Del 08 Aprile 2015 Estratto da pag. 2 Del 08 Aprile 2015 Estratto da pag. 2 Fondi elettorali Cpl Sindaco e Pd d’accordo “È lecito non restituirli” Merola e Critelli trovano l’intesa: rispettata la legge Calvano: ora trasparenza. La Conti: scelte personali LA GIOR NA TA SILVIA BIGNAMI «I finanziamenti elettorali di Cpl sono legittimi. Non restituiamo nulla». Il sindaco Virginio Merola e il segretario dem Francesco Critelli firmano due comunicati gemelli in cui difendono i fondi ottenuti dalla coop modenese Cpl Concordia, indagata a Napoli per un’inchiesta legata alla corruzione degli appalti a Ischia. Nè il Pd, che ha avuto 4mila euro nel 2014, nè Merola, che ne ebbe 20mila in campagna elettorale nel 2011, restituiranno quindi i fondi. Una posizione concordata che isola il sindaco di San Lazzaro Isabella Conti, la quale ha deciso invece di restituire i suoi 2mila euro: «Va bene. È una scelta personale», fa buon viso lei. Salta anche il summit chiesto ieri da Merola con Critelli. La conclusione della vicenda arriva dopo un colloquio telefonico tra sindaco e segretario, in cui i due decidono il da farsi. Il numero uno di via Rivani, come già spiegato ieri, lascia gli amministratori liberi di decidere se restituire o meno i fondi della coop modenese: «Sulle eventuali restituzioni delle cifre accolte dai comitati elettorali, decideranno gli amministratori interessati. Il Pd ha infatti piena fiducia nell’operato dei suoi amministratori e nelle loro decisioni». Ma il segretario Critelli rivendica anche la piena «legittimità e liceità» dei fondi elettorali avuti da Cpl. In particolare, per quanto riguarda i 4mila euro avuti dal Pd di Bologna, il partito non restituirà la somma: «Il Pd e i suoi amministratori operano nella massima trasparenza, secondo le leggi esistenti e secondo rigorosi criteri etico morali. Per quanto riguarda il Pd di Bologna, il contributo ricevuto ammonta a 4mila euro, su entrate complessive di 1,7 milioni: queste contribuzioni, secondo la legge, sono lecite, legittime e regolarmente registrate». Piuttosto, ribadito che «il Pd opera già nella massima trasparenza, nei bilanci e nelle contribuzioni elettorali», via Rivani assicura che per il futuro c’è «comunque l’impegno a mettere in campo ogni ulteriore azione volta ad incrementare la trasparenza e la rendicontazione delle nostre attività». Merola risponde a stretto giro con una nota analoga, in cui ribadisce la «legittimità» dei fondi e la «correttezza» dell’amministrazione: «Non ho nulla da restituire, perché si tratta di contributi in regola, nel pieno rispetto delle leggi vigenti. L’amministrazione non è stata condizionata in nulla, come è ovvio, da rapporti con Cpl in relazione a gare, appalti o qualunque altro atto del Comune». La Conti, già sotto i riflettori mesi fa per aver denunciato le pressioni economiche e politiche legate al suo no all’insediamento edilizio di Idice e unica ad aver deciso di restituire i fondi, non apre polemiche: «È giusto che Critelli lasci i sindaci liberi di decidere. Io l’ho fatto». Resta però il tema di come regolarsi in futuro nell’acquisizione dei fondi elettorali, con un occhio soprattutto a quella di Bologna 2016. Dopo l’appello della stessa Conti, che ha proposto di non accettare più fondi dalle imprese che lavorano con le pubbliche amministrazion interviene di nuovo anche il leader regionale dem Paolo Calvano. Il segretario in pectore del Pd emiliano romagnolo, nel documento programmatico pubblicato ieri in vista del congresso unitario che lo eleggerà il 19 aprile, dedica un capitolo alla trasparenza: «Ogni euro ricevuto dal Pd e dai suoi eletti, anche da parte dei privati, deve essere reso pubblico. Una trasparenza che deve andare anche “oltre gli obblighi di legge”, perchè la superiorità morale non si acquisisce per eredità. Va dimostrata ogni giorno».
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