IWC condotti in Lombardia, sono state osservate 103 specie di uccelli acquatici (periodo 2002-2013). Di queste, 17 sono di origine domestica probabile o certa, non essendo accidentali noti per l’Italia, e perché erano individui stanziali o recavano marcature tipiche degli allevamenti amatoriali. Alle specie selvatiche e alle specie esotiche vanno aggiunte le anatre germanate e domestiche, le oche domestiche e gli ibridi di anatidi (dal 2002 al 2013 sono stati riconosciuti, dalle caratteristiche morfologiche, tre probabili ibridi; cfr. report annuali dei censimenti IWC in regione Lombardia) 160000 Abbondanza (n ind) 140000 120000 100000 80000 60000 40000 20000 0 2004 2005 2006 2007 2008 Specie selvatiche 2009 2010 2011 2012 2013 Specie target Figura 3.2. Totali annuali dei censimenti IWC in Lombardia per le specie selvatiche (in azzurro) e le specie target (in verde) dal 2004 al 2013. 29 Abbondanza (n ind) _____________________________________________________________________________________________________ 100000 90000 80000 70000 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 2004 2005 2006 2007 2008 Specie di interesse conservazionistico 2009 2010 2011 2012 2013 Specie di interesse venatorio Figura 3.3. Totali annuali dei censimenti IWC in Lombardia per le specie di avifauna acquatica svernante di interesse conservazionistico (in viola) e di interesse venatorio (in arancione). Delle 86 specie selvatiche censite, 55 (64%) risultano regolari (presenti almeno sette anni su dodici), 16 (19%) sono irregolari (presenti tra tre e sette anni) e 15 (17%) vanno considerate accidentali (presenti in meno di tre anni) (Fig. 3.4). Figura 3.4. Categorie fenologiche delle specie censite in Lombardia durante i censimenti IWC nel periodo 2002-2013. Sono considerate regolari (Reg) le specie contattate 7 anni su 12, irregolari (Irr) tra i 3 ed i 7 anni ed accidentali (Acc) le specie contattate in meno di 3 anni. ___________________________________________________________________________________________ Tabella 3.1. Specie osservate durante i censimenti IWC in Regione Lombardia dal 2002 al 2013. Viene indicata la categoria fenologica della popolazione svernante [specie regolare (Reg): >7 anni di presenza; irregolare (Irr): 3-7 anni di presenza; accidentale (Acc): <3 anni di presenza], il conteggio medio 2002-2013 (per le sole specie regolari), il numero di anni in cui la specie è stata osservata, il valore minimo e quello massimo. Le specie sono elencate in ordine tassonomico. Nome scientifico Specie Categoria Media N° anni Gavia immer Gavia arctica Gavia stellata Tachybaptus ruficollis Podiceps grisegena Podiceps cristatus Podiceps auritus Podiceps nigricollis Phalacrocorax carbo Ardea cinerea Ardea purpurea Casmerodius albus Egretta garzetta Bubulcus ibis Nycticorax nycticorax Ixobrychus minutus Botaurus stellaris Platalea leucorodia Threskiornis aethiopicus Ciconia ciconia Ciconia nigra Anser anser Anser albifrons Anser fabalis fabilis Anser fabalis rossicus Cygnus olor Cygnus cygnus Cygnus bewickii Tadorna tadorna Anas penelope Anas strepera Anas crecca Anas platyrhynchos Anas acuta Anas querquedula Anas clypeata Netta rufina Aythya ferina Aythya nyroca Aythya fuligula Aythya marila Aythya collaris Clangula hyemalis Somateria mollissima Melanitta nigra Melanitta fusca Strolaga maggiore Strolaga mezzana Strolaga minore Tuffetto Svasso collorosso Svasso maggiore Svasso cornuto Svasso piccolo Cormorano Airone cenerino Airone rosso Airone bianco maggiore Garzetta Airone guardabuoi Nitticora Tarabusino Tarabuso Spatola Ibis sacro Cicogna bianca Cicogna nera Oca selvatica Oca lombardella Oca granaiola della taiga Oca granaiola della tundra Cigno reale Cigno selvatico Cigno minore Volpoca Fischione Canapiglia Alzavola Germano reale Codone Marzaiola Mestolone Fistione turco Moriglione Moretta tabaccata Moretta Moretta grigia Moretta dal collare Moretta codona Edredone Orchetto marino Orco marino 31 Irr Reg Reg Reg Reg Reg Irr Reg Reg Reg Acc Reg Reg Reg Reg Acc Reg Acc Reg Reg Reg Reg Irr Acc Acc Reg Reg Acc Reg Reg Reg Reg Reg Reg Irr Reg Reg Reg Reg Reg Reg Acc Irr Reg Irr Reg 69 2 1597 10 10897 1948 6295 1643 418 224 312 17 37 37 7 1 21 1072 1 4 138 238 2497 34427 7 58 68 3121 21 2862 7 2 32 3 12 10 12 12 12 5 12 12 12 2 12 12 12 11 1 12 2 11 10 7 11 6 2 1 12 10 1 9 12 12 12 12 12 4 12 12 12 12 12 10 1 4 8 6 12 Min Max 0 2 12 160 0 4 1134 2058 1 28 6708 13676 0 2 645 5307 4596 7419 1203 2090 0 1 159 549 113 480 26 748 0 40 0 1 24 75 0 3 0 110 0 23 0 2 0 60 0 36 0 4 0 1 973 1159 0 3 0 3 0 18 31 407 126 415 1801 3154 27065 41924 1 34 0 36 26 122 15 143 1992 6010 7 38 2044 3781 0 19 0 1 0 3 0 6 0 11 2 153 _____________________________________________________________________________________________________ Nome scientifico Bucephala clangula Mergus albellus Mergus serrator Mergus merganser Grus grus Rallus aquaticus Gallinula chloropus Porzana parva Fulica atra Charadrius dubius Himantopus himantopus Pluvialis apricaria Vanellus vanellus Numenius arquata Philomachus pugnax Tringa nebularia Tringa erythropus Calidris alpina Tringa glareola Tringa ochropus Actitis hypoleucos Scolopax rusticola Gallinago gallinago Lymnocryptes minimus Limosa limosa Larus canus Larus argentatus Larus michahellis Larus cachinnans Larus fuscus Larus marinus Larus melanocephalus Larus ridibundus Hydrocoleus minutus Chlidonias hybridus Haliaeetus albicilla Aquila clanga Circus aeruginosus Circus cyaneus Asio flammeus Specie Quattrocchi Pesciaiola Smergo minore Smergo maggiore Gru Porciglione Gallinella d'acqua Schiribilla Folaga Corriere piccolo Cavaliere d'Italia Piviere dorato Pavoncella Chiurlo maggiore Combattente Pantana Totano moro Piovanello pancianera Piro piro boschereccio Piro piro culbianco Piro piro piccolo Beccaccia Beccaccino Frullino Pittima reale Gavina Gabbiano reale nordico Gabbiano reale mediterraneo Gabbiano reale orient. Zafferano Mugnaiaccio Gabbiano corallino Gabbiano comune Gabbianello Mignattino piombato Aquila di mare Aquila anatraia maggiore Falco di Palude Albanella reale Gufo di palude Specie di origine ferale Chen caerulescens Alopochen aegyptiacus Anser indicus Branta leucopsis Branta canadensis Cygnopisis cygnoides Branta bernicla Tadorna ferruginea Cygnus atratus Pelecanus crispus Oca delle nevi Oca egiziana Oca indiana Oca facciabianca Oca del Canada Oca cignoide Oca colombaccio Casarca Cigno nero Pellicano riccio Categoria Media N° anni Min Max Reg 41 12 13 65 Reg 2 7 0 9 Reg 7 12 2 22 Reg 81 12 10 219 Reg 24 7 0 247 Reg 131 12 95 175 Reg 3364 12 2291 4643 Acc 1 0 2 Reg 27265 12 22783 42272 Acc 2 0 3 Acc 1 0 1 Irr 3 0 35 Reg 3171 12 459 7201 Reg 2 10 0 8 Irr 6 0 6 Irr 4 0 5 Acc 1 0 2 Irr 3 0 2 Acc 1 0 2 Reg 26 12 7 55 Reg 23 12 9 45 Reg 3 11 0 6 Reg 150 12 55 337 Irr 6 0 3 Acc 1 0 1 Reg 825 12 370 1914 Reg 4 11 0 11 Reg 1614 12 622 2272 Reg 12 9 0 77 Reg 3 10 0 12 Irr 3 0 1 Acc 1 0 1 Reg 20203 12 16035 26131 Irr 6 0 6 Irr 4 0 1 Acc 1 0 1 Irr 6 0 1 Reg 31 12 24 45 Reg 26 12 18 40 Irr 4 0 1 Acc Reg Irr Reg Reg Reg Acc Reg Reg Acc 2 2 1 8 3 5 - 1 11 4 9 8 11 1 10 10 1 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 1 5 2 6 4 16 1 9 20 2 ___________________________________________________________________________________________ Nome scientifico Aix galericulata Aix sponsa Chairina moschata Chenonetta jubata Oxyura jamaicensis Anas sibilatrix Balearica regulorum Specie Anatra mandarina Anatra sposa Anatra muta Anatra dalla criniera Gobbo della Giamaica Fischione del Cile Gru coronata Categoria Media N° anni Reg 25 12 Reg 2 9 Reg 4 7 Acc 1 Irr 3 Acc 1 Irr 4 Forme domestiche e ibride Anas sp. Anser sp. Anatre germanate e domestiche Oche domestiche Reg Reg 742 17 12 9 Min 1 0 0 0 0 0 0 Max 51 4 15 1 5 1 1 316 0 1680 57 3 9 SPEC 1 SPEC 2 SPEC 3 48 24 SPEC 3W Non SPEC 2 Figura 3.5. Categorie SPEC (Species of European Conservation Concern; BirdLife International 2004) delle specie osservate durante i censimenti IWC dal 2002 al 2013 Di tutte le specie contattate nel periodo considerato il 40% risulta avere un particolare interesse conservazionistico, ricadendo in una delle categorie SPEC (Fig. 3.5; cfr. Appendice I). Le specie regolari in Regione Lombardia sono quelle per cui le zone umide lombarde rappresentano maggiormente una risorsa per la conservazione delle popolazioni svernanti. All’interno di questa categoria, il 34% rientra in una delle categorie SPEC. Sul totale delle 103 specie censite, 18 sono cacciabili e 85 specie risultano protette (vedi Appendice I). 33 _____________________________________________________________________________________________________ Tarabuso (M. Ravasini) 3.3. Importanza nazionale ed internazionale dei contingenti di avifauna acquatica svernanti in Lombardia Delle 54 specie selvatiche di avifauna acquatica regolarmente svernanti in Lombardia (l’ibis sacro è stato escluso per mancanza di dati di riferimento), 40 soddisfano il Criterio 6 della convenzione di Ramsar (vedi paragrafo 2.3.2), in quanto mostrano un conteggio medio superiore all’1% del totale della specie a livello nazionale, anche se solo 25 di queste superano la soglia dei 50 individui presenti in media sul territorio regionale (Tab. 3.2). Particolarmente rilevanti, a livello nazionale, risultano essere i contingenti dello svasso maggiore (41% del totale nazionale), dello smergo maggiore (40% del totale nazionale) e della moretta (35% del totale nazionale). Superiori al 20% del totale nazionale anche i contingenti svernanti di cigno reale, fistione turco, strolaga mezzana e svasso piccolo (Tab. 3.2). Per alcune specie rare o accidentali la presenza in Lombardia rappresenta la quasi totalità delle osservazioni in Italia (ad es. strolaga minore, svasso collorosso) (Tab. 3.2).Infine, è da segnalare che per svasso maggiore e germano reale le popolazioni svernanti in Regione ___________________________________________________________________________________________ superano la soglia dell’1% del contingente svernante a livello di flyway (Tab. 3.2), indicando popolazioni rilevanti a livello internazionale. Gli individui di cormorano e tarabuso svernati appartengono a due diverse popolazioni afro-europee poiché la Lombardia si situa in una regione dove i due areali risultano intersecanti. Tabella 3.2. Contingenti delle specie selvatiche regolarmente svernanti in Lombardia (in ordine tassonomico, media 2002-2013, 54 specie; l’ibis sacro è escluso per assenza di dati di riferimento). Soglia dell'1% della popolazione svernante nazionale (relativa alla media 2006-2010, dati ISPRA non pubblicati) ed internazionale (Wetlands International 2012), popolazione biogeografica di riferimento (Flyway) delle specie censite (Wings over wetlands 2011, Wetlands International 2012). Sono segnati con + i valori <1, in grassetto le specie che superano la soglia nazionale dell’1%, con * le specie con soglia dell’1% ma con totale < 50 individui, sottolineate le specie con soglia >1% a livello di flyway. Specie Strolaga mezzana Strolaga minore* Tuffetto Svasso collorosso* Svasso maggiore Svasso piccolo Cormorano Airone cenerino Airone bianco maggiore Garzetta Airone guardabuoi Nitticora* Tarabuso Cicogna bianca* Cicogna nera* Oca selvatica Cigno reale Cigno selvatico* Volpoca Fischione Canapiglia Alzavola Germano reale Codone Mestolone Fistione turco* Moriglione Moretta tabaccata* Moretta Moretta grigia* Edredone* Lombardia % Italia 1% Italia 1% Flyway Flyway 69 2 1597 10 10897 1948 6295 1643 23% 7% 14% 26% 41% 21% 9% 12% 3 + 110 + 265 93 680 139 3500 100 3900 660 3500 2100 3900+4000 2700 N Europe, W Siberia/Europe Caspian Black sea, E Mediterranean Europe, NW Africa Black Sea, Mediterranean NW, W Europe Europe/South, W Europe, N Africa N, C Europe, Black sea, Mediterr. N, W Europe, Central, E Europe 418 6% 73 460 W, C, SE Europe, Black Sea, Mediterr. 224 312 17 37 3% 4% 4% 3% 78 76 4 11 1300 2900 770 65+820 W Europe, NW Africa SW Europe W Europe, NW Africa W, E Europe, NW Africa, Black Sea, E Medit. 7 3% 2 1600 SW , W Europe, NW, Sub-Saharan Africa 1 21 1072 1 4 138 238 2497 34427 7 58 68 3121 21 2862 7 2 25% <1% 26% <1% <1% 2% 2% 14% <1% <1% 23% 10% 4% 35% 3% 2% + 128 41 ? 177 1213 102 1540 2420 119 253 3 320 6 81 2 1 15 560 2500 220 3000 3000 1100 10200 10000 7500 4500 500 8000 25 6000 3100 9800 SW Europe C Europe/N Africa NW Mainland, C Europe NW Mainland Europe NW Europe W Siberia, NE Europe/Black Sea, Medit. NE Europe/Black Sea, Mediterranean W Siberia, NE Europe/Black Sea, Medit. N Europe/W Mediterranean W Siberia, NE, E Europe/S Europe, W Africa W Siberia, NE, E Europe/S Europe, W Africa SW, C Europe/W Mediterranean C, NE Europe/Black Sea, Mediterranean W Mediterranean/N, W Africa C Europe, Black Sea, Mediterranean N Europe/W Europe Baltic Denmark, Netherlands 35 _____________________________________________________________________________________________________ Specie Orco marino* Quattrocchi* Pesciaiola Smergo minore Smergo maggiore Gru* Porciglione Gallinella d'acqua Folaga Pavoncella Chiurlo maggiore Piro piro culbianco* Piro piro piccolo* Beccaccia* Beccaccino Gavina Gabbiano reale nordico Gabbiano reale mediterraneo Gabbiano reale orientale Zafferano Gabbiano comune Falco di palude* Albanella reale Lombardia 33 41 2 7 81 24 131 3364 27265 3171 2 26 23 3 150 825 % Italia 16% 3% <1% <1% 40% 6% 2% 20% 10% 6% <1% 2% <1% 10% 5% 16% 1% Italia 2 15 6 12 2 4 79 168 2639 506 71 17 38 + 30 50 1% Flyway 4500 11400 400 1700 2700 900 10000 37100 17500 72300 8400 15500 17300 158100 25000 16400 Flyway W Siberia, N Europe/NW Europe NW, C Europe NW, C Europe NW, C Europe NW, C Europe NE, C Europe/N Africa Europe, N Africa Europe, N Africa Europe, N Africa W Asia/SW Asia, Europe, W Asia Europe/Europe N, W Africa N Europe/S, W Europe, West Africa W, C Europe/W Africa Europe/S, W Europe, N Africa Europe/S, W Europe, NW Africa NW, C Europe/Atlantic coast, Mediterr. 4 - ? 20100 N, NW Europe 1614 1% 1355 7000 Mediterranean Iberia, Morocco 12 ? ? 20000 Black Sea, W Asia/SW Asia, NE Africa 3 20203 31 26 <1% 8% 3% <1% 8 2616 10 28 5500 42100 - W Europe/Mediterranean, W Africa W Europe/W Europe W Medit., W Africa - ___________________________________________________________________________________________ 3.4. Le zone umide IWC in Lombardia: caratteristiche, livello di protezione ed importanza per lo svernamento dell’avifauna acquatica In termini di superficie, l’85% delle zone umide lombarde censite è costituito dai laghi naturali, seguita dai fiumi con il 10.6%. Le altre tipologie di zone umide nel complesso non superano il 5% della superficie totale (Tab. 3.3). Dal punto di vista del livello di protezione, gran parte della superficie delle zone umide (57%) è costituita da aree ove l’attività venatoria è consentita sulla totalità della superficie o su una sua frazione (aree a regime di protezione misto). Nel complesso, la superficie di zone umide lombarde in cui l’attività venatoria non è consentita o non è praticata costituiscono il 43% del totale. La capacità delle zone umide di attrarre l’avifauna è estremamente variabile: questa deriva dalla tipologia della zona umida, dalla sua superficie e dalle caratteristiche intrinseche di ogni sito, quali l’intensità del disturbo, la batimetria, la struttura del bacino o della vegetazione spondale. La variabilità si esprime attraverso la ricchezza di specie che hanno frequentato il sito e la dimensione del contingente svernante, in termini di abbondanza complessiva o di densità per unità di superficie. Tabella 3.3. Estensione in ettari delle superfici e numero (tra parentesi) di zone umide censite appartenenti alle diverse tipologie ambientali in base al livello di protezione (esclusa la categoria ‘Altro’, comprendente una sola zona). N zone Aree protette Aree non protette Regime misto Totale % superficie totale Fiumi 50 2933 (14) 3691 (16) 3717 (20) 10342 10.6% Canali 3 - 58 (2) 13 (1) 71 0.1% Bacini di cava 40 673 (28) 147 (3) 105 (9) 924 0.9% Laghi naturali 37 35807 (9) 2012 (3) 45110 (25) 82929 85.0% Laghi artificiali 4 104 (3) 25 (1) - 128 0.1% Zone palustri 24 2649 (20) 541 (4) - 3190 3.3% Totale 158 42165 6474 48945 97584 43% 7% 50% Tipologia % superficie totale . 37 _____________________________________________________________________________________________________ Considerando la media per zona umida dal 2004 al 2013 ed escludendo dal computo le specie ferali e domestiche, l’unico sito che si avvicina a soddisfare il quinto criterio Ramsar per l’identificazione di aree di importanza internazionale, cioè la capacità di sostenere almeno 20000 individui svernanti, è il Basso Lago di Garda (BS0103). Il Lago di Garda, nel suo complesso, con una media di 25980 individui per anno, soddisfa ampiamente questo requisito (cfr. Baccetti et al. 2002). Il lago di Garda è anche l’unico sito che ospita una frazione superiore all’1% del contingente totale regionale, arrivando a soddisfare anche il criterio Ramsar dell’1% sul totale regionale per la definizione di zone importanti per la conservazione, corrispondente per la Lombardia a 16.536 individui (ISPRA, dati non pubblicati). L’unico altro sito che si avvicina a questo valore è il fiume Ticino con una media di 14261 uccelli acquatici svernanti per anno (Tab. 3.4). Tabella 3.4. Numero medio di individui di specie selvatiche, di specie di interesse conservazionistico e di interesse venatorio ospitati nei principali bacini lacustri e nelle principali aste fluviali della Lombardia, in ordine di estensione (valori medi di abbondanza per zona umida 2004-2013). Selvatiche % sul totale Interesse conservazionistico Interesse venatorio Lago di Garda 25990 20% 1555 14892 Lago Maggiore 8965 7% 360 2370 Lario 7855 6% 205 2810 Sebino 3726 3% 30 1567 14416 11% 258.2 3067.3 Fiume Po 539 0% 415 11116 Fiume Oglio 2224 2% 362 1736 Fiume Adda 4437 3% 26 327 Fiume Lambro 1991 1% 26 1159 Zona umida Laghi naturali Fiumi Fiume Ticino Le zone umide che ospitano le frazioni più significative dell’intera popolazione svernante lombarda sono i grandi laghi e i maggiori fiumi, unitamente ad alcune zone umide e laghi minori protetti e gestiti a fini naturalistici (Tab. 3.5 e Fig. 3.6). In particolare, le zone umide comprese nella categoria dei laghi naturali ospitano il 48% dell’avifauna acquatica svernante, tra cui emerge il lago di Garda che ospita da solo il 20% del totale regionale. Tra i fiumi, in cui si concentra il 29% degli uccelli acquatici svernanti (Tab. 3.5), è evidente l’importanza del fiume Ticino che accoglie l’11% del totale della Lombardia (Tab. 3.4; vedi anche Appendice VI). Le zone palustri, pur costituendo solo il 3.3% della superficie totale ___________________________________________________________________________________________ delle zone umide IWC in Lombardia, ospitano il 17% dell’avifauna svernante totale (Tab. 3.5) e una ricchezza specifica pari a quella di fiumi e laghi (Tab 3.7), dimostrando una elevata idoneità ambientale nel sostenere le comunità di uccelli acquatici in regione. Anche la densità media nelle zone palustri risulta superiore (doppia) a quella registrata nei bacini di cava e sui fiumi (21 individui per ettaro contro, rispettivamente, 13 e 11 individui per ettaro) anche se l’estrema variabilità dei valori all’interno delle singole categorie non permette di ottenere una differenza a livello statistico. Tra i siti che mostrano le maggiori densità in tutta la regione, infatti, molte sono zone palustri, anche di piccola estensione, alcune delle quali gestite ai fini di attrarre e conservare l’avifauna acquatica e la biodiversità (Tab 3.6; cfr. Appendice VI). Per contro, i laghi naturali mostrano densità considerevolmente più basse rispetto a tutte le altre tipologie ambientali (Tab. 3.6). In queste aree, infatti, la gran parte della superficie è costituita da acque profonde e poco produttive, non idonee ad ospitare alte densità di avifauna acquatica, che si concentra invece lungo le sponde, in particolare se ricche di vegetazione naturale (fragmiteto, idrofite ed elofite) e con acque poco profonde. Tuttavia, l’elevata variabilità dei valori di densità complessiva entro ciascuna tipologia ambientale non consente di evidenziare differenze statisticamente significative di densità tra tipologie ambientali. La ricchezza media di specie è dipendente sia dalla superficie delle zone umide che dalla eterogeneità ambientale. Questo spiega l’ elevata ricchezza di specie riscontrata nelle zone palustri, paragonabile a quella dei laghi naturali, nonostante la superficie media di questi ultimi sia di un ordine di grandezza superiore rispetto alle zone palustri. La minore ricchezza di specie dei bacini di cava rispetto ai laghi naturali sembra essere invece ascrivibile prevalentemente ad un effetto delle differenze di superficie. Anche in questo caso, l’elevata variabilità dei valori di ricchezza di specie entro ciascuna tipologia ambientale preclude la possibilità di evidenziare differenze statisticamente significative tra tipologie ambientali. In ogni caso, le zone umide che mostrano i più elevati valori delle diverse variabili che descrivono la comunità di avifauna acquatica svernante (numero di specie, abbondanza e densità) sono anche le zone i cui valori si discostano maggiormente dalla media (es: Basso Lago di Garda, con una media di 28 specie per anno contro la media regionale dei laghi di 10 specie) (cfr. Appendice VI con Tab. 3.4, 3.5 e 3.6). Sia tra le zone che ospitano il maggior numero di uccelli che tra quelle che mostrano le maggiori densità, è evidente una prevalenza di aree ove l’attività venatoria non è consentita (cfr. Tab. 3.5 e 3.6). Questa tendenza risulta particolarmente evidente se si osservano i dati in Fig. 3.8, confrontando le percentuali di individui svernanti nelle zone umide con diverso livello di protezione con la superficie relative di tali aree. Infatti, considerando le specie selvatiche, il 54% della popolazione svernante si concentra nelle zone protette, che costituiscono tuttavia solo il 43% della superficie delle zone umide IWC. Tale concentrazione è ancora più evidente se si considerano altre tipologie di specie, le specie di interesse conservazionistico (73% nelle aree protette) e le specie di interesse venatorio (61% nelle aree protette). 39 _____________________________________________________________________________________________________ Tabella 3.5. Numero medio di individui conteggiati per tipologia di zona umida, suddivisa in base al livello di protezione (è esclusa la categoria ‘Altro’, comprendente una sola zona) (valori medi di abbondanza per zona umida 2004-2013, media per per tipologia ambientale). N zone Protetto Non protetto Regime misto Totale % regionale Fiumi 50 19305 (14) 5406 (16) 13294 (20) 38005 29% Canali 3 - 291 (2) 264 (1) 555 0.4% Bacini di cava 40 6435 (28) 137 (3) 1610 (9) 8181 6% Laghi naturali 37 26053 (9) 1785 (3) 35349 (25) 63188 48% Laghi artificiali 4 459 (3) 32 (1) - 491 0.3% Zone palustri 24 19522 (20) 2942 (4) - 22464 17% Totale 158 71809 10592 50516 132918 Categoria ambientale Fiumi Canali 16.9% 0.4% 28.6% Bacini di cava Laghi naturali 6.2% Laghi artificiali 0.4% 47.5% Zone palustri Figura 3.6. Ripartizione percentuale media del contingente svernante tra le diverse categorie di zone umide (valori medi di abbondanza per zona umida 2004-2013, media per per tipologia ambientale). ___________________________________________________________________________________________ Figura 3.7. Distribuzione del contingente svernante dell’avifauna acquatica tra le zone umide IWC della Lombardia (escluse specie esotiche e domestiche) (valori medi di abbondanza per zona umida 2004-2013). Per ogni zona è indicato il livello di protezione: blu = aree protette; rosso = aree non protette; verde = aree a regime misto) 41 _____________________________________________________________________________________________________ Tabella 3.6. Densità (ind/ha) media di individui [limiti fiduciali 95%] per tipologia di zona umida in base al livello di protezione (è esclusa la categoria ‘Altro’, comprendente una sola zona) (valori medi di abbondanza per zona umida 2004-2013, media per per tipologia ambientale). Categoria ambientale N zone Protetto Non protetto Regime misto Totale Fiume 50 21.2 [1.7-144.1] 2.8 [0.1-12.1] 8.2 [0.4-45.5] 10.1 [0.2-33.5] Canale 3 - 6.9 [4.5-9.4] 20.1 [-] 11.3 [4.5-20.1] Cava 40 13.5 [1.3-34.6] 3.0 [0.3-8.3] 14.9 [1.8-41.5] 13.0 [0.6-38.4] Lago naturale 37 6.3 [0.3-38.2] 0.7 [0.5-1.2] 0.8 [0.3-1.7] 4.5 [0.3-38.2] Lago artificiale 4 8.8 [2.5-20.8] 1.3 [-] - 6.9 [1.3-20.8] Zona palustre 24 20.3 [0.4-98.7] 23.1 [1.7-64.0] - 20.8 [0.7-90.6] Tabella 3.7. Ricchezza media di specie [limiti fiduciali 95%] di avifauna acquatica svernante nelle diverse tipologie ambientali, suddivise per livello di protezione (è esclusa la categoria ‘Altro’, comprendente una sola zona) (valori medi di ricchezza di specie per zona umida 2004-2013, media per per tipologia ambientale). Categoria ambientale N zone Protetto Non protetto Regime misto Totale Fiume 50 11.5 [3.3-22.2] 8.9 [1.7-14.4] 9.6 [3.5-18.0] 9.9 [3.0-19.5] Canale 3 - 4.6 [2.5-6.7] 10.0 [-] 6.4 [2.5-10.0] Bacini di cava 40 6.5 [0.3-14.8] 4.9 [1.3-9.0] 4.9 [2.5-7.6] 6.0 [0.7-14.7] Lago naturale 37 10.2 [1.6-18.1] 9.9 [8.0-12.4] 16.4 [10.8-28.5] 11.7 [1.6-20.2] Lago artificiale 4 5.3 [3.5-8.0] 2.2 [-] - 4.5 [2.2-8.0] Zona palustre 24 11.5 [2.3-23.2] 8.3 [4.8-13.6] - 11.0 [2.9-21.5] ___________________________________________________________________________________________ Superficie complessiva 7% 43% 50% Specie di interesse conservazionistico 7% Tutte le specie Specie di interesse venatorio 20% 73% Figura 3.8. Superficie complessiva (in %) delle zone umide in base al livello di protezione (in alto) e ripartizione (in %) del contingente svernante dell’avifauna acquatica svernante (valori medi nel periodo 2004-2013) per tutte le specie, per le specie di interesse conservazionistico e per le specie di interesse venatorio in base al livello di protezione. Sono escluse le specie esotiche e domestiche. 43 _____________________________________________________________________________________________________ 3.5. Gli effetti delle caratteristiche delle zone umide sull’avifauna acquatica svernante Il modello lineare misto relativo alla variazione di abbondanza delle specie target, cacciabili e non cacciabili, ha evidenziato un effetto statisticamente significativo del livello di protezione sul numero medio di individui presenti in una zona umida (Tab. 3.8). In particolare, è emersa una minore abbondanza nelle zone umide non protette rispetto a quelle a regime di protezione misto e a quelle protette (Tab. 3.8, Fig. 3.9), indipendentemente dal fatto che si considerino i conteggi di specie di interesse venatorio o non di interesse venatorio (interazione non significativa livello di protezione × specie di interesse venatorio, Tab. 3.8). I test post-hoc hanno mostrato una differenza statisticamente significativa tra tutti i livelli del fattore ‘livello di protezione’ (p < 0.05). Nel complesso, l’abbondanza media delle specie target, pari a 45.5 (± 10.4 e.s.). sia di specie cacciabili che non cacciabili, nelle aree protette è risultata essere 2.5 volte maggiore rispetto alle aree a regime misto (18.9 ± 4.9) e 6.8 volte maggiore rispetto alle aree non protette (6.7 ± 2.1),vedi anche Fig. 3.9. La maggior parte di specie target, cioè quelle che forniscono stime affidabili, sono specie di interesse venatorio la cui abbondanza risulta quasi 20 volte maggiore rispetto alle specie target non di interesse venatorio (4.1 ± 0.7 vs. 78.5 ± 14.2). La maggior parte degli anatidi, il gruppo tassonomico più abbondante di specie target, è infatti cacciabile, come anche la folaga, mentre gli svassi e le strolaghe contano poche specie spesso poco abbondanti. Il modello ha inoltre messo in evidenza alcuni altri effetti statisticamente significativi ma di limitato interesse dal punto di vista ecologico e gestionale (Tab. 3.8), brevemente commentati di seguito. Le specie di interesse non venatorio, ma non quelle di interesse venatorio, sono risultate più abbondanti nelle zone umide con acque lentiche (laghi, bacini di cava e zone palustri) rispetto ai fiumi e canali (interazione statisticamente significativa interesse venatorio × tipologia di zona umida, Tab. 3.8). L’abbondanza è inoltre risultata significativamente superiore nelle zone umide con acque lentiche rispetto ai fiumi e canali, ma solo per le aree a regime di protezione misto (interazione statisticamente significativa livello di protezione × tipologia di zona umida, Tab. 3.8). Infine, l’incremento di abbondanza per unità di superficie della zona umida è risultato maggiore per le specie non di interesse venatorio rispetto a quelle di interesse venatorio (interazione statisticamente significativa superficie × interesse venatorio, Tab. 3.8, Fig 3.10). ___________________________________________________________________________________________ Tabella 3.8. Modelli lineari misti dell’abbondanza delle specie target e della ricchezza di specie (n = 158 zone umide) in funzione del livello di protezione (area non protetta, area a regime di protezione misto, area protetta), della tipologia di zona umida (acque lentiche vs. acque lotiche), dell’interesse venatorio (specie di interesse venatorio vs. specie non di interesse venatorio) e dell’estensione del sito. I gradi di libertà sono stimati mediante il metodo di Sattertwhaite. Variabile Gradi di libertà F p Livello di protezione 2, 151 15.86 <0.001 Interesse venatorio 1, 153 248.59 <0.001 Tipologia della zona umida 1, 151 1.44 0.23 Superficie della zona umida 1, 151 194.39 <0.001 Livello di protezione × interesse venatorio 2, 153 0.18 0.84 Livello di protezione × tipologia zona umida 2, 151 3.69 0.027 Interesse venatorio × tipologia zona umida 1, 153 4.89 0.028 1, 153 16.18 <0.001 Livello di protezione 2, 151 6.79 0.002 Interesse venatorio 1, 153 248.97 <0.001 Tipologia della zona umida 1, 151 0.49 0.49 Superficie della zona umida 1, 151 103.10 <0.001 Livello di protezione × interesse venatorio 2, 153 6.10 0.003 Livello di protezione × tipologia zona umida 2, 151 0.86 0.43 Interesse venatorio × tipologia zona umida 1, 153 2.11 0.15 1, 153 149.25 <0.001 Abbondanza delle specie target Effetti principali Interazioni a Superficie × interesse venatorio Ricchezza di specie Effetti principali Interazioni b Superficie × interesse venatorio a: stima del parametro: specie di interesse venatorio, 0.61 ± 0.07; specie non di interesse venatorio, 0.93 ± 0.07 b: stima del parametro: specie di interesse venatorio, 0.98 ± 0.21; specie non di interesse venatorio, 2.94 ± 0.21 45 _____________________________________________________________________________________________________ 1000 Interesse venatorio 90 Abbondanza (n ind) Non di interesse venatorio 39 100 29 10 1 Aree non protette Aree a regime misto Aree protette Livello di protezione Figura 3.9. Abbondanza media (+ e.s.; valori predetti dal modello mostrato in Tab. 3.X per una zona umida di dimensioni medie, pari a 68.6 ha) di specie target di interesse venatorio e non venatorio in base al livello di protezione della zona umida. Notare la scala logaritmica dell’asse delle ordinate. Numeri sopra la barre: numero di zone umide per ciascun livello di protezione. 100000 Interesse venatorio Non di interesse venatorio Abbondanza (n ind) 10000 1000 100 10 1 0 0 1 10 100 1000 10000 Superficie della zona umida (ha) 100000 Figura 3.10. Relazione tra abbondanza delle specie target ed estensione del sito per specie di interesse venatorio e non (notare la scala logaritmica degli assi; n = 158 zone umide). ___________________________________________________________________________________________ Per quanto riguarda invece le variazioni nella ricchezza di specie per zona umida, il modello lineare misto ha evidenziato un effetto statisticamente significativo del livello di protezione (Tab. 3.8), il quale tuttavia differisce tra specie cacciabili e non cacciabili (Fig. 3.11, interazione statisticamente significativa livello di protezione × specie di interesse venatorio in Tab. 3.8). In particolare, il numero medio di specie di interesse venatorio è significativamente maggiore nelle aree protette (4.9 ± 0.3 e.s.) rispetto a quelle a regime misto (3.5 ± 0.4) e non protette (3.1 ± 0.5) (Fig. 3.11). Per le specie non di interesse venatorio, invece, il numero medio di specie osservate nelle aree protette (7.1 ± 0.3) non differisce significativamente da quello riscontrato nelle aree a regime misto (6.8 ± 0.4), mentre il numero medio di specie nelle aree non protette (5.2 ± 0.5) è significativamente inferiore rispetto ai valori riscontrati sia nelle aree a regime misto che in quelle protette (Fig. 3.11). Nel complesso, il numero medio di specie di interesse non venatorio per zona umida è risultato significativamente superiore al numero medio di specie di interesse venatorio (6.0 ± 0.2 vs. 3.4 ± 0.2). Come per l’abbondanza, l’incremento di ricchezza di specie per unità di superficie della zona umida è risultato maggiore per le specie non di interesse venatorio rispetto a quelle di interesse venatorio (interazione statisticamente significativa superficie × interesse venatorio, Tab. 3.8) ovverosia, all’aumentare della superficie aumenta il numero di specie presenti, in particolare di quelle protette (Fig. 3.12). In sintesi, le zone umide protette ospitano una maggiore abbondanza di individui e mostrano una maggiore ricchezza di specie rispetto alle zone umide non protette, mentre le zone umide a regime di protezione misto si collocano ad un livello intermedio, sia per quanto riguarda l’abbondanza che la ricchezza di specie. L’effetto del livello di protezione sull’abbondanza complessiva è simile per specie di interesse venatorio e specie non cacciabili, ad indicare che la pratica dell’attività venatoria ha un effetto non solo sulle specie cacciabili, oggetto diretto di prelievo, ma anche sulle specie non interessate dal prelievo venatorio. Non sono invece emerse differenze statisticamente significative di abbondanza e ricchezza di specie in base alla tipologia di zona umida, nonostante siano state considerate tipologie ambientali semplificate, a conferma del risultato dei confronti riportati nel paragrafo precedente. 47 _____________________________________________________________________________________________________ 10 Interesse venatorio 9 Non di interesse venatorio Ricchezza di specie 8 90 d 39 d 7 6 29 c b 5 4 a a 3 2 1 Aree non protette Aree a regime misto Aree protette Livello di protezione Livello di protezione Figura 3.11. Ricchezza media di specie d’interesse venatorio e non, in base al livello di protezione della zona (+e.s.; valori predetti dal modello mostrato in Tab. 3.8 per una zona umida di dimensioni medie, pari a 68.6 ha). Le barre sovrastate dalla stessa lettera (a-a, d-d) indicano medie non significativamente differenti, quelle con lettere diverse (a-b; c-d) indicano invece a valori medi differenti (p <0.01, test ost-hoc). I numeri sopra la barre indicano il numero di zone umide. 25 Interesse venatorio Non di interesse venatorio Ricchezza di specie 20 15 10 5 0 0 1 10 100 1000 10000 Superficie della zona umida (ha) 100000 Figura 3.12. Relazione tra ricchezza di specie ed estensione del sito per specie di interesse venatorio e non (notare la scala logaritmica dell’asse delle ascisse; n = 158 zone umide). ___________________________________________________________________________________________ 3.6. Gli andamenti demografici delle popolazioni svernanti Le analisi dei trend di popolazione per il periodo 2003-2013 sono state effettuate sui conteggi relativi alle 20 specie riportate in Tab. 3.9. Solo per 4 specie (garzetta, airone guardabuoi, codone e moretta tabaccata) non è stato possibile definire l’andamento delle popolazioni svernanti. I trend sono stati calcolati per le popolazioni lombarde (stima espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend), per le popolazioni nazionali (ISPRA, dati in corso di pubblicazione) e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend 1997-2007 della flyway di riferimento, Wetlands international e SOVON 2011, Wetlands International 2012). In generale gli andamenti sono risultati stabili o in aumento, ad eccezione di 3 specie, svasso piccolo, folaga e moriglione. Lo svasso piccolo mostra un preoccupante declino, con una declino medio annuo del 13% del contingente svernante, che ha determinato un allarmante calo degli indici di popolazione pari al 71.5% in dieci anni in Regione Lombardia, in accordo con il declino registrato a livello nazionale (corrispondente a circa 7% annuo), mentre il trend della popolazione europea risulta di difficile interpretazione, avendo andamenti contrapposti in diverse regioni della medesima flyway di riferimento e in diversi periodi (incerto o in declino sul breve periodo (Wetlands International 2012, Wetlands International e SOVON 2011) e in aumento sul lungo periodo, (Wetlands International e SOVON 2011), a suggerire una redistribuzione dell’areale di svernamento europeo di questa specie e una forte sensibilità a condizioni ecologiche locali. La Lombardia ospita circa il 20% della popolazione nazionale e dato che il suo contingente svernante ha mostrato un declino più marcato di quello italiano si può ragionevolmente presumere che la perdita a livello nazionale sia strettamente correlata al calo in Regione Lombardia. Il moriglione e la folaga mostrano entrambi un calo moderato, il primo in accordo con un declino generalizzato delle sue popolazioni nazionali e a livello di flyway, mentre per la seconda i trend su scala più ampia mostrano una sostanziale stabilità od incremento dei contingenti svernanti. Nonostante la folaga sia diffusa in gran parte delle zone umide, l’entità della popolazione in Regione è maggiore nei grandi laghi. Tutte e tre le popolazioni in declino sono legate alle acque lentiche dei laghi lombardi, come lo sono anche la moretta e lo smergo maggiore, le due specie che mostrano un trend positivo a fronte di un declino della popolazione europea. Mentre lo smergo maggiore è presente con pochi individui, che attualmente non incidono sull’andamento globale delle popolazioni nazionali di riferimento, la moretta ha contingenti significativi a livello nazionale. Sarebbe quindi auspicabile, data l’importanza della regione Lombardia nel concorrere alla conservazione di queste specie, prevedere lo studio e la messa in atto di adeguate misure di conservazione atte a favorire le anatre tuffatrici, la folaga e lo smergo maggiore. 49 _____________________________________________________________________________________________________ Tabella 3.9. Trend di popolazione di 15 specie target (più 4 specie di ardeidi e il cormorano) regolari nel periodo 2003-2013. Viene mostrato il trend per le popolazioni lombarde, per le popolazioni nazional , e a livello di popolazione biogeografica. Sono segnati i trend che la cui variazione raggiunge la significatività statistica (* p <0.05; ** p < 0.01). E’ indicato con ‘n’ il numero di zone umide che hanno fornito serie di dati per ciascuna specie e il numero medio di individui della specie nel periodo 2002-2013 (cfr.Tab. 3.1). Specie Tuffetto n media Stima e.s. Diagnosi di trend Trend Italia 2001-2010 Trend flyway 105 1597 1.0180 0.0150 Stabile Incremento mod.* Incremento Incremento mod.** Incerto Svasso maggiore 118 10897 1.0235 0.0063 Incremento mod.** Svasso piccolo 37 1948 0.8713 0.0123 Rapido declino** Rapido declino* Incerto Incremento Cormorano 145 6295 1.0202 0.0081 Incremento mod* Incremento mod.** Airone cenerino 156 1643 1.0017 0.0080 Stabile Stabile Incremento Airone bianco maggiore 107 418 1.0378 0.0123 Incremento mod.** Incremento mod.** Incremento Garzetta 86 224 0.9663 0.0194 Incerto Declino moderato* Incerto Airone guardabuoi 55 312 1.0246 0.0367 Incerto Incerto Incremento Cigno reale 85 1072 1.0145 0.0090 Stabile Incremento mod.** Incremento Fischione 45 138 1.1986 0.0431 Incremento marcato* Stabile Stabile Canapiglia 46 238 1.0514 0.0236 Incremento moderato* Incremento mod.** Incremento Alzavola 80 2497 0.9885 0.0124 Stabile Incremento marcato* Incremento Germano reale 154 34427 1.0148 0.0064 Incremento moderato** Incremento moderato** Incremento Codone 22 7 1.2052 0.1150 Incerto Incremento moderato* Incerto Mestolone 34 58 1.0812 0.0338 Incremento moderato* Incremento moderato* Incremento Moriglione 65 3121 0.9346 0.0109 Declino moderato** Decino moderato** Declino Moretta tabaccata 16 21 1.0643 0.0568 Incerto Incremento marcato* ? Moretta 61 2862 1.0313 0.0107 Incremento moderato** Incremento moderato** Declino Smergo maggiore# 24 81 1.2921 0.0504 Incremento marcato** Incremento marcato* Declino Folaga 121 27265 0.9792 0.0060 Declino moderato** Stabile Incremento #trend dal 2004, anno di comparsa dello smergo maggiore tra le specie svernanti ___________________________________________________________________________________________ Mestoloni (M. Ravasini) 51 _____________________________________________________________________________________________________ 4. Commento La Lombardia ospita significative quantità di uccelli acquatici svernanti, molte delle quali soddisfano il sesto criterio della convenzione di Ramsar, per cui vengono definite di importanza conservazionistica le popolazioni superiori all’1% del totale nazionale. Se per alcune specie le osservazioni rivestono solo un carattere aneddotico poiché si tratta di specie accidentali in Italia, per molte altre viene soddisfatto anche il criterio dei 50 individui, ad indicare popolazioni che contribuiscono alla conservazione delle specie a livello nazionale (Baccetti et al. 2002). Tra queste si annoverano sia specie ittiofaghe, come la strolaga mezzana (23% del totale nazionale), lo smergo maggiore (40%), gli svassi (tuffetto, 15%, svasso maggiore, 41% e svasso piccolo, 21%) e il cormorano (9%), sia numerosi anatidi di superficie, quali canapiglia (2%), alzavola (2%) e germano reale (14%) che tuffatrici, la moretta (35%) e il moriglione (10%). A questi va aggiunta la folaga, la cui presenza sui laghi lombardi è pari al 10% della popolazione nazionale, e il cigno reale (26%). Gli ardeidi essi raggiungono comunque percentuali significative a livello nazionale per quasi tutte le specie, con percentuali comprese tra il 3% della garzetta e il 12% dell’airone cenerino, nonostante i conteggi assoluti probabilmente sottostimino le popolazioni svernanti in Lombardia perché la loro distribuzione non è strettamente legata alle zone umide censite. Le stesse considerazioni valgono per le popolazioni di pavoncella (6%), gallinella d’acqua (20%) e porciglione (2%), nonostante quest’ultima specie sia strettamente legata alle zone palustri, particolarmente scarse sul territorio regionale (vedi sotto). Inoltre, per svasso maggiore e germano reale le popolazioni svernanti lombarde sono importanti anche a livello della flyway di riferimento, con numeri superiori all’1% della stima totale della flyway stessa (Wetlands Intrenational 2012). La popolazione di cormorano svernante in Lombardia appartiene a due diverse popolazioni biogeografiche e non è nota la proporzione tra gli individui stanziali e quelli provenienti dai due diversi areali di nidificazione. La popolazione non raggiunge comunque percentuali significative rispetto alle due popolazioni di riferimento. Tutte le specie che rivestono una importanza a livello nazionale sono legate ai grandi laghi naturali e alle aste fluviali, e in particolare si concentrano sul Lago di Garda e sul fiume Ticino, che, nel loro complesso ospitano rispettivamente il 20% e il 11% degli uccelli svernanti censiti a livello regionale. Inoltre, uno di questi due siti, il Lago di Garda, soddisfa il 5 criterio Ramsar per la definizione di sito di importanza internazionale per l’avifauna delle zone umide, che prevede la presenza di almeno 20000 individui (numero totale di uccelli acquatici svernanti, media 2002-2013: 25990 individui). ___________________________________________________________________________________________ La distribuzione emersa dal monitoraggio riflette la particolare idrografia delle zone umide presenti sul territorio regionale, le quali sono in gran rappresentate da laghi naturali e fiumi, che costituiscono rispettivamente l’85% e l’11% della superficie totale regionale delel zone umide. Per contro, le zone palustri costituiscono solo poco più del 3% della superficie regionale delle zone umide, a causa delle estese bonifiche a scopo agricolo realizzate nel corso degli ultimi secoli e dell’elevato grado di urbanizzazione del territorio. In questo lavoro vengono analizzati per la prima volta gli andamenti di popolazione di medio periodo (2003-2013) degli uccelli acquatici svernanti a livello regionale. Tra le venti specie considerate nelle analisi, la maggior parte mostra livelli di popolazione che permangono stabili o risultano in incremento nel decennio, ad eccezione dello svasso piccolo (-13% per anno), del moriglione (-7% per anno) e della folaga (-2% per anno). Lo svasso piccolo mostra lo stesso andamento di declino a livello nazionale sul breve periodo, pari al 7% per anno (2001-2010; ISPRA, dati non pubblicati). Una tendenza di declino simile si osserva anche per un’altra importante popolazione svernante italiana, quella delle zone costiere del Delta del Po (Tinarelli et al. 2010). A livello di flyway il trend più recente (2003-2007) rimane incerto (van Roomen 2012). Localmente, per quanto riguarda il Lago di Garda, i fattori che hanno causato il decremento della specie non sono noti, anche se sembrano essere coerenti con un trend generale di decremento recente, probabilmente legato ad un declino della popolazione nidificante (Wetlands International 2012, BirdLife International 2014). Il concomitante incremento dello svasso maggiore nello stesso sito sembra suggerire che il trend locale dello svasso piccolo sia in parte indipendente dalle condizioni ecologiche locali, oppure che siano in atto fenomeni di competizione per le risorse trofiche tra le due specie. Anche per il moriglione, l’andamento regionale è coerente con gli andamenti a scala più ampia (nazionale 2001-2010, -4% per anno; flyway 1997-2007, decremento di entità non specificata). I fattori di minaccia che agiscono sulla popolazione di moriglione sono la distruzione e frammentazione degli habitat, sia di nidificazione che di svernamento, e il disturbo sulle popolazioni svernanti, tra cui il disturbo causato dall’attività venatoria e le attività ricreative non regolamentate sui bacini lacustri che sono noti diminuire la disponibilità di ambienti per le anatre (Fox e Madsen 1997, Madsen 1998, Tamisier et al 2003, Bregnballe et al 2004, Dalby et al 2013, Le Corre et al 2013). Le cause del decremento non sono ancora state del tutto chiarite, ma potrebbero essere legate ad un prelievo venatorio sbilanciato verso le femmine (Carbone e Owen 1995). Infatti, durante l’inverno, le femmine tendono a svernare più a sud dei maschi, in regioni dove il prelievo venatorio su questa specie è più elevato. Un eccesso di prelievo sulle femmine svernanti in Europa meridionale o una maggior densità di predatori (Guillemain et al 2007) potrebbe essere alla base del rapporto sessi sbilanciato a favore dei maschi che si osserva nella popolazione nidificante, e che potrebbe causare un declino del successo riproduttivo (Carbone e Owen 1995). 53 _____________________________________________________________________________________________________ Le popolazioni di folaga mostrano una lieve tendenza al declino, a fronte di una relativa stabilità delle popolazioni a scala più ampia. La presenza della folaga, sia come nidificante che come svernante, è legata alla presenza di vegetazione riparia e di idrofite lungo le sponde dei bacini lacustri, dove la gran parte della popolazione svernante regionale è concentrata (82%). E’ pertanto di fondamentale importanza, per garantire la presenza di popolazioni cospicue di questa specie, incentivare misure di conservazione che favoriscano il mantenimento o il miglioramento dello stato ecologico delle sponde lacustri e delle praterie di idrofite, azioni di cui potrebbero beneficiare molte altre specie, quali ad esempio il tuffetto, lo svasso maggiore e il fistione turco. La moretta mostra un incremento dell’1% sia livello regionale che nazionale, in contrasto con la popolazione biogeografica di riferimento che viene valutata in declino significativo. Le cause di questo decremento non sono note ma, considerando che le altre popolazioni paleartiche mostrano una tendenza contraria, è possibile che sia in atto una redistribuzione a scala globale che potrebbe essere guidata dagli effetti del cambiamento climatico (Lehikoinen et al. 2013) a cui la specie sembra essere sensibile (Guillemain et al. 2013), e alla diffusione del mollusco Dreissena polymorpha nella rete idrografica europea (Werner et al. 2005). Pertanto, variazioni nelle temperature nelle aree di svernamento e una aumentata disponibilità trofica conseguente all’incremento di D. polymorpha potrebbero aver provocato sensibili variazioni nei pattern di distribuzione invernale della specie (come rilevato in Spagna , SEO/BirdLife 2012). Morette (M. Ravasini) ___________________________________________________________________________________________ Di particolare interesse è il caso dello smergo maggiore, che mostra un incremento a livello regionale e nazionale contrastante con un decremento della popolazione a livello di flyway. La popolazione nazionale di smergo maggiore risulta in costante aumento dagli anni ‘90 quando ha iniziato una prima colonizzazione della regione paleartica subalpina sia come svernante che come nidificante, diventando una presenza regolare negli anni 2000. In Lombardia la prima nidificazione è stata accertata nel 2005 (Viganò et al. 2006) La consistenza del contingente svernante italiano è però inferiore ai 200 individui e inferiore ai 100 in regione Lombardia, mentre il numero di coppie nidificanti è attualmente dell’ordine di poche decine (Zenatello et al. 2009). La popolazione italiana di smergo maggiore riveste quindi attualmente una importanza relativamente poco significativa nella conservazione della specie a livello globale (BirdLife International 2014). Le analisi dei fattori che influenzano la distribuzione e l’abbondanza dell’avifauna evidenziano che l’esercizio dell’attività venatoria è da annoverarsi tra i fattori influenzanti la distribuzione e l’abbondanza dell’avifauna acquatica in Regione Lombardia (crf Madsen 1998, Bregnballe et al 2004, Dalby et al 2013). Una prima analisi, di carattere quantitativo, ha evidenziato come l’avifauna sia concentrata per oltre il 50% nelle zone umide protette, in particolare per quanto riguarda le specie di interesse conservazionistico ( oltre 70%), nonostante le zone umide protette rappresentino il 43% delle zone umide lombarde censite. Le zone umide a regime misto, in parte protette e in parte non protette, pur rappresentando in termini di superficie la gran parte delle zone umide lombarde (50%), ospitano il 38% dell’avifauna complessiva, il 31% dell’avifauna di interesse venatorio e solo il 21% dell’avifauna svernante di interesse conservazionistico. L’analisi quantitativa ha confermato questi risultati, evidenziando che i siti interessati da attività venatoria, pur tenendo conto dell’effetto della superficie del sito e della tipologia di corpo idrico, mostrano una minore densità di specie target rispetto ai siti protetti. Nel complesso, le zone umide protette mostrano una densità di uccelli quasi sette volte superiore rispetto a quelle interessate da attività venatoria, mentre le zone a regime misto ospitano una densità di uccelli intermedia. Oltre agli effetti sulla densità complessiva di avifauna acquatica, l’attività venatoria ha effetto sulla ricchezza di specie, che è risultata essere di oltre il 30% inferiore nelle zone umide non protette rispetto a quelle protette, indicando un effetto indiretto dell’attività venatoria non solo sull’abbondanza, ma anche sulla struttura della comunità di uccelli acquatici svernanti, legato verosimilmente sia ad effetti diretti (prelievo su specie cacciabili) che indiretti (disturbo provocato dalla presenza umana sulle sponde e dai colpi di arma da fuoco sia sulle specie cacciabili che su quelle non cacciabili). A fronte di ciò, non sorprende che, nelle classifiche regionali per densità, abbondanza, numero di specie e numero di specie di interesse conservazionistico, la prevalenza di siti protetti tra i primi 30 sia evidente. Nel complesso, è interessante evidenziare come la compresenza di zone protette e non protette nel contesto della stessa zona umida, situazione che si manifesta nelle aree a regime di protezione misto, sia in grado di mitigare l’effetto dell’attività venatoria 55 _____________________________________________________________________________________________________ sull’abbondanza delle popolazioni e sulla ricchezza di specie. Dal punto di vista gestionale, per aree di dimensioni sufficienti, tale forma di gestione pare favorire il mantenimento di adeguate condizioni utili alla tutela delle specie. Il mantenimento di un network di aree protette e non protette, è quindi funzionale alla sostenibilità dell’esercizio dell’attività venatoria, oltre a favorirla direttamente in quanto le aree protette ospitano una significativa frazione dell’avifauna acquatica svernante di interesse venatorio costituendo un bacino sorgente sia di individui cacciabili al di fuori di tali aree sia come fonte primaria di riproduttori necessari al mantenimento delle popolazioni a livelli vitali. Inoltre, le aree protette sono supposte non perdere di importanza nel lungo periodo anche considerando significative variazioni di popolazione degli uccelli acquatici svernanti dovute al cambiamento climatico (Johnston et al 2013). In un contesto di network di aree a diverso regime di protezione, effetti positivi si possono ottenere anche con altri strumenti che non siano l’esclusione dell’attività venatoria ma attraverso una sua gestione che generi un disturbo maggiormente sostenibile. L’analisi dei dati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti nelle zone umide della vicina Regione Emilia-Romagna, ha evidenziato come la riduzione del numero di giornate in cui viene praticata la caccia presenta effetti positivi sull’avifauna acquatica (Tinarelli et al. 2010). La densità di uccelli acquatici risulta infatti superiore nei siti dove l’attività venatoria viene praticata una volta alla settimana rispetto a quelli dove si caccia due o più giorni alla settimana, con un impatto positivo particolarmente evidente tra gli anatidi e le specie di interesse conservazionistico (Tinarelli et al. 2010). Inoltre, risulta fondamentale la salvaguardia dei primi individui in movimento migratorio (Spina e Volponi 2009, ISPRA 2010) che tipicamente rappresentano i riproduttori migliori (Newton 2008, Elmberg et al 2005) e che quindi possono incidere in modo significativo sulla produttività della specie nei quartieri di nidificazione, considerando sia il prelievo diretto degli individui appartenenti alle specie cacciabili, sia il disturbo che viene arrecato alle specie protette, alle specie cacciabili ma che a causa di una diversa fenologia hanno calendari venatori differenti ed alla possibilità di confusione tra le specie. La definizione dei periodi di chiusura della caccia in periodo pre-riproduttivo andrebbe calibrata anche in base alla possibilità di variazioni dei periodi di migrazione dovuti ai cambiamenti climatici (Guillemain et al. 2013). La possibilità di avere dati su altre componenti delle zone umide (come dati riguardanti le caratteristiche fisico-chimiche di acque e sponde, la struttura della vegetazione o le altre comunità biotiche, tra cui l’ittiofauna) permetterebbe di individuare altri fattori che insistono sulle comunità di uccelli e di sviluppare così ulteriori indicazioni di tipo gestionale (Poysa et al 2012). In conclusione, i risultati di questo lavoro decennale, derivati da un enorme quanto capillare sforzo di censimento, come testimoniato dall’ottimo grado di copertura del territorio regionale e dalla eccellente continuità temporale dei censimenti, evidenziano la ___________________________________________________________________________________________ grande rilevanza delle zone umide lombarde per le popolazioni di avifauna acquatica svernante nel contesto nazionale, ed in alcuni casi (es. svasso maggiore) anche nel contesto della flyway di riferimento. Nel complesso, benché in presenza di poche ma significative eccezioni (svasso piccolo, moriglione), i trend di popolazione di breve-medio periodo indicano un andamento favorevole per gran parte delle specie di avifauna acquatica, suggerendo uno stato di conservazione nel complesso positivo delle popolazioni di uccelli acquatici svernanti sul territorio regionale e un stato ecologico delle zone umide che non ha subito, in media, gravi degradi nell’ultimo decennio. Tuttavia, alcune semplici misure di conservazione, volte a migliorare le condizioni ecologiche delle zone umide, come il grado di naturalità delle sponde o del fondale, e la limitazione del disturbo antropico, in particolare sui grandi laghi e sui bacini di cava, potrebbero certamente avere effetti positivi sulle comunità di uccelli acquatici svernanti e sulla densità di alcune specie. La necessità di mitigare il disturbo non si riferisce però alla sola pratica venatoria poichè anche altre attività ricreative possono risultare impattanti sulle popolazioni di avifauna acquatica (Le Corre et al. 2013) e andrebbero tenute in considerazione nella pianificazione della gestione delle zone umide regionali individuando, ove necessario, delle aree di attenzione, onde consentire l’alimentazione ed il riposo dei nuclei di acquatici svernanti e permettendo una fruizione più completa ed appagante anche per il pubblico, che potrebbe osservare ed apprezzare molte più specie ed ambienti. In considerazione della ricchezza specifica ed abbondanza riscontrata nelle zone umide anche il ripristino o la creazione exnovo di zone palustri andrebbe ad aumentare considerevolmente la ricettività della regione per l’avifauna svernante, in particolare per quelle specie strettamente legate alle caratteristiche ecologiche di questi ambienti (es: moretta tabaccata, tarabuso) con ricadute positive anche sulle popolazioni di avifauna migratrice e nidificante. Questo lavoro svolto a livello regionale permette ora un confronto con le popolazioni locali a livello di singolo sito, in cui l’andamento delle popolazioni di avifauna acquatica svernante può essere confrontato con l’andamento in Lombardia, in Italia ed a livello di flyway, fornendo così una migliore possibilità di interpretazione dei trend della zona umida e di formulare ipotesi e misure di conservazione mirate sul sito (cfr cap 1.3). Il prosieguo delle attività di censimento dell’avifauna acquatica svernante nei prossimi anni sarà di fondamentale importanza per confermare le tendenze riscontrate in questa analisi decennale ed arrivare a stabilire trend sul lungo periodo. Inoltre l’eventuale possibilità di raccogliere ed analizzare dati ambientali potrà integrare le conoscenze attuali dando una visione più complessa della situazione e la possibilità di individuare strategie gestionali sempre più mirate ed adeguate. 57 _____________________________________________________________________________________________________ _________________________________________________________________________________________________ 5. Schede descrittive per specie TUFFETTO SVASSO MAGGIORE SVASSO PICCOLO CODONE MESTOLONE ALZAVOLA FISCHIONE GERMANO REALE CANAPIGLIA MORIGLIONE MORETTA MORETTA TABACCATA CORMORANO FOLAGA 59 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Tuffetto Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 1890 Media 2004-2013 1597 Media nazionale 2006-2010 11021 Siti occupati dal 2003 al 2013 105 Biologia In Italia la specie è concentrata nelle regioni settentrionali con popolazioni prevalentemente stanziali. La migrazione autunnale si sviluppa tra luglio e dicembre e porta individui provenienti dall’Europa nord-orientale; questi ritornano poi nei quartieri di svernamento tra febbraio ed Aprile (Spina e Volponi 2008). E’ legato ad acque ferme o debolmente correnti, anche nei pressi di grandi fiumi, od in contesti più isolati e frammentati, come cave estrattive dismesse, anche se sempre in un contesto di sufficiente conservazione naturalistica e riduzione del disturbo. L’intera popolazione regionale ed alcuni singoli siti sono importanti a livello nazionale (14%). Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia Non in allegati Non SPEC LC favorevole no 14.6 43.4 36.5 5.1 Fiume Cava Lago artificiale Canale Lago naturale Zona palustre Distribuzione della popolazione svernante (percentuale della popolazione regionale) tra le diverse categorie ambientali. Distribuzione della popolazione svernante in base al regime di protezione Il tuffetto si concentra prevalentemente in zone naturali, sia nelle lanche e anse dei fiumi che nei laghi naturali e nelle zone umide. La popolazione di tuffetto lombarda è prevalentemente concentrata nei siti protetti ed in minor parte in quelli a regime misto. *conteggio arrotondato alla decina superiore _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di tuffetto nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES TREND 105 1.0180 0.0147 Stabile TREND IT 2001-2010 Incremento moderato* Andamento di popolazione secondo gli indici del modello TRIM corretti per i dati reali TREND AEWA Incremento Flyways di riferimento Siti importanti a livello regionale per la presenza di tuffetto svernante (siti con media >16 importanti a livello regionale, con media >110 a livello nazionale). Nome sito media minimo massimo categoria protezione F. Ticino - tratto 1 187.9 4 346 Fiume Protetto Basso Lago di Garda 177.9 0 305 Lago naturale Regime misto F. Adda, Olginate - Paderno 153.8 0 226 Fiume Regime misto Vasche Torrente Arno 122.6 0 354 Zona palustre Protetto Lago di Olginate 116.2 0 195 Lago naturale Protetto Lago di Garlate 101.5 0 137 Lago naturale Protetto F. Ticino, Turbigo - Vigevano 73.8 20 203 Fiume Protetto La Vallazza 73.4 2 658 Zona palustre Protetto F. Adda, Paderno - Brembo 69.7 0 150 Fiume Regime misto F. Mincio, Peschiera del Garda - Valeggio 57.9 0 189 Fiume Protetto Lago di Varese 42.3 0 148 Lago naturale Protetto F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola 41.1 0 113 Fiume Protetto Lario Nord 37.4 0 81 Lago naturale Regime misto Sebino Sud 37.2 0 82 Lago naturale Regime misto F. Mera, Lago di Como - Ponte del Passo 36.8 0 63 Fiume Protetto Bacini di Goito 32.5 0 350 Bacino di cava Protetto F. Ticino, Vigevano - Po 32.2 3 151 Fiume Protetto L. Maggiore - tratto 5 26.6 0 62 Lago naturale Regime misto Alto Lago di Garda 26.6 0 43 Lago naturale Protetto F. Oglio, Urago - Lago d'Iseo 21.4 0 73 Fiume Non Protetto Parco S. Lorenzo 18.7 2 125 Bacino di Cava Protetto Riserva Naturale Reg. di Monticchie 18.2 0 164 Zona palustre Protetto 61 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Svasso maggiore Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 10260 Media 2004-2013 10897 Media nazionale 2006-2010 26508 Siti occupati dal 2003 al 2013 118 Biologia La popolazione italiana, ed anche lombarda, è sia svernante che migratrice e stanziale. Ha periodi migratori piuttosto ampi (luglio-dicembre e febbraiomaggio) (Spina e Volponi 2008) ed anche riproduttivi (febbraio-luglio). E’ legato a zone umide con abbondante vegetazione durante il periodo riproduttivo ed a acque più libere ed aperte durante lo svernamento. L’intera popolazione regionale risulta importante sia a livello nazionale (41%) che internazionale (n>3500). Il Basso Lago di Garda ha valori medi che si avvicinano all’importanza internazionale, superando il valore soglia in alcuni degli anni di rilievo. 1.7 Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia Non in allegati Non SPEC Non disponibile favorevole no 3.7 23.4 2.2 92.3 Fiume Cava Lago artificiale 63.3 Canale Lago naturale Zona palustre Distribuzione della popolazione svernante (percentuale della popolazione regionale) tra le diverse categorie ambientali. Le popolazioni di svasso maggiore che si concentrano sui grandi laghi lombardi risultano i principali contingenti regionali. *conteggio arrotondato alla decina superiore protetto 13.3 non protetto protetto in parte Distribuzione della popolazione svernante in base al regime di protezione Gli svassi maggiori si concentrano prevalentemente in zone a regime di protezione misto poiché i grandi laghi rientrano prevalentemente in questa categoria. In ogni caso la specie frequenta sia zone protette che non. _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di svasso maggiore nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES TREND TREND IT 20012010 0.0062 Incremento moderato ** Incremento moderato ** TREND AEWA Incremento 118 1.0235 Incerto 16000 14000 12000 10000 8000 6000 4000 2000 0 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello TRIM corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti a livello regionale per la presenza di svasso maggiore (siti con media > 108 importanti a livello regionale, con media > 265 a livello nazionale, la soglia per l’importanza internazionale è 3500 individui). Nome sito media minimo massimo categoria protezione Basso Lago di Garda 3022.8 1059 5799 Lago naturale Regime misto Medio Lago di Garda 1010.7 349 1703 Lago naturale Protetto L. Maggiore - tratto 5 916.3 184 1408 Lago naturale Regime misto Sebino Nord 693.3 324 1102 Lago naturale Regime misto L. Maggiore - tratto 2 543.4 46 1231 Lago naturale Regime misto Lario SE 486.1 205 744 Lago naturale Non protetto L. Maggiore - tratto 3 450.2 167 902 Lago naturale Regime misto L. Maggiore - tratto 4 429.3 112 674 Lago naturale Regime misto L. Maggiore - tratto 1 342.3 182 686 Lago naturale Regime misto Lago Ceresio, ramo comasco 329.9 75 593 Lago naturale Non protetto Lago d'Idro 310.3 32 516 Lago naturale Non protetto Lario SW 225.8 25 422 Lago naturale Regime misto Sebino Sud 213.1 76 606 Lago naturale Regime misto F. Ticino - tratto 1 203.6 122 353 Fiume Protetto Lario Centro 202.2 86 336 Lago naturale Non protetto Lario Nord 199.4 98 311 Lago naturale Regime misto Alto Lago di Garda 198.3 93 543 Lago naturale Protetto Lago di Varese 134.5 23 612 Lago naturale Protetto Lago di Annone 116.6 8 352 Lago naturale Non protetto 63 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Svasso piccolo Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 1040 Media 2004-2013 1948 Media nazionale 2006-2010 9308 Siti occupati dal 2003 al 2013 37 Biologia La popolazione italiana, ed anche lombarda, è prevalentemente svernante e migratrice essendo le nidificazioni rare ed episodiche. (Spina e Volponi 2008, Gustin et al 2010). E’ legato a zone umide con abbondanti prede tipicamente in acque aperte e libere. La popolazione svernante lombarda rappresenta l’11% di quella nazionale e fino al 2005 superava la soglia per essere definita di importanza internazionale (n>2100). Distribuzione della popolazione svernante (percentuale della popolazione regionale) tra le diverse categorie ambientali. La popolazione di svasso piccolo è interamente concentrata sui grandi laghi con una minima parte sui fiumi e in zone palustri *conteggio arrotondato alla decina superiore ** non applicabile in quanto specie non nidificante Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia Non in allegati Non SPEC NA N-a** no Distribuzione della popolazione svernante in base al regime di protezione La distribuzione prevalente in zone a regime di protezione misto deriva dalla sua concentrazione nel basso lago di Garda. Al di fuori di questo sito le zone maggiormente frequentate sono protette completamente o in parte. _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di svasso maggiore nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope TREND IT 20012010 ES TREND 0.0141 Declino marcato ** TREND AEWA Incremento 37 0.8713 Declino marcato ** Incerto Andamento di popolazione secondo gli indici del modello TRIM corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti a livello regionale per la presenza di svasso piccolo (siti con media > 108 importanti a livello regionale, con media > 265 a livello nazionale, la soglia per l’importanza internazionale è 2100 individui). Nome sito media minimo massimo categoria protezione Basso Lago di Garda 1252.5 314 3657 Lago naturale Regime misto Lago di Garlate 90.5 38 140 Lago naturale Protetto Medio Lago di Garda 69.4 0 185 Lago naturale Protetto Lago di Varese 51.6 27 140 Lago naturale Protetto Lago di Mezzola 29.1 0 70 Lago naturale Protetto Lago di Pusiano 26.5 0 120 Lago naturale Protetto Sebino Sud 25.8 3 47 Lago naturale Regime misto Lario Nord 19.2 4 40 Lago naturale Regime misto Più del 60% della popolazione di svasso piccolo è concentrata nel Basso Lago di Garda; nel complesso i siti che superano la soglia dell’1% della media regionale sono 7, mentre la maggioranza delle zone umide ospita solo pochi individui. La conservazione dello svasso piccolo in Regione Lombardia deve quindi necessariamente essere diretta al mantenimento dei siti di maggior concentrazione. 65 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Codone Anas acuta Status in Regione Regolare Conteggio nel 2013 9 Media 2004-2013 7.3 Media nazionale 2006-2010 11966 Siti occupati dal 2003 al 2013 22 Biologia In Italia la specie è migratrice e svernante poco abbondante dove frequenta zone umide con acque basse, principalmente salmastre. In Lombardia è prevalentemente migratore essendo poco rappresentata la componente svernante. La migrazione primaverile ha inizio nella terza decade del mese di gennaio (Pellitteri Rosa et al. 2008; ISPRA 2010). In media è presente in zone palustri (comprensive delle cave ben rinaturalizzate) e fiumi con 2-4 individui. Data l’esiguità del campione il trend di popolazione non ha alcun valore statistico e viene segnalato a solo scopo descrittivo. Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia all. II/1, III/2 3 NA n.a.* si Distribuzione della popolazione svernante (num individui medio) tra le diverse categorie ambientali. Distribuzione della popolazione svernante in base al regime di protezione I bassi numeri con cui si rileva il codone in Lombardia non permettono di valutare correttamente la distribuzione tra ambienti che sembra, comunque, essere coerente con la biologia della specie Le osservazioni di codone si sono distribuite tra le varie categorie di protezione con una preponderanza di contatti nei siti protetti. * non applicabile in quanto specie non nidificante _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di codone nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES TREND 22 1.2052 0.1150 Incerto TREND IT 2001-2010 Incremento moderato* TREND AEWA Declino 40 30 20 10 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello TRIM corretti per i dati reali Flyways di riferimento L’aumento delle osservazioni di codone in gennaio in Lombardia non ha valore statistico data l’esiguità del campione ma è possibile che non sia casuale tenendo conto dell’incremento moderato registrato a livello nazionale. Siti di presenza di codone svernante in Lombardia (media > 1). Nome sito media minimo massimo F. Adda, Berbenno - Talamona 1,8 0 Parco Sovracomunale Le Folaghe 1,6 0 Cassinazza di Baselica 11,2 1 La Vallazza 67 categoria protezione 18 Fiume Regime misto 8 Zona palustre Protetto 0 4 Zone palustre Protetto 0 8 Zona palustre Protetto IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Mestolone Anas clypeata Status in Regione Regolare Conteggi nel 2013 95 Media 2004-2013 58 Media nazionale 2006-2010 25296 Siti occupati dal 2003 al 2013 34 Biologia In Italia la specie è migratrice, svernante e nidificante scarsa e localizzata. Frequenta zone umide con acque basse, prevalentemente dolci e ricche di organismi planctonici. In Lombardia è prevalentemente migratore essendo poco rappresentata la componente svernante. La migrazione primaverile ha inizio nel mese di febbraio e raggiunge il suo picco tra marzo ed aprile (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010). Distribuzione della popolazione svernante (num individui medio) tra le diverse categorie ambientali. In Lombardia il mestolone mostra meno selettività ambientale di altre specie; le osservazioni risultano distribuite tra le categorie di zone umide maggiormente rappresentate. Foto G.Diliddo TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia all. II/1, III/2 3 VU Inadeguato si Distribuzione della popolazione svernante in base al regime di protezione Nonostante la maggior parte di contatti con la specie sia avvenuta in zone protette, una parte delle osservazioni di mestolone è avvenuta anche in zone aperte alla caccia. _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di mestolone nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 34 1.0812 0.0338 TREND Incremento moderato* TREND IT 2001-2010 Incremento moderato* TREND AEWA Incremento 150 100 50 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello TRIM corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti di presenza di mestolone svernamento in Lombardia (media > 1). Nome sito media minimo massimo categoria Laghetto del Frassino 16.3 0 30 Lago naturale Protetto T.Staffora, tratto 4 9.0 0 18 Fiume Non protetto Parco Sovracomunale Le Folaghe 8.9 0 60 Zona palustre Protetto Cassinazza di Baselica 5.4 0 17 Zona palustre Protetto Laghetto di Castellaro Lagusello 4.6 0 25 Bacini di cava Protetto Lago di Alserio 3.8 0 20 Lago naturale Protetto Lago Superiore 2.3 0 9 Lago naturale Protetto Lago di Varese 2.3 0 21 Lago naturale Protetto Lago di Pusiano 2.1 0 13 Lago naturale Protetto Cave di Bosco Fontana e Soave 1.5 0 7 Zona palustre Protetto Lago Boscaccio 1.5 0 10 Zona palustre Protetto La Vallazza 1.3 0 7 Zona palustre Protetto F. Ticino, Vigevano - Po 1.1 0 8 Fiume Protetto Torbiere d'Iseo 1.1 0 8 Zona palustre Protetto Basso Lago di Garda 1.0 0 7 Lago naturale Regime misto Lago di Sartirana Lomellina 1.0 0 1 Zona palustre Non protetto 69 protezione IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Alzavola Anas crecca Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 2700 Media 2004-2013 2389 Media nazionale 2006-2010 154.814 Siti occupati dal 2003 al 2013 105 Biologia In Italia ed in Lombardia la specie è migratrice e svernante (rare e poco significative le nidificazioni) dove frequenta zone umide con acque basse ed eutrofiche ricche di vegetazione e invertebrati del suolo, prevalentemente non disturbate. La migrazione autunnale inizia a fine agosto, quella primaverile ha il suo picco nel mese di febbraio con i primi spostamenti tra l’ultima decade di gennaio e la prima di febbraio (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010). Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia all. II/1, III/2 Non - SPEC EN Cattivo si Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione I contingenti di alzavola sono concentrati lungo l’asta dei fiumi e nelle zone palustri dove trova condizioni La protezione dal disturbo influisce positivamente su questa specie che concentra più del 90% della popolazione svernante in aree protette. ecologiche adeguate. *conteggio arrotondato alla decina superiore _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di alzavola nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n 80 Slope 0.9885 ES 0.0124 TREND Stabile TREND IT 2001-2010 Incremento marcato* TREND AEWA Incremento Andamento di popolazione secondo gli indici del modelloTRIM corretti per i dati reali Flyways di riferimento La popolazione di alzavola in Lombardia si è mantenuta costante nel decennio nonostante in Italia ed in Europa si registri un incremento significativo. Questo potrebbe essere indice che in Regione sussistono fattori ecologici limitanti che non permettono l’aumento del contingente svernante o l’occupazione di nuovi siti. La specie è infatti estremamente selettiva per la tipologia ambientale e sensibile al disturbo, come confermato dalle distribuzione delle osservazioni in Regione. Siti importanti per lo svernamento dell’alzavola in Lombardia (siti con media > 24 importanti a livello regionale, con media > 1540 a livello nazionale). Nome sito media minimo F. Ticino, Vigevano - Po 643.0 412 Cassinazza di Baselica 399.9 20 La Vallazza 280.5 57 F. Ticino, Turbigo - Vigevano 234.7 Cave di Daiano categoria protezione 949 Fiume Protetto 1000 Zona palustre Protetto 705 Zona palustre Protetto 1 565 Fiume Protetto 157.6 26 272 Bacini di cava Protetto F. Lambro, Salerano - Vidardo 117.3 37 230 Fiume Protetto Parco Sovracomunale Le Folaghe 101.4 0 470 Zona palustre Protetto Vasche Torrente Arno 99.4 12 308 Zona palustre Protetto Lago di Mezzola 71.7 5 125 Lago naturale Protetto Palude Brabbia 57.4 0 193 Zona palustre Protetto F. Adda, Serio - Pizzighettone 53.9 20 90 Fiume Protetto Paludi di Ostiglia - Busatello 50.7 0 160 Zona palustre Protetto F. Adda, Olginate - Paderno 42.2 12 101 Fiume Regime misto AFV Cascina Villarasca 30.3 0 70 Zona palustre Non protetto 71 massimo IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Fischione Anas penelope Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 310 Media 2004-2013 138 Media nazionale 2006-2010 121.323 Siti occupati dal 2003 al 2013 45 Biologia In Italia la specie è migratrice, svernante e nidificante rara ed occasionale. Gli areali di svernamento sono vastissimi e comprendono le regioni mediterranee e l’area subsahariana. In Italia frequenta prevalentemente le lagune costiere tanto che la Lombardia risulta un’area di svernamento secondaria e frequentata principalmente durante la migrazione. Gli spostamenti prenuziali hanno inizio tra la fine di gennaio ed il mese di febbraio (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010). Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia all. II/1, III/2 3 n.e. n.a.* si Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione La specie risulta concentrata sui fiumi e nelle zone palustri. La specie risulta sensibile al disturbo concentrando i contingenti svernanti nelle zone protette. *conteggio arrotondato alla decina superiore _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di fischione nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 45 1.1986 0.0431 TREND Incremento marcato* TREND IT 2001-2010 TREND AEWA stabile Incremento 500 400 300 200 100 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti per lo svernamento di fischione in Lombardia (media > 1). Nome sito media minimo massimo categoria protezione F. Ticino, Vigevano - Po 55.9 0 252 Fiume Protetto Valli del Mincio 24.4 0 78 Zona palustre Protetto F. Ticino, Turbigo - Vigevano 11.1 0 91 Fiume Protetto F. Po, Ticino - Mezzana Corti 7.6 0 27 Fiume Regime misto T.Staffora, tratto 4 6.0 0 12 Fiume Non protetto Parco Sovracomunale Le Folaghe 5.6 0 30 Zona palustre Protetto Vasche Torrente Arno 5.4 0 23 Zona palustre Protetto Cassinazza di Baselica 4.6 0 11 Zona palustre Protetto F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola 4.6 0 30 Fiume Protetto Paludi di Ostiglia - Busatello 3.9 0 21 Zona palustre Protetto La Vallazza 3.9 0 24 Zona palustre Protetto Laghetto del Frassino 3.2 0 13 Lago naturale Protetto F. Ticino - tratto 1 2.4 0 10 Fiume Protetto Lago Superiore 2.4 0 12 Lago naturale Protetto Lago di Mezzola 1.8 0 10 Lago naturale Protetto Lario Nord 1.7 0 13 Lago naturale Regime misto Basso Lago di Garda 1.3 0 7 Lago naturale Regime misto Lago Boscaccio 1.1 0 5 Zona palustre Protetto 73 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Germano reale Anas plathyrhynchos Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 33230 Media 2004-2013 34427 Media nazionale 2006-2010 242022 Siti occupati dal 2003 al 2013 154 Biologia In Italia la specie è migratrice, svernante e stanziale. Il germano reale mostra una elevata capacità di adattamento ecologico compresa una sensibilità al disturbo antropico inferiore rispetto alle altre specie. Risulta essere l’anatide più abbondante e diffuso sul territorio nazionale anche se risulta complesso avere stime attendibili della popolazione selvatica a causa dell’inquinamento genetico dovuto alle frequenti immissioni di esemplari di allevamento. Alcuni siti lombardi risultano importanti a livello nazionale. La compresenza di individui stanziali e migratori rende complessa la valutazione fenologica anche se vi sono evidenze di migrazione prenuziale già dagli inizi di gennaio (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010). Alcune popolazioni del Nord Europa risultano in declino (Wetlands International). Foto G.Conca TUTELA E CONSERVAZIONE Dir 2009/147/CE Categoria SPEC Lista Rossa IT Stato conservaz. IT Cacciabile in Italia all. II/1, III/2 non - SPEC LC favorevole si Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione Il germano reale si dimostra più ubiquitario delle altre specie, confermando una maggior tolleranza e adattabilità ad ambienti e condizioni differenti Pur essendo meno sensibile al disturbo delle altre specie anche per il germano reale le maggiori concentrazioni si registrano nelle zone protette *conteggio arrotondato alla decina superiore _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di germano reale nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 154 1.0148 0.0064 TREND Incremento moderato** TREND IT 2001-2010 Incremento moderato** TREND AEWA Incremento 50000 40000 30000 20000 10000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti per lo svernamento di germano reale in Lombardia (siti con media > 340 importanti a livello regionale, con media > 2420 a livello nazionale, la soglia per l’importanza internazionale è 10000 individui). Nome sito media minimo massimo categoria protezione F. Ticino, Vigevano - Po 5445.2 2765 Cassinazza di Baselica 3522.0 1844 7604 Fiume Protetto 5500 Zona palustre Valli del Mincio 2586.2 Protetto 542 4469 Zona palustre F. Ticino, Turbigo - Vigevano Protetto 1863.4 87 3604 Fiume Protetto La Vallazza 1570.7 427 3364 Zona palustre Protetto AFV Cascina Villarasca 1409.4 145 2650 Zona palustre Non protetto F. Ticino - tratto 1 1330.4 1012 1881 Fiume Protetto Basso Lago di Garda 1128.9 926 1401 Lago naturale Regime misto Lago Boscaccio 1125.5 649 1980 Zona palustre Protetto F. Po, Ticino - Mezzana Corti 805.8 300 2559 Fiume Regime misto F. Po, Borgoforte - Dosolo e confl. F. Oglio 746.5 187 1351 Fiume Regime misto AFV San Massimo 690.0 300 1500 Zona palustre Non protetto Lario SW 680.9 18 913 Lago naturale Regime misto Parco S. Lorenzo 618.2 243 1050 Bacini di cava Protetto F. Oglio, Bozzolo - Isola Dovarese 536.3 134 1347 Fiume Regime misto F. Lambro, Salerano - Vidardo 474.7 29 1061 Fiume Protetto Lago Scuro e bacini di Pieve d'Olmi 384.5 0 750 Zona palustre Protetto Lago di Basiglio 371.3 144 954 Bacini di cava Protetto F. Oglio, Isola Dovarese - Seniga 346.2 127 650 Fiume Regime misto 75 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Canapiglia Anas strepera Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 360 Media 2004-2013 238 Media nazionale 2006-2010 10173 Siti occupati dal 2003 al 2013 46 Biologia In Italia la specie è migratrice, svernante e nidificante con una popolazione inferiore al centinaio di coppie. Predilige acque lentiche con ampie zone aperte quali laghi, grandi stagni e ampie lanche di fiume. I primi movimenti migratori preriproduttivi sono individuabili dal mese di gennaio (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010) mentre quelli autunnali a partire dal mese di agosto. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. La canapiglia si equidistribuisce tra le zone palustri, i fiumi e i laghi naturali. *conteggio arrotondato alla decina superiore Foto G.Conca Tutela e conservazione Dir 2009/147/CE all. II/1, Categoria SPEC 3 Lista Rossa IT VU Stato conservaz. IT cattivo Cacciabile in Italia si Distribuzione della popolazione svernante (n individui) in base al regime di protezione La distribuzione estremamente concentrata nelle zone protette conferma la sensibilità al disturbo della canapiglia _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di canapiglia nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 46 1.0514 0.0236 TREND Incremento moderato* TREND IT 2001-2010 TREND AEWA Incremento mod.** Incremento 400 300 200 100 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Primi dieci siti importanti per lo svernamento di canapiglia in Lombardia (siti con media > 3 importanti a livello regionale). Nome sito media minimo massimo categoria protezione La Vallazza 32.3 2 78 Zona palustre Protetto Valli del Mincio 27.2 0 83 Zona palustre Protetto F. Ticino, Vigevano - Po 26.4 0 94 Fiume Protetto Lago di Mezzola 25.1 0 64 Lago naturale Protetto F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola 22.1 0 89 Fiume Protetto Parco Sovracomunale Le Folaghe 13.6 0 50 Zona palustre Protetto Lago di Pusiano 13.5 3 22 Lago naturale Protetto T.Staffora, tratto 4 10.0 0 20 Fiume Non protetto Lago Superiore 9.2 0 81 Lago naturale Protetto F. Ticino, Turbigo - Vigevano 8.1 0 49 Fiume Protetto Cassinazza di Baselica 6.8 0 30 Zona palustre Protetto Vasche Torrente Arno 6.5 0 31 Zona palustre Protetto Laghetto del Frassino 4.1 0 19 Lago naturale Protetto Lago di Varese 4.1 0 18 Lago naturale Protetto F. Adda, Olginate - Paderno 3.5 0 7 Fiume Regime misto 77 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Moriglione Aythya ferina Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 2390 Media 2004-2013 3121 Media nazionale 2006-2010 32002 Siti occupati dal 2003 al 2013 65 Biologia In Italia la specie è prevalentemente migratrice e svernante, con un numero di coppie nidificanti nell’ordine delle decine. Il moriglione è legato ad ampie zone di acqua libera con alternanza di zone più o meno profonde dove può pasturare alla ricerca di invertebrati acquativi e vegetazione igrofila. In Lombardia si concentra sui grandi laghi o nei tratti di fiume dove la corrente superficiale è ridotta. Esistono diverse indicazioni per stabilire l’inizio della migrazione prenuziale gli ultimi giorni di gennaio (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010) quantunque il grosso dei movimenti migratori si concentri tra febbraio e marzo. Foto G.Conca Tutela e conservazione Dir 2009/147/CE all. II/1, III/2 Categoria SPEC 2 Lista Rossa IT EN Stato conservaz. IT cattivo Cacciabile in Italia si Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione La quasi totalità dei moriglioni viene osservata sui grandi laghi I contingenti di moriglione si concentrano nei siti protetti e nei grandi laghi che hanno un regime di protezione misto *conteggio arrotondato alla decina superiore _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di moriglione nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 65 0.9346 0.0109 TREND Declino moderato** TREND IT 2001-2010 TREND AEWA Declino moderato** Declino 5000 4000 3000 2000 1000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti per lo svernamento di moriglione in Lombardia (siti con media > 31 importanti a livello regionale, con media > 320 a livello nazionale). Nome sito media minimo massimo categoria protezione Laghetto del Frassino Lago di Olginate 731.0 6 1800 Lago naturale Protetto 592.1 296 1011 Lago naturale Protetto Basso Lago di Garda 441.4 67 1188 Lago naturale Regime misto L. Maggiore - tratto 5 160.3 0 524 Lago naturale Regime misto Lario Nord 123.2 65 204 Lago naturale Regime misto F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola 116.6 39 200 Fiume Protetto F. Adda, Olginate - Paderno 112.0 55 207 Fiume Regime misto Lago di Garlate 82.6 0 262 Lago naturale Protetto Torbiere d'Iseo 66.1 0 371 Zona palustre Protetto Alto Lago di Garda 62.0 0 200 Lago naturale Protetto Medio Lago di Garda 47.8 6 88 Lago naturale Protetto F. Ticino - tratto 1 37.6 0 88 Fiume Protetto F. Mera, Lago di Como - Ponte del Passo 37.5 8 95 Fiume Protetto Lago di Mezzola 37.2 2 111 Lago naturale Protetto Lago di Pusiano 36.4 5 100 Lago naturale Protetto 79 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Moretta Aythya fuligula Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 2630 Media 2004-2013 2862 Media nazionale 2006-2010 8078 Siti occupati dal 2003 al 2013 61 Biologia In Italia la specie è migratrice e svernante regolare mentre le nidificazioni si riducono a poche coppie poiché l’Italia è situata al limite meridionale dell’areale riproduttivo. La specie utilizza zone umide caratterizzate da ampi specchi d’acqua con corrente ridotta come laghi e ampie anse dei fiumi mentre non la si ritrova in acque lentiche poco profonde o chiuse dalla vegetazione. I movimenti migratori primaverili si rendono evidenti nel mese di febbraio quando i primi riproduttori lasciano l’Europa meridionale per recarsi a nidificare più a nord. (Pellitteri et al. 2008; ISPRA 2010) mentre quelli autunnali a partire dal mese di agosto. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. La quasi totalità delle morette svernanti in Lombardia utilizza i laghi naturali *conteggio arrotondato alla decina superiore Foto G.Conca Tutela e conservazione Dir 2009/147/CE all. II/1, III/2 Categoria SPEC 3 Lista Rossa IT VU Stato conservaz. IT cattivo Cacciabile in Italia si Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione Nonostante le morette utilizzino i grandi laghi, per lo più gestiti con un regime misto di protezione, la maggiori concentrazioni si trovano nelle zone protette a indicare una selezione per le aree poco disturbate _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di moretta nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 61 1.0313 0.0107 TREND Incremento moderato** TREND IT 2001-2010 Incremento moderato** TREND AEWA Declino 5000 4000 3000 2000 1000 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento La popolazione di Moretta registra in Lombardia ed in Italia un incremento dei contingenti svernanti mentre a livello globale la specie appare in declino. L’incremento delle popolazioni locali di Moretta si configura quindi come importante per la conservazione della specie. Siti importanti per lo svernamento di moretta in Lombardia (siti con media > 29 importanti a livello regionale, con media > 81 a livello nazionale). Nome sito media minimo massimo categoria Laghetto del Frassino 1,742.2 34 2650 Lago naturale Protetto Basso Lago di Garda 259.4 13 1335 Lago naturale Regime misto Lago di Olginate 250.5 78 419 Lago naturale Protetto Alto Lago di Garda 182.2 70 365 Lago naturale Protetto F. Ticino - tratto 1 107.4 2 172 Fiume Protetto F. Adda, Sant'Agata - Lago di Como 91.9 34 165 Fiume Protetto F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola 65.9 2 208 Fiume Protetto Lago di Mezzola 61.3 18 193 Lago naturale Protetto L. Maggiore - tratto 5 50.5 0 311 Lago naturale Regime misto Torbiere d'Iseo 30.1 0 74 Zona umida Protetto 81 protezione IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Moretta tabaccata Aythya nyroca Status in Regione Regolare Stima nel 2013 38 Media 2004-2013 21 Media nazionale 2006-2010 571 Siti occupati dal 2003 al 2013 16 Biologia In Italia la specie è principalmente migratrice e svernante, con nidificazioni localizzate e di poche coppie. E’ legata alle zone palustri con acque basse non inquinate, ricche di vegetazione spondale e non disturbate. La migrazione primaverile ha inizio nel mese di gennaio e procede a picchi successivi (Spina e Volponi 2008). Foto G.Conca Tutela e conservazione Dir 2009/147/CE all. I Categoria SPEC 1 Lista Rossa IT EN Stato conservaz. IT inadeguato Cacciabile in Italia no Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione La popolazione svernante di moretta tabaccata svernante in Lombardia si ritrova nei fiumi, nei laghi e nelle zone palustri. Data l’esiguità del campione e l’impossibilità a definire dove si concentri la specie nei siti protetti in parte non si riesce a definire il livello di sensibilità. _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di moretta tabaccata nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n 16 Slope 1.0643 ES 0.0568 TREND Incerto TREND IT 2001-2010 Incremento marcato* TREND AEWA ? 50 40 30 20 10 2013 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti per lo svernamento di moretta tabaccata in Lombardia (siti con media >1). Nome sito media minimo massimo categoria protezione F. Adda, Olginate - Paderno 13.8 0 Lago di Olginate 2.0 0 25 Fiume Regime misto 5 Lago naturale Parco Sovracomunale Le Folaghe 2.0 Protetto 0 13 Zona palustre T.Staffora, tratto 4 Protetto 2.0 0 4 Fiume Non protetto Lago di Varese 1.5 0 7 Lago naturale Protetto Parco palustre di Lungavilla 1.3 0 10 Zona palustre Protetto 83 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Cormorano Phalacrocorax carbo Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 6980 Media 2004-2013 6294 Media nazionale 2006-2010 68059 Siti occupati dal 2003 al 2013 145 Biologia Il Cormorano è una specie strettamente ittiofaga legata a una molteplicità di tipologie di zone umide purchè siano presenti sufficienti risorse alimentari e vegetazione arborea utilizzata come posatoio. Le popolazioni svernanti italiane sono composte da individui stanziali e migratori provenienti dal centro-nord europea.Per questi individui. la migrazione di ritorno ai quartieri riproduttivi inizia nella prima decade di gennaio. (Spina e Volponi 2008). I dati presentati fanno riferimento ai conteggi diurni. Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. Tra tutte le specie analizzate in dettaglio il cormorano appare quella più ubiquitaria. *conteggio arrotondato alla decina superiore Foto G.Diliddo Tutela e conservazione Dir 2009/147/CE - Categoria SPEC non - SPEC Lista Rossa IT LC Stato conservaz. IT favorevole Cacciabile in Italia no Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione Anche per quanto riguarda la tolleranza al disturbo il cormorano dimostra una capacità di adattamento superiore alle altre specie. _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di cormorano nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 145 1.0202 0.0081 TREND Incremento mod* TREND IT 2001-2010 TREND AEWA Incremento mod.** Incerto 10000 8000 6000 4000 2000 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Primi venti siti importanti per lo svernamento di cormorano in Lombardia (i siti di importanza regionale con media >63, risultano in tutto 29, valore soglia pe l’importanza nazionale media > 680). Nome sito media minimo massimo categoria protezione Basso Lago di Garda 865.7 338 1619 Lago naturale Regime misto F. Ticino - tratto 1 396.0 180 755 Fiume Protetto Palude Brabbia 280.7 0 758 Zona palustre Protetto F. Ticino, Vigevano - Po 262.9 91 541 Fiume Protetto Lario SW 261.0 42 432 Lago naturale Regime misto L. Maggiore - tratto 5 241.7 73 527 Lago naturale Regime misto Medio Lago di Garda 221.1 151 329 Lago naturale Protetto F. Ticino, Turbigo - Vigevano 218.8 57 517 Fiume Protetto F. Oglio, Soncino - Urago 218.6 26 506 Fiume Regime misto Lago Boscaccio 186.1 84 249 Zona palustre Protetto L. Maggiore - tratto 2 170.2 70 279 Lago naturale Regime misto F. Po, Borgoforte - Dosolo e confl. F. Oglio 164.0 70 478 Fiume Regime misto Lago Ceresio, ramo comasco 157.6 0 520 Lago naturale Non protetto L. Maggiore - tratto 3 120.9 56 198 Lago naturale Regime misto Torbiere d'Iseo 119.0 0 296 Zona palustre Protetto Lambro - San Donato 110.5 46 177 Fiume Protetto Laghetto del Frassino 108.8 0 317 Lago naturale Protetto La Vallazza 91.3 14 335 Zona palustre Protetto Lago di Pusiano 88.9 36 139 Lago naturale Protetto L. Maggiore - tratto 4 87.4 32 222 Lago naturale Regime misto 85 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ Folaga Fulica atra Status in Regione Regolare Stima nel 2013* 22790 Media 2004-2013 27265 Media nazionale 2006-2010 263976 Siti occupati dal 2003 al 2013 121 Biologia La folaga frequenta zone umide interne e costiere, caratterizzate da acque eutrofiche ricche di vegetazione flottante e subemergente. Le popolazioni svernanti in Lombardia sono composte sia da individui stanziali che da migratori provenienti dall’Europa settentrionale i quali iniziano a colonizzare le acque regionali a partire da ottobre per poi compiere la migrazione di ritorno a partire dalla fine di gennaio, avendo il suo picco nel mese di febbraio (Pellitteri et al. 2008, ISPRA 2010). Distribuzione della popolazione svernante in percentuale tra le diverse categorie ambientali. La folaga occupa prevalentemente i laghi naturali anche se osservazioni sono state fatte anche nelle altre categorie ambientali ad eccezione dei canali artificiali. *conteggio arrotondato alla decina superiore Foto G.Diliddo Tutela e conservazione Dir 2009/147/CE all. II/1, III/2 Categoria SPEC non SPEC Lista Rossa IT LC Stato conservaz. IT favorevole Cacciabile in Italia si Distribuzione della popolazione svernante in percentuale in base al regime di protezione I grandi laghi concentrano la frazione più importante del contingente svernante e presentano una compresenza di zone protette e zone dove la caccia è consentita, rendendo difficile stabilire la sensibilità al disturbo. _________________________________________________________________________________________________ Variazione degli indici di popolazione di folaga nel periodo 2003-2013. Viene dato il trend per le popolazioni lombarde (slope espressa in fattore moltiplicativo con errore standard e diagnosi di trend) e per le popolazioni nazionali e a livello di popolazione biogeografica (diagnosi di trend). Andamento di popolazione n Slope ES 121 0.9792 0.0060 TREND Declino moderato** TREND IT 2001-2010 TREND AEWA Stabile Stabile 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 40000 35000 30000 25000 20000 15000 10000 5000 0 Andamento di popolazione secondo gli indici del modello corretti per i dati reali Flyways di riferimento Siti importanti per lo svernamento di folaga in Lombardia (siti con media > 273 importanti a livello regionale, con media > 2639 a livello nazionale). Nome sito media minimo massimo categoria protezione Basso Lago di Garda 10169.8 6554 16253 Lago naturale Regime misto Lago di Garlate 1918.8 1372 3065 Lago naturale Protetto Alto Lago di Garda 1340.2 813 1815 Lago naturale Protetto Medio Lago di Garda 1327.1 517 1816 Lago naturale Protetto Sebino Sud 1286.8 392 3128 Lago naturale Regime misto F. Adda, Olginate - Paderno 1018.0 559 1710 Fiume Regime misto Lario Nord 1005.7 344 1849 Lago naturale Regime misto Lago di Varese 887.3 182 1741 Lago naturale Protetto L. Maggiore - tratto 5 864.6 426 1229 Lago naturale Regime misto F. Ticino - tratto 1 742.6 191 1477 Fiume Protetto Lago di Olginate 607.5 172 990 Lago naturale Protetto F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola 560.8 17 2332 Fiume Protetto Lago d'Idro 458.7 0 1165 Lago naturale Non protetto Lago di Mezzola 416.7 0 1221 Lago naturale Protetto Valli del Mincio 345.6 177 747 Zona palustre Protetto Lago di Pusiano 275.8 143 514 Lago naturale Protetto T.Staffora, tratto 4 228.5 197 260 Fiume Non protetto 87 IWC Lombardia 2002-2013 – Schede specie __________________________________________________________________________________________ ________________________________________________________________________________________________ Opere citate e bibliografia di riferimento AEWA 2012. AEWA Agreement text. UNEP/ AEWA Secretariat Hermann-Ehlers-Str. 10 D-53113 Bonn, Germany. Baccetti N, Dall’Antonia P, Magagnoli P, Melega L, Serra L, Soldatini C, Zenatello M. 2002. Risultati dei censimenti degli uccelli acquatici svernanti in Italia: distribuzione, stima e trend delle popolazioni nel 1991-2000. Biol. Cons. Fauna 111: 1-240. 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Viene indicata l’appartenenza agli allegati della Direttiva 2009/147/CE (c.d. “Uccelli”), agli allegati AEWA, le categorie SPEC (SPEC 1: Specie con popolazioni in declino a livello globale; SPEC 2: Specie con status di conservazione europeo sfavorevole , con popolazioni concentrate in Europa; SPEC 3: Specie con status di conservazione sfavorevole , non concentrata in Europa; W: Popolazioni solo svernanti; Non SPEC: Specie con status di conservazione europeo favorevole), le categorie della lista Rossa Italiana 2011 (Peronace et al 2012)(DD: Dati insufficienti; LC: Minor preoccupazione; NT: Quasi minacciato; VU: Vunerabile; EN: In pericolo; CR: In pericolo critico; RE: Estinto in Regione (n.b.: si riferisce all’Italia); NA: Non applicabile) e la possibilità di prelievo venatorio ai sensi della legge italiana 157/92. Nome latino Gavia immer Gavia arctica Gavia stellata Tachybaptus ruficollis Podiceps grisegena Podiceps cristatus Podiceps auritus Podiceps nigricollis Phalacrocorax carbo Ardea cinerea Ardea purpurea Egretta alba Egretta garzetta Bubulcus ibis Nycticorax nycticorax Ixobrychus minutus Botaurus stellaris Platalea leucorodia Threskiornis aethiopicus Ciconia ciconia Ciconia nigra Anser anser Anser albifrons Anser fabalis fabilis Anser fabalis rossicus Cygnus olor Cygnus cygnus Cygnus bewickii Tadorna tadorna Anas penelope Anas strepera Anas crecca Anas platyrhynchos Anas acuta Specie Strolaga maggiore Strolaga mezzana Strolaga minore Tuffetto Svasso collorosso Svasso maggiore Svasso cornuto Svasso piccolo Cormorano Airone cenerino Airone rosso Air. bianco maggiore Garzetta Airone guardabuoi Nitticora Tarabusino Tarabuso Spatola Ibis sacro Cicogna bianca Cicogna nera Oca selvatica Oca lombardella Oca granaiola taiga Oca granaiola tundra Cigno reale Cigno selvatico Cigno minore Volpoca Fischione Canapiglia Alzavola Germano reale Codone Dir.Uccelli SPEC Lista Rossa IT Cacciabile All I All I All I All I All I All I All I All I All I All I All I All I All I All II-a/All III-b All II-b All II-b All I All I All II-a/All III-b All II-a All II-a/All III-b All II-a/All III-a All II-a N-S 3 3 N-S N-S N-S 3 N-S N-S N-S 3 N-S N-S N-S 3 3 3 2 N-S 2 2 N-S N-S N-S N-S N-S N-S 3W N-S N-S 3 N-S N-S 3 NA NA NA LC NA LC NA NA LC LC LC NT LC LC VU VU EN VU LC LC VU LC NA NA NA NA NA NA VU NA VU EN LC NA NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI SI SI SI SI 1 Nome latino Anas querquedula Anas clypeata Netta rufina Aythya ferina Aythya nyroca Aythya fuligula Aythya marila Aythya collaris Clangula hyemalis Somateria mollissima Melanitta nigra Melanitta fusca Bucephala clangula Mergus albellus Mergus serrator Mergus merganser Grus grus Rallus aquaticus Gallinula chloropus Porzana parva Fulica atra Charadrius dubius Himantopus himantopus Pluvialis apricaria Vanellus vanellus Numenius arquata Philomachus pugnax Tringa nebularia Tringa erythropus Calidris alpina Tringa glareola Tringa ochropus Actitis hypoleucos Scolopax rusticola Gallinago gallinago Lymnocryptes minimus Limosa limosa Larus canus Larus argentatus Larus michahellis Larus cachinnans Larus fuscus Larus marinus Larus melanocephalus Larus ridibundus Hydrocoleus minutus Chlidonias hybridus Haliaeetus albicilla Aquila clanga Circus aeruginosus 2 Specie Dir.Uccelli SPEC Marzaiola Mestolone Fistione turco Moriglione Moretta tabaccata Moretta Moretta grigia Moretta dal collare Moretta codona Edredone Orchetto marino Orco marino Quattrocchi Pesciaiola Smergo minore Smergo maggiore Gru Porciglione Gallinella d'acqua Schiribilla Folaga Corriere piccolo Cavaliere d'Italia Piviere dorato Pavoncella Chiurlo maggiore Combattente Pantana Totano moro Piovanello pancianera Piro piro boschereccio Piro piro culbianco Piro piro piccolo Beccaccia Beccaccino Frullino Pittima reale Gavina Gabbiano reale nordico Gabbiano reale mediter. Gabbiano reale orient. Zafferano Mugnaiaccio Gabbiano corallino Gabbiano comune Gabbianello Mignattino piombato Aquila di mare Aquila anatraia maggiore Falco di Palude All II-a All II-a All II-b All II-a All I All II-a All II-b/All III-b All II-b All II-b/All III-b All II-b/All III-b All II-b All II-b All I All II-b All II-b All I All II-b All II-b All I All II-a/All III-b All I All I All II-b All II-b All I/All II-b All II-b All II-b All I All II-a/All III-b All II-a/All III-b All II-a/All III-b All II-b All II-b All II-b All II-b All II-b All II-b All I All II-b All I All I All I All I 3 3 N-S 2 1 3 3W N-S N-S N-S N-S 3 N-S N-S N-S N-S 3 N-S N-S N-S N-S N-S N-S N-S 2 2 2 N-S 3 3 3 N-S 3 N-S 3 3 2 2 N-S N-S N-S N-S N-S N-S N-S 3 3 1 1 N-S Lista Rossa IT VU VU EN EN EN VU NA NA NA NA NA NA NA NA NA LC RE LC LC DD LC NT LC NA LC NA NA NA NA NA NA NA NT DD NA NA EN NA NA LC NA NA NA LC LC NA NA NA NA VU Cacciabile SI SI SI SI NO SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO SI SI NO SI NO NO NO SI NO SI NO NO NO NO NO NO SI SI SI NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO NO Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ________________________________________________________________________________________________ Nome latino Circus cyaneus Asio flammeus Specie Albanella reale Gufo di palude Dir.Uccelli SPEC All I All I 3 3 Lista Rossa IT NA NA Cacciabile NO NO 3 APPENDICE II. Zone umide IWC in Regione Lombardia (primi 30) con maggior ricchezza specifica di uccelli acquatici svernanti per il periodo 2004-2013. Riportata la ricchezza specifica media (sp), l’abbondanza media di individui (abb) e la densità (dens) delle specie selvatiche, l’abbondanza media di specie di interesse conservazionistico (n cons) e di specie cacciabili (n ven), la categoria ambientale (cat.) e il regime di protezione (pro). sito nome sito cat. pro sp abb dens n cons n ven 1 BS0103 Basso Lago di Garda LAG MIS 28.5 19168.7 5.7 1014.6 11484.1 2 MN0504 Valli del Mincio ZUM PRO 24.9 4911.3 99.9 1029.7 4265.8 3 PV0101 F. Ticino, Vigevano - Po FIU PRO 22.2 7322.1 165.3 111.2 6450.1 ZUM PRO 21.5 3172.3 48.0 682.7 2682.6 4 MN0604 La Vallazza 5 VA0405 L. Maggiore - tratto 5 LAG MIS 20.2 3590.5 503.0 268.9 1393.2 6 PV0203 Cassinazza di Baselica ZUM PRO 20.1 4697 75.1 495.7 4618.1 7 CO0107 Lago di Olginate LAG PRO 19.8 2101.2 5.1 850.9 1604.5 BG0801 F. Adda, Olginate - Paderno FIU MIS 19.8 1995.5 0.4 139.1 1513.1 VA0501 F. Ticino - tratto 1 FIU PRO 19.5 3814.3 86.8 142.1 2246.3 PV0901 Parco Sovracomunale Le Folaghe ZUM PRO 19.2 659.8 160.4 60.2 617.0 11 VA0301 Lago di Varese LAG MIS 18.2 2458.2 253.3 38.2 1390.8 12 CO0403 Lago di Pusiano LAG PRO 18.1 812.4 2.0 70.9 444.4 13 CO0102 Lario Nord LAG MIS 17.7 2365.7 25.7 152.4 1443.2 14 MI0101 F. Ticino, Turbigo - Vigevano FIU PRO 17.6 3279.9 11.0 162.1 2419.3 15 BS0403 Torbiere d'Iseo ZUM PRO 16.6 504.7 3.1 96.2 213.8 16 SO0201 Lago di Mezzola LAG PRO 16.4 1182.2 60.0 128.1 910.0 17 MN0701 Paludi di Ostiglia - Busatello ZUM PRO 16.3 485.6 11.7 58.5 392.7 18 F. Po, Borgoforte - Dosolo e confl. F. Oglio FIU MIS 16.2 1414.7 49.5 92.6 974.9 19 BS0102 Medio Lago di Garda LAG PRO 16.2 3924.1 4.4 264.3 1751.6 20 MN1101 Parco S. Lorenzo CAV PRO 15.8 860.4 1612.9 62.9 784.1 21 MI0404 Lago Boscaccio ZUM PRO 15.8 1531.375 25.9 66.0 1266.0 22 BS0105 Laghetto del Frassino LAG PRO 15.7 2712.5 4.9 2490.3 2574.4 23 BS0101 Alto Lago di Garda LAG PRO 15.6 2897.1 15.2 275.9 1656.3 24 VA0404 L. Maggiore - tratto 4 LAG MIS 14.9 1316.7 40.1 20.9 289.1 25 CR0406 Cave di Daiano CAV PRO 14.8 764.5 1.7 48.8 645.0 26 CO0106 Lago di Garlate LAG PRO 14.8 2648.6 2.1 94.5 2153.6 27 Cave di Montirone e Bagnolo Mella CAV PRO 14.5 661.5 0.2 3.5 253.5 8 9 10 MN0905 BS0903 28 PV0705 F. Po, Corana - Scrivia FIU NON 14.4 450.5714 18.1 27.1 263.5 29 MN0402 Bacini di Goito CAV PRO 13.9 577.6 10.4 75.8 449.8 30 PV0202 AFV Cascina Villarasca ZUM NON 13.6 1862.375 30.2 146.8 1792.6 4 Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ________________________________________________________________________________________________ APPENDICE III. Zone umide IWC in Regione Lombardia (primi 30) con maggior abbondanza di uccelli acquatici svernanti per il periodo 2004-2013. Riportata la ricchezza specifica media (sp), l’abbondanza media di individui (abb) e la densità (dens) delle specie selvatiche, l’abbondanza media di specie di interesse conservazionistico (n cons) e di specie cacciabili (n ven), la categoria ambientale (cat.) e il regime di protezione (pro). sito nome sito cat. pro sp abb dens n cons n ven 1 BS0103 Basso Lago di Garda LAG MIS 28.5 19168.7 5.7 1014.6 11484.1 2 PV0101 F. Ticino, Vigevano - Po FIU PRO 22.2 7322.1 165.3 111.2 6450.1 3 MN0504 Valli del Mincio ZUM PRO 24.9 4911.3 99.9 1029.7 4265.8 4 PV0203 Cassinazza di Baselica ZUM PRO 20.1 4697 75.1 495.7 4618.1 5 BS0102 Medio Lago di Garda LAG PRO 16.2 3924.1 4.4 264.3 1751.6 6 VA0501 F. Ticino - tratto 1 FIU PRO 19.5 3814.3 86.8 142.1 2246.3 7 BS0801 F. Oglio, Soncino - Urago FIU MIS 9.6 3695.4 50.2 35.8 68.4 VA0405 L. Maggiore - tratto 5 LAG MIS 20.2 3590.5 503.0 268.9 1393.2 MI0101 8 F. Ticino, Turbigo - Vigevano FIU PRO 17.6 3279.9 11.0 162.1 2419.3 10 MN0604 La Vallazza ZUM PRO 21.5 3172.3 48.0 682.7 2682.6 11 BS0101 Alto Lago di Garda LAG PRO 15.6 2897.1 15.2 275.9 1656.3 12 BS0105 Laghetto del Frassino LAG PRO 15.7 2712.5 4.9 2490.3 2574.4 13 CO0106 Lago di Garlate LAG PRO 14.8 2648.6 2.1 94.5 2153.6 14 VA0301 Lago di Varese LAG MIS 18.2 2458.2 253.3 38.2 1390.8 15 BS0402 Sebino Sud LAG MIS 12.5 2416.3 386.5 17.6 1349.9 16 CO0102 Lario Nord LAG MIS 17.7 2365.7 25.7 152.4 1443.2 17 CO0105 Lario SE LAG PRO 12.4 2352.8 34.2 41.9 434.3 18 CO0104 Lario SW LAG PRO 9.6 2268.9 0.6 1.5 729.0 19 CO0107 Lago di Olginate LAG PRO 19.8 2101.2 5.1 850.9 1604.5 20 BG0801 F. Adda, Olginate - Paderno FIU MIS 19.8 1995.5 0.4 139.1 1513.1 21 PV0202 AFV Cascina Villarasca ZUM NON 13.6 1862.375 30.2 146.8 1792.6 22 VA0402 L. Maggiore - tratto 2 LAG MIS 13.2 1643 56.5 27.7 291.2 23 MI0404 Lago Boscaccio ZUM PRO 15.8 1531.375 25.9 66.0 1266.0 F. Po, Borgoforte - Dosolo e confl. F. Oglio FIU MIS 16.2 1414.7 49.5 92.6 974.9 25 BS0201 Lago d'Idro LAG NON 9.4 1348.9 3.9 27.6 729.3 26 VA0403 L. Maggiore - tratto 3 LAG PRO 11.9 1333.6 183.6 19.1 230.8 27 VA0404 L. Maggiore - tratto 4 LAG MIS 14.9 1316.7 40.1 20.9 289.1 28 BS0401 Sebino Nord LAG MIS 10.8 1309.2 0.3 12.2 216.8 29 SO0201 Lago di Mezzola LAG PRO 16.4 1182.2 60.0 128.1 910.0 30 VA0401 L. Maggiore - tratto 1 LAG MIS 11.9 1080.8 17.7 23.1 166.0 9 24 MN0905 5 APPENDICE IV Zone umide IWC in Regione Lombardia (primi 30) con maggior densità di uccelli acquatici svernanti per il periodo 2004-2013. Riportata la ricchezza specifica media (sp), l’abbondanza media di individui (abb) e la densità (dens) delle specie selvatiche, l’abbondanza media di specie di interesse conservazionistico (n cons) e di specie cacciabili (n ven), la categoria ambientale (cat.) e il regime di protezione (pro). sito nome sito cat. Pro sp abb dens n cons n ven SO0203 F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola FIU PRO 12.80 967.40 144.12 3.20 6.60 PV0203 Cassinazza di Baselica PAL PRO 20.10 4697.00 106.86 6.80 10.50 VA0503 Vasche Torrente Arno PAL PRO 11.13 646.38 90.54 2.25 7.13 BS0105 Laghetto del Frassino LAG PRO 15.70 2712.50 82.67 5.30 8.40 MN0402 Bacini di Goito CAV PRO 13.90 577.60 79.51 3.30 4.70 PV0202 AFV Cascina Villarasca PAL NON 13.63 1862.38 63.99 2.75 6.13 BS0801 F. Oglio, Soncino - Urago FIU MIS 9.60 3695.40 60.51 0.70 2.20 BG0603 Cava Pesenti CAV MIS 6.20 468.50 41.46 0.70 2.30 CO0107 Lago di Olginate LAG PRO 19.80 2101.20 38.18 5.30 8.20 PV0614 Valpometto PAL PRO 6.60 166.00 36.97 0.00 3.20 MI0601 Cave di Figino CAV MIS 5.78 342.78 35.32 0.11 2.33 MN1101 Parco S. Lorenzo CAV PRO 15.80 860.40 34.56 3.00 6.70 MN0604 La Vallazza PAL PRO 21.50 3172.30 33.76 6.00 9.10 CR0304 T. Morbasco FIU PRO 8.00 84.00 33.52 1.50 4.00 PV0501 F. Lambro Meridionale, Magherno FIU MIS 6.40 199.20 30.56 0.20 2.80 MI0305 F. Lambro, Salerano - Vidardo FIU PRO 11.33 764.33 30.29 1.78 5.00 MI0209 Cava di Peschiera Borromeo CAV PRO 4.50 190.63 28.83 0.25 1.63 CR0302 Lago Scuro e bacini di Pieve d'Olmi PAL PRO 11.38 526.88 28.64 1.63 5.63 MI0403 Lago di Basiglio CAV PRO 9.00 538.00 27.29 0.63 3.63 MI0404 Lago Boscaccio PAL PRO 15.75 1531.38 26.80 3.88 6.63 MI0214 Vasca Volano CAV PRO 3.33 52.33 24.77 0.67 2.33 CR0103 Marzale PAL NON 7.00 183.00 23.96 0.00 3.00 MI0206 Lago Malaspina CAV PRO 6.25 180.13 23.84 0.25 2.38 MI0702 Cava Bellasio CAV PRO 6.13 131.13 21.39 0.25 2.38 MI1207 Parco di Monza ART PRO 4.33 222.00 20.85 0.00 1.89 CR0303 Dugale Delmona, Pieve S. Giacomo - Voltido CAN MIS 10.00 263.50 20.06 1.38 3.00 MI0301 Milano Sud CAV MIS 6.63 459.38 19.38 0.00 2.50 MI1203 Laghetto di Giussano e Stagno del Lazzaretto CAV PRO 1.00 15.50 18.35 0.00 1.00 PV0401 F. Olona, Vistarino FIU MIS 4.75 75.00 18.24 0.00 2.50 CO0108 F. Breggia FIU PRO 3.33 141.00 16.59 0.00 2.00 SO0203 F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola FIU PRO 12.80 967.40 144.12 3.20 6.60 6 Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ________________________________________________________________________________________________ APPENDICE V Zone umide IWC in Regione Lombardia (primi 30) con maggior abbondanza di uccelli acquatici svernanti appartenenti a specie di interesse conservazionistico per il periodo 2004-2013. Riportata la ricchezza specifica media (sp), l’abbondanza media di individui (abb) e la densità (dens) delle specie selvatiche, l’abbondanza media di specie di interesse conservazionistico (n cons) e di specie cacciabili (n ven), la categoria ambientale (cat.) e il regime di protezione (pro). sito nome sito cat. Pro sp abb 1 BS0103 Basso Lago di Garda LAG PRO 28.5 2 MN0504 Valli del Mincio ZUM PRO 24.9 3 PV0203 Cassinazza di Baselica ZUM MIS 20.1 4 PV0901 Parco Sovracomunale Le Folaghe ZUM PRO 19.2 5 PV0101 F. Ticino, Vigevano - Po FIU PRO 22.2 7322.1 6 BG0801 F. Adda, Olginate - Paderno FIU PRO 19.8 7 MN0604 La Vallazza ZUM NON 21.5 8 BS0105 Laghetto del Frassino PRO 9 LAG dens n cons n ven 19168.7 5.7 1014.6 11484.1 4911.3 99.9 1029.7 4265.8 4697 75.1 495.7 4618.1 659.8 160.4 60.2 617.0 165.3 111.2 6450.1 1995.5 0.4 139.1 1513.1 3172.3 48.0 682.7 2682.6 15.7 2712.5 4.9 2490.3 2574.4 1604.5 CO0107 Lago di Olginate LAG MIS 19.8 2101.2 5.1 850.9 10 CO0403 Lago di Pusiano LAG PRO 18.1 812.4 2.0 70.9 444.4 11 VA0501 F. Ticino - tratto 1 FIU PRO 19.5 3814.3 86.8 142.1 2246.3 12 VA0301 Lago di Varese LAG MIS 18.2 2458.2 253.3 38.2 1390.8 13 VA0405 L. Maggiore - tratto 5 LAG NON 20.2 3590.5 503.0 268.9 1393.2 14 BS0102 Medio Lago di Garda LAG PRO 16.2 3924.1 4.4 264.3 1751.6 15 MI0101 F. Ticino, Turbigo - Vigevano FIU PRO 17.6 3279.9 11.0 162.1 2419.3 16 CO0102 Lario Nord LAG MIS 17.7 2365.7 25.7 152.4 1443.2 17 BS0101 Alto Lago di Garda LAG PRO 15.6 2897.1 15.2 275.9 1656.3 18 BS0403 Torbiere d'Iseo ZUM MIS 16.6 504.7 3.1 96.2 213.8 19 CR0406 Cave di Daiano CAV PRO 14.8 764.5 1.7 48.8 645.0 20 MN0701 Paludi di Ostiglia - Busatello ZUM PRO 16.3 485.6 11.7 58.5 392.7 21 MI0404 Lago Boscaccio ZUM PRO 15.8 1531.375 25.9 66.0 1266.0 22 SO0201 Lago di Mezzola LAG PRO 16.4 1182.2 60.0 128.1 910.0 23 PV1004 T. Staffora, tratto 4 FIU PRO 13.0 443.5 41.6 47.5 429.0 24 CO0404 Lago di Alserio LAG MIS 12.1 221.2 8.2 29.8 143.5 25 MN0905 F. Po, Borgoforte - Dosolo e confl. F. Oglio FIU MIS 16.2 1414.7 49.5 92.6 974.9 26 MN0402 Bacini di Goito CAV PRO 13.9 577.6 10.4 75.8 449.8 27 SO0203 F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola FIU PRO 12.8 967.4 146.3 205.3 866.1 28 PV0705 F. Po, Corana - Scrivia FIU MIS 14.4 450.5714 18.1 27.1 263.5 29 MN1101 Parco S. Lorenzo CAV PRO 15.8 860.4 1612.9 62.9 784.1 30 MN0201 Cave di Bosco Fontana e Soave ZUM PRO 12.6 484.4 3289.7 22.8 376.9 7 APPENDICE VI Valori descrittivi dei siti IWC (n = 159) che hanno ospitato almeno una specie selvatica, appartenete alle popolazioni di avifauna acquatica svernante in Regione Lombardia, nel periodo 2004-2013. Vengono dati: la ricchezza specifica media (n specie), l’abbondanza media di individui (abb) e la densità (densità) delle specie selvatiche (tutte le specie meno le esotiche e gli ibridi), la ricchezza specifica media di specie di interesse conservazionistico (n cons) e l’abbondanza di individui appartenenti a specie di interesse conservazionistico (abb cons) , la ricchezza specifica media di specie di interesse venatorio (n ven) e l’abbondanza di individui appartenenti a specie di interesse venatorio (abb ven), la categoria ambientale e il regime di protezione (vedi paragrafi 2.2.1 e 2.2.2) , l’estensione espressa in ettari (Area (ha)) ed il numero di anni in cui la zona umida è stata censita nel periodo considerato. ID sito nome sito cat pro n specie BG0501 BG0502 BG0601 BG0602 BG0603 Lago di Piangaiano Lago di Endine F. Serio, Seriate - Ghisalba F. Serio, Ghisalba - Mozzanica Cava Pesenti F. Brembo, Villa d'Almè - ponte A4 Lago Grande di Brembate F. Adda, Olginate - Paderno F. Adda, Paderno - Brembo Confluenza Adda - Brembo Cave Pontirolo Nuovo Cave di Ponte Serio Alto Lago di Garda Medio Lago di Garda Basso Lago di Garda Laghetto del Frassino Lago d'Idro Sebino Nord Sebino Sud Torbiere d'Iseo F. Oglio, Soncino - Urago F. Oglio, Urago - Lago d'Iseo Cave di San Polo LAG LAG FIU FIU CAV PRO PRO MIS MIS MIS 5.7 9.6 5.2 12.9 6.2 FIU NON 9.3 CAV FIU FIU FIU CAV CAV LAG LAG LAG LAG LAG LAG LAG PAL FIU FIU CAV PRO MIS MIS MIS PRO MIS PRO PRO MIS PRO NON MIS MIS PRO MIS NON PRO 5.1 19.8 11.6 10.1 2.3 4.7 15.6 16.2 28.5 15.7 9.4 10.8 12.5 16.6 9.6 11.1 8.5 BG0701 BG0703 BG0801 BG0802 BG0803 BG0804 BG0901 BS0101 BS0102 BS0103 BS0105 BS0201 BS0401 BS0402 BS0403 BS0801 BS0802 BS0901 8 abb 57.1 315.8 374.0 556.7 468.5 802.8 16.5 1995.5 880.5 230.8 27.8 92.0 2897.1 3924.1 19168.7 2712.5 1348.9 1309.2 2416.3 504.7 3695.4 687.0 213.0 densità n_cons abb_cons n ven abb ven Area (ha) n. anni 0.2 2.9 10.1 4.9 0.1 1.0 1.3 1.1 1.9 1.0 2.0 1.7 2.0 16.7 7.0 2.9 3.8 2.3 4.1 2.3 26.3 205.0 63.1 200.3 205.8 375.70 107.34 37.00 113.90 3301.11 10 10 9 10 10 0.1 1.3 6.5 2.8 84.6 14644.83 10 0.0 0.4 1.9 3.8 0.0 0.7 15.2 4.4 5.7 4.9 3.9 0.3 386.5 3.1 50.2 15.0 0.1 1.0 6.2 1.6 1.7 1.0 0.0 3.9 4.2 8.5 5.3 1.6 1.2 1.7 3.9 1.2 1.2 2.0 2.0 139.1 12.3 8.3 1.0 0.0 275.9 264.3 1014.6 2490.3 27.6 12.2 17.6 96.2 35.8 2.0 4.0 1.9 9.2 4.6 3.0 1.0 2.1 5.2 4.6 9.2 8.4 3.9 2.7 3.2 6.2 2.2 3.4 4.0 6.2 1513.1 539.2 127.7 20.0 48.3 1656.3 1751.6 11484.1 2574.4 729.3 216.8 1349.9 213.8 68.4 218.3 163.0 4012.36 4662.34 464.79 61.19 5049.65 129.64 190.39 892.56 3387.41 549.62 348.82 4520.66 6.25 160.22 73.591 45.88 2068.45 10 10 10 10 9 9 10 10 10 10 10 10 10 10 10 10 2 Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ID sito nome sito cat pro n specie BS0902 Cave di Borgosatollo Cave di Montirone e Bagnolo Mella F. Adda, Sant'Agata - Lago di Como Lario Nord Lario Centro Lario SW Lario SE Lago di Garlate Lago di Olginate F. Breggia Lago di Piano Lago Ceresio, ramo comasco Lago del Segrino Lago di Annone Lago di Pusiano Lago di Alserio Lago di Montorfano Torbiera di Albate Cave di Baggero Lago di Sartirana F. Serio, Mozzanica - Crema F. Serio, Crema - Montodine Marzale Canale Milano - Po Bacini di Gerre Borghi Lago Scuro e bacini di Pieve d'Olmi Dugale Delmona, Pieve S. Giacomo - Voltido T. Morbasco F. Oglio, Bordolano - Soncino F. Oglio, Isola Dovarese - Seniga F. Oglio, Bozzolo - Isola Dovarese CAV PRO 8.0 CAV PRO 14.5 FIU PRO 9.4 LAG LAG LAG LAG LAG LAG FIU LAG LAG LAG LAG LAG LAG LAG PAL CAV LAG FIU FIU PAL CAN CAV MIS PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO NON PRO PRO PRO PRO PRO PRO NON NON NON NON NON 17.7 11.2 9.6 12.4 14.8 19.8 3.3 9.1 8.1 4.3 12.4 18.1 12.1 3.2 5.3 2.3 4.3 9.7 9.7 7.0 6.8 9.0 PAL PRO 11.4 CAN MIS 10.0 FIU FIU FIU FIU PRO MIS MIS MIS 8.0 11.4 9.3 12.8 BS0903 CO0101 CO0102 CO0103 CO0104 CO0105 CO0106 CO0107 CO0108 CO0201 CO0301 CO0401 CO0402 CO0403 CO0404 CO0405 CO0406 CO0407 CO0501 CR0101 CR0102 CR0103 CR0201 CR0301 CR0302 CR0303 CR0304 CR0401 CR0403 CR0404 abb 201.7 661.5 197.3 2365.7 867.8 2268.9 2352.8 2648.6 2101.2 141.0 129.1 1043.2 53.6 266.4 812.4 221.2 17.5 47.7 21.0 48.0 748.8 180.3 183.0 230.8 90.7 526.9 263.5 84.0 286.4 610.9 855.4 densità n_cons abb_cons n ven abb ven Area (ha) n. anni 0.8 1.5 2.5 5.0 115.0 257.79 3 0.2 2.5 3.5 6.5 253.5 3522.90 2 4.8 2.2 119.8 4.3 174.6 40.90 10 25.7 0.3 0.6 34.2 2.1 5.1 1.2 0.3 0.1 1.6 1.8 2.0 8.2 0.0 4.1 0.0 7.9 0.3 4.5 0.5 5.6 0.2 4.0 1.4 1.0 1.5 2.9 5.3 0.0 1.8 1.5 0.0 2.0 5.3 3.4 1.5 2.0 1.0 1.0 2.0 2.3 0.0 1.5 1.3 152.4 9.5 1.5 41.9 94.5 850.9 0.0 6.3 6.0 0.0 5.8 70.9 29.8 18.5 2.3 4.0 1.0 549.2 18.0 0.0 3.0 2.7 5.8 2.7 3.1 2.9 5.5 8.2 2.0 4.6 2.4 2.5 3.1 7.1 5.8 1.7 3.6 1.8 3.5 4.0 4.0 3.0 1.7 3.3 1443.2 203.8 729.0 434.3 2153.6 1604.5 98.3 106.9 276.9 45.8 27.0 444.4 143.5 25.7 53.3 19.8 45.7 620.3 82.0 177.0 11.3 35.0 91.99 3183.72 3783.54 68.88 1286.68 409.63 115.85 403.83 18432.86 32.77 146.59 416.05 26.90 1113.45 12.98 1899.46 6.11 2728.00 40.16 350.53 41.00 569.86 10 10 10 10 10 10 3 10 10 10 10 10 10 10 10 4 10 6 3 1 4 6 21.4 1.9 28.3 5.6 475.0 24.67 8 0.3 1.6 8.4 3.0 193.0 963.83 8 0.4 0.8 1.2 3.8 1.5 2.3 1.1 1.9 12.0 148.2 125.4 73.6 4.0 4.0 2.5 4.7 68.0 176.4 493.5 692.9 214.57 349.04 527.27 225.29 2 7 10 10 9 ID sito nome sito cat pro n specie CR0405 CR0406 MI0101 MI0201 MI0202 MI0203 MI0204 MI0206 MI0207 MI0208 MI0209 MI0210 MI0211 MI0212 MI0213 MI0214 MI0301 MI0302 MI0303 MI0304 MI0305 MI0401 MI0402 MI0403 MI0404 MI0405 MI0501 MI0502 MI0601 MI0602 MI0603 MI0701 MI0702 F. Oglio, Bocca Chiavica - Bozzolo Cave di Daiano F. Ticino, Turbigo - Vigevano Idroscalo Aeroporto di Linate Laghetto di Redecesio Laghetto di Lavanderie Lago Malaspina Sorgenti della Muzzetta Cave di Mezzate Cava di Peschiera Borromeo Cava di San Martino Olearo Cava Cascina Galanta Lago di Liscate Canale Muzza Vasca Volano Milano Sud Lambro - San Donato Lambro Meridionale Laghetti di Tolcinasco F. Lambro, Salerano - Vidardo Cave di Zìbido San Giacomo Lago Santa Maria Lago di Basiglio Lago Boscaccio Pasturago Cava di Trezzano sul Naviglio Cava di Ronchetto sul Naviglio Cave di Figino Parco delle Cave Cave di Cusago Oasi WWF Bosco di Vanzago Cava Bellasio F. Adda, Fara Gera d'Adda Bisnate FIU CAV FIU ART ALT CAV CAV CAV PAL CAV CAV CAV CAV CAV CAN CAV CAV FIU FIU ART FIU CAV CAV CAV PAL CAV CAV CAV CAV CAV CAV PAL CAV NON PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO PRO MIS PRO NON NON PRO MIS PRO PRO PRO PRO MIS PRO PRO PRO NON PRO MIS MIS PRO PRO PRO PRO 9.7 14.8 17.6 8.0 1.8 2.7 6.2 6.3 3.3 6.4 4.5 2.6 6.5 1.3 2.5 3.3 6.6 7.9 6.6 3.5 11.3 7.6 5.3 9.0 15.8 4.4 7.1 5.7 5.8 8.8 9.2 6.0 6.1 FIU NON 11.8 MI0802 10 abb 471.6 764.5 3279.9 207.4 34.3 11.1 287.0 180.1 37.4 100.8 190.6 9.9 235.4 3.3 60.3 52.3 459.4 662.0 365.1 30.0 764.3 99.1 257.0 538.0 1531.4 42.8 166.0 100.3 342.8 424.2 369.6 159.4 131.1 350.4 densità n_cons abb_cons n ven abb ven Area (ha) n. anni 3.6 1.7 11.0 0.1 0.1 0.1 53.3 1.7 7.6 1.6 0.4 0.3 0.6 0.0 0.7 1.2 62.5 65.0 3.8 0.2 0.8 3.5 4.5 48.1 25.9 6.6 15.4 4.1 7.8 45.4 9.3 11.8 0.7 1.1 3.9 4.0 1.0 0.0 0.0 0.0 1.0 1.0 1.3 1.0 0.0 1.3 0.0 0.0 1.0 0.0 1.0 1.0 1.0 2.0 2.0 1.0 1.3 3.8 1.0 1.0 1.0 1.0 1.3 1.0 2.0 1.0 15.3 48.8 162.1 1.2 0.0 0.0 0.0 1.0 1.0 1.3 1.0 0.0 1.3 0.0 0.0 1.5 0.0 2.0 2.0 1.0 21.1 41.0 1.0 1.8 66.0 1.0 1.0 2.0 2.0 1.5 1.3 5.0 2.0 2.6 7.2 7.5 3.6 1.0 1.0 2.4 2.4 1.7 2.5 1.9 1.6 2.4 1.0 1.3 2.3 2.5 2.5 2.8 1.4 5.0 2.3 2.6 3.6 6.6 2.1 2.3 2.0 2.3 3.9 2.9 2.9 2.4 373.2 645.0 2419.3 114.0 5.0 5.5 170.8 122.6 32.2 60.3 91.6 9.0 140.4 4.0 4.0 50.7 247.5 142.3 217.3 20.6 674.4 55.6 131.3 427.1 1266.0 36.0 101.1 36.9 153.4 283.1 151.8 142.8 61.3 132.74 462.67 298.80 1415.12 279.42 117.67 5.39 107.99 5.59 62.48 544.09 36.77 390.32 232.80 82.76 41.97 7.34 10.18 95.65 141.57 961.08 28.43 57.59 11.19 59.12 6.50 10.80 24.61 43.91 9.34 39.71 13.48 196.68 10 10 10 8 4 7 5 8 8 8 8 8 8 4 4 3 8 8 9 8 9 8 7 8 8 8 9 7 9 9 9 8 8 6.8 1.7 11.7 4.3 174.6 51.41 10 Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ID sito nome sito cat pro n specie MI0803 MI0804 MI0805 MI0806 F. Adda, Bisnate - Lodi F. Adda, Lodi - Serio F. Adda, Serio - Pizzighettone F. Adda, Pizzighettone - Po Riserva Naturale Regionale di Monticchie Oasi di Lacchiarella Oasi di Cesano Maderno Laghetti di Carpanea Cariggi - Fornacetta - Laghi verdi Laghetto di Giussano e Stagno del Lazzaretto Laghetti di Beldosso ed ex cava di Agliate Stagno della ex cava di Calò Stagno di Castelletto Parco di Monza Laghetto di Castellaro Lagusello Cave di Bosco Fontana e Soave F. Mincio, Peschiera del Garda Valeggio Bacini di Goito Lago Inferiore Lago di Mezzo Lago Superiore Valli del Mincio F. Mincio, La Vallazza Governolo La Vallazza Paludi di Ostiglia - Busatello Torbiere di Marcaria F. Po, Sermide - Ostiglia F. Po, Borgoforte - Dosolo e confl. F. Oglio Parco S. Lorenzo FIU FIU FIU FIU MIS NON PRO MIS 8.7 10.6 13.2 4.0 PAL PRO 9.6 CAV PAL CAV CAV PRO PRO MIS MIS 5.9 5.0 2.5 2.5 CAV PRO 1.0 CAV PRO 2.5 CAV CAV ART CAV PAL PRO PRO PRO PRO PRO 1.0 1.0 4.3 5.8 12.6 FIU PRO 11.3 CAV LAG LAG LAG PAL PRO PRO PRO PRO PRO 13.9 7.4 9.0 11.9 24.9 FIU PRO 9.0 PAL PAL PAL FIU PRO PRO PRO NON 21.5 16.3 10.3 8.3 FIU MIS 16.2 CAV PRO 15.8 MI0901 MI1001 MI1101 MI1201 MI1202 MI1203 MI1204 MI1205 MI1206 MI1207 MN0102 MN0201 MN0301 MN0402 MN0501 MN0502 MN0503 MN0504 MN0601 MN0604 MN0701 MN0801 MN0902 MN0905 MN1101 abb 84.0 344.0 506.0 46.0 381.3 84.4 39.0 26.0 12.3 15.5 3.7 0.3 0.3 222.0 43.2 484.4 609.1 577.6 154.1 198.1 517.6 4911.3 209.9 3172.3 485.6 252.7 341.1 1414.7 860.4 densità n_cons abb_cons n ven abb ven Area (ha) n. anni 1.0 2.7 0.5 0.7 0.0 1.4 2.4 0.0 0.0 8.8 46.8 0.0 2.3 4.4 5.6 1.5 36.3 211.0 423.1 54.0 81.13 128.00 993.47 97.00 6 9 9 3 2.8 2.1 125.4 4.1 280.3 134.04 8 9.2 0.8 139.7 0.0 1.0 1.0 0.0 0.0 1.5 11.0 0.0 0.0 2.8 3.5 1.8 3.0 76.1 34.0 24.8 16.0 9.16 47.50 0.19 445.50 8 2 4 4 0.5 0.0 0.0 1.0 15.5 33.50 4 2.8 0.0 0.0 2.0 6.0 1.98 3 0.0 0.0 4.4 0.4 3289.7 0.0 0.0 0.0 1.0 3.0 0.0 0.0 0.0 12.8 22.8 1.0 0.0 1.9 3.0 5.1 1.0 0.0 211.4 31.2 376.9 37.58 31.29 51.03 123.09 0.15 4 3 9 10 10 5.4 1.1 1.4 3.9 212.0 112.22 8 10.4 0.3 18.1 0.6 99.9 3.3 1.3 1.3 2.1 7.1 75.8 1.3 2.0 35.6 1029.7 4.7 3.2 3.1 4.8 8.8 449.8 69.7 89.8 433.2 4265.8 55.47 462.60 10.97 871.31 49.14 10 10 10 10 10 2.9 1.0 3.0 3.9 191.0 72.22 9 48.0 11.7 39.5 32.7 6.0 3.8 1.3 1.6 682.7 58.5 2.7 10.6 9.1 6.7 4.6 2.3 2682.6 392.7 189.3 128.3 66.05 41.41 6.41 10.42 10 10 10 10 49.5 3.3 92.6 6.1 974.9 28.57 10 1612.9 3.0 62.9 6.7 784.1 0.53 10 11 ID sito nome sito cat pro n specie PV0101 PV0104 PV0202 PV0203 PV0401 F. Ticino, Vigevano - Po AFV San Massimo AFV Cascina Villarasca Cassinazza di Baselica F. Olona, Vistarino F. Lambro Meridionale, Magherno Valpometto F.Po, Mezzano - Arena Po F. Po, Arena Po - Ticino F. Po, Ticino - Mezzana Corti F. Po, Mezzana Corti - Corana F. Po, Corana - Scrivia Parco palustre di Lungavilla Parco Sovracomunale Le Folaghe T.Staffora, tratto 1 T.Staffora, tratto 2 T.Staffora, tratto 3 T.Staffora, tratto 4 F. Adda, Stazzona - Piateda F. Adda, Piateda – Berbenno F. Adda, Berbenno - Talamona F. Adda, Talamona - Sant'Agata Invaso di Sernio Lago di Mezzola F. Mera, Lago di Como - Ponte del Passo F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola Pian di Spagna Pozzo di Riva F. Mera, Gordona - Lago di Mezzola Lago di Ghirla Lago di Ganna Lago di Varese FIU PAL PAL PAL FIU PRO NON NON PRO MIS 22.2 4.8 13.6 20.1 4.8 PV0501 PV0614 PV0701 PV0702 PV0703 PV0704 PV0705 PV0801 PV0901 PV1001 PV1002 PV1003 PV1004 SO0101 SO0102 SO0103 SO0104 SO0105 SO0201 SO0202 SO0203 SO0204 SO0205 SO0206 VA0201 VA0202 VA0301 12 FIU MIS 6.4 PAL FIU FIU FIU FIU FIU PAL PAL FIU FIU FIU FIU FIU FIU FIU FIU ART LAG PRO NON MIS MIS NON NON PRO PRO NON NON MIS NON NON NON MIS MIS NON PRO 6.6 10.5 13.2 12.4 10.6 14.4 6.7 19.2 3.0 5.0 6.0 13.0 1.9 3.4 6.0 8.4 2.5 16.4 FIU PRO 9.4 FIU PRO 12.8 PAL PAL PRO NON 2.4 8.0 FIU MIS 4.3 LAG LAG LAG PRO PRO MIS 2.3 1.7 18.2 abb 7322.1 780.3 1862.4 4697.0 75.0 199.2 166.0 373.5 818.2 909.2 144.0 450.6 326.8 659.8 6.5 19.0 57.0 443.5 13.4 29.8 64.7 97.8 31.6 1182.2 383.0 967.4 9.4 116.0 42.1 21.0 5.6 2458.2 densità n_cons abb_cons n ven abb ven Area (ha) n. anni 165.3 14.0 30.2 75.1 5.9 6.3 0.0 2.5 6.8 0.0 111.2 0.0 146.8 495.7 0.0 9.3 2.8 6.1 10.5 2.5 6450.1 765.3 1792.6 4618.1 62.3 44.30 55.70 61.69 62.54 12.80 10 4 8 10 4 27.9 1.0 1.0 2.8 125.2 7.14 5 5.9 19.5 5.7 34.0 3.2 18.1 38.5 160.4 7.7 0.8 4.3 41.6 2.4 3.9 8.5 46.3 0.6 60.0 0.0 2.0 2.6 2.0 2.2 3.1 2.0 6.4 1.0 1.0 0.0 3.5 2.0 1.0 1.3 2.0 1.0 3.6 0.0 6.0 56.8 27.8 10.5 27.1 6.8 60.2 1.0 1.0 0.0 47.5 6.0 1.0 9.3 23.3 1.5 128.1 3.2 3.0 4.4 4.4 3.9 5.7 3.9 10.5 1.0 2.0 3.0 7.0 1.5 1.4 2.3 3.3 1.8 6.9 157.8 154.5 283.8 846.0 89.2 263.5 281.9 617.0 1.0 12.0 35.0 429.0 9.5 14.1 39.9 52.4 45.2 910.0 28.10 19.17 142.94 26.74 45.18 24.89 8.50 4.11 0.84 23.70 13.13 10.65 6.13 7.56 7.64 2.11 57.14 19.72 5 4 5 5 9 7 10 10 2 2 1 2 10 10 10 10 9 10 20.8 1.7 45.8 4.5 309.5 18.40 10 146.3 3.2 205.3 6.6 866.1 6.61 10 0.5 17.8 1.5 1.5 2.0 5.8 1.6 3.9 9.9 49.4 25.23 6.52 10 10 16.8 1.0 2.0 1.8 11.0 2.51 9 0.3 0.3 253.3 0.0 0.0 4.5 0.0 0.0 38.2 1.7 1.4 6.7 29.5 7.7 1390.8 93.97 24.89 9.70 10 10 10 Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ ID sito nome sito cat pro n specie VA0303 VA0304 VA0305 VA0401 VA0402 VA0403 VA0404 VA0405 VA0501 VA0503 Palude Brabbia Lago di Monate Lago di Comabbio L. Maggiore - tratto 1 L. Maggiore - tratto 2 L. Maggiore - tratto 3 L. Maggiore - tratto 4 L. Maggiore - tratto 5 F. Ticino - tratto 1 Vasche Torrente Arno PAL LAG LAG LAG LAG LAG LAG LAG FIU PAL PRO PRO NON MIS MIS PRO MIS MIS PRO PRO 6.6 8.1 8.0 11.9 13.2 11.9 14.9 20.2 19.5 11.1 abb 482.7 170.3 169.8 1080.8 1643.0 1333.6 1316.7 3590.5 3814.3 646.4 densità n_cons abb_cons n ven abb ven Area (ha) n. anni 107.5 3.1 15.0 17.7 56.5 183.6 40.1 503.0 86.8 96.3 1.8 1.0 1.8 1.5 2.2 1.2 1.7 4.4 5.0 2.6 6.8 3.3 3.0 23.1 27.7 19.1 20.9 268.9 142.1 28.4 4.0 2.7 2.0 2.2 2.1 3.1 3.6 5.9 8.3 7.1 216.8 75.3 20.8 166.0 291.2 230.8 289.1 1393.2 2246.3 442.0 4.49 55.03 11.30 61.08 29.10 7.26 32.81 7.14 43.95 6.71 10 10 10 10 10 10 10 10 10 8 13 APPENDICE VII Elenco delle zone umide IWC della Lombardia dal catasto ISPRA. Codice Nome località Descrizione Comuni Coordinate = Lago di Gaiano Carona Valbondione Cassiglio Gorno Endine Gaiano Endine Gaiano, Ranzatico, Spinone dei Castelli, Monasterolo del Castello Seriate, Grassobbio, Zanica, Cavernago, Urgnano, Ghisalba 46.01N09.47E 46.01N09.59E 45.58N09.36E 45.52N09.53E 45.47N09.59E 45.46N09.56E Cologno al Serio, Martinengo, Morengo, Romano di Lombardia, Fornovo San Giovanni, Mozzanica, Caravaggio 45.33N09.44E Covo F. Brembo da ponte di Almenno San Salvatore, Villa d'Almè a ponte A4 Almenno San Bartolomeo, Brembate di Sopra, Ponte San Pietro, Treviolo, Bonate Sotto, Filago Almenno San Salvatore Brembate F. Adda dal Lago di Calolziocorte, Olginate CO, Olginate (escl.) al Monte Marenzo, Brivio CO, ponte di Paderno Cisana Bergamasco, Villa d'Adda, Imbersaghe Robbiate CO, 45.30N09.46E 45.42N09.35E Provincia di Bergamo BG0101 BG0201 BG0301 BG0401 BG0501 G BG0502 G Lago di Carona Lago di Dossi Lago di Cassiglio Lago di Riso Lago di Piangaiano Lago di Endine BG0601 F. Serio, Seriate – Ghisalba BG0602 F. Serio, Ghisalba – Mozzanica BG0603 BG0701 Cava Pesenti F. Brembo, Villa d’Almè - ponte A4 BG0702 BG0703 BG0801 Laghetti di Almenno Lago Grande di Brembate F. Adda, Olginate – Paderno 14 F. Serio da ponte di Seriate, SS 42 a ponte di Ghisalba F. Serio da ponte di Ghisalba a ponte di Mozzanica, SS 11 (incl. bacini lungo il Serio); Roggia Rognola di Caravaggio 45.39N09.44E 45.45N09.36E 45.43N09.34E 45.44N09.26E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località Descrizione BG0802 F. Adda, Paderno - Brembo F. Adda da ponte di Paderno d'Adda a confl. F. Brembo (escl.) BG0803 Confluenza Adda – Brembo Incl. F. Adda fino a ponte di Fara Gera d'Adda e F. Brembo fino a ponte A4 BG0804 BG0901 Cave Pontirolo Nuovo Cave di Ponte Serio Comuni Calusco d'Adda, Paderno d'Adda CO Paderno d'Adda CO, Calusco d'Adda, Riviera d'Adda, Suisio, Cornate d'Adda MI, Bottanuco, Trezzo sull'Adda MI, Brembate, Vaprio d'Adda MI, Canonica d'Adda, Cassano all'Adda MI, Capriate San Gervasio Canonica d'Adda, Capriate San Gervasio, Fara Gera d'Adda, Osio Sotto, Brembate, Vaprio d'Adda MI Pontirolo Nuovo Mozzanica Coordinate 45.37N09.29E 45.34N09.32E 45.34N09.34E 45.28N09.42E Provincia di Brescia BS0101 Alto Lago di Garda BS0102 Medio Lago di Garda BS0103 Basso Lago di Garda BS0104 BS0105 BS0106 BS0107 Laghi di Sovenigo Laghetto del Frassino Laghetti di Ponti sul Mincio Palude Mantellina Lago di Garda a nord di Tremosine sul Garda, Malcesine Malcesine e Pieve VR, Nago-Torbole TN, Riva TN, Molina di Ledro TN Lago di Garda fra Tremosine, Tignale, Gargnano, Malcesine - Pieve e San Toscolano Maderno, Gardone Virgilio - Isola di Garda Riviera, Salò, San Felice del Benaco, Malcesine VR, Brenzone VR, Torri del Benaco VR, Garda VR Lago di Garda a sud di San Felice del Benaco, Manerba San Virgilio e Isola di del Garda, Moniga del Garda, Garda; incl. F. Mincio Padenghe sul Garda, Desenzano fino ponte A4 del Garda, Sirmione, Peschiera del Garda VR, Lazise VR, Bardolino VR, Garda VR Puegnago sul Garda Peschiera del Garda VR Ponti sul Mincio Pozzolengo 45.48N10.49E 45.40N10.41E 45.31N10.38E 45.34N10.30E 45.26N10.39E 45.24N10.40E 45.23N10.37E 15 Codice Nome località Descrizione BS0201 Lago d'Idro = Lago Eridio BS0301 BS0401 Lago di Valvestino Sebino Nord BS0402 Sebino Sud BS0403 BS0501 BS0601 BS0701 BS0702 BS0703 BS0704 Torbiere d'Iseo Lago di Lova Lago di Case Giallo Bacino di Scianica Laghetto di San Michele Lago Moro F. Oglio, Piancogno - Lago d'Iseo BS0801 F. Oglio, Soncino - Urago BS0802 F. Oglio, Urago - Lago d'Iseo BS0901 BS0902 Cave di San Polo Cave di Borgosatollo BS0903 Cave di Montirone e Bagnolo Mella BS0904 Bacini di Flero 16 Comuni Coordinate Bagolino, Anfo, Idro, Bondone TN Valvestino, Gargnano Lago d'Iseo a nord di Sulzano, Monte Isola, Sale Sulzano Marasino, Marone, Pisogne, Costa Volpino BG, Lovere BG, Castro BG, Riva di Sotto BG, Parzanica BG, Tavernola Bergamasca BG Lago d'Iseo a sud di Sulzano, Iseo, Paratico, Sarnico Sulzano BG, Predore BG Iseo, Provaglio d'Iseo Borno Borno Sellero Berzo Darfo, Angolo Terme F. Oglio da stazione Artogne, Gianico, Darfo, ferroviaria Cogno-Esine Piancogno, Esine, Rogno BG, a Lago d'Iseo (escl.) Costa Volpino BG F. Oglio dal ponte di Orzinuovi, Roccafranca, Rudiano, Soncino al ponte di Urago d'Oglio, Soncino CR, Torre Urago d'Oglio Pallavicina BG, Pumenengo BG, Calcio BG F. Oglio dal ponte di Urago d'Oglio, Pontoglio, Urago d'Oglio al Lago Palazzolo sull'Oglio, Capriolo, d'Iseo (escl.) Paratico, Calcio BG, Civitate al Piano BG, Palosco BG, Castelli Calepio BG, Credaro BG, Sarnico BG 23 bacini Brescia 6 bacini Borgosatollo, Castenedolo, Montirone 2 bacini Loc. Montana Montirone, Bagnolo Mella e Nassina; 3 bacini Loc. Poncarale 6 bacini Loc. Santella Flero Colorne e Cascina 45.46N10.30E 45.42N10.36E 45.45N10.03E 45.40N10.02E 45.38N10.01E 45.57N10.12E 45.56N10.08E 46.03N10.21E 45.56N10.16E 45.52N10.09E 45.53N10.11E 45.27N09.53E 45.37N09.53E 45.29N10.15E 45.28N10.14E 45.26N10.12E 45.29N10.09E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località Descrizione Comuni Coordinate Fanelli Provincia di Como CO0101 F. Adda, Sant'Agata - Lago di Como CO0102 Lario Nord CO0103 Lario Centro CO0104 Lario SW CO0105 Lario SE CO0106 Lago di Garlate CO0107 CO0108 Lago di Olginate F. Breggia CO0201 CO0301 Lago di Piano Lago Ceresio, ramo comasco CO0401 CO0402 Lago del Segrino Lago di Annone F. Adda da ponte di Sant'Agata, SS 36 al Lago di Como (escl.) Lago di Como a nord di Dervio (escl. Foce Mera e Piano di Spagna; incl. Laghetto di Piona) Lago di Como tra Dervio - Rezzonico e Bellagio - Griante Ramo sud-occidentale del Lago di Como, a sud di Griante Bellagio Sorico, Gera Lario, Colico 46.09N09.23E Dervio, Dorio, Colico, Gera Lario, Domaso, Gravedona, Dongo, Musso, Pianella del Lario, Cremia, Santa Maria Rezzonico 46.08N09.18E Dervio, Bellano, Perledo, Varenna, Sant'Abbondio, Menaggio, Griante Bellagio, Lezzeno, Nesso, Pognana Lario, Faggeto Lario, Torno, Blevio, Como, Cernobbio, Moltrasio, Carate Urio, Laglio, Brienno, Argegno, Colonno, Sala Comacina, Ossuccio, Lenno, Mezzegra, Tremezzo Ramo sud-orientale del Varenna, Lierna, Mandello del Lago di Como (= Lago Lario, Abbadia Lariana, Lecco, di Lecco) Malgrate, Valmadrera, Valbrona, Oliveto Lario, Bellagio Incl. F. Adda, tratto Garlate, Olginate, Galbiate, urbano Lecco Pescate, Lecco, Vercurago BG Olginate, Calolziocorte BG Da confine di Stato a Cernobbio, Como foce nel Lago di Como (escl.) Bene Lario, Carlazzo Porlezza, Valsolda, ClainoOsteno Canzo, Eupilio Civate, Galbiate, Oggiono, 46.01N09.15E 45.54N09.08E 45.55N09.17E 45.49N09.24E 45.48N09.25E 45.50N09.03E 46.02N09.09E 46.01N09.04E 45.49N09.16E 45.49N09.20E 17 Codice Nome località CO0403 Lago di Pusiano CO0404 Lago di Alserio CO0405 CO0406 CO0407 CO0501 G Lago di Montorfano Torbiera di Albate Cave di Baggero Lago di Sartirana Descrizione Comuni Annone in Brianza, Suello Pusiano, Bosisio Parini, Rogeno, Merone, Erba, Eupili Erba, Monguzzo, Alserio, Albavilla Montorfano Como Merone Merate Coordinate 45.48N09.16E 45.47N09.12E 45.47N09.08E 45.47N09.05E 45.46N09.14E 45.43N09.25E Provincia di Cremona CR0101 F. Serio, Mozzanica - Crema CR0102 F. Serio, Crema - Montodine CR0103 CR0201 Marzale Canale Milano - Po CR0301 CR0302 G CR0303 Bacini di Gerre Borghi Lago Scuro e bacini di Pieve d'Olmi Dugale Delmona, Pieve S. Giacomo - Voltido CR0304 Torrente Morbasco CR0401 F. Oglio, Bordolano - Soncino 18 F. Serio da ponte di Mozzanica, SS 11 a pont. ferrov. di Crema; incl. Palata Menasciutto F. Serio da ponte ferrov. Crema a ponte di Montodine = Lanche Cascina Frati Canale Milano - Po, tratto da Acquanegra Cremonese a confl. Po (escl.) Tratto da Pieve S. Giacomo a Voltido Tratto in comune di Paderno Ponchielli F. Oglio da ponte di Bordolano a ponte di Soncino; Lanche di Azzanello (= Lanche di Acqualunga e Villagana) Castel Gabbiano, Casale Cremasco, Sergnano, Ricengo, Pianengo, Crema 45.25N09.42E Madignano, Ripalta Cremasca, Ripalta Guerina, Ripalta Arpina, Montodine Madignano, Ripalta Cremasca Acquanegra Cremonese, Spinadesco, Cremona 45.19N09.42E Cremona Pieve d'Olmi, Stagno Lombardo Pieve S. Giacomo, Derovere, Ca' D'Andrea, Voltido Paderno Ponchielli 45.06N10.03E 45.05N10.06E 45.05N10.14E Bordolano, Castelvisconti, Azzanello, Genivolta, Soncino, Quinzano d'Oglio BS, Borgo San Giacomo BS, Villachiara BS, Orzinuovi BS 45.21N09.54E 45.19N09.41E 45.09N09.57E 45.15N09.57E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località Descrizione Comuni Coordinate CR0402 F. Oglio, Seniga - Bordolano F. Oglio da ponte Seniga a ponte di Bordolano 45.15N10.04E CR0403 F. Oglio, Isola Dovarese - Seniga CR0404 F. Oglio, Bozzolo - Isola Dovarese F. Oglio, Bocca Chiavica - Bozzolo CR0406 G Cave di Daiano Calvatone, Piadena, Drizzona, Isola Dovarese, Bozzolo MN, Acquanegra sul Chiese MN, Canneto sull'Oglio MN Marcaria MN, Bozzolo MN, San Martino dell'Argine MN, Gazzuolo MN Soncino 45.08N10.23E CR0405 F. Oglio da ponte Isola Dovarese a ponte Seniga; Lanca di Gabbioneta F. Oglio da ponte SS 10 di Bozzolo a ponte strada prov. di Isola Dovarese; Le Bine F. Oglio da Ponte di Gazzuolo a ponte SS 10 di Bozzolo = Cave Danesi Scandolara R. d'Oglio, Corte de' Frati, Robecco d'Oglio, Corte de' Cortesi, Bordolano, Seniga BS, Alfianello BS, Pontevico BS, Verolavecchia BS, Quinzano d'Oglio BS Volongo, Ostiano, Pessina Cremonese, Gabbioneta, Seniga BS Turbigo, Cameri NO, Rocchetta Induno, Galliate NO, Cuggiono, Romentino NO, Bernate Ticino, Trecate NO, Boffalora Sopra Ticino, Magenta, Cerano NO, Robecco sul Naviglio, Cassolnovo PV, Abbiategrasso, Vigevano PV, Morimondo, Besate Romentino NO Abbiategrasso 45.26N08.48E Segrate, Peschiera Borromeo Peschiera Borromeo Segrate, Cologno Monzese, Sesto San Giovanni, Milano 45.27N09.17E 45.27N09.16E 45.28N09.16E 45.12N10.15E 45.04N10.34E 45.24N09.52E Provincia di Milano MI0101 F. Ticino, Turbigo – Vigevano MI0103 MI0104 Cava Teodora Cave di Abbiategrasso MI0201 MI0202 MI0203 Idroscalo Aeroporto di Linate Laghetto di Redecesio F. Ticino da ponte SS 341 di Turbigo a ponte ferrov. di Vigevano Incl. Cave Canova e Cave Cascina Scocca Barozzi 45.27N08.46E 45.24N08.53E 19 Codice Nome località MI0204 MI0205 Laghetto di Lavanderie Laghetto di San Giuliano Monzese MI0206 MI0207 MI0208 Lago Malaspina Sorgenti della Muzzetta Cave di Mezzate MI0209 MI0210 Cava di Peschiera Borromeo Cava di San Martino Olearo MI0211 Cava Cascina Galanta MI0212 MI0213 Lago di Liscate Canale Muzza MI0214 G MI0301 Vasca Volano Milano Sud MI0302 F. Lambro, San Donato - Ceregallo MI0303 Lambro Meridionale MI0304 MI0305 Laghetti di Tolcinasco F. Lambro, Salerano - Vidardo 20 Descrizione incl. Cave di S. Bovio Cava Cascina Bellingera; Bacino Centro Sportivo Fontanelle; Cave presso Roggia Lirone; Laghetto Azzurro = Cava F.lli Manara = Macero di San Martino Olearo Loc. Bisentrate, incl. Macero di Cascina Galanta Loc. C.na Nuova tratto comune di Conterico Cava Castello Macconago, Cava C.na Tecchione e Laghetto di San Donato, Testa della Visconta Tratto da San Donato Milanese a Ceregallo, incl. Cava Monteverde, Cava di Robbiano, Colatore Addetta F. Lambro Meridionale, tratto nel territorio del -; incl. Laghetti di Assago loc. Tolcinasco tratto nei comuni da Salerano a Vidardo; Comuni Coordinate Segrate Vimodrone, Cernusco sul Naviglio Pioltello, Peschiera Borromeo Rodano, Settala Peschiera Borromeo 45.29N09.16E 45.31N09.17E Peschiera Borromeo Mediglia 45.26N09.19E 45.25N09.19E Melzo 45.30N09.25E Liscate 45.28N09.25E 45.25N09.24E Agrate Brianza Milano, San Donato Milanese 45.57N09.32E 45.24N09.15E San Donato Milanese, San Giuliano Milanese, Mediglia, Melegnano, San Zenone al Lambro 45.23N09.18E Milano, Assago, Opera, Pieve Emanuele, Locate di Triulzi 45.22N09.11E Pieve Emanuele Salerano sul Lambro, Castiraga Vidardo 45.21N09.11E 45.16N09.24E 45.28N09.19E 45.27N09.22E 45.26N09.17E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località MI0401 Cave di Zìbido San Giacomo MI0402 MI0403 MI0404 Lago Santa Maria Lago di Basiglio Lago Boscaccio MI0405 MI0501 MI0502 MI0601 Zona umida di Pasturago Cava di Trezzano sul Naviglio Cava di Ronchetto sul Naviglio Cave di Figino MI0602 Parco delle Cave MI0603 Cave di Cusago MI0701 MI0702 Oasi WWF Bosco di Vanzago Cava Bellasio MI0703 Cave di Sedriano e Arluno MI0704 Cave Olona-Villoresi Descrizione incl. Lanca C.na Pagnana Incl. cava Molino Cusico, cave Europa Azzurra, Laghetto di Gudo Gambaredo, Laghetti di C.na Cassinazza Loc. Buccinasco Incl. cave Inerti Beton Incl. Cava Sannovo loc. Pasturago Incl. Lago dei Cigni Incl. Cava Bossi; Bosco in Città Incl. Cava Ongari e Cava Casati Incl. Laghetto di Monzoro; Cava Manara; Cava Platti; Laghetto di Cusago; Bosco di Riazzolo Loc. Mantegazza; incl. Laghetti C.na Gattinara, Laghetto Pregnana, Laghetto Caldara Incl. 5 bacini principali in località Sedriano, Arluno e Cascina San Giacomo Incl. 5 bacini in località Cantone, Nerviano, Ponte Villoresi, San Comuni Coordinate Zìbido San Giacomo 45.22N09.06E Buccinasco Basiglio Zìbido San Giacomo, Gaggiano, Trezzano sul Naviglio Vernate Trezzano sul Naviglio Milano Milano, Pero 45.23N09.05E 45.21N09.09E 45.24N09.04E Milano 45.27N09.06E Milano, Cusago 45.27N09.02E Vanzago Vanzago, Sedriano 45.31N08.59E 45.30N08.58E Sedriano MI, Arluno MI 45.30N08.57E San Vittore Olona MI, Parabiago MI, Nerviano MI, Pogliano Milanese MI 45.34N08.58E 45.19N09.04E 45.25N09.04E 45.26N09.08E 45.29N09.04E 21 Codice Nome località Descrizione Comuni Coordinate Lorenzo MI0801 MI0802 Maceri di Cascina Roccolo e Cascina Calcagna F. Adda, Fara Gera d’Adda – Bisnate MI0803 F. Adda, Bisnate – Lodi MI0804 G F. Adda, Lodi – Serio MI0805 F. Adda, Serio – Pizzighettone MI0806 F. Adda, Pizzighettone – Po MI0807 MI0901 Ramelli Riserva Naturale Regionale di Monticchie 22 F. Adda da ponte di Fara Gera d’Adda a ponte di Bisnate, SS 415; Lanca di Comazzo; Macero di Cascina Torretta; lancone presso ponte di Bisnate F. Adda da ponte di Bisnate a ponte di Lodi, SS 472; Mortone; Lanca delle due Acque F. Adda da ponte di Lodi, SS 472 a confl. F. Serio (I); La Zerbaglia (incl. Garzaia); Lanca di Soltarico; Adda Morta di Bertonico F. Adda da confl. F. Serio (escl.) a ponte ferrov. di Pizzighettone; Lanca della Rotta; Tenuta Boscone di Camairago; Adda Morta di Castiglione d’Adda F. Adda da ponte ferrov. di Pizzighettone a confl. F. Po (escl.); Adda Morta di Pizzighettone; Palude Caselle; Torbiera Pra Marzi, Palude Ca’ del Biscio = La Morta Garzaia di Somaglia Treviglio BG Cassano d’Adda MI, Truccazzano MI, Comazzo LO, Fara Gera d’Adda BG, Rivolta d’Adda CR, Merlino LO, Zelo Buon Persico LO 45.31N09.34E 45.28N09.29E Zelo Buon Persico LO, Galgagnano LO, Montanaso Lombardo LO, Spino d’Adda CR, Boffalora d’Adda LO, Lodi LO Lodi LO, Corte Palasio LO, Abbadia Cerreto LO, Cavenago d’Adda LO, Turano LO, Bertonico LO, Credera Rubbiano CR, Moscazzano CR, Montodine CR 45.21N09.28E Bertonico LO, Castiglione d’Adda LO, Camairago LO, Cavacurta LO, Montodine CR, Ripalta Arpina CR, Gombito CR, Formigara CR, Pizzighettone CR 45.13N09.14E Maleo LO, Cornovecchio LO, Meleti LO, Maccastorna LO, Castelnuovo Bocca d’Adda LO, Pizzighettone CR, Crotta d’Adda CR 45.09N09.51E Credera Rubbiano CR Somaglia LO 45.17N09.42E 45.08N09.38E 45.17N09.38E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località MI0902 MI1001 MI1101 MI1201 Garzaia di Cascina Mirandola Oasi di Lacchiarella Oasi di Cesano Maderno Laghetti di Carpanea MI1202 G Cariggi - Fornacetta - Laghi verdi MI1203 MI1204 G MI1205 MI1206 G MI1207 Laghetto di Giussano e Stagno del Lazzaretto Laghetti di Beldosso ed ex cava di Agliate Stagno della ex cava di Calò Stagno di Castelletto Parco di Monza Descrizione Incl. C.na Decima Incl. Laghetto dell'ex cava Giussani (o Molteni) Stagni della Fornacetta, Laghi verdi e Palude dei Cariggi incl. F. Lambro nel tratto del parco e Laghetto della villa reale di Monza Comuni Coordinate Codogno LO Lacchiarella Cesano Maderno Inverigo CO 45.09N09.40E 45.19N09.08E 45.37N09.07E 45.45N09.14E Inverigo CO, Briosco MI, Renate MI 45.44N09.14E Giussano MI Carate Brianza MI Besana Brianza MI Triuggio MI Monza MI 45.42N09.13E 45.42N09.14E 45.41N09.16E 45.39N09.17E 45.36N09.16E Solferino, Castiglione delle Stiviere Monzambano, Cavriana 45.22N10.32E Marmirolo, Porto Mantovano Ponti sul Mincio, Monzambano, Peschiera del Garda VR, Valeggio sul Mincio VR Volta Mantovana, Roverbella, Goito, Valeggio sul Mincio VR 45.11N10.43E 45.23N10.42E Goito, Rivalta sul Mincio, Porto Mantovano 45.12N10.41E Goito Goito 45.16N10.39E 45.14N10.39E Provincia di Mantova MN0101 Laghetti Barche di Solferino MN0102 Laghetto di Castellaro Lagusello MN0201 MN0301 Cave di Bosco Fontana e Soave F. Mincio, Peschiera del Garda - Valeggio MN0302 F. Mincio, Valeggio - Goito MN0303 F. Mincio, Goito - Rivalta MN0401 MN0402 Bacini di Cerlongo Bacini di Goito Entro i confini della riserva naturale F. Mincio da ponte A4 di Peschiera del Garda a ponte di Valeggio F. Mincio da ponte di Valeggio a ponte SS 236 di Goito F. Mincio da ponte SS 236 di Goito a Rivalta sul Mincio (escl.) 45.23N10.38E 45.18N10.42E 23 Codice Nome località MN0403 MN0501 Lago San Pietro e Cave Marsiletti Lago Inferiore MN0502 Lago di Mezzo MN0503 Lago Superiore MN0504 Valli del Mincio MN0601 F. Mincio, La Vallazza - Governolo MN0602 Canal Bianco MN0603 MN0604 Corte Barchessina La Vallazza MN0605 MN0606 MN0701 MN0801 G Il Ginepro Valli di Barbasso Paludi di Ostiglia – Busatello Torbiere di Marcaria MN0901 F. Po, Ficarolo - Sermide MN0902 F. Po, Sermide - Ostiglia MN0903 F. Po, Ostiglia - Camatta e confl. F. Mincio 24 Descrizione Da ponte di San Giorgio a ponte Diga Masetti Da ponte dei Mulini a ponte di San Giorgio Da confine ovest della Riserva Naturale Valli del Mincio a ponte di San Giorgio Valli del Mincio; F. Mincio da Rivalta sul Mincio (incl.) a Curtatone; entro i confini della Riserva Naturale F. Mincio da ponte A22 a ponte di Governolo Canal Bianco da confl. F. Mincio a Governolo F. Mincio da ponte Diga Masetti a ponte A22; entro i confini della Riserva Naturale Incl. Garzaia di Marcaria F. Po da ponte di Ficarolo a ponte di Sermide F. Po da ponte di Sermide a ponte SS 12 di Ostiglia; Garzaia di Isola Boscone F. Po da ponte di Comuni Coordinate Goito Mantova 45.14N10.41E 45.09N10.48E Mantova 45.10N10.47E Mantova, Curtatone, Porto Mantovano 45.09N10.46E Rivalta sul Mincio, Porto Mantovano, Rodigo, Curtatone 45.09N10.42E Mantova, Virgilio, Bagnolo San Vito, Roncoferraro Mantova, Roncoferraro 45.06N10.52E Mantova Mantova 45.06N10.54E 45.08N10.49E Roncoferraro Roncoferraro Ostiglia, Gazzo Veronese VR Marcaria 45.07N10.54E 45.07N10.56E 45.06N11.05E 45.07N10.32E Felonica, Sermide, Ficarolo RO, Salara RO, Calto RO, Castelmassa RO, Castelnovo Bariana RO Sermide, Carbonara di Po, Borgofranco sul Po, Ostiglia, Revere, Castelnovo Bariano RO, Bergantino RO, Melara RO Revere, Ostiglia, Serravalle a Po, 44.58N11.21E 45.06N10.55E 45.02N11.14E 45.03N11.02E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località MN0904 F. Po, Camatta – Borgoforte MN0905 F. Po, Borgoforte – Dosolo e confl. F. Oglio MN0906 F. Po, Dosolo – Viadana MN1001 F. Secchia, San Siro – Bondanello MN1101 Parco S. Lorenzo Descrizione Comuni Ostiglia a ponte SS 413 di Camatta; F. Secchia da confl. Po a ponte San Siro; F. Mincio da confl. Po a ponte di Governolo F. Po da ponte SS 413 di Camatta a ponte ferrov. Borgoforte F. Po da ponte ferrov. Borgoforte a Dosolo; F. Oglio da confl. Po a Ponte di Gazzuolo; Fossola; Lanche di Cizzolo F. Po da Dosolo a ponte di Viadana; Garzaia di Pomponesco; Golena di Gualtieri F. Secchia da ponte San Siro a ponte di Bondanello F. Secchia da ponte San Siro a ponte di Bondanello Pieve di Coriano, Quingentole, Sustinente, Bagnolo San Vito, Quistello, San Benedetto Po Coordinate San Benedetto Po, Bagno San Vito, Motteggiana, Borgoforte 45.03N10.52E Borgoforte, Motteggiana, Marcaria, Viadana, Suzzara, Dosolo, Luzzara RE 45.02N10.39E Dosolo, Pomponesco, Viadana, Luzzara RE, Guastalla RE, Gualtieri RE, Borello RE 44.56N10.38E San Benedetto Po, Quistello, Moglia 44.59N10.58E San Benedetto Po, Quistello, Moglia 44.59N10.52E Provincia di Pavia PV0101 F. Ticino, Vigevano – Po PV0103 PV0104 PV0201 Garzaia di Cascina Portalupia AFV San Massimo Naviglio di Pavia F. Ticino dal ponte ferrov. di Vigevano a confl. F. Po (escl.) Vigevano, Motta Visconti MI, Gambolo, Bereguardo, Zarbolo, Torre d’Isola, Carbonara al Ticino, Pavia, Mezzanino, Valle Salimbene Vigevano Gropello Cairoli Naviglio di Pavia, tratto Binasco MI, Casarile MI, 45.14N09.00E 45.18N08.51E 45.10N08.59E 45.15N09.07E 25 Codice Nome località PV0202 PV0203 PV0301 PV0302 PV0401 AFV C.na Villarasca Cassinazza di Baselica Garzaia di Carola Garzaia di C.na Porta Chiossa F. Olona, Vistarino PV0501 F. Lambro, Magherno PV0601 PV0602 AFV La Favorita - Celpenchio Garzaia di Verminesca PV0603 PV0604 PV0605 Garzaia di Cascina Isola Garzaia di Cascina Notizia Garzaia di Villa Biscossi PV0606 PV0607 PV0608 PV0609 PV0610 PV0611 PV0612 PV0613 PV0614 G Garzaia di Cascina Sant'Alessandro Palude Loja Garzaia di Cascina Rinalda Garzaia di Cascina Bocchi Garzaia di Cascina Bosco Basso Lago di Sartirana Lomellina Garzaia di Abbazia Acqualunga Garzaia di Galliavola Valpometto PV0701 F. Po, Mezzano - Arena Po PV0702 F. Po, Arena Po - Ticino PV0703 F. Po, Ticino - Mezzana Corti 26 Descrizione Comuni da Binasco a confl. F. Ticino (escl.) Rognano, Vellezzo Bellini, Certosa di Pavia, Borgarello, Pavia Rognano Giussago San Genesio e Uniti San Genesio e Uniti Vistarino 45.18N09.05E 45.17N09.07E 45.14N09.10E 45.14N09.11E 45.13N09.16E Magherno 45.13N09.20E Cozzo Sant'Angelo Lomellina, Castelnovetto, Cozzo Langosco Mede Villa Biscossi 45.13N08.35E 45.13N08.37E Zeme Lomellina Zeme Lomellina Candia Lomellina Candia Lomellina Sartirana Lomellina, Breme Sartirana Lomellina Frascarolo Galliavola Robbio 45.11N08.41E 45.11N08.40E 45.08N08.35E 45.10N08.36E 45.07N08.39E 45.05N08.40E 45.04N08.44E 45.05N08.50E 45.29N08.62E Pieve Porto Morone, Arena Po, Zerbo, San Zenone al Po, Spessa 45.06N09.23E Spessa, Portalbera, Belgioioso, San Cipriano Po, Linardo, Albaredo Annaboldi, Mezzanino Mezzanino, Travaco Siccomario, Verrua Po, Rea, Cava Manara, 45.07N09.15E F. Olona, tratto in comune di Vistarino F. Lambro, tratto in comune di Magherno Incl. Garzaia = Garzaia di Cavo Solero Incl. Garzaia Plis Valpometto: laghetti e area umida naturale F. Po da ponte SS 412 di Mezzano al ponte di Arena Po F. Po dal ponte di Arena Po a confl. Ticino (incl.) F. Po da confl. F. Ticino (escl.) al ponte di Coordinate 45.13N08.32E 45.05N08.44E 45.06N08.46E 45.08N09.10E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località PV0704 F. Po, Mezzana Corti - Corana PV0705 F. Po, Corana - Scrivia PV0706 PV0801 PV0901 Garzaia di Roggia Torbida Parco Palustre di LungavillaG Parco le Folaghe di Casei GerolaG PV1001 PV1002 T. Staffora, Casanova Staffora - Bagnaria T. Staffora, Bagnaria - Godiasco PV1003 T. Staffora, Godiasco – Voghera centro PV1004 T. Staffora, Voghera centro – F. Po Descrizione Comuni Mezzana Corti F. Po dal ponte di Mezzana Corti al ponte A7 di Corana Bastida Pancarana Bastida Pancarana, Pancarana, Mezzana Rabattone, Zinasco, Cervesina, Pieve Albignola, Corana. Incl. Cave di Mezzana Rabattone Pieve Albignola, Silvano Pietra, Sannazzaro, Mezzana Bigli, Bastida de' Dossi Bressana Bottarone Lungavilla Casei Gerola F. Po dal ponte A7 di Corana a confl. T. Scrivia (incl.) Ex-cave di Lungavilla Loc. I Dossi; = Cave Enal-Pesca; = Parco Sovracomunale Le Folaghe cave di Oriolo e di San Gaudenzio Coordinate 45.06N09.06E 45.04N08.56E 45.04N09.07E 45.02N09.04E 44.59N08.55E S.Maria Staffora, Varzi, Bagnaria Bagnaria, Ponte Nizza, Cecima, Pozzol Groppo, Godiasco Godiasco, Rivanazzano Terme, Retorbido, Voghera Voghera, Cervesina, Zinasco 44.82N09.20E 44.86N09.08E Villa di Tirano, Teglio, Castello dell'Acqua, Chiuro, Piateda, Montagna in Valtellina Montagna in Valtellina, Sondrio, Albosaggia, Castione Andevenno, Caiolo, Cedrasco, Postadesio, Fusine, Berbenno Valtellina Colorina, Forcola, Ardenno, Talamona 46.09N10.04E 44.94N09.02E 45.02N09.03E Provincia di Sondrio SO0101 F. Adda, Stazzona - Piateda SO0102 F. Adda, Piateda - Berbenno SO0103 F. Adda, Berbenno - Talamona F. Adda da ponte di Stazzona a ponte di Piateda F. Adda da ponte di Piateda a staz. ferrov. di Berbenno Valtellina F. Adda da staz. ferrov. di Berbenno Valtellina a ponte ferrov. di Talamona 46.09N09.50E 46.09N09.42E 27 Codice Nome località Descrizione Comuni SO0104 F. Adda, Talamona - Sant'Agata F. Adda da ponte ferrov. di Talamona al ponte SS 36 di Sant'Agata Morbegno, Cosio Valtellina, Traona, Cercino, Mantello, Dubino, Delebio 46.08N09.31E SO0105 SO0201 Invaso di Sernio Lago di Mezzola 46.14N10.12E 46.12N09.25E SO0202 F. Mera, Lago di Como - Ponte del Passo Sernio Novate Mezzola, Verceia, Sorico CO Sorico CO SO0203 F. Mera, Ponte del Passo - Lago di Mezzola Sorico CO 46.10N09.24E SO0204 SO0205 SO0206 Pian di Spagna Pozzo di Riva F. Mera, Gordona – Lago di Mezzola Sorico CO, Gera Lario CO Novate Mezzola Gordona, Samolaco, Sorico CO 46.10N09.23E 46.13N09.26E 46.15N09.23E Maccagno Valganna Valganna Varese, Buguggiate, Azzate, Galliate Lombardo, Bodio Lomnago, Cazzago, Biandronno, Bardello, Gavirate Biandronno Cazzago, Inarzo, Casale, Varano Borghi Osmate, Canezzate, Comebbio, Travedona-Monate Comabbio, Ternate, Varano Borghi, Vergiate, Mercallo Pino sulla Sponda del Lago 46.05N08.45E 45.54N08.49E 45.53N08.49E 45.49N08.44E F. Mera dal Lago di Como (escl.) a Ponte del Passo F. Mera da ponte del Passo a Lago di Mezzola (escl.); incl. Pozza di Dascio F. Mera da ponte di Gordona al Lago di Mezzola (escl.) Coordinate 46.10N09.23E Provincia di Varese VA0101 VA0201 VA0202G VA0301 Lago di Delio Lago di Ghirla Lago di Ganna Lago di Varese VA0302 VA0303G Lago di Biandronno Palude Brabbia VA0304 Lago di Monate VA0305 G Lago di Comabbio VA0401 L. Maggiore – tratto 1 28 Incl. Torbiera di Cazzago Lago Maggiore dal 45.49N08.41E 45.47N08.43E 45.48N08.39E 45.48N08.41E 46.03N08.43E Resoconto IWC 2002-2013 Lombardia - Appendici ______________________________________________________________________________________________________________________________________________________ Codice Nome località VA0402 L. Maggiore – tratto 2 VA0403 L. Maggiore – tratto 3 VA0404 L. Maggiore – tratto 4 VA0405 L. Maggiore – tratto 5 VA0406 VA0501 Lago di Mercurago F. Ticino - tratto 1 VA0502 VA0503 Aeroporto di Malpensa Vasche Torrente Arno Descrizione Comuni confine di Stato a Luino – Barbe Montagna; incl. Isola Castello di Cannero Lago Maggiore da Luino – Barbe Montagna a Punta San Michele – Punta della Castagnola Lago Maggiore ramo a ovest di Punta della Castagnola Lago Maggiore da Punta San Michele – Punta della Castagnola ad Ispra – Lesa Maggiore, Tronzano, Maccagno, Luino, Cannoio NO, Cannero Riviera NO, Oggebio NO Coordinate Germignaga, Brezzo di Bedero, Porto Valtraglia, Castelvaccana, Laveno Mombello, Verbania NO, Ghiffa NO, Oggebbio NO 45.57N08.37E Verbania NO, Baveno NO, Stresa NO 45.55N08.31E Laveno Mombello, Leggiuno Sangiano, Monvalle, Besozzo, Brebbia, Ispra, Verbania NO, Stresa NO, Belgirate NO, Lesa NO Lago Maggiore da Lesa Ispra, Ranco, Angera, Sesto – Ispra a ponte SS 33 di Calende, Castelletto sopra Ticino Sesto Calende NO, Dormelletto NO, Arona NO, Meina NO, Lesa NO Arona NO, Oleggio NO F. Ticino da ponte SS Sesto Calende, Castelletto Sopra 33 di Sesto Calende a Ticino NO, Golasecca, Veralla ponte SS 341 di Pombia NO, Somma Lombarda, Turbigo Pombia NO, Vizzola Tidino, Marano Ticino NO, Lonate Pozzolo, Oleggio No, Bellinzago Novarese No, Nosate MI, Cameri NO, Castano Primo MI, Turbigo MI Gallarate Castano Primo (MI), Lonate Pozzolo (VA) 45.51N08.35E 45.46N08.33E 45.44N08.33E 45.36N08.41E 45.37N08.43E 45.34N08.45E 29
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