Accelerazioni

ACCELEROMETRI
PRESENTAZIONE DI:
Lorenzo Dallara
Simone Dallara
Andrea Monticelli
Controlli Digitali 14/04/2014
FUNZIONAMENTO GENERALE
F=Ma
IDEALE
F=KX
REALE
• Accelerazioni statiche
Accelerometro ruotato sul posto
• Accelerazioni dinamiche
Accelerometro fissato su un
corpo in movimento
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Accelerometri monoassiali e triassiali
• Accelerometri monoassiali
• Accelerometri triassiali
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Esempio applicazione
• Accelerazione longitudinale
• Accelerazione laterale
• Accelerazione verticale
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Tipi di accelerometri
• Piezoelettrici
• Capacitivi
• MEMS capacitivi
• Estensimetri
• Potenziometri
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Funzionamento
Effetto piezoelettrico diretto
Q  d ij F  d ij ma
Q  CV
C   0 r
V  d ij
•
S
b
•
F
b
b
 d ij
F  d ij
ma
C
 0 r S
 0 r S
•
Cristalli naturali (quarzo, tormalina,…)
e sintetici (solfato di litio, ammonio di
idrogenato fosfato,…): piezoelettrici
naturalmente
Ceramiche ferroelettriche polarizzate
artificialmente tramite il processo di
«polling» (titanio di bario, zirconato
titanio di piombo PZT,…)
Pellicole di polimeri
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Funzionamento

F
m 2Y
n 
1  2 / n 
2

1  
2

/ n  2 / n 
2
2
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K
m
 
c
2mn
ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Risposta in frequenza
• Per w/wn<<1 il sistema è pressochè
costante e anche lo sfasamento ha
valori prossimi a zero
• Errore massimo del 5%
il campo
di frequenze utili si estende fino a circa
¼ della frequenza naturale fn
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Sensibilità e frequenza di risonanza
•
Al diminuire della massa la wn aumenta mentre la sensibilità diminuisce
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Sensibilità trasversale
Accelerometro monoassiale
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Tipi Accelerometri Piezoelettrici
• Compressione
• Flessione
• Taglio
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Accelerometri a compressione
A COMPRESSIONE SINGLE «ENDED»
A COMPRESSIONE ISOLATO
• La massa comprime l’elemento piezoelettrico
• Genera tensione sull’elemento piezoelettrico
• Elevata risonanza : utilizzo in monitoraggio
macchinari
• Buon rapporto massa/sensibilità
• Elevata sensibilità al rumore
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Accelerometri a Taglio
• Adatti a bassa frequenza
• Bassa sensibilità alle variazioni di T
• Sensori ridotti che minimizzano
l’effetto della massa aggiuntiva
• Si applicano quando distorsioni
della base o flessibilità notevoli
della base
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Accelerometri a Flessione
• Frequenze di risonanza basse
• No monitoraggio macchinari
masse
• Sensibilità elevata
• Applicazione sismiche( basa frequenza)
Precarico:
• Per far funzionare l’accelerometro in un tratto lineare
• Permette di misurare sia accelerazioni positive che negative
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Uscita accelerometro
 Generatore di cariche elettriche( pC/ms-2 )
 Generatore di tensione( mV/ms-2 )
•
Catena di misura ad ALTA IMPEDENZA( accelerometri piezoelettrici convenzionali)
Amplificatore di carica
Sensore di carica
Preamplificatore esterno al sensore
Uscita sensore ad alta impedenza
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Uscita accelerometro
• Catena di misura a BASSA IMPEDENZA(accelerometri piezoelettrici
ICP/IEPE)





Microcircuito all’interno del sensore stesso
Amplificatore di carica o di tensione
Alimentazione esterna (tra 18-30V)
Circuiti sempre più piccoli (vantaggio)
Uscita già a bassa impedenza (vantaggio)
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Esempio ICP
A COMPRESSIONE CON
CONNETTORE LATERALE
A TAGLIO
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A COMPRESSIONE CON
CONNETTORE IN ASSE
ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Vantaggi
• Campi di frequenza ampi(1-30000Hz)
• Buona linearità su un campo dinamico esteso
• L’accelerazione può essere integrata per ottenere la velocità e lo
spostamento
• Usato in varie condizioni ambientali
• Attivo e quindi non necessità di alimentazione
• Robusto
• Ingombro contenuto
• Non contiene parti mobili soggette ad usura
• Resistente a sollecitazioni di shock elevate
• All’aumentare massa
wn aumenta
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Svantaggi
•
•
•
•
•
•
•
•
No misura accelerazioni statiche
Limitato superiormente(1/3-1/4 di wn)
Limitato inferiormente(1Hz)
Bassa sensibilità (ICP)
Correnti verso terra
uscita ad alta
Rumore triboelettrico
impedenza
Rumore elettromagnetico
All’aumentare massa sensibilità
diminuisce
• Zero-shift
• Ringing(a frequenze elevate)
• non oltrepassare i 250°C
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Campi di applicazione
 Urti e vibrazioni:
•
diagnostica industriale su macchinari, diagnostica
Alta frequenza
civile su edifici, vibrazioni di motori, turbine,
elementi meccanici rotanti ad alte velocità, sottomarini, …
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Campi di applicazione
 Urti e vibrazioni:
•
Monitoraggio ambientale di ponti, solette, palazzi, sismi…
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Bassa frequenza
ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Metodi di montaggio
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ACCELEROMETRI PIEZOELETTRICI
Influenza condizioni ambientali
Deformazione della base
Sostanze corrosive
Umidità
Campo magnetico
Rumore acustico
Radiazioni nucleari
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI
PRINCIPIO FISICO
L'accelerometro capacitivo sfrutta, come principio per la rilevazione
dello spostamento della massa, la variazione della capacità elettrica di
un condensatore al variare della distanza tra le sue armature.
La variazione di capacità di un
condensatore risulta
proporzionale allo spostamento
della massa sismica.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI
PRINCIPIO FISICO
Configurazione di tipo a «capacità differenziale».
Massa (rotore)
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Armature fisse
(statore)
Armatura mobile
ACCELEROMETRI CAPACITIVI
FUNZIONAMENTO
F=ma
Massima deflessione x della massa è pari alla distanza tra le armature in
condizioni di equilibrio (forze nulle).
Uno spostamento pari ad x0 causa il contatto tra l’armatura mobile e quella
fissa.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI
FUNZIONAMENTO
Indipendentemente dalla posizione del massa:
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI
FUNZIONAMENTO
Tensione di alimentazione V0 troppo elevata
Instabilità
Ǝ Xmax tale per cui Felastica = Felettromagnetica
Se X> Xmax
massa collassa sull’armatura fissa (pull in).
Tale limite è funzione della tensione di alimentazione. Aumentando V0
aumentiamo la sensibilità ma allo stesso tempo riduciamo la zona utile di
stabilità del sistema.
x/x0
x/x0
Parziale campo di stabilità
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Totale instabilità
ACCELEROMETRI CAPACITIVI
PREGI
 Adatti alla misura di accelerazioni statiche
 Poco sensibili alle variazioni di temperatura
 Elevata sensibilità
 Alte prestazioni
 Bassa dissipazione di potenza
 Costo basso
DIFETTI
 La tecnologia capacitiva rende questi sensori suscettibili alle
interferenze elettromagnetiche.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI
CAMPI DI APPLICAZIONE
 Analisi delle vibrazioni
 Monitoraggio industriale
 Monitoraggio sismico
 Package
 Automotive
 Etc..
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Dal punto di vista costruttivo i condensatori sono ripetuti per aumentare
la sensibilità.
TECNOLOGIA MEMS (Micro Electro Mechanical System)
 Integrano su uno stesso substrato di silicio proprietà elettriche e meccaniche.
 Sistema Massa-Molla-Smorzatore completamente realizzato in silicio.
 Miniaturizzazione (dimensioni confrontabili con quelle di un acaro: 0.5mm).
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ACCELEROMETRI MEMS CAPACITIVI
PRINCIPIO FISICO
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
PRINCIPIO FISICO
Rappresentazione tridimensionale
Accelerometro verticale
Tre possibili tipi:
• 1 asse
• 2 assi
• 3 assi
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Accelerometro laterale
ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
CIRCUITO DI INTERFACCIA (CIRCUITO TRASDUZIONE/ CONDIZIONAMENTO)
Viene usato per passare dalla variazione di capacità del condensatore ad
armatura centrale (condensatore differenziale) ad un segnale in tensione la
cui componente continua (DC) è proporzionale all’accelerazione misurata.
Segnale periodico la cui
ampiezza è proporzionale
alla capacità differenziale
(guadagno unitario)
Genera un segnale contenente
l’informazione sul segno
dell’accelerazione applicata
Demodulatore
e filtro passabasso
Le armature fisse
del condensatore
vengono pilotate
da un segnale
sinusoidale
(oppure un’onda
quadra) ad alta
frequenza
generato da un
circuito oscillante
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Preleva la componente
continua del segnale
demodulato
ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
ELETTRONICA INTEGRATA:
esempio accelerometro a 3 assi
Ha 3 differenti sensori per
l’accelerazione lungo gli assi x, y e z e
3 differenti circuiti elettronici per
ogni asse.
Struttura accelerometro 3D senza
elettronica. Tutti e 3 i sensori sono
collegati con la stessa massa di prova.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
TECNICHE DI FABBRICAZIONE
Bulk Micromachining
 Rimozione del materiale dal substrato per creare buchi, cavità, canali o altre
forme.
Wafer di silicio
Attacco
chimico
STRUTTURE: cavità, membrane, travi,
masse sismiche, ugelli.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
Surface Micromachining
 Vengono depositati strati di materiale superficiale, definiti tramite
litografia e rimossi senza intaccare il materiale di substrato.
Attacco
chimico
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
PREGI
 Precisione e rapporto segnale-rumore elevati
 Ampia banda passante a partire da 0 Hz, sono dunque in grado di
misurare le accelerazioni statiche
 Basso consumo energetico
 Più sensibili alle variazioni di ingresso
 Affidabilità
 Produzione su larga scala e omogeneità della lavorazione
 Miniaturizzazione
DIFETTI
 Range di misura limitato a pochi g: la distanza tra l’armatura mobile e quella
fissa fornisce lo scostamento massimo possibile della massa di prova e quindi
impone un limite sulla massima forza applicabile alla massa, cioè alla massima
accelerazione misurabile.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
APPLICAZIONI
Mobile
Negli smartphone non c’è spazio per inserire cilindri, pesi, molle.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
Telecomando Nintendo Wii
Individua la posizione del controller nello spazio tridimensionale. Il
dispositivo misura l’accelerazione e la gravità a cui è sottoposto il sensore.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
Automotive: airbag
Gli accelerometri MEMS rilevano la rapida decelerazione del veicolo in caso di
incidente, li convertono in un flusso di bit digitali, che vengono inviati
istantaneamente alla centralina airbag. Sofisticati algoritmi valutano la situazione e
decidono se distribuire l'airbag in pochi millisecondi.
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ACCELEROMETRI CAPACITIVI MEMS
Space
Automotive
Vibration
Mobile
Sport
Hard disc protection
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ESTENSIMETRI
Principio fisico: sono costituiti da un elemento conduttore la cui
resistenza elettrica varia quando viene sottoposto a una
deformazione.
Campi di applicazione: il campo di applicazione di questi
trasduttori è assai vasto: ad esempio, il controllo delle
sollecitazioni delle turbine, nei motori a combustione interna, nei
telai degli aerei e dei veicoli spaziali sono quasi sempre a reti di
estensimetri opportunamente disposti.
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STRUTTURA ESTENSIMETRO
L’estensimetro è costituito da un filo conduttore calibrato
incollato a zig-zag su un supporto isolante di carta o resina, o,
più frequentemente, da una faccia conduttrice fotoincisa
ottenuta attraverso processi di diffusione.
Grazie ai processi della tecnologia elettronica, è stato possibile
miniaturizzare questi componenti e di integrare, sul loro stesso
chip, anche parte dei circuiti elettrici di misura.
Dimensioni traccia fotoincisa: spessore <0,005mm, dimensione
1cm.
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FUNZIONAMENTO DEI SENSORI
Il funzionamento di un estensimetro è basato sulla variazione
di resistenza di un conduttore al variare delle sue dimensioni.
La resistenza della traccia di un estensimetro, di sezione
costante A e lunghezza l, è data da:
Per effettuare questa analisi, è utile considerare i differenziali
delle grandezze.
Con alcuni passaggi otteniamo:
La quantità adimensionale Ke è detta costante di taratura.
Quest’ultimo risultato permette di ottenere , dalla misura di
ΔR/R, le deformazioni della struttura meccanica.
Controlli Digitali 14/04/2014
COSTANTE DI TARATURA
Per quasi tutti i conduttori usati per la realizzazione di questi
trasduttori, Ke assume valori vicino a 2.
I materiali semiconduttori impiegati negli estensimetri a stato
solido presentano invece costanti di taratura assai più elevate.
Costanti di taratura elevate aumentano la sensibilità della
trasduzione deformazione-resistenza, e rende sempre più
diffuso l’uso di questi componenti a stato solido.
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TECNICHE DI MISURA DEGLI ESTENSIMETRI
Le conseguenti variazioni di resistenza della griglia vengono
rivelate tramite un ponte di Wheatstone.
Esso consiste nella lettura della d.d.p. che si stabilisce ai capi
della diagonale del ponte, quando questo viene spostato dalla
iniziale posizione di equilibrio a causa della variazione di
resistenza.
condizione di equilibrio:
R1 R3 = R2 R4 I1 = I2 Va,b=0
Controlli Digitali 14/04/2014
TECNICHE DI MISURA DEGLI ESTENSIMETRI /2
Stato deformazione
Resistenza estensimetro R1
R1+ΔR1
Viene misurata una d.d.p. Va,b≠ 0 ai capi della diagonale di
misura che viene inviata allo strumento di misura.
Dato che la corrente assorbita dall’amplificatore è del tutto
trascurabile, la Va,b risulta proporzionale alla ΔR1/R1.
I1( R1’ + R4) = I2 ( R2 + R3 ) = V0
R1’= R1+ΔR1
Va,b = I1 R1’ – I2 R2 Controlli Digitali 14/04/2014
TECNICHE DI MISURA DEGLI ESTENSIMETRI /3
Considerazioni
Se si sceglie R1 = R4, la condizione di equilibrio impone che R2 = R3
Otteniamo:
I1( R1’ + R4) = I2 ( R2 + R3 ) = V0
I1(2R1+ΔR1 ) = 2 I2 R2= V0
Va,b = I1 R1’ – I2 R2
Va,b = I1 R1’ – I2 R2
Con alcuni passaggi è possibile ottenere:
Questo risultato è di grande importanza, perché si ha un sistema
lineare , che trasforma le deformazioni in tensione con sensibilità
costante.
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PRESTAZIONI ESTENSIMETRI
Estensimetri incollati semiconduttore = deformazione 20 um/m
Questa tabella consiglia la serie da usare per un certo profilo di prova o per un certo
numero di specifiche che sono il tipo di misura, la temperatura di funzionamento, la durata
della prova, la precisione richiesta e la durata di vita ciclica. Inoltre fornisce consigli per la
scelta dell’adesivo, che essendo parte del sistema di misura, influenza la precisione.
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SCELTA ESTENSIMETRO
1. Lunghezza: La lunghezza è il primo parametro da scegliere in
funzione allo spazio disponibile e alla natura della sollecitazione,
cioè biassialità e gradiente.
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SCELTA ESTENSIMETRO
Per uno stato di tensione biassiale si richiede l’uso di rosette.
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SCELTA ESTENSIMETRO
3. Serie: La scelta della serie è facilitata dalla consultazione di tabelle che
consigliano la serie per un certo profilo di prova o per certe esigenze di prova
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SCELTA ESTENSIMETRO
5. Resistenza: tipicamente 120 e 350 ohm. Se la scelta è possibile, la
resistenza più alta è preferibile in quanto riduce la generazione di calore
di un fattore 3.
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SCELTA ESTENSIMETRO
6.Il numero STC è il coefficiente termico di espansione del materiale su cui è
incollato l’estensimetro. I numeri STC più utilizzati e con maggiore probabilità sono
06 per l’acciaio e 13 per l’alluminio.
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PREGI E DIFETTI ESTENSIMETRI
Pregi:
-permettono di misurare tensioni, forze, pressioni, coppie e
accelerazioni.
-costi elevati consentono una riduzione del costo totale
dell’installazione.
- sono stati sviluppato molti tipi di colle per gli estensimetri e
metodi di incollaggio adatti a intervalli di T° da -269°C a 816°C.
Difetti:
- temperature estreme richiedono saldature o fiammatura.
- alcune colle richiedono riscaldamento in forno.
- i tempi di presa variano da qualche minuto a parecchi giorni.
- problemi a umidità estreme e per istallazioni a lunga durata.
-la resistenza varia sia con la deformazione sia con la
temperatura.
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POTENZIOMETRI
Principio fisico: è un trasduttore di movimento basato sulla
variazione di resistenza dovuta al movimento di un cursore
mobile.
Campi di applicazione: Le loro caratteristiche di precisione,
linearità, compattezza e robustezza li rendono particolarmente
adatti ad impieghi in macchine per termoplastici, legno, marmo,
lamiera ed in tutte le applicazioni di misure assolute di posizione
o di spostamento.
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STRUTTURA POTENZIOMETRO
Sono costituiti da un filo o da uno strato metallico, avvolto su un
supporto isolante, e da un contatto mobile in grado di spostarsi
lungo il conduttore.
Il potenziometro è poi inserito in un circuito alimentato da una
sorgente di tensione costante, in modo che ogni variazione della
posizione si traduce in una variazione della tensione erogata.
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PRINCIPIO FISICO POTENZIOMETRI
Più pratico effettuare misure di tensione utilizzando il
potenziometro come partitore di una tensione di alimentazione
applicata agli estremi.
Comportamento ideale
perfettamente lineare:
tensione nulla ad un
estremo (x=0) e di
alimentazione, VS,
all’estremo opposto (x=L).
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CLASSIFICAZIONE
Esistono vari tipi di potenziometri in commercio che differiscono
sostanzialmente per la corsa che possono effettuare.
Lineari o rettilinei
Angolari o rotativi
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EQUAZIONI DI MISURA
E’possibile notare come i potenziometri forniscono in uscita un segnale di
tensione proporzionale allo spostamento subito dal contatto mobile; per questo si
può affermare che il potenziometro è un trasduttore lineare.
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COMPORTAMENTO REALE
Alcune discrepanze tra il caso reale e quello ideale, tipiche di un
potenziometro sono:
•
nel risolvere l’equazione del circuito elettrico abbiamo ipotizzato
assorbimento nullo in uscita;
• il cursore ha un movimento limitato da una qualche forma di
finecorsa meccanico che deve essere regolato;
• la proporzionalità tra ingresso ed uscita potrebbe differire, magari
anche solo localmente, dalla costante determinata semplicemente
a partire dai valori globali di RL e L.
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SENSIBILITA’ DISPOSITIVO
La sensibilità costante coincide col coefficiente angolare della retta
(Vs/L):
SENSIBILTA’
Nei potenziometri costituiti da un avvolgimento a filo la soglia di sensibilità è
determinata dal passo dell’avvolgimento. Fintanto che il cursore si mantiene a
contatto con una data spira, la tensione di uscita non cambia.
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RISOLUZIONE
Esistono due tipologie di resistenza elettrica variabile all’interno
di un potenziometro:
FILO A SPIRALE
A STRATO RESISTIVO
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PRESTAZIONI POTENZIOMETRI
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PREGI E DIFETTI
Pregi:
- precisi;
- leggeri e poco ingombranti;
- buona linearità, la linearità dipende dall’uniformità
dell’avvolgimento resistivo, ma questi errori posso essere
corretti con opportune resistenze in serie e in parallelo.
Difetti:
- L’irregolarità di costruzione dell’avvolgimento e l’intensità della
corrente troppo elevata, fan variare per effetto Joule il valore di
R, e quindi allontanano la risposta dall’andamento lineare;
- temperature e umidità peggiorano le caratteristiche
dell’elemento;
- difetti meccanici ed elettrici producono rumore (fluttuazioni
tensione di uscita Vo).
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