«Moletolo, un quartiere dimenticato»

PARMA
MARTEDÌ 17 GIUGNO 2014
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Parma
IL CASO IL FISIOTERAPISTA CLAUDIO BOZZETTI: «HO SEGNALATO I PROBLEMI ALLA GIUNTA PRECEDENTE E A QUELLA ATTUALE SENZA NESSUN RISULTATO»
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«Moletolo, un quartiere dimenticato»
Viabilità, incuria, carenza nella manutenzione del verde: la protesta dei lavoratori dell'area artigianale
Luca Molinari
II «Il
quartiere artigianale di
Moletolo si trova nella più completa trasandatezza».
A farsi portavoce del malcontento di chi lavora quotidianamente nell’area - situata a lato
della tangenziale nord - è il fisioterapista Claudio Bozzetti,
che dirige il Centro parmense
riabilitativo (dislocato nel quartiere).
Le problematiche da risolvere
non mancano, a partire dalla situazione della viabilità e dall’assenza di manutenzioni. «Questo
è un quartiere dimenticato dall’amministrazione comunale attacca Bozzetti -: ho segnalato i
problemi che affliggono la zona
sia all’attuale giunta che a quella
precedente, senza ottenere alcun risultato».
Bozzetti chiede il ripristino
del sistema viabilistico precedente a quello attuale. «La circolazione stradale è pessima –
dichiara senza giri di parole -.
Negli anni passati hanno deciso
di modificare la viabilità senza
avvertire nessuno, creando sensi
unici e doppi sensi che non fanno altro che provocare incidenti». Uno dei punti più pericolosi
è l’immissione da via Botteri (a
senso unico) a via Barbacini
(doppio senso). «Bisogna eliminare al più presto il doppio senso
in via Barbacini - sottolineano i
lavoratori della zona - perché è
pericolosissimo».
Importante anche limitare la
velocità di chi percorre le vie del
quartiere «installando qualche
dissuasore - aggiungono - e rifare la segnaletica orizzontale,
ormai quasi completamente
cancellata». Non mancano inoltre le zone da riqualificare. «Il
parcheggio presente all’inizio di
«L'erba altissima
andrebbe tagliata
al più presto anche
per evitare
eventuali incendi»
via Botteri - rimarca Bozzetti - è
in cattive condizioni e di fatto
inutilizzabile. Soltanto nel nostro Centro riabilitativo arrivano ogni giorno circa 100 persone, a cui vanno aggiunti gli accompagnatori. Un posto dove
poter parcheggiare comodamente è fondamentale».
Sempre in via Botteri inoltre
«sono presenti da anni cartelloni pubblicitari abbandonati segnalano le persone che frequentano la zona - che andreb-
Degrado A Moletolo un quartiere dimenticato: incuria e carenza nella manutenzione del verde. Protestano gli artigiani.
PROCESSO DA MESI LO SI VEDEVA RARAMENTE IN PUBBLICO
Il «ritorno» dell'ex sindaco:
Vignali riappare in tribunale
Ex sindaco Pietro Vignali al suo arrivo negli uffici del tribunale.
Ha testimoniato
in un procedimento
per violazione della privacy
e rivelazione di segreto
II Dopo l'arresto, nel gennaio dello scorso anno, in pochi avevano
avuto modo di vederlo. Due settimane fa aveva disertato anche
l'udienza preliminare dell'inchiesta «Public money», in cui deve
rispondere di corruzione e peculato. Ma ieri l'ex sindaco Pietro
Vignali è comparso in tribunale:
una citazione come testimone a
cui non poteva sottrarsi. Doveva
infatti essere sentito nell'ambito
del processo a carico dell'ex comandante della Municipale, Giovanni Maria Jacobazzi, e del direttore della «Gazzetta», Giuliano Molossi, per la pubblicazione
nel 2008 di un verbale di una prostituta uruguaiana, dopo il caso
della donna nigeriana fotografata
a terra all'interno del comando di
via del Taglio. L'ex numero uno dei
vigili è accusato di rivelazione di
segreto d'ufficio e di violazione
della privacy, mentre Molossi solo
di quest'ultimo reato.
Prima di entrare in aula, l'ex sindaco, che da quando si è dimesso
lavora in uno studio di commer-
cialisti a Bologna, ha scambiato
qualche parola con alcuni dei testimoni che attendevano di essere
chiamati per deporre. Vignali non
era infatti l'unico teste del giorno.
In udienza sono infatti stati sentiti,
tra gli altri, anche l'ex numero uno
della Mobile, Alfredo Fabbrocini,
l'ex assessore alla Sicurezza del Comune, Costantino Monteverdi
(coinvolto nel caso, ma per il quale
mesi fa il gup ha dichiarato il non
luogo a procedere) e l'ex comandante della polizia municipale,
Emma Monguidi.
La discussione finale - e forse la
sentenza - è prevista per il 9 dicembre. u r. c.
-
InBreve
«INTERVENGA LA REGIONE»
La Lega critica
la chiusura del Tar
La Regione Emilia Romagna deve «evidenziare la
necessità di evitare la chiusura della sede distaccata
del Tar di Parma» perchè
«avrebbe gravi conseguenze
per gli utenti, cittadini e imprese ma anche le amministrazioni, che si vedrebbero costretti ad operare presso la sede Tar di Bologna,
con aggravio di costi e disagi». A chiederlo, con una
risoluzione, sono i quattro
consiglieri regionali della
Lega nord (Mauro Manfredini, Manes Bernardini, Stefano Cavalli e Roberto Corradi). «La soppressione della sede - rilevano - rischia di
pregiudicare il virtuoso percorso finalizzato allo smaltimento dell’arretrato». Infatti «nel 2013 sono stati
presentati 373 ricorsi, mentre il numero delle decisioni
è risultato superiore, posto
che è in corso un’intensa attività volta a definire l’arretrato, che a dicembre 2013
ammontava a 1.127 ricorsi».
nn
A BAGANZOLA
Presa di mira
una casa, non il bar
nn L'altra
notte a subire un
tentativo di furto da parte di
due persone poi fuggite alla
vista della polizia non è stato un bar tabacchi come indicato in un primo momento sulla «Gazzetta» di oggi
ma in un appartamento
confinante con la rivendita.
bero eliminati nel minor tempo
possibile». In via Ghirarduzzi
inoltre - la strada di ingresso al
quartiere artigianale - è presente
un terreno in cui sorge un capannone da tempo abbandonato.
«Si tratta di un gran brutto
biglietto da visita - afferma Bozzetti -. L’erba è altissima e andrebbe tagliata al più presto, anche per evitare eventuali incendi. Più in generale, almeno un
paio di volte l’anno, andrebbe
effettuata la manutenzione del
(poco) verde presente».
Il quartiere artigianale ospita
un gran numero di aziende e anche una nuova concessionaria
d’auto. «Non siamo una piccola
realtà situata ai confini del Comune - osserva Bozzetti - composta da poche case e qualche
impresa. All’interno di questo
quartiere sono presenti realtà
imprenditoriali importanti e ora
anche una nuova importante
concessionaria. E’ impensabile
che l’amministrazione non investa un euro su uno spazio così
significativo, situato pochissima
distanza dal centro cittadino».
Bozzetti chiede che vengano
destinate maggiori risorse alla
zona. «Sarebbe significativo - attacca Bozzetti - conoscere l’ammontare delle tasse che il Comune riceve, a partire dall’Imu,
da questo quartiere artigianale e
paragonarla alla cifra che spende per le manutenzioni e i miglioramenti alla viabilità della
zona».
«In buona sostanza – conclude il fisioterapista - basterebbero
qualche piccolo intervento e manutenzioni continuative per migliorare notevolmente la situazione e rendere più decoroso l’aspetto complessivo del quartiere». u
IL CASO LADRI ARMATI DI MULETTO HANNO PORTATO VIA L'APPARECCHIO
Colpo grosso all'ospedale
Svanito il paga ticket
II Di certo ci sono sole due aspet-
ti: il primo che non hanno avuto
paura di farsi notare. E la seconda che la fortuna ha premiato la loro sfacciataggine.
E' sicuramente ingente il bottino del colpo messo a segno nella notte tra sabato e domenica da
una banda di ladri che armati di
sfrontatezza e di un muletto industriale ha portato via il macchinario per pagare il ticket posto all'ingresso del reparto di
Maternità del Maggiore.
Inusuale la tecnica utilizzata:
i malviventi dopo aver aperto un
cancello affacciato su via Gramsci sono arrivati di fronte al reparto e hanno scaricato un muletto del genere usato per spostare i carichi nelle aziende.
Sfruttando questo potente mezzo si sono quindi infilati nell'atrio della Maternità e hanno sollevato il grosso apparecchio che i
pazienti usano per pagare il ticket. Quindi, senza fretta, lo hanno spostato sul furgone e si sono
allontanati senza che nessuno
potesse fermarli.
Per scoprire quanto era accaduto si è dovuto attendere il
giorno successivo quando un addetto dell'ospedale si è trovato
davanti uno spettacolo sconcertante: il paga ticket scomparso e
un muletto parcheggiato nell'ingresso della Maternità.
Ovviamente è subito scattato
l'allarme e sono stati avvisati i
carabinieri di Parma che hanno
raccolto le pochissime indicazioni e sequestrato il muletto che
è evidentemente stato rubato da
qualche parte. E ora si indaga
per cercare di risalire al proprietario e per provare a capire da
dove provenisse la banda che sicuramente prima di colpire ha
compiuto una serie di attenti sopralluoghi cercando di valutare
il momento migliore per colpire
e soprattutto per capire quando
l'apparecchio contenesse la
somma più elevata. Una indicazione sulla provenienza dei ladri
potrebbe venire da una ultima
scoperta: il furgone usato per il
colpo è stato ritrovato a Suzzara,
in provincia di Mantova. Inutile
dire però che del paga ticket e del
suo ricco contenuto nessuna
traccia. u r. c.