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L’IMPEGNO DI PIAM
NELL’AMBITO DELLA
MALATTIA TUBERCOLARE
Congresso Tubercolosi:
Una malattia sociale
21 – 22 settembre 2012
MILANO
Dr. E. Maragliano
L’IMPEGNO DI PIAM NELL’AMBITO DELLA
MALATTIA TUBERCOLARE
La Piam è una Azienda Italiana che, proprio
nell’ambito di questo simposio può suscitare
interesse in quanto è l’unica detentrice di due
importanti farmaci antitubercolari:
ISONIAZIDE (Nicozid)
ETAMBUTOLO (Etapiam)
Ci si potrebbe chiedere se questo fatto dipenda
dall’aver voluto perseguire una precisa politica
aziendale.
La risposta a questa domanda è negativa:
L’Azienda è rimasta sola sul mercato dal
momento che tutte le altre case farmaceutiche
vi hanno rinunciato in quanto i prodotti a base
di Isoniazide ed Etambutolo non erano più
remunerativi.
La PIAM ha voluto rimanere nel
mercato per ragioni che vanno oltre
l’aspetto meramente economico e
che devono essere ricercate nel
contesto della sua lunga storia.
Ecco, a questo punto e cioè nello spiegare le
ragioni del perché, nonostante tutto, ha voluto
rimanere nel mercato con Isoniazide ed
Etambutolo, colgo l’opportunità, proprio
nell’ambito di questa sede, di affermare che tali
ragioni si rifanno al fatto che PIAM ha sempre
sentito forte la responsabilità di tenere fede
alla
propria
tradizione
in
campo
antitubercolare.
Arrivati al concetto che or ora ho affermato, per
darne una dimostrazione, mi è utile fare una
carrellata sulla storia della PIAM.
La storia della PIAM inizia con la volontà di un
uomo che ha voluto impiegare tutte le sue forze
nella cura degli ammalati. Quest’uomo si chiama
Edoardo Maragliano di cui io sono nipote e la cui
figura voglio brevemente tratteggiare in quanto,
tra le molte sue opere vi è anche la fondazione
della PIAM.
Edoardo Maragliano , dopo essersi laureato
presso la prestigiosa Università di Napoli, nel
1881 assurge alla Cattedra della Clinica
Medica di Genova che manterrà per ben 41
anni.
L’impegno di Maragliano nell’ambito della
malattia tubercolare diventa predominante a
seguito della morte del fratello per TBC, nel
1889.
Il periodo che va dal 1889 al 1895 è
prevalentemente dedicato, da parte di
Maragliano e della sua Clinica, alla possibilità
di realizzare un vaccino antitubercolare
A quel tempo infatti in Italia e nel mondo
c’erano già stati numerosi tentativi per
realizzare un vaccino, ma senza successo.
• Nel
1895,
nell’ambito
della
Conferenza
internazionale sulla TBC di Bordeaux, Maragliano
annuncia la realizzazione di un vaccino
antitubercolare ottenuto mediante bacilli uccisi al
calore, frantumati e mescolati con la glicerina. La
tecnica di somministrazione
è quella della
scarificazione cutanea.
• Nel 1898 viene realizzato il "SIERO Antitubercolare
Maragliano" la cui presenza sul mercato viene
riportata anche dal prestigioso MERCK’S Manual
del 1899. Sottolineo questo fatto perché in quel
volume l’unico nome di un europeo è quello di
Maragliano.
• Nel 1900, quindi ancor prima della fondazione della
PIAM, proprio per potenziare ed approfondire gli
studi sulla TBC, nasce a Genova l’Istituto Maragliano;
le finalità di questo Istituto sul tipo di quelle dell’
Istituto Pasteur, avrebbero dovuto essere sostenute
non solo da pubblicazioni scientifiche ma anche da
risorse pubbliche.
L’Istituto però, non avendo ottenuto tali risorse, dovette
ricorrere ad una struttura commerciale in grado di
potergliele fornire.
Pertanto subito dopo la grande guerra venne fondata la
PIAM (Prodotti Igienici Alimentari Medicinali), con lo
scopo di sfruttare commercialmente le scoperte e le
realizzazioni dell’Istituto Maragliano.
Nei primi anni di vita la PIAM mette in atto:
- la divulgazione e la commercializzazione su
larga scala del Vaccino Maragliano
- la realizzazione del Siero Antitubercolare.
Nel 1921 viene posto in commercio il vaccino
BCG (Bacillo Calmette – Guerin), realizzato
con bacilli vivi svirulentati: da questo
momento nasce una battaglia scientifica tra il
Vaccino Maragliano, il BCG e altri vaccini
svirulentati.
Il BCG si afferma: a seguito del suo impiego si verificano
gravi incidenti, come il tristemente famoso episodio
avvenuto nel 1929 a Lubecca, durante il quale
trovarono la morte numerosi bambini che erano stati
vaccinati con un BCG non correttamente svirulentato .
A questo proposito voglio ricordare che, nel successivo
Congresso di Oslo del 1930 il BCG non riscosse una
particolare
fiducia;
tuttavia
Maragliano,
in
quell’occasione, con grande generosità scientifica, prese
le difese di Calmette affermando che la vaccinazione
antitubercolare doveva essere comunque continuata
con tutti i tipi di vaccino.
Dagli anni ‘30 agli anni ’40 la PIAM continua gli studi e
l’impegno nell’ambito della lotta contro la TBC.
Solo con la fine della Seconda guerra mondiale, come è
noto, si assiste alla fioritura della CHEMIOTERAPIA ed
ANTIBIOTICOTERAPIA in campo antitubercolare.
Dopo la Streptomicina, il PAS di cui la PIAM ottiene la
registrazione con il nome di ACIPAS ed il
tiosemicarbazone, negli anni ’50 viene finalmente messa
in luce l’attività dell’Isoniazide nel combattere il
micobatterio. Dico così in quanto questa sostanza
chimicamente era già conosciuta fin dal 1912
L’Isoniazide si rivelò immediatamente come
il cardine della terapia anti TBC; fu registrato
e commercializzato dalla PIAM con il marchio
NICOZID tuttora presente in commercio.
Quando si comprese che l’Isoniazide
contrastava l’attività della Vit. B6, PIAM mise
in commercio un’Isoniazide associata alla
Vit. B6 con il nome di Emozide B6 oggi non
più in commercio.
Proseguendo nella sua vocazione di Azienda
impegnata in campo antitubercolare, la PIAM, dopo
l’immissione in commercio della Kanamicina con il
nome di Kanapiam e di altri chemioantibiotici, alla fine
degli anni ‘60 registra un chemioterapico ad elevata
attività antimicobatterica: l’Etambutolo con il nome di
Etapiam tuttora esistente.
Subito dopo PIAM registra e pone in commercio
l’associazione Etambutolo + Isoniazide + Vit. B6 con il
nome di Etanicozid B6 farmaco anch’esso tuttora
esistente.
Nella seconda metà degli anni ’70 PIAM registra e pone
in commercio il secondo farmaco maggiore contro la
TBC: la Rifampicina con il nome di Rifapiam (oggi non
più in commercio).
Registra successivamente anche l’associazione tra
Rifampicina ed Isoniazide e la pone in commercio con il
nome di Rifanicozid (oggi non più in commercio).
Riassumendo oggi il trattamento antitubercolare è
articolato in due fasi:
La fase iniziale comporta due mesi con:
• Isoniazide
• Rifampicina
• Pirazinamide
• Etambutolo
Di questi farmaci la PIAM ne possiede due: Isoniazide
(Nicozid) ed Etambutolo (Etapiam)
Fase di continuazione (4 mesi) prevede l’uso di:
• Isoniazide
• Rifampicina
L’Isoniazide e quindi il Nicozid, nel corso degli anni
diventa sempre più importante in quanto solo con esso
si puo’ attuare la chemioprofilassi antitubercolare
In questi ultimi anni la PIAM ha sviluppato, accanto alla
realizzazione di antibiotici quali l’ Azitromicina, il
Ceftriaxone e la Levofloxacina ,una serie di integratori.
Tra questi quello che nell’ambito di questo simposio
potrebbe suscitare un certo interesse è la Lattoferrina
che la PIAM ha messo a disposizione della classe medica
con il nome di Rubrovital.
Che cos’è la Lattoferrina? La Lattoferrina è una
glicoproteina
presente
nel
nostro
organismo
appartenente alla famiglia delle transferrine la cui
pecularietà è quella di chelare il ferro libero. Chelando il
ferro libero ha quindi anche proprietà antibatteriche,
antivirali, antifungine ed antiprotozoarie.
Nell’ambito del trattamento nei confronti della malattia
tubercolare vi sono alcuni recenti lavori che affermano
che la lattoferrina per via orale induce un
miglioramento
sull’assetto
delle
cellule
immunocompetenti.
(Influence of oral lactoferrin on Mycobacterium
tubercolosis induced immunopathology )– Welsh KJ and
all. - Tubercolosis 91 ( 2011) pag. 105 – 113
Concludendo vorrei sottolineare che la storia della
PIAM è anche la storia della terapia antitubercolare ;
nasce infatti con il vaccino e ancor oggi è leader in
campo antitubercolare.
GRAZIE PER L’ ATTENZIONE