N° 1 Aprile 2015 Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NO/TORINO Lo Scarpone Valsusino STORIA E ATTUALITÀ dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione Val Susa GIORGIO GAMBELLI Dalla Maremma alle Alpi SUL TETTO DELL’AFRICA Un gagliardetto della Val Susa in vetta a 5.895 metri IL PRESIDENTE Con noi a Chiomonte per i Campionati Nazionali GRECIA 1940: LA DISFATTA Conferenza del gen. Blais venerdì 10 aprile a Susa LO SKI Dalla nascita ad oggi RADUNO INTERSEZIONALE DEL 1° RAGGRUPPAMENTO • Susa - 10 settembre 2016 In questo numero Pubblicazione trimestrale della Sezione A.N.A. Val Susa Lo Scarpone Valsusino Via Brunetta,45 - Susa www.anavalsusa.it - [email protected] 6 La valanga verde A Chiomonte l’apertura della gara nazionale 7 Al Frais vince la nebbia Annullate le gare di slalom gigante 8 Note alpine a Sant’Antonino La festa di Santa Cecilia della nostra fanfara Messa di Natale a Mompantero Fondatore Franco Badò 9 Presidente Giancarlo Sosello 10 Attualità Direttore responsabile Mario Tonini Condirettore Dario Balbo Redazione Luca Barone, Davide Corona, Alain Garnier, Valerio Olivero Hanno collaborato a questo numero Vittorio Amprimo, Giovanni Baccarini, Giovanni Baro, Remo Blandino, Michele Bosco, Ilario Favro, Francesco Foglia, Renzo Gallo, Diego Martoglio, Cesare Olivero Pistoletto, Mario Perotto Referenze fotografiche Roberto Alpe, Giovanni Baccarini, Dario Balbo, Remo Blandino, Fiorenzo Combetto, Ilario Favro, Francesco Foglia, Giorgio Gambelli, Cesare Olivero Pistoletto, Giovanni Pesce, Susalibri, Archivio Tonini, Fam Vallory. Gli alpini sotto la protezione della Madonna del Rocciamelone 16 Relazione morale Il presidente Sosello illustra l’attività del 2014 20 Premio alpino Giovanni Carena Regolamento e bando del concorso 21 Cronaca dai Gruppi 27 Anagrafe alpina 30Notiziario 30 Offerte pro Scarpone Rubriche 3 Storia Gli alpini, militari nati con gli sci 12UNUCI Grafica e stampa Graffio, Borgone Susa (To) Questo numero è stato stampato in 3700 copie SEZIONE ANA Val Susa Presidente Giancarlo Sosello 14 Dal mondo Vice presidenti Dario Balbo, Gianfranco Bartolotti, Carlo Bert Consiglio sezionale Vittorio Amprimo, Amato Anselmetto, Mimmo Arcidiacono, Giovanni Baro, Luca Barone, Michele Bosco, Mario Botteselle, Aldo Calliero, Fiorenzo Combetto, Riccardo De Muti, Francesco Foglia, Alain Garnier, Pier Paolo Giors, Valerio Olivero, Paolo Parisio, Mario Perotto, Enrico Sacco, Ruggero Tisserand Autorizzazione del Tribunale di Torino Nr.2441 dell’8.10.1974 L’Associazione degli Ufficiali 13 Correva l’anno Era il 1975 Diario di un’avventura africana 19 Personaggio Giorgio Gambelli 25 Prima guerra Diario di guerra 26 Le nostre foto 31 Le vostre lettere ABBONAMENTO per i non soci: c 20 LE DONAZIONI si posso fare direttamente tramite i Gruppi o per posta sul Conto Corrente Postale 83325274 Cari lettori, sapevate che il primo paio di Ski in Italia fu provato a Torino? Un pomeriggio il presidente del Club Alpino Italiano, un ufficiale degli alpini e alcuni appassionati di escursioni provarono le lunghe aste in legno. Erano in un salotto e dopo aver rischiato di far cadere qualche mobile si trasferirono in collina. Ecco poi un maniscalco alpino, imitando alla meglio gli sci svizzeri, produrre gli innovativi attrezzi da neve. In pochi anni la novità divenne una pratica costante e i campi di prova furono quelli della nostra Valle. Dalle primordiali discese ad oggi, giorni nei quali al Pian del Frais si sono disputate le gare del Campionato Italiano ANA, la storia degli alpini e degli sci si è legata indissolubilmente in pace come in guerra. C’è un consigliere sezionale che presi armi e bagagli, non troppi, ha scalato le più alte vette africane. Così Francesco Foglia, ingegnere di Novalesa, ha portato lassù il gagliardetto del suo Gruppo in rappresentanza di tutte le penne nere valsusine. Non penso sia un record da libro dei Guinness, rimane pur sempre un triste e poco conosciuto primato quello di un alpino di Chiomonte che per primo morì allo scoppio della Grande Guerra. Si chiamava Cesare Olivero Pistoletto e si contende il mesto primato si essere il primo italiano ad essere morto dopo la dichiarazione di guerra presentata agli austro-ungarici. Il presidente Sosello ha illustrato da poco il resoconto dell’attività sezionale. In esso c’è il grande e continuo lavoro che la nostra Sezione, giorno per giorno, è capace di esprimere. Una Sezione importante nella storia e ricca nel lavoro e nella progettualità. Il documento è pubblicato integralmente perché esprime il nostro essere oggi e la base per il nostro futuro. I giovani alpini, la Fanfara Sezionale, il nucleo di Protezione Civile sono oltre e insieme ai Gruppi la forza e la qualità del nostro essere; leggerete di ognuno le iniziative e i progetti. Voglio ringraziare quanti collaborato all’uscita della nostra rivista, sono davvero tanti, e quanti con le lettere e le fotografie d’antan regalano a tutti la storia della propria famiglia e chi dona affinchè il nostro lavoro possa andare alle stampe. Ricordo la possibilità, attraverso al dichiarazione dei redditi, di donare il 5 per mille alla Protezione civile. Al contribuente non costa nulla, al nostro Nucleo arriva molto. Mario Tonini Direttore STORIA Gli alpini, militari nati con gli sci Dagli Ski ai Campionati Sciistici delle Truppe Alpine La nascita Come cominciò lo sci militare? Questa storia molto particolare ebbe inizio un freddo pomeriggio di gennaio quando nel suo salotto in noce con lampade di ottone, tipico della Torino bene, il padrone di casa l’ingegner Adolfo Kind, accolse un gruppo di amici. Erano tutti iscritti al Club Alpino Italiano torinese e l’occasione dell’incontro era l’arrivo in città di nuovi attrezzi sportivi provenienti dalla Norvegia. Eccole di fronte atutti, due tavole di legno lunghe quasi due metri e ricurve verso l’alto a un’estremità, con al centro dei legacci in cuoio che servivano per fissare le scarpe. Ai presenti non parve vero di poter conoscere e toccare gli “sky”, di cui tanto si era letto nelle cronache internazionali che raccontavano le conquiste in Groenlandia. Quel pomeriggio comparve il primo protagonista di questa storia: Luciano Roiti, ufficiale degli alpini nella caserma torinese Rubatto. Il tenente dopo aver bevuto il the, inforcò gli sci mettendo a rischio il mobilio della casa. Quelle due assi provenivano dalla Svizzera, dove la ditta Melchior Jakober li vendeva accompagnate da un bastone. Abbandonato il tappeto di casa Kind, il parco del Valentino fu teatro dei primi esperimenti pratici sulla neve, poi si passò ai declivi della collina torinese e infine si decise di salire su per le montagne della nostra valle. con i suoi alpini. Ecco il secondo protagonista: il colonnello Ettore Troya. Fu egli che sposando la causa chiese di poter acquistare gli attrezzi, ma ricevette come risposta un rifiuto dall’economato militare perché un paio di sci costava 22 franchi, un capitale per l’epoca. Agì d’istinto e con tenacia ne acquistò personalmente un paio, portandoli al capo armaiolo del reggimento. Questo bravo falegname fece del proprio meglio e produsse una decina di sci, i primi costruiti in Italia. Sulle colline torinesi si celebrò il battesimo della neve: ruzzoloni giganti, ilarità dei molti presenti, imprecazioni degli alpini contro quelle assi che andavano dove volevano, sconcerto tra gli ufficiali che assistevano alle cadute dei loro uomini. La prima sciata alpinistica Il 24 gennaio 1897, l’ingegner Kind, suo figlio Paolo e il tenente Roiti partiti da Borgone risalirono le montagne per poi discendere fino a Giaveno, nella valle confinante. Con la neve altissima e caduta da poco la traversata fu molto agevole. La prova fu superata e nella testa dell’ufficiale balenò l’idea di utilizzare gli sci anche In alto da sinistra: i pionieri dello sci militare, gli alpini nell’Ottocento e militari in tuta mimetica bianca durante la II Guerra Mondiale. In basso da sinistra: pattuglie di sciatori sulle montagne greche nel 1941; tre ufficiali durante il corso provano gli sci. I maestri Tutto migliorò grazie al maggiore Oreste Zavattari che portò sci migliori e libri d’istruzione e montaggio. Arrivarono anche dei maestri che istruirono alla disciplina sportiva gli appartenenti al 3° Reggimento. Subito non a tutti fu chiaro l’utilizzo. A un battaglione i primi sci arrivarono a dorso di mulo: quattro assi ricurve in cima ondeggiavano dal basto tra lo stupore degli ufficiali. Ecco gli sci di cui tanto si era parlato, non rimaneva che indossarli. Erano attrezzi molto primitivi, pesanti e nessuno sapeva come si adoperassero. 3 STORIA Prima Guerra Dalla Prima Guerra pattuglie addestrate ed equipaggiate servirono la Patria, scivolando sulla neve e fermandosi solo davanti alle cannonate nemiche. Nacque un battaglione che ora è leggenda: il Monte Cervino. Costituito nell’inverno del 1915 prese parte alla guerra nella battaAll’inizio del Novecento glie in quota venendo anche insignito di una medaglia d’argento Finito l’ottocento l’adozione degli ski divenne ufficiale. La tecnica al valor militare alla bandiera. era ancora rudimentale: i bastoncini erano sconosciuti e furono adottati molto tardi. Si adoperava un solo bastone chiamato “la Seconda Guerra raspa” e gli attacchi degli sci erano costituiti, come detto prima, Francia, Grecia e Albania poi Jugoslavia e infine in Russia. Non da cinghie di cuoio passanti nello spessore del legno che girava- ci fu un fronte nel quale gli alpini non misero ai piedi gli sci. no dietro la scarpa e sul collo del piede. Come staffette, durante gli attacchi o semplicemente per portare Questi arnesi consentivano di camminare sulla neve fresca, ma informazioni e viveri le penne nere sciatori avranno un ruolo non per scendere dalle ripe ci volle ancora parecchia pratica. marginale sui fronti di battaglia. Nel 1940 ritornò protagonista il Fu allora cominciarono a tenersi regolari corsi nelle città di mon- battaglione Alpini Sciatori “Monte Cervino” che ricostituito pretagna vicine alle stazioni ferroviarie: poiché il viaggio non costava vedeva una durissima selezione per i suoi uomini. Per essere nulla, si raggiungevano Bardonecchia, Claviere e Cesana per far ammessi nel battaglione era necessario essere volontari, scapoli pratica. Con il tempo, la tecnica e dunque l’uso degli sci, che e avere grande padronanza nell’uso degli sci. persero la “k” in favore della più dolce “c”, migliorarono sensi- Gli alpini avevano il migliore armamento ed equipaggiamento bilmente. dell’epoca tra cui i nuovi scarponi con suola in Vibram e gli sci Dopo alcune prove ecco gli sci pronti all’uso, peccato che fossero calzati al contrario, con le punte dietro! A parte queste prime incomprensioni, la pratica diede i suoi frutti e anche gli alti papaveri dell’esercito capirono che l’uso degli sci era funzionale al servizio degli alpini. 4 Per saperne di più CASTA Campionati Sciistici delle Truppe Alpine Prefazione di Gianni Oliva Susalibri STORIA Taurinense Storia fotografica della Brigata Alpina Gianni Oliva Susalibri Campionato nazionale A.N.A. La gara di sci della nostra Associazione ha preso avvio nel 1967 sulle piste bellunesi di Nevegal dove vinse la coppa Umberto Faure Caire, nostro socio di Oulx. Anche la seconda edizione fu nostra con Giuliano Vittoni che primeggiò a San Candido. Passati pochi anni ed ecco la doppietta nel 1975-76 di Renzo Gros vittorioso a Canazei e a casa sua in quel di Sauze d’Oulx. Dal 1971 poi prese avvio il Trofeo Ugo I campionati militari Merlini, Presidente nazionale scomparso nel 1971, vinto dalla I Ca.STA sono i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine anche Sezione per ben due volte nel 1975 e nel 1976. noti come L’Olimpiade invernale in grigioverde. Nell’albo d’oro c’è anche da segnalare il Trofeo Sci Club alpini Erano inizialmente note come Gare interregimentali di sci delle vinto dalla Sezione Val Susa nel 1973, 1975, 1976. truppe alpine. Queste gare hanno lo scopo di verificare il livello di addestramento conseguito dai vari reparti delle diverse unità nel corso dell’attività invernale. Nello specifico le competizioni riguardano la capacità di sopravIn alto da sinistra: vivenza e l’efficienza in un ambiente. I campionati si svolgono dal un ufficiale in addestramento invernale; 1931. Queste competizioni si ripetono di anno in anno cambiandue alpini sulle piste valsusine negli anni Quaranta do località. Sono state disputante in valle a Bardonecchia per sei e l’alpino Renzo Sandrone durante i Campionati Militari di sci. volte tra il 1930 e il 1965 e due volte al Sestriere nel 1970 e In basso: la premiazione dei Campionati l’anno scorso. di Sci al campo sportivo di Bardonecchia nel 1958. Persenico. Il Battaglione conquistò la gloria e nulla più; il suo annientamento avvenne il 12 gennaio del 1943 quando scattò una nuova travolgente offensiva sovietica. Gli alpini contro una ventina di carri armati sovietici si trovarono completamente circondati e dopo aver esaurito le munizioni contrattaccarono con bottiglie incendiarie e poi all’arma bianca fino all’ultimo uomo. 5 ATTUALITÀ La valanga verde A Chiomonte l’apertura della gara nazionale Un paese così non lo si vedeva da anni! Centinaia di alpini, la Fanfara della nostra Sezione, il presidente nazionale Favero, i presidenti sezionali Sosello e Revello, tantissimi gagliardetti e a chiudere la Banda Musicale del paese. Ecco il lungo serpentone che ha percorso le vie della città onorando con la visita ai monumenti la memoria di una comunità che della storia militare non solo fa parte ma è protagonista. Dopo un passaggio, doveroso, al monumento alla Marina Militare fondata dal chiomontino De Geneys ecco la sfilata arrivare nella piazza del municipio davanti al monumento del Parco della Rimembranza, che porta sulle sue targhe i nomi dei tanti caduti in battaglia. Davanti all’obelisco si è aperta la cerimonia ufficiale con il discorso del primo cittadino l’alpino Ollivier, le parole dei presidenti Sosello, Revello e Favero. Pochi attimi e nella trepidazione generale della piazza ecco arrivare i nostri sportivi vittoriosi negli anni Sessanta Umberto Faure Caire e Giuliano Vittoni ad accendere il tripode. Una fiamma, tanti ricordi e speranze. Un momento magico in un luogo davvero suggestivo che si è concluso nella stupenda chiesa parrocchiale dove il cappellano militare don Mauro Capello ha celebrato un messa in suffragio. La sera la festa si è spostata nella Cattedrale di San Giusto in 6 Susa con un concerto del Coro Alpi Cozie. L’esibizione musicale ha visto l’alternarsi della storia dello sci, quello civile e quello militare, dai primi passi sulle “scarpe di legno” ai giorni nostri. Due tempi di canto; il primo con musiche varie tra note di gospel e classici di montagna un secondo con canti più alpini sono stati intervallati dagli interventi. Il generale Giorgio Blais, presidente del Coro, ha salutato il numeroso pubblico ricordando lo spirito e i principi che animano il connubio corale dalla sua fondazione nel lontano 1960 ad oggi. È poi intervenuto il presidente nazionale Sebastiano Favero, accompagnato del presidente Giancarlo Sosello, che ha ricordato l’animo e lo spirito alpino che caratterizza l’associazione di penne nere; Favero ha poi ribadito lo spirito patriottico che l’Italia unita non deve dimenticare. Al termine della serata un grande e lungo applauso ha accompagnato i coristi e i loro direttori Paolo Bussolotti e Mariano Martina. Mario Tonini In alto da sinistra: la sfilata per la via centrale e l’arrivo della fiaccola. In basso: la piazza con le autorità e gli alpini. ATTUALITÀ Al Frais vince la nebbia Annullate le gare di slalom gigante Non sono serviti gli scongiuri, le dita incrociate, il virtuale soffiare per diradare la nebbia. Nulla. La domenica mattina al Frais era un vagare di figure indistinte che si materializzavano solo a pochi metri di distanza. Un muro grigio che forse in altri contesti poteva regalare fascini poetici, ma che su di un campo di gara dove la velocità è l’essenza, evoca solo pericolo. E poi una fastidiosa ma non copiosa nevicata aggiungeva elementi di disturbo. I primi atleti sono dubbiosi, preoccupati. C’è pericolo si dice. Si racconta di porte invisibili, di cumuli di neve che seminano panico in caso di inforcate. Qualcuno già solleva dubbi di opportunità. Ma la gara è la gara, la si vuole esorcizzare. Si distribuiscono i pettorali. Ombre gialle della Protezione civile vagano trasportando pesanti gazebi per proteggere atleti e giudici. Il presidente Favero scruta il campo di gara, ma onestamente se non si sentisse lo sferragliare degli skilifts, potrebbe guardare ovunque. Scambiamo due parole ancora con il generale Bonato in perfetta tenuta da atleta. Ci raggiunge il cap. Salducco, il lupo al comando della 34. Gambelli è alla ricerca dei nostri atleti, alcuni dei quali dai volti sconosciuti. Quando poi lo rivediamo con gli sci ai piedi, capiamo che la squadra è al completo. Arriva l’ora dell’alzabandiera. Nella nebbia, senza tromba. Rivedo in quei momenti il cap. Gallarotti che in Russia, durante la ritirata, ogni mattina la faceva con la 32 del gruppo “Bergamo” per tenerla unita e dare coraggio agli uomini. Lo so, è una bestemmia ma è la prima cosa a cui ho pensato. E poi Gallarotti l’ho conosciuto e capito... Ci spostiamo sulla pista. Arriva Perona e la giudica pericolosa sino a dare forfait. Altri lo seguono. Arriva Bonato e ne conferma la pericolosità. La gara è sospesa, si rimanda di un’ora e poi... arrivederci a tutti. È finita. Resta solo la gioia del rancio. La delusione passa con la magia di una tavola imbandita e di un gruppo di amici. Gli alpini di Giaveno cucinano bene quanto il Maurizio Mussa di questi giorni ed il numero di pasti non li spaventa oggi come non lo ha spaventato ieri.Poi si caricano gli sci e si riparte... Friuli, Lombardia, Abruzzi, Veneto, Trentino, il Frais deluso quanto voi vi saluta e vi aspetta per far pace. Dario Balbo In alto da sinistra: il gen. Bonato e il presidente Sosello; spegnimento del tripode. In basso: il saluto durante l’ammaina bandiera. 7 ATTUALITÀ Note alpine a Sant’Antonino La festa di Santa Cecilia della nostra fanfara Enrico ed Eugenio. Un giovanissimo ed un vecio accumunati nel grande giorno della festa. Due destini che hanno portato alle famiglie l’uno, con il battesimo, la gioia, l’altro, con una frattura, attimi di angoscia. Di Enrico conosciamo solo il nome, ma l’abbraccio della fanfara e degli alpini sarà sicuramente un buon viatico per la sua vita futura. Di Geniu sappiamo tutto e di cuore da queste pagine vogliamo fargli giungere gli auguri della Fanfara e della Sezione. Forza Geniu... Ed ora la festa. Due giorni intensi per Santa Cecilia che Sant’Antonino ha accolto con piacere ed onore affiancando ai nostri musici i bravissimi cantori del coro “Rocciamelone”. Fanfare, cori, bande, sono da sempre i più semplici e popolari strumenti di trasmissione di valori di amicizia e fratellanza attraverso la musica nelle sue forme più semplici e popolari. Ecco spiegato quindi il folto pubblico che domenica 7 si presentava puntuale all’appuntamento del concerto, vocale e strumentale. Aprivano i padroni di casa del coro, brillantemente introdotti dal loro storico presentatore Patachin, cui faceva seguito la nostra Fanfara, orfana per l’occasione della brava Cristina, ma sostituita altrettanto brillantemente da Mario Tonini che con sapiente uso della storia e degli aneddoti collegava un brano all’altro. Grande l’entusiasmo del pubblico, sottolineato con gentilezza e simpatia nei saluti di circostanza dal sindaco di Sant’Antonino Susanna Preacco, che aveva anche parole di vivo apprezzamento sia per il costante l’impegno del Gruppo locale in ogni attività in cui viene coinvolto, sia per tutto il variegato mondo alpino. Parole altrettanto apprezzate dal presidente Sosello che con il solito brillante entusiasmo rispondeva ai saluti del primo cittadino. Il concerto, seguito dal consueto rinfresco, aveva un seguito in scanzonata libertà e solo lo spegnersi “forzato” delle luci ben oltre la mezzanotte metteva 8 fine alla serata. Un bellissimo sole accoglieva lunedì 8 gli alpini che lentamente raggiungevano l’ammassamento. Abbondante la colazione alpina per cominciare la festa, funestata però dal grave infortunio a Eugenio Rovero. Attimi di tensione, poi da sotto il folto barbone uscivano parole più o meno rassicuranti che rendevano meno tesa l’attesa dell’ambulanza. Leggero il ritardo e poi tutti pronti per la partenza del corteo tra le vie del paese, con la sosta per l’alzabandiera e gli immancabili applausi dei santantoninesi. Santa Messa, con battesimo incluso e onori ai caduti e poi via nuovamente al ritmo degli imperiali sino al Polivalente per il pranzo di prammatica. Da segnalare la sempre gradita presenza del consigliere regionale Antonio Ferrentino che, da ex sindaco di Sant’Antonino, ha spesso potuto apprezzare la qualità della nostra Fanfara ed anche la grande disponibilità di Michele Franco e del suo Gruppo, impiegato anche questa volta nell’organizzazione dell’evento. Santa Cecilia è anche il momento dei bilanci. Un anno di grandi prestazioni e applausi ovunque. Da ricordare tra gli altri, l’importante concerto di Exilles tenutosi al cospetto degli ospiti francesi del 27° BCA. Come sempre un bravo di cuore al presidente Combetto ed al maestro Bellando che con diplomazia e polso fermo sanno guidare i loro bravissimi musici. Lo scorso anno furono premiati dalla Regione, ma dipendesse da noi il premio lo meriterebbero ogni anno per la passione che mettono in quello che fanno. Bravi tutti, sarebbe lungo nominarli uno ad uno, ma per cavalleria vogliamo ringraziare Chiara, la più giovane del gruppo. Attraverso lei vadano i nostri complimenti a tutti gli altri per il 2014 appena trascorso con l’augurio di un 2015 ancor più ricco di soddisfazioni. Dario Balbo ATTUALITÀ Messa di Natale a Mompantero Gli alpini sotto la protezione della Madonna del Rocciamelone Abbiamo iniziato questa tradizione nel dicembre 2010. Non eravamo tantissimi a dire il vero, ma prima o poi questo viaggio spirituale doveva pur iniziare. Siamo così arrivati alla quinta edizione ed il numero dei partecipanti è decisamente aumentato ed ora il Santuario della Madonna del Rocciamelone di Mompantero offre un bel colpo d’occhio. Dobbiamo essere soddisfatti: non possiamo certo pretendere numeri altissimi vista la stagione, ma quasi trenta gagliardetti sono un bel risultato. La Santa Messa di Mompantero conclude un lungo percorso di impegni che ci vede coinvolti nel corso dell’anno, su e giù per la valle e talvolta anche lontani chilometri dalla nostre case. La cerimonia degli auguri è il momento intimo dei bilanci e dei propositi per l’anno che si va ad iniziare. Ci si ritrova ben prima della Messa, si chiacchiera, si ride, si scherza, ma il largo anticipo è poi soltanto una grande voglia di stare ancora una volta insieme. Don Remigio ci riporterà tutti nella spiritualità della funzione, ma non farà mai mancare l’apprezzamento per gli alpini che lui ben conosce in quanto due tra i più importanti momenti della stagione alpina si svolgono proprio nelle sue parrocchie, Exilles e Mompantero. Anche il presidente Sosello mal nasconde la sua commozione e lo si percepisce nella Preghiera dell’Alpino, abituale conclusione di tutte le Messe alpine, ma che in quella di Natale assume una cadenza ed un ritmo più consoni al periodo. Il destino ha voluto che nell’anno appena trascorso qualcuno “andasse avanti” in anticipo. Noi non li dimentichiamo e nel Natale alpino sono idealmente in mezzo a noi, tra i banchi come sempre negli anni precedenti. Gradita ed in aumento anche la presenza dei sindaci. Nell’occasione erano con noi il sindaco di Mompantero Piera Favro, che ha successivamente rivolto il saluto del comune ospitante, di Novalesa Tullio Faletti, di Chiomonte Silvano Ollivier, di Chiusa San Michele Fabrizio Borgesa e di Susa Sandro Plano anche nella veste di presidente dell’Unione di Comuni della bassa valle di Susa di cui ne ha portato i saluti. Ospiti graditi Vladimiro Cortassa da Piasco con il vessillo di Saluzzo, il gagliardetto di Ciriè ed una rappresentanza dei paracadutisti segusini che spesso ci onorano della loro presenza. Mario Botteselle, consigliere nazionale, rappresentava poi la Sede nazionale. Prima del saluto del capogruppo di Mompantero Ezio Durbiano, il presidente Sosello ha anche letto una poesia dedicata al Natale del defunto amico degli alpini Mario Paris recentemente scomparso. Auguri, strette di mani e appuntamenti futuri sono poi proseguiti nella sede del Gruppo dove il solito gradito rinfresco ha di fatto chiuso l’impegnativo ma gratificate anno alpino 2014. Pagina precedente in alto: il presidente Sosello e il sindaco di Sant’Antonino Susanna Preacco; la fanfara suona in piazza Libertà davanti alla statua dell’alpino con l’aquila. In basso: il concerto tenuto nel palazzetto dello sport. In questa pagina: alcuni momenti della Santa Messa celebrata da don Remigio Borello; il Presidente legge una poesia di Mario Paris. 9 ATTUALITÀ FUARCE CIVIDAT Il glorioso battaglione alpini “Cividale” per tutti i suoi 86 anni di vita è stato inquadrato nell’8° reggimento alpini della “mitica” brigata “Julia” di stanza prima a Cividale del Friuli e poi a Chiusaforte (piccolo paese della Val Fella là dove si uniscono i confini di Italia, Austria e Slovenia) fino al 1995 quando, nell’ambito della ristrutturazione dell’esercito italiano venne sciolto e la sua bandiera di guerra portata al Vittoriale di Roma. Gli ex appartenenti al battaglione non hanno voluto che il loro reparto divenisse soltanto un nome di cui piano piano si perde anche il ricordo ed affinché esso continuasse a vivere hanno creato l’associazione “FUARCE CIVIDAT” (motto del battaglione) aperta a tutti coloro che hanno svolto il servizio militare nel “Cividale”. L’associazione organizza ogni anno (a gennaio) un grande raduno di tutti gli alpini che hanno avuto l’onore di farvi parte. Al sabato ci si ritrova a Chiusaforte (ultima sede del reparto) e la domenica a Cividale del Friuli, la sede storica. Il generale Blais è stato comandante del battaglione ed il capitano Perotto vi ha svolto il servizio da sottotenente per cui per essi parteciparvi (naturalmente con il vessillo della nostra Sezione) è diventato un appuntamento imperdibile per tornare a respirare per qualche giorno la nostalgia dei tempi trascorsi in una terra dal sapore antico, ricca di storia, di fascino, di umanità con splendida gente che resta per sempre nel cuore di chiunque venga a contatto con essa. Grande la partecipazione al sabato a Chiusaforte ma imponente ed impressionante quella della domenica a Cividale a dimostrazione di quanto il Friuli sia terra profondamente e radicalmente alpina, aspetto che è stato perfettamente sintetizzato dallo speaker ufficiale della manifestazione in una frase “autorità, amministratori, guardate di fronte a voi, questa è la gente che amministrate, questo è il materiale su cui lavorate, siatene fieri, siate soprattutto degni di loro”. Mario Perotto RITORNO AL FUTURO ATTO SECONDO Si era, almeno in periferia, appannato se non spento il ricordo della visita dell’allora presidente Perona e del vicepresidente Lavizzari, che il problema del futuro associativo ha ripreso vigore con l’incontro con il presidente Favero deciso a ricercare una soluzione il più possibile condivisa. Non più però incontri con i capigruppo, forse un po’ dispersivi, ma incontro con i presidenti delle Sezioni raggruppate per territori omogenei. Così il giorno 28 gennaio, presso la sede della Sezione di Torino, sono stati convocati i presidenti di Intra, Biella, Aosta, Pinerolo, Omegna, Valsesiana, Novara, Cuneo, Asti, Casale Monferrato, Ivrea, Vercelli, Mondovì, Acqui Terme, Domodossola, Alessandria, Saluzzo, Val Susa e naturalmente Torino. Assente la sola Ceva. Presenti anche i consiglieri nazionali Buttigliero, Greco e Botteselle. Sul 10 problema del futuro associativo chi vi scrive ha da tempo posizioni nette e chiare e quindi doverosamente mi fermerò ad una cronaca il più possibile scevra da ogni opinione. Sarebbe bello poter presentare sullo Scarpone opinioni divergenti per una valutazione generale e non univoca ma i tempi sono quelli che sono e l’Assemblea dei delegati incombe. D’altronde si parla del futuro dell’A.N.A. e le decisioni devono essere ponderate. Il discorso di Sebastiano Favero si è articolato su due filoni ben precisi: Sezioni all’estero e Italia. Problema analogo quello dello sfoltirsi dei ranghi ma l’estero merita un occhio diverso, più morbido, più accondiscendente, meno rigido visto la particolare situazione di attaccamento alla madre Patria lontana. Nulla da eccepire. Tutto ciò che si farà non potrà altro che essere ben fatto. Per l’Italia, che è ben diversa, invece si prospetta uno scenario di tipo diverso, nuovo. Ci sono omissioni regolamentarie che creano incongruenze, ci sono comportamenti furbetti, ci sono anche capigruppo e consiglieri in giro per l’Italia non in regola. C’è un po’ di tutto intorno alla questione principale: gli alpini scendono e gli aggregati tendono a salire. E Salendo, salendo ed entrando vieppiù negli ingranaggi dei Gruppi e dimostrando quel DNA alpino (spero un giorno spieghino cosa voglia dire) che fa tanto estero ma meno Italia si accorcia il passo verso lo sfilamento alle adunate degli aggregati. Ma se tali sono, dovranno essere ben riconoscibili e visto che la stupida degli aiutanti pare non piaccia tanto, oltre al palese fallimento del progetto aiutanti, si valuta di fornir loro una sorta di cappello alpino senza l’aquila ma con il logo A.N.A. con la penna e con la nappina tricolore. Mi fermo qui. Non si è parlato più di dormienti perché forse il loro, magari giusto, ronfare è superiore agli appelli loro rivolti, non si è parlato più di campagne di reclutamento, ma si è andati direttamente ad una forma più leggera di naja che possa creare sbocchi verso la Protezione civile, verso una forma di servizio civile e verso un servizio di supporto alle TT.AA. Stima prevista di 6000-8000 giovani/anno per un impegno di mesi superiore ai sei e con un periodo di 60gg. di addestramento comune e militare che porti ad un “Impegno formale alla difesa della Patria” perché giuramento non si può dire. Tutto ciò è allo studio, avanzato, ma nulla è ancora deciso. La speranza è sempre la solita, non si può dire ma la si intuisce, ed è quella di recuperare iscritti alla causa. Ho già tanti acciacchi dovuti all’età e almeno l’orticaria vorrei risparmiarmela. Dibattito infine sulla nuova normativa fiscale e sulla regolamentazione della Protezione Civile del Piemonte a fronte dei deliberata della Sede Nazionale e sull’onda di ciò che è già stato fatto in LombarDa sinistra: il generale Blais ed il capitano Perotto rendono onore al vessillo sezionale; Torino, una fase dell’incontro con il presidente Favero; il presidente Sosello alla commemorazione a Cuneo. di Susa 2016 con attività che diano risalto e importanza al primo raduno di raggruppamento ospitato in valle. In quest’ottica di collaborazione, si invitano i capigruppo a spronare i giovani presenti nei loro Gruppi a partecipare alle attività del coordinamento, e di segnalare i loro nominativi, in modo da essere in grado di organizzare nuovi progetti che avvicinino e coinvolgano la gente al mondo degli alpini, mostrando con i fatti i nostri valori di fratellanza, impegno e capacità di fare cose importanti insieme e in amicizia. Luca Barone BANCO ALIMENTARE A Cuneo per non dimenticare Nei giorni antecedenti la commemorazione di Cuneo ho iniziato la lettura dell’ennesimo libro sulla grande guerra, “La guerra dei nostri nonni” di Aldo Cazzullo. Nelle prime pagine mi ha colpito la storia di Onorato detto Nuretu, un langarolo del ’99, partito per il fronte con un pesante presagio di morte. Nuretu sopravvisse e ventiquattro anni dopo gli toccò salutare un figlio in partenza per la Russia. A differenza sua, il figlio non tornò. Tutti i giorni, tutte le sere da allora, Nuretu uscì di casa dopo cena, per andare a vedere se all’orizzonte si indovinava il profilo del figlio. All’inizio lo diceva apertamente: “Vag a vughe s’u ruva”, vado a vedere se sta arrivando. Una speranza divenuta ossessione sin sul letto di morte quando le ultime, flebili parole rivolte alla moglie furono “Va a vughe s’u ruva”, vai a vedere se arriva. Ora non mi è dato di sapere se questo figlio fosse un alpino della “Cuneense”, ma quale figlio di Langa mi è piaciuto immaginarlo così: uno dei tanti della divisione “martire”, uno di quelli di Nowo Postojalowka, un eroe. La Russia ne ha restituiti pochi di quei giovani, gli altri quasi tutti caduti proprio lì, in quella che è stata considerata la più cruenta battaglia di tutta la ritirata e come già detto anche la più dimenticata senza capirne i reali motivi. Di quei pochi reduci domenica a Cuneo ne abbiamo ancora incontrati alcuni, fieri del loro cappello alpino, sull’attenti al salire del tricolore, commossi nel ricevere dal presidente Favero l’ennesimo attestato a ricordo della loro gioventù rubata dalla guerra e dal gelo della ritirata. Non c’erano tutti ovviamente, ma possiamo ben comprendere l’assenza dei molti, consapevoli che almeno per loro, gli occhi dei padri hanno potuto brillare e piangere di gioia per il loro ritorno a casa. A noi, per loro, per i nostri caduti di quel drammatico 20 gennaio 1943 resta il dovere del ricordo, come ogni anno da quasi venti anni. Quest’anno la commemorazione toccava a Cuneo e domenica 18 gennaio eravamo in tanti nel “Parco caduti della divisione Cuneense” per l’alzabandiera e gli onori ai caduti. C’erano il presidente Favero, il consiglieri Buttigliero e Cordiglia, il direttore Crugnola, il col. Recchi comandante del 2°, unico reggimento della divisione ancora in vita, quasi una trentina di vessilli ed oltre 120 gagliardetti. Ma soprattutto tanta gente lungo la sfilata perché Cuneo è alpina e perché la gente, anche se il tempo scorre inesorabile, non può dimenticare i giovani di quella terra, di Mondovì, Ceva, Saluzzo, di Liguria e Toscana, caduti o dispersi. Tanti giovani curiosi e tanti anziani commossi e chissà che tra questi ultimi non ci siano occhi che nelle sere di Langa o delle vallate profonde, come molti, si siano persi nell’orizzonte sfocato della speranza. Per la Sezione erano presenti il presidente Sosello con l’alfiere Gallina ed i consiglieri Balbo, Bartolotti, Bert, Calliero, Garnier, Olivero e per Sant’Ambrogio Carlo Nota. Per gli altri, per chi vuol bene alla “Cuneense” appuntamento al colle di Nava il 5 luglio. Numerosi. Dario Balbo Si è svolta con successo, come da tradizione, la raccolta del Banco Alimentare. Le penne nere della nostra Sezione hanno superato i risultati dello scorso anno. Ecco i dati. Ad Avigliana 5713, a Bardonecchia 1121, a Chianocco 660, a Oulx 1120, a Sant’Antonino e Villar Dora 1120, a Susa 3486 e a Vaie 1360. In totale per le emergenze alimentari da distribuire nelle mense per i bisognosi in valle sono stati raccolti 14.580 pacchi. Complimenti ai nostri alpini e un grazie ci cuore ai tanti donatori. GIOVANI ALPINI Ecco le principali attività svolte svolte nel 2014 dai “Giovani Alpini”. La partecipazione all’incontro del coordinamento nazionale Giovani tenutosi a L’Aquila il 28,29 e 30 marzo, nel quale si è discusso assieme al Coordinatore Nazionale Giovani Bertuol e ai referenti di molte altre Sezioni d’Italia delle iniziative da prendere per il prossimo futuro e dei progetti per sostenere l’A.N.A. La collaborazione alla pulizia dei sentieri montani sopra Borgone, organizzata dal comune con le associazioni del paese il 12 aprile. L’organizzazione della marcia dei giovani leprotti alpini, organizzata in parallelo al gemellaggio della Sezione Val Susa con quella di Pinerolo il 21 giugno. La partecipazione al raduno del Col di Nava la prima domenica di luglio, per ricordare il sacrificio della Divisione “Cuneense” nella ritirata di Russia e onorare per il loro esempio i reduci che ancora partecipano. La collaborazione logistica ai mondiali per unità cinofile, svoltisi a Caselette nel mese di agosto. La partecipazione alla marcia Rataplan di 25 km, organizzata dalla Sezione Valsesiana sabato 27 settembre nell’ambito del raduno di raggruppamento di Omegna, partita da Varallo Sesia e giunta proprio a Omegna poco prima della sfilata al seguito del labaro nazionale fino al Duomo. La partecipazione alla festa della fraternità alpina, tenutasi l’11/12 ottobre presso il Gruppo di Parella vicino a Ivrea, con sfilata dei bimbi dell’asilo e delle scuole locali per le vie del paese scortati dai giovani alpini e dalla banda del paese. L’organizzazione, il 24 gennaio 2015 presso la Casema “Monte Assietta” di Oulx sede della 34ª Compagnia del battaglione “Susa”, dell’incontro dei referenti sezionali del Coordinamento Giovani del I° raggruppamento. Il prossimo impegno del coordinamento giovani sarà l’organizzazione di una nuova marcia leprotti, per la cui realizzazione c’è già un itinerario, che è il rifugio Val Gravio sopra la Città di San Giorio. L’idea molto semplice è di portare i bimbi un sabato o una domenica mattina di bel tempo su al rifugio, che si raggiunge in un’oretta di passeggiata dal parcheggio delle macchine, pranzare a un prezzo e con un menù concordati col gestore e scendere prima dell’imbrunire. La partecipazione è estesa grosso modo ai ragazzi nella fascia di età delle scuole elementari e medie, quindi dai 5/6 ai 13/14 anni. Nell’ambito di quanto già sta facendo la Sezione, anche il Gruppo Giovani si sta preparando per il grande appuntamento NOWO POSTOJALOWKA ATTUALITÀ dia e Veneto. Sebastiano Favero ed il direttore generale Crugnola ci mettono faccia, impegno e passione come prima Perona. Sono leggermente diverse le strade che dovrebbero farci uscire dal buio pesto del tunnel che ci conduce verso il futuro. A tirare il gruppo però non ci devono essere solo loro, ma tutti noi, alpini, capigruppo e presidenti. Le nostre valutazioni non dovranno essere sbrigative ma ponderate, di testa e non di pancia dimenticando se possibile di salire sempre sul carro di chi comanda per svicolare dal dovere dell’opinione. Fa fine e non impegna ma è umiliante per i nostri cervelli. Dario Balbo 11 UNUCI Giovanni Baccarini Ufficiale medico delle Truppe Alpine L’associazione UNUCI Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia L’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, acronimo UNUCI, è una associazione che raggruppa gli ufficiali in congedo delle forze armate. Il connubio militare fu istituito con Regio Decreto legge nel dicembre del 1926 come Ente pubblico e fu poi trasformato in associazione con personalità giuridica di diritto privato di rilevanza nazionale nel 2013. L’UNUCI si prefigge, soprattutto, di rinsaldare i vincoli fra le forze armate e la società civile. Il sodalizio riunisce gli Ufficiali in congedo che hanno fatto parte, con qualsiasi grado, delle Forze Armate, dei Corpi armati dello Stato e dei Corpi ausiliari delle Forze Armate, che costituiscono i Soci Ordinari. Nell’associazione ci sono poi altre categorie di soci: gli Aggiunti, gli Aggregati, gli Onorari e i Benemeriti. Ispirandosi alle tradizioni militari italiane, al proprio carattere patriottico, civico e di solidarietà, concorre alla formazione morale e professionale del personale in congedo e alle attinenti attività divulgative e informative per il loro impiego nell’ambito delle Forze di Completamento. A tale scopo, collabora con le autorità militari nell’addestramento e nella preparazione fisica e sportiva del personale in riserva mantenendo contatti con le Confederazioni interalleate degli Ufficiali della Riserva. L’UNUCI promuove i valori di difesa e sicurezza della Patria, la fedeltà alle istituzioni democratiche; sensibilizza l’opinione pubblica sulle questioni della difesa e sicurezza nazionale, sul ruolo e l’importanza dei riservisti, sulla cultura della sostenibilità ambientale e sociale, sugli interventi di difesa e protezione civile; realizza, nell’ambito delle proprie disponibilità, assistenza morale e materiale nei confronti degli iscritti. L’UNUCI organizza eventi addestrativi, conferenze e partecipa a cerimonie militari. Quest’anno con il centenario dell’inizio della Grande Guerra è doveroso ricordare l’importanza degli ufficiali di complemento. Nel 1915 al ai sommi vertici c’era la casta militare, formata in gran parte da aristocratici militari di famiglia, formati alla scuola militare di tradizione tedesca con il mito risorgimentale. Il corpo ufficiale fu integrato allo scoppio della guerra per adeguarsi alle necessità della nuova guerra. Vennero formati dei corsi che in fretta e furia cercarono di trasformare dei giovani civili in esperti uomini 12 d’armi. I primi scontri sanguinosi ridussero ancora di più il corpo e la necessità fece accorciare ancora di più i tempi di formazione per i nuovi ufficiali e, quindi, vennero inviati al fronte ancora più inesperti uomini a comandare le truppe. L’esercito nel corpo intermedio ebbe cosi ad avere due gruppi: uno formato da ufficiali di professione, quelli in servizio attivo permanente, e quelli di complemento che erano giovani civili che vestirono l’uniforme per chiamata e non per scelta. Gli ufficiali durante il conflitto furono tenuti sotto controllo con la minaccia di siluramenti, così come constatò la commissione di inchiesta su Caporetto. Chiunque dissentisse dalla linea dei superiori o esprimesse dubbi era esonerato dal comando. L’ufficiale che era ritenuto “colpevole” veniva destituito senza nessun tipo di processo, riceveva soltanto la comunicazione della decisione del comando, senza nessuna possibilità di difendersi o spiegare il perché delle sue affermazioni e del suo comportamento. Spesso gli ufficiali di complemento solidarizzarono con la truppa, non condividendo gli atteggiamenti dei colleghi professionisti o dei generali e gli alti comandi che erano lontani dai campi di battaglie, dalle trincee con i loro problemi, con le lotte che vivevano gli uomini di tutti i giorni. Così fu anche durante il secondo conflitto e in tempo di pace dopo la guerra. La lunga storia del nucleo Valsusa può vantare la presenza di prestigiosi uomini che ne hanno onorato la presidenza uno su tutto il Tenente Colonnello Angelo Bottazzi, alpino e fondatore del Gruppo ANA di san Giuliano di Susa. Giovanni Baccarini In alto da sinistra: foto di un Maggiore durante la prima guerra mondiale; gruppo di ufficiali tra cui Ottavio Gastone di Bussoleno nel 1915. A fianco: il logo dell’associazione UNUCI, Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia. CORREVA L’ANNO Era il 1975 Correva l’anno 1975, era il tempo degli anni bui della Repubblica. Il terrorista nero Mario Tuti per evitare l’arresto uccise due carabinieri e ne ferì gravemente un terzo. Arrestato in Francia fu condannato all’ergastolo. Negli stessi giorni quattro brigatisti rossi fanno evadere dal carcere di Casale Monferrato Renato Curcio. Il lavoro: tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria viene raggiunto un accordo sull’applicazione del calcolo della contingenza a tutte le categorie di lavoratori. Eccoci alle leggi: una sentenza della Corte Costituzionale riconosce la legittimità delle norme del Codice penale che puniscono l’aborto, ma ammette l’aborto terapeutico. Al congresso del Partito Repubblicano il segretario Ugo La Malfa dichiara praticabile il “compromesso storico” delineato dal segretario comunista Enrico Berlinguer: stava per nascere l’accordo di governo di centro-sinistra. La Camera approva la legge che abbassa la maggiore età, estendendo quindi il diritto di voto a 18 anni. Con tre anni di anticipo, rispetto alle generazioni precedenti, si potrà guidare, essere chiamati a fare il militare e sposarsi. Amintore Fanfani lascia la segreteria della democrazia Cristiana e viene sostituito da Benigno Zaccagnini. L’Italia e la Jugoslavia firmano ad Osimo un trattato in cui riconoscono il tracciato che segna la linea di separazione tra le due nazioni, risolvendo la questione dei confini orientali aperta dopo la seconda guerra mondiale. Il Nobel per la letteratura è vinto da Eugenio Montale. Nello sport: il Giro d’Italia è vinto da Fausto Bertoglio e sempre nel ciclismo, la Milano-Sanremo dal campionissimo Merckx. Eccoci allo Scarpone giunto al suo secondo anno di pubblicazione. Don Rinaldo Trappo sul numero di settembre traccia una storia delle imprese che hanno legato gli alpini al Rocciamelone. Il cappellano illustra con dovizia di particolari il progetto messo in atto dalla Sezione, dall’Associazione Giovane Montagna e dalla Diocesi di Susa per la ristrutturazione del rifugio in vetta. Dopo aver tracciato i progetti per le opere da eseguire don Trappo scrive: “L’impegno economico è gravoso ma siamo fiduciosi al punto di mettere nei nostri progetti anche la ricostruzione del rifugio di Cà d’Asti”. I lavori verranno interamente finiti circa 10 anni dopo. Sui numeri si parla della festa del Piemonte all’Assietta e del prima e dopo l’adunata nazionale in quel di Firenze. C’è spazio per una polemica con il giornale torinese “Ciao Pais” da parte del presidente Badò: “Sul numero 3 del Ciao Pais, mensile della Sezione di Torino, è apparso un trafiletto siglato C.G. con inesattezze e cattiverie sul passaggio alla Sez. A.N.A. Val Susa dei Gruppi di Avigliana, Almese, Buttigliera Alta e Rubiana. Poiché fra Alpini certe cose non si debbono dire e polemiche non si debbono fare preferisco non rispondere. Voglio solo assicurare il sig. C.G. che anche nella nostra Sezione i quattro Gruppi potranno conservare la loro fede alpina... e forse anche MEGLIO”. Molto spazio anche per il trofeo di sci “Penne mozze” organizzato il 27 aprile con un gran parterre du roi nel comitato organizzativo. Il percorso della gara prevedeva la partenza dal rifugio Scarfiotti, il passaggio ai colli Sommelier, Agnello, Clapier fino all’arrivo al Moncenisio. Dopo aver stilato un preciso regolamento e una serie d’informazioni per i partecipanti ecco il via alla gara. A vincere fu la squadra della Dogana di Briançon, secondo il Gruppo Sportivo dell’Esercito, terzo il IV reggimento alpini. Poi gli austriaci, i bardonecchiesi, lo Ski Club Torino, la Pro Cesana e altre squadre del capoluogo subalpino. Mario Tonini In alto da sinistra: la prima pagina de “Lo Scarpone” del 3 giugno 1975; Eugenio Montale. In basso da sinistra: il ciclista Merckx; il marchio delle Brigate rosse. 13 DAL MONDO Francesco Foglia Ufficiale alpino Consigliere Sezionale Kilimanjaro Monte Kenya Diario di un’avventura africana Gagliardetto alpino sul tetto dell’Africa 14 Nell’estate del 2014 mio figlio Emanuele che è una Guida Alpina, mentre stava organizzando una spedizione al Monte Kenya e al Kilimanjaro, mi ha chiesto se volevo partecipare a questa avventura. In un primo momento ero un po’ titubante a causa degli impegni famigliari, anche se l’idea di affrontare questa nuova esperienza in luoghi dove non avevo mai messo piede, mi affascinava. Alla fine, dopo la riorganizzazione dei compiti, è stata mia moglie a convincermi ad andare; in verità io non aspettavo altro! quasi sulla linea dell’equatore. Questo massiccio è formato da 2 vette principali di ottima roccia basaltica, la Batian e Nelion di 5.200 metri e di una secondaria la Lenana poco più bassa. Ecco il diario della mia avventura • 16 novembre Siamo in 5 persone alla partenza dall’aeroporto di Caselle destinazione Nairobi, via Amsterdam, altri 2 componenti li troveremo già in Kenya, con il programma di avviarci subito in direzione del monte Kenya. L’avvicinamento a Naro Moru, luogo di partenza del nostro trekking, viene fatto con un fuoristrada dopo mezza giornata di viaggio li si aggiungono a noi anche tutti i componenti logistici della spedizione come i portatori, le guide locali e il cuoco per un totale di 16 persone. Tutte persone necessarie per il trasporto del nostro equipaggiamento, dell’attrezzatura e dei viveri necessari per una permanenza prevista di almeno 7 giorni. Per arrivare all’ultimo campo dell’Austrian Hut a 4.800 metri, alla base della parete terminale, impieghiamo 3 giorni attraversando prima una fascia di foresta pluviale fino ai 3.300 metri, poi una zona di brughiera dove la vegetazione si riduce man mano che la quota sale fino a raggiungere i 3.800 metri, dopo si trovano solo più i “Seneci” e le “Lobelie”. Finalmente al Mackinder’s Camps a 4.200 metri possiamo finalmente osservare il monte Kenya che si eleva possente ed isolato • 21 novembre Le ascensioni si svolgono regolarmente, anche se ci sono stati alcuni problemi in più sulla Nelion, risolti comunque egregiamente dalle Guide. • 20 novembre Decidiamo di dividerci in 2 gruppi, il primo sale la Nelion, tecnicamente più difficile, ed il secondo la Lenana, per rendere più veloce l’ascensione delle cime. • 22 novembre Iniziamo la discesa, partendo dall’Austrian Hut, percorriamo la via del ritorno da un altro versante, per raggiungere il confine del parco nazionale del monte Kenya. • 23 novembre Attraversando numerose vallate, prima nella neve e dopo quasi sempre sotto alla pioggia, affondando sovente nel fango lungo il cammino, arriviamo al “Sirimont Gate”, qui ci attende il fuoristrada per portarci al Mount Kenya Cotteges dove possiamo finalmente fare una bella doccia e ristorarci. • 24 novembre All’aeroporto di Nairobi salutiamo i 3 compagni di avventura che ritornano in Italia, mentre noi saliamo sull’aereo diretti all’ae- DAL MONDO roporto di Moshi in Tanzania per affrontare l’ascensione al Kilimanjaro. A differenza del monte Kenya, la salita al Kilimanjaro è molto ben organizzata ed il sentiero è ben mantenuto fino all’ultimo campo, con sistemazioni nei vari posti tappa più che accettabili, si paga con una tariffa di 85 dollari al giorno. A Marangu a 1800 metri c’è il cancello principale d’ingresso del Parco Nazionale del Kilimanjaro, ed è il luogo dove ci uniamo con la nostra squadra di appoggio formata da 13 persone per iniziare la salita. L’itinerario che percorriamo è forse il più lungo per arrivare in vetta, facendo tappa a Mandara Hut 2700 metri, ad Horombo Hut 3.720 metri e a Kibo Hut 4.700 metri prima dell’ascensione alla vetta. Questo permette un acclimatamento graduale aumentando le possibilità di riuscita dell’impresa. Durante la salita attraversiamo differenti fasce climatiche molto distinte tra di loro, caratterizzate ciascuna da una relazione tra altezza, piovosità, temperatura, flora e fauna. La frequenza della pioggia è quasi giornaliera, ma fortunatamente la salita l’abbiamo percorsa all’asciutto, a differenza della discesa. Siamo sopra le nuvole dove la temperatura è più bassa e l’aria è più secca, la “brughiera” ha delle bellissime piante di erica che superano i 5 metri di altezza. Avendo già salito il monte Kenya la settimana precedente avevamo già un buon acclimatamento ed abbiamo potuto evitare la fermata di un giorno alla Horombo Hut, come dal programma standard, e abbiamo potuto proseguire subito per l’ultimo campo del Kibo Hut, recuperando un giorno così abbiamo potuto affrontare il tratto più impegnativo della salita alla vetta con il tempo buono, trovando le condizioni meteo avverse solo durante la discesa. Quest’ultimo tratto è stato sicuramente il più faticoso ed impegnativo sia per i 1.200 metri di dislivello sia per la quota, considerando che la percentuale di ossigeno nell’aria si riduce al 50% ed il respiro si fa più affannoso, nonché per la ripidezza del terreno per raggiungere il bordo del cratere al Gillman Poit a 5.685 metri. Si può vedere finalmente oltre l’orlo del cratere per constatare le sue dimensioni veramente imponenti e osservare la piccola parte del ghiacciaio in fondo al cratere che è riuscita a sopravvivere. Dopo questa sosta le forze sembrano tornare e possiamo riprendere l’ascensione lungo il bordo sud del cratere per raggiungere il punto più alto Kilimanjaro a 5.895 metri. C’è una particolare emozione quando con mio figlio Emanuele possiamo finalmente fissare con una foto questo esaltante momento insieme al nostro Gagliardetto del mio Gruppo, siamo sul tetto dell’Africa. Nella pagina precedente in alto da sinistra: la maestosa catena montuosa in Kenya; l’arrivo in vetta sul monte Nelion. In questa pagina in alto da sinistra: nel parco nazionale del Kenya e sul versante del Kilimanjaro; il gagliardetto del Gruppo di Novalesa è sul tetto dell’Africa. In basso: il gruppo nel Kenya National Park. 15 Relazione morale ATTUALITÀ Il presidente Sosello illustra l’attività del 2014 Cari Alpini Delegati, innanzi tutto rivolgo un affettuoso saluto a Voi qui presenti e, per vostro tramite, a tutti i soci ordinari e aggregati della Sezione Val Susa da Voi qui degnamente rappresentati. Già l’anno scorso mi ero ripromesso di comprimere la mia relazione con l’intento di renderla più snella e scorrevole anche ai fini della pubblicazione sul nostro giornale “Lo Scarpone Valsusino” che con dovizia di particolari ha sempre seguito e narrato della nostra vita associativa con i relativi avvenimenti. Rivolgo in piedi insieme a Voi, un reverente pensiero a tutti i Caduti vittime di guerre e di terrorismo non tralasciando un pensiero anche ai presidenti e a tutti gli alpini della Sezione “andati avanti”. Un abbraccio a tutti i nostri Reduci ai quali va la nostra gratitudine, la nostra stima ed il nostro affetto. Un saluto speciale agli alpini ammalati ai quali auguro una pronta definitiva guarigione e un cordiale saluto non posso mancare di rivolgerlo ai nostri alpini in servizio in Italia e all’estero e ai loro Comandanti. Un caloroso saluto ai nostri Consiglieri nazionali che estendiamo anche al Presidente nazionale Sebastiano Favero ed al Consiglio Direttivo Nazionale, a tutti i vertici associativi, alle autorità militari, civili e religiose, con un ringraziamento a chi ha collaborato alle nostre iniziative. FORZA DELLA SEZIONE Nessuna novità riguardo ai Gruppi: sono 36 più fanfara e unità di P.C. Il tesseramento 2014 si è così concluso con 3298 tesserati. Seguendo le disposizioni della sede nazionale, sono continuati i riconoscimenti al grado di “Aiutante”. Nel 2014 una sola nomina e purtroppo abbiamo dovuto registrare anche il primo decesso tra queste fila. I Gruppi dovranno valutare con serietà chi proporre per tale riconoscimento evitando discutibili forme di emulazione. Vanno premiati solo quelli che, pur operando nei Gruppi, condividono e supportano non passivamente ma con convinzione, i nostri valori. A livello nazionale pare però che il progetto aiutanti si sia decisamente raffreddato. CONSIGLIO DIRETTIVO SEZIONALE Come di regola, si è riunito puntualmente ogni mese alle date fissate di volta in volta, con assidua partecipazione della quasi totalità dei consiglieri permettendo di esaminare e valutare tutte le casistiche sulle quali è stato necessario assumere delibere atte a consentire lo svolgimento dell’attività sociale. Il presidente, i vicepresidenti e i consiglieri hanno presenziato alternativamente alle principali manifestazioni dei Gruppi nonché in rappresentanza della Val Susa, alle manifestazioni di altre Sezioni e della Sede Nazionale e di reparti militari. 16 Gli stessi hanno mantenuto i contatti con i vari Gruppi e, quando possibile, sono intervenuti per dare assistenza nella risoluzione di eventuali problemi. Nell’anno si sono svolte nei termini prescritti l’Assemblea ordinaria dei delegati e anche quella straordinaria in autunno che ricordiamo ha di fatto “congelato” il consiglio attuale sino al febbraio 2017. Abbiamo iniziato l’anno presenziando alla commemorazione di Nowo Postojalowka e già il giorno successivo eravamo presenti alla cerimonia di apertura dei Ca.S.T.A. al Sestriere. La Brigata Taurinense ci aveva invitati a presenziare in massa alle cerimonie protocollari e penso che la risposta sia stata pari alle aspettative. La Brigata, nella persona del generale Panizzi, ci ha caldamente ringraziati per la collaborazione. Nel 2016 le gare dovrebbero tornare in Valle di Susa e l’auspicio è quello di dimostrarci ancora una volta all’altezza della situazione. A marzo eravamo poi presenti alla commemorazione della battaglia di Monte Marrone nel 70° anniversario. L’Adunata nazionale di Pordenone ci ha visti presenti compatti e ordinati con un’ottima partecipazione di alpini e gagliardetti Ai primi di giugno siamo stati presenti ad Annecy all’assemblea degli Chasseur alpins del 27° BCA che ci hanno restituito la visita per il 20° raduno sezionale di Exilles, riuscitissimo anche se disturbato dalla pioggia. Il sabato sera, come sempre c’è stato il concerto della nostra fanfara alla presenza degli chasseurs del 27° e 7° BCA con i quali abbiamo siamo da anni legati con il gemellaggio. La cerimonia è stata onorata da numerose autorità militari e civili con buona partecipazione delle Sezioni del 1° Raggruppamento e non solo. Sempre in tema di gemellaggio da ricordare che dal 21 di giugno siamo gemellati con la Sezione di Pinerolo. Grande festa al colle con la suggestiva salita a piedi delle due Sezioni rispettivamente dai versanti della Valle di Susa e della Val Chisone. A luglio il consueto pellegrinaggio in vetta al Rocciamelone che ha fatto registrare – come per il passato – un notevole afflusso di partecipanti e con ancora la partecipazione di alcuni musici della nostra fanfara. A luglio consueta presenza per la suggestiva commemorazione della Cuneense al Colle di Nava, una cerimonia che meriterebbe una maggiore attenzione. Sempre a luglio abbiamo presenziato numerosi all’ultimo ammainabandiera alla Testa Fochi ad Aosta. Agosto caratterizzato dai campionati mondiali dei cinofili organizzato brillantemente dalla nostra Protezione Civile. Settembre poi ha visto due nostri iscritti assumere comandi importanti. Ha iniziato il giorno 10 il col. Luigi Giai che a Torino ha assunto il comando del centro documenta- le, mentre il giorno 12 a Bolzano il generale Federico Bonato ha assunto il prestigioso comando delle Truppe alpine. Notizie, per altro non ancora confermate ufficialmente, lo danno anche prossimo alla terza stella di generale di corpo d’armata. Il raduno del 1° Raggruppamento ad Omegna ha fatto registrare una nutrita partecipazione di alpini e gagliardetti con la partecipazione della nostra fanfara sezionale ed il nostro nucleo di protezione civile. Abbiamo avuto anche l’onore di avere il neocomandante delle Truppe Alpine al fianco del nostro Vessillo durante la sfilata. Vessillo che inoltre è stato presente a tutte le cerimonie militari organizzate dalla Brigata alpina Taurinense e la sua presenza si è fatta inoltre notare anche al di fuori del nostro raggruppamento grazie al nostro consigliere Demuti che si prodiga in tal senso e per questo lo ringraziamo. Colgo qui l’occasione per ringraziare inoltre il nostro solerte alfiere sezionale Bruno Gallina sempre disponibile e presente. Il 4 novembre, come sempre, Messa in onore di tutti i Caduti presso l’Abbazia di Novalesa con una nutrita partecipazione. Sabato 8 abbiamo avuto la cerimonia di premiazione del premio Carena che ha visto la Sezione alla guida dell’organizzazione su delega della famiglia. Impegno interessante e gratificante che ci vedrà impegnati anche per la seconda edizione in preparazione. Grande festa a Villar Dora e foltissima la partecipazione. La nostra Sezione ha inoltre partecipato alla “Messa di Natale” in Duomo a Milano a cui ha fatto seguito la Messa di Natale sezionale presso il Santuario della Madonna del Rocciamelone a Mompantero che di fatto ha chiuso l’impegnativa stagione. Numerose ed interessanti come sempre sono state le varie manifestazioni dei Gruppi tutte riportate su “Lo Scarpone Valsusino” con la celebrazione di diversi anniversari organizzati stupendamente. Nel corso dell’anno abbiamo inoltre presenziato a tutte le riunioni indette dal 1° Raggruppamento e all’assemblea annuale nazionale dei delegati a Milano Come noto sullo Scarpone valsusino avete trovato dettagliatamente il riepilogo di tutti gli impegni del consiglio con le relative presenze. Impegni che sono in numero decisamente superiore a quelli più importanti di cui abbiamo relazionato. FANFARA SEZIONALE Anche nel 2014 è stata impegnata su più fronti istituzionali e non. Sempre intenso e valido il suo operato che, grazie all’impegno del suo presidente Combetto, del maestro Bellando, del direttivo e dei musici ci consente una “nota” in più rispetto alle Sezioni che ne sono sprovviste e che richiedono i loro servizi. LO SCARPONE VALSUSINO Annata indimenticabile il 2014 per il nostro giornale. Il 13 aprile a Marostica abbiamo ricevuto infatti il riconoscimento quale miglior giornale alpino per il biennio 2012/2013. Purtroppo la cerimonia, come è ben noto, non è andata come avremmo desiderato ma nulla può sminuire od offuscare il prestigioso risultato. Qui davanti potete vedere il premio ricevuto che ahimè dovremo restituire il prossimo anno mentre alla vostra destra fa bella mostra di se il diploma d’onore che invece conserveremo sempre con noi. Artefice di questo autentico trionfo, Valerio Olivero che dopo aver preso con mano sicura le redini del giornale dal buon Ballesio salito al Paradiso di Cantore, ha saputo realizzare quello che di Ballesio fu sempre una speranza. Forti del riconoscimento abbiamo dato dimostrazione di non volerci sedere sugli allori e già dal mese di giugno lo Scarpone è uscito con una nuova veste grafica e con un nuovo direttore. A Claudio Rovere che ringraziamo per l’impegno profuso è subentrato infatti Mario Tonini con il preciso mandato di salire sempre più in qualità e contenuti. Il premio non lo vinceremo forse più ma il rispetto verso i lettori ci impone di fare sempre meglio. Ricordiamo ancora una volta che il giornale è di tutti e non solo della redazione e questo è l’ennesimo appello a collaborare con contributi editoriali vari, con le vostre opinioni, con i vostri racconti, con le vostre memorie, con le vostre lettere. Il giornale, per scelta editoriale, non pubblicherà più nell’attualità e nella cronaca dai Gruppi articoli che non siano inediti, o meglio articoli che siano già stati pubblicati su giornali locali. Decisione scaturita da un ampio dibattito, ma decisione doverosa ed onesta proprio perché il giornale è solo nostro e ciò che vi compare sopra deve scaturire dalla nostra passione, dai nostri cuori. Scelta doverosa, ma il non assumerla avrebbe svilito la cronaca dei Gruppi ad una mera copiatura di pezzi altrui. Da più parti nei dibattiti sulla stampa alpina si auspica un deciso salto di qualità nei nostri giornali. Che poi vuol dire abbandonare stanchi e monotoni resoconti di polente e pranzi per privilegiare contenuti più interessanti ed in linea con la tradizione alpina. Ma sempre e solo nostri. Tutti, ripeto tutti, abbiamo il diritto-dovere di far crescere il giornale, perché da nessuna parte è scritto che solo tre o quattro persone, esattamente alpini come voi né più né meno, possano scrivere. Siamo certi che tra i nostri soci ci siano ottimi articolisti che forse sono troppo spesso dominati da una forma di ritrosia e timidezza. Non dimentichiamo che sino al 2018 vivremo di commemorazioni della Grande guerra. Quale occasione migliore per andare a scavare nella memoria collettiva dei nostri paesi ricordi e testimonianze di allora. Vi preghiamo di andare a leggere le lapidi ai caduti, di recuperare notizie, ricordi di tutti gli alpini che hanno dato la loro vita per la Patria. Scopriremo medaglie che non sapevamo di avere. Magari scopriremo in cassetti polverosi lettere e fotografie da non disperdere. Tutto potrebbe servire. Come avrete notato il giornale ha anche aumentato il numero delle pagine per ogni uscita. È chiaramente una sfida a fornire sempre di più materiale pubblicabile. Resta poi sempre la questione economica. Adesso abbiamo un contratto che ci cautela. Speriamo solo che costo carta e costo spedizione non aumentino. La redazione percorre tutte le strade possibili per cercare di non appesantire il bilancio ma i margini di manovra sono ben pochi ed anche qui la vostra collaborazione è preziosa. È stata anche affrontata la questione pubblicità in un sofferto consiglio e vi sottoporremo tra poco una ipotesi che siete liberi di sposare o di bocciare. Naturalmente da queste righe voglio ringraziare sentitamente tutti coloro che invece contribuiscono materialmente con le loro offerte. Il tesoriere più avanti Vi relazionerà sulle cifre, sia dei costi che delle offerte. Questo è quanto. Ancora un grazie con applauso di ringraziamento a Valerio Olivero, temporaneamente ai margini per un sabbatico periodo di riposo, e a Mario Tonini che con irruenza giovanile e tenacia si lanciato nell’avventura. E naturalmente a tutta la redazione con ricordo affettuoso a Elio Garnero che ha raggiunto Ballesio nel Paradiso di Cantore. Da inizio anno 2014 ha poi preso corpo il piccolo di casa. Lo Scarponcino. Un tentativo e nulla più di portare nelle case settimanalmente notizie e appuntamenti per poter pianificare le proprie presenze e in più promemoria e talvolta solleciti. Se con lo Scarpone chiediamo cronache a posteriori per lo Scarponcino chiediamo notizie in tempo utile per la divulgazione. Fondamentale per la comunicazione. Crediamo che poche Sezioni abbiano un servizio così puntuale. Ma come sempre senza notizie non serve a nulla. Ora lo ricevono, esclusivamente via email, oltre cento persone. Chi fosse interessato ha solo da dare il proprio indirizzo e sarà accontentato. INFORMATICA Come sempre il nostro sito internet cerca di essere sempre aggiornato il più tempestivamente possibile su manifestazioni o comunicazioni varie. Talvolta ci riesce talvolta no. Ma è un vero peccato che tanti Gruppi non sappiano cogliere questa opportunità. Nessuno, vedi anche Scarpone, invia resoconti o documentazione fotografica in tempo. Il sito è di tutti. Se poi la gestione è in capo a pochi è marginale. Servono le informazioni, le notizie, le immagini. Ovviamente sono graditi suggerimenti per renderlo sempre migliore. Ricordiamo un concetto più volte ribadito: la bellezza, la forza ed il successo di internet sono nella tempestività. Mentre nascono queste note siamo a circa 44.000 visite. Dallo scorso anno circa 7.000 in più. Grandi numeri, forse impensabili nel 2006 quando è nato. Continua la pubblicazione dello Scarpone in pdf sul sito, prima della consegna postale, con ovvio consenso favorevole vista la situazione delle Poste Italiane. E tramite questa via abbiamo ridotto il costo delle spedizioni postali verso l’estero. Prosegue il tesseramento online tramite l’applicazione GISA. Sapete che la modulistica cambiata negli scorsi anni non è variata. Vi preghiamo di restituire la modulistica completa in ogni campo. I tesseramenti incompleti non verranno presi in considerazione e saranno rimandati ai capigruppo per il completamento. Non è bello e non è corretto dover ogni volta inventare dei dati. Per gli aggregati ricordiamo che da un anno è richiesta la data di nascita. Resta incomprensibile comunque che nel tesserare un alpino spesso non si abbia neppure l’indicazione corretta del reparto di appartenenza. È possibile in qualunque momento effettuare variazioni di ogni genere, principalmente indirizzi, che purtroppo se non tempestivamente comunicati, possono vanificare la spedizione dei periodici “L’Alpino” e “Lo Scarpone Valsusino”. Vogliamo sottolineare questo aspetto perché talvolta si verificano casi di lamentele. Come, e ce ne scusiamo, qualche lamentela può scaturire da errori in chi opera nell’introduzione dei dati. Quasi tutti i Gruppi sono dotati di posta elettronica. Ne mancano purtroppo ancora alcuni. Ricordiamo che ogni Gruppo è già ora dotato di indirizzo di posta generato dalla sede nazionale che significa in sostanza [email protected]. Non è obbligatorio adottarlo, ma forse sarebbe meglio per una forma di standardizzazione. Ribadiamo l’importanza dell’uso corretto della posta elettronica. Ancora troppo spesso arrivano ricevute di ritorno vecchie di settimane vanificando lo sforzo che la Sezione mette in atto per raggiungere tutti nel più breve tempo possibile. ATTUALITÀ Un particolare grazie per la ripetuta presenza di alcuni musici al Rocciamelone e come non ricordare la loro presenza ed interpretazione a Briançon nel ricordo dei caduti di entrambi i fronti. Al direttivo e ai componenti tutti vadano i nostri più sentiti ringraziamenti per l’attività svolta e l’impegno profuso e un plauso per la loro competenza e capacità musicali. Un augurio di buon lavoro lo rivolgo in modo particolare al gentil sesso che è entrato a far parte del nostro complesso musicale e che ha assunto impegni a livello di consiglio direttivo in seno alla fanfara. Chiusura di stagione consueta con Santa Cecilia. Concerto e festa ospitati quest’anno a Sant’Antonino. BIBLIOTECA È sempre funzionante la biblioteca. Ma francamente è stato uno sforzo vano... Non più di una decina di libri sono stati visionati sul centinaio a disposizione. Chi volesse può rivolgersi nei pomeriggi del venerdì all’amico Vittorio Amprimo che svolge il compito di bibliotecario. Se qualcuno volesse donare libri alla Sezione farebbe sicuramente cosa gradita. PROTEZIONE CIVILE La nostra struttura è in piena salute formata da 120 Volontari distribuiti sulle 17 ATTUALITÀ squadre Assietta di Chiomonte, Cotolivier di Oulx, Orsiera di Bussoleno, Pirchiriano di Sant’Ambrogio, Susa a Susa e i nuclei, Cinofilo, Rocciatori e Sommozzatori. Sono 8458 le ore d’impiego fatte dalla nostra Unità nel 2014. È una struttura che porta alla nostra Sezione importanti riconoscimenti e visibilità ma come tutte le “cose importanti” comporta costi di adeguamento materiali, mezzi ed automezzi, formazione e costi legati agli impieghi operativi fuori Valle. Fino ad ora ha avuto un impatto sicuramente minimo sui conti della Sezione in proporzione alla sua operatività e ciò è dovuto al 5%° che è la principale fonte di finanziamento che ha la nostra PC. Dobbiamo continuare così nel fare tutti uno sforzo maggiore, tutti dobbiamo contribuire a “fare pubblicità” e fare in modo che la donazione del 5%° - che si presenta in flessione - aumenti in modo considerevole, sicuramente tra i nostri associati, alpini ed amici ma anche tra i nostri famigliari, parenti e conoscenti. È sempre bene ricordare che i risultati raggiunti, senz’altro dovuti all’estrema professionalità e ai nuovi mezzi in dotazione, sono però, soprattutto, il frutto dell’entusiasmo, del grande impegno disinteressato e dei sacrifici anche finanziari sopportati serenamente dai nostri volontari, uomini e donne, alpini e soci aggregati a cui va il nostro riconoscente grazie. Sempre impeccabile la regia del coordinatore Paolo Parisio che qui ringraziamo e che vi darà maggiori ragguagli sulle attività svolte e sulla relativa struttura ed io concludo dicendo solamente... Bravi Ragazzi continuate così! C.S.A. L’attività sportiva purtroppo continua ad essere una nota dolente per la Sezione e non mi dilungo oltre per non ripetere cose già sentite più volte ma senza successo. Il maresciallo, ora in pensione, Giorgio Gambelli è stato nominato referente per lo sport presso la sede nazionale, e per i campionati di sci nazionali al Frais fungerà anche da commissario tecnico per coordinare la squadra di atleti che vorranno partecipare. In sede di assemblea parleremo diffusamente di questi campionati che ci vedono impegnati fattivamente nell’organizzazione. VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ Un grande grazie per la partecipazione alle iniziative di solidarietà promosse dalla Sezione o su iniziativa dei Gruppi. La partecipazione crescente al Banco Alimentare e alla raccolta di fondi mediante vendita di mele, arance e gerani per la lotta contro i tumori dimostrano quanto sia grande il vostro impegno ed il vostro altruismo. Oltre a quanto precede sono a conoscenza che ogni Gruppo promuove nel suo ambito altre iniziative di solidarietà che meriterebbero un lungo elenco fra cui spiccano l’aiuto alle persone più bisognose ed il restauro a volte del patrimonio storico dei nostri paesi per mantenere viva la memoria. 18 Per quanto riguarda il Banco Alimentare vorremmo ricordare ai Gruppi che devono segnalare alla Sezione qualunque abboccamento con personaggi che a vario titolo gravitano in quell’area. Anzi sarebbe opportuno che questi personaggi venissero diffidati dal tenere simili atteggiamenti. Partecipazioni singole ed estemporanee dovrebbero essere sempre autorizzate. L’andamento 2014 è stato soddisfacente, +0,16%, anche se le condizioni dell’economia non facevano presagire nulla di buono. Per correttezza ricordiamo i punti in cui siamo impegnati: Avigliana, Bardonecchia, Chianocco, Oulx, Sant’Antonino-Villar Focchiardo, Susa e Vaie Il quantitativo dei generi alimentari raccolti per il Banco ammontano a Kg. 14.940 (+6,76% rispetto all’anno precedente). Per curiosità la nostra raccolta vale lo 0,16% della raccolta totale. Vi ringrazio vivamente per aver comunicato in tempo utile i dati del Libro Verde 2014. La nostra Sezione si è impegnata per 22.710 ore lavorate (9,62%) e una raccolta fondi per oltre 4.438 Euro (-51,95%) sicuramente figlio della contingenza economica in atto. COMMISSIONE GIOVANI Da qualche anno abbiamo un baldo giovane che ha dato la sua adesione per rappresentare i nostri giovani nell’ambito del 1° raggruppamento e di conseguenza a livello nazionale. Si tratta di Luca Barone del Gruppo di Borgone che ha già partecipato a diverse riunioni a livello nazionale, vedi L’Aquila il 28,29 e 30 marzo e di raggruppamento e che ringraziamo per il buon lavoro che sta facendo. Giova ricordare quindi la collaborazione alla pulizia dei sentieri montani sopra Borgone, organizzata dal comune con le associazioni del paese il 12 aprile, l’organizzazione della marcia dei giovani leprotti alpini, organizzata in parallelo al gemellaggio della Sezione Val Susa con quella di Pinerolo il 21 giugno, la partecipazione al raduno del Col di Nava la prima domenica di luglio, per ricordare il sacrificio della Divisione “Cuneense” nella ritirata di Russia e onorare per il loro esempio i reduci che ancora partecipano. E ancora, la collaborazione logistica ai mondiali per unità cinofile svoltisi a Caselette nel mese di agosto, la partecipazione alla marcia Rataplan di 25 km, organizzata dalla Sezione Valsesiana sabato 27 settembre nell’ambito del raduno di raggruppamento di Omegna, partita da Varallo Sesia e giunta proprio a Omegna poco prima della sfilata al seguito del labaro nazionale fino al Duomo ed infine la partecipazione alla festa della fraternità alpina, tenutasi l’11/12 ottobre presso il Gruppo di Parella vicino a Ivrea, con sfilata dei bimbi dell’asilo e delle scuole locali per le vie del paese scortati dai giovani alpini e dalla banda del paese. Altre iniziative sono in cantiere ed invitiamo i giovani iscritti della Sezione a contattarlo per promuovere o suggerire nuove iniziative di loro interesse. CONCLUSIONI Avete ascoltato la relazione del Presidente, tra poco sentirete le relazioni dei responsabili delle varie attività ed in tutta onestà penso che abbiamo fatto tanto e questo non sarebbe stato possibile se alle spalle non ci fosse stata una Sezione ricca di idee e di entusiasmo, una Sezione viva, unita e compatta, legata alle proprie tradizioni ed alla propria terra, una Sezione orgogliosa di appartenere ad una Associazione in cui la storia, la cultura i valori alpini rappresentano dei principi irrinunciabili. In ambito sezionale nel corrente anno sono previste le consuete manifestazioni, ma mi preme porre l’accento su alcuni particolari impegni a cui dobbiamo dedicare particolare cura. Non dobbiamo mollare, ma dobbiamo impegnarci a fondo perché penso ci sia ancora lo spazio per sollecitare e promuovere l’adesione dei tanti che, pur avendo svolto il servizio militare nelle truppe alpine, ancora non hanno sentito il richiamo della nostra magnifica Associazione. Abbiamo il dovere di tramandare lo spirito ed i valori che ci hanno affidato i nostri “Veci” soprattutto nel desolante decadimento morale che si riscontra spesso nella società attuale. Queste sono cose che Vi ho già ripetutamente dette ma che non mi stancherò di ripetere perché sono più che mai attuali. Il secondo grande impegno che è di vitale importanza è quello di organizzare a Susa il 19° Raduno del 1° Raggruppamento nel settembre del 2016. Tra poco dibatteremo ampiamente sul tema. Ribadiamo ancora che e per i prossimi due anni i nostri sforzi saranno dedicati a presentarci bene a questo grande evento. Tutti siamo chiamati a vivere questa preparazione con entusiasmo, concretezza e disponibilità. Dobbiamo impegnarci intensamente per fare sì che la nostra gente senta e viva l’evento come una cosa loro, una cosa di tutti. Da ora in poi i nostri impegni saranno su più fronti e sicuramente richiederà molta partecipazione e questo vorrà significare anche un richiamo forte alla centralità della Sezione come momento importante e unico della nostra vita associativa che ci lancerà con passo sicuro verso il nostro centenario. Altri impegni importanti che vedranno la Sezione tutta impegnata nel mese di Giugno saranno la Festa sezionale del 21 giugno a Exilles. Attenzione... è stata posticipata rispetto alla tradizionale data. Ho finalmente finito di leggere la relazione relativa al mio nono anno come Vostro Presidente e con il solito spirito di servizio ora lascio a Voi il giudizio invitandoVi ad un sereno dibattito e conto per il futuro sul Vostro apporto collaborativo espresso nella massima serenità e spirito costruttivo che portino a gestire nel migliore dei modi la nostra sia pur piccola ma tosta Sezione. Concludo ringraziando ancora i Vice-Presidenti, i Consiglieri e Revisori dei conti, i capigruppo con un augurio di buon lavoro ai neo eletti. Grazie della Vostra attenzione. W GLI ALPINI! W LA SEZIONE VALSUSA! Giancarlo Sosello - Susa, 1 marzo 2015 PERSONAGGIO Giorgio Gambelli Dalla Toscana alle nostre montagne Alla fine del 2014 il 1° Maresciallo Luogotenete Giorgio Gambelli ha terminato la sua vita operativa ed è andato a riposo. Gambelli era un militare tutto d’un pezzo, un sottufficiale alpino di quelli per cui ogni comandate farebbe carte false per averlo in servizio. Una carriera e un rispetto guadagnati con fatica e dedizione da un uomo partito dal basso e che ha saputo in tanti anni di servizio essere sempre pronto e come si dice in gergo “operativo”. Una storia curiosa per un militare che ha fatto della montagna la sua casa. La sua avventura partì dalla Maremma, tra bufale e acquitrini, e finisce oggi tra caprioli e laghi di montagna. Fu dopo il terremoto in Friuli che chiese di fare il volontario e lasciò casa in Toscana per entrare nell’esercito per una vita professionale ignota e tutta da scoprire. Eccolo a compiere passo dopo passo una carriera fatta di tenacia, carattere e forza fisica. In tanti anni ha fatto i corsi per diventare alpino paracadutista, preparatore di lotta ravvicinata, professore di educazione fisica per le reclute, istruttore di sci, maestro di alpinismo. È anche esperto nelle condizioni della neve e nelle conseguenze della caduta delle valanghe e nel soccorso alpino. All’inizio della formazione militare, in attesa dei moderni mezzi di trasporto, fu anche preparato per le salmerie. Gambelli poi divenne esploratore e prestò servizio nel Meteomont. In tanti anni ha girato tutte le Alpi, e anche il mondo in servizio durante le esercitazione della NATO. Finiti i tempi della naja, dell’esercizio composto dai coscritti, eccolo nel nuovo esercito professionale, pronto e addestrato perfettamente, in due missioni difficili prima in Bosnia poi in Afghanistan. Un militare che ha vissuto il cambio dell’esercito e che ha lavorato con i ragazzi della leva ai quali s’insegnava meno ma a più persone e quello odierno dove i pochi imparano moltissimo per qualificarsi. Il grado d’istruzione e competenza ai tempi del professionismo è elevatissimo e i ragazzi sono molto esigenti e hanno voglia di imparare, così Giorgio Gambelli si è sempre rimesso in gioco imparando sempre più. Dopo tanti anni di servizio il 1° Maresciallo Luogotenete trascorrerà in montagna, nel suo paese adottivo di Bousson dove vive con la moglie Marina, il tempo tra gite, escursionismo e attività di servizio alla comunità. La Sezione l’ha accolto tra i suoi ranghi quale membro esterno del consiglio sezionale e nella Protezione Civile dell’A.N.A. dove opera ormai da tempo e dove porterà ancora la sua esperienza e la sua grande e qualificata propensione alla gestione. Mario Tonini In alto da sinistra: la recluta Gambelli passa la vaccinazione e in tuta mimetica verde unito. In basso da sinistra: Gambelli riceve dal presidente Sosello la spilla d’oro dell’ANA e per l’ultima volta in divisa con le stellette. 19 Premio “Alpino Giovanni Carena” La famiglia del compianto alpino Giovanni Carena, con la collaborazione della Sezione A.N.A. Val Susa, indice la 2a edizione del Premio. La partecipazione è gratuita e libera a tutti purché residenti in uno dei comuni della Valle di Susa, senza limiti di età massima, ma con il solo limite minimo dell’appartenenza almeno alla classe prima della scuola dell’obbligo. La partecipazione può avvenire in forma individuale, come classe scolastica, come scuola, istituto, ente od associazione. Sono esclusi dalla partecipazione gli iscritti alla Sezione A.N.A. Val Susa ed i loro famigliari ma nel solo caso di partecipazione individuale. Sono inoltre esclusi i premiati della precedente edizione. LA PARTECIPAZIONE È INDIRIZZATA A: a) Opere letterarie di qualsiasi genere, libri, serie di articoli, ricerche storiche, tesi di laurea, tesine di maturità, audio visivi, opere teatrali, cinematografiche, (sempre in DVD ed eventualmente in CD) che abbiamo quale soggetto la montagna e/o le truppe alpine di ogni tempo. b) Interventi di recupero di ossari, cimiteri, monumenti, parchi, sentieri (purchè non siano interventi effettuati in convenzione con enti pubblici) c) Interventi di recupero o di creazione di musei, esposizioni, mostre. d) Ristrutturazioni volontarie di manufatti di particolare valore storico e/o ambientale. e) Attività meritevoli di cori, bande o fanfare. f) Interventi di soccorso e/o solidarietà svincolate dalla contingenza di calamità ad ampio raggio. g) Difesa delle tradizioni e dei mestieri della montagna. Regolamento Tutte le segnalazioni e/o le candidature dovranno pervenire in busta chiusa all’ente gestore del premio: Sezione A.N.A. Val Susa Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (To) La documentazione dovrà necessariamente contenere una descrizione delle motivazioni che hanno portato alla segnalazione e/o candidatura con una precisa ed esaustiva documentazione probatoria accompagnato dall’accettazione del giudizio insindacabile della giuria. Termine ultimo di presentazione: 6 settembre 2015. Il valore monetario del premio è stabilito in a 1000,00 (mille). L’erogazione potrà avvenire ad insindacabile giudizio della giuria. Copia del seguente bando è disponibile sul sito www.anavalsusa.it ed eventuali informazioni o altre copie possono essere richieste nel pomeriggio del venerdì dalle ore 14,30 alle ore 17 presso la sede A.N.A. o al numero 0122/33204. 20 bellico raccontata attraverso i ricordi della comunità locale...”. A seguito della rappresentazione di tale lavoro teatrale avvenuta il precedente 25 gennaio 2014, il Gruppo aveva ringraziato “La Famija ‘d Drubiaij” per “...averci regalato genuinità, semplicità e verità, anni tragici e profondi visti e vissuti dalla gente semplice, e momenti di alta interpretazione, a volte di intensi sentimenti, a volte ironici, a volte allegri, sempre calati in quegli anni di sofferenza, ricordandoci con semplicità e senza retorica che quel bene prezioso chiamato Libertà, dobbiamo tenerlo stretto ogni giorno, lottare per conservarlo, per noi e per i nostri figli e in omaggio e in memoria di quanti, per consegnarlo nelle nostre mani, hanno accettato disumani sacrifici, fino a quello estremo della vita...”.Purtroppo il 20 gennaio 2015 l’Associazione “Lla Famija ‘d Drubiaij” e più ancora l’insostituibile Ing. Luciano Goffi, regista e factotum del gruppo teatrale dell’Associazione stessa, sono stati colpiti da un grave lutto. E così, noi alpini, siamo qui a dover dire, con quel nostro modo di esprimerci, che è “andata avanti”, troppo prematuramente, la moglie dell’Ing. Luciano Goffi, da tutti conosciuta semplicemente come “Meri”, donna di semplicità e riservatezza ineguagliabili. Proprio per quello che rappresenta “La Famija ‘d Drubiaij”, l’Ing. Luciano Goffi e per quello che ha rappresentato la signora Meri, in termini di valori alpini intesi come realtà sociale vissuta e testimoniata quotidianamente nelle nostre valli e sui nostri monti, il Gruppo si associa al profondo dolore per la perdita della cara Meri e, volendo essere vicino al marito Luciano, ai figli e agli adorati nipoti, oltre che all’associazione “La Famija ‘d Drubiaij”, intende con queste parole porgere le sue più sentite condoglianze, nella certezza che l’impegno di semplicità profuso da Meri nel suo operato sarà di insostituibile sostegno quotidiano a quanti le hanno voluto e le vogliono bene. Possa la cara Meri, con la quotidiana presenza nei vostri cuori, concedervi quel conforto di cui avete bisogno e spronarvi nella ricerca e nella rappresentazione di quelle realtà, così vicine a tutti noi, che così superlativamente “La Famija ‘d Drubiaij” ha interpretato nella testimonianza “Omaggio e Memoria”. Continuate a rappresentare i valori della nostra cultura alpina, che in questi momenti di profonda crisi sociale ed economica oltre che morale, devono essere motivo di orgoglio per tutti noi, e in “Omaggio e Memoria” per quanti, con il loro operato, ci hanno lasciato un segno tangibile del significato della nostra alpinità. Grave lutto per la testimonianza della nostra cultura alpina Renzo Gallo Sabato 8 novembre 2014 presso il salone comunale di Villar Dora si è svolta la manifestazione per l’assegnazione del 1° pre- GRUPPO DI BORGONE mio della cultura alpina intitolato a Giovanni Carena, concorso Riconoscimento a Giovanni Carello voluto dalla famiglia Carena in collaborazione con la Sezione ANA Dei meriti sportivi di Giovanni Carello si è già scritto ampiamente Val Susa. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un premio in consi- nello Scarpone di giugno (pagina 15), quando abbiamo riportato derazione dell’importanza e della forte espressione di vitalità di la notizia della conquista del titolo di campione del mondo di sci quanto proposto. Così “La Famija ‘d Drubiaij” è stata premiata per “...l’interessante lavoro teatrale sulla memoria del periodo Da sinistra: Elio Garnero; Giovanni Carello e il Gruppo di Borgone. Ricordo di Elio Garnero Amicizia: una parola quasi scontata, spesso usata a sproposito senza considerare il suo reale e profondo significato, senza rendersi conto che il suo esistere fra persone rappresenta un legame forte e indissolubile, un legame così profondo che non solo permette, ma anche richiede che esista la critica nei confronti dell’altro o degli altri con i quali si è stabilito un rapporto così fondamentale e raro, così come richiede anche di accettare la critica nei propri confronti, critica sempre mirata a migliorare quel condividere opinioni, sentimenti, esperienze, impegni, oppure anche nel non condividere parte di tutto ciò, non ha importanza, purché il rapporto sia improntato al rispetto reciproco. E così nasce e prende forma la profonda considerazione, il dialogo, non nella speranza di vedere riconosciuta la propria ragione, ma nella certezza di poter instaurare un confronto che possa apportare miglioramento e maggiore ricchezza al proprio bagaglio di vita e di rapporti umani. E Tu, caro Elio, il significato della parola amicizia, quella con la A maiuscola la conoscevi profondamente. Così come conoscevi profondamente il significato di alpinità, quello spirito alpino che per tanti anni ti ha supportato nel tuo operare nella Sezione Val Susa, come Vice Presidente Vicario, nel nostro Gruppo, come componente del Direttivo, prima, e Vice Capo Gruppo poi. Sempre presente nelle nostre adunate ed anniversari. Così come ti ha supportato negli immancabili articoli che scrivevi sullo Scarpone Valsusino, espressione forse ancora più forte del tuo essere. Ma la tua alpinità non l’hai limitata alle attività degli Alpini, l’hai trasferita all’esterno, nell’impegno profondo e ineguagliabile in qualità di responsabile di zona del Banco Alimentare e nel supportare la periodica vendita di fiori e mele per la ricerca sul cancro: un vero Alpino, un Uomo a servizio dei deboli e dei sofferenti. E così il 19 settembre sei andato avanti. Proprio quando speravamo di poterti riavere fra di noi, di poterti salutare nuovamente, di sentire ancora il tuo parere sulle nostre questioni, tu ti sei presentato a cospetto del General Cantore, fra le altre penne nere che ti hanno preceduto e che hai ritrovato. Potremmo dire ancora tante cose, ma due sole parole possono esprimere quanto siamo in debito verso di te: Grazie Elio. Renzo Gallo CRONACA DAI GRUPPI GRUPPO DI AVIGLIANA 21 CRONACA DAI GRUPPI 22 nella categoria Master75 (atleti con oltre 75 anni). Grande fu allora la gioia nel Gruppo nell’annunciarlo, ma mancava ancora una parte nel percorso dei festeggiamenti: il riconoscimento della comunità borgonese. Così il 27 novembre u.s. il consiglio comunale si è spostato in massa nella sede del Gruppo per rendergli il giusto omaggio. Giovanni Carello è un alpino e la sede del Gruppo è la sua seconda casa. Crediamo che il comportamento dell’amministrazione comunale sia stato esemplare ed estremamente corretto e gentile. Un festeggiamento a casa propria, circondato dagli amici è sempre un gesto di rispetto, simpatia e sensibilità che da queste pagine vogliamo riconoscere al sindaco Alpe. Due targhe dedicate all’evento gli sono state donate nell’occasione con la speranza che siano solo l’inizio di un’altra serie di successi nella categoria della quale pare essere assoluto padrone. A marzo ci saranno i campionati A.N.A. di slalom gigante al Frais e la Sezione può sin da ora contare su di una medaglia sicura. La targa del Gruppo rappresentava un alpino dei recenti Ca.S.T.A con gli sci sulle spalle e con la dedica “L’A.N.A. di Borgone al suo campione”. Foto ricordo e l’immancabile brindisi hanno concluso la bella serata con l’auspicio di ripeterla nuovamente alla fine della stagione agonistica che a breve si aprirà. Michele Bosco to Carlo Lucino, il quale è anche autore della costruzione delle case e degli attrezzi di artigianato locali esposti nel presepe. I visitatori sono stati numerosi e piacevolmente interessati. Durante le visite, il Gruppo ha offerto cioccolata calda e vin brulè. Nei giorni precedenti il Natale, ci hanno fatto visita i bimbi delle scuole materne, che con un interesse particolare hanno voluto conoscere il perché in quel presepe era ubicato un piccolo accampamento di alpini con relativi muli. GRUPPO DI CHIANOCCO Visita agli anziani del Gruppo Venerdì 13 febbraio 2015 il capogruppo Danilo Favro ed il segretario Ilario Favro hanno deciso di far visita ai due soci alpini più anziani del Gruppo, Ippolito Becchio e Amabile Didero classe 1924 divisi da pochi giorni di differenza e pochi metri di distanza. Ippolito abita in via Vernetto e Amabile in via Ciamei. Ippolito Becchio è il figlio della prima madrina del Gruppo Ernestina Davì e nipote di Pinin Becchio primo capogruppo. Nel tempo trascorso a casa sua ci ha raccontato il giorno dell’inaugurazione del primo gagliardetto 23 maggio 1934 come se fosse accaduto ieri. Ippolito aveva dieci anni. Ci ha decritto la festa in modo impressionante. Amabile Didero, storico membro del direttivo ci ha accolti in casa con moglie, figli, nipoti e pronipoti al seguito con bottiglione di vino in tavola e pasticcini per brindare insieme agli Messa alla cappella di borgata Achit amici alpini. Anche con lui abbiamo parlato dei tempi trascorsi. Sabato 13 dicembre 2014 si è svolta presso la cappella della Quando abbiamo lasciato i nostri veci eravamo pieni di orgoglio e di borgata Achit di Borgone la messa dedicata agli scalpellini dei un nuovo bagaglio di esperienza da portare alle generazioni future. quali Santa Lucia, ricorrente proprio quel giorno, è patrona. Ilario Favro Officiata da don Roberto, proveniente da Vaie in sostituzione del parroco di Borgone don Pietro, ha visto come consuetudine vuole GRUPPO DI CHIUSA SAN MICHELE la presenza del Gruppo anche in qualità di associazione che si Festa del tesseramento occupa della cura del grazioso edificio, situato all’inizio di una Annuale incontro di inizio anno per gli alpini chiusini che da temmulattiera che conduce, su per la Ruceja, fino alle borgate di po hanno scelto la festa dell’Epifania per ritrovarsi dopo le feste Condove. La tradizione di lavorare la pregiata pietra della mon- intorno ad una tavola imbandita quale simpatico inizio della camtagna di Borgone risale al secolo scorso, quando divenne materia pagna di tesseramento. prima per molte opere di edilizia civile anche nella città di Torino, La giornata fortunatamente non era freddissima e così l’ombra quali ponti, poggioli e marciapiedi lastricati, ed ha costituito fonte invernale che incombe sulla Chiusa non creava ostacolo nel riprimaria di sostentamento per moltissime famiglie del paese fino trovarsi sul sagrato della chiesa di San Pietro Apostolo, dove, a quando, negli anni ‘60, l’attività non è più stata remunerativa e le durante la SS.Messa celebrata dal parroco don Romeo Zuppa, cave sono state abbandonate o trasformate in palestre di roccia.Al venivano ricordati gli alpini chiusini “andati avanti” senza dimentermine del rito le priore hanno offerto a tutti thè caldo e pasticcini, ticare l’eroico generale Cantore, il papà degli alpini, la cui famiper salutarsi e farsi i primi auguri per le imminenti festività. glia era originaria del luogo. Presente alla Santa Messa anche il Luca Barone sindaco Fabrizio Borgesa che già era stato gradito ospite della Sezione alla Messa di Natale celebrata al Santuario di MompanGRUPPO DI BUTTIGLIERA ALTA tero. Chiudeva la cerimonia la preghiera dell’alpino letta dal prePresepe a Buttigliera cedente capogruppo Vuillermoz. Foto ricordo e poi tutti all’asilo, In occasione dei “Mercatini di Natale”, su invito del Comune in presso il quale si trova le sede del Gruppo, per un aperitivo prima nostro Gruppo ha dato l’adesione per allestire un presepe nella e successivamente per il pranzo preparato dalle gentilissime ed nostra sede.Il materiale è stato fornito dal nostro socio aggrega- appassionate signore che ancora una volta si sono dedicate ai GRUPPO DI CONDOVE Un successo le “Arance della salute” 4136 euro è questa la cifra raccolta quest’anno dal Gruppo che ha organizzato la giornata delle “Arance della salute”. Il freddo dei giorni della “merla” di sabato non ha fermato le penne nere di Giovanni Pesce che hanno offerto in piazza l’ormai tradizionale scambio delle arance dell’AIRC per nove euro. Quella l’offerta minima per una retina da due chili e mezzo di arance provenienti dalla Sicilia in realtà si è raccolto molto di più perché la risposta della cittadinanza è stata molto generosa tanto che le penne nere hanno raccolto, distribuendo 385 retine, di sole offerte 671 euro. La somma sarà portata presso la struttura sanitaria di Candiolo dove da anni si certa una cura contro il cancro. Il capogruppo, il sergente di ferro quasi inossidabile, molto soddisfatto tiene a precisare il suo ringraziamento: “Ai cittadini condovesi che hanno saputo donare per una giusta causa e un grazie ai commercianti che hanno, grazie agli spazi nelle vetrine, promosso la manifestazione. Un ringraziamento agli amici alpini che sono arrivati apposta da altri Gruppi vicini e lontani per donare. È stato bello vedere gli amici del Villar, di Caprie e di Borgone”. Il denaro raccolto dagli alpini, non più in armi, servirà per sconfiggere la guerra: quella contro il cancro. Mario Tonini GRUPPO DI FORESTO Cento anni da alpino Bortolin Remo e tutto il Gruppo sono fieri di avere tra le loro fila l’alpino Natale Manina, classe 1915, reduce dal fronte occidentale, fatto prigioniero dai tedeschi, deportato nei campi di concentramento per 13 mesi, rientrato in Italia nell’agosto del 1945 e per tale motivo insignito di Medaglia d’Onore conferitagli dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il capogruppo Remo Bortolin con Francesco Salino e tutto il Consiglio Direttivo del Gruppo ti augurano un “Elisir di lunga vita” per i cento anni in via di compimento e per la forte fibra che ancora possiedi. Caro vecio alpin non ti fermare. Giovanni Baro nare questa commozione interna verso gli altri siano essi piccoli bimbi che si affacciano timidamente alla realtà della vita o anziani che ormai hanno dato tutto sé stessi per il bene dei loro figli. A questo hanno pensato gli alpini del Gruppo che si sono recati alla “Scuola dell’infanzia” per offrire loro il panettone natalizio e ricevere in cambio splendide filastrocche e canti natalizi sotto l’accurata regia delle loro maestre. È veramente piacevole veder esibire questi giovani artisti che sicuramente negli anni a venire metteranno le basi per un futuro migliore del nostro paese. Il Gruppo si è quindi recato presso “La casa di riposo per anziani” dal valore sociale non meno importante di quello dei bimbi. L’approccio agli ospitati è stato a dir poco commovente per l’evidente senso di piacere e di gioia letto nei loro occhi. Non più canti ma parole forti a ricordare i travagli del passato e i loro affanni per la crescita delle loro numerose famiglie. Per finire baci e abbracci a strappare qualche lacrima dai loro visi. Bravi alpini la solidarietà verso il prossimo si dimostra così, senza tante parole ma con fatti concreti. Giovanni Baro CRONACA DAI GRUPPI fornelli. Una cinquantina le persone a pranzo per una serena ed allegra domenica di inizio anno. Per la Sezione erano presenti i vicepresidenti Balbo e Bert ed il consigliere Baro. Rubiana, Sant’Ambrogio e Sant’Antonimo e Gruppi presenti. Vittorio Amprimo GRUPPO DI RUBIANA Ritorno al passato Il giorno 26 novembre, Remo Blandino, Angelo Tessarolo e Bartolomeo Botta sono stati invitati dal col. Sergio Conte, comandante del 1° Reggimento logistico di manovra, per una visita della caserma “Ceccaroni” di Rivoli. Dopo una calorosa accoglienza, accompagnati dal mar.llo Baldassare, il gruppo rubianese ha potuto visitare la caserma, che come noto nel 2013 è rientrata nei ranghi della Taurinense riottenendo di conseguenza il cappello alpino. Alla fine, come di prammatica, pranzo alpino. Remo Blandino GRUPPO DI SALBERTRAND Rinnovo del consiglio direttivo Nel corso dell’assemblea annuale degli iscritti, il Gruppo ha rinnovato gli organi direttivi. Capogruppo è stato confermato Pasquale Viceconte e come suoi vice sono stati nominati Nando Chianale e Giuseppe Rosso. Segretario sarà Alessio Arlaud ed i consiglieri saranno Giuseppe Jannon, Enrico Faure, Ferruccio Rey, Andrea Perotto, Ezio Rey ed Ivo Faure. Congratulazioni a Pasquale Viceconte per la riconferma e auguri al nuovo consiglio per un triennio ricco di soddisfazioni. GRUPPO DI NOVALESA Nella pagina a fianco da sinistra: il capogruppo e il segretario di Chianocco in visita alla famiglia Didero; Natale tra bimbi e anziani il Gruppo di Condove durante la raccolta di fondi contro il cancro. È Natale, la festa più bella dell’anno che unisce bambini, genitori, In questa pagina da sinistra: nonni e parenti tutti in un unico festoso abbraccio di fraterno il vecio Natale Manina del Gruppo di Foresto; amore e di infinita amicizia. Come non sentire il bisogno di esteri rappresentanti del Gruppo di Rubiana nella caserma di Rivoli. 23 CRONACA DAI GRUPPI GRUPPO DI SANT’ANTONINO Tè alle scuole Lunedì 22 dicembre il Gruppo ha offerto un caldo the durante il concerto di fine anno che si è tenuto nelle scuole medie di Villar Focchiardo. Ottima l’iniziativa e come sempre notevole l’impegno degli alpini del Gruppo. Diego Martoglio GRUPPO DI SANT’AMBROGIO Carnevale dei borghi Domenica 22 febbraio dalle ore 14,30 alle 18,00 si è svolto il “Carnevale dei borghi 2015”. La manifestazione ampiamente partecipata da maschere e carri allegorici,nonché da un folto pubblico non solamente indigeno del comune ospitante, ha visto la partecipazione del Gruppo. Sono infatti stati preparati e serviti dalle penne nere ben 32 litri di tè e 18 litri di vin brulèe, nonchè tantissime bugie (quelle alimentari). Il tutto è stato ampiamente apprezzato da figuranti e pubblico. Da sinistra: il capogruppo di Sant’Antonino Michele Franco; il capogruppo di Venaus Andrea Tournour; gli alpini del Sestriere con i maestri di sci. GRUPPO DI SESTRIERE Fiaccolata al colle Nella serata del 30 dicembre in occasione dell’annuale fiaccolata notturna dei maestri di sci delle scuole, il Gruppo ha offerto un ottimo vin brulè agli ospiti del colle. GRUPPO DI VENAUS Rinnovato il consiglio direttivo In data 1 febbraio il Gruppo ha rinnovato le proprie cariche sociali per il triennio 2015/2017. Confermato quale capogruppo Andrea Tournour con vice capogruppo Paolo Guglielmo. Le altre cariche sono: alfiere Marcello Balpo, cassiere Sergio Guglielmo, segretario Paolo Marzolino, consiglieri Ernesto Prevut, Augusto Talachini, Eligio Claretto, Lino Marzo, Albino Barbero, Mario Reynaud ed infine revisore dei conti Simone Rossi. Al nuovo consiglio gli auguri per un proficuo lavoro e complimenti ad Andrea Tournour per la riconferma. Venerdì 10 aprile 2015 - Ore 17.30 SUSA Sede ANA Valsusa, Salone don Trappo Via Brunetta, 45 Il generale Giorgio Blais presenta la conferenza: La campagna di Grecia e gli Alpini 1940-41 to da en ntam Appu Seguiteci su: Ana Valsusa 24 www.anavalsusa.it LS ere! n erd on p lo scarponcino valsusino Diario di guerra Gennaio 1 I tedeschi affondano la corazzata britannica Formidable. 5 Disfatta turca contro i russi a Sarikamish. 50.000 i morti turchi e 28.000 quelli russi. 6 I cattolici italiani verso l’interventismo. Neutralità assoluta per la Chiesa, ma libertà di decisione per i fedeli. 19 Due dirigibili tedeschi Zeppelin sorvolano l’Inghilterra. 24 Battaglia navale tra inglesi e tedeschi nel Mare del Nord. 1.000 vittime tedesche. 31 Primo attacco con i gas. I tedeschi li usano contro i russi a Bolimov, ma il vento gelido li disperde. Febbraio 3 I turchi tentano di attraversare il canale di Suez. 5 Si conclude la battaglia di Bolimov. Perdite di 40.000 uomini per i russi e 20.000 per i tedeschi. 7 Comincia la seconda battaglia dei laghi Masuri (Russia). Una tempesta di neve ferma i tedeschi. 15 A Singapore il primo caso di ammutinamento. Gli indiani uccidono 39 europei. 19 La flotta anglo-francese bombarda i forti turchi sullo stretto dei Dardanelli con l’obbiettivo di conquistare la fortezza di Gallipoli nell’omonima penisola turca anticamente chiamata Chersoneso Tracico. 20 A Roma ci sono violenze contro i pacifisti allUniversità della Sapienza. 21 Il Partito Socialista organizza manifestazioni pacifiste in tutta Italia. 22 Si conclude la seconda battaglia dei laghi Masuri (Russia). I russi stremati fermano i tedeschi. 26 In Italia, il ministro degli Esteri Sonnino propone al presidente del Consiglio Salandra di avviare trattative con l’Intesa (Francia, Inghilterra e Russia) in vista di un intervento militare. 26 I tedeschi a Verdun usano per la prima volta i lanciafiamme contro i francesi. Marzo 4 L’Italia inizia le trattative con l’Intesa. 7 Il ministro austro-ungarico Burian dichiara di accettare il principio della cessione dei territori austriaci all’Italia alla fine della guerra. Il ministro Sonnino li vorrebbe invece subito. 10 Dopo un bombardamento con 340 cannoni, gli inglesi permettono alla fanteria di entrare nel villaggio di Neuve-Chapelle occupato dai tedeschi. 11 Bottino inglese a Neuve-Chapelle: 16.000 prigionieri tedeschi. Però il costo dell’impresa è di 11.000 uomini in larga parte indiani. 18 Attacco navale franco-inglese nei Dardanelli. All’opera sei corazzate britanniche e quattro francesi. 21 Il ministro degli Esteri Sonnino dichiara che è intollerabile l’inferiorità italiana nell’Adriatico di fronte al’Austria. 22 Dopo 133 giorni di assedio i russi conquistano la fortezza di Prszemysl in Galizia. I russi catturano 120.000 soldati austriaci. Moltissime le vittime per il gelo. 27 L’Italia chiede all’Austria la cessione immediata di tutto il Trentino, un tratto dell’Alto Adige con Bolzano, Cortina, Gorizia e Gradisca, Trieste, Valona ed il Dodecaneso. L’Austria offre il Trentino sino a Lavis esclusa la Val di Sole con Madonna di Campiglio, la Val di Non, la valle dell’visio e l’alta e media valle del Cismon. 31 I sottomarini tedeschi affondano 29 navi mercantili in un solo giorno. Il 1° caduto della Grande Guerra Vi scrivo per ricordare il mio prozio, di cui porto il nome in memoria, Cesare Olivero Pistoletto. Nato a Gravere nel 1892 fu chiamato in guerra come alpino del battaglione “Exilles” nel 3° reggimento alpino. Era caporal maggiore e allo scoppio del conflitto si trovava già ai confini dell’Austria quando con la prima avanzata oltre confine ordinata dal generale Cadorna conobbe la furia della guerra. Il 4 giugno, a undici giorni dal 23 maggio giorno dell’inizio delle ostilità contro gli austroungheresi, in un’azione con una squadra di fucilieri, il mio avo cadde in battaglia. Per questa sua azione venne decorato con la Medaglia di Bronzo al valor militare con questa motivazione: “Sprezzante del pericolo, a capo di una squadra di tiratori scelti, dopo aver inflitto gravi perdite al nemico, cadeva colpito da una palla in fronte. Monte Kozliak, 4 giugno 1915”. Le comunicazioni non erano certo semplici e veloci e così solo il 24 giugno il comando del reggimento comunicò al sindaco di Gravere di portare la triste notizia a casa Olivero Pistoletto. Il comandate del reggimento scriveva: “Prego la S.V. di partecipare coi dovuti riguardi la dolorosa notizia alla famiglia e nello stesso tempo rendersi interprete dei sensi di compianto e di ammirazione dei colleghi del Reggimento pel valoroso caduto”. Una tra le prime lettere a cui ne seguiranno indirizzate alla famiglie italiane altre milioni. Mio prozio doveva comunque aver capito la difficoltà della guerra e con un triste presentimento scrisse alla famiglia un cartolina che arriverà a casa dopo la sua morte. “Caporetto 25-1915 I miei più aff. Saluti sempre bene. Cesare siamo già in Austria ma non abbiamo ancor combattuto, fate coraggio” e concludeva così “Addio non tornerò per mai”. Dopo una lunga e minuziosa ricerca da parte del generale Giuseppe Calamani, presidente dell’Assoarma, è emerso che Cesare Olivero Pistoletto fu il primo caduto della Grande Guerra e a lui l’amministrazione di Gravere dedicò una strada nel 2002. Cav. Cesare Olivero Pistoletto PRIMA GUERRA Cento anni or sono, 1915... sempre più forti i venti della guerra Inviate dai lettori 25 LE NOSTRE FOTO Blandino Remo Fiorenzo Combetto Gianfranco Bartolotti Pinerolo, giugno 1977. Bra, 1959. Anno 1972. Giovanni Pesce Davide Vallory Aosta, giuramento da sottoufficiale 1962. La Thuile, 2003. Francesco Massimino Vallory Classe 1904. Potete mandarci le vostre fotografie o dei vostri cari, indicandoci (se possibile) il luogo e la data dello scatto. Le immagini possono essere spedite per posta a: A.N.A. Sezione Val Susa - Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (TO) oppure via mail a: [email protected] Vediamo se ti riconosci? Terza serie di giovani alla ribalta. Altre tre foto misteriose. Chi saranno mai? Vi riconoscete o li riconoscete? Un passo avanti e confessate!!! Sono ovviamente rappresentate sia la bassa, che la media e l’alta Valle di Susa. Non necessariamente nell’ordine. I giovanotti in questione ci facciano poi sapere se si sono riconosciuti. Un brindisi in Sezione sarà il premio alla notorietà! Sullo scorso numero: Chiulli di Susa, Garnero di Sant’Ambrogio e Ollivier di Chiomonte. 26 Nascite Gruppo di Rubiana Felicitazioni dal Gruppo al nostro socio alpino Angelo Angeloni, alla moglie Federica, alla piccola Arianna ai nonni Mario Garbolino e Grazia per la nascita di Daniele. • Felicitazioni dal Gruppo al nostro socio amico Giorgio Bugnone e alla moglie Luigina per la nascita di Aurora, auguri al papà Luca e alla mamma Cristina. • Il nostro socio Fabrizio Clemente e la moglie Maria annunciano la nascita di Oscar: felicitazioni e auguri dal Gruppo. • Per la gioia del nonno Adriano Lorenzin nostro socio alpino, di mamma Stefania e papà Fabio è nata Greta: felicitazioni e auguri da tutto il Gruppo. • Felicitazioni dal Gruppo al nostro socio alpino Armando Blandino per la nascita del nipotino Andrea: auguri al papà Moreno e a mamma Giulia. Gruppo di Buttigliera Alta • Il 22 settembre si sono svolti i funerali del socio Giuseppe Renda. Il Gruppo partecipa al dolore e porge sentite condoglianze alla famiglia. • Il nostro socio Paolo Suppo è “andato avanti”. La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella nostra associazione. Il Gruppo di Bardonecchia direttivo ed i soci si uniscono al • Il giorno 8 ottobre è venuto dolore dei famigliari. a mancare Alberto Cantone di 85 anni, papà del nostro alfiere Gruppo di Chiusa S. Michele ufficiale alpino Livio. Il Gruppo • È andato avanti l’alpino Guiintende esprimere a lui ed alla do Gerbo, classe 1947. Venne moglie Paola le più sincere chiamato alle armi il 13 dicemcondoglianze. bre 1966 nel 4° reggimento • L’11 ottobre, a 88 anni, è alpini, compagnia comando, mancato l’amico Frugolo Se- presso la caserma “Berarcondo. Pur non essendo alpino di” di Pinerolo, e congedato ha sempre partecipato con en- il 24 aprile 1968. Non venne tusiasmo ai nostri momenti in mai meno allo spirito alpino compagnia. imparato sotto le armi, ed ha È stato maestro di sci per di- portato sempre con orgoglio il verse generazioni di ragazzi cappello alpino. Quando il suo sulle piste dello Jafferau, alpini capogruppo gli chiedeva la die non, guadagnandosi stima sponibilità per qualche lavoro e benevolenza dei bardonec- di manutenzione alla scuola chiesi. materna, oppure per la racArrivi alla moglie Dina il nostro colta del ferro per la Caritas abbraccio più sentito. o per qualunque altra iniziativa, la sua risposta era “fammi Gruppo di Borgone sapere il giorno e l’ora”. Il suo • È andato avanti l’alpino Pier altruismo l’ha dimostrato aiuCarlo Miletto. Giungano ai pa- tando, finché la salute glielo renti le più sentite condoglian- ha permesso, il suo caro amico ze dal Gruppo. Piersandro e la sua famiglia. Dal 2012 faceva parte del consiglio direttivo del Gruppo. Caro Guido il tuo decesso per noi è una perdita incolmabile, ma siamo sicuri che nel Paradiso di Cantore starai già aiutando i meno fortunati, e noi non ti dimenticheremo mai. Il consiglio direttivo e gli alpini del Gruppo porgono alla moglie Marta e alle figlie Michela e Federica, le più sentite condoglianze. ni per l’ottava, volta ma sopra tutto a mamma Enrica, a papà Miguel e al fratellino Filippo. • La nascita di Mattia invece ha fatto aumentare di grado Remigio Aschieris che da nonno è diventato bisnonno. A lui e alla neo mamma Laura Barella e al neo papà Claudio Cappellato giungano le felicitaGruppo di Chiusa S. Michele zioni del Gruppo. • Le famiglie di due nostri soci alpini sono state allietate dalla Gruppo di Oulx nascita di una stella alpina e di • Dopo la stella alpina, uno uno scarponcino. Il 22 gennaio scarponcino è arrivato a ral2015 è infatti nata Azzurra. legrare la casa di nonno Dario Felicitazioni e auguri da parte Balbo. Il 9 gennaio è infatti ardel Gruppo e del consiglio di- rivato Tommaso. rettivo a Romano Barella no- Al prossimo piccolo alpino, al stro consigliere e alla moglie nonno Dario e alla nonna Rita Franca che sono diventati non- vadano gli auguri del Gruppo. Gruppo di Vaie • Sebbene con un po’ di ritardo nel pubblicare la notizia, ma con grande gioia annotiamo la nascita di Emanuele Cuatti, figlio del nostro amico Marco e di Antonella Vinciguerra. Augurandoci che Emanuele possa ereditare le doti di disponibilità, simpatia ed amicizia che sanno regalare i genitori. Il Gruppo porge le più sentite felicitazioni. ANAGRAFE ALPINA Gruppo di Chiomonte • Il Gruppo è lieto di festeggiare con il socio alpino Eugenio Margotto la nascita della bella nipotina di nome Elisabetta. Auguri alla bimba, alla mamma, a tutta la famiglia e speriamo di avere una alpina in più fra i nostri futuri iscritti. Decessi Gruppo di Avigliana • Il 19 settembre 2014 è andato avanti il nostro vice capogruppo Elio Garnero. Alla sua consorte Luigina, a sua figlia e a tutti i suo i cari le più sentite condoglianze di tutto il Gruppo. Il Presidente, il Consiglio Direttivo, dipendenti e volontari tutti dell’Associazione per la Prevenzione e la Cura dei Tumori in Piemonte partecipano al cordoglio dei famigliari e del Gruppo Alpini di Avigliana per la scomparsa del Signor Elio Garnero e ne ricordano l’impegno e la generosità che prodigava con entusiasmo nell’organizzare le manifestazioni dei fiori e delle mele per sostenere le nostre attività di prevenzione. Ciao Elio, grazie, ci mancherai!! • Il 2 dicembre 2014 è andato avanti prematuramente il nostro socio alpino Lauder Bucci. Alla sua Signora e a tutti i suoi cari le più sentite condoglianze di tutto il Gruppo. • Il 26 dicembre 2014 è mancata la mamma del nostro socio alpino Pierangelo Bonaveri. Al nostro socio e a tutti i parenti della signora, le più sentite condoglianze di tutto il Gruppo. Gruppo di Condove • Il nostro amico Giancarlo Vesco è andato avanti. Non era stato alpino, ma da sempre dichiarò la sua simpatia e fu uno dei primissimi amici e ogni tanto testimoniava la sua amicizia con una generosa offerta. Era stato macchinista delle FFSS, ma negli ultimi anni fu colpito da una grave malattia che l’ha portato alla fine. Alla moglie e al figlio rinnoviamo le nostre fraterne condoglianze. 27 ANAGRAFE ALPINA Gruppo di Exilles • Il 13 febbraio scorso ci ha lasciati la sig.ra Giuseppina Turbil, sorella del nostro socio Tinuccio, del nostro socio aggregato Maria Giulia e di Nicola. A loro, ai nipoti ed alla famiglia tutta, giungano le più sentite condoglianze da tutto il Gruppo. Gruppo di Foresto • Il 19 novembre è mancata in Torino dove risiedeva, la signora Amelia Durbiano ved. Dipietrantonio socio aggregato del Gruppo. Al figlio Egidio, al fratello Roberto, socio e consigliere del Gruppo, ai famigliari tutti, il direttivo ed i soci porgono sentite condoglianze. Gruppo di Giaglione • Il 05 gennaio 2015 è andato avanti l’alpino Marco Belletto classe 1926. Nel lontano 1948 ha fatto il CAR nel 4° reggimento alpini btg.Susa 8° compagnia nella caserma Monte Grappa di Torino. Nel 1949 ha finito la leva nella 7° compagnia a Pinerolo. Il Gruppo alpini rinnova le più sentite condoglianze ai suoi famigliari. • Il 07 gennaio 2015 ci ha lasciato l’amico degli alpini Giovanni Baron classe 1941. Iscritto nel nostro Gruppo da 30 anni, sempre presente nelle nostre manifestazioni aiutando il Gruppo con capacità e grande spirito di aggregazione. Tutto il Gruppo lo ricorda con affetto e riconoscenza rinnovando le più sentite condoglianze alla sua famiglia,a suo figlio Roberto al suo genero Giuliano Sereno entrambi alpini iscritti nel nostro Gruppo. la signora Ada Rumiano, vedova Marzolionetto, suocera del nostro socio Vittorio Vigna e nonna del nostro socio Andrea Vigna. Alla signora Carla e ai famigliari il Gruppo porge sentite condoglianze. Gruppo di Novalesa • Il 31 dicembre 2014 è mancato all’affetto dei suoi cari l’alpino Natale Gattiglio di anni 91. Dopo il servizio militare si è arruolato nel Corpo Forestale dello Stato con 40 anni di servizio come maresciallo. Socio presente e attivo fino a quando l’età e la salute glielo hanno permesso. Ai figli e ai parenti giungano le più sentite condoglianze da tutto il Gruppo. stro Gruppo di cui è stato per più di 20 anni componente del direttivo. Sempre disponibile per aiutare nelle varie attività: Santuario della Bassa e Pra del Colle, era sempre presente alle adunate nazionali e intersezionali a cui partecipava con entusiasmo. Ai figli, ai nipoti e ai famigliari tutti giungano le più sentite condoglianze da tutto il Gruppo. • Il Gruppo porge sentite condoglianze ai famigliari per la scomparsa del nostro socio alpino Albino Consoli. cuni di noi sei stato uno punto di riferimento. Con la tua presenza, senza salire mai in cattedra, ci ha trasmesso importanti lezioni di solidarietà e condivisione, spesso con simpatica ironia. Ti preghiamo Gianni, guardaci da lassù e tendici una mano. • Il 26 gennaio 2015 è mancato Gino Sottocasa, papà del nostro socio Luca. Il Gruppo porge le più sentite condoglianze al nostro socio ed ai famigliari per la scomparsa dal papà. • Il 23 febbraio 2015 è mancato Giuseppe Cattero, fraGruppo di Sant’Ambrogio tello del nostro socio Silvano • A Gennaio è andato avanti il Cattero. Da parte del Gruppo socio, artigliere alpino, Stefano sincere condoglianze a tutta la Galliano. famiglia. Sofferente da anni per una malattia che ne limitava la de- Gruppo di Sestriere ambulazione e la normale ma- • Il Gruppo partecipa al dolonualità, ha sempre reagito con re della famiglia Poncet per la tenace volontà di non molla- la perdita dell’alpino Luigi, re del vero alpino. Il direttivo e “andato avanti” nell’autunno i soci del Gruppo porgono alla 2014, e della famiglia Ferlante moglie signora Maria Teresa e per la perdita di Riccardo noai due figli con rispettive fami- stro aggregato. glie, le più sentite condoglianze per la perdita del loro caro Gruppo di Vaie congiunto. • Il nostro socio Corrado Picco ci ha lasciati all’età di 79 anni. Gruppo di Sant’Antonino Originario della Val Sangone • Gianni Volpato è andato per molti anni è vissuto a Vaie avanti. dove da sempre è stato socio del nostro Gruppo, sebbene da molti anni risiedesse a Condove. Molte foto di adunate e manifestazioni lo ritraggono tra i presenti, quale segno tangibile dell’interesse ed attenzione che nutriva per il nostro Gruppo. Alla moglie Bianca ed alla figlia Daniela giungano le sentite condoglianze e l’affetto del Gruppo. Gruppo di Rubiana • Il 14 Dicembre è andato avanti Giuseppe Garbolino, classe 1920, socio più anziano del Gruppo. Aveva partecipato al 2° conflitto mondiale prima sul fronte francese poi in Grecia e Montenegro. Di questa sua esperienza lascia una raccolta di testimonianze realizzata con l’aiuto del figlio in un libretto dal titolo “SOLDATO ALPINO”. Tanti lavori: in campagna con il padre, come cantoniere e poi operaio in Fiat Nel gergo alpino è facile trovaGruppo di Mompantero e muratore, ma nel tempo che re questa frase: “per ogni alpi• Il giorno 23 febbraio è man- gli rimaneva lavorava con il no- no che muore si spegne una cato il signor Carlo Rocci papà stella in cielo”. del nostro vice capogruppo È sicuramente una frase poeAldo. Al funerale che si è svoltica, però la trovo molto reale. to il 25 febbraio c’era molta Caro amico Gianni, in punta dei gente ad accompagnare Carlo piedi, nel silenzio più completo, all’ultima dimora tra cui anche sei uscito dal nostro cammino, il nostro gagliardetto. e sei andato avanti. Al nostro vice capogruppo, alla Il tuo ricordo è sempre vivo e mamma Alda e ai famigliari ben saldo nei nostri cuori, frutgiungano fraterne condoglianto di molte attività sociali orze da tutti noi. ganizzate nell’arco degli anni, • Il giorno 1 marzo è mancata quando eri capogruppo. Per al- 28 Gruppo di Venaus • Lunedì 17 novembre si sono svolti i funerali del Socio Sergio Vayr. Il Gruppo porge sentite condoglianze al figlio Lele, ai fratelli Igino ed Edoardo, nostri soci, e partecipa al dolore di tutta la famiglia alpina. • Il 12 dicembre il nostro socio Romano Garrone ha perso la sorella Alda in Foglia. Il Gruppo si unisce con sincero affetto al dolore della famiglia. • Il 14 dicembre è mancato Giuseppe Caffo, papà del so- Gruppo di Villar Dora • Domenica 7 dicembre Carmelino Gotto è andato avanti. Classe 1914, da tantissimi anni socio del Gruppo. È passato esattamente un mese da quando abbiamo festeggiato con lui e la sua famiglia il suo 100esimo compleanno. Una bella serata trascorsa in compagnia al Centro Sociale con Le Mondine ad allietare l’evento! Tantissimi alpini e non gli han- no augurato buon compleanno e noi come Gruppo siamo riusciti a festeggiarlo in modo sincero e genuino come lui si meritava! Vogliamo far giungere alla famiglia le nostre più sentite e sincere condoglianze da parte del direttivo e da tutti gli alpini di Villar Dora. Porteremo sempre nel cuore il suo sorriso! • Mercoledì 24 dicembre Cesare Alemanno è andato avanti. Classe 1955, è stato attivo per anni nel Direttivo del Grup- po come consigliere e come tesoriere. Il suo Autosalone è stato il punto di ritrovo per tutti i suoi amici alpini e non. Capace di portare allegria, di aggregare, disponibile per il prossimo, dispensare buoni consigli. Ciao Cesare, porteremo sempre nel nostro cuore la tua amicizia. Alla moglie Margherita, ai figli Laura e Luca, ai genitori Ginetta e Giovanni, alle sorelle, ai cognati e a tutti i suoi parenti giungano le nostre più sentite condoglianze! • Mercoledì 4 febbraio Faustino Moschini è andato avanti. Classe 1954, vice capogruppo. Sempre disponibile e pieno di allegria, lascerà un grande vuoto all’interno del Gruppo. Ciao Faustino, è stato bello averti come amico. Alla moglie Laura, ai figli Diego e Davide giungano le nostre più sentite condoglianze! Anniversari Gruppo di Chianocco • Sergio Vair e Luciana Rossero: 60 anni insieme da quel lontano 24 ottobre del ‘54. Grandi festeggiamenti quindi presso la sede del Gruppo (un tempo ristorante sino all’alluvione del ‘57) con il figlio Mar- co, anch’egli socio del Gruppo e tanti amici. Sergio ha lavorato in Fiat alle Ferriere di Avigliana dove faceva l’operatore, mentre Luciana invece era al Cotonifio di Chianocco. Sin da giovane appassionato di musica, ha sempre suonato il clarinetto. Inizialmente nella Filarmonica di Chianocco, ormai scomparsa, poi nella Filarmonica di Bussoleno, quindi membro storico della Fanfara ANA Val Susa e infine anche artefice della nascita, nel 1980, del Gruppo Folkloristico di Chianocco dove suonava insieme con i suoi amici Silvio e Lorenzo Rossero che ormai ci hanno lasciato con grande rimpianto. Luciana invece è la madrina del Gruppo dal 2004, quando, in occasione del 70° di fondazione, ci ha donato il gagliardetto. Auguri di cuore da tutto il Gruppo con l’augurio di ritrovarsi ancora tra dieci anni per un altro prestigioso traguardo. Daniel, le timide Daniel nous l’avions conquis, il était devenu un “alpino” comme nous. Il nous avait compris, il avait trouvé des amis, il était devenu notre grand estimateur d’outremonts. Toujours présent, toujours discret, toujours bien élevé et respectueux, ami de tous. Il partait avec son camping-car et il vivait les rassemblements pendant toute une semaine et non pas avec la hâte à laquelle nous sommes malheureusement souvent contraints. Il avait voulu s’inscrire à l’ANA et nous l’avons accueilli avec enthousiasme. Malheureusement c’est avec tristesse que nous avons dû le saluer pour la dernière fois dans la cathédrale de Briançon le samedi 28 février. Nous étions encore une fois nombreux, si nombreux que certains ont dû penser, non sans raison, que c’était un ”alpino” résidant en France qui venait de disparaître, che era “andato avanti”... par contre c’était lui, Daniel. Adieu Daniel, notre cher ami. ANAGRAFE ALPINA cio Renzo. Il Gruppo è vicino al socio ed alla famiglia in questo momento di dolore. • Il 22 dicembre è mancata Elda Perottino, moglie di Giulio Caffo e nonna di Ylenia Ferrari, nostri soci. Sinceramente addolorati, gli alpini porgono le più sentite condoglianze. • Il Gruppo partecipa al dolore del Socio aggregato Valerio Enrietta per la scomparsa della moglie Vilma Masset avvenuta il 12 gennaio. • Il 26 febbraio è andato avanti il socio Adelmo Vottero. Ai figli Mauro e Danilo, nostri soci, ed a tutta la famiglia vanno le più sentite condoglianze. • Il 4 marzo si sono svolti i funerali di Franco Caffo, già consigliere del Gruppo e musico della nostra Fanfara. Gli alpini di Venaus partecipano al dolore della famiglia e del fratello Bruno. Matrimoni Gruppo di Avigliana • Il 31 Maggio 2014 la signorina Michela Squarzanti, figlia della nostra amica degli alpini Margherita Siviano, si è unita in matrimonio con il Sig. Stefano Paglialunga, fratello dell’amica degli alpini Pierangela Paglialunga del Gruppo di Bardonecchia. Ai novelli sposi, alle signore Margherita e Pierangela e a tutti i parenti le più sentite felicitazioni di tutto il Gruppo. 29 NOTIZIARIO SEZIONALE Notiziario sezionale DICEMBRE 2014 2 dicembre Susa • Consiglio Sezionale 7 dicembre Sant’Antonino • Concerto della fanfara per Santa Cecilia. Presenti: presidente Sosello, vicepresidenti Balbo, Bartolotti e Bert, consiglieri Anselmetto, Arcidiacono, Bosco e Sacco. 8 dicembre Sant’Antonino • Festa di Santa Cecilia della fanfara sezionale. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina, vicepresidenti Balbo e Bert, consiglieri, Arcidiacono, Baro, Bosco e Sacco. 14 dicembre Milano • Santa Messa di Natale. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina ed i consiglieri Foglia e Demuti. 18 dicembre Oulx-Briançon • Precetto natalizio alla 34 del Susa. Presenti: presidente Sosello, vicepresidenti Balbo e Bartolotti, consiglieri Perotto, Sacco e referente giovani Barone. 20 dicembre Mompantero • Santa Messa di Natale sezionale. Presenti: Quasi la totalità del Consiglio e larga partecipazione dei Gruppi. GENNAIO 2015 6 gennaio Chiusa San Michele • Festa del tesseramento. Presenti: vicepresidenti Balbo e Bert e consigliere Baro. 18 gennaio Cuneo • Commemorazione di Nowo Postojalowka. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina, vicepresidenti Balbo, Bartolotti e Bert, consiglieri Calliero, Garnier e Olivero. 24 gennaio Pianezza • Presentazione agli sponsor dei campionati A.N.A. di slalom gigante. Presenti: presidente Sosello e referente sport Gambelli. 24 gennaio Oulx • Incontro refernti giovani 1° raggruppamento. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Balbo e referente giovani Barone. 25 gennaio Rubiana • Festa del Gruppo. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Bert. 26 gennaio Sacro Monte di Varese • Commemorazione Nikolajewka. Presenti: consigliere Demuti. 28 gennaio Torino • Incontro con il presidente nazionale Favero. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Balbo e consigliere nazionale Botteselle. FEBBRAIO 2015 7 febbraio Aosta • Riunione presidenti del 1° raggruppamento. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Balbo e consigliere nazionale Botteselle. Calendario manifestazioni 2015 29 marzo Caprie • Festa del Gruppo 12 aprile Avigliana • Festa del Gruppo 10 maggio Villar Dora • San Pancrazio 15-16-17 maggio L’Aquila • Raduno nazionale 23 agosto Exilles • Festa del Gruppo 24 maggio Villar Focchiardo • Festa del Gruppo 31 maggio Rubiana • 80° di fondazione 21 giugno Exilles • Festa sezionale 28 giugno Mattie • 90° di fondazione 5 luglio Cesana • Festa al Lago Nero 5 luglio Claviere • Festa Gruppo 12 luglio Meana • Sacro Cuore 12 luglio Oulx • 90° di fondazione • Raduno lupi “34” 18 luglio Rubiana • Festa a Prà del colle 19 luglio Bardonecchia • Picreaux 26 luglio Borgone • Festa Borgata Achit • Salita al Rocciamelone 1 agosto Gravere • Festa al Deveis 2 agosto Sestriere • Festa a Monterotta 3 agosto Rubiana • Gara di bocce 5 agosto Almese • Madonna della Neve 5 agosto Mompantero • Processione trittico 5 agosto Sauze d’Oulx • Madonna della Neve 9 agosto Giaglione • Festa a Santa Chiara 16 agosto Cesana • Festa al Thuras 23 agosto Novalesa • Festa d’estate 23 agosto Vaie • Festa al Truc 30 agosto Cesana • Festa del Gruppo 13 settembre Almese • 90° di fondazione 27 settembre Chiusa S. Michele • Fiaccolata alla Sacra di San Michele 18 ottobre Acqui Terme • Raduno intersezionale 4 novembre Novalesa • Comm. defunti 22 novembre S.Ambrogio • Festa patronale 28 novembre S.Ambrogio • Raccolta alimentare In novembre Villar Dora • Premio Carena 8 dicembre • Santa Cecilia 19 dicembre Mompantero • Messa sezionale Offerte pro Scarpone • Gruppo di Chiomonte € 100,00 • Reteuna Livio € 25,00 • Lombardi Aldo € 30,00 • Gruppo di Foresto € 20,00 • Gruppo di Chiusa S. Michele € 100,00 • Gruppo di Rubiana € 150,00 • Sibille Augusto € 60,00 • Maffiodo Pier Luigi € 10,00 • Gruppo di Vaie - In ricordo di Rossi Leone e Bruno Ines € 10,00 • Gino Vatri € 30,00 • Carlo Croce € 30,00 • Luciano Midellino € 20,00 • Fam. Ronchi - La moglie e la figlia ricordano Germano Ronchi € 50,00 • Gruppo di Exilles € 100,00 • Silvio Mout € 20,00 • Gruppo di S. Antonino € 100,00 • Vottero Ilia - In memoria del marito Favro Bonet Fedele € 30,00 • Bianco Dolino Iride - In memoria dei fratelli Leonardo e Nello € 20,00 • Favro Giuliano € 20,00 • Raimondo Sergio € 25,00 • Guglielmetto Vittorio € 10,00 • Vinassa Claudio - In memoria di papà Felice e mamma Lea € 30,00 • Croce Rita - In memoria del figlio Diego Borgiattino € 20,00 • Campale Daniela - In memoria del papà e mamma € 10,00 • Amadio Giorgia - In memoria del marito Giola Bruno € 20,00 • Ressiore Mario € 20,00 • Bottala Luigi € 10,00 • Baritello Domenico € 20,00 • Chiaberto Mario € 10,00 • Arbrun Piero € 10,00 • Bramante Luciano € 20,00 • Fasti Mario € 10,00 • Miletto Valerio € 20,00 • Conca Silvio € 10,00 • Natta Franca In ricordo del padre Severino Natta € 50,00 • Gruppo di Bruzolo € 100,00 • Borgis Davide € 5,00 • Fiorino Piero € 5,00 • Gillo Silvio € 5,00 • Olivero Stefano € 5,00 • Olivero Valerio € 10,00 • Pozzallo Giorgio € 5,00 • Rocci Renzo € 5,00 • Serminato Luigi € 5,00 • Vota Elmo € 5,00 • Richiero Giuseppe € 10,00 • Bronzino Luca € 5,00 • Gruppo di San Didero - In ricordo di Clelia Richiero € 30,00 • Gruppo di Sestriere € 100,00 • Caiano Gian Giorgio - Per spedizione Rivista a Bolla Giuseppe € 25,00 • Gruppo di Villardora € 100,00 • Gruppo di Cesana € 100,00 • Gruppo di Borgone € 100,00 • Gruppo di Venaus € 100,00 • Talachini Maria € 20,00 • Ronsil Caterina - In memoria di Marzo Ferdinando € 25,00 • Totale € 1.985,00 30 orrei soltanto fare una rettifica, per conoscenza, all’articolo sui quarant’anni del nostro giornale dove si parla della mia entrata nella redazione, avvenuta ben otto anni prima, precisamente nel marzo del 1995 e non nel 2003. Saluti. Valerio Olivero H o letto da qualche parte che “L’A.N.A. e le montagne uniscono là dove l’uomo divide”. È uno dei tanti riconoscimenti alla Famiglia alpina, particolarmente simbolico, che sintetizza la capacità organizzativa di questo fiore all’occhiello della Nazione. Il volontariato Alpino è vero sostegno per la società. L’amore per la Patria manifestata con fierezza, il sacrificio, la disponibilità ad ogni avvisaglia di calamità o altro appello di aiuto che giungono da ogni lembo della Penisola, sono nel Loro DNA. Colpisce la loro gigantesca macchina organizzativa, in una società come la nostra dove tutti lamentiamo «che niente o poco va». Infaticabili, guidati dal cuore, sanno saggiamente che una società si migliora soltanto guardando al bene della collettività, sensibilità non comune al giorno d’oggi dove l’egoismo supera i livelli di guardia da parte di tutti senza vergogna. Come ridurre questa “cellula tumorale”? Guardando e imitando gli Alpini. Da trentasette anni partecipo con la bandiera dell’Associazione Nazionale Carabinieri al Raduno che la Sezione organizza a giugno ai piedi del Forte di Exilles, depositario di storia alpina e garanzia di uno scenario che, miscelato ai ricordi dei reduci e alle tradizioni del Corpo, crea humus ideale a stimolare la sensibilità dei cuori. Ricordo le belle parole che mi disse tanti anni fa un reduce alpino giunto da Piacenza in occasione di uno dei Raduni di Exilles, a proposito del disastroso epilogo della guerra di Russia: “La nostra non fu una ‘ritirata, ma un’avanzata verso la vita”. E per usare un eufemismo fiorentino, aggiungo che “persone a modo” ce ne sono ancora. Signori, permettetemi di dire che questa è un’altra Italia, quella che tutti sogniamo per ritrovare la fiducia smarrita. Voi alpini ostentate il cappello e la penna nera con fierezza, ma con altrettanta fierezza l’Italia vi guarda come begli esempi per tutti noi. Con ammirazione e affetto. Tonino Petrera - Mar. CC. in congedo momento di maturazione e formazione dei cittadini dimenticano che, in particolare negli ultimi anni prima della sospensione, solo pochissimi (maschi) facevano il servizio militare mentre la stragrande maggioranza degli “abili e arruolati” (maschi) optava per l’obiezione di coscienza, compresi molti figli e nipoti degli attuali iscritti all’A.N.A. Essendo escluse le donne, delle due una: o le donne erano già civicamente formate o non valeva la pena di formarle. Mi ricordo ancora, da Comandante di Compagnia, Battaglione e Reggimento, quante richieste di “imboscamento” ho ricevuto da parte di tanti genitori, di cui molti padri iscritti all’A.N.A, preoccupati della salute dei loro “ragazzi”. Chi invoca la “riesumazione” della leva obbligatoria come momento di formazione del cittadino dimentica, o non vuole sapere, che le Forze Armate non sono un “collegio” ma un fondamentale strumento in mano allo Stato, ai cui componenti può essere richiesto anche il sacrificio più importante, come i Caduti, Mutilati e Feriti nelle Operazioni all’estero hanno dimostrato e che l’opinione pubblica non accetterebbe mai da non- professionisti. Inoltre, prima del compimento dei 18 anni necessari per essere, eventualmente, arruolato, esistono (o dovrebbero esistere) due fondamentali fasi della formazione del cittadino: la Famiglia e la Scuola. Nella stragrande maggioranza dei casi esse hanno miseramente fallito e qualcuno cerca di delegare ad altri (il servizio obbligatorio) quelle incombenze, da svolgere in un anno, che né la Famiglia né la Scuola sono state in grado di espletare nei 17 anni precedenti. Tralascio l’aspetto economico, difficilmente comprensibile da chi non addentro alla materia o, peggio, in malafede: è evidente che Forze Armate non professioniste, per il continuo avvicendamento del personale e per i limitati compiti assegnabili, non possono essere armate e equipaggiate come il contesto internazionale richiede, anche se “solo” per fronteggiare la minaccia terroristica. Ove, malauguratamente, si dovesse tornare alla leva obbligatoria, si tornerebbe anche alla situazione ante 1999: tanti soldi stanziati per un ritorno in termini di efficienza e prontezza operativa pari a zero o poco di più. Gen. D. (Aus.) Piercorrado Meano - Gruppo di Chiomonte LE VOSTRE LETTERE V Carissimo maresciallo le tue parole non possono che riempir- Una voce “fuori dal coro” e anche condivisibile. Purtroppo il dici il cuore a testimonianza di tutto ciò che facciamo. battito di chi è fuori è spesso a senso unico per paura di chiamare le cose con il loro nome, ossia che i tempi cambiano. iclicamente, come le inondazioni o gli scandali della politica, si ripresenta sui giornali dell’A.N.A. la questione “leva nche a me è successo un caso simile a quello del camion obbligatoria” con il contorno delle geremiadi di chi la rimpiange. carico di alpini finito nel burrone descritto su Lo Scarpone Sarebbe il caso di fare chiarezza perché chi, come me, ha pre- n°3 di ottobre del 2014. Facevo parte del corpo Genio Pionieri stato servizio nelle Truppe Alpine dal 1974 al 2011 si ricorda di stanza a Torino presso la caserma “Monte Grappa”. Appena benissimo che la tanto, allora, vituperata naja (considerata di rientrati dal campo lavoro siamo partiti per il campo estivo. Come “benpensanti di turno” inutile perdita di tempo, ingiusta tassa campo lavoro eravamo vicino a Timau. Lì si ripuliva la mulattiera da pagare solo da parte di alcuni, periodo di abbrutimento e di e abbiamo pesino fatto un pezzo di strada nuova, con muri e cuannientamento della personalità) in realtà è stata sospesa (non nette. Il 26 giugno 1960 eravamo accampati in Val Germanasca abolita) su pressione di determinate forze politiche, di Associa- e quel giorno siamo saliti a Prali con il camion poi su fino alle zioni più o meno legittime (tipo “Mamme dei Soldati”) e, soprat- casermette per recuperare del tavolame. Nel viaggio di ritorno il tutto, di quelle che allora erano le mamme e le mogli anche di nostro camion è finito nella scarpata con molti feriti e un morto, molti degli attuali iscritti all’A.N.A. Gioacchino Stella. Come “professionista” ho sempre auspicato che le Forze Ar- Quella sera siamo finiti tutti all’ospedale di Pinerolo. Io sono stato mate diventassero così come sono ora: formate da personale ingessato dal collo sin sotto le anche per sei mesi. Tra di noi feriti a lunga ferma, addestrato e preparato al meglio, con materiali non ci sono stati più contatti salvo che con Ruzza Federico. e armamenti all’avanguardia, pronte a essere impiegate dove Lorenzo Deyme - Gruppo di Exilles più necessario per salvaguardare gli interessi della Nazione, che io continuo a chiamare Patria. Sicuramente tante cose potreb- Caro Lorenzo, ti ringraziamo per la tua testimonianza. Grazie bero essere migliorate ma rimane inconfutabile un fatto: quelli per l’attenzione con cui segui il nostro giornale. Significa che che continuano ad “aggrapparsi” alla leva obbligatoria come sei un ottimo lettore e ciò ci riempie di soddisfazione. C A Scrivete le vostre lettere a: A.N.A. Sezione Val Susa - Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (TO) oppure via mail a: [email protected] 31 5x1000 All’Unità Sezionale della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione Val Susa Destina a noi il cinque per mille dell’imposta sul reddito CODICE FISCALE: 96024000018 PROGETTI REALIZZATI grazie alle vostre DONAZIONI del 5x1000 del 2013 • Acquisto di un automezzo, usato garantito, 4WD ideale per movimentare Squadra Operativa con materiale al seguito. L’automezzo è utile sia per portare attrezzature pesanti come motopompe, torri faro, idrovore e attrezzature leggere di bassa manovalanza o/e zaini. • Potenziamento degli apparati delle trasmissioni che saranno tutti tarati su frequenza A.N.A. • Acquisto di giubbetti ad alta visibilità e magliette estive di rappresentanza segno di attenzione verso i Volontari. • Acquisto di una fotocopiatrice, seppur rigenerata, perché elemento base per ciascuna segreteria organizzata. • Acquisto e consegna dei telefoni cellulari per i Responsabili. • Ristrutturazione della Sede Operativa con importanti lavori edilizi e di arredamento. 96024000018
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