02 Aprile 2015

P.l. SPA - S.A.P. - D.L. 353/2003
((GlUEsro
È
-L.z7rcAM N. 46 - a. 1 c.
u MIO cORPo cHE È prn
1 DCBICN - N. 2
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n0N
la messa vespertina del giovedì santo,
quale Ie comunità cristiane si riuniscono per commemorare l'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio, ha inizio il Triduo
pasquale che è il tempo centrale dell'anno li-
Unella
turgico.
«Il Signore Gesù, nella wtte in cui aenipa
tradi,ta, prese d,el pane e fupo atvr reso graain,
lo spezzò è disse: «Questa è il mia co\W..».
)
Giovedì santo: giorno dell'Eucaristia, delfistituzione del Sacerdozio e della carità. Dalla partecipazione a così grande mistero attingiamo pienezza di carità e divita. L'Eucaristia sia per ogni cristiano il "viatico" per lavita diogni giorno.
AHIIF0NA
D'll'lGRl§S0
(cyrGot6,'t4)
in piedi
Di null'altro mai ci glorieremo se non della
croce di Gesù Cristo, nostro Signore; egliè
la nostra salvezza, vita e risurrezione; per
mezzo di lui siamo stati salvatie liberati.
Celebrante - Nelnome del Padre e del Figlio e
Assemblea - Amen.
dello Spirito Santo.
grazia
pace
e la
di Dio nostro Padre e
C La
Riuniti intorno alla mensa eucaristica, partecipiamo alla celebrazione del mistero pasquale con la stessa fede, riconoscenza, spirito di fraternità con cui gli apostoli nell'ultima Cena sedettero alla tavola dei cenacolo
con Gesù. Comunione e spirito di servizio: sono gii atteggiamenii che ci permettono di cogliere il significato più vero e profondo del
grandemistero.
DomenieoBranilolino,ssp
C - Dio onnipotente abbia misericordia di noi, perdoni i nostri peccatie ci conduca allavita eterna.
A - Amen,
recita il Gloria. Durante il canto dell'inno si suonano le campane. Terminato il canto, non si suoneranno più tina alla Veglia pasquale.
- Si
C0IIEIIA - O Dio, che ci hai riuniti
per celebrare
la santa Cena nella quale iltuo unico Figlio, prima
diconsegnarsi alla morte, affidò alla Chiesa il nuovo ed eterno sacrificio, convito nuziale del suo
amore, fa'che dalla partecipazione a così grande
mistero attingiamo pienezzadi carità e divita. Per
A - Amen.
il nostro Signore Gesfi....
del Signore nostro Gesù Cristo sia con tutti voi.
A - E con il tuo spirito.
AITO PENIIENZIALE
C - Facendo memoria di quell'ultima cena in cui
Gesù lava i piedi aisuoidiscepolie fa del pane e
delvino i segnisacramentali delsuo sacrificio, disponiamo il nostro cuore ad accogliere l'amore
(Breve pausa di silenzioj
che perdona.
C - Signore, grande sacerdote della nuova ed
eterna Alleanza, abbi pietà di noi.
A - Signore, pietà.
C - Cristo, vero cibo e vera bevanda per la nostra vita nel tempo e per l'eternità, abbi pietà di
noi.A-Cristo,pietà.
C - Signore, corpo donato e sangue versato
per redimere I'intera umanità, abbi pietà di noi.
A - Signore, pietà.
PRIMA
TEITURA
seduti
Viene evocata la celebrazione della prima Pasqua, la notte in cui ilSignore liberÒ il suo popolo dalla schiavitù d'Egitto.
Dal libro dell'Èsodo
(1
2,1 -8.1 1 -1 4)
ln queigiorni, 'il Signore disse a Mosè e ad Aronne in terra d'Egitto: 2uQuesto mese sarà per voi l'ini-
zio dei mesi, sarà per voi il primo mese dell'anno.
3Parlate a tutta la comunità'd'lsraele e dite: "ll dieci
di questo mese ciascuno si procuri un agnello per
famiglia, un agnello per casa. 4Se la famiglia fosse
troppo piccola per un agnello, si unirà alvicino, il
più prossimo alla suacasa, secondo ilnumero delle persone; calcolerete come dovrà essere l'agnello secondo quanto ciascuno può mangiarne. sllvo-
GIOVEDì SANTO -
1
stro agnello sia senza difetto, maschio, nato
nell'anno; potrete sceglierlo tra le pecore o tra le capre 6e lo conserverete fino al quattordici diquesto
mese: allora tutta I'assemblea della comunità
d'lsraele lo immolerà altramonto.
TPreso un po'del suo sangue, lo porranno
sui
due stipitie sull'architrave delle case nelle quali
lo mangeranno. sln quella notte ne mangerahno
la carne arrostita al fuoco; la mangeranno con àzzimi e con erbe amare. I'Ecco in qual modo lo
mangerete: con i fianchi cinti, i sandali ai.piedi, il
bastone in mano; lo mangerete in fretta. È la Pasqua del Signore!
''?ln quella notte io passerò per la terra d'Egitto
e colpiro ogni primogenito nella terra d'Egitto, uomo o animale; così farò giustizia di tutii gli dèi
dell'Egitto. lo sono il Signore! 13ll sangue sulle case dove vi troverete servirà da segno in vostro favore: io vedrò ilsangue e passerò oltre; non vi sarà tra voiflagello di sterminio guando io colpirò la
terra d'Egitto. rlQuesto giorno sarà per voi un memoriale; lo celebrerete come festa del Signore: di
generazione in generazione lo celebrerete come
un rito perenne"".
Parola di Dio.
A - Rendiamo grazie a Dio.
SALM0 RESP0N§0R|AIE (Sal
1s,12-19.1S-18)
Nel "calice della salvezza" sono raffigurati i doni del pane e del vino offerti in agni Eucaristia.
Per questo cantiamo (o diciamo):
1
& lltuo calice, Signore, è dono di salvezza.
Fratelli, aio ho ricevuto dal Signore quello che
a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesùr, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane 24e,
dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse:
"Questo è il mio corpo, che è per voi; {ate questo in
memoria di me".
zsAllo stesso modo, dopo aver
cenato, prese
anche il calice, dicendo: "Questo calice è la
Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo,
ogni volta che ne bevete, in memoria di me".
'?6ognivolta infattiche mangiate questo pane e
bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, linché egli venga.
Parola di Dio.
CANT0 AL
Signore.
Agli occhi del Signore è preziosa / la morte dei
suoi fedeli. / lo sono tuo servo, figlio della tua
.
schiava: / tu hai spezzato Ie mie catene
W,
A te offrirò un sacrificio di ringraziamento / e invocherò il nome del Signore. / Adempirò i miei
voti al Signore I davanti a tutto il suo popolo. S
§ECONDA TTIIURA
A pochi annidalla Pasqua di Cristo, t'apostolo Paolo ricorda ai Corinzi le parole dell'istituzione dell'Eucaristia, nel contesta della "notte
in cui Gesù venne tradito".
Dalla prima lettera disan Paolo apostolo ai
Corìnzi (11,23-261
VAN0tL0
(Cfr Gv
1s,s4)
in piedi
B Gloria e lode e onore a te, Cristo Signore!
Vido un comandamento nuovo, dice ilsignore:
come io ho amato voi, così amatevi anche voi
gliuniglialki.
& Gloria e lode e onore
a
te, Cristo Signore!
VANGETO
ll gesto compiuto da Gesù durante lUftha Cena esprime in modo esemplare un servizio reso con umiltà e amore, che spinge tutti noi a trovare nell'amore la forza e la generosità per ser----vire ifrateIIi. È prefiguraziolne detta ròtp"+a'a{
Cristo di offrire la vita con la morlc ii'croce.
,,1.
I
Che cosa renderò al Signore, / per tutti i benefici
che mi ha tatto? / AlzerS it caiicà della salvezia /
e invocherò il nome del
8,
A - Rendiamo grazie a Dio.
Dal Vangelo secondo Giovanni
(1 9,1 -1 S)
A- Gloria ate, o Signore.
rPrima della festa di Pasqua, Gesù, sapendo
che era venuta la sua ora di passare da questo
mondo al Padre, avendo amato isuoi che erano
nel mondo, li amò sino alla fine.
2Durante la cena, quando il diavolo aveva già
messo in cuore a Giuda, figlio di Simone lscariota, ditradirlo, sGesù, sapendo che il Padre gli aveva dato tutto nelle mani e che era venutoda Dio
e a Dio ritornava, 4si alzò da tavola, depose le vesti, prese un asciugamano e se lo cinse attorno
alla vita. sPoiversò dell'acqua nel catino e cominciò a lavare ipiedi dei discepoli e ad asciugarlicon I'asciugamano dicui si era cinto.
6Venne dunque da Simon Pietro e questi gli
disse: "Signore, tu laviipiedia me?". ?Rispose
Gesù: "Quello che io faccio, tu ora non lo capisci; lo capiraidopo". eGlidisse Pietro: "Tu non
mi laverai i piedi in eterno!". Gli rispose Gesù:
sGli
"Se non ti laverò, non avrai parte con me".
disse Simon Pietro:
"Signore, non solo i mieipiedi, ma anche le manie il capo!". i€oggiunse Gesù: "Chi ha fatto il bagno, non ha bisògno di lavarsi se non i piedi ed è tutio puro; e voi siete puri, ma non tutti". ,rSapeva infatti chi lo tradiva;
per questo disse:
"Non tutti siete puri".'rQuan-
TRIDUO PASQUALE
do ebbe lavato loro i piedi, riprese le sue vesti,
sedette di nuovo e disse loro:
"Capite quello
che ho fatto per voi? ,sVoi mi chiamàte il Maestro e il Signore, e dite bene, perché lo sono.
'4Se dunque io, il Signore e il Maestro, ho
lavato i piedi a voi, anche voi dovete lavare i
piedigli uniaglialtri. ,sViho dato un esempio,
infatti, perché anche voi facciate come io ho
fatto a voi".
Parola del Signore.
A-Lodeate,oCristo.
IAVANDA DEI PIEDI
Dove motivi pastorali lo consigliano, dopo l'omelia
ha luogo la lavanda dei piedi. Durante il rito si eseguono alcune antifone o canti adatti alla circostanza.
ANIIFONA I - tt Signore si atzò da tavota, versò
dell'acqua in un catino, e cominciò a lavare i piedi
aidiscepoli: ad essivolle lasciare questo esempio.
ll - "§igns1g, tu lavi i piedi a me?".I
Gesù gli rispose dicendo: / "Se non ti laverò,
non avrai parte con me".
ANTIFONA
Venne dunque a Simon Pjetfoe disse a lui Pietro:
- Signore, tu lavi...
che ne prendiamo coscienza e vi partecipiamo
con fede, affinché la nostra vita diventi òfierta
gradita al Padre che vive e regna con te e con lo
Spirito Santo nei secoli dei se-coli. A - Amen.
All'inizio della Liturgia eucaristica, si può disporre la processione dei fedeli che portano doni
per i poveri. lntanto siesegue un canto adatto.
Ant. Dov'è carità e amore, lì c'è Dio.
Ciha riunititutti insieme Cristo, amore. / Ralle-
griamoci, esultiamo nel Signore! / Temiamo e
amiamo il Dio vivente, / e amiamocitra noi con
cuore
&
Noiformiamo, qui riuniti, un solo corpo:l evitiamo di dividercitra noi, /via le lotte maligne, via
le liti/ e regni In mezzo a noi Cristo
B
Fa' che un giorno contempliamo il tuo volto /
nella gloria dei beati, Cristo Dio. / E sarà gioia
immensa, gioia vera: I durerà per tutti i sécoli
senza fine. Amen.
sincero.
Dio.
SULLE OTFERTI
in piedi
Quello ghgi6'faccio, ora non lo comprendi, ma
lg eomprenderai un giorno.
C - Concedi a noituoifedeli, Signore, di pafteci-
- Signore, tu lavi...
crificio del Signore, sicompie I'opera della nostra redenzione. Per Cristo nostro Signore.
ln questa Messa si omette il Credo.
PREGHIERA DEI TEDETI
(si può odotiore)
C - Fratellie sorelle, siamo qui riuniti percommemorare l'istituzione dell'Eucaristia. Chiediamo la
grazia di comprendere la grandezzadel dono che
Gesù ci ha lasciato poco prima della sua morte.
Preghiamo insieme e diciamo:
A - Ascoltaci, o Signore.
1. Per i pastori della Chiesa: perché, sull'esem-
pio di Gesù che lavò i piedi ai suoi discepoli,
sappiano farsi umili servitori del popolo di Dio,
preghiamo.
2" Per icristiani: perché, uniticome fratellie sorelle, coltivino responsabilmente il senso genuino della carità evangelica, preghiamo.
3.
Nell'ultima Cena, insieme con I'Eucaristia, Cristo ha istituito ilsacerdozio: affinché eglisusciti numerose e valide vocazioni sacerdotali, preghiamo.
4. La messa rinnova la passione e morte di
Cristo sulla croce: perché le nostre celebrazioni
domenicalisiano vissute in un clima di fede e
carità, preghiamo.
lntenzioni della comunità locale.
C - Signore, tu hai voluto istituire, prima di lasciarci, il memoriale della tua passione, morte e
risurrezione, dono esclusivo del tuo amore. Fa'
pare degnamenle aisanti misteri, perché ogni
volta che celebriamo questo memoriale del §aA - Amen.
(Prefazio della Santissima Eucaristiali L'Eucaristia memoriale det
saqilicio di Cristo, dal Messale, pag. 1A9).
ANTIF0NA
AttA
COMUNI0NE
- «euesro è il
mio corpo, che è per voi; questo calice è la
nuova alleanza nel mio sohgUè», dice il Signore. «Fate questo ogni volta che ne prendete, in memoria di
(1Cor 1 1,24-ZS)
mer.
D0p0 tA C0MUNI0NE - Padre onnipotenre,
che nella vita terrena ci nutri alla Cena del tuo
Figlio, accoglici come tuoi commensali al banchetto glorioso del cielo. Per Cristo nostro Signore.
A - Amen.
.Restiamo prostrati a lungo davanti a Gesù
presente nell'Eucaristia, riparando con la no-
stra fede e il nostra amore' le trascuratezze, le
dimenticanze e persino gli oltraggi che il nostro Salvatore cieve sublre in tàite parti del
rytondo" (Mane nobiscum Domine, n. 18 - San
GiovanniPaolo ll).
PROPOSTE PER I CANTT: da Repertorio nazionale, Cantiper la Liturgia, Ce/ElleDiCiZA0g. lniz,bj !n te la nostra gloria (115); Come unico pane (348). Ritornello al Salmo responsoriale; M'G.
Liberto; Rit. comune: ll calice di benedizione
(1 1 7-1 1 8). Processione offertoriale: Dov'è carità
e amore (124). Comunione:Amatevi, fratelli
(255);Quando venne la sua ora (120). Adorazione;Adoriamo Gesù Cristo (123).
GIOVEDì SANTO. MESSA VESPERTINA DELLA CENA DEL
SIGNORE
63
Gioveù santo eresimandi e padrini in Cattedrale
tA
MESSA
Nell'anno della vita consacrata
«UOMIM E DONNE
coNStrrsTATr DA Dro,
DEI CBI§MA
Durante l'Ewaristia
ù sacerdati rinnoaano
promcsse della sqorq, Ord,inaziane,
aengono benedetti lblio dei catecumani,
I)olia dcgV infemi e il crisma.
le
f
Ll
San Benedetto
da Norcia (ca.
480-547), lascia-
A messa crismale che il Vescovo concelebra la
ti gli studi intra-
rnattina del giovedì santo con tutti i sacerdoti del-
presi a Roma, fon-
la diocesi, circondato dai diaconi, dai minisiri istituiti
e dall'intera comunità locale è una delle manifestazioni privilegiate della Chiesa, c0rp0 e sposa di Cristo e
popolo di Dio profetico, regale e sacerdotale.
In essa il Vescovo benedice gli oli per l'unzione degli infermi e dei catecumeni che si preparano ai batie-
simo e consacra
il
dò, neiia regione sublacense, i primi monasteri.
Trasferitosi a Montecassino, vi fondò un'abbazia
ivi morì. La sua regola si basa sulla preghiera
-ed
comunitaria, lectio e lavoro (intellettuale e manuale). "}raetlabora". Dal 1964 è Patrono d'Europa. Festa: 11 luglio.
cri-
San Francesco d'As-
sma, l'unguento profuma-
sisi (1182-i226),
to che verrà utilizzato
fermazione.
Dopo l'omelia i sacerdoti rinnovano }e promesse pronunciate il giorno
dell'Ordinazione, di essere in mezzo ai popolo di
ra e alla penitenza;
poi fonda delle comu-
nità, i cui membri
(frati) praticano ìe
virtùeiconsiglievangelici, accentuando lo
spiriio di povertà, e si
Dio annunciatori della
parola che sah,a e dispensatori fedeli dei divini mi-
dedicano all'attività
missionaria. È Patrono d'ltalia. Festa: 4 ot-
steri, mediante Ia presidenza riell'eucarisiia e
delle altre azioni liturgiche. La celebrazione del Cri-
tobre.
sma si presenta così come espressione della pienezza
samarnentaie della Chiesa: i segnl liturgici e ie preghiere aliudono, in modo più o meno esplicito a tutti
e sette i sacramenti che edificano la Chiesa, la rinnovano, la strutturano, la fortificano.
Molto opportuna pertanto si rivela ia consuetudine
che si va diffondendo neile diocesi di coinvolgere nella
messa crismale, insieme ai loro padrini, i cresimandi, coloro che durante I'anno riceveranno la Confermazione, il
sacramento che abilita i battezzati a esercitare la missione profetica, regale e sacerdotale a loro conferita median-
te iì
Battesimo.
Frate Pietro Sorci, ofnt
APOSTOLATO DETLA PREGHIERA
lntntwonr Aprils
Universale: Perché gli uomini imparino a rispettare il
creato e a custodirb còme dono di gis. Per l'Èvangelizzazione: Perché i cristiani perseguitati sentano la
presenza confortante del Siqnore Risorto e la solidarieià ditutta la Chiesa. Vescoli: perché ogni Chiesa particolare si impegni ad essere presente dove maqqiormente mancànòla luce e la viia del Risorto. Mariàna:
La "piena di grazia" ci ricordiche siamo tuttichiamati alla santità.
a,
Z+ -
do-
po una vita dissipata,
si dedica aila preghie-
per i'unzione nella Con-
Santa Teresa d'Avila
(i515-1582), lettrice
assidua dei Padri, fu
mistica, riformatrice,
con san Giovanni della Croce (1542-i591),
in preghiara, NII secola.
dei conventi carmelitani e scrittrice di importanti opere spiriiuaii, fra cui Camm,ino d,i, perfezi,one. Paolo VI, nei 1970, Ia proclamò Dottore deìla
Chiesa. Festa: l5 ottobre.
Guido Ren| San Francesco
Beato Giacomo Alberione (1884-1971), ordinato
sacerdote, fonda nel I9l4 la Soci,etd San Paolo, a
cui seguono altri nove istiiuti, per la diffusione del
messaggio del Vangelo con i moderni mezzi della comunicazione sociaie. E stato beatificato neÌ 2003.
Festa: 26 novernbre.
Beata Teresa di Calcutta (1910-1997), nata in Albania, entrò tra Ie Suore di N. S. di Loreto; poi fondò, in India, le Mi,ssi,onaròe d,ella Cari,tò,, per l'assistenza ai poveri più poveri e ai malati abbandonati.
Nel 1979 ricevette ii Premio Nobel per ia Pace. È
beata dal 2003. Festar 5 settembre.
d. Mariano
Grow, banedettino
LADOMENlCA.Periodìcoreligioson.2-2015-Anno95-Direltorerèsponsabile: NicolaBaroni;Condirellore:OrlandoZambeilo'PiazzaSanPaolol4,
12051Alba(CN).Tel.0173.296.329-Fax0173.296.121.CcPosia|e107.201.26-Direzionetel.0'l73.296.388.EdizioniPedodiciSanPaolo§.r.1..
Abbonamento annuo € 14 (minimo per 5 copie). - Stampa Roloalba s,;.1, -Tesli lilurgici: @ Fondazione di Heligione §anti Franc€sc! d'Assisi e Catedna da Siena,
Nullaostaperiteslibiblicielilurgici:EGiacomoLanzetti.Vescovo-Aba(CN).R,0.:CartoRecalcati.Disegni:GiorgioTrevisan.Email:[email protected]
é
sAN PAOLO