Società Italiana di Biosistemica - IX°MEETING dell’Emilia Romagna “La vita non è personale” 24/ 25 maggio 2014 SABATO MATTINA 24 MAGGIO - Workshop 11.30/13.30 (PLENARIA - TRITONE) Rosanna De Sanctis (P ). Supervisione di casi (per psicologici). La supervisione consiste nel processo di riflessione, apprendimento e verifica del proprio agire professionale. Attraverso la descrizione di ciò che si fa e delle modalità con le quali si costruiscono relazioni e interventi con i pazienti, si ha l’opportunità di riflettere sulle scelte metodologiche adottate, sugli strumenti utilizzati e sulla qualità del lavoro svolto. (SALA FLAMINIA) Eugenio Galli, Serena Granzotto (C) Stress è divertimento: tecniche teatrali per esplorare il nostro ritmo. Nel workshop sperimenteremo esercizi teatrali per riconoscere ed esplorare, divertendoci, il nostro vissuto di stress. Offriremo un assaggio di tecniche esperienziali vissute nella dimensione corporea, individuale e di gruppo, in un' ottica di integrazione della pratica biosistemica con il teatro sociale. Non è necessaria nessuna esperienza teatrale pregressa. 1 (SALA NETTUNO) Tiziana Prisco (P). Tra biologia e psicologia. Appunti di viaggio sulla relazione terapeutica. C’era una volta un medico di campagna che fu chiamato al capezzale di una anziana signora con una febbre fortissima che durava da giorni. I figli e i nipoti erano molto preoccupati e temevano proprio che fosse arrivato il momento dei saluti. Giunto al capezzale della signora, il medico che era una persona molto scrupolosa, fece una visita molto accurata, ma mentre stava aspettando il risultato della misurazione della febbre, fu chiamato urgentemente per una paziente che rischiava di morire per un parto difficile. Uscì di corsa, senza riuscire a prescrivere la terapia e senza neanche riprendersi il termometro. Passò una intera giornata ed una notte ad assistere la partoriente ed il suoi tre gemelli. All’alba, quando potette lasciare la puerpera ed i suoi tre bambini ormai fuori pericolo, si recò a casa dell’anziana signora che aveva abbandonato frettolosamente. Fu molto stupito di trovarla già in piedi ed in discrete condizioni di salute. La signora lo accolse con molto calore e gratitudine dicendogli che, da quando le aveva messo la sua nuova portentosa medicina sotto il braccio, aveva subito iniziato a stare meglio, e nell’arco di poche ore l afebbre era completamente sparita. La portentosa medicina era il termometro che il dottore aveva dimenticato sotto il braccio della paziente. Il nostro viaggio inizia così. Tra aneddoti e ricerca scientifica, tra magia e neuroscienze, molte domande, qualche tentativo di risposta, cercheremo il bandolo della matassa. (SALA MARE) Anna Manderioli, (P). Amore come cura: predisposizione, scelta o necessità? “L’amore e l’io sono un tutt’uno e la scoperta di uno dei due significa la percezione di entrambi. […..] Quando hai l’amore, non sei più alla mercé di forze più grandi di te, perché diventi tu stesso una forza suprema ”. (Amore di L. Buscaglia). Cos’è l’amore? Che significato ha per ognuno di noi? E per i nostri pazienti? Che posto prende l’amore nel setting terapeutico? Comprendiamo quel “vuoto” che ha a che fare con la mancanza d’amore? Conosciamo la sfida nella scelta di vivere amando noi stessi e gli altri? Forse non è possibile dare risposte chiare e univoche; ma sarà possibile addentrarsi nel proprio cuore con il supporto di movimenti, danze e colori al fine di toccare quello che per tutti è un diritto, ma per qualcuno può essere l’unica scelta. 2 (SALA SIRENE) Giovanna Costanza (P). Uscire dal Vortice Depressivo. Dopo un breve exursus teorico sulle varie forme depressive proveremo a leggere la depressione in un'ottica biosistemica. Seguirà una momento esperienziale in cui faremo un viaggio nei gironi infernali della depressione, per imparare a stare "insieme" nel dolore e "insieme" cercheremo di aprire dei varchi, di vedere nuove possibilità, di restituire speranze e risalire dal Vortice depressivo. (SALA DEDALO) Roberto Pennesi (P). Supervisione all'esperienza di lavoro in ambito di relazione d'aiuto (per counselor). Elaborazione condivisa di vostri casi e ricerca di strategie attraverso spazi d'interazione attiva strutturati seguendo la metodologia biosistemica: role playing, drammatizzazione, identificazione, parola-gesto-immagine chiave, intensificazione, body/brainstorming. (SALA ATLANTIDE) Marcello Carpini, Maria Carla Tabanelli (P). Condurre un gruppo. Il termine “condurre” deriva dal latino conducere, cum “insieme” e ducere “guidare, menare”, “condurre insieme”. Il Dizionario Etimologico differenzia il verbo condurre da guidare e menare, perocché il primo include a preferenza l'idea dell'avere in compagnia persona, per andare da un luogo ad un altro ; guidare è dirigere chi è mal pratico del cammino che deve tenere; menare vale guidar quasi con mano, cioè, assistere camminando, la persona che è in compagnia. Insomma questa differenza ci piace perché sussume l'idea di considerare l'altro come uguale a sé e possessore di altrettante risorse, mentre il guidare sembrerebbe presupporre una differenza simmetrica che va ad acuirsi col menare... La parola “gruppo” deriva dal germanico “kruppa” e significa un “insieme di più cose distinte l'una dall'altra, ma che insieme formano un tutto”. Condurre un gruppo può allora significare trovare un movimento comune per raggiungere un obiettivo “ideale” che tenga conto di più persone distinte ma che insieme formano un tutto. Quanto questo è difficile per un conduttore? E chi è questo conduttore? Quante emozioni sono nascoste? Quante aspettative? Quanti obiettivi? Sono solo del conduttore? ... proviamo a capirlo insieme…. C= Counselor P= Psicologo o Psicoterapeuta 3 Società Italiana di Biosistemica - IX°MEETING dell’Emilia Romagna “La vita non è personale” 24/ 25 maggio 2014 SABATO POMERIGGIO 24 MAGGIO - Workshop 15.30/17.30 (PLENARIA - TRITONE) Fulvio Zanella (P ). Supervisione di casi (per psicologici). Sulla base di uno o più casi portati dai partecipanti, si prenderanno in esame dati anamnestici, caratteristiche di personalità, modelli di attaccamento, lettura corporea, percorso terapeutico ed eventuali aspetti transferali. Il gruppo di lavoro sarà coinvolto sia nella ricomposizione del quadro clinico richiedendo altri dati, approfondimenti o chiarimenti e partecipando all'elaborazione di proposte terapeutiche. (SALA FLAMINIA) Gianluca Ansaloni (P). La crisi non è personale. Lo stress può essere definito come l’esposizione ad eventi percepiti come eccessivi rispetto alle capacità per farvi fronte. Questo tipo di esperienze sono in grado di generare uno stato di tensione psicologica, fisiologica e comportamentale che può, nel tempo, indurre conseguenze dannose o patologiche. Effetti analoghi possono presentarsi anche con il perdurare di momenti di crisi individuale ( empasse personali, di relazione, difficoltà nella presa di decisioni, ecc.), spesso caratterizzati da sensazioni di confusione dovuta alla difficile comprensione degli eventi che le hanno determinate. Il workshop, di tipo esperienziale, ha lo scopo di approfondire le relazioni tra stress e situazioni di crisi individuale. Attraverso l’uso di tecniche biosistemiche si cercherà di indagare, insieme ai partecipanti, come potere affrontare la sensazione di confusione avvertita nei momenti di difficoltà. 1 (SALA NETTUNO) Alessandra Giovagnoli (P). Dal profondo dell'anima: la fenomenologia dei sogni. “Il Sogno è l’infinita Ombra del Vero” (Giovanni Pascoli). Il presupposto su cui si basa il workshop è che il sogno sia un fenomeno la cui comparsa è attribuibile alla relazione terapeutica così come si svolge nello “spazio relazionale” co-costruito dal paziente e dal terapeuta, che consente sia la comprensione del mondo interno del sognatore per favorirne l’evoluzione personale, sia l’approfondimento della relazione terapeutica intesa come pratica dell’intimità. I sogni, intesi come “dono” portato in terapia, si configurano come materiale clinico privilegiato, proprio perché emergenti “dal profondo dell’anima” del sognatore. Il discorso sui sogni si articolerà affrontando diverse tematiche (basi neurofisiologiche, concezioni del sogno, linguaggio dei sogni ecc) per arrivare, riprendendo il contribuito di Freud e Jung, maestri in questo ambito, alla formulazione di una proposta/esperienza integrata di interpretazione/drammatizzazione dei sogni che si avvale dell’uso del controtransfert e dell’approccio biosistemico. (SALA MARE) Valentina Belli, Cristina Castagnoli (P). Il suono del tempo. Il tempo durante lo svolgimento di qualunque attività è una variabile fondamentale che incide sul benessere da noi percepito, ciò avviene anche all’interno del processo terapeutico e nelle singole sedute. Cosa differenzia allora queste diverse esperienze di vita? Se nella quotidianità il tempo per sentire è limitato, nella seduta terapeutica c’è la possibilità di sperimentare una diversa percezione del tempo e del proprio sentire: il tempo esterno ed il tempo interno cominciano un dialogo che genera un cambiamento del vivere i ritmi della quotidianità. Il workshop vuole offrire la possibilità ai partecipanti di sperimentare le variazioni del tempo attraverso attivazioni corporee e di intraprendere questa esperienza temporale. Si richiede ai partecipanti di munirsi di tappetino e/o coperta e abbigliamento comodo. 2 (SALA SIRENE) Marco Falsetti (Attore, Regista teatrale). :-) :-( -_- ;-) Quale emoticons usare? Comunicazioni a distanza che vivono su social network, applicazioni, internet e cellulari. Parentesi che si sostituiscono a sorrisi, asterischi che diventano baci, puntini per rappresentare le lacrime, vignette, cuori a profusione e centinaia di emoticons al posto delle care e vecchie parole. Relazioni di lavoro, d’amicizia, intime, che indossano tante piccole faccine per esprimere dei concetti e delle emozioni fino al punto da perdere di vista il sentimento autentico che resta sommerso dietro a maschere in miniatura. Nella prima parte del lavoro i partecipanti a questo workshop sono invitati a divertirsi mettendosi all’interno di situazioni quotidiane esplorando la propria voce, la propria mimica e la propria gestualità. Singolarmente, in coppia ed in gruppo, giocheremo ad “essere” delle emoticons viventi esagerando ogni reazione per esprimere in maniera eccessiva e sopra le righe i nostri pensieri. Nella seconda fase invece cercheremo una maggiore autenticità della comunicazione, dell’ascolto e dell’empatia con il nostro interlocutore partendo dagli stessi scenari visti in precedenza ma tentando di “sentire” maggiormente ciò che proviamo e mettendo maggiore attenzione anche alle emozioni dell’altro. Una divertente riflessione sulla comunicazione, sulla perdita ma anche sul ritrovare le autentiche emoticons dentro di noi. (SALA DEDALO) Salvatore Battaglia (P). La meditazione tra mente, corpo ed emozioni. L’arte della consapevolezza. Si fa riferimento alla meditazione di Jon Kabat – Zinn, professore emerito di Medicina dell’Università del Massachussetts, scienziato e insegnante di meditazione. La consapevolezza e la calma sono la base su cui sviluppare la pratica della meditazione. Ad un breve riscaldamento basato sulla consapevolezza seguirà un’esperienza approfondita e guidata di meditazione secondo le indicazioni del prof. K. Z. Al termine uno scambio di impressioni, riflessioni, commenti. (SALA ATLANTIDE) Riccardo Musacchi (P). Scritto sul corpo. Corporeità e narrazione. In questo workshop, dopo una breve introduzione, si riallacciano i fili che collegano le storie dei nostri corpi e di tutte le loro parti attraverso lo strumento della narrazione che, in questa particolare declinazione, prende spunto dallo stesso corpo. Narrare col corpo significa uscire dal personale, comunicare al mondo, all’Altro, far emergere una storia da un tatuaggio, da una cicatrice, da un gesto, da una camminata, da una postura, da un suono. La storia che c’è potrà essere narrata in modo creativo, usando più linguaggi. Seguendo le indicazioni del conduttore, i partecipanti potranno esprimere se stessi a più livelli. C= Counselor P= Psicologo o Psicoterapeuta 3 Società Italiana di Biosistemica - IX°MEETING dell’Emilia Romagna “La vita non è personale” 24/ 25 maggio 2014 SABATO POMERIGGIO 24 MAGGIO - Workshop 18.00/20.00 (PLENARIA - TRITONE) Cinzia Sintini (P). Supervisione di casi (per psicologi). Sulla base di uno o più casi portati dai partecipanti si prenderanno in esame, oltre ai dati anamnestici, in particolare: le modalità corporee che il paziente porta nella relazione terapeutica, i dati relativi allo stile di attaccamento rilevabili dalla storia del paziente e agiti nella relazione con la/il terapeuta e le connessioni con lo stile della/del terapeuta attraverso la messa in luce anche dei vissuti controtransferali. Il gruppo sarà coinvolto sia nella ricomposizione del quadro clinico richiedendo altri dati, approfondimenti o chiarimenti, che nella elaborazione di proposte terapeutiche. (SALA FLAMINIA) Tiziana Casazza (P). Biosistemica e Bioenergetica: un'integrazione “in progress” C = c[Bio]2 . Bioenergetica e Biosistemica sono due approcci espressivo-corporei che affondano le radici in un terreno comune: condividono presupposti epistemologici (influenze dalle neuroscienze ed approccio fenomenologico), metodologici (attenzione al corpo e alla relazione) e di valore (influenze dall'approccio umanistico: fiducia nella tendenza attualizzante, empatia, accettazione incondizionata e congruenza). Entrambe aiutano ad aprirsi al mondo interno (Io) e al mondo esterno (Io-Altro, Io-mondo) partendo dal corpo, ma con focus di attenzione differenti. L'associazione di questi metodi nella conduzione di gruppi è stimolante e funzionale, soprattutto nei lavori orientati dis-identificazione dal Sé pensato e la conseguente riduzione della distanza tra il Sè percepito e il Sé corporeo. In tal modo diventa possibile ascoltarsi con fiducia e riappropriarsi del proprio libero arbitrio nell'agire: non più vittima di ciò che accade dentro, ma consapevolezza intuitiva. “So cosa mi sta accadendo, non mi spaventa, posso ascoltarlo: sono libero/a di contenerlo o esprimerlo. Nell'un caso so come gestire l'aumento di energia circolante, nell'altro caso lascio andare nel modo e nella misura funzionali per me, per l'altro e per il mondo che mi circonda. 1 (SALA NETTUNO) Alessandro Fanuli (P). Gli Equilibristi. Le separazioni e i divorzi sono in continuo aumento; oggi un matrimonio su quattro finisce con una separazione e nella metà dei casi è coinvolto almeno un figlio minorenne. Che cosa accade ai figli quando i genitori si separano? Come si affrontano i problemi emotivi che possono sorgere? Come e cosa dire ai figli? Le domande che si pongono i genitori costretti ad affrontare una così difficile prova, sono tante, questo workshop affronterà il tema dell'intervento psicologico nella separazione attraverso la tecnica biosistemica nel tentativo di offrire un quadro di orientamento in un tema così complesso. (SALA MARE) Lucia Albanesi (C). Promuovere i diritti inalienabili della Vita. Il processo di autorealizzazione per Roberto Assagioli, fondatore della Psicointesi, va inteso come evoluzione bio-psicospirituale e, secondo Massimo Rosselli, implica l’assunzione di responsabilità nei confronti dei propri “Diritti dell’Anima”, entrando in relazione con l’Altro. Il processo di cambiamento avviene in tre step di base: “CONOSCI – POSSIEDI – TRASFORMA” e il Workshop, attraverso l’integrazione di tecniche specifiche di bio-psicosintesi con altri modelli a mediazione corporea, offrirà l’occasione per: 1. esplorare i livelli di consapevolezza dei diritti della propria Anima (conosci); 2. prendere con sé il diritto ferito o inascoltato (possiedi); 3. aprirsi responsabilmente all’affermazione legittima del proprio diritto (trasforma). Nel seminario sarà esplicitato brevemente il modello teorico della psicosintesi in senso biopsicosintetico, (cioè con la piena inclusione del corpo nella sua espressione pratica) e sarà proposto un lavoro esperienziale per accedere al patrimonio di memorie e di risorse di ognuno. 2 (SALA SIRENE) Paolo Ballarin (P). Corpo, trauma, confini: psicoterapia di gruppo espressivo corporea per la cura di esperienze traumatiche. Il tema dei confini rappresenta uno dei nodi centrali nella costruzione, definizione e mantenimento del proprio senso di identità. Le sue vicissitudini sono prima di tutto radicate nella coscienza corporea, la quale a sua volta si fonda sull’incontro con l’altro e sul contemporaneo mantenimento della differenziazione. Diverse esperienze di vita, prime tra tutte quelle traumatiche possono mettere in vario modo a repentaglio la capacità di mantenere saldi e al contempo permeabili confini e costringere così a scegliere tra una rigidità difensiva e il pericolo costante di invasione. Durante il workshop verranno trattati questi temi e illustrata in modo attivo e attraverso la presentazione di specifici casi una metodologia di lavoro di gruppo a orientamento espressivo e corporeo utile per affrontare queste problematiche. (SALA DEDALO) Ilari a Bruttini (P). Strategie di autoregolazione emotiva . Il workshop si suddividerà in 2 fasi: Parte teorica: inizierò con una breve introduzione sull’importanza di avere una buona autoregolazione emotiva interna utile come strumento per poter stare e rientrare nella finestra di tolleranza. E segnare l’utile passaggio dall’avere una autoregolazione esterna ad interna. Parte esperienziale: si dividerà in una prima parte individuale in cui condurrò i partecipanti con una visualizzazione guidata a trovare il loro luogo sicuro. La visualizzazione consisterà nell’individuare un luogo sicuro, nel sentire le emozioni positive, collocarle nel corpo e trovare la parola chiave. Alla fine della visualizzazione ci sarà un' elaborazione grafica individuale. La seconda parte, consisterà in un lavoro di gruppo in cui i partecipanti lavoreranno in coppia e alterneranno il ruolo di terapeuta e paziente. Il workshop si concluderà con una condivisione di gruppo. (SALA ATLANTIDE) Fawzia Selama (C). In...canto. Cantare per sperimentare, scoprire e ascoltare i suoni della propria voce. Cantare insieme per incontrarsi e creare un'armonia che infonde benessere, dove ognuno possa percepire il sostegno che culla e accompagna ogni singola voce. C= Counselor P= Psicologo o Psicoterapeuta 3 Società Italiana di Biosistemica - IX°MEETING dell’Emilia Romagna “La vita non è personale” 24/ 25 maggio 2014 DOMENICA MATTINA 25 MAGGIO - Workshop 10.00/11.30 (PLENARIA - TRITONE) Riccardo Musacchi, (P). L'arte di trovare nuovi pazienti. I giovani psicologi e psicoterapeuti hanno da sempre, oltre al resto, un problema sostanziale: come e dove trovare nuovi pazienti. In questo workshop si cerca di dare suggerimenti, indicazioni, controindicazioni e anche un po’ di motivazione per aiutare le nuove leve a farsi strada nel lavoro e nella vita. (SALA FLAMINIA) Francesca Giosuè (P). Supervisione dell'esperienza di lavoro in ambito di relazione d'aiuto (per counselor). L'incontro di supervisione prevede il lavoro in gruppo su materiale portato dai partecipanti. Il lavoro verrà impostato secondo il "SISTEMA BATTO: mi batto o me la batto, se no ti abbatto o mi abbatto" , che verrà illustrato in premessa sia come supporto alla lettura del caso sia come supporto alla lettura dei vissuti della guida. (SALA NETTUNO) Anna Manderioli (P), Risvegliarsi con il kundalini yoga. Il kundalini yoga, o “yoga della consapevolezza”, è una scienza molto antica portata in Occidente, negli anni ’60, da Yogi Bhajan, che dà la possibilità ad ognuno di accedere e utilizzare la propria energia creativa, detta “shakti”. Consiste in posture dinamiche, meditazioni e mantra, che in specifiche sequenze hanno effetti psicofisici molto profondi su corpo, mente e spirito, rispondendo al bisogno di consapevolezza e, dando, soprattutto, una direzione cosciente a questa consapevolezza. “La chiave è praticare questa tecnologia per liberarci, sbloccarci così da sperimentare la vita come un flusso creativo potente e meraviglioso” (Yogi Bhajan). 1 (SALA MARE) Annalisa Nicolucci, Roberto Pennesi (P). Lotta e pace. Espressione e trasformazione della rabbia . La rabbia è un'emozione molto potente, originariamente legata alla sopravvivenza: sconvolge l'equilibrio dinamico psicofisico attraverso rilevanti alterazioni fisiologiche, mediate dall'attivazione dei gangli simpatici del sistema nervoso autonomo in seguito ad impulsi sottocorticali, che preparano all'azione trasformabile in comportamento in base alla mediazione cognitiva (elaborazione corticale) ed al contesto. Lo sviluppo corticale e la creazione di regole per il controllo del comportamento ci hanno allontanato, in un tempo evolutivamente molto breve, dalla nostra natura animalesca ancora presente nelle strutture cerebrali sottocorticali e nelle correlate reazioni neurovegetative, come la reazione di lotta o fuga. Così come, nonostante la continua urbanizzazione e lo sviluppo pervasivo delle tecnologie, la natura rimane lo sfondo che permette, accompagna e trasforma le nostre azioni attraverso i suoi elementi primordiali. Sperimentiamo il FUOCO della nostra rabbia animalesca, la TERRA di un solido grounding, l'ARIA nelle intemperie atmosferiche e l'ACQUA nel ritmo costante delle onde marine. Le origini del corpo, il corpo delle origini. (SALA SIRENE) Giorgio Gualazzi, Magdalena Puscas (P). Malamore . Una lettura della violenza di genere. Perché alcune donne rimangono in relazioni nelle quali assumono un ruolo di vittima? Quali sono le caratteristiche di tali relazioni? E perché queste donne mostrano spesso un atteggiamento protettivo nei confronti degli uomini che le maltrattano? Nel rispondere a queste domande a volte si tende erroneamente a considerare la vittima un complice dell'aggressore perché non si ribella, non esce dalla situazione di violenza; ma tale incapacità non è la causa, ma l’effetto del maltrattamento: la vittima dei maltrattamenti infatti si presenta paralizzata, confusa, è una persona che prova dolore, ma spesso non riconosce l'aggressione subita. In questo workshop verrà proposta una lettura del legame di maltrattamento secondo la teoria del “ciclo della violenza”, sarà illustrato il ruolo degli psicologi nei percorsi di uscita dalla situazione di violenza, e proposta un’esperienza guidata di esplorazione del proprio vissuto in diversi tipi di situazioni relazionali. 2 (SALA DEDALO) Fabio Gambetti (P). Imparare comunicando. Socialità e socializzazione costituiscono i due livelli su cui lavorare per migliorare le competenze comunicative del gruppo e prevenire fenomeni devianti. Vi è infatti uno stare assieme spontaneo, legato ai sentimenti che immediatamente si provano all’atto di conoscersi, e uno che potremmo definire “educativo”, ovvero intenzionale, gestito con lo scopo di aiutare i componenti a lavorare insieme. Queste life skills accompagneranno la persona nei differenti contesti di cui fa e farà parte. Il workshop sarà svolto mediante un’attivazione di gruppo. (SALA ATLANTIDE) Gessica Giommi, Elena Iori (P). Nel fluire delle intime risonanze: essere “me stesso” con “l'altro”. Si può arrestare la corrente di un fiume provando a catturarla con un secchio? Nel nostro intimo esiste un flusso in movimento, dinamico, difficile da identificare e cogliere in modo univoco e immutabile. Il flusso della nostra coscienza, dei nostri pensieri, così come l’acqua è impossibile da fermare del tutto, da cogliere e trattenere nelle mani… proprio come un fiocco di neve. Solo in particolari situazioni alcuni elementi di questo flusso che ci costituisce possono essere condivisi, possono essere resi accessibili agli altri: sono queste le situazioni che definiamo “intime”. Nelle conversazioni intime le esperienze del mondo che vengono condivise sono realmente nostre e trasmesse all’altro nelle loro sfumature e nella loro intensità. L’incontro con l’altro crea vibrazioni che possono presentarsi e strutturarsi come costanti all’interno di noi stessi e che ci costituiscono come un sasso che colpisce l’acqua e riverbera e crea onde…e trasmette significati, risonanze, vibrazioni. In questo flusso che ci appartiene esistono risonanze particolari che percepiamo come intimamente “noi stessi”. In questo workshop andremo a sperimentare l’intima risonanza del nostro fluire interiore. In un lavoro individuale ed a coppie, anche attraverso il respiro andremo a contattare una più intensa connessione con noi stessi e con l’altro nella pienezza del corpo, della mente…e del fluire. C= Counselor P= Psicologo o Psicoterapeuta 3
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