- giovedì 19 marzo 2015 - T R E N T I N O - Pagina: 18- Scuola, scattano i prepensionamenti Personale Ata, materne e formazione professionale: per chi ha i requisiti, la pensione anticipata sarà obbligatoria di Chiara Bert ◗ TRENTO Collocamento a riposo d’ufficio alla maturazione della pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica. Dietro la formula burocratica, c’è la pensione obbligatoria per una parte del personale provinciale del comparto scuola: personale ausiliario, tecnico e amministrativo (Ata), assistente educatore, personale insegnante e coordinatori pedagogici delle scuole dell’infanzia e docenti della formazione professionale. Il «piano di prepensionamenti» messo in campo dalla Provincia - 200 dipendenti in due anni, con una diminuzione del personale che, con il blocco del turn over, dovrebbe portare a una riduzione di 600 unità dell’organico entro la fine del 2018 - comincia da qui: dai pensionamenti anticipati resi possibili dall’ultima legge di stabilità nazionale approvata lo scorso dicembre, che (grazie a un emendamento della deputata altoatesina del Pd Luisa Gnecchi) ha cancellato le penalizzazioni previste dalla legge Fornero per chi andava in pensione anticipata con meno di 62 anni. La legge finanziaria ha stabilito che, con effetto sulle pensioni decorrenti dal 1˚ gennaio 2015, le penalizzazioni non si applicano per i Un’assemblea sindacale degli insegnanti dell’Enaip, interessati dalle nuove regole sui pensionamenti lavoratori che maturano il diritto alla pensione anticipata entro il 31 dicembre 2017. Lunedì scorso la giunta Rossi ha approvato una delibera che riguarda il personale della scuola (amministrativi, assistenti educatori, insegnanti e coordinatori pedagogici delle materne, insegnanti della for- mazione professionale) e dispone, per questi dipendenti, il collocamento a riposo d’ufficio a partire dall’anno scolastico successivo alla maturazione del diritto alla pensione. Si tratta dei comparti della scuola su cui la Provincia ha competenza primaria, parliamo di poco più di 2 mila lavo- ratori Ata e circa 200 della formazione professionale, mentre il personale docente (più di 7 mila lavoratori) mantiene l’inquadramento nazionale e dunque la Provincia non può agire per delibera. «I lavoratori interessati dalla delibera hanno cominciato a lavorare a vent’anni, i numeri saranno ridotti», prevede Pietro Di Fiore, segretario della Uil Scuola, «saranno pochi quelli dispiaciuti di andarsene, i lavoratori del pubblico impiego e della scuola in particolare negli ultimi anni sono stati troppo maltrattati». «Posso capire le motivazioni della Provincia se i pensionamenti sono visti con l’obiettivo di stabilizzare i giovani - prosegue Di Fiore - resta però un problema non di poco conto. Con questa decisione quello che prima era un diritto del lavoratore, andare in pensione anticipata in presenza di determinati requisiti, ora diventa un obbligo». ©RIPRODUZIONERISERVATA
© Copyright 2024 ExpyDoc