version - Sezione Valsusa

N° 1 Aprile 2015
Poste Italiane S.p.A. - Spedizioni in a. p. - D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1, NO/TORINO
Lo Scarpone
Valsusino
STORIA E ATTUALITÀ dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione Val Susa
GIORGIO GAMBELLI
Dalla Maremma alle Alpi
SUL TETTO
DELL’AFRICA
Un gagliardetto
della Val Susa in vetta
a 5.895 metri
IL PRESIDENTE
Con noi a Chiomonte
per i Campionati Nazionali
GRECIA 1940: LA DISFATTA
Conferenza del gen. Blais
venerdì 10 aprile a Susa
LO SKI
Dalla nascita
ad oggi
RADUNO INTERSEZIONALE DEL 1° RAGGRUPPAMENTO • Susa - 10 settembre 2016
In questo numero
Pubblicazione trimestrale
della Sezione A.N.A. Val Susa
Lo Scarpone Valsusino
Via Brunetta,45 - Susa
www.anavalsusa.it - [email protected]
6
La valanga verde
A Chiomonte l’apertura
della gara nazionale
7
Al Frais vince la nebbia
Annullate le gare di slalom gigante
8
Note alpine a Sant’Antonino
La festa di Santa Cecilia
della nostra fanfara
Messa di Natale a Mompantero
Fondatore
Franco Badò
9
Presidente
Giancarlo Sosello
10 Attualità
Direttore responsabile
Mario Tonini
Condirettore
Dario Balbo
Redazione
Luca Barone, Davide Corona,
Alain Garnier, Valerio Olivero
Hanno collaborato a questo numero
Vittorio Amprimo, Giovanni Baccarini,
Giovanni Baro, Remo Blandino,
Michele Bosco, Ilario Favro, Francesco Foglia,
Renzo Gallo, Diego Martoglio,
Cesare Olivero Pistoletto, Mario Perotto
Referenze fotografiche
Roberto Alpe, Giovanni Baccarini,
Dario Balbo, Remo Blandino,
Fiorenzo Combetto, Ilario Favro,
Francesco Foglia, Giorgio Gambelli,
Cesare Olivero Pistoletto, Giovanni Pesce,
Susalibri, Archivio Tonini, Fam Vallory.
Gli alpini sotto la protezione
della Madonna del Rocciamelone
16 Relazione morale
Il presidente Sosello illustra
l’attività del 2014
20 Premio alpino Giovanni Carena
Regolamento e bando del concorso
21 Cronaca dai Gruppi
27 Anagrafe alpina
30Notiziario
30 Offerte pro Scarpone
Rubriche
3 Storia
Gli alpini, militari nati con gli sci
12UNUCI
Grafica e stampa
Graffio, Borgone Susa (To)
Questo numero è stato
stampato in 3700 copie
SEZIONE ANA Val Susa
Presidente
Giancarlo Sosello
14 Dal mondo
Vice presidenti
Dario Balbo, Gianfranco Bartolotti, Carlo Bert
Consiglio sezionale
Vittorio Amprimo, Amato Anselmetto,
Mimmo Arcidiacono, Giovanni Baro,
Luca Barone, Michele Bosco,
Mario Botteselle, Aldo Calliero,
Fiorenzo Combetto, Riccardo De Muti,
Francesco Foglia, Alain Garnier,
Pier Paolo Giors, Valerio Olivero,
Paolo Parisio, Mario Perotto, Enrico Sacco,
Ruggero Tisserand
Autorizzazione del Tribunale di Torino
Nr.2441 dell’8.10.1974
L’Associazione degli Ufficiali
13 Correva l’anno
Era il 1975
Diario di un’avventura africana
19 Personaggio
Giorgio Gambelli
25 Prima guerra
Diario di guerra
26 Le nostre foto
31 Le vostre lettere
ABBONAMENTO per i non soci: c 20
LE DONAZIONI si posso fare
direttamente tramite i Gruppi o per posta
sul Conto Corrente Postale 83325274
Cari lettori,
sapevate che il primo paio di Ski in
Italia fu provato a Torino? Un pomeriggio il presidente del Club Alpino Italiano, un ufficiale degli alpini e alcuni
appassionati di escursioni provarono
le lunghe aste in legno. Erano in un
salotto e dopo aver rischiato di far
cadere qualche mobile si trasferirono
in collina. Ecco poi un maniscalco alpino, imitando alla meglio gli sci svizzeri, produrre gli innovativi attrezzi da
neve. In pochi anni la novità divenne
una pratica costante e i campi di prova furono quelli della nostra Valle. Dalle primordiali discese ad oggi, giorni
nei quali al Pian del Frais si sono disputate le gare del Campionato Italiano ANA, la storia degli alpini e degli sci
si è legata indissolubilmente in pace
come in guerra.
C’è un consigliere sezionale che presi
armi e bagagli, non troppi, ha scalato
le più alte vette africane. Così Francesco Foglia, ingegnere di Novalesa,
ha portato lassù il gagliardetto del suo
Gruppo in rappresentanza di tutte le
penne nere valsusine.
Non penso sia un record da libro dei
Guinness, rimane pur sempre un triste
e poco conosciuto primato quello di
un alpino di Chiomonte che per primo
morì allo scoppio della Grande Guerra.
Si chiamava Cesare Olivero Pistoletto
e si contende il mesto primato si essere il primo italiano ad essere morto
dopo la dichiarazione di guerra presentata agli austro-ungarici.
Il presidente Sosello ha illustrato da
poco il resoconto dell’attività sezionale. In esso c’è il grande e continuo lavoro che la nostra Sezione, giorno per
giorno, è capace di esprimere. Una
Sezione importante nella storia e ricca
nel lavoro e nella progettualità. Il documento è pubblicato integralmente
perché esprime il nostro essere oggi
e la base per il nostro futuro.
I giovani alpini, la Fanfara Sezionale,
il nucleo di Protezione Civile sono oltre e insieme ai Gruppi la forza e la
qualità del nostro essere; leggerete di
ognuno le iniziative e i progetti.
Voglio ringraziare quanti collaborato
all’uscita della nostra rivista, sono
davvero tanti, e quanti con le lettere e
le fotografie d’antan regalano a tutti la
storia della propria famiglia e chi dona
affinchè il nostro lavoro possa andare
alle stampe.
Ricordo la possibilità, attraverso al dichiarazione dei redditi, di donare il 5
per mille alla Protezione civile.
Al contribuente non costa nulla, al nostro Nucleo arriva molto.
Mario Tonini
Direttore
STORIA
Gli alpini, militari nati con gli sci
Dagli Ski ai Campionati Sciistici delle Truppe Alpine
La nascita
Come cominciò lo sci militare? Questa storia molto particolare ebbe inizio un freddo pomeriggio di gennaio quando nel suo
salotto in noce con lampade di ottone, tipico della Torino bene,
il padrone di casa l’ingegner Adolfo Kind, accolse un gruppo di
amici. Erano tutti iscritti al Club Alpino Italiano torinese e l’occasione dell’incontro era l’arrivo in città di nuovi attrezzi sportivi
provenienti dalla Norvegia.
Eccole di fronte atutti, due tavole di legno lunghe quasi due metri
e ricurve verso l’alto a un’estremità, con al centro dei legacci in
cuoio che servivano per fissare le scarpe. Ai presenti non parve
vero di poter conoscere e toccare gli “sky”, di cui tanto si era
letto nelle cronache internazionali che raccontavano le conquiste
in Groenlandia.
Quel pomeriggio comparve il primo protagonista di questa storia:
Luciano Roiti, ufficiale degli alpini nella caserma torinese Rubatto. Il tenente dopo aver bevuto il the, inforcò gli sci mettendo a
rischio il mobilio della casa. Quelle due assi provenivano dalla
Svizzera, dove la ditta Melchior Jakober li vendeva accompagnate da un bastone. Abbandonato il tappeto di casa Kind, il parco
del Valentino fu teatro dei primi esperimenti pratici sulla neve,
poi si passò ai declivi della collina torinese e infine si decise di
salire su per le montagne della nostra valle.
con i suoi alpini. Ecco il secondo protagonista: il colonnello Ettore
Troya. Fu egli che sposando la causa chiese di poter acquistare
gli attrezzi, ma ricevette come risposta un rifiuto dall’economato
militare perché un paio di sci costava 22 franchi, un capitale per
l’epoca. Agì d’istinto e con tenacia ne acquistò personalmente
un paio, portandoli al capo armaiolo del reggimento.
Questo bravo falegname fece del proprio meglio e produsse una
decina di sci, i primi costruiti in Italia. Sulle colline torinesi si
celebrò il battesimo della neve: ruzzoloni giganti, ilarità dei molti
presenti, imprecazioni degli alpini contro quelle assi che andavano dove volevano, sconcerto tra gli ufficiali che assistevano alle
cadute dei loro uomini.
La prima sciata alpinistica
Il 24 gennaio 1897, l’ingegner Kind, suo figlio Paolo e il tenente
Roiti partiti da Borgone risalirono le montagne per poi discendere
fino a Giaveno, nella valle confinante. Con la neve altissima e caduta da poco la traversata fu molto agevole. La prova fu superata
e nella testa dell’ufficiale balenò l’idea di utilizzare gli sci anche
In alto da sinistra: i pionieri dello sci militare,
gli alpini nell’Ottocento e
militari in tuta mimetica bianca
durante la II Guerra Mondiale.
In basso da sinistra: pattuglie di sciatori
sulle montagne greche nel 1941;
tre ufficiali durante il corso provano gli sci.
I maestri
Tutto migliorò grazie al maggiore Oreste Zavattari che portò sci
migliori e libri d’istruzione e montaggio. Arrivarono anche dei
maestri che istruirono alla disciplina sportiva gli appartenenti al
3° Reggimento. Subito non a tutti fu chiaro l’utilizzo.
A un battaglione i primi sci arrivarono a dorso di mulo: quattro
assi ricurve in cima ondeggiavano dal basto tra lo stupore degli
ufficiali. Ecco gli sci di cui tanto si era parlato, non rimaneva
che indossarli. Erano attrezzi molto primitivi, pesanti e nessuno
sapeva come si adoperassero.
3
STORIA
Prima Guerra
Dalla Prima Guerra pattuglie addestrate ed equipaggiate servirono la Patria, scivolando sulla neve e fermandosi solo davanti alle
cannonate nemiche.
Nacque un battaglione che ora è leggenda: il Monte Cervino. Costituito nell’inverno del 1915 prese parte alla guerra nella battaAll’inizio del Novecento
glie in quota venendo anche insignito di una medaglia d’argento
Finito l’ottocento l’adozione degli ski divenne ufficiale. La tecnica al valor militare alla bandiera.
era ancora rudimentale: i bastoncini erano sconosciuti e furono
adottati molto tardi. Si adoperava un solo bastone chiamato “la Seconda Guerra
raspa” e gli attacchi degli sci erano costituiti, come detto prima, Francia, Grecia e Albania poi Jugoslavia e infine in Russia. Non
da cinghie di cuoio passanti nello spessore del legno che girava- ci fu un fronte nel quale gli alpini non misero ai piedi gli sci.
no dietro la scarpa e sul collo del piede.
Come staffette, durante gli attacchi o semplicemente per portare
Questi arnesi consentivano di camminare sulla neve fresca, ma informazioni e viveri le penne nere sciatori avranno un ruolo non
per scendere dalle ripe ci volle ancora parecchia pratica.
marginale sui fronti di battaglia. Nel 1940 ritornò protagonista il
Fu allora cominciarono a tenersi regolari corsi nelle città di mon- battaglione Alpini Sciatori “Monte Cervino” che ricostituito pretagna vicine alle stazioni ferroviarie: poiché il viaggio non costava vedeva una durissima selezione per i suoi uomini. Per essere
nulla, si raggiungevano Bardonecchia, Claviere e Cesana per far ammessi nel battaglione era necessario essere volontari, scapoli
pratica. Con il tempo, la tecnica e dunque l’uso degli sci, che e avere grande padronanza nell’uso degli sci.
persero la “k” in favore della più dolce “c”, migliorarono sensi- Gli alpini avevano il migliore armamento ed equipaggiamento
bilmente.
dell’epoca tra cui i nuovi scarponi con suola in Vibram e gli sci
Dopo alcune prove ecco gli sci pronti all’uso, peccato che fossero calzati al contrario, con le punte dietro! A parte queste prime
incomprensioni, la pratica diede i suoi frutti e anche gli alti papaveri dell’esercito capirono che l’uso degli sci era funzionale al
servizio degli alpini.
4
Per saperne di più
CASTA
Campionati Sciistici delle Truppe Alpine
Prefazione di Gianni Oliva
Susalibri
STORIA
Taurinense
Storia fotografica della Brigata Alpina
Gianni Oliva
Susalibri
Campionato nazionale A.N.A.
La gara di sci della nostra Associazione ha preso avvio nel 1967
sulle piste bellunesi di Nevegal dove vinse la coppa Umberto
Faure Caire, nostro socio di Oulx.
Anche la seconda edizione fu nostra con Giuliano Vittoni che primeggiò a San Candido. Passati pochi anni ed ecco la doppietta
nel 1975-76 di Renzo Gros vittorioso a Canazei e a casa sua
in quel di Sauze d’Oulx. Dal 1971 poi prese avvio il Trofeo Ugo
I campionati militari
Merlini, Presidente nazionale scomparso nel 1971, vinto dalla
I Ca.STA sono i Campionati Sciistici delle Truppe Alpine anche Sezione per ben due volte nel 1975 e nel 1976.
noti come L’Olimpiade invernale in grigioverde.
Nell’albo d’oro c’è anche da segnalare il Trofeo Sci Club alpini
Erano inizialmente note come Gare interregimentali di sci delle vinto dalla Sezione Val Susa nel 1973, 1975, 1976.
truppe alpine. Queste gare hanno lo scopo di verificare il livello
di addestramento conseguito dai vari reparti delle diverse unità
nel corso dell’attività invernale.
Nello specifico le competizioni riguardano la capacità di sopravIn alto da sinistra:
vivenza e l’efficienza in un ambiente. I campionati si svolgono dal
un ufficiale in addestramento invernale;
1931. Queste competizioni si ripetono di anno in anno cambiandue alpini sulle piste valsusine negli anni Quaranta
do località. Sono state disputante in valle a Bardonecchia per sei
e l’alpino Renzo Sandrone durante i Campionati Militari di sci.
volte tra il 1930 e il 1965 e due volte al Sestriere nel 1970 e
In basso: la premiazione dei Campionati
l’anno scorso.
di Sci al campo sportivo di Bardonecchia nel 1958.
Persenico. Il Battaglione conquistò la gloria e nulla più; il suo
annientamento avvenne il 12 gennaio del 1943 quando scattò una nuova travolgente offensiva sovietica. Gli alpini contro
una ventina di carri armati sovietici si trovarono completamente circondati e dopo aver esaurito le munizioni contrattaccarono con bottiglie incendiarie e poi all’arma bianca fino
all’ultimo uomo.
5
ATTUALITÀ
La valanga verde
A Chiomonte l’apertura della gara nazionale
Un paese così non lo si vedeva da anni! Centinaia di alpini, la
Fanfara della nostra Sezione, il presidente nazionale Favero, i
presidenti sezionali Sosello e Revello, tantissimi gagliardetti e a
chiudere la Banda Musicale del paese. Ecco il lungo serpentone
che ha percorso le vie della città onorando con la visita ai monumenti la memoria di una comunità che della storia militare non
solo fa parte ma è protagonista.
Dopo un passaggio, doveroso, al monumento alla Marina Militare fondata dal chiomontino De Geneys ecco la sfilata arrivare
nella piazza del municipio davanti al monumento del Parco della
Rimembranza, che porta sulle sue targhe i nomi dei tanti caduti
in battaglia. Davanti all’obelisco si è aperta la cerimonia ufficiale
con il discorso del primo cittadino l’alpino Ollivier, le parole dei
presidenti Sosello, Revello e Favero. Pochi attimi e nella trepidazione generale della piazza ecco arrivare i nostri sportivi vittoriosi negli anni Sessanta Umberto Faure Caire e Giuliano Vittoni
ad accendere il tripode. Una fiamma, tanti ricordi e speranze.
Un momento magico in un luogo davvero suggestivo che si è
concluso nella stupenda chiesa parrocchiale dove il cappellano
militare don Mauro Capello ha celebrato un messa in suffragio.
La sera la festa si è spostata nella Cattedrale di San Giusto in
6
Susa con un concerto del Coro Alpi Cozie. L’esibizione musicale
ha visto l’alternarsi della storia dello sci, quello civile e quello
militare, dai primi passi sulle “scarpe di legno” ai giorni nostri.
Due tempi di canto; il primo con musiche varie tra note di gospel
e classici di montagna un secondo con canti più alpini sono stati
intervallati dagli interventi. Il generale Giorgio Blais, presidente
del Coro, ha salutato il numeroso pubblico ricordando lo spirito
e i principi che animano il connubio corale dalla sua fondazione
nel lontano 1960 ad oggi.
È poi intervenuto il presidente nazionale Sebastiano Favero, accompagnato del presidente Giancarlo Sosello, che ha ricordato
l’animo e lo spirito alpino che caratterizza l’associazione di penne nere; Favero ha poi ribadito lo spirito patriottico che l’Italia
unita non deve dimenticare.
Al termine della serata un grande e lungo applauso ha accompagnato i coristi e i loro direttori Paolo Bussolotti e Mariano Martina.
Mario Tonini
In alto da sinistra: la sfilata
per la via centrale e l’arrivo della fiaccola.
In basso: la piazza con le autorità e gli alpini.
ATTUALITÀ
Al Frais vince la nebbia
Annullate le gare di slalom gigante
Non sono serviti gli scongiuri, le dita incrociate, il virtuale soffiare
per diradare la nebbia. Nulla. La domenica mattina al Frais era
un vagare di figure indistinte che si materializzavano solo a pochi
metri di distanza. Un muro grigio che forse in altri contesti poteva
regalare fascini poetici, ma che su di un campo di gara dove la
velocità è l’essenza, evoca solo pericolo. E poi una fastidiosa ma
non copiosa nevicata aggiungeva elementi di disturbo.
I primi atleti sono dubbiosi, preoccupati. C’è pericolo si dice. Si
racconta di porte invisibili, di cumuli di neve che seminano panico in caso di inforcate. Qualcuno già solleva dubbi di opportunità.
Ma la gara è la gara, la si vuole esorcizzare. Si distribuiscono i
pettorali. Ombre gialle della Protezione civile vagano trasportando pesanti gazebi per proteggere atleti e giudici.
Il presidente Favero scruta il campo di gara, ma onestamente se
non si sentisse lo sferragliare degli skilifts, potrebbe guardare
ovunque. Scambiamo due parole ancora con il generale Bonato
in perfetta tenuta da atleta. Ci raggiunge il cap. Salducco, il lupo
al comando della 34. Gambelli è alla ricerca dei nostri atleti, alcuni dei quali dai volti sconosciuti. Quando poi lo rivediamo con
gli sci ai piedi, capiamo che la squadra è al completo.
Arriva l’ora dell’alzabandiera. Nella nebbia, senza tromba. Rivedo
in quei momenti il cap. Gallarotti che in Russia, durante la ritirata,
ogni mattina la faceva con la 32 del gruppo “Bergamo” per tenerla unita e dare coraggio agli uomini. Lo so, è una bestemmia
ma è la prima cosa a cui ho pensato. E poi Gallarotti l’ho conosciuto e capito...
Ci spostiamo sulla pista. Arriva Perona e la giudica pericolosa
sino a dare forfait. Altri lo seguono. Arriva Bonato e ne conferma
la pericolosità. La gara è sospesa, si rimanda di un’ora e poi...
arrivederci a tutti. È finita.
Resta solo la gioia del rancio. La delusione passa con la magia di
una tavola imbandita e di un gruppo di amici. Gli alpini di Giaveno
cucinano bene quanto il Maurizio Mussa di questi giorni ed il
numero di pasti non li spaventa oggi come non lo ha spaventato
ieri.Poi si caricano gli sci e si riparte...
Friuli, Lombardia, Abruzzi, Veneto, Trentino, il Frais deluso quanto
voi vi saluta e vi aspetta per far pace.
Dario Balbo
In alto da sinistra: il gen. Bonato e il presidente Sosello;
spegnimento del tripode.
In basso: il saluto durante l’ammaina bandiera.
7
ATTUALITÀ
Note alpine a Sant’Antonino
La festa di Santa Cecilia della nostra fanfara
Enrico ed Eugenio. Un giovanissimo ed un vecio accumunati nel
grande giorno della festa. Due destini che hanno portato alle
famiglie l’uno, con il battesimo, la gioia, l’altro, con una frattura,
attimi di angoscia. Di Enrico conosciamo solo il nome, ma l’abbraccio della fanfara e degli alpini sarà sicuramente un buon
viatico per la sua vita futura. Di Geniu sappiamo tutto e di cuore
da queste pagine vogliamo fargli giungere gli auguri della Fanfara e della Sezione. Forza Geniu...
Ed ora la festa. Due giorni intensi per Santa Cecilia che Sant’Antonino ha accolto con piacere ed onore affiancando ai nostri
musici i bravissimi cantori del coro “Rocciamelone”. Fanfare,
cori, bande, sono da sempre i più semplici e popolari strumenti
di trasmissione di valori di amicizia e fratellanza attraverso la
musica nelle sue forme più semplici e popolari. Ecco spiegato
quindi il folto pubblico che domenica 7 si presentava puntuale
all’appuntamento del concerto, vocale e strumentale. Aprivano i
padroni di casa del coro, brillantemente introdotti dal loro storico
presentatore Patachin, cui faceva seguito la nostra Fanfara, orfana per l’occasione della brava Cristina, ma sostituita altrettanto
brillantemente da Mario Tonini che con sapiente uso della storia
e degli aneddoti collegava un brano all’altro. Grande l’entusiasmo del pubblico, sottolineato con gentilezza e simpatia nei saluti di circostanza dal sindaco di Sant’Antonino Susanna Preacco,
che aveva anche parole di vivo apprezzamento sia per il costante
l’impegno del Gruppo locale in ogni attività in cui viene coinvolto,
sia per tutto il variegato mondo alpino. Parole altrettanto apprezzate dal presidente Sosello che con il solito brillante entusiasmo
rispondeva ai saluti del primo cittadino. Il concerto, seguito dal
consueto rinfresco, aveva un seguito in scanzonata libertà e solo
lo spegnersi “forzato” delle luci ben oltre la mezzanotte metteva
8
fine alla serata. Un bellissimo sole accoglieva lunedì 8 gli alpini
che lentamente raggiungevano l’ammassamento. Abbondante la
colazione alpina per cominciare la festa, funestata però dal grave
infortunio a Eugenio Rovero. Attimi di tensione, poi da sotto il
folto barbone uscivano parole più o meno rassicuranti che rendevano meno tesa l’attesa dell’ambulanza.
Leggero il ritardo e poi tutti pronti per la partenza del corteo tra
le vie del paese, con la sosta per l’alzabandiera e gli immancabili
applausi dei santantoninesi. Santa Messa, con battesimo incluso
e onori ai caduti e poi via nuovamente al ritmo degli imperiali
sino al Polivalente per il pranzo di prammatica.
Da segnalare la sempre gradita presenza del consigliere regionale Antonio Ferrentino che, da ex sindaco di Sant’Antonino, ha
spesso potuto apprezzare la qualità della nostra Fanfara ed anche la grande disponibilità di Michele Franco e del suo Gruppo,
impiegato anche questa volta nell’organizzazione dell’evento.
Santa Cecilia è anche il momento dei bilanci. Un anno di grandi
prestazioni e applausi ovunque. Da ricordare tra gli altri, l’importante concerto di Exilles tenutosi al cospetto degli ospiti francesi del 27° BCA. Come sempre un bravo di cuore al presidente
Combetto ed al maestro Bellando che con diplomazia e polso
fermo sanno guidare i loro bravissimi musici. Lo scorso anno
furono premiati dalla Regione, ma dipendesse da noi il premio
lo meriterebbero ogni anno per la passione che mettono in quello che fanno. Bravi tutti, sarebbe lungo nominarli uno ad uno,
ma per cavalleria vogliamo ringraziare Chiara, la più giovane del
gruppo. Attraverso lei vadano i nostri complimenti a tutti gli altri
per il 2014 appena trascorso con l’augurio di un 2015 ancor più
ricco di soddisfazioni.
Dario Balbo
ATTUALITÀ
Messa di Natale a Mompantero
Gli alpini sotto la protezione della Madonna del Rocciamelone
Abbiamo iniziato questa tradizione nel dicembre 2010.
Non eravamo tantissimi a dire il vero, ma prima o poi questo
viaggio spirituale doveva pur iniziare. Siamo così arrivati alla
quinta edizione ed il numero dei partecipanti è decisamente aumentato ed ora il Santuario della Madonna del Rocciamelone di
Mompantero offre un bel colpo d’occhio.
Dobbiamo essere soddisfatti: non possiamo certo pretendere
numeri altissimi vista la stagione, ma quasi trenta gagliardetti
sono un bel risultato.
La Santa Messa di Mompantero conclude un lungo percorso di
impegni che ci vede coinvolti nel corso dell’anno, su e giù per
la valle e talvolta anche lontani chilometri dalla nostre case. La
cerimonia degli auguri è il momento intimo dei bilanci e dei propositi per l’anno che si va ad iniziare.
Ci si ritrova ben prima della Messa, si chiacchiera, si ride, si
scherza, ma il largo anticipo è poi soltanto una grande voglia di
stare ancora una volta insieme.
Don Remigio ci riporterà tutti nella spiritualità della funzione, ma
non farà mai mancare l’apprezzamento per gli alpini che lui ben
conosce in quanto due tra i più importanti momenti della stagione alpina si svolgono proprio nelle sue parrocchie, Exilles e
Mompantero.
Anche il presidente Sosello mal nasconde la sua commozione e
lo si percepisce nella Preghiera dell’Alpino, abituale conclusione
di tutte le Messe alpine, ma che in quella di Natale assume una
cadenza ed un ritmo più consoni al periodo. Il destino ha voluto che nell’anno appena trascorso qualcuno “andasse avanti”
in anticipo. Noi non li dimentichiamo e nel Natale alpino sono
idealmente in mezzo a noi, tra i banchi come sempre negli anni
precedenti.
Gradita ed in aumento anche la presenza dei sindaci. Nell’occasione erano con noi il sindaco di Mompantero Piera Favro,
che ha successivamente rivolto il saluto del comune ospitante,
di Novalesa Tullio Faletti, di Chiomonte Silvano Ollivier, di Chiusa
San Michele Fabrizio Borgesa e di Susa Sandro Plano anche
nella veste di presidente dell’Unione di Comuni della bassa valle
di Susa di cui ne ha portato i saluti.
Ospiti graditi Vladimiro Cortassa da Piasco con il vessillo di Saluzzo, il gagliardetto di Ciriè ed una rappresentanza dei paracadutisti segusini che spesso ci onorano della loro presenza. Mario
Botteselle, consigliere nazionale, rappresentava poi la Sede nazionale.
Prima del saluto del capogruppo di Mompantero Ezio Durbiano, il presidente Sosello ha anche letto una poesia dedicata al
Natale del defunto amico degli alpini Mario Paris recentemente
scomparso.
Auguri, strette di mani e appuntamenti futuri sono poi proseguiti
nella sede del Gruppo dove il solito gradito rinfresco ha di fatto
chiuso l’impegnativo ma gratificate anno alpino 2014.
Pagina precedente in alto:
il presidente Sosello e il sindaco di Sant’Antonino Susanna Preacco;
la fanfara suona in piazza Libertà
davanti alla statua dell’alpino con l’aquila.
In basso: il concerto tenuto nel palazzetto dello sport.
In questa pagina: alcuni momenti della Santa Messa
celebrata da don Remigio Borello;
il Presidente legge una poesia di Mario Paris.
9
ATTUALITÀ
FUARCE CIVIDAT
Il glorioso battaglione alpini “Cividale” per tutti i suoi 86 anni di
vita è stato inquadrato nell’8° reggimento alpini della “mitica”
brigata “Julia” di stanza prima a Cividale del Friuli e poi a Chiusaforte (piccolo paese della Val Fella là dove si uniscono i confini di Italia, Austria e Slovenia) fino al 1995 quando, nell’ambito
della ristrutturazione dell’esercito italiano venne sciolto e la sua
bandiera di guerra portata al Vittoriale di Roma. Gli ex appartenenti al battaglione non hanno voluto che il loro reparto divenisse
soltanto un nome di cui piano piano si perde anche il ricordo ed
affinché esso continuasse a vivere hanno creato l’associazione
“FUARCE CIVIDAT” (motto del battaglione) aperta a tutti coloro
che hanno svolto il servizio militare nel “Cividale”.
L’associazione organizza ogni anno (a gennaio) un grande raduno di tutti gli alpini che hanno avuto l’onore di farvi parte. Al
sabato ci si ritrova a Chiusaforte (ultima sede del reparto) e la
domenica a Cividale del Friuli, la sede storica.
Il generale Blais è stato comandante del battaglione ed il capitano Perotto vi ha svolto il servizio da sottotenente per cui per essi
parteciparvi (naturalmente con il vessillo della nostra Sezione) è
diventato un appuntamento imperdibile per tornare a respirare
per qualche giorno la nostalgia dei tempi trascorsi in una terra dal sapore antico, ricca di storia, di fascino, di umanità con
splendida gente che resta per sempre nel cuore di chiunque
venga a contatto con essa.
Grande la partecipazione al sabato a Chiusaforte ma imponente
ed impressionante quella della domenica a Cividale a dimostrazione di quanto il Friuli sia terra profondamente e radicalmente alpina, aspetto che è stato perfettamente sintetizzato dallo
speaker ufficiale della manifestazione in una frase “autorità,
amministratori, guardate di fronte a voi, questa è la gente che
amministrate, questo è il materiale su cui lavorate, siatene fieri,
siate soprattutto degni di loro”.
Mario Perotto
RITORNO AL FUTURO ATTO SECONDO
Si era, almeno in periferia, appannato se non spento il ricordo
della visita dell’allora presidente Perona e del vicepresidente Lavizzari, che il problema del futuro associativo ha ripreso vigore
con l’incontro con il presidente Favero deciso a ricercare una
soluzione il più possibile condivisa. Non più però incontri con i
capigruppo, forse un po’ dispersivi, ma incontro con i presidenti
delle Sezioni raggruppate per territori omogenei. Così il giorno
28 gennaio, presso la sede della Sezione di Torino, sono stati
convocati i presidenti di Intra, Biella, Aosta, Pinerolo, Omegna,
Valsesiana, Novara, Cuneo, Asti, Casale Monferrato, Ivrea, Vercelli, Mondovì, Acqui Terme, Domodossola, Alessandria, Saluzzo,
Val Susa e naturalmente Torino. Assente la sola Ceva. Presenti
anche i consiglieri nazionali Buttigliero, Greco e Botteselle. Sul
10
problema del futuro associativo chi vi scrive ha da tempo posizioni nette e chiare e quindi doverosamente mi fermerò ad una
cronaca il più possibile scevra da ogni opinione. Sarebbe bello
poter presentare sullo Scarpone opinioni divergenti per una valutazione generale e non univoca ma i tempi sono quelli che sono
e l’Assemblea dei delegati incombe.
D’altronde si parla del futuro dell’A.N.A. e le decisioni devono
essere ponderate. Il discorso di Sebastiano Favero si è articolato
su due filoni ben precisi: Sezioni all’estero e Italia. Problema analogo quello dello sfoltirsi dei ranghi ma l’estero merita un occhio
diverso, più morbido, più accondiscendente, meno rigido visto la
particolare situazione di attaccamento alla madre Patria lontana.
Nulla da eccepire. Tutto ciò che si farà non potrà altro che essere
ben fatto. Per l’Italia, che è ben diversa, invece si prospetta uno
scenario di tipo diverso, nuovo. Ci sono omissioni regolamentarie che creano incongruenze, ci sono comportamenti furbetti, ci
sono anche capigruppo e consiglieri in giro per l’Italia non in regola. C’è un po’ di tutto intorno alla questione principale: gli alpini scendono e gli aggregati tendono a salire. E Salendo, salendo
ed entrando vieppiù negli ingranaggi dei Gruppi e dimostrando
quel DNA alpino (spero un giorno spieghino cosa voglia dire) che
fa tanto estero ma meno Italia si accorcia il passo verso lo sfilamento alle adunate degli aggregati. Ma se tali sono, dovranno
essere ben riconoscibili e visto che la stupida degli aiutanti pare
non piaccia tanto, oltre al palese fallimento del progetto aiutanti,
si valuta di fornir loro una sorta di cappello alpino senza l’aquila
ma con il logo A.N.A. con la penna e con la nappina tricolore.
Mi fermo qui. Non si è parlato più di dormienti perché forse il
loro, magari giusto, ronfare è superiore agli appelli loro rivolti,
non si è parlato più di campagne di reclutamento, ma si è andati
direttamente ad una forma più leggera di naja che possa creare
sbocchi verso la Protezione civile, verso una forma di servizio
civile e verso un servizio di supporto alle TT.AA. Stima prevista
di 6000-8000 giovani/anno per un impegno di mesi superiore
ai sei e con un periodo di 60gg. di addestramento comune e
militare che porti ad un “Impegno formale alla difesa della Patria”
perché giuramento non si può dire. Tutto ciò è allo studio, avanzato, ma nulla è ancora deciso.
La speranza è sempre la solita, non si può dire ma la si intuisce,
ed è quella di recuperare iscritti alla causa. Ho già tanti acciacchi
dovuti all’età e almeno l’orticaria vorrei risparmiarmela. Dibattito infine sulla nuova normativa fiscale e sulla regolamentazione
della Protezione Civile del Piemonte a fronte dei deliberata della
Sede Nazionale e sull’onda di ciò che è già stato fatto in LombarDa sinistra:
il generale Blais ed il capitano Perotto
rendono onore al vessillo sezionale;
Torino, una fase dell’incontro con il presidente Favero;
il presidente Sosello alla commemorazione a Cuneo.
di Susa 2016 con attività che diano risalto e importanza al primo raduno di raggruppamento ospitato in valle. In quest’ottica
di collaborazione, si invitano i capigruppo a spronare i giovani
presenti nei loro Gruppi a partecipare alle attività del coordinamento, e di segnalare i loro nominativi, in modo da essere in
grado di organizzare nuovi progetti che avvicinino e coinvolgano
la gente al mondo degli alpini, mostrando con i fatti i nostri valori
di fratellanza, impegno e capacità di fare cose importanti insieme e in amicizia.
Luca Barone
BANCO ALIMENTARE
A Cuneo per non dimenticare
Nei giorni antecedenti la commemorazione di Cuneo ho iniziato
la lettura dell’ennesimo libro sulla grande guerra, “La guerra dei
nostri nonni” di Aldo Cazzullo. Nelle prime pagine mi ha colpito la
storia di Onorato detto Nuretu, un langarolo del ’99, partito per
il fronte con un pesante presagio di morte. Nuretu sopravvisse e
ventiquattro anni dopo gli toccò salutare un figlio in partenza per
la Russia. A differenza sua, il figlio non tornò. Tutti i giorni, tutte
le sere da allora, Nuretu uscì di casa dopo cena, per andare a
vedere se all’orizzonte si indovinava il profilo del figlio. All’inizio
lo diceva apertamente: “Vag a vughe s’u ruva”, vado a vedere se
sta arrivando. Una speranza divenuta ossessione sin sul letto di
morte quando le ultime, flebili parole rivolte alla moglie furono
“Va a vughe s’u ruva”, vai a vedere se arriva. Ora non mi è dato
di sapere se questo figlio fosse un alpino della “Cuneense”, ma
quale figlio di Langa mi è piaciuto immaginarlo così: uno dei tanti
della divisione “martire”, uno di quelli di Nowo Postojalowka, un
eroe.
La Russia ne ha restituiti pochi di quei giovani, gli altri quasi tutti
caduti proprio lì, in quella che è stata considerata la più cruenta
battaglia di tutta la ritirata e come già detto anche la più dimenticata senza capirne i reali motivi.
Di quei pochi reduci domenica a Cuneo ne abbiamo ancora incontrati alcuni, fieri del loro cappello alpino, sull’attenti al salire
del tricolore, commossi nel ricevere dal presidente Favero l’ennesimo attestato a ricordo della loro gioventù rubata dalla guerra
e dal gelo della ritirata.
Non c’erano tutti ovviamente, ma possiamo ben comprendere
l’assenza dei molti, consapevoli che almeno per loro, gli occhi
dei padri hanno potuto brillare e piangere di gioia per il loro ritorno a casa. A noi, per loro, per i nostri caduti di quel drammatico
20 gennaio 1943 resta il dovere del ricordo, come ogni anno
da quasi venti anni. Quest’anno la commemorazione toccava a
Cuneo e domenica 18 gennaio eravamo in tanti nel “Parco caduti della divisione Cuneense” per l’alzabandiera e gli onori ai
caduti. C’erano il presidente Favero, il consiglieri Buttigliero e
Cordiglia, il direttore Crugnola, il col. Recchi comandante del 2°,
unico reggimento della divisione ancora in vita, quasi una trentina di vessilli ed oltre 120 gagliardetti. Ma soprattutto tanta gente
lungo la sfilata perché Cuneo è alpina e perché la gente, anche
se il tempo scorre inesorabile, non può dimenticare i giovani di
quella terra, di Mondovì, Ceva, Saluzzo, di Liguria e Toscana, caduti o dispersi.
Tanti giovani curiosi e tanti anziani commossi e chissà che tra
questi ultimi non ci siano occhi che nelle sere di Langa o delle
vallate profonde, come molti, si siano persi nell’orizzonte sfocato
della speranza. Per la Sezione erano presenti il presidente Sosello con l’alfiere Gallina ed i consiglieri Balbo, Bartolotti, Bert,
Calliero, Garnier, Olivero e per Sant’Ambrogio Carlo Nota. Per gli
altri, per chi vuol bene alla “Cuneense” appuntamento al colle di
Nava il 5 luglio. Numerosi.
Dario Balbo
Si è svolta con successo, come da tradizione, la raccolta del
Banco Alimentare. Le penne nere della nostra Sezione hanno
superato i risultati dello scorso anno.
Ecco i dati. Ad Avigliana 5713, a Bardonecchia 1121, a Chianocco 660, a Oulx 1120, a Sant’Antonino e Villar Dora 1120, a Susa
3486 e a Vaie 1360. In totale per le emergenze alimentari da
distribuire nelle mense per i bisognosi in valle sono stati raccolti
14.580 pacchi.
Complimenti ai nostri alpini e un grazie ci cuore ai tanti donatori.
GIOVANI ALPINI
Ecco le principali attività svolte svolte nel 2014 dai “Giovani Alpini”. La partecipazione all’incontro del coordinamento nazionale
Giovani tenutosi a L’Aquila il 28,29 e 30 marzo, nel quale si è
discusso assieme al Coordinatore Nazionale Giovani Bertuol e
ai referenti di molte altre Sezioni d’Italia delle iniziative da prendere per il prossimo futuro e dei progetti per sostenere l’A.N.A.
La collaborazione alla pulizia dei sentieri montani sopra Borgone, organizzata dal comune con le associazioni del paese il 12
aprile. L’organizzazione della marcia dei giovani leprotti alpini,
organizzata in parallelo al gemellaggio della Sezione Val Susa
con quella di Pinerolo il 21 giugno.
La partecipazione al raduno del Col di Nava la prima domenica di luglio, per ricordare il sacrificio della Divisione “Cuneense”
nella ritirata di Russia e onorare per il loro esempio i reduci che
ancora partecipano. La collaborazione logistica ai mondiali per
unità cinofile, svoltisi a Caselette nel mese di agosto. La partecipazione alla marcia Rataplan di 25 km, organizzata dalla Sezione Valsesiana sabato 27 settembre nell’ambito del raduno di
raggruppamento di Omegna, partita da Varallo Sesia e giunta
proprio a Omegna poco prima della sfilata al seguito del labaro
nazionale fino al Duomo.
La partecipazione alla festa della fraternità alpina, tenutasi
l’11/12 ottobre presso il Gruppo di Parella vicino a Ivrea, con
sfilata dei bimbi dell’asilo e delle scuole locali per le vie del paese scortati dai giovani alpini e dalla banda del paese. L’organizzazione, il 24 gennaio 2015 presso la Casema “Monte Assietta” di Oulx sede della 34ª Compagnia del battaglione “Susa”,
dell’incontro dei referenti sezionali del Coordinamento Giovani
del I° raggruppamento. Il prossimo impegno del coordinamento
giovani sarà l’organizzazione di una nuova marcia leprotti, per la
cui realizzazione c’è già un itinerario, che è il rifugio Val Gravio
sopra la Città di San Giorio. L’idea molto semplice è di portare i
bimbi un sabato o una domenica mattina di bel tempo su al rifugio, che si raggiunge in un’oretta di passeggiata dal parcheggio
delle macchine, pranzare a un prezzo e con un menù concordati
col gestore e scendere prima dell’imbrunire.
La partecipazione è estesa grosso modo ai ragazzi nella fascia
di età delle scuole elementari e medie, quindi dai 5/6 ai 13/14
anni. Nell’ambito di quanto già sta facendo la Sezione, anche il
Gruppo Giovani si sta preparando per il grande appuntamento
NOWO POSTOJALOWKA
ATTUALITÀ
dia e Veneto. Sebastiano Favero ed il direttore generale Crugnola
ci mettono faccia, impegno e passione come prima Perona. Sono
leggermente diverse le strade che dovrebbero farci uscire dal
buio pesto del tunnel che ci conduce verso il futuro. A tirare il
gruppo però non ci devono essere solo loro, ma tutti noi, alpini,
capigruppo e presidenti.
Le nostre valutazioni non dovranno essere sbrigative ma ponderate, di testa e non di pancia dimenticando se possibile di salire
sempre sul carro di chi comanda per svicolare dal dovere dell’opinione. Fa fine e non impegna ma è umiliante per i nostri cervelli.
Dario Balbo
11
UNUCI
Giovanni Baccarini
Ufficiale medico
delle Truppe Alpine
L’associazione UNUCI
Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia
L’Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia, acronimo UNUCI,
è una associazione che raggruppa gli ufficiali in congedo delle
forze armate.
Il connubio militare fu istituito con Regio Decreto legge nel dicembre del 1926 come Ente pubblico e fu poi trasformato in associazione con personalità giuridica di diritto privato di rilevanza
nazionale nel 2013.
L’UNUCI si prefigge, soprattutto, di rinsaldare i vincoli fra le forze
armate e la società civile. Il sodalizio riunisce gli Ufficiali in congedo che hanno fatto parte, con qualsiasi grado, delle Forze Armate, dei Corpi armati dello Stato e dei Corpi ausiliari delle Forze
Armate, che costituiscono i Soci Ordinari. Nell’associazione ci
sono poi altre categorie di soci: gli Aggiunti, gli Aggregati, gli
Onorari e i Benemeriti. Ispirandosi alle tradizioni militari italiane,
al proprio carattere patriottico, civico e di solidarietà, concorre
alla formazione morale e professionale del personale in congedo
e alle attinenti attività divulgative e informative per il loro impiego
nell’ambito delle Forze di Completamento.
A tale scopo, collabora con le autorità militari nell’addestramento e nella preparazione fisica e sportiva del personale in riserva
mantenendo contatti con le Confederazioni interalleate degli Ufficiali della Riserva. L’UNUCI promuove i valori di difesa e sicurezza della Patria, la fedeltà alle istituzioni democratiche; sensibilizza l’opinione pubblica sulle questioni della difesa e sicurezza
nazionale, sul ruolo e l’importanza dei riservisti,
sulla cultura della sostenibilità ambientale e sociale, sugli interventi di
difesa e protezione civile; realizza,
nell’ambito delle proprie disponibilità, assistenza morale e materiale nei
confronti degli iscritti. L’UNUCI organizza
eventi addestrativi, conferenze e partecipa a cerimonie militari.
Quest’anno con il centenario dell’inizio
della Grande Guerra è doveroso ricordare
l’importanza degli ufficiali di complemento.
Nel 1915 al ai sommi vertici c’era la casta
militare, formata in gran parte da aristocratici militari di famiglia, formati alla scuola
militare di tradizione tedesca con il mito risorgimentale. Il corpo ufficiale fu integrato allo
scoppio della guerra per adeguarsi alle necessità della nuova guerra.
Vennero formati dei corsi che in fretta e furia cercarono di trasformare dei giovani civili in esperti uomini
12
d’armi. I primi scontri sanguinosi ridussero ancora di più il corpo
e la necessità fece accorciare ancora di più i tempi di formazione
per i nuovi ufficiali e, quindi, vennero inviati al fronte ancora più
inesperti uomini a comandare le truppe.
L’esercito nel corpo intermedio ebbe cosi ad avere due gruppi:
uno formato da ufficiali di professione, quelli in servizio attivo
permanente, e quelli di complemento che erano giovani civili che
vestirono l’uniforme per chiamata e non per scelta. Gli ufficiali
durante il conflitto furono tenuti sotto controllo con la minaccia
di siluramenti, così come constatò la commissione di inchiesta
su Caporetto. Chiunque dissentisse dalla linea dei superiori o
esprimesse dubbi era esonerato dal comando.
L’ufficiale che era ritenuto “colpevole” veniva destituito senza
nessun tipo di processo, riceveva soltanto la comunicazione
della decisione del comando, senza nessuna possibilità di difendersi o spiegare il perché delle sue affermazioni e del suo
comportamento.
Spesso gli ufficiali di complemento solidarizzarono con la truppa,
non condividendo gli atteggiamenti dei colleghi professionisti o
dei generali e gli alti comandi che erano lontani dai campi di battaglie, dalle trincee con i loro problemi, con le lotte che vivevano
gli uomini di tutti i giorni.
Così fu anche durante il secondo conflitto e in tempo di pace
dopo la guerra.
La lunga storia del nucleo Valsusa può vantare
la presenza di prestigiosi uomini che ne
hanno onorato la presidenza uno su
tutto il Tenente Colonnello Angelo Bottazzi, alpino e fondatore del
Gruppo ANA di san Giuliano di Susa.
Giovanni Baccarini
In alto da sinistra:
foto di un Maggiore durante
la prima guerra mondiale;
gruppo di ufficiali tra cui
Ottavio Gastone di Bussoleno nel 1915.
A fianco: il logo dell’associazione UNUCI,
Unione Nazionale Ufficiali in Congedo d’Italia.
CORREVA L’ANNO
Era il 1975
Correva l’anno 1975, era il tempo degli anni bui della Repubblica. Il terrorista nero Mario Tuti per evitare l’arresto uccise due
carabinieri e ne ferì gravemente un terzo. Arrestato in Francia
fu condannato all’ergastolo. Negli stessi giorni quattro brigatisti
rossi fanno evadere dal carcere di Casale Monferrato Renato
Curcio. Il lavoro: tra Cgil, Cisl, Uil e Confindustria viene raggiunto
un accordo sull’applicazione del calcolo della contingenza a tutte
le categorie di lavoratori.
Eccoci alle leggi: una sentenza della Corte Costituzionale riconosce la legittimità delle norme del Codice penale che puniscono
l’aborto, ma ammette l’aborto terapeutico.
Al congresso del Partito Repubblicano il segretario Ugo La Malfa
dichiara praticabile il “compromesso storico” delineato dal segretario comunista Enrico Berlinguer: stava per nascere l’accordo di governo di centro-sinistra. La Camera approva la legge che
abbassa la maggiore età, estendendo quindi il diritto di voto a 18
anni. Con tre anni di anticipo, rispetto alle generazioni precedenti, si potrà guidare, essere chiamati a fare il militare e sposarsi.
Amintore Fanfani lascia la segreteria della democrazia Cristiana
e viene sostituito da Benigno Zaccagnini.
L’Italia e la Jugoslavia firmano ad Osimo un trattato in cui riconoscono il tracciato che segna la linea di separazione tra le
due nazioni, risolvendo la questione dei confini orientali aperta
dopo la seconda guerra mondiale. Il Nobel per la letteratura è
vinto da Eugenio Montale. Nello sport: il Giro d’Italia è vinto da
Fausto Bertoglio e sempre nel ciclismo, la Milano-Sanremo dal
campionissimo Merckx.
Eccoci allo Scarpone giunto al suo secondo anno di pubblicazione. Don Rinaldo Trappo sul numero di settembre traccia una
storia delle imprese che hanno legato gli alpini al Rocciamelone.
Il cappellano illustra con dovizia di particolari il progetto messo in
atto dalla Sezione, dall’Associazione Giovane Montagna e dalla
Diocesi di Susa per la ristrutturazione del rifugio in vetta. Dopo
aver tracciato i progetti per le opere da eseguire don Trappo scrive: “L’impegno economico è gravoso ma siamo fiduciosi al punto
di mettere nei nostri progetti anche la ricostruzione del rifugio di
Cà d’Asti”. I lavori verranno interamente finiti circa 10 anni dopo.
Sui numeri si parla della festa del Piemonte all’Assietta e del
prima e dopo l’adunata nazionale in quel di Firenze. C’è spazio
per una polemica con il giornale torinese “Ciao Pais” da parte del
presidente Badò: “Sul numero 3 del Ciao Pais, mensile della Sezione di Torino, è apparso un trafiletto siglato C.G. con inesattezze e cattiverie sul passaggio alla Sez. A.N.A. Val Susa dei Gruppi
di Avigliana, Almese, Buttigliera Alta e Rubiana. Poiché fra Alpini
certe cose non si debbono dire e polemiche non si debbono fare
preferisco non rispondere. Voglio solo assicurare il sig. C.G. che
anche nella nostra Sezione i quattro Gruppi potranno conservare
la loro fede alpina... e forse anche MEGLIO”.
Molto spazio anche per il trofeo di sci “Penne mozze” organizzato
il 27 aprile con un gran parterre du roi nel comitato organizzativo. Il percorso della gara prevedeva la partenza dal rifugio
Scarfiotti, il passaggio ai colli Sommelier, Agnello, Clapier fino
all’arrivo al Moncenisio. Dopo aver stilato un preciso regolamento e una serie d’informazioni per i partecipanti ecco il via alla
gara. A vincere fu la squadra della Dogana di Briançon, secondo
il Gruppo Sportivo dell’Esercito, terzo il IV reggimento alpini. Poi
gli austriaci, i bardonecchiesi, lo Ski Club Torino, la Pro Cesana e
altre squadre del capoluogo subalpino.
Mario Tonini
In alto da sinistra:
la prima pagina de “Lo Scarpone” del 3 giugno 1975;
Eugenio Montale. In basso da sinistra:
il ciclista Merckx; il marchio delle Brigate rosse.
13
DAL MONDO
Francesco Foglia
Ufficiale alpino
Consigliere Sezionale
Kilimanjaro
Monte Kenya
Diario di un’avventura africana
Gagliardetto alpino sul tetto dell’Africa
14
Nell’estate del 2014 mio figlio Emanuele che è una Guida Alpina, mentre stava organizzando una spedizione al Monte Kenya
e al Kilimanjaro, mi ha chiesto se volevo partecipare a questa
avventura.
In un primo momento ero un po’ titubante a causa degli impegni
famigliari, anche se l’idea di affrontare questa nuova esperienza
in luoghi dove non avevo mai messo piede, mi affascinava.
Alla fine, dopo la riorganizzazione dei compiti, è stata mia moglie
a convincermi ad andare; in verità io non aspettavo altro!
quasi sulla linea dell’equatore.
Questo massiccio è formato da 2 vette principali di ottima roccia
basaltica, la Batian e Nelion di 5.200 metri e di una secondaria
la Lenana poco più bassa.
Ecco il diario della mia avventura
• 16 novembre
Siamo in 5 persone alla partenza dall’aeroporto di Caselle destinazione Nairobi, via Amsterdam, altri 2 componenti li troveremo
già in Kenya, con il programma di avviarci subito in direzione del
monte Kenya. L’avvicinamento a Naro Moru, luogo di partenza
del nostro trekking, viene fatto con un fuoristrada dopo mezza
giornata di viaggio li si aggiungono a noi anche tutti i componenti logistici della spedizione come i portatori, le guide locali e il
cuoco per un totale di 16 persone. Tutte persone necessarie per
il trasporto del nostro equipaggiamento, dell’attrezzatura e dei
viveri necessari per una permanenza prevista di almeno 7 giorni.
Per arrivare all’ultimo campo dell’Austrian Hut a 4.800 metri,
alla base della parete terminale, impieghiamo 3 giorni attraversando prima una fascia di foresta pluviale fino ai 3.300 metri,
poi una zona di brughiera dove la vegetazione si riduce man
mano che la quota sale fino a raggiungere i 3.800 metri, dopo si
trovano solo più i “Seneci” e le “Lobelie”.
Finalmente al Mackinder’s Camps a 4.200 metri possiamo finalmente osservare il monte Kenya che si eleva possente ed isolato
• 21 novembre
Le ascensioni si svolgono regolarmente, anche se ci sono stati
alcuni problemi in più sulla Nelion, risolti comunque egregiamente dalle Guide.
• 20 novembre
Decidiamo di dividerci in 2 gruppi, il primo sale la Nelion, tecnicamente più difficile, ed il secondo la Lenana, per rendere più
veloce l’ascensione delle cime.
• 22 novembre
Iniziamo la discesa, partendo dall’Austrian Hut, percorriamo la
via del ritorno da un altro versante, per raggiungere il confine del
parco nazionale del monte Kenya.
• 23 novembre
Attraversando numerose vallate, prima nella neve e dopo quasi
sempre sotto alla pioggia, affondando sovente nel fango lungo
il cammino, arriviamo al “Sirimont Gate”, qui ci attende il fuoristrada per portarci al Mount Kenya Cotteges dove possiamo
finalmente fare una bella doccia e ristorarci.
• 24 novembre
All’aeroporto di Nairobi salutiamo i 3 compagni di avventura che
ritornano in Italia, mentre noi saliamo sull’aereo diretti all’ae-
DAL MONDO
roporto di Moshi in Tanzania per affrontare l’ascensione al Kilimanjaro.
A differenza del monte Kenya, la salita al Kilimanjaro è molto ben
organizzata ed il sentiero è ben mantenuto fino all’ultimo campo,
con sistemazioni nei vari posti tappa più che accettabili, si paga
con una tariffa di 85 dollari al giorno.
A Marangu a 1800 metri c’è il cancello principale d’ingresso del
Parco Nazionale del Kilimanjaro, ed è il luogo dove ci uniamo
con la nostra squadra di appoggio formata da 13 persone per
iniziare la salita. L’itinerario che percorriamo è forse il più lungo
per arrivare in vetta, facendo tappa a Mandara Hut 2700 metri,
ad Horombo Hut 3.720 metri e a Kibo Hut 4.700 metri prima
dell’ascensione alla vetta. Questo permette un acclimatamento
graduale aumentando le possibilità di riuscita dell’impresa.
Durante la salita attraversiamo differenti fasce climatiche molto
distinte tra di loro, caratterizzate ciascuna da una relazione tra
altezza, piovosità, temperatura, flora e fauna. La frequenza della
pioggia è quasi giornaliera, ma fortunatamente la salita l’abbiamo percorsa all’asciutto, a differenza della discesa. Siamo sopra
le nuvole dove la temperatura è più bassa e l’aria è più secca,
la “brughiera” ha delle bellissime piante di erica che superano i
5 metri di altezza. Avendo già salito il monte Kenya la settimana
precedente avevamo già un buon acclimatamento ed abbiamo
potuto evitare la fermata di un giorno alla Horombo Hut, come
dal programma standard, e abbiamo potuto proseguire subito
per l’ultimo campo del Kibo Hut, recuperando un giorno così abbiamo potuto affrontare il tratto più impegnativo della salita alla
vetta con il tempo buono, trovando le condizioni meteo avverse
solo durante la discesa.
Quest’ultimo tratto è stato sicuramente il più faticoso ed
impegnativo sia per i 1.200 metri di dislivello sia per la quota,
considerando che la percentuale di ossigeno nell’aria si riduce
al 50% ed il respiro si fa più affannoso, nonché per la ripidezza
del terreno per raggiungere il bordo del cratere al Gillman Poit a
5.685 metri. Si può vedere finalmente oltre l’orlo del cratere per
constatare le sue dimensioni veramente imponenti e osservare
la piccola parte del ghiacciaio in fondo al cratere che è riuscita
a sopravvivere. Dopo questa sosta le forze sembrano tornare e
possiamo riprendere l’ascensione lungo il bordo sud del cratere
per raggiungere il punto più alto Kilimanjaro a 5.895 metri. C’è
una particolare emozione quando con mio figlio Emanuele possiamo finalmente fissare con una foto questo esaltante momento
insieme al nostro Gagliardetto del mio Gruppo, siamo sul tetto
dell’Africa.
Nella pagina precedente in alto da sinistra: la maestosa catena
montuosa in Kenya; l’arrivo in vetta sul monte Nelion.
In questa pagina in alto da sinistra:
nel parco nazionale del Kenya e sul versante del Kilimanjaro;
il gagliardetto del Gruppo di Novalesa è sul tetto dell’Africa.
In basso: il gruppo nel Kenya National Park.
15
Relazione morale
ATTUALITÀ
Il presidente Sosello illustra l’attività del 2014
Cari Alpini Delegati,
innanzi tutto rivolgo un affettuoso saluto a
Voi qui presenti e, per vostro tramite, a tutti
i soci ordinari e aggregati della Sezione Val
Susa da Voi qui degnamente rappresentati.
Già l’anno scorso mi ero ripromesso di
comprimere la mia relazione con l’intento
di renderla più snella e scorrevole anche ai
fini della pubblicazione sul nostro giornale
“Lo Scarpone Valsusino” che con dovizia
di particolari ha sempre seguito e narrato
della nostra vita associativa con i relativi
avvenimenti.
Rivolgo in piedi insieme a Voi, un reverente
pensiero a tutti i Caduti vittime di guerre e
di terrorismo non tralasciando un pensiero
anche ai presidenti e a tutti gli alpini della
Sezione “andati avanti”. Un abbraccio a tutti
i nostri Reduci ai quali va la nostra gratitudine, la nostra stima ed il nostro affetto.
Un saluto speciale agli alpini ammalati ai
quali auguro una pronta definitiva guarigione e un cordiale saluto non posso mancare
di rivolgerlo ai nostri alpini in servizio in Italia e all’estero e ai loro Comandanti.
Un caloroso saluto ai nostri Consiglieri nazionali che estendiamo anche al Presidente
nazionale Sebastiano Favero ed al Consiglio
Direttivo Nazionale, a tutti i vertici associativi, alle autorità militari, civili e religiose, con
un ringraziamento a chi ha collaborato alle
nostre iniziative.
FORZA DELLA SEZIONE
Nessuna novità riguardo ai Gruppi: sono 36
più fanfara e unità di P.C. Il tesseramento
2014 si è così concluso con 3298 tesserati.
Seguendo le disposizioni della sede nazionale, sono continuati i riconoscimenti al grado di “Aiutante”. Nel 2014 una sola nomina
e purtroppo abbiamo dovuto registrare anche il primo decesso tra queste fila. I Gruppi
dovranno valutare con serietà chi proporre
per tale riconoscimento evitando discutibili
forme di emulazione. Vanno premiati solo
quelli che, pur operando nei Gruppi, condividono e supportano non passivamente
ma con convinzione, i nostri valori. A livello
nazionale pare però che il progetto aiutanti
si sia decisamente raffreddato.
CONSIGLIO DIRETTIVO SEZIONALE
Come di regola, si è riunito puntualmente
ogni mese alle date fissate di volta in volta,
con assidua partecipazione della quasi totalità dei consiglieri permettendo di esaminare e valutare tutte le casistiche sulle quali
è stato necessario assumere delibere atte
a consentire lo svolgimento dell’attività sociale. Il presidente, i vicepresidenti e i consiglieri hanno presenziato alternativamente
alle principali manifestazioni dei Gruppi
nonché in rappresentanza della Val Susa,
alle manifestazioni di altre Sezioni e della
Sede Nazionale e di reparti militari.
16
Gli stessi hanno mantenuto i contatti con i
vari Gruppi e, quando possibile, sono intervenuti per dare assistenza nella risoluzione
di eventuali problemi.
Nell’anno si sono svolte nei termini prescritti l’Assemblea ordinaria dei delegati
e anche quella straordinaria in autunno
che ricordiamo ha di fatto “congelato” il
consiglio attuale sino al febbraio 2017.
Abbiamo iniziato l’anno presenziando alla
commemorazione di Nowo Postojalowka e
già il giorno successivo eravamo presenti
alla cerimonia di apertura dei Ca.S.T.A. al
Sestriere. La Brigata Taurinense ci aveva invitati a presenziare in massa alle cerimonie
protocollari e penso che la risposta sia stata
pari alle aspettative. La Brigata, nella persona del generale Panizzi, ci ha caldamente
ringraziati per la collaborazione. Nel 2016
le gare dovrebbero tornare in Valle di Susa e
l’auspicio è quello di dimostrarci ancora una
volta all’altezza della situazione.
A marzo eravamo poi presenti alla commemorazione della battaglia di Monte Marrone
nel 70° anniversario.
L’Adunata nazionale di Pordenone ci ha visti
presenti compatti e ordinati con un’ottima
partecipazione di alpini e gagliardetti
Ai primi di giugno siamo stati presenti ad
Annecy all’assemblea degli Chasseur alpins
del 27° BCA che ci hanno restituito la visita
per il 20° raduno sezionale di Exilles, riuscitissimo anche se disturbato dalla pioggia.
Il sabato sera, come sempre c’è stato il
concerto della nostra fanfara alla presenza degli chasseurs del 27° e 7° BCA con
i quali abbiamo siamo da anni legati con il
gemellaggio. La cerimonia è stata onorata
da numerose autorità militari e civili con
buona partecipazione delle Sezioni del 1°
Raggruppamento e non solo.
Sempre in tema di gemellaggio da ricordare
che dal 21 di giugno siamo gemellati con
la Sezione di Pinerolo. Grande festa al colle
con la suggestiva salita a piedi delle due
Sezioni rispettivamente dai versanti della
Valle di Susa e della Val Chisone.
A luglio il consueto pellegrinaggio in vetta
al Rocciamelone che ha fatto registrare –
come per il passato – un notevole afflusso
di partecipanti e con ancora la partecipazione di alcuni musici della nostra fanfara.
A luglio consueta presenza per la suggestiva commemorazione della Cuneense al Colle di Nava, una cerimonia che meriterebbe
una maggiore attenzione. Sempre a luglio
abbiamo presenziato numerosi all’ultimo
ammainabandiera alla Testa Fochi ad Aosta.
Agosto caratterizzato dai campionati mondiali dei cinofili organizzato brillantemente
dalla nostra Protezione Civile.
Settembre poi ha visto due nostri iscritti
assumere comandi importanti. Ha iniziato il
giorno 10 il col. Luigi Giai che a Torino ha
assunto il comando del centro documenta-
le, mentre il giorno 12 a Bolzano il generale
Federico Bonato ha assunto il prestigioso
comando delle Truppe alpine. Notizie, per
altro non ancora confermate ufficialmente,
lo danno anche prossimo alla terza stella di
generale di corpo d’armata.
Il raduno del 1° Raggruppamento ad Omegna ha fatto registrare una nutrita partecipazione di alpini e gagliardetti con la partecipazione della nostra fanfara sezionale
ed il nostro nucleo di protezione civile. Abbiamo avuto anche l’onore di avere il neocomandante delle Truppe Alpine al fianco
del nostro Vessillo durante la sfilata. Vessillo
che inoltre è stato presente a tutte le cerimonie militari organizzate dalla Brigata alpina Taurinense e la sua presenza si è fatta
inoltre notare anche al di fuori del nostro
raggruppamento grazie al nostro consigliere Demuti che si prodiga in tal senso e per
questo lo ringraziamo. Colgo qui l’occasione
per ringraziare inoltre il nostro solerte alfiere
sezionale Bruno Gallina sempre disponibile
e presente.
Il 4 novembre, come sempre, Messa in onore
di tutti i Caduti presso l’Abbazia di Novalesa
con una nutrita partecipazione.
Sabato 8 abbiamo avuto la cerimonia di
premiazione del premio Carena che ha visto
la Sezione alla guida dell’organizzazione su
delega della famiglia. Impegno interessante e
gratificante che ci vedrà impegnati anche per
la seconda edizione in preparazione. Grande
festa a Villar Dora e foltissima la partecipazione. La nostra Sezione ha inoltre partecipato alla “Messa di Natale” in Duomo a Milano
a cui ha fatto seguito la Messa di Natale sezionale presso il Santuario della Madonna del
Rocciamelone a Mompantero che di fatto ha
chiuso l’impegnativa stagione.
Numerose ed interessanti come sempre
sono state le varie manifestazioni dei Gruppi tutte riportate su “Lo Scarpone Valsusino”
con la celebrazione di diversi anniversari organizzati stupendamente. Nel corso dell’anno abbiamo inoltre presenziato a tutte le
riunioni indette dal 1° Raggruppamento e
all’assemblea annuale nazionale dei delegati a Milano
Come noto sullo Scarpone valsusino avete
trovato dettagliatamente il riepilogo di tutti
gli impegni del consiglio con le relative presenze. Impegni che sono in numero decisamente superiore a quelli più importanti di
cui abbiamo relazionato.
FANFARA SEZIONALE
Anche nel 2014 è stata impegnata su più
fronti istituzionali e non. Sempre intenso e
valido il suo operato che, grazie all’impegno
del suo presidente Combetto, del maestro
Bellando, del direttivo e dei musici ci consente una “nota” in più rispetto alle Sezioni
che ne sono sprovviste e che richiedono i
loro servizi.
LO SCARPONE VALSUSINO
Annata indimenticabile il 2014 per il nostro giornale. Il 13 aprile a Marostica abbiamo ricevuto infatti il riconoscimento
quale miglior giornale alpino per il biennio
2012/2013. Purtroppo la cerimonia, come
è ben noto, non è andata come avremmo
desiderato ma nulla può sminuire od offuscare il prestigioso risultato. Qui davanti
potete vedere il premio ricevuto che ahimè
dovremo restituire il prossimo anno mentre
alla vostra destra fa bella mostra di se il
diploma d’onore che invece conserveremo
sempre con noi. Artefice di questo autentico
trionfo, Valerio Olivero che dopo aver preso
con mano sicura le redini del giornale dal
buon Ballesio salito al Paradiso di Cantore,
ha saputo realizzare quello che di Ballesio
fu sempre una speranza.
Forti del riconoscimento abbiamo dato dimostrazione di non volerci sedere sugli allori e già dal mese di giugno lo Scarpone è
uscito con una nuova veste grafica e con
un nuovo direttore. A Claudio Rovere che
ringraziamo per l’impegno profuso è subentrato infatti Mario Tonini con il preciso
mandato di salire sempre più in qualità e
contenuti. Il premio non lo vinceremo forse
più ma il rispetto verso i lettori ci impone di
fare sempre meglio.
Ricordiamo ancora una volta che il giornale
è di tutti e non solo della redazione e questo
è l’ennesimo appello a collaborare con contributi editoriali vari, con le vostre opinioni,
con i vostri racconti, con le vostre memorie,
con le vostre lettere. Il giornale, per scelta
editoriale, non pubblicherà più nell’attualità
e nella cronaca dai Gruppi articoli che non
siano inediti, o meglio articoli che siano già
stati pubblicati su giornali locali. Decisione
scaturita da un ampio dibattito, ma decisione doverosa ed onesta proprio perché il
giornale è solo nostro e ciò che vi compare
sopra deve scaturire dalla nostra passione,
dai nostri cuori.
Scelta doverosa, ma il non assumerla
avrebbe svilito la cronaca dei Gruppi ad una
mera copiatura di pezzi altrui. Da più parti
nei dibattiti sulla stampa alpina si auspica
un deciso salto di qualità nei nostri giornali. Che poi vuol dire abbandonare stanchi e
monotoni resoconti di polente e pranzi per
privilegiare contenuti più interessanti ed in
linea con la tradizione alpina. Ma sempre e
solo nostri. Tutti, ripeto tutti, abbiamo il diritto-dovere di far crescere il giornale, perché
da nessuna parte è scritto che solo tre o
quattro persone, esattamente alpini come
voi né più né meno, possano scrivere. Siamo certi che tra i nostri soci ci siano ottimi
articolisti che forse sono troppo spesso dominati da una forma di ritrosia e timidezza.
Non dimentichiamo che sino al 2018 vivremo di commemorazioni della Grande guerra. Quale occasione migliore per andare a
scavare nella memoria collettiva dei nostri
paesi ricordi e testimonianze di allora. Vi
preghiamo di andare a leggere le lapidi ai
caduti, di recuperare notizie, ricordi di tutti gli alpini che hanno dato la loro vita per
la Patria. Scopriremo medaglie che non
sapevamo di avere. Magari scopriremo in
cassetti polverosi lettere e fotografie da non
disperdere. Tutto potrebbe servire.
Come avrete notato il giornale ha anche
aumentato il numero delle pagine per ogni
uscita. È chiaramente una sfida a fornire
sempre di più materiale pubblicabile.
Resta poi sempre la questione economica.
Adesso abbiamo un contratto che ci cautela. Speriamo solo che costo carta e costo
spedizione non aumentino. La redazione
percorre tutte le strade possibili per cercare
di non appesantire il bilancio ma i margini
di manovra sono ben pochi ed anche qui
la vostra collaborazione è preziosa. È stata
anche affrontata la questione pubblicità in
un sofferto consiglio e vi sottoporremo tra
poco una ipotesi che siete liberi di sposare
o di bocciare.
Naturalmente da queste righe voglio ringraziare sentitamente tutti coloro che invece
contribuiscono materialmente con le loro
offerte. Il tesoriere più avanti Vi relazionerà
sulle cifre, sia dei costi che delle offerte.
Questo è quanto. Ancora un grazie con applauso di ringraziamento a Valerio Olivero,
temporaneamente ai margini per un sabbatico periodo di riposo, e a Mario Tonini che
con irruenza giovanile e tenacia si lanciato
nell’avventura. E naturalmente a tutta la redazione con ricordo affettuoso a Elio Garnero che ha raggiunto Ballesio nel Paradiso di
Cantore. Da inizio anno 2014 ha poi preso
corpo il piccolo di casa. Lo Scarponcino. Un
tentativo e nulla più di portare nelle case
settimanalmente notizie e appuntamenti
per poter pianificare le proprie presenze e
in più promemoria e talvolta solleciti. Se con
lo Scarpone chiediamo cronache a posteriori per lo Scarponcino chiediamo notizie
in tempo utile per la divulgazione. Fondamentale per la comunicazione. Crediamo
che poche Sezioni abbiano un servizio così
puntuale. Ma come sempre senza notizie
non serve a nulla. Ora lo ricevono, esclusivamente via email, oltre cento persone. Chi
fosse interessato ha solo da dare il proprio
indirizzo e sarà accontentato.
INFORMATICA
Come sempre il nostro sito internet cerca di
essere sempre aggiornato il più tempestivamente possibile su manifestazioni o comunicazioni varie. Talvolta ci riesce talvolta no.
Ma è un vero peccato che tanti Gruppi non
sappiano cogliere questa opportunità. Nessuno, vedi anche Scarpone, invia resoconti
o documentazione fotografica in tempo. Il
sito è di tutti. Se poi la gestione è in capo
a pochi è marginale. Servono le informazioni, le notizie, le immagini. Ovviamente sono
graditi suggerimenti per renderlo sempre
migliore. Ricordiamo un concetto più volte
ribadito: la bellezza, la forza ed il successo
di internet sono nella tempestività. Mentre
nascono queste note siamo a circa 44.000
visite. Dallo scorso anno circa 7.000 in più.
Grandi numeri, forse impensabili nel 2006
quando è nato. Continua la pubblicazione
dello Scarpone in pdf sul sito, prima della
consegna postale, con ovvio consenso favorevole vista la situazione delle Poste Italiane. E tramite questa via abbiamo ridotto il
costo delle spedizioni postali verso l’estero.
Prosegue il tesseramento online tramite
l’applicazione GISA. Sapete che la modulistica cambiata negli scorsi anni non è variata. Vi preghiamo di restituire la modulistica
completa in ogni campo. I tesseramenti
incompleti non verranno presi in considerazione e saranno rimandati ai capigruppo
per il completamento. Non è bello e non è
corretto dover ogni volta inventare dei dati.
Per gli aggregati ricordiamo che da un anno
è richiesta la data di nascita. Resta incomprensibile comunque che nel tesserare un
alpino spesso non si abbia neppure l’indicazione corretta del reparto di appartenenza.
È possibile in qualunque momento effettuare variazioni di ogni genere, principalmente
indirizzi, che purtroppo se non tempestivamente comunicati, possono vanificare
la spedizione dei periodici “L’Alpino” e “Lo
Scarpone Valsusino”. Vogliamo sottolineare
questo aspetto perché talvolta si verificano
casi di lamentele. Come, e ce ne scusiamo,
qualche lamentela può scaturire da errori in
chi opera nell’introduzione dei dati.
Quasi tutti i Gruppi sono dotati di posta
elettronica. Ne mancano purtroppo ancora
alcuni. Ricordiamo che ogni Gruppo è già
ora dotato di indirizzo di posta generato dalla sede nazionale che significa in sostanza
[email protected]. Non è obbligatorio adottarlo, ma forse sarebbe meglio
per una forma di standardizzazione.
Ribadiamo l’importanza dell’uso corretto
della posta elettronica. Ancora troppo spesso arrivano ricevute di ritorno vecchie di
settimane vanificando lo sforzo che la Sezione mette in atto per raggiungere tutti nel
più breve tempo possibile.
ATTUALITÀ
Un particolare grazie per la ripetuta presenza di alcuni musici al Rocciamelone e come
non ricordare la loro presenza ed interpretazione a Briançon nel ricordo dei caduti di
entrambi i fronti.
Al direttivo e ai componenti tutti vadano i
nostri più sentiti ringraziamenti per l’attività
svolta e l’impegno profuso e un plauso per
la loro competenza e capacità musicali.
Un augurio di buon lavoro lo rivolgo in modo
particolare al gentil sesso che è entrato a
far parte del nostro complesso musicale e
che ha assunto impegni a livello di consiglio
direttivo in seno alla fanfara.
Chiusura di stagione consueta con Santa
Cecilia. Concerto e festa ospitati quest’anno
a Sant’Antonino.
BIBLIOTECA
È sempre funzionante la biblioteca. Ma
francamente è stato uno sforzo vano... Non
più di una decina di libri sono stati visionati
sul centinaio a disposizione.
Chi volesse può rivolgersi nei pomeriggi del
venerdì all’amico Vittorio Amprimo che svolge il compito di bibliotecario. Se qualcuno
volesse donare libri alla Sezione farebbe sicuramente cosa gradita.
PROTEZIONE CIVILE
La nostra struttura è in piena salute formata da 120 Volontari distribuiti sulle
17
ATTUALITÀ
squadre Assietta di Chiomonte, Cotolivier
di Oulx, Orsiera di Bussoleno, Pirchiriano
di Sant’Ambrogio, Susa a Susa e i nuclei,
Cinofilo, Rocciatori e Sommozzatori.
Sono 8458 le ore d’impiego fatte dalla nostra Unità nel 2014.
È una struttura che porta alla nostra Sezione importanti riconoscimenti e visibilità ma
come tutte le “cose importanti” comporta
costi di adeguamento materiali, mezzi ed
automezzi, formazione e costi legati agli
impieghi operativi fuori Valle. Fino ad ora ha
avuto un impatto sicuramente minimo sui
conti della Sezione in proporzione alla sua
operatività e ciò è dovuto al 5%° che è la
principale fonte di finanziamento che ha la
nostra PC.
Dobbiamo continuare così nel fare tutti uno
sforzo maggiore, tutti dobbiamo contribuire a “fare pubblicità” e fare in modo che
la donazione del 5%° - che si presenta in
flessione - aumenti in modo considerevole,
sicuramente tra i nostri associati, alpini ed
amici ma anche tra i nostri famigliari, parenti e conoscenti.
È sempre bene ricordare che i risultati raggiunti, senz’altro dovuti all’estrema professionalità e ai nuovi mezzi in dotazione, sono
però, soprattutto, il frutto dell’entusiasmo,
del grande impegno disinteressato e dei
sacrifici anche finanziari sopportati serenamente dai nostri volontari, uomini e donne,
alpini e soci aggregati a cui va il nostro riconoscente grazie.
Sempre impeccabile la regia del coordinatore Paolo Parisio che qui ringraziamo e
che vi darà maggiori ragguagli sulle attività
svolte e sulla relativa struttura ed io concludo dicendo solamente... Bravi Ragazzi
continuate così!
C.S.A.
L’attività sportiva purtroppo continua ad
essere una nota dolente per la Sezione e
non mi dilungo oltre per non ripetere cose
già sentite più volte ma senza successo. Il
maresciallo, ora in pensione, Giorgio Gambelli è stato nominato referente per lo sport
presso la sede nazionale, e per i campionati di sci nazionali al Frais fungerà anche
da commissario tecnico per coordinare la
squadra di atleti che vorranno partecipare.
In sede di assemblea parleremo diffusamente di questi campionati che ci vedono
impegnati fattivamente nell’organizzazione.
VOLONTARIATO E SOLIDARIETÀ
Un grande grazie per la partecipazione
alle iniziative di solidarietà promosse dalla
Sezione o su iniziativa dei Gruppi. La partecipazione crescente al Banco Alimentare
e alla raccolta di fondi mediante vendita di
mele, arance e gerani per la lotta contro i
tumori dimostrano quanto sia grande il vostro impegno ed il vostro altruismo.
Oltre a quanto precede sono a conoscenza
che ogni Gruppo promuove nel suo ambito
altre iniziative di solidarietà che meriterebbero un lungo elenco fra cui spiccano l’aiuto
alle persone più bisognose ed il restauro a
volte del patrimonio storico dei nostri paesi
per mantenere viva la memoria.
18
Per quanto riguarda il Banco Alimentare
vorremmo ricordare ai Gruppi che devono segnalare alla Sezione qualunque abboccamento con personaggi che a vario
titolo gravitano in quell’area. Anzi sarebbe
opportuno che questi personaggi venissero diffidati dal tenere simili atteggiamenti.
Partecipazioni singole ed estemporanee dovrebbero essere sempre autorizzate.
L’andamento 2014 è stato soddisfacente,
+0,16%, anche se le condizioni dell’economia non facevano presagire nulla di buono. Per correttezza ricordiamo i punti in cui
siamo impegnati: Avigliana, Bardonecchia,
Chianocco, Oulx, Sant’Antonino-Villar Focchiardo, Susa e Vaie
Il quantitativo dei generi alimentari raccolti per il Banco ammontano a Kg. 14.940
(+6,76% rispetto all’anno precedente). Per
curiosità la nostra raccolta vale lo 0,16%
della raccolta totale.
Vi ringrazio vivamente per aver comunicato
in tempo utile i dati del Libro Verde 2014. La
nostra Sezione si è impegnata per 22.710
ore lavorate (9,62%) e una raccolta fondi
per oltre 4.438 Euro (-51,95%) sicuramente figlio della contingenza economica
in atto.
COMMISSIONE GIOVANI
Da qualche anno abbiamo un baldo giovane
che ha dato la sua adesione per rappresentare i nostri giovani nell’ambito del 1°
raggruppamento e di conseguenza a livello
nazionale.
Si tratta di Luca Barone del Gruppo di Borgone che ha già partecipato a diverse riunioni
a livello nazionale, vedi L’Aquila il 28,29 e
30 marzo e di raggruppamento e che ringraziamo per il buon lavoro che sta facendo.
Giova ricordare quindi la collaborazione alla
pulizia dei sentieri montani sopra Borgone,
organizzata dal comune con le associazioni
del paese il 12 aprile, l’organizzazione della
marcia dei giovani leprotti alpini, organizzata in parallelo al gemellaggio della Sezione
Val Susa con quella di Pinerolo il 21 giugno,
la partecipazione al raduno del Col di Nava
la prima domenica di luglio, per ricordare
il sacrificio della Divisione “Cuneense” nella
ritirata di Russia e onorare per il loro esempio i reduci che ancora partecipano.
E ancora, la collaborazione logistica ai mondiali per unità cinofile svoltisi a Caselette
nel mese di agosto, la partecipazione alla
marcia Rataplan di 25 km, organizzata dalla Sezione Valsesiana sabato 27 settembre
nell’ambito del raduno di raggruppamento
di Omegna, partita da Varallo Sesia e giunta
proprio a Omegna poco prima della sfilata
al seguito del labaro nazionale fino al Duomo ed infine la partecipazione alla festa della fraternità alpina, tenutasi l’11/12 ottobre
presso il Gruppo di Parella vicino a Ivrea,
con sfilata dei bimbi dell’asilo e delle scuole
locali per le vie del paese scortati dai giovani alpini e dalla banda del paese.
Altre iniziative sono in cantiere ed invitiamo
i giovani iscritti della Sezione a contattarlo
per promuovere o suggerire nuove iniziative
di loro interesse.
CONCLUSIONI
Avete ascoltato la relazione del Presidente,
tra poco sentirete le relazioni dei responsabili delle varie attività ed in tutta onestà
penso che abbiamo fatto tanto e questo
non sarebbe stato possibile se alle spalle
non ci fosse stata una Sezione ricca di idee
e di entusiasmo, una Sezione viva, unita e
compatta, legata alle proprie tradizioni ed
alla propria terra, una Sezione orgogliosa di
appartenere ad una Associazione in cui la
storia, la cultura i valori alpini rappresentano dei principi irrinunciabili.
In ambito sezionale nel corrente anno sono
previste le consuete manifestazioni, ma mi
preme porre l’accento su alcuni particolari
impegni a cui dobbiamo dedicare particolare cura.
Non dobbiamo mollare, ma dobbiamo impegnarci a fondo perché penso ci sia ancora lo spazio per sollecitare e promuovere
l’adesione dei tanti che, pur avendo svolto il
servizio militare nelle truppe alpine, ancora
non hanno sentito il richiamo della nostra
magnifica Associazione. Abbiamo il dovere
di tramandare lo spirito ed i valori che ci
hanno affidato i nostri “Veci” soprattutto
nel desolante decadimento morale che si
riscontra spesso nella società attuale. Queste sono cose che Vi ho già ripetutamente
dette ma che non mi stancherò di ripetere
perché sono più che mai attuali. Il secondo
grande impegno che è di vitale importanza
è quello di organizzare a Susa il 19° Raduno
del 1° Raggruppamento nel settembre del
2016. Tra poco dibatteremo ampiamente sul tema. Ribadiamo ancora che e per
i prossimi due anni i nostri sforzi saranno
dedicati a presentarci bene a questo grande
evento. Tutti siamo chiamati a vivere questa
preparazione con entusiasmo, concretezza
e disponibilità. Dobbiamo impegnarci intensamente per fare sì che la nostra gente
senta e viva l’evento come una cosa loro,
una cosa di tutti.
Da ora in poi i nostri impegni saranno su
più fronti e sicuramente richiederà molta
partecipazione e questo vorrà significare
anche un richiamo forte alla centralità della
Sezione come momento importante e unico
della nostra vita associativa che ci lancerà
con passo sicuro verso il nostro centenario.
Altri impegni importanti che vedranno la Sezione tutta impegnata nel mese di Giugno
saranno la Festa sezionale del 21 giugno a
Exilles. Attenzione... è stata posticipata rispetto alla tradizionale data. Ho finalmente
finito di leggere la relazione relativa al mio
nono anno come Vostro Presidente e con
il solito spirito di servizio ora lascio a Voi il
giudizio invitandoVi ad un sereno dibattito e
conto per il futuro sul Vostro apporto collaborativo espresso nella massima serenità e
spirito costruttivo che portino a gestire nel
migliore dei modi la nostra sia pur piccola
ma tosta Sezione.
Concludo ringraziando ancora i Vice-Presidenti, i Consiglieri e Revisori dei conti, i
capigruppo con un augurio di buon lavoro
ai neo eletti. Grazie della Vostra attenzione.
W GLI ALPINI! W LA SEZIONE VALSUSA!
Giancarlo Sosello - Susa, 1 marzo 2015
PERSONAGGIO
Giorgio Gambelli
Dalla Toscana alle nostre montagne
Alla fine del 2014 il 1° Maresciallo Luogotenete Giorgio Gambelli
ha terminato la sua vita operativa ed è andato a riposo. Gambelli
era un militare tutto d’un pezzo, un sottufficiale alpino di quelli
per cui ogni comandate farebbe carte false per averlo in servizio.
Una carriera e un rispetto guadagnati con fatica e dedizione da
un uomo partito dal basso e che ha saputo in tanti anni di servizio essere sempre pronto e come si dice in gergo “operativo”.
Una storia curiosa per un militare che ha fatto della montagna
la sua casa.
La sua avventura partì dalla Maremma, tra bufale e acquitrini, e
finisce oggi tra caprioli e laghi di montagna. Fu dopo il terremoto
in Friuli che chiese di fare il volontario e lasciò casa in Toscana
per entrare nell’esercito per una vita professionale ignota e tutta
da scoprire. Eccolo a compiere passo dopo passo una carriera
fatta di tenacia, carattere e forza fisica. In tanti anni ha fatto i
corsi per diventare alpino paracadutista, preparatore di lotta ravvicinata, professore di educazione fisica per le reclute, istruttore
di sci, maestro di alpinismo. È anche esperto nelle condizioni
della neve e nelle conseguenze della caduta delle valanghe e nel
soccorso alpino. All’inizio della formazione militare, in attesa dei
moderni mezzi di trasporto, fu anche preparato per le salmerie.
Gambelli poi divenne esploratore e prestò servizio nel Meteomont. In tanti anni ha girato tutte le Alpi, e anche il mondo in
servizio durante le esercitazione della NATO.
Finiti i tempi della naja, dell’esercizio composto dai coscritti, eccolo nel nuovo esercito professionale, pronto e addestrato perfettamente, in due missioni difficili prima in Bosnia poi in Afghanistan. Un militare che ha vissuto il cambio dell’esercito e che ha
lavorato con i ragazzi della leva ai quali s’insegnava meno ma a
più persone e quello odierno dove i pochi imparano moltissimo
per qualificarsi. Il grado d’istruzione e competenza ai tempi del
professionismo è elevatissimo e i ragazzi sono molto esigenti
e hanno voglia di imparare, così Giorgio Gambelli si è sempre
rimesso in gioco imparando sempre più.
Dopo tanti anni di servizio il 1° Maresciallo Luogotenete trascorrerà in montagna, nel suo paese adottivo di Bousson dove vive
con la moglie Marina, il tempo tra gite, escursionismo e attività
di servizio alla comunità.
La Sezione l’ha accolto tra i suoi ranghi quale membro esterno
del consiglio sezionale e nella Protezione Civile dell’A.N.A. dove
opera ormai da tempo e dove porterà ancora la sua esperienza e
la sua grande e qualificata propensione alla gestione.
Mario Tonini
In alto da sinistra:
la recluta Gambelli passa la vaccinazione e
in tuta mimetica verde unito.
In basso da sinistra:
Gambelli riceve
dal presidente
Sosello la spilla
d’oro dell’ANA e
per l’ultima
volta in
divisa con le
stellette.
19
Premio “Alpino Giovanni Carena”
La famiglia del compianto alpino Giovanni Carena, con la collaborazione della Sezione A.N.A. Val
Susa, indice la 2a edizione del Premio.
La partecipazione è gratuita e libera a tutti purché residenti in uno dei comuni della Valle di Susa, senza limiti di
età massima, ma con il solo limite minimo dell’appartenenza almeno alla classe prima della scuola dell’obbligo.
La partecipazione può avvenire in forma individuale, come classe scolastica, come scuola, istituto, ente od
associazione. Sono esclusi dalla partecipazione gli iscritti alla Sezione A.N.A. Val Susa ed i loro famigliari ma
nel solo caso di partecipazione individuale. Sono inoltre esclusi i premiati della precedente edizione.
LA PARTECIPAZIONE È INDIRIZZATA A:
a) Opere letterarie di qualsiasi genere, libri, serie di articoli, ricerche storiche, tesi di laurea, tesine di maturità,
audio visivi, opere teatrali, cinematografiche, (sempre in DVD ed eventualmente in CD) che abbiamo quale
soggetto la montagna e/o le truppe alpine di ogni tempo.
b) Interventi di recupero di ossari, cimiteri, monumenti, parchi, sentieri (purchè non siano interventi effettuati
in convenzione con enti pubblici)
c) Interventi di recupero o di creazione di musei, esposizioni, mostre.
d) Ristrutturazioni volontarie di manufatti di particolare valore storico e/o ambientale.
e) Attività meritevoli di cori, bande o fanfare.
f) Interventi di soccorso e/o solidarietà svincolate dalla contingenza di calamità ad ampio raggio.
g) Difesa delle tradizioni e dei mestieri della montagna.
Regolamento
Tutte le segnalazioni e/o le candidature dovranno pervenire in busta chiusa all’ente gestore del premio:
Sezione A.N.A. Val Susa
Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (To)
La documentazione dovrà necessariamente contenere una descrizione delle motivazioni che hanno
portato alla segnalazione e/o candidatura con una
precisa ed esaustiva documentazione probatoria
accompagnato dall’accettazione del giudizio insindacabile della giuria.
Termine ultimo di presentazione:
6 settembre 2015.
Il valore monetario del premio è stabilito
in a 1000,00 (mille).
L’erogazione potrà avvenire ad insindacabile giudizio della giuria.
Copia del seguente bando è disponibile sul sito www.anavalsusa.it ed
eventuali informazioni o altre copie
possono essere richieste nel pomeriggio del venerdì dalle ore 14,30 alle
ore 17 presso la sede A.N.A. o al numero
0122/33204.
20
bellico raccontata attraverso i ricordi della comunità locale...”.
A seguito della rappresentazione di tale lavoro teatrale avvenuta
il precedente 25 gennaio 2014, il Gruppo aveva ringraziato “La
Famija ‘d Drubiaij” per “...averci regalato genuinità, semplicità e
verità, anni tragici e profondi visti e vissuti dalla gente semplice,
e momenti di alta interpretazione, a volte di intensi sentimenti,
a volte ironici, a volte allegri, sempre calati in quegli anni di sofferenza, ricordandoci con semplicità e senza retorica che quel
bene prezioso chiamato Libertà, dobbiamo tenerlo stretto ogni
giorno, lottare per conservarlo, per noi e per i nostri figli e in
omaggio e in memoria di quanti, per consegnarlo nelle nostre
mani, hanno accettato disumani sacrifici, fino a quello estremo
della vita...”.Purtroppo il 20 gennaio 2015 l’Associazione “Lla
Famija ‘d Drubiaij” e più ancora l’insostituibile Ing. Luciano Goffi,
regista e factotum del gruppo teatrale dell’Associazione stessa,
sono stati colpiti da un grave lutto. E così, noi alpini, siamo qui
a dover dire, con quel nostro modo di esprimerci, che è “andata avanti”, troppo prematuramente, la moglie dell’Ing. Luciano
Goffi, da tutti conosciuta semplicemente come “Meri”, donna di
semplicità e riservatezza ineguagliabili. Proprio per quello che
rappresenta “La Famija ‘d Drubiaij”, l’Ing. Luciano Goffi e per
quello che ha rappresentato la signora Meri, in termini di valori
alpini intesi come realtà sociale vissuta e testimoniata quotidianamente nelle nostre valli e sui nostri monti, il Gruppo si associa al profondo dolore per la perdita della cara Meri e, volendo
essere vicino al marito Luciano, ai figli e agli adorati nipoti, oltre
che all’associazione “La Famija ‘d Drubiaij”, intende con queste
parole porgere le sue più sentite condoglianze, nella certezza
che l’impegno di semplicità profuso da Meri nel suo operato sarà
di insostituibile sostegno quotidiano a quanti le hanno voluto e
le vogliono bene. Possa la cara Meri, con la quotidiana presenza
nei vostri cuori, concedervi quel conforto di cui avete bisogno e
spronarvi nella ricerca e nella rappresentazione di quelle realtà,
così vicine a tutti noi, che così superlativamente “La Famija ‘d
Drubiaij” ha interpretato nella testimonianza “Omaggio e Memoria”. Continuate a rappresentare i valori della nostra cultura alpina, che in questi momenti di profonda crisi sociale ed economica
oltre che morale, devono essere motivo di orgoglio per tutti noi, e
in “Omaggio e Memoria” per quanti, con il loro operato, ci hanno
lasciato un segno tangibile del significato della nostra alpinità.
Grave lutto per la testimonianza della nostra cultura alpina
Renzo Gallo
Sabato 8 novembre 2014 presso il salone comunale di Villar
Dora si è svolta la manifestazione per l’assegnazione del 1° pre- GRUPPO DI BORGONE
mio della cultura alpina intitolato a Giovanni Carena, concorso Riconoscimento a Giovanni Carello
voluto dalla famiglia Carena in collaborazione con la Sezione ANA Dei meriti sportivi di Giovanni Carello si è già scritto ampiamente
Val Susa. Tutti i partecipanti hanno ricevuto un premio in consi- nello Scarpone di giugno (pagina 15), quando abbiamo riportato
derazione dell’importanza e della forte espressione di vitalità di la notizia della conquista del titolo di campione del mondo di sci
quanto proposto. Così “La Famija ‘d Drubiaij” è stata premiata
per “...l’interessante lavoro teatrale sulla memoria del periodo
Da sinistra: Elio Garnero; Giovanni Carello e il Gruppo di Borgone.
Ricordo di Elio Garnero
Amicizia: una parola quasi scontata, spesso usata a sproposito senza considerare il suo reale e profondo significato, senza
rendersi conto che il suo esistere fra persone rappresenta un
legame forte e indissolubile, un legame così profondo che non
solo permette, ma anche richiede che esista la critica nei confronti dell’altro o degli altri con i quali si è stabilito un rapporto
così fondamentale e raro, così come richiede anche di accettare
la critica nei propri confronti, critica sempre mirata a migliorare
quel condividere opinioni, sentimenti, esperienze, impegni, oppure anche nel non condividere parte di tutto ciò, non ha importanza, purché il rapporto sia improntato al rispetto reciproco.
E così nasce e prende forma la profonda considerazione, il dialogo, non nella speranza di vedere riconosciuta la propria ragione,
ma nella certezza di poter instaurare un confronto che possa apportare miglioramento e maggiore ricchezza al proprio bagaglio
di vita e di rapporti umani. E Tu, caro Elio, il significato della parola amicizia, quella con la A maiuscola la conoscevi profondamente. Così come conoscevi profondamente il significato di alpinità,
quello spirito alpino che per tanti anni ti ha supportato nel tuo
operare nella Sezione Val Susa, come Vice Presidente Vicario,
nel nostro Gruppo, come componente del Direttivo, prima, e Vice
Capo Gruppo poi. Sempre presente nelle nostre adunate ed anniversari. Così come ti ha supportato negli immancabili articoli
che scrivevi sullo Scarpone Valsusino, espressione forse ancora
più forte del tuo essere. Ma la tua alpinità non l’hai limitata alle
attività degli Alpini, l’hai trasferita all’esterno, nell’impegno profondo e ineguagliabile in qualità di responsabile di zona del Banco Alimentare e nel supportare la periodica vendita di fiori e mele
per la ricerca sul cancro: un vero Alpino, un Uomo a servizio dei
deboli e dei sofferenti. E così il 19 settembre sei andato avanti.
Proprio quando speravamo di poterti riavere fra di noi, di poterti
salutare nuovamente, di sentire ancora il tuo parere sulle nostre
questioni, tu ti sei presentato a cospetto del General Cantore, fra
le altre penne nere che ti hanno preceduto e che hai ritrovato.
Potremmo dire ancora tante cose, ma due sole parole possono
esprimere quanto siamo in debito verso di te: Grazie Elio.
Renzo Gallo
CRONACA DAI GRUPPI
GRUPPO DI AVIGLIANA
21
CRONACA DAI GRUPPI
22
nella categoria Master75 (atleti con oltre 75 anni). Grande fu
allora la gioia nel Gruppo nell’annunciarlo, ma mancava ancora
una parte nel percorso dei festeggiamenti: il riconoscimento della comunità borgonese.
Così il 27 novembre u.s. il consiglio comunale si è spostato in
massa nella sede del Gruppo per rendergli il giusto omaggio.
Giovanni Carello è un alpino e la sede del Gruppo è la sua seconda casa. Crediamo che il comportamento dell’amministrazione
comunale sia stato esemplare ed estremamente corretto e gentile. Un festeggiamento a casa propria, circondato dagli amici è
sempre un gesto di rispetto, simpatia e sensibilità che da queste
pagine vogliamo riconoscere al sindaco Alpe.
Due targhe dedicate all’evento gli sono state donate nell’occasione con la speranza che siano solo l’inizio di un’altra serie di
successi nella categoria della quale pare essere assoluto padrone. A marzo ci saranno i campionati A.N.A. di slalom gigante
al Frais e la Sezione può sin da ora contare su di una medaglia
sicura. La targa del Gruppo rappresentava un alpino dei recenti
Ca.S.T.A con gli sci sulle spalle e con la dedica “L’A.N.A. di Borgone al suo campione”. Foto ricordo e l’immancabile brindisi
hanno concluso la bella serata con l’auspicio di ripeterla nuovamente alla fine della stagione agonistica che a breve si aprirà.
Michele Bosco
to Carlo Lucino, il quale è anche autore della costruzione delle
case e degli attrezzi di artigianato locali esposti nel presepe.
I visitatori sono stati numerosi e piacevolmente interessati. Durante le visite, il Gruppo ha offerto cioccolata calda e vin brulè.
Nei giorni precedenti il Natale, ci hanno fatto visita i bimbi delle
scuole materne, che con un interesse particolare hanno voluto
conoscere il perché in quel presepe era ubicato un piccolo accampamento di alpini con relativi muli.
GRUPPO DI CHIANOCCO
Visita agli anziani del Gruppo
Venerdì 13 febbraio 2015 il capogruppo Danilo Favro ed il segretario Ilario Favro hanno deciso di far visita ai due soci alpini
più anziani del Gruppo, Ippolito Becchio e Amabile Didero classe
1924 divisi da pochi giorni di differenza e pochi metri di distanza.
Ippolito abita in via Vernetto e Amabile in via Ciamei.
Ippolito Becchio è il figlio della prima madrina del Gruppo Ernestina Davì e nipote di Pinin Becchio primo capogruppo. Nel tempo
trascorso a casa sua ci ha raccontato il giorno dell’inaugurazione
del primo gagliardetto 23 maggio 1934 come se fosse accaduto
ieri. Ippolito aveva dieci anni. Ci ha decritto la festa in modo impressionante. Amabile Didero, storico membro del direttivo ci ha
accolti in casa con moglie, figli, nipoti e pronipoti al seguito con
bottiglione di vino in tavola e pasticcini per brindare insieme agli
Messa alla cappella di borgata Achit
amici alpini. Anche con lui abbiamo parlato dei tempi trascorsi.
Sabato 13 dicembre 2014 si è svolta presso la cappella della Quando abbiamo lasciato i nostri veci eravamo pieni di orgoglio e di
borgata Achit di Borgone la messa dedicata agli scalpellini dei un nuovo bagaglio di esperienza da portare alle generazioni future.
quali Santa Lucia, ricorrente proprio quel giorno, è patrona.
Ilario Favro
Officiata da don Roberto, proveniente da Vaie in sostituzione del
parroco di Borgone don Pietro, ha visto come consuetudine vuole GRUPPO DI CHIUSA SAN MICHELE
la presenza del Gruppo anche in qualità di associazione che si Festa del tesseramento
occupa della cura del grazioso edificio, situato all’inizio di una Annuale incontro di inizio anno per gli alpini chiusini che da temmulattiera che conduce, su per la Ruceja, fino alle borgate di po hanno scelto la festa dell’Epifania per ritrovarsi dopo le feste
Condove. La tradizione di lavorare la pregiata pietra della mon- intorno ad una tavola imbandita quale simpatico inizio della camtagna di Borgone risale al secolo scorso, quando divenne materia pagna di tesseramento.
prima per molte opere di edilizia civile anche nella città di Torino, La giornata fortunatamente non era freddissima e così l’ombra
quali ponti, poggioli e marciapiedi lastricati, ed ha costituito fonte invernale che incombe sulla Chiusa non creava ostacolo nel riprimaria di sostentamento per moltissime famiglie del paese fino trovarsi sul sagrato della chiesa di San Pietro Apostolo, dove,
a quando, negli anni ‘60, l’attività non è più stata remunerativa e le durante la SS.Messa celebrata dal parroco don Romeo Zuppa,
cave sono state abbandonate o trasformate in palestre di roccia.Al venivano ricordati gli alpini chiusini “andati avanti” senza dimentermine del rito le priore hanno offerto a tutti thè caldo e pasticcini, ticare l’eroico generale Cantore, il papà degli alpini, la cui famiper salutarsi e farsi i primi auguri per le imminenti festività.
glia era originaria del luogo. Presente alla Santa Messa anche il
Luca Barone sindaco Fabrizio Borgesa che già era stato gradito ospite della
Sezione alla Messa di Natale celebrata al Santuario di MompanGRUPPO DI BUTTIGLIERA ALTA
tero. Chiudeva la cerimonia la preghiera dell’alpino letta dal prePresepe a Buttigliera
cedente capogruppo Vuillermoz. Foto ricordo e poi tutti all’asilo,
In occasione dei “Mercatini di Natale”, su invito del Comune in presso il quale si trova le sede del Gruppo, per un aperitivo prima
nostro Gruppo ha dato l’adesione per allestire un presepe nella e successivamente per il pranzo preparato dalle gentilissime ed
nostra sede.Il materiale è stato fornito dal nostro socio aggrega- appassionate signore che ancora una volta si sono dedicate ai
GRUPPO DI CONDOVE
Un successo le “Arance della salute”
4136 euro è questa la cifra raccolta quest’anno dal Gruppo che
ha organizzato la giornata delle “Arance della salute”. Il freddo
dei giorni della “merla” di sabato non ha fermato le penne nere
di Giovanni Pesce che hanno offerto in piazza l’ormai tradizionale
scambio delle arance dell’AIRC per nove euro. Quella l’offerta
minima per una retina da due chili e mezzo di arance provenienti
dalla Sicilia in realtà si è raccolto molto di più perché la risposta
della cittadinanza è stata molto generosa tanto che le penne
nere hanno raccolto, distribuendo 385 retine, di sole offerte 671
euro. La somma sarà portata presso la struttura sanitaria di Candiolo dove da anni si certa una cura contro il cancro. Il capogruppo, il sergente di ferro quasi inossidabile, molto soddisfatto tiene
a precisare il suo ringraziamento: “Ai cittadini condovesi che
hanno saputo donare per una giusta causa e un grazie ai commercianti che hanno, grazie agli spazi nelle vetrine, promosso
la manifestazione. Un ringraziamento agli amici alpini che sono
arrivati apposta da altri Gruppi vicini e lontani per donare. È stato
bello vedere gli amici del Villar, di Caprie e di Borgone”. Il denaro
raccolto dagli alpini, non più in armi, servirà per sconfiggere la
guerra: quella contro il cancro.
Mario Tonini
GRUPPO DI FORESTO
Cento anni da alpino
Bortolin Remo e tutto il Gruppo sono fieri di avere tra le loro
fila l’alpino Natale Manina, classe 1915, reduce dal fronte occidentale, fatto prigioniero dai tedeschi, deportato nei campi di
concentramento per 13 mesi, rientrato in Italia nell’agosto del
1945 e per tale motivo insignito di Medaglia d’Onore conferitagli
dal Presidente del Consiglio dei Ministri. Il capogruppo Remo
Bortolin con Francesco Salino e tutto il Consiglio Direttivo del
Gruppo ti augurano un “Elisir di lunga vita” per i cento anni in
via di compimento e per la forte fibra che ancora possiedi. Caro
vecio alpin non ti fermare.
Giovanni Baro
nare questa commozione interna verso gli altri siano essi piccoli
bimbi che si affacciano timidamente alla realtà della vita o anziani che ormai hanno dato tutto sé stessi per il bene dei loro figli.
A questo hanno pensato gli alpini del Gruppo che si sono recati
alla “Scuola dell’infanzia” per offrire loro il panettone natalizio e
ricevere in cambio splendide filastrocche e canti natalizi sotto
l’accurata regia delle loro maestre.
È veramente piacevole veder esibire questi giovani artisti che
sicuramente negli anni a venire metteranno le basi per un futuro
migliore del nostro paese. Il Gruppo si è quindi recato presso “La
casa di riposo per anziani” dal valore sociale non meno importante di quello dei bimbi. L’approccio agli ospitati è stato a dir
poco commovente per l’evidente senso di piacere e di gioia letto
nei loro occhi. Non più canti ma parole forti a ricordare i travagli
del passato e i loro affanni per la crescita delle loro numerose
famiglie.
Per finire baci e abbracci a strappare qualche lacrima dai loro
visi. Bravi alpini la solidarietà verso il prossimo si dimostra così,
senza tante parole ma con fatti concreti.
Giovanni Baro
CRONACA DAI GRUPPI
fornelli. Una cinquantina le persone a pranzo per una serena ed
allegra domenica di inizio anno. Per la Sezione erano presenti i vicepresidenti Balbo e Bert ed il consigliere Baro. Rubiana,
Sant’Ambrogio e Sant’Antonimo e Gruppi presenti.
Vittorio Amprimo
GRUPPO DI RUBIANA
Ritorno al passato
Il giorno 26 novembre, Remo Blandino, Angelo Tessarolo e Bartolomeo Botta sono stati invitati dal col. Sergio Conte, comandante del 1° Reggimento logistico di manovra, per una visita
della caserma “Ceccaroni” di Rivoli. Dopo una calorosa accoglienza, accompagnati dal mar.llo Baldassare, il gruppo rubianese ha potuto visitare la caserma, che come noto nel 2013 è
rientrata nei ranghi della Taurinense riottenendo di conseguenza
il cappello alpino. Alla fine, come di prammatica, pranzo alpino.
Remo Blandino
GRUPPO DI SALBERTRAND
Rinnovo del consiglio direttivo
Nel corso dell’assemblea annuale degli iscritti, il Gruppo ha rinnovato gli organi direttivi. Capogruppo è stato confermato Pasquale Viceconte e come suoi vice sono stati nominati Nando
Chianale e Giuseppe Rosso. Segretario sarà Alessio Arlaud ed
i consiglieri saranno Giuseppe Jannon, Enrico Faure, Ferruccio
Rey, Andrea Perotto, Ezio Rey ed Ivo Faure. Congratulazioni a
Pasquale Viceconte per la riconferma e auguri al nuovo consiglio
per un triennio ricco di soddisfazioni.
GRUPPO DI NOVALESA
Nella pagina a fianco da sinistra:
il
capogruppo
e
il
segretario
di
Chianocco
in visita alla famiglia Didero;
Natale tra bimbi e anziani
il Gruppo di Condove durante la raccolta di fondi contro il cancro.
È Natale, la festa più bella dell’anno che unisce bambini, genitori,
In questa pagina da sinistra:
nonni e parenti tutti in un unico festoso abbraccio di fraterno
il vecio Natale Manina del Gruppo di Foresto;
amore e di infinita amicizia. Come non sentire il bisogno di esteri rappresentanti del Gruppo di Rubiana nella caserma di Rivoli.
23
CRONACA DAI GRUPPI
GRUPPO DI SANT’ANTONINO
Tè alle scuole
Lunedì 22 dicembre il Gruppo ha offerto un caldo the durante il
concerto di fine anno che si è tenuto nelle scuole medie di Villar
Focchiardo.
Ottima l’iniziativa e come sempre notevole l’impegno degli alpini
del Gruppo.
Diego Martoglio
GRUPPO DI SANT’AMBROGIO
Carnevale dei borghi
Domenica 22 febbraio dalle ore 14,30 alle 18,00 si è svolto il
“Carnevale dei borghi 2015”.
La manifestazione ampiamente partecipata da maschere e carri
allegorici,nonché da un folto pubblico non solamente indigeno
del comune ospitante, ha visto la partecipazione del Gruppo.
Sono infatti stati preparati e serviti dalle penne nere ben 32 litri di tè e 18 litri di vin brulèe, nonchè tantissime bugie (quelle
alimentari).
Il tutto è stato ampiamente apprezzato da figuranti e pubblico.
Da sinistra: il capogruppo di Sant’Antonino Michele Franco;
il capogruppo di Venaus Andrea Tournour;
gli alpini del Sestriere con i maestri di sci.
GRUPPO DI SESTRIERE
Fiaccolata al colle
Nella serata del 30 dicembre in occasione dell’annuale fiaccolata notturna dei maestri di sci delle scuole, il Gruppo ha offerto un
ottimo vin brulè agli ospiti del colle.
GRUPPO DI VENAUS
Rinnovato il consiglio direttivo
In data 1 febbraio il Gruppo ha rinnovato le proprie cariche sociali per il triennio 2015/2017.
Confermato quale capogruppo Andrea Tournour con vice capogruppo Paolo Guglielmo. Le altre cariche sono: alfiere Marcello
Balpo, cassiere Sergio Guglielmo, segretario Paolo Marzolino,
consiglieri Ernesto Prevut, Augusto Talachini, Eligio Claretto, Lino
Marzo, Albino Barbero, Mario Reynaud ed infine revisore dei conti Simone Rossi. Al nuovo consiglio gli auguri per un proficuo
lavoro e complimenti ad Andrea Tournour per la riconferma.
Venerdì 10 aprile 2015 - Ore 17.30
SUSA
Sede ANA Valsusa, Salone don Trappo
Via Brunetta, 45
Il generale Giorgio Blais
presenta la conferenza:
La campagna
di Grecia
e gli Alpini
1940-41
to da
en
ntam
Appu
Seguiteci su:
Ana Valsusa
24
www.anavalsusa.it
LS
ere!
n
erd
on p
lo scarponcino valsusino
Diario di guerra
Gennaio
1 I tedeschi affondano la corazzata britannica Formidable.
5 Disfatta turca contro i russi a Sarikamish. 50.000 i morti turchi e
28.000 quelli russi.
6 I cattolici italiani verso l’interventismo. Neutralità assoluta per la
Chiesa, ma libertà di decisione per i fedeli.
19 Due dirigibili tedeschi Zeppelin sorvolano l’Inghilterra.
24 Battaglia navale tra inglesi e tedeschi nel Mare del Nord. 1.000 vittime tedesche.
31 Primo attacco con i gas. I tedeschi li usano contro i russi a Bolimov,
ma il vento gelido li disperde.
Febbraio
3 I turchi tentano di attraversare il canale di Suez.
5 Si conclude la battaglia di Bolimov. Perdite di 40.000 uomini per i
russi e 20.000 per i tedeschi.
7 Comincia la seconda battaglia dei laghi Masuri (Russia). Una tempesta di neve ferma i tedeschi.
15 A Singapore il primo caso di ammutinamento. Gli indiani uccidono
39 europei.
19 La flotta anglo-francese bombarda i forti turchi sullo stretto dei Dardanelli con l’obbiettivo di conquistare la fortezza di Gallipoli nell’omonima penisola turca anticamente chiamata Chersoneso Tracico.
20 A Roma ci sono violenze contro i pacifisti all’Università della Sapienza.
21 Il Partito Socialista organizza manifestazioni pacifiste in tutta Italia.
22 Si conclude la seconda battaglia dei laghi Masuri (Russia). I russi
stremati fermano i tedeschi.
26 In Italia, il ministro degli Esteri Sonnino propone al presidente del
Consiglio Salandra di avviare trattative con l’Intesa (Francia, Inghilterra e Russia) in vista di un intervento militare.
26 I tedeschi a Verdun usano per la prima volta i lanciafiamme contro i
francesi.
Marzo
4 L’Italia inizia le trattative con l’Intesa.
7 Il ministro austro-ungarico Burian dichiara di accettare il principio
della cessione dei territori austriaci all’Italia alla fine della guerra.
Il ministro Sonnino li vorrebbe invece subito.
10 Dopo un bombardamento con 340 cannoni, gli inglesi permettono alla
fanteria di entrare nel villaggio di Neuve-Chapelle occupato dai tedeschi.
11 Bottino inglese a Neuve-Chapelle: 16.000 prigionieri tedeschi.
Però il costo dell’impresa è di 11.000 uomini in larga parte indiani.
18 Attacco navale franco-inglese nei Dardanelli. All’opera sei corazzate
britanniche e quattro francesi.
21 Il ministro degli Esteri Sonnino dichiara che è intollerabile l’inferiorità
italiana nell’Adriatico di fronte al’Austria.
22 Dopo 133 giorni di assedio i russi conquistano la fortezza di
Prszemysl in Galizia. I russi catturano 120.000 soldati austriaci.
Moltissime le vittime per il gelo.
27 L’Italia chiede all’Austria la cessione immediata di tutto il Trentino,
un tratto dell’Alto Adige con Bolzano, Cortina, Gorizia e Gradisca,
Trieste, Valona ed il Dodecaneso. L’Austria offre il Trentino sino a
Lavis esclusa la Val di Sole con Madonna di Campiglio, la Val di Non,
la valle dell’visio e l’alta e media valle del Cismon.
31 I sottomarini tedeschi affondano 29 navi mercantili in un solo giorno.
Il 1° caduto
della Grande Guerra
Vi scrivo per ricordare il mio
prozio, di cui porto il nome in
memoria, Cesare Olivero Pistoletto. Nato a Gravere nel
1892 fu chiamato in guerra come alpino del battaglione “Exilles” nel 3° reggimento alpino. Era caporal
maggiore e allo scoppio del conflitto si trovava già ai
confini dell’Austria quando con la prima avanzata oltre confine ordinata dal generale Cadorna conobbe la
furia della guerra. Il 4 giugno, a undici giorni dal 23
maggio giorno dell’inizio delle ostilità contro gli austroungheresi, in un’azione con una squadra di fucilieri, il
mio avo cadde in battaglia. Per questa sua azione venne decorato con la Medaglia di Bronzo al valor militare
con questa motivazione: “Sprezzante del pericolo, a
capo di una squadra di tiratori scelti, dopo aver inflitto
gravi perdite al nemico, cadeva colpito da una palla in
fronte. Monte Kozliak, 4 giugno 1915”.
Le comunicazioni non erano certo semplici e veloci e
così solo il 24 giugno il comando del reggimento comunicò al sindaco di Gravere di portare la triste notizia
a casa Olivero Pistoletto. Il comandate del reggimento
scriveva: “Prego la S.V. di partecipare coi dovuti riguardi la dolorosa notizia alla famiglia e nello stesso
tempo rendersi interprete dei sensi di compianto e di
ammirazione dei colleghi del Reggimento pel valoroso
caduto”. Una tra le prime lettere a cui ne seguiranno
indirizzate alla famiglie italiane altre milioni. Mio prozio
doveva comunque aver capito la difficoltà della guerra
e con un triste presentimento scrisse alla famiglia un
cartolina che arriverà a casa dopo la sua morte. “Caporetto 25-1915 I miei più aff. Saluti sempre bene.
Cesare siamo già in Austria ma non abbiamo ancor
combattuto, fate coraggio” e concludeva così “Addio
non tornerò per mai”. Dopo una lunga e minuziosa
ricerca da parte del generale Giuseppe Calamani, presidente dell’Assoarma, è emerso che Cesare Olivero
Pistoletto fu il primo caduto della Grande Guerra e a
lui l’amministrazione di Gravere dedicò una strada nel
2002.
Cav. Cesare Olivero Pistoletto
PRIMA GUERRA
Cento anni or sono, 1915...
sempre più forti i venti della guerra
Inviate dai lettori
25
LE NOSTRE FOTO
Blandino Remo
Fiorenzo Combetto
Gianfranco Bartolotti
Pinerolo, giugno 1977.
Bra, 1959.
Anno 1972.
Giovanni Pesce
Davide Vallory
Aosta, giuramento da sottoufficiale 1962.
La Thuile, 2003.
Francesco Massimino
Vallory
Classe 1904.
Potete mandarci le vostre fotografie o dei vostri cari, indicandoci (se possibile) il luogo e la data dello scatto.
Le immagini possono essere spedite per posta a:
A.N.A. Sezione Val Susa - Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (TO) oppure via mail a: [email protected]
Vediamo se ti riconosci?
Terza serie di giovani alla ribalta. Altre tre foto misteriose. Chi saranno mai?
Vi riconoscete o li riconoscete? Un passo avanti e confessate!!!
Sono ovviamente rappresentate
sia la bassa, che la media e l’alta Valle di Susa.
Non necessariamente nell’ordine.
I giovanotti in questione
ci facciano poi sapere se si sono riconosciuti.
Un brindisi in Sezione
sarà il premio alla notorietà!
Sullo scorso numero:
Chiulli di Susa, Garnero di Sant’Ambrogio e Ollivier
di Chiomonte.
26
Nascite
Gruppo di Rubiana
Felicitazioni dal Gruppo al nostro socio alpino Angelo Angeloni, alla moglie Federica, alla
piccola Arianna ai nonni Mario
Garbolino e Grazia per la nascita di Daniele.
• Felicitazioni dal Gruppo al nostro socio amico Giorgio Bugnone e alla moglie Luigina per la
nascita di Aurora, auguri al papà
Luca e alla mamma Cristina.
• Il nostro socio Fabrizio Clemente e la moglie Maria annunciano la nascita di Oscar:
felicitazioni e auguri dal Gruppo.
• Per la gioia del nonno Adriano Lorenzin nostro socio alpino, di mamma Stefania e papà
Fabio è nata Greta: felicitazioni
e auguri da tutto il Gruppo.
• Felicitazioni dal Gruppo al
nostro socio alpino Armando
Blandino per la nascita del nipotino Andrea: auguri al papà
Moreno e a mamma Giulia.
Gruppo di Buttigliera Alta
• Il 22 settembre si sono svolti
i funerali del socio Giuseppe
Renda. Il Gruppo partecipa al
dolore e porge sentite condoglianze alla famiglia.
• Il nostro socio Paolo Suppo è
“andato avanti”. La sua scomparsa lascia un grande vuoto
nella nostra associazione. Il
Gruppo di Bardonecchia
direttivo ed i soci si uniscono al
• Il giorno 8 ottobre è venuto dolore dei famigliari.
a mancare Alberto Cantone di
85 anni, papà del nostro alfiere Gruppo di Chiusa S. Michele
ufficiale alpino Livio. Il Gruppo • È andato avanti l’alpino Guiintende esprimere a lui ed alla do Gerbo, classe 1947. Venne
moglie Paola le più sincere chiamato alle armi il 13 dicemcondoglianze.
bre 1966 nel 4° reggimento
• L’11 ottobre, a 88 anni, è alpini, compagnia comando,
mancato l’amico Frugolo Se- presso la caserma “Berarcondo. Pur non essendo alpino di” di Pinerolo, e congedato
ha sempre partecipato con en- il 24 aprile 1968. Non venne
tusiasmo ai nostri momenti in mai meno allo spirito alpino
compagnia.
imparato sotto le armi, ed ha
È stato maestro di sci per di- portato sempre con orgoglio il
verse generazioni di ragazzi cappello alpino. Quando il suo
sulle piste dello Jafferau, alpini capogruppo gli chiedeva la die non, guadagnandosi stima sponibilità per qualche lavoro
e benevolenza dei bardonec- di manutenzione alla scuola
chiesi.
materna, oppure per la racArrivi alla moglie Dina il nostro colta del ferro per la Caritas
abbraccio più sentito.
o per qualunque altra iniziativa, la sua risposta era “fammi
Gruppo di Borgone
sapere il giorno e l’ora”. Il suo
• È andato avanti l’alpino Pier altruismo l’ha dimostrato aiuCarlo Miletto. Giungano ai pa- tando, finché la salute glielo
renti le più sentite condoglian- ha permesso, il suo caro amico
ze dal Gruppo.
Piersandro e la sua famiglia.
Dal 2012 faceva parte del
consiglio direttivo del Gruppo.
Caro Guido il tuo decesso per
noi è una perdita incolmabile,
ma siamo sicuri che nel Paradiso di Cantore starai già aiutando i meno fortunati, e noi
non ti dimenticheremo mai. Il
consiglio direttivo e gli alpini
del Gruppo porgono alla moglie Marta e alle figlie Michela
e Federica, le più sentite condoglianze.
ni per l’ottava, volta ma sopra
tutto a mamma Enrica, a papà
Miguel e al fratellino Filippo.
• La nascita di Mattia invece
ha fatto aumentare di grado
Remigio Aschieris che da nonno è diventato bisnonno.
A lui e alla neo mamma Laura
Barella e al neo papà Claudio
Cappellato giungano le felicitaGruppo di Chiusa S. Michele zioni del Gruppo.
• Le famiglie di due nostri soci
alpini sono state allietate dalla Gruppo di Oulx
nascita di una stella alpina e di • Dopo la stella alpina, uno
uno scarponcino. Il 22 gennaio scarponcino è arrivato a ral2015 è infatti nata Azzurra.
legrare la casa di nonno Dario
Felicitazioni e auguri da parte Balbo. Il 9 gennaio è infatti ardel Gruppo e del consiglio di- rivato Tommaso.
rettivo a Romano Barella no- Al prossimo piccolo alpino, al
stro consigliere e alla moglie nonno Dario e alla nonna Rita
Franca che sono diventati non- vadano gli auguri del Gruppo.
Gruppo di Vaie
• Sebbene con un po’ di ritardo nel pubblicare la notizia, ma
con grande gioia annotiamo la
nascita di Emanuele Cuatti, figlio del nostro amico Marco e
di Antonella Vinciguerra. Augurandoci che Emanuele possa
ereditare le doti di disponibilità,
simpatia ed amicizia che sanno
regalare i genitori.
Il Gruppo porge le più sentite
felicitazioni.
ANAGRAFE ALPINA
Gruppo di Chiomonte
• Il Gruppo è lieto di festeggiare con il socio alpino Eugenio
Margotto la nascita della bella
nipotina di nome Elisabetta.
Auguri alla bimba, alla mamma, a tutta la famiglia e speriamo di avere una alpina in più
fra i nostri futuri iscritti.
Decessi
Gruppo di Avigliana
• Il 19 settembre 2014 è andato avanti il nostro vice capogruppo Elio Garnero.
Alla sua consorte Luigina, a
sua figlia e a tutti i suo i cari
le più sentite condoglianze di
tutto il Gruppo. Il Presidente, il
Consiglio Direttivo, dipendenti
e volontari tutti dell’Associazione per la Prevenzione e la
Cura dei Tumori in Piemonte
partecipano al cordoglio dei
famigliari e del Gruppo Alpini di
Avigliana per la scomparsa del
Signor Elio Garnero e ne ricordano l’impegno e la generosità
che prodigava con entusiasmo
nell’organizzare le manifestazioni dei fiori e delle mele per
sostenere le nostre attività di
prevenzione.
Ciao Elio, grazie, ci mancherai!!
• Il 2 dicembre 2014 è andato
avanti prematuramente il nostro socio alpino Lauder Bucci.
Alla sua Signora e a tutti i suoi
cari le più sentite condoglianze
di tutto il Gruppo.
• Il 26 dicembre 2014 è mancata la mamma del nostro
socio alpino Pierangelo Bonaveri. Al nostro socio e a tutti
i parenti della signora, le più
sentite condoglianze di tutto il
Gruppo.
Gruppo di Condove
• Il nostro amico Giancarlo Vesco è andato avanti. Non era
stato alpino, ma da sempre
dichiarò la sua simpatia e fu
uno dei primissimi amici e ogni
tanto testimoniava la sua amicizia con una generosa offerta.
Era stato macchinista delle
FFSS, ma negli ultimi anni fu
colpito da una grave malattia
che l’ha portato alla fine.
Alla moglie e al figlio rinnoviamo le nostre fraterne condoglianze.
27
ANAGRAFE ALPINA
Gruppo di Exilles
• Il 13 febbraio scorso ci ha
lasciati la sig.ra Giuseppina
Turbil, sorella del nostro socio Tinuccio, del nostro socio
aggregato Maria Giulia e di
Nicola. A loro, ai nipoti ed alla
famiglia tutta, giungano le più
sentite condoglianze da tutto il
Gruppo.
Gruppo di Foresto
• Il 19 novembre è mancata in Torino dove risiedeva, la
signora Amelia Durbiano ved.
Dipietrantonio socio aggregato
del Gruppo. Al figlio Egidio, al
fratello Roberto, socio e consigliere del Gruppo, ai famigliari
tutti, il direttivo ed i soci porgono sentite condoglianze.
Gruppo di Giaglione
• Il 05 gennaio 2015 è andato
avanti l’alpino Marco Belletto classe 1926. Nel lontano
1948 ha fatto il CAR nel 4°
reggimento alpini btg.Susa
8° compagnia nella caserma
Monte Grappa di Torino. Nel
1949 ha finito la leva nella 7°
compagnia a Pinerolo. Il Gruppo alpini rinnova le più sentite
condoglianze ai suoi famigliari.
• Il 07 gennaio 2015 ci ha
lasciato l’amico degli alpini
Giovanni Baron classe 1941.
Iscritto nel nostro Gruppo da
30 anni, sempre presente nelle
nostre manifestazioni aiutando
il Gruppo con capacità e grande spirito di aggregazione.
Tutto il Gruppo lo ricorda con
affetto e riconoscenza rinnovando le più sentite condoglianze alla sua famiglia,a suo
figlio Roberto al suo genero
Giuliano Sereno entrambi alpini iscritti nel nostro Gruppo.
la signora Ada Rumiano, vedova Marzolionetto, suocera del
nostro socio Vittorio Vigna e
nonna del nostro socio Andrea
Vigna.
Alla signora Carla e ai famigliari il Gruppo porge sentite
condoglianze.
Gruppo di Novalesa
• Il 31 dicembre 2014 è mancato all’affetto dei suoi cari
l’alpino Natale Gattiglio di anni
91. Dopo il servizio militare si
è arruolato nel Corpo Forestale
dello Stato con 40 anni di servizio come maresciallo. Socio
presente e attivo fino a quando
l’età e la salute glielo hanno
permesso. Ai figli e ai parenti
giungano le più sentite condoglianze da tutto il Gruppo.
stro Gruppo di cui è stato per
più di 20 anni componente del
direttivo. Sempre disponibile
per aiutare nelle varie attività:
Santuario della Bassa e Pra del
Colle, era sempre presente alle
adunate nazionali e intersezionali a cui partecipava con entusiasmo. Ai figli, ai nipoti e ai
famigliari tutti giungano le più
sentite condoglianze da tutto il
Gruppo.
• Il Gruppo porge sentite condoglianze ai famigliari per la
scomparsa del nostro socio
alpino Albino Consoli.
cuni di noi sei stato uno punto
di riferimento.
Con la tua presenza, senza
salire mai in cattedra, ci ha
trasmesso importanti lezioni
di solidarietà e condivisione,
spesso con simpatica ironia. Ti
preghiamo Gianni, guardaci da
lassù e tendici una mano.
• Il 26 gennaio 2015 è mancato Gino Sottocasa, papà del nostro socio Luca. Il Gruppo porge
le più sentite condoglianze al
nostro socio ed ai famigliari per
la scomparsa dal papà.
• Il 23 febbraio 2015 è mancato Giuseppe Cattero, fraGruppo di Sant’Ambrogio tello del nostro socio Silvano
• A Gennaio è andato avanti il Cattero. Da parte del Gruppo
socio, artigliere alpino, Stefano sincere condoglianze a tutta la
Galliano.
famiglia.
Sofferente da anni per una
malattia che ne limitava la de- Gruppo di Sestriere
ambulazione e la normale ma- • Il Gruppo partecipa al dolonualità, ha sempre reagito con re della famiglia Poncet per
la tenace volontà di non molla- la perdita dell’alpino Luigi,
re del vero alpino. Il direttivo e “andato avanti” nell’autunno
i soci del Gruppo porgono alla 2014, e della famiglia Ferlante
moglie signora Maria Teresa e per la perdita di Riccardo noai due figli con rispettive fami- stro aggregato.
glie, le più sentite condoglianze per la perdita del loro caro Gruppo di Vaie
congiunto.
• Il nostro socio Corrado Picco
ci ha lasciati all’età di 79 anni.
Gruppo di Sant’Antonino Originario della Val Sangone
• Gianni Volpato è andato per molti anni è vissuto a Vaie
avanti.
dove da sempre è stato socio
del nostro Gruppo, sebbene da
molti anni risiedesse a Condove. Molte foto di adunate e
manifestazioni lo ritraggono tra
i presenti, quale segno tangibile dell’interesse ed attenzione che nutriva per il nostro
Gruppo. Alla moglie Bianca ed
alla figlia Daniela giungano le
sentite condoglianze e l’affetto
del Gruppo.
Gruppo di Rubiana
• Il 14 Dicembre è andato
avanti Giuseppe Garbolino,
classe 1920, socio più anziano del Gruppo. Aveva partecipato al 2° conflitto mondiale
prima sul fronte francese poi
in Grecia e Montenegro. Di
questa sua esperienza lascia
una raccolta di testimonianze
realizzata con l’aiuto del figlio
in un libretto dal titolo “SOLDATO ALPINO”. Tanti lavori: in
campagna con il padre, come
cantoniere e poi operaio in Fiat Nel gergo alpino è facile trovaGruppo di Mompantero
e muratore, ma nel tempo che re questa frase: “per ogni alpi• Il giorno 23 febbraio è man- gli rimaneva lavorava con il no- no che muore si spegne una
cato il signor Carlo Rocci papà
stella in cielo”.
del nostro vice capogruppo
È sicuramente una frase poeAldo. Al funerale che si è svoltica, però la trovo molto reale.
to il 25 febbraio c’era molta
Caro amico Gianni, in punta dei
gente ad accompagnare Carlo
piedi, nel silenzio più completo,
all’ultima dimora tra cui anche
sei uscito dal nostro cammino,
il nostro gagliardetto.
e sei andato avanti.
Al nostro vice capogruppo, alla
Il tuo ricordo è sempre vivo e
mamma Alda e ai famigliari
ben saldo nei nostri cuori, frutgiungano fraterne condoglianto di molte attività sociali orze da tutti noi.
ganizzate nell’arco degli anni,
• Il giorno 1 marzo è mancata
quando eri capogruppo. Per al-
28
Gruppo di Venaus
• Lunedì 17 novembre si sono
svolti i funerali del Socio Sergio
Vayr. Il Gruppo porge sentite
condoglianze al figlio Lele, ai
fratelli Igino ed Edoardo, nostri
soci, e partecipa al dolore di
tutta la famiglia alpina.
• Il 12 dicembre il nostro socio
Romano Garrone ha perso la
sorella Alda in Foglia. Il Gruppo
si unisce con sincero affetto al
dolore della famiglia.
• Il 14 dicembre è mancato
Giuseppe Caffo, papà del so-
Gruppo di Villar Dora
• Domenica 7 dicembre Carmelino Gotto è andato avanti.
Classe 1914, da tantissimi
anni socio del Gruppo.
È passato esattamente un
mese da quando abbiamo
festeggiato con lui e la sua
famiglia il suo 100esimo compleanno. Una bella serata trascorsa in compagnia al Centro
Sociale con Le Mondine ad
allietare l’evento!
Tantissimi alpini e non gli han-
no augurato buon compleanno e noi come Gruppo siamo
riusciti a festeggiarlo in modo
sincero e genuino come lui si
meritava!
Vogliamo far giungere alla famiglia le nostre più sentite e
sincere condoglianze da parte
del direttivo e da tutti gli alpini
di Villar Dora.
Porteremo sempre nel cuore il
suo sorriso!
• Mercoledì 24 dicembre Cesare Alemanno è andato avanti. Classe 1955, è stato attivo
per anni nel Direttivo del Grup-
po come consigliere e come
tesoriere.
Il suo Autosalone è stato il punto di ritrovo per tutti i suoi amici
alpini e non.
Capace di portare allegria, di
aggregare, disponibile per il
prossimo, dispensare buoni
consigli.
Ciao Cesare, porteremo sempre nel nostro cuore la tua
amicizia. Alla moglie Margherita, ai figli Laura e Luca, ai
genitori Ginetta e Giovanni,
alle sorelle, ai cognati e a tutti i
suoi parenti giungano le nostre
più sentite condoglianze!
• Mercoledì 4 febbraio Faustino Moschini è andato avanti.
Classe 1954, vice capogruppo.
Sempre disponibile e pieno
di allegria, lascerà un grande
vuoto all’interno del Gruppo.
Ciao Faustino, è stato bello
averti come amico.
Alla moglie Laura, ai figli Diego
e Davide giungano le nostre
più sentite condoglianze!
Anniversari
Gruppo di Chianocco
• Sergio Vair e Luciana Rossero: 60 anni insieme da quel
lontano 24 ottobre del ‘54.
Grandi festeggiamenti quindi
presso la sede del Gruppo (un
tempo ristorante sino all’alluvione del ‘57) con il figlio Mar-
co, anch’egli socio del Gruppo
e tanti amici.
Sergio ha lavorato in Fiat alle
Ferriere di Avigliana dove faceva l’operatore, mentre Luciana
invece era al Cotonifio di Chianocco. Sin da giovane appassionato di musica, ha sempre
suonato il clarinetto. Inizialmente nella Filarmonica di
Chianocco, ormai scomparsa,
poi nella Filarmonica di Bussoleno, quindi membro storico
della Fanfara ANA Val Susa e
infine anche artefice della nascita, nel 1980, del Gruppo
Folkloristico di Chianocco dove
suonava insieme con i suoi
amici Silvio e Lorenzo Rossero che ormai ci hanno lasciato
con grande rimpianto. Luciana
invece è la madrina del Gruppo
dal 2004, quando, in occasione del 70° di fondazione, ci ha
donato il gagliardetto. Auguri
di cuore da tutto il Gruppo con
l’augurio di ritrovarsi ancora
tra dieci anni per un altro prestigioso traguardo.
Daniel, le timide Daniel
nous l’avions conquis, il
était devenu un “alpino”
comme nous. Il nous avait
compris, il avait trouvé des
amis, il était devenu notre
grand estimateur d’outremonts. Toujours présent,
toujours discret, toujours
bien élevé et respectueux,
ami de tous. Il partait
avec son camping-car
et il vivait les rassemblements pendant toute une
semaine et non pas avec
la hâte à laquelle nous
sommes malheureusement souvent contraints.
Il avait voulu s’inscrire à
l’ANA et nous l’avons accueilli avec enthousiasme.
Malheureusement c’est
avec tristesse que nous
avons dû le saluer pour
la dernière fois dans la
cathédrale de Briançon le
samedi 28 février. Nous
étions encore une fois
nombreux, si nombreux
que certains ont dû penser, non sans raison, que
c’était un ”alpino” résidant
en France qui venait de
disparaître, che era “andato avanti”... par contre
c’était lui, Daniel.
Adieu Daniel, notre cher
ami.
ANAGRAFE ALPINA
cio Renzo. Il Gruppo è vicino al
socio ed alla famiglia in questo
momento di dolore.
• Il 22 dicembre è mancata
Elda Perottino, moglie di Giulio
Caffo e nonna di Ylenia Ferrari,
nostri soci. Sinceramente addolorati, gli alpini porgono le
più sentite condoglianze.
• Il Gruppo partecipa al dolore del Socio aggregato Valerio
Enrietta per la scomparsa della
moglie Vilma Masset avvenuta
il 12 gennaio.
• Il 26 febbraio è andato avanti
il socio Adelmo Vottero. Ai figli
Mauro e Danilo, nostri soci, ed
a tutta la famiglia vanno le più
sentite condoglianze.
• Il 4 marzo si sono svolti i funerali di Franco Caffo, già consigliere del Gruppo e musico della
nostra Fanfara. Gli alpini di Venaus partecipano al dolore della
famiglia e del fratello Bruno.
Matrimoni
Gruppo di Avigliana
• Il 31 Maggio 2014 la signorina Michela Squarzanti,
figlia della nostra amica degli
alpini Margherita Siviano, si è
unita in matrimonio con il Sig.
Stefano Paglialunga, fratello
dell’amica degli alpini Pierangela Paglialunga del Gruppo di
Bardonecchia.
Ai novelli sposi, alle signore
Margherita e Pierangela e a
tutti i parenti le più sentite felicitazioni di tutto il Gruppo.
29
NOTIZIARIO SEZIONALE
Notiziario sezionale
DICEMBRE 2014
2 dicembre Susa • Consiglio Sezionale
7 dicembre Sant’Antonino • Concerto della fanfara per
Santa Cecilia. Presenti: presidente Sosello, vicepresidenti
Balbo, Bartolotti e Bert, consiglieri Anselmetto, Arcidiacono,
Bosco e Sacco.
8 dicembre Sant’Antonino • Festa di Santa Cecilia della
fanfara sezionale. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere
Gallina, vicepresidenti Balbo e Bert, consiglieri, Arcidiacono,
Baro, Bosco e Sacco.
14 dicembre Milano • Santa Messa di Natale. Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina ed i consiglieri Foglia e Demuti.
18 dicembre Oulx-Briançon • Precetto natalizio alla 34 del
Susa. Presenti: presidente Sosello, vicepresidenti Balbo e Bartolotti, consiglieri Perotto, Sacco e referente giovani Barone.
20 dicembre Mompantero • Santa Messa di Natale sezionale.
Presenti: Quasi la totalità del Consiglio e larga partecipazione
dei Gruppi.
GENNAIO 2015
6 gennaio Chiusa San Michele • Festa del tesseramento.
Presenti: vicepresidenti Balbo e Bert e consigliere Baro.
18 gennaio Cuneo • Commemorazione di Nowo Postojalowka.
Presenti: presidente Sosello con l’alfiere Gallina, vicepresidenti
Balbo, Bartolotti e Bert, consiglieri Calliero, Garnier e Olivero.
24 gennaio Pianezza • Presentazione agli sponsor dei
campionati A.N.A. di slalom gigante. Presenti: presidente
Sosello e referente sport Gambelli.
24 gennaio Oulx • Incontro refernti giovani 1° raggruppamento. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Balbo
e referente giovani Barone.
25 gennaio Rubiana • Festa del Gruppo.
Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Bert.
26 gennaio Sacro Monte di Varese • Commemorazione
Nikolajewka. Presenti: consigliere Demuti.
28 gennaio Torino • Incontro con il presidente nazionale
Favero. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Balbo e
consigliere nazionale Botteselle.
FEBBRAIO 2015
7 febbraio Aosta • Riunione presidenti del 1° raggruppamento. Presenti: presidente Sosello, vicepresidente Balbo e
consigliere nazionale Botteselle.
Calendario manifestazioni 2015
29 marzo Caprie • Festa del Gruppo
12 aprile Avigliana • Festa del Gruppo
10 maggio Villar Dora • San Pancrazio
15-16-17 maggio L’Aquila
• Raduno nazionale
23 agosto Exilles • Festa del Gruppo
24 maggio Villar Focchiardo
• Festa del Gruppo
31 maggio Rubiana • 80° di fondazione
21 giugno Exilles • Festa sezionale
28 giugno Mattie • 90° di fondazione
5 luglio Cesana • Festa al Lago Nero
5 luglio Claviere • Festa Gruppo
12 luglio Meana • Sacro Cuore
12 luglio Oulx • 90° di fondazione
• Raduno lupi “34”
18 luglio Rubiana • Festa a Prà del colle
19 luglio Bardonecchia • Picreaux
26 luglio Borgone • Festa Borgata Achit
• Salita al Rocciamelone
1 agosto Gravere • Festa al Deveis
2 agosto Sestriere • Festa a Monterotta
3 agosto Rubiana • Gara di bocce
5 agosto Almese • Madonna della Neve
5 agosto Mompantero • Processione trittico
5 agosto Sauze d’Oulx • Madonna della Neve
9 agosto Giaglione • Festa a Santa Chiara
16 agosto Cesana • Festa al Thuras
23 agosto Novalesa • Festa d’estate
23 agosto Vaie • Festa al Truc
30 agosto Cesana • Festa del Gruppo
13 settembre Almese • 90° di fondazione
27 settembre Chiusa S. Michele
• Fiaccolata alla Sacra di San Michele
18 ottobre Acqui Terme
• Raduno intersezionale
4 novembre Novalesa • Comm. defunti
22 novembre S.Ambrogio • Festa patronale
28 novembre S.Ambrogio • Raccolta alimentare
In novembre Villar Dora • Premio Carena
8 dicembre • Santa Cecilia
19 dicembre Mompantero • Messa sezionale
Offerte pro Scarpone
• Gruppo di Chiomonte € 100,00 • Reteuna Livio € 25,00 • Lombardi Aldo € 30,00 • Gruppo di Foresto € 20,00 • Gruppo di
Chiusa S. Michele € 100,00 • Gruppo di Rubiana € 150,00 • Sibille Augusto € 60,00 • Maffiodo Pier Luigi € 10,00 • Gruppo di
Vaie - In ricordo di Rossi Leone e Bruno Ines € 10,00 • Gino Vatri € 30,00 • Carlo Croce € 30,00 • Luciano Midellino € 20,00
• Fam. Ronchi - La moglie e la figlia ricordano Germano Ronchi € 50,00 • Gruppo di Exilles € 100,00 • Silvio Mout € 20,00
• Gruppo di S. Antonino € 100,00 • Vottero Ilia - In memoria del marito Favro Bonet Fedele € 30,00 • Bianco Dolino Iride - In
memoria dei fratelli Leonardo e Nello € 20,00 • Favro Giuliano € 20,00 • Raimondo Sergio € 25,00 • Guglielmetto Vittorio €
10,00 • Vinassa Claudio - In memoria di papà Felice e mamma Lea € 30,00 • Croce Rita - In memoria del figlio Diego Borgiattino
€ 20,00 • Campale Daniela - In memoria del papà e mamma € 10,00 • Amadio Giorgia - In memoria del marito Giola Bruno €
20,00 • Ressiore Mario € 20,00 • Bottala Luigi € 10,00 • Baritello Domenico € 20,00 • Chiaberto Mario € 10,00 • Arbrun Piero
€ 10,00 • Bramante Luciano € 20,00 • Fasti Mario € 10,00 • Miletto Valerio € 20,00 • Conca Silvio € 10,00 • Natta Franca In ricordo del padre Severino Natta € 50,00 • Gruppo di Bruzolo € 100,00 • Borgis Davide € 5,00 • Fiorino Piero € 5,00 • Gillo
Silvio € 5,00 • Olivero Stefano € 5,00 • Olivero Valerio € 10,00 • Pozzallo Giorgio € 5,00 • Rocci Renzo € 5,00 • Serminato
Luigi € 5,00 • Vota Elmo € 5,00 • Richiero Giuseppe € 10,00 • Bronzino Luca € 5,00 • Gruppo di San Didero - In ricordo di
Clelia Richiero € 30,00 • Gruppo di Sestriere € 100,00 • Caiano Gian Giorgio - Per spedizione Rivista a Bolla Giuseppe € 25,00
• Gruppo di Villardora € 100,00 • Gruppo di Cesana € 100,00 • Gruppo di Borgone € 100,00 • Gruppo di Venaus € 100,00 •
Talachini Maria € 20,00 • Ronsil Caterina - In memoria di Marzo Ferdinando € 25,00 • Totale € 1.985,00
30
orrei soltanto fare una rettifica, per conoscenza, all’articolo
sui quarant’anni del nostro giornale dove si parla della mia
entrata nella redazione, avvenuta ben otto anni prima, precisamente nel marzo del 1995 e non nel 2003. Saluti.
Valerio Olivero
H
o letto da qualche parte che “L’A.N.A. e le montagne uniscono là dove l’uomo divide”. È uno dei tanti riconoscimenti
alla Famiglia alpina, particolarmente simbolico, che sintetizza la
capacità organizzativa di questo fiore all’occhiello della Nazione.
Il volontariato Alpino è vero sostegno per la società. L’amore per
la Patria manifestata con fierezza, il sacrificio, la disponibilità ad
ogni avvisaglia di calamità o altro appello di aiuto che giungono
da ogni lembo della Penisola, sono nel Loro DNA. Colpisce la
loro gigantesca macchina organizzativa, in una società come la
nostra dove tutti lamentiamo «che niente o poco va». Infaticabili,
guidati dal cuore, sanno saggiamente che una società si migliora
soltanto guardando al bene della collettività, sensibilità non comune al giorno d’oggi dove l’egoismo supera i livelli di guardia
da parte di tutti senza vergogna. Come ridurre questa “cellula
tumorale”? Guardando e imitando gli Alpini. Da trentasette anni
partecipo con la bandiera dell’Associazione Nazionale Carabinieri al Raduno che la Sezione organizza a giugno ai piedi del Forte
di Exilles, depositario di storia alpina e garanzia di uno scenario
che, miscelato ai ricordi dei reduci e alle tradizioni del Corpo,
crea humus ideale a stimolare la sensibilità dei cuori. Ricordo le
belle parole che mi disse tanti anni fa un reduce alpino giunto da
Piacenza in occasione di uno dei Raduni di Exilles, a proposito
del disastroso epilogo della guerra di Russia: “La nostra non fu
una ‘ritirata, ma un’avanzata verso la vita”. E per usare un eufemismo fiorentino, aggiungo che “persone a modo” ce ne sono
ancora. Signori, permettetemi di dire che questa è un’altra Italia,
quella che tutti sogniamo per ritrovare la fiducia smarrita. Voi
alpini ostentate il cappello e la penna nera con fierezza, ma con
altrettanta fierezza l’Italia vi guarda come begli esempi per tutti
noi. Con ammirazione e affetto.
Tonino Petrera - Mar. CC. in congedo
momento di maturazione e formazione dei cittadini dimenticano che, in particolare negli ultimi anni prima della sospensione,
solo pochissimi (maschi) facevano il servizio militare mentre la
stragrande maggioranza degli “abili e arruolati” (maschi) optava
per l’obiezione di coscienza, compresi molti figli e nipoti degli
attuali iscritti all’A.N.A. Essendo escluse le donne, delle due una:
o le donne erano già civicamente formate o non valeva la pena
di formarle. Mi ricordo ancora, da Comandante di Compagnia,
Battaglione e Reggimento, quante richieste di “imboscamento”
ho ricevuto da parte di tanti genitori, di cui molti padri iscritti
all’A.N.A, preoccupati della salute dei loro “ragazzi”. Chi invoca
la “riesumazione” della leva obbligatoria come momento di formazione del cittadino dimentica, o non vuole sapere, che le Forze
Armate non sono un “collegio” ma un fondamentale strumento
in mano allo Stato, ai cui componenti può essere richiesto anche
il sacrificio più importante, come i Caduti, Mutilati e Feriti nelle
Operazioni all’estero hanno dimostrato e che l’opinione pubblica
non accetterebbe mai da non- professionisti. Inoltre, prima del
compimento dei 18 anni necessari per essere, eventualmente,
arruolato, esistono (o dovrebbero esistere) due fondamentali fasi
della formazione del cittadino: la Famiglia e la Scuola.
Nella stragrande maggioranza dei casi esse hanno miseramente
fallito e qualcuno cerca di delegare ad altri (il servizio obbligatorio) quelle incombenze, da svolgere in un anno, che né la Famiglia né la Scuola sono state in grado di espletare nei 17 anni
precedenti.
Tralascio l’aspetto economico, difficilmente comprensibile da chi
non addentro alla materia o, peggio, in malafede: è evidente che
Forze Armate non professioniste, per il continuo avvicendamento
del personale e per i limitati compiti assegnabili, non possono
essere armate e equipaggiate come il contesto internazionale
richiede, anche se “solo” per fronteggiare la minaccia terroristica. Ove, malauguratamente, si dovesse tornare alla leva obbligatoria, si tornerebbe anche alla situazione ante 1999: tanti
soldi stanziati per un ritorno in termini di efficienza e prontezza
operativa pari a zero o poco di più.
Gen. D. (Aus.) Piercorrado Meano - Gruppo di Chiomonte
LE VOSTRE LETTERE
V
Carissimo maresciallo le tue parole non possono che riempir- Una voce “fuori dal coro” e anche condivisibile. Purtroppo il dici il cuore a testimonianza di tutto ciò che facciamo.
battito di chi è fuori è spesso a senso unico per paura di chiamare le cose con il loro nome, ossia che i tempi cambiano.
iclicamente, come le inondazioni o gli scandali della politica, si ripresenta sui giornali dell’A.N.A. la questione “leva
nche a me è successo un caso simile a quello del camion
obbligatoria” con il contorno delle geremiadi di chi la rimpiange.
carico di alpini finito nel burrone descritto su Lo Scarpone
Sarebbe il caso di fare chiarezza perché chi, come me, ha pre- n°3 di ottobre del 2014. Facevo parte del corpo Genio Pionieri
stato servizio nelle Truppe Alpine dal 1974 al 2011 si ricorda di stanza a Torino presso la caserma “Monte Grappa”. Appena
benissimo che la tanto, allora, vituperata naja (considerata di rientrati dal campo lavoro siamo partiti per il campo estivo. Come
“benpensanti di turno” inutile perdita di tempo, ingiusta tassa campo lavoro eravamo vicino a Timau. Lì si ripuliva la mulattiera
da pagare solo da parte di alcuni, periodo di abbrutimento e di e abbiamo pesino fatto un pezzo di strada nuova, con muri e cuannientamento della personalità) in realtà è stata sospesa (non nette. Il 26 giugno 1960 eravamo accampati in Val Germanasca
abolita) su pressione di determinate forze politiche, di Associa- e quel giorno siamo saliti a Prali con il camion poi su fino alle
zioni più o meno legittime (tipo “Mamme dei Soldati”) e, soprat- casermette per recuperare del tavolame. Nel viaggio di ritorno il
tutto, di quelle che allora erano le mamme e le mogli anche di nostro camion è finito nella scarpata con molti feriti e un morto,
molti degli attuali iscritti all’A.N.A.
Gioacchino Stella.
Come “professionista” ho sempre auspicato che le Forze Ar- Quella sera siamo finiti tutti all’ospedale di Pinerolo. Io sono stato
mate diventassero così come sono ora: formate da personale ingessato dal collo sin sotto le anche per sei mesi. Tra di noi feriti
a lunga ferma, addestrato e preparato al meglio, con materiali non ci sono stati più contatti salvo che con Ruzza Federico.
e armamenti all’avanguardia, pronte a essere impiegate dove
Lorenzo Deyme - Gruppo di Exilles
più necessario per salvaguardare gli interessi della Nazione, che
io continuo a chiamare Patria. Sicuramente tante cose potreb- Caro Lorenzo, ti ringraziamo per la tua testimonianza. Grazie
bero essere migliorate ma rimane inconfutabile un fatto: quelli per l’attenzione con cui segui il nostro giornale. Significa che
che continuano ad “aggrapparsi” alla leva obbligatoria come sei un ottimo lettore e ciò ci riempie di soddisfazione.
C
A
Scrivete le vostre lettere a: A.N.A. Sezione Val Susa - Via Brunetta, 45 - 10059 Susa (TO) oppure via mail a: [email protected]
31
5x1000
All’Unità Sezionale della Protezione Civile
dell’Associazione Nazionale Alpini Sezione Val Susa
Destina a noi il cinque per mille dell’imposta sul reddito
CODICE FISCALE: 96024000018
PROGETTI REALIZZATI
grazie alle vostre DONAZIONI del 5x1000 del 2013
• Acquisto di un automezzo, usato garantito, 4WD ideale per movimentare Squadra Operativa con
materiale al seguito. L’automezzo è utile sia per portare attrezzature pesanti come motopompe,
torri faro, idrovore e attrezzature leggere di bassa manovalanza o/e zaini.
• Potenziamento degli apparati delle trasmissioni che
saranno tutti tarati su frequenza A.N.A.
• Acquisto di giubbetti ad alta visibilità e magliette estive di
rappresentanza segno di attenzione verso i Volontari.
• Acquisto di una fotocopiatrice, seppur rigenerata, perché
elemento base per ciascuna segreteria organizzata.
• Acquisto e consegna dei telefoni cellulari per i Responsabili.
• Ristrutturazione della Sede Operativa con importanti
lavori edilizi e di arredamento.
96024000018