Pegasonews - Aprile 2014

aprile 2014
newsletter numero 12
EDITORIALE
Lavorare sul “motore”
del fondo pensione
Marzo è il mese dei bilanci, in cui si tirano le somme di quanto si è fatto nell’anno precedente, marzo
è il mese del nuovo campionato mondiale della Formula 1, in cui si riprende a parlare di motori, di
circuiti, di piloti, cercando di comprendere chi ha il motore migliore, la vettura più affidabile e così
via.
Perché richiamare un mondo così lontano dalla previdenza complementare, che vuole distinguersi
per l’attenta gestione dei costi e per la prudenza con cui si gestiscono i fondi pensione?
Può essere utile tale parallelismo, dal momento che spiega bene come i fondi pensione non si possano
mai fermare nella ricerca del continuo miglioramento dell’assetto del fondo, dell’organizzazione
dell’offerta finanziaria e nella selezione dei migliori gestori per realizzarla.
Appare utile guardare indietro i risultati delle stagioni, ops, perdonatemi il lapsus, degli esercizi
passati e qualora siano positivi, esserne fieri, ma ciò non garantirà in futuro la continuità di tali
risultati per cui bisogna sempre continuare a lavorare.
Quindi dopo un sintetico commento ai risultati del 2013, passeremo a esaminare le attività poste
in essere dal fondo per migliorare l’offerta finanziaria nel 2013 e nel 2014.
Come già anticipato nella Circolare 1/2014, i rendimenti dei comparti di Pegaso sono stati
estremamente soddisfacenti nel 2013, anche se vengono confrontati con quelli comunicati dalla
Covip per il settore dei fondi pensione contrattuali e aperti.
Il principale comparto del fondo pensione per iscritti e per patrimonio gestito, il Bilanciato,
presenta risultati interessanti su tutti gli orizzonti temporali e superiori non solo a quelli registrati
dalla media dei fondi pensione contrattuali e aperti, ma anche a quelli medi delle due categorie dei
fondi pensione contrattuali fra cui si colloca (obbligazionari misti e bilanciati).
Il più giovane comparto Dinamico, ben più piccolo per risorse e iscritti, si difende adeguatamente
presentando risultati migliori di quelli della media dei fondi pensione contrattuali e aperti e della
di Paolo Bicicchi
Vice Presidente di
Pegaso
Messaggio promozionale
riguardante forme
pensionistiche complementari.
Prima dell’adesione leggere la
Nota informativa e lo Statuto.
In questo numero:
Torna la Pegasonews con un numero dedicato
interamente alla gestione finanziaria del fondo
pensione, al fine di approfondire i risultati, di analizzare le novità introdotte e di conoscere i gestori
del fondo. Si dedica particolare attenzione al tema
della comprensione del rendimento realizzato
dai singoli iscritti, dal momento che tale aspetto
influenza in modo rilevante la soddisfazione nei
confronti del fondo pensione. Il tema della comunicazione costituirà il prossimo approfondimento
della Pegasonews. A presto!
»» Editoriale:
Lavorare sul “motore” del fondo pensione
Pag. 1 - 3
»» Il punto del Direttore: Ci ho guadagnato o ci ho perso?
Pag. 4
»» Questo mese un contributo di… Mefop
Il rendimento di un fondo pensione tra percezione
ed emozione
Pag. 5
»» Conosciamo il gestore finanziario del Fondo Anima Sgr, Pioneer Investments, Bnp Paribas
Investment Partners, State Street Global Advisors
Pag. 6 - 15
Rendimenti annuali dei comparti di
Pegaso e delle categorie Covip
- Dati Covip, Pegaso
Pegaso
“soluzioni“ concrete
per il tuo futuro
via Savoia, 82
00198 Roma
Tel.06.85357425
Fax 06.85302540
[email protected]
www.fondopegaso.it
Vice Presidente:
Paolo Bicicchi
Direttore:
Andrea Mariani
Struttura:
Patrizia Medelina
Cristina Olivieri
Crizia Paterniani
Alessandro Ferretti
Progetto creativo:
tango360.it
Pegaso
Covip Fpc
Covip Fpa
Bilanciato
Dinamico
Garantito
Generale
Obbli. Mist.
Bilanciato
Generale
2003
6,78%
n.d.
n.d.
5,00%
3,92%
6,94%
5,70%
2004
5,24%
n.d.
n.d.
4,50%
3,70%
5,00%
4,30%
2005
8,96%
n.d.
n.d.
7,50%
6,90%
7,90%
11,50%
2006
3,28%
n.d.
n.d.
3,80%
2,70%
5,60%
2,40%
2007
1,81%
1,10%
n.d.
2,10%
2,10%
2,40%
-0,40%
2008
-7,44%
-17,21%
4,03%
-6,30%
-3,90%
-9,40%
-14%
2009
9,12%
10,97%
2,38%
8,50%
8,10%
10,40%
11,30%
2010
4,83%
7,79%
0,75%
3,00%
3,60%
3,60%
4,20%
2011
1,39%
-1,47%
0,47%
0,10%
1,10%
-0,60%
-2,40%
2012
9,44%
8,31%
3,68%
8,20%
8,10%
9,20%
9,00%
2013
7,77%
10,57%
2,05%
5,40%
5,00%
6,60%
8,10%
3 anni
6,14%
5,67%
2,06%
4,51%
4,69%
4,98%
4,77%
5 anni
6,47%
7,14%
1,86%
4,99%
5,15%
5,76%
5,93%
10 anni
4,32%
n.d.
n.d.
3,59%
3,68%
3,92%
3,13%
categoria dei fondi pensione contrattuali bilanciati.
Per il comparto Garantito, il confronto è poco rappresentativo sia perché un anno fa è
cambiata radicalmente la caratterizzazione della gestione, sia perché sono state pagate
consistenti integrazioni di garanzia che non trovano rappresentazione nei rendimenti del
comparto.
Passando a commentare le decisioni assunte dal Consiglio nel corso del 2013 e della
prima parte del 2014 e ricordando che il comparto Garantito ha assunto una fisionomia
stabile per i prossimi anni, si evidenzia preliminarmente il fatto che è stato tracciato un
percorso, suddiviso in fasi, che si potrebbe sinteticamente rappresentare così:
1. Revisione dell’asset allocation strategica dei comparti Bilanciato e Dinamico (gennaiomarzo 2013)
2. Revisione della struttura dei mandati (aprile 2013)
3. Conferma dei gestori che sono stati valutati positivamente e rinnovo delle convenzioni
(aprile-giugno 2013)
4. Aggiornamento dei benchmark dei comparti Bilanciato e Dinamico (luglio 2013)
5. Selezione dei gestori specialistici, attivi e passivi (giugno-novembre 2013)
6. Selezione dei gestori bilanciati a rischio controllato (dicembre 2013-maggio 2014)
7. Introduzione dei fondi chiusi di investimento (classi di attività illiquide) (secondo
semestre 2014)
8. Introduzione di uno studio sistematico delle analisi delle necessità pensionistiche
degli iscritti di Pegaso (marzo-dicembre 2013)
9. Introduzione di criteri ESG e adesione ai principi di investimento responsabile
dell’ONU (secondo semestre 2014)
10. Revisione dell’offerta del fondo pensione: introduzione della possibilità di suddividere
la posizione fra due comparti e delle strategie automatiche di aumento della
contribuzione e di variazione del comparto (secondo semestre 2014-primo semestre
2015).
Le prime sette fasi sono state studiate per migliorare il comportamento dei due comparti
sotto il profilo della redditività e della rischiosità, mentre le altre fasi sono finalizzate a un
utilizzo migliore e maggiormente consapevole dell’offerta finanziaria del fondo pensione
da parte degli iscritti. Sulle ultime quattro fasi torneremo con un numero dedicato della
Pegasonews e concentriamo l’attenzione sulle prime sei fasi che sono state effettuate o
sono in via di completamento.
1. Revisione dell’asset allocation strategica dei comparti Bilanciato e Dinamico.
La nuova impostazione dell’asset allocation strategica dei comparti Bilanciato e Dinamico
del fondo pensione è stata caratterizzata dai seguenti rilevanti cambiamenti:
»» Per la componente obbligazionaria in ragione del livello dei tassi di interesse
estremamente bassi nell’area euro sono state individuate tre misure:
Pagina 2
»» ridurre la duration strategica della componente obbligazionaria, per ridurre il
rischio a fronte di un extra rendimento davvero troppo basso e per avere una
strategia difensiva in caso di bruschi innalzamenti dell’inflazione;
»» introdurre una parte del portafoglio investita in modo globale (per diversificare il
rischio degli emittenti in euro);
»» ampliare l’universo obbligazionario “corporate” investibile fino al limite investment
grade e introdurre in misura limitata anche componenti sub-investment grade.
»» Per la componente azionaria si è mantenuto il riferimento all’area globale, che in caso
di revisione della normativa dei limiti di investimento potrà essere esteso in modo da
includere i mercati emergenti.
»» Si è introdotta la possibilità di investire in asset class illiquide come i fondi chiusi
immobiliari e i fondi chiusi mobiliari (con attenzione al tema delle infrastrutture),
rappresentando questa una strada necessaria per diversificare meglio il portafoglio,
in qualche misura bloccato nel binomio azionario-obbligazionario, che ha dimostrato
comportamenti poco diversificati anche in ragione delle variabili politiche. A tale
riguardo si è proceduto alla modifica statutaria.
2. Revisione della struttura dei mandati
Una volta definita la nuova asset allocation strategica, anche in ragione dell’esperienza
maturata, si sono assunte tre decisioni relative alla tipologia dei mandati da selezionare:
a. Superare i mandati bilanciati tradizionali in favore dei mandati specialistici (è
rimasto soltanto un piccolo mandato bilanciato nel comparto Dinamico per ragioni di
limitatezza delle risorse);
b. Differenziare i mandati specialistici fra attivi e passivi;
c. Confermare i mandati bilanciati a rischio controllato (aumentandone il peso relativo
da 20% a 25% nel Bilanciato e riducendolo da 50% a 35% nel Dinamico).
3. Conferma dei gestori che sono stati valutati positivamente e rinnovo delle
convenzioni
Fra i gestori in scadenza a giugno 2013, sono stati confermati senza necessità di un nuovo
processo di selezione soltanto Bnp Paribas Investment Partners e State Street Global
Advisors, entrambi gestori dei mandati obbligazionario euro.
I due mandati sono stati lievemente diversificati per stile gestionale, dando a quello
di State Street una connotazione più passiva e a quello di Bnp Paribas una più attiva.
In questo numero potrete leggere le interviste ai due gestori e conoscere meglio le
caratteristiche dei mandati.
4. Aggiornamento dei benchmark dei comparti Bilanciato e Dinamico
In ragione della riduzione della duration strategica si è proceduto a cambiare il benchmark
obbligazionario dalla versione che includeva tutte le tipologie di scadenze (all maturities)
a quello con scadenze comprese tra 1 e 7 anni. Con l’occasione si è passati alla famiglia di
indici Bank of America Merrill Lynch, lasciando gli indici Jp Morgan.
5. Selezione dei gestori specialistici, attivi e passivi
La prima selezione ha assegnato 4 mandati a 3 gestori e in particolare:
»» Il mandato Azionario Globale Attivo ha visto la vittoria del gestore uscente Anima Sgr
(di cui potete leggere l’intervista in questo numero).
»» Il mandato Obbligazionario Attivo ha visto la vittoria del gestore Raiffeisen.
»» I due mandati passivi, Azionario Globale nel Bilanciato e Bilanciato Globale nel
Dinamico sono stati aggiudicati a Eurizon Capital Sgr, già gestore di Pegaso.
Eurizon e Raiffeisen saranno intervistati in un numero successivo della Pegasonews.
6. Selezione dei gestori bilanciati a rischio controllato
L’ultima fase, che è prossima a concludersi, è la selezione di due gestori per i tre mandati
Bilanciati Globali a rischio controllato, due nel Bilanciato e uno nel Dinamico (già chiamati
bilanciati globali GTAA).
Il gestore uscente Allianz Global Advisors sarà sostituito dai nuovi gestori Candriam (ex
Dexia Asset Management) e da Groupama Asset Management Sgr.
Anche questi gestori e i loro mandati potranno essere conosciuti meglio in un successivo
numero della newsletter di Pegaso.
In conclusione è fondamentale comprendere che ogni iniziativa è assunta nell’obiettivo
costante di migliorare la gestione finanziaria, facendo tesoro delle esperienze già fatte.
Pagina 3
Il punto
del Direttore
di Andrea Mariani
Ci ho guadagnato o
ci ho perso?
1999 - 2002
VANTAGGIO
MEDIO
BILANCIATO
€ 9.422
46,17%
DINAMICO
€ 9.350
36,92%
GARANTITO
€ 6.981
32,19%
BILANCIATO
€ 5.903
37,90%
DINAMICO
€ 5.975
33,64%
GARANTITO
€ 3.597
25,50%
BILANCIATO
€ 3.658
33,25%
DINAMICO
€ 4.024
31,11%
GARANTITO
€ 1.744
18,36%
€ 6.334
37,50%
2003 - 2006
2007 - 2013
TOTALE
COMPLESSIVO
La domanda potrebbe sembrare banale e si potrebbe chiudere affermando “senza dubbio
ci ho guadagnato”, ma ciò non spiegherebbe:
1. perché una parte dei lavoratori non si è iscritta a Pegaso;
2. perché una piccola parte degli iscritti è convinta di avere una posizione inferiore ai
contributi versati (8,7% degli iscritti che ha risposto all’indagine sulla soddisfazione
del 2013);
3. perché una parte degli iscritti ritiene che la scelta del fondo pensione
sia stata meno conveniente rispetto a mantenere il Tfr in azienda (11,7%
degli iscritti che ha risposto all’indagine sulla soddisfazione del 2013).
Allora è opportuno approfondire il tema partendo dai dati degli iscritti alla fine del 2013,
confrontando la loro posizione con i versamenti effettuati e con quanto avrebbero avuto
se avessero mantenuto il tfr (esercizio disponibile per ogni iscritto nell’area riservata).
Premesso che non risultano iscritti con rendimenti negativi, per cui tutti hanno una
posizione superiore a quanto hanno versato (tenendo conto di eventuali anticipazioni
ricevute), appare piuttosto significativo il vantaggio medio in termini monetari e
percentuali rispetto a quanto avrebbero avuto se fossero rimasti con il Tfr (per anno di
iscrizione e per comparto).
Tale vantaggio è calcolato non tenendo conto dei vantaggi fiscali che potrebbero ampliare
ulteriormente il margine a favore del fondo pensione.
L’iscritto medio ha più di 6mila euro di vantaggio rispetto all’aver mantenuto il Tfr in
azienda (37,5% in più) e per gli iscritti della prima ora tale vantaggio sale fino a più di
9mila euro.
Qualcuno ha meno di quello che avrebbe avuto con il tfr in azienda?
Il 2% degli iscritti attraverso il meccanismo del tacito conferimento ha valori di poco
inferiori, al lordo delle imposte. Tuttavia, se si ricorda che dal 2007 il Tfr nel fondo
pensione al momento della pensione riceve un’imposizione più favorevole, anche questi
iscritti hanno avuto convenienza ad aderire, sebbene nel loro interesse dovrebbero
attivare la contribuzione individuale per ricevere il contributo da parte dell’azienda.
Il vantaggio del fondo pensione si riduce esclusivamente alla contribuzione aziendale
e ai vantaggi fiscali?
Per chi ha scelto i comparti Bilanciato e Dinamico metà del vantaggio accumulato rispetto
al Tfr deriva dall’andamento dei rendimenti finanziari (nel caso del comparto Garantito
che ha un andamento molto più simile a quello del Tfr, tale vantaggio viene meno a fronte
però di un andamento della gestione più tranquillo) e quindi è possibile affermare che il
fondo pensione ha aggiunto il suo valore alla scelta effettuata.
In conclusione è possibile affermare decisamente che la scelta di Pegaso ha avvantaggiato
in modo evidente coloro che hanno dato fiducia al fondo pensione.
Pagina 4
Questo mese
un contributo di...
di Silvio Felicetti - Responsabile area comunicazione e marketing Mefop.
Con il contributo del Dott. Vincenzo Russo - Psicologo e consulente Mefop.
Il rendimento di un fondo
pensione tra percezione ed
emozione
Alcuni dati su
MEFOP - Sviluppo Mercato Fondi
Pensione
Mefop S.p.a. (società per lo sviluppo
del Mercato dei Fondi Pensione)
fondata nel 1999, al suo interno
raccoglie un ampio panorama di
fondi pensione (circa 80 soci) e
la partecipazione del Ministero
dell’Economia e delle Finanze, che
detiene la maggioranza assoluta
delle azioni.
Mefop è stata creata con
l’obiettivo di studiare, interpretare
e comunicare la previdenza
complementare per favorirne lo
sviluppo.
Perché studiare?
Nel nostro paese i Fondi pensione
si stanno affermando con difficoltà.
Per favorire il processo di
evoluzione del mercato è necessario
studiarli per comprenderne appieno
le potenzialità.
Perché interpretare?
Questo mercato per crescere ha
bisogno di conoscenza condivisa e
accessibile.
Perché informare?
Informare su ciò che abbiamo
condiviso è lo strumento per
ottenere l’affermazione della
previdenza complementare.
“Ogni nostra cognizione prencipia nei sentimenti” - Leonardo da Vinci
Il cervello umano ha disponibili diverse fonti dalle quali attingere informazioni; una di
queste, è sicuramente la realtà esterna che, attraverso i nostri organi sensoriali, viene
appunto percepita. In questo modo la realtà fornisce un’informazione cosciente al ricevente e attiva in prima battuta la “realtà interna inconscia”. Passando continuamente
dall’istante presente (sistemi sensoriali) al ricordo di rappresentazioni (sistemi di memoria) e viceversa, la realtà interna inconscia permette di interiorizzare la percezione coinvolgendo il soggetto sia in emozioni (tristezza, gioia, rabbia) che in attivazione di stati
somatici (palpitazione, sudorazione, stato di calma).
Possiamo riassumere questo breve percorso in un semplice schema:
STIMOLO PROVENIENTE
DAL MONDO ESTERNO
PERCEZIONE
REALTÀ INTERNA
STATO EMOTIVO FISICO MENTALE
La percezione quindi, accompagnata dalla memoria e dalla valutazione, dopo aver causato una prima risposta emozionale (fisica e mentale), viene successivamente influenzata dai feedback che rimandano le emozioni.
L’emozione gioca un ruolo decisivo nella percezione costituendo una modalità sensoriale
rivolta verso l’interno dell’individuo. Non sono solo le percezioni a essere soggettive ma
anche ciò che le emozioni percepiscono.
Ciò che viene percepito dal soggetto quando sente un’emozione è la sua risposta soggettiva ad un determinato evento , e non l’evento come tale. Per esempio, non è la visione
di un serpente in mezzo all’erba che ci fa avere paura, ma il significato interno che diamo
noi a quel che vediamo “Sarà una vipera, potrebbe mordermi e rischierei la morte” =
emozione di paura.
La percezione non è quindi una rappresentazione del mondo oggettuale e per definizione
razionale; ha più a che fare con la nostra sfera emotiva.
Pagina 5
Soddisfazione complessiva
Figura 1
100,0%
Livelli di soddisfazione espressi
dagli iscritti nell’Indagine condotta
da Pegaso nel 2013
300
250
80,0%
200
60,0%
150
40,0%
100
20,0%
50
0,0%
RISPONDENTI
%
Per aiutare gli iscritti
a comprendere meglio
gli effettivi rendimenti
conseguiti nella
propria permanenza
nel fondo pensione,
il fondo pensione in
collaborazione con
Mefop sta elaborando un
edugame che permetta
di approfondire tale
tematica in modo
“euristico”, mettendosi
quindi alla prova nella
ricerca della risposta
corretta.
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
14
9
4
10
29
65
128
239
103
61
2,1%
1,4%
0,6%
1,5%
4,4%
9,8%
19,3%
36,1%
15,6%
9,2%
Questa introduzione sul ruolo dell’emotività nella percezione serve a spiegare un
fenomeno che si riscontra spesso tra gli
iscritti ai fondi pensione indipendentemente da quale fondo sia, da quanto sia
bravo a comunicare e, in certa misura, anche dal grado di istruzione o formazione
dei suoi iscritti. Il fenomeno consiste nella
sistematica sottostima del rendimento ottenuto dalla gestione finanziaria.
La valutazione di quanto i contributi sono
stati rivalutati dalla gestione del fondo risente più dell’emotività degli iscritti che di
un’analisi razionale delle informazioni che
il fondo mette a disposizione.
Questa affermazione ha trovato riscontro
anche nell’indagine di soddisfazione degli iscritti dello scorso anno. Nel periodo
compreso tra il 29/3 e il 16/5 2013 hanno
risposto a un questionario 675 persone. Le
domande miravano a comprendere se gli
iscritti al fondo fossero generalmente soddisfatti e quali componenti contribuivano
maggiormente alla loro soddisfazione.
In generale gli iscritti hanno dato un
voto alto alla soddisfazione complessiva.
Quasi il 60% ha dato più di 8 a Pegaso.
Analizzando i dati, però, abbiamo scoperto che esiste una forte correlazione tra
soddisfazione e attività di comunicazione
del Fondo. I risultati finanziari, sebbene
positivi, non hanno nella percezione degli
iscritti la stessa forza di influenza.
Pagina 6
Ciò non significa che il Fondo pensione non
debba prodigarsi per ottenere rendimenti
positivi ma che l’iscritto considera molto importante essere tenuto al corrente e
aggiornato tempestivamente sulle scelte e
sui risultati di Pegaso. Ma pur chiedendo
di essere informato, non riesce a valutare
quanto ha ottenuto dalla gestione finanziaria.
Per comprendere la percezione degli iscritti del rendimento abbiamo chiesto se pensavano di avere ad oggi una posizione inferiore ai contributi versati, superiore ma
in misura inferiore al 15% oppure superiore in misura superiore al 15%.
Rispetto ai contributi versati al Fondo
pensione, la tua posizione lorda (considerando anche anticipazioni fruite) ad
oggi è:
⌂⌂ di importo inferiore (se ho versato
100, è meno di 100)
⌂⌂ di importo superiore ma in una misura
inferiore al 15% (se ho versato 100, è
fra 100 e 115)
⌂⌂ di importo superiore in una misura oltre il 15% (se ho versato 100, è più di
115)
Sulla base delle informazioni fornite nel rispondere al questionario (data di adesione
al fondo, comparto scelto) sono stati calcolati i rendimenti e confrontati con la percezione degli individui.
0
Quale e’ la tua opinione?
Partecipa al sondaggio
e racconta la tua
esperienza!
Entro il 30 aprile è possibile compilare il questionario on line sul sito www.fondopegaso.it.
In alternativa può essere compilato anche in modalità cartacea e spedito per posta ordinaria
(Via Savoia 82, 00198 Roma) o via fax (06.85302540) o in allegato a un messaggio di posta
elettronica ([email protected]).
Ti ringraziamo sin da ora per il tempo che ci dedicherai e per le utili indicazioni che ci
permetteranno di migliorare la nostra attività.
È stato così possibile suddividere gli iscritti che hanno risposto all’indagine in tre categorie:
»» i pessimisti (vedono rendimenti inferiori al reale);
»» i coerenti (vedono rendimenti in linea
con il reale);
»» gli ottimisti (vedono rendimenti migliori del reale).
Su 376 soggetti sui quali è stato possibile
effettuare il calcolo (nei restanti 300 mancavano dei dati essenziali per questo tipo
di analisi) il risultato è stato che gli ottimisti erano solo in 3. Il 45% delle persone
(169 soggetti) ha una percezione coerente
con i rendimenti ottenuti. Il dato interessante è che la maggior parte (204 persone), pari al 54%, crede di aver ottenuto
meno di quello che in realtà ha avuto.
Dentro di noi pesa così tanto la possibile
sensazione di rammarico o rimpianto (in
inglese definito “regret”) da abbassare
sistematicamente non solo le aspettative
sul futuro (quanto guadagnerò dal fondo)
ma anche su quanto penso di aver guadagnato.
Gli esseri umani, infatti, non vogliono provare lo stato d’animo negativo che si genera quando si rendono conto che se avessero fatto una scelta diversa avrebbero
ottenuto un risultato migliore.
Eppure i dati dimostrano che l’aspetto finanziario è importante e che chi non sa
valutare il rendimento ottenuto è comunque meno soddisfatto di chi lo sa valutare
(seppure sbagliando).
I commenti liberi al questionario rivelano
poi la volontà di capirne di più sulla gestione finanziaria.
Il fondo Pegaso sta da tempo cercando
nuove vie di comunicazione con i propri iscritti e sta studiando come l’aspetto
emotivo influenzi il rapporto fondo/iscritto. Nuove ricerche, indagini sulla soddisfazione e applicazioni pratiche di quanto
si studia avvicineranno sempre più la comunicazione del fondo al linguaggio di chi
vi è iscritto. Con la certezza che iscritti più
contenti siano il modo migliore di testimoniare la bontà di una scelta.
Pagina 7
Conosciamo il gestore
finanziario del Fondo
intervista a
Eugenia Atrei - ANIMA Sgr
Risparmiare è sinonimo di
“avere a cuore”
ANIMA SGR un interlocutore privilegiato per gli
investitori istituzionali
Alcuni dati su Anima Sgr
Masse gestite:
46.6 mld €
Clientale Istituzionale:
12.6 mld €
Fondi pensione:
gli AUM riferiti al segmento
previdenziale sono pari a 2.3
mld €
Chi e?
Eugenia Atrei
Servizio Mandati Istituzionali
Senior equity fund manager
Laureata in Economia Politica
presso l’Università Bocconi
di Milano. Nel 1998 lavora
presso San Paolo Fondi
come Assistente Gestore del
comparto azionario Europa.
Inizia l’esperienza in ANIMA
SGR (gia MPS AM e Prima sgr)
nel 1999 come Assistente
Gestore dei comparti
Equity Europa ed Equity
Internazionale. Ha ricoperto
il ruolo di Portfolio Manager
dell’asset class Equity Euro
al fianco di Lars Schickentanz
per oltre un decennio. Dal 2011
è responsabile dell’asset class
azionaria nel team dedicato ai
Clienti Istituzionali.
Pagina 8
La vostra società è presente sin dall’inizio nel mondo della gestione dei fondi pensione contrattuali. Quali sono le
motivazioni di tale radicamento in un
settore così specifico dell’industria del
risparmio gestito?
ANIMA SGR vanta una ultradecennale
esperienza nel segmento della previdenza
complementare; il coinvolgimento nel settore è dettato dalle potenzialità di sviluppo
che riteniamo il segmento possa avere, visto il grande margine di crescita in termini
di masse e di aderenti che il sistema incorpora ad oggi (i fondi pensione in Italia
sono caratterizzati ad oggi da uno minore
sviluppo in termini di pencentuale di adesione rispetto alla media degli altri paesi
sviluppati). Questo segmento sta via via
rivestendo (e rivestirà sempre più in futuro) un ruolo ancor più importante grazie
alla comprensione da parte della platea di
lavoratori dell’importanza di una pensione
complementare nella fase di vita non lavorativa.
ANIMA SGR è impegnata a rendersi partecipe di questo sviluppo mettendo a disposizione della propria clientela un’offerta completa e su misura, un’assistenza
dedicata e accompagnata da una forte
comprensione delle logiche che ispirano le
scelte finanziarie degli attori del mercato.
Come si caratterizza la gestione del
mandato azionario globale attivo di Pegaso? Nell’ambito dell’universo azionario quale tipologie di attività e di titoli
privilegiate?
La filosofia di gestione di ANIMA sgr è la
gestione attiva modulata attraverso un
processo di investimento strutturato per
valorizzare al meglio le competenze e le
capacità dei singoli gestori; il processo
è strettamente integrato con l’attività di
controllo e di risk management.
A monte del processo di investimento,
tramite una sintesi di ricerca interna ed
esterna, si analizzano le principali variabili
macroeconomiche e le interrelazioni tra le
principali asset class ed i mercati per delineare un quadro macroeconomico prospettico dal quale emergono le indicazioni
allocative e i temi di investimento.
I “temi di investimento” sulla base dei
quali si costruiscono i portafogli azionari di
ANIMA, individuano all’interno dei macro
trend di mercato dinamiche strutturali e/o
catalizzatori di breve/medio periodo che
fanno da motore alla crescita di un’azienda o di un intero settore e sono trasversali
alle scelte di asset allocation, country/sector allocation, stock picking.
In estrema sintesi, l’esposizione alle differenti aree geografiche e ai settori, fermo
restando la necessaria rappresentatività dell’esposizione ai singoli paesi/aree
geografiche e settori presenti all’interno
del benchmark ed i limiti di scostamento
contrattuali e/o regolamentari, è il risultato delle view di mercato espresse dal
Comitato Investimenti e dei temi di investimento risultanti dall’analisi sul mercato
azionario.
All’interno dell’universo investibile, poi,
l’analisi fondamentale sui titoli “filtrati”
il Glossario
della nostra
previdenza
Asset allocation: è la suddivisione del patrimonio tra azioni, obbligazioni, liquidità
ecc…; consiste nella ripartizione del portafoglio tra le macro classi di strumenti finanziari
all’interno dei diversi mercati di investimento.
Sector/country allocation: rappresenta una sotto articolazione dell’asset allocation
individuando all’interno della stessa le scelte riferite a strumenti riconducibili a particolari
settori merceologici e/o aree geografiche.
Stock Picking: rappresenta la scelta gestionale di inserire in portafoglio alcuni titoli
rispetto ad altri nell’ambito della costruzione di un portafoglio investito in un certo mercato
e veicolata tendenzialmente per il tramite di modelli di analisi tecnica e fondamentale.
Tapering: graduale riduzione dell’acquisto di titoli da parte della Fed, strumento di politica
monetaria espansiva.
Alpha: extrarendimento di un portafoglio, risultato di scelte del gestore in particolare
quelle indipendenti dall’andamento del mercato.
Consumery discretionary e staples: consumi discrezionali (ciclici) e di base (non ciclici)
Global growth: per crescita globale si intendono le dinamiche macroeconomiche
riconducibili all’andamento della crescita misurata in termini di PIL delle aree geografiche
nel loro complesso.
per capitalizzazione, rischio, liquidità, selezionati in base al relative value, al momentum e alla rappresentatività delle view
e dei temi di investimento porta il gestore
alla scelta di pesi attivi sui singoli titoli.
Come gestirete il mandato nel 2014?
Quali rischi e opportunità intravedete
nel corso dell’anno?
Il 2012 e il 2013 sono stati caratterizzati da
ritorni assoluti molto elevati sugli investimenti azionari. Il 2014 potrebbe configurarsi invece come anno di “consolidamento” e registrare un guadagno nell’intorno
di un 10% circa.
Per poter conseguire questo risultato è
tuttavia necessario che la crescita americana venga confermata dai dati macro
intorno al 3.5% nonostante il tapering e
che la ECB accompagni i timidi segnali di
ripresa europea con un’espansione monetaria a supporto del credito. Al momento
solo la BOJ sta continuando la sua politica
monetaria espansiva, ma il vero elemento
di discontinuità rispetto al passato è che,
mentre nel corso dell’ultima decade i tassi di interesse reali sono stati in discesa
appunto grazie all’abbondante liquidità
immessa nel sistema, l’attuale scenario
di base prevede tassi di interesse reali che
risaliranno verso il 2% nel corso dei prossimi 2-3 anni.
Nel recente passato il risultato è stato che
titoli con più elevata profittabilità, basso
rischio e non correlati al settore finanziario
venissero premiati con un costante rerating dei multipli: i titoli con esposizione alla
crescita globale sono stati i top performer
dell’ultima decade. Ora, a titolo di esempio, il contributo alla crescita degli utili da
“global growth” è in declino, perché i paesi emergenti in tale contesto sono i sono i
più penalizzati , sia in termini di debolezza
delle valute, sia in termini di crescita.
Quest’anno, pertanto uno degli obiettivi primari sarà quello di ridimensionare
l’importanza del tema strutturale “global
growth” e quindi di ridurre nel nostro portafoglio quei nomi rappresentativi e che
per molto tempo hanno generato l’alpha
principale: sono titoli che si ritrovano trasversalmente in molti settori , consumer
staples e consumer discretionary, ma anche industriali e chimici.
Proprio focalizzando l’attenzione su multipli e capacità di crescita endogena delle
società, si privilegerà il posizionamento su
titoli con esposizione domestica e/o sensibili alla ripresa europea, sia large che small
cap, compatibilmente con la liquidità.
Il tema realmente innovativo sarà l’M&A:
molte società hanno necessità di mettere
“al lavoro” il cash detenuto o hanno la possibilità di levereggiare il bilancio. Ne sono
esempi Facebook su Whats App ($19 Bn),
Actavis su Forest Lab ($25 Bn), Volkswagen su Scania ($9,2 Bn). E’ un tema piuttosto difficile da ricreare in portafoglio ma
a cui si puo’ cercare esposizione creando
basket di titoli che siano leader di nicchia
o geografici, che possano essere verticalmente integrati, o che abbiano cash in bilancio.
Comparto:
Bilanciato
Nome Gestore:
Eugenia Atrei
Sede operativa del gestore:
Milano
Rendimento cumulato lordo al
31/12/2013 da inizio mandato
(31/07/2010):
54,18% (vs. 50,29% del benchmark di
riferimento)
Avvio mandato:
15/07/2010
Nuova attribuzione del mandato:
01/11/2013
Scadenza mandato:
31/10/2017
Benchmark:
100% MSCI The World Index Total Return Net Dividend in Dollari, convertito in
Euro con il cambio WM Reuters.
Tipologia di mandato:
azionario globale
Stile di gestione:
attivo, con TEV massimo 7%.
Limitazioni all’investimento:
minimo 85% in azioni, derivati su azioni
e OICR azionari. Esposizione massima a
rischio di cambio 85% del portafoglio.
Rating minimo:
investment grade
Commissione di overperformance:
sì, pari al 10% dell’extraperformance
conseguita sull’orizzonte del mandato di
investimento (quadriennio)
Patrimonio allocato al mandato al 31
dicembre 2013:
45 mln di euro
Pagina 9
Conosciamo il gestore
finanziario del Fondo
intervista a
Paolo Casadonte - Pioneer Investments
Raggiungere l’eccellenza
attraverso l’innovazione e la
qualità della gestione
Alcuni dati su
Pioneer Investments
Masse gestite:
(al 31/12/2013 – dati in mln €)
totali 173.925 di cui 86.803 in
Italia
Clientale Istituzionale:
totali 69.014 di cui 42.270 in
Italia
Fondi pensione:
totali 12.624 di cui 5.324 in
Italia
Chi è?
Paolo Casadonte
Paolo Casadonte è in Pioneer
Investments Management
SGRpA dal 2012 come Senior
Sales Manager per il mercato
italiano. In precedenza ha
lavorato in AIG Investments
come responsabile della
clientela istituzionale per il
sud Europa e Country Manager
Italia.
Nel 2003 prese la
responsabilità del desk italiano
alla Compagnie Benjamin
de Rothschild, società del
gruppo LCF Rothschild,
attiva nel quantitative asset
management. Ha cominciato
la sua carriera nel 1996 in
Deutsche Bank ricoprendo
diversi ruoli nella divisione
Corporate and Investment
Banking a Roma, Milano e New
York.
Pagina 10
La vostra società si è affermata come
leader nelle gestioni dei comparti garantiti dei fondi pensione contrattuali. Quali
sono le motivazioni di tale successo?
A partire dal periodo immediatamente
successivo all’entrata in vigore della riforma della previdenza complementare,
Pioneer Investments si è attivata per poter implementare mandati con garanzia di
restituzione di capitale. Il 2007 ha rappresentato il momento in cui i lavoratori di
aziende con più 50 dipendenti hanno dovuto decidere se lasciare il proprio TFR in
azienda ovvero destinarlo alla previdenza
complementare.
I Comparti Garantiti di alcuni importanti Fondi Pensione Negoziali, che a partire
dal luglio 2007 hanno scelto Pioneer Investments come gestore, hanno registrato
fino ad oggi rendimenti in linea con il tasso
di rivalutazione annua del TFR e gli stessi
clienti hanno recentemente rinnovato la
propria fiducia confermandoci nella gestione dei propri mandati.
Inoltre rileviamo il fatto che dal 2012 la
nostra proposta gestionale è stata apprezzata da altri 19 Fondi Pensione, i quali
ci hanno accordato mandati in precedenza
gestiti da Asset Manager differenti.
Come si caratterizza la gestione del
comparto Garantito di Pegaso? Quale
tipologie di classi di attività utilizzate?
Il portafoglio in cui è investito il comparto
Garantito di Pegaso è rappresentato prevalentemente da titoli obbligazionari go-
vernativi europei con scadenza inferiore ai
5 anni, a cui si aggiungono posizioni tattiche in titoli societari.
Una parte residuale del portafoglio è dedicata agli investimenti in azioni internazionali (fino a un massimo del 10% del patrimonio).
La gestione del mandato prevede una
grande attenzione alla gestione del rischio
e al monitoraggio dello stesso, in modo da
ridurre le potenziali perdite.
Come gestirete il mandato nel 2014?
Quali rischi e opportunità intravedete
nel corso dell’anno?
Nel 2014 le nostre indicazioni per gli investimenti vedono ancora una preferenza
per i cosiddetti “risky asset”, in particolare
per le azioni e le emissioni societarie ad
elevato merito creditizio. Occorre tuttavia
una maggiore cautela rispetto agli ultimi
due anni che va tradotta in una gestione
attiva dell’esposizione al rischio. Infatti,
una buona parte del recupero azionario
post-crisi è già stato registrato (il rendimento annualizzato dell’azionario globale è a circa il 20% dai minimi del 2009):
ciò è avvenuto in gran parte grazie ad un
periodo di espansione dei multipli di mercato, senza un’analoga crescita degli utili. Insomma, agli interventi delle banche
centrali che hanno supportato la stabilità
e, in buona parte, la crescita dei mercati
finanziari, è necessario che facciano seguito buoni fondamentali dell’economia
reale (crescita degli utili, miglioramento
dell’efficienza produttiva, ecc.). Qualora
così non fosse, è molto probabile che si
creino situazioni di stress dei mercati e di
volatilità crescente, soprattutto nel momento in cui il ruolo delle banche centrali
in termini di politiche accomodanti diventi
meno preponderante. In un tale scenario
diventa cruciale il ruolo del gestore e la
sua capacità di distinguere le società le cui
valutazioni sono cresciute essenzialmente
per il supporto tecnico venuto dal mercato
da quelle che hanno saputo invece rafforzare la propria posizione competitiva e/o
ristrutturare il proprio business, collocandosi meglio per beneficiare della possibile
crescita mondiale.
Sul fronte obbligazionario, molto dipenderà dalle reazioni del mercato alle riduzioni degli stimoli monetari in Usa e all’andamento dell’economia globale che potrebbe
essere penalizzata dal rallentamento dei
mercati emergenti. Nel 2014 sarà fondamentale continuare a monitorare i rischi
che potrebbero presentarsi e condizionare
le nostre scelte di investimento. Tra quelli
da osservare con attenzione vi sono, oltre ad importanti tensioni geopolitiche, il
cambiamento di percezione dell’efficacia
ed effetto delle politiche monetarie da
parte degli investitore e il rischio deflazione. Questa possibilità, che riteniamo per
il momento costituire un rischio “di coda”
e quindi non centrale nel nostro scenario,
potrebbe tuttavia mettere a repentaglio
tutti gli sforzi fatti per stimolare l’economia ed è invisa al fondo monetario e alle
banche centrali.
il Glossario
della nostra
previdenza
Comparto: Garantito
Nome Gestore: Enrico Bovalini
Sede operativa del gestore: Milano
Avvio mandato: 01/01/2013
Scadenza mandato: 31/12/2022
Rendimento cumulato lordo al 31/12/2013 da inizio mandato (31/12/2012):
2,34% (vs. 2,44% del benchmark operativo e 1,92% del Tfr)
Benchmark e parametro di rischio:
Il Comparto Garantito è caratterizzato dall’obiettivo di conseguire, sull’orizzonte temporale
coincidente con la durata della convenzione, un rendimento almeno pari a quello del tasso di
rivalutazione del TFR, indipendentemente dall’andamento dei mercati finanziari, con un profilo
di rischio definito attraverso un vincolo di TEV rispetto al benchmark operativo, massima pari al
3% su base annua.
Benchmark (ai fini della definizione dell’obiettivo del rendimento e della commissione di
incentivo):
75% indice FOI + 1,5% Indice FOI = indice dei prezzi al consumo per le Famiglie di Operai ed
Impiegati, accertato dall’ISTAT.
Benchmark (ai fini del controllo della gestione e della rischiosità):
20% BofA Merrill Lynch Emu Government Bills Index in Euro; 75% BofA Merrill Lynch 1-3 Year
Euro Government Index in Euro; 5% MSCI The World Index Total Return Net Dividend in Dollari,
convertito in Euro con il cambio WM Reuters.
Parametro di rischio
TEV pari al 3% su base annua.
Tipologia di mandato:
obbligazionario misto.
Stile di gestione:
attivo, con TEV massimo 3%
Limitazioni all’investimento:
minimo 90% in obbligazioni e titoli di Stato. Per la componente obbligazionaria non sono
consentiti investimenti in emissioni non denominate in euro. Massimo 10% in azioni, futures su
indici azionari e OICR azionari di paesi appartenenti all’OCSE. Sono ammesse nel limite del 5%
azioni di paesi non OCSE soltanto se quotati su mercati regolamentati di paesi OCSE (GDR, ADR,
EDR,....).
Rating minimo: investment grade.
Commissione di overperformance:
sì, pari al 10% dell’extra-rendimento rispetto al Tfr, corrisposto sul primo quinquennio (20132017) e nel secondo quinquennio (2018-2022) con meccanismo di highwater mark.
Patrimonio allocato al mandato al 31 dicembre 2013:
56 milioni di euro.
Rischio di coda: per rischio di coda si intende un rischio estremo, causato da una grave
crisi finanziaria o economica, le cui probabilità di accadimento sono basse, ma gli effetti
molto gravi. Il termine deriva dall’estremità delle curve di distribuzione rappresentate nei
grafici a campana che illustrano le probabilità statistiche che si verifichi un determinato
evento.
Multipli di mercato: per multipli di mercato si intende l’insieme di rapporti tra prezzi di
mercato (quotazioni) di uno strumento finanziario e una data grandezza di bilancio. Tra i
multipli più comunemente utilizzati vi sono il “prezzo/utile per azione” (price to earnings,
P/E) e il “prezzo/valore di libro” (price to book value, P/B).
Volatilità: con il termine volatilità si definisce il grado di variazione di prezzo nel tempo
di uno strumento finanziario. Più ampie sono le oscillazioni dei valori nel periodo di
osservazione preso a riferimento, maggiore sarà la volatilità. In economia al concetto di
volatilità viene comunemente associato il rischio di un determinato strumento finanziario.
Pagina 11
Conosciamo il gestore
finanziario del Fondo
intervista a
Marina Gatti e Arnaud Guilhem Lamy - BNP PARIBAS
La gestione prudente che
crea valore
Alcuni dati su
Bnp Paribas Investment
Partners
BNPP IP, interamente
controllata dal gruppo BNP
Paribas, è uno dei principali
gestori europei con attivi
gestiti pari a circa EUR 480
Miliardi (al 31/12/13), di cui il
67% per conto di clientela
istituzionale. In Italia,
considerato uno dei mercati
“core” dal gruppo, siamo
presenti dal 1998 attraverso
una Società di gestione del
Risparmio (Sgr) in grado di
rispondere alle specifiche
esigenze del mercato
domestico.
Il mondo della previdenza
rappresenta una componente
molto rilevante della nostra
clientela in tutto il mondo, e
siamo in relazione da circa
15 anni con i fondi pensione
contrattuali italiani.
La vostra società è presente sin dall’inizio nel mondo della gestione dei fondi pensione contrattuali. Quali sono le
motivazioni di tale radicamento in un
settore così specifico dell’industria del
risparmio gestito?
Il mondo della previdenza rappresenta
una componente molto rilevante della nostra clientela istituzionale in tutto il mondo. Abbiamo una vasta esperienza nella
gestione di attivi con finalità previdenziali,
in ambiti regolamentari specifici da paese
a paese e gestiamo un’ampia gamma di
prodotti e servizi con diversi obiettivi gestionali (portafogli tradizionali, bilanciati o
specializzati, attivi o passivi, programmi
di “risk overlay”). Abbiamo guardato con
molta attenzione alla nascita e allo sviluppo della previdenza complementare italiana e abbiamo proposto i nostri servizi di
gestione partecipando sistematicamente
alle selezioni. La nostra esperienza in Italia si è consolidata nel tempo, e siamo ora
gestori di diversi fondi pensione oltre che
casse previdenziali. Anche per il futuro,
continueremo a sviluppare le nostre competenze a supporto del mondo della previdenza in Italia, in funzione dell’evoluzione
della normativa.
Come si caratterizza la gestione del
mandato obbligazionario area euro di
Pegaso? Nell’ambito dell’universo obbligazionario quali tipologie di attività e di
titoli privilegiate?
Il mandato obbligazionario area Euro di
Pegaso è un portafoglio con un benchmark costituito da titoli di stato. Il manda-
Pagina 12
to tuttavia copre un ambito più vasto, in
modo da beneficiare delle opportunità derivanti da scadenze più lunghe così come
dalle obbligazioni finanziarie, industriali,
”agencies” e”covered bonds”. Troviamo
opportunità in ogni tipo di attività e titolo,
tuttavia ci piace decisamente il profilo di
rischio/rendimento dei “covered bonds” .
Infatti, queste obbligazioni sono solitamente emesse da un’istituzione finanziaria
e garantite da un pool di prestiti, beneficiando del doppio ricorso all’istituzione finanziaria e al pool collaterale. Questi titoli
hanno dimostrato di essere finora molto
resistenti, con una volatilità minore in tempi di crisi, come dimostrato dal comportamento delle migliori “Cedulas” spagnole
nel 2011 e nel 2012 rispetto alla volatilità
dei titoli di stato spagnoli. Certamente, la
maggior parte degli investimenti rimane in
titoli di stato, ma i “covered bonds” hanno
rappresentato un’importante componente
del mandato nel 2013.
Come gestirete il mandato nel 2014?
Quali rischi e opportunità intravedete
nel corso dell’anno?
Dall’inizio dell’anno abbiamo già colto alcune opportunità. Innanzitutto, il portafoglio è stato sovra-pesato in titoli di stato
spagnoli, e in misura minore in titoli di
stato italiani, finora con risultati positivi. Il
mandato ha inoltre beneficiato della diversificazione del credito, in particolare attraverso il debito subordinato di solide banche e assicurazioni. Riguardo al rischio, ci
aspettiamo che i tassi a lungo termine comincino a salire durante il 2014/inizio 2015
il Glossario
della nostra
previdenza
Covered bond: si tratta di obbligazioni garantite, emesse da una banca o altro
intermediario finanziario: in caso di fallimento dell’emittente, il rimborso è assicurato dalla
possibilità di rivalersi su attività appositamente segregate a garanzia (per esempio crediti
fondiari e ipotecari, crediti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni o garantiti dalle
medesime).
Agencies: Obbligazione emessa da un’agenzia e ente governativo (di un paese dell’Unione
Europea, USA…).
Cedula: obbligazione emessa da una banca o intermediario finanziario spagnolo: ha la
stessa natura di un “covered bond”.
Debito subordinato: debito caratterizzato dalla clausola di postergazione, che fa sì che il
portatore di obbligazioni “subordinate” viene soddisfatto dopo altri creditori, considerati
“privilegiati”.
Rendimento “roll down”: Il rendimento di un’obbligazione aumenta quando il suo valore
converge verso la pari (cioè il valore a cui un’obbligazione sarà rimborsata alla scadenza):
il rendimento “roll down” è tanto più alto quanto la scadenza dei titoli è ravvicinata.
e questo ovviamente avrà un impatto sulle
performance del mandato. Comunque, c’è
stato un disallineamento tra i comportamenti delle banche centrali: la Fed sta attuando una stretta monetaria, mentre la
BCE sta esaminando delle possibili misure
più espansive tenuto conto dell’inflazione
molto bassa. Rimaniamo positivi sui tassi a breve/medio termine, che beneficiano dell’orientamento della BCE e offrono
ancora valore, in particolare attraverso
un roll-down. Sul lato del credito, i debiti
subordinati sono ancora attraenti e alcuni
arbitraggi tra settori (per esempio, titoli di
stato sotto-pesati vs “covered bonds” vs
obbligazioni industriali) possono costituire un’ulteriore fonte di performance per il
mandato, come già l’anno scorso. Infine,
i titoli di stato spagnoli e italiani offrono
ancora rendimenti interessanti in questo
contesto di politica monetaria.
Chi è?
Marina Gatti
Responsabile della relazione con Fondo
Pegaso
Client Relationship Manager, BNP Paribas
Investment Partners Sgr, Milano.
Arnaud Guilhem Lamy
Gestore del mandato Fondo Pegaso
Market Head Financial and Covered Bonds,
Euro Sovereign & Aggregate Fixed Income
team, BNP Paribas Asset Management , Paris.
Comparto:
Bilanciato
Nome Gestore:
Arnauld Guilhem Lamy
Sede operativa del gestore:
Parigi
Rendimento cumulato lordo al 31/12/2013 da inizio mandato (31/07/2010):
16,44% (vs. 15,26% del benchmark di riferimento)
Avvio mandato:
15/07/2010
Rinnovo:
01/07/2013
Scadenza mandato:
30/06/2017
Benchmark:
100% BofA Merrill Lynch 1-7 Year Euro Government Index in Euro
Tipologia di mandato:
obbligazionario area euro
Stile di gestione:
attivo, con TEV massimo 2,5%.
Limitazioni all’investimento:
minimo 80% in obbligazioni, titoli di Stato, derivati su titoli di Stato e OICR obbligazionari.
Sono consentiti investimenti fuori dall’area euro nella misura del 10%
Rating minimo:
investment grade, con una quota pari al 5% sub-investment grade (non inferiore a Ba3 di
Moody’s o rating equivalente di S&P’s)
Commissione di overperformance:
sì, pari al 10% dell’extraperformance conseguita sul primo biennio e meccanismo di highwater
mark per il secondo biennio
Indice di Turnover:
il tasso di rotazione deve essere contenuto entro il valore obiettivo del 120%, che in situazione di stress di mercato può raggiungere il 200%
Patrimonio allocato al mandato al 30 novembre 2013:
96 mln di euro
Pagina 13
Conosciamo il gestore
finanziario del Fondo
intervista a
Antonio Iaquinta - State Street Global Advisors
Si rinnova la partnership tra
Pegaso e SSgA
Alcuni dati su
State Street Global Advisors
Masse gestite al 31.12.2013:
1.701 miliardi di euro
di cui per clientela
previdenziale italiana
6.463.719.017 euro
Chi è?
Antonio Iaquinta
Responsabile del business
istituzionale di State Street
Global Advisors Italia.
Dopo la laurea in Economia
delle Istituzioni e dei Mercati
Finanziari all’Università
Bocconi, nel 2005 inizia la
propria attività lavorativa
presso Barclays Global
Investors, Londra, con il
compito di sviluppare il
mercato istituzionale e
wholesale italiano per BGI
e iShares. Dal 2008 passa a
State Street Global Advisors
Milano, dove si occupa
dello sviluppo del mercato
istituzionale italiano.
Pagina 14
La vostra società è fra i leader a livello
globale nelle gestioni di tipo passivo.
Quali sono le motivazioni di tale
successo?
L’indicizzazione è la strategia
d’investimento sviluppata originariamente
da parte di SSgA e continua ad essere una
delle competenze di base della società.
In aggiunta, la società sta investendo
ingenti risorse per arricchire la gamma di
offerta, che comprende non solo strategie
passive tradizionali ma anche di tipo
Alternative Beta (portafogli che replicano
indici costruiti secondo criteri differenti
dalla capitalizzazione di mercato o dalla
quantità di debito emesso).
Si ritiene che i benefici della gestione
passiva siano la facilità di gestione, il
costo ridotto, la liquidità, la trasparenza
e la prevedibilità dei rendimenti. Le
elevate economie di scala e l’esperienza
maturata nella gestione passiva
forniscono ad SSgA importanti vantaggi
competitivi, quali la possibilità di
investire in infrastrutture tecnologiche
all’avanguardia e l’elevato peso negoziale
nell’attività di intermediazione di titoli e
di strumenti d’investimento. Il team di
gestione viene pienamente supportato
dalla struttura di SSgA, in modo da
consentire un miglioramento costante
delle infrastrutture tecnologiche e degli
strumenti a supporto dell’operatività
quotidiana. Su base annuale, SSgA alloca
circa il 10-15% del proprio budget ad
investimenti in infrastrutture tecnologiche
a supporto della gestione indicizzata.
L’impegno nei confronti della gestione
passiva è ulteriormente testimoniato dalla
presenza di team dedicati di professionisti
degli investimenti. L’elevata esperienza
maturata dai team di gestione consente
di offrire ai clienti soluzioni sempre
più evolute, utilizzando tecniche di
indicizzazione sempre più complesse. I
mercati finanziari evolvono rapidamente,
così come le opportunità di investimento.
I team di gestione di SSgA hanno le
conoscenze e l’esperienza necessarie
per fornire ai clienti soluzioni in grado di
replicare un’ampia gamma di benchmark
attraverso differenti metodologie e
strumenti d’investimento.
Come si caratterizza la gestione passiva
del mandato obbligazionario area euro
di Pegaso?
Il mandato in gestione mira a replicare
fedelmente l’andamento dell’indice di
riferimento e, come si evince dalla tabella
riportata accanto, le caratteristiche del
portafoglio sono assolutamente allineate
a quelle del benchmark. Per fare un
esempio, il portafoglio detiene esposizioni
ai Paesi che compongono l’indice di
riferimento nelle medesime proporzioni
del benchmark stesso.
Come si riesce a ottenere un andamento
così prossimo a quello dell’indice di
riferimento?
Il processo di investimento indicizzato
di SSgA mira a replicare l’andamento del
benchmark di riferimento investendo in
il Glossario
della nostra
previdenza
Indicizzazione: stile di gestione che mira a replicare fedelmente il rendimento dell’indice di
riferimento.
Benchmark: parametro oggettivo di riferimento utilizzato per confrontare la performance
di un portafoglio con l’andamento del mercato (FONTE: BORSA ITALIANA) oppure Parametro
oggettivo di riferimento che viene utilizzato per verificare i risultati della gestione (FONTE
COVIP).
Turnover di portafoglio: quota del portafoglio di un fondo pensione che nel periodo
di riferimento è stata “ruotata” ovvero sostituita con altri titoli o forme di investimento
(FONTE COVIP).
Yield to Maturity: rendimento implicito di un’obbligazione nell’ipotesi sia detenuta fino a
scadenza.
un portafoglio di titoli ben diversificato
che appartengono all’indice stesso.
Nel far ciò, il team di gestione cerca di
replicare le caratteristiche principali che
guidano l’andamento dell’indice: tassi di
interesse, rendimento, esposizione per
paesi e per scadenze. Si procede poi al
ribilanciamento in linea con il benchmark
alla fine di ogni mese al fine di inserire
le nuove emissioni che possono essere
entrate nell’universo di riferimento e per
dismettere le emissioni che sono uscite
dal parametro stesso. Nell’eseguire tale
attività, ci si assicura di minimizzare
i costi di negoziazione e di avere un
turnover di portafoglio più contenuto
rispetto all’indice stesso. Il risultato è un
mandato di gestione fortemente allineato
all’indice di riferimento e una performance
registrata assolutamente in linea con il
proprio benchmark. La dovuta attenzione
del team di gestione è di fondamentale
importanza ed è supportata da un
rigoroso processo di gestione del rischio.
Universo di
riferimento
Numero di
emissioni
Comparto: Bilanciato
Team di gestione dedicato alle gestioni passive
Sede operativa del gestore: Parigi
Rendimento cumulato lordo al 31/12/2013 da inizio mandato (31/07/2010):
15,30% (vs. 15,26% del benchmark di riferimento)
Avvio mandato: 15/07/2010
Rinnovo del mandato: 01/07/2013
Scadenza mandato: 30/06/2017
Benchmark: 100% BofA Merrill Lynch 1-7 Year Euro Government Index in Euro
Tipologia di mandato:
obbligazionario area euro
Stile di gestione:
passivo, con TEV massimo 1%
Limitazioni all’investimento:
minimo 80% in obbligazioni, titoli di Stato, derivati su titoli di Stato e OICR obbligazionari.
Non sono consentiti investimenti fuori dall’area euro.
Rating minimo: investment grade
Commissione di overperformance:
sì, pari al 10% dell’extraperformance conseguita sul primo biennio e meccanismo di highwater
mark per il secondo biennio
Indice di Turnover:
il tasso di rotazione deve essere in linea con quello del benchmark.
Patrimonio allocato al mandato al 30 novembre 2013: 96 mln di euro
Yield
to Mat
Coupon
Moody
Rating
S&P
Rating
Fitch
Rating
Portafoglio
in gestione
133
1.264
3.208
AA3/A1
A-/BBB+
AA-/A+
Benchmark di
riferimento
167
1.262
3.277
AA3/A1
A-/BBB+
AA-/A+
Dati aggiornati al 31 Dicembre 2013
Pagina 15
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