ANALISI COMPARATA CONSOLIDATO DELLA DISCIPLINA NELL’ORDINAMENTO ITALIANO DEL E BILANCIO IN QUELLO FRANCESE SOMMARIO: 1. Soggetti obbligati. Nozione di gruppo rilevante per il bilancio consolidato. - 2. Esoneri dall’obbligo di redazione del bilancio consolidato. - 3. Area di consolidamento. - 4. Principi generali e redazione del bilancio consolidato. - 5. Criteri di valutazione. - 6. Data di riferimento. - 7. Struttura e contenuto dello stato patrimoniale e del conto economico consolidati. 8. Nota Integrativa e relazione sulla gestione. - 9. I metodi (principi) di consolidamento: il consolidamento integrale. - 10. Segue: il consolidamento proporzionale. - 11. Le partecipazioni non consolidate: consolidamento sintetico (metodo del patrimonio netto o consolidation par mise en équivalence ) - metodo del costo. - 12. Il procedimento di formazione del bilancio consolidato. 13. Il controllo del bilancio consolidato. - 14. La pubblicità. 1. SOGGETTI OBBLIGATI. NOZIONE DI GRUPPO. 1.1. Ambito soggettivo di applicazione. In Francia, diversamente dall’Italia, la redazione del bilancio consolidato è obbligatoria per tutte le società commerciali, incluse le società di persone. Come è stato rilevato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 600): «La réglementation nouvelle concernant les comptes consolidés s’applique à toutes les sociétés commerciales placées à la tête d’un groupe. Son champ d’application est donc plus large que celui de la septième directive qui ne concerne que les sociétés de capitaux. Seront donc concernées les sociétés en non collectif, les sociétés en commandite simple, les sociétés par actions, les sociétés en commandite par actions, les sociétés à responsabilité limitée et les sociétés anonymes qui se trouvent à la tête d’un groupe. L’obligation d’établir des comptes consolidés s’applique lorsqu’une société commerciale contrôle de manière exclusive ou conjointe une ou plusieurs autres entreprises ou qu’elle exerce sur elles une influence notable». Le differenze tra i due ordinamenti societari traggono origine da un concetto di consolidamento, accolto in Francia, che si discosta alquanto da quello italiano. Fin dalle prime discussioni del projet de loi n° 25 del 12 ottobre 1984, emerse che la Francia intendeva porsi in un contesto essenzialmente economico (critère de taille), piuttosto che in un rigido quadro normativo (forme juridique). Commentando l’emendamento del 1 progetto di legge adottato dal Senato in prima lettura, e concernente l’estensione dell’obbligo a tutte le società commerciali, la Commissione dell’Assemblea nazionale (Assemblée Nationale, Première Session Ordinarie de 1984-1985, Annexe au procès verbal du 15 novembre 1984, Rapport de la Commission des Lois, N° 2432) osservò infatti che: «En premier lieu, le champ d’application de la loi serait étendu à toutes les sociétés commerciales, et non plus seulement aux sociétés de capitaux (S.A., S.C.A., S.A.R.L.). Comme l’a fait observer, à juste titre, le Rapporteur de la commission des Lois du Sénat, M. Jean Arthuis, “les réformes législatives récentes vont dans le sens d’une uniformisation du droit des sociétés en remplaçant les critères de forme juridique par des critères de taille”. Rappellons, au surplus, que la faculté d’exemption laissée aux Etats membres à raison de la forme juridique de l’entreprise mère est considérée par la VII directive européenne (declaration annexée n. 1) comme un compromis de caractère provisoire». L’aver attribuito al bilancio consolidato finalità di “informazione economica” costituisce un presupposto fondamentale della disciplina francese, che va costantemente tenuto presente nell’analisi comparata. Diversamente dall’Italia, il sopra menzionato critère de taille ha suggerito di ritenere che relazioni di mero collegamento (influence notable) fossero in sé sufficienti a imporre la pubblicazione del bilancio consolidato. La particolare attenzione del legislatore francese per un’informazione che consideri le relazioni economiche e non soltanto partecipative connaturate ai gruppi di società è confermata dall’avis 94-02 du 28 octobre 1994 del Conseil National de la Comptabilité, in cui viene prevista la possibilità di redigere i cc.dd. comptes combinés: si tratta di bilanci di gruppo riguardanti le società soggette alla direzione unitaria dell’impresa madre, senza che essa vi detenga alcuna partecipazione (entreprises non rattachées juridiquement, mais ayant la même activité et placées sous la même autorité; entreprises lieés entre elles par un accord de partage de résultat). Ai comptes combinés si perviene mediante l’aggregazione dei bilanci delle singole società e l’elisione delle poste reciproche, in modo che il patrimonio netto corrisponda alla somma dei patrimoni netti delle imprese costituenti l’insieme “combinato”. Quanto, infine, all’estensione dell’ambito soggettivo di applicazione a soggetti diversi dalle società commerciali, in Francia il bilancio consolidato è obbligatorio anche per gli EPIC (établissement publics de l’Etat qui ont une activité industrielle ou 2 commerciale) e per le cooperative agricole che fanno appello al pubblico risparmio (Loi 92-643 du 13 juillet 1992). Si è al riguardo osservato (Assemblée Nationale, Projet de Loi, Annexe au procès-verbal de la première séance après le 12 septembre 1984, N° 2346, p. 5): «les dispositions du projet de loi ... sont étedues aux établissemnt publics de l’Etat qui, n’étant pas soumis aux règles de la comptabilité pubique, son désormais tenus aux mêmes obligations comptables que les sociétés commerciales». Attualmente, alle associazioni non è richiesta la redazione del bilancio consolidato; in attesa di una futura normativa (Rapport Arthuis, Sénat N°46), esse possono applicare l’avis 94-02 del Conseil national de la comptabilité sui comptes combinés. Tuttavia, se esse redigono il bilancio consolidato pur non essendovi obbligate, devono rispettare la disciplina stabilita per i comptes consolidés delle società commerciali (art. 14, al. 1, Loi 85-11). 1.2. Nozione di “gruppo rilevante” per il bilancio consolidato. Una prima differenza sostanziale tra i due ordinamenti societari consiste nel fatto che, in Francia, il bilancio consolidato è obbligatorio anche per i gruppi nei quali non vi sono relazioni di controllo esclusivo, ma soltanto di controllo congiunto o di influenza notevole (società collegate). Il tenore dell’art. 357-1, Loi 66-537, è al riguardo tassativo: «Les sociétés commerciales établissent et publient chaque année à la diligence du conseil d’administration, du directoire, du ou des gerants, selon le cas, des comptes consolidés ainsi qu’un rapport sur la gestion du groupe, dès lors qu’elles contrôlent de manière exclusive ou conjointe une ou plusieurs autres entreprises ou qu’elles exercent une influence notable sur celles-ci». Il controllo congiunto, in Francia, corrisponde - come in Italia - alla situazione nella quale un numero limitato di soci si divide, in virtù di un accordo, il controllo della gestione di una società. Quanto all’influenza notevole, essa in Francia è presunta se la società madre dispone direttamente o indirettamente almeno del 20% dei voti in assemblea ma, diversamente dall’Italia, non è previsto il minor limite del 10% per il caso delle società quotate (art. 2359, 3° comma, c.c.). 3 Nella qualificazione del controllo indiretto, l’ordinamento francese tratta con minore enfasi il tema dell’interposta persona. Infatti, mentre la norma italiana (art. 26, 3° comma, D. Lgs. 127/91) considera i diritti di voto spettanti a controllate, a società fiduciarie e a persone interposte (restando esclusi soltanto quelli spettanti per conto di terzi), l’art. 357-1, Loi 66-537, si limita a prevedere la detenzione directe ou indirecte della maggioranza dei diritti di voto e l’aver avuto a disposizione directement ou indirectement una quota qualificata dei diritti di voto. Il Plan comptable général non definisce il concetto di detenzione indiretta; peraltro, con riguardo all’art. 2.2.1 della settima direttiva, nella parte in cui si prescrive di tener conto dei diritti di voto spettanti a persone che agiscano in nome proprio ma per conto dell’impresa madre o d’un’altra impresa figlia, la commissione degli studi giuridici della Compagnie nationale des commissaires aux comptes richiede l’esistenza di un contratto che attesti questa particolare situazione. In Francia, il concetto di controllo esclusivo è più ampio rispetto alla definizione fornita in Italia dai numeri l) e 2) del primo comma dell’art. 2359 del codice civile italiano: l’articolo 357-1, Loi 66-537, prevede infatti, oltre alle fattispecie del contrôle de droit e della influence dominante, anche il c.d. contrôle de fait. a) Contrôle de droit La legge francese, all’art. 357-1, al. 2, individua il contrôle de droit nella detenzione diretta od indiretta di più del 50% dei diritti di voto; analogamente all’Italia, si computano anche i diritti di voto detenuti dalle società controllate e da terzi per conto della capogruppo o di una controllata, e si escludono i diritti di voto spettanti alle società collegate, ossia delle società sous influence notable (la Commission des opérations de bourse ha al riguardo precisato che si devono considerare anche i voti relativi a tutte le azioni detenute dalle società sotto il controllo esclusivo della capogruppo). Entrambi i Paesi non hanno dato espressa attuazione all’art. 1.1. b) della settima direttiva (diritto di nominare o di revocare la maggioranza dei membri dell’organo di amministrazione, di direzione o di vigilanza di un’impresa), ancorché si trattasse di una prescrizione comunitaria inderogabile, perché sia in Francia che in Italia il diritto di nominare o revocare la maggioranza dei membri dell’organo amministrativo non può derivare che da una maggioranza, teorica o di fatto, di voti esprimibili. La Commissione 4 del Senato francese (Sénat, Annexe au procès verbal du 24 octobre 1984, N° 46) osservò al riguardo che: «Le texte du projet de loi ne retient pas expressément le cas de contrôle visé à l’article premier 1b de la VII directive qui est obligatoire: on peut considérer qu’en droit français, le droit de nommer ou de révoquer la majorité des membres de l’organe d’administration, de direction ou de surveillance se confond avec la détention de la majorité des droits de vote». b) Influence dominante Il controllo esclusivo consta anche dal diritto di esercitare una influence dominante su un’altra impresa in virtù di un contratto o di clausole statutarie, quando la legge applicabile consenta tali contratti e clausole. L’influenza dominante non era stata inizialmente prevista dal projet de loi francese e fu introdotta in seguito all’emedamento adottato dal Senato in prima lettura, su proposta della Commission des Lois che aveva osservato (Sénat, Annexe au procès verbal du 24 octobre 1984, N° 46): «le texte du projet ne reprend pas l’exercice d’une influence dominante par contrat, très répandu en Allemagne (article premier ,1-c, de la directive). Il est vrai que ce cas n’est pas obligatoire. Il semble cependant que deux contrats parmi ceux cités dans la loi allemande pourront être éventuellement concernés en France: la location-gérance et la concession d’exploitation». L’art. 357-1, al. 2, Loi 66-537 richiede che la società dominante sia anche socia o azionista dell’impresa dominata; diversamente non sarebbe infatti stato possibile evitare «que soient incluses dans le champ d’application de la loi des entreprises liées uniquement par un contract de franchisage, de fourniture ou de concession exclusive, ainsi que les entreprises sous-traitantes». In Italia, per contro, non è espressamente previsto che la società dominante debba detenere una partecipazione nella società dominata (art. 26, 2° comma, D. Lgs. 127/91). La definizione italiana di influenza dominante riguarda anche il controllo sostanziale esercitato dall’azionista minoritario ente pubblico quando l’atto costitutivo di una società gli attribuisce, ai sensi dell’art. 2458 c.c., il diritto di nominare e revocare la maggioranza degli amministratori. c) Contrôle de fait 5 Il contrôle de fait di cui all’art. 1.1. d) aa) della settima direttiva è espressamente contemplato soltanto dalla norma francese, secondo la quale esso consta dall’aver nominato, per due esercizi consecutivi, la maggioranza dei membri degli organi di amministrazione, di direzione o di vigilanza. L’art. 357-1, al. 3, Loi 66-537, aggiunge che i1 controllo di fatto è presunto se la società ha avuto a disposizione più del 40% dei diritti di voto, salvo prova contraria: diversamente dall’Italia, la maggioranza relativa rappresenta una mera presunzione (semplice) dell’esistenza di un controllo di fatto, ma non ne è un requisito essenziale. Al riguardo la Commission des Lois ha distinto tra controllo effettivo e controllo presunto effettivo (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 3 octobre 1984, N° 2356): «Le contrôle est “effectif” lorsqu’une société (“mère”) - quelle que soit la fraction de droits de vote qu’elle detient dans une ou plusieurs autres sociétés - a exercé effectivement sur celles-ci, seule ou par personne interposée, un pouvoir de nomination de dirigeants. Le contrôle est “présumé effectif” dès lors que la société (“mère”) à désigné pendant deux exercises successifs la majorité des organes dirigeants de la société». Sull’argomento si è aggiunto (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 601): «Bien que les termes employés par la loi soient précis, sa rédaction permet une souplesse certaine dans l’application de chacune des trois méthodes prévues en ce qu’elle formule, â côté de règles définies, des présomptions et que la nature même des notions de référence laisse la place à de multiples interprétations selon les différentes situations de fait. En effet, si les cas de contrôle exclusif par détention directe ou indirecte des droits de vote ne sont généralement pas difficiles à cerner, les cas de désignation, pendant deux exercises consecutifs, de la majorité des membres des organes de direction son déjà plus malaisés à déterminer en dehors de la présomption résultant de la possession de plus de 40% des droits de vote. C’est que, le comportement des autres possesseurs des droits de vote peut permettre un contrôle exclusif de fait avec une proportion de droits nettement inférieure à 40%». Anche in questo caso i lavori parlamentari evidenziano un acceso dibattito tra Senato ed Assemblea nazionale. Il rapporto all’Assemblea nazionale della Commissione bicamerale (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 13 décembre 1984, N° 2502) evidenzia infatti che: 6 «Les notions de contrôle de fait et d’influence dominante par contract font l’object de définitions différente par l’Assemblée nationale et par le Sénat. ... La Commission a accepté de porter à 40% la fraction des droits de vote, ainsi que le proposait le Sénat, tout en supprimant la présomption négative contenue dans le texte adopté par celui-ci». d) Accordi tra soci L’art. 1.1.d. della settima direttiva contempla, tra le fattispecie configuranti il controllo esclusivo, l’esistenza di accordi con altri azionisti o soci volti a conseguire il controllo della maggioranza dei diritti di voto. La fattispecie è espressamente menzionata soltanto dalla norma italiana, dove peraltro il legislatore non fornisce alcuna precisazione sulla forma e sul contenuto dell’accordo (art. 26, secondo comma, lett. b). Si tratta comunque di patti che consentono ad una sola impresa di controllare la maggioranza dei voti, che in mancanza del patto essa non controllerebbe. In Francia questa fattispecie di controllo, seppur non espressamente enunciata dall’art. 357-1, Loi 66-537, è comunque contemplata dall’ordinamento perché il controllo derivante da accordi con altri soci, rientra nella nozione di influenza dominante. Invero, sia in Francia che in Italia, la nozione di influenza dominante in virtù di un contratto non prevede - diversamente dall’art. 1.1. c) della VII direttiva - che questo contratto sia stato stipulato con l’impresa dominata. Al riguardo si è osservato (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 3 octobre 1984, N° 2356): «Le contrôle contractuel résulte notamment de “conventions de vote”, reconnues par la jurisprudence lorsqu’elles sont stipulées dans l’intérêt collectif des actionnaires ou de la société concernée au profit de l’un d’eux». 2. ESONERI DALL’OBBLIGO DI REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO. 2.1. Società di partecipazione finanziaria. La direttiva comunitaria offriva la possibilità di esonerare dall’obbligo del bilancio consolidato le società di partecipazione finanziaria (art. 5, Dir.). Si tratta delle cc.dd. holdings esercenti attività di passive investment, ossia di società che, anche laddove assumono la veste di socio di maggioranza, non partecipano mai alla gestione della società partecipata ma ricoprono un ruolo passivo, semplicemente attendendo la percezione dei dividendi. In Francia e in Italia, questo tipo di holding non è in linea di principio esonerata. 7 Per inciso, in Italia sono esclusi dall’ambito di applicazione del D. Lgs. 127/91 (ma non dall’obbligo del bilancio consolidato, che è in questi casi regolato dal D. Lgs. 87/92): gli enti creditizi e le imprese che svolgono in via esclusiva o prevalente, anche indirettamente, attività di raccolta e collocamento di pubblico risparmio o attività finanziaria, consistente nella concessione di finanziamenti, sotto ogni forma, nella assunzione di partecipazioni, nella compravendita, possesso, gestione e collocamento di valori mobiliari. E’ in ogni caso considerata attività finanziaria l’attività di assunzione di partecipazioni al fine dei successivi smobilizzi. Con riguardo al D. Lgs. 87/92 si è rilevato (CONSIGLIO NAZIONALE DEI DOTTORI COMMERCIALISTI E CONSIGLIO NAZIONALE DEI RAGIONIERI, Principi contabili, doc. n. 17, 1996, p. 29): «Sul piano sostanziale, e per quanto attiene alla solo configurazione di gruppo, oggetto di questo capitolo, si rileva che la disciplina speciale del D. Lgs. 87/92 contiene in materia alcune differenze sostanziali rispetto alla normativa generale del D. Lgs. 127/91: a) innanzitutto è considerato capogruppo, ai fini della normativa sul bilancio consolidato, l’ente creditizio o finanziario capogruppo ai fini della vigilanza ai sensi del D. Lgs. 356 del 20 novembre 1990; b) esiste poi l’obbligo di consolidamento degli enti creditizi e finanziari che, anche in assenza di legami partecipativi, operano secondo una direzione unitaria, ovvero hanno gli organi amministrativi composti in maggioranza dalle medesime persone, ovvero sono diretti in maniera unitaria da un terzo soggetto controllante (persona fisica, impresa od ente diverso da ente creditizio e finanziario, impresa o ente costituito in altro paese)». Anche in Francia esistono norme particolari sul consolidamento dei bilanci nel settore bancario e parabancario (Loi bancaire e art. 14 Décr. 17 février 1986, nonché, per le regole di redazione dei bilanci consolidati, regolamenti n. 85-12 e 91-02 del Comité de la Réglementation Bancaire e istruzione n. 86-05 della Commission Bancaire). 2.2. Limiti dimensionali del gruppo Questo esonero non si applica alle società quotate: in Italia è richiesto che né la controllante né alcuna delle controllate siano quotate, mentre in Francia è prescritto che non siano stati emessi titoli quotati o titres de créances négotiables. In Francia, (art. 357-2, al.1, Loi 66-537 e art. 248-13 Décr. 67-236), i limiti dimensionali sono cosi’ stabiliti dal Décret du 17 janvier 1990: 8 - totale attivo: 100 milioni di franchi (circa 30.000 milioni di lire) - totale ricavi: 200 milioni di franchi (circa 60.000 milioni di lire) - dipendenti: 500 unità. Anche il legislatore francese ha adottato la formula dei totali lordi del gruppo, calcolabili senza procedere alle elisioni e alle rettifiche di consolidamento (Conseil National de la Comptabilité, Bull. n° 81, marzo 1991, p. 137). Diversamente dall’Italia, nel computo dei limiti dimensionali si considerano, oltre alle società sotto controllo esclusivo, anche le società controllate congiuntamente (consolidamento proporzionale): si tratta peraltro di una interpretazione estensiva del Conseil national de la comptabilité che non è ancora stata confermata dalla giurisprudenza né dal Ministero di grazia e giustizia. Con riguardo alle concrete modalità di calcolo dei limiti, è stato precisato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 175): «Ces chiffres sont calculés globalement pour l’ensemble des entreprises concernées selon les règles suivantes: - Le total du bilan est égal à la somme des montantes nets des éléments d’actif. - Le nombre net du chiffre d’affaires est égal au montant des ventes de produits et services liés à l’activité courante, diminué des réductions sur ventes de la taxe sur la valeur ajountée et des taxes assimilées. - Le nombre moyen de salariés permanents employés au cours de l’exercice est égal à la moyenne arithmétique des effectifs à la fin de chaque trimestre de l’année civile, ou de l’exercice comptable lorsque celui-ci ne coincide pas avec l’année civile, liés à l’entreprise par un contract à durée indéterminée». 2.2. Società madri a loro volta controllate da altre società che redigono il bilancio consolidato. La disciplina francese è simile a quella italiana. Ai sensi degli articoli 357-2, al. 1, Loi 66-537, e 248-13, Décr. 67-236, sono esonerate del bilancio consolidato le società madri di sottogruppi se: - non sono quotate e non emettono titres négotiables; - soci rappresentanti almeno il 10% dei voti non si oppongono alla non presentazione dei conti consolidati; - nella nota integrativa del bilancio di esercizio della società esonerata è obbligatorio menzionare l’esonero ed il nome della capogruppo che redige il bilancio consolidato. 9 I conti consolidati del gruppo di livello superiore devono essere certificati da professionisti indipendenti, devono essere pubblicati accompagnati dalla traduzione in lingua francese, e debbono essere messi a disposizione dei soci della società esonerata. Essi devono essere conformi alla settima direttiva o ad un sistema normativo equivalente; al riguardo il Conseil national de la comptabilité ha definito l’equivalenza come rispetto delle condizioni minimali stabilite dalla settima direttiva, riconoscendo salvo alcune riserve - che i bilanci consolidati redatti nel rispetto dei principi contabili nordamericani (FASB) o internazionali (IASC) possono essere considerati equivalenti. Diversamente dall’Italia, in Francia l’esonero si applica dunque anche se il bilancio consolidato di livello superiore è redatto da una società che non ha sede nell’Unione europea; in questi casi la legge transalpina richiede però che il bilancio di esercizio e la nota integrativa della società francese esonerata contengano tutte le informazioni di significativa importanza riguardanti la situazione patrimoniale e finanziaria ed il risultato economico dell’insieme costituito dalla società francese esonerata e dalle sue controllate e collegate. 3. AREA DI CONSOLIDAMENTO. Come già accennato, l’area di consolidamento francese è più ampia dell’italiana e comprende: - il controllo esclusivo che darà luogo a consolidamento integrale; - il controllo congiunto che condurrà al consolidamento proporzionale; - l’influence notable che comporterà il consolidamento par mise en équivalence. 3.1. Casi di esclusione. a) Imprese esercitanti attività molto diverse L’esclusione - che è obbligatoria sia in Francia che in Italia - discende dall’art. 14 della settima direttiva, il quale prescrive che deve trattarsi di attività talmente diverse che ne verrebbe pregiudicato il quadro fedele e precisa che l’esclusione non è applicabile per il solo fatto che le imprese da includere nel consolidamento siano in parte industriali, commerciali e di servizi, o per il fatto che esse svolgano attività industriali o commerciali attinenti a prodotti diversi o effettuino diverse prestazioni di servizi. 10 La norma francese (art. 357-3, al. 4, Loi 66-537) non è perfettamente omogenea a quella comunitaria, in quanto l’esclusione è riferita alle società del gruppo i cui bilanci di esercizio sono strutturati in maniera talmente diversa che il consolidamento integrale (o proporzionale) pregiudicherebbe il quadro fedele. In questi casi le imprese controllate verranno pur sempre consolidate, ma par mise en équivalence (con il metodo del patrimonio netto). In entrambi gli ordinamenti: - è prescritto di motivare l’esclusione nella nota integrativa; per l’Italia l’obbligo è desunto dal contenuto degli elenchi da allegare alla nota integrativa (art. 39, secondo comma), mentre per la Francia esso è espressamente contemplato dall’art. 248-2, al. 2, Décr. 67-236; - è fatto obbligo di accludere i bilanci di esercizio dell’impresa esclusa. b) Imprese in liquidazione In Francia, diversamente dall’Italia, le imprese in liquidazione sono incluse nell’area di consolidamento. Lo stesso principio di applica alle imprese «déclarées en redressement judiciaire» (procedura concorsuale), come confermato dal Garde des Sceaux (Assemblée Nationale, 3 septembre 1990, in Revue des Sociétés, 1990, p. 704): «Le jugement d’ouverture d’une procédure de redressement judiciaire ne paraît pas, sous réserve de l’appréciation souveraine des cours et tribunaux, entrer dans les prévisions de l’article 357-4 de la loi du 24 juillet 1966 sur les sociétés commerciales. Le redressement judiciaire d’une filiale en état de cessation de paiements donne à l’administrateur, nommé par le tribunal, des pouvoirs qui sont certes de nature à amoindrir l’intensité du contrôle normalement exercé par la société mère. Cependant, cette circonstance ne paraît pas pouvoir être considérée comme remplisant les conditions prévues par l’article 357-4 précité. Celui-ci exige en effet que les restrictions de nature a remettre substantiellement en cause le contrôle ou l’influence de la société mère soient non seulement “sévères” mais aussi “durables”. Ce dernier caractère fait défaut en l’espèce, puisque le jugement de redressement judiciaire ouvre une période d’observation, par définition temporaire, à laquelle le tribunal peut mettre fin à tout moment et notamment si les concours financiers nécessaires à l’apurement du passif sont apportés». Se però si tratta di una liquidation judiciaire, l’impresa è esclusa dall’area di consolidamento perché il potere decisionale viene in questo caso definitivamente trasferito all’amministratore giudiziario. 11 3.2. Opzioni offerte ai legislatori nazionali. a) Intérêt négligeable La fattispecie riguarda imprese che presentano un interesse irrilevante ai fini del quadro fedele, salvo che diventino rilevanti nel loro complesso. Esse sono escluse dall’area di consolidamento sia in Francia ( art. 357-4, al. 2, Loi 66-537) che in Italia (art. 28, secondo comma, lett. a, D. Lgs. 127/91), ed è richiesto di motivare l’esclusione nella nota integrativa. In Francia si ritiene che questo obbligo di motivazione imponga di determinare la rilevanza e il peso economico dell’impresa esclusa. b) Restrizioni gravi e durevoli Per la settima direttiva deve trattarsi di restrizioni relative al patrimonio, alla gestione, o all’esercizio della direzione unitaria. L’esclusione è prevista sia dalla norma francese (art. 357-4, al. 1, Loi 66-537), sia da quella italiana ( art. 28, secondo comma, lett. b, D. Lgs.127/91). Per la legge francese, diversamente da quella italiana, si tratta di una esclusione obbligatoria, come consta dall’aver utilizzato la dizione «sera laissée en dehors de la consolidation» quando per le esclusioni facoltative il legislatore è invece previsto che la società «peut être laissée en dehors de la consolidation». Al riguardo si è osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 602): «La lois prévoit que sont obligatoirement excluses du périmètre de consolidation la filiale ou la participation qui est soumise à des restrictions sévères et durables relatives: au contrôle ou à l’influence exercée par la société mère; aux possibilités de transferts des fonds par la filiale ou la participation». Il legislatore francese ha peraltro qualificato le restrizioni in modo più rigoroso rispetto alla settima direttiva, precisando che le «restrictions sévères et durables remettent en cause substantiellement le contrôle ou l’influence exercée sur la filiale ou la participation ou les possibilités de transferts de fonds par la filiale ou la participation». Il Conseil national de la comptabilité (Bull. n. 68) ha aggiunto che si tratta prevalentemente di imprese con sede in Paesi ad alta instabilità politica; seppur l’esclusione sia obbligatoria, la consolidante dovrà comunque valutarne l’opportunità, decidendo se procedere al consolidamento par mise en équivalence (quando è comunque presumibile l’esercizio di una influence notable), o optare per la totale esclusione dal bilancio consolidato (nel caso in cui sia precluso il trasferimento degli utili). 12 c) Spese o ritardi sproporzionati per acquisire le informazioni necessarie Analogamente a quanto disposto dall’art. 28, 2° comma lett. c), D. Lgs. 127/91, la norma francese (art. 357-4, al. 2, n. 3°, Loi 66-537) permette di escludere una società dall’area di consolidamento quando «les informations nécessaires à l’établissement des comptes consolidés ne peuvent être obtenues sans frais excessifs ou dans des délais compatibles avec ceux qui sont fixés en application des dispositions de l’art. 357-11 (mise à la disposition des commissaires aux comptes)». d) La partecipazione è detenuta al solo fine della successiva cessione L’esclusione è prevista in entrambi gli ordinamenti (art. 28, 2° comma, lett. d) e art. 357-4, al. 2, n. 1°, Loi 66-537); il Conseil national de la comptabilité ha sottolineato che essa è facoltativa nonostante i principi contabili internazionali dello IASC ne prescrivano l’obbligatorietà. 4. PRINCIPI GENERALI E REDAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO. In Francia i principi fondamentali di redazione del bilancio consolidato sono enunciati negli artt. 357-5 e seguenti della Loi 66-537, i quali sul punto rinviano anche al decreto che ha modificato il Plan comptable général inserendovi un capitolo sui metodi di consolidamento. In particolare, il Plan comptable général du 1982 prescrive a tutte le imprese commerciali l’applicazione di un piano dei conti unico, disciplinando in dettaglio le registrazioni contabili nel corso dell’esercizio e la confluenza dei saldi nello schema obbligatorio di bilancio. Tuttavia, per i conti consolidati non è stato imposto alcuno schema obbligatorio e sono stati ammessi anche criteri di valutazione diversi da quelli del bilancio di esercizio, in modo da permettere l’utilizzo dei principi contabili internazionali e nordamericani. 4.1. Chiarezza. In Italia, conformemente all’art. 16 della settima direttiva, l’art. 29, 2° comma, del D. Lgs. 127/91, prescrive che il bilancio consolidato deve essere redatto con chiarezza. In Francia, questo principio generale emerge dalle disposizioni del Plan comptable général sui metodi applicabili e sul contenuto dei conti consolidati. 4.2. Quadro fedele. 13 L’art. 357-6, Loi 66-537, dispone che «les comptes consolidés doivent être réguliers et sincères et donner une image fidèle du patrimoine, de la situation financière ainsi que du résultat de l’ensemble constitué par les entreprises comprises dans la consolidation». Il concetto è stato così illustrato (Assemblée Nationale, Projet de Loi, Annexe au procès-verbal de la première séance après le 12 septembre 1984, N° 2346, p. 7): «Les comptes consolidés ... doivent être réguliers et sincères et donner une image fidèle du patrimoine, de la situation financière ainsi que du résultat de l’ensemble constitué par les entreprises comprises dans la consolidation. Cet objectif est identique à celui qui, pour les entreprises prises individuellement, est assigné aux comptes annuels par la loi 30 avril 1983. Cet objectif est, sauf circonstances particulières ou exceptionnelles, atteint dès lors que sont appliqués, dans le respect des finalités propres aux comptes consolidés, les principes traditionnelles de prudence, de permanence des méthodes et des règles de présentation, de non-compensation des produits et des pertes, de continuité d’exploitation, d’indépendence des exercises, d’égalité des bilans d’ouverture d’un exercice et de clôture de l’exercice précédent». Il Plan comptable général (sect. II, p. 143, n. 20), precisa che «les documents consolidés doivent suivre les principes comptables généraux et plus particulièrement les principes de prudence, d’importance relative, de permanence dans les méthodes de présentation et d’évaluation, d’intangibilité du bilan», aggiungendo che il requisito dell’intangibilità riguarda anche il rendiconto finanziario consolidato (tableau de financement) e il prospetto dei movimenti del patrimonio netto consolidato (tableau de variation des capitaux propres). Si è anche osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 178): «L’objectif fondamental de l’image fidèle ... non seulement ne fait pas obstacle à des aménagements indispensables résultant des caractéristiques propres aux comptes consolidés par rapport aux comptes annuels mais conduit même à l’application de règles particulières aux comptes consolidés notamment en ce qui concerne des informations plus affinées sur le plan de la gestion globale et de l’usage international des comptes de groupe. C’est ainsi que le décret du 17 février 1986 apporte de nombreuses possibilités dans l’établissement des comptes annuels au delà des règles établies par le Code de commerce». 14 La legge francese sul bilancio consolidato è caratterizzata da una notevole flessibilità degli schemi di bilancio e da una straordinaria libertà nella scelta dei criteri di valutazione; siccome questi due fenomeni contrastano l’estremo rigore dalla disciplina del bilancio di esercizio, è stato osservato che ogni società del gruppo dovrebbe evidenziare nella propria nota integrativa le poste che vengono “retraitées” nel bilancio consolidato. 4.3. Informazioni complementari obbligatorie. In Francia il Plan Comptable Général richiede i seguenti documenti complementari: a) rendiconto finanziario / tableau de financement; b) tableau de Variation des capitaux propres. E’ inoltre raccomandata la redazione di un «tableau de passage du cumul de résultat individuel au résultat consolidé», indicante, ad esempio, le scritture di uniformazione dei bilanci, l’eliminazione delle rettifiche fiscali, le registrazioni contabili necessarie all’applicazione di principi contabili omogenei, le imposte differite, e l’elisione delle operazioni interne. 4.4. Obbligo di derogare alle norme di legge. In Francia, l’art 357-6, al. 2. Loi 66-537, rinvia all’art. 9 del Code de commerce, dove è stabilito che «si dans un cas exceptionnel, l’application d’une prescription comptable se révèle impopre à donner une image fidèle du patrimoine, de la situation financière ou de résultat, il doit y être dérogé; cette dérogation est méntionnées à l’annexe, et dûment motivée, avec l’indication de son influence sur le patrimoine, la situation financière et le résultat de l’entreprise». Commentando l’art. 357-6, la Commissione dell’Assemblea nazionale (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 3 octobre 1984, N° 2356, p. 17) rilevò: «Le deuxième alinea fait application, conformément à l’article 16 de la directive, des mêmes “correctifs” que ceux qui ont été prévus en ce qui concerne les comptes sociaux annuels, par l’article 9 du Code de commerce. Dans le deux cas, en effet, l’on suppose que l’établissement des comptes selon les méthodes prescrites suffit pour donner l’image fidèle de la société, ou de l’ensemble consolidé. Cependant, lorsqu’une prescription comptable ne suffit pas pour donner l’image fidèle, des informations complémentaires doivent être fournies dans l’annexe (art. 9, al. 5 15 du Code de commerce). Enfin si, dans un cas exceptionnel, l’application d’une prescription comptable se révèle impropre à donner l’image fidèle, il doit y être dérogé; cette dérogation est mentionnée dans l’annexe et dûment justifiée (art. 9, al. 6 du Code de commerce)». 4.5. Comparabilità nel tempo. In Francia, l’art. 248-12, al. 1, n. 4°, Décr. 67-236, dispone che la nota integrativa deve informare sulle circostanze che rendono impossibile il confronto con gli esercizi precedenti e deve indicare i metodi che permettano questo confronto, evidenziando gli effetti dipendenti dalla variazione dell’area di consolidamento. La Commission des opérations de bourse consiglia di «retraiter» in nota integrativa i saldi dell’esercizio precedente in modo da evidenziare sia il dato «historique» che il «pro forma retraité» dell’esercizio precedente . 4.6. Costante applicazione nel tempo dei criteri di valutazione e delle modalità di consolidamento. In Francia, gli artt. 357-7, Loi 66-537, e 248-6, Décr. 67-236, ed il Plan comptable général statuiscono l’obbligo di utilizzare criteri di valutazione omogenei nel tempo. In particolare si richiede (Plan comptable général, Sect. II, p. 147, n. 23): Le principe d’homogénéité à respecter, lors de l’élaboration des comptes consolidés, porte à la fois sur l’évaluation et la présentation de l’ensemble des éléments d’actif et de passif, de charges et de produits ainsi que des informations fournies dans l’annexe. Ce principe suppose que soit défini un plan comptable de consolidation fixant les règles et méthodes d’évaluation et de classement retenues au niveau consolidé. Les choix effectués à cette occasion doivent permettre de retenir les règles et méthodes homogènes les mieux appropriées à l’ensemble consolidé ... L’élaboration du plan comptable de consolidation ne peut toutefois être l’occasion (sauf pour une mise en harmonie) de remettre en cause les plans d’amortissement définis pour l’établissement des comptes individuels en application des prescriptions du Plan comptable général. Le deroghe a questo principio sono limitate alle situazioni in cui i costi del “retraitement” sono sproporzionati e l’incidenza è irrilevante. Il Plan comptable général , al fine di garantire la costante applicazione nel tempo dei criteri di valutazione e delle modalità di consolidamento, auspica che vengano predisposti i seguenti documenti: 16 - plan comptable de groupe (la richiesta riguarda essenzialmente le società straniere del gruppo perché quelle francesi sono comunque obbligate ad applicare il piano dei conti unico definito dal Plan comptable général du 1982); - manuel de principes comptables , contenente i principi contabili fondamentali e le regole di valutazione che le società del gruppo debbono applicare; - manuel de consolidation, illustrante le procedure di consolidamento. 5. CRITERI DI VALUTAZIONE 5.1. Possibilità di adottare criteri di valutazione diversi da quelli utilizzati nel bilancio di esercizio dell’impresa che redige il bilancio consolidato. In Italia, l’art. 35 del D. Lgs. 127/91 dispone che si applicano i criteri di valutazione utilizzati nel bilancio di esercizio dell’impresa che redige il bilancio consolidato, ma fa salva la possibilità di adottare, dandone motivazione nella nota integrativa, altri criteri, purché ammessi dalla disciplina generale del bilancio di esercizio. Viceversa, in Francia la legge sul bilancio consolidato ammette l’utilizzo di criteri di valutazione vietati nella formazione del bilancio di esercizio, fermo comunque restando l’obbligo di motivare la scelta nella nota integrativa. Si è al riguardo osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 603): «Les comptes consolidés sont établis selon les principles et les règles d’évaluation du Code de commerce compte tenu des aménagements indispensables résultant des caractéristiques propres aux comptes consolidés par rapport aux comptes annuels (art. L. 357-7) ... Toutefois, des règles particulières, fixées par décret, pourront être appliquées aux comptes consolidés pour permettre leur adaptation à leurs caractéristiques propres par rapport aux comptes annuels notamment en ce qui concerne des informations plus affinées sur le plan de la gestion globale et de l’usage international des comptes de groupe. Pourront, notamment être adoptées, en matière d’évaluation, des règles différentes de celles qui sont retenues par le Code de commerce (art. 12 à 15) particulièrement pour tenir compte des variations de prix ou de valeurs de remplacement ou pour écarter, en ce qui concerne les bien fongibles, le coût moyen pondéré ou la règle “premier entré premier sorti ” au bénéfice de la règle “dernier entré - premier sorti ” (art. L. 357-8)». 5.2. Uniformità - homogénéité. 17 L’applicazione dei criteri di valutazione deve essere uniforme tra tutte le società incluse nell’area di consolidamento; è dunque fatto obbligo, laddove occorra, di valutare nuovamente gli elementi dell’attivo e del passivo con metodi uniformi a quelli seguiti per il consolidamento, a meno che il risultato di questo «retraitement» presenti un interesse irrilevante ai fini del quadro fedele, nel qual caso la circostanza va indicata e motivata nella nota integrativa. In Francia - dove l’art. 357-7 condiziona la possibilità di derogare al principio dell’uniformità alla circostanza che «les retraitements nécessaires» presentino sia un «coût disproportionné», sia una «incidence négligeable» - si è osservato (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 3 octobre 1984, N° 2356, p. 18): «L’homogénéité portera, par example, sur le rythme d’amortissement, de façon à faire ressortir un chiffre significatif. En revanche, la durée d’amortissement paraît plus difficile à harmoniser; si un amortissement est prévu, pour des raisons fiscales, sur cinq ans dans les comptes individuels, et que l’on souhaite le présenter, par souci de réalisme, sur une durée de huit ans dans les comptes consolidés, le fisc sera tenté de se prévaloir de ces chiffre pour reprendre ses droits et taxer une part des sommes consacrées à l’amortissement». Con lievi differenze, la legge italiana, all’art. 34 del D. Lgs. 127/91, permette di non rettificare le valutazioni disomogenee quando la difformità consente una migliore rappresentazione ovvero conduce a differenze irrilevanti, indipendentemente dal costo che verrebbe sostenuto per il «retraitement». Entrambi gli ordinamenti non richiedono espressamente che l’utilizzo di criteri di valutazione eterogenei debba essere indicato e motivato nella nota integrativa; questo obbligo però sussiste sempre quando la deroga al principio dell’uniformità dipende dalla sua incompatibilità con la rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico (artt. 357-6, Loi 66-537, e 9, al. 5, del Code de commerce; art. 29, quarto comma, del D. Lgs. 127/91). 5.3. Obbligo di imputazione delle imposte differite. La legge francese, diversamente da quella italiana, elenca all’art. 248-11, Décr. 67-236 gli elementi e situazioni da considerate per il computo delle imposte differite: - competenza economica e fiscale sfasate (solo per imposte differite); 18 - rettifiche di valore ed accantonamenti operati esclusivamente in applicazione di norme fiscali; - riporto fiscale delle perdite, nella misura in cui l’imputazione sugli utili dei successivi esercizi sia probabile; - imposte latenti sulla distribuzione di dividendi (ad esempio, il complément d’impôt e il précompte mobilier); - agevolazioni fiscali in occasione della distribuzioni di dividendi. L’imposta prepagata va riconosciuta se potrà effettivamente essere recuperata sull’imposta prevista sugli utili dei successivi esercizi; questa valutazione deve essere ispirata a criteri di estrema prudenza, sulla base di documenti di previsione verificabili e coerenti. Il saldo delle imposte differite va iscritto in un’apposita voce dello stato patrimoniale mentre la nota integrativa deve indicare i principi applicati e fornire spiegazioni sulle variazioni rispetto al precedente esercizio. 5.4. Eliminazione delle rettifiche fiscali. In Francia l’obbligo di eliminare le rettifiche operate esclusivamente in applicazione di norme fiscali è contemplato dall’ art. 248-6, lett. c, Décr. 67-236, in relazione al quale è stato osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 179): Doit être éliminé l’incidence sur les comptes des écritures passés pour la seule application des législation fiscales et notamment pour ce qui concerne les subventions d’investissement, les provisions réglementées et l’amortissement des immobilisations. Cette disposition pose un certain nombre de problèmes d’interprétation délicate dans la mesure où l’incidence de la législation fiscale est complexe. C’est ainsi que pour les subventions d’investissement, la solution nous paraît être leur maintien dans les capitaux propres avec un retraitement d’impôt. Pour les provisions réglementées, il s’agit essentiellement de la provision pour hausse de prix, de la provision pour fluctuation de cours, de provisions pour risques afférents aux crédits à moyen et long terme ou aux crédits à moyen terme résultant d’opérations faites à l’étranger, enfin de provisions relatives à des activités particulières. Il Plan comptable général (Sect. II, p. 148, n. 230), con riguardo agli ammortamenti precisa che: 19 «Sont éliminées les incidences des législations fiscales, notamment en matière d’amortissement, lorsque les règles imposées localement différent du plan d’amortissement courant retenu en consolidation pour les biens de même nature. Pour les amortissements, il s’agit, à notre avis, des amortissement dérogatoires». 5.5. Criteri speciali di valutazione. Diversamente dall’Italia, la Francia permentte di utilizzare nella formazione del bilancio consolidato - e «sous réserve d’en justifier dans l’annexe» criteri speciali di valutazione in deroga a quelli stabiliti per il bilancio di esercizio (art. 357-8, Loi 66537). Si è al riguardo osservato (Assemblée Nationale, Projet de Loi, Annexe au procèsverbal de la première séance après le 12 septembre 1984, N° 2346, p. 7): «Les règles d’évaluation des biens prévue à l’article 12 du Code de commerce ... et les règles de classement des éléments du bilan et du compte de résultat définies aux articles 11 à 16 du décret du 29 novembre 1983 son souvent mal adaptées à l’établissement des comptes consolidés des sociétés qui ont à l’étranger la majeure parte de leurs filiales au travers desquelles elles exercent la plus grand part de leurs activités. Elles son souvent mal appropriées aux sociétés qui font appel à des capitaux étrangers pour une part importante et dont les comptes consolidés doivent être intelligibles pour les investisseurs étrangers. L’autonomie, dans certaines conditions, des règles applicables à la consolidation permet de neutraliser les contraintes des diverses législations nationales dont les effets conjugués altéreraient la signification des comptes consolidés, de renforcer leur crédibilité auprès des investisseurs internationaux et de simplifier les opérations de retraitements guidées par le principe d’homogénéité». E’ stato aggiunto (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 181): «Peuvent être retenues pour les comptes consolidés les méthodes suivantes: - les comptes consolidés peuvent être établis sur la base du franc français avec son pouvoir d’achat à la clôture de l’exercice ce qui entraînera un écart de conversion apparaissant distinctement dans les capitaux propres consolidés: c’est la méthode du coût historique indexè; - les immobilisations corporelles amortissables et les stocks peuvent être inscrits à leur valeur de remplacement à la clotûre de l’exercice; les contreparties de ces retraitements sont isolées dans des postes appropriés: c’est la méthode de la valeur de remplacement; - les éléments fongibles de l’actif circulant peuvent être évalués en considérant que, pour chaque catégorie, le premier bien sorti est le dernier bien entré; l’application de cette méthode d’évaluation 20 peut être limitée a certaines branches d’activité ou a certaines zones géographiques; les modalités de regroupement de ces éléments en catégories sont indiquées et justifiées dans l’annexe: c’est la méthode du LIFO ou dernier entré, premier sorti, alors que pour les comptes annuels seuls peuvent être utilisées les méthodes du coût moyen pondéré et du FIFO; - les intérêts des capitaux empruntés pour financer la fabrication d’un élément de l’actif circulant peuvent être inclus dans son coût lorsqu’ils concernent la période de fabrication, alors que pour les comptes annuels cette possibilité est limitée aux éléments dont le cycle de production dépasse la durée de l’exercice; - les biens dont les entreprises consolidées ont la disponibilité en vertue d’un contract de créditbail ou selon des modalités analogues peuvent être traités au bilan et au compte de résultat consolidés comme s’ils avaient été acquis à crédit; ... L’inscription en immobilisation des biens dont l’entreprise à la disposition en crédit-bail revêt une importance particulière tant en raison du nombre des biens concernés que de l’image du groupe donnée par les comptes consolidés. Le schéma d’ensemble selon lequel les biens en crédit-bail peuvent être traités constitue une différence fondamentale de principe entre les comptes consolidés et les comptes annuels; - les écarts de conversion des monnaies étrangères peuvent être incrits au compte de résultat consolidé; - l’écart de conversion, constaté d’un exercice à l’autre, est inscrits distinctement soit dans le capitaux propres consolidés soit au compte de résultat consolidé. Il y à lieu de souligner le caractère particulièrement souple de ces règles; - les émissions de titres ne prévoyant ni remboursement à l’initiative du prêteur, ni rémunération obligatoire en cas d’absence ou d’insuffisance de bénéfice peuvent être inscrites pour le montant des capitaux reçus à un poste de capitaux propres; - les biens détenus par les organismes qui sont soumis à des règles d’évaluation fixées par des lois particulières peuvent être maintenus dans les comptes consolidés à la valeur qui résulte de l’application de ces règles; ... L’ensemble de ces règles traduit le souci évident du législateur de permettre, dans l’établissement des comptes consolidés, l’utilisation de méthode très différentes de celles qui sont retenues pour les comptes annuels». 6 . DATA DI RIFERIMENTO La principale differenza tra i due ordinamenti dipende dalla circostanza che soltanto la Francia si è avvalsa della facoltà riconosciuta dall’art. 27 della settima direttiva, secondo la quale i legislatori nazionali potevano permettere di utilizzare i bilanci di esercizio chiusi nei tre mesi precedenti senza imporre l’obbligo di predisporre bilanci intermedi. In Francia, la regola fondamentale stabilita dall’art. 357-9 è che il bilancio consolidato sia riferito alla data di chiusura dell’esercizio della capogruppo consolidante; «sous réserve d’en justifier dans l’annexe», può tuttavia essere adottata 21 una data diversa. E’ inoltre possibile consolidare i bilanci chiusi a date anteriori (ma non posteriori) a quella del bilancio consolidato, e, se questa data cade nei tre mesi anteriori, non è necessario redigere un bilancio intermedio. Il Plan comptable général (Sect. II, p. 147, n. 22) stabilisce al riguardo regole molto dettagliate: «Les comptes à incorporer dans les comptes consolidés sont, en principe, établis à la même date que ceux de l’entreprise consolidante et concernent la même periode. Lorsque la plupart des entreprises à consolider clôturent leur exercice à une date autre que celle qui est adoptée par l’entreprise consolidante, soit que la réglementation nationale l’impose, soit que des raisons techniques ou financières le justifient, la consolidation peut être effectuée: - soit sur base d’une situation et d’un résultat intérimaires établis dans les mêmes conditions que le bilan et le compte de résultat individuels; - soit à la date de clôture retenue par la plupart des entreprises consolidées. Dans ce dernier cas, il doit être justifié dans l’annexe». Per il Plan comptable général «les comptes annuels sont en principe arretés à la même date que ceux de l’entreprise consolidante et concernent la même période»; é tuttavia possibile utilizzare una data diversa quando essa coincide con quella della maggior parte delle imprese consolidate, o quando è giustificata da ragioni tecniche o finanziarie. Il Plan comptable général raccomanda di predisporre sempre i bilanci intermedi; in difetto, richiede di tenere comunque conto degli avvenimenti e delle operazioni significative posteriori alla data di chiusura del bilancio di chiusura della controllata, operando, laddove occorra, le opportune rettifiche oppure evidenziandone gli effetti nella nota integrativa. La prescrizione è conforme all’ultima parte dell’art. 27.2 della settima direttiva, che impone appunto di tenere conto e di far menzione degli eventi importanti concernenti la situazione patrimoniale, quella finanziaria o il risultato economico di un’impresa inclusa nel consolidamento, verificatisi tra la data di chiusura del suo bilancio di esercizio e quella - diversa - di chiusura dei conti consolidati. Anche la Compagnie nationale des commissaires aux comptes, conformemente ai principi contabili internazionali dello IASC (IAS n. 27) e nordamericani del APB (Accounting Principle Board), ha ribadito che è maggiormente rispettata la clausola generale del quadro fedele quando si consolidano bilanci di esercizi che hanno pari durata e uguale decorrenza (Bullettin CNCC n. 66 ). 22 Nonostante gli orientamenti appena illustrati, secondo la norma francese possono presentarsi tre situazioni. A) Data del bilancio consolidato diversa da quella della consolidante Il Conseil national de la comptabilité richiede in questo caso che la data diversa sia imposta dalla legge nazionale, oppure sia giustificata da ragioni tecniche o finanziarie. Si è al riguardo osservato (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 3 octobre 1984, N° 2356, p. 20): «Le deuxième alinea de l’article, également conforme à l’article 27 (paragraphe 3) de la directive, tient compte du fait que des écarts de temps trop importants rendent la consolidation difficile. Par example, les sociétés sucrières n’arrêtent pas leur comptes au 31 décembre mais au 30 juin, data à laquelle elles n’ont en principe plus de stocks; une société comme la Compagnie de navigation mixte, qui a des filiales sucrières, sera incitée à déplacer la date des ses comptes. A défaut, le texte l’obligerait à établir ses comptes consolidés sur la base de comptes intérimaires. Cette solution présente divers inconvénients, car les comptes intérimaires sont moins significatifs que les comptes annuels; au surplus, le texte n’impose pas leur certification par les commissaires aux comptes». B) Consolidamento di filiali con data di chiusura anteriore di più di tre mesi rispetto a quella del bilancio consolidato L’art. 357-9, Loi 66-537 prescrive l’utilizzo di un bilancio intermedio con data (e durata dell’esercizio) uguale a quello del bilancio consolidato; questi comptes intérimaires devono essere controllati (ma non certificati) dal commissaire aux comptes della controllata (per le società francesi) o da un professionista equipollente (per le consolidate straniere). Sulla questione della certificazione dei bilanci intermedi, la Commissione del Senato (Sénat, Annexe au procès verbal du 24 octobre 1984, N° 46) aveva insistito affinché essa fosse prescritta dalla legge, lamentando che «les comptes intérimaires ne sont normalement certifiés par un commissaire aux comptes e che le texte du projet prévoit simplement qu’ils sont contrôles et non certifiés par un commissaire aux comptes». C) Consolidamento di filiali con data di chiusura anteriore di non oltre tre mesi rispetto a quella del bilancio consolidato Siccome l’art. 357-9 ammette che in questi casi non si rediga un bilancio intermedio, è stata riconosciuta la possibilità di utilizzare il bilancio di esercizio con data diversa, a condizione che esso venga «retraité» per tenere conto delle modifiche e 23 degli avvenimenti significativi avvenuti successivamente, oppure di non procedere ad alcun «retraitement» a condizione di indicare nella nota integrativa i fatti che potrebbero modificare la situazione finanziaria ed il risultato dell’esercizio in modo significativo. 7. STRUTTURA E CONTENUTO DELLO STATO PATRIMONIALE E DEL CONTO ECONOMICO CONSOLIDATI In Francia, l’art 357-5, al. 1, Loi 66-537 prevede che «les comptes consolidés comprennent le bilan et le compte de résultat consolidé ainsi qu’une annexe: ils forment un tout indissociable». Il Plan comptable général aggiunge, con riguardo ai documents de synthèse consolidés (Sect. II, p. 163): «Ils doivent être présentés sous une forme comparative. Il est souhaitable que l’organisation des documents de synthèse consolidés permette d’assurer la correspondance entre les informations données dans les différents documents. Il est reccomandé de compléter ces documents par un tableau de financement et un tableau de variation des capitaux propres. Les modèles qui fìgurent ci-après ( si vedano gli allegati in appendice al presente capitolo ) comportent les informations minimales qui doivent figurer dans les comptes consolidés. Des adaptations de ces modèles peuvent être rendues nécessaires, eu égard à l’activité et à la structure des entreprises consolidées, pour répondre aux exigences d’une meilleure information». In Francia, diversamente dall’Italia, non esistono schemi obbligatori per la redazione del bilancio consolidato ed è stabilito soltanto l’elenco indicativo delle principali voci dello stato patrimoniale e del conto economico, peraltro adattabili in considerazione della struttura e dell’attività delle imprese consolidate. 7.1. Interessenze di terzi. L’importo del capitale e delle riserve delle imprese controllate corrispondente a partecipazioni di terzi è iscritto in Italia in una voce del patrimonio netto denominata «capitale e riserve di terzi»; per contro, in Francia, dove si utilizza la denominazione «intérêts minoritaires», questa specifica voce è iscritta dopo i Capitaux Propres (patrimonio netto) e prima delle Provisions pour Risques et Charges ( fondi per rischi ed oneri); essa compare solo nei casi di intégration globale (consolidamento integrale). 7.2. Utile di pertinenza di terzi. 24 La parte del risultato consolidato corrispondente a partecipazioni di terzi è iscritta in Italia in una voce denominata «utile (perdita) dell’esercizio di pertinenza di terzi»; in Francia si utilizza la denominazione di «parts revenant aux intérêts minoritaires» (anche questa voce compare soltanto nei casi di intégration globale ). 7.3. Schemi di bilancio. In Francia, lo stato patrimoniale (bilan) consolidato può essere sia a sezioni contrapposte che scalare; il conto economico può essere redatto in quattro forme espositive (a sezioni contrapposte, scalare, con i costi classificati per natura ovvero per destinazione) e deve dare distinta indicazione dei risultati economici delle società consolidate par intégration globale e par mise en équivalence (metodo del patrimonio netto). Al riguardo il Plan comptable général (Sect. II, p. 163, n. 30) prevede: «Le bilan consolidé est présenté soit sous forme de tableau, soit sous forme de liste. Il est établis avant répartition. L’affectation du résultat consolidé et l’incidence des répartitions envisagées sur les capitaux propres et sur les intérêts minoritaires peuvent être fournies dans l’annexe. De plus, le passif peut également être présenté après répartition». Gli schemi di conto economico e di stato patrimoniale raccomandati dal Plan comptable général evidenziano una struttura più articolata di quella minimale contemplata dagli artt 248-9 e 248-l0 del Décr. 67-236. Lo stato patrimoniale a sezioni contrapposte (en tableau) è simile a quello del bilancio di esercizio. Lo stato patrimoniale scalare (en liste) dà distinta rappresentazione dei seguenti raggruppamenti: totale delle immobilizzazioni; attivo circolante diminuito dei ratei e risconti e dei debiti con scadenza inferiore a dodici mesi; attivo netto; patrimonio netto; intérêts minoritaires. L’attivo netto, che compare come ultima voce del modèle de bilan consolidé en liste, include sia il patrimonio netto che il capitale e le riserve di terzi, in modo da privilegiare una rappresentazione del gruppo come “entità economica” (la norma di legge tende invece ad assimilare gli intérêts minoritaires ai debiti piuttosto che ai fondi propri del gruppo). Per il conto economico il Plan comptable général ( Sect.II, p. 166, n. 31) prescrive che: 25 «Le compte de résultat consolidé peut être présenté selon un classement des produits et des charges soit par nature, soit par destination. Dans le deux cas, il convient de retenir une forme synthètique comportant l’adjonction des postes spécifiques liés à la consolidation. Dans les modèles ci-après présentés ( si vedano gli allegati in appendice al presente capitolo) , seules des présentations “en liste” ont été retenues car elles ont été jugées de meilleure qualité pour l’information. Cependant, le compte de résultat consolidé peut être présenté sous forme de tableau. Dans ce cas, si le classement des produits et des charges par nature est retenu, il convient d’adapter le modèle préconisé par la Plan comptable général pour ce qui concerne les comptes individuels». Il conto economico par nature, che è ancora lo schema più utilizzato dai gruppi francesi, evidenzia sei risultati intermedi: résultat d’exploitation; résultat financier; résultat courant des entreprises intégrées globalement; résultat net des entreprises intégrées; résultat net de l’ensemble consolidé; résultat revenant à l’entreprise consolidante. Nel conto economico par destination si dà dapprima evidenza del marge brute sottraendo ai ricavi il costo del venduto; si indicano successivamente, e in sequenza, il résultat d’exploitation, il résultat financier, il résultat courant des entreprises intégrées, il résultat net des entreprises intégrées (sottraendo al résultat courant i proventi e gli oneri straordinari e le imposte sul reddito dell’esercizio), il résultat net de l’ensemble consolidé (aggiungendo la quote-part des entreprises mises en équivalence), e pervenendo infine, mediante sottrazione della part revenant aux intérêts minoritaires, al résultat revenant à l’entreprise consolidante. 8. NOTA INTEGRATIVA E RELAZIONE SULLA GESTIONE 8.1. Nota integrativa. In Francia, dove la disciplina della nota integrativa al bilancio consolidato è definita in diversi articoli di legge (artt. 248-2, 248-3, 248-6, 248-8 e 248-12, Décr. 67236, e artt. 357-4, 357-8, 357-9, Lois 66-537), secondo il Plan comptable général (Sect. II, p. 169, n. 32): «L’annexe doit comporter toute information de caractère significatif permettant aux destinataire des comptes consolidés d’avoir une juste appréciation du patrimoine, de la situations financière et du résultat de l’ensemble constitué par les entreprises comprises dans la consolidation». 26 In applicazione del concetto di importance significative, le informazioni non significative devono essere omesse. Il Plan comptable général ha stabilito un elenco di informazioni che può essere suddiviso in cinque categorie. a) Informazioni relative all’area di consolidamento: - identificazione delle imprese consolidate e della partecipazione detenutavi dal gruppo; - imprese controllate per le quali non si è applicato il metodo del consolidamento integrale ma quello della consolidation par mise en équivalence a causa delle differenze strutturali degli schemi di bilancio; - motivi del consolidamento integrale di società nelle quali si detiene una partecipazione inferiore al 40%; - motivi dell’esclusione dal consolidamento integrale per insussistenza di un controllo di fatto su società nelle quali si detiene una partecipazione superiore al 40%; - motivi del consolidamento par mise en équivalence per le collegate nelle quali si detiene una partecipazione inferiore al 20%; - motivi dell’esclusione dal consolidamento par mise en équivalence delle collegate nelle quali si detiene una partecipazione superiore al 20%. b) Motivi dell’esclusione di altre imprese dal bilancio consolidato: per esempio, in presenza di restrizioni gravi e durevoli, di un interesse irrilevante, di informazioni giunte tardivamente o di partecipazioni detenute in vista di successiva cessione. c) Descrizione dei criteri di valutazione, e dei principi di consolidamento: se necessario, vanno anche indicati i metodi che permettano la comparabilità con il precedente esercizio. d) Informazioni rese necessarie dalla struttura sintetica degli schemi di bilancio: specialmente per le seguenti voci dello stato patrimoniale e del conto economico: immobilisations et amortissements; êcart d’acquisition; titres mis en équivalence; titres de participation non consolidés; titres de placement; capitaux propres; intérêts minoritaires; emprunts et dettes financières; provisions pour risques et charges; engagements; chiffre d’affaires; charges de personnel; frais de recherche et développement ventilés par nature; amortissements et provisions; charges et produits financiers; produits et charges exceptionnels; impôt sur les bénéfices). e) Ulteriori informazioni, relative a : 27 - imprese controllate, consolidate par mise en équivalence e non integralmente (esposizione dei bilanci di esercizio eventualmente abbreviati o dei loro elementi significativi; eventuale presentazione dei bilanci consolidati di sous ensemble); - organi di amministrazione, direzione e sorveglianza (remunerazioni, impegni in materia di pensioni e indennità assimilate, e eventuali anticipi erogati); - utilizzazione di regole di valutazione diverse da quelle prescritte per il bilancio di esercizio dagli articoli da 12 a 15 del Code de commerce; - data del bilancio consolidato diversa da quella di chiusura dell’esercizio della capogruppo consolidante. L’elenco è vincolante per tutte le imprese commerciali perché le arrêtés ministeriali del 27 aprile 1982 e del 9 dicembre 1986 hanno attribuito al Plan comptable général valore di fonte di legge nell’ambito de l’ensemble des règles comptables d’établissement et de présentation des comptes annuels auxquelles. In Francia è richiesta l’indicazione della chiffre d’affaires ripartita per settore geografico e di attività; il Plan comptable général (Sect. II, p. 170, n. 323) impone inoltre di evidenziare le immobilizzazioni destinate ad ogni settore e prescrive che debbano essere fornite anche le seguenti informazioni: «- Mouvements de l’exercice par catégories d’immobilisations en précisant ceux qui résultent de la variation des cours de change; - ventilation par nature de frais de recherche et de développement; - ventilation des immobilisations par zone géographique ou monetaire et par secteur d’activité». Quanto infine all’ammortamento degli «écarts d’acquisition» (che sono una componente della differenza di consolidamento), la legge ed il Plan comptable général non dettano alcuna specifica disposizione sul contenuto della nota integrativa. La Commission des opération de bourse tuttavia raccomanda di indicare separatamente il «résultat net avant amortissements des écarts d’acquisition» e il «résultat revenant à l’entreprise consolidante». Una rilevante differenza tra i due ordinamenti riguarda l’attuazione dell’opzione, contemplata dall’art. 35 della settima direttiva, in materia di omissione delle informazioni relative ad una o più società consolidate quando sussiste il rischio di arrecare un grave pregiudizio ad un’impresa del gruppo, a condizione che «della omissione di dette indicazioni» si faccia menzione nella nota integrativa. 28 In Italia, ai sensi dell’art. 39, quarto comma, del D. Lgs. 127/91, non viene richiesta alcuna menzione nella nota integrativa; in Francia, invece, l’art. 248-12, al. 2, Décr. 67-236 prescrive di menzionare sempre l’omissione. 8.2. Relazione consolidata sulla gestione. Il fedele resoconto dell’andamento degli affari e dell’insieme delle imprese consolidate viene in Italia considerato dall’art. 40, primo comma, del D. Lgs. 127/91, per il quale la relazione consolidata sulla gestione deve illustrare la situazione complessiva delle imprese incluse nel bilancio consolidato e l’andamento della gestione nel suo insieme e nei vari settori, con particolare riguardo ai costi, ai ricavi e agli investimenti. Analogamente, in Francia gli artt. 356, al. 2, e 357-l0, Loi 66-537, indicano che il contenuto di questo documento riguarda la situazione del gruppo (mediante la descrizione delle attività del gruppo, l’analisi della congiuntura economica e dei dati che permettano di capirne l’evoluzione) ed i risultati conseguiti (chiffre d’affaires, principali risultati intermedi del conto economico, rendiconto finanziario, andamento degli investimenti e risultati per settore di attività). In entrambi gli ordinamenti, sono inoltre richieste le seguenti informazioni: a) fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell’esercizio; b) evoluzione prevedibile dell’insieme delle imprese consolidate; c) attività dell’insieme in ricerca e sviluppo; d) numero e valore nominale delle azioni proprie (e delle azioni della madre detenute dalle figlie anche per interposta persona). In Francia è stata riconosciuta la possibilità di condensare in un unico documento la relazione sulla gestione al bilancio di esercizio e quella al bilancio consolidato. Al riguardo si è rilevato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 604): «Les comptes consolidés sont accompagnés d’un rapport de gestion de groupe qui expose: la situation de l’ensemble du groupe, son évolution prévisionnelle, les événements importantes entre la date d’arrêté des comptes consolidés et la date à laquelle ils sont établis, les activités du groupe en matière de recherche et de développement (art. L. 357-10 et L. 340, al. 2). Ce rapport peut être inclus dans le rapport de gestion relatif aux comptes annuels de la société mère (art. L. 357-10)». 29 Sull’argomento si è aggiunto (Sénat, Annexe au procès verbal du 24 octobre 1984, N° 46): «La dernière phrase de l’article 357-10 prévoit que le rapport consolidé de gestion peut être inclus dans le rapport de gestion. Cette possibilité n’est pas prévue dans la VII directive. Sur le plan de la simplification des documents, elle est en effet intéressante. Un problème se pose cependant du fait que le rapport sur les comptes sociaux annuels est approuvé par l’assemblée des associées (art. 56 de la loi du 24 juillet 1966 pour le S.A.R.L.) ou par l’assemblée des actionnaires (art. 157, 3 al. , de la loi 24 juillet 1966 et art. 293-1 du décret du 23 mars 1967 pour les sociétés anonymes) alors que le rapport sur les comptes consolidés ne le sera pas». 9. I METODI (PRINCIPI) DI CONSOLIDAMENTO: IL CONSOLIDAMENTO INTEGRALE. 9.1 Regole generali. Gli articoli 31 del D. Lgs. 127/91 e 357-3, al. 1, Loi 66-537 danno attuazione al metodo del consolidamento integrale contemplato dall’articolo 26.1 della settima direttiva, secondo il quale i conti consolidati devono presentare la situazione patrimoniale, quella finanziaria nonché il risultato economico delle imprese incluse nel consolidamento come se fossero un’unica impresa, in modo che - fatte salve le rettifiche di consolidamento - gli elementi dell’attivo e del passivo nonché i proventi e gli oneri di ciascuna delle imprese consolidate saranno ripresi integralmente, anche quando la partecipazione non è totalitaria. Il primo corollario di questo metodo di consolidamento è l’annullamento dei saldi reciproci che, in entrambi gli ordinamenti, comporta: a) l’eliminazione dei debiti e crediti intragruppo (artt. 26.1.a, VII direttiva, 31, 2° comma, lett. b, D. Lgs. 127/91, e 248-6, lett. f, Décr. 67-236) ; b) l’eliminazione dei proventi e degli oneri intragruppo (art. 26.1.b, VII direttiva, 31, 2° comma, lett. c, D. Lgs. 127/91, e 248-5, Décr. 67-236) ; c) l’eliminazione dei profitti e delle perdite intragruppo, anche denominati «utili interni» (artt. 26.1.c, VII direttiva, 31, 2° comma, lett. d, D. Lgs. 127/91, e 248-6, lett. d, Décr. 67-236). L’opzione - prevista dal legislatore comunitario - di consentire che l’annullamento avvenisse in proporzione alla frazione del capitale sociale posseduta non è stata esercitata né dalla legge francese né da quella italiana; 30 d) l’eliminazione dei dividendi pagati, che - seppur espressamente menzionata dalla sola legge francese (art. 248-6, lett. d, Décr. 67-236) - è tuttavia obbligatoria anche in Italia. In Francia, il Plan comptable général richiede che i dividendi ricevuti e relativi ad utili realizzati in epoca precedente al primo consolidamento siano sottratti dal costo di acquisto della partecipazione (PCG, Sect. II, p. 151, n. 241); i dividendi ricevuti successivamente vanno invece eliminati con imputazione alla réserve de consolidation. Sono ammesse deroghe all’annullamento dei saldi e degli utili interni se si tratta di operazioni o saldi con importi di interesse irrilevante (artt. 26.3, VII direttiva, 31, 3° comma, D. Lgs. 127/91, e 248-6, al. 9, Décr. 67-236). E’ inoltre concessa la facoltà di non procedere all’annullamento degli utili interni se le operazioni sono state concluse a normali condizioni di mercato e se le spese di questo retraitement contabile sono sproporzionate, purché se ne dia specifica informazione nella nota integrativa, menzionando anche gli effetti - qualora non irrilevanti - sulla situazione patrimoniale, finanziaria ed economica (art. 26.2, VII direttiva). In Italia, l’articolo 31, 3° comma del D. Lgs. 127/91 aggiunge la condizione che si tratti di operazioni effettuate correntemente dall’impresa, concluse a normali condizioni di mercato, e non impone alcuna indicazione nella nota integrativa; in Francia, l’articolo 248-6, al. 8, Décr. 67-236, limita questa facoltà alle sole operazioni riguardanti le immobilizzazioni, ferme restando le altre condizioni prescritte dalla direttiva comunitaria, e aggiunge che «l’écart qui en résulte est inscrit directement dans les réserves». 9.2. Eliminazione delle partecipazioni. La seconda conseguenza del consolidamento integrale è l’eliminazione delle partecipazioni. In primo luogo occorre preoccuparsi delle «azioni proprie» della consolidante e delle azioni o quote della stessa capogruppo detenute dalle società consolidate (art. 19.2, settima direttiva). In Francia, l’articolo 248-4, Décr. 67-236, prescrive che esse «sont portés distinctement en diminution des capitaux propres consolidés». Si è al riguardo osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p.180): 31 «Les titres représentatifs du capital de la société mère détenus par les sociétés consolidées sont classés selon la destination qui leur est donnée dans ces sociétés. Les titres immobilisés sont portés distinctement en diminution des capitaux propres consolidés. les titres de placement sont maintenus dans l’actif consolidé». In Italia, l’articolo 31, 4° comma del D. Lgs.127/91 prescrive che dal patrimonio netto delle imprese incluse nel consolidamento (al quale si farà poi riferimento per determinare la «differenza di consolidamento») deve essere previamente detratto il valore contabile delle azioni o quote della consolidante appartenenti alle stesse imprese. Nel bilancio consolidato, l’importo corrispondente verrà iscritto alle voci «azioni o quote proprie» e «riserva per azioni o quote proprie», in modo che le partecipazioni della consolidante possedute dalle consolidate vengano assoggettate allo stesso trattamento previsto per le «azioni proprie» nel bilancio di esercizio. Peraltro, poiché la «riserva per azioni proprie» ha natura di posta rettificativa e non di vera e propria componente del patrimonio netto, la differenza rispetto alla legge francese (che richiede di imputare le azioni proprie «distinctement en diminution des capitaux propres consolidés») è meramente formale. L’altro aspetto dell’eliminazione delle partecipazioni riguarda quelle detenute dalla consolidante nelle imprese consolidate e costituisce il momento essenziale dell’intero processo di formazione del bilancio consolidato. Questa fase è improntata al calcolo ed al trattamento delle «differenze di consolidamento» che emergono per effetto della sostituzione della partecipazione con la corrispondente quota del patrimonio netto (già retraité in seguito alle altre rettifiche di consolidamento, quale, ad esempio l’annullamento degli utili interni). Una prima differenza tra i due ordinamenti attiene alla data di computo del patrimonio netto corrispondente alla partecipazione. In Italia l’articolo 33, 1° comma del D. Lgs. 127/91 impone di calcolare il patrimonio netto della partecipata sulla base dei valori contabili riferiti al momento in cui l’impresa è inclusa per la prima volta nel consolidamento. In Francia, seppur sia indicato l’analogo presupposto dell’ingresso dell’impresa nell’area di consolidamento, si fa riferimento alla data di acquisto della partecipazione di controllo, salvo che il controllo sia il risultato di più acquisti successivi (nel qual caso si risale alla data del primo acquisto soltanto se quest’ultimo fu effettuato con l’intenzione di acquisire il controllo). Il Plan comptable général precisa che la valutazione deve essere eseguita sulla base di un bilancio alla data dell’acquisto 32 o, se mancante, di una situazione patrimoniale di riferimento, o ancora dell’ultimo bilancio, debitamente rettificato ( PCD, Sect. II, p. 143 s. , nn. 210 e 211): «Est appelée “écart de première consolidation” la différence qui est constatée, lors de l’entrée d’une entreprise dans le périmètre de consolidation, entre le coût d’acquisition de ses titres et la part de l’entreprise détentrice dans ses capitaux propres, y compris le résultat de l’exercice à cette date ... s’il n’a pas été établi le bilan à la date de l’acquisition des titres, peuvent être pris en considération pour le calcul de l’écart de première consolidation: soit une situation provisoire; soit le dernier bilan corrigé des résultats réalisés entre la date du bilan et la date de prise de participation et, s’il y a lieu, des distributions de dividends effectuées au cours de cette période ... Pour obtenir un bilan consolidé identique, quelle que soit la date de la consolidation initiale par l’entreprise consolidante, il conviendrait de rétablir la situation telle qu’elle existait lors de la naissance du “groupe” et de tenir compte des modifications ultérieures dans sa structure jusu’à la date de la consolidation initiale. En principe, la différence de consolidation initiale devrait donc être ventilée, d’une part, en un écart de première consolidation (traité rétroactivement) et, d’autre part, en réserves consolidées (droits acquis depuis l’entrée de l’entreprise dans le périmètre de consolidation)». La diversa data di riferimento nei due ordinamenti dipende in particolare dalla maggiore attenzione del Plan comptable général per le situazioni in cui il primo bilancio consolidato viene redatto in epoca successiva all’acquisizione della partecipazione di controllo. In Francia si richiede, in quanto possibile, di far constare che la differenza emergente all’atto della redazione del primo bilancio consolidato ha due componenti: - écart de première consolidation, che va calcolato retroattivamente come se il consolidamento fosse avvenuto alla data di acquisto della partecipazione di controllo; - differenza residua, da imputare alle riserve consolidate. L’art. 248-3, Décr. 67-236, fornisce la definizione di «differenza di consolidamento», denominandolo «écart de première consolidation»; il Plan comptable général suddivide l’écart de première consolidation in: écarts d’évaluation, positivi o negativi, riguardanti elementi identificabili dell’attivo e del passivo, il valore contabile dei quali viene rettificato «pour les amener à la valeur retenue pour la détermination de la valeur globale de l’entreprise»; un esempio di écart d’évaluation negativo riguarda le provisions pour restructuration iscritte al passivo dello stato patrimoniale; 33 écart d’acquisition, che è essenzialmente una posta residuale (quando è positivo corrisponde alla «differenza di consolidamento» di cui al 3° comma del D. Lgs. 127/91). Il Conseil national de la comptabilité raccomanda che la rivalutazione degli elementi dell’attivo e del passivo abbia luogo, laddove vi sia capienza, fino a concorrenza dell’intero l’écart d’évaluation, e non in proporzione della quota di partecipazione di pertinenza del gruppo. La raccomandazione è conforme alla prassi generalmente seguita in Italia, dove è stato rilevato che il limite del «rivalutabile» ove la partecipazione non sia del 100%, non è l’intero maggior valore attuale rispetto al valore storico, bensì’ la percentuale di tale maggior valore corrispondente alla quota di partecipazione detenuta dal gruppo. In Francia, se l’écart de première consolidation non può essere ripartito nelle sue due componenti, si ammette, come misura di semplificazione, di considerarlo totalmente un écart d’acquisition. E’ invece vietato che l’individuazione di écarts d’évaluation positivi abbiano la conseguenza di far emergere un écart d’acquisition negativo. 9.3. Differenza positiva di consolidamento. In Francia, l’articolo 248-3, Décr. 67-236, impone che la differenza positiva di consolidamento sia imputata in aumento del valore di elementi identificabili dell’attivo (écarts d’évaluation). La differenza residua viene iscritta all’attivo come écart d’acquisition e corrisponde al «premio» pagato per acquistare la partecipazione: «l’écart d’acquisition, s’il est positif, représente ou comprend la fraction du prix payée en contropartie des avantages que procure la prise de contrôle de l’entreprise: élimination d’une entreprise concurrente, assurance d’un approvisionament ou d’un débouché, amélioration des conditions de production, expansion à l’étranger ...» (PCG, II, p. 144, § 2101). L’écart d’acquisition iscritto all’attivo va ammortizzato ma la durata del periodo di ammortamento non è definita dal Plan comptable général perché le componenti di questa posta dell’attivo possono essere diverse, specialmente quando non si è proceduto alla rilevazione degli écarts d’évaluation. L’art. 248-3, Décr. 67-236 ammette in casi eccezionali - che devono essere adeguatamente motivati nella nota integrativa - di imputare la differenza positiva di 34 consolidamento in diminuzione del patrimonio netto. La Compagnie nationale des commissaires aux comptes Conseil national de la comptabilité (Bull. CNCC n° 81, mars 1991, p. 143) ribadisce che l’imputazione al patrimonio netto è eccezionale non essendo configurabile alcuna fattispecie nella quale essa sia generalmente ammessa, ed aggiunge che «il appartient a chaque groupe de justifier que l’application de la règle conduisant à amortir l’écart d’acquisition ne donne pas, compte tenu des circontances en l’espèce, une image fidèle de son patrimoine, de sa situation financière ou de son résultat». 9.4. Differenza negativa di consolidamento. In Francia, ai sensi dell’articolo 248-3, Décr. 67-236, anche la differenza negativa di consolidamento va suddivisa nell’eventuale écart d’évaluation (ad esempio, iscrivendo al passivo una provision pour restructuration) e nell’écart d’acquisition. Secondo il Plan comptable général, analogamente a quanto avviene in Italia, «l’écart d’acquisition s’apparente le plus souvent à une provision pour risques et il est porté au passif ... s’il est negatif, l’écart d’acquisition correspond soit à une prévision de perte ou de défaut de rendement soit, le cas échéant, à une plus-value potentielle du fait d’une acquisition effectuée dans des conditions avantageuses». La differenza negativa di consolidamento viene iscritta in una specifica voce del passivo se dipende dalla previsione (all’atto dell’acquisto della partecipazione) di risultati economici negativi nei successivi esercizi, per essere progressivamente accreditata al conto economico man mano che si constata la prevista evoluzione sfavorevole. Se invece essa è attribuibile ad una potenziale plusvalenza, può allora essere iscritta al patrimonio netto o al passivo, e va successivamente accreditata a conto economico secondo un piano di reprises de provisions. 9.4. Conversione dei bilanci in valuta. In Francia, seppur la legge non abbia stabilito i criteri di conversione dei bilanci in valuta, il Plan comptable général (Sect. II, p. 155, n. 26) illustra in dettaglio sia il metodo dei cambi storici che quello dei cambi di chiusura, stabilendo regole particolari per i paesi ad alta inflazione: «Pour procéder à la consolidation des comptes des entreprises étrangères, deux méthodes peuvent être utilisées: la méthode dite du cours historique et la méthode dite du cours de clôture. Une 35 monnaie fondante ne peut pas servir d’unité de mesure pour la consolidation des comptes situées dans des pays à forte inflation. Deux possibilités sont offertes: - appliquer la méthode du cours historique qui mantient la valeur des immobilisations au coût de l’investissemnt apprécié en francs à la date de sa réalisation; - retraiter les comptes de l’entreprise étrangère, pour les corriger des effets de l’inflation au moyen d’indices refléctant les variations générales des prix, et les convertir au cours de clôture». 10. SEGUE: IL CONSOLIDAMENTO PROPORZIONALE Il legislatore comunitario, all’articolo 32 della settima direttiva, ha attribuito agli Stati membri la facoltà di autorizzare o prescrivere il consolidamento proporzionale nelle fattispecie di controllo congiunto. La prima differenza sostanziale tra i due ordinamenti risiede nel fatto che in Italia il consolidamento proporzionale è una facoltà rimessa alla discrezione dell’impresa consolidante (art. 33, primo comma D. Lgs. 127/91), mentre in Francia esso costituisce un obbligo ( art. 357-3, al. 2, Loi 66-537). Il controllo congiunto è stato definito dal legislatore italiano come la situazione in cui due o più società, sulla base di accordi, sono congiuntamente in grado di controllare un’altra impresa. Questa fattispecie è rilevante ai fini del consolidamento proporzionale soltanto se la consolidante detiene una partecipazione almeno del 20% (10% in caso di società quotata) nell’impresa congiuntamente controllata («società comune»). In Francia l’articolo 357-1, al. 3, Loi 66-537, individua il controllo congiunto nella ripartizione del controllo esercitato in comune da un numero limitato di soci o azionisti, in modo tale che le decisioni risultino da un loro accordo. La Commissione del Senato (Sénat, Annexe au procès verbal du 24 octobre 1984, N° 46) definì come situazioni di controllo congiunto quelle relative a «opérations spécifiques traitées dans un cadre contractuel s’appartenant à une société en participation», e, in particolare, alle «sociétés dites communautaires d’intérêts détenues par un nombre restreint d’associés et placés sous leur contrôle conjoint». Occorre soprattutto che l’impresa comune sia una «société ou entreprise appartenant à deux ou plusieurs groupes qui se partagent, en réalité, la quasi-totalité du capital et se répartissent les postes de direction et d’administration». Una seconda differenza tra i due ordinamenti va rinvenuta nella previsione, o meno, di una partecipazione minima nella «società comune» al di sotto della quale il 36 consolidamento proporzionale non è comunque ammesso. In Francia, diversamente dall’Italia dove si richiede che questa partecipazione non deve essere inferiore al 20%, non è previsto alcun limite minimo di partecipazione. Quanto ai metodi ed alle tecniche del consolidamento proporzionale, in entrambi gli ordinamenti si procede come per il consolidamento integrale, ma le attività e le passività, nonché i proventi e gli oneri dell’impresa comune, sono consolidati nella stessa percentuale della partecipazione posseduta; in questo modo non si evidenzino i diritti e gli utili di pertinenza di terzi, perché la stessa percentuale viene utilizzata per l’eliminazione “pro-quota” dei saldi e delle operazioni intragruppo, così come degli utili interni. L’art. 248, al. 3, Décr. 67-236 dispone che il valore della partecipazione è sostituito dalla frazione di pertinenza della società negli elementi dell’attivo e del passivo costituenti il patrimonio netto (retraité) della «impresa comune». Si è osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 177): «Au bilan consolidé est substituée, à la valeur comptable de ces titres, la fraction représentative des intérêts de la société ou des sociétés détentrices dans les éléments actifs et passifs des capitaux propres de ces sociétés déterminés d’après le règles de consolidation. Le compte de résultat consolidé reprend la fraction du résultat de ces sociétés représentatives des intérêts de la société ou des sociétés détentrices». 11. LE PARTECIPAZIONI NON CONSOLIDATE: CONSOLIDAMENTO SINTETICO (metodo del patrimonio netto o consolidation par mise en équivalence) - METODO DEL COSTO. 11.1. Confronto tra il consolidamento par mise en équivalence (Francia) e la valutazione della partecipazione con il metodo del patrimonio netto (Italia). In Francia è obbligatorio il consolidamento (par mise en équivalence), anche in assenza dei presupposti per quello integrale o proporzionale; in Italia invece il metodo del patrimonio netto è mero criterio di valutazione nel bilancio consolidato. In particolare, nel nostro ordinamento non è richiesta la redazione del bilancio consolidato quando la società madre non controlla alcuna società del gruppo (né se controlla soltanto società che per legge devono essere escluse dall’area di consolidamento). Con riferimento alle società collegate, mentre l’articolo 36 del D.Lgs. 127/91 le definisce «partecipazioni non consolidate», l’articolo 357-1, Loi 66-537, espressamente impone la pubblicazione del bilancio consolidato anche ad un gruppo 37 costituito esclusivamente dalla società madre e da società soggette alla sua influence notable (società collegate): «les sociétés commerciales établissent et publient ... des comptes consolidés ... des lors qu’elles ... exercent une influence notable sur autres entreprises (l’influence notable est présumé lorsqu’une société dispose, directement ou indirectement, d’une fraction au moins égale au cinquième des droits de vote de cette entreprise)». Il sistema francese garantisce in questi casi una maggiore informativa (ad esempio: rapport sur la gestion du groupe, annexe au bilan consolidé, tableau de financement du groupe), in relazione alla quale sussistono responsabilità precise degli organi di amministrazione e controllo. Una simmetrica differenza emerge peraltro dall’esame della disciplina del bilancio di esercizio. In Francia, ai sensi dell’articolo 340-4, Loi 66-537, la valutazione nel bilancio di esercizio delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto è consentita alle seguenti condizioni: - che venga pubblicato il bilancio consolidato, poiché, come è stato rilevato dalla Commissione dell’Assemblea nazionale, «l’outillage de la consolidation permet en effet d’effectuer les retraitements nécessaires pour éliminer les opérations réciproques entre la mère et la filiale»; - che il metodo del patrimonio netto sia applicato con continuità, «de façon constante», in modo da assicurare la comparabilità nel tempo dei bilanci di esercizio; - che si tratti comunque di società «contrôlées de manière exclusive au sens de l’article 357-1» (detenzione diretta o indiretta della maggioranza dei diritti di voto; controllo di fatto risultante dalla designazione per due esercizi consecutivi della maggioranza dei componenti gli organi di amministrazione, direzione e sorveglianza; influenza dominante); - che il metodo del patrimonio netto, qualora adottato, sia applicato a tutte le società controllate «de manière exclusive»; - che le società controllate «de manière exclusive» da una capogruppo che utilizza - nel suo bilancio di esercizio - il metodo del patrimonio netto applichino, a loro volta, lo stesso metodo nella valutazione delle proprie controllate; - che il plus-value derivante dall’applicazione del metodo del patrimonio netto sia contabilizzato in una posta del netto (réserve d’équivalence), la quale non potrà essere 38 distribuita né utilizzata a copertura di perdite; per contro, la minusvalenza dovrà essere imputata a conto economico. Con riferimento ai bilanci di esercizio, il legislatore francese ha dunque limitato alle sole partecipazioni di controllo la possibilità di applicare il metodo del patrimonio netto, prescrivendo l’ulteriore condizione che si tratti di gruppi di dimensioni significative (per i quali sussiste l’obbligo di pubblicazione del bilancio consolidato). Il criterio di valutazione viene qualificato come eccezionale ed ha conseguentemente un ambito di applicazione rigorosamente definito, nonostante la settima direttiva (art. 45, recante le modifiche all’art. 59 della quarta direttiva) ne permettesse invece l’applicazione anche alle società collegate. Le principali ragioni della scelta del legislatore francese risiedono nel fatto che la évaluation par équivalence è stata assimilata ad una rivalutazione delle partecipazioni, in deroga alle disposizioni generali del bilancio di esercizio; in tal senso, l’art. 340-4 prescrive che il metodo del patrimonio netto potrà essere adottato «dans les conditions prévues pare l’article 11 du code de commerce et par dérogation à son article 12», ossia ribadisce che si tratta di una deroga al criterio del costo, sottoposta comunque all’osservanza del principio generale della continuità dei valori di bilancio al quale si può, a sua volta, derogare solo in casi eccezionali e dandone indicazione e giustificazione nella nota integrativa. Ad ulteriore conferma, la Commissione dell’Assemblea nazionale (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 3 octobre 1984, N° 2356, p. 22), nel riconoscere che «la directive est plus souple puisqu’elle autorise cette méthode jusqu’à participation de 20%», precisa che si è ritenuto «opportun de limiter l’évaluation par équivalence à un seuil de participation que dénote des liens juridiques tals que l’on considère la filiale comme un département de la société mère». In questo contesto le Commissioni parlamentari hanno più volte evidenziato che la évaluation par équivalence, ossia la valutazione - nei bilanci di esercizio - delle partecipazioni con il metodo del patrimonio netto, non può essere confusa con la consolidation par mise en équivalence, ossia con l’obbligo di consolidare con il metodo del patrimonio netto le partecipazioni detenute sia nelle società controllate (se non è possibile, per differenze strutturali dei bilanci annuali, il loro consolidamento integrale), sia nelle società collegate. Questa differenza riguarda anche gli effetti sul conto economico, in relazione ai quali si è precisato (Assemblée Nationale, Projet de Loi, Annexe au procès-verbal de la première séance après le 12 septembre 1984, N° 2346, p. 39 9): «à la différence de la méthode de consolidation par mise en équivalence, cette méthode d’évaluation (l’évaluation par équivalence) n’implique aucune reprise dans le résultat de la société detentrice de bénéfices non distribués mais réalisés par la société émettrice». Alla luce di quanto sopra illustrato la disciplina francese del bilancio di esercizio è coerente con quella del bilancio consolidato, perché i due documenti confluiscono in un sistema unitario finalizzato all’esaustiva informazione dei terzi, come è anche evidenziato dalla facoltà di predisporre una sola relazione sulla gestione, comprendente le indicazioni relative sia al bilancio di esercizio sia a quello consolidato. Siccome le società collegate non possono essere valutate nei bilanci di esercizio con il metodo del patrimonio netto, risulta razionale la decisione del legislatore francese di imporre la pubblicazione del bilancio consolidato ad un gruppo costituito soltanto dalla società madre e dalle società ad essa collegate, in modo da tutelare le esigenze di informativa dei soci e terzi, i quali hanno comunque interesse a conoscere il valore del gruppo secondo criteri diversi dal mero costo storico. Si tratta di una differenza sostanziale rispetto all’ordinamento italiano, che non impone il bilancio consolidato ad un gruppo dove la società madre non controlla alcuna altra società; fermo restando che la capogruppo in Italia può - diversamente da quanto avviene in Francia - valutare nel bilancio di esercizio le partecipazioni in società collegate con il metodo del patrimonio netto. 11.2. La disciplina del consolidamento sintetico. In Francia, quando si ricorre alla consolidation par mise en équivalence perché le strutture dei bilanci di esercizio talmente diverse da impedire il consolidamento integrale, si richiedono alcune informazioni supplementari (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 177): «Par ailleurs, lorsque les comptes annuels de certaines entreprises consolidables sont structurés de manière à ce point différente que leur consolidation par intégration globale ou proportionnelle se révèle impropre à donner l’image fidèle, ces comptes sont consolidés par mise en équivalence. Les modalités de cette consolidation sont précisé comme suit: Les comptes annuels des entreprises qui ont la même structure de compte et qui constituent le sous ensemble le plus important sont consolidés par intégration globale, Les autres par mise en équivalence. 40 Les comptes annuels éventuellement abrégés ou les éléments significatifs des comptes annuels des principales entreprises ainsi mises en équivalence son présentés dans l’annexe consolidée. Toutefois, lorsque l’importance relative du ou des ensembles à structure de comptes homogène dont relèvent ces entreprises le justifie, des comptes consolidés éventuellement abrégés ou les éléments significatifs de ceux-ci sont présentés en lieu et place des comptes annuels ou des éléments significatifs de ceux-ci sont présentés en lieu et place des comptes annuels ou des éléments significatifs de ceux-ci». Analogamente all’Italia, in Francia la norma di legge (art. 357-1, al. 4, Loi 66537) stabilisce che l’influenza notevole sulla gestione e sulla politica finanziaria si presume quando una società dispone, direttamente o indirettamente, di una quota almeno uguale ad un quinto dei diritti di voto. Peraltro, le Comité du Groupe (organo rappresentativo dei lavoratori dipendenti del gruppo) può chiedere che - ai fini della legislazione del lavoro - nel perimetro del gruppo siano incluse anche società nelle quali la capogruppo detiene soltanto il 10% del capitale; in questi casi, pur non trovando applicazione la presunzione di legge (detenzione di almeno il 20% dei diritti di voto), sarà di fatto difficile negare che la société mère eserciti una influence notable. Si è osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 602): «En ce qui concerne la notion d’influence notable, et en dehors de la présomption résultant de la possession d’au moins 20% des droits de vote, elle peut s’appliquer à des entreprises très diverses qui seront liées à la société mère ou à d’autres sociétés du groupe par des opérations multiples et diverses. Il est possible d’affirmer ici que le d’application de la consolidation est profondément influencé par les situations de fait qui vont permettre de faire varier le périmètre de consolidations bien au-delà des liens de droits strict qui caractérisent généralement le droit des sociétés». Come anticipato alla pagine precedenti, la differenza più rilevante tra i due ordinamenti consiste nell’obbligo imposto dalla legge francese di pubblicare il bilancio consolidato anche quando nel gruppo non esistono società controllate. La Commissione dell’Assemblea nazionale rilevò al riguardo (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 14 novembre 1984, N° 2432, p. 7): «A l’initiative de sa commission des Lois, le Sénat a considéré en effet que la mise en équivalence n’était pas “à proprement parler” une méthode de consolidation. Il a donc indiqué que les comptes des entreprises sur lesquelles la société consolidante exerce une influence notable sont 41 intégrés dans les comptes consolidés par mise en équivalence. ... Que la mise en équivalence constitue une méthode de consolidation ou une simple méthode d’évaluation est un sujet intéressant pour un débat académique. Il est vrai que la directive européenne n’inclut pas dans le périmètre de consolidation les sociétés “sous influence notable”, mais il est vrai aussi que les retraitements à effectuer sont les mêmes que pour la consolidation. La seule incidence réelle concerne les sociétés exerçant uniquement une influence notable sur d’autres sociétés; le texte les oblige en effet à publier des comptes consolidés alors qu’elles n’y saraient pas tenue par la directive». In Francia le regole fondamentali del consolidamento par mise en équivalence (art. 248, Décr. 67-236) prevedono che nello Stato patrimoniale sia ripresa la sola quota parte del patrimonio netto, e nel conto economico la sola quota parte dell’utile ( quote part dans les résultats des sociétés mises en équivalence ). Si è osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1986, p. 177): «Au bilan consolidé est substituée, à la valeur comptable de ces titres, la part des capitaux propres de ces sociétés déterminés d’après le règles de consolidation. Le compte de résultat consolidé reprend la fraction du résultat de ces sociétés représentatives soit des intérêts de la société consolidante, soit des intérêts de la société ou des sociétés détentrices. Le décret offre ici une option qui ne tient pas compte , dans le premier cas, des intérêts minoritaires dans les sociétés mise en équivalence. C’est l’application de la théorie dite “concept de la maison mère” (parent company concept) ». Seppur in entrambi gli ordinamenti il metodo del patrimonio netto utilizzato nel bilancio consolidato non coincida con quello del bilancio di esercizio, in Francia le differenze sono più sensibili perché la évaluation par mise en équivalence ha nel bilancio di esercizio un ambito di applicazione limitato alle sole partecipazioni in società controllate. 11.3. Il metodo del costo. Il metodo del costo - che nella settima direttiva (art. 33.2.a) è definito come criterio alternativo a quello del patrimonio netto - in Francia e in Italia è ammesso soltanto se l’entità della partecipazione è irrilevante (intérêt négligeable). 12. IL PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DEL BILANCIO CONSOLIDATO. 42 In Italia, dove - diversamente dalla Francia - è necessaria la delibera di approvazione del Consiglio di Amministrazione, il bilancio consolidato deve essere predisposto almeno un mese prima dell’assemblea (se la società è quotata, almeno 45 giorni prima). Lo stesso termine vale in Francia, con l’eccezione delle sociétés anonymes avec directoire e delle società quotate. Così come avviene in Italia, l’obbligo di redazione del bilancio consolidato è posto a carico degli amministratori; tuttavia, l’espressione utilizzata dall’art. 357-1, Loi 66-537 («à la diligence du conseil d’administration») è diversa da quella prevista per il bilancio di esercizio («le conseil d’administration dresse»). Da questa differenza si fa discendere che l’organo amministrativo, seppur abbia la responsabilità della redazione del bilancio consolidato, non sia tenuto ad approvarlo (mentre l’approvazione è sempre richiesta in Italia). Si è osservato (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 605): «En ce qui concerne les sociétés par actions, outre le droit des actionnaires à en recevoir communication (art. L. 168), les comptes consolidés sont présentés à l’Assemblée générale des actionnaires de la société consolidante qui statue sur les comptes sociaux. Mais ils ne sont pas soumis à l’approbation des actionnaires bien qu’ils fassent l’object d’une rapport de gestion, et d’un rapport de certification des commissaires aux comptes (art. L. 157, L. 257, L. 347). Ils ne sont pas présenté aux associés ou aux actionnaires des sociétés comprises dans la consolidation». 13. IL CONTROLLO DEL BILANCIO CONSOLIDATO. In Francia il controllo del bilancio consolidato è demandato ai commissaires aux comptes (art. 228, al. 2, Loi 1966) i quali «certifient que les comptes consolidés sont réguliers et sincères et donnent une image fidèle du patrimoine, de la situation financière ainsi que du résultat de l’ensemble constitué par les entreprises comprises dans la consolidation». Si è osservato (Assemblée Nationale, Annexe au procès verbal du 15 novembre 1984, N° 2432): «Les comptes des filiales ainsi que les diligences accomplies par leur commissaires aux comptes forment la base des travaux des commissaires aux comptes en fonctions dans la société consolidante. Mais cette base de documentation ne lie pas nécessairement les commissaires aux comptes de la société consolidante, et ne les dispense pas d’exercer leur mission d’investigation pour les seuls besoins du contrôle des comptes consolidés. Cette interprétation, que votre Commission avait défendue en première lecture, se trouve confirmée par l’analyse que le Garde des Sceaux a présentée devant la seconde Assemblée: “Le projet de loi ... précise que la 43 présomption selon laquelle les commissaires aux comptes de la société consolidante peuvent fonder la certification des comptes consolidés sur les travaux des commissaires aux comptes des filiales, ne peut être qu’une présomption simple. Celle ci ne les dispense pas de l’examen attentif et critique des travaux des commissaires aux comptes des filiales pour les seuls besoins de la consolidation”». La norma 2502 della Compagnie nationale des commissaires aux comptes ha stabilito che il «rapport des commissaires aux comptes» è costituito da un’introduzione generale, da un’opinione sul bilancio consolidato (certificazione con o senza riserve o rifiuto di certificazione) e da una verifica specifica di sincerità e concordanza tra il bilancio consolidato e la relativa relazione sulla gestione. Si è aggiunto al riguardo (P. FEUILLET, La consolidation des comptes, in Revue des sociétés, 1985, p. 604): «La certification est faite sous la seule responsabilité des commissaires aux comptes de la société consolidante qui, en ce qui concerne les entreprises comprises dans la consolidation dont ils ne sont pas eus-mêmes commissaires aux comptes, examinent les travaux des commissaires aux comptes ou des professionnels chargés du contrôle de leurs comptes». Il Garde de Sceaux si è così pronunciato sul requisito dell’indipendenza dei commissaires aux comptes (J.O. déb. Ass. nat., p. 2252; anche in Revue des sociétés, 1993, p. 692): «Le dernier alinea de l’article 233 de la lois n° 66-537 du 24 juillet 1966 modifiée impose aux sociétés astreintes à publier des comptes consolidés de désigner au moins deux commissaires aux comptes. ... Afin d’assurer l’effectivité du double contrôle, les commissaires aux comptes doivent, à l’évidence, être indépendants tant à l’egard de l’entreprise contrôlée, que l’un par rapport a l’autre. Cette indépendance implique que les deux commissaires aux comptes désignés en application de la lois n’appartiennent pas au même cabinet. On peut, de même, considérer, sous réserve de l’appréciation souveraine des cours et tribunaux, que l’indépendance nécessaire des commissaires aux comptes s’oppose à ce qu’ils appartiennent, directement, ou par l’intermédiaire della société dont ils saraient associés, au même résau». In Italia il controllo del bilancio consolidato compete al collegio sindacale e, quando previsto, alla società di revisione (art. 41 D. Lgs. 127/91), i quali devono accertare la regolarità e la corrispondenza alle scritture contabili della controllante ed alle informazioni trasmesse dalle imprese incluse nel consolidamento, nonché la congruenza della relazione sulla gestione con il bilancio consolidato. Secondo la norma 44 9.3 dei Principi di comportamento del collegio sindacale elaborati dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti, la relazione del collegio sindacale deve: - essere redatta con accuratezza, evitando frasi generiche prive di concreto significato; - contenere la dichiarazione che il collegio sindacale ha preso visione delle relazioni dei soggetti che esercitano il controllo legale sui conti delle controllate, valutando l’impatto sul bilancio consolidato di eventuali problemi o rilievi agli stessi segnalati; - contenere la dichiarazione che il collegio sindacale non ha svolto alcun controllo sui bilanci delle controllate e che non assume alcuna responsabilità in merito alla loro correttezza; - segnalare le deviazioni significative dalle norme di legge che disciplinano il bilancio consolidato; - segnalare l’eventuale non corrispondenza del bilancio consolidato alle scritture contabili della controllante ed alle informazioni trasmesse dalle controllate; - segnalare le deviazioni dalle regole di verifica stabilite dai Principi di comportamento del collegio sindacale per mancanza di sufficienti elementi probativi o per limitazioni allo svolgimento di procedure di controllo nei casi in cui queste siano ritenute indispensabili; - contenere un giudizio complessivo sulla correttezza del bilancio consolidato e della relazione sulla gestione. La trasmissione al collegio sindacale del bilancio consolidato e della relazione sulla gestione deve essere effettuata contemporaneamente a quella del bilancio di esercizio (un mese prima dell’assemblea di approvazione di quest’ultimo). 14. LA PUBBLICITÀ. In Francia, il «dépôt au greffe» del bilancio consolidato è richiesto solo alle società per azioni ed a responsabilità limitata e va eseguito anche se il bilancio consolidato viene redatto senza esservi obbligati (ad esempio perché il gruppo ne è esonerato in considerazione delle sue ridotte dimensioni). I termini sono analoghi a quelli italiani (entro un mese dall’approvazione) ed è consentito, come in Italia, di pubblicare il bilancio consolidato anche in écus, al tasso di cambio corrente alla chiusura dell’esercizio. 45
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