Ascolto - Vito Mancuso

Vangelo e Zen, Desio, 12 marzo 2015
Il sole delle prime giornate calducce di marzo risveglia in noi la voglia di uscire e incontrare, casomai
sostando davanti ad una viola sbocciata lungo il sentiero. La chiesa ha denominato quaresima questa
porzione dell'anno in cui la natura si risveglia. Quaresima, ossia quaranta giorni di purificazione e di
risveglio al vigore della vita. La vita si offre vigorosa quando dentro la vita accogliamo la vocazione a morire.
La paura di morire ci trattiene e ci fiacca, perché ad ogni momento che passa ci prende la tristezza quasi la
vita si fosse accorciata di un minuto. L'acqua del ruscello scorre briosa da un'ansa all'altra, ravvivandosi ad
ogni urto con i sassi che trova sul suo alveo.
Presento alcune occasioni di uscita e di incontro.
1)
La presentazione del libro “Pensieri di vita – Ascoltando il creato”
La nuova data, in seguito al rinvio, è il 22 marzo, domenica, nel pomeriggio ore 15,00-17,00 presso la
centralissima chiesa di San Carlo al Corso (Piazzetta San Carlo lungo il Corso Vittorio Emmanuele, Milano) a
poche decine di metri dalla stazione della Metrò 1 (Metrò rossa), stazione di San Babila.
Molti amici già hanno tra le mani questo libro e forse ne hanno terminato anche la lettura, tuttavia questo
incontro di presentazione è qualcosa molto più profondo che una semplice presentazione. Sarà un
momento di riflessione sul tema attorno cui verte il libro, ossia sul rapporto natura e uomo, corpo e spirito,
contemplazione e progresso. L'incontro sarà qualificato dalla testimonianza di Susanna Tamaro, attenta
osservatrice dei meandri della psiche umana in ricerca di armonia e pace, e da quella di Vito Mancuso,
appassionato minatore del senso celato dentro questo nostro misterioso esserci tra finito e infinito. Sono
certo che le testimonianze (dei relatori e di tutti) possono risvegliare la consapevolezza di esistere in una
epoca di domande radicali che richiedono cambiamenti radicali. Se la nostra è l'epoca in cui finiscono tante
abitudini millenarie, deve contemporaneamente divenire la primavera di un'era nuova. Abbiamo dato per
scontato che l'uomo sia il soggetto e il padrone dell'universo, e abbiamo ridotto il mondo materiale a
oggetto e cosa al servizio dell'uomo. Soggetto e padrone del mondo, l'uomo ha affermato il suo dominio
con il possesso e il consumo. Nella cultura dell'affermazione di sé, ha usato il nome di Dio come garante alla
sua voglia di illimitata auto-affermazione.
Nel nostro catechismo parliamo spesso dell'obbedienza che le creature devono al creatore, ingerendo
nella coscienza umana il concetto che ciò che esiste è suddiviso in una graduatoria di dignità: Dio l'essere
sommo e la materia all'infimo grado. Suddivisi e separati, l'io ci appare come il centro di ciò che siamo, il
perno su cui consistere. E' il mio io che mi costituisce, che coagula attorno a sé la materia per plasmarsi il
suo corpo e raccoglie nella sua mente le nozioni utili per esercitare il suo dominio lungo il cammino della
vita. Io sono la mia persona, che nessuno può invadere. Dio, lassù, è protettore della mia personalità e, a
seconda dei meriti, mi darà il premio che mi differenzierà eternamente da chi ha meritato di meno. Anche
in paradiso ci saranno le classi.
E' possibile dirsi cristiani, discepoli di Dio che è amore, senza mai uscire dal recinto del proprio io. E'
possibile fare la comunione eucaristica e rimanere soltanto privati o single.
“Guardate gli uccelli del cielo... Osservate come crescono i gigli del campo...” (Mt 6), “Così è il regno di
Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte e di giorno, il seme germoglia e
cresce. Come, egli stesso non lo sa. Il terreno produce spontaneamente...” (Mc 4,26-28). Le Scritture
indicano la via additando l'insegnamento silenzioso della natura, la grande maestra.
La natura purifica la boria del nostro antropocentrismo rivelandoci l'irrilevanza fisica del pianeta Terra tra
i miliardi di galassie, e quella temporale dentro i miliardi di anni del cosmo. Ci regala la lievità di una piuma
che danza nel vento, soffiata da dove e verso dove non sappiamo. E il pensiero di questo nostro esistere
lievi si eleva pure lieve, a contemplare, ringraziare, piangere, sorridere.
Le tre persone divine esplicano le tre funzioni divine: la funzione divina del dare (il padre), la funzione
divina del ricevere (il figlio), la funzione divina in cui il dare e il ricevere sfociano nell'amore (lo spirito). La
mano divina che stinge (il padre), la mano divina che è stretta (il figlio), il calore che passa tra la mano che
stringe e quella che è stretta (lo spirito). Dio è respiro divino: inspirazione, espirazione che nascono e
rifluiscono nel silenzio che divide e unisce l'inspirazione e l'espirazione. Dio è il grande respiro in cui tutti gli
esseri respirano. Susanna Tamaro direbbe forse: Anima mundi.
Ma anche Dio è lieve: infatti non consiste in nulla di separato, autosufficiente. Le tre funzioni distinguono
Dio, ma il fondo del fondo di Dio è l'UNO della sua natura. Il fondo del fondo di Dio non è alcun TU divino,
ma la natura dell'amore. “Chi non ama non ha conosciuto Dio, perché Dio è amore... Nessuno mai ha visto
Dio; se ci amiamo gli uni gli altri, Dio rimane in noi e l'amore di lui è perfetto in noi” (1 Gv 4,8 seguenti).
Il Buddismo ci ha regalato una espressione molto efficace per indicare Dio: il vuoto! Il vuoto in cui tutto è
creato, in cui tutto scorre, in cui tutto sfocia. Il vuoto che è tutto, senza mai diventare nulla di un qualcosa.
L'accogliere la vocazione di nascere, crescere e morire significa accogliere la figliolanza divina: condividere
la natura del vuoto – tutto che è Dio. Nella fede, speranza e amore questa condivisione è lieve, amabile
come il primo sole di primavera. E' amabile, come la memoria di Gennaro.
2)
28 marzo, ultimo sabato del mese: quinto incontro del corso “Il pensiero e la grazia”. Il tema sarà:
La trascendenza nell'immanenza: il sé, il mondo, Dio (Nishida Kitaro)
Nishida, convinto discepolo della via dello Zen, parla di Dio con le espressioni della sua anima buddista.
L'incontro si preannuncia molto interessante. Ricordo che è possibile partecipare a questo incontro
anche da parte di chi non si è formalmente iscritto e non ha partecipato agli incontri precedenti. Per la
partecipazione contattare Riccardo: 335.7634162 - <[email protected]>
3) 29 marzo, domenica delle palme. Come negli anni passati, la messa delle palme sarà celebrata nel
prato (con pioggia all'interno) recidendo i rami delle palme del giardino e facendo la processione nel
prato. Ore 11,30.
4) Durante la settimana santa (20 marzo – 5 aprile) la villa Vangelo e Zen accoglie chiunque vuole
trascorrere questi santi giorni in meditazione e celebrando la liturgia. E' possibile anche solo qualche
giorno.
4 aprile Sabato Santo veglia di meditazione, preghiera e digiuno
In allegato il programma.
5 aprile PASQUA
Dopo la messa a Muzzano (Lodi) alle ore 09,00, presso la villa Vangelo e Zen (Desio) ritiro pasquale: ore
10,50 meditazione (la notte della Pasqua), ore 11,30 celebrazione eucaristica (l'alba della Pasqua, l'inizio
del tempo nuovo). Per la presenza di molti giapponesi, la lingua principale della messa sarà il giapponese
con letture e omelia anche in italiano. Possibile rimanere e condividere il pranzo con i fratelli giapponesi.
Dopo tutti questi avvisi, in allegato l'invito e la locandina dell'incontro di presentazione e l'orario del ritiro
pasquale.
Grazie. p. Luciano