Commento al Vangelo Domenica di Pasqua 05.04

DOMENICA DI PASQUA
ANNO B
Nel giorno dopo il sabato, Maria di Màgdala si recò al sepolcro di buon mattino, quand'era
ancora buio, e vide che la pietra era stata ribaltata dal sepolcro.
Corse allora e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro:
Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l'hanno posto!".
Uscì allora Simon Pietro insieme all'altro discepolo, e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo
al sepolcro.
Chinatosi, vide le bende per terra, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro e vide le bende per terra,
e il sudario, che gli era stato posto sul capo, non per terra con le bende, ma piegato in un luogo a
parte.
Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.
Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura, che egli cioè doveva risuscitare dai morti.
(Gv 20, 1-9)
“Nel giorno dopo il sabato”
Nel calendario ebraico il sabato è lo “Shabbat”, il giorno del riposo, della comunione tra Dio e gli
uomini, e il giorno dopo il sabato è il primo giorno della settimana. Ma il Vangelo parla di un
giorno particolare, il primo giorno di qualcosa di nuovo, la “Domenica”, il giorno del Signore.
In questo giorno le donne vanno alla tomba del Signore, probabilmente per rendergli omaggio.
Sono in più donne, (lo si comprende quando si dice “non sappiamo dove l’hanno posto”), e
annunciano che è successo qualcosa che ancora non capiscono: è risorto!
Si muovono allora due discepoli, Pietro e Giovanni, e corrono verso il sepolcro.
“l'altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro”.
Giovanni è più giovane, arriva per primo e vede che la tomba è vuota: se non c’è è perché l’hanno
portato via? Ha paura e non entra! E’ un atteggiamento rigido, poco elastico; è sfiduciato verso gli
altri che possono aver portato via il corpo e verso se stesso che si sente denudato di questa
sicurezza.
Molte difficoltà di coppia nascono da questa rigidità, dal non mettere in discussione la propria vita
a due perché sappiamo già tutto. Non ci sono novità, meraviglie, ma neanche delusioni. Tutto è
appiattito e monotono, tutto va sempre bene e al tempo stesso sempre male. Ma se si apre una
breccia nella falsa sicurezza, può essere messa in crisi la vita coniugale.
“Giunse intanto anche Simon Pietro che lo seguiva ed entrò nel sepolcro”.
Pietro vede che il corpo non c’è, ma nota anche alcune stranezze: le bende sono intatte, al loro
posto come se il cadavere fosse stato sfilato senza toccarle, mentre il sudario è stato ripiegato. Non
capisce, perché non sa dare risposte a queste stranezze; vede i segni, li registra, ma non li
comprende. Pietro sembra alzare bandiera bianca, dichiararsi ignorante.
E’ quella ignoranza che proprio nella vita a due, nell’aiuto ed appoggio reciproco, può trovare un
mezzo di crescita, un aiuto verso la conoscenza che porta la soddisfazione di aver raggiunto un
obiettivo non da soli ma in due.
“Allora entrò anche l'altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette”.
Giovanni allora entra, vede le stesse stranezze, e “vide e credette”. Di fronte a questi segni
incomprensibili Giovanni riesce a fare un passo oltre: le stranezze sono i suoi modi di amare sia
pure diversi da quelli che mi aspetto io? Vede la Pasqua!
Nella famiglia esiste il problema del troppo poco tempo dedicato alla vita familiare, ma nella
famiglia cristiana viene vissuto con occhi nuovi, che vedono gli aspetti positivi come dominanti su
quelli negativi. La coppia cristiana non vive e riposa sempre nel positivo, ma affronta gli intoppi, i
problemi, i dubbi, i punti che non capisce, per crescere in un cammino sempre nuovo senza sentirsi
mai arrivata. E di tutti questi episodi, di “Passione” o di “Risurrezione”, mantiene memoria, li
appende come quadri in un museo, quindi presenti nel ricordo ma staccati dalla vita. La coppia
cristiana va per il mondo sapendo di essere un “noi”: vado al lavoro ma lei/lui è con me, vado al
mercato, ma lei/lui è con me. Lui/lei è sempre presente perché così alla sera, dopo le fatiche della
giornata, porterà l’essere andato da solo ma come una carne sola, un solo corpo.
“Non avevano infatti ancora compreso la Scrittura”.
Pietro e Giovanni non riescono a fare interamente il salto di qualità, ma dovranno attendere la
Pentecoste per divenire veramente e pienamente testimoni di Cristo Risorto.
La vita degli sposi cristiani parla di Cristo che ama e dona se stesso per la Chiesa, sua sposa, e gli
sposi sono il richiamo permanente di ciò. La difficoltà, la prova non fanno paura: quante non
carezze, non abbracci, non baci, non familiarità dei corpi, sofferenze! In certi momenti sembra che
tutto sia finito, che non valga più la pena di ri-cominciare per scoprire qualcosa di nuovo. Cosa dice
la Passione e Risurrezione sui modi di uscire dal tunnel della delusione coniugale? Il nuovo non si
riduce a cancellare il vecchio: povere le famiglie dove si vive così! Il nuovo è un’eccedenza, è lo
Spirito che soffia in mezzo alla coppia cristiana che, così, non finirà mai di stupirsi di quanti atti
creativi, tenerezza, attenzione all’altro è capace il vivere familiare, amando al di là di ogni
debolezza, con slancio sempre nuovo.
Paola e Piero