Anno XVIII | 8 Febbraio 2015

N. 2 | ANNO XVIII | 8 FEBBRAIO 2015 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it
CAGNAZZO
E SCAFURI
CELEBRANO AD
AVERSA IL
BICENTENARIO
DELL’ARMA
Scuola di Polizia
smantellata. Ma quale
«spending review»?
CHI
RAPPRESENTA
AD AVERSA
FORZA ITALIA?
Tremila aversani
attributi ad una
chiesa di Gricignano
MOBILITA’,
CHIATTO:
«IL COMUNE
CI HA ESCLUSO
SENZA
MOTIVO»
Sagliocco ter
e i partiti stanno
a guardare
I Lions e NerosuBianco scrivono una grande pagina di storia e di cultura
Jommelli, restaurato il certificato
L’EDITORIALE
STORIA NOSTRA
SOMMARIO
di Giuseppe Lettieri
Quest’Italia
mattarella!
il Vescovo
10 IeVigili,
S. Sebastiano
Rifiuti, bagarre
M
12 in Consiglio
Contrabbando
20 di bionde, ci siamo
Il suicida
36 INCHIESTA/
si salva?
storia
60 Ladi viabellaRoma
«Non siamo la
62 terra dei fuochi»
PERIODICO DI CULTURA VARIA
DELL’AGRO AVERSANO
Anno XVIII n° 2 - 8 Febbraio 2015
Direttore Responsabile
Giuseppe Lettieri
Direttore Editoriale
Nicola De Chiara
Coordinamento Editoriale
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Garante dei Lettori
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Fotografie
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di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998
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dal lunedì successivo all’uscita
Distribuzione gratuita
in Aversa e nell’Agro Aversano
entre
scriviamo
questo
editoriale, le Frecce Tricolori
sorvolano
Roma
per
festeggiare il nuovo Presidente della
Repubblica, Sergio Mattarella. Auguri,
Presidente, per uno splendido settennato
che l’attende. Ce lo auguriamo per
Lei, ma soprattutto per i tanti milioni
di italiani in difficoltà che sperano
attraverso Lei di ritrovare la speranza
in un’Italia migliore. Dove non c’è
invece speranza è al Comune di Aversa.
La nuova Giunta sa poco di nuovo.
Come nel gioco delle tre carte, alla fine
ha vinto ancora il “cartaro”. Tre new
entry tra cui la docente universitaria
Giuliana Andreozzi, impegnata da
tempo nel mondo associazionistico e
spesso animatrice delle pagine culturali
di Nerosubianco. Ed ancora Lino
Fierro, senza precedenti in politica, e
Francesca Marrandino che alla vigilia
delle ultime elezioni fu tra i principali
fautori della lista “Noi Aversani” a
cui era collegato il sindaco Sagliocco.
Esce, invece, di scena l’assessore al
bilancio Guido Rossi, a nostro giudizio
uno dei migliori assessori della Giunta
Sagliocco. Ed esce con uno stile da
signori della politica, perché le ragioni
vere del suo addio non sono da ricercare
nei suoi impegni professionali. Adesso
siamo curiosi di vedere se, cambiando i
musicisti, cambierà anche la musica. La
notizia dell’ultima ora è quella inerente
la neo costituita parrocchia di S. Maria
del Rosario di Gricignano, che avrebbe
per volere del nostro Vescovo Angelo
Spinillo tra i suoi parrocchiani oltre
tremila residenti di Aversa. E’ sorto un
comitato spontaneo per rimanere nella
parrocchia di S. Michele, con gli amati
don Giuliano e don Francesco. Siamo
sicuri che il nostro caro Vescovo a breve
riesaminerà l’intera vicenda e il tutto
ritornerà alla normalità. Chiudiamo con
gioia. La Exton Volleyball Aversa, la
squadra di pallavolo di Sergio Di Meo,
centra la Final Four di Coppa Italia. Così
Aversa non solo potrebbe aggiudicarsi
un prestigioso trofeo, ma addirittura
organizzare al PalaJacazzi la fase
finale della Coppa Italia. Una vetrina
insperata e positiva che assolutamente
non possiamo perdere!
La Vignetta di Alessio D’Elia
ALLA VIGILIA DELLE REGIONALI
Per le tante cose fatte
vogliono intitolare una strada
al presidente della Regione?
Sì, VIA CALDORO!
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PRIMO PIANO
Sdegno ed incredulità tra il personale che non potrà nemmeno presidiare l’accesso al tribunale
La Scuola di Polizia
smantellata in pochi giorni
Ufficialmente chiusa il 31 dicembre, è stata una corsa contro il tempo da parte del tribunale per
occupare spazi, per smantellare le «vecchie» (si fa per dire) strutture, per cacciare i «vecchi»
occupanti. La voce di protesta di una delegazione locale dell’O.S.A.P.P, il sindacato autonomo
Nicola De Chiara
Q
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uello che è accaduto e deve
ancora accadere nella ormai ex
Scuola di Polizia Penitenziaria
di Aversa ha dell’incredibile. Il 31
dicembre la struttura ha ufficialmente
chiuso i battenti. Dal 1° gennaio
l’ex Castello Aragonese è passato al
tribunale di Napoli Nord. Ed è stata
una corsa contro il tempo per occupare
spazi, per smantellare le “vecchie” (si
fa per dire) strutture, per cacciare i
“vecchi” occupanti. In poche settimane
il secondo ed il terzo piano sono passati
al tribunale. Alla faccia della crisi e
della “spending review” centinaia di
stanzette nuove di zecca sono diventate
mobili, letti e suppellettili smontati e
buttati in depositi di fortuna degli istituti
di pena di Secondigliano e di S. Maria
C. V. Una palestra al terzo piano, costata
tantissimo, sembra che abbia preso la
via di un garage della Scuola di Portici.
Ora toccherà alla grande cucina ed al
bar del piano terra essere smantellati
e magari finire i loro giorni in qualche
locale carcerario di servizio. Il solo
primo piano è rimasto alla Scuola ma ha
i giorni contati. Al personale in divisa e
a quello civile di quella che fu la Scuola
di Aversa non è rimasto nemmeno un
buco per ospitare l’ufficio stralcio che
ha il delicato compito di chiudere i conti
dell’amministrazione pubblica. Tant’è
vero che l’ufficio è stato organizzato
presso l’Opg di Aversa.
La situazione vergognosa investe
soprattutto gli agenti di polizia
penitenziaria ed il personale civile che
erano in servizio presso la Scuola di
Aversa. Una settantina di persone sulle
quali incombe il silenzio totale. Tanti
aversani effettivi e distaccati presso
la Scuola di Aversa dovranno fare,
Un’immagine di quella che era la Scuola di Polizia Penitenziaria di Aversa
loro malgrado, armi e bagagli. Nella
migliore occasione la destinazione
sarà il carcere di S. Maria C.V. o
quello di Secondigliano o quello ancora
di Poggioreale. Ma molti saranno
destinati alla Scuola di Portici, a
Roma a La Spezia, nel resto d’Italia.
Il mese di gennaio gli agenti di polizia
penitenziaria della Scuola di Aversa
lo hanno speso a guardia dei varchi
d’ingresso del tribunale. Ma poche ore
prima di andare in stampa è arrivato
dal Ministero della Giustizia l’ordine
perentorio: dovranno definitivamente
lasciare la sede entro martedì 10
febbraio.
Abbiamo incontrato una delegazione
locale dell’O.S.A.P.P., il sindacato
autonomo di polizia penitenziaria.
All’unisono si alza una sola voce di
protesta e di sdegno per le “promesse
da marinaio ricevute” circa la salvezza
della prestigiosa istituzione “per la cui
istituzione, nei primi anni del Duemila,
insigni personaggi aversani
oggi
pressocchè dileguatisi in sordina dalla
vicenda, hanno sostenuto e giustificato
la spesa di ingenti somme per la
ristrutturazione del castello aragonese”.
Gli agenti di Polizia Penitenziaria parlano
di “impegni pinocchiani” a tutela del
personale di polizia penitenziaria della
scuola di Aversa, di promesse “disattese
e rinnegate”. Sono amareggiati ed
hanno ragione. Dopo dieci anni di
prestigiosa attività formativa, svolta con
sacrificio e abnegazione, viene loro,
inspiegabilmente, portata via la Scuola,
a dispetto di altre situazioni similari
(le scuole di Sulmona e Verbania, ad
esempio, pure destinate alla chiusura
sono state salvate da interventi politici
incisivi) e addirittura si scopre che
nemmeno il presidio d’ingresso del
neo tribunale sarà garantito a quello
stesso personale che ancora per poche
ore continuerà a svolgerlo. Parlano
i rappresentanti sindacali anche se
vogliono mantenere l’anonimato. La
vendetta è dietro l’angolo. Dopo la sede
PRIMO PIANO
non vogliono rischiare di perdere anche
il posto.
Vorrebbero almeno continuare ad
eseguire il servizio che ancora eseguono,
presidiando i varchi d’accesso al
tribunale, ma questa sembra ormai
un’impresa titanica, un
affare di
Stato “dove antipatie, egoismi e finti
perbenismi sulla dignità di quegli stessi
poliziotti sembrano avere la meglio sul
buon senso di tutti”.
Si ritroveranno tutti altrove tra pochi
giorni e magari, di ritorno ad Aversa,
a presidiare il tribunale troveranno una
società privata. Eppure basta andare al
Tribunale di Napoli per vedere che il
personale di polizia penitenziaria svolge
quello stesso servizio che ad Aversa non è
possibile più svolgere, proprio ai varchi.
“Mentre ogni forza di polizia ha l’onore
di avere un’aliquota di personale presso
Centinaia di stanzette
e mobili smontati e buttati
nei depositi dei carceri di
Secondigliano e S. maria
C. V. Alla faccia della
«spending review»
il neo tribunale destinato ad essere il
terzo d’Italia, la polizia penitenziaria
non merita nemmeno questo che il
legislatore le riconosce al pari degli
altri? E’ sempre la stessa, lunga storia
di un personale, quello penitenziario,
destinato per volere dei forti ad essere
servo (secondini) e mai oggetto di
lustro, e al contempo mai meritevole di
attenzione e di seri interventi politici
che possano mantenere fede alle
promesse fatte? Dove sono le istituzioni
cittadine? Dov’è il Sindaco? Dov’è chi
si è prodigato per portare una Scuola
di Polizia Penitenziaria ad Aversa?
Dov’è chi dovrebbe portare l’attenzione
degli interessi cittadini direttamente
nella capitale?”. Sono domande che
probabilmente non avranno risposta.
Tra qualche ora gli agenti di Polizia
Penitenziaria di Aversa opereranno
altrove. La Scuola di Polizia normanna
farà già parte della storia di questa città.
Ma lo sdegno e la vergogna sarà difficile
cancellarli dalla sera alla mattina.
5
IL CASO
Ex Geo Eco. 330 dipendenti licenziati sono ora dichiarati ufficialmente dipendenti pubblici
Chiatto: «Quando il Comune
ci escluse senza motivo»
Nonostante una legge regionale che li considerava dipendenti pubblici a tutti gli effetti, il Comune
di Aversa escluse due dipendenti del Consorzio Unico di Bacino da un bando di mobilità. L’ex
coordinatore dei servizi di igiene urbana spara a zero contro Dirigente, Comune e ...Sindacati
Lello Ponticelli
D
6
al 2 gennaio il Consorzio
Unico di Bacino (ex Geo
Eco), che ha svolto per anni
il servizio di raccolta e smaltimento
rifiuti nell’ottanta per cento dei Comuni
della nostra provincia, ha chiuso i
battenti. Trecentotrenta dipendenti,
dell’articolazione Caserta, sono stati
collocati in mobilità per due anni in
attesa di una nuova collocazione presso
gli enti pubblici. E qui arriva la notizia
sperata dai tantissimi aversani che si sono
ritrovati, dopo 14 mesi senza stipendio,
ad essere inesorabilmente licenziati. Una
notizia a metà perché il coordinatore dei
servizi di igiene urbana del Consorzio,
Giuseppe Chiatto, è da tempo che
dice ciò che oggi ufficialmente è stato
affermato dall’avvocatura regionale. Gli
ex dipendenti della Geo Eco possono
considerarsi dipendenti pubblici a tutti
gli effetti. Abbiamo incontrato Giuseppe
Chiatto, già protagonista di una battaglia
solitaria contro il Comune di Aversa che,
meno di un anno fa, a differenza di altri
Comuni della provincia, ha detto no ad
un loro reinserimento nell’ente tramite
un bando di mobilità.
Perché ha deciso, alla fine, di farsi
intervistare?
Perché non volevo approfittare ancora
della mia rubrica su NerosuBianco per
parlare di una problematica che mi vede
direttamente interessato.
Cosa ha da dirci?
Nella mia rubrica “A Modo Mio” ho
avuto modo di raccontare quanto era
capitato a me ed ad un mio collega,
riguardo la nostra esclusione da un
concorso bandito dal Comune di Aversa.
Il concorso prevedeva l’assunzione di
quattro dipendenti pubblici secondo i
Giuseppe Chiatto
criteri dalla mobilità, esattamente da
assumere nell’ambito della categoria C,
area Tecnico-Urbanistica.
Ebbene?
Ebbene, pur essendo dipendenti del
Consorzio Unico di Bacino, quindi
ritenuti da innumerevoli
sentenze,
dipendenti pubblici a tutti gli effetti,
venimmo esclusi dal bando perché
il dirigente dell’Ufficio Legale del
Comune di Aversa inventò una nuova
“sentenza”, emessa da un rappresentante
di quella che defisco categoria dei
disinformati tutelati.
Cosa vuole dire?
Che quella “sentenza” è stata solo ed
esclusivamente sua. A dire il vero,
qualche maligno sin da allora insinuò
che il Dirigente avesse preso parere (o
ordine?) da qualcuno, ma ritengo che
queste siano solo insinuazioni. A mio
parere l’avvocato operò esclusivamente
di sua iniziativa, assumendosi tutte le
responsabilità e le conseguenze del
caso, perché stiamo andando avanti
legalmente.
Oggi chi ha sancito che siete
da considerare a tutti gli effetti
dipendenti pubblici?
Qualche mese fa l’avvocatura regionale
diede parere positivo rifacendosi alla
legge regionale 5/2014 che ci riconosce
quali dipednenti pubblici. A conferma
di ciò, al Commissario del Consorzio
articolazione Caserta, il dott. Francesco
Paolo Ventriglia, è bastato richiamarsi
a questa legge per iscriverci nel mese
di gennaio nelle liste O.R.ME.L.
(Organizzazione regionale del mercato
del lavoro).
E’ vero che le maggiori difficoltà le
avete registrate a livello sindacale?
Chi ci ha deluso di più sono stati proprio
i Sindacati, soprattutto i firmatari del
Contratto collettivo nazionale del
lavoro che dovrebbero rappresentare i
lavoratori e invece….
E invece?
Giocano sporco a volte. Lo dico e
lo affermo perché l’ho vissuto in
prima persona. Da poco sono uscito
da
un’organizzazione
sindacale.
Nonostante la mia disponibilità e
preparazione , dovevo elemosinare per
andare a sedere ai tavoli che contano.
Perché sono onesto, non vendo, non
compro e questo non va bene. Al mio
posto andavano e vanno ancora persone
che non valgono nulla. Non piacciono a
nessuno, solo ai mediocri e ai disonesti
per quel poco che riescono a raccattare.
Insomma, ci siamo trovati di fronte ad
un triangolo equilatero perfetto: Enti +
Sprovveduti + Sindacati = Zero.
LA PROTESTA
Sconcerto tra i residenti di via dell’Archeologia e dintorni attribuiti ad una chiesa di Gricignano
«Siamo Aversani e della
chiesa di S. Michele»
Spinillo decreta l’apertura di una nuova chiesa a Gricignano. E sposta più di tremila aversani nella
erigenda parrocchia del Rosario. E’ caos. Si costituisce un Comitato che sta raccogliendo
numerosissime adesioni. Sembra che il parroco don Giuliano l’abbia saputo a cose fatte
E
8
ra stata inaugurata lo scorso
14 dicembre, con tanto di
celebrazione
eucaristica
presieduta dal vescovo di Aversa,
Angelo Spinillo, e alla presenza di
diversi Sindaci dell’agro Aversano, la
sede provvisoria della nuova parrocchia
intitolata alla Madonna del Rosario
che sorgerà nel Rione Mancuso di
Gricignano. Fin qui nulla di strano.
Anzi una buona notizia perché la nascita
di una nuova parrocchia è sempre un
evento positivo. Poi il tutto si inizia a
tingere di giallo. Prima arriva la diffida
da parte dell’amministrazione comunale
di Gricignano all’utilizzo del grande
salone di via Turati, di proprietà di un
La sede provvisoria della parrocchia del Rosario
imprenditore gricignanese,
per alcuni lavori ritenuti
“abusivi”. In particolare la
variazione di destinazione
d’uso dei locali al piano
terra,
trasformati
da
autorimessa e deposito
a locali ad uso pubblico
ossia ad uso “chiesa”. Poi
la protesta di centinaia
di
cittadini
aversani
residenti nella zona di
via Dell’Archeologia, ai
confini di Gricignano, al
di là del ponte ferroviario,
che dal 1° gennaio 2015 si
sono visti “spostare” dalla
parrocchia di S. Michele
LA PROTESTA
alla ferrovia di Aversa e attribuire
alla erigenda Parrocchia di S. Maria
del Rosario. I residenti nella zona,
più di tremila persone a quanto pare,
assolutamente contrari alla decisione,
si sono costituiti in un comitato che sta
raccogliendo numerosissime adesioni.
I portavoce sono Pasquale Amato e
Antonella Coscione, che a NerosuBianco
hanno espresso tutte le loro perplessitài:
“Non soltanto l’anagrafe ma la storia
civile della popolazione residente nella
zona proscritta dimostra il forte legame
con le tradizioni religiose della città, a
prescindere dalle abitudini personali
soprattutto dei più anziani. La distanza
con il futuro edificio religioso renderà
certamente meno appetibile la nuova
chiesa, rispetto a S. Michele che,
con il lavoro in corso del sottopasso
ferroviario, è a poche centinaia di metri.
Sul piano strettamente personale non
si può tacere dei numerosi giovani che
hanno iniziato l’iter di preparazione
ai diversi sacramenti: le famiglie si
troveranno a dover dividere i propri
figli tra chi frequenta il corso ad Aversa
e chi a Gricignano, oltre che magari a
doverli interrompere una volta rotte le
comitive che ogni giorno si organizzano
per gli accompagnamenti. Quello che
don Antonio Fabozzi
Per il Vescovo di Aversa
la prima vera grana dopo
quattro anni tranquilli.
Il Comitato pronto a chiedere
un incontro per farlo
ritornare sui suoi passi
però stupisce di più è la penalizzazione
per una parrocchia che sotto la guida
esperta del Parroco in pectore ha visto
tantissimi giovani andare a comporre
le varie iniziative laiche e religiose,
dall’azione cattolica alle raccolte fondi
per finalità benefiche, al coro, alle
opere strettamente religiose che hanno
portato a numerose vocazioni e ben
quattro ordinazioni sacerdotali, in un
momento in cui la messe del Signore
sembra davvero poca». Sembra che
anche l’Amministrazione comunale di
Aversa sia stata sollecitata a prendere
una posizione a difesa dei cittadini
della zona, ricordando come la storia
tutta della città sia intrisa dei rapporti
con le istituzioni religiose. Una diffida
a non usufruire dei locali, in qualità di
“comodatario”, è stata inviata anche
a don Antonio Fabozzi, sacerdote di
Frignano, designato dalla Curia come
parroco della nuova chiesa del Rosario.
Il Comitato aversano ha intenzione di
presentarsi direttamente dal Vescovo.
La loro parrocchia è quella di S. Michele
di Aversa. Sembra che lo stesso parroco
di S. Michele don Giuliano Di Girolamo
sia stato informato solo a cose fatte.
Cade dalle nuvole anche il consigliere
comunale Michele Galluccio che abita
in via Atellana e che si farà portavoce
delle esigenze di tutti i suoi concittadini.
Per Spinillo la prima vera grana dopo
quattro anni tranquilli.
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AVERSA
Sedici encomi per i caschi bianchi normanni durante la festa del loro patrono
I vigili, il vescovo Spinillo
e S. Sebastiano
«L’attività svolta dalla polizia municipale – ha detto Luigi Vargas – è un’attività preziosa, con molti
risultati portati a termine. I vigili contribuiscono a garantire le condizioni di un effettivo esercizio
della libertà ovvero il rispetto delle regole di convivenza civile e delle norme di sicurezza urbana»
Lello Ponticelli
S
10
edici encomi sono stati conferiti
dal sindaco di Aversa Giuseppe
Sagliocco ad altrettanti Vigili
Urbani che si sono distinti nel corso
del 2014 in occasione della festa
di San Sebastiano Santo patrono
della Polizia Municipale. Giuseppe
Tirozzi, Cristian Stazio, Maria Turco,
Carlo Altobelli, Raffaele Mozzillo,
Daniela D’Ario, Antonio Marino,
Mario Esposito, Carmine Mazzarino,
Giovanni Madonna, Carlo Altobelli,
Nicolina Legiero, Ciro Di Costanzo
e Francesco Sparapano sono i vigili
encomiati nel corso della cerimonia del
20 gennaio scorso. La manifestazione
è cominciata con la celebrazione
eucaristica presieduta dal vescovo della
Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo,
che si è soffermato sulla figura di San
Sebastiano, co-patrono della Città di
Aversa e della polizia municipale. “San
Sebastiano – ha detto Spinillo – venne
fatto arrestare e condannato a morte
da Diocleziano dopo che scoprì la
sua cristianità. Assurge a simbolo del
soldato coraggioso e leale all’istituzione
ma con senso della giustizia e spirito
cristiano che si antepongono a tutto,
anche a due esecuzioni capitali. Un
riferimento per le polizie municipali
che quotidianamente sono impegnate
a risolvere le problematiche della
cittadinanza”.
La festa, poi, è continuata nel
seminario vescovile dove il sindaco
Sagliocco ed il comandante Stefano
hanno conferito i riconoscimenti ai
vigili urbani aversani. Nel corso della
manifestazione è intervenuto anche il
consigliere comunale Luigi Vargas che
sta seguendo da vicino l’attività della
La consegna degli encomi e, sotto, la copia dell’antico verbale ricevuto da Sagliocco
Il Sindaco: «Il Corpo della
Polizia Municipale di Aversa
ha una storia lunga e
preziosa da difendere
con l’impegno
ed il lavoro quotidiano»
polizia municipale. “L’attività svolta
dalla polizia municipale – ha detto
Luigi Vargas – è un’attività preziosa,
con molti risultati portati a termine che
conferma una tradizione di servizio al
cittadino e di fedeltà allo Statuto del
Comune che contribuisce a garantire
le condizioni di un effettivo esercizio
della libertà, ovvero il rispetto delle
regole di convivenza civile e delle
norme di sicurezza urbana”. Al primo
cittadino è stato donato uno dei primi
verbali redatti dalla Polizia Municipale
di Aversa nel 1865. E proprio Sagliocco
ha sottolineato come “Il Corpo della
Polizia Municipale di Aversa ha una
storia lunga e preziosa da difendere con
l’impegno ed il lavoro quotidiano”.
AVERSA
Bollette Tari (ex Tarsu) accendono la querelle in Assise tra opposizioni e maggioranza
Rifiuti, ci si accapiglia
in Consiglio comunale
L’assise con il solo voto della maggioranza ha approvato una delibera che autorizza a richiedere ai
contribuenti Tari un acconto della tassa pari al 70 per cento dell’importo da loro dovuto per l’anno
2014 da versare in tre rate bimestrali a partire dal 30 luglio prossimo
Livia Fattore
B
12
ollette Tari 2014 e 2015 in
arrivo nelle case degli aversani.
Il Consiglio Comunale, infatti,
ha approvato due delibere relative alla
Tari. La prima riguarda una correzione
di un errore esclusivamente materiale
relativo ai coefficienti potenziali di
produzione di rifiuti relativi alle sole
attività economiche e non alle utenze
ad uso domestico e che non comportava
modifiche al bilancio.
La seconda è relativa all’autorizzazione
a richiedere ai contribuenti Tari,
un acconto della tassa pari al 70%
dell’importo da loro dovuto per l’anno
2014 da versare in tre rate bimestrali a
partire dal 30 luglio prossimo.
Decisioni che hanno dato vita ad
una discussione in aula non affatto
movimentata, ma chiara ed esplicativa.
Sono intervenuti prima il Consigliere
Michele Galluccio ed il Consigliere
Della Valle, poi ha risposto in modo
esaustivo l’assessore Vittorio Ros che
sostituiva l’assessore di competenza
Guido Rossi, assente per motivi di
salute.
Galluccio ha lamentato il ritardo della
riscossione della Tari anno 2014;
riteneva che la richiesta della tassa sui
rifiuti dovesse avvenire nello stesso
anno in cui maturava, in questo caso
nel 2014. Secondo lui il ritardo era
imputabile esclusivamente alla fretta
con cui si era proceduto alla delibera di
approvazione della tariffa che avrebbe
comportato l’errore materiale corretto
dalla delibera in approvazione.
L’assessore Ros ha chiarito che la tassa
sui rifiuti, prima Tarsu oggi Tari, non è
mai stata richiesta e riscossa nell’anno
di maturazione. Infatti, faceva notare
Vittorio Ros
L’assessore Ros ha chiarito
che la tassa sui rifiuti, prima
Tarsu oggi Tari, non è mai
stata richiesta e riscossa
nell’anno di maturazione
come nei primi giorni del 2014 i
cittadini aversani avevano ricevuto gli
avvisi di pagamento relativi al 2013 e
così anche per gli anni addietro. Questo
modus operandi dei Comuni italiani
era dovuto al continuo succedersi di
norme in merito che hanno modificato
più volte la tassa sui rifiuti urbani. Non
a caso e per questo motivo, il legislatore
nazionale ha introdotto dal 2015 la
possibilità di richiedere un acconto pari
al 70% dell’anno precedente.
Il Consigliere Della Valle, da parte sua, ha
evidenziato l’errata compilazione della
tabella indicante i mq divisi per settore
di attività delle imprese e professionisti
aversani, sostenendo la
incongruità della tabella
posta a base del calcolo
della Tari perché, a suo
dire, non è possibile che
diversi settori esistenti in
Aversa, come ad esempio
hamburgheria, friggitoria,
rosticceria,
bancone
vendita di beni durevoli,
ecc,. vengono indicati
con zero mq. nella stessa
tabella.
E’ intervenuto ancora
Ros che ha sostenuto la
corretta
compilazione
della tabelle evidenziando
come la colonna dei mq. per settori di
attività fosse relativa alle autodenunce
degli imprenditori e dei professionisti
e che un’attività come quella di
friggitoria, hamburgheria, rosticceria
ecc. era stata denunciata non come tale
ma come pub o ristorante o pizzeria
ecc. che riportavano in tabella decine
di migliaia di mq.; una tale situazione
non evidenzia certamente evasione ma
soltanto l’indicazione dell’imprenditore
di una certa attività rispetto ad un’altra,
sempre però rientrante nello stesso
genere merceologico. Per rendere più
chiara la cosa, Ros indicava come in
tabella fosse anche richiamata la voce
“stabilimenti balneari” e che a tale
voce, “giustamente” i mq. riportati
corrispondevano a zero, vista la
mancanza di specchi d’acqua in città.
Della Valle ha preso atto dell’analitica
esposizione delle risposte date da Ros
ma, nonostante ciò tutta la minoranza
ha ritenuto opportuno abbandonare
l’aula all’atto della votazione sulle due
delibere Tari, passate, quindi, con il solo
voto della maggioranza.
POLITICA
Il Sindaco fa entrare nell’esecutivo tre nuovi nomi: Marrandino, Andreozzi e Fierro
Ecco il Sagliocco ter:
e i partiti stanno a guardare
Una Giunta che si colora ancora più di rosa perché alla Virgilio vanno ad aggiungersi altre due
donne in ossequio alle quote previste per la parità di genere. Guido Rossi chiede di essere sostituito
e Galluccio spara a zero contro Luciano che «rivendicava il terzo assessore per Forza Italia»
Nicola Rosselli
C
14
ome da copione, sono tre i nomi
nuovi in seno al Sagliocco ter.
Una Giunta che si colora ancora
più di rosa perché alla già presente Nicla
Virgilio vanno ad aggiungersi altre due
donne in ossequio alle quote previste per
la parità di genere. Entrano a far parte
dell’Esecutivo Francesca Marradino,
avvocato, già Consigliere comunale
di Forza Italia nella precedente
amministrazione guidata da Mimmo
Ciaramella e già coordinatrice del
movimento «Noi Aversani» che fa capo
al primo cittadino; Giuliana Andreozzi,
già docente di zoologia presso la facoltà
di venetrinaria della «Federico II» e
rappresentante dell’associazionismo;
Lino Fierro, imprenditore lattiero –
Lino Fierro
caseario, rappresentante di settore in
seno alla Confindustria di Caserta,
indicato da «Noi Aversani» in
sostituzione di Guido Rossi che aveva
chiesto a Sagliocco di essere sostituito
per motivi di opportunità essendo stato
eletto nel Consiglio dell’ordine del
dottori commercialisti del circondario
di Napoli Nord quale tesoriere.
Francesca Marrandino, entra in Giunta
con le deleghe al personale, contenzioso,
politiche giovanili, informa giovani e
pari opportunità. Giuliana Andreozzi è
stata nominata assessore all’ambiente,
alla programmazione complessa, ai
grandi eventi, all’associazionismo e
volontariato. Lino Fierro è assessore al
bilancio, programmazione economica,
tributi e federalismo fiscale e demaniale.
Riconfermati Nicla Virgilio, Forza
Italia, assessore alla pubblica istruzione,
università
e
ricerca
scientifica,
cultura, formazione professionale,
conservazione dei beni culturali e vice
Sindaco. Elia Barbato, anch’egli Forza
Forza Italia rinuncia al terzo assessore dopo la querelle degli ultimi mesi
Paolo Santulli sceglie Giuliana Andreozzi
T
rentuno gennaio 2015 Matteo
Renzi trova la quadratura del
cerchio eleggendo Presidente
della Repubblica Sergio Mattarella e
Giuseppe Sagliocco rinnova la squadra
nominando tre nuovi assessori per
coprire i vuoti lasciati dai dimissionari
Buondonno e Fusco e sostituire Guido
Rossi.
Con Francesca Marrandino, di professione avvocato, scelta in quota Sindaco
quale assessore tecnico, entrano in
Giunta anche Giuliana Andreozzi, che
si sente di ringraziare Paolo Santulli
(“Credo che abbia fatto lui per primo la
proposta ed il Siundaco l’abbia accettata” - ci ha dichiarato) e Lino Fierro. A
Lino Fierro noto commerciante caseario, attuale presidente del settore lattiero
caseario della Confesercenti casertana,
sono state assegnate le deleghe al bilancio, programmazione economica, tributi
e federalismo fiscale e demaniale. Per il
resto fa come Renzi e non cambia niente confermado in giunta Nicla Virgilio,
Elia Barbato, Pasquale Ninì Migliaccio
e Vittorio Ros. Con l’ingresso in Giunta
di Andreozzi e Marrandino l’esecutivo
triplica la quota rosa rappresentata fino
ad oggi dalla sola Nicla Virgilio, adottando, probabilmente senza volere, il
metodo Renzi. Resta però un apparente
incongruenza con la querelle che per
mesi ha animato le pagine dei quotidiani relativa alla richiesta di un terzo
assessore avanzata di diritto da Forza
Italia, quale primo partito tra quelli della
coalizione elettorale, per compensare la
perdita dell’azzurro Massimo Pizzi.
Con l’arrivo di Marrandino in quota
Sindaco, chiaramente espressione di
Noi Aversani, e di due tecnici, quali
sono Andreozzi e Fierro, la doppia domanda che, stando a quanto affermato
dal Sindaco nella conferenza di fine
anno, dovrebbero rivolgersi gli elettori
sul perché gli assessori di Forza Italia
da tre siano passati a due e perché il
gruppo consiliare di Forza Italia si sia
ridotto a soli cinque dei suoi otto componenti originari, diventa ancora più attuale e meriterebbe che avesse risposta
dallo stesso Sagliocco, come promesso
in quella occasione, anticipando che
l’avrebbe fornita al momento giusto.
Se il 2015 è l’anno della verità, come
affermato dal Sindaco nella conferenza
del 31 dicembre, forse ora è il momento
giusto di vuotare il sacco.
Antonio Arduino
POLITICA
Italia, assessore ai lavori pubblici,
programmazione e finanziamento delle
opere pubbliche ed edilizia scolastica.
Pasquale Ninì Migliaccio, Nuovo
Psi, assessore all’urbanistica, ai piani
attuativi, all’edilizia privata, alla
vivibilità e al centro storico. Vittorio
Ros, in quota ex Udc, assessore agli
affari generali, al servizio al cittadino,
all’informatizzazione dei servizi, allo
sviluppo economico locale, alle attività
produttive e commerciali ed alla polizia
amministrativa ed annonaria.
Nomine che hanno rispettato quanto
già ampiamente preventivato nei giorni
scorsi, quando erano stati anticipati
anche i nomi dei nuovi componenti
dell’esecutivo. Più che una Giunta ex
novo, di fatto, si è trattato di una sorta
di rimpasto dettato da una duplice
necessità: sostituire Giuseppe Fusco e
Andrea Buondonno che si erano dimessi
nell’autunno scorso oltre che Rossi che
lo aveva espressamente richiesto. Di
questi due, in ossequio alle quote rose,
due assessori dovevano essere per forza
di cose donne.
«Si è trattato – ha dichiarato il Sindaco
a margine della nomina dei componenti
del nuovo esecutivo - di una soluzione
equilibrata e condivisa da tutte le forze
politiche anche se si registra qualche
dissenso da parte di Forza Italia. Gli
azzurri, però, non possono lamentarsi,
perché sia Andreozzi che Marrandino,
pur essendo in Giunta quale tecniche,
sono, comunque, nell’area di Forza
Italia, si tratta di persone vicine
comunque anche al partito dell’ex
premier Silvio Berlusconi. La stessa
Marrandino che vogliono vicio all’Ncd
non è mai uscita da quell’ambito».
«Insomma, - ha concluso Sagliocco
che ancora una volta esce come il
vero vincitore e attore principale nel
teatrino politico locale - siamo di fronte
a soluzioni, a nomi che mettono in asse
un equilibrio politico ma soprattutto
la competenza e la voglia di fare».
Dall’opposizione
tuona
Michele
Galluccio: «Quei colleghi consiglieri
che dicono di essere di Forza Italia
sono diventati lo scendiletto del
Sindaco che li utilizza come meglio
crede. Dov’è Luciano Luciano che
gridava all’autonomia e alla dignità di
Forza Italia rivendicando anche il terzo
assessore che, tra l’altro, gli azzurri già
avevano».
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IL COMMENTO
Il primo cittadino di Aversa padrone assoluto. Consiglieri comunali mai così poco rappresentativi
Sagliocco andrà a casa
solo quando lo vorrà!
Un atto di bravura, bisogna riconoscerlo, anche se aiutato dalla scomparsa, in pratica, dei partiti e
dalle pochezze umane di un Consiglio comunale che non è stato mai così poco rappresentativo sia
nella sua componente di maggioranza sia in quella di opposizione
Nicola Rosselli
I
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l sindaco di Aversa, Giuseppe
Sagliocco, è padrone assoluto
della città normanna, politicamente
parlando. Il primo cittadino, alla guida
della città normanna, dal maggio del
2012, sostenuto da una coalizione di
centrodestra, benché mutilata in una
sua parte, è riuscito in un capolavoro
politico. Un atto di bravura, bisogna
riconoscerlo, anche se aiutato dalla
scomparsa, in pratica, dei partiti e
dalle pochezze umane di un Consiglio
comunale che non è stato mai così
poco rappresentativo, sia nella sua
componente di maggioranza sia in
Giuseppe Sagliocco
IL COMMENTO
quella dell’opposizione. Sagliocco, al
quale l’allora Pdl fu costretto a ricorrere
per porre riparo ad una situazione che
avrebbe potuto portarlo alla sconfitta,
ha dimostrato di essere capace non
solo di togliersi i classici sassolini
da entrambe le scarpe, annientando
fisicamente e politicamente i suoi
vecchi amici/nemici di Forza Italia,
che gli avevano reso impossibile la
rielezione nel consiglio regionale di
via Santa Lucia, ma anche di divenire
padrone assoluto dello scenario politico
cittadino, in verità assai desolante e
privo di figure politiche di spessore e
tali da poterlo impensierire.
Sagliocco lo dimostra in ogni
momento. Nel rinnovare la Giunta, ad
esempio, non si fa influenzare più di
tanto (e scansando Elia Barbato e Nicla
Virgilio che quelle due poltrone se le
sono guadagnate a suon di preferenze
personali) fa il bello e il cattivo tempo
togliendo e mettendo chi vuole lui,
senza nemmeno preoccuparsi di
consultare quelli che dovrebbero essere
i rappresentanti delle forze politiche che
compongono la coalizione. A dire il vero
il primo cittadino aveva anche assunto
la decisione di revocare l’intera Giunta
Il 22 gennaio gli assessori
erano stati praticamente
revocati dal Sindaco. Poi
qualcuno sarà intervenuto
e così ha concesso ancora
qualche ora, giusto il tempo
di presentarsi in Consiglio e
rifare tutto ...a modo suo!
senza sentire il bisogno di concordare
l’azione con i partiti (sic!, ma ci sono?).
Il 22 gennaio, infatti, gli assessori erano
stati praticamente revocati dal Sindaco.
Poi qualcuno sarà intervenuto e così
Sagliocco ha concesso ancora qualche
ora, giusto il tempo di presentarsi in
Consiglio comunale e ...rifare di nuovo
la Giunta. A modo suo, naturalmente!
Ma quali sono queste forze politiche?
Chi sono i loro rappresentanti? I
segretari cittadini? Inutile nascondersi
dietro un’ipocrisia crassa: oggi
assistiamo ad un’accozzaglia di
persone (alcune che addirittura non si
premurano più nemmeno di trovarsi
un’etichetta politica) che danno vita ad
un Consiglio comunale praticamente
allo sbando e irreggimentato solo grazie
alle redini tenute strette da Sagliocco
che, con quel suo fare sornione (a
volte anche incazzato oltre il lecito)
e con quel sigaro spento tra le labbra,
riduce a miti consigli, per non dire
all’impotenza, consiglieri comunali
che, in pratica, devono rendere conto
solo a loro stessi, essendo scomparsi i
partiti di riferimento.
Un esercizio, un’attività questa del
Sindaco aversano che diventa un’attività
meritoria (almeno per chi non vuole
elezioni anticipate) considerato che
riesce (per capacità o con promesse
non sta a noi stabilirlo) ad evitare
il rompete le righe ed andate tutti a
casa. Una soluzione che, a seconda dei
punti di vista, alcuni considererebbero
auspicabile ma che altri trovano
deleteria per la nostra Aversa.
Quello che appare sempre più chiaro
in questa nuvolosità estrema del
panorama politico cittadino è una verità
che abbiamo sempre affermato e che
si dimostra sempre più vera: Peppe
Sagliocco andrà a casa solamente
quando lo vorrà. Ha capito che con il
materiale umano che si ritrova intorno
può fare ciò che vuole!
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LA DENUNCIA
Blitz di «Striscia la notizia» all’Ufficio del Giudice di Pace di Aversa
Aule di udienza trasformate
in veri e propri mercati
Un’incursione quella di Luca Abete che si è limitata a mostrare l’aspetto forse più appariscente del
problema rappresentato dalla montagna di fascicoli e faldoni disseminati in ogni angolo che possono
essere portati via liberamente per mancanza di controllo. Ma questo è solo una delle criticità
Antonio Arduino
B
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litz di Striscia la Notizia
all’ufficio del Giudice di Pace
di Aversa per denunciare
le condizioni critiche in cui versa
l’amministrazione della giustizia nel
palazzetto di via del Plebiscito, create
dalla scarsità del personale e dalla carenza
dei locali, chiaramente insufficienti
per far fronte all’enorme mole di
lavoro arrivato dopo l’accorpamento
dell’ufficio di Aversa con quelli di
Trentola-Ducenta e Frattamaggiore.
E’ accaduto qualche settimana fa ed
il servizio è andato in onda lunedì 27
gennaio. Un’incursione quella di Luca
Abete che si è limitata a mostrare
l’aspetto forse più appariscente del
problema rappresentato dalla montagna
di fascicoli e faldoni disseminati in
ogni angolo della struttura. Dove aule
di udienza, segreteria, corridoi, stanzini
sono apparse stracolmi di fascicoli e
faldoni che possono essere portati via
liberamente per mancanza di controllo.
Un problema che, però, era già in fase
di soluzione perché, come dichiarato
da Antonino Manfredi coordinatore
dei giudici di pace ne corso di una
intervista rilasciata a NerosuBianco,
l’amministrazione comunale aveva
già messo a disposizione dell’ufficio
il piano rialzato della palazzina di via
San Lorenzo, lasciata libera anni or
sono dalla polizia municipale che,
oggi, ospita il nucleo di protezione
civile alloggiato al primo piano. Quei
locali saranno utilizzati come archivio,
permettendo di liberare le stanze del
palazzo di via del Plebiscito, cosicché
sarebbe stato sufficiente aspettare
qualche settimana per vedere risolta
questa problematica. Non così quella
relativa all’insufficienza degli spazi
nei fascicoli. Inoltre,
in fatto di sicurezza,
non
sarebbe
stata
evidenziata solo la
possibilità di portare
via fascicoli senza alcun
controllo ma l’assenza
totale di vigilanza,
mancante
per
una
questione di spesa, e
di
videosorveglianza
insieme
al
dato,
segnalato da un gruppo
Si usano ormai anche i davanzali delle finestre per scrivere di avvocati, che avrebbe
anche trasmesso la
denuncia agli organi competenti, di un
Scarsità del personale edificio che sarebbe fuorilegge perché
e carenza dei locali sprovvisto di uscite di emergenza e di
di prevenzione degli incendi,
chiaramente insufficienti sistema
con estintori che sarebbero stati
per far fronte all’enorme controllati l’ultima volta nel 2013.
mole di lavoro Infine, avrebbero registrato quella che
sembra essere un vero controsenso
che la troupe di Abete non ha nemmeno rappresentato dalla presenza di
sfiorato ma che sembra lontana parcheggiatori abusivi che gestiscono
dall’essere risolta. Se le telecamere di la sosta selvaggia delle autovetture
Striscia avessero fatto un giro veloce degli avvocati lasciate in piazza San
nel palazzetto avrebbero fatto un vero Domenico, sulla quale si apre l’ingresso
e proprio scoop mostrando aule di del palazzo dell’ufficio del Giudice di
udienza che, in particolare, nei giorni Pace. Invece, niente, queste immagini
in cui lavorano in contemporanea sei non sono apparse nel servizio di Abete.
giudici, tra giudici, avvocati, consulenti Le telecamere di Striscia si sono
e testimoni si trasformano in una sorta di soffermate su un problema già avviato
mercato. Dove gli avvocati si chiamano a soluzione per fare spettacolo. mentre
ad alta voce per potersi individuare tra segnalando le vere problematiche
la folla dei presenti così da proporre ai dell’Ufficio del Giudice di Pace, legate
giudici di turno gli atti dei dibattimenti all’insufficienza, all’inidoneità degli
in discussione senza avere la minima spazi e alla carenza di personale, pur
facendo spettacolo, avrebbero potuto
possibilità di tutelare la riservatezza.
Avrebbero
mostrato immagini di dare una mano concreta a chi si batte
l’amministrazione
della
avvocati seduti ovunque sia possibile affinché
organizzare uno scrittoio di fortuna, Giustizia ad Aversa possa avvenire in
come le scale o i davanzali delle finestre, una struttura dignitosa e completamente
per poter verbalizzare testimonianze idonea al compito istituzionale a cui è
e tutto quanto è necessario riportare preposta.
LA MAIL
Alfredo Tasquier ripropone il disagio dei residenti per l’abbandono in cui versa l’arteria
Via dei Cappuccini?
A Bagdad stanno meglio
«La situazione - continua la mail - in via dei Cappuccini è diventata, anche se è difficile crederlo,
ancora peggiore. La strada, chiamarla così è un eufemismo, non è ormai praticamente più
percorribile. Inutili le segnalazioni agli enti e a Striscia la Notizia, nessuno ci ascolta»
Antonio Arduino
«S
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pettabile Redazione, vi
ho già contattato nei mesi
scorsi e torno a farlo, perché
siete stati i soli a dare voce alla nostra
protesta”, scrive Alfredo Tasquier che
abita in via dei Cappuccini facendosi
portavoce del disagio sentito dai
residenti per l’abbandono in cui versa
l’arteria. “La situazione - continua la
mail - in via dei Cappuccini è diventata,
anche se è difficile crederlo, ancora
peggiore. La strada, chiamarla così è un
eufemismo, non è ormai praticamente
più percorribile. Inutili le segnalazioni
agli enti e a Striscia la Notizia, nessuno
ci ascolta”. “Così - prosegue la mail -
In via dei Cappuccini come a Bagdad
torniamo a chiedere il vostro
aiuto allegando un›ulteriore foto
recente della strada affinché
possiate rendervi conto di come
stanno le cose”. “Potete inoltre
immaginare cosa diventi per
gli automobilisti questo terreno
simil-lunare nei giorni di
pioggia”osserva Tasquier. “Mi
chiedo: siamo solo noi residenti
a contattarvi perché facciate
qualche cosa affinché qualcuno
intervenga? Possibile che tutti
gli altri che in qualche modo
frequentano la zona, come le
tantissime persone che si recano
alla piscina H2O, accettino in
silenzio tutto questo? Vi segnalo
nuovamente la cosa in quanto,
Traffico internazionale di bionde: l’Agro aversano territorio di ...diffusione!
Contrabbando di sigarette, ci siamo anche noi
T
raffico internazionale di bionde: terminale l’Agro Aversano.
Qui, infatti, sono stati effettuati,
in collaborazione con le Fiamme Gialle
di Aversa, guidate dal maggiore Danilo
Toma, e Caserta numerosi sequestri e
arresti. Il bilancio complessivo riguarda sei anni di indagini su tutto il territorio nazionale, sfociate nelle operazioni
«Alarico1» e «Niedermann2», attraverso le quali la Guardia di Finanza di
Trento ha smantellato cinque organizzazioni criminali italiane e straniere,
legate tra loro nel contrabbando internazionale di sigarette dall’Est Europa
e dalla Grecia. Una rete internazionale
che vedeva l’Agro aversano come territorio di diffusione attraverso la vendita capillare che avviene non solo in
strada, ma anche in molti bar o altri
esercizi pubblici.
Le Fiamme Gialle Trentine hanno posto
fine ad un vasto traffico di 106 tonnellate di sigarette. Una quantità incredibile,
circa 530mila «stecche», pari ad oltre 5
milioni di pacchetti, del valore al dettaglio di 27 milioni di euro, con un danno
all’Erario accertato per quasi 21 milioni
di euro, per Iva, imposte di consumo e
dazi doganali evasi. Nel corso delle indagini, in flagranza di reato, sono stati
effettuati 88 arresti, sequestrati 16,5
tonnellate di sigarette e 60 mezzi di trasporto, del valore di quasi un milione di
euro, oltre ad un magazzino e materiale
«di copertura» per alcune centinaia di
migliaia di euro.
All’esito delle indagini, sono state denunciate complessivamente 301 persone di nazionalità italiana, greca, tedesca,
russa, ucraina, polacca, moldava, kazaka, bulgara, magiara, lettone, lituana,
argentina, rumena e slovacca. Tra gli
arrestati a suo tempo, capo di una delle
consorterie estere, anche un ucraino di
2,20 metri, ex campione di pallamano.
Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi, aggravata dalla
misura transnazionale dei delitti.
Le investigazioni, avviate nel 2008,
sono state coordinate dalla DDA della
Procura di Trento e condotte dagli uomini dell’unità specialistica del Gico
della Guardia di Finanza di Trento in
collaborazione con la Polizia Doganale di Dresda e la Direzione Nazionale
dell’Intelligence e delle Indagini Doganali di Parigi, grazie ad una costante
azione di raccordo internazionale del
II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza.
Nicola Rosselli
LA MAIL
ad oggi, siete stati l’unica voce che
ha denunciato il fatto. La situazione è
ormai desolante, prima ancora di essere
vergognosa, venite a vedere” - conclude
Alfredo Tasquier. Un’affermazione
che ci è parsa quasi incredibile dal
momento che quella arteria è stata
oggetto più volte dell’attenzione di
NerosuBianco
cosicché
abbiamo
verificato constatando che le cose
stanno proprio così. L’arteria, sia pure
periferica, è particolarmente importante
Si tratta di centinaia di
cittadini che utilizzano una
strada che per carenza di
manutenzione si presenta
tappezzata di buche
diventate tanti crateri
per la città per essere sede di una
delle due isole ecologiche di Aversa
è trafficatissima, sia per il continuo
transito degli automezzi della società
che provvede all’igiene urbana e dei
cittadini verso e dall’isola ecologica,
sia per la presenza di due strutture
particolarmente affollate quali sono una
scuola privata destinata all’infanzia e la
piscina H2O frequentata da centinaia
di ragazzi di ogni fascia d’età alle
quali si aggiunge, nella traversa di via
Vicinale Sant’Antonio, un’azienda
di import-export, senza contare le
decine di famiglie di residenti che,
come Tasquier, vivono nei condomini
affacciati sull’arteria. Facendo un po’ i
conti si tratta di centinaia di cittadini che
utilizzano una strada che per la carenza
di manutenzione si presenta tappezzata
di buche diventate tanti crateri che si
trasformano in trappole che arrecano
danni a persone ed automezzi e danni
economici alla città per i risarcimenti
chiesti dai danneggiati, cosicché un
intervento di sistemazione magari con
un manto di asfalto sarebbe necessario,
invece niente. In realtà, un intervento
di manutenzione, un manto di asfalto è
stato posato per ricoprire le buche ma,
inspiegabilmente, ha riguardato solo la
parte terminale della strada, il tratto che
parte qualche metro dopo la piscina e
finisce all’isola ecologica. Perché?
21
LA STORIA
Ci sostituiamo a «Striscia» e vi spieghiamo cosa sta succedendo a Gricignano d’Aversa
Il palasport predato: si
salveranno solo i muri?
Geppino De Angelis
M
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olto spesso “Striscia la notizia” presenta lo spettacolo di
impianti sportivi i cui lavori
non sono stati mai conclusi, nonostante
lo spreco di tantissimi soldi, abbandonati al degrado ed ai raid dei “predatori”,
senza che nessuno intervenga. E’ un po’
la storia del palasport della vicina Gricignano, fino a qualche lustro addietro
un vero fiore all’occhiello del paese
con la piscina, la palestra, il campo di
pallavolo ed altre attrezzature.
Una storia “maledetta”, quella del
“palasport” gricignanese, le cui responsabilità sono da attribuirsi sia all’amministrazione comunale di alcuni anni
addietro, sia ai commissari che ressero
le corti del Comune successivamente,
sia anche all’attuale amministrazione.
Nel dicembre di due anni fa, la struttura
fu dichiarata inagibile dai vigili del fuoco di Caserta per infiltrazioni d’acqua
nei bagni e negli spogliatoi, per cui il
Il palasport depredato
gestore dell’associazione “La bottega”,
che risultava affittuario dell’impianto
(ma pare che non sia mai stato trovato
il contratto), ritenne opportuno apporre i
lucchetti alla struttura, mentre nel luglio
scorso è cominciato lo scaricabarile tra
Comune e gestore circa le responsabilità
degli interventi indispensabili per resti-
tuire l’agibilità del palazzetto e sulla
considerazione che il gestore non avrebbe potuto assumersi la responsabilità di
chiudere la struttura. Su tutta la vicenda,
ovviamente, in Gricignano sono in molti, soprattutto i giovani, ad esprimere la
legittima indignazione per lo stato di
abbandono in cui versa l’impianto.
Nei giorni scorsi, oltre ad atti vandalici,
l’impianto, per mancanza peraltro di
qualsiasi controllo, ha subito un raid
da parte dei ...soliti ignoti, che hanno
asportato climatizzatori, pompe idrauliche, chiusini, porte, il bancone della
reception ed altro.
Uno spettacolo veramente vergognoso
che chiama in causa quanti hanno il
dovere giuridico, oltre che morale, di
intervenire a tutela di un bene comunale
e, quindi, di tutti. Pare che da parte
dei responsabili dell’amministrazione
comunale ci sia stato l’impegno ad intervenire ma, prima che siano abbattuti
ed asportati anche i muri della struttura,
non bisogna far passare altro tempo.
All’ospedale tutto pronto per l’attivazione del servizio di Emodinamica...
...MA C’E’ QUALCUNO CHE REMA CONTRO!
T
utto pronto o quasi per l’attivazione presso l’ospedale
“Moscati” di Aversa del servizio di emodinamica che sarà annesso
all’U.O.C. di Cardiologia-Utic diretto
da anni con grandi risultati dal primario dott. Gennaro De Marco. Così anche nel nostro territorio sarà possibile
eseguire coroniografie ed interventi di
angioplastica. Il 2 febbraio, infatti, un
altro adempimento importante è stato
compiuto con il Sindaco di Aversa che
ha firmato, in base alla legge regionale
7301, l’autorizzazione per l’apertura
del nuovo servizio su invito della speciale Commissione dell’Asl Caserta.
L’emodinamica sarà ubicata negli stessi locali di Cardiologia al piano terra
del nosocomio normanno. L’apertura è
prevista per la metà di febbraio come
confermato dal dott. De Marco che si
dice pronto a tagliarne il nastro “non
appena saranno pronti gli ultimi adempimenti di ordine amministrativo”.
La realizzazione del laboratorio di
emodinamica cardiologica rientra in un
programma di adeguamento e ristrutturazione dell’ospedale “Moscati” in
Aversa caldeggiato più volte dal sindaco Giuseppe Sagliocco. Presso il nosocomio normanno è stato realizzato un
nuovo blocco operatorio che si sviluppa
su tre sale operatorie, con un’ampia area
destinata alla preparazione ed al risveglio e può fruire di flussi differenziati
per il personale ed i pazienti. Il compar-
to operatorio è dotato di letti operatori,
workstation per anestesia completi di
monitoraggio cardiorespiratorio, monitor multiparametrici, autorespiratori
e sistemi per il monitoraggio emodinamico non invasivo.
Tutto è pronto o quasi. Sì, perché, mentre De Marco è pronto ad aprire immediatamente l’emodinamica utilizzando
il personale già a sua disposizione nel
reparto, sembra che qualche Sindacato
stia continuando un’opera di ostruzionismo tendente a rimandarne l’apertura, annunciata dallo stesso primario per
gli inizi del 2015 nel novembre scorso
dalle colonne del nostro stesso giornale.
Roberta Ruffo
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DETTO TRA NOI
Alle tante carenze si aggiunge la grande opera di ingegneria idraulica realizzata nel cortile
Biblioteca comunale,
sempre peggio...
I grandi tubi di scolo «d’emergenza» indirizzano le acque piovane nella zona di accesso della biblioteca, creando quando la pioggia è abbondante, una sorta di lago all’ingresso della scalinata
che porta ai piani. Una vicenda grottesca a cui l’Amministrazione deve porre immediato riparo
Antonio Arduino
B
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iblioteca comunale sempre peggio. Alle tante carenze segnalate
sul numero di NerosuBianco
in cui avevamo riportato le lamentela
degli utilizzatori della struttura che si
presentava con il riscaldamento fuori
uso per un guasto alla caldaia, con i
condizionatori che avrebbero potuto
supplire alla carenza dell’impianto di
riscaldamento funzionanti a metà per
il fuori servizio di quelli presenti nella
sala di lettura più grande, con il citofono
inutilizzabile, l’inagibilità del cortile interno avallato per la rottura improvvisa
di una tubazione dell’impianto fognario
sottostante dove non c’era ancora alcun
segno d’interventi riparativi, oggi si
aggiunge l’intervento di sistemazione
provvisoria delle tubazioni di scolo delle acque piovane, necessarie in questo
inverno particolarmente piovoso, e la
sistemazione provvisoria dell’impianto
idrico, arrangiati con tubazioni esterne
che danno la sensazione di abbandono
della struttura La domanda posta dai
frequentatori della biblioteca, allora,
è: perché? Inutile far intervenire la
commissione controllo e trasparenza
per chiarire gli aspetti della vicenda,
essendo stata cancellata di fatto, come
rilevato dal consigliere Gianpaolo Dello Vicario, da una nota della segretaria
comunale che sembra potersi applicare
anche in questo caso, però la cittadinanza ha diritto ad essere informata
sul perché non si intervenga a risolvere
questo problema che, tra l’altro, rende
inutilizzabile l’ascensore attivato dopo
quasi sette anni dall’installazione per
non essere mai stato collaudato.
La cittadinanza, ma soprattutto l’utenza
che deve sopportare i disagi creati
dalle carenze presenti nell’edificio ha
Aversa, il desolante stato in cui si trova la biblioteca comunale
Perché si prolungano tanto
i lavori di ristrutturazione che
sono partiti l’11 novembre
2013 e che, secondo
la tabella esposta all’esterno
del fabbricato, dovevano
essere completati
in 120 giorni?
diritto ad essere informata sul perché
si prolungano così tanto dei lavori di
ristrutturazione che sono partiti l’11
novembre 2013 e che, secondo la tabella esposta all’esterno del fabbricato,
dovevano essere completi in 120 giorni,
pari a quattro mesi? E’ vero che il 6 giugno scorso, con un’apposita delibera di
Giunta, furono aggiunti altri 90 giorni,
vale a dire altri tre mesi, per migliorare
le condizioni igienico sanitarie e la fruibilità della struttura, così da raggiungere
un totale di sette mesi, ma oggi siamo a
febbraio 2015 ovvero a oltre sette mesi
più del previsto e non c’è stata alcuna
nuova delibera di Giunta né alcuna
comunicazione che giustifichi il ritardo
e la biblioteca è ancora un cantiere.
Certo, il cedimento del cortile interno
era imprevisto ma chi frequenta quotidianamente la biblioteca sostiene che
non ci sia stato alcun intervento riparativo tranne quello fatto per impedire
l’accesso all’area disastra, il successivo
dell’allaccio di emergenza dell’acqua
potabile e il posizionamento di tubi di
scolo d’emergenza che indirizzano le
acque piovane nella zona di accesso
della biblioteca creando un lago, quando
la pioggia è abbondante. Considerando
che l’opera di ristrutturazione è costata
oltre 200 mila euro alla collettività,
forse sarebbe doveroso far conoscere
ai cittadini le ragioni del ritardo del
restauro e dell’eventuale mancato
intervento di ripristino del cortile o il
restauro della biblioteca è destinato a
fare coppia con quello della casa natale
di Cimarosa partito dieci anni fa e non
ancora concluso?
di Geppino De Angelis
Chi rappresenta ad Aversa Forza Italia?
C
26
hi rappresenta ufficialmente
“Forza Italia” nella nostra
città, per molti lustri roccaforte
del centrodestra in generale e degli
“azzurri” berlusconiani in particolare,
tanto da aver avuto per alcune legislature suoi rappresentanti in Parlamento
? L’interrogativo, che si pongono molti
fedelissimi del centrodestra (quelli veri,
quelli disinteressati, non quelli che lo
sono stati o lo solo in vista di favori personali) ci sembra più che mai d’obbligo
tenuto conto di quanto si sta verificando
in Aversa, con due sedi “forziste” (almeno sulla carta e stando alle insegne) e
due gruppi, l’uno contrapposto all’altro,
che ufficialmente si attribuiscono il
diritto di essere i “veri”, “soli” forzisti
aversani. Una situazione veramente
assurda, che certamente non può essere
accettata e condivisa da quanti, ideologicamente sono vicini alle posizioni
di centrodestra, senza che, ai supremi
Mimmo Ciaramella
vertici (nazionali e regionali), nessuno
sia finora intervenuto in maniera netta,
chiara e precisa a dire chi rappresenta
in città Forza Italia, se il gruppo che
affianca il Sindaco (a proposito, ma ufficialmente a quale partito appartiene il
pluriex?) o il gruppo che affianca il neo
coordinatore provinciale dei seniores
azzurri?
Se, come sembra, i vertici sono dalla
parte di Ciaramella, perché non sono stati adottati provvedimenti “sanzionatori”
contro quelli che, a più riprese, hanno
dichiarato di non riconoscerne ruolo ed
autorità, disertando peraltro la riunione
fissata a Caserta alcune settimane addietro? Le consultazioni regionali, è bene
che lo si tenga presente, battono alle
porte e se non si vuole andare incontro
ad una debacle, con gli elettori forzisti
disorientati dinanzi ad una tale inconcepibile, vergognosa situazione, è tempo
di fare chiarezza per in politica (anche e
soprattutto quella squallida delle nostre
zone) non sempre uno più uno è uguale
a due!...
mio
di Giuseppe Chiatto
Quell’antipatico del «Ciccarelli»
C
i risiamo, cari lettori, anche
stavolta la mia difesa andrà a
favore di Giuseppe Ciccarelli,
titolare dell’omonima edicola sita in
Piazza Municipio. Perché? È per caso
così simpatico? Direte voi. Per niente,
replico io. Ma, se mi seguite, darete per
scontato che amo tanto la verità, cosa
di questi tempi assai rara. Ma veniamo
ai fatti. Qualche tempo sottolineai
che il nostro giornale gratuitamente
dev’essere proposto ai lettori. Dal
lato opposto mi ritrovo l’edicolante
Ciccarelli che pacatamente mi fa
capire che NerosuBianco, invece, lo
distribuisce ovviamente gratis ma
dando priorità ai clienti che acquistano
anche un semplice quotidiano. Metodo
“tedesco” - notai - ma tutt’altro che
sbagliato. A questo punto se vi ricordate
scrissi un articolo dove prendevo come
esempio un venditore ambulante che
vendeva caramelle, ed ad ogni dieci
caramelle acquistate ne regalava una.
Si racconta che un bambino furbetto
gli si avvicinò e chiese che gli venisse
data solo la caramella in omaggio.
Ovviamente ci fu il diniego da parte del
venditore. Qualche tempo fa incontrai
un amico che mi fermò per strada e
senza mezzi termini mi disse: “Quanto
è antipatico quel tuo amico”. Rimasi per
qualche secondo costernato, per la testa
mi passarono un’infinità di miei amici,
ma non riuscivo a collegare nessuno
che conoscesse colui che mi aveva
avvicinato, mi arresi e domandai chi
fosse l’amico bistrattato. L’edicolante
Ciccarelli,
rispose
seccamente.
“Siccome non ho acquistato niente,
continuò, mi ha detto che per avere una
copia di NerosuBianco devo passare
più tardi, dopo che lo stesso avesse
accontentato prima i suoi clienti. A
questo punto domandai all’amico come
faceva a sapere che io ero molto legato
a Ciccarelli, e lui sempre in modo
conciso mi disse che seguiva i miei
articoli. Praticamente si autocondannò.
E sì, perché se è vero che leggeva i miei
articoli, è ancor più vero che avesse letto
quel servizio dove richiamavo il buon
senso dei nostri affezionatissimi lettori
a comprare una qualsiasi sciocchezza
all’edicola, giusto per non recare
solo fastidio. Tengo a precisare che
NerosuBianco deve essere distribuito
gratuitamente, ma almeno qualche
volta, nella domenica della nostra uscita,
provate a comprare qualcosa presso
l’edicola Ciccarelli, chissà forse il
titolare non risulterà poi così antipatico.
Volete vedere che sotto quegli orrendi
baffi riuscirete anche ad intravedere un
sorriso? E’ più probabile che rida un 27
busto in marmo, ma provateci lo stesso,
cari lettori, e fatemi sapere. Badate
bene, però, a non raccontare idiozie, non
credo nei miracoli.
di VITO FAENZA
Elogio della calvizie e dintorni
P
28
er fortuna Carnevale sarà
trascorso da circa una settimana,
altrimenti avrei pensato a uno
scherzo. Quando sono stato invitato
dalla pro Loco di Carinaro a partecipare
alla presentazione dello studio del
professor Cesaro su “l’elogio della
calvizie”, per un attimo ho pensato
ad uno scherzo, poi mi sono ricordato
che in questo lavoro del IV secolo del
vescovo Sinesio di Cirene, si sosteneva
che: “La calvizie è segno di saggezza,
di integrità morale, e persino di buona
salute”. Mentre la “chioma” secondo
questo teologo-scrittore è l’opposto.
Il retore invita a essere uomini liberi,
capaci di un pensiero originale, senza
condizionamenti. Cosa che abbiamo
sempre fatto e che hanno fatto,
indipendentemente
dalla
chioma,
tantissime persone. Sinesio di Cirene
rispondeva all’elogio della chioma,
scritto da Dione di Prusia un paio di
secoli prima, che sosteneva il bello,
mentre Sinesio sosteneva che conta il
contenuto, quello che si ha dentro, più
che l’estetica.
Quest’ampia premessa, un po’ per
invitarvi alla presentazione, un po’
perché in queste settimane abbiamo
visto più l’apparenza, che la sostanza.
Una mia amica, brava giornalista,
mi ha scritto: “Gli italiani quando ci
sono i mondiali, sono tutti commissari
tecnici; quando si elegge il Presidente
della Repubblica sono tutti politologi”.
Figurarsi cosa succederà in questi mesi
con le elezioni regionali alle quali si
stanno preparando in molti, alcuni con
liste che non arriveranno neanche ai
prefissi telefonici internazionali.
Intanto il nostro Sindaco ha deciso di
fare il rimpasto in Giunta. Conosco i tre
nuovi componenti, persone tutte capaci
e delle quali mi ritengo simpatizzante,
se non amico. Ma riusciranno a dare
una svolta alla peggiore Giunta che
abbiamo avuto negli ultimi anni? Lo so,
molti mi diranno: “Perché peggiore?”.
Dall’«Elogio della calvizie» di Sinesio di Cirene
Vi rispondo: ma avete visto lo stato
dei lavori in via Vito D’Iasi o in viale
Olimpico? Non solo: mentre alcune
associazioni stanno mettendo in campo
tantissime iniziative di spessore, il
Comune mi sembra che abiti su un altro
pianeta. Mentre nelle scuole docenti e
alunni fanno, creano, partecipano, il
Comune dov’è?
Un amico che abita come me nella
zona Sud di Aversa mi ha fatto notare
che in una parte della strada nella quale
sono stati effettuati i lavori non c’è
più l’illuminazione. Mi ha invitato a
scriverlo ma mi chiedo: se io lo scrivo,
qualcuno lo legge?
Con i nuovi assessori non ho dubbi:
non solo sanno leggere, ma sanno anche
scrivere. Qualche dubbio l’ho avuto in
passato perché con tutte le cose che ho
scritto mi sarei aspettato almeno una
risposta, una presa di posizione, una
qualsiasi reazione.
Le mie sono opinioni e come tutte le
opinioni non sono il vero assoluto, ma
perché i lampioni non si accendono,
le strade sono piene di buche, per
non parlare di tantissime altre cose.
E ritorno a Sinesio; vuoi vedere che
dovremmo essere tutti calvi per essere
integri moralmente, capaci di gestire
la cosa pubblica, soddisfare i bisogni
minimi della popolazione? Se avesse
ragione il vescovo del IV secolo dovrei
pensare che siamo amministrati da
una banda di capelloni, servi del bello,
senza costrutto?
Devo confessarvi che nonostante
l’affetto dei lettori, che incontro
passeggiando, al supermercato e l’invito
che mi fanno in molti a insistere,
sono anche molto stanco. E mi viene
in mente la canzone di Guccini, Don
Chisciotte: “Nel mondo di oggi più di
ieri domina l’ingiustizia/ma di eroici
cavalieri non abbiamo più notizia/
proprio per questo, Sancho, c’è bisogno
soprattutto/ d’uno slancio generoso,
forse anche d’un sogno matto…” E alla
fine Guccini canta: “Don Chisciotte
e Sancho Panza insieme:/Il potere è
l’immondizia della storia degli umani/
e anche se siamo soltanto due romantici
rottami/ sputeremo il cuore in faccia
all’ingiustizia giorno e notte…”. Ma mi
chiedo e vi chiedo: ne vale la pena?
AVERSA
L’ex carcere mandamentale in via Saporito diventato casa degli studenti rimane abbandonato
Galluccio: «Se all’A.Di.S.U.
non serve lo rivogliamo»
Per il Consigliere è ora che il Sindaco si attivi per riportare nelle proprietà comunali un bene che
sarebbe utilissimo alla città in un momento in cui c’è particolare necessità di spazi a seguito
dell’accorpamento a quello di Aversa dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trentola e Frattamaggiore
Antonio Arduino
«D
30
ato che all’Ente regionale
per il diritto allo studio
non serve, perché non
lo usa, riprendiamoci il palazzetto
dell’ex carcere mandamentale di via
Saporito». A lanciare la provocazione
è il consigliere di Forza Italia Michele
Galluccio che fa sua la domanda che
si pongono tanti aversani. Per il consigliere è ora che il Sindaco si attivi per
riportare nelle proprietà comunali un
bene che sarebbe utilissimo alla città
in un momento in cui c’è particolare
necessità di spazi per le nuove esigenze
nate con l’accorpamento a quello di
Aversa dell’Ufficio del Giudice di Pace
Aversa, un particolare della «casa degli studenti» in via Saporito
AVERSA
di Trentola-Ducenta e Frattamaggiore.
Utilizzare il palazzetto come archivio,
così come si è fatto con il prefabbricato
di piazza Giovanni XXIII, destinato a
mercato rionale ma diventato archivio
per il Tribunale Napoli Nord, sarebbe
un’ottima soluzione, sicuramente migliore di quella prospettata utilizzando le
stanze al piano rialzato dell’ex caserma
della polizia municipale già destinate
ad ospitare il settore tecnico dell’ufficio
acquedotto che va trasferito dall’attuale
sede. “L’A.Di.S.U. - dice Galluccio ha dimostrato con i fatti di non avere
bisogno della struttura che il Comune le
ha offerto, dopo una ristrutturazione costata 800 mila euro, fatta perché l’edificio potesse ospitate studenti fuori sede”.
“Il regalo fatto all’azienda per il diritto
allo studio universitario dalla nostra
città, nel lontano 2007, non è stato mai
usato, malgrado le tante sollecitazioni
arrivate anche dai mezzi d’informazione nazionali”, ricorda il consigliere,
facendo riferimento ad un intervento
di ‘Striscia la Notizia’ del 2010. “Né è
servita a modificare le cose - aggiunge la sollecitazione fatta all’Adisu ad aprile
2013 dal sindaco Sagliocco”. “Ad oggi,
si continua a fare orecchio di mercante e
la casa dello studente continua a restare
La struttura, inaugurata
nel maggio del 2007, poteva
subito ospitare gli studenti nei
15 mini appartamenti
realizzati, ma non è
mai entrata in funzione
chiusa, quasi a dimostrazione che non
ne hanno alcun bisogno, mostrando evidenti segni dei danni prodotti dal tempo
e dall’abbandono. E allora perché non
riprendercela?” - domanda Galluccio.
Del resto, ad ulteriore dimostrazione
che l’Università non sa che cosa farsene
di quel palazzetto, il consigliere ricorda
che, malgrado già dal 25 maggio 2007,
giorno del taglio del nastro, fosse pronto
all’uso e potesse ospitare da subito gli
studenti nei 15 mini appartamenti realizzati all’interno, la Casa dello Studente
non solo non è mai entrata in funzione,
ma addirittura la Sun aveva bandito una
gara, scaduta il 28 gennaio 2013, per
dare il via a lavori di “Completamento,
Manutenzione Straordinaria ed Ade-
guamento dell’immobile da destinare
a Casa dello Studente”. L’intervento
sarebbe costato 364 mila, euro, ma non
se ne è più avuta notizia. E allora se
le cose stanno così perché il Comune
non rientra in possesso del bene? In
fondo, l’A.Di.S.U. non ha rispettato
il “contratto” per il quale circa sette
anni fa le era stato concesso il bene e
se, per il medesimo motivo, la Regione
può riprendersi il Capannone dell’ex
canapificio, perché la città di Aversa
non potrebbe riprendersi il palazzetto
dell’ex carcere mandamentale?
31
Aversa, l’ex carcere mandamentale
SOCIETA’
Per le sue innumerevoli propietà il limone ci aiuta, eccome!
«E magnateve ‘o limone»
...che porta bene!
Una frase questa che si usa dire quando vogliamo fare arrabbiare o far rodere il fegato a qualcuno.
Ma tante volte la diciamo senza riflettere né pensare che augurare a qualcuno di mangiare un
limone non è una cosa poi tanto sgradevole. Eccovene le prove!
«E
34
alto contenuto di acido citrico,
una sostanza essenziale per il
ricambio energetico delle cellule
(lo segue a ruota il pomodoro).
Nel limone ci troviamo citrati
di sodio e di potassio, depurativi
naturali, le vitamine del gruppo
‘B’ e vitamina ‘P’, mentre nella
scorza si trova un’altissima
quantità di flavonoidi. Il limone
ci aiuta ad eliminare i grassi che
si piantono n’goppe o stommache
provocandoci rumorini fastidiosi
e imbarazzanti ...ruttare come
maiali non è il massimo! Pertanto
il limone è importante anche per
chi soffre di calcoli o ha tendenza
per questa patologia: il limone
anche in questi casi dà un grosso
magnateve ‘o limone!».
Una frase questa che si
usa dire quando vogliamo
fare arrabbiare o far rodere il fegato a
qualcuno. Ma tante volte la diciamo
senza riflettere né pensare che augurare
a qualcuno di mangiare un limone non è
una cosa poi tanto sgradevole. Dite che
sbaglio, dite che mangiare un limone
si inasprisce la bocca? Forse avete
ragione e dico forse e vi spiego perché?
Il limone al di là di tutti i fattori positivi
in esso contenuti, va ricordato che fa
parte della “famiglia” degli agrumi.
Occupa un posto di primo piano tra
questi in quanto è di vitale importanza
nel nostro quotidiano essenziale non
solo per le tante proteine in esso
racchiuse, ma perché contiene il più
Al «Moscati» c’è il cambio del cappellano, arriva don Luciano Pellino
Grazie, don Andrea!
I
l vescovo Angelo Spinillo ha dato
il benvenuto al nuovo cappellano
dell’ospedale «Moscati» di Aversa,
don Luciano Pellino, e ha salutato
don Andrea Della Gatta, il cappellano
uscente che ha già assunto il nuovo
incarico di Rettore del Santuario di
Casapesenna.
Don Andrea dopo ben 14 anni lascia
il «Moscati», dopo essere stato un
importante punto di riferimento per
tutti coloro che lavorano nell’ospedale,
per gli ammalati e per i loro congiunti.
Una cerimonia svoltasi e celebrata con
grande spirito di partecipazione davanti
ad una folta platea. I due cappellani che
si salutavano e facevano un simbolico
scambio di consegne è stato tra i
momenti più intensi, poi il sindaco ha
voluto esprimere parole di elogio e
di ringraziamento per don Andrea e a
nome dell’Amministrazione gli ha fatto
gli auguri per la sua nuova nomina oltre
a salutare il nuovo cappellano e dare lui
il benvenuto. Il primo cittadino, inoltre,
a nome dell’intera Città di Aversa ha
donato una targa ai due sacerdoti in
segno di ringraziamento. Alla fine della
celebrazione c’è anche stato l’interveto
dello operatore sanitario Filippo
Esposito, che ha parlato a nome di tutti
i dipendenti del presidio ospedaliero
normanno, elogiando, in primis, don
Andrea per la presenza costante,
definendolo “vero punto di riferimento
sia per il personale sia per i pazienti”, e,
poi, rivolgendo un saluto di benvenuto
al nuovo cappellano. Esposito presta
servizio presso la Rianimazione. Un
infermiere ben voluto da tutti per la sua
professionalità e la sua disponibilità.
Fortunatamente persone come Filippo
La santa messa con il Vescovo Spinillo
Esposito all’interno del “Moscati” ce
ne sono tante, sono i veri “angeli” del
“Moscati”. Auguriamo anche noi di
NerosuBianco un caloroso benvenuto
al nuovo cappellano don Luciano
Pellino e un grande in bocca al lupo a
don Andrea.
Donato Liotto
SOCIETA’
aiuto alla cistifelia. Il limone ci aiuta per
le sue proprietà antivirali e antisettiche,
il succo di limone, infatti, favorisce
la guarigione in caso di verruche,
foruncoli, vescicole, afte, pustole,
ferite e piaghe e ci aiuta anche in caso
di punture di insetti, basta strofinare la
scorza sulla zona “muzzucata” (morsa
o punta) o interessata. Ora, detto questo
e speranzosi che abbiamo imparato a
conoscere bene questo vegetale, siamo
certi che dire questa frase rappresenti
un invito positivo a chi invece in quel
momento per noi merita di andare solo a
Sì, diciamolo pure,
«magnateve ‘o limone»,
ma nel senso più positivo
del termine. Perché il limone
fa bene per tante cose...
fan… oltre che mangiarsi il limone. Per
non sbagliare, per rendere giustizia al
“povero” limone, ricordiamoci quante
volte lo usiamo in una giornata e di
seguito vi facciamo alcuni esempi: una
bella premuta di limone in un bicchiere
di acqua per aiutare la digestione, una
premuta di limone n’coppe a n’zalatelle
che altrimenti sarebbe erba per le pecore,
una premuta di limone su una bella
bistecca la quale viene mangiata con un
sapore in più rendendola speciale, una
premuta di limone n’coppe o pescio
appena cotto alla brace o al forno e qui i
sapori si fondono e il palato impazzisce
di gioia: si va in estasi. Continuiamo?
Ok ...continuiamo: Un limone per
preparare dolci, gelati, piatti prelibati
di ‘alta e bassa’ cucina (dipende dalle
dimensioni della cucina!) ma fa lo
stesso, il re è sempre lui, o’ limone!
Sì, diciamolo pure ora, “magnateve
o limone”, ma nel senso più positivo
del termine. Il limone può essere usato
dappertutto, infiniti sono i pregi. Sapete
che vi dico? A forza di parlare di cotante
delizie condite col limone, mi è venuta
voglia di prenderne uno, tagliarlo a
fette e mangiarlo così ...come natura
crea. Tenghe a vocche aspida ma nun
me ne fotte proprio: vado avanti e pure
io …me magne o limone!
35
L’INCHIESTA
Il suicidio viene considerato un peccato dai cattolici ma anche la Chiesa sta cambiando idea
II suicida si salva?
Sentiamo don Pasqalino
Abbiamo incontrato sulla delicata questione il rettore di S. Francesco: «L’apertura della Chiesa
a concedere le esequie ai suicidi nasce anche dal contributo della psicologia. Perché si possa
compiere un peccato grave come il suicidio, infatti, servono tre elementi...»
Geppino De Angelis
N
36
egli ultimi tempi le cronache
giornalistiche sono state piene
di suicidi e tentati suicidi,
protagonisti e vittime soprattutto
giovani, madri o persone anziane
che, apparentemente, conducevano
una vita senza eccessivi problemi.
Depressione, solitudine, delusione
amorosa, indifferenza da parte degli
altri, derisione per “diversità” sembrano
le cause più frequenti alla base della
tragica decisione. II suicidio, com’è
noto, dalla religione cattolica viene
considerato un peccato, così come quasi
sempre ai suicidi viene negato il funerale
in chiesa. Problemi sui quali abbiamo
ritenuto opportuno conoscere il parere
di don Pasqualino De Cristofaro, rettore
della chiesa di San Francesco.
“La notizia di un suicidio, purtroppo
molto frequente oggi, lascia sempre
un senso di smarrimento e di grande
tristezza - ha dichiarato don Pasqualino.
Varie sono le motivazioni che portano
alla soppressione della propria vita,
anche se la causa principale resta la
depressione. C’è il suicidio come
reazione, soprattutto nei giovani, per
una bocciatura, per una delusione
sentimentale o altro. Alla base di tutti
i suicidi c’è la mancanza di amore. Chi
prende in considerazione il suicidio,
anche se non lo attua, è convinto che
la sua vita vissuta in modo drammatico
non importa a nessuno. Allora il suicidio
appare come l’unico mezzo per porre
fine alle proprie sofferenze. Quando si è
disperati non si vedono le cose in modo
obiettivo, si pensa che perché il passato è
stato brutto e il presente è duro, il futuro
sarà altrettanto solitario e privo di amore.
E’ assente l’idea che nella vita tutto può
cambiare e non bisogna mai perdere
la speranza. II suicidio è la risposta
sbagliata ai gravi problemi dell’uomo di
ieri e di oggi. La sensazione è che c’è
una impreparazione a gestire i casi di
depressione da parte delle famiglie e da
tutti quelli che dovrebbero occuparsene.
Se di colpa si vuol parlare, penso che c’è
una mancanza di ascolto, di attenzione
all’altro. I suicidi sono più frequenti nelle
società dove regna il benessere, questo
perché in esse si presta più attenzione
alle cose che alle persone. Vengo ora
al problema dei funerali religiosi dei
suicidi. La posizione della Chiesa è
chiaramente esposta nei n. 2280-2283
del Catechismo della Chiesa Cattolica.
La Chiesa fino al Concilio Vaticano II
non consentiva le esequie per i suicidi,
che anzi non venivano neanche seppelliti
in terra benedetta ma in un luogo a parte
del cimitero. Dopo il Concilio, la Chiesa
ha rivisto la sua posizione e concesso
le esequie ma ad alcune condizioni.
La condanna del suicidio nasce dalla
concezione cristiana che noi “siamo
amministratori non proprietari della vita
che Dio ci ha affidato” (n. 2280). Resta,
pertanto, un grave gesto contro se stessi,
un disprezzo del dono della vita che ci è
stata data dal Dio vivente, un atto contro
la società umana e familiare verso la
quale abbiamo degli obblighi. L’apertura
della Chiesa a concedere le esequie ai
suicidi nasce anche dal contributo della
psicologia. Al n. 2282 dice: “Gravi
disturbi psichici, l’angoscia e il timore
grave della prova, della sofferenza
o della tortura possono attenuare la
responsabilità del suicida”. Perché si
possa compiere un peccato grave come
il suicidio, infatti, servono tre elementi:
la materia grave (ossia il suicidio), la
piena avvertenza della mente (sapere ciò
che si vuole ottenere, la propria morte)
e il deliberato
consenso
della
volontà
(ossia
la decisione di
uccidersi
presa
lucidamente).
Era
veramente
lucido
nel
compiere l’insano
gesto?
Quanti
condizionamenti
scatenanti hanno
ridotto la volontà
al
lumicino
e incapace di
operare una vera
scelta? Cos’è passato nell’ultimo istante
nella mente di chi si è suicidato? II
suicida si salva? Poiché non è possibile
fare un’analisi del cuore di ognuno, il
n. 2283 spiega: “Non si deve disperare
della salvezza eterna delle persone che si
sono date la morte. Dio, attraverso le vie
che solo Lui conosce, può loro preparare
l’occasione di un salutare pentimento”.
La celebrazione funebre ha anche il
significato di solidarietà nella sofferenza
ma mai nella scelta di porre fine alla
vita. Ecco perché è concesso il funerale
in Chiesa ai suicidi”.
18 ANNI
Potete scriverci alla nostra e-mail:
[email protected] Gli
annunci e le foto saranno pubblicati Tantissimi auguri ad Ester Della Volpe
dando la priorità ai primi pervenuti che il 12 Febbraio diventerà maggioAUGURI
renne. Con immenso amore papà Ciro,
mamma Nicoletta, tuo fratello Fedele e i
tuoi cari nonni.
COMPLEANNO
I più affettuosi auguri dai genitori prof.
Ciro Mellino e dott.ssa Raffaella De Angelis, dai nonni paterni Peppino e Carla,
da quelli materni, Geppino ed Anna, e
da tutti i familiari per la graziosa Francesca Pia che, ieri, sabato 7 febbraio. Ha
festeggiato il suo 14° compleanno.
AUGURI
Auguri a Luigi Marino, detto «Il professore», che il 4 febbraio ha compiuto gli
anni. Dagli amici di sempre Giuseppe,
Francesco, Corrado, Gigi, Giovanni,
Nando, Nicola, Flavio, Antonio e Vitotrio.
BATTESIMO
AUGURI
Auguri al signor Donato Palmieri che,
38 con la moglie Maria e i figli Paolo e
Luigi, le nuore ed un gruppo di familiari
ed amici, ha festeggiato il suo 60° compleanno.
I più sinceri auguri del nostro periodico
per la signora Eva Brusciano Bocchino,
stimata insegnante presso il Secondo
Circolo Didattico di Aversa che, attorniata dal marito dottor Pino Bocchino,
dai figli ing. Francesco e Filippo e da
un gruppo di amici, ha festeggiato il
compleanno.
Che la sua vita sia ricca di sorrisi
radiosi... Tanti Auguri per il fattesimo
di Alessandro, primo nipotino della famiglia del nostro amico e collaboratore
Nicola Baldieri.
SCUOLA
Doppio riuscito appuntamento al «Fermi», guidato magistralmente dalla preside Adriana Mincione
La potenzia dei «media»
lascia senza parole
Il progetto «Youth &Media», grazie ad un finanziamento con i fondi Europei, ha visto impegnati un
gruppo di studenti, guidato dalla professoressa Angela Gildi, ed un gruppo di ragazzi provenienti
dalla Lettonia. Il 30 gennaio, poi, incontro con i magistratid el tribunale di Napoli Nord
Geppino De Angelis
U
40
n interessante incontro, durato
quattro giorni, si è tenuto
presso il liceo scientifico
“Fermi”, diretto magistralmente dalla
preside Adriana Mincione, nell’ambito
del progetto “Youth &Media” grazie ad
un finanziamento con i fondi Europei,
che ha visto impegnati un gruppo di
studenti del “Fermi”, guidato dalla
professoressa Angela Gildi, ed un
gruppo di ragazzi provenienti dalla
Lettonia. I temi trattati sono stati
il rapporto tra i giovani e i media,
l’informazione ai tempi di internet ed
il giornalismo partecipativo, atteso che
il mondo dell’informazione si avvale
sempre più dei media digitali che hanno
modificato il processo di produzione
delle notizie. Il Workshop sul tema
del giornalismo partecipativo, che ha
rappresentato il culmine dell’incontro,
partendo dal concetto di partecipazione
e di cittadinanza attiva, ha evidenziato
l’importante ruolo che i media - in
particolare quelli digitali - rivestono
nella costruzione di un ambiente
civico, basato sulla trasparenza delle
informazioni e sulla condivisione. Nel
corso del “workshop” tutte le attività
si sono svolte in lingua inglese, con
i ragazzi impegnati in interessanti
laboratori come “La potenza della radio
come strumento di coinvolgimento
per la partecipazione”, con Eliana De
Leo, direttore de “Il Levante”, e Ciro
Oliviero, giornalista di “Radio Siani”;
“Leggere le informazioni in maniera
critica”, con Alessandro Dorelli,
giornalista freelance; “La fotografia
sociale”, con Giulio Di Meo, fotografo
freelance; “Raccontare l’immigrazione
attraverso l’occhio della videocamera”
con Michele Docimo, direttore di
Foto di gruppo al «Fermi» tra ragazzi Lettoni e Aversani
Il programma culminerà con
l’incontro con il Procuratore
Nazionale Antimafia, alla fine
di febbraio presso il tribunale
di Napoli Nord, coinvolgendo
studenti del «Fermi», del
«Cirillo» e di altre scuole
“Notizie Migranti” e presidente di
“Migrazioni Aps”, “Citizen Journalism,
il giornalismo partecipativo”, con
Michele Pastrella, direttore di “Citizen
Salerno”. Nel corso della permanenza
in Aversa i giovani lettoni, guidati dai
coetanei del “Fermi”, hanno potuto
unire l’utile di un “meeting” di notevole
interesse al dilettevole, nell’ammirare
alcune bellezze storiche e monumentali
della città oltre a gustare caratteristiche
prelibatezze
gastronomiche.
In
definitiva l’ennesima pagina ricordevole
nella storia del “Fermi” di Aversa.
Presso il liceo scientifico “E. Fermi”
di Aversa, in data 30 gennaio 2015, si
è, poi, tenuto un incontro con alcuni
magistrati del Tribunale di Aversa
Napoli Nord, portatori di un messaggio
d’impegno a favore della legalità e della
giustizia. L’iniziativa degli incontri
con le scuole, fortemente voluta dalla
Procura della Repubblica, ha visto il
pool inquirente impegnato nel contatto
con ragazzi delle scuole secondarie
di secondo grado che vivono in zone
complesse e difficili come le nostre:
una collaborazione interistituzionale
finalizzata a un progetto educativo di
ampio respiro sulla legalità.
Gli studenti del “Fermi” hanno
affrontato, in particolare, il tema
dell’ambiente, della sua tutela e del
nuovo rischioso fronte dei crimini
ambientali, presentando tra l’altro
il sito cui lavorano da tempo, con
il prof. Vincenzo Egarese, in vista
dell’Expo di Milano: sulla piattaforma
www.ecologylife.co.vu
raccolgono
recensioni, video, analisi, consigli per
un rapporto virtuoso con l’ambiente.
Il programma culminerà con un
incontro con il Procuratore Nazionale
Antimafia, che si terrà alla fine di
febbraio presso il tribunale di Aversa
Napoli Nord, coinvolgendo studenti del
Liceo “Fermi”, del Liceo “Cirillo” e di
altre scuole dell’hinterland aversano.
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CALCIO
Siamo ultimi in classifica: si allontana il sogno di rimanere nel calcio che conta
Oggi la Normanna contro
il Foggia per sperare
Brutte sconfitte con Salernitana e Savoia. Ma ancora più brutta è la figuraccia fatta al «Bisceglia»
con il presidente Lotito, costretto a lasciare in fretta e furia lo stadio per evitare problemi,
prontamente scortato dalla società granata. Non si può continuare a sbagliare
Giuseppe Lettieri
N
42
onostante gli acquisti ed il gioco
migliorato, l’Aversa Normanna
non vince e, complice anche
una “inaspettata” vittoria, per non
aggiungere altro, della Reggina con
il Lecce, che lotta per la zona play off
per accedere alla serie B, viene relegata
all’ultimo posto in classifica nel girone
C di Lega Pro, che se permanesse sino
alla fine del campionato sancirebbe la
retrocessione diretta. Dal penultimo
posto, invece, si avrà ancora la chance
dei play out per cercare di permanere
nel calcio professionistico.
Nonostante la grande mole di gioco gli
aversani non riescono a mandare la palla
in rete. Il copione è sempre lo stesso.
L’Aversa Normanna fa la partita,
mentre l’avversario incassa il massimo.
Così è successo con la Salernitana al
“Bisceglia”, quando in tribuna c’era
anche il presidente Lotito, presidente
Claudio Lotito in tribuna Romaniello
della Salernitana ed anche della
Lazio in serie A. Una traversa dei
salernitani ad inizio partita e poi il
buio. Mentre però l’Aversa Normanna
con Mangiacasale in due occasioni e
con Sassano, si divoravano azioni di
rete quasi fatta, i salernitani, su calcio
piazzato, conquistavano, per una
leggera trattenuta in area, un calcio di
rigore, che trasformavano. E così finiva
il match. A Torre Annunziata contro
il Savoia, il copione non è cambiato.
L’Aversa Normanna nel secondo
tempo continua a macinare gioco ma
non centra l’obiettivo. Brutta sconfitta.
Ancor più brutto poi ci è apparso il
comportamento di alcuni sugli spalti
nei confronti di Lotito durante la partita
con la Salernitana, costretto a lasciare
in fretta e furia lo stadio per evitare
problemi, prontamente scortato dalla
società granata.
Eppure sino a qualche anno fa era
impensabile vedere sugli spalti dello
stadio aversano un presidente di serie A,
e solo grazie all’Aversa Normanna, che
il vero calcio è giunto in città. Merito
di Spezzaferri e Cecere. Ora bisogna
serrare i ranghi e cercare di far punti
a partire da oggi, quando all’insolito
orario delle 12.30 l’Aversa Normanna,
al Bisceglia, scenderà in campo contro
il Foggia. Una partita difficile, ma non si
può continuare a sbagliare oltre.
Il 12 febbraio presso l’Hotel del Sole la presentazione di «Il muschio nasce a sud»
Le Marie Cristine lanciano Luca Marano
G
iovedì 12 Febbraio, ore 18,00
ad ingresso libero, nella sala
convegni dell’Hotel del Sole,
nei pressi della stazione FS di Aversa,
organizzato dai Convegni di Cultura
Maria Cristina di Savoia di Aversa, in
collaborazione con la Tullio Pironti
editori, ci sarà la presentazione del
libro “Il Muschio nasce a sud”.
“Non
sarà
una
presentazione
consuetudinaria - ci dice la delegata
dei Convegni Maria Cristina, Orsola
Massimo - ma una sorta di happening
a più livelli. Ci saranno alcuni passaggi
del libro, letti dall’attrice Valeria
Bassolino, ma anche una
performance danzata di
Giusy Caterino, poiché il
protagonista del libro ha
una grande passione per
la danza, anche se insegue
la carriera universitaria e
ama il giornalismo.” In sala
sarà presente l’autore, Luca
Marano, iscritto all’ordine
dei giornalisti, con dottorato
di Linguistica Generale
presso l’Università di Napoli “Federico
II”, che discuterà del romanzo con il
critico letterario Giuseppe Roncioni,
la docente della SUN,
Matilde Simonetti, e il
nostro direttore, Giuseppe
Lettieri. “Ho trovato il
libro molto interessantedice Lettieri - perché
Matteo, il personaggio
principale è di fortissima
attualità. Insomma, si parla
di giovani e di quella fase
in cui occorre fare delle
scelte, magari sacrificando
le passioni per seguire il mercato del
lavoro”.
Giuseppe Chiatto
SPORT
Una giornata storica per la pallavolo aversana. La Exton accede alla Final Four di Coppa Italia
Exton, il Lagonegro non
è più un problema
La squadra maschile aversana, attualmente a sole cinque lunghezze dal primato in classifica e
terza nel girone C della Serie B1, ha superato quello che ormai è diventato l’avversario per
antonomasia, vale a dire il Lagonegro. Una brillante vittoria per 3-0 che fa felice Sergio Di Meo
Giuseppe Lettieri
S
44
abato 31 gennaio è stata una
giornata storica per la pallavolo
aversana che conquista con la
Exton Volleyball Aversa l’accesso
alla Final Four di Coppa Italia di serie
B1. Per la prima volta una squadra di
pallavolo aversana potrebbe mettere
in bacheca un trofeo prestigioso.
Soltanto nel 1983 l’allora Virtus Aversa
conquistò lo scudetto nazionale under
23, vincendo in finale contro il Santal
Parma, e in quella squadra, guarda caso,
militava, tra gli altri, l’attuale presidente
della Exton Aversa, Sergio Di Meo.
La squadra maschile aversana,
attualmente a sole cinque lunghezze dal
primato in classifica e terza nel girone
C della Serie B1, ha superato quello
che ormai è diventato l’avversario per
antonomasia, vale a dire il Lagonegro.
Nicola Graziano esulta con Sergio Di Meo e consorte
Lo battemmo l’anno scorso centrando
la promozione diretta alla B1, mentre i
calabresi hanno poi vinto i play off, e li
abbiamo battuti quest’anno nella corsa
all’accesso alla finale di Coppa Italia.
In un PalaJacazzi affollato di tifosi
nonostante la giornata piovosa, i ragazzi
di Draganov hanno chiuso la pratica
con un netto tre a zero, che la dice
tutta sul valore della squadra aversana,
che quando vuole non ha avversari da
temere. Insomma, se Libraro, Rispoli,
Di Giorgio e company si impegnano a
dovere, senza distrazioni, diventano un
Presentato ad Aversa il libro sulla vicenda umana e sportiva di Pantani
Giglio ricorda il «pirata»
E’
stato presentato ad Aversa il
libro “In nome di Marco”,
scritto a quattro mani da
Francesco Ceniti e Tonina Pantani, sulla
vicenda umana e sportiva del “pirata”,
sicuramente il più noto e più amato
ciclista italiano degli ultimi decenni,
morto tragicamente in circostanze
ancora poco chiare. Francesco
Ceniti, l’autore del libro realizzato
insieme alla madre del ciclista, è stato
presente presso il Centro Culturale
Caianiello, all’ex macello, nel corso
dell’iniziativa “Ciclismo e Salute” ,
promossa da Ivan Giglio, ciclista e
presidente dell’associazione sportiva
Vivere Sano, con lo scopo di rafforzare
la consapevolezza delle stretta relazione
tra benessere e ciclismo e valorizzare
questo sport ancora poco praticato nei
nostri territori e sottolineare i benefici
derivanti dall’attività fisica in generale.
Al convegno di presentazione, durante
il quale è stato proiettato un breve
filmato sulle imprese di Marco Pantani,
sono intervenuti anche il giornalista
Ciro Giugliano e la nutrizionista Rosa
Sanci, moderati dal giornalista sportivo
Silver Mele.
Il
Gruppo
Sportivo
Imperiale
Grumese era presente nel corso della
manifestazione con la sua formazione
Un momento della manifestazione
di giovani cicloamatori, che è stata
presentata ufficialmente al pubblico
nella sua nuova composizione.
Salvatore de Chiara
SPORT
avversario ostico per tutti. Tralasciando
ora il campionato che ha visto la Exton
impegnata ieri, mentre il giornale
stava per giungere in edicola, contro
il Cinquefrondi in provincia di Reggio
Calabria, senza però dimenticare di
ricordare a tutti i tifosi che il giorno 14
febbraio alle ore 18.00, sempre ingresso
libero, ci sarà il Gela, squadra che
attualmente precede al secondo posto
gli aversani di due lunghezze e che nel
girone di andata ci ha sconfitto in terra
siciliana per 3 ad 1. Tornando alla Coppa
Italia, va detto, che tra i tanti intervenuti
al match con il Lagonegro, abbiamo
visto anche l’assessore Migliaccio e il
consigliere comunale Stefano Di Grazia.
A loro, al primo cittadino Sagliocco e
all’intera Amministrazione comunale,
compresa
anche
l’opposizione,
chiediamo un serio impegno affinché la
Final Four di Coppa Italia possa tenersi
proprio ad Aversa.
Le premesse ci sono, ma è chiaro che
occorra uno sponsor istituzionale per far
sì che il 3 ed il 4 aprile Aversa, ritorni ad
essere capitale di questo sport, facendo
da palcoscenico alle quattro squadre che
si contenderanno l’ambita coppa, vale a
dire, oltre alla Exton Aversa, i toscani
della Emma Villas Chiusi, gli emiliani
del Cec Pallavolo Carpi, ed i trevigiani
della Pallavolo Motta. Questi ultimi
che, dati alla mano, rappresentano anche
l’avversario più ostico per gli aversani,
hanno organizzato negli ultimi due anni
la Final Four. Quindi Aversa, unica
squadra a rappresentare il centro sud, si
gioca la chance non solo di conquistare
un trofeo importante, ma anche di
organizzare la finale della Coppa.
Un’occasione unica da non perdere,
visto che auguriamo, dita incrociate,
alla Exton di non partecipare l’anno
prossimo alla Coppa Italia di serie
B1 ma ovviamente di centrare a fine
stagione un altro importante traguardo.
“Organizzare la finale è possibile - ci
dice Sergio Di Meo, mentre è accanto
ad un altro super tifoso, il giudice
Nicola Graziano - ma è chiaro che ci
vuole il sostegno dell’ Amministrazione
comunale ed anche degli sponsor. La
strada è in salita perché ci sono tre
squadre del nord, ma forse proprio
questa particolarità potrebbe portare
la FIPAV, se ci fossero le premesse
istituzionali ed economiche, a scegliere
per la finale la nostra Aversa”.
45
DIOCESI
I templari e la parrocchia di S. Maria a Piazza rendono omaggio all’indimenticato sacerdote
De Filippo, il parroco
e «miezzo ‘o quartiere»
Cerimonia di commemorazione dei 700 anni del Martirio di Jacques de Molay, ultimo Maestro
generale dell’Ordine Templare, e di suffragio di mons. Salvatore De Filippo suo Cappellano
maggiore e parroco di Santa Maria a Piazza
Giuseppe Lettieri
L’
46
Ordine Sovrano Militare del
Tempio di Jerusalem, con
il patrocinio del Comune
di Aversa e della Parrocchia di Santa
Maria a Piazza, in occasione della festa
della Candelora, ha tenuto la Cerimonia
di commemorazione dei 700 anni del
Martirio di Jacques de Molay, ultimo
Maestro generale dell’Ordine Templare
e di suffragio di Mons. Salvatore De
Filippo suo Cappellano maggiore e
Parroco di Santa Maria a Piazza. Dopo
la Santa Messa Solenne presieduta dal
parroco don Gaetano Rosiello, i templari
con le congreghe della parrocchia ed i
rappresentanti
dell’Amministrazione
Comunale, presente con il Sindaco
Giuseppe
Sagliocco,
l’assessore
Ninì Migliaccio ed il consigliere
Luigi Vargas, hanno partecipato alla
cerimonia di inaugurazione di una
lapide, posizionata in piazza Trieste e
Trento, in memoria di don Salvatore
La lapide ini onore di don Salvatore De Filippo in piazza Trieste e Trento
de Filippo. Presenti alla manifestazione
il ten. col. Vittorio Carrara, della
Compagnia dei Carabinieri di Aversa,
il dott. Luigi Graziano, vice dirigente
della Polizia di Stato, i volontari della
protezione civile comunale di Aversa e
le guardie ambientali provinciali. Per
l’Ordine Sovrano Militare del Tempio
di Jerusalem presenti le massime
autorità tra cui il Priore Generale
dell’Ordine Gennaro Luigi Nappo, il
responsabile del Gran Balivato della
Magna Grecia Vincenzo Gentile insieme
alla commenda normanna guidata da
Raffaele d’Anna. Hanno dato lustro alla
cerimonia, che è terminata presso Porta
San Giovanni, anche i Trombonieri di
Cava de’ Tirreni.
La succursale del liceo «Cirillo» dichiarata inagibile
Quando la Provincia snobba le nostre scuole
I
l Sindaco di Aversa Giuseppe
Sagliocco ha dichiarato l’inagibilità
del secondo piano e dell’aula n. 14
dell’edificio sede della succursale del
Liceo Cirillo sita in piazza Cirillo.
Nel contempo il primo cittadino
ha anche disposto l’esecuzione da
parte della Provincia di Caserta dei
lavori necessari all’eliminazione
di ogni pericolo per la pubblica e
privata incolumità ed al ripristino
dell’agibilità. Gli interventi dovranno
essere eseguiti sotto la sorveglianza e
la direzione di un tecnico abilitato che,
al termine dei lavori, dovrà produrre
certificazione di eliminato pericolo e di
ripristino delle condizioni di agibilità
scolastica.
Il provvedimento del Sindaco arriva
in seguito al sopralluogo dei Vigili del
foco di Caserta che, in data 30 gennaio,
sono intervenuti presso il Liceo Classico
Cirillo rilevando un peggioramento
dello stato dei luoghi rispetto a quanto
rilevato dagli organi tecnici nei giorni
precedenti. Nel corso del sopralluogo
sono state rilevate vistose macchi di
umidità, con percolamento dal soffitto
del secondo piano – corridoio – aule- e
nelle aule 17 e 20 del secondo piano è
stata rilevata la presenza di lesioni al
soffitto oltre a probabili problemi di
staticità dovuta a deterioramento dei
materiali.
Il personale del Comando provinciale
dei Vigili del Fuoco di Caserta, quindi,
hanno dichiarato non fruibile l’intero
secondo piano e l’aula n. 14 del primo
piano.
L’EVENTO
Giornata storica per la cultura aversana
Jommelli e l’atto
restaurato
La manifestazione organizzata dai Lions e da NerosuBianco.
Don Michele riceve l’atto di battesimo restaurato dal club
normanno guidato da Francesco Grimaldi
Mirko Rambone
I
48
l tricentenario della nascita di
Niccolò Jommelli non poteva vivere
una giornata migliore. Il 22 gennaio
2015 è stata una giornata storica per la
cultura aversana. La manifestazione
«Il certificato restaurato», patrocinato
dall’Amministrazione comunale ed
organizzata dal Lions Club «Aversa
Città Normanna», in collaborazione
con noi di Nerosubianco, ha fatto
della riconsegna dell’atto di battesimo
restaurato di Niccolò Jommelli alla
parrocchia di Sant’Audeno un momento
speciale delle celebrazioni Jommelliane.
L’atto di battesimo, ritrovato il 27 luglio
scorso dallo storico e nostro direttore
editoriale Nicola De Chiara, era in
gravissime condizioni. Il tempo e le
tarme avevano danneggiato fortemente
il registro contenente l’importante
documento, che prova, in maniera
incontrovertibile,
l’aversanità
del
sommo Jommelli, ritenuto uno dei più
grandi musicisti del ‘700, modello per
tanti compositori, tra cui Mozart che
più volte entrò in contatto con la musica
dell’aversano.
Così nel mese di ottobre i Lions Club
di Aversa, che già avevano restaurato,
con l’allora presidente Rosario Caciolli,
l’atto di battesimo di Cimarosa, hanno
consegnato il documento al Laboratorio
di restauro del libro dell’Abbazia della
SS. Trinità di Cava dei Tirreni. Un
restauro davvero straordinario quello
compiuto dagli esperti salernitani, che
ha suscitato l’ammirazione del parroco
di Sant’Audeno, don Michele Salato.
Alla cerimonia hanno presenziato
diversi club lions, a cominciare da
quello di Caserta Reggia impegnato
con gli aversani nella visita ufficiale
del governatore del Distretto 108Ya.
La chiesa gremita per l’evento
E poi tantissimi esponenti di altri
club come quelli venuti da Bisceglia,
club gemellato con Aversa. Ed ancora
i presidenti o esponenti di club quali
Benevento, Potenza, Cava dei Tirreni
Vietri, Avellino, Nola, Marigliano,
Capua, Maddaloni, e Santa Maria Capua
Vetere. Nella chiesa gremita, hanno preso
la parola Nicla Virgilio, vice Sindaco
di Aversa; il parroco della chiesa, don
Michele Salato; Francesco Grimaldi,
presidente del Lions Club “Aversa Città
Normanna”, lo storico Nicola De Chiara
ed il governatore Lions Liliana Caruso.
Tutti hanno sottlineato l’importanza
dell’evento ed il miracoloso recupero del
registro contenente l’atto di battesimo
di Jommelli che è stato custodito in
una teca donata per l’occasione dalla
vetreria Iommelli di Aversa. Subito
Grimaldi, Caruso, De Chiara e don Salato con l’atto di battesimo di Jommelli
Un restauro davvero
straordinario quello compiuto
dal laboratorio dell’abbazia
della SS. Trinità di Cava de’
Tirreni. Un momento speciale
delle celebrazioni Jommelliane
dopo la cerimonia di consegna. I Lions
hanno anche donato alla parrocchia le
riproduzioni di due ritratti di Cimarosa
e Jommelli, impreziositi da cornici
d’epoca. Il libretto stampato dai
Lions e da NerosuBianco dal titolo “Il
certificato restaurato” ha fatto la storia
di questo ritrovamento eccezionale che
rende la parrocchia di Sant’Audeno
unica al mondo per possedere due
atti di battesimo di due cosi geniali
compositori.
L’EVENTO
La manifestazione «Il certificato ritrovato» ed il Concerto della Corale Regina Apostolorum
Jommelli celebrato
da tre grandi voci
Ad esibirsi è stata la Corale di Mugnano, diretta da Daniele Citarella con all’organo Angelo
Bellopede. Solisti i talenti Andrea Carnevale, voce baritonale, aversano, la soprano Imma Iovine,
altra aversana, e il tenore Giuseppe Di Lorenzo, giovanissima promessa del bel canto
Mirko Rambone
L
50
a manifestazione “Il Certificato
Restaurato”,
organizzata
dal Lions Club Aversa Città
Normanna in collaborazione con
Nerosubianco
e
l’associazione
Dimensione
Cultura,
è
stata
impreziosita da un grande concerto con
i brani introdotti dal nostro direttore
Giuseppe Lettieri. Ad esibirsi, dopo il
successo già riscontrato lo scorso 21
dicembre per il Concerto di Natale, è
stata la Corale Regina Apostolorum di
Mugnano, diretta da Daniele Citarella
con all’organo Angelo Bellopede.
Solisti i talenti Andrea Carnevale,
voce baritonale, aversano, la soprano
Imma Iovine, altra aversana, e il tenore
Giuseppe Di Lorenzo, giovanissimo che
vanta già diverse apparizioni in Rai,
come alla nota trasmissione, Ti lascio
una Canzone, condotta da Antonella
Clerici. Questa volta il programma
fu maestro e il Panis
Angelicus di Franck
entrambe
affrontate
con maestria da Andrea
Carnevale e infine La
Vergine degli Angeli e
la stupenda AveMaria
del giovane compositore
napoletano dell’Ottocento
Raffaele Cimmaruta ,
che forse non è la più
celebre tra le Ave Maria
ma è probabilmente la
più bella, eseguite dalla
L’esibizione della corale Regina Apostolorum
stupenda voce di Imma
Iovine. Alla fine una
presentato prevedeva l’esecuzione di vera e propria standing ovation dal
brani sacri, a cominciare dall’Introitus numerosissimo pubblico presente, sia
tratto dal Requiem di Niccolò Jommelli. per il Coro Regina Apostolurum della
Ed ancora le Ave Maria di Schubert e città di Mugnano sia per i solisti.
quella di Bach Gounod cantate, in modo Il concerto è visibile interamente anche
possente, da Giuseppe Di Lorenzo, su Youtube, così come gli altri eventi
Vergin tutt’amor del musicista frattese della giornata Lions, cercando “Aversa
Francesco Durante che di Jommelli Corale Regina Apostolorum”.
La giornata Lions in favore di Jommelli si conclude presso la Tenuta Cervo
I sapori della enogastronomia aversana
La giornata del Lions Club Aversa Città Normanna, iniziata con l’arrivo da
Matera del governatore del Distretto
108Ya, (che include tutti i club Lions di
Campania, Calabria e Basilicata), prof.
ssa Liliana Caruso, presso il magnifico
Salone Romano, dove ha incontrato, per
la visita ufficiale, i Club Lions di Aversa e di Caserta, si è conclusa presso
il noto locale “Peppe o’ Russo”, Tenuta
Cervo, da anni faro della tradizione gastronomica aversana. “Abbiamo voluto
concludere la bellissima giornata - ci
dice Francesco Grimaldi, presidente
del Lions aversano - con un viaggio tra
i sapori della culzionali, ricevendo
tura
enogastrocosì i complimenti
nomica aversana.
da tutti i presenti,
Dall’asprinio allo
compresi quelli del
scarpariello, dalla
governatore Caruso
mela annurca alla
che
è
rimasta
polacca, senza dientusiasta di tutto.
menticare la polacAlla giornata erano
ca. Anche questi
presenti non solo
sono nostri tesori
i soci dei club di
da conservare e soAversa e Caserta
prattutto da promuovere e far conosce- Reggia, ed i giovani del Leo Club averre. Devo fare i complimenti ai fratelli sano, ma anche tantissimi esponenti di
Igino e Giovanni Cervo e a tutto lo staff altri club.
del locale che sono stati davvero ecceGiuseppe Chiatto
Il condominio
in...forma!
dell’avv. Maurizio Golia
Tabelle millesimali e nuove norme
L
52
e
tabelle
millesimali
costituiscono degli strumenti
necessari per il funzionamento
del condominio ai fini della ripartizione
delle spese delle parti in comune.
Non attribuiscono proprietà, ma sono
atti di mera natura valutativa del
patrimonio dei singoli condomini ai
limitati effetti della distribuzione tra
essi del carico delle spese condominiali
e della misura della partecipazione e
della formazione assembleare della
volontà del condominio.
Esprimono il valore proporzionale
dei singoli piani o porzioni di piano
spettanti in proprietà esclusiva ai singoli
condomini. Le tabelle millesimali
sono obbligatorie quando il numero
dei condomini è superiore a dieci e
possono esistere indipendentemente
dal regolamento condominiale; i
condomini, anche in mancanza del
regolamento, sono liberi di accordarsi
tra loro ai fini della ripartizione di tutte
o alcune delle spese comuni.
Con la pronuncia 26 febbraio 2014, n.
4569 la Corte di Cassazione ha avuto
modo di confermare la decisione delle
Sezioni Unite del 2010 n. 18477, in
tema di maggioranze necessarie per
l’approvazione, o la modificazione,
delle tabelle millesimali.
Secondo la Corte, il tema dell’eventuale
adesione di tutti i condomini (o di alcuni
soltanto di essi) alle nuove tabelle risulta
del tutto ininfluente ai fini del decidere,
in quanto per il sopravvenuto indirizzo
interpretativo di cui alla pronuncia n.
18477/10 delle Sezioni Unite l’atto di
approvazione delle tabelle millesimali,
al pari di quello di revisione delle
stesse, non ha natura negoziale, con
la conseguenza che non deve essere
approvato con il consenso unanime dei
condomini, essendo a tal fine sufficiente
la maggioranza qualificata di cui all’art.
1136, II comma c.c.
Si evidenzia che i valori proporzionali
delle singole unità immobiliari espressi
nella tabella millesimale possono
essere rettificati o modificati, anche
nell’interesse di un solo condomino,
con la maggioranza prevista dall’ art.
1136, 500 millesimi, nei seguenti casi:
1) quando risulta che sono conseguenza
di un errore; 2) quando, per le mutate
condizioni di una parte dell’edificio,
in conseguenza di sopraelevazione, di
incremento di superfici o di incremento
o diminuzione delle unità immobiliari,
è alterato per più di un quinto il valore
proporzionale dell’unità immobiliare
anche di un solo condomino. In tal caso
il relativo costo è sostenuto da chi ha
dato luogo alla variazione delle tabelle
millesimali.
SALUTE
Anche chi usa farmaci anticoagulanti può essere assistito in uno studio privato
Sangue «fluido»? Non c’è
problema: basta attrezzarsi
S
alve Dottori, mi chiamo Anna ed
ultimamente ho diversi problemi
ai denti, che purtroppo dovrei
estrarre e che vorrei rimpiazzare
assolutamente con dei denti fissi, magari
con degli impianti. Purtroppo però già
due dentisti a cui mi sono rivolta mi
hanno detto che non posso farlo nel
loro studio privato a causa del fatto che
prendo il Coumadin da circa due anni.
Devo per forza andare in ospedale per
risolvere i miei problemi?
Gentile signora, il coumadin è un farmaco
che si assume per rendere il sangue più
“fluido” e in questo senso potrebbe
rendere le terapie odontoiatriche e
quindi anche l’inserimento di impianti
più complesse ma non impossibili.
Cosa da valutare attentamente è il
perché si utilizza il farmaco, infatti se
la terapia non è una controindicazione
assoluta agli interventi odontoiatrici,
potrebbe invece esserlo la patologia
di cui soffre a sconsigliare le terapie
chirurgiche, quindi è fondamentale per
l’odontoiatra instaurare
una comunicazione con
lo specialista che cura
la sua patologia di base.
Qualora il suo quadro
clinico non precluda
l’intervento a cui deve
essere sottoposta, il
valore
fondamentale
per il chirurgo orale è
un indice facilmente
ottenibile
con
un
semplice prelievo venoso: l’INR, che
stabilisce che tipo di sanguinamento
aspettarsi durante e dopo un intervento,
diciamo che con INR inferiore a 3,5 si
può intervenire senza la sospensione del
farmaco, ma l’intervento va eseguito
da un odontoiatra provvisto di tutti
i presidi antiemorragici locali e che
abbia la necessaria esperienza per
utilizzarli.Altra cosa fondamentale da
considerare è il rischio a cui si sottopone
il paziente nel momento in cui si decide
di sospendere il coumadin. Spesso si
preferisce sospenderlo
per poi sostituirlo con
l’eparina e poi sottoporre
il paziente alla terapia
chirurgica.
Questa
strategia però non tiene
conto delle alterazioni
emodinamiche a cui è
sottoposto il paziente con
rischi spesso superiori
al rischio emorragico
intra e post operatorio
senza sospensione dell’anticoagulante
in questione. Personalmente mi sono
trovato nella necessità di estrarre dei
denti senza la possibilità di sospendere
il farmaco, e non ho avuto nessun
problema, perché utilizzo oltre ai
normali presidi locali anche il PRF,
sostanza ottenuta dallo stesso sangue
del paziente (prelievo preoperatorio),
che si è dimostrata particolarmente
efficace nel promuovere la formazione
del coagulo.
Studio Arlotta~Sichel
53
LA CELEBRAZIONE
Anche Aversa celebra il bicentenario dell’Arma Benemerita. Cagnazzo si supera anche stavolta
Cagnazzo e Scafuri
ci riavvicinano all’Arma
La manifestazione, che resterà scritta a caratteri indelebili nella storia di Aversa, è stata aperta
dall’esecuzione, in un clima di vibrante patriottismo, dell’inno nazionale da parte della fanfara del
decimo reggimento «Campania» dei Carabinieri. Ma è stato il filmato sulla storia dei CC a colpire
Geppino De Angelis
D
54
ecisamente una giornata di
vibrante, commovente patriottismo quella vissuta sabato
scorso, 31 gennaio 2015, dalla città di
Aversa che, fedele ai suoi ultrasecolari
vincoli che la legano indissolubilmente
all’Arma Benemerita, si è stretta attorno
ai CC in occasione della cerimonia del
bicentenario dell’Arma. Una manifestazione organizzata in maniera ottimale
dall’ispettorato regionale dell’associazione carabinieri, di cui è responsabile
il generale dott. Domenico Cagnazzo,
in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale ed i responsabili
dei CC della città. L’aver voluto che la
cerimonia si tenesse ad Aversa ha rappresentato ancora una volta l’affettuoso
legame che da circa mezzo secolo lega
il nostro amico generale alla nostra
città. L’importanza della manifestazione
è dimostrata dalla presenza non solo di
tantissime autorità (tra le altre il generale Cavallo, comandante della legione
Campania dei CC, il procuratore capo
ed il presidente del tribunale NapoliNord, Francesco Greco ed Elisabetta
Garzo, il sindaco Sagliocco, il dirigente
del commissariato di P.S. Paolo Iodice,
il colonnello Scafuri comandante il
gruppo Caserta, col tenente Colonnello
Carrara, comandante il gruppo Aversa,
rappresentanze del Cobar, del Cocer, il
maggiore delle Fiamme Gialle Toma)
ma anche di folte rappresentanze di
studenti con presidi e docenti, esponenti
della società civile, assessori e consiglieri comunali di Aversa.
La manifestazione, che resterà scritta a
caratteri indelebili nella storia di Aversa,
è stata aperta dall’esecuzione, in un
clima di vibrante patriottismo, dell’inno
nazionale da parte della fanfara del deci-
Il comnadante provinciale Scafuri con il generale Domenico Cagnazzo. Sotto, la fanfara
mo reggimento CC “Campania”. Subito
dopo il generale Cavallo ed il generale
Cagnazzo, con significative espressioni,
dopo aver ringraziato i presenti, hanno
messo in risalto l’importanza della
manifestazione, invitando tra l’altro i
giovani presenti a trarre esempio dalla
vita, che, tra innumerevoli difficoltà
spesso a prezzo della propria vita, i
carabinieri fin dalla loro istituzione
mettono al servizio dello Stato e del popolo italiano. Apprezzato il messaggio
del senatore Lucio Romano, impegnato
a Roma per l’elezione del Presidente
della Repubblica. E’ seguita, quindi, la
proiezione, ideata dal generale Cavallo,
del filmato “Bicentenario dell’Arma”
che nel corso di oltre un’ora ha sinteticamente illustrato tutta la storia della
Benemerita, fatta di pagine fulgide, di
partecipazioni a varie guerre, di lotta
alla mafia, alla camorra, con martiri,
da Salvo D’Acquisto al generale Dalla
Chiesa ed a tanti altri. Un filmato che, a
nostro avviso, certamente è servito per
gli studenti più di molte pagine di storia
studiate a scuola. Successivamente, il
colonnello Scafuri è stato sottoposto
al fuoco di fila di domande da parte
degli alunni, mentre l’esecuzione di
un concerto e dell’inno nazionale,
da parte della fanfara, ha concluso la
riuscitissima manifestazione dopo che
il Sindaco aveva portato il saluto della
città e messo in risalto l’importanza
della manifestazione, il cui merito per
la perfetta organizzazione va al nostro
amico generale Cagnazzo ed a quanti
hanno collaborato con lui.
ASSOCIAZIONI
L’ultima conviviale del Rotary ha avuto un relatore d’eccezione, l’on. Laura Binetti
Mangiacapra e «l’etica
del lavoro ben fatto»
La lezione magistrale della docente universitaria e psichiatra cattura l’attenzione dei rotariani: «L’etica
del lavoro ben fatto punta a creare uno stile etico in cui la coerenza valoriale si traduce in competenza
effettivamente posta al servizio dell’altro»
Salvatore di Grazia
G
56
rande serata durante l’ ultima
conviviale del Rotary Club
Aversa Terra Normanna che
ha avuto come relatore l’onorevole
Paola Binetti. Laureata in Medicina e
Chirurgia, specialista in Psicologia e
Psichiatria e in Neuropsichiatria infantile, Professore ordinario di Storia della
Medicina presso l’Università Campus
Bio-Medico di Roma, Autore di oltre
30 libri, parlamentare da tre legislature
(prima in Senato e attualmente alla
Camera dei Deputati), l’onorevole
Binetti ha tenuto una lezione magistrale
dal titolo “L’etica del lavoro ben fatto”,
catturando l’ attenzione dei Rotariani e
degli ospiti in maniera coinvolgente.
Nell’introdurre l’ illustre ospite, il Presidente del Club, dottor Sergio Mangiacapra, ha fatto riferimento ad un editoriale
del Professore Luigino Bruno, apparso
sul quotidiano l’Avvenire dal titolo “La
cultura dei muri dritti”. “Di lavoro si discute molto, ma ci si sofferma troppo, se
non esclusivamente, sui suoi aggettivi:
precario, dipendente, autonomo, nero,
eccetera. Mentre è elusa la domanda decisiva: che cosa è il lavoro? Innanzitutto, dovremmo ricordarci che il lavoro è
sempre attività spirituale, perché prima
e dietro una qualsiasi attività lavorativa,
da una lezione universitaria alla pulizia
di un bagno, c’è un atto intenzionale di
libertà, che è ciò che fa la differenza
tra un lavoro ben fatto e un lavoro fatto
male. Ed è quindi attività umana altissima in ogni contesto nel quale si compie.
Persino, e paradossalmente, in un lager,
come ricordava Primo Levi in una sua
memoria molto nota: Ma ad Auschwitz
ho notato spesso un fenomeno curioso:
il bisogno del «lavoro ben fatto» è
talmente radicato da spingere a far bene
Il presidente del Rotary, Mangiacapra, con l’on. Paola Binetti
«Ad Auschwitz ho notato
spesso un fenomeno
curioso: il bisogno del ‘lavoro
ben fatto’ è talmente radicato
da spingere a far bene anche
il lavoro imposto, schiavistico»
anche il lavoro imposto, schiavistico. Il
muratore italiano che mi ha salvato la
vita, portandomi cibo di nascosto per sei
mesi, detestava i nazisti, il loro cibo, la
loro lingua, la loro guerra; ma quando
lo mettevano a tirar su muri, li faceva
dritti e solidi, non per obbedienza ma
per dignità professionale”.
Ha quindi preso la parola l’Onorevole
Binetti che tra l’ altro ha detto “L’etica
affrontata nella chiave del lavoro ben
fatto, in ambito sanitario, offre una
duplice risposta ai bisogni dell’uomo.
Da un lato punta direttamente al perfezionamento umano e professionale del
lavoratore, impegnandolo a dare risposte efficaci e significative sia ai bisogni
di salute del paziente sia alla sua attività
scientifica. Dall’altro favorisce la formazione di una interfaccia comunicativa che impegna in un atteggiamento
di dialogo con persone che hanno una
stessa dignità. L’etica del lavoro ben
fatto punta a creare uno stile etico in cui
la coerenza valoriale si traduce in competenza effettivamente posta al servizio
dell’altro. Ogni atto del medico è una
finestra aperta sulla dimensione etica
della sua vita personale e professionale,
ed è proprio questo l’aspetto che caratterizza l’etica medica”.
Dopo la conviviale, l’onorevole Binetti
è stata presa da un fuoco di fila di domande, oltre che sull’etica del lavoro
ben fatto, anche sul rispetto della vita in
tutte le sue fasi, sulla solidarietà, sull’accoglienza, su una più giusta distribuzione delle risorse, ottenendo il plauso
incondizionato di tutti, soprattutto delle
coppie dei giovani rotariani presenti che
hanno continuato a discutere con lei
fino a tardi sul valore della famiglia.
STORIA NOSTRA
Ecco cosa feci per «ritrovare» mio zio Umberto nel cimitero di Aversa
Fotografare tombe.
Lo faccio da anni!
Un giorno non trovai più la tomba di mio zio Arturo «ò Direttore» mi dissero che era stata “scavata” e
adesso riposava insieme alla moglie. Già, ma dov’era il loculo della moglie? Poi la trovo: è “alloggiata”
in alto, come ci arrivo? Una foto di famiglia vale bene il rischio di rompersi le corna, o no?
Salvatore di Grazia
F
58
otografare tombe nei cimiteri.
Lo faccio da anni. Vi sembra
strano, dite che è da necrofilo?
E perché? Se per avere nei tuoi
ricordi una foto dei tuoi bisnonni, che
nessuno ha più, e l’unica esistente c’è
solo su una lapide di un cimitero, non
la fotografi? Se poi dopo ti vien da
chiederti che volto avessero i loro figli,
pro-zii mai conosciuti, non ti resta che
girare per cappelle o viali dell’eterno
riposo, seguendo le indicazioni di chi
ancora se li ricorda, oppure incrociando
casualmente lo sguardo su una lapide.
Come mi è capitato con zio Umberto,
mai conosciuto. Mia madre se lo
Umberto di Grazia e Concetta Petito
ricorda, di quando abitavano ‘n
copp ò lemmetone, e di sua moglie
Concetta, che pare
fosse una tipa da
prendere con le
molle. Ma non
sapeva dove fosse
sepolto, e allora
chiesi ai parenti
savignanesi. Zia
“Ciella é Giulina
e Cannetella” mi
disse che era facile,
“addò stà patete,
dint’à cappella dò
Purgatorio, comme
trase ò truov llà”! Le ultime parole
famose. Quella cappella è a tre piani,
STORIA NOSTRA
Aversa, la cappella madre del Cimitero
ogni piano ha centinaia di ospiti, papà
è al primo, e intorno a lui zì Umberto
non c’era. Di nuovo da zì Ciella, solita
risposta, altro giorno, altro tentativo
andato a vuoto.
Ormai è un puntiglio per me, le ferie
stanno finendo e devo trovare zio
Umberto! Con mio figlio Nicola vado
di nuovo in via Isonzo, e stavolta la
memoria di mia zia è più fresca, dice
che “stà ncopp à patete, saglie che
ò truov”. Andiamo, passo davanti al
loculo di mio padre ed i suoi occhi
sembrano dirmi, “ma chi to fa fà”, e
saliamo al 2° piano, girandolo in lungo
ed in largo a cercare il sospirato loculo.
Niente! Saliamo al 3° piano, giriamo,
e all’improvviso, prima ancora
di leggerne il nome, lo vedo! I
fratelli di mio nonno sembrano
fatti tutti con lo stesso stampo,
non puoi non riconoscerli! E la
rassomiglianza con mio figlio
Nicola è forte.
C’è anche la moglie, così scatto
più foto al loculo con la digitale,
rammaricandomi che non c’è la
data di morte, spazio ancora vuoto
nel mio database. E neanche i
dati della moglie, né la nascita né
la morte. Ma dico io, cosa costa
mettere questi dati? E meno male
I fratelli di mio nonno
sembrano fatti tutti con lo
stesso stampo, non puoi non
riconoscerli! C’è anche la
moglie, così scatto più foto
anche al suo loculo.
Ed un altro «passo» è fatto...
che con le digitali puoi scattare foto a
raffica, quanti rullini con la mia prima
reflex 35mm ho consumato, quante
volte sono dovuto ritornare davanti
a quei loculi in cappelle strette e
buie perché il riflesso del flash aveva
rovinato le foto! E poi, con le “macro”,
se ti muovevi anche di un millimetro
erano foto (e rullini) da buttare, ma
questo lo sapevi dopo che le avevi fatte
stampare.
Un giorno non trovai più la tomba di mio
zio Arturo “ò Direttore”: mi dissero che
era stata “scavata” e adesso riposava
insieme alla moglie. Già, ma dov’era
il loculo della moglie? Me lo spiegano,
ci vado, per fortuna è all’aperto, bella
giornata di sole, e così dopo aver
acceso un cero allo zio, fotografo anche
la moglie che mi mancava.
Regolando l’obiettivo mi accorgo che
più su c’è un nome familiare, una prozia mai incontrata e la cui immagine
mancava nel mio mega albero
genealogico.
Ma è “alloggiata” in alto, come ci
arrivo? Mi guardo intorno, noto una
fatiscente scala in legno, l’appoggio
al muro di fronte ai loculi, ci salgo
cautamente, e scatto foto pure a lei, per
sicurezza tre. Le date ci sono, meno
male! Scendo lentamente, e per mia
fortuna solo al penultimo gradino il
piolo cede, piombo sull’altro, si rompe
anch’esso ma atterro in piedi, senza
graffi. Una foto di famiglia vale bene il
rischio di rompersi le corna, o no?
59
STORIA NOSTRA
Nascita e sviluppo del salotto buono di Aversa, via Roma
La bella storia della
nostra «via Nova»
Nel 1303 Carlo II autorizzava la realizzazione della nuova strada Capua - Aversa - Napoli. Ad
Aversa l’apertura della nuova strada spostò l’asse cittadino verso est. Le diverse denominazioni
del «corso» di Aversa, da Strada Regia a via Nuova, da Corso Umberto I a via Roma
Enzo della Volpe
E
60
ra il 10 marzo del 1303 quando
Carlo II d’Angiò, detto lo zoppo,
autorizzava la realizzazione
di una nuova strada: Capua-AversaNapoli. Prima di allora la strada che
collegava Capua a Napoli non passava
per Aversa; all’altezza di Teverola
la strada prendeva la direzione per
Cesa, proseguendo poi per Atella, e da
questa arrivava a Napoli. Vari studiosi
sostengono che alcuni aversani, che
possedevano feudi facenti parte del
demanio della Corona e temendo
che in futuro potessero sorgere delle
contestazioni, proposero al Re di voler
realizzare lungo i suddetti fondi una
nuova strada sulla direttrice TeverolaAversa-Napoli, impegnandosi pure a
versare nelle casse della Regia Corte
duemilacinquecento once d’oro. Fu così
che
Nel
“Documento” XVII del
18
settembre 1414 si narra che la regina
Giovanna II accoglieva un ricorso della
città di Aversa. Gli aversani facevano
riferimento alle concessioni ottenute da
Carlo II e Roberto, anche se non potevano
dimostrarlo in quanto i “Diplomi” che
lo documentavano erano andati smarriti
per le vicissitudini del tempo. Nei
“privilegi”, erano menzionati anche i
poderi posseduti dagli aversani, oltre
che le mura, le porte e i fossati della
città. Alla Regina si chiedeva pure la
riconferma della passata autorizzazione
per la strada pubblica Capua-AversaNapoli. (Angelo Broccoli, «Codice
Municipale
Aversano»,
Rivista
dell’Archivio Storico Campano, Capua,
1889).
L’apertura del nuovo tratto di strada
segnò un fatto importante per Aversa:
fino a quel momento la “vita” della città
Via Roma all’inizio del Novecento
si svolgeva intorno alla cattedrale di San
Paolo. Ora la strada da Capua per Napoli
passava ad occidente. Con l’incremento
del Borgo del Mercato Vecchio, l’attuale
Piazza Vittorio Emanuele, aveva assunto
più importanza la via che passava
ad oriente, tra il Mercato Vecchio e il
Villaggio di Savignano. Con gli anni
questo percorso, che collegava la città
anche con l’Annunziata e il Villaggio di
Friano, divenne predominante rispetto a
quello vecchio, divenuto inadeguato per
le maggiori esigenze di traffico e per il
fatto di essere chiuso tra la cinta muraria
e l’area della Maddalena. L’apertura del
nuovo tratto spostò l’asse cittadino verso
est, rese necessario l’incorporamento
nella nuova cinta muraria del Mercato
Vecchio e l’apertura di due nuove porte,
in sostituzione di quella di S. Andrea
che finiva col trovarsi in piena area
cittadina. La nuova cerchia muraria,
completata nel 1382, comprese anche i
due borghi di Portanova e del Mercato
Vecchio.
La nuova strada, la Strada Regia, era
chiamata anche strada della Fiera, in
riferimento ad una famosa fiera che si
teneva nel luogo. Gli amministratori
dell’Annunziata nel 1440 (o 1463?)
ottennero dal re Alfonso d’Aragona,
detto il Magnanimo, il diritto di tenere
una fiera in occasione della festività
dell’Annunziata. Giorni prima della
festa si mandavano fuori Aversa i
questuanti preceduti dal gonfalone
della città e dai suonatori di piffero,
zampogna e tamburo: erano i banditori
che pubblicizzavano la fiera.
Dal libro del “Registro della Cancelleria”,
20 ottobre 1735, si evince che le strade
di Aversa erano dissestate dal passaggio
dei carri, erano strade fatte di terrapieno.
I Regnanti non si interessavano di farle
riparare, spettava al Comune; spesso
da Napoli arrivava il postiglione con
l’ordine categorico che si aggiustassero
le strade per le quali sarebbe passato
il Re per andare a caccia. Il Comune
di Aversa si sobbarcava la spesa per
eseguire in fretta le riparazioni.
Via Nuova, un segmento della Via
Nazionale, rasentava, da una parte,
le mura, e dall’altra una vasta zona in
aperta campagna adibita per secoli alle
fiere che vi si tenevano. In tempi di
diligenze le carrozze che provenivano
da Napoli o dallo Stato Pontificio,
facevano quì tappa per il cambio dei
cavalli. Le stalle erano a Porta Capua,
nella località che chiamiamo ancora
oggi «fore a posta». C’era una taverna
dove in si mangiava e si poteva anche
riposare per la notte.
Nei secoli la nuova strada non troverà
pace, sarà solcata da innumerevoli
eserciti provenienti dal nord Europa
alla conquista del Regno di Napoli.
Aversa fu per secoli paese di transito
fra la vicina capitale del Regno e lo
STORIA NOSTRA
Stato Pontificio, prima e ultima tappa.
Per essere diventata arteria di transito,
la via divenne la strada principale della
città, lungo la quale sorsero attività
commerciali, modificando l’aspetto
della strada, divenendo non solo il
salotto buono della città, ma soprattutto
la vetrina dell’eleganza cittadina, il
percorso obbligato di processioni, cortei
e ...di passeggiata. Sembra che da sempre
la via abbia ospitato gli innumerevoli
circoli, sono le parole di Alfonso
Gallo: «Caddero regimi e governi,
si avvicendavano le generazioni, ma
essi (i circoli) sopravvissero a tutti i
cataclismi con un incredibile carattere
di perennità …». Solo nel 1814 la Strada
Regia, o Consolare conoscerà una vera
pavimentazione, si spenderanno 216
ducati; l’ultimo pezzo di strada, dalla
Porta Moccia all’Arco dell’Annunziata,
sarà terminato nel 1818. Negli anni
la strada subirà rimaneggiamenti per
renderla più larga e dritta: nel 1835 si
autorizzano i lavori per l’abbattimento
dell’Arco di Mezzo; il 3 giugno
1840, il Comune fa abbattere la Porta
di Capua detta Porta Moccia o del
“Mercato Vecchio”, la Porta era stata
costruita nel 1382. Nel 1852 vengono
eseguiti ulteriori lavori. Con l’Unità
d’Italia molte strade di Aversa, per
volere del sindaco Gaetano Parente,
1866, cambieranno denominazione,
la via Nuova, già Strada Regia, viene
denominata Corso Campano. Ancora
pochi anni e cambierà ancora nome:
sarà Corso Umberto I, in ricordo del
Re assassinato. Finalmente nel 1898 si
avvia la progettazione e realizzazione
poi della strada come la vediamo
oggi. Il 27 maggio 1908 il Consiglio
comunale delibera l’abbattimento
dell’arco di Santa Caterina, nel 1915 si
procede all’abbattimento del cavalcavia
posto nell’attuale via Roma, all’altezza
dell’incrocio di Via Cesare Battisti
e Via Alfonso Lamarmora; luogo
in cui, nella stagione delle piogge,
era sovente allagarsi, il rigagnolo
che era soprannominato la “lava
dell’Annunziata”. Saranno i nuovi
amministratori che, rifacendosi ai fasti
del Regime, a ridare alla strada una
nuova denominazione: corso Roma. Al
termine del conflitto mondiale l’Italia
rinasce Repubblicana, Corso Roma si
chiamerà, semplicemente, Via Roma.
61
SOCIETA’
Prosegue il percorso di riabilitazione sociale che mira a valorizzare le loro capacità individuali
Opg, internati «rinnovano»
la stazione carabinieri
L’iniziativa è finalizzata anche a preparare gli attuali ospiti dell’Opg aversano alla dismissione della
struttura penitenziaria. Eventualità che per molti di loro si concretizzerà tra breve, anche in vista
della definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, prevista fra qualche mese
Salvatore de Chiara
C
62
ontinua con risultati positivi il
progetto promosso dall’OPG
“Filippo Saporito” di Aversa per
inserire gli internati della casa di cura
e custodia in lavori di utilità sociale.
Poche settimane fa sono terminati,
infatti, i lavori di ristrutturazione presso
la stazione dei Carabinieri della città
normanna che hanno visto impegnati
alcuni ospiti della struttura penitenziaria
per varie settimane allo scopo di consentire loro di accrescere od acquisire
competenze lavorative nell’ambito di un
percorso di riabilitazione sociale.
I lavori, che hanno interessato vari
ambienti della stazione dei Carabinieri,
seguono quelli già eseguiti nel corso
dell’estate presso il centro Caianiello
di Aversa, ove gli internati avevano
La presentazione dell’intervento
provveduto a ritinteggiare alcune
strutture e sono parte di un più ampio
programma di recupero educativo e
terapeutico degli internati che consente
loro di riavviare i contatti con il mondo
esterno. L’iniziativa è finalizzata anche
a preparare gli attuali ospiti dell’OPG
aversano alla dismissione dalla struttura
penitenziaria, eventualità che per molti
di loro si concretizzerà tra breve, anche
in vista della definitiva chiusura degli
ospedali psichiatrici giudiziari, prevista
fra qualche mese. Il percorso mira a
valorizzare le capacità individuali dei
sogetti con problematiche psichiatriche
restituendo loro una possibilità di riscatto sociale durante l’esperienza detentiva
ed al contempo mettendoli in diretto
rapporto con la comunità in un’ottica
di giustizia riparativa. Uno strumento
che si sta rivelando assai proficuo, a
cui molto probabilmente verrà data
continuità impiegando ancora i pazientiinternati in lavori di utilità sociale al servizio della città. Alla consegna dei lavori
erano presenti il sindaco Sagliocco, la
direttrice dell’OPG Elisabetta Palmieri
ed il tenente colonnello Vittorio Carrara,
comandante del Reparto Territoriale dei
Carabinieri, tutti concordi nell’esprimere soddisfazione per la buona riuscita
del progetto e apprezzamento per il
lavoro svolto dagli internati.
Aversa all’Expo 2015 con iniziative riguardanti il tema della «Buona terra»
«Non siamo la terra dei fuochi»
L
a Città di Aversa sarà presente
all’Evento internazionale di
EXPO 2015 con iniziative
riguardanti il tema della «Buona
Terra». “Le ragioni di tale scelta – ha
detto il Sindaco di Aversa, Giuseppe
Sagliocco - sono da ricercare nella
indiscutibile qualità della nostra
terra, madre di ‘eccellenze’ tra le più
invidiate e ricercate al mondo e nella
inadeguata e denigrante, in alcuni
casi anche diffamatoria, campagna
mediatica mossa contro le nostre
produzioni e per conto della ‘terra dei
fuochi’ di questo periodo». Il delicato
tema verrà presentato e sviluppato
con varie iniziative coerenti al tema
scelto da parte dell’Ente proponente del
Comune di Aversa in collaborazione
con l’Istituto Zooprofilattico del
Mezzogiorno e numerosi produttori
normanni.
Le iniziative proposte avranno come
obiettivo informare e garantire ai
consumatori e visitatore di Expò 2015
la massima Salubrità dei prodotti
presentati e la massima trasparenza
di tutta la filiera produttiva che parte
dalla nostra terra fino ad arrivare al
pieno soddisfacimento del consumatore
finale. Al momento hanno aderito
Antica casearia Fierro, MiNi Bio
–Azienda Agricola Biologica di
Nicola
Migliaccio,
Pasticceria
Pelosi,
Pasticceria
Marino, Pasticceria
Mungiguerra, Enoteca
il Vino di Carlo
Menale, Laboratorio
Carditiello di Nino
Cannavale, Distilleria
Leanza, Sopea srl,
Associazione cuochi
normanni, Slow food agro aversano
– atellano, l’istituto alberghiero
‘Drengot’ di Aversa e l’Istituto
Zooprofilattico del Mezzogiorno. A
coordinare la partnership è il Comune
di Aversa (nella foto la manifestazione
in piazza Dante a Napoli pro Expo).
Nicola Rosselli