Catalogo delle proposte per i lavori di maturità 2015

Proposte di
Lavori di maturità 2015
Liceo cantonale di Bellinzona
Novembre 2014
Indice
1
Arti visive
C. Fontanesi
I linguaggi delle storie raccontate attraverso il
disegno
2
Arti visive, Chimica
G. Laffranchi, L. Peduzzi
Apprendere per immagini
3
Biologia
O. Pedrazzini, D. Speziga
Le piante nostre alleate: tra i rimedi curativi di un
tempo e i parchi cittadini
4
Chimica
D. Leonardi
Ceramica: tra arte, artigianato e tecnologia
5
Chimica, Fisica
O. Gianora, F. Lucchinetti
Ticino terra…d’acqua
6
Francese
E. Baylaender
7
Geografia, Storia
A. Martignoni, M. Pellegrini
8
Greco, Latino
B. Gemelli, L. Orelli
Medicina nella storia II
9
Italiano
N. Coderey
Intrecci decameroniani
10
Italiano, Storia
dell’arte
S. Foletti, F. Marcionetti
Intrecci tra arte e letteratura
11
Inglese
F. Valentin
African Americans and LIterature
12
Inglese, Storia
G. Herold, T. Locarnini
The Freedom to Achieve Freedom
13
Matematica
A. Spriano
La teoria dei grafi
14
Pedagogia e
psicologia
E. Pellandini
Generazione App e Desiderio
15
Religione
R. Leo
16
Tedesco
U. Dudli, L. Rulli
Un livre dans une boîte / Un libro in una scatola :
il Lapbook
Media di comunicazione di massa: dal telegrafo a
internet
Fede e ragione, religione e scienza: si
contrappongono?
I meravigliosi anni venti – Die Goldenen
Zwanziger Jahre
Materia: Arti visive
Docente: Claudio Fontanesi
I linguaggi delle storie raccontate attraverso il disegno
Parleremo di fumetti.
La parola “fumetto” ha una origine piuttosto lontana e non ha ancora perso la sua connotazione
spregiativa. Anche il termine inglese “comics” è inadeguato, forse è ancora meno adatto a
comunicare l’idea che le storie disegnate possono avere anche altri scopi, e non solo quello di
divertire.
Grazie alla diffusione di opere di qualità da parte di molti autori, e attraverso un lavoro di analisi
più attento e sensibile, la produzione di racconti attraverso testi e illustrazioni sta guadagnando un
posto rispettabile nelle arti visive, e persino nella letteratura.
Il termine più usato attualmente per definire queste pubblicazioni è “graphic novel”, che
potremmo tradurre con “romanzo grafico”, ma è meglio, anche in italiano, usare l’originale.
Sono innumerevoli gli esempi di racconti a fumetti che hanno lasciato tracce profonde nella
cultura dell’ultimo secolo.
Da mezzo di intrattenimento di massa, specie di un pubblico adolescente, il fumetto ha toccato
temi sempre meno legati all’avventura, ai supereroi e alla fantascienza. Oggi, se pensiamo ad
autori come Guy Delisle e Joe Sacco, anche la cronaca e il giornalismo di buona qualità possono
essere pubblicati a fumetti.
La storia dell’Olocausto raccontata da Art Spiegelman in Maus e pubblicata nel 1980 è molto
famosa, ma ci sono sempre più autori che indagano sul passato e traducono in disegni e testi le
proprie emozioni.
Immagine tratta da
Maus di Art
Spiegelman, 1980
Materia: Arti visive
Docente: Claudio Fontanesi
Dentro il racconto disegnato:
Il fumetto viene definito un’arte sequenziale.
Sebbene i primi “baloon”, le nuvolette che contengono i dialoghi, compaiano negli ultimi anni del
1800, questo genere di comunicazione può vantare degli antenati illustri: i dipinti egizi, la Colonna
Traiana, l’arazzo di Bayeux, tanto per citarne alcuni.
L’odierno fumetto, se vogliamo affrontare un’analisi che ci permetta di comprendere quali sono gli
elementi che creano un significato di valore, si presenta come un’entità complessa.
Basta indicare alcuni contenuti che accompagnano questo genere di espressione.
Il disegno può essere eseguito con molte tecniche, può avere o meno una somiglianza con la
realtà, può contenere una cura accentuata per i dettagli oppure essere molto sintetico ecc.
Le vignette dei fumetti scandiscono il ritmo della narrazione, frammentano sia il tempo, sia lo
spazio. I passaggi da una vignetta all’altra non sono sempre finalizzati a far evolvere l’azione,
talvolta il racconto si arricchisce di contenuti interessanti.
La gabbia, cioè il modo in cui la pagina viene suddivisa per ospitare più vignette, ha anch’essa un
ruolo importante nel definire il ritmo della narrazione e il dinamismo dell’azione.
Le inquadrature, i modi in cui i soggetti delle vignette ci vengono mostrati, hanno una forte
analogia con il linguaggio del cinema.
È inutile, inoltre, specificare quanto sia importante l’aspetto chiaroscurale, il contrasto, il
contenuto cromatico di una pagina.
Tutto questo, e molto altro ancora, sarà il nostro territorio di studio.
Tratto di penna e variazioni di inquadratura di Nate Powell da “Il suono schwa” da Condizioni, 1999
Materia: Arti visive
Docente: Claudio Fontanesi
Il lavoro di maturità
In classe si presenterà la storia del fumetto, questa toccherà i fenomeni e le tendenze più rilevanti,
ovviamente avvicinando la produzione degli autori più significativi.
Ci si occuperà in seguito di passare in rassegna le caratteristiche dei linguaggi che, assommati,
rendono la narrazione a fumetti un mezzo di espressione autonomo ed originale.
Sono previste diverse sessioni di “smontaggio” di tutti gli elementi che rappresentano dei valori
per la costruzione dei significati.
Questa fase di studio dovrebbe permettere allo studente di conoscere certi autori e di fare dei
confronti tra le narrazioni di temi simili.
Il lavoro di maturità può essere svolto nei due seguenti modi:
1 – L’analisi.
Lo studente sceglierà un’opera, un autore, un periodo, un tema ecc. e, previo accordo con il
docente, redigerà un testo che rappresenti un’analisi approfondita dei contenuti.
2 – Il disegno.
Lo studente che si sente in possesso di capacità idonee a disegnare un racconto, previa
presentazione di una sceneggiatura dettagliata, può creare un lavoro personale. In questo caso il
racconto stesso non può rappresentare da solo il lavoro di maturità. Occorre che le motivazioni, le
fonti di ispirazione e le fasi del lavoro siano documentate con testi e immagini.
I criteri di valutazione
Il contributo dello studente verrà tenuto in considerazione fino dalla prime fasi, quelle di lavoro
seminariale. È necessario che egli dimostri, con fattiva collaborazione, la sua passione per
l’argomento scelto.
Nel testo scritto si dovrà poter cogliere la capacità di affrontare in modo critico ed originale i
fenomeni legati ai linguaggi visivi. È indispensabile che siano contenute immagini commentate in
modo personale. Il testo analitico e la bibliografia devono essere redatti secondo le norme.
È importante che il docente sia tenuto al corrente dell’avanzamento dei lavori e le scadenze
pianificate siano rispettate.
La presentazione orale sarà il momento conclusivo e validante del lavoro svolto. Un’esposizione
coinvolgente, fluida e didatticamente ben impostata servirà a evidenziare la propria autorevolezza
nel trattare il tema.
Un accenno alla bibliografia:
D.BARBIERI, I linguaggi del fumetto, Milano: Bompiani, 2009
D.BARBIERI, Il pensiero disegnato, Roma: Coniglio, 2010
D.BARBIERI, Guardare e leggere, Roma: Carocci 2011
D.BARBIERI, Breve storia della letteratura a fumetti, Roma: Carocci, 2014
D.COONEY, Guida completa al disegno per fumetti e graphic novel, Milano: Il Castello, 2013
O.DEL BUONO, Sul fumetto, Bologna: Comma22, 2014
W.EISNER, Il fumetto come arte sequenziale, Latina: Tunué, 2005
P.GRAVETT (a cura di), 1001 fumetti da leggere prima di morire, Monteveglio (BO): Atlante, 2013
S.McCLOUD, Il libro del fumetto, Torino: Pavesio, 2013
A.SEBASTIANI (a cura di), Il fumetto tra arte, storia e letteratura, Bologna: CLUEB, 2012
Sitografia, per farsi un’idea:
http://it.wikipedia.org/wiki/Portale: Fumetti
http://litteraturegraphique.com
http://guardareleggere.net
Materie: Arti visive e Chimica
Docenti: Giuseppe Laffranchi e Lucia Peduzzi
Apprendere per immagini
1. Contenuti
Le tecnologie web a sfondo sociale, tipiche della seconda generazione del web, sono in genere
designate con il termine Web 2.0. Grazie alle tecnologie web di seconda generazione, gli utenti
possono collaborare in rete, co-produrre e condividere informazioni con altri utenti.
I Social Media sono un gruppo di applicazioni web fondate sulla filosofia e la tecnologia tipiche del
Web 2.0 che permettono la produzione e lo scambio di contenuti generati dall’utente (User
Generated Content). All’interno dei Social Media, si può tra l’altro distinguere un sottogruppo di
applicazioni web dette Content Communities (comunità di contenuti). L’obiettivo principale di
questa categoria di media sociali è la condivisione di contenuti multimediali in rete. Esempi tra i
più conosciuti sono Youtube (condivisione di video), Flickr (condivisione di fotografie), Slideshare
(condivisione di presentazioni PowerPoint).
La divulgazione scientifica (popular science) è un’esposizione di argomenti di carattere scientifico
attraverso una modalità accessibile a un largo pubblico di non specialisti. Essa rappresenta un
ponte tra la letteratura scientifica, come mezzo per la comunicazione specialistica nell’ambito
della ricerca scientifica, e l’informazione culturale a largo spettro di pubblico. L’obiettivo del
genere comunicativo è di esporre i concetti fondamentali delle scoperte scientifiche, facendo uso
di modalità accattivanti e di un linguaggio meno specialistico e più accessibile.
Tra le diverse modalità mediatiche utilizzate nell’ambito della divulgazione scientifica è pure
compresa la pubblicazione di video su siti web1, tra i quali figura pure Youtube. Un esempio
autorevole di utilizzo di quest’ultimo media sociale per la divulgazione scientifica della chimica
degli elementi è costituito dal canale Youtube2: The Periodic Table of Videos, nel quale è raccolta
una serie di video prodotti da Brady Haran (ex-videogiornalista della BBC) con la collaborazione del
professor Martyn Poliakoff e altri ricercatori dell’Università di Nottingham (UK).
La divulgazione scientifica per mezzo di video pubblicati nel web permette la fruizione di contenuti
da parte di un pubblico non specialistico, sfruttando il carattere accattivante del linguaggio filmico.
La semplificazione delle operazioni di ripresa e di montaggio, resa possibile dagli odierni mezzi
digitali, ha aumentato la possibilità di produzione e di condivisione dei prodotti multimediali ed ha
creato un genere che attinge direttamente alla cultura internauta.
Oggetto di questo LaM è la creazione di brevi video a carattere divulgativo scientifico nell’ambito
della chimica.
Oltre a produrre un video, ogni studente dovrà redigere un documento nel quale descriverà le due
indagini che lo hanno portato alla produzione dell’oggetto multimediale. Le due parti presenti nel
documento sono le seguenti:
•
l’approfondimento chimico, comprendente la teoria relativa ai fenomeni studiati e la
presentazione degli esperimenti di laboratorio svolti;
•
il lavoro preparatorio del video, comprendente la descrizione del concetto visivo, la
sceneggiatura e lo story-board.
1
Un elenco esaustivo di siti riguardanti la divulgazione scientifica viene fornito nella pagina di Wikipedia: Popular
science (http://en.wikipedia.org/wiki/Popular_science) .
2
Indirizzo web: www.youtube.com/user/periodicvideos
Materie: Arti visive e Chimica
Docenti: Giuseppe Laffranchi e Lucia Peduzzi
2. Organizzazione
Partendo dall’esplorazione individuale e dalla visione di video nel web, lo studente si concentra su
un’area di approfondimento di proprio interesse.
In questa fase esplorativa, oltre ad individuare il contenuto scientifico da approfondire, ogni
studente visiona e cataloga i materiali visivi. Grazie all’analisi critica delle immagini ogni studente
crea una collezione di video che gli permette di reperire gli strumenti e le idee per la realizzazione
della propria produzione.
Dopo aver definito l’area di studio di proprio interesse, ogni studente precisa il contenuto specifico
della propria ricerca, identificando una o più esperienze di laboratorio da realizzare.
In seguito, lo studente progetta uno o più esperimenti che costituiscono gli oggetti del video. Per
questa fase di progettazione è prevista la lettura e l’analisi critica della letteratura scientifica
riguardante il campo scelto.
Sulla scorta degli esperimenti scelti, ogni studente elabora parallelamente una sceneggiatura e
uno story-board per mezzo dei quali viene descritta la sequenza di scene da filmare in laboratorio.
Nelle fasi successive ogni studente realizza gli esperimenti in laboratorio e le riprese, montando
infine i filmati.
La redazione del documento che fa da supporto all’intera produzione video accompagna in
parallelo l’attività pratica di produzione.
Per la produzione dei video si farà capo a mezzi semplici (smartphones e/o videocamere non
professionali) e ad applicativi freeware.
La messa in luce delle relazioni tra un concetto scientifico studiato, l’obiettivo di divulgazione e la
concretizzazione in immagini di un pensiero è un traguardo fondamentale di questo LaM, che
dovrebbe realizzarsi nel video prodotto.
Allo studente sarà chiesto sia di studiare concetti nell’ambito scientifico chimico, sia di analizzare
aspetti rilevanti nell’ambito della produzione multimediale (la qualità della fotografia e
dell’inquadratura, la luce, il suono, il montaggio, il ritmo ecc.).
A coloro che partecipano al LaM non è richiesta alcuna preconoscenza particolare di tipo
informatico o fotografico, ma unicamente un interesse per la chimica e per l’attività sperimentale
di laboratorio, nonché il desiderio di approfondire gli aspetti legati alla potenzialità delle immagini
nell’ambito dei processi d’insegnamento/apprendimento.
3. Valutazione
La valutazione del LaM terrà conto della qualità:
•
del video prodotto;
•
degli approfondimenti teorici nell’ambito del fenomeno chimico studiato;
•
del lavoro pratico in laboratorio;
•
delle relazioni riguardanti gli esperimenti di laboratorio;
•
della sceneggiatura e dello story-board;
•
dell’analisi critica del proprio prodotto filmico;
•
della presentazione orale individuale del lavoro di ricerca.
Materie: Arti visive e Chimica
Docenti: Giuseppe Laffranchi e Lucia Peduzzi
4. Bibliografia
Aumont, Jacques et al., Estetica del film. Lindau, 2009.
Bertetto, Paolo. Metodologie di analisi del film. Laterza, 2009.
Breidbach, Olaf e Vercellone, Federico. Pensare per immagini: tra scienza e arte. Bruno
Mondadori, 2010.
Cobb, Vicki, e Lippman , Peter J. Science Experiments You Can Eat. Lippincott, 1972.
Emsley, John. Molecole in mostra. La chimica nascosta nella vita quotidiana. Dedalo, 2004.
Joly, Martine. Introduzione all’analisi dell’immagine. Lindau, 1999.
Karukstis, Kerry K. Chemistry connections: the chemical basis of everyday phenomena. Academic
Press, 2000.
Mazzoleni, Franca. Filmare con il telefonino e la telecamera digitale. Audino, 2006.
Morales, Paolo. Narrare con le immagini. Audino, 2008.
Murch, Walter. In un batter d’occhi. Lindau, 2007.
Pinel, Vincent. Il montaggio. Lindau, 2012.
Raaf, Hermann. Chemie des Alltags A - Z: ein Lexikon der praktischen Chemie. Herder, 1992.
Roesky, Herbert Walter. Il luna park della chimica. Zanichelli, 1999.
Schwedt, Georg. Experimente mit Supermarktprodukten: eine chemische Warenkunde. WileyVCH-Verlag, 2009.
Siety, Emmanuel. L’inquadratura: all’inizio del cinema. Lindau, 2004.
This, Hervé. I segreti della pentola. Guida di gastronomia molecolare. Jaca Book, 2005.
Vollmer, Günter, e Manfred Franz. La chimica di tutti i giorni. Zanichelli, 1992.
5. Sitografia
http://en.wikipedia.org/wiki/Popular_science
www.mobilemovie-hamburg.de
www.ohrenblick.de
www.youtube.com/user/periodicvideos
Materia: Biologia
Docenti: Ottorino Pedrazzini e Davide Speziga
Le piante nostre alleate; tra i rimedi curativi di un tempo e i
parchi cittadini
Analisi botaniche da un punto di vista sociale-ambientale e/o chimico-farmaceutico
Il LAM di biologia ha tra i suoi obiettivi quello di portare lo studente a chinarsi sull’importanza che i
vegetali assumono nella nostra quotidianità. Diamo per scontata la loro presenza, ma
dimentichiamo troppo spesso che questi organismi giocano un ruolo fondamentale capace di
condizionare la nostra stessa vita.
Pensiamo anche solo al fatto che oltre l’80% dei medicinali che utilizziamo e/o che in parte
abbiamo appreso a sintetizzare sono di origine vegetale. Gli scienziati sono certi che saranno le
piante, grazie ai loro metaboliti, a sconfiggere le malattie (e forse anche epidemie e pandemie)
dell’Era moderna, che uccidono (e uccideranno) milioni di persone nel mondo. Per questa ragione
l’erboristeria gioca ancora un ruolo molto importante nella ricerca farmaceutica avanzata.
Le piante rivestono anche un ruolo sociale non trascurabile. Le città che hanno rinverdito viali e
piazze con alberi, siepi e aiuole sono più vivibili, creano maggior benessere nella popolazione e
favoriscono la salute dell’uomo. Uno studio condotto in un’università statunitense, scrive il
professor Mancuso dell’Università di Firenze nel suo libro “Verde brillanze” (Ed. Giunti, 2013), è
arrivato a sostenere che studenti che eseguivano un test immersi nel verde ottenevano risultati
migliori rispetto a chi poteva osservare soltanto spazi costruiti.
Mancuso si spinge oltre riportando che è stato provato, che spazi interni dove sono state inserite
delle piante procurano benessere tale da creare addirittura una prevenzione contro le malattie,
psichiche e non. I parchi cittadini non sono un’invenzione della società industrializzata ma nascono
nelle città già agli inizi del Rinascimento, con l’intento di portare benessere e non solo come mera
cosmesi pianificatoria dei grandi agglomerati che si sviluppano e si riorganizzano proprio con la
fine del Medioevo.
Anche in Ticino i parchi urbani svolgono un ruolo sociale sempre maggiore e sempre più spesso
sono frequentati da anziani e bambini che vi passano sovente diverse ore nell’arco della giornata.
Il LAM vuole considerare anche questo aspetto andando a monitorare come il verde urbano e
pubblico sia in grado di svolgere questo suo importante ruolo e come eventualmente si possa
intervenire, con ad esempio nuove piante, per aumentarne gli effetti sull’utenza. Perciò chi
affronterà questo tipo di ricerca dovrà, gioco forza, contattare esperti di fitoterapie, di
erboristeria, storici della medicina (per gli aspetti più prettamente chimico-farmaceutici) ed
esperti pianificatori, sociologi, architetti paesaggisti (per le tematiche più legate al verde urbano).
Nelle proposte di attività pratica l’allievo entrerà quindi in contatto diretto con la realtà locale e/o
svolgerà attività di estrazione di principi attivi da piante officinali che si trovano nel contesto
locale.
Il vasto campo d’azione permette allo studente di affrontare e quindi approfondire una situazione
che sente vicino e che lo può interessare a tal punto da portarlo ad affrontare una vera ricerca
scientifica piuttosto complessa, con tanto di attività pratica.
Parco di Villa dei Cedri, Bellinzona, un
parco cittadino aperto al pubblico.
Aiuola cittadina tipo orto con piante
officinali nella città di Zurigo (2014).
Circa l’80% dei medicinali in commercio
oggi sono di origine vegetale.
Materia: Biologia
Docenti: Ottorino Pedrazzini e Davide Speziga
Gli studenti che intendono aderire a questa proposta saranno portati a:
o individuare un argomento che sia proponibile con gli obiettivi del LAM;
o progettare una ricerca sperimentale secondo un approccio scientifico;
o raccogliere dati scientifici attraverso una sperimentazione;
o analizzare e interpretare i dati raccolti e confrontarli con la letteratura;
o elaborare un rapporto di ricerca personale, che includa sia la parte teorica che quella
sperimentale.
Tutto ciò porterà lo studente ad affrontare uno studio da svolgere in laboratorio e/o nel contesto
territoriale locale.
Il lavoro personale di ricerca sarà strettamente correlato con gli interessi dell’allievo, che verranno
discussi con il docente mentore durante i primi incontri.
È evidente che, per ragioni strettamente correlate con il tipo di ricerca proposto, il LAM potrebbe
comprendere quindi una parte pratico-sperimentale da svolgersi, in parte, anche nel periodo
estivo. Si richiede pertanto allo studente un’eventuale disponibilità a compiere alcune attività
pratiche, in genere di breve durata, nell’estate 2015.
Per questo LAM vengono valutati l’impegno, la costanza e la serietà con le quali ogni singolo
studente dimostrerà di affrontare il lavoro di ricerca in tutte le sue fasi. Vengono inoltre
considerati nella valutazione le modalità operative che lo studente adotta nella raccolta dei dati,
come pure le capacità analitiche messe in atto nel raggiungimento dei risultati e nella redazione
del rapporto finale.
Al fine di una valutazione verrà pure considerata la presentazione orale in termini di chiarezza
espositiva e di riflessione sul procedimento e risultato del lavoro.
Bibliografia:
• A. Fossati, Investigatori della natura, 1853-2003. Centocinquanta anni di Museo cantonale di
storia naturale, 2003, ed. Dadò
• Darko Pandakovic, Architettura del paesaggio vegetale, 2000, ed. Unicopli
• Ivano Morelli, Guido Flamini, Luisa Pistelli, Manuale dell'erborista. Biosintesi, estrazione e
identificazione delle sostanze di origine vegetale, 2005, ed. Tecniche nuove
• L.P. Da Legnano, Le piante medicinali del Canton Ticino e dell' Oltrepo, 1978, ed. Mediterranee
• Muccinelli Mario, Prontuario dei fitofarmaci, 2004, Decima Edizione
• N. Campbell, Biologia, 2000, ed. Zanichelli
• Paolo Villa, La costruzione del giardino. Metodologia di progettazione, 2004, Flaccovio
• R. Ricklesfs, Ecologia, 1997, ed. Zanichelli
• Stefano Mancuso e Alessandra Viola, Verde Brillante, sensibilità e intelligenza del mondo
vegetale, 2013, ed. Giunti
Materia: Chimica
Docente: Dario Leonardi
Ceramica
tra arte, artigianato e tecnologia
Introduzione
Le tecniche impiegate nella produzione di prodotti
ceramici si riferiscono alla fabbricazione di oggetti
utilizzando diverse sostanze minerali finemente
polverizzate impastate in genere con acqua,
foggiati a mano o meccanicamente, essiccati e
successivamente cotti ad elevate temperature.
La ceramica è conosciuta sin dalla preistoria e
nasce dalla scoperta che l'argilla umida mediante
il calore perde il suo carattere plastico e solidifica
conservando la forma che le si è data, acquistando
interessanti proprietà fisiche di durezza e
resistenza.
La sua invenzione costituisce una delle principali
conquiste nella storia dell'umanità.
I primi manufatti risalgono al neolitico, e si
compongono essenzialmente di vasellame cotto
direttamente sulle braci di fuochi di bivacco.
La parola ceramica deriva dal nome greco dell'argilla (κέραμος) ed è passata nelle lingue
moderne a indicare ogni oggetto fabbricato con argille, come vasellame (piatti, vasi, lampade,
portacandele…), statue, gioielli ed altri oggetti artistici così come gli elementi da costruzione
(mattoni, piastrelle…). Ai prodotti ceramici tradizionali si sono aggiunti nell’ultimo secolo materiali
avanzati o moderni. Si tratta di materiali di sintesi ad elevata densità e resistenza meccanica,
ottenuti a partire da ossidi metallici e altre sostanze, che trovano applicazioni di tipo strutturale
(utensili da taglio, parti resistenti all’usura, scudi termici), o di tipo funzionale (elettroceramici,
superconduttori).
I diversi oggetti ceramici possono risultare tra loro sensibilmente diversi sia nell’aspetto estetico
sia da un punto di vista tecnico per quanto riguarda le proprietà fisiche. Le principali variabili che
sono in grado di condizionarne le caratteristiche vanno dalla natura delle argille e degli ingredienti
talora aggiunti a formare l'impasto, alle modalità di cottura differenti per velocità e temperatura
massima raggiunta, all'eventuale rivestimento di smaltatura che richiede un’ulteriore cottura pure
possibile in differenti condizioni chimiche e fisiche.
La proposta di un lavoro di maturità che ha come oggetto lo studio di alcune fra le tante tecniche
usate dai ceramisti è particolarmente interessante perché in ogni stadio del ciclo produttivo, a
parte la modellazione, permette di affrontare aspetti fondamentali di chimica teorica, di
sperimentare materiali e metodi per invenzione progettuale o modifica di procedure esistenti, di
coniugare l’espressione artistica alla scienza e non da ultimo di produrre concretamente oggetti.
Materia: Chimica
Docente: Dario Leonardi
Obiettivi e impostazione del lavoro di maturità
Lo scopo di questo lavoro di maturità è principalmente quello di compiere un lavoro di ricerca
individuale con la possibilità di cimentarsi nella programmazione di un percorso che oltre
all’approfondimento teorico delle basi scientifiche di una tecnica, consente la realizzazione di una
parte pratica di laboratorio, condotta come se si trattasse di una vera e propria attività in
un’officina artigianale.
L’impostazione prevede il lavoro iniziale, della durata di circa un mese, su materiale bibliografico
messo a disposizione dal docente, che sarà seguito dalla presentazione ai compagni degli aspetti
teorici della ricerca.
In un secondo tempo verrà pianificata e al più presto iniziata anche l’attività pratica, che andrà ad
affiancare l’approfondimento teorico.
L’allievo avrà la possibilità di utilizzare materiali diversi e adire ad apparecchiature specifiche.
La ricerca potrà essere facilitata da contatti già esistenti o da perfezionare sia con ceramisti
dilettanti e professionisti presenti sul territorio sia con industrie attive nell’area tecnologica.
I risultati saranno oggetto di una relazione scritta e di una presentazione orale da tenere entro la
fine del secondo semestre.
Campi di studio
Come già anticipato nell’introduzione, la varietà dei campi di applicazione, dei materiali e delle
tecniche, così come la complessità dei procedimenti, offre la possibilità di focalizzare l’attenzione
su uno dei tanti dettagli di una particolare procedura.
L’obiettivo potrà essere quello di valutare l’effetto di determinate condizioni, sostanze o
accorgimenti tecnici sulle caratteristiche dei prodotti finali.
I possibili campi di studio si possono inquadrare facilmente considerando le varie tappe dei cicli
produttivi.
Di seguito sono elencati alcuni esempi che danno un’idea di possibili ambiti di ricerca.
- Tipi di ceramiche: a pasta compatta (porcellane e gres) o a pasta porosa (terrecotte e
maioliche).
- Varietà delle argille: caolino, montmorillonite, smectite, feldspati, silicati, idrati d'alluminio,
cloriti ferrifere.
- Lavorazione e preparazione delle argille: miscelazione, aggiunta di chamotte, fritte o altre
sostanze.
- Cottura: questa avviene in forni che raggiungono temperature che possono raggiungere
addirittura i 1500 °C e i processi possono durare anche molte ore; modulando le condizioni di
cottura si possono ottenere risultati diversi.
- Atmosfera di cottura: la presenza di ossigeno (ossidante) o vapore o monossido di carbonio
(riducente) può avere come risultato quello di ottenere colorazioni diverse.
- Tecnica Raku: togliendo l'oggetto incandescente dal forno il pezzo subisce un forte shock
termico e la natura dei costituenti viene modificata tramite riduzione, ponendo l’oggetto a
contatto di materiali diversi (segatura, carta, foglie ecc.).
- Smalti: sono ricoprimenti di tipo vetroso in grande varietà ottenuti variando la composizione in
ossidi metallici, fondenti diversi silicati e tante sostanze diverse naturali e sintetiche.
- Cristalline: ricoprimenti di tipo vetroso trasparenti.
- Smaltatura a ingobbio: lo smalto può essere applicato direttamente sull'oggetto essiccato, ma
ancora da cuocere.
- Produzione industriale di materiali ceramici.
Materia: Chimica
Docente: Dario Leonardi
Criteri di valutazione
Il lavoro di maturità verrà valutato tenendo conto dei seguenti aspetti:
⋅
chiarezza e coerenza nella presentazione orale;
⋅
qualità e esito dell’attività pratica;
⋅
rigore nella trattazione degli aspetti scientifici;
⋅
forma struttura e contenuto della produzione scritta;
⋅
qualità della bibliografia;
⋅
impegno, interesse, spirito di iniziativa e capacità di organizzazione dimostrati durante l’intero
lavoro.
Bibliografia
Susan Peterson: Working With Clay. Laurence King Publishing, London, 2009
Louisa Taylor : The Ceramics Bible: The Complete Guide to Materials and Techniques. Chronicle
Books, San Francisco, 2011
Nino Caruso: Ceramica viva. Hoepli Editore, Milano, 2003
Nino Caruso: Decorazione ceramica. Hoepli Editore, Milano, 2010
Susan Peterson: Fare ceramica. Zanichelli Editore, Bologna, 1998
P. Rada, M. Hucek. Le tecniche della ceramica. Melita Editore 1992
Jacqui Atkin : 250 Tips, Techniques, and Trade Secrets for Potters: The Indispensable Compendium
of Essential Knowledge and Troubleshooting Tips. Barrons Educational Series Inc, 2009
Piero Cademartori: Corso completo di ceramica. De Vecchi - Giunti Editore, Milano, 1994
Ninina Cuomo di Caprio: La ceramica in archeologia, 2: antiche tecniche di lavorazione e moderni
metodi di indagine. L'Erma di Bretschneider, 2007
Sitografia
http://didatticaonline.artisticobusto.it/ceramiche.pdf
http://www.lameridiana.fi.it/pdf/smalti_loro_teoria_it.pdf
Materie: Chimica e Fisica
Docenti: Omar Gianora e Fabio Lucchinetti
Ticino terra… d'acqua
L'acqua è una sostanza con la quale abbiamo grande familiarità, ma alla quale prestiamo
un'attenzione ridotta. Il nostro territorio ne è particolarmente ricco: una fortuna che andrebbe
gestita in modo oculato e attento. L'acqua, che sgorga dalle nostre montagne, costituisce una
risorsa locale importante, sia per l'approvvigionamento domestico e industriale di acqua potabile
che per la produzione di energia elettrica.
Siamo tutti consumatori – spesso voraci – di questa risorsa: la conosciamo a sufficienza? Siamo in
grado di capire quali siano gli indizi che l'acqua è di buona qualità, salubre, sana? Quali
comportamenti la rendono invece inquinata, inutilizzabile, pericolosa? Le nostre montagne
continueranno a elargirci con generosità l'acqua di cui abbiamo un vitale bisogno o dovremo
imparare a gestirla con maggiore parsimonia, affinché sia disponibile per tutti gli scopi cui la
destiniamo? È più opportuno importare
autotreni carichi di acqua imbottigliata da
paesi lontani o affinare le nostre
conoscenze per gestire nel migliore dei
modi il nostro oro blu?
Malgrado le numerose campagne di
sensibilizzazione per un uso parsimonioso
dell'acqua, rimangono importanti i
quantitativi utilizzati dalle economie
domestiche e dalle industrie; mentre
l’accresciuta sensibilità ambientale ha
contenuto, ma non eliminato, le occasioni
di inquinamento dell’acqua.
Indagini
sempre
più
raffinate,
competenze scientifiche e tecniche
moderne permettono di fare fronte agli inquinamenti, di risanare corsi d'acqua, di rendere potabili
le acque, di migliorare e monitorare la qualità dell'acqua distribuita dagli acquedotti, a tutto
vantaggio dei consumatori finali e della protezione dell’ambiente.
Organizzazione e metodologia
Il corso avrà un'impronta sperimentale e una struttura seminariale. Lo studente avrà modo di
definire una domanda di indagine puntuale (alcuni esempi tematici sono riportati nel prossimo
paragrafo) che gli permetterà di svolgere un lavoro di ricerca sperimentale su un aspetto
circoscritto. È a questo proposito possibile svolgere dei periodi di lavoro direttamente sul
territorio, avvalendosi delle competenze di istituti di ricerca locali. Agli studenti è richiesta la
disponibilità a trascorrere alcuni giorni della pausa estiva presso questi laboratori.
Ciascun allievo si occuperà di un particolare progetto concreto, che sarà però da mettere in
relazione con i progetti dei compagni, in modo da permettere un approfondimento complessivo
delle conoscenze attorno all'acqua.
Materie: Chimica e Fisica
Docenti: Omar Gianora e Fabio Lucchinetti
Temi
Lo studente potrebbe confrontarsi con la necessità di sfruttare una nuova sorgente, indagandone
le caratteristiche batteriologiche e chimico-fisiche che renderebbero possibile l'inserimento delle
acque nella rete di erogazione in modo che, contemporaneamente, venga attivata una centrale di
produzione di energia elettrica, garantendo la migliore efficacia possibile.
È ipotizzabile partecipare a campagne di monitoraggio dei fiumi del Sopraceneri, volte a
determinarne la qualità, oppure seguire le indagini svolte in casi di recuperi ambientali legate alla
rivitalizzazione dei corsi d’acqua.
È pure possibile immaginare di correlare dei fenomeni atmosferici particolari (piogge di intensità
alte o periodi di piogge prolungati) con le conseguenze che essi hanno sulla gestione del territorio
(smottamenti, inondazioni) e delle risorse idriche (prevenzione delle piene, gestione programmata
dei livelli dei bacini idrici).
Valutazione
La valutazione coprirà l’intero percorso di ricerca svolto. Si prenderanno in considerazione:
• la capacità di formulare ipotesi e obiettivi di ricerca, circoscrivendoli in modo opportuno,
l’autonomia nella definizione di riferimenti bibliografici pertinenti, l’originalità e l’audacia
nell’affrontare le scelte tematiche, la capacità di definire un livello di approfondimento
adeguato, il rigore nel lavoro empirico;
• la capacità di organizzare in modo chiaro e strutturato il documento scritto, la cura riservata a
lessico e sintassi, il rigore nell’uso corretto di citazioni, riferimenti in nota o bibliografici;
• la capacità di esporre oralmente il lavoro in modo sintetico, strutturato, il più possibile
avvincente, chiaro e corredato dai supporti adatti.
Bibliografia e webliografia orientativa
Una bibliografia di dettaglio sarà da allestire, in collaborazione con i docenti, per ciascun possibile
progetto di lavoro. Di seguito sono proposti unicamente alcuni riferimenti a opere che permettono
un primo approccio al tema.
1. Un’opera completa e rigorosa di limnologia:
Laura Sigg, Werner Stumm, Aquatische Chemie: Einführung in die Chemie natürlicher Gewässer,
utb Stuttgart, 2011
2. La normativa federale di riferimento:
Legge federale sulla protezione delle acque (LPAc)
(http://www.admin.ch/opc/it/classified-compilation/19910022/index.html)
3. Uno studio ticinese sulla protezione ambientale, un capitolo è dedicato alla protezione
dell’acqua:
Rapporto cantonale sulla protezione dell’ambiente, editore Consiglio di Stato della Repubblica
del Cantone Ticino, 2009
4. Una ricerca di limnologia sulle condizioni del lago di Lugano:
http://www.cipais.org/pdf/2013-rapporti/Limnologia_LUGANO_Rapporto_2012.pdf
5. Il sito dell’istituto di ricerca Eawag (con una raccolta di pubblicazioni scientifiche):
http://www.eawag.ch/index_FR (http://www.eawag.ch/medien/publ/eanews/index_FR)
6. Un sito con interessanti contenuti divulgativi:
http://www.trinkwasser.ch/Italiano/default_i.html
Materia: Francese
Docente: Edoardo Baylaender
Un livre dans une boîte / Un libro in una scatola: il Lapbook
Introduzione
Presentare il risultato di un’analisi letteraria in una forma diversa da quella che si fa generalmente
in classe è quanto vuole proporre questo Lavoro di Maturità. Il processo d’analisi dell’opera
letteraria sarà lo stesso di quello seguito in classe, la differenza sta che i risultati e gli elementi di
analisi saranno presentati in un “lapbook”. Un lapbook è una scatola, una cartella che raccoglie dei
mini libri di diverso formato, delle rappresentazioni (disegni, piccole costruzioni, ecc.) che
espongono gli elementi e i risultati dell’analisi dell’opera letteraria.
In poche parole bisognerà trasportare il contenuto e i risultati dell’analisi in un contenitore diverso
dal foglio tradizionale, bisognerà creare un dossier dove i diversi elementi saranno introdotti sotto
forme diverse. L’analisi dell’opera resta un elemento chiave per il lavoro e per la sua valutazione.
Se per esempio l’opera studiata è il romanzo di Jules Verne “Vingt mille lieues sous les mers” si
potrebbe immaginare che la scatola (il contenitore) sia il sottomarino e che all’interno si trovino i
vari elementi del romanzo e che per ognuno di essi ci sia un mini libro, una girandola, una
registrazione o una qualsiasi altra rappresentazione iconografica (dall’intrigo, ai personaggi, ai
luoghi, …). Al posto di comando, c’è il comandante Nemo e lì si troverà in una cartella la sua
biografia, in un’altra le sue azioni.
Finora il Lapbook è stato soprattutto utilizzato per lavori con allievi nei paesi nordici e francofoni,
ma sta avendo un buon successo anche in Italia.
Questa proposta di LAM è una nuova esperienza: introdurre un’opera letteraria e la sua analisi in
un Lapbook.
Essendo una prima esperienza, si pensava di limitare il campo delle opere letterarie al romanzo
poliziesco, ma anche i romanzi dell’Ottocento francese sono sicuramente una fonte molto vasta
per un tale lavoro. Con gli studenti che seguiranno questo LAM si cercherà di scegliere dei romanzi
dove esista un fil rouge, un elemento comune alle diverse opere, in modo da avere alla fine dei
Lapbook “collegati” fra loro.
Obiettivi
Analisi di un’opera letteraria (area francofona) e trasposizione in un Lapbook.
Svolgimento
• Presentazione del “lapbook”(docente)
o Cosa è un lapbook
o Come costruirlo
o Le diverse tecniche
• Scelta del romanzo (autore di lingua francese) e del fil rouge, dell’elemento in comune alle
diverse opere (docente-allievo)
• Analisi del romanzo e primi risultati (allievo)
• Scelta della forma del Lapbook (allievo)
• Creazione del Lapbook e delle sue componenti (allievo)
• Presentazione dell’analisi (testo scritto), presentazione e descrizione del Lapbook
Materia: Francese
Docente: Edoardo Baylaender
Valutazione
Nell’attribuzione della nota finale saranno considerati
• la qualità dell’analisi (testo scritto): pertinenza dell’approccio analitico scelto, struttura del
lavoro e dell’argomentazione, la profondità dell’analisi
• il Lapbook
o L’originalità
o Il contenuto e la presentazione-rappresentazione
• La presentazione orale del prodotto finito
Lingua
• Espressione scritta-lingua:
o il LAM è aperto a tutti gli studenti. Il lavoro potrà essere svolto, scritto in italiano ma sarà
caldeggiato il lavoro svolto e scritto in francese
• Espressione orale:
o durante la presentazione orale dei risultati della propria ricerca, i partecipanti potranno
fare uso della lingua francese, se riterranno di possedere i mezzi linguistici adeguati.
Bibliografia
MEULEMANS/POLFLIET, Lapbooks en Classe 8-12 Ans , coll. Lapbooks, éd. Sedrap , 2014
Sitografia
http://blogaugustin.canalblog.com/archives/2012/10/25/25346649.html
http://www.charivarialecole.fr/les-lapbooks-pour-depoussierer-nos-exposes-et-nos-cahiersa3486845
http://lapbook.fr
http://lecriveron.fr/
http://maestrarenata.altervista.org/lapbook.html
http://www.pinterest.com/MeetPenny/lapbook-ideas/
http://prosper.andko.free.fr/wa_files/lapbook_20pre_CC_81sentation.pdf
https://sololapbook.wordpress.com
http://sololapbook.wordpress.com/che-cose-un-lapbook/
https://www.youtube.com/watch?v=zFVJ2OBMICM
http://www.zaubereinmaleins.de/kommentare/lapbook-einmaleins....589/
Materie: Geografia e Storia
Docenti: Adriano Martignoni e Marco Pellegrini
Media di comunicazione di massa: dal telegrafo a internet
Chi controlla il passato controlla il futuro;
chi controlla il presente controlla il passato.
George Orwell, 1984
La società dell’informazione che si sviluppa in molti paesi industrializzati a partire dagli anni
Sessanta del secolo scorso si basa sul trattamento di una grande quantità di dati e
sull’automazione della trasmissione delle informazioni. Non è più tanto la ricchezza di
informazione che conta, bensì la capacità di trattare in maniera efficace testi e dati, al fine di una
loro comunicazione efficace.
La comunicazione è quindi strettamente legata alla diffusione delle innovazioni tecnologiche: solo
nel 1852 il telegrafo elettrico (quello di Morse) fu accessibile al pubblico, sia pure con molte
restrizioni legate al controllo di tipo militare sulle reti. Fu una stagione del tutto nuova per
l’informazione: le notizie potevano spostarsi molto più rapidamente delle persone e raggiungere,
quasi in tempo reale, luoghi molto distanti tra loro.
È però il XX secolo, definito anche il secolo della comunicazione, ad essere caratterizzato per le
molte e straordinarie innovazioni tecnologiche che hanno favorito la trasmissione a distanza di
informazioni, suoni, immagini, testi scritti e dati statistici.
Il telefono, in particolare, diventava uno strumento indispensabile per la comunicazione a distanza
tra individui, nelle città, negli affari e, in generale, in tutte le attività della vita moderna. Fin dalla
sua nascita, nel 1877, ha assunto le caratteristiche di un servizio pubblico cui si accede attraverso il
pagamento di un canone. Per questo, quasi tutti gli Stati, hanno assunto la gestione della
telefonia, mantenendola fino al recente processo di privatizzazione, attuato in forma generalizzata
negli ultimi anni del XX secolo.
La radio è un’altra grande invenzione che ha permesso la trasmissione di messaggi e suoni anche a
distanze transcontinentali contribuendo, assieme alla televisione, a modificare la percezione dello
spazio e del tempo. Essere sintonizzati con eventi che stanno avvenendo in luoghi lontani dà la
sensazione che quegli avvenimenti siano più vicini. L’importanza di questo strumento era stata
ben compresa dai principali dittatori del XX secolo, grandi manipolatori di masse che hanno fatto
della radio il principale strumento di comunicazione tra il potere ed il popolo.
L’innovazione che ha modificato maggiormente il comportamento degli individui e dei gruppi
sociali prima dell’avvento del computer è però stata la televisione, diffusasi rapidamente e
capillarmente dal 1945 negli Stati Uniti e dal 1955 nel resto dei paesi industrializzati.
Da quel momento tutto il mondo entra facilmente nelle case di tutti, contribuendo alla
collettivizzazione dello spazio privato dello spettatore e influenzando in maniera determinante
l’opinione pubblica, sempre più utilizzata anche a fini commerciali.
Dagli anni Sessanta si è però sviluppato un modulo comunicativo completamente diverso,
interattivo, costituito dalla telematica. Essa rende possibile la trasmissione di un’enorme quantità
di dati elaborati in luoghi diversi: la produzione e l’accesso all’informazione sono ora teoricamente
alla portata di tutti coloro che ne hanno le possibilità tecniche ed economiche.
Tutte queste innovazioni si sono imposte come trasmettitori di modelli comportamentali che
hanno contribuito all’accelerazione del processo di globalizzazione attraverso un complesso
intreccio di omologazioni che influenzano e, a volte esasperano, l’affermazione delle identità
individuali e collettive.
Materie: Geografia e Storia
Docenti: Adriano Martignoni e Marco Pellegrini
1. Possibili argomenti del Lavoro di Maturità
- I media e la democrazia: la primavera araba
- I nuovi media e la censura: l’esempio di google Cina
- I media e la propaganda: l’esempio del cinema
- La tecnologia ed i nuovi media: il Digital divide
- La pubblicità ed i nuovi media
- La comunicazione nell’epoca della globalizzazione
- Guerra ed informazione
- …
2. Un approccio pluridisciplinare: perché?
Il contributo pluridisciplinare consiste nel dimostrare con ottiche metodologiche e disciplinari
complementari l’impatto delle nuove tecnologie dell’informazione sui modelli comportamentali in
contesti spazio-temporali diversi.
3. Struttura del corso
- Introduzione metodologica e approfondimento disciplinare: le prime lezioni alterneranno
momenti condotti dai docenti intesi a presentare e approfondire il tema quadro del LaM con
attività di carattere metodologico finalizzate a familiarizzare con le peculiarità della ricerca in un
contesto liceale e ad acquisire gli strumenti necessari ad affrontare il lavoro in modo autonomo.
Sarà riservato ampio spazio alla lettura, all’analisi e all’interpretazione dei documenti scritti e
cartografici, all’ordinamento delle fonti e a lavori a piccoli gruppi su supporti multimediali.
- Parte individuale: una volta circoscritto l’ambito d’indagine sarà richiesta la strutturazione del
piano di lavoro con la programmazione dettagliata dell’attività di ricerca. In seguito, gli studenti
dovranno approfondire, mediante delle ricerche individuali scritte, il loro tema specifico.
- Presentazione orale: nei mesi di novembre e dicembre gli studenti presenteranno l’argomento e
i risultati della loro ricerca, evidenziando gli aspetti metodologici e l’analisi critica delle ipotesi di
lavoro.
4. Criteri di valutazione
Ai fini della valutazione oltre alla presenza attiva durante le lezioni ed al contributo all’attività
seminariale, saranno determinanti la struttura della ricerca, il rigore scientifico e metodologico, la
capacità espressiva e linguistica per la parte scritta; il grado d’approfondimento del tema, la
chiarezza espositiva, la pertinenza scientifica e l’utilizzo dei sussidi didattici per la presentazione
orale.
5. Bibliografia di riferimento:
Bettoni, Tamponi, Geopolitica e comunicazione, FrancoAngeli editore, Milano 2012
Casari, Corna-Pellegrini, Eva, Elementi di geografia economica e politica, Carocci, Roma 2003
Fracassi, Bugie di guerra. L’informazione come arma strategica, Mursia, Milano 2003
Gorman, McLean, Media e società nel mondo contemporaneo, Il Mulino, Bologna 2005
Rampini, Rete padrona, Amazon, Apple, Google & co. Il volto oscuro della rivoluzione digitale,
Feltrinelli, Milano 2014
Torrealta (a cura di), Guerra e informazione, un’analisi fuori da ogni schieramento, Sperlin
Paperback, Milano 2005
Materie: Greco e Latino
Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli
Medicina nella storia II
Lezioni di anatomia (di Rembrandt, 1632, Lezione di anatomia del dottor Tulp, L’Aia, Mauritshuis e di G. von Hagens,
inventore della plastinazione nel 1977, nella mostra itinerante Körperwelten che ha girato il mondo intero,
http://www.bodyworlds.com/en.html).
il confronto con il passato che aiuta a capire il presente e a progettare il futuro
Questa proposta, insieme a quella di Lavoro di Maturità Medicina nella storia I ancora in corso per
l’a.s. 2014, fa da corollario al progetto sperimentale di sede di storia della medicina (la storia della
medicina e la medicina nella storia, a.s. 2012-13, a.s. 2013-14) che, accanto ad un eterogeneo
ciclo di incontri sul tema del contagio in collaborazione con il Dicastero Cultura della città di
Bellinzona e ad un corso facoltativo sul tema, ha anche promosso una riflessione multidisciplinare
e interdisciplinare sullo statuto epistemologico della medicina in seno al curricolo scientifico di
Biologia e Chimica (BIC).
Si invita in particolare a considerare e a ragionare sulle due epoche cardine della storia della
medicina occidentale che sono la medicina ippocratica (V-IV sec. a.C.) e quella dell’affrancamento
dalla tradizione ippocratica dei secoli Cinque-, Sei- e Settecento sempre favorendo la visione
triangolare che studia il passato per ragionare e capire il presente come fase di passaggio verso il
futuro.
La medicina ippocratica
Nella storia della medicina occidentale la nascita di una medicina razionale intesa come «tecnica»
(téchne «arte, artigianato, mestiere»), fatta di teoria e di pratica insieme, è legata alla figura del
medico greco Ippocrate di Cos (ca. 440-370 a.C.), fondatore di una vera scuola professionale e
autore di «trattati» (i «trattati ippocratici») che formano il nucleo di un’imponente raccolta di
circa 70 testi medici di autori diversi nota come Corpus Hippocraticum. Predominano la medicina
preventiva che guarda alla «dieta» (lo stile di vita) e la diagnostica (la ricerca di una spiegazione
razionale delle malattie che registra i sintomi, formula una diagnosi, prognostica il decorso e
fornisce una terapia). Si studiano a fondo aspetti di anatomia, fisiologia, ereditarietà genetica,
ostetricia, ginecologia, pediatria, patologia, epidemiologia, farmacologia e chirurgia, ma anche
aspetti di etica professionale medica («Giuramento di Ippocrate»). I «trattati di Ippocrate» sono
spesso critici e anche polemici. Sono testimoni inequivocabili del dibattito sul sapere coerente.
Attraverso la via della ricezione diretta (scuole di Alessandria, Asclepiade, Galeno, impero
romano, alto medioevo) e attraverso la via araba (traduzione in arabo, ritraduzione in latino
durante il basso medioevo, ripresa del greco originale), infine ‘ri-nati’ e rivitalizzati tra
Umanesimo e Rinascimento, sono i testi che hanno fatto scuola in Occidente fino almeno al
Materie: Greco e Latino
Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli
Seicento, alcuni addirittura fino all’Ottocento, quando il paradigma ippocratico-galenico di due
millenni ha definitivamente ceduto il passo al modello della medicina sperimentale.
La bimillenaria tradizione ippocratico-galenica ha lasciato strascichi inevitabili, più o meno visibili
ancora oggi nel magma della medicina popolare e della medicina «complementare». Si possono
citare la pratica terapeutica del salasso, ancora ostinatamente diffusa in Germania, oppure la
vacuum terapia (la terapia delle coppette nella medicina popolare) e molte e varie forme di
terapia olistica e di terapia ‘dietetica’. Anche le terapie omeopatiche di Hahnemann (1755-1843,
similia similibus curentur) e le terapie spagiriche offerte in moltissime farmacie svizzere (es.
Aurora Pharma, Heidak, Spagyros) possono essere considerate un retaggio della medicina
ippocratica.
Si tratta perlopiù di metodi terapeutici che non reggono al paradigma della medicina
sperimentale, ossia al vaglio del metodo scientifico moderno inaugurato da Galileo,
ma che fanno ben comprendere, una volta in più, che l’organismo umano non
coincide con l’uomo, e che la medicina, pur ricorrendo alle scienze esatte (fisica,
chimica, biologia), non è ancora arrivata ad essere una scienza esatta. Accade quindi
che nell’era del decollo delle tecnologie biomediche e dei farmacoterapici sempre
più efficaci e sicuri, si registra anche un dilagare della medicina «naturale» dei
«rimedi che-non-aiutano-ma-che-non-fanno-male», anche di quelli potenzialmente
pericolosi acquistabili in Internet che eludono le vie di distribuzione legali. Si propone
ai maturandi di ragionarci sopra nella prospettiva storica scegliendo un tema
specifico.
La medicina tra Cinquecento e Settecento
La medicina ha proseguito il suo corso ed il suo sviluppo anche in epoca moderna, veicolando gli
elementi della più remota tradizione e quelli della più vicina innovazione: si cerca di introdurre
nuove metodologie, ma senza rompere definitivamente con la medicina antica e medievale. La
prassi medica è un'arte, per sua natura non fondata unicamente su complessi impianti teorici
basati sui nostri concetti di 'scientificità'. L'arte medica è un crogiuolo di conoscenze, teoriche ed
empiriche, il cui scopo precipuo è quello di guarire. Molti rigagnoli confluiscono a darle dignità:
l'anatomia, la clinica e la chirurgia, la farmacologia, congiunte con la deontologia del medico
coscienzioso. Non possiamo né stupirci né indignarci per l'efficacia riposta in una certa
farmacologia (Dreckapotheke) in uso dai tempi di Ippocrate, nella quale urina, sterco, ed altre
sostanze del corpo umano ed animale entrano come ingredienti di base. D'altra parte la scoperta
del nuovo mondo ha aperto la via a nuove malattie e a nuovi rimedi. Si pensi, ad es. al guaiaco,
alla china, alla salsaparilla.
Per il periodo 1500-1800 disponiamo anche di un'ampia documentazione sulla prassi medica
ufficiale grazie alle lettere che intercorrevano fra i malati ed i medici lontani. È possibile farsi un
quadro preciso e ravvicinato sulle malattie più ricorrenti e sui metodi di cura più accreditati. Si
tratta di microstorie che ci aiutano a capire meglio la società di quel tempo e, di riflesso, anche la
nostra.
ORGANIZZAZIONE, TIPO DI LAVORO RICHIESTO
Come previsto dal regolamento la ricerca viene condotta in tre tappe: il primo semestre (gennaiogiugno 2015), l’estate (luglio-agosto 2015), il secondo semestre (settembre-dicembre 2015).
L’agenda del primo semestre prevede un’introduzione tematica generale e una panoramica di
casi esemplari che procede pari passo con un avvio al metodo di base della ricerca (ricerca
bibliografica, uso delle fonti primarie iconografiche e scritte, vaglio qualitativo della letteratura
secondaria, gestione di articoli, appunti e fotocopie, funzione delle note esplicative, regole
Materie: Greco e Latino
Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli
redazionali). A partire da marzo del primo semestre 2015 saranno circoscritti i temi e avviati i
singoli progetti di ricerca; il tempo dedicato al cammino comune lascerà il posto a percorsi
individuali seguiti e discussi a scadenze regolari. A conclusione del primo semestre è prevista la
consegna di un rapporto in cui si valuteranno i risultati conseguiti durante il primo semestre in
modo da garantire un progresso del lavoro durante l’estate. Il secondo semestre sarà dedicato
alla redazione definitiva del testo.
VALUTAZIONE
Ai fini della valutazione nella prima fase preparatoria saranno giudicati il grado di acquisizione
delle basi metodologiche, in particolare la capacità di vagliare e ordinare gerarchicamente le fonti
nell’attività di ricerca e la buona organizzazione del lavoro. Sarà però decisiva la qualità
dell’elaborato scritto definitivo: la sua esattezza documentaria, l’uso corretto di fonti
iconografiche e scritte primarie e secondarie, l’uso opportuno delle note esplicative, la
correttezza linguistica, la coerenza e l’originalità di pensiero. Nella presentazione orale sarà
giudicata l’efficacia e la chiarezza nell’esposizione sintetica dei risultati.
BIBLIOGRAFIA SCELTA
Andorlini I. e A. Marcone A., Medicina, medico e società nel mondo antico, Firenze: Le Monnier,
2004.
Attali J., Vita e morte della medicina. L’ordine cannibale, Milano: Feltrinelli, 1980.
Benedetto V., Il medico e la malattia. La scienza di Ippocrate, Torino: Einaudi, 1986.
Bernardi W. e Guerrini L. (a cura di), Francesco Redi. Un Protagonista della Scienza Moderna.
Documenti, Esperimenti, Immagini, Firenze: Olschki, 1999 («Biblioteca di Nuncius», Studi e Testi,
XXXIII).
Bertoloni Meli D. (a cura di), M. Malpighi Anatomist and Physician, Firenze: Olschki, 1997
(«Biblioteca di Nuncius», Studi e Testi, XXVII).
Bieri E.L., Le medicine tradizionali e l'immaginazione della medicina contemporanea, Locarno:
Pedrazzini, 1986.
Changeux J.P., L'uomo neuronale, Milano: Feltrinelli, 1983.
Cosmacini G., L’arte lunga, Storia della medicina dall’antichità a oggi, Bari: Laterza, 2011 (1997).
Cosmacini G., La vita nelle mani. Storia della chirurgia, Bari: Laterza, 2004 (2003).
Cosmacini G., Prima lezione di medicina, Bari: Laterza, 2009.
Fioranelli M. e Zullino P., Io, Ippocrate di Kos, Bari: Laterza, 2008.
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Friedman M. e Friedland G.W., Le 10 più grandi scoperte della medicina, Milano: Baldini Castoldi,
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Grmek M.D., La première révolution biologique, Paris: Payot, 1990.
Grmek M.D. (a cura di), Storia del pensiero medico occidentale, voll. 1-3, Bari: Laterza, 1993.
Ippocrate: Oeuvres Complètes d'Hippocrate, traduction nouvelle avec le texte grec en regard,
collationnée sur les manuscrits et toutes les éditions..., par E. Littré, Amsterdam: Hakkert, voll. 110, 1962 [Réimpression anastatique de l'Edition Paris 1838-1861].
Jonas H., Il diritto di morire, Genova: Il Melangolo, 1991.
Jouanna J., Ippocrate, Torino: Società Editrice Internazionale, 1994 (1992).
Materie: Greco e Latino
Docenti: Benedino Gemelli e Lucia Orelli
Lemery N., Corso di Chimica del Signor Nicolò Lemery. Ch'insegna il modo di fare l'Operationi, che
sono usuali nella Medicina con Metodo facilissimo, et Ragionamenti sopra ciascuna Operatione.
Tradotto dall'ultima Editione Francese da Nathan Lacy di Londra Medico Fisico, In Torino, A spese
di Gio. Giacomo Hertz, Libraro in Venetia, 1695.
Massarenti, A., Staminalia: le cellule «etiche» e i nemici della ricerca, Parma: Guanda, 2008.
Lenti L. et al., I diritti in medicina, «Trattato di Biodiritto» diretto da S. Rodotà, Milano: Giuffré,
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Pizza G., Antropologia medica: saperi, pratiche e politiche del corpo, Roma: Carocci, 2007 (2004).
Pomata G., La Promessa di Guarigione. Malati e Curatori in Antico Regime, Laterza: Bari, 1994.
Porter R., Breve ma veridica storia della medicina occidentale, Roma: Carocci, 2011
Vegetti M., Il coltello e lo stilo, Milano: il Saggiatore, 1995.
Walter T., La rinascita della morte, Torino: Utet, 2011 (1994).
Wayne W., Medicine-By-Post. The changing voice of illness in eighteenth-century british
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Wulff H.R., Pedersen S.A., Rosenberg R., Filosofia della medicina, Milano: Cortina, 1995.
Young J.Z., I filosofi e il cervello, Torino: Bollati Boringhieri, 1988.
Materia: Inglese
Docente: Franca Valentin
African Americans and Literature
La raccolta del cotone
Si tratterà di ripercorrere la storia della comunità Afro-americana, dall’importazione dei primi
schiavi provenienti dall’Africa occidentale, ai nostri giorni.
Chi erano gli schiavi? Da dove venivano? Perché si è sentita la necessità di sradicarli dall’Africa e
portarli in America? Questi sono alcuni degli interrogativi ai quali si tenterà di dare una risposta.
Ci si concentrerà su quanto successo negli Stati Uniti anche se il fenomeno ‘schiavitù’ non si è
limitato alla nazione nord americana.
Il contesto storico sarà necessario per poi procedere nell’esame di cosa è successo nel corso dei
secoli a livello letterario. Particolare attenzione verrà rivolta ai testi letterari autobiografici. Verrà
presa in considerazione una serie di scrittori Afro-americani, anche se non esclusivamente autori
di testi letterari autobiografici.
Quando hanno cominciato a scrivere questi schiavi, o ex-schiavi, dal momento che erano
impegnati praticamente esclusivamente, nel lavoro nelle piantagioni del Sud degli Stati Uniti
(Mississippi, Louisiana, North e South Carolina, Virginia in modo particolare)?
E’ chiaro che prima di poter redarre dei testi, è stato necessario imparare a leggere e scrivere,
oltre che imparare la lingua inglese. Per ovvi motivi, i proprietari della maggior parte degli schiavi
non li hanno certo incoraggiati su questa strada poiché capivano benissimo le conseguenze che
questo avrebbe avuto sull’esistenza stessa dell’istituzione ‘schiavitù’, della quale non volevano
fare a meno.
Svolgimento
Dopo una breve introduzione storica e la visione del film Twelve Years a Slave, tratto
dall’omonimo libro di Samuel Northup, un Afro-americano nato libero nello stato di New York,
rapito e ridotto in schiavitù, gli studenti sceglieranno un testo o due che potranno essere analizzati
seguendo un percorso storico, mediante un collegamento con la biografia degli autori e l’impatto
che hanno avuto sulla società dell’epoca.
Ad esempio se si prendessero Black Boy e American Hunger di Richard Wright, si tratterebbe di
verificare in che misura i due libri costituiscono un’autobiografia fedele dell’attore, e come si
inseriscono nella storia del movimento per l’ottenimento dei diritti civili.
Materia: Inglese
Docente: Franca Valentin
Lo studente concorderà con il docente il tema di ricerca e lo schema di lavoro: sarà richiesta la
consegna della ricerca in forma scritta e una presentazione orale della stessa.
Dato che le opere trattate sono in inglese è necessaria una buona padronanza della lingua, in casi
particolari potranno essere considerate versioni tradotte. Il Lavoro di Maturità potrà essere
redatto sia in italiano sia in inglese.
Valutazione
Il testo scritto, con le sue scelte tematiche, analisi, struttura, scelte bibliografiche e citazioni
costituirà la base della valutazione che terrà però anche conto della presentazione orale.
Verranno considerati anche il lavoro, le consegne regolari e l’impegno durante l’anno, così pure
come il rispetto di tutti i termini fissati.
Bibliografia minima
1) letteratura primaria
- Northup, Solomon. Twelve Years a Slave. Mineola, NY: Dover Publications, 2000.
- Wright, Richard. Black Boy. New York: Harper Collins, 2007.
- Wright, Richard. American Hunger. New York: Harper Collins, 1982.
- Moody, Anne. Coming of Age in Mississippi. Mass Market Paperback, 1992.
2) letteratura secondaria
- Andrews, William L,, Taylor, Douglas. Black Boy (American Hunger): a Casebook. Oxford
University Press, 2003.
- Blackman, Douglas A. Slavery By Another Name. New York: Doubleday, 2008.
- Nelson, Samuel S., ed. African American Autobiographers: a Sourcebook. Greenwood,
2002.
3) video
- McQueen, Steve. Twelve Years a Slave. River Road Entertainment and Regency Enterprises,
2013.
Dichiarazione d’indipendenza degli Stati Uniti
Materie: Inglese e storia
Docenti: Gabriella Herold Belotti e Tiziano Locarnini
The Freedom to Achieve Freedom
L’Irlanda dal 1845 a oggi
Descrizione
La grande carestia del 1845-49 viene considerata il punto di
partenza di un lungo processo che forgiò l’Irlanda moderna.
Alcuni storici sostengono che l’inappropriato intervento
dell’Inghilterra abbia aggravato le conseguenze della crisi, ciò
che rafforzò nei decenni successivi i sentimenti indipendentisti
degli Irlandesi. Fu lungo il cammino che portò l’Irlanda alla
piena indipendenza politica dalla Gran Bretagna nel 1949 e si
contraddistinse da duri scontri tra il governo britannico e l’Irish
Republican Army (IRA) guidato politicamente dal Sinn Féin, il
principale partito repubblicano-nazionalista irlandese. Questi
scontri si attenuarono nel 1921 con la firma del Trattato di pace
anglo-irlandese che concedeva all’Irlanda lo status di
“dominion”, vale a dire una larga autonomia e la formazione
dello Stato Libero d’Irlanda entro il Commonwealth britannico.
Michael Collins
A seguito di questo trattato, scoppiò una guerra civile (1922-23) tra i suoi sostenitori e coloro
che lo consideravano un compromesso inaccettabile. Michael Collins e Eamon de Valera
furono i principali protagonisti di questa fase tumultuosa. Il primo firmò il Trattato di pace
anglo-irlandese del 1921, considerandolo un primo passo verso la totale autonomia dal
Regno Unito (The freedom to achieve freedom). Il secondo vi si oppose, non essendo in
particolare disposto a rinunciare alle sei contee dell’Ulster1 e alla prospettiva di
un’immediata indipendenza dell’Irlanda, che fu raggiunta nel 1949, quando venne
proclamata la Repubblica.
La profonda crisi politica ed economica, il nuovo ordinamento istituzionale fecero emergere
l’esigenza di recuperare la propria identità irlandese, valorizzando le tradizioni, la lingua
gaelica, le origini storiche. Nacque così nel 1893 la Lega Gaelica, organizzazione letteraria
fondata da Douglas Hyde. Con William Butler Yeats e la pubblicazione della sua antologia
Poems and Ballads of Young Ireland prende vita un nuovo movimento culturale denominato
Celtic Revival.
Nonostante ciò l’Irlanda resta nei fatti un paese diviso, dove le varie identità locali, politiche
e culturali si intersecano e si scontrano perché, come sostiene Declan Kilberd, “la
decolonizzazione del territorio è paradossalmente più facile di quella della mente”.2
1
2
Sei delle nove contee dell’Ulster rimasero parte del Regno Unito, costituendo l’Irlanda del Nord.
Kiberd Declan, Inventing Ireland: The Literature of the Modern Nation, Vintage, London, 1996, p.6.
Materie: Inglese e storia
Docenti: Gabriella Herold Belotti e Tiziano Locarnini
Aree tematiche
Il tema del Lavoro di Maturità è ampio e le numerose opere letterarie e storiografiche
disponibili offrono agli studenti un grande ventaglio di possibili prospettive di ricerca
originali, tra le quali potrebbero figurare le seguenti proposte:
La storia dell’Irlanda si caratterizza per frequenti ondate
migratorie. La grande carestia del 1845, così come
l’instabilità politica ed economica del XX secolo spinsero
milioni di irlandesi a lasciare le proprie terre e affetti
famigliari per cercare una nuova vita e nuove
opportunità altrove. Joseph O’Connor (1963) descrive
nel suo romanzo Star of the Sea, l’esperienza di questi
profughi partiti per l’America del Nord nel 1847.
Il lungo cammino verso l’indipendenza dell’Irlanda si
contraddistinse non solo da duri scontri con la Corona
Britannica ma anche tra gli stessi indipendentisti. Le
opere teatrali di Sean O’Casey (1884-1964), tra le quali
Juno and the Peacock sono incentrate su questi temi e
rappresentano in maniera realistica la miseria dei
sobborghi di Dublino.
Statua dedicata ad Annie
Moore, prima immigrata
A seguito della profonda crisi in cui si trova l’Irlanda nel
registrata a Ellis Island, USA
XX secolo si avvertì l’esigenza di recuperare le proprie
nel 1892. Situata al Cobh
origini, la propria identità. Con William Butler Yeats
Heritage Centre.
(1865-1939) seguito da Lady Gregory (1852-1932), John
Millington Synge (1871-1909) si può parlare di un vero e
proprio Celtic Revival. Dagli anni ’90 del Novecento si
assiste ad un nuovo movimento letterario, il cosiddetto New Celtic Revival il cui
principale esponente è Seamus Heaney (1939-2013), poeta che ricerca l’equilibrio fra i
contrasti e le problematiche della storia, del mito, dell’esilio.
Parecchi scrittori hanno descritto la società irlandese del XX secolo: James Joyce (18821941) dedicò Dubliners, una serie di racconti brevi, alle condizioni di vita della piccola
borghesia urbana e delle classi popolari della capitale irlandese. Al contrario i romanzi di
Elizabeth Bowen (1899-1973) e Molly Keane (1904-1996) descrivono il declino
dell’aristocrazia anglo-irlandese.
Le tensioni in Irlanda del Nord tra la comunità nazionalista cattolica e quella unionista
protestante sono descritte da Joan Lingard nella sua triologia The Twelfth Day of July,
Across the Barricades e Into Exile. Dal 1982 fino ai nostri giorni, Silvia Calamati,
giornalista italiana, ha vissuto in prima persona la questione dell’Irlanda del Nord.
La Chiesa cattolica esercitò un’influenza notevole sulla vita sociale degli Irlandesi, mentre
in molti stati europei il processo di secolarizzazione era già più avanzato. Frank McCourt
(1930-2009), l’autore di Angela’s Ashes, descrive la sua infanzia in Irlanda e l’emigrazione
negli Stati Uniti d’America affermando “un'infanzia infelice irlandese è peggio di
un'infanzia infelice qualunque, e un'infanzia infelice irlandese e cattolica è peggio
ancora”.
Materie: Inglese e storia
Docenti: Gabriella Herold Belotti e Tiziano Locarnini
Suddivisione del corso
Il corso verrà organizzato in tre parti distinte:
La prima fase sarà dedicata ad un’introduzione
storico-letteraria svolta dai docenti, durante la quale
gli studenti leggeranno alcuni testi cardine della
letteratura irlandese del XIX-XXI secolo. In seguito
verrà proposto un approfondimento metodologico al
fine di permettere agli studenti l’acquisizione di
competenze per analizzare in modo autonomo e
consapevole fonti di diversa natura e porre le basi per
affrontare un lavoro di ricerca scientifico.
In un secondo momento, gli studenti saranno tenuti a
svolgere individualmente delle ricerche scritte su un
tema specifico nell’ambito dell’argomento generale
del Lavoro di Maturità. Durante questa fase, gli allievi
potranno fare capo agli insegnanti, che svolgeranno
un ruolo di supporto.
Infine gli studenti presenteranno oralmente i risultati
del loro lavoro.
Fotografia di Sean O’Casey
Obiettivi
I principali obiettivi da perseguire sono i seguenti:
Mettere in pratica le competenze disciplinari acquisite nel corso degli studi liceali.
Acquisire una metodologia scientifica di base che permetta di destreggiarsi nella ricerca,
nella selezione e nell’analisi di fonti storiche e letterarie.
Acquisire la capacità di lavorare in modo autonomo ed elaborare una ricerca scritta e
presentarne i risultati ottenuti oralmente.
Sviluppare l’interesse per un’attività di ricerca basata sull’analisi di fonti diverse.
Criteri di valutazione
Sia la ricerca scritta sia la presentazione orale saranno oggetto di valutazione. Per la parte
scritta verranno presi in considerazione i seguenti criteri: il rigore scientifico e metodologico
(citazioni, bibliografia), il grado di approfondimento del tema, l’originalità del lavoro e la
chiarezza espositiva del testo, che potrà essere redatto sia in lingua inglese sia in italiano.
Nella presentazione orale saranno importanti la capacità espressiva e di sintesi, la logica
espositiva e l’utilizzo dei sussidi didattici. Inoltre, si terrà conto della capacità di affrontare e
risolvere le difficoltà insite nell’elaborazione di un lavoro di ricerca.
Materie: Inglese e storia
Docenti: Gabriella Herold Belotti e Tiziano Locarnini
Bibliografia di riferimento
BARTLETT, Thomas, Ireland: a history, Cambridge
University Press, Cambridge, 2010
BELLOCCHIO, Luca, Irlanda del Nord. Un conflitto
etnico nel cuore dell’Europa, Meltemi editore,
Roma, 2006
BIAGINI, Eugenio, Storia dell’Irlanda dal 1845 a
oggi, Il Mulino, Bologna, 2014.
CALAMATI,
Silvia,
Qui
Belfast.
Storia
contemporanea della guerra in Irlanda del Nord,
Bloody
Sunday, 1972
Red Star Press, Roma, 2013.
fff dffff
CAMBRIA, Mariavita, Irish English. Language, history and society, Rubettino, Soveria Mannelli,
2012
CAMBRIA, Mariavita, Militanti, madri, mogli. Il movimento delle donne in Irlanda 1880-1990,
Prova d'Autore, Catania, 2001
DAVIES, Norman, Isole: storia dell’Inghilterra, della Scozia, del Galles e dell’Irlanda, Bruno
Mondadori, Milano, 2004
DUFF, Charles, La rivolta irlandese. I sei giorni che sconvolsero l’impero britannico, Res
Gestae, Milano, 2013
DUFFY, Sean (a cura di), Atlas of Irish History, Gill and Macmillan, Dublin, 2000
DUNNE, Catherine, Un mondo ignorato. Gli irlandesi dell’ultima generazione, Guanda, Milano
2007
GHEDA, Paolo, I cristiani d’Irlanda e la guerra civile (1968-1998), Guerini, Milano, 2006
KEE, Robert, Storia dell’Irlanda. Un’eredità rischiosa, Bompiani, Milano, 2006
KIBERD, Declan, Inventing Ireland: The Literature of the Modern Nation, Vintage, London,
1996
KINEALY, Christine, A New History of Ireland, Sutton Publishing, Stroud, 2008
MICHELUCCI, Riccardo, Storia del conflitto anglo-irlandese. Otto secoli di persecuzione inglese,
Odoya, Bologna, 2009
MOLONEY, Ed, La storia segreta dell’IRA, Dalai Editore, Milano, 2007
PIERCE, David, Irish Writing in the Twentieth Century: A Reader, Cork University Press, Cork,
2001.
Materia: Italiano
Docente: Nicole Coderey Rezzonico
Intrecci decameroniani
La brigata del Decameron in un manoscritto miniato
(immagine: www.lelettere.it)
L’opera: il Decameron
10 giornate, 10 narratori, 100 novelle: per la sua complessità strutturale e la sua grandezza il
Decameron di Boccaccio è stato paragonato a una cattedrale gotica. Sullo sfondo della peste nera
del 1348, sette giovani donne e tre giovani uomini lasciano Firenze per trovare sollievo nella
campagna circostante. Si intrattengono narrando ciascuno una novella al giorno sul tema scelto
dal reggente di quella giornata, il re o la regina che, a turno, governano la lieta brigata, una microsocietà che si regola sui valori cortesi. I loro ideali e comportamenti costituiscono lo specchio in cui
riflettere i protagonisti delle storie raccontate per determinarne gli errori o capirne i successi.
Protagonisti assoluti delle cento novelle sono l’amore, l’ingegno e la fortuna, le tre forze che
governano le azioni umane, che si scontrano tra loro o che si alleano per venire a creare la
variegata casistica di vicende che caratterizza il capolavoro boccacciano. Se la fortuna crea le
situazioni o le occasioni, è l’uomo che, attraverso la ragione, può determinarne gli esiti.
L’intelligenza umana è sempre esaltata nel Decameron, mentre la stupidità è destinata a essere la
vittima del riso beffardo dell’autore. Ma la più potente delle forze che possono determinare i
destini dell’uomo è l’amore, difficile da contrastare persino per coloro che sono dotati della più
alta intelligenza, una forza naturale tanto potente da essere in grado di sottomettere la ragione e
di conquistare il pieno potere dell’uomo.
L’amore è uno dei temi fondamentali del Decameron, non sono perché è alla base di innumerevoli
intrighi, tradimenti, sotterfugi e beffe, ma soprattutto perché permette di introdurre, per la prima
volta nella letteratura italiana proprio con il Decameron, la novella tragica. La quarta Giornata
decameroniana, dedicata alle storie d’amore ad infelice fine, rappresenta la culla di un nuovo
genere letterario, la novella tragica, e si pone a modello per le future generazioni di novellieri. La
sua essenza tragica contribuisce a nobilitare il genere novellistico, fino a Boccaccio un genere
minore, non codificato, una sorta di ricettacolo di altre forme medievali di narrativa breve in
prosa, destinate prevalentemente alla comicità o alla moralizzazione.
Materia: Italiano
Docente: Nicole Coderey Rezzonico
Gli obiettivi di indagine
La complessità strutturale del Decameron rende il capolavoro di Boccaccio l’opera adatta per
un’indagine di tipo macrotestuale, ossia per uno studio che non estrapola i testi dal loro contesto,
ma che li considera in rapporto al racconto cornice (la vicenda dei dieci giovani che si riparano
dalla peste recandosi nel contado fiorentino) o in relazione alle altre novelle collocate all’interno
della stessa Giornata, ma la rende adatta anche per uno studio di carattere tematico, lungo la linea
di un motivo narrativo o sulle orme di un personaggio seriale.
I possibili percorsi proposti richiederanno l’analisi comparata di due o più testi novellistici, affinché
il confronto arricchisca l’interpretazione della singola novella e apra una finestra su più vasti
panorami tematici, strutturali o stilistici.
Alcuni possibili percorsi:
•
Il motivo della morte apparente (novelle III.8, IV.10, X.4)
L’antichissimo motivo della morte apparente, reso celebre dalla tragica vicenda di Giulietta e
Romeo e dalle fiabe La bella addormentata nel bosco e Biancaneve e i sette nani, è, nel
Decameron, sostanzialmente un motivo comico, e ha, in prevalenza, la funzione di far
incontrare due amanti segreti.
•
Le novelle di Calandrino (VIII.3, VIII.6, IX.3, IX.5)
Calandrino è il solo personaggio seriale della raccolta novellistica di Boccaccio. A causa della
sua ignoranza e della sua dabbenaggine, Calandrino è la vittima designata di molti scherzi da
parte di amici e colleghi: una volta gli si farà credere di essere divenuto invisibile, un’altra di
essere incinto, per fare solo un paio di esempi.
•
Riscritture a lieto fine di novelle tragiche (vari confronti possibili tra le novelle della IV e della V
Giornata)
Boccaccio rimescola trame e sequenze narrative fino a ribaltare l’esito di situazioni iniziali
molto vicine fra loro, attraverso nuovi intrecci di fortuna, ingegno e amore.
•
La parola come arma (Giornata VI)
Uno degli aspetti che permette all’uomo di dar prova di intelligenza è il motto arguto. La sesta
Giornata è interamente dedicata a questa abilità.
•
Tra viaggio e avventura (II.5, IV.4, V.2, V.3)
Presente fin dal racconto cornice, il tema del viaggio si inserisce in molte novelle, attribuendo
loro una dimensione avventurosa.
•
Eroine decameroniane (III.10, IV.1, X.10)
Dalla donna di facili costumi data in sposa come vergine alla principessa che muore per i suoi
ideali, all’umile giovinetta che subisce le peggiori crudeltà da parte del marito per essere
infine onorata; le figure femminili che popolano il Decameron sono le più moderne e
affascinanti.
I metodi di analisi
Ogni partecipante sceglierà un percorso tematico che sarà libero di seguire approfondendo le due
o tre novelle che ritiene più significative. Il tipo di analisi richiesto è lo stesso che gli allievi hanno
appreso durante i primi due anni di Liceo e che continuano a mettere in pratica davanti a ogni
testo in prosa: la considerazione della struttura del testo, la caratterizzazione dei personaggi,
l’osservazione di spazio e tempo, la focalizzazione, il confronto con altri testi conosciuti.
Materia: Italiano
Docente: Nicole Coderey Rezzonico
Organizzazione del seminario
Il seminario si svolgerà in quattro fasi. La parte introduttiva curata dalla docente mira a presentare
una Giornata specifica del Decameron, la quarta, e a dare degli esempi concreti di come si può
condurre un’analisi macrotestuale. In una seconda fase i possibili percorsi d’indagine attraverso il
Decameron verranno presentati ai partecipanti. Seguirà una parte metodologica, in cui verrà
spiegato come allestire una bibliografia e come strutturare una ricerca, tenendo conto di alcune
comuni norme redazionali. Infine, gli allievi lavoreranno sui testi scelti applicando gli strumenti
d’analisi acquisiti.
Criteri di valutazione
La valutazione del LaM verterà sia sulla ricerca sia sulla presentazione orale della stessa. In
entrambe le situazioni saranno valutati il rigore metodologico, l’impostazione del lavoro e
dell’argomentazione, la profondità dell’analisi, la pertinenza dei rinvii bibliografici e la qualità
dell’espressione linguistica.
Ai partecipanti sarà richiesto di mostrare lo stato di avanzamento dei lavori con regolarità, così da
evitare divagazioni fuori rotta.
Bibliografia
Testo
BOCCACCIO, GIOVANNI, Decameron, a c. di A. Quondam, M. Fiorilla e G. Alfano, Milano, BUR, 2013.
Studi
Il testo moltiplicato. Lettura di una novella del «Decameron», a cura di M. Lavagetto, Parma,
Pratiche Editrice, 1982. BRANCA VITTORE, Boccaccio medievale e nuovi studi sul «Decameron»,
Firenze, Sansoni, 1956. BRUNI FRANCESCO, Boccaccio. L’invenzione della narrativa mezzana, Bologna,
Il Mulino, 1990. CHERCHI PAOLO, L’onestade e l’onesto raccontare del «Decameron», Fiesole, Cadmo,
2004. DELCORNO BRANCA DANIELA, Strategie allusive nel «Decameron», in Boccaccio e le storie di re
Artù, Bologna, Il Mulino, 1991, pp. 15-49. GETTO GIOVANNI, La novella di Ghismonda e la struttura
della quarta giornata, in Vita di forme e forme di vita nel «Decameron», Torino, Petrini, 1972, pp.
95-139. GRIMALDI EMMA, Il privilegio di Dioneo. L’eccezione e la regola nel sistema «Decameron»,
Roma-Napoli, Edizioni scientifiche italiane, 1987. GÜNTERT GEORGES, Ghismonda, Lisabetta e il corpo
testuale, in Tre premesse e una dichiarazione d’amore, Modena, Mucchi Editore, 1997, pp. 141-97.
Introduzione al «Decameron», a cura di M. Picone e M. Mesirca, Firenze, Cesati, 2004. PICONE
MICHELANGELO, Boccaccio e la codificazione della novella, a cura di N. Coderey, C. Genswein e R.
Pittorino, Ravenna, Longo, 2008. PUCCETTI VALTER, Girolamo, Salvestra e l’inferno degli amori nel
«Decameron», «Studi sul Boccaccio», XX (1991-92), pp. 85-129. RAMAT RAFFAELE, L’Introduzione alla
«Quarta Giornata», in Saggi sul Rinascimento, Firenze, La Nuova Italia, 1969, pp. 50-69. TOTARO
LUIGI, Giornata quarta, in Ragioni d’amore. Le donne nel «Decameron», Firenze, Firenze University
Press, 2005.
Sono qui elencati alcuni dei titoli più importanti della bibliografia decameroniana e alcuni saggi di
riferimento per le lezioni introduttive svolte dalla docente. Una bibliografia più dettagliata e
orientata sarà presentata ai partecipanti insieme alla descrizione delle differenti proposte di
ricerca.
Materie: Italiano e Storia dell’arte
Docenti: Sara Foletti e Fosca Marcionetti
INTRECCI TRA ARTE E LETTERATURA
Dai Giudizi Universali medievali ai miti delle corti rinascimentali
Michelangelo Buonarroti, Giudizio Universale (dettaglio),
1536-1541, affresco, Cappella Sistina, Musei Vaticani,
Città del Vaticano
Sandro Botticelli, Pallade e il centauro, 1482-1485,
tempre su tela, Galleria degli Uffizi, Firenze
Tema
Storia dell’arte e letteratura da sempre hanno incrociato i loro percorsi, sia perché la letteratura si
è nutrita di spunti iconografici per rappresentare i suoi temi, sia perché l’arte si è ispirata a
soggetti letterari. Il lavoro di maturità di Storia dell’arte e Italiano propone alcuni percorsi che
permettano agli studenti di verificare e valutare gli scambi tra testo e immagini nei secoli XIII-XVI.
In questo periodo hanno operato pittori del calibro di Giotto, Raffaello, Botticelli, Michelangelo, le
cui opere hanno spesso tradotto in immagini sia storie sacre (le cui fonti sono in primis il Vecchio e
il Nuovo Testamento), sia storie profane di autori come Ovidio delle Metamorfosi, Dante della
Commedia, Boccaccio del Decameron, o Poliziano delle Stanze, solo per citare i più noti.
Tra i temi sacri, particolare diffusione ha avuto nell’immaginario e nell’iconografia medievale il
tema del Giudizio Universale; tra cui citiamo quello di Giotto nella Cappella degli Scrovegni a
Padova, il mosaico di Coppo di Marcovaldo nel Battistero di Firenze o il capolavoro di
Michelangelo nella Cappella Sistina a Roma. Ad esempio nell’ambito del LAM sarà possibile
prendere in esame le rappresentazioni artistiche e letterarie dell’Inferno e domandarsi: in che
modo venivano rappresentati i tormenti riservati ai peccatori? Come veniva raffigurato Satana?
Quali le costanti? Quali le fonti? Quali punti di contatto con le descrizioni in testi letterari?
Tra i temi profani abbiamo invece privilegiato, ma non in modo esclusivo, le rappresentazioni
artistiche dei miti classici in alcune delle corti più importanti del Rinascimento; infatti le storie
della mitologia classica, in particolare quelle ispirate alle Metamorfosi del poeta latino Ovidio,
hanno avuto grande diffusione nell’arte rinascimentale: si pensi agli straordinari capolavori di
Botticelli per i Medici a Firenze, di Raffaello per il palazzo del ricco banchiere Agostino Chigi a
Roma o di Giulio Romano per Federico Gonzaga II nel Palazzo Te a Mantova. In questi contesti ha
avuto un ruolo fondamentale il rapporto tra artista e committente che la ricerca dello studente
dovrà chiarire: quali motivazioni hanno spinto un artista a scegliere un tema o il committente a
richiederlo? E in che modo il soggetto è stato interpretato dall’artista?
Materie: Italiano e Storia dell’arte
Docenti: Sara Foletti e Fosca Marcionetti
Alcuni esempi di possibili ambiti di ricerca
La figura di Satana nel canto XXXIV dell’Inferno di
Dante; modello iconografico Giudizio Universale di
Coppo di Marcovaldo (Battistero di Firenze);
confronti possibili con: Giotto, Giudizio Universale,
Cappella della Scrovegni a Padova; Michelangelo,
Giudizio Universale, Cappella Sistina, Roma.
Giudizio Universale (Infreno) del Battistero
di Firenze, Coppolo di Marcovaldo,
particolare.
Sandro Botticelli, La novella di Nastagio degli Onesti,
Madrid, Museo National del Prado; committente
Lorenzo il Magnifico per le nozze di Giannozzo Pucci;
confronti letterari: storia di Nastagio degli Onesti
scritta da Boccaccio (contenuta in Decameron, V, 8).
Nastagio incontra la donna e il cavaliere
nella pineta di Ravenna, Botticelli,
particolare.
Raffaello Sanzio, Loggia di Psiche (Villa Farnesina a
Roma), committente Agostino Chigi; confronti
letterari: la favola di Amore e Psiche del poeta latino
Lucio Apuleio (contenuta nelle Metamorfosi o L’asino
d’oro).
Loggia di Psiche, Villa Farnesina, Raffaello,
particolare.
Organizzazione del lavoro
La prima fase sarà dedicata a una contestualizzazione storico-artistica e storico-letteraria dei temi
chiave del lavoro di maturità: il motivo del Giudizio Universale nell’arte medievale, il ruolo della
tradizione mitologica nella cultura e nell’arte rinascimentale, il rapporto tra artisti e committenti
nelle corti italiane tra Quattro e Cinquecento. Parallelamente si procederà a un’introduzione
metodologica, che riguarderà in particolare la ricerca bibliografica, la gestione del materiale, gli
strumenti di lettura di un dipinto e di un testo, le possibili piste di ricerca, e le regole redazionali.
Materie: Italiano e Storia dell’arte
Docenti: Sara Foletti e Fosca Marcionetti
Nello stesso periodo gli allievi dovranno circoscrivere un tema, tra quelli che saranno stati
presentati, sul quale imposteranno il lavoro di maturità.
Competenze
Analizzare un’opera iconografica e le sue fonti letterarie o viceversa, per coglierne gli influssi, le
differenze, le costanti e le chiavi interpretative, significa affrontare numerose questioni che
implicano diverse competenze. Concretamente, sulla base delle conoscenze e della metodologia
acquisite durante la fase preliminare, gli studenti dovranno imparare a:
1. descrivere e analizzare il testo figurativo (ciò implica un modello di descrizione e analisi);
2. cogliere il legame con il contesto (studiare storia dell’arte e storia della letteratura significa
entrare in un universo molto vasto che riguarda la storia del pensiero, delle idee, della cultura
di una società che ha prodotto quei testi o quelle immagini);
3. analizzare il rapporto con la/le fonte/-i, osservando analogie e differenze;
4. analizzare il rapporto e l’influenza della committenza laddove abbia svolto un ruolo significativo
nella scelta del tema affrontato dal pittore;
5. analizzare e valutare i dati raccolti con l’aiuto della letteratura critica;
6. stendere un elaborato scritto coerente che presenti in modo chiaro i risultati della ricerca.
Valutazione
Nella fase preparatoria verranno valutate la corretta applicazione delle conoscenze e degli
strumenti metodologici acquisiti nella parte introduttiva del corso, la formulazione precisa delle
domande a cui la ricerca intende rispondere, la raccolta e la selezione adeguata della
documentazione, la sua analisi e valutazione critica. Per quanto riguarda la relazione scritta,
decisiva sarà la pertinenza e l’approfondimento dei contenuti, l’uso opportuno delle note
esplicative, la correttezza linguistica e la coerenza di pensiero. Nella presentazione orale
importante sarà l’efficacia e la chiarezza nell’esposizione dei risultati.
Bibliografia sommaria (sono esclusi i riferimenti agli strumenti bio-bibliografici, agli artisti, agli
autori e alle loro opere).
Il tema del Giudizio Universale e la raffigurazione del demonio nel Medioevo:
GUREVIC, Aron Jacovlevic, Macrocosmo e microcosmo, in Le categorie della cultura medievale,
Torino, Einaudi, 1983; RUSSEL, Jeffrey Burton, Il diavolo nel Medioevo, Laterza, Roma-Bari, 1987;
CHRISTE, Yves, Il giudizio universale nell'arte del Medioevo , ed. e trad. italiana a cura di Maria
Grazia Balzarini, Milano, Jaca Book, 2000;
LINK, Luther, Il diavolo nell’arte, a cura di M. L. Magini, Mondadori, Milano, 2004. Cultura
medievale: LE GOFF, Jacques, L’immaginario medievale ( 1a ed. in italiano 1998), Bari, Laterza,
2001;
GHIBELLINI, Pietro (a cura di), La Bibbia nella letteratura italiana. Dal Medioevo al Rinascimento,
vol. V, Morcelliana, Brescia, 2013.
I temi classici nel Rinascimento:
WEISS, R., La scoperta dell’antichità classica nel Rinascimento, Padova, Antenore, 1989;
GOMBRICH, Ernest Hans Josef, Immagini simboliche, studi sull’arte nel Rinascimento, Torino,
Einaudi, 1978;
PANOFSKY, Erwin, Studi di iconologia. I temi umanistici nell’arte del Rinascimento, Torino, Einaudi,
1975; Mitologia classica nell’arte medievale, Torino, Aragno, 2009;
Materie: Italiano e Storia dell’arte
Docenti: Sara Foletti e Fosca Marcionetti
CIERI VIA, Claudia, L'arte delle metamorfosi. Decorazioni mitologiche nel Cinquecento, Roma,
Lithos, 2003; WARBURG, Aby, La rinascita del paganesimo antico, Torino, Aragno, 2008;
SEZENEC, Jean, La sopravvivenza degli antichi dei: saggio sul ruolo della tradizione mitologica nella
cultura e nell’arte rinascimentali, Torino, Bollati Boringhieri, 2008.
Sul tema della committenza:
SHINER, Larry, L'invenzione dell'arte: una storia culturale, ed. italiana a cura di Nicola
Prinetti, Torino, Einaudi, 2010;
SETTIS, Salvatore, Artisti e committenti fra Quattro e Cinquecento, Torino, Einaudi, 2010.;
PEDULLÀ, Gabriele (presentazione di), L’età di Firenze (1378-1494), in Atlante della letteratura
italiana, a cura di Sergio Luzzato e Gabriele Pedullà, I: Dalle origini al Rinascimento, Torino,
Einaudi, 2010;
ACIDINI LUCHINAT, Cristina, I Medici e le arti, Firenze, Giunti, 2009;
VITIELLO, Maria, La committenza medicea nel Rinascimento : opere, architetti, orientamenti
linguistici, Roma, Gangemi, 2004.
Per la lettura di un dipinto:
CHELLI, Maurizio, Leggere un’opera d’arte: guida per l’analisi e la comprensione della pittura,
Roma, Universale, 2001;
ACTON, Mary, Guardare un quadro, Torino, Einaudi, 2009; VASARI, Giorgio, Le Vite de’ più
eccellenti architetti (1986), Einaudi, Milano, 1991).
Dizionari su simboli, miti, allegorie:
CHEVALIER, Jean, GHEERBRANT, Alain, Dizionario dei simboli, Milano, Bur, 1999;
IMPALLISI, Lucia, Eroi e Dei dell’Antichità, Milano, Mondadori, Electa, 2002; ZUFFI, Stefano, Simboli
e allegorie. I Dizionari dell’arte, Milano, Mondadori, Electa, 2004.
Materia: Matematica
Docente: Alberto Spriano
LA TEORIA DEI GRAFI
1. Introduzione
In molte situazioni ci troviamo confrontati a sistemi di oggetti e relazioni o collegamenti fra di essi,
come reti di traffico o di comunicazione, strutture di produzione, strutture di dati o di
programmazione, cartine geografiche (dove siamo interessati ad esempio alle distanze tra alcune
località), alberi genealogici, circuiti elettrici e impianti idraulici.
Sociogramma degli allievi di una classe:
Albero genealogico della famiglia Buendìa
(Gabriel García Márquez, Cent’anni di solitudine)
Schema idraulico di un impianto solare termico
per la produzione di acqua sanitaria
(http://www.fullsolar.it/solare_termico_3.html)
Un grafo è una particolare struttura relazionale utile per modellare molteplici situazioni; esso si
compone di un insieme V di punti del piano, detti nodi o vertici, posti in corrispondenza biunivoca
con gli oggetti da rappresentare, e da un insieme R di segmenti, detti archi o spigoli, che collegano
coppie di punti di V e rappresentano le relazioni intercorrenti fra gli oggetti.
Un grafo non ha naturalmente un'unica rappresentazione su un piano, la posizione dei suoi nodi,
così come la forma dei suoi archi, non è assolutamente importante.
L'origine storica della teoria dei grafi viene generalmente fatta risalire ad Eulero nel 1736, quando
egli fornì una risposta al famoso "problema dei ponti di Königsberg":
Materia: Matematica
Docente: Alberto Spriano
è possibile fare una passeggiata, partendo da un punto qualsiasi della città di Königsberg e,
percorrendo esattamente una volta tutti i sette ponti, ritornare al punto di partenza?
Königsberg era una città tedesca, fondata nel 1255. Dal 1457 fu capoluogo della Prussia orientale
ed era uno dei più importanti centri politici e culturali della Germania. Alla fine della Seconda
Guerra Mondiale fu teatro di una battaglia, al termine della quale la città si trovò quasi
completamente distrutta e nelle mani dell'Armata rossa. Nel 1946 la popolazione tedesca fu
espulsa, la città fu annessa all'Unione Sovietica e rinominata Kaliningrad. Ora è un’enclave russa
tra Polonia e Lituania con accesso al mar Baltico, di cui è uno dei maggiori porti. (Da Wikipedia)
5
6
B
7
A 4
1
C
2
D
3
A sinistra: Königsberg nel 1652,
sopra: schema di Königsberg.
Per risolvere il problema Eulero rappresentò Königsberg mediante un grafo, dove ogni
territorio (A, B, C, D) corrisponde ad un nodo ed ogni ponte ad un arco.
B
Si può notare che la passeggiata richiesta lascia ogni territorio tante volte
A
quante lo incontra, per cui è possibile soltanto quando da ogni territorio
(ogni nodo) partono ponti (archi) in numero pari.
Il problema posto non ha quindi soluzione.
D
Il primo trattato completo sui grafi è dovuto a D. König, che pubblicò nel 1936:
"Theorie der endlichen und unendlichen Graphen". Da allora la teoria dei grafi ha fatto enormi
progressi e le pubblicazioni sull'argomento sono innumerevoli.
2. Organizzazione
È prevista dapprima una fase introduttiva dove ogni studente è chiamato a dare un contributo per
l’allestimento di una parte comune, dedicata alla messa a punto delle definizioni di cui avremo
bisogno (non tutti i testi concordano sulla terminologia da adottare) e di esempi significativi.
Ogni studente si dedicherà in seguito allo studio di uno o più problemi (se correlati) specifici della
teoria dei grafi, scegliendo ad esempio tra:
- cammini e circuiti euleriani: cammini in un grafo che coinvolgano ogni arco esattamente una
volta
- cammini e cicli hamiltoniani: cammini in un grafo che tocchino ogni nodo esattamente una
volta
- cammini ottimali in un grafo pesato: percorsi minimali in grafi nei quali ad ogni arco è associato
un numero (peso)
- problema dei 4 colori (colorazione di una cartina): quanti colori sono sufficienti per colorare le
nazioni rappresentate in una cartina in modo che stati tra loro confinanti abbiano colori diversi?
- planarità e formula di Eulero: un grafo possiede una rappresentazione nella quale gli archi non
si intersecano?
- flussi massimi in una rete (teorema di Ford-Fulkerson)
C
Materia: Matematica
Docente: Alberto Spriano
- teorema dell'abbinamento (matching)
Per ogni problema scelto si tratterà di formularlo, di situarlo eventualmente in un contesto storico,
di presentare la soluzione classica e le eventuali soluzioni alternative, di mostrare le possibili
applicazioni e di presentare algoritmi che permettano la risoluzione mediante un elaboratore.
Non sono necessarie conoscenze che esulano dal corso di matematica dei primi due anni di Liceo,
all’infuori di alcune notazioni, del metodo di dimostrazione per induzione completa e di alcune
nozioni di combinatoria: tali temi verranno trattati durante le prime settimane del LAM.
3. Valutazione
La valutazione finale terrà conto
- dei contributi e della partecipazione all’allestimento della parte introduttiva comune
- dell’autonomia nella trattazione e nell’approfondimento del tema scelto
- della qualità della produzione scritta
- della qualità della presentazione orale
- della precisione del linguaggio
4. Bibliografia
Konrad Jacobs: "Einführung in die Kombinatorik", Berlin, New York: De Gruyter, 1983
Jirí Sedlácek: "Einführung in die Graphentheorie", Verlag Harri Deutsch, Frankfurt/Main und
Zürich, 1972
Martin Aigner: "Graphentheorie", Stuttgart: Teubner, 1984
Peter Läuchli: "Algorithmische Graphentheorie", Basel, Boston, Berlin: Birkhäuser, 1991
Norman L. Biggs: "Discrete Mathematics", New York: Oxford University Press, 1985
Aldo Ventre: "Introduzione ai grafi planari", Zanichelli, 1983
5. Sitografia
http://www.nymphomath.ch/graphes/graphes.pdf
(CRM: Commission Romande de
Mathématique)
http://www.dmi.unict.it/~gquattro/quattrocchigae/Didattica/formazione_discreta_2/teoria%20de
i%20grafi%20no.pdf (Università degli studi di Catania)
http://www.math.unipd.it/~bottacin/books/grafi_note.pdf (Università degli studi di Salerno)
http://web.math.unifi.it/users/casolo/tgrafi2009.pdf (Università degli studi di Firenze)
http://teoriadeigrafi.altervista.org/teoria_dei_grafi.pdf
Materie: Pedagogia e Psicologia
Docente: Edio Pellandini
Generazione App e Desiderio
“I giovani di quest’epoca non solo sono immersi nelle app, ma sono giunti a vedere il mondo come
un insieme di app e le loro stesse vite come una serie ordinata di app – o forse, in molti casi, come
un’unica app che funziona dalla culla alla tomba.” (Gardner, Davis, 2014)
Il titolo e la citazione sopra non implicano che questa proposta voglia andare necessariamente ad
indagare la relazione tra giovani e le nuove tecnologie quanto, più in generale, tra gli interessi, le
inquietudini, la realtà e le aspettative delle nuove generazioni. Tutto questo può essere riportato
nell’altro termine del titolo, cioè “desiderio”, il quale, secondo lo psicologo Massimo Recalcati, ha
un significato profondo e si collega con quello di “inconscio”. Aggiunge che finché c'è desiderio, c'è
la vita, infatti dilata l'orizzonte di quest’ultima. E quando qualcuno rinuncia ad ascoltare la
chiamata del proprio desiderio, lì la vita si ammala. L'autore ripensa in modo originale le più
diffuse ossessioni del disagio contemporaneo della civiltà: anoressie, bulimie, obesità,
tossicomanie, depressioni, attacchi di panico, somatizzazioni, compulsioni. La sua tesi è che in
tutte queste nuove forme del sintomo, il soggetto dell'inconscio, cioè il soggetto del desiderio, non
sia più il protagonista della scena. Piuttosto, al centro, è la difficoltà soggettiva di accedere al
desiderio, quindi la sua assenza e il suo spegnimento. Prevalgono l'apatia, l'indifferenza, il vuoto, la
fatica di esistere.
Aggiunge che, in una fase della civiltà umana caratterizzata da una tumultuosa accelerazione del
progresso tecnologico, che determina fenomeni di frammentazione culturale e radicali
cambiamenti in tutti gli aspetti psichici sensoriali ed emotivi e della sfera cognitiva e affettiva, i
processi di definizione identitaria e relazionali rischiano di assumere caratteristiche di eclettismo,
indifferenziazione e liquidità proprie dei continui e caotici scambi e relazioni che oggi si realizzano
in una miriade di spazi virtuali tecno-mediati.
Tornando alle app, queste sono applicazioni software progettate di solito per funzionare su un
dispositivo mobile, che permettono all’utente di portare a termine una o più operazioni, fanno
oramai parte della vita di tutti noi e, in particolare quella delle nuove generazioni. Ma che cos’è
che delinea il percorso di formazione di ogni generazione? Secondo lo psicologo Howard Gardner
è la triade di Identità, Intimità, Immaginazione. Nell’era delle app come è cambiato questo
tragitto? Viene rigidamente recintato e facilitato dalla tecnologia e dai canali della Rete oppure la
capacità di esplorare se stessi e gli altri viene stimolata dalle mille opportunità a portata di click e
di touch? La qualità delle nostre relazioni nell’epoca delle app dipende dalla finalità per cui
usiamo le app stesse: per bypassare il disagio del rapportarci agli altri oppure come punti di
partenza per costruire interazioni solide e significative. Nel primo caso ci dirigiamo verso identità
più superficiali e narcisiste, per adeguarsi all’esposizione pubblica continua che gli obblighi “social”
rendono inevitabile; intimità costruite in ambienti on e offline controllati dove il rischio e
l’incertezza, necessari alla crescita emozionale dell’individuo, tendono ad essere ridotti al minimo;
l’immaginazione costretta a seguire sentieri già tracciati da altri, limitata da una serie di tools che
solo apparentemente garantiscono libertà assoluta. Nel secondo caso molte ricerche, per
esempio, indicano che i giovani non utilizzano la comunicazione online per sostituire l’interazione
faccia a faccia ma a supporto di questa, anche come stimolo per vincere timidezze e senso di
solitudine. Ci sono poi gli aspetti positivi sulla creatività offerti dalle nuove tecnologie:
abbassamento del livello richiesto per intraprendere attività creative, maggior raffinatezza di ciò
che può esser creato, più ampia varietà di offerte creative.
Materie: Pedagogia e Psicologia
Docente: Edio Pellandini
La proposta si rivolge a tutti gli studenti di terza che siano interessati ad una ricerca di natura
psicologica pedagogica o socio-antropologica che indaghi almeno uno dei concetti citati di
desiderio, identità, intimità, immaginazione collegati alle nuove generazioni, oppure in relazione
alle Nuove Tecnologie.
Alcuni possibili temi di ricerca:
L’inconscio come soggetto del desiderio.
Apatia e indifferenza come spegnimento del desiderio.
Tempo e cura nei legami di amicizia e amore concreti.
Legami di amicizia nei Social Media.
Identità narcisiste.
Ossessioni contemporanee.
Relazioni tecno-mediate.
Le App nella vita quotidiana.
Obiettivi:
Saper scegliere un tema personale e approfondirlo con gli strumenti delle scienze sociali.
Comprendere i concetti di identità, intimità, immaginazione in ottica psicologica.
Comprendere la relazione tra inconscio e desiderio.
Metodologia:
Introduzione alle metodologie di ricerca delle scienze sociali e alle caratteristiche di un lavoro di
maturità.
Introduzione sui principali contenuti della proposta.
Scelta del tema individuale e lavoro di ricerca autonomo con la collaborazione del docente.
Criteri di valutazione:
Impegno regolare per tutta la durata del corso e rispetto delle consegne.
Capacità di formulare ipotesi o interrogativi e esplicitare degli obiettivi chiari.
Coerenza del lavoro, pertinenza e approfondimento delle argomentazioni.
Applicazione della metodologia, scelta e uso delle fonti.
Capacità di scrittura e di presentazione orale.
Bibliografia essenziale di riferimento:
H. Gardner, K. Davis, Generazione App, Feltrinelli, 2014.
M. Recalcati, L’uomo senza inconscio, Cortina Raffaello, 2010
M. Recalcati, La forza del desiderio, Qiqajon, 2014
Z. Bauman, Vita liquida, Laterza, 2006
Materia: Religione
Docente: Rolando Leo
Fede e ragione, religione e scienza: si contrappongono?
Dio non fa le cose, ma fa in modo che si
facciano (Teilhard De Chardin)
Dio? Una risposta al un
bisogno dell’individuo
che si percepisce impotente,
ed ignorante (Ludwig Feuerbach)
1.
2.
3.
4.
5.
È possibile dimostrare l’esistenza o la non esistenza di Dio?
Qual è l’origine dell’universo?
Qual è l’origine della vita?
Si può ipotizzare un’origine dell’evoluzione?
Quali sono stati gli importanti conflitti storici e le contrapposizioni nei vari modelli
interpretativi?
6. Siamo solamente il frutto di meccanismi neurali? Cosa sfruttiamo del nostro essere? Cosa
rimane del resto? Dell’anima? Si tratta ugualmente di un meccanismo?
Da una parte un filosofo come Feuerbach che coglie in Dio una risposta di cui l’uomo necessita,
che proietta il suo forte bisogno fuori di sé, inventandosi una figura inarrivabile. Dall’altra
l’antropologo, scienziato naturalista, filosofo, teologo De Chardin che coglie nell’universo un
disegno intelligente di progressiva presa di coscienza di ciò che siamo.
Intriganti entrambe le strade. Da almeno 15 secoli il dibattito sulla contrapposizione Fede/Ragione
anima il pensiero umano, mentre solamente da Galileo in poi si discute della contrapposizione
Religione-Bibbia/Scienza.
Ogni studente approfondirà uno dei sei temi sovraesposti attraverso la lettura di alcuni autori
conosciuti, di varie estrazioni e posizioni, che hanno speso parte della loro vita per cercare una
risposta sensata ai quesiti fondamentali sulla ricerca della verità.
Materia: Religione
Docente: Rolando Leo
Per l’indagine ci avvarremo della consulenza e della collaborazione di un neurobiologo ricercatore
presso l’università della Svizzera italiana (USI).
OBIETTIVI E VALUTAZIONE
1. Affinare lo spirito critico, imparando ad approfondire argomentazioni, conferme, tesi, antitesi e
confutazioni; ma soprattutto rapportandosi con prudenza e rispetto per la ricerca appassionata
e intellettualmente onesta degli studiosi.
2. Imparare a redigere un testo con un metodo scientifico ed un approccio rigoroso.
3. La valutazione terrà conto della partecipazione, dell’organizzazione durante le tappe redazionali
dello scritto, della presentazione orale e dello scritto finale.
Bibliografia
- Alister E. McGrath, Scienza e fede in dialogo, i fondamenti, Claudiana, Torino 2002
- Stephen Hawking, Vita ricerche idee, Dal Big Bang ai buchi neri, Rizzoli, Milano 1992
- Mathieu, Antiseri, Dalla Porta, De Giorgi, Guerritore, Vallauri, Sermonti, Giunchi, Scienza e fede,
cittadella ed., Assisi 1982
- Hans Küng, L’inizio di tutte le cose, Rizzoli, Milano 2006
- John Polkinghorne, Quark, caos e cristianesimo, domande a scienza e fede, Claudiana, Torino
1997
- Gerald L. Schroeder, Genesi e Big Bang, uno straordinario parallelo fra scienza e religione,
Tropea ed., Milano 1999
- Harold J. Morowitz, La nascita di ogni cosa, come l’universo è diventato complesso. Dal Big
Bang allo spirito dell’uomo in 28 passaggi, Lindau, Torino 2002
- Alberto Strumia, Scienza e teologia a confronto, ed. Fede e Cultura, Verona 2014
- Robert J. Spitzer, Nuove prove dell’esistenza di Dio, San Paolo, Torino 2012
- Michal Heller, Nuova fisica e nuova teologia, premio Templeton 2008, San Paolo, Torino 2009
- Brendan Sweetman, Religione e scienza, una introduzione, Queriniana, Brescia 2014
- Dizionario interdisciplinare di SCIENZA E FEDE, a cura di G. Tanzella-Nitti e A. Strumia, Città
Nuova ed., Roma 2002
- Piergiorgio Odifreddi, Il Vangelo secondo la scienza
- Piergiorgio Odifreddi, Il matematico impenitente¸Longanesi, Milano 2008
- Giulio Giorello, Senza Dio, del buon uso dell’ateismo, Longanesi, Milano 2010
- Margherita Hack, Il mio infinito, Dalai ed., Milano 2011
Materia: Tedesco
Docenti: Urs Dudli e Laura Rulli
I meravigliosi anni venti – Die Goldenen Zwanziger Jahre
100 anni fa scoppiò la Prima Guerra Mondiale (la Grande Guerra), 75 anni fa la Seconda Guerra
Mondiale. Al centro di questa proposta LaM sta l’epoca tra questi due eventi storici devastanti,
indagando sulle conseguenze della Prima Guerra Mondiale e le premesse per la Seconda. Obiettivo
è affrontare gli Anni Venti (nella storia tedesca definiti come Repubblica di Weimar) con un taglio
che risulta essere proficuo per un approfondimento di un momento cruciale della storia della
cultura europea: quello dell’approccio interdisciplinare. La storia della cultura (letteratura e teatro,
scienza e musica, cinema e arti figurative, architettura e tecnologia, psicologia e mentalità
collettive) si affiancherà alla storia politica, sociale ed economica, non attraverso una semplice
esposizione parallela, ma evidenziandone relazioni, influenze reciproche, contrasti.
Otto Dix, Grosstadt, 1927 (Teil des Tryptichons)
Uscita dalla Prima Guerra Mondiale prostrata e umiliata, la Germania sperimenta, con la
Repubblica di Weimar, forme di organizzazione politica democratiche largamente nuove,
innovatrici. Al tempo stesso vive una stagione di straordinario sviluppo in tutti gli aspetti delle arti
e delle scienze. I nomi di Bertolt Brecht, Thomas Mann, Heinrich Mann, Stefan Zweig, Hermann
Hesse, Erich Kästner, Alfred Döblin, Joseph Roth (per la letteratura), Kurt Weill, Paul Hindemith,
Arnold Schönberg (per la musica), Otto Dix, George Grosz, Oskar Kokoschka, Käthe Kollwitz, Vassily
Kandinsky, Paul Klee (per l’arte figurativa), Walter Gropius (per l’architettura), Fritz Lang, Friedrich
Wilhelm Murnau (per il film), Max Planck, Albert Einstein (per la scienza) costituiscono un elenco
impressionante, eppure largamente parziale.
Ma la Germania di quegli anni vive anche la frustrazione per una pace, dopo la Grande Guerra,
sentita come ingiusto diktat, la presenza ossessiva dei reduci di guerra, l’ostentazione di ricchezze
improvvise e ambigue, l’iperinflazione e la disintegrazione della moneta in forme mai viste (nel
1923 una sterlina giunge a valere diciotto mila miliardi di marchi!), l’instabilità dei governi, il
progressivo rafforzarsi di movimenti estremisti e della violenza politica. L’ascesa al potere del
nazismo distruggerà il sogno di un mondo in cui l’eredità di Goethe potesse contare più degli
scontri fra i partiti.
Materia: Tedesco
Docenti: Urs Dudli e Laura Rulli
Le tappe del lavoro e la valutazione
- Introduzione metodologica su come si svolge una ricerca scientifica.
- Presentazione degli autori e dei testi adatti al tema. Durante la fase iniziale (entro il mese
di aprile), ogni partecipante sceglierà l’argomento della sua relazione individuale. Lo
studente concorderà con i docenti uno schema di lavoro e una bibliografia.
- Approfondimento di alcuni temi centrali del corso. Analisi in comune di testi (brani di
testo) con l’obiettivo di dare a tutti i partecipanti una solida base di conoscenze ed
esemplificare come si può “interrogare” e “sfruttare” un testo.
- Presentazioni orali: lo studente presenta davanti al gruppo, durante un’ora-lezione circa, i
risultati della propria ricerca che sarà consegnata in forma scritta entro una data da
stabilire.
Si auspica che gli studenti, nella redazione del loro lavoro, trovino il coraggio di servirsi almeno in
parte della lingua tedesca: uno degli obiettivi del corso è anche quello di permettere progressi
nell’uso del tedesco. Il sostegno e l’aiuto dei docenti in questo caso non mancheranno.
Il lavoro scritto costituirà la base della valutazione. Importanti saranno la formulazione chiara e
precisa delle domande cui la ricerca intende rispondere, l’analisi critica, l’autonomia e l’originalità,
come pure la capacità di esporre e di difendere sia il metodo di lavoro seguito sia i risultati
conseguiti. Si terrà conto anche del grado di profitto evidenziato durante l’intero arco dei due
semestri. La ricerca personale sarà regolarmente seguita e discussa; sarà valutato anche il
procedere del lavoro (continuità, iniziative personali, rispetto dei termini fissati) e, ovviamente, la
qualità della presentazione orale.
Otto Dix, Strassenkampf, 1927
Materia: Tedesco
Docenti: Urs Dudli e Laura Rulli
Bibliografia indicativa
Come indicato nella lista, gran parte delle opere esistono anche in traduzione italiana.
Opere sull’epoca storica:
Walter Laqueur, La Repubblica di Weimar. Vita e morte di una società permissiva, Milano, Rizzoli,
2002
Sebastian Haffner, Von Bismarck zu Hitler, München, Knaur, 2009
Joachim Radkau, Das Zeitalter der Nervosität. Deutschland zwischen Bismarck und Hitler,
Darmstadt, WBG, 1998
Ruth Glatzer, Berlin zur Weimarer Zeit. Panorama einer Metropole 1919-1933, Berlin, Siedler
Verlag, 2000
Sigmund Freud, Zeitgemässes über Krieg und Tod, in: Hermann Glaser, Sigmund Freuds
Zwanzigstes Jahrhundert. Seelenbilder einer Epoche, München, Hanser, 1976
Opere sulla letteratura dell’epoca:
Bernhard Weyergraf (Hg.), Literatur der Weimarer Republik 1918-1933, München, dtv, 1995
Helmut Kreuzer und Ingrid Kreuzer (Hg.), Deutsche Gedichte zwischen 1918 und 1933, Stuttgart, Reclam
1999
Otto F. Best (Hg.), Die deutsche Literatur in Text und Darstellung, Bd. 14: Expressionismus und
Dadaismus, Stuttgart, Reclam, 2011
Alcune opere letterarie particolarmente significative:
NB: le opere sono disponibili anche in traduzione italiana e sono reperibili in biblioteca. Di alcune
di esse esistono anche degli adattamenti cinematografici.
Bertolt Brecht, Die Dreigroschenoper, Frankfurt/M, Suhrkamp BasisBibliothek, 2004
Bertolt Brecht, Gesammelte Werke in 20 Bänden, Frankfurt/M, Suhrkamp, 1982
NB: L’opera completa di Bertolt Brecht, in traduzione italiana, è stata pubblicata da Einaudi.
Alfred Döblin, Berlin Alexanderplatz, München, dtv, 2002
Hans Fallada, Kleiner Mann, was nun?, Reinbek bei Hamburg, Rowohlt, 1950
Hans Fallada, Ein Mann will nach oben, Berlin, Aufbau Taschenbuch, 2011
Lion Feuchtwanger, Jud Süss, Berlin, Aufbau Taschenbuch, 2008
Hermann Hesse, Demian: Die Geschichte von Emil Sinclairs Jugend, Frankfurt/M., Suhrkamp, 2012
Ödön von Horvath, Geschichten aus dem Wiener Wald: Volksstück in drei Teilen, Frankfurt/M.,
Suhrkamp BasisBibliothek, 2001
Erich Kästner, Fabian. Die Geschichte eines Moralisten, München, dtv, 2011
Erich Maria Remarque, Drei Kameraden, Köln, Kiepenheuer & Witsch, 1998
Joseph Roth, Das Spinnennetz, Köln, Kiepenheuer & Witsch, 2010
Joseph Roth, Radetzkymarsch, Köln, Kiepenheuer & Witsch, 2010
Anna Seghers, Der Aufstand der Fischer von St. Barbara, Berlin, Aufbau Verlag, 2002
Stefan Zweig, Die Welt von gestern. Erinnerungen eines Europäers, Frankfurt/M., Fischer, 2010
Le monografie di Rowohlt (Rowohlt Monografien) su:
Otto Dix, George Grosz, Vassily Kandinsky, Paul Klee, Käthe Kollwitz, Kurt Weill, Paul Hindemith,
Arnold Schönberg, Albert Einstein, Max Planck, ecc.
Opere sulle arti figurative, sull’architettura, sul cinema
Materia: Tedesco
Docenti: Urs Dudli e Laura Rulli
Jolanda Nigro Covre, Espressionismo, Milano/Firenze, Giunti, 1998
Nuova oggettività. Germania e Italia 1920-1939. Omaggio a Emilio Bertonati. Catalogo della
mostra (Milano, 1995), Milano, Mazzotta, 1995
Neue Sachlichkeit in Dresden, Dresden, Sandstein Verlag, 2011
Magdalena Droste, Bauhaus in Kleine Reihe - Architektur von Peter Gössel (Hg.), Köln, Taschen,
2012
Magdalena Droste, Bauhaus 1919-1933. Reform und Avantgarde, Köln, Taschen, 2007
Harro Segeberg (Hg.), Die Perfektionierung des Scheins. Das Kino der Weimarer Republik im
Kontext der Künste, München, Fink, 2001
Wolfgang Jacobsen, Hans Helmut Prinzler, Werner Sudendorf, Film Museum Berlin, Berlin