Disegno di Legge sulla scuola: cosa ci aspetta? A tutt'oggi non è ancora noto il testo ufficiale del disegno di legge sulla scuola uscito lo scorso 12 marzo dal Consiglio dei ministri, né tantomeno è nota la relazione tecnica di accompagnamento:elemento fondamentale per comprendere la reale attuazione dei provvedimenti previsti, anche in ordine alla tempistica, una volta approvato dal Parlamento. Ciò nonostante, il presidente del Consiglio e lo stesso ministro dell’istruzione danno ampio risalto ai suoi contenuti attraverso conferenze stampa, slide ecc.,addirittura circola in rete un testo del provvedimento non smentito. Basandoci sul comunicato stampa ufficiale del Consiglio dei ministri ( riportato in corsivo e in neretto) proviamo a confrontarlo con i contenuti del disegno di legge non ufficiale ma non smentito ( tra parentesi in corsivo sono indicati gli articoli di riferimento), per le parti che hanno ricadute immediate sul personale docente della scuola. Nulla infatti è detto sul personale ATA per il quale, ad oggi, permangono le disposizioni pesanti previste dalla legge di stabilità: riduzione di organico, riduzione/ soppressione delle supplenze ecc. “Le scuole avranno un organico potenziato per coprire tutte le cattedre vacanti, rispondere alle nuove esigenze didattiche, organizzative e progettuali, potenziare l’offerta formativa, fronteggiare la dispersione scolastica, rendere la scuola più inclusiva, eliminare le supplenze più dannose, anno dopo anno, per la continuità della didattica. Le scuole, d’ora in poi, potranno indicare il loro fabbisogno di docenti e strumenti per attuare i Piani dell’offerta formativa . I Piani diventano triennali e saranno predisposti dai dirigenti scolastici, sentiti gli insegnanti, il Consiglio di istituto e le realtà territoriali.” Ecco come L’organico del personale docente diventa composto da:posti comuni, posti di sostegno e posti funzionali. Viene determinato su base regionale, con cadenza triennale, sulla base del fabbisogno di posti comuni e funzionali indicato da ciascuna istituzione scolastica nel Piano triennale dell’offerta formativa , nel limite massimo delle risorse finanziarie disponibili. I posti di sostegno continuano ad essere individuati nel limite previsto dalle norme vigenti, con possibilità di istituire posti in deroga. ( art. 6) In particolare: L’insegnamento della lingua inglese alla scuola primaria è assicurato utilizzando, nell’ambito delle risorse finanziarie o di organico disponibili, docenti madrelingua o abilitati all’insegnamento della relativa classe di concorso in qualità di specialisti, ovvero mediante ricorso alla fornitura di appositi servizi L’insegnamento della musica e dell’educazione fisica nella scuola primaria è assicurato, nel limite dell’organico disponibile, avvalendosi di docenti abilitati nelle relative classi di concorso, anche in ruolo in altri gradi di istruzione, in qualità di specialisti(art.2 c. 14-15 ) Il Piano triennale dell’offerta formativa è elaborato dal Dirigente scolastico, sentito il collegio dei docenti e il consiglio di istituto, nonché i principali attori economici, sociali e culturali del territorio (art.2 comma 9) e, in aggiunta a quanto previsto dal POF ( l’art.3 del DPR 275/99 affida al Collegio dei docenti la sua elaborazione) deve indicare: -il fabbisogno di personale dei posti comuni, di sostegno, sulla base del monte orario degli insegnamenti, anche utilizzando la quota di autonomia dei curricoli e gli spazi di flessibilità, il numero di alunni con disabilità, ferma restando la possibilità di istituire posti di sostegno in deroga, - il fabbisogno dei posti funzionali dell’organico dei docenti sulla base delle iniziative di potenziamento dell’offerta formativa - il fabbisogno di infrastrutture e attrezzature materiali sulla base dei progetti materiali (art.2 comma 8). Lo stesso piano inoltre, deve contenere: la programmazione delle attività di formazione rivolte al personale docente che, per i docenti di ruolo è resa obbligatoria, permanente e strutturale; gli eventuali insegnamenti opzionali nelle scuole secondarie di secondo grado, ulteriori rispetto a quelli già previsti dai quadri orari per lo specifico grado, ordine ed opzione di istruzione; i percorsi di alternanza scuola lavoro pari ad almeno 400 ore nei percorsi degli istituti tecnici e dei professionali e di almeno 200 ore nei percorsi liceali; la quantificazione delle risorse per realizzare l’offerta formativa e tutto ciò che è previsto dal disegno di legge ( art.2 c. 4, art.3 c.1, art.4 c.1). Il piano è elaborato dal dirigente entro il mese di ottobre dell’anno scolastico precedente al triennio di riferimento e inviato all’USR che deve valutare la proposta in termini di compatibilità economico-finanziaria e di coerenza con gli obiettivi previsti dalla legge ( art.2 c. 5). L’esito della valutazione dell’USR viene comunicato al MIUR che, verifica il rispetto degli indirizzi strategici previsti dalla legge e conferma le risorse destinabili alle infrastrutture materiali e il numero di posti dell’organico dei docenti effettivamente attivabili nel limite delle risorse disponibili Entro il mese di febbraio le scuole conosceranno le risorse e l'organico effettivamente assegnato e aggiornano conseguentemente il piano che diviene efficace ( art. 2 c. 6) Dunque, i posti di organico funzionale oltre che al Piano triennale dell’offerta formativa sono subordinati alle risorse economiche disponibili. Senza investimenti “freschi” nulla cambierà: già da tempo le scuole sarebbero in grado di potenziare l'offerta formativa per raggiungere gli obiettivi previsti, peccato però che il tetto imposto agli organici dal “limite delle risorse disponibili” non lo abbia consentito! “Il dirigente sceglie la sua squadra. I presidi potranno scegliere la loro squadra individuando i nuovi docenti che ritengono più adatti per realizzare i Piani dell’offerta formativa all’interno di appositi albi territoriali costituiti dagli Uffici Scolastici Regionali. Negli albi confluiranno i docenti assunti nel primo anno attraverso il piano straordinario di assunzioni e poi tramite concorsi. Gli incarichi affidati saranno resi pubblici” Ecco come Una volta definito l’organico, i dirigenti scolastici scelgono il personale da assegnare ai posti in organico, proponendo . incarichi triennali, rinnovabili, ai docenti iscritti negli albi territoriali, nonché al personale docente di ruolo già in servizio presso altra istituzione scolastica (art.7 c.2). Per a.s. 2015/2016 il dirigente scolastico individua i docenti da destinare all’organico funzionale della propria istituzione scolastica, scegliendoli dagli albi territoriali a seguito di immediata predisposizione di una ipotesi –stralcio dei Piano per l’offerta formativa ,redatta di concerto con il Collegio dei docenti e sentito il Consiglio di Istituto (art. 2 c.13) I ruoli del personale docente diventano regionali, articolati in albi territoriali, suddivisi in sezioni separate per gradi di istruzione, classi di concorso, e tipologie di posto. Gli USR definiscono l’ampiezza degli albi territoriali, anche in funzione della popolazione scolastica. Al personale docente già assunto a tempo indeterminato alla data di entrata in vigore della legge non si applica l’iscrizione negli albi territoriali e di proposta di incarico da parte del DS,salvo che in caso di mobilità territoriale e professionale, all’atto della quale anche i docenti in questione sono iscritti negli albi( art.7 comma 4) . Quindi, i docenti già di ruolo restano nell’attuale scuola di titolarità, qualora intendano trasferirsi in altra scuola o passare su altra cattedra o ruolo, dovranno iscriversi nell’albo territoriale e auspicare ad una proposta di incarico da parte del dirigente scolastico di almeno una delle scuole in cui aspira di trasferirsi. E i soprannumerari???? Dunque negli albi territoriali oltre a tutti i prossimi assunti, dovranno inserirsi anche coloro che intendono trasferirsi in altra scuola: la mobilità territoriale e professionale disciplinata dalla contrattazione nazionale viene cancellata. Chi aspira a spostarsi in altra scuola deve auspicare che il dirigente scolastico della scuola interessata gli proponga un incarico triennale . Ecco che l a funzione docente viene sottoposta a chiamata “mercantile” da albi di fatto reputazionali. “Piano straordinario e poi solo concorsi. Il ddl dà il via libera ad un Piano straordinario di assunzioni per il 2015/2016 per coprire le cattedre vacanti e creare l’organico dell’autonomia. Oltre 100.000 insegnanti saranno assunti a settembre 2015. Dopo si torna ad assumere solo per concorso.” Ecco come Il piano di assunzione è finalizzato: - alla copertura di tutti i posti vacanti e disponibili nell’organico docenti per i posti comuni e di sostegno,in ogni grado e ordine di scuola, da definire entro il 31 maggio 2015. - alla copertura di tutti i posti funzionali in ogni grado e ordine di scuola, ad esclusione della scuola dell’infanzia Grave il rinvio dell’estensione e generalizzazione della scuola dell’infanzia visto che in questo grado di istruzione per il prossimo anno non verrà autorizzato neanche un posto in più rispetto allo scorso anno Le assunzioni sono rivolte al personale che non sia già assunto come docente a tempo indeterminato nello Stato e che sia vincitore del Concorso 2012 e/o iscritto a pieno titolo nelle GAE, compresi coloro che sciolgono la riserva per il conseguimento del titolo abilitante entro e non oltre il 30 giugno 2015 Restano fuori dal piano di assunzioni: gli idonei del concorso 2012, gli idonei dei precedenti concorsi non reiterati (sono soppresse le graduatorie dei concorsi pubblici per titoli ed esami banditi antecedentemente all'anno 2012), i docenti abilitati, compresi quelli con oltre 36 mesi di servizio su posti vacanti e disponibili, i docenti non abilitati con oltre 36 mesi di servizio su posti vacanti e disponibili. Gli interessati dovranno presentare domanda di assunzione (!) , coloro che risultano vincitori di concorso 2012 e sono inseriti anche nelle GAE, all’atto della domanda devono optare per una sola delle due tipologie di graduatoria. Per chi è in possesso del titolo di specializzazione sul sostegno, l’assunzione avviene prioritariamente sui posti di sostegno. Per chi è inserito in più di una GAE (o vincitore di più concorsi 2012) l’assunzione avviene a partire dalla classe di concorso o grado di istruzione per la quale possiede maggiore punteggio e, a parità di punteggio, è data priorità al grado di istruzione superiore. L’assunzione può essere fatta anche per essere utilizzati in classi di concorso diverse da quelle per le quale si possiede l’abilitazione, purchè in possesso del titolo di studio valido per l’insegnamento - I vincitori di concorso sono assunti nell’ambito della regione nella cui graduatoria di merito sono inseriti, nel limite massimo del 50% dei posti vacanti e disponibili, individuati a livello di albo territoriale -Gli iscritti nelle GAE sono assunti nell’ambito della provincia relativa alla graduatoria in cui sono inseriti, nel limite del restante 50% dei posti vacanti e disponibili, individuati a livello di albo territoriale -Coloro che pure essendo vincitori o iscritti nella GAE non ottengono l’assunzione nelle fasi sopraindicate, sono assunti nel limite dei posti rimasti eventualmente vacanti e disponibili nell’organico dei docenti nazionale,individuati a livello di albo territoriale . I vincitori di concorso hanno precedenza rispetto agli iscritti nelle GAE La proposta di assunzione deve essere accettata espressamente entro e non oltre 10 giorni dalla data della sua ricezione per tramite il sistema informativo. In caso di mancata accettazione nei termini sopra indicati, non sarà più possibile essere destinatari di ulteriori proposte di assunzione a tempo indeterminato Con decreto del MIUR sono fissate le regole per l’effettuazione e la valutazione del periodo di prova, anche prevedendo ispezioni in classe. In caso di valutazione negativa, il dirigente scolastico provvede alla dispensa dal servizio con effetto immediato, senza obbligo di preavviso. Le graduatorie di istituto di 1ª fascia sono efficaci fino a tutto l’a.s. 2016/17 esclusivamente per coloro che non sono stati assunti con il piano straordinario. Da 1 settembre 2015 le GAE e GM perdono efficacia ai fini delle assunzioni con contratti di qualsiasi natura. Con esclusione della scuola dell’infanzia, esaurito il presente piano straordinario, le assunzioni di docenti avviene soltanto per concorso(art.8) E’ previsto un fondo di 10 milioni di € per ciascuno degli anni 2015 e 2016 per i pagamenti in esecuzione di provvedimenti giurisdizionali aventi ad oggetto il risarcimento dei danni conseguenti alla reiterazione di contratti a temine per una durata complessiva superiore a 36 mesi, anche non continuativi, su posti vacanti e disponibili. Dal diritto alla stabilizzazione alla “monetizzazione” del lavoro: un primo esempio di Job Act tra 3 anni? “Stop classi ‘pollaio’. I presidi hanno il potere di derogare alle regole attuali: utilizzando l’organico in modo flessibile potranno evitare la formazione di classi troppo numerose, le cosiddette classi ‘pollaio’ Ecco come I DS, nell’ambito della dotazione organica assegnata delle risorse , anche logistiche, disponibili, riducono il numero di alunni e studenti per classe rispetto a quanto previsto dall’attuale normativa. Quindi, la riduzione è possibile solamente se è assegnato organico sufficiente per aumentare il numero di classi “Una Card per l’aggiornamento. Arriva la Carta per l’aggiornamento e la formazione dei docenti, un voucher di 500 euro da utilizzare per l’aggiornamento professionale attraverso l’acquisto di libri, testi, strumenti digitali, iscrizione a corsi, l’ingresso a mostre ed eventi culturali” Ecco come Viene istituita la Carta del docente, un voucher di 500 € per l’aggiornamento e la formazione del docente di ruolo. Le regole per l’individuazione degli aventi diritto all’assegnazione, le modalità di erogazione e di utilizzo saranno definite con un successivo decreto (art. 11) La copertura per questo benefit rientra nei 40 milioni di euro per la formazione, qualora fossero tutti destinati alla Carta del docente spetterebbero a 80.000 docenti:poco più dell’11% !!! “Un bonus per valorizzare i docenti .Viene istituito il bonus annuale delle eccellenze destinato ai docenti. Ogni anno il dirigente scolastico, sentito il Consiglio di Istituto, assegnerà il bonus al 5% dei suoi insegnanti per premiare chi si impegna di più. Peseranno la qualità dell’insegnamento, la capacità di utilizzare metodi didattici innovativi, il contributo dato al miglioramento complessivo della scuola. Per il bonus vengono stanziati 200 milioni all’anno. “ Ecco come Si tratta di 200 milioni da ripartire tra istituzioni scolastiche in proporzione alla dotazione organica dei docenti. Il dirigente scolastico, sentito il Consiglio di istituto, assegna annualmente il bonus ai coloro che ritiene meritevoli, sulla base della valutazione dell’attività didattica, in ragione dei risultati ottenuti in termine di qualità dell’insegnamento, di rendimento scolastico degli alunni e degli studenti, di progettualità nella metodologia didattica utilizzata, di innovatività e di contributo al miglioramento complessivo della scuola (art.10) Qualora tutti i docenti fossero meritevoli, si tratta di aumento medio di circa 25 € lordi al mese, per arrivare almeno a 80 euro al mese i meritevoli dovrebbero essere poco più di ¼ del personale docente. Se si volesse davvero imporre il tetto del 5% allora significherebbe che la scuola statale è tutta da buttare! Niente di più falso! E' inaccettabile che la premialità venga messa nelle mani e nella discrezionalità dei dirigenti scolastici i quali si limiteranno solamente a “sentire il collegio docenti”. Questa materia va ricondotta alla contrattazione e regolata nel CCNL, ragione per cui occorre rinnovarlo in fretta per affrontare anche questa materia “La Buona Scuola è buona autonomia . Il ddl consente di realizzare finalmente l’autonomia scolastica, assegnando maggiori strumenti ai presidi per gestire risorse umane, tecnologiche e finanziarie”. Ecco come Il dirigente assume la responsabilità delle scelte didattiche, formative e della valorizzazione delle risorse umane e del merito dei docenti. Può individuare fin a 3 docenti tra quelli di ruolo che lo coadiuvano nell’organizzazione dell’istituzione. L’aumento di responsabilità è riconosciuto con l’incremento di del Fondo unico nazionale per la retribuzione della posizione, fissa e variabile e della retribuzione di risultato di 12 milioni di euro per l’anno 2015 e di 35 milioni di euro dal 2016.(art.7) Il beneficio economico è annunciato come un riconoscimento per le nuove competenze attribuite ai dirigenti. Non è così, è una restituzione di una parte dei soldi (oltre 50 milioni) sottratti ogni anno, a partire dal 2012, ai dirigenti scolastici e che il MIUR aveva promesso di restituire ai dirigenti dopo anni di lotte e proteste da parte di tutti i sindacati rappresentativi della dirigenza scolastica “Delega.Il disegno di legge assegna poi la delega al governo a legiferare in materia di: semplificazione del Testo Unico della scuola, valutazione degli insegnanti, riforma dell’abilitazione all’insegnamento, del diritto allo studio, del sostegno e degli organi collegiali, creazione di un sistema integrato di educazione e di istruzione 0-6 anni “ Sono previste ben 14 deleghe che spaziano da interventi come la riforma del percorso per il conseguimento dell’abilitazione all’insegnamento, il riordino degli organi collegiali della scuola e del sostegno, il diritto allo studio al ruolo unico docente ( e quindi, inevitabilmente alla retribuzione ecc.) Con la legge delega il Governo avrà carta bianca su queste materie, decontrattualizzandole, lasciando un ruolo marginale alla contrattazione il cui compito sarà ridotto ad adeguare le norme contrattuali vigenti alla nuova disciplina legislativa che, a seguito dl decreto legislativo n.150/2009 ( riforma Brunetta) non può essere derogata dalla contrattazione collettiva come avveniva in passato. Nello stesso disegno di legge è prevista l’emanazione di una direttiva per la stipula di un Contratto Collettivo di Lavoro per il personale della scuola e per i dirigenti scolastici per adeguarli alle nuove disposizioni, compreso il riordino della disciplina della mobilità del personale docente. Il ddl del Governo non stabilizza tutti gli aventi diritto, crea competizione e gerarchizza le relazioni fra docenti e fra dirigente e personale, ignora gli ATA, cancella di fatto il contratto. Inaccettabile che docenti che hanno speso in termini di risorse, anche economiche, che da anni stanno lavorando nelle scuole siano trattati come fazzoletti di carta “usa e getta”, in barba alla sentenza della Corte Europea! Vengono affidati al dirigente scolastico poteri di scelta dei docenti da utilizzare nella propria scuola, di valutazione e riconoscimento del merito e di attribuzione di incrementi retributivi. L’esercizio di tali poteri non avverrà nel rispetto di regole contrattuali definite a livello nazionale o a livello di istituzione scolastica e il dirigente sarà valutato sui criteri che avrà utilizzato e sulle azioni che avrà messo in campo per migliorare i risultati attenuti dalla scuola. Inaccettabile che la valorizzazione dei docenti e l’attribuzione del beneficio economico connesso sia attribuita “solo” dal dirigente scolastico. Inaccettabile l’attivazione dell’albo professionale territoriale “pubblico” dei docenti, cosi come modificare unilateralmente le regole sulla mobilità sia territoriale che professionale (di competenza della contrattazione). Inaccettabile che si pensi di poter legare la mobilità ad una sorta di “nulla osta o gradimento” da parte dei dirigente della scuola dove si vorrebbe andare. Inaccettabile (ed anche inattuabile) la scelta dei docenti, sulla base del loro curricolo e dell’affinità con il progetto di scuola, da parte dei dirigenti scolastici del docente. Il docente, selezionato dallo stato con l’imparzialità di un concorso pubblico, si mette a mercato e si mette a disposizione del miglior offerente. La scuola statale non può essere trasformata in una azienda, il modello Marchionne, che tanto piace al Presidente del Consiglio, nella scuola non può funzionare! La Buona Scuola è fondata sul lavoro in team, sulla partecipazione, sulla collaborazione, sul rispetto di tutte le professionalità Se questo è il disegno di legge la FLC CGIL non ci sta!.
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