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PRIMO PIANO
Avvenire 25/03/2015
LA FEDE
NEL MIRINO
Copia ridotta al 52% del formato originale letter della pagina
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SONO I MISSIONARI
UCCISI NEL MONDO
DURANTE IL PERIODO
DAL 1980 AL 1989
MORTI TRA 1990 E 2000
TRA LORO LE VITTIME
DEL GENOCIDIO
AVVENUTO IN RWANDA
OPERATORI PASTORALI
UCCISI NEL PERIODO
2001-2014. SONO 26
NELL’ULTIMO ANNO
Mercoledì
25 Marzo 2015
«I missionari martiri»
seme di nuovi cristiani
La preghiera del Consiglio permanente della Cei
PERSECUZIONI. La protesta in piazza dei cristiani di Peshawar in Pakistan
MIMMO MUOLO
ROMA
n silenzio davanti all’Eucaristia. Ognuno riascoltando nel cuore ciò che le orecchie hanno udito poco prima. «Per le gesta così gloriose dei santi martiri, per cui dovunque la Chiesa fiorisce, noi vediamo
con i nostri stessi occhi quanto sia vero quello che abbiamo cantato: preziosa agli occhi del Signore è la morte dei suoi santi, preziosa davanti a noi, preziosa davanti a Colui per il cui nome è avvenuta». Sembrano
parole scritte oggi, eppure sono antiche più di millecinquecento anni e portano la firma di sant’Agostino.
Ieri sera sono risuonate nella cappella della sede della Cei, a Roma, dove i cardinali e i vescovi del Consiglio permanente della Cei, si sono riuniti per un momento di preghiera, al termine della seconda giornata dei lavori, coincisa con la memoria dei martiri, missionari e laici, dei nostri giorni (26 solo nel 2014). «A
tutti loro – aveva detto lunedì pomeriggio il cardinale
presidente della Cei, Angelo Bagnasco nella prolusione con cui aveva aperto la sessione del parlamentino
dei vescovi – vogliamo fare sentire la vicinanza dell’amore nostro e delle nostre comunità, nonché la commossa gratitudine per l’esempio di intrepida fede. Il
sangue dei martiri è seme di nuovi cristiani».
La preghiera dei cardinali e vescovi si è svolta nella forma dell’adorazione eucaristica. Durante la liturgia, è
stata proclamata una pagina del Vangelo di Giovanni,
quella in cui Gesù confida agli apostoli: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato. In verità in verità vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non
muore, rimane solo; se invece muore produce molto
frutto. Chi ama la propria vita – aggiunge Gesù – la perde e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna».
È la prefigurazione del martirio, cui per primo sarebbe andato incontro il Signore. E infatti sant’Agostino
nel brano tratto da uno dei suoi discorsi e proclamato a commento della pagina evangelica, afferma: «Il
prezzo di queste morti (le morti dei martiri cui aveva
fatto riferimento precedentemente, ndr) è la morte di
uno solo. Quanti ha comperato morendo quel solo
che, se non fosse morto, avrebbe lasciato il chicco di
grano nell’impossibilità di moltiplicarsi». E qui il vescovo di Ippona cita proprio il passo del Vangelo di
Giovanni. Per poi proseguire: «Sulla Croce, infatti, egli operò una grande compera: là sborsò il nostro prezzo; quando il suo fianco fu aperto dalla lancia del soldato che lo colpì, ne sgorgò il prezzo di tutto il mondo». Sant’Agostino quindi conclude: «Furono comprati i fedeli e i martiri, ma la fede dei martiri venne
messa alla prova; il sangue ne è testimone. Quello che
per loro fu speso, lo restituirono, e così adempirono
ciò che san Giovanni dice: come Cristo ha dato per
noi la sua vita, così anche noi dobbiamo dare la vita
per i fratelli».
Il grande santo parlava per i martiri dei primi secoli.
Ma le sue parole si attagliano perfettamente anche alla vicenda di chi testimonia Cristo con la vita nel ter-
I
Nel giorno che ricorda gli operatori
pastorali uccisi a causa della loro fede, i
vescovi in adorazione eucaristica. Dalla
prolusione di Bagnasco la vicinanza alle
popolazioni vittime di persecuzione
zo millennio. Al termine della preghiera i cardinali e vescovi del Consiglio permanente hanno invocato: «Signore, spezza con la mitezza del tuo cuore ogni rancore e vendetta. Spezza con la tua potenza creatrice ogni violenza contro la vita umana». Espressioni di perdono e di misericordia. Come aveva detto lunedì Bagnasco, «non sarà una macabra bandiera nera issata
al posto di una croce che potrà uccidere l’amore di Cristo: esso è ben piantato nel cuore dei suoi discepoli».
(Ap)
Le vittime cristiane
L’evento. Da ventitrè anni un’iniziativa
per ricordare i testimoni del Vangelo
«Nel segno della Croce» è tema scelto quest’anno per la Giornata di preghiera e digiuno in memoria dei missionari martiri che è stata celebrata ieri. L’iniziativa è nata nel 1993 grazie a un’intuizione del Movimento giovanile missionario delle Pontificie Opere missionarie italiane. Come data per
l’appuntamento era stato scelto – e ancora oggi resta tale – l’anniversario
dell’assassinio di monsignor Oscar Arnulfo Romero, arcivescovo di San
Salvador, ucciso il 24 marzo 1980 mentre celebrava la Messa. La Giornata di quest’anno, la 23ª edizione, è stata vissuta nella prospettiva dell’imminente beatificazione di Romero che avrà luogo il prossimo 23 maggio a
San Salvador. L’iniziativa intende ricordare, con la preghiera e il digiuno, i
missionari che sono stati uccisi nel mondo e gli operatori pastorali che hanno versato il loro sangue per il Vangelo. La Giornata viene celebrata in numerose parti del mondo coinvolgendo diocesi, realtà giovanili e missionarie, istituti religiosi.
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NIGERIA
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SIRIA PAKISTAN EGITTO CENTRAFRICA
Fonte: Open Doors Periodo dal 1˚ novembre 2012 al 31 marzo 2014
© RIPRODUZIONE RISERVATA
E Romero mi disse: nessuno al mio posto
Delgado: non volle che lo sostituissi, temeva di mettere a rischio gli altri
gnazio di Loyola. In questo era più gesuiL’ambiente era molto teso. Monsignor Romorte. Inizialmente era d’accordo che
ta degli stessi gesuiti. Era essenzialmente
mero, che già era stato minacciato di morprendessi il suo posto e mi ringraziò per
uno spirito mistico. Con grandi doti di
te dalle forze di destra sin dal 1977, nel
questo. Tuttavia, non aveva finito di dirpoeta e il dono di una parola calorosa, che
novembre 1979 venne minacciato di mormelo che, dopo un interminabile attimo
gli consentiva di comunicare facilmente
te anche dalle forze rivoluzionarie di sidi silenzio, soggiunse: «Meglio di no, non
con la gente.
nistra a motivo del fatto che aveva giudivoglio che nessun altro si esponga al mio
Che cosa significa oggi per l’arcidiocesi
cato favorevolmente il colpo di Stato delposto in questo». Furono le ultime parodi San Salvador e per
l’ottobre 1979. I rivoluziotutto il Paese ritornare
nari lo accusarono di essea quegli avvenimenti?
re «riformista», di essere
Gli ultimi momenti del presule Sperimentiamo la stessa
contro gli interessi della «risensazione che ebbero i
voluzione del popolo».
ucciso
nelle
parole
del
suo
primi cristiani quando
Lei era suo segretario. Che
segretario oggi vicario generale s’accinsero a scrivere i
cosa ricorda di quei moVangeli: ritornare alla
menti? Era presente alla
di
San
Salvador:
ripensare
a
passione di Gesù, alla
Messa in cui l’arcivescovo
quei giorni è come ritornare
sua morte e risurreziofu ucciso?
GABRIELLA ZUCCHI
ne era per loro fonte di
La mattina del 24 marzo
alla passione di Gesù Cristo,
grazia e di benedizione.
1980 ero stato con lui per ofostulatore della sua causa di beatificaalla
sua
morte
e
risurrezione
E così è anche per noi.
frirgli la mia collaborazione
zione nella fase diocesana, attualmente
In genere si pensa al
e farmi in parte carico degli
monsignor Delgado è vicario generale delmartirio cristiano coappuntamenti che avrebbe Monsignor Delgado
l’arcidiocesi di San Salvador, vicario episcome a un’esperienza in
avuto in giornata, affinché
pale per l’educazione e la cultura e direttore
cui coloro che uccidono sono nemici delpotesse un po’ riposarsi. Romero era fadei mezzi di comunicazione della Chiesa catle che mi rivolse.
la fede in Gesù Cristo. Nel nostro caso gli
vorevole, ma l’unico impegno in cui avrei
tolica salvadoregna.
Come descriverebbe il profilo spirituale
assassini si consideravano cristiani. Che
potuto sostituirlo era la Messa vespertina
Monsignor Delgado, torniamo al 1980. In
dell’uomo Oscar Arnulfo Romero?
cosa si può dire di un martirio in cui gli
delle 6, proprio la Messa in cui trovò la
qual clima Romero fu assassinato?
Era modellato dalla spiritualità di sant’Iassassini e la vittima si professano entrambi cristiani?
In effetti si tratta di un assassinio progettato da cristiani battezzati nella Chiesa
cattolica. Essi hanno ritenuto di difendere i propri interessi economici tacitando
DIEGO ANDREATTA
Missionario, costretta a muoversi
certi aspetti più prigionieri di noi...
la voce di un profeta. E a costoro non inpeterci a memoria la Parola di Dio,
TRENTO
con la scorta dei militari.
molti giovani abbracciano le armi
teressavano le conseguenze che tale gesto
sperimentare la spoliazione. Così
Gli altri due «luoghi del martirio»
anche perché costretti dalla conimplicava in ordine alla fede, pur rencontinuavamo a vivere l’Eucaririvisitati nella preghiera diocesadizione di miseria».
dendosi conto di commettere un peccastia – che ci avevano concesso di
uei cinquantasette
na – grazie anche ad una rappreDon Allegri ieri sera ha parlato a
to gravissimo nell’uccidere un sacerdote
celebrare nei primi quattro giorni
giorni sotto la minacsentazione dei cresimandi di PoTrento nella chiesa di San Francerivestito dell’ordine episcopale, nel soffo– in un’esperienza che non abbiacia delle armi dei
vo – sono il Laos dove nel 1960 il
sco Saverio, davanti a un drappo
care la voce di un pastore molto apprezmo voluto, ma che poi abbiamo
guerriglieri di Boko Haram, per
ventottenne missionario Oblato
rosso vermiglio come il sangue dei
zato dal popolo credente. L’unica ragione
considerato come una coerente
noi tre missionari, sono stati come
di Maria Immacolata, padre Mamartiri e cinque candele colorate
che essi hanno addotto è che il comunicontinuazione di quanto facevaun deserto quaresimale, una conrio Borzaga, è stato rapito e uccia rappresentare i continenti. Sui
smo sovietico stava conquistando il Paemo prima a Tchere, la nostra misversione personale». Lo scorso anso con il catechista Paolo Shiong
«luoghi della Croce» la Chiesa
se, e senza un’ulteriore analisi della sisione nel nord del Camerun».
no ha vissuto una prigionia ad al(per entrambi è avviata la causa di
trentina col vicario generale, montuazione hanno sostenuto per monsignor
Una vicenda che hanno racconta tensione, sotto le fronde di due
beatificazione) e il Burundi devasignor Lauro Tisi, ha sostato in iRomero quello che in altro tempo venne
tato recentemente in altre diocealberi e poi in un capanno di pastato dallo scontro fra Hutu e Tutdealmente nella veglia a ricordo
detto a proposito di Gesù: «È conveniensi – da Campobasso a Chioggia –
glia, il vicentino don Gianantonio
si dove nel 1995 la volontaria laidei suoi numerosi missionari ucte (…) che un solo uomo muoia per il posottolineando quei «segni del ReAllegri, insieme con il confratello
ca Catina Gubert ha trovato la
cisi e nell’impegno a condividere
polo» (Gv 11,50). Ascoltavano la voce del
gno» presenti nelle attenzioni dei
don Giampaolo Marta, pure fidei
morte. «Anche quel sacrificio
il rischio di quanti si spendono in
pastore non con la fede in Dio ma con la
loro carcerieri – qualche bustina di
donum, e una religiosa canadese
però, nella logica della fede, è staambienti oggi segnati dalla viopaura del comunismo, vale a dire con la
tè, delle arachidi tostate, l’essere
suor Gilberte Busserie, 35 anni di
to un dono», ha ricordato don
lenza. Come il nord del Camerun,
paura di perdere l’ancestrale potere feuchiamati per nome – e rimarcanAfrica alle spalle.
Ruggero Fattor, amico fraterno di
dove fra l’altro opera la saveriana
dale che esercitavano su tutto il popolo.
do la volontà di distinguere la
«Abbiamo avuto il dono di stare
Catina.
suor Lina Caliari. «Il nostro posto
Hanno preferito calpestare la fede per turealtà concreta delle persone inseduti vicini, spalla a spalla, di poè qua», ha comunicato al Centro
telare i propri interessi egoistici.
contrate. «Forse erano loro per
ter vivere insieme la preghiera, ri© RIPRODUZIONE RISERVATA
La Giornata di preghiera e digiuno per i missionari martiri si celebra nel giorno che ricorda l’uccisione di monsignor Oscar Arnulfo Romero, il 24 marzo 1980. Una ricorrenza particolarmente significativa quest’anno, alla vigilia della beatificazione dell’arcivescovo in programma a San Salvador
il 23 maggio prossimo. Gabriella Zucchi ne
ha parlato con monsignor Jesús Delgado Acevedo, che fu suo segretario da quando
monsignor Romero venne nominato alla
guida dell’arcidiocesi salvadoregna (1977)
fino al martirio. L’intervista sarà pubblicata sul prossimo numero de "Il Regno-Attualità.
P
«Nella prigionia la Parola, voce di libertà»
«Q
Allegri (primo a sx) col vescovo Pizziol (il terzo)
Veglia a Trento con la testimonianza
di don Allegri, “fidei donum” rapito
assieme a don Marta e a suor
Busserie in Camerun da Boko Haram
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