Strutture e processi aziendali LE COMBINAZIONI ECONOMICHE DI ISTITUTO 20 ottobre 1 LE COMBINAZIONI ECONOMICHE DI FERRARI Link al filmato Ferrari 2 IL SISTEMA DEGLI ACCADIMENTI L’economia aziendale si occupa delle azioni e dei fenomeni che si manifestano nell’azienda e nel suo ambiente Attività di produzione e di vendita, i comportamenti dei clienti e dei fornitori, le variazioni della normativa economica di riferimento… Sistema degli accadimenti: azioni e fenomeni – economici e non economici - avvinti a sistema da relazioni molteplici. 3 LE COMBINAZIONI ECONOMICHE GENERALI Nell’ambito del sistema degli accadimenti di ciascun istituto una posizione centrale è occupata dalle combinazioni economiche generali. Complessivo delle operazioni economiche svolte dalle persone all’interno di un istituto. 4 LE CATEGORIE DI ANALISI DELLE COMBINAZIONI ECONOMICHE Per analizzare l’articolazione delle combinazioni economiche si ricorre ad alcuni concetti chiave: a. Le FUNZIONI: dette coordinazioni economiche parziali b. Le AREE d’AFFARI: dette combinazioni economiche parziali ed elementari c. Le NEGOZIAZIONI 5 LE COORDINAZIONI PARZIALI DELLE IMPRESE DEFINIZIONE: Le coordinazioni economiche parziali sono insiemi di processi caratterizzati da una funzione e da un insieme di competenze specialistiche applicate allo svolgimento della stessa. Ad esempio, la FUNZIONE “ricerca e sviluppo”: –è l’insieme delle attività che hanno la funzione di ideare e di sviluppare nuovi prodotti e nuovi processi produttivi e si svolge utilizzando particolari competenze di progettazione, di calcolo, di prova, e così via Altri esempi di “funzioni”: acquisti di merci e di servizi destinati alla produzione, trasformazione fisica e tecnica, commercializzazione, logistica, personale, finanza, ecc. 6 LE COORDINAZIONI PARZIALI DELLE IMPRESE 1 CONFIGURAZIONE DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE 3 4 OPERAZIONI DI ORGANIZZAZIONE 2 OPERAZIONI DI GESTIONE 2d GESTIONE ASSICURATIVA 2a OPERAZIONI DI RILEVAZIONE 2e GESTIONE TRIBUTARIA GESTIONE CARATTERISTICA 2b 2c GESTIONE PATRIMONIALE GESTIONE FINANZIARIA X 7 LE NEGOZIAZIONI Tutte le classi di attività (progettazione degli assetti istituzionali, gestione, organizzazione, rilevazione) comportano lo svolgimento sia di attività interne sia di attività “esterne”, ossia di relazioni con altri istituti. Tra le attività “esterne” sono di primaria importanza le negoziazioni che servono per acquisire le condizioni di produzione e per cedere i prodotti e le condizioni di produzione. Le grandi classi di negoziazione svolte dalle imprese sono: Negoziazioni di beni privati Negoziazioni di beni pubblici Negoziazioni di lavoro Negoziazioni di capitale di rischio Negoziazioni di capitale di prestito Negoziazioni di rischi particolari 8 LE NEGOZIAZIONI Le negoziazioni reali non si svolgono mai in condizioni di perfetta trasparenza, conoscenza, lealtà e di equilibrio di potere delle parti. I costi di transazione: nascono dal fatto che le parti coinvolte nella negoziazione operano in situazione di razionalità limitata e dispongono di spazio per comportamenti opportunistici. Perciò, ad esempio, un fornitore, prima di iniziare una relazione commerciale con un nuovo cliente raccoglie informazioni circa la sua solvibilità. l’asimmetria informativa: gli insiemi di informazioni detenute sono differenti e ciascuna delle parti tende a tenere nascoste le informazioni che potrebbero danneggiarlo (es. colloquio di selezione) gli Investimenti specifici: a volte per attivare delle relazioni di lungo termine una delle parti è indotta a effettuare investimenti il cui valore potrebbe azzerarsi in caso di interruzione della relazione. Esempio: studi, impianti magazzini specializzati realizzati ad hoc da un fornitore per soddisfare il cliente la forza contrattuale: è la capacità di influenza nei confronti dell’altra parte. Ad esempio: un’azienda che opera in regime di monopolio ha una notevole forza 9 contrattuale nei confronti dei suoi clienti. ASIMMETRIA INFORMATIVA I pirati di Silicon Valley (Video) LE NEGOZIAZIONI – Il mercato dell’acciaio Per quanto riguarda la produzione di acciaio e quella dei nastri di acciaio, gran parte del processo produttivo è verticalmente integrata; ma dalla produzione di nastri di acciaio alla produzione di lattine il grado di integrazione verticale si riduce drasticamente: i produttori di lattine sono imprese specializzate nel confezionamento che acquistano il laminato metallico dalle acciaierie. Poiché esistono economie tecniche nel produrre lamine di acciaio non appena questo esce dalle fornaci, i produttori di acciaio e di laminato devono investire in strutture produttive integrate. È possibile che vi sia un mercato concorrenziale per l’acciaio, dal momento che ciascun produttore di laminato si trova legato al produttore di acciaio più vicino. In altre parole, il mercato si trasforma in una serie di monopoli bilaterali. Perché le relazioni tra produttori di acciaio e di laminato sono così problematiche? Per cominciare, quando un fornitore negozia con un acquirente, non esiste un prezzo di equilibrio: tutto dipende dal relativo potere contrattuale. Queste contrattazioni sono probabilmente costose: la dipendenza reciproca delle due parti dà luogo a comportamenti opportunistici e a dissimulazione strategica, perché ciascuna parte cerca di accrescere e sfruttare il proprio potere contrattuale a danno dell’altra. Così, non appena passiamo da un assetto di mercato concorrenziale a uno in cui i singoli acquirenti e venditori sono costretti a interagire in relazioni bilaterali molto strette, le efficienze del sistema di mercato vanno perdute. I colpevoli di questa situazione sono gli investimenti specifici per la particolare transazione. Quando un produttore di lattine acquista laminato di acciaio, né il produttore di lattine né il produttore di laminato deve investire in tecnologie o attrezzature specifiche per i bisogni della sua controparte. Nel caso del produttore di acciaio e del produttore di laminato, invece, gli impianti di ciascuna impresa sono costruiti in modo da corrispondere a quelli dell’altra. Una volta costruiti, gli impianti hanno poco valore in assenza delle strutture complementari della controparte. Se gli investimenti specifici sono rilevanti, la presenza di un numero elevato di acquirenti e venditori non basta più a garantire che il mercato sia concorrenziale: ogni venditore è legato a un unico acquirente, e ciò crea l’opportunità per comportamenti opportunistici. Così quando la relazione verticale tra due imprese richiede che almeno una delle due compia un investimento specifico, un contratto di mercato tende a essere inefficiente nel coordinare le attività delle due parti. Queste inefficienze scaturiscono dalla conclusione e dall’esecuzione del contratto, incluse la contrattazione, il monitoraggio, l’investimento in attività con l’unico fine di accrescere il potere contrattuale, e la risoluzione delle controversie. Sono tutte fonti importanti di costi di transazione. Minerale di ferro Acciaio Nastro di acciaio Lattine Vendita INTEGRAZIONE VERTICALE MERCATO MERCATO 11 1 LE ATTIVITA’ DI CONFIGURAZIONE DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE Sono le operazioni che determinano la nascita, il disegno di base, le trasformazioni e la cessazione dell’istituto: la costituzione dell’istituto la compagine iniziale dei “soci” e le successive trasformazioni la prima scelta e le trasformazioni di forma giuridica la configurazione degli organi di governo le acquisizioni, fusioni, scissioni la stipulazione di alleanze la liquidazione dell’istituto Tutte le altre classi di operazioni sono fortemente influenzate dalle scelte di configurazione dell’assetto istituzionale. 12 LE ATTIVITA’ DI CONFIGURAZIONE DELL’ASSETTO ISTITUZIONALE Sole24Ore 4 ott 2012 13 2 LA GESTIONE • La gestione è l’insieme di operazioni attraverso le quali l’impresa attua direttamente la produzione economica (progetta, acquista, trasforma, vende). • La gestione è utilmente scomponibile in cinque insiemi di attività: – – – – – Gestione caratteristica Gestione finanziaria Gestione patrimoniale Gestione tributaria Gestione assicurativa X 14 2a LA GESTIONE CARATTERISTICA Insieme delle operazioni di gestione che: (a) identificano la “funzione economico-tecnica” tipica di ciascuna impresa; (b) originano la maggior parte dei costi e dei ricavi dell’impresa. Esempi di gestione caratteristica: –per le imprese agricole, estrattive e manifatturiere: acquisto di impianti e di materie prime, trasformazione tecnica, vendita; –per le imprese commerciali: negoziazioni di acquisto e di vendita di beni privati, operazioni di trasporto e di immagazzinamento; –per le banche: negoziazioni di credito di prestito in raccolta e in impiego; –per le imprese di assicurazione: assunzione di rischi specifici, investimento dei mezzi disponibili, liquidazione dei sinistri. Produce il reddito operativo della gestione caratteristica: utile, se positivo, perdita, se negativo. X 15 LA GESTIONE CARATTERISTICA DELLE IMPRESE MANIFATTURIERE • A titolo esemplificativo, nelle imprese manifatturiere la gestione caratteristica si articola nei seguenti insiemi di operazioni – – – – – Ricerca e sviluppo Acquisto di merci e di servizi destinati alla produzione Fabbricazione Commercializzazione Logistica X 16 LA GESTIONE CARATTERISTICA DI BENETTON COSTI E RICAVI DELLA GESTIONE CARATTERISTICA X 17 LA GESTIONE CARATTERISTICA Riflessi organizzativi X 2b LA GESTIONE PATRIMONIALE • Può accadere che, per un certo periodo di tempo, un’impresa disponga di mezzi monetari eccedenti rispetto a quanto richiesto dalla gestione caratteristica (in generale, dalle altre gestioni); in questi casi, si attiva la gestione patrimoniale che consiste nell’investimento di tali mezzi monetari al fine di trarne un reddito • L’investimento può consistere, ad esempio, nell’acquisto di titoli di Stato, di azioni di altre imprese e di immobili da reddito e da rivalutazione • La gestione patrimoniale è in linea di principio una gestione “attiva”, ma talvolta può provocare perdite (ad esempio, per quotazioni decrescenti delle azioni acquistate) X 19 2b LA GESTIONE PATRIMONIALE 20 2c LA GESTIONE FINANZIARIA • E’ l’insieme delle operazioni volte a coprire il fabbisogno finanziario, ossia il fabbisogno di mezzi monetari necessari per avviare l’impresa e per sostenerne lo sviluppo • Il fabbisogno finanziario nasce perché di regola nelle imprese gli incassi derivanti dalle “vendite” si manifestano successivamente ai pagamenti derivanti dagli “acquisti” • Il fabbisogno finanziario si copre ricorrendo a • capitale proprio, o capitale di rischio • capitale di prestito (mutui, obbligazioni, ….) > gestione finanziaria in senso stretto • Le decisioni in merito al capitale proprio sono anche decisioni di assetto istituzionale in quanto al capitale di rischio sono collegati i diritti di proprietà e di governo dell’impresa • Attività: (1) previsione e analisi del fabbisogno finanziario, (2) valutazione tra capitale proprio e di prestito, (3), attuazione delle negoziazioni, (4) gestione dei relativi contratti • La gestione finanziaria è una gestione “passiva”: comporta interessi passivi sul capitale di terzi e remunerazioni del capitale proprio X 21 LA GESTIONE FINANZIARIA DI BENETTON COSTI DELLA GESTIONE FINANZIARIA 22 2d LA GESTIONE ASSICURATIVA • Consiste nella copertura dei rischi particolari d’impresa (furti, incendi, danni a terzi, ecc.) mediante la sottoscrizione di contratti di assicurazione (negoziazioni di rischi particolari). • I rischi coperti possono derivare sia dalla gestione caratteristica sia dalle gestioni patrimoniale e finanziaria. • E’ una gestione tipicamente “passiva” comportando il costo dei premi assicurativi e indennizzi solo a fronte di equivalenti danni. 23 GESTIONE ASSICURATIVA LA GESTIONE ASSICURATIVA DI BENETTON COSTI DELLA GESTIONE ASSICURATIVA 25 2e LA GESTIONE TRIBUTARIA • Consiste nella liquidazione e nel pagamento della vasta gamma di tributi che le imprese devono corrispondere allo Stato (e ad altri enti pubblici) a fronte dei beni pubblici ricevuti. • Gli oneri tributari sono suscitati sia dalla gestione caratteristica sia dalle gestioni patrimoniale e finanziaria • Differenti scelte d’impresa (relative, ad esempio, alla forma giuridica, alle modalità di finanziamento, alle localizzazione) determinano differenti combinazioni e livelli di tributi da corrispondere. • La gestione tributaria è tipicamente una gestione “passiva” comportando solo oneri tributari. 26 LA GESTIONE TRIBUTARIA Sole24Ore 2 ott 2012 IL PROFILO REDDITALE E MONETARIO DELLA GESTIONE • Tutte le gestioni, con i loro “costi” e “ricavi” concorrono a determinare il risultato dell’impresa. Le due gestioni “attive” (caratteristica e patrimoniale) e le tre gestioni “passive” (finanziaria, assicurativa, tributaria) possono pesare variamente nel determinare l’utile o la perdita. • Analogamente, tutte le gestioni, con i loro pagamenti e riscossioni, concorrono a determinare i flussi monetari complessivi dell’impresa e la sua solvibilità. • Il profilo reddituale e il profilo monetario sono strettamente connessi, ma non coincidono. 28 IL CONTRIBUTO DELLE GESTIONI AL RISULTATO REDDITUALE: ESEMPI A B C 1.000 1.000 1.000 900 900 990 Risultato della gestione caratteristica + 100 + 100 + 10 Risultato della gestione patrimoniale + 10 0 + 90 -5 - 10 0 Oneri della gestione finanziaria - 15 - 110 0 Risultato prima delle imposte + 90 - 20 + 100 Oneri della gestione tributaria - 45 0 - 50 Risultato netto + 45 - 20 + 50 Ricavi della gestione caratteristica Costi della gestione caratteristica Oneri della gestione assicurativa 29 3 L’ORGANIZZAZIONE Si compone di due grandi classi di attività: 1. Progettazione dell’assetto organizzativo: Progettazione della struttura organizzativa dell’impresa codificandola in organigrammi e in mansionari, cosicché ciascun prestatore di lavoro sappia quali attività svolgere e a quali sono le strutture gerarchiche appartiene. Progettazione dei sistemi operativi che si dividono in sistemi di pianificazione e programmazione e sistemi di gestione del personale. 2. Gestione dei prestatori di lavoro (gestione del personale), in modo tale che l’impresa disponga sempre di un organismo adatto, per dimensione e competenze, a svolgere le combinazioni economiche pianificate e che le persone siano equamente ricompensate ed abbiano la possibilità di crescere personalmente e professionalmente (processi di ricerca, selezione ed inserimento del personale; processi di analisi delle mansioni e dei carichi di lavoro; processi di determinazione della liquidazione delle retribuzioni; processi di valutazione delle potenzialità delle persone, di promozione e di 30 rotazione…) 3 • L’ORGANIZZAZIONE Le operazioni di organizzazione danno origine, tra le altre, alle negoziazioni di lavoro, che si concretizzano in contratti stipulati dall’impresa con i prestatori di lavoro. Retribuzioni Prestazioni di lavoro attese Con riguardo alle retribuzioni, si negoziano cinque componenti: la retribuzione periodica fissa (normalmente liquidata mensilmente), la retribuzione variabile legata ai risultati dell’azienda (liquidata di solito annualmente), la retribuzione variabile legata ai risultati individuali o di team, il trattamento di fine rapporto il trattamento pensionistico, liquidato dal momento della cessazione del rapporto di lavoro. 31 LA RILEVAZIONE È svolta allo scopo di predisporre dati ed informazioni destinati sia alle persone che operano all’interno dell’impresa e che devono prendere decisioni nelle varie aree funzionali, sia alle persone e agli istituti portatori di interessi nei confronti dell’impresa, che devono con essa attivare e sviluppare rapporti (clienti,fornitori, finanziatori, Stato, prestatori di lavoro). In altri termini le operazioni di rilevazione sono attività di raccolta elaborazione conservazione diffusione dei dati e delle informazioni e servono per supportare le scelte dei decisori sia interni sia esterni all’azienda Gli output della rilevazione sono il bilancio di esercizio, la contabilità dei costi, le statistiche delle vendite, le analisi di mercato e di settore e, in generale, tutti gli strumenti che consentono di elaborare, rappresentare, conservare e diffondere dati ed informazioni. Si compone di parti denominate contabilità generale contabilità analitica sistemi informativi direzionali ecc. 32 LE COMBINAZIONI ECONOMICHE PARZIALI Molte imprese attuano più combinazioni economiche parziali o, con altra espressione, operano in più “aree di affari” Una combinazione economica parziale è definita da una certa gamma di prodotti destinata ad un certo mercato (una combinazione prodotto-mercato) Ad esempio, una stessa impresa può operare contemporaneamente nelle seguenti aree di affari quotidiani di informazione quotidiani sportivi riviste di moda libri di narrativa e saggistica libri scolastici Per quanto distinte, le combinazioni economiche parziali di una stessa impresa sono sempre strettamente 33 interconnesse LA MATRICE “COORDINAZIONI X COMBINAZIONI PARZIALI”: UN ESEMPIO A. Prodotti per agricoltura Fertilizzanti Antiparassitari Attività comuni B. Prodotti farmaceutici Analgesici Antibiotici Attività comuni Attività comuni ad A e B Prog. assetti istituzionali Gestione caratteristica - ricerca e sviluppo - approvvigionamenti - fabbricazione - commercializzazione - logistica Gestione finanziaria Gestione patrimoniale Gestione assicurativa Gestione tributaria Organizzazione Rilevazione 34
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