Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Conservazione dell’energia meccanica: applicazione Una ragazza di massa m = 61 kg pratica il bungee jumping e si trova su un ponte di altezza H = 45 m sul livello del fiume sottostante. Sapendo che la ragazza usa una corda elastica di lunghezza (a riposo) L = 25 m e costante elastica k = 160 N/m, determinare la distanza dall’acqua, h, a cui si arrestano i suoi piedi. Durante il salto si conserva l’energia meccanica e quindi ∆Ug + ∆Ue + ∆K = 0 Ma quando la ragazza raggiunge il punto più basso è ferma e quindi rispetto al punto di lancio la sua variazione di energia cinetica è nulla. Perciò dovrà essere 1 ∆Ug + ∆Ue = 0 ⇒ mgh − mg(L + d + h) + kd2 = 0, 2 dove abbiamo indicato con d l’allungamento della corda. Quindi ricaviamo s ! p mg kL mg + m2 g 2 + 2mgkL = 1+ 1+2 = 17.9 m, kd2 −2mgd−2mgL = 0 ⇒ d = k k mg e infine Giannozzi e Giugliarelli h = H − L − d = 2.1 m. Energia, lavoro e conservazione dell’energia 96 Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Oscillatore armonico: bilancio energetico Per un oscillatore armonico (ed esempio, una massa collegata ad una molla), nel caso in cui la massa m sia lasciata andare da ferma a partire da una posizione iniziale xi (x = 0 posizione di riposo), posizione e velocità istantanea seguono le relazioni x(t) = x0 cos(ωt) e v(t) = −ωx0 sin(ωt) con ω= r k m Da queste possiamo ricavare le espressioni seguenti dei valori istantanei delle energie potenziale e cinetica Ue (x) = 1 2 1 kx = kx20 cos2 (ωt) 2 2 e K(x) = 1 1 1 mv2 = mω 2 x20 sin2 (ωt) = kx20 sin2 (ωt) 2 2 2 dove si è utilizzato il fatto che mω 2 = k. Quindi, per l’energia meccanica abbiamo Emecc = Ue (x) + K(x) = 1 2 1 1 kx0 cos2 (ωt) + kx20 sin2 (ωt) = kx20 2 2 2 che ovviamente (essendo la forza elastica conservativa) è costante. Giannozzi e Giugliarelli Energia, lavoro e conservazione dell’energia 97 Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Forze non conservative: dissipazione dell’energia Supponiamo ora che sulla nostra particella, oltre a forze conservative, agiscano anche forze non conservative. Ad esempio, le forze resistenti associate all’attrito o alla resistenza di un mezzo, sono forze non conservative. In tal caso non possiamo fare appello alla conservazione dell’energia meccanica, e quindi dobbiamo fare uso del teorema dell’energia cinetica e cioè ∆K = L = Lc. + Ln.c. In tale espressione abbiamo scisso il lavoro delle forze conservative presenti, Lc. , da quello delle forze non conservative, Ln.c. . Quindi, ricordando che per le forze conservative esiste un’energia potenziale U (che potrebbe essere anche la somma di più energie potenziali), possiamo scrivere Lc. = −∆U ⇒ ∆K = −∆U + Ln.c. ⇒ ∆K + ∆U = ∆Emecc = Lnc Quest’ultima ci permette di affermare: in presenza di forze non conservative la variazione dell’energia meccanica uguaglia il lavoro delle sole forze non conservative. Giannozzi e Giugliarelli Energia, lavoro e conservazione dell’energia 98 Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Applicazione Un corpo di massa m = 2 kg scivola lungo un piano inclinato di un’angolo θ = 30◦ rispetto all’orizzontale. Sapendo che il coefficiente di attrito dinamico è µk = 0.3 e il corpo parte da fermo, determinare la velocità raggiunta dal corpo dopo aver scivolato lungo il piano inclinato per una distanza l = 2.5 m. Durante il moto il corpo scende di una quota h = l sin θ = l/2. Corrispondentemente la variazione di energia meccanica tra le posizioni finale e iniziale è ∆Emecc = ∆K + ∆U = 1 1 mvf2 − mgh = mv2 − mgl sin θ 2 2 D’altra parte, il lavoro delle forze non conservative è pari a Ln.c. = −fk l = −µk N l = −µk mgl cos θ Perciò, ricaviamo ∆Emecc = Ln.c. ⇒ ⇒ Giannozzi e Giugliarelli 1 mv2 − mgl sin θ = −µk mgl cos θ 2 q p √ v = 2gl(sin θ − µk cos θ) = gl(1 − 3µk ) = 3.43 m/s. Energia, lavoro e conservazione dell’energia 99 Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Energia potenziale: calcolo della forza Immaginiamo che un corpo si muova lungo una retta (asse x) e che in ogni punto ad esso competa un’energia potenziale U (x). Prima di tutto si può osservare che Z xf Z xf Z xf ~ · d~ ~ · ˆi dx = − ~ ∆U = −L = − s=− F F Fx dx o dU = −dL = −Fx dx xi xi xi e che quindi la componente della forza lungo l’asse x è pari a dU (x) . dx Generalizziamo l’idea: se siamo in una regione dove esiste una forza conservativa con energia ~ potenziale U = U (x, y, z) e consideriamo uno spostamento infinitesimo d~ s in una direzione qualsiasi, potremo sempre scrivere dU ~ · d~ ~ s = −F cos φ ds = −Fs ds ⇒ Fs = − dU = −F ds ~ ~ ~ ~ s. s e Fs è la componente di F lungo lo spostamento d~ dove φ è l’angolo tra F e d~ ~ Considerando quindi dei d~ s elementari lungo i tre assi coordinati, avremo ∂U ∂U ∂U ; Fy = − ; Fz = − ; Fx = − ∂x ∂y ∂z ∂U ∂U ∂U ∂U ˆ ~ = − ∂U ˆi − ∂U ˆ ~ F ∇U o j− k =− , , ≡ −grad U ≡ −∇ ∂x ∂y ∂z ∂x ∂y ∂z Fx = − ~ (nabla) indicano l’operatore differenziale associato I simboli equivalenti grad (gradiente) e ∇ alle operazioni di derivazione considerate. Giannozzi e Giugliarelli Energia, lavoro e conservazione dell’energia 100 Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Analisi delle curve dell’energia potenziale Un corpo di massa m si muove lungo l’asse x soggetto ad una forza (netta) conservativa diretta lungo lo stesso asse. Al corpo compete un’energia potenziale U = U (x). Dal grafico della curva y = U (x) (grafico in rosso), ricordando che dU = −dL = −F (x)dx ⇒ F (x) = − dU (x) dx è facile capire che la forza avrà l’andamento riportato in basso dalla curva in blu. Si noti che nei punti dove la curva di U ha un massimo o un minimo, F è nulla. Tali punti sono detti punti di equilibrio. A seconda che il punto sia per U di minimo o massimo il punto sarà di equilibrio stabile o instabile, rispettivamente. I punti dove U è costante sono invece detti punti di equilibrio indifferente. Inoltre dato che durante il moto si deve conservare l’energia meccanica, cioè Emecc = U (x) + K(x) = cost. per un dato valore di Emecc , le intersezioni della retta con la curva di U corrispondono a punti dove la velocità della particella è nulla. Questi sono detti punti di inversione. Giannozzi e Giugliarelli Energia, lavoro e conservazione dell’energia 101 Corso di Fisica Generale I – Laurea Triennale in Ing. Gestionale – A.A. 2014/2015 Conservazione dell’energia L’osservazione sperimentale mostra che ogni qualvolta durante lo spostamento di una particella delle forze non conservative compiono lavoro, il movimento del corpo è accompagnato da altri fenomeni fisici quali, ad esempio, produzione di calore, onde sonore, separazioni di carica elettrica, reazioni chimiche, etc. . . Questi fenomeni possono essere messi in relazione con la variazione di altre forme di energia ad essi associate (energie termica, vibrazionale, elettrica, chimica, etc.) e si può vedere che, entro l’accuratezza sperimentale, la somma di tutti questi contributi corrisponde al lavoro compiuto dalle forze non conservative δEterm + δEvibr + δEelettr + δEchim + . . . = Ln.c. . (si sono utilizzati i δ per rimarcare la non–conservatività delle forze in questione). Introducendo queste altre forme di energia, possiamo definire l’energia totale del sistema Etot che corrisponde alla somma di Emecc e di tutte le altre energie associate alle particelle che compongono il corpo e/o alle interazioni tra esse e l’ambiente. Le variazioni di tali quantità sono sempre associate a scambi energetici (che in genere coinvolgono forze non conservative) con l’ambiente circostante. Nel momento in cui si considera un sistema isolato e cioè un sistema che non scambia energia con l’ambiente, tale quantità si conserva: Etot = Emecc + Eterm + Evibr + Eelettr + Echim. + . . . = cost. L’insieme di queste considerazioni costituisce il cosiddetto principio di conservazione dell’energia. Esso è risultato sempre valido! Se talvolta nel passato in qualche caso è stato messo in discussione, un’analisi più approfondita dei fenomeni e/o l’introduzione di modelli e teorie più appropriate ne ha sempre confermato la validità. Giannozzi e Giugliarelli Energia, lavoro e conservazione dell’energia 102
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