Periodico di informazione redatto dai Soci della Sezione AISM di FORLÌ-CESENA Realizzato con il contributo del Comune di Forlì - Assessorato alle POLITICHE SOCIALI Anno 1 pag. 3 Editoriale pag. 4 Medicina & S.M. Pag. 11 Leggi & Diritti Pag. 13 Attività di Sezione NUOVA EDIZIONE 2 NUMERO 16 Inverno 2014-2015 in questo numero: Galateo Tony Golfarelli Notizie dal Centro Clinico Walter Neri La ricerca FISM a cura di Simona Rossi Fisiologia delle abilità cognitive a cura di Federica Casadio La zuppa di sasso bolle in pentola Francesca Di Tante La Carta dei Diritti delle persone con SM Il Laboratorio: Tanti auguri di Buon Natale Dolores “Dorina” Tangredi AISM ha bisogno di gente come voi Morena Bulgarelli Progetti di Rete: “Le lune nel pozzo” e “Favole & dintorni” a cura di Enzo Lazzaro Pag. 19 La pagina dei Soci pag. 22 La Posta Prima di AISM nessuno … Simona Rossi Non si vede bene che col cuore … Irene Brandinelli Ho vissuto questi ultimi mesi come quelli del cambiamento, della rinascita, della rivincita Chiara Cangiano SM: e se me la sto vivendo troppo bene ?? John Lelli racconti e foto dall’estate scorsa 2 Editoriale Galateo infrangere la legge ma anche di una tirannia nei confronti della libertà altrui. A fatica si comprende l’umiliazione che si nota negli sguardi delle persone che sono costrette a fare percorsi alternativi perché uno spazio che credevano libero, lo si trova abusivamente impegnato. Non è sufficiente giustificarsi con “solo 5 minuti”, perché se passa una persona al minuto, ci sono 5 persone che pagano il disagio, per una comodità altrui, un’agiatezza che dà vita ad un’oscurità a tutti, solo per prendersela comoda. Il confort che tante persone si prendono non raccogliendo le feci del proprio cane, crea un disagio visivo e igienico, visto che colui che la calpesta rischia di seminare la porcheria per ogni suo passo e se pensi di essere esonerato perché vedi il tuo cane liberare l’intestino, sappi che non sei il solo barbaro e ti potresti impossessare di ciò che è stato fatto davanti a te. Non è necessaria un’attenzione esclusiva, è sufficiente rispettare le direttive per un’esistenza regolare, è facile per tutti mettersi comodi, ma se lo fai nuocendo gli altri, è seccante a doppia misura. Non fare a me, quello che non vorresti fosse fatto a te. I miei occhi scivolano sulla trama di un bellissimo libro, ma ad un certo punto fanno uno scivolone, si! Infatti si bloccano!! Quando mi trovo a leggere: «Essere educati significa prestare attenzione agli altri quanto se ne presta a noi stessi!» Rifletto e penso che certe persone hanno poca considerazione sulle proprie cose, visto che spesso mettono poco interesse nei confronti delle cose altrui. Ma non è così!! L’aforisma che ho appena letto viene interpretato esattamente al contrario, spesso la propria comodità mette a rischio quella altrui, senza valutare gli oltraggi che può causare. Sicuramente il nostro paese è una piccola fiaba, con una gestione dei rifiuti encomiabile, diversi parcheggi auto senza riscossione, con un numero limitatissimo di lavoratori abusivi che creano allarmismo, con un territorio coperto dal terrorismo e dalla sovversione. Ma è proprio in questo frangente, che anche la piccola negligenza diventa fastidiosa e spesso anche irritante, il malessere è anche per colui che lo ha fatto poco prima e un per un disabile lo è ancora di più, se la sua deambulazione è complicata. Parlo per esperienza. Non è legittimo arrabbiarsi per una multa presa, se la tua posizione è a sfavore delle norme, l’unica liquefazione che puoi ottenere è di non trasgredire, non si tratta solo di Golfarelli Tony Tony Golfarelli è il nuovo Presidente della nostra sezione provinciale AISM dal 20 marzo 2014. Da parte di tutti noi la promessa del massimo impegno per sostenerlo in questa sua nuova … responsabilità!!! 3 Medicina & S.M. Notizie dal Centro Clinico SM di Forlì malattia fino alle fasi più avanzate, declinato nelle fasi della diagnosi (primo accesso al Centro Clinico Ospedaliero), della presa in carico nel Centro SM (dal momento della diagnosi, follow up e terapia) e della continuità assistenziale territoriale, sanitaria e socio-sanitaria (Distretto, Casa della Salute). Tutto questo sulla base delle più recenti evidenze della letteratura scientifica sugli aspetti diagnostici e terapeutici della SM, con particolare attenzione ai dati di efficacia delle attuali terapie farmacologiche disponibili, e a tutte le opportunità socio-sanitarie disponibili in ambito nazionale e regionale per migliorare la qualità di vita delle persone con SM. 2) Nel mese di febbraio 2015 si terrà a Roma la riunione dei Centri Clinici SM che intendono aderire al progetto in costruzione del “Registro Italiano Sclerosi Multipla” promosso dalla Università degli Studi di Bari (Prof.ssa M.Trojano) e dalla Fondazione Italiana Sclerosi Multipla (FISM), già presentato ai Neurologi che si occupano di SM al recente Congresso della Neurologia Italiana a Cagliari, dopo che da almeno 10 anni era già in uso da parte di un numero ristretto di Centri Italiani una cartella elettronica per raccogliere i dati clinici delle persone in trattamento cronico con i farmaci in uso. L’obiettivo del nuovo progetto è quello di ampliare l’esperienza precedente con la creazione del “Registro Italiano Sclerosi Multipla”, un registro di malattia che raccolga i dati di tutte le persone con Sclerosi Multipla seguite nei vari Centri italiani. In questo senso il Registro si propone di raccogliere, oltre all’esistente, anche i dati e le informazioni contenute in registri regionali di malattia, in database clinici esistenti e in database dedicati a nuovi indicatori clinici già attivi. Il “Registro Italiano Sclerosi Multipla” vuole anche essere uno strumento di confronto qualificato con altre simili Due sono le notizie dal mondo sanitario che desidero portare all’attenzione dei soci AISM della Sezione di Forlì-Cesena in questo inizio d’anno, relative a progetti di assistenza e ricerca nella Sclerosi Multipla che ci devono coinvolgere in un confronto collaborativo a livello locale come Centro clinico e Associazione AISM. 1) È in dirittura di arrivo, con deliberazione a breve da parte della nuova Giunta Regionale, il documento di indirizzo per l’organizzazione dell’assistenza integrata alla persona con Sclerosi Multipla o “Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale della Sclerosi Multipla (PDTA SM)” elaborato dal gruppo regionale E-R dei Neurologi dedicati alla SM unitamente ad altri professionisti coinvolti nel processo assistenziale integrato, alla Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali Regione E-R e all’associazione AISM. Il documento vuole presentare il modello assistenziale dedicato alle persone con Sclerosi Multipla, identificando gli elementi assistenziali e organizzativi necessari per implementarlo a livello locale, lasciando alle singole realtà aziendali il compito di meglio definire i modelli organizzativi più appropriati per ogni realtà. Si sottolineno almeno 2 principi ispiratori del progetto: la centralità della persona con SM, vale a dire il suo coinvolgimento attivo nei percorsi e nelle scelte che riguardano la malattia e la propria vita e la personalizzazione del percorso assistenziale in base ai bisogni della persona, il che significa individuare e rispondere ai bisogni di ciascun malato in base alle diverse tipologie di malattia, a cui corrispondono vari gradi di complessità di gestione, e ai molteplici bisogni sanitari ma anche psicologici e sociali. Il PDTA della SM vuole rispondere in modo appropriato ai bisogni eterogenei delle persone con SM a partire dalla fase iniziale di 4 iniziative internazionali e servire a definire una coorte di persone con SM, seguite nei vari centri del territorio nazionale, da utilizzare come fonte per studi epidemiologici e clinici. Credo che tale iniziativa costituisca una grande opportunità anche per i Centri Clinici SM dell’ AUSL della Romagna per mantenersi in collegamento con la comunità scientifica italiana, confrontarsi sui processi di erogazione dei farmaci e sull’assistenza sanitaria in generale, nonché sfruttare l’opportunità di collaborare a studi di ricerca clinica. Dott. Walter Neri La ricerca FISM Sempre di più i progetti vicini alla vita affiancano quelli sulle cause della malattia: al congresso, oltre 50 fra relazioni e progetti speciali. (tratto dal testo di Daniele Granato) performance in un singolo anno: 76 nel 2010; 85 nel 2011, 101 nel 2012. Interessante notare, rispetto al passato recente, che sempre di più l’Associazione aumenta i propri investimenti su progetti di ricerca più vicini alla vita delle persone, senza trascurare l’impegno della ricerca delle cause per giungere alle cure risolutive. Al Congresso, attingendo da questa sorta di scrigno prezioso, sono state presentate 50 relazioni sui progetti di ricerca conclusi e sullo sviluppo dei Progetti Speciali attualmente finanziati tramite FISM. “Di cosa hanno bisogno le persone con SM? Cosa domandano alla ricerca?” Questa domanda, posta dal professor Giancarlo Mancardi, Presidente del Comitato scientifico AISM in apertura dei lavori del Congresso 2014 della Fondazione AISM (Roma, 28/29 maggio) alla presenza di circa 300 ricercatori scientifici, è stato il filo rosso che ha caratterizzato il Congresso. Il titolo del congresso, infatti, ne riassumeva il significato: “DALLA PARTE DELLA PERSONA CON SCLEROSI MULTIPLA: LA RICERCA COME STRUMENTO DI ADVOCACY”. Altra parola chiave che tradotta vuol dire quanto la ricerca promossa, indirizzata e finanziata da AISM è ‘schierata’, ed è il primo ‘supporto’ attivo che fa valere le ragioni e i desideri delle persone con SM. Come ha ricordato la senatrice Elena Cattaneo, intervenuta durante il congresso, “fare scienza non è solo pubblicare su ottime riviste, ma prima ancora è il comportamento di chi nel mondo si mette a disposizione delle persone che soffrono. La scienza deve recuperare il suo ruolo di vedetta sociale e la sua natura etica, che mette la responsabilità e il dovere verso l’altro prima della propria stessa affermazione e di ogni privilegio che valga per qualcuno ma non per tutti”. Con questo spirito e assunzione di responsabilità, AISM ha realizzato nell’anno 2013 un totale di 140 pubblicazioni dai ricercatori finanziati, superando la In questo numero del giornalino vorrei portare l’attenzione su uno studio legato in particolare alla ‘qualità della vita’: il progetto IN-DEEP, presentato da Graziella Filippini (che svolge attività di ricerca presso l’istituto Besta di Milano, è anche impegnata presso L’Istituto Cochrane, iniziativa noprofit che opera a livello internazionale per valutare criticamente e diffondere informazioni sull’efficacia degli interventi sanitari con sintesi rigorose della letteratura biomedica). La Dott.ssa Filippini alla domanda cosa sia e di cosa si occupi il progetto IN-DEEP risponde: «IN-DEEP significa “INtegrating and Deriving Evidence, Exsperiences, Preferences”. Tradotto in italiano, abbiamo sviluppato un modello informativo utile alle persone con SM per prendere decisioni consapevoli e condivise rispetto ai trattamenti 5 terapeutici. E, per costruire questo modello abbiamo “integrato le esperienze e le preferenze” delle persone con SM con “i risultati (le evidenze) della ricerca scientifica». Concretamente, sono stati organizzati, insieme ad AISM, 6 focus group e un forum on-line per raccogliere le esperienze delle persone con SM nel trovare e valutare le informazioni sulla malattia. Ai focus group hanno partecipato 40 persone con sclerosi multipla e 20 famigliari. Hanno evidenziato il bisogno di informazioni aggiornate e sicure, manifestando una certa sfiducia sulla veridicità delle informazioni on line. Partendo da questi riscontri, hanno sviluppato un modello di informazione on line sui risultati della ricerca rispetto alle cure disponibili. Per mettere a punto questo modello hanno utilizzato revisioni sistematiche, studi clinici di buona qualità e report delle agenzie regolatorie sull’interferone. Questi contenuti, rivisti alla luce delle osservazioni di persone con sclerosi multipla, neurologi ed esperti di comunicazione AISM, sono stati pubblicati su un sito creato appositamente: http://indeep.istituto-besta.it Un sito che si sviluppa su tre livelli (“in breve”, “nel dettaglio”, “per approfondire”), ed è fortemente interattivo. Alla base delle informazioni offerte “in breve” ci sono le ‘revisioni Cochrane’ sugli studi (box). Se si decide di andare “nel dettaglio”, si trovano semplici info-grafiche con notizie più dettagliate su risultati quantitativi, benefici ed effetti collaterali. Infine, nel livello “per approfondire”, si accede, per esempio, a una pagina comparativa sugli effetti collaterali confrontati tra i diversi farmaci. C’è anche una parte di racconti in prima persona su quello che succede curandosi con interferone, perché giustamente le persone tendono sempre ad ascoltare ed a fidarsi di chi ha vissuto le stesse problematiche. Una domanda che è stata posta alla dott.ssa Filippini è: Al di là del sito, che ‘cosa vogliono’ le persone con SM dalla ricerca? «Prima di tutto vogliono un’informazione chiara e direttamente applicabile al proprio caso. Ed è difficile, perché gli studi sono svolti su gruppi particolari, anche ampi, ma non vanno nel dettaglio del singolo. Poi, le persone vogliono informazioni sulle terapie nuove o in sperimentazione che domani potrebbero essere disponibili. È un altro nodo problematico dell’informazione, perché nelle terapie sperimentali non ci sono certezze del tutto solide. Infine cercano sicurezze sulle terapie per i sintomi, per esempio la fatica. Un altro campo di informazione difficoltosa, perché le prove pubblicate sull’efficacia delle terapie sui singoli sintomi sono molto più modeste e talora controverse rispetto a quelle sui farmaci modificanti l’andamento della malattia. Chiedono inoltre di capire i risultati dei test diagnostici, la prognosi determinata dalla risonanza o dell’esame del liquor. È anche una forte richiesta di conoscenze sui fattori di rischio legati agli stili di vita, per controllare il decorso della malattia. A questo proposito si legge nel testo qui citato, che a breve verrà messo on line un nuovo modulo su trattamenti e strategie per gestire la fatica, arricchendo così maggiormente IN-DEEP, con l’intenzione di includere nuovi moduli su altri trattamenti farmacologici e non farmacologici, dedicando infine un modulo sintetico al confronto tra i trattamenti disponibili. Viene anche chiesta quale sia l’utilità di questo progetto per le persone con SM? «IN-DEEP consente alle persone di acquisire informazioni, competenze e strumenti per capire i risultati della scienza e la qualità delle informazioni che sono reperibili soprattutto in rete. Vuole mettere ogni persona con SM nelle condizioni di andare dal proprio neurologo, confrontarsi con consapevolezza e cognizione di causa, e prendere insieme la migliore decisione possibile per la propria cura e qualità di vita». a cura di Simona Rossi 6 Fisiologia delle abilità cognitive di Päivi Hämäläinen, Masku Neurological Rehabilitation Centre, Masku, Finlandia Nel normale processo di invecchiamento, si osservano solo lievi variazioni delle abilità cognitive prima dei 70 anni e queste non interferiscono con la quotidianità. Che cosa accade nella SM? Con la SM si verificano lesioni (o placche) causate da demielinizzazione nel sistema nervoso centrale (SNC), nel midollo spinale, nel cervello e/o nel cervelletto. Le lesioni nel cervello possono interessare in particolare l'efficienza delle funzioni cognitive e, per esempio, possono rallentare le prestazioni di una persona attiva, come la capacità di ricordare, l'abilità di concentrarsi o la capacità di pianificare compiti, rendendole complesse. Gli studi hanno dimostrato che le persone con maggiori lesioni hanno più problemi cognitivi di quelle con lesioni minori. Misure dell'atrofia cerebrale, dell'ampiezza del terzo ventricolo cerebrale e dell'atrofia sottocorticale sembrano correlate a problemi cognitivi nella SM. Si ritiene che nelle persone con SM, durante un compito cognitivo, si attivi un maggior numero di aree cerebrali. Questa osservazione è interpretata come un meccanismo di compensazione per contrastare gli effetti del deterioramento cognitivo. Quanto è comune nella SM il deficit cognitivo? I deficit cognitivi sono relativamente comuni nella SM, con tassi di prevalenza che vanno dal 40 al 70 per cento, senza chiare differenze tra i sessi. Si stima che circa il 4050 per cento delle persone con SM abbia disturbi da lievi a moderati, mentre circa il 10 per cento abbia deficit cognitivi più gravi. Quale tipo di deficit cognitivo è associato alla SM? Come gli altri sintomi della SM anche i disturbi cognitivi variano notevolmente da persona a persona. Sebbene la SM sia caratterizzata da cambiamenti sia nella sostanza bianca sia in quella grigia del SNC, Che cosa sono le funzioni cognitive? • Focalizzare, mantenere e dividere l'attenzione • apprendere e ricordare • organizzare, realizzare e monitorare attività • pensare, ragionare e risolvere i problemi • comprendere e usare il linguaggio • riconoscere oggetti, mettere insieme cose e valutare le distanze. Queste abilità si sviluppano individualmente nelle persone e tutti hanno i propri punti di forza e debolezza. Fisiologia in condizioni di salute Le abilità cognitive richiedono l'efficienza delle reti neuronali cerebrali e del cervelletto. Un buon funzionamento cognitivo è il risultato di una complessa rete di capacità cognitive specifiche che funzionano insieme in modo ottimale. Fattori come la depressione, lo stress e la stanchezza possono interferire e causare difficoltà cognitive temporanee. Quando una persona è molto stanca, la memoria e la concentrazione possono non funzionare normalmente. Se la stanchezza o altri fattori che interferiscono con le abilità cognitive cessano, le abilità cognitive tornano a un livello ordinario. 7 cambiamenti necessari per il completamento di un compito se vi sono variazioni rispetto alla pianificazione originaria o se diventa troppo impegnativo. Le persone con SM possono anche avere difficoltà a trovare le parole e spesso dicono “ce l'ho sulla punta della lingua”. Conoscono la parola, ma non viene loro in mente. La SM può anche essere correlata ad altri disturbi cognitivi e talvolta a cambiamenti comportamentali. Tuttavia deficit di linguaggio, attenzione, percezione visiva e disturbi del comportamento non sono caratteristici. Sono prevedibili i disturbi cognitivi? La comparsa di problemi cognitivi non può essere prevista sulla base di altri sintomi della malattia. I problemi cognitivi non sembrano essere chiaramente correlati alla durata della malattia, alla sua gravità o patologia. Possono verificarsi con la stessa frequenza sia durante le prime fasi della malattia, che in seguito, in persone con SM lieve o grave e in ogni altro sottotipo. Sembra che tenere la mente in esercizio protegga le persone con SM dall'avere problemi cognitivi. Pertanto, è importante che le persone utilizzano le proprie capacità cognitive continuando a leggere e ad autoistruirsi, mantenendosi socialmente attive e con uno stile di vita sano che includa l'esercizio fisico. I problemi cognitivi correlati alla SM possono variare? Solo pochi studi hanno esaminato le caratteristiche dei cambiamenti cognitivi legati alla SM nel tempo. Si è riscontrato che le abilità cognitive possono variare anche dopo brevi periodi di osservazione. Studi dimostrano che se le persone avvertono problemi cognitivi, è possibile peggiorino, tuttavia la velocità di progressione è individuale e in genere lenta. I problemi cognitivi sono sempre permanenti? Mentre le lesioni cerebrali possono dare origine a problemi cognitivi più duraturi, un grave declino delle capacità cognitive in generale (demenza) è raro. I disturbi cognitivi più comuni nella SM comprendono difficoltà di memoria e di apprendimento, di elaborazione delle informazioni, di attenzione complessa e di concentrazione e a svolgere funzioni cognitive (problem solving, pianificazione, esecuzione e valutazione). Molte persone con SM avvertono alcuni di questi problemi, ma possono invece averne altri. Il problema di memoria più comune è la difficoltà nell'apprendimento iniziale. Le persone con SM possono avere bisogno di ascoltare le stesse informazioni più volte, ma una volta acquisite, le richiamano e riconoscono normalmente. L'efficienza di elaborazione delle informazioni dipende dalla capacità di mantenere le informazioni nel cervello per un breve periodo (memoria di lavoro) e dalla velocità con cui si elabora (velocità di elaborazione). Una ridotta velocità di elaborazione è uno dei problemi cognitivi più comuni nella SM. Di solito l'attenzione di base (come la capacità di ripetere numeri) non viene intaccata nella SM, ma sono comuni problemi di attenzione sostenuta e selettiva. Può essere difficile per una persona concentrarsi per lunghi periodi di tempo o ricordare cosa stia facendo se viene interrotta. Può anche risultare complicato svolgere operazioni diverse contemporaneamente o sostenere una conversazione se c'è rumore di fondo (per esempio un televisore acceso). Quando si concentrano per un periodo di tempo più lungo, le persone con SM spesso accusano stanchezza mentale. Le sensazioni di stanchezza e di deterioramento cognitivo non vanno tuttavia di pari passo e la frequenza dell'affaticamento cognitivo non è ben nota. Alcune persone hanno difficoltà nelle funzioni esecutive, in particolare nella capacità di pianificare e nel problem solving. Le persone sanno cosa fare, ma è difficile cominciare a compiere i passi necessari per raggiungere i propri obbiettivi. Può essere particolarmente difficile gestire i 8 molti altri fattori hanno effetto temporaneo. Rientrano in questo l'affaticamento e la stanchezza, lo stress emotivo, le ricadute,le limitazioni fisiche,i farmaci e i cambiamenti nello stile di vita. Vivere con una malattia cronica, progressiva e non prevedibile, ha certamente effetto sull'umore. Quando si è depressi o ci si sente giù, si possono avere vuoti di memoria o problemi di concentrazione. Queste difficoltà non sono solitamente di lunga durata. Molte persone con SM hanno problemi cognitivi durante i periodi di stanchezza. Recenti studi dimostrano che le loro prestazioni cognitive possono rallentare o essere meno precise. Possono comparire deficit cognitivi temporanei anche durante le ricadute. Come i sintomi fisici, i problemi cognitivi possono essere limitati alle fasi attive della malattia. Frequenza dei disturbi cognitivi nella SM Disturbo Frequenza approssimativa Memoria, nuovo apprendimento 30-60% Elaborazione delle informazioni 40-50% Attenzione complessa 25-35% Funzioni esecutive 20-30% Percezione visiva, fluidità del linguaggio 10-20% Grave, diffuso declino cognitivo <10% Stanchezza cognitiva, sintomi neuropsichiatrici Deficit corticali (amnesia, afasia, agnosia) Non ben noto Casi singoli trascrizione da MS in Focus «SM e aspetti cognitivi» (luglio 2013) a cura di Federica Casadio La zuppa di sasso bolle in pentola La Dottoressa Francesca Di Tante, psicologa e psicoterapeuta, collabora con AISM dal 2011, con attività relative alla dimensione cognitiva ed anche con interventi di conduzione gruppi nei progetti di rete finanziati da Ass.I.Pro.V. Dal 2012 è inserita nella Rete Psicologi dell’AISM. Come tutte le favole anche la nostra inizia con “C’era una volta …” ebbene si, perché risale a circa 4 anni fa l’incontro con la mia collega e oggi aggiungo cara amica, la Dott.ssa Mambelli, che alcuni di voi conoscono come Laura in AISM e che ha reso il nostro incontro - mio con tutti voi soci AISM - possibile. Iniziai ad affiancare Laura in tutte le sue attività e mi accorsi che il mondo universitario dal quale venivo era molto distante e “scollato” dalla realtà clinica ospedaliera, dove si facevano diagnosi di disturbo cognitivo (memoria, attenzione, ecc…) anche alle persone con sclerosi multipla, ma non c’erano risorse sufficienti per la riabilitazione neuropsicologica. Ed è qui che iniziammo a preparare la nostra zuppa di sasso. “Mancano le risorse?!?” chiesi, “beh potrei occuparmene io! Sono fresca di studi e ho una formazione in questo campo!” risposi. Così Laura decise di darmi fiducia: “Perché non lo proponi all’AISM?” 9 Mambelli, le persone che riferiscono una difficoltà di attenzione, memoria, organizzazione nella loro quotidianità, possono effettuare una valutazione neuropsicologica in Ospedale e sulla base dell’esito, oltre che della motivazione della singola persona, possono accedere ad una riabilitazione neuropsicologica personalizzata, che grazie all’utilizzo di un software per la teleriabilitazione, può essere svolta anche a domicilio. Al momento si tratta di una sperimentazione pilota, che per motivi economici potrà coinvolgere solo 6 soci AISM, ma sicuramente si troverà anche l’ultimo ingrediente della zuppa, affinché possa continuare a bollire! mi chiese … e mi presentò a voi, proprio in un momento di cambiamento, di crescita, di passaggio. Era infatti il settembre 2011, lo ricordo come fosse ieri, giorno della inaugurazione della nuova sede AISM di Forlì. Ricordo ancora le parole di Lucia, l’allora presidente e il clima di festa ed entusiasmo che si respirava quel giorno e che da quel giorno, ho continuato a respirare ogni volta che entro in sede. E fu proprio Lucia insieme ad Enzo, che accolsero la mia proposta di progetto di riabilitazione neuropsicologica che avrei iniziato da li a poco. Lucia, con il suo sorriso e calore, mi fece sentire fin da subito la benvenuta e nonostante fosse per loro tutto nuovo quello di cui stavo parlando, mi dissero: “si può fare”. Ora non avevo più solo il sasso della mia formazione ed esperienza clinica, avevo aggiunto la fiducia di Laura prima e la disponibilità di Enzo e Lucia poi. Presentammo quindi il progetto alla sede Nazionale AISM che ci chiarì meglio le modalità operative: “Non si possono erogare prestazioni sanitarie in associazione, non è una struttura sanitaria!”. Così decidemmo di organizzare corsi di potenziamento cognitivo esclusivamente a scopo preventivo ed “educativo”, non riabilitativo. Finalmente si poteva cominciare! Abbiamo quindi fatto una prima esperienza in gruppo, da febbraio a giugno 2012,che è stata poi ripetuta anche l’anno successivo e che ha coinvolto 12 soci. Ma la zuppa continuava a cuocere in pentola, e da lì a poco unendo le forze, siamo riusciti ad aggiungere tutti gli ingredienti mancanti: struttura sanitaria, prestazioni sanitarie …. Altre persone, altre idee, si sono unite alla nostra zuppa di sasso e finalmente oggi la zuppa è pronta!!! Dal 10 dicembre 2014 è attiva una collaborazione tra AISM, U.O. di Neurologia di Forlì e Residenza Sanitaria “Al Parco” per fornire un servizio di valutazione e trattamento dei deficit cognitivi, rivolto alle persone con SM. Grazie alla collaborazione del Centro Clinico SM diretto dal Dott. Neri, e in primis grazie alla collaborazione della Dott.ssa Anche questa favola, proprio come la favola di Anaïs Vaugelade “La zuppa di sasso”, ha una sua morale: anche se non si hanno i mezzi per raggiungere un obiettivo, con l’ingegno e l’aiuto degli altri, si possono ottenere degli ottimi risultati, sicuramente di gran lunga migliori di quelli che si sarebbero potuti ottenere da soli e qui mi piace riportare un antico proverbio africano, suggerito da Enzo, che mi sembra possa sintetizzare il lieto fine di questa nostra storia: Se vuoi correre veloce corri da solo; se vuoi andare lontano, corri insieme a qualcuno. Francesca Di Tante 10 Leggi & Diritti La Carta dei Diritti delle persone con SM È stata pubblicata nel mese di maggio 2014 e presentata alle Istituzioni (nazionali e locali) attraverso la mobilitazione delle nostre sezioni su tutto il territorio. Sono state raccolte migliaia di sottoscrizioni da parte di autorità politiche e civili, a partire da quella del Ministro alla Salute Beatrice Lorenzin Per questo, nasce, per tutte e ciascuna persona con SM nei diversi quadri e fasi di vita, questa Carta dei diritti: per rilanciare la sfida alla SM; per dare una voce forte ed unitaria all’impegno di chi ogni giorno convive con la SM; per conferire una rafforzata identità al Movimento per un mondo libero dalla SM. La Carta declina e specifica i valori e principi universali rendendoli vivi nella tangibilità reale della condizione della persona con SM e per questo attuali ed urgenti. La Carta delinea gli indirizzi e le linee su cui costruire l’Agenda degli anni a venire per la lotta alla SM, da cui far scaturire programmi e iniziative concreti e di impatto. La Carta diviene in questo modo lo strumento per aggregare attorno ad ogni persona con SM, tutti i protagonisti della lotta quotidiana alla sclerosi multipla costruendo e consolidando relazioni e alleanze: le stesse persone con SM unite da un vincolo comune di solidarietà, i familiari, i care-givers, i volontari, gli operatori sanitari e sociali, i ricercatori, le Istituzioni, i donatori e sostenitori, la collettività, i media. La Carta, approvata dall’Assemblea Generale AISM, viene diffusa e promossa da AISM ed alimentata dalla sottoscrizione continua dei portatori di interesse e degli aderenti al Movimento della SM. Perché la carta dei diritti? Una condizione di vita, più che una malattia: questa è la sclerosi multipla. Una condizione cronica, evolutiva, imprevedibile, dai mille volti, in perenne trasformazione, complessa. Un’emergenza per le persone e la società, che non può essere fronteggiata efficacemente se non adottando la strategia comunitaria e trasversale della piena responsabilizzazione e del coinvolgimento di ciascuna e di tutte le persone con sclerosi multipla e di quanti, ogni giorno, con essa convivono. Questo, per AISM, per le persone con SM, vuole dire centralità della persona. Un principio che non è soltanto aspirazione ideale, ma autentica convinzione che sia questa, solo questa, la modalità necessaria per arrivare, un giorno sempre più prossimo, ad un mondo libero dalla sclerosi multipla. Ecco allora che concetti come centralità, accesso, inclusione, qualità della vita, autodeterminazione, personalizzazione, progettualità, prendono una forma ed una forza nuova passando dal piano dei valori al piano dei diritti. Dal livello dell’ideale e dell’astratto alla pratica ed alla quotidianità del concreto. Dall’enunciazione, alla affermazione e tutela. Il testo delle Carta 1. Diritto alla Salute alla terapia personalizzata con i farmaci innovativi specifici, al sostegno psicologico, alla riabilitazione, alle terapie sintomatiche, al supporto sociale, con un approccio Tutte le persone con SM hanno diritto a cure adeguate in ogni fase della malattia e ad essere sempre al centro delle scelte di salute che le riguardano: a una diagnosi tempestiva, 11 interdisciplinare sociosanitarie. e risposte integrate donna con SM, di gravità della malattia, di famiglia coinvolta nella SM. 2. Diritto alla Ricerca 5. Diritto al Lavoro Tutte le persone con SM hanno diritto a una ricerca scientifica rigorosa, innovativa e di eccellenza, orientata a scoprire le cause, comprendere i meccanismi di progressione e le potenzialità di riparazione del danno, individuare e valutare i possibili trattamenti specifici, con ricadute concrete per una vita di qualità in ogni fase della malattia. Tutte le persone con SM hanno il diritto e il dovere di essere parte attiva della società, con pieno accesso al mondo del lavoro sin da giovani e con il mantenimento della occupazione anche al variare delle condizioni determinate dall’evoluzione discontinua della malattia. 3. Diritto all’Autodeterminazione Tutte le persone con SM hanno diritto di scegliere liberamente e autonomamente per realizzare il proprio progetto di vita, con garanzia di pari opportunità e eguaglianza sostanziale, sostenute nel diritto alla vita indipendente anche in caso di più gravi limitazioni determinate dalla malattia. Tutte le persone coinvolte dalla SM hanno diritto in ogni fase di vita e di malattia ad una informazione corretta, chiara, completa e tempestiva sulla sclerosi multipla nel suo complesso, sulle scelte di cura, sulla qualità delle risposte, sui propri diritti e opportunità, per esercitare con consapevolezza il diritto all’autodeterminazione. 4. Diritto all’Inclusione 7. Diritto alla Partecipazione Attiva Tutte le persone con SM hanno diritto alla piena inclusione in ogni momento e luogo e in condizioni di effettiva equità, superando ogni forma di discriminazione e rimuovendo ogni ostacolo che sia di impedimento, con particolare attenzione alle condizioni di Tutte le persone con SM hanno il diritto ed il dovere di partecipare ai processi decisionali inerenti le politiche e i programmi che le riguardano, sia come singoli che nelle formazioni sociali dove trovano voce ed espressione i bisogni individuali e le aspirazioni collettive. 6. Diritto all’Informazione . Davide Drei firma la Carta dei Diritti nella sua prima “uscita” ufficiale da neo sindaco di Forlì (28 maggio 2014) 12 Attività di Sezione Il Laboratorio È il nostro appuntamento “creativo” del giovedì, sia nella sede di Cesena che in quella di Forlì. Si realizza attraverso attività diversificare: manualità espressiva, cucina, letture e scritture, confronto in gruppo su temi proposti da film e/o documentari, uscite e visite sul territorio, momenti di festa in gruppo, realizzazione del nostro “Incontrarsi”, il giornalino di sezione. Tanti auguri di Buon Natale… La nostra volontaria Dorina ci racconta il frutto della prima attività di manualità di quest’anno. Quest’anno ci siamo scambiati gli auguri davanti al nostro albero di natale, un albero speciale, perché fatto da noi. I laboratori di Dicembre, infatti, prevedevano attività di mosaico, così abbiamo proposto agli amici dell’Associazione di decorare alcune tavolette di legno con frammenti di specchi e c.d., brillantini, vetri colorati, perle e paillettes ed altro ancora, ispirandosi a temi natalizi. Tutti al lavoro quindi, chi in coppia, chi individualmente, ma insieme, in questa nuova esperienza. Nel corso delle settimane, ecco prendere forma dalle nostre mani inesperte e impiastricciate di colla e colori, luccicanti stelle e rosoni variopinti, renne addobbate ed allegri babbi natale, angeli turchini e candidi pupazzi di neve, capannine e casette, con palme e stelle comete. Poi finalmente, abbiamo disposto le tavolette a piramide sulla parete bianca, addobbandole con lucine intermittenti. Al momento dell’accensione, un coro di esclamazioni ha accolto questo albero inusuale e noi ci siamo scambiati gli auguri con affetto e più uniti di prima. È stata una bella esperienza che ci ha fatto crescere come gruppo e sarà bello condividerne altre Dolores Tangredi (Dorina) 13 AISM ha bisogno di gente come voi! Tratto dal laboratorio di Letture e Scritture… vivere meglio, dando tutti la possibilità di una partecipazione attiva alla vita. Ora vorrei volgere un pensiero a quattro ragazze, che purtroppo, termineranno, il loro percorso di servizio civile. Carolina, Jessica, Irene e Federica. Quattro bellissime ragazze, animate da sentimenti veri, sensibilità e passione per ciò che hanno e stanno facendo. Un grazie grande a loro, mi hanno insegnato tanto, con la loro presenza, i loro sorrisi, la loro giovinezza così spontanea, a volte mi bastava osservarle per poter imparare. Mi mancherete tanto, e comunque vi avviso non sparite perché vi vengo a cercare! AISM ha bisogno di gente come voi. E’ trascorso quasi un anno dal giorno che ho fatto visita al centro AISM di Forlì per offrirmi come volontaria. Ho impresso chiaramente nella memoria il mio primo giorno con loro. Confesso che ero molto emozionata e avevo un po’ di paura di non essere abbastanza brava per fare le cose giuste. Di lì poco a poco ho cominciato a conoscere persone straordinarie. Mi regalano qualcosa di bello ogni qualvolta trascorro tempo con tutti loro. Come tantissime persone, prima non riuscivo a vedere quanti ostacoli sono presenti nella quotidianità di chi ha una disabilità; non per mancanza di sensibilità, ma solo per la poca conoscenza. Ed ora vorrei ringraziare ognuno di loro, per uno dei doni più grandi che mi hanno fatto. Il dono di vedere quello che molti non vedono e a mia volta, cerco ogni giorno, di sensibilizzare a far vedere e far capire quanti ostacoli potrebbero essere risolti con un po’ di buona volontà e buon senso. Ognuno di noi, non può risolvere i problemi di tutti, ma ognuno di noi può fare qualcosa. Avremmo sicuramente una società migliore, dove abili e disabili potrebbero Morena Bulgarelli Tutti concentrati sul mosaico a specchi che formerà l’Albero di Natale 14 Nello schema che segue, il programma del Laboratorio da Gennaio ad Aprile gennaio 22 PRESENTAZIONE E SCRITTURE DI NATALE 29 DOCUMENTARIO febbraio 5 GIOCO (BATTAGLIACCIA) 12 FESTA DI CARNEVALE (forlimpopoli fo+ce) 19 MANUALITA' 26 USCITA (san domenico boldini) marzo 5 GARDENIE NO LAB!! 12 MANUALITA' 19 LETTURE E SCRITTURE 26 MANUALITA' aprile 2 CUCINA (piadina) 9 DOCUMENTARIO 16 LETTURE E SCRITTURE 23 JOLLY!! 30 USCITA (parco urbano-gelato) In ogni edizione di “Incontrarsi” compariranno testi realizzati dai soci e volontari che partecipano agli incontri di “Letture e Scritture” … stai in occhio, il prossimo potrebbe essere il TUO!!! … e poi, se ne hai voglia, puoi farti venire l’ispirazione e mandarci qualche tuo “lavoro” scritto, o la proposta di qualche argomento da trattare, oppure un paio di belle foto che raccontano di te: non rinunciare … entra nel Gruppo di Redazione anche TU! Diventa “GIORNALISTA” della nostra sezione AISM … !!! 15 I progetti di Rete Attraverso i finanziamenti del Centro di Servizi per il Volontariato (Ass.I.Pro.V.), la sezione è impegnata da 15 anni in attività progettuali complesse, realizzate in rete con altre Associazioni dell’Area socio sanitaria. Nel 2000 la prima esperienza, con il Progetto “Dar Mano a Mano” finalizzato a promuovere nelle scuole una maggior sensibilizzazione verso le persone con disabilità. Oggi si è appena concluso “Le lune nel pozzo” (con ANFFAS, Rete Magica e UILDM, sulla relazione d’aiuto) ed è partito “Favole & dintorni” (con AIL e Sintonia, sull’accoglienza della disabilità) “Le lune nel pozzo”: un progetto sulla Non Autosufficienza riconoscessero nella condivisione di una criticità più di altre: il dover affrontare i cambiamenti più drastici e dolorosi nell’organizzazione e nella gestione della vita relazionale quotidiana. Se guardiamo la non autosufficienza come un problema sociale, in un’ottica di scelte complesse e collettive che abbiano come principio fondamentale la centralità dell’individuo, subito emergono due condizioni fortemente critiche: il bisogno di venire aiutati, anche in situazioni intime e riservate e la progressiva riduzione della vita relazionale sia in famiglia che sul territorio di appartenenza. Partendo da queste due criticità, abbiamo cercato di far convergere le nostre risorse e le nostre scelte, al fine di suggerire alcune possibili risposte. Questo progetto nasce all’interno dell’azione denominata “La relazione d’Aiuto”, nell’ambito del “Progetto Non Autosufficienza”, approvato e finanziato da Ass.I.Pro.V. nel 2013. “La relazione d’Aiuto” è un percorso suddiviso in ulteriori momenti operativi, le cui “tappe” sono state cinque: “La relazione d’aiuto come ascolto dell’altro” (è qui che prende forma «Le lune nel pozzo»), “L’ascolto attivo: gruppi di Auto Aiuto”, “Misurare e comprendere: la qualità che percepiamo”, “Diritti e loro esigibilità: saper essere per saper fare”, “La sensibilizzazione verso il territorio: eppur si muove”. I destinatari dell’intero Progetto sono stati: Persone Non Autosufficienti, loro Caregivers, Agenzie di collocamento per le badanti, Associazioni dell’Area Disabilità, ma anche, almeno nelle nostre intenzioni, i proprietari, i gestori ed i frequentatori di luoghi pubblici sul territorio, i “passanti” e l’intera cittadinanza. Le motivazioni che ci hanno mosso si riferiscono ad alcune evidenze, secondo noi molto impressionanti. I dati più recenti (ISTAT 2005) indicano in 2.600.000 le persone con disabilità di sei anni e più che vivono in famiglia in Italia, cui vanno aggiunte le 200.000 che vivono nei presidi socio-sanitari: in totale circa il 5% della popolazione. Il numero è rilevante e assume tratti di forte preoccupazione a fronte dell’attuale crisi economica. La non autosufficienza è, peraltro, una condizione molto differenziata ed esprime disagi interconnessi con le diverse tipologie della disabilità. Quindi, abbiamo cercato di coinvolgere più categorie di persone, che si Le lune che vogliamo vedere Le lune nel pozzo sono quelle delle persone con disabilità e dei loro caregivers: ciascuno cerca di salvare la sua pensando, ovviamente, che sia l’unica, la più importante e vera. E non si cura dell’altra … non la può, non la vuole neppure vedere … Ma intanto le lune nel pozzo sono diventate due. Sarà davvero così? Nell’intraprendere questo lungo viaggio sulle tracce di una relazione (im)possibile, siamo partiti proprio da lì, da quelle due lune. Dal vedere che l’aiuto ad una persona gravemente disabile, è sempre un insieme di molte complessità, dove spesso prevale la distanza che c’è fra i bisogni di una persona NA e le buone intenzioni di chi è chiamato ad aiutarla. Ci è sembrato che quella distanza portasse con sé il rischio di scavare solchi profondi, di alzare muri sempre più alti. E di “piangere”, più di una volta: da una parte 16 Fatelo anche voi. Immaginate di essere con qualche amico … cinque o sei buoni amici con i quali state bene e non provate imbarazzo né disagio. Immaginate di essere con loro mentre state parlando a ruota libera … Gli argomenti sono la disabilità, la non autosufficienza, il come aiutare, il come imparare ad aiutare ed anche il come imparare a chiedere aiuto … Ciascuno interviene e porta un pensiero, una storia, un’esperienza … ciascuno ascolta e riflette e torna a dire la sua … Ecco, in questo modo la lettura di «Le lune nel pozzo» non sarà più una lettura, ma diventerà un ascolto, un dialogo … le voci vi parleranno e vi manderanno stimoli, vi “chiederanno” di ricordare un po’ della vostra vita. E quando lo farete, non penserete a chi ha parlato, ma a cosa avete ascoltato… perché “quello” diventerà un “qualcosa” di più vicino a voi, alla vostra esperienza, ai vostri problemi, diventerà un “qualcosa” di vostro, rinato nei vostri pensieri nei vostri dubbi, nei vostri sogni … perché ci si sente incompresi e abbandonati, dall’altra perché si vive come fallimento un aiuto dato in modo insufficiente. Ma forse è proprio accettando quella distanza che si può cercare un terreno comune di dialogo, dove le “pretese” possono diventare “attese” e le attese possono permettere di guardare meglio le due lune, per aver voglia di scoprire le loro somiglianze invece di demoralizzarsi per le loro differenze. Così abbiamo provato a radunarci in un immaginario grande prato. E lì abbiamo cominciato a parlare di noi fra di noi, sempre più con naturalezza, sempre più della nostra vita, lasciando nascere e crescere il legame che lentamente stava dandoci un’identità comune, che si presentava complicata, ma anche piacevole. Insieme abbiamo percorso tappe spesso in salita, dove “pedalare” ha messo alla prova tutti noi, ha richiesto impegno e condivisione, fiducia reciproca e coraggio di aprirsi. E poi soste non previste, qualche foratura e forse a volte abbiamo anche sbagliato strada per un po’ …! Ma quello di cui siamo veramente soddisfatti ed anche, perché no, orgogliosi è che siamo rimasti sempre insieme, sempre tutti nel gruppo, magari solo col pensiero, ma senza mai smettere quel “pedalare”. Così, alla fine, il raccolto che abbiamo portato con noi appare come un insieme colorato di tante storie personali, piccole, grandi, lunghe e corte, alcune raccontate con moltissimi particolari, altre, invece, appena accennate, fino a richiedere la libera interpretazione del lettore. Allora «Le lune nel pozzo» è un … collage (!) e come tale va letto, anzi ascoltato. È un collage perché nasce da tanti momenti trascorsi insieme di persone molto diverse fra loro … per età, per esperienza, per problemi da affrontare, per abitudini di vita, ma anche per convinzioni, per cultura, per aspettative e motivazioni e per i sogni che ciascuna di loro ha avuto voglia di condividere, di trasformare in un “pezzettino” da mettere insieme agli altri. Allora, quando questo succederà, sospendete l’ascolto di «Le lune nel pozzo» e ascoltate, invece, voi stessi … la lettura si può fermare, si può riprendere dopo. E se ne avete voglia scrivete qualcosa, “ditela” come se interveniste in quei discorsi fatti fra amici ... mettete anche voi un vostro pezzettino nel collage … 17 “Favole & dintorni”: un progetto sull’accoglienza della disabilità Vivere da persone malate o con disabilità, significa, purtroppo ancora oggi, abitare i luoghi della marginalità: la malattia e la non autosufficienza, soprattutto se evidenziate da ausili, sono percepite dalla cultura dominante come “immagini perdenti”, evocative di tristezza e sofferenza, un segnale di allarme al “suono” del quale si reagisce con sentimenti di disagio che a loro volta producono comportamenti caratterizzati dalla distanza e dal rifiuto. Lo stigma sociale che definisce malattia e disabilità crea una separazione drastica: da una parte la felicità, il benessere e l’opportunità di scegliere, dall’altra il dolore, il malessere e l’inevitabile rinuncia. Al punto che, nella migliore delle ipotesi, il concetto di “luogo accessibile” (sia esso inteso come struttura materiale o come dimensione relazionale) assume il significato di “luogo appositamente reso tale”, cioè riadattato (a volte anche quando si tratta di costruzioni o situazioni nuove), quasi che sia una “riserva indiana”, messa appositamente a disposizione per “contenere” persone “diverse” e per questo non sempre gradite. La motivazione principale che sostiene l’idea di questo progetto è legata all’intenzione di agire per una crescita culturale della nostra comunità di appartenenza, rispetto ai temi analizzati e “provocando” la messa in discussione dei processi che portano all’emarginazione, fino ad un loro graduale ridimensionamento e superamento. Sensibilizzare il territorio ai temi della malattia e della disabilità significa intervenire sulla cultura dei giovani, insegnando loro il valore della persona in quanto tale e imparando che insieme si possono condividere attività esprimendo e potenziando le capacità residue di ciascuno. Per questo motivo l’ambito prioritario di lavoro sarà la Scuola: il progetto prevede di coinvolgere gli alunni e gli studenti, dalle scuole materne alle superiori, in un percorso dove l'integrazione sia reale e dove ci sia l'occasione per tutti (chi frequenta la scuola, la sua famiglia, gli insegnanti, i volontari della Rete, disabili, malati e non), di mostrare che le disabilità e le malattie sono sempre accompagnate da "abilità altre" che ci legano, e che, se condivise e ben spese, ci rendono tutti più capaci e più felici, più ricchi e più maturi, quindi “migliori”. a cura di Enzo Lazzaro 18 Pagina dei Soci Spazi & punteggiature per riflessioni & storie a disposizione di tutti! Prima di AISM nessuno … Prima di AISM non avevo idea di cosa significasse essere un ‘volontario’, nutrivo pensieri confusi a riguardo. Vedevo il volontariato come un modo di sopperire alle mancanze di uno Stato inadempiente, un arcaico atteggiamento di assistenzialismo. Inoltre pensavo fosse sufficiente buona volontà e tempo da offrire per aggiudicarsi il titolo di volontario. Poi due anni fa, in occasione del tirocinio, richiestomi dalla scuola di counselling a conclusione del percorso di studio, ho conosciuto Enzo Lazzaro (chi non lo conosce) e l’AISM di Forlì. Ricordo ancora il giorno che aprendo la porta della sezione, in occasione delle attività di Laboratorio del mercoledì pomeriggio, mi hanno accolto molti sorrisi dagli occhi gentili, e la sensazione provata fu di sentirsi a casa. Da allora ho avuto modo di conoscere meglio le persone che frequentano la sezione, ma anche di farmi un’idea diversa sull’organizzazione in AISM, che va oltre l’idea iniziale. Questa sensazione del sentirsi a casa, è comune in AISM a tutti, sicuramente grazie all’indubbia cordialità, ma non solo; infatti come in ogni ‘famiglia’ o gruppo che funziona, altri sono gli elementi che devono aggiungersi a far si che una sensazione si trasformi in relazione che funzioni nel tempo. Così dopo l’anno trascorso del tirocinio, ho deciso di offrire tempo (poco, ma tutto il possibile con cuore) e spazio per crescere all’interno dell’associazione, anche formandomi ed ‘emancipandomi’ da un ‘prima’ pensato in modo erroneo. Ho scoperto infatti che serve formarsi per essere volontario e che la formazione si avvale di un Accademia AISM con formatori di grande competenza e professionalità. Ho scoperto una vita associativa organizzata, che brulica di iniziative, prima pensate e poi agite sia dai volontari, che dalle persone con SM, ho scoperto che si possono fare laboratori dove tutti si divertono, socializzando e stringendo relazioni di amicizia. Una cara amica dice sempre: - Chiarisci il perché e il come si trova sempre - . Perché quindi usare il poco tempo che ho per andare in AISM e non al parco o a ‘schiacciare un sonnellino? ... Perché esiste un luogo nel mio cuore che riconosce l’imperfezione dell’essere umano, in quanto vulnerabile e limitato da un tempo per nascere e uno per morire, ma anche per un tempo di salute e un tempo di ‘malattia’ che ci rende vulnerabili e ‘bisognosi’ di una mano, di un aiuto. Un luogo che conosco e che ha vibrato entrando in AISM e lì mi son riconosciuta. Perciò il come rendermi utile è, dal mese di Gennaio 2015, collaborare alle attività di laboratorio del giovedì e cercare di ri/attivare il giornalino. Così ora sono incaricata di cercare la collaborazione di tutti in AISM e stimolarvi a proporre nuove idee di arricchimento e di interesse per il giornalino. Ad esempio si potrebbero inserire rubriche dedicate a domanda e risposta o di ricette da inserire come la famosissima torta al limone di Giordano. Un grazie a tutte le persone che ho incontrato in AISM e che ogni volta mi regalano il loro sorriso e da oggi i loro … articoli! Simona Rossi 19 “Non si vede bene che con il cuore, l’essenziale è invisibile agli occhi” È una frase che mi è sempre piaciuta, ogni tanto me la ripeto nella mente, ma solo ora, dopo un anno di Servizio Civile in AISM, riesco ad attribuirgli un vero e grande significato. Un anno intenso, ma anche ricco di gioie, fatiche, sorrisi, sguardi, silenzi, progetti ... che mi ha aperto gli occhi, ma, ancora di più, il cuore; che mi ha dato la possibilità di affrontare tante mie fatiche e di conoscere e confrontarmi con tante belle persone (...prima di tutte le mie "colleghe" :-)). Persone che ti accolgono con gioia, che hanno voglia di parlare e che non si stancano mai di farti un sorriso. Persone che mi hanno insegnato e trasmesso il dono della pazienza e della calma, cose a me sconosciute; che hanno avuto voglia di accogliermi in casa loro per leggere libri, chiacchierare e ridere insieme, che si sono fidate ed affidate a me. Dico GRAZIE a tutti voi che mi avete supportata, ma soprattutto sopportata, in questo anno di Servizio Civile. Grazie d' avermi insegnato a "vedere con il cuore" e ad apprezzare e cogliere quelle piccole cose che sono invisibili agli occhi. Irene Brandinelli Ho vissuto questi ultimi mesi come quelli del cambiamento, della rinascita, della rivincita Probabilmente mi sono rifugiata in un bozzolo protettivo fino a poco tempo fa, poi, non so cosa sia successo ... Forse “intuire” che dietro le serate del giovedì ci poteva essere un potenziale enorme. Gli ultimi incontri sono stati costruttivi e anche se qualche scaramuccia non è mancata per le divergenze di opinione, siamo riuscite a stabilire un programma di laboratorio che è stato come pregustare quello che poi ci saremmo riproposti per il 2015. La psicomotricità è un momento quasi estatico con la presenza autorevole e rassicurante di Giorgio che ci guida al benessere mentre la luce soffusa ci traghetta in un mondo quasi irreale … Non so quanto faccia bene al corpo, ma lo spirito ringrazia! Con l’aiuto di tutti, principalmente dello “zoccolo duro” di chi da sempre organizza e partecipa in maniera attiva agli incontri, abbiamo trascorso un po’ di ore in allegria. Molte improvvisazioni, e forse il bello sta anche in questo perché durante il secondo semestre del 2014 forse un po’ ci siamo “studiati” e probabilmente la rigidità (non in senso medico!) dei primi tempi si è trasformata in rilassamento. Pian piano ci siamo sciolti ed il bello è stato scoprire che ognuno faceva del suo meglio 20 A novembre abbiamo avuto un’idea che probabilmente all’inizio sarà sembrata strampalata: fare la piadina tutti insieme. Tutti intorno al tavolo a stendere la pasta e quindi farcire. Il sapore era straordinario e non per la bravura delle “azdore”, ma perché l’avevamo fatta noi! Ovviamente la pasta era già pronta in origine ma quello che per gli altri è normale, per noi rappresenta una vittoria straordinaria ed è il motivo principale che non ci permette di lasciarci andare. Prima di salutarci per le feste natalizie, c’è stata una tombolata tra malati, volontari e servizio civile. Tutto improvvisato, anche i premi che inizialmente non erano stati inseriti, ma mattone su mattone abbiamo capito che quello era solo l’inizio perché il 2015 sarà pienissimo di eventi in cui ognuno di noi potrà esprimere il suo parere, confrontarsi con gli altri e decidere la strada da seguire. In primis, l’inaugurazione della sede di Cesena completamente rinnovata e maggiormente agibile per persone con qualche difficoltà. Siamo tutti in fibrillazione (io per prima!) dal prossimo giovedì avremo la sede nuova e la gioia di stare insieme con quello che il laboratorio e le iniziative che stabiliremo insieme ci porteranno. Non anticipo niente, solo che ci sarà tanta allegria, voglia di ridere e divertirsi, ma di questo vi parlerò nel prossimo numero. per una nuova iniziativa, idee innovative e, perché no, anche rivoluzionarie. Io faccio parte del gruppo ed il gruppo fa parte di me, sono gli amici che forse all’inizio non ho scelto ma con cui si è creata una complicità ed un’empatia che fanno desiderare le stesse cose e andare nella stessa direzione, poco importa di chi si tratta, ormai siamo aldilà di queste considerazioni. Forse il momento più creativo è stato il pomeriggio dedicato al mosaico che ha portato alla luce le doti inaspettate di coloro che si sono cimentati con questa nobile arte. Il risultato a breve sarà visibile ad allestimento finito della sede. Anche bricolage e fai da te sono potenzialmente straordinari. Una volta le persone si radunavano davanti al fuoco per trascorrere momenti di intimità e di confidenza, questo è un modo più moderno per stare insieme. Non possiamo fare parapendio, surf o sci, ma stare seduti insieme costruendo e creando, ognuno con le sue limitazioni, ma con la gioia di trascorrere qualche ora insieme parlando del più e del meno, e questo è impagabile. Tralasciamo poi le “merende” a base di patatine, pop-corn, un pomeriggio con castagnata e leccornie varie che, nostra culpa, siamo consapevoli non facciano benissimo alla nostra salute (anche se personalmente non mi faccio sedurre), ed infatti ci siamo riproposti con l’anno nuovo di sperimentare delle serate a base di tisane depurative e confrontarci per un’alimentazione sana e bilanciata. Chiara Cangiano SM … e se me la sto vivendo troppo bene ?? Dai ragazzi parliamoci chiaro hai una diagnosi di sclerosi multipla, una malattia cronica, progressiva e invalidante, ti sembra proprio il caso di essere così spensierato? Che pensiero è? Ma verrebbe mai a una persona sana? qualcuno direbbe mai: “Ma non è che sto troppo bene?” Eppure mi è capitato, sono li che penso, ultima ricaduta … febbraio 2013, postumi praticamente nessuno, farmaco, ben tollerato, effetti collaterali nulla di ingestibile. Famiglia bene, lavoro bene, amore benissimo … Si vabbè, in estate ci sono i giorni che mi sento come panno stropicciato, ogni tanto ti svegli indolenzito come un maratoneta anche se non ho mosso un dito, ogni tanto spunta un acciacco ma che vuoi!? E allora ecco che penso cavolo, non è che se mi becco una ricaduta di quelle “VERE” o 21 mi ricapita qualcosa mi ritrovo col culo per terrà? Cado dal pero come un principiante? Per qualche giorno questo pensiero mi ha accompagnato e mi son detto ecco, la SM ha partorito una nuova forma di paura, la paura del troppo benessere. Ma ad essere sinceri è stato un pensiero col le gambe corte, mi sono guardato dentro, ho riflettuto un po’ su di me e su quello che la mia SM mi ha insegnato e poi mi sono risposto da solo, e la risposta è stata: NO! Finito questo breve percorso introspettivo di auto terapia, prendo questa piccola consapevolezza e me la metto lì da parte, come faccio con tutte queste risposte che do alla mia SM … Salto spazio temporale, Roma, convegno giovani 2014, sono li che me la chiacchero al laboratorio “SM nel tempo”, a un certo punto una ragazza viene fuori con una frase del tipo “a volte penso che questa cosa l’ho presa troppo bene, e ho paura che se mi capita qualcosa poi ci rimango male” ... cavolo fermi tutti, mi guardo attorno, altra gente annuisce a questa frase, mi illumino, e mi compiaccio, la mia SM è un po’ come quella di tanti altri. Sento che questo pensiero è frutto di un cambiamento, è qualcosa di così sottile e profondo che noi stessi quasi non lo capiamo, è una rivoluzione, è il cambiamento di un paradigma che ha accompagnato la SM da che ha avuto un nome, si è passati da “ma potrò mai essere felice nonostante la SM” a “ho la SM, è giusto essere felice nonostante la malattia?” Lo so sono fortunato, così come altri giovani che come me hanno una SM gestibile e una terapia azzeccata, ci sono ancora tanti, troppi, che la ricerca non riesce ad aiutare, ma sono convinto di una cosa, 7 anni fa quando per me è iniziato tutto, questo pensiero non era mai emerso né in me, né fra le persone che frequentavo, questo pensiero è per me sintomo del fatto che la SM sta perdendo terreno, nella mia vita, sta per essere declassata, diciamo, da problemone a problema. Per merito della ricerca ovviamente, voglio pensare anche per merito di AISM e di tutto il lavoro che stiamo facendo per vivere oltre la SM. Quello che voglio ora è impegnarmi perché questo stato si protragga nel tempo e così essere un domani un adulto oltre la SM e ancora di più, nonno oltre la SM ... scriverò ancora su di un blog? Esisteranno ancora i blog? Forse non ce ne sarà bisogno, forse la SM quel giorno non ci sarà più. John (Young) Lelli LA GARDENIA DELL’ AISM 7-8 MARZO Partecipate attivamente e sostenete i punti di solidarietà! 22 La Posta Lettere e non solo dai nostri Lettori Per questa volta abbiamo “catturato” racconti e foto dall’estate scorsa … Tony: vacanza piena, anche se … un po’ elettrica Nicolina: Riva del Garda, vacanza quieta e rilassante Enzo: un’estate con nipoti di ogni specie: cuccioli veri (i miei 2 nipotini in vacanza da me) … o cuccioli felini, come questo che è l’ultimo “indigeno” arrivato … Gianluca: quattro giorni a Londra con la famiglia … appassionatamente! … e poi: Antonella: umida, solitaria … ma riposante (a casa mia …) Silvana: una settimana tranquilla, col comandante capo (Francesca, mia figlia) Daniela: trentesimo anniversario di matrimonio … “cittucì” (cuore a cuore …) Simona: due settimane in Croazia … ce ne fossero!!! Lina: dieci giorni a Firenze con Salvatore … spensieratamente Gabriele: estate infuocata … piena e partecipata … (che estate di m…!) Giordano: Ferragosto a Premilcuore con la pancia piena Morena: ho goduto dei rumori e dei profumi della pineta Gianluca Junior: un’estate … finalmente archiviata 23 Sede Provinciale AISM Forlì-Cesena Via RINALDO PALARETI, 1 Telefono: 0543 553583 Sezione provinciale AISM di Forlì-Cesena Via Rinaldo Palareti,1 - 47121 Forlì (FC) – Telefono: 0543 553583 – Cellulare: 331 6217269 mail: [email protected] Gruppo Operativo di Cesena Via Vincenzo Gioberti, 126 - 47521 Cesena (FC) – Telefono: 0547 613639 – Cellulare: 331 6217271 mail: [email protected] sito: www.aismfc.it 24
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