N. 2 | ANNO XVIII | 8 FEBBRAIO 2015 | PERIODICO DI CULTURA VARIA | DISTRIBUZIONE GRATUITA | www.nerosubiancoaversa.it CAGNAZZO E SCAFURI CELEBRANO AD AVERSA IL BICENTENARIO DELL’ARMA Scuola di Polizia smantellata. Ma quale «spending review»? CHI RAPPRESENTA AD AVERSA FORZA ITALIA? Tremila aversani attributi ad una chiesa di Gricignano MOBILITA’, CHIATTO: «IL COMUNE CI HA ESCLUSO SENZA MOTIVO» Sagliocco ter e i partiti stanno a guardare I Lions e NerosuBianco scrivono una grande pagina di storia e di cultura Jommelli, restaurato il certificato L’EDITORIALE STORIA NOSTRA SOMMARIO di Giuseppe Lettieri Quest’Italia mattarella! il Vescovo 10 IeVigili, S. Sebastiano Rifiuti, bagarre M 12 in Consiglio Contrabbando 20 di bionde, ci siamo Il suicida 36 INCHIESTA/ si salva? storia 60 Ladi viabellaRoma «Non siamo la 62 terra dei fuochi» PERIODICO DI CULTURA VARIA DELL’AGRO AVERSANO Anno XVIII n° 2 - 8 Febbraio 2015 Direttore Responsabile Giuseppe Lettieri Direttore Editoriale Nicola De Chiara Coordinamento Editoriale Vito Faenza Garante dei Lettori Franco Terracciano Fotografie Nicola Baldieri Editore Associazione Dimensione Cultura p.zza Municipio, 22 - Aversa (Ce) Periodico registrato presso il Tribunale di S. Maria C.V. al n. 514 del 17.11.1998 Redazione Via Michelangelo, 108 - Aversa (Ce) Tel. 081.198.14.930 - 388.19.87.510 www.nerosubiancoaversa.it e-mail: [email protected] Stampa Euro Stamp srl Sant’Antimo (Na) Sul sito la rivista in pdf è scaricabile dal lunedì successivo all’uscita Distribuzione gratuita in Aversa e nell’Agro Aversano entre scriviamo questo editoriale, le Frecce Tricolori sorvolano Roma per festeggiare il nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Auguri, Presidente, per uno splendido settennato che l’attende. Ce lo auguriamo per Lei, ma soprattutto per i tanti milioni di italiani in difficoltà che sperano attraverso Lei di ritrovare la speranza in un’Italia migliore. Dove non c’è invece speranza è al Comune di Aversa. La nuova Giunta sa poco di nuovo. Come nel gioco delle tre carte, alla fine ha vinto ancora il “cartaro”. Tre new entry tra cui la docente universitaria Giuliana Andreozzi, impegnata da tempo nel mondo associazionistico e spesso animatrice delle pagine culturali di Nerosubianco. Ed ancora Lino Fierro, senza precedenti in politica, e Francesca Marrandino che alla vigilia delle ultime elezioni fu tra i principali fautori della lista “Noi Aversani” a cui era collegato il sindaco Sagliocco. Esce, invece, di scena l’assessore al bilancio Guido Rossi, a nostro giudizio uno dei migliori assessori della Giunta Sagliocco. Ed esce con uno stile da signori della politica, perché le ragioni vere del suo addio non sono da ricercare nei suoi impegni professionali. Adesso siamo curiosi di vedere se, cambiando i musicisti, cambierà anche la musica. La notizia dell’ultima ora è quella inerente la neo costituita parrocchia di S. Maria del Rosario di Gricignano, che avrebbe per volere del nostro Vescovo Angelo Spinillo tra i suoi parrocchiani oltre tremila residenti di Aversa. E’ sorto un comitato spontaneo per rimanere nella parrocchia di S. Michele, con gli amati don Giuliano e don Francesco. Siamo sicuri che il nostro caro Vescovo a breve riesaminerà l’intera vicenda e il tutto ritornerà alla normalità. Chiudiamo con gioia. La Exton Volleyball Aversa, la squadra di pallavolo di Sergio Di Meo, centra la Final Four di Coppa Italia. Così Aversa non solo potrebbe aggiudicarsi un prestigioso trofeo, ma addirittura organizzare al PalaJacazzi la fase finale della Coppa Italia. Una vetrina insperata e positiva che assolutamente non possiamo perdere! La Vignetta di Alessio D’Elia ALLA VIGILIA DELLE REGIONALI Per le tante cose fatte vogliono intitolare una strada al presidente della Regione? Sì, VIA CALDORO! 3 PRIMO PIANO Sdegno ed incredulità tra il personale che non potrà nemmeno presidiare l’accesso al tribunale La Scuola di Polizia smantellata in pochi giorni Ufficialmente chiusa il 31 dicembre, è stata una corsa contro il tempo da parte del tribunale per occupare spazi, per smantellare le «vecchie» (si fa per dire) strutture, per cacciare i «vecchi» occupanti. La voce di protesta di una delegazione locale dell’O.S.A.P.P, il sindacato autonomo Nicola De Chiara Q 4 uello che è accaduto e deve ancora accadere nella ormai ex Scuola di Polizia Penitenziaria di Aversa ha dell’incredibile. Il 31 dicembre la struttura ha ufficialmente chiuso i battenti. Dal 1° gennaio l’ex Castello Aragonese è passato al tribunale di Napoli Nord. Ed è stata una corsa contro il tempo per occupare spazi, per smantellare le “vecchie” (si fa per dire) strutture, per cacciare i “vecchi” occupanti. In poche settimane il secondo ed il terzo piano sono passati al tribunale. Alla faccia della crisi e della “spending review” centinaia di stanzette nuove di zecca sono diventate mobili, letti e suppellettili smontati e buttati in depositi di fortuna degli istituti di pena di Secondigliano e di S. Maria C. V. Una palestra al terzo piano, costata tantissimo, sembra che abbia preso la via di un garage della Scuola di Portici. Ora toccherà alla grande cucina ed al bar del piano terra essere smantellati e magari finire i loro giorni in qualche locale carcerario di servizio. Il solo primo piano è rimasto alla Scuola ma ha i giorni contati. Al personale in divisa e a quello civile di quella che fu la Scuola di Aversa non è rimasto nemmeno un buco per ospitare l’ufficio stralcio che ha il delicato compito di chiudere i conti dell’amministrazione pubblica. Tant’è vero che l’ufficio è stato organizzato presso l’Opg di Aversa. La situazione vergognosa investe soprattutto gli agenti di polizia penitenziaria ed il personale civile che erano in servizio presso la Scuola di Aversa. Una settantina di persone sulle quali incombe il silenzio totale. Tanti aversani effettivi e distaccati presso la Scuola di Aversa dovranno fare, Un’immagine di quella che era la Scuola di Polizia Penitenziaria di Aversa loro malgrado, armi e bagagli. Nella migliore occasione la destinazione sarà il carcere di S. Maria C.V. o quello di Secondigliano o quello ancora di Poggioreale. Ma molti saranno destinati alla Scuola di Portici, a Roma a La Spezia, nel resto d’Italia. Il mese di gennaio gli agenti di polizia penitenziaria della Scuola di Aversa lo hanno speso a guardia dei varchi d’ingresso del tribunale. Ma poche ore prima di andare in stampa è arrivato dal Ministero della Giustizia l’ordine perentorio: dovranno definitivamente lasciare la sede entro martedì 10 febbraio. Abbiamo incontrato una delegazione locale dell’O.S.A.P.P., il sindacato autonomo di polizia penitenziaria. All’unisono si alza una sola voce di protesta e di sdegno per le “promesse da marinaio ricevute” circa la salvezza della prestigiosa istituzione “per la cui istituzione, nei primi anni del Duemila, insigni personaggi aversani oggi pressocchè dileguatisi in sordina dalla vicenda, hanno sostenuto e giustificato la spesa di ingenti somme per la ristrutturazione del castello aragonese”. Gli agenti di Polizia Penitenziaria parlano di “impegni pinocchiani” a tutela del personale di polizia penitenziaria della scuola di Aversa, di promesse “disattese e rinnegate”. Sono amareggiati ed hanno ragione. Dopo dieci anni di prestigiosa attività formativa, svolta con sacrificio e abnegazione, viene loro, inspiegabilmente, portata via la Scuola, a dispetto di altre situazioni similari (le scuole di Sulmona e Verbania, ad esempio, pure destinate alla chiusura sono state salvate da interventi politici incisivi) e addirittura si scopre che nemmeno il presidio d’ingresso del neo tribunale sarà garantito a quello stesso personale che ancora per poche ore continuerà a svolgerlo. Parlano i rappresentanti sindacali anche se vogliono mantenere l’anonimato. La vendetta è dietro l’angolo. Dopo la sede PRIMO PIANO non vogliono rischiare di perdere anche il posto. Vorrebbero almeno continuare ad eseguire il servizio che ancora eseguono, presidiando i varchi d’accesso al tribunale, ma questa sembra ormai un’impresa titanica, un affare di Stato “dove antipatie, egoismi e finti perbenismi sulla dignità di quegli stessi poliziotti sembrano avere la meglio sul buon senso di tutti”. Si ritroveranno tutti altrove tra pochi giorni e magari, di ritorno ad Aversa, a presidiare il tribunale troveranno una società privata. Eppure basta andare al Tribunale di Napoli per vedere che il personale di polizia penitenziaria svolge quello stesso servizio che ad Aversa non è possibile più svolgere, proprio ai varchi. “Mentre ogni forza di polizia ha l’onore di avere un’aliquota di personale presso Centinaia di stanzette e mobili smontati e buttati nei depositi dei carceri di Secondigliano e S. maria C. V. Alla faccia della «spending review» il neo tribunale destinato ad essere il terzo d’Italia, la polizia penitenziaria non merita nemmeno questo che il legislatore le riconosce al pari degli altri? E’ sempre la stessa, lunga storia di un personale, quello penitenziario, destinato per volere dei forti ad essere servo (secondini) e mai oggetto di lustro, e al contempo mai meritevole di attenzione e di seri interventi politici che possano mantenere fede alle promesse fatte? Dove sono le istituzioni cittadine? Dov’è il Sindaco? Dov’è chi si è prodigato per portare una Scuola di Polizia Penitenziaria ad Aversa? Dov’è chi dovrebbe portare l’attenzione degli interessi cittadini direttamente nella capitale?”. Sono domande che probabilmente non avranno risposta. Tra qualche ora gli agenti di Polizia Penitenziaria di Aversa opereranno altrove. La Scuola di Polizia normanna farà già parte della storia di questa città. Ma lo sdegno e la vergogna sarà difficile cancellarli dalla sera alla mattina. 5 IL CASO Ex Geo Eco. 330 dipendenti licenziati sono ora dichiarati ufficialmente dipendenti pubblici Chiatto: «Quando il Comune ci escluse senza motivo» Nonostante una legge regionale che li considerava dipendenti pubblici a tutti gli effetti, il Comune di Aversa escluse due dipendenti del Consorzio Unico di Bacino da un bando di mobilità. L’ex coordinatore dei servizi di igiene urbana spara a zero contro Dirigente, Comune e ...Sindacati Lello Ponticelli D 6 al 2 gennaio il Consorzio Unico di Bacino (ex Geo Eco), che ha svolto per anni il servizio di raccolta e smaltimento rifiuti nell’ottanta per cento dei Comuni della nostra provincia, ha chiuso i battenti. Trecentotrenta dipendenti, dell’articolazione Caserta, sono stati collocati in mobilità per due anni in attesa di una nuova collocazione presso gli enti pubblici. E qui arriva la notizia sperata dai tantissimi aversani che si sono ritrovati, dopo 14 mesi senza stipendio, ad essere inesorabilmente licenziati. Una notizia a metà perché il coordinatore dei servizi di igiene urbana del Consorzio, Giuseppe Chiatto, è da tempo che dice ciò che oggi ufficialmente è stato affermato dall’avvocatura regionale. Gli ex dipendenti della Geo Eco possono considerarsi dipendenti pubblici a tutti gli effetti. Abbiamo incontrato Giuseppe Chiatto, già protagonista di una battaglia solitaria contro il Comune di Aversa che, meno di un anno fa, a differenza di altri Comuni della provincia, ha detto no ad un loro reinserimento nell’ente tramite un bando di mobilità. Perché ha deciso, alla fine, di farsi intervistare? Perché non volevo approfittare ancora della mia rubrica su NerosuBianco per parlare di una problematica che mi vede direttamente interessato. Cosa ha da dirci? Nella mia rubrica “A Modo Mio” ho avuto modo di raccontare quanto era capitato a me ed ad un mio collega, riguardo la nostra esclusione da un concorso bandito dal Comune di Aversa. Il concorso prevedeva l’assunzione di quattro dipendenti pubblici secondo i Giuseppe Chiatto criteri dalla mobilità, esattamente da assumere nell’ambito della categoria C, area Tecnico-Urbanistica. Ebbene? Ebbene, pur essendo dipendenti del Consorzio Unico di Bacino, quindi ritenuti da innumerevoli sentenze, dipendenti pubblici a tutti gli effetti, venimmo esclusi dal bando perché il dirigente dell’Ufficio Legale del Comune di Aversa inventò una nuova “sentenza”, emessa da un rappresentante di quella che defisco categoria dei disinformati tutelati. Cosa vuole dire? Che quella “sentenza” è stata solo ed esclusivamente sua. A dire il vero, qualche maligno sin da allora insinuò che il Dirigente avesse preso parere (o ordine?) da qualcuno, ma ritengo che queste siano solo insinuazioni. A mio parere l’avvocato operò esclusivamente di sua iniziativa, assumendosi tutte le responsabilità e le conseguenze del caso, perché stiamo andando avanti legalmente. Oggi chi ha sancito che siete da considerare a tutti gli effetti dipendenti pubblici? Qualche mese fa l’avvocatura regionale diede parere positivo rifacendosi alla legge regionale 5/2014 che ci riconosce quali dipednenti pubblici. A conferma di ciò, al Commissario del Consorzio articolazione Caserta, il dott. Francesco Paolo Ventriglia, è bastato richiamarsi a questa legge per iscriverci nel mese di gennaio nelle liste O.R.ME.L. (Organizzazione regionale del mercato del lavoro). E’ vero che le maggiori difficoltà le avete registrate a livello sindacale? Chi ci ha deluso di più sono stati proprio i Sindacati, soprattutto i firmatari del Contratto collettivo nazionale del lavoro che dovrebbero rappresentare i lavoratori e invece…. E invece? Giocano sporco a volte. Lo dico e lo affermo perché l’ho vissuto in prima persona. Da poco sono uscito da un’organizzazione sindacale. Nonostante la mia disponibilità e preparazione , dovevo elemosinare per andare a sedere ai tavoli che contano. Perché sono onesto, non vendo, non compro e questo non va bene. Al mio posto andavano e vanno ancora persone che non valgono nulla. Non piacciono a nessuno, solo ai mediocri e ai disonesti per quel poco che riescono a raccattare. Insomma, ci siamo trovati di fronte ad un triangolo equilatero perfetto: Enti + Sprovveduti + Sindacati = Zero. LA PROTESTA Sconcerto tra i residenti di via dell’Archeologia e dintorni attribuiti ad una chiesa di Gricignano «Siamo Aversani e della chiesa di S. Michele» Spinillo decreta l’apertura di una nuova chiesa a Gricignano. E sposta più di tremila aversani nella erigenda parrocchia del Rosario. E’ caos. Si costituisce un Comitato che sta raccogliendo numerosissime adesioni. Sembra che il parroco don Giuliano l’abbia saputo a cose fatte E 8 ra stata inaugurata lo scorso 14 dicembre, con tanto di celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo di Aversa, Angelo Spinillo, e alla presenza di diversi Sindaci dell’agro Aversano, la sede provvisoria della nuova parrocchia intitolata alla Madonna del Rosario che sorgerà nel Rione Mancuso di Gricignano. Fin qui nulla di strano. Anzi una buona notizia perché la nascita di una nuova parrocchia è sempre un evento positivo. Poi il tutto si inizia a tingere di giallo. Prima arriva la diffida da parte dell’amministrazione comunale di Gricignano all’utilizzo del grande salone di via Turati, di proprietà di un La sede provvisoria della parrocchia del Rosario imprenditore gricignanese, per alcuni lavori ritenuti “abusivi”. In particolare la variazione di destinazione d’uso dei locali al piano terra, trasformati da autorimessa e deposito a locali ad uso pubblico ossia ad uso “chiesa”. Poi la protesta di centinaia di cittadini aversani residenti nella zona di via Dell’Archeologia, ai confini di Gricignano, al di là del ponte ferroviario, che dal 1° gennaio 2015 si sono visti “spostare” dalla parrocchia di S. Michele LA PROTESTA alla ferrovia di Aversa e attribuire alla erigenda Parrocchia di S. Maria del Rosario. I residenti nella zona, più di tremila persone a quanto pare, assolutamente contrari alla decisione, si sono costituiti in un comitato che sta raccogliendo numerosissime adesioni. I portavoce sono Pasquale Amato e Antonella Coscione, che a NerosuBianco hanno espresso tutte le loro perplessitài: “Non soltanto l’anagrafe ma la storia civile della popolazione residente nella zona proscritta dimostra il forte legame con le tradizioni religiose della città, a prescindere dalle abitudini personali soprattutto dei più anziani. La distanza con il futuro edificio religioso renderà certamente meno appetibile la nuova chiesa, rispetto a S. Michele che, con il lavoro in corso del sottopasso ferroviario, è a poche centinaia di metri. Sul piano strettamente personale non si può tacere dei numerosi giovani che hanno iniziato l’iter di preparazione ai diversi sacramenti: le famiglie si troveranno a dover dividere i propri figli tra chi frequenta il corso ad Aversa e chi a Gricignano, oltre che magari a doverli interrompere una volta rotte le comitive che ogni giorno si organizzano per gli accompagnamenti. Quello che don Antonio Fabozzi Per il Vescovo di Aversa la prima vera grana dopo quattro anni tranquilli. Il Comitato pronto a chiedere un incontro per farlo ritornare sui suoi passi però stupisce di più è la penalizzazione per una parrocchia che sotto la guida esperta del Parroco in pectore ha visto tantissimi giovani andare a comporre le varie iniziative laiche e religiose, dall’azione cattolica alle raccolte fondi per finalità benefiche, al coro, alle opere strettamente religiose che hanno portato a numerose vocazioni e ben quattro ordinazioni sacerdotali, in un momento in cui la messe del Signore sembra davvero poca». Sembra che anche l’Amministrazione comunale di Aversa sia stata sollecitata a prendere una posizione a difesa dei cittadini della zona, ricordando come la storia tutta della città sia intrisa dei rapporti con le istituzioni religiose. Una diffida a non usufruire dei locali, in qualità di “comodatario”, è stata inviata anche a don Antonio Fabozzi, sacerdote di Frignano, designato dalla Curia come parroco della nuova chiesa del Rosario. Il Comitato aversano ha intenzione di presentarsi direttamente dal Vescovo. La loro parrocchia è quella di S. Michele di Aversa. Sembra che lo stesso parroco di S. Michele don Giuliano Di Girolamo sia stato informato solo a cose fatte. Cade dalle nuvole anche il consigliere comunale Michele Galluccio che abita in via Atellana e che si farà portavoce delle esigenze di tutti i suoi concittadini. Per Spinillo la prima vera grana dopo quattro anni tranquilli. 9 AVERSA Sedici encomi per i caschi bianchi normanni durante la festa del loro patrono I vigili, il vescovo Spinillo e S. Sebastiano «L’attività svolta dalla polizia municipale – ha detto Luigi Vargas – è un’attività preziosa, con molti risultati portati a termine. I vigili contribuiscono a garantire le condizioni di un effettivo esercizio della libertà ovvero il rispetto delle regole di convivenza civile e delle norme di sicurezza urbana» Lello Ponticelli S 10 edici encomi sono stati conferiti dal sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco ad altrettanti Vigili Urbani che si sono distinti nel corso del 2014 in occasione della festa di San Sebastiano Santo patrono della Polizia Municipale. Giuseppe Tirozzi, Cristian Stazio, Maria Turco, Carlo Altobelli, Raffaele Mozzillo, Daniela D’Ario, Antonio Marino, Mario Esposito, Carmine Mazzarino, Giovanni Madonna, Carlo Altobelli, Nicolina Legiero, Ciro Di Costanzo e Francesco Sparapano sono i vigili encomiati nel corso della cerimonia del 20 gennaio scorso. La manifestazione è cominciata con la celebrazione eucaristica presieduta dal vescovo della Diocesi di Aversa, Angelo Spinillo, che si è soffermato sulla figura di San Sebastiano, co-patrono della Città di Aversa e della polizia municipale. “San Sebastiano – ha detto Spinillo – venne fatto arrestare e condannato a morte da Diocleziano dopo che scoprì la sua cristianità. Assurge a simbolo del soldato coraggioso e leale all’istituzione ma con senso della giustizia e spirito cristiano che si antepongono a tutto, anche a due esecuzioni capitali. Un riferimento per le polizie municipali che quotidianamente sono impegnate a risolvere le problematiche della cittadinanza”. La festa, poi, è continuata nel seminario vescovile dove il sindaco Sagliocco ed il comandante Stefano hanno conferito i riconoscimenti ai vigili urbani aversani. Nel corso della manifestazione è intervenuto anche il consigliere comunale Luigi Vargas che sta seguendo da vicino l’attività della La consegna degli encomi e, sotto, la copia dell’antico verbale ricevuto da Sagliocco Il Sindaco: «Il Corpo della Polizia Municipale di Aversa ha una storia lunga e preziosa da difendere con l’impegno ed il lavoro quotidiano» polizia municipale. “L’attività svolta dalla polizia municipale – ha detto Luigi Vargas – è un’attività preziosa, con molti risultati portati a termine che conferma una tradizione di servizio al cittadino e di fedeltà allo Statuto del Comune che contribuisce a garantire le condizioni di un effettivo esercizio della libertà, ovvero il rispetto delle regole di convivenza civile e delle norme di sicurezza urbana”. Al primo cittadino è stato donato uno dei primi verbali redatti dalla Polizia Municipale di Aversa nel 1865. E proprio Sagliocco ha sottolineato come “Il Corpo della Polizia Municipale di Aversa ha una storia lunga e preziosa da difendere con l’impegno ed il lavoro quotidiano”. AVERSA Bollette Tari (ex Tarsu) accendono la querelle in Assise tra opposizioni e maggioranza Rifiuti, ci si accapiglia in Consiglio comunale L’assise con il solo voto della maggioranza ha approvato una delibera che autorizza a richiedere ai contribuenti Tari un acconto della tassa pari al 70 per cento dell’importo da loro dovuto per l’anno 2014 da versare in tre rate bimestrali a partire dal 30 luglio prossimo Livia Fattore B 12 ollette Tari 2014 e 2015 in arrivo nelle case degli aversani. Il Consiglio Comunale, infatti, ha approvato due delibere relative alla Tari. La prima riguarda una correzione di un errore esclusivamente materiale relativo ai coefficienti potenziali di produzione di rifiuti relativi alle sole attività economiche e non alle utenze ad uso domestico e che non comportava modifiche al bilancio. La seconda è relativa all’autorizzazione a richiedere ai contribuenti Tari, un acconto della tassa pari al 70% dell’importo da loro dovuto per l’anno 2014 da versare in tre rate bimestrali a partire dal 30 luglio prossimo. Decisioni che hanno dato vita ad una discussione in aula non affatto movimentata, ma chiara ed esplicativa. Sono intervenuti prima il Consigliere Michele Galluccio ed il Consigliere Della Valle, poi ha risposto in modo esaustivo l’assessore Vittorio Ros che sostituiva l’assessore di competenza Guido Rossi, assente per motivi di salute. Galluccio ha lamentato il ritardo della riscossione della Tari anno 2014; riteneva che la richiesta della tassa sui rifiuti dovesse avvenire nello stesso anno in cui maturava, in questo caso nel 2014. Secondo lui il ritardo era imputabile esclusivamente alla fretta con cui si era proceduto alla delibera di approvazione della tariffa che avrebbe comportato l’errore materiale corretto dalla delibera in approvazione. L’assessore Ros ha chiarito che la tassa sui rifiuti, prima Tarsu oggi Tari, non è mai stata richiesta e riscossa nell’anno di maturazione. Infatti, faceva notare Vittorio Ros L’assessore Ros ha chiarito che la tassa sui rifiuti, prima Tarsu oggi Tari, non è mai stata richiesta e riscossa nell’anno di maturazione come nei primi giorni del 2014 i cittadini aversani avevano ricevuto gli avvisi di pagamento relativi al 2013 e così anche per gli anni addietro. Questo modus operandi dei Comuni italiani era dovuto al continuo succedersi di norme in merito che hanno modificato più volte la tassa sui rifiuti urbani. Non a caso e per questo motivo, il legislatore nazionale ha introdotto dal 2015 la possibilità di richiedere un acconto pari al 70% dell’anno precedente. Il Consigliere Della Valle, da parte sua, ha evidenziato l’errata compilazione della tabella indicante i mq divisi per settore di attività delle imprese e professionisti aversani, sostenendo la incongruità della tabella posta a base del calcolo della Tari perché, a suo dire, non è possibile che diversi settori esistenti in Aversa, come ad esempio hamburgheria, friggitoria, rosticceria, bancone vendita di beni durevoli, ecc,. vengono indicati con zero mq. nella stessa tabella. E’ intervenuto ancora Ros che ha sostenuto la corretta compilazione della tabelle evidenziando come la colonna dei mq. per settori di attività fosse relativa alle autodenunce degli imprenditori e dei professionisti e che un’attività come quella di friggitoria, hamburgheria, rosticceria ecc. era stata denunciata non come tale ma come pub o ristorante o pizzeria ecc. che riportavano in tabella decine di migliaia di mq.; una tale situazione non evidenzia certamente evasione ma soltanto l’indicazione dell’imprenditore di una certa attività rispetto ad un’altra, sempre però rientrante nello stesso genere merceologico. Per rendere più chiara la cosa, Ros indicava come in tabella fosse anche richiamata la voce “stabilimenti balneari” e che a tale voce, “giustamente” i mq. riportati corrispondevano a zero, vista la mancanza di specchi d’acqua in città. Della Valle ha preso atto dell’analitica esposizione delle risposte date da Ros ma, nonostante ciò tutta la minoranza ha ritenuto opportuno abbandonare l’aula all’atto della votazione sulle due delibere Tari, passate, quindi, con il solo voto della maggioranza. POLITICA Il Sindaco fa entrare nell’esecutivo tre nuovi nomi: Marrandino, Andreozzi e Fierro Ecco il Sagliocco ter: e i partiti stanno a guardare Una Giunta che si colora ancora più di rosa perché alla Virgilio vanno ad aggiungersi altre due donne in ossequio alle quote previste per la parità di genere. Guido Rossi chiede di essere sostituito e Galluccio spara a zero contro Luciano che «rivendicava il terzo assessore per Forza Italia» Nicola Rosselli C 14 ome da copione, sono tre i nomi nuovi in seno al Sagliocco ter. Una Giunta che si colora ancora più di rosa perché alla già presente Nicla Virgilio vanno ad aggiungersi altre due donne in ossequio alle quote previste per la parità di genere. Entrano a far parte dell’Esecutivo Francesca Marradino, avvocato, già Consigliere comunale di Forza Italia nella precedente amministrazione guidata da Mimmo Ciaramella e già coordinatrice del movimento «Noi Aversani» che fa capo al primo cittadino; Giuliana Andreozzi, già docente di zoologia presso la facoltà di venetrinaria della «Federico II» e rappresentante dell’associazionismo; Lino Fierro, imprenditore lattiero – Lino Fierro caseario, rappresentante di settore in seno alla Confindustria di Caserta, indicato da «Noi Aversani» in sostituzione di Guido Rossi che aveva chiesto a Sagliocco di essere sostituito per motivi di opportunità essendo stato eletto nel Consiglio dell’ordine del dottori commercialisti del circondario di Napoli Nord quale tesoriere. Francesca Marrandino, entra in Giunta con le deleghe al personale, contenzioso, politiche giovanili, informa giovani e pari opportunità. Giuliana Andreozzi è stata nominata assessore all’ambiente, alla programmazione complessa, ai grandi eventi, all’associazionismo e volontariato. Lino Fierro è assessore al bilancio, programmazione economica, tributi e federalismo fiscale e demaniale. Riconfermati Nicla Virgilio, Forza Italia, assessore alla pubblica istruzione, università e ricerca scientifica, cultura, formazione professionale, conservazione dei beni culturali e vice Sindaco. Elia Barbato, anch’egli Forza Forza Italia rinuncia al terzo assessore dopo la querelle degli ultimi mesi Paolo Santulli sceglie Giuliana Andreozzi T rentuno gennaio 2015 Matteo Renzi trova la quadratura del cerchio eleggendo Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e Giuseppe Sagliocco rinnova la squadra nominando tre nuovi assessori per coprire i vuoti lasciati dai dimissionari Buondonno e Fusco e sostituire Guido Rossi. Con Francesca Marrandino, di professione avvocato, scelta in quota Sindaco quale assessore tecnico, entrano in Giunta anche Giuliana Andreozzi, che si sente di ringraziare Paolo Santulli (“Credo che abbia fatto lui per primo la proposta ed il Siundaco l’abbia accettata” - ci ha dichiarato) e Lino Fierro. A Lino Fierro noto commerciante caseario, attuale presidente del settore lattiero caseario della Confesercenti casertana, sono state assegnate le deleghe al bilancio, programmazione economica, tributi e federalismo fiscale e demaniale. Per il resto fa come Renzi e non cambia niente confermado in giunta Nicla Virgilio, Elia Barbato, Pasquale Ninì Migliaccio e Vittorio Ros. Con l’ingresso in Giunta di Andreozzi e Marrandino l’esecutivo triplica la quota rosa rappresentata fino ad oggi dalla sola Nicla Virgilio, adottando, probabilmente senza volere, il metodo Renzi. Resta però un apparente incongruenza con la querelle che per mesi ha animato le pagine dei quotidiani relativa alla richiesta di un terzo assessore avanzata di diritto da Forza Italia, quale primo partito tra quelli della coalizione elettorale, per compensare la perdita dell’azzurro Massimo Pizzi. Con l’arrivo di Marrandino in quota Sindaco, chiaramente espressione di Noi Aversani, e di due tecnici, quali sono Andreozzi e Fierro, la doppia domanda che, stando a quanto affermato dal Sindaco nella conferenza di fine anno, dovrebbero rivolgersi gli elettori sul perché gli assessori di Forza Italia da tre siano passati a due e perché il gruppo consiliare di Forza Italia si sia ridotto a soli cinque dei suoi otto componenti originari, diventa ancora più attuale e meriterebbe che avesse risposta dallo stesso Sagliocco, come promesso in quella occasione, anticipando che l’avrebbe fornita al momento giusto. Se il 2015 è l’anno della verità, come affermato dal Sindaco nella conferenza del 31 dicembre, forse ora è il momento giusto di vuotare il sacco. Antonio Arduino POLITICA Italia, assessore ai lavori pubblici, programmazione e finanziamento delle opere pubbliche ed edilizia scolastica. Pasquale Ninì Migliaccio, Nuovo Psi, assessore all’urbanistica, ai piani attuativi, all’edilizia privata, alla vivibilità e al centro storico. Vittorio Ros, in quota ex Udc, assessore agli affari generali, al servizio al cittadino, all’informatizzazione dei servizi, allo sviluppo economico locale, alle attività produttive e commerciali ed alla polizia amministrativa ed annonaria. Nomine che hanno rispettato quanto già ampiamente preventivato nei giorni scorsi, quando erano stati anticipati anche i nomi dei nuovi componenti dell’esecutivo. Più che una Giunta ex novo, di fatto, si è trattato di una sorta di rimpasto dettato da una duplice necessità: sostituire Giuseppe Fusco e Andrea Buondonno che si erano dimessi nell’autunno scorso oltre che Rossi che lo aveva espressamente richiesto. Di questi due, in ossequio alle quote rose, due assessori dovevano essere per forza di cose donne. «Si è trattato – ha dichiarato il Sindaco a margine della nomina dei componenti del nuovo esecutivo - di una soluzione equilibrata e condivisa da tutte le forze politiche anche se si registra qualche dissenso da parte di Forza Italia. Gli azzurri, però, non possono lamentarsi, perché sia Andreozzi che Marrandino, pur essendo in Giunta quale tecniche, sono, comunque, nell’area di Forza Italia, si tratta di persone vicine comunque anche al partito dell’ex premier Silvio Berlusconi. La stessa Marrandino che vogliono vicio all’Ncd non è mai uscita da quell’ambito». «Insomma, - ha concluso Sagliocco che ancora una volta esce come il vero vincitore e attore principale nel teatrino politico locale - siamo di fronte a soluzioni, a nomi che mettono in asse un equilibrio politico ma soprattutto la competenza e la voglia di fare». Dall’opposizione tuona Michele Galluccio: «Quei colleghi consiglieri che dicono di essere di Forza Italia sono diventati lo scendiletto del Sindaco che li utilizza come meglio crede. Dov’è Luciano Luciano che gridava all’autonomia e alla dignità di Forza Italia rivendicando anche il terzo assessore che, tra l’altro, gli azzurri già avevano». cioccolato extravergine di OLIVA 15 OLIVA pura passione puro cioccolato Aversa Viale Kennedy 82 Via del Seggio 108 tel. 0818901003 www.olivacioccolato.it IL COMMENTO Il primo cittadino di Aversa padrone assoluto. Consiglieri comunali mai così poco rappresentativi Sagliocco andrà a casa solo quando lo vorrà! Un atto di bravura, bisogna riconoscerlo, anche se aiutato dalla scomparsa, in pratica, dei partiti e dalle pochezze umane di un Consiglio comunale che non è stato mai così poco rappresentativo sia nella sua componente di maggioranza sia in quella di opposizione Nicola Rosselli I 16 l sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco, è padrone assoluto della città normanna, politicamente parlando. Il primo cittadino, alla guida della città normanna, dal maggio del 2012, sostenuto da una coalizione di centrodestra, benché mutilata in una sua parte, è riuscito in un capolavoro politico. Un atto di bravura, bisogna riconoscerlo, anche se aiutato dalla scomparsa, in pratica, dei partiti e dalle pochezze umane di un Consiglio comunale che non è stato mai così poco rappresentativo, sia nella sua componente di maggioranza sia in Giuseppe Sagliocco IL COMMENTO quella dell’opposizione. Sagliocco, al quale l’allora Pdl fu costretto a ricorrere per porre riparo ad una situazione che avrebbe potuto portarlo alla sconfitta, ha dimostrato di essere capace non solo di togliersi i classici sassolini da entrambe le scarpe, annientando fisicamente e politicamente i suoi vecchi amici/nemici di Forza Italia, che gli avevano reso impossibile la rielezione nel consiglio regionale di via Santa Lucia, ma anche di divenire padrone assoluto dello scenario politico cittadino, in verità assai desolante e privo di figure politiche di spessore e tali da poterlo impensierire. Sagliocco lo dimostra in ogni momento. Nel rinnovare la Giunta, ad esempio, non si fa influenzare più di tanto (e scansando Elia Barbato e Nicla Virgilio che quelle due poltrone se le sono guadagnate a suon di preferenze personali) fa il bello e il cattivo tempo togliendo e mettendo chi vuole lui, senza nemmeno preoccuparsi di consultare quelli che dovrebbero essere i rappresentanti delle forze politiche che compongono la coalizione. A dire il vero il primo cittadino aveva anche assunto la decisione di revocare l’intera Giunta Il 22 gennaio gli assessori erano stati praticamente revocati dal Sindaco. Poi qualcuno sarà intervenuto e così ha concesso ancora qualche ora, giusto il tempo di presentarsi in Consiglio e rifare tutto ...a modo suo! senza sentire il bisogno di concordare l’azione con i partiti (sic!, ma ci sono?). Il 22 gennaio, infatti, gli assessori erano stati praticamente revocati dal Sindaco. Poi qualcuno sarà intervenuto e così Sagliocco ha concesso ancora qualche ora, giusto il tempo di presentarsi in Consiglio comunale e ...rifare di nuovo la Giunta. A modo suo, naturalmente! Ma quali sono queste forze politiche? Chi sono i loro rappresentanti? I segretari cittadini? Inutile nascondersi dietro un’ipocrisia crassa: oggi assistiamo ad un’accozzaglia di persone (alcune che addirittura non si premurano più nemmeno di trovarsi un’etichetta politica) che danno vita ad un Consiglio comunale praticamente allo sbando e irreggimentato solo grazie alle redini tenute strette da Sagliocco che, con quel suo fare sornione (a volte anche incazzato oltre il lecito) e con quel sigaro spento tra le labbra, riduce a miti consigli, per non dire all’impotenza, consiglieri comunali che, in pratica, devono rendere conto solo a loro stessi, essendo scomparsi i partiti di riferimento. Un esercizio, un’attività questa del Sindaco aversano che diventa un’attività meritoria (almeno per chi non vuole elezioni anticipate) considerato che riesce (per capacità o con promesse non sta a noi stabilirlo) ad evitare il rompete le righe ed andate tutti a casa. Una soluzione che, a seconda dei punti di vista, alcuni considererebbero auspicabile ma che altri trovano deleteria per la nostra Aversa. Quello che appare sempre più chiaro in questa nuvolosità estrema del panorama politico cittadino è una verità che abbiamo sempre affermato e che si dimostra sempre più vera: Peppe Sagliocco andrà a casa solamente quando lo vorrà. Ha capito che con il materiale umano che si ritrova intorno può fare ciò che vuole! 17 LA DENUNCIA Blitz di «Striscia la notizia» all’Ufficio del Giudice di Pace di Aversa Aule di udienza trasformate in veri e propri mercati Un’incursione quella di Luca Abete che si è limitata a mostrare l’aspetto forse più appariscente del problema rappresentato dalla montagna di fascicoli e faldoni disseminati in ogni angolo che possono essere portati via liberamente per mancanza di controllo. Ma questo è solo una delle criticità Antonio Arduino B 18 litz di Striscia la Notizia all’ufficio del Giudice di Pace di Aversa per denunciare le condizioni critiche in cui versa l’amministrazione della giustizia nel palazzetto di via del Plebiscito, create dalla scarsità del personale e dalla carenza dei locali, chiaramente insufficienti per far fronte all’enorme mole di lavoro arrivato dopo l’accorpamento dell’ufficio di Aversa con quelli di Trentola-Ducenta e Frattamaggiore. E’ accaduto qualche settimana fa ed il servizio è andato in onda lunedì 27 gennaio. Un’incursione quella di Luca Abete che si è limitata a mostrare l’aspetto forse più appariscente del problema rappresentato dalla montagna di fascicoli e faldoni disseminati in ogni angolo della struttura. Dove aule di udienza, segreteria, corridoi, stanzini sono apparse stracolmi di fascicoli e faldoni che possono essere portati via liberamente per mancanza di controllo. Un problema che, però, era già in fase di soluzione perché, come dichiarato da Antonino Manfredi coordinatore dei giudici di pace ne corso di una intervista rilasciata a NerosuBianco, l’amministrazione comunale aveva già messo a disposizione dell’ufficio il piano rialzato della palazzina di via San Lorenzo, lasciata libera anni or sono dalla polizia municipale che, oggi, ospita il nucleo di protezione civile alloggiato al primo piano. Quei locali saranno utilizzati come archivio, permettendo di liberare le stanze del palazzo di via del Plebiscito, cosicché sarebbe stato sufficiente aspettare qualche settimana per vedere risolta questa problematica. Non così quella relativa all’insufficienza degli spazi nei fascicoli. Inoltre, in fatto di sicurezza, non sarebbe stata evidenziata solo la possibilità di portare via fascicoli senza alcun controllo ma l’assenza totale di vigilanza, mancante per una questione di spesa, e di videosorveglianza insieme al dato, segnalato da un gruppo Si usano ormai anche i davanzali delle finestre per scrivere di avvocati, che avrebbe anche trasmesso la denuncia agli organi competenti, di un Scarsità del personale edificio che sarebbe fuorilegge perché e carenza dei locali sprovvisto di uscite di emergenza e di di prevenzione degli incendi, chiaramente insufficienti sistema con estintori che sarebbero stati per far fronte all’enorme controllati l’ultima volta nel 2013. mole di lavoro Infine, avrebbero registrato quella che sembra essere un vero controsenso che la troupe di Abete non ha nemmeno rappresentato dalla presenza di sfiorato ma che sembra lontana parcheggiatori abusivi che gestiscono dall’essere risolta. Se le telecamere di la sosta selvaggia delle autovetture Striscia avessero fatto un giro veloce degli avvocati lasciate in piazza San nel palazzetto avrebbero fatto un vero Domenico, sulla quale si apre l’ingresso e proprio scoop mostrando aule di del palazzo dell’ufficio del Giudice di udienza che, in particolare, nei giorni Pace. Invece, niente, queste immagini in cui lavorano in contemporanea sei non sono apparse nel servizio di Abete. giudici, tra giudici, avvocati, consulenti Le telecamere di Striscia si sono e testimoni si trasformano in una sorta di soffermate su un problema già avviato mercato. Dove gli avvocati si chiamano a soluzione per fare spettacolo. mentre ad alta voce per potersi individuare tra segnalando le vere problematiche la folla dei presenti così da proporre ai dell’Ufficio del Giudice di Pace, legate giudici di turno gli atti dei dibattimenti all’insufficienza, all’inidoneità degli in discussione senza avere la minima spazi e alla carenza di personale, pur facendo spettacolo, avrebbero potuto possibilità di tutelare la riservatezza. Avrebbero mostrato immagini di dare una mano concreta a chi si batte l’amministrazione della avvocati seduti ovunque sia possibile affinché organizzare uno scrittoio di fortuna, Giustizia ad Aversa possa avvenire in come le scale o i davanzali delle finestre, una struttura dignitosa e completamente per poter verbalizzare testimonianze idonea al compito istituzionale a cui è e tutto quanto è necessario riportare preposta. LA MAIL Alfredo Tasquier ripropone il disagio dei residenti per l’abbandono in cui versa l’arteria Via dei Cappuccini? A Bagdad stanno meglio «La situazione - continua la mail - in via dei Cappuccini è diventata, anche se è difficile crederlo, ancora peggiore. La strada, chiamarla così è un eufemismo, non è ormai praticamente più percorribile. Inutili le segnalazioni agli enti e a Striscia la Notizia, nessuno ci ascolta» Antonio Arduino «S 20 pettabile Redazione, vi ho già contattato nei mesi scorsi e torno a farlo, perché siete stati i soli a dare voce alla nostra protesta”, scrive Alfredo Tasquier che abita in via dei Cappuccini facendosi portavoce del disagio sentito dai residenti per l’abbandono in cui versa l’arteria. “La situazione - continua la mail - in via dei Cappuccini è diventata, anche se è difficile crederlo, ancora peggiore. La strada, chiamarla così è un eufemismo, non è ormai praticamente più percorribile. Inutili le segnalazioni agli enti e a Striscia la Notizia, nessuno ci ascolta”. “Così - prosegue la mail - In via dei Cappuccini come a Bagdad torniamo a chiedere il vostro aiuto allegando un›ulteriore foto recente della strada affinché possiate rendervi conto di come stanno le cose”. “Potete inoltre immaginare cosa diventi per gli automobilisti questo terreno simil-lunare nei giorni di pioggia”osserva Tasquier. “Mi chiedo: siamo solo noi residenti a contattarvi perché facciate qualche cosa affinché qualcuno intervenga? Possibile che tutti gli altri che in qualche modo frequentano la zona, come le tantissime persone che si recano alla piscina H2O, accettino in silenzio tutto questo? Vi segnalo nuovamente la cosa in quanto, Traffico internazionale di bionde: l’Agro aversano territorio di ...diffusione! Contrabbando di sigarette, ci siamo anche noi T raffico internazionale di bionde: terminale l’Agro Aversano. Qui, infatti, sono stati effettuati, in collaborazione con le Fiamme Gialle di Aversa, guidate dal maggiore Danilo Toma, e Caserta numerosi sequestri e arresti. Il bilancio complessivo riguarda sei anni di indagini su tutto il territorio nazionale, sfociate nelle operazioni «Alarico1» e «Niedermann2», attraverso le quali la Guardia di Finanza di Trento ha smantellato cinque organizzazioni criminali italiane e straniere, legate tra loro nel contrabbando internazionale di sigarette dall’Est Europa e dalla Grecia. Una rete internazionale che vedeva l’Agro aversano come territorio di diffusione attraverso la vendita capillare che avviene non solo in strada, ma anche in molti bar o altri esercizi pubblici. Le Fiamme Gialle Trentine hanno posto fine ad un vasto traffico di 106 tonnellate di sigarette. Una quantità incredibile, circa 530mila «stecche», pari ad oltre 5 milioni di pacchetti, del valore al dettaglio di 27 milioni di euro, con un danno all’Erario accertato per quasi 21 milioni di euro, per Iva, imposte di consumo e dazi doganali evasi. Nel corso delle indagini, in flagranza di reato, sono stati effettuati 88 arresti, sequestrati 16,5 tonnellate di sigarette e 60 mezzi di trasporto, del valore di quasi un milione di euro, oltre ad un magazzino e materiale «di copertura» per alcune centinaia di migliaia di euro. All’esito delle indagini, sono state denunciate complessivamente 301 persone di nazionalità italiana, greca, tedesca, russa, ucraina, polacca, moldava, kazaka, bulgara, magiara, lettone, lituana, argentina, rumena e slovacca. Tra gli arrestati a suo tempo, capo di una delle consorterie estere, anche un ucraino di 2,20 metri, ex campione di pallamano. Il reato contestato è quello di associazione a delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi, aggravata dalla misura transnazionale dei delitti. Le investigazioni, avviate nel 2008, sono state coordinate dalla DDA della Procura di Trento e condotte dagli uomini dell’unità specialistica del Gico della Guardia di Finanza di Trento in collaborazione con la Polizia Doganale di Dresda e la Direzione Nazionale dell’Intelligence e delle Indagini Doganali di Parigi, grazie ad una costante azione di raccordo internazionale del II Reparto del Comando Generale della Guardia di Finanza. Nicola Rosselli LA MAIL ad oggi, siete stati l’unica voce che ha denunciato il fatto. La situazione è ormai desolante, prima ancora di essere vergognosa, venite a vedere” - conclude Alfredo Tasquier. Un’affermazione che ci è parsa quasi incredibile dal momento che quella arteria è stata oggetto più volte dell’attenzione di NerosuBianco cosicché abbiamo verificato constatando che le cose stanno proprio così. L’arteria, sia pure periferica, è particolarmente importante Si tratta di centinaia di cittadini che utilizzano una strada che per carenza di manutenzione si presenta tappezzata di buche diventate tanti crateri per la città per essere sede di una delle due isole ecologiche di Aversa è trafficatissima, sia per il continuo transito degli automezzi della società che provvede all’igiene urbana e dei cittadini verso e dall’isola ecologica, sia per la presenza di due strutture particolarmente affollate quali sono una scuola privata destinata all’infanzia e la piscina H2O frequentata da centinaia di ragazzi di ogni fascia d’età alle quali si aggiunge, nella traversa di via Vicinale Sant’Antonio, un’azienda di import-export, senza contare le decine di famiglie di residenti che, come Tasquier, vivono nei condomini affacciati sull’arteria. Facendo un po’ i conti si tratta di centinaia di cittadini che utilizzano una strada che per la carenza di manutenzione si presenta tappezzata di buche diventate tanti crateri che si trasformano in trappole che arrecano danni a persone ed automezzi e danni economici alla città per i risarcimenti chiesti dai danneggiati, cosicché un intervento di sistemazione magari con un manto di asfalto sarebbe necessario, invece niente. In realtà, un intervento di manutenzione, un manto di asfalto è stato posato per ricoprire le buche ma, inspiegabilmente, ha riguardato solo la parte terminale della strada, il tratto che parte qualche metro dopo la piscina e finisce all’isola ecologica. Perché? 21 LA STORIA Ci sostituiamo a «Striscia» e vi spieghiamo cosa sta succedendo a Gricignano d’Aversa Il palasport predato: si salveranno solo i muri? Geppino De Angelis M 22 olto spesso “Striscia la notizia” presenta lo spettacolo di impianti sportivi i cui lavori non sono stati mai conclusi, nonostante lo spreco di tantissimi soldi, abbandonati al degrado ed ai raid dei “predatori”, senza che nessuno intervenga. E’ un po’ la storia del palasport della vicina Gricignano, fino a qualche lustro addietro un vero fiore all’occhiello del paese con la piscina, la palestra, il campo di pallavolo ed altre attrezzature. Una storia “maledetta”, quella del “palasport” gricignanese, le cui responsabilità sono da attribuirsi sia all’amministrazione comunale di alcuni anni addietro, sia ai commissari che ressero le corti del Comune successivamente, sia anche all’attuale amministrazione. Nel dicembre di due anni fa, la struttura fu dichiarata inagibile dai vigili del fuoco di Caserta per infiltrazioni d’acqua nei bagni e negli spogliatoi, per cui il Il palasport depredato gestore dell’associazione “La bottega”, che risultava affittuario dell’impianto (ma pare che non sia mai stato trovato il contratto), ritenne opportuno apporre i lucchetti alla struttura, mentre nel luglio scorso è cominciato lo scaricabarile tra Comune e gestore circa le responsabilità degli interventi indispensabili per resti- tuire l’agibilità del palazzetto e sulla considerazione che il gestore non avrebbe potuto assumersi la responsabilità di chiudere la struttura. Su tutta la vicenda, ovviamente, in Gricignano sono in molti, soprattutto i giovani, ad esprimere la legittima indignazione per lo stato di abbandono in cui versa l’impianto. Nei giorni scorsi, oltre ad atti vandalici, l’impianto, per mancanza peraltro di qualsiasi controllo, ha subito un raid da parte dei ...soliti ignoti, che hanno asportato climatizzatori, pompe idrauliche, chiusini, porte, il bancone della reception ed altro. Uno spettacolo veramente vergognoso che chiama in causa quanti hanno il dovere giuridico, oltre che morale, di intervenire a tutela di un bene comunale e, quindi, di tutti. Pare che da parte dei responsabili dell’amministrazione comunale ci sia stato l’impegno ad intervenire ma, prima che siano abbattuti ed asportati anche i muri della struttura, non bisogna far passare altro tempo. All’ospedale tutto pronto per l’attivazione del servizio di Emodinamica... ...MA C’E’ QUALCUNO CHE REMA CONTRO! T utto pronto o quasi per l’attivazione presso l’ospedale “Moscati” di Aversa del servizio di emodinamica che sarà annesso all’U.O.C. di Cardiologia-Utic diretto da anni con grandi risultati dal primario dott. Gennaro De Marco. Così anche nel nostro territorio sarà possibile eseguire coroniografie ed interventi di angioplastica. Il 2 febbraio, infatti, un altro adempimento importante è stato compiuto con il Sindaco di Aversa che ha firmato, in base alla legge regionale 7301, l’autorizzazione per l’apertura del nuovo servizio su invito della speciale Commissione dell’Asl Caserta. L’emodinamica sarà ubicata negli stessi locali di Cardiologia al piano terra del nosocomio normanno. L’apertura è prevista per la metà di febbraio come confermato dal dott. De Marco che si dice pronto a tagliarne il nastro “non appena saranno pronti gli ultimi adempimenti di ordine amministrativo”. La realizzazione del laboratorio di emodinamica cardiologica rientra in un programma di adeguamento e ristrutturazione dell’ospedale “Moscati” in Aversa caldeggiato più volte dal sindaco Giuseppe Sagliocco. Presso il nosocomio normanno è stato realizzato un nuovo blocco operatorio che si sviluppa su tre sale operatorie, con un’ampia area destinata alla preparazione ed al risveglio e può fruire di flussi differenziati per il personale ed i pazienti. Il compar- to operatorio è dotato di letti operatori, workstation per anestesia completi di monitoraggio cardiorespiratorio, monitor multiparametrici, autorespiratori e sistemi per il monitoraggio emodinamico non invasivo. Tutto è pronto o quasi. Sì, perché, mentre De Marco è pronto ad aprire immediatamente l’emodinamica utilizzando il personale già a sua disposizione nel reparto, sembra che qualche Sindacato stia continuando un’opera di ostruzionismo tendente a rimandarne l’apertura, annunciata dallo stesso primario per gli inizi del 2015 nel novembre scorso dalle colonne del nostro stesso giornale. Roberta Ruffo ! ! ! E L A N O I Z A S N E S da Ottobre a Dicembre a t s e F a u la t ive” s “all inc0lu bambini) (fino a 2 SERVIZI 2 Animatori MENU Pizza • • Teatrino • • Patatine • Spettacolo di Magia • Coca Cola Baby Dance • • Zucchero Filato • Sparacoriandoli • Torta Con Personaggio Bolle di Sapone • • Castello gonfiabile • Personaggio Fantastico • Regalo per tutti i bambini Segreteria: • Blocchetto Inviti 10.00/12.00 - 17,00/20,00 • CD Fotografico 081.502.01.92 Info e prenotazioni: 338.72.01.631 DETTO TRA NOI Alle tante carenze si aggiunge la grande opera di ingegneria idraulica realizzata nel cortile Biblioteca comunale, sempre peggio... I grandi tubi di scolo «d’emergenza» indirizzano le acque piovane nella zona di accesso della biblioteca, creando quando la pioggia è abbondante, una sorta di lago all’ingresso della scalinata che porta ai piani. Una vicenda grottesca a cui l’Amministrazione deve porre immediato riparo Antonio Arduino B 24 iblioteca comunale sempre peggio. Alle tante carenze segnalate sul numero di NerosuBianco in cui avevamo riportato le lamentela degli utilizzatori della struttura che si presentava con il riscaldamento fuori uso per un guasto alla caldaia, con i condizionatori che avrebbero potuto supplire alla carenza dell’impianto di riscaldamento funzionanti a metà per il fuori servizio di quelli presenti nella sala di lettura più grande, con il citofono inutilizzabile, l’inagibilità del cortile interno avallato per la rottura improvvisa di una tubazione dell’impianto fognario sottostante dove non c’era ancora alcun segno d’interventi riparativi, oggi si aggiunge l’intervento di sistemazione provvisoria delle tubazioni di scolo delle acque piovane, necessarie in questo inverno particolarmente piovoso, e la sistemazione provvisoria dell’impianto idrico, arrangiati con tubazioni esterne che danno la sensazione di abbandono della struttura La domanda posta dai frequentatori della biblioteca, allora, è: perché? Inutile far intervenire la commissione controllo e trasparenza per chiarire gli aspetti della vicenda, essendo stata cancellata di fatto, come rilevato dal consigliere Gianpaolo Dello Vicario, da una nota della segretaria comunale che sembra potersi applicare anche in questo caso, però la cittadinanza ha diritto ad essere informata sul perché non si intervenga a risolvere questo problema che, tra l’altro, rende inutilizzabile l’ascensore attivato dopo quasi sette anni dall’installazione per non essere mai stato collaudato. La cittadinanza, ma soprattutto l’utenza che deve sopportare i disagi creati dalle carenze presenti nell’edificio ha Aversa, il desolante stato in cui si trova la biblioteca comunale Perché si prolungano tanto i lavori di ristrutturazione che sono partiti l’11 novembre 2013 e che, secondo la tabella esposta all’esterno del fabbricato, dovevano essere completati in 120 giorni? diritto ad essere informata sul perché si prolungano così tanto dei lavori di ristrutturazione che sono partiti l’11 novembre 2013 e che, secondo la tabella esposta all’esterno del fabbricato, dovevano essere completi in 120 giorni, pari a quattro mesi? E’ vero che il 6 giugno scorso, con un’apposita delibera di Giunta, furono aggiunti altri 90 giorni, vale a dire altri tre mesi, per migliorare le condizioni igienico sanitarie e la fruibilità della struttura, così da raggiungere un totale di sette mesi, ma oggi siamo a febbraio 2015 ovvero a oltre sette mesi più del previsto e non c’è stata alcuna nuova delibera di Giunta né alcuna comunicazione che giustifichi il ritardo e la biblioteca è ancora un cantiere. Certo, il cedimento del cortile interno era imprevisto ma chi frequenta quotidianamente la biblioteca sostiene che non ci sia stato alcun intervento riparativo tranne quello fatto per impedire l’accesso all’area disastra, il successivo dell’allaccio di emergenza dell’acqua potabile e il posizionamento di tubi di scolo d’emergenza che indirizzano le acque piovane nella zona di accesso della biblioteca creando un lago, quando la pioggia è abbondante. Considerando che l’opera di ristrutturazione è costata oltre 200 mila euro alla collettività, forse sarebbe doveroso far conoscere ai cittadini le ragioni del ritardo del restauro e dell’eventuale mancato intervento di ripristino del cortile o il restauro della biblioteca è destinato a fare coppia con quello della casa natale di Cimarosa partito dieci anni fa e non ancora concluso? di Geppino De Angelis Chi rappresenta ad Aversa Forza Italia? C 26 hi rappresenta ufficialmente “Forza Italia” nella nostra città, per molti lustri roccaforte del centrodestra in generale e degli “azzurri” berlusconiani in particolare, tanto da aver avuto per alcune legislature suoi rappresentanti in Parlamento ? L’interrogativo, che si pongono molti fedelissimi del centrodestra (quelli veri, quelli disinteressati, non quelli che lo sono stati o lo solo in vista di favori personali) ci sembra più che mai d’obbligo tenuto conto di quanto si sta verificando in Aversa, con due sedi “forziste” (almeno sulla carta e stando alle insegne) e due gruppi, l’uno contrapposto all’altro, che ufficialmente si attribuiscono il diritto di essere i “veri”, “soli” forzisti aversani. Una situazione veramente assurda, che certamente non può essere accettata e condivisa da quanti, ideologicamente sono vicini alle posizioni di centrodestra, senza che, ai supremi Mimmo Ciaramella vertici (nazionali e regionali), nessuno sia finora intervenuto in maniera netta, chiara e precisa a dire chi rappresenta in città Forza Italia, se il gruppo che affianca il Sindaco (a proposito, ma ufficialmente a quale partito appartiene il pluriex?) o il gruppo che affianca il neo coordinatore provinciale dei seniores azzurri? Se, come sembra, i vertici sono dalla parte di Ciaramella, perché non sono stati adottati provvedimenti “sanzionatori” contro quelli che, a più riprese, hanno dichiarato di non riconoscerne ruolo ed autorità, disertando peraltro la riunione fissata a Caserta alcune settimane addietro? Le consultazioni regionali, è bene che lo si tenga presente, battono alle porte e se non si vuole andare incontro ad una debacle, con gli elettori forzisti disorientati dinanzi ad una tale inconcepibile, vergognosa situazione, è tempo di fare chiarezza per in politica (anche e soprattutto quella squallida delle nostre zone) non sempre uno più uno è uguale a due!... mio di Giuseppe Chiatto Quell’antipatico del «Ciccarelli» C i risiamo, cari lettori, anche stavolta la mia difesa andrà a favore di Giuseppe Ciccarelli, titolare dell’omonima edicola sita in Piazza Municipio. Perché? È per caso così simpatico? Direte voi. Per niente, replico io. Ma, se mi seguite, darete per scontato che amo tanto la verità, cosa di questi tempi assai rara. Ma veniamo ai fatti. Qualche tempo sottolineai che il nostro giornale gratuitamente dev’essere proposto ai lettori. Dal lato opposto mi ritrovo l’edicolante Ciccarelli che pacatamente mi fa capire che NerosuBianco, invece, lo distribuisce ovviamente gratis ma dando priorità ai clienti che acquistano anche un semplice quotidiano. Metodo “tedesco” - notai - ma tutt’altro che sbagliato. A questo punto se vi ricordate scrissi un articolo dove prendevo come esempio un venditore ambulante che vendeva caramelle, ed ad ogni dieci caramelle acquistate ne regalava una. Si racconta che un bambino furbetto gli si avvicinò e chiese che gli venisse data solo la caramella in omaggio. Ovviamente ci fu il diniego da parte del venditore. Qualche tempo fa incontrai un amico che mi fermò per strada e senza mezzi termini mi disse: “Quanto è antipatico quel tuo amico”. Rimasi per qualche secondo costernato, per la testa mi passarono un’infinità di miei amici, ma non riuscivo a collegare nessuno che conoscesse colui che mi aveva avvicinato, mi arresi e domandai chi fosse l’amico bistrattato. L’edicolante Ciccarelli, rispose seccamente. “Siccome non ho acquistato niente, continuò, mi ha detto che per avere una copia di NerosuBianco devo passare più tardi, dopo che lo stesso avesse accontentato prima i suoi clienti. A questo punto domandai all’amico come faceva a sapere che io ero molto legato a Ciccarelli, e lui sempre in modo conciso mi disse che seguiva i miei articoli. Praticamente si autocondannò. E sì, perché se è vero che leggeva i miei articoli, è ancor più vero che avesse letto quel servizio dove richiamavo il buon senso dei nostri affezionatissimi lettori a comprare una qualsiasi sciocchezza all’edicola, giusto per non recare solo fastidio. Tengo a precisare che NerosuBianco deve essere distribuito gratuitamente, ma almeno qualche volta, nella domenica della nostra uscita, provate a comprare qualcosa presso l’edicola Ciccarelli, chissà forse il titolare non risulterà poi così antipatico. Volete vedere che sotto quegli orrendi baffi riuscirete anche ad intravedere un sorriso? E’ più probabile che rida un 27 busto in marmo, ma provateci lo stesso, cari lettori, e fatemi sapere. Badate bene, però, a non raccontare idiozie, non credo nei miracoli. di VITO FAENZA Elogio della calvizie e dintorni P 28 er fortuna Carnevale sarà trascorso da circa una settimana, altrimenti avrei pensato a uno scherzo. Quando sono stato invitato dalla pro Loco di Carinaro a partecipare alla presentazione dello studio del professor Cesaro su “l’elogio della calvizie”, per un attimo ho pensato ad uno scherzo, poi mi sono ricordato che in questo lavoro del IV secolo del vescovo Sinesio di Cirene, si sosteneva che: “La calvizie è segno di saggezza, di integrità morale, e persino di buona salute”. Mentre la “chioma” secondo questo teologo-scrittore è l’opposto. Il retore invita a essere uomini liberi, capaci di un pensiero originale, senza condizionamenti. Cosa che abbiamo sempre fatto e che hanno fatto, indipendentemente dalla chioma, tantissime persone. Sinesio di Cirene rispondeva all’elogio della chioma, scritto da Dione di Prusia un paio di secoli prima, che sosteneva il bello, mentre Sinesio sosteneva che conta il contenuto, quello che si ha dentro, più che l’estetica. Quest’ampia premessa, un po’ per invitarvi alla presentazione, un po’ perché in queste settimane abbiamo visto più l’apparenza, che la sostanza. Una mia amica, brava giornalista, mi ha scritto: “Gli italiani quando ci sono i mondiali, sono tutti commissari tecnici; quando si elegge il Presidente della Repubblica sono tutti politologi”. Figurarsi cosa succederà in questi mesi con le elezioni regionali alle quali si stanno preparando in molti, alcuni con liste che non arriveranno neanche ai prefissi telefonici internazionali. Intanto il nostro Sindaco ha deciso di fare il rimpasto in Giunta. Conosco i tre nuovi componenti, persone tutte capaci e delle quali mi ritengo simpatizzante, se non amico. Ma riusciranno a dare una svolta alla peggiore Giunta che abbiamo avuto negli ultimi anni? Lo so, molti mi diranno: “Perché peggiore?”. Dall’«Elogio della calvizie» di Sinesio di Cirene Vi rispondo: ma avete visto lo stato dei lavori in via Vito D’Iasi o in viale Olimpico? Non solo: mentre alcune associazioni stanno mettendo in campo tantissime iniziative di spessore, il Comune mi sembra che abiti su un altro pianeta. Mentre nelle scuole docenti e alunni fanno, creano, partecipano, il Comune dov’è? Un amico che abita come me nella zona Sud di Aversa mi ha fatto notare che in una parte della strada nella quale sono stati effettuati i lavori non c’è più l’illuminazione. Mi ha invitato a scriverlo ma mi chiedo: se io lo scrivo, qualcuno lo legge? Con i nuovi assessori non ho dubbi: non solo sanno leggere, ma sanno anche scrivere. Qualche dubbio l’ho avuto in passato perché con tutte le cose che ho scritto mi sarei aspettato almeno una risposta, una presa di posizione, una qualsiasi reazione. Le mie sono opinioni e come tutte le opinioni non sono il vero assoluto, ma perché i lampioni non si accendono, le strade sono piene di buche, per non parlare di tantissime altre cose. E ritorno a Sinesio; vuoi vedere che dovremmo essere tutti calvi per essere integri moralmente, capaci di gestire la cosa pubblica, soddisfare i bisogni minimi della popolazione? Se avesse ragione il vescovo del IV secolo dovrei pensare che siamo amministrati da una banda di capelloni, servi del bello, senza costrutto? Devo confessarvi che nonostante l’affetto dei lettori, che incontro passeggiando, al supermercato e l’invito che mi fanno in molti a insistere, sono anche molto stanco. E mi viene in mente la canzone di Guccini, Don Chisciotte: “Nel mondo di oggi più di ieri domina l’ingiustizia/ma di eroici cavalieri non abbiamo più notizia/ proprio per questo, Sancho, c’è bisogno soprattutto/ d’uno slancio generoso, forse anche d’un sogno matto…” E alla fine Guccini canta: “Don Chisciotte e Sancho Panza insieme:/Il potere è l’immondizia della storia degli umani/ e anche se siamo soltanto due romantici rottami/ sputeremo il cuore in faccia all’ingiustizia giorno e notte…”. Ma mi chiedo e vi chiedo: ne vale la pena? AVERSA L’ex carcere mandamentale in via Saporito diventato casa degli studenti rimane abbandonato Galluccio: «Se all’A.Di.S.U. non serve lo rivogliamo» Per il Consigliere è ora che il Sindaco si attivi per riportare nelle proprietà comunali un bene che sarebbe utilissimo alla città in un momento in cui c’è particolare necessità di spazi a seguito dell’accorpamento a quello di Aversa dell’Ufficio del Giudice di Pace di Trentola e Frattamaggiore Antonio Arduino «D 30 ato che all’Ente regionale per il diritto allo studio non serve, perché non lo usa, riprendiamoci il palazzetto dell’ex carcere mandamentale di via Saporito». A lanciare la provocazione è il consigliere di Forza Italia Michele Galluccio che fa sua la domanda che si pongono tanti aversani. Per il consigliere è ora che il Sindaco si attivi per riportare nelle proprietà comunali un bene che sarebbe utilissimo alla città in un momento in cui c’è particolare necessità di spazi per le nuove esigenze nate con l’accorpamento a quello di Aversa dell’Ufficio del Giudice di Pace Aversa, un particolare della «casa degli studenti» in via Saporito AVERSA di Trentola-Ducenta e Frattamaggiore. Utilizzare il palazzetto come archivio, così come si è fatto con il prefabbricato di piazza Giovanni XXIII, destinato a mercato rionale ma diventato archivio per il Tribunale Napoli Nord, sarebbe un’ottima soluzione, sicuramente migliore di quella prospettata utilizzando le stanze al piano rialzato dell’ex caserma della polizia municipale già destinate ad ospitare il settore tecnico dell’ufficio acquedotto che va trasferito dall’attuale sede. “L’A.Di.S.U. - dice Galluccio ha dimostrato con i fatti di non avere bisogno della struttura che il Comune le ha offerto, dopo una ristrutturazione costata 800 mila euro, fatta perché l’edificio potesse ospitate studenti fuori sede”. “Il regalo fatto all’azienda per il diritto allo studio universitario dalla nostra città, nel lontano 2007, non è stato mai usato, malgrado le tante sollecitazioni arrivate anche dai mezzi d’informazione nazionali”, ricorda il consigliere, facendo riferimento ad un intervento di ‘Striscia la Notizia’ del 2010. “Né è servita a modificare le cose - aggiunge la sollecitazione fatta all’Adisu ad aprile 2013 dal sindaco Sagliocco”. “Ad oggi, si continua a fare orecchio di mercante e la casa dello studente continua a restare La struttura, inaugurata nel maggio del 2007, poteva subito ospitare gli studenti nei 15 mini appartamenti realizzati, ma non è mai entrata in funzione chiusa, quasi a dimostrazione che non ne hanno alcun bisogno, mostrando evidenti segni dei danni prodotti dal tempo e dall’abbandono. E allora perché non riprendercela?” - domanda Galluccio. Del resto, ad ulteriore dimostrazione che l’Università non sa che cosa farsene di quel palazzetto, il consigliere ricorda che, malgrado già dal 25 maggio 2007, giorno del taglio del nastro, fosse pronto all’uso e potesse ospitare da subito gli studenti nei 15 mini appartamenti realizzati all’interno, la Casa dello Studente non solo non è mai entrata in funzione, ma addirittura la Sun aveva bandito una gara, scaduta il 28 gennaio 2013, per dare il via a lavori di “Completamento, Manutenzione Straordinaria ed Ade- guamento dell’immobile da destinare a Casa dello Studente”. L’intervento sarebbe costato 364 mila, euro, ma non se ne è più avuta notizia. E allora se le cose stanno così perché il Comune non rientra in possesso del bene? In fondo, l’A.Di.S.U. non ha rispettato il “contratto” per il quale circa sette anni fa le era stato concesso il bene e se, per il medesimo motivo, la Regione può riprendersi il Capannone dell’ex canapificio, perché la città di Aversa non potrebbe riprendersi il palazzetto dell’ex carcere mandamentale? 31 Aversa, l’ex carcere mandamentale SOCIETA’ Per le sue innumerevoli propietà il limone ci aiuta, eccome! «E magnateve ‘o limone» ...che porta bene! Una frase questa che si usa dire quando vogliamo fare arrabbiare o far rodere il fegato a qualcuno. Ma tante volte la diciamo senza riflettere né pensare che augurare a qualcuno di mangiare un limone non è una cosa poi tanto sgradevole. Eccovene le prove! «E 34 alto contenuto di acido citrico, una sostanza essenziale per il ricambio energetico delle cellule (lo segue a ruota il pomodoro). Nel limone ci troviamo citrati di sodio e di potassio, depurativi naturali, le vitamine del gruppo ‘B’ e vitamina ‘P’, mentre nella scorza si trova un’altissima quantità di flavonoidi. Il limone ci aiuta ad eliminare i grassi che si piantono n’goppe o stommache provocandoci rumorini fastidiosi e imbarazzanti ...ruttare come maiali non è il massimo! Pertanto il limone è importante anche per chi soffre di calcoli o ha tendenza per questa patologia: il limone anche in questi casi dà un grosso magnateve ‘o limone!». Una frase questa che si usa dire quando vogliamo fare arrabbiare o far rodere il fegato a qualcuno. Ma tante volte la diciamo senza riflettere né pensare che augurare a qualcuno di mangiare un limone non è una cosa poi tanto sgradevole. Dite che sbaglio, dite che mangiare un limone si inasprisce la bocca? Forse avete ragione e dico forse e vi spiego perché? Il limone al di là di tutti i fattori positivi in esso contenuti, va ricordato che fa parte della “famiglia” degli agrumi. Occupa un posto di primo piano tra questi in quanto è di vitale importanza nel nostro quotidiano essenziale non solo per le tante proteine in esso racchiuse, ma perché contiene il più Al «Moscati» c’è il cambio del cappellano, arriva don Luciano Pellino Grazie, don Andrea! I l vescovo Angelo Spinillo ha dato il benvenuto al nuovo cappellano dell’ospedale «Moscati» di Aversa, don Luciano Pellino, e ha salutato don Andrea Della Gatta, il cappellano uscente che ha già assunto il nuovo incarico di Rettore del Santuario di Casapesenna. Don Andrea dopo ben 14 anni lascia il «Moscati», dopo essere stato un importante punto di riferimento per tutti coloro che lavorano nell’ospedale, per gli ammalati e per i loro congiunti. Una cerimonia svoltasi e celebrata con grande spirito di partecipazione davanti ad una folta platea. I due cappellani che si salutavano e facevano un simbolico scambio di consegne è stato tra i momenti più intensi, poi il sindaco ha voluto esprimere parole di elogio e di ringraziamento per don Andrea e a nome dell’Amministrazione gli ha fatto gli auguri per la sua nuova nomina oltre a salutare il nuovo cappellano e dare lui il benvenuto. Il primo cittadino, inoltre, a nome dell’intera Città di Aversa ha donato una targa ai due sacerdoti in segno di ringraziamento. Alla fine della celebrazione c’è anche stato l’interveto dello operatore sanitario Filippo Esposito, che ha parlato a nome di tutti i dipendenti del presidio ospedaliero normanno, elogiando, in primis, don Andrea per la presenza costante, definendolo “vero punto di riferimento sia per il personale sia per i pazienti”, e, poi, rivolgendo un saluto di benvenuto al nuovo cappellano. Esposito presta servizio presso la Rianimazione. Un infermiere ben voluto da tutti per la sua professionalità e la sua disponibilità. Fortunatamente persone come Filippo La santa messa con il Vescovo Spinillo Esposito all’interno del “Moscati” ce ne sono tante, sono i veri “angeli” del “Moscati”. Auguriamo anche noi di NerosuBianco un caloroso benvenuto al nuovo cappellano don Luciano Pellino e un grande in bocca al lupo a don Andrea. Donato Liotto SOCIETA’ aiuto alla cistifelia. Il limone ci aiuta per le sue proprietà antivirali e antisettiche, il succo di limone, infatti, favorisce la guarigione in caso di verruche, foruncoli, vescicole, afte, pustole, ferite e piaghe e ci aiuta anche in caso di punture di insetti, basta strofinare la scorza sulla zona “muzzucata” (morsa o punta) o interessata. Ora, detto questo e speranzosi che abbiamo imparato a conoscere bene questo vegetale, siamo certi che dire questa frase rappresenti un invito positivo a chi invece in quel momento per noi merita di andare solo a Sì, diciamolo pure, «magnateve ‘o limone», ma nel senso più positivo del termine. Perché il limone fa bene per tante cose... fan… oltre che mangiarsi il limone. Per non sbagliare, per rendere giustizia al “povero” limone, ricordiamoci quante volte lo usiamo in una giornata e di seguito vi facciamo alcuni esempi: una bella premuta di limone in un bicchiere di acqua per aiutare la digestione, una premuta di limone n’coppe a n’zalatelle che altrimenti sarebbe erba per le pecore, una premuta di limone su una bella bistecca la quale viene mangiata con un sapore in più rendendola speciale, una premuta di limone n’coppe o pescio appena cotto alla brace o al forno e qui i sapori si fondono e il palato impazzisce di gioia: si va in estasi. Continuiamo? Ok ...continuiamo: Un limone per preparare dolci, gelati, piatti prelibati di ‘alta e bassa’ cucina (dipende dalle dimensioni della cucina!) ma fa lo stesso, il re è sempre lui, o’ limone! Sì, diciamolo pure ora, “magnateve o limone”, ma nel senso più positivo del termine. Il limone può essere usato dappertutto, infiniti sono i pregi. Sapete che vi dico? A forza di parlare di cotante delizie condite col limone, mi è venuta voglia di prenderne uno, tagliarlo a fette e mangiarlo così ...come natura crea. Tenghe a vocche aspida ma nun me ne fotte proprio: vado avanti e pure io …me magne o limone! 35 L’INCHIESTA Il suicidio viene considerato un peccato dai cattolici ma anche la Chiesa sta cambiando idea II suicida si salva? Sentiamo don Pasqalino Abbiamo incontrato sulla delicata questione il rettore di S. Francesco: «L’apertura della Chiesa a concedere le esequie ai suicidi nasce anche dal contributo della psicologia. Perché si possa compiere un peccato grave come il suicidio, infatti, servono tre elementi...» Geppino De Angelis N 36 egli ultimi tempi le cronache giornalistiche sono state piene di suicidi e tentati suicidi, protagonisti e vittime soprattutto giovani, madri o persone anziane che, apparentemente, conducevano una vita senza eccessivi problemi. Depressione, solitudine, delusione amorosa, indifferenza da parte degli altri, derisione per “diversità” sembrano le cause più frequenti alla base della tragica decisione. II suicidio, com’è noto, dalla religione cattolica viene considerato un peccato, così come quasi sempre ai suicidi viene negato il funerale in chiesa. Problemi sui quali abbiamo ritenuto opportuno conoscere il parere di don Pasqualino De Cristofaro, rettore della chiesa di San Francesco. “La notizia di un suicidio, purtroppo molto frequente oggi, lascia sempre un senso di smarrimento e di grande tristezza - ha dichiarato don Pasqualino. Varie sono le motivazioni che portano alla soppressione della propria vita, anche se la causa principale resta la depressione. C’è il suicidio come reazione, soprattutto nei giovani, per una bocciatura, per una delusione sentimentale o altro. Alla base di tutti i suicidi c’è la mancanza di amore. Chi prende in considerazione il suicidio, anche se non lo attua, è convinto che la sua vita vissuta in modo drammatico non importa a nessuno. Allora il suicidio appare come l’unico mezzo per porre fine alle proprie sofferenze. Quando si è disperati non si vedono le cose in modo obiettivo, si pensa che perché il passato è stato brutto e il presente è duro, il futuro sarà altrettanto solitario e privo di amore. E’ assente l’idea che nella vita tutto può cambiare e non bisogna mai perdere la speranza. II suicidio è la risposta sbagliata ai gravi problemi dell’uomo di ieri e di oggi. La sensazione è che c’è una impreparazione a gestire i casi di depressione da parte delle famiglie e da tutti quelli che dovrebbero occuparsene. Se di colpa si vuol parlare, penso che c’è una mancanza di ascolto, di attenzione all’altro. I suicidi sono più frequenti nelle società dove regna il benessere, questo perché in esse si presta più attenzione alle cose che alle persone. Vengo ora al problema dei funerali religiosi dei suicidi. La posizione della Chiesa è chiaramente esposta nei n. 2280-2283 del Catechismo della Chiesa Cattolica. La Chiesa fino al Concilio Vaticano II non consentiva le esequie per i suicidi, che anzi non venivano neanche seppelliti in terra benedetta ma in un luogo a parte del cimitero. Dopo il Concilio, la Chiesa ha rivisto la sua posizione e concesso le esequie ma ad alcune condizioni. La condanna del suicidio nasce dalla concezione cristiana che noi “siamo amministratori non proprietari della vita che Dio ci ha affidato” (n. 2280). Resta, pertanto, un grave gesto contro se stessi, un disprezzo del dono della vita che ci è stata data dal Dio vivente, un atto contro la società umana e familiare verso la quale abbiamo degli obblighi. L’apertura della Chiesa a concedere le esequie ai suicidi nasce anche dal contributo della psicologia. Al n. 2282 dice: “Gravi disturbi psichici, l’angoscia e il timore grave della prova, della sofferenza o della tortura possono attenuare la responsabilità del suicida”. Perché si possa compiere un peccato grave come il suicidio, infatti, servono tre elementi: la materia grave (ossia il suicidio), la piena avvertenza della mente (sapere ciò che si vuole ottenere, la propria morte) e il deliberato consenso della volontà (ossia la decisione di uccidersi presa lucidamente). Era veramente lucido nel compiere l’insano gesto? Quanti condizionamenti scatenanti hanno ridotto la volontà al lumicino e incapace di operare una vera scelta? Cos’è passato nell’ultimo istante nella mente di chi si è suicidato? II suicida si salva? Poiché non è possibile fare un’analisi del cuore di ognuno, il n. 2283 spiega: “Non si deve disperare della salvezza eterna delle persone che si sono date la morte. Dio, attraverso le vie che solo Lui conosce, può loro preparare l’occasione di un salutare pentimento”. La celebrazione funebre ha anche il significato di solidarietà nella sofferenza ma mai nella scelta di porre fine alla vita. Ecco perché è concesso il funerale in Chiesa ai suicidi”. 18 ANNI Potete scriverci alla nostra e-mail: [email protected] Gli annunci e le foto saranno pubblicati Tantissimi auguri ad Ester Della Volpe dando la priorità ai primi pervenuti che il 12 Febbraio diventerà maggioAUGURI renne. Con immenso amore papà Ciro, mamma Nicoletta, tuo fratello Fedele e i tuoi cari nonni. COMPLEANNO I più affettuosi auguri dai genitori prof. Ciro Mellino e dott.ssa Raffaella De Angelis, dai nonni paterni Peppino e Carla, da quelli materni, Geppino ed Anna, e da tutti i familiari per la graziosa Francesca Pia che, ieri, sabato 7 febbraio. Ha festeggiato il suo 14° compleanno. AUGURI Auguri a Luigi Marino, detto «Il professore», che il 4 febbraio ha compiuto gli anni. Dagli amici di sempre Giuseppe, Francesco, Corrado, Gigi, Giovanni, Nando, Nicola, Flavio, Antonio e Vitotrio. BATTESIMO AUGURI Auguri al signor Donato Palmieri che, 38 con la moglie Maria e i figli Paolo e Luigi, le nuore ed un gruppo di familiari ed amici, ha festeggiato il suo 60° compleanno. I più sinceri auguri del nostro periodico per la signora Eva Brusciano Bocchino, stimata insegnante presso il Secondo Circolo Didattico di Aversa che, attorniata dal marito dottor Pino Bocchino, dai figli ing. Francesco e Filippo e da un gruppo di amici, ha festeggiato il compleanno. Che la sua vita sia ricca di sorrisi radiosi... Tanti Auguri per il fattesimo di Alessandro, primo nipotino della famiglia del nostro amico e collaboratore Nicola Baldieri. SCUOLA Doppio riuscito appuntamento al «Fermi», guidato magistralmente dalla preside Adriana Mincione La potenzia dei «media» lascia senza parole Il progetto «Youth &Media», grazie ad un finanziamento con i fondi Europei, ha visto impegnati un gruppo di studenti, guidato dalla professoressa Angela Gildi, ed un gruppo di ragazzi provenienti dalla Lettonia. Il 30 gennaio, poi, incontro con i magistratid el tribunale di Napoli Nord Geppino De Angelis U 40 n interessante incontro, durato quattro giorni, si è tenuto presso il liceo scientifico “Fermi”, diretto magistralmente dalla preside Adriana Mincione, nell’ambito del progetto “Youth &Media” grazie ad un finanziamento con i fondi Europei, che ha visto impegnati un gruppo di studenti del “Fermi”, guidato dalla professoressa Angela Gildi, ed un gruppo di ragazzi provenienti dalla Lettonia. I temi trattati sono stati il rapporto tra i giovani e i media, l’informazione ai tempi di internet ed il giornalismo partecipativo, atteso che il mondo dell’informazione si avvale sempre più dei media digitali che hanno modificato il processo di produzione delle notizie. Il Workshop sul tema del giornalismo partecipativo, che ha rappresentato il culmine dell’incontro, partendo dal concetto di partecipazione e di cittadinanza attiva, ha evidenziato l’importante ruolo che i media - in particolare quelli digitali - rivestono nella costruzione di un ambiente civico, basato sulla trasparenza delle informazioni e sulla condivisione. Nel corso del “workshop” tutte le attività si sono svolte in lingua inglese, con i ragazzi impegnati in interessanti laboratori come “La potenza della radio come strumento di coinvolgimento per la partecipazione”, con Eliana De Leo, direttore de “Il Levante”, e Ciro Oliviero, giornalista di “Radio Siani”; “Leggere le informazioni in maniera critica”, con Alessandro Dorelli, giornalista freelance; “La fotografia sociale”, con Giulio Di Meo, fotografo freelance; “Raccontare l’immigrazione attraverso l’occhio della videocamera” con Michele Docimo, direttore di Foto di gruppo al «Fermi» tra ragazzi Lettoni e Aversani Il programma culminerà con l’incontro con il Procuratore Nazionale Antimafia, alla fine di febbraio presso il tribunale di Napoli Nord, coinvolgendo studenti del «Fermi», del «Cirillo» e di altre scuole “Notizie Migranti” e presidente di “Migrazioni Aps”, “Citizen Journalism, il giornalismo partecipativo”, con Michele Pastrella, direttore di “Citizen Salerno”. Nel corso della permanenza in Aversa i giovani lettoni, guidati dai coetanei del “Fermi”, hanno potuto unire l’utile di un “meeting” di notevole interesse al dilettevole, nell’ammirare alcune bellezze storiche e monumentali della città oltre a gustare caratteristiche prelibatezze gastronomiche. In definitiva l’ennesima pagina ricordevole nella storia del “Fermi” di Aversa. Presso il liceo scientifico “E. Fermi” di Aversa, in data 30 gennaio 2015, si è, poi, tenuto un incontro con alcuni magistrati del Tribunale di Aversa Napoli Nord, portatori di un messaggio d’impegno a favore della legalità e della giustizia. L’iniziativa degli incontri con le scuole, fortemente voluta dalla Procura della Repubblica, ha visto il pool inquirente impegnato nel contatto con ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado che vivono in zone complesse e difficili come le nostre: una collaborazione interistituzionale finalizzata a un progetto educativo di ampio respiro sulla legalità. Gli studenti del “Fermi” hanno affrontato, in particolare, il tema dell’ambiente, della sua tutela e del nuovo rischioso fronte dei crimini ambientali, presentando tra l’altro il sito cui lavorano da tempo, con il prof. Vincenzo Egarese, in vista dell’Expo di Milano: sulla piattaforma www.ecologylife.co.vu raccolgono recensioni, video, analisi, consigli per un rapporto virtuoso con l’ambiente. Il programma culminerà con un incontro con il Procuratore Nazionale Antimafia, che si terrà alla fine di febbraio presso il tribunale di Aversa Napoli Nord, coinvolgendo studenti del Liceo “Fermi”, del Liceo “Cirillo” e di altre scuole dell’hinterland aversano. MOZZARELLA DI BUF FA ALA CAMP PA ANA DOP buona, sempre. Da oltre trent’anni il Caseificio Caputo produce mozzarella di bufala campana DOP lavorando a poche ore dalla mungitura solo il latte di bufale accuratamente selezionate e controllate. 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Non si può continuare a sbagliare Giuseppe Lettieri N 42 onostante gli acquisti ed il gioco migliorato, l’Aversa Normanna non vince e, complice anche una “inaspettata” vittoria, per non aggiungere altro, della Reggina con il Lecce, che lotta per la zona play off per accedere alla serie B, viene relegata all’ultimo posto in classifica nel girone C di Lega Pro, che se permanesse sino alla fine del campionato sancirebbe la retrocessione diretta. Dal penultimo posto, invece, si avrà ancora la chance dei play out per cercare di permanere nel calcio professionistico. Nonostante la grande mole di gioco gli aversani non riescono a mandare la palla in rete. Il copione è sempre lo stesso. L’Aversa Normanna fa la partita, mentre l’avversario incassa il massimo. Così è successo con la Salernitana al “Bisceglia”, quando in tribuna c’era anche il presidente Lotito, presidente Claudio Lotito in tribuna Romaniello della Salernitana ed anche della Lazio in serie A. Una traversa dei salernitani ad inizio partita e poi il buio. Mentre però l’Aversa Normanna con Mangiacasale in due occasioni e con Sassano, si divoravano azioni di rete quasi fatta, i salernitani, su calcio piazzato, conquistavano, per una leggera trattenuta in area, un calcio di rigore, che trasformavano. E così finiva il match. A Torre Annunziata contro il Savoia, il copione non è cambiato. L’Aversa Normanna nel secondo tempo continua a macinare gioco ma non centra l’obiettivo. Brutta sconfitta. Ancor più brutto poi ci è apparso il comportamento di alcuni sugli spalti nei confronti di Lotito durante la partita con la Salernitana, costretto a lasciare in fretta e furia lo stadio per evitare problemi, prontamente scortato dalla società granata. Eppure sino a qualche anno fa era impensabile vedere sugli spalti dello stadio aversano un presidente di serie A, e solo grazie all’Aversa Normanna, che il vero calcio è giunto in città. Merito di Spezzaferri e Cecere. Ora bisogna serrare i ranghi e cercare di far punti a partire da oggi, quando all’insolito orario delle 12.30 l’Aversa Normanna, al Bisceglia, scenderà in campo contro il Foggia. Una partita difficile, ma non si può continuare a sbagliare oltre. Il 12 febbraio presso l’Hotel del Sole la presentazione di «Il muschio nasce a sud» Le Marie Cristine lanciano Luca Marano G iovedì 12 Febbraio, ore 18,00 ad ingresso libero, nella sala convegni dell’Hotel del Sole, nei pressi della stazione FS di Aversa, organizzato dai Convegni di Cultura Maria Cristina di Savoia di Aversa, in collaborazione con la Tullio Pironti editori, ci sarà la presentazione del libro “Il Muschio nasce a sud”. “Non sarà una presentazione consuetudinaria - ci dice la delegata dei Convegni Maria Cristina, Orsola Massimo - ma una sorta di happening a più livelli. Ci saranno alcuni passaggi del libro, letti dall’attrice Valeria Bassolino, ma anche una performance danzata di Giusy Caterino, poiché il protagonista del libro ha una grande passione per la danza, anche se insegue la carriera universitaria e ama il giornalismo.” In sala sarà presente l’autore, Luca Marano, iscritto all’ordine dei giornalisti, con dottorato di Linguistica Generale presso l’Università di Napoli “Federico II”, che discuterà del romanzo con il critico letterario Giuseppe Roncioni, la docente della SUN, Matilde Simonetti, e il nostro direttore, Giuseppe Lettieri. “Ho trovato il libro molto interessantedice Lettieri - perché Matteo, il personaggio principale è di fortissima attualità. Insomma, si parla di giovani e di quella fase in cui occorre fare delle scelte, magari sacrificando le passioni per seguire il mercato del lavoro”. Giuseppe Chiatto SPORT Una giornata storica per la pallavolo aversana. La Exton accede alla Final Four di Coppa Italia Exton, il Lagonegro non è più un problema La squadra maschile aversana, attualmente a sole cinque lunghezze dal primato in classifica e terza nel girone C della Serie B1, ha superato quello che ormai è diventato l’avversario per antonomasia, vale a dire il Lagonegro. Una brillante vittoria per 3-0 che fa felice Sergio Di Meo Giuseppe Lettieri S 44 abato 31 gennaio è stata una giornata storica per la pallavolo aversana che conquista con la Exton Volleyball Aversa l’accesso alla Final Four di Coppa Italia di serie B1. Per la prima volta una squadra di pallavolo aversana potrebbe mettere in bacheca un trofeo prestigioso. Soltanto nel 1983 l’allora Virtus Aversa conquistò lo scudetto nazionale under 23, vincendo in finale contro il Santal Parma, e in quella squadra, guarda caso, militava, tra gli altri, l’attuale presidente della Exton Aversa, Sergio Di Meo. La squadra maschile aversana, attualmente a sole cinque lunghezze dal primato in classifica e terza nel girone C della Serie B1, ha superato quello che ormai è diventato l’avversario per antonomasia, vale a dire il Lagonegro. Nicola Graziano esulta con Sergio Di Meo e consorte Lo battemmo l’anno scorso centrando la promozione diretta alla B1, mentre i calabresi hanno poi vinto i play off, e li abbiamo battuti quest’anno nella corsa all’accesso alla finale di Coppa Italia. In un PalaJacazzi affollato di tifosi nonostante la giornata piovosa, i ragazzi di Draganov hanno chiuso la pratica con un netto tre a zero, che la dice tutta sul valore della squadra aversana, che quando vuole non ha avversari da temere. Insomma, se Libraro, Rispoli, Di Giorgio e company si impegnano a dovere, senza distrazioni, diventano un Presentato ad Aversa il libro sulla vicenda umana e sportiva di Pantani Giglio ricorda il «pirata» E’ stato presentato ad Aversa il libro “In nome di Marco”, scritto a quattro mani da Francesco Ceniti e Tonina Pantani, sulla vicenda umana e sportiva del “pirata”, sicuramente il più noto e più amato ciclista italiano degli ultimi decenni, morto tragicamente in circostanze ancora poco chiare. Francesco Ceniti, l’autore del libro realizzato insieme alla madre del ciclista, è stato presente presso il Centro Culturale Caianiello, all’ex macello, nel corso dell’iniziativa “Ciclismo e Salute” , promossa da Ivan Giglio, ciclista e presidente dell’associazione sportiva Vivere Sano, con lo scopo di rafforzare la consapevolezza delle stretta relazione tra benessere e ciclismo e valorizzare questo sport ancora poco praticato nei nostri territori e sottolineare i benefici derivanti dall’attività fisica in generale. Al convegno di presentazione, durante il quale è stato proiettato un breve filmato sulle imprese di Marco Pantani, sono intervenuti anche il giornalista Ciro Giugliano e la nutrizionista Rosa Sanci, moderati dal giornalista sportivo Silver Mele. Il Gruppo Sportivo Imperiale Grumese era presente nel corso della manifestazione con la sua formazione Un momento della manifestazione di giovani cicloamatori, che è stata presentata ufficialmente al pubblico nella sua nuova composizione. Salvatore de Chiara SPORT avversario ostico per tutti. Tralasciando ora il campionato che ha visto la Exton impegnata ieri, mentre il giornale stava per giungere in edicola, contro il Cinquefrondi in provincia di Reggio Calabria, senza però dimenticare di ricordare a tutti i tifosi che il giorno 14 febbraio alle ore 18.00, sempre ingresso libero, ci sarà il Gela, squadra che attualmente precede al secondo posto gli aversani di due lunghezze e che nel girone di andata ci ha sconfitto in terra siciliana per 3 ad 1. Tornando alla Coppa Italia, va detto, che tra i tanti intervenuti al match con il Lagonegro, abbiamo visto anche l’assessore Migliaccio e il consigliere comunale Stefano Di Grazia. A loro, al primo cittadino Sagliocco e all’intera Amministrazione comunale, compresa anche l’opposizione, chiediamo un serio impegno affinché la Final Four di Coppa Italia possa tenersi proprio ad Aversa. Le premesse ci sono, ma è chiaro che occorra uno sponsor istituzionale per far sì che il 3 ed il 4 aprile Aversa, ritorni ad essere capitale di questo sport, facendo da palcoscenico alle quattro squadre che si contenderanno l’ambita coppa, vale a dire, oltre alla Exton Aversa, i toscani della Emma Villas Chiusi, gli emiliani del Cec Pallavolo Carpi, ed i trevigiani della Pallavolo Motta. Questi ultimi che, dati alla mano, rappresentano anche l’avversario più ostico per gli aversani, hanno organizzato negli ultimi due anni la Final Four. Quindi Aversa, unica squadra a rappresentare il centro sud, si gioca la chance non solo di conquistare un trofeo importante, ma anche di organizzare la finale della Coppa. Un’occasione unica da non perdere, visto che auguriamo, dita incrociate, alla Exton di non partecipare l’anno prossimo alla Coppa Italia di serie B1 ma ovviamente di centrare a fine stagione un altro importante traguardo. “Organizzare la finale è possibile - ci dice Sergio Di Meo, mentre è accanto ad un altro super tifoso, il giudice Nicola Graziano - ma è chiaro che ci vuole il sostegno dell’ Amministrazione comunale ed anche degli sponsor. La strada è in salita perché ci sono tre squadre del nord, ma forse proprio questa particolarità potrebbe portare la FIPAV, se ci fossero le premesse istituzionali ed economiche, a scegliere per la finale la nostra Aversa”. 45 DIOCESI I templari e la parrocchia di S. Maria a Piazza rendono omaggio all’indimenticato sacerdote De Filippo, il parroco e «miezzo ‘o quartiere» Cerimonia di commemorazione dei 700 anni del Martirio di Jacques de Molay, ultimo Maestro generale dell’Ordine Templare, e di suffragio di mons. Salvatore De Filippo suo Cappellano maggiore e parroco di Santa Maria a Piazza Giuseppe Lettieri L’ 46 Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem, con il patrocinio del Comune di Aversa e della Parrocchia di Santa Maria a Piazza, in occasione della festa della Candelora, ha tenuto la Cerimonia di commemorazione dei 700 anni del Martirio di Jacques de Molay, ultimo Maestro generale dell’Ordine Templare e di suffragio di Mons. Salvatore De Filippo suo Cappellano maggiore e Parroco di Santa Maria a Piazza. Dopo la Santa Messa Solenne presieduta dal parroco don Gaetano Rosiello, i templari con le congreghe della parrocchia ed i rappresentanti dell’Amministrazione Comunale, presente con il Sindaco Giuseppe Sagliocco, l’assessore Ninì Migliaccio ed il consigliere Luigi Vargas, hanno partecipato alla cerimonia di inaugurazione di una lapide, posizionata in piazza Trieste e Trento, in memoria di don Salvatore La lapide ini onore di don Salvatore De Filippo in piazza Trieste e Trento de Filippo. Presenti alla manifestazione il ten. col. Vittorio Carrara, della Compagnia dei Carabinieri di Aversa, il dott. Luigi Graziano, vice dirigente della Polizia di Stato, i volontari della protezione civile comunale di Aversa e le guardie ambientali provinciali. Per l’Ordine Sovrano Militare del Tempio di Jerusalem presenti le massime autorità tra cui il Priore Generale dell’Ordine Gennaro Luigi Nappo, il responsabile del Gran Balivato della Magna Grecia Vincenzo Gentile insieme alla commenda normanna guidata da Raffaele d’Anna. Hanno dato lustro alla cerimonia, che è terminata presso Porta San Giovanni, anche i Trombonieri di Cava de’ Tirreni. La succursale del liceo «Cirillo» dichiarata inagibile Quando la Provincia snobba le nostre scuole I l Sindaco di Aversa Giuseppe Sagliocco ha dichiarato l’inagibilità del secondo piano e dell’aula n. 14 dell’edificio sede della succursale del Liceo Cirillo sita in piazza Cirillo. Nel contempo il primo cittadino ha anche disposto l’esecuzione da parte della Provincia di Caserta dei lavori necessari all’eliminazione di ogni pericolo per la pubblica e privata incolumità ed al ripristino dell’agibilità. Gli interventi dovranno essere eseguiti sotto la sorveglianza e la direzione di un tecnico abilitato che, al termine dei lavori, dovrà produrre certificazione di eliminato pericolo e di ripristino delle condizioni di agibilità scolastica. Il provvedimento del Sindaco arriva in seguito al sopralluogo dei Vigili del foco di Caserta che, in data 30 gennaio, sono intervenuti presso il Liceo Classico Cirillo rilevando un peggioramento dello stato dei luoghi rispetto a quanto rilevato dagli organi tecnici nei giorni precedenti. Nel corso del sopralluogo sono state rilevate vistose macchi di umidità, con percolamento dal soffitto del secondo piano – corridoio – aule- e nelle aule 17 e 20 del secondo piano è stata rilevata la presenza di lesioni al soffitto oltre a probabili problemi di staticità dovuta a deterioramento dei materiali. Il personale del Comando provinciale dei Vigili del Fuoco di Caserta, quindi, hanno dichiarato non fruibile l’intero secondo piano e l’aula n. 14 del primo piano. L’EVENTO Giornata storica per la cultura aversana Jommelli e l’atto restaurato La manifestazione organizzata dai Lions e da NerosuBianco. Don Michele riceve l’atto di battesimo restaurato dal club normanno guidato da Francesco Grimaldi Mirko Rambone I 48 l tricentenario della nascita di Niccolò Jommelli non poteva vivere una giornata migliore. Il 22 gennaio 2015 è stata una giornata storica per la cultura aversana. La manifestazione «Il certificato restaurato», patrocinato dall’Amministrazione comunale ed organizzata dal Lions Club «Aversa Città Normanna», in collaborazione con noi di Nerosubianco, ha fatto della riconsegna dell’atto di battesimo restaurato di Niccolò Jommelli alla parrocchia di Sant’Audeno un momento speciale delle celebrazioni Jommelliane. L’atto di battesimo, ritrovato il 27 luglio scorso dallo storico e nostro direttore editoriale Nicola De Chiara, era in gravissime condizioni. Il tempo e le tarme avevano danneggiato fortemente il registro contenente l’importante documento, che prova, in maniera incontrovertibile, l’aversanità del sommo Jommelli, ritenuto uno dei più grandi musicisti del ‘700, modello per tanti compositori, tra cui Mozart che più volte entrò in contatto con la musica dell’aversano. Così nel mese di ottobre i Lions Club di Aversa, che già avevano restaurato, con l’allora presidente Rosario Caciolli, l’atto di battesimo di Cimarosa, hanno consegnato il documento al Laboratorio di restauro del libro dell’Abbazia della SS. Trinità di Cava dei Tirreni. Un restauro davvero straordinario quello compiuto dagli esperti salernitani, che ha suscitato l’ammirazione del parroco di Sant’Audeno, don Michele Salato. Alla cerimonia hanno presenziato diversi club lions, a cominciare da quello di Caserta Reggia impegnato con gli aversani nella visita ufficiale del governatore del Distretto 108Ya. La chiesa gremita per l’evento E poi tantissimi esponenti di altri club come quelli venuti da Bisceglia, club gemellato con Aversa. Ed ancora i presidenti o esponenti di club quali Benevento, Potenza, Cava dei Tirreni Vietri, Avellino, Nola, Marigliano, Capua, Maddaloni, e Santa Maria Capua Vetere. Nella chiesa gremita, hanno preso la parola Nicla Virgilio, vice Sindaco di Aversa; il parroco della chiesa, don Michele Salato; Francesco Grimaldi, presidente del Lions Club “Aversa Città Normanna”, lo storico Nicola De Chiara ed il governatore Lions Liliana Caruso. Tutti hanno sottlineato l’importanza dell’evento ed il miracoloso recupero del registro contenente l’atto di battesimo di Jommelli che è stato custodito in una teca donata per l’occasione dalla vetreria Iommelli di Aversa. Subito Grimaldi, Caruso, De Chiara e don Salato con l’atto di battesimo di Jommelli Un restauro davvero straordinario quello compiuto dal laboratorio dell’abbazia della SS. Trinità di Cava de’ Tirreni. Un momento speciale delle celebrazioni Jommelliane dopo la cerimonia di consegna. I Lions hanno anche donato alla parrocchia le riproduzioni di due ritratti di Cimarosa e Jommelli, impreziositi da cornici d’epoca. Il libretto stampato dai Lions e da NerosuBianco dal titolo “Il certificato restaurato” ha fatto la storia di questo ritrovamento eccezionale che rende la parrocchia di Sant’Audeno unica al mondo per possedere due atti di battesimo di due cosi geniali compositori. L’EVENTO La manifestazione «Il certificato ritrovato» ed il Concerto della Corale Regina Apostolorum Jommelli celebrato da tre grandi voci Ad esibirsi è stata la Corale di Mugnano, diretta da Daniele Citarella con all’organo Angelo Bellopede. Solisti i talenti Andrea Carnevale, voce baritonale, aversano, la soprano Imma Iovine, altra aversana, e il tenore Giuseppe Di Lorenzo, giovanissima promessa del bel canto Mirko Rambone L 50 a manifestazione “Il Certificato Restaurato”, organizzata dal Lions Club Aversa Città Normanna in collaborazione con Nerosubianco e l’associazione Dimensione Cultura, è stata impreziosita da un grande concerto con i brani introdotti dal nostro direttore Giuseppe Lettieri. Ad esibirsi, dopo il successo già riscontrato lo scorso 21 dicembre per il Concerto di Natale, è stata la Corale Regina Apostolorum di Mugnano, diretta da Daniele Citarella con all’organo Angelo Bellopede. Solisti i talenti Andrea Carnevale, voce baritonale, aversano, la soprano Imma Iovine, altra aversana, e il tenore Giuseppe Di Lorenzo, giovanissimo che vanta già diverse apparizioni in Rai, come alla nota trasmissione, Ti lascio una Canzone, condotta da Antonella Clerici. Questa volta il programma fu maestro e il Panis Angelicus di Franck entrambe affrontate con maestria da Andrea Carnevale e infine La Vergine degli Angeli e la stupenda AveMaria del giovane compositore napoletano dell’Ottocento Raffaele Cimmaruta , che forse non è la più celebre tra le Ave Maria ma è probabilmente la più bella, eseguite dalla L’esibizione della corale Regina Apostolorum stupenda voce di Imma Iovine. Alla fine una presentato prevedeva l’esecuzione di vera e propria standing ovation dal brani sacri, a cominciare dall’Introitus numerosissimo pubblico presente, sia tratto dal Requiem di Niccolò Jommelli. per il Coro Regina Apostolurum della Ed ancora le Ave Maria di Schubert e città di Mugnano sia per i solisti. quella di Bach Gounod cantate, in modo Il concerto è visibile interamente anche possente, da Giuseppe Di Lorenzo, su Youtube, così come gli altri eventi Vergin tutt’amor del musicista frattese della giornata Lions, cercando “Aversa Francesco Durante che di Jommelli Corale Regina Apostolorum”. La giornata Lions in favore di Jommelli si conclude presso la Tenuta Cervo I sapori della enogastronomia aversana La giornata del Lions Club Aversa Città Normanna, iniziata con l’arrivo da Matera del governatore del Distretto 108Ya, (che include tutti i club Lions di Campania, Calabria e Basilicata), prof. ssa Liliana Caruso, presso il magnifico Salone Romano, dove ha incontrato, per la visita ufficiale, i Club Lions di Aversa e di Caserta, si è conclusa presso il noto locale “Peppe o’ Russo”, Tenuta Cervo, da anni faro della tradizione gastronomica aversana. “Abbiamo voluto concludere la bellissima giornata - ci dice Francesco Grimaldi, presidente del Lions aversano - con un viaggio tra i sapori della culzionali, ricevendo tura enogastrocosì i complimenti nomica aversana. da tutti i presenti, Dall’asprinio allo compresi quelli del scarpariello, dalla governatore Caruso mela annurca alla che è rimasta polacca, senza dientusiasta di tutto. menticare la polacAlla giornata erano ca. Anche questi presenti non solo sono nostri tesori i soci dei club di da conservare e soAversa e Caserta prattutto da promuovere e far conosce- Reggia, ed i giovani del Leo Club averre. Devo fare i complimenti ai fratelli sano, ma anche tantissimi esponenti di Igino e Giovanni Cervo e a tutto lo staff altri club. del locale che sono stati davvero ecceGiuseppe Chiatto Il condominio in...forma! dell’avv. Maurizio Golia Tabelle millesimali e nuove norme L 52 e tabelle millesimali costituiscono degli strumenti necessari per il funzionamento del condominio ai fini della ripartizione delle spese delle parti in comune. Non attribuiscono proprietà, ma sono atti di mera natura valutativa del patrimonio dei singoli condomini ai limitati effetti della distribuzione tra essi del carico delle spese condominiali e della misura della partecipazione e della formazione assembleare della volontà del condominio. Esprimono il valore proporzionale dei singoli piani o porzioni di piano spettanti in proprietà esclusiva ai singoli condomini. Le tabelle millesimali sono obbligatorie quando il numero dei condomini è superiore a dieci e possono esistere indipendentemente dal regolamento condominiale; i condomini, anche in mancanza del regolamento, sono liberi di accordarsi tra loro ai fini della ripartizione di tutte o alcune delle spese comuni. Con la pronuncia 26 febbraio 2014, n. 4569 la Corte di Cassazione ha avuto modo di confermare la decisione delle Sezioni Unite del 2010 n. 18477, in tema di maggioranze necessarie per l’approvazione, o la modificazione, delle tabelle millesimali. Secondo la Corte, il tema dell’eventuale adesione di tutti i condomini (o di alcuni soltanto di essi) alle nuove tabelle risulta del tutto ininfluente ai fini del decidere, in quanto per il sopravvenuto indirizzo interpretativo di cui alla pronuncia n. 18477/10 delle Sezioni Unite l’atto di approvazione delle tabelle millesimali, al pari di quello di revisione delle stesse, non ha natura negoziale, con la conseguenza che non deve essere approvato con il consenso unanime dei condomini, essendo a tal fine sufficiente la maggioranza qualificata di cui all’art. 1136, II comma c.c. Si evidenzia che i valori proporzionali delle singole unità immobiliari espressi nella tabella millesimale possono essere rettificati o modificati, anche nell’interesse di un solo condomino, con la maggioranza prevista dall’ art. 1136, 500 millesimi, nei seguenti casi: 1) quando risulta che sono conseguenza di un errore; 2) quando, per le mutate condizioni di una parte dell’edificio, in conseguenza di sopraelevazione, di incremento di superfici o di incremento o diminuzione delle unità immobiliari, è alterato per più di un quinto il valore proporzionale dell’unità immobiliare anche di un solo condomino. In tal caso il relativo costo è sostenuto da chi ha dato luogo alla variazione delle tabelle millesimali. SALUTE Anche chi usa farmaci anticoagulanti può essere assistito in uno studio privato Sangue «fluido»? Non c’è problema: basta attrezzarsi S alve Dottori, mi chiamo Anna ed ultimamente ho diversi problemi ai denti, che purtroppo dovrei estrarre e che vorrei rimpiazzare assolutamente con dei denti fissi, magari con degli impianti. Purtroppo però già due dentisti a cui mi sono rivolta mi hanno detto che non posso farlo nel loro studio privato a causa del fatto che prendo il Coumadin da circa due anni. Devo per forza andare in ospedale per risolvere i miei problemi? Gentile signora, il coumadin è un farmaco che si assume per rendere il sangue più “fluido” e in questo senso potrebbe rendere le terapie odontoiatriche e quindi anche l’inserimento di impianti più complesse ma non impossibili. Cosa da valutare attentamente è il perché si utilizza il farmaco, infatti se la terapia non è una controindicazione assoluta agli interventi odontoiatrici, potrebbe invece esserlo la patologia di cui soffre a sconsigliare le terapie chirurgiche, quindi è fondamentale per l’odontoiatra instaurare una comunicazione con lo specialista che cura la sua patologia di base. Qualora il suo quadro clinico non precluda l’intervento a cui deve essere sottoposta, il valore fondamentale per il chirurgo orale è un indice facilmente ottenibile con un semplice prelievo venoso: l’INR, che stabilisce che tipo di sanguinamento aspettarsi durante e dopo un intervento, diciamo che con INR inferiore a 3,5 si può intervenire senza la sospensione del farmaco, ma l’intervento va eseguito da un odontoiatra provvisto di tutti i presidi antiemorragici locali e che abbia la necessaria esperienza per utilizzarli.Altra cosa fondamentale da considerare è il rischio a cui si sottopone il paziente nel momento in cui si decide di sospendere il coumadin. Spesso si preferisce sospenderlo per poi sostituirlo con l’eparina e poi sottoporre il paziente alla terapia chirurgica. Questa strategia però non tiene conto delle alterazioni emodinamiche a cui è sottoposto il paziente con rischi spesso superiori al rischio emorragico intra e post operatorio senza sospensione dell’anticoagulante in questione. Personalmente mi sono trovato nella necessità di estrarre dei denti senza la possibilità di sospendere il farmaco, e non ho avuto nessun problema, perché utilizzo oltre ai normali presidi locali anche il PRF, sostanza ottenuta dallo stesso sangue del paziente (prelievo preoperatorio), che si è dimostrata particolarmente efficace nel promuovere la formazione del coagulo. Studio Arlotta~Sichel 53 LA CELEBRAZIONE Anche Aversa celebra il bicentenario dell’Arma Benemerita. Cagnazzo si supera anche stavolta Cagnazzo e Scafuri ci riavvicinano all’Arma La manifestazione, che resterà scritta a caratteri indelebili nella storia di Aversa, è stata aperta dall’esecuzione, in un clima di vibrante patriottismo, dell’inno nazionale da parte della fanfara del decimo reggimento «Campania» dei Carabinieri. Ma è stato il filmato sulla storia dei CC a colpire Geppino De Angelis D 54 ecisamente una giornata di vibrante, commovente patriottismo quella vissuta sabato scorso, 31 gennaio 2015, dalla città di Aversa che, fedele ai suoi ultrasecolari vincoli che la legano indissolubilmente all’Arma Benemerita, si è stretta attorno ai CC in occasione della cerimonia del bicentenario dell’Arma. Una manifestazione organizzata in maniera ottimale dall’ispettorato regionale dell’associazione carabinieri, di cui è responsabile il generale dott. Domenico Cagnazzo, in stretta collaborazione con l’amministrazione comunale ed i responsabili dei CC della città. L’aver voluto che la cerimonia si tenesse ad Aversa ha rappresentato ancora una volta l’affettuoso legame che da circa mezzo secolo lega il nostro amico generale alla nostra città. L’importanza della manifestazione è dimostrata dalla presenza non solo di tantissime autorità (tra le altre il generale Cavallo, comandante della legione Campania dei CC, il procuratore capo ed il presidente del tribunale NapoliNord, Francesco Greco ed Elisabetta Garzo, il sindaco Sagliocco, il dirigente del commissariato di P.S. Paolo Iodice, il colonnello Scafuri comandante il gruppo Caserta, col tenente Colonnello Carrara, comandante il gruppo Aversa, rappresentanze del Cobar, del Cocer, il maggiore delle Fiamme Gialle Toma) ma anche di folte rappresentanze di studenti con presidi e docenti, esponenti della società civile, assessori e consiglieri comunali di Aversa. La manifestazione, che resterà scritta a caratteri indelebili nella storia di Aversa, è stata aperta dall’esecuzione, in un clima di vibrante patriottismo, dell’inno nazionale da parte della fanfara del deci- Il comnadante provinciale Scafuri con il generale Domenico Cagnazzo. Sotto, la fanfara mo reggimento CC “Campania”. Subito dopo il generale Cavallo ed il generale Cagnazzo, con significative espressioni, dopo aver ringraziato i presenti, hanno messo in risalto l’importanza della manifestazione, invitando tra l’altro i giovani presenti a trarre esempio dalla vita, che, tra innumerevoli difficoltà spesso a prezzo della propria vita, i carabinieri fin dalla loro istituzione mettono al servizio dello Stato e del popolo italiano. Apprezzato il messaggio del senatore Lucio Romano, impegnato a Roma per l’elezione del Presidente della Repubblica. E’ seguita, quindi, la proiezione, ideata dal generale Cavallo, del filmato “Bicentenario dell’Arma” che nel corso di oltre un’ora ha sinteticamente illustrato tutta la storia della Benemerita, fatta di pagine fulgide, di partecipazioni a varie guerre, di lotta alla mafia, alla camorra, con martiri, da Salvo D’Acquisto al generale Dalla Chiesa ed a tanti altri. Un filmato che, a nostro avviso, certamente è servito per gli studenti più di molte pagine di storia studiate a scuola. Successivamente, il colonnello Scafuri è stato sottoposto al fuoco di fila di domande da parte degli alunni, mentre l’esecuzione di un concerto e dell’inno nazionale, da parte della fanfara, ha concluso la riuscitissima manifestazione dopo che il Sindaco aveva portato il saluto della città e messo in risalto l’importanza della manifestazione, il cui merito per la perfetta organizzazione va al nostro amico generale Cagnazzo ed a quanti hanno collaborato con lui. ASSOCIAZIONI L’ultima conviviale del Rotary ha avuto un relatore d’eccezione, l’on. Laura Binetti Mangiacapra e «l’etica del lavoro ben fatto» La lezione magistrale della docente universitaria e psichiatra cattura l’attenzione dei rotariani: «L’etica del lavoro ben fatto punta a creare uno stile etico in cui la coerenza valoriale si traduce in competenza effettivamente posta al servizio dell’altro» Salvatore di Grazia G 56 rande serata durante l’ ultima conviviale del Rotary Club Aversa Terra Normanna che ha avuto come relatore l’onorevole Paola Binetti. Laureata in Medicina e Chirurgia, specialista in Psicologia e Psichiatria e in Neuropsichiatria infantile, Professore ordinario di Storia della Medicina presso l’Università Campus Bio-Medico di Roma, Autore di oltre 30 libri, parlamentare da tre legislature (prima in Senato e attualmente alla Camera dei Deputati), l’onorevole Binetti ha tenuto una lezione magistrale dal titolo “L’etica del lavoro ben fatto”, catturando l’ attenzione dei Rotariani e degli ospiti in maniera coinvolgente. Nell’introdurre l’ illustre ospite, il Presidente del Club, dottor Sergio Mangiacapra, ha fatto riferimento ad un editoriale del Professore Luigino Bruno, apparso sul quotidiano l’Avvenire dal titolo “La cultura dei muri dritti”. “Di lavoro si discute molto, ma ci si sofferma troppo, se non esclusivamente, sui suoi aggettivi: precario, dipendente, autonomo, nero, eccetera. Mentre è elusa la domanda decisiva: che cosa è il lavoro? Innanzitutto, dovremmo ricordarci che il lavoro è sempre attività spirituale, perché prima e dietro una qualsiasi attività lavorativa, da una lezione universitaria alla pulizia di un bagno, c’è un atto intenzionale di libertà, che è ciò che fa la differenza tra un lavoro ben fatto e un lavoro fatto male. Ed è quindi attività umana altissima in ogni contesto nel quale si compie. Persino, e paradossalmente, in un lager, come ricordava Primo Levi in una sua memoria molto nota: Ma ad Auschwitz ho notato spesso un fenomeno curioso: il bisogno del «lavoro ben fatto» è talmente radicato da spingere a far bene Il presidente del Rotary, Mangiacapra, con l’on. Paola Binetti «Ad Auschwitz ho notato spesso un fenomeno curioso: il bisogno del ‘lavoro ben fatto’ è talmente radicato da spingere a far bene anche il lavoro imposto, schiavistico» anche il lavoro imposto, schiavistico. Il muratore italiano che mi ha salvato la vita, portandomi cibo di nascosto per sei mesi, detestava i nazisti, il loro cibo, la loro lingua, la loro guerra; ma quando lo mettevano a tirar su muri, li faceva dritti e solidi, non per obbedienza ma per dignità professionale”. Ha quindi preso la parola l’Onorevole Binetti che tra l’ altro ha detto “L’etica affrontata nella chiave del lavoro ben fatto, in ambito sanitario, offre una duplice risposta ai bisogni dell’uomo. Da un lato punta direttamente al perfezionamento umano e professionale del lavoratore, impegnandolo a dare risposte efficaci e significative sia ai bisogni di salute del paziente sia alla sua attività scientifica. Dall’altro favorisce la formazione di una interfaccia comunicativa che impegna in un atteggiamento di dialogo con persone che hanno una stessa dignità. L’etica del lavoro ben fatto punta a creare uno stile etico in cui la coerenza valoriale si traduce in competenza effettivamente posta al servizio dell’altro. Ogni atto del medico è una finestra aperta sulla dimensione etica della sua vita personale e professionale, ed è proprio questo l’aspetto che caratterizza l’etica medica”. Dopo la conviviale, l’onorevole Binetti è stata presa da un fuoco di fila di domande, oltre che sull’etica del lavoro ben fatto, anche sul rispetto della vita in tutte le sue fasi, sulla solidarietà, sull’accoglienza, su una più giusta distribuzione delle risorse, ottenendo il plauso incondizionato di tutti, soprattutto delle coppie dei giovani rotariani presenti che hanno continuato a discutere con lei fino a tardi sul valore della famiglia. STORIA NOSTRA Ecco cosa feci per «ritrovare» mio zio Umberto nel cimitero di Aversa Fotografare tombe. Lo faccio da anni! Un giorno non trovai più la tomba di mio zio Arturo «ò Direttore» mi dissero che era stata “scavata” e adesso riposava insieme alla moglie. Già, ma dov’era il loculo della moglie? Poi la trovo: è “alloggiata” in alto, come ci arrivo? Una foto di famiglia vale bene il rischio di rompersi le corna, o no? Salvatore di Grazia F 58 otografare tombe nei cimiteri. Lo faccio da anni. Vi sembra strano, dite che è da necrofilo? E perché? Se per avere nei tuoi ricordi una foto dei tuoi bisnonni, che nessuno ha più, e l’unica esistente c’è solo su una lapide di un cimitero, non la fotografi? Se poi dopo ti vien da chiederti che volto avessero i loro figli, pro-zii mai conosciuti, non ti resta che girare per cappelle o viali dell’eterno riposo, seguendo le indicazioni di chi ancora se li ricorda, oppure incrociando casualmente lo sguardo su una lapide. Come mi è capitato con zio Umberto, mai conosciuto. Mia madre se lo Umberto di Grazia e Concetta Petito ricorda, di quando abitavano ‘n copp ò lemmetone, e di sua moglie Concetta, che pare fosse una tipa da prendere con le molle. Ma non sapeva dove fosse sepolto, e allora chiesi ai parenti savignanesi. Zia “Ciella é Giulina e Cannetella” mi disse che era facile, “addò stà patete, dint’à cappella dò Purgatorio, comme trase ò truov llà”! Le ultime parole famose. Quella cappella è a tre piani, STORIA NOSTRA Aversa, la cappella madre del Cimitero ogni piano ha centinaia di ospiti, papà è al primo, e intorno a lui zì Umberto non c’era. Di nuovo da zì Ciella, solita risposta, altro giorno, altro tentativo andato a vuoto. Ormai è un puntiglio per me, le ferie stanno finendo e devo trovare zio Umberto! Con mio figlio Nicola vado di nuovo in via Isonzo, e stavolta la memoria di mia zia è più fresca, dice che “stà ncopp à patete, saglie che ò truov”. Andiamo, passo davanti al loculo di mio padre ed i suoi occhi sembrano dirmi, “ma chi to fa fà”, e saliamo al 2° piano, girandolo in lungo ed in largo a cercare il sospirato loculo. Niente! Saliamo al 3° piano, giriamo, e all’improvviso, prima ancora di leggerne il nome, lo vedo! I fratelli di mio nonno sembrano fatti tutti con lo stesso stampo, non puoi non riconoscerli! E la rassomiglianza con mio figlio Nicola è forte. C’è anche la moglie, così scatto più foto al loculo con la digitale, rammaricandomi che non c’è la data di morte, spazio ancora vuoto nel mio database. E neanche i dati della moglie, né la nascita né la morte. Ma dico io, cosa costa mettere questi dati? E meno male I fratelli di mio nonno sembrano fatti tutti con lo stesso stampo, non puoi non riconoscerli! C’è anche la moglie, così scatto più foto anche al suo loculo. Ed un altro «passo» è fatto... che con le digitali puoi scattare foto a raffica, quanti rullini con la mia prima reflex 35mm ho consumato, quante volte sono dovuto ritornare davanti a quei loculi in cappelle strette e buie perché il riflesso del flash aveva rovinato le foto! E poi, con le “macro”, se ti muovevi anche di un millimetro erano foto (e rullini) da buttare, ma questo lo sapevi dopo che le avevi fatte stampare. Un giorno non trovai più la tomba di mio zio Arturo “ò Direttore”: mi dissero che era stata “scavata” e adesso riposava insieme alla moglie. Già, ma dov’era il loculo della moglie? Me lo spiegano, ci vado, per fortuna è all’aperto, bella giornata di sole, e così dopo aver acceso un cero allo zio, fotografo anche la moglie che mi mancava. Regolando l’obiettivo mi accorgo che più su c’è un nome familiare, una prozia mai incontrata e la cui immagine mancava nel mio mega albero genealogico. Ma è “alloggiata” in alto, come ci arrivo? Mi guardo intorno, noto una fatiscente scala in legno, l’appoggio al muro di fronte ai loculi, ci salgo cautamente, e scatto foto pure a lei, per sicurezza tre. Le date ci sono, meno male! Scendo lentamente, e per mia fortuna solo al penultimo gradino il piolo cede, piombo sull’altro, si rompe anch’esso ma atterro in piedi, senza graffi. Una foto di famiglia vale bene il rischio di rompersi le corna, o no? 59 STORIA NOSTRA Nascita e sviluppo del salotto buono di Aversa, via Roma La bella storia della nostra «via Nova» Nel 1303 Carlo II autorizzava la realizzazione della nuova strada Capua - Aversa - Napoli. Ad Aversa l’apertura della nuova strada spostò l’asse cittadino verso est. Le diverse denominazioni del «corso» di Aversa, da Strada Regia a via Nuova, da Corso Umberto I a via Roma Enzo della Volpe E 60 ra il 10 marzo del 1303 quando Carlo II d’Angiò, detto lo zoppo, autorizzava la realizzazione di una nuova strada: Capua-AversaNapoli. Prima di allora la strada che collegava Capua a Napoli non passava per Aversa; all’altezza di Teverola la strada prendeva la direzione per Cesa, proseguendo poi per Atella, e da questa arrivava a Napoli. Vari studiosi sostengono che alcuni aversani, che possedevano feudi facenti parte del demanio della Corona e temendo che in futuro potessero sorgere delle contestazioni, proposero al Re di voler realizzare lungo i suddetti fondi una nuova strada sulla direttrice TeverolaAversa-Napoli, impegnandosi pure a versare nelle casse della Regia Corte duemilacinquecento once d’oro. Fu così che Nel “Documento” XVII del 18 settembre 1414 si narra che la regina Giovanna II accoglieva un ricorso della città di Aversa. Gli aversani facevano riferimento alle concessioni ottenute da Carlo II e Roberto, anche se non potevano dimostrarlo in quanto i “Diplomi” che lo documentavano erano andati smarriti per le vicissitudini del tempo. Nei “privilegi”, erano menzionati anche i poderi posseduti dagli aversani, oltre che le mura, le porte e i fossati della città. Alla Regina si chiedeva pure la riconferma della passata autorizzazione per la strada pubblica Capua-AversaNapoli. (Angelo Broccoli, «Codice Municipale Aversano», Rivista dell’Archivio Storico Campano, Capua, 1889). L’apertura del nuovo tratto di strada segnò un fatto importante per Aversa: fino a quel momento la “vita” della città Via Roma all’inizio del Novecento si svolgeva intorno alla cattedrale di San Paolo. Ora la strada da Capua per Napoli passava ad occidente. Con l’incremento del Borgo del Mercato Vecchio, l’attuale Piazza Vittorio Emanuele, aveva assunto più importanza la via che passava ad oriente, tra il Mercato Vecchio e il Villaggio di Savignano. Con gli anni questo percorso, che collegava la città anche con l’Annunziata e il Villaggio di Friano, divenne predominante rispetto a quello vecchio, divenuto inadeguato per le maggiori esigenze di traffico e per il fatto di essere chiuso tra la cinta muraria e l’area della Maddalena. L’apertura del nuovo tratto spostò l’asse cittadino verso est, rese necessario l’incorporamento nella nuova cinta muraria del Mercato Vecchio e l’apertura di due nuove porte, in sostituzione di quella di S. Andrea che finiva col trovarsi in piena area cittadina. La nuova cerchia muraria, completata nel 1382, comprese anche i due borghi di Portanova e del Mercato Vecchio. La nuova strada, la Strada Regia, era chiamata anche strada della Fiera, in riferimento ad una famosa fiera che si teneva nel luogo. Gli amministratori dell’Annunziata nel 1440 (o 1463?) ottennero dal re Alfonso d’Aragona, detto il Magnanimo, il diritto di tenere una fiera in occasione della festività dell’Annunziata. Giorni prima della festa si mandavano fuori Aversa i questuanti preceduti dal gonfalone della città e dai suonatori di piffero, zampogna e tamburo: erano i banditori che pubblicizzavano la fiera. Dal libro del “Registro della Cancelleria”, 20 ottobre 1735, si evince che le strade di Aversa erano dissestate dal passaggio dei carri, erano strade fatte di terrapieno. I Regnanti non si interessavano di farle riparare, spettava al Comune; spesso da Napoli arrivava il postiglione con l’ordine categorico che si aggiustassero le strade per le quali sarebbe passato il Re per andare a caccia. Il Comune di Aversa si sobbarcava la spesa per eseguire in fretta le riparazioni. Via Nuova, un segmento della Via Nazionale, rasentava, da una parte, le mura, e dall’altra una vasta zona in aperta campagna adibita per secoli alle fiere che vi si tenevano. In tempi di diligenze le carrozze che provenivano da Napoli o dallo Stato Pontificio, facevano quì tappa per il cambio dei cavalli. Le stalle erano a Porta Capua, nella località che chiamiamo ancora oggi «fore a posta». C’era una taverna dove in si mangiava e si poteva anche riposare per la notte. Nei secoli la nuova strada non troverà pace, sarà solcata da innumerevoli eserciti provenienti dal nord Europa alla conquista del Regno di Napoli. Aversa fu per secoli paese di transito fra la vicina capitale del Regno e lo STORIA NOSTRA Stato Pontificio, prima e ultima tappa. Per essere diventata arteria di transito, la via divenne la strada principale della città, lungo la quale sorsero attività commerciali, modificando l’aspetto della strada, divenendo non solo il salotto buono della città, ma soprattutto la vetrina dell’eleganza cittadina, il percorso obbligato di processioni, cortei e ...di passeggiata. Sembra che da sempre la via abbia ospitato gli innumerevoli circoli, sono le parole di Alfonso Gallo: «Caddero regimi e governi, si avvicendavano le generazioni, ma essi (i circoli) sopravvissero a tutti i cataclismi con un incredibile carattere di perennità …». Solo nel 1814 la Strada Regia, o Consolare conoscerà una vera pavimentazione, si spenderanno 216 ducati; l’ultimo pezzo di strada, dalla Porta Moccia all’Arco dell’Annunziata, sarà terminato nel 1818. Negli anni la strada subirà rimaneggiamenti per renderla più larga e dritta: nel 1835 si autorizzano i lavori per l’abbattimento dell’Arco di Mezzo; il 3 giugno 1840, il Comune fa abbattere la Porta di Capua detta Porta Moccia o del “Mercato Vecchio”, la Porta era stata costruita nel 1382. Nel 1852 vengono eseguiti ulteriori lavori. Con l’Unità d’Italia molte strade di Aversa, per volere del sindaco Gaetano Parente, 1866, cambieranno denominazione, la via Nuova, già Strada Regia, viene denominata Corso Campano. Ancora pochi anni e cambierà ancora nome: sarà Corso Umberto I, in ricordo del Re assassinato. Finalmente nel 1898 si avvia la progettazione e realizzazione poi della strada come la vediamo oggi. Il 27 maggio 1908 il Consiglio comunale delibera l’abbattimento dell’arco di Santa Caterina, nel 1915 si procede all’abbattimento del cavalcavia posto nell’attuale via Roma, all’altezza dell’incrocio di Via Cesare Battisti e Via Alfonso Lamarmora; luogo in cui, nella stagione delle piogge, era sovente allagarsi, il rigagnolo che era soprannominato la “lava dell’Annunziata”. Saranno i nuovi amministratori che, rifacendosi ai fasti del Regime, a ridare alla strada una nuova denominazione: corso Roma. Al termine del conflitto mondiale l’Italia rinasce Repubblicana, Corso Roma si chiamerà, semplicemente, Via Roma. 61 SOCIETA’ Prosegue il percorso di riabilitazione sociale che mira a valorizzare le loro capacità individuali Opg, internati «rinnovano» la stazione carabinieri L’iniziativa è finalizzata anche a preparare gli attuali ospiti dell’Opg aversano alla dismissione della struttura penitenziaria. Eventualità che per molti di loro si concretizzerà tra breve, anche in vista della definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, prevista fra qualche mese Salvatore de Chiara C 62 ontinua con risultati positivi il progetto promosso dall’OPG “Filippo Saporito” di Aversa per inserire gli internati della casa di cura e custodia in lavori di utilità sociale. Poche settimane fa sono terminati, infatti, i lavori di ristrutturazione presso la stazione dei Carabinieri della città normanna che hanno visto impegnati alcuni ospiti della struttura penitenziaria per varie settimane allo scopo di consentire loro di accrescere od acquisire competenze lavorative nell’ambito di un percorso di riabilitazione sociale. I lavori, che hanno interessato vari ambienti della stazione dei Carabinieri, seguono quelli già eseguiti nel corso dell’estate presso il centro Caianiello di Aversa, ove gli internati avevano La presentazione dell’intervento provveduto a ritinteggiare alcune strutture e sono parte di un più ampio programma di recupero educativo e terapeutico degli internati che consente loro di riavviare i contatti con il mondo esterno. L’iniziativa è finalizzata anche a preparare gli attuali ospiti dell’OPG aversano alla dismissione dalla struttura penitenziaria, eventualità che per molti di loro si concretizzerà tra breve, anche in vista della definitiva chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari, prevista fra qualche mese. Il percorso mira a valorizzare le capacità individuali dei sogetti con problematiche psichiatriche restituendo loro una possibilità di riscatto sociale durante l’esperienza detentiva ed al contempo mettendoli in diretto rapporto con la comunità in un’ottica di giustizia riparativa. Uno strumento che si sta rivelando assai proficuo, a cui molto probabilmente verrà data continuità impiegando ancora i pazientiinternati in lavori di utilità sociale al servizio della città. Alla consegna dei lavori erano presenti il sindaco Sagliocco, la direttrice dell’OPG Elisabetta Palmieri ed il tenente colonnello Vittorio Carrara, comandante del Reparto Territoriale dei Carabinieri, tutti concordi nell’esprimere soddisfazione per la buona riuscita del progetto e apprezzamento per il lavoro svolto dagli internati. Aversa all’Expo 2015 con iniziative riguardanti il tema della «Buona terra» «Non siamo la terra dei fuochi» L a Città di Aversa sarà presente all’Evento internazionale di EXPO 2015 con iniziative riguardanti il tema della «Buona Terra». “Le ragioni di tale scelta – ha detto il Sindaco di Aversa, Giuseppe Sagliocco - sono da ricercare nella indiscutibile qualità della nostra terra, madre di ‘eccellenze’ tra le più invidiate e ricercate al mondo e nella inadeguata e denigrante, in alcuni casi anche diffamatoria, campagna mediatica mossa contro le nostre produzioni e per conto della ‘terra dei fuochi’ di questo periodo». Il delicato tema verrà presentato e sviluppato con varie iniziative coerenti al tema scelto da parte dell’Ente proponente del Comune di Aversa in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno e numerosi produttori normanni. Le iniziative proposte avranno come obiettivo informare e garantire ai consumatori e visitatore di Expò 2015 la massima Salubrità dei prodotti presentati e la massima trasparenza di tutta la filiera produttiva che parte dalla nostra terra fino ad arrivare al pieno soddisfacimento del consumatore finale. Al momento hanno aderito Antica casearia Fierro, MiNi Bio –Azienda Agricola Biologica di Nicola Migliaccio, Pasticceria Pelosi, Pasticceria Marino, Pasticceria Mungiguerra, Enoteca il Vino di Carlo Menale, Laboratorio Carditiello di Nino Cannavale, Distilleria Leanza, Sopea srl, Associazione cuochi normanni, Slow food agro aversano – atellano, l’istituto alberghiero ‘Drengot’ di Aversa e l’Istituto Zooprofilattico del Mezzogiorno. A coordinare la partnership è il Comune di Aversa (nella foto la manifestazione in piazza Dante a Napoli pro Expo). Nicola Rosselli
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