MILANO EXPO 1906: UNA STORIA DA SCOPRIRE aspettando l’EXPO UNIVERSALE 2015 UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 1 18/03/14 09:18 Urban Center Milano Galleria Vittorio Emanuele, 11/12 - Milano Tel. 02.884 56555 , fax 02.884 52401 [email protected] www.comune.milano.it/urbancenter Aperto da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 18.00 UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 2 18/03/14 09:18 MILANO EXPO 1906: UNA STORIA DA SCOPRIRE aspettando l’EXPO UNIVERSALE 2015 Mostra a cura di Domenico Tripodi 21 Marzo - 11 Aprile 2014 Urban Center Milano Galleria Vittorio Emanuele II - Milano UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 3 18/03/14 09:18 MILANO EXPO 1906: UNA STORIA DA SCOPRIRE aspettando l’EXPO UNIVERSALE 2015 MOSTRA A cura di Domenico Tripodi Coordinamento Organizzativo Giuseppe Maria Jonghi Lavarini Caterina Parrello Italo Pignolo Alfredo Spaggiari Allestimento e Progetto grafico Domenico Tripodi Park You Kyung Video Italo Pignolo Traduzione N.C.M. Servizi Sas Ringraziamenti per gentile concessione: Raccolta privata Giani Jonghi Lavarini Dott. Giancarlo Saccone (Libreria LA TRAMITE) Giovanna Mori (Conservatore Raccolta delle Stampe “Achille Bertarelli”) UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 4 18/03/14 09:18 Ada Lucia De Cesaris Vice sindaco e assessore all’Urbanistica, Edilizia Privata, Agricoltura La presentazione del Manifesto Originale che annunciò l’Expo Internazionale del 1906, assume un ruolo centrale nel palinsesto espositivo dell’Urban Center di Milano, in quanto momento anticipatore della grande avventura che la nostra città vivrà durante la prossima EXPO UNIVERSALE del 2015. La scelta di ripercorrere insieme ai visitatori alcuni temi che caratterizzarono storicamente l’edizione, del 1906, non incarna la volontà di uno sguardo nostalgico verso il passato ma è il modo per comprendere l’importanza dei principi e dello spirito che da sempre animano questi eventi di respiro internazionale. Questa mostra evidenzia come le Esposizioni Universali costituiscano una importante occasione per rilanciare e portare benefici alle città che le ospitano sotto svariati profili, infrastrutturale, economico, culturale e sociale. Expo Milano 2015 è un progetto ambizioso che ha la finalità principale di lasciare una eredità di idee e di inziative per aprire la strada a future soluzioni al problema dell’alimentazione globale ma anche quella di sviluppare l’uso di nuove tecnologie e servizi, proprio come l’Esposizione UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 5 The presentation of the Original Programme announcing the 1906 International Expo plays a central role in the exhibition programme of the Milan Urban Center as an anticipation of the big adventure that our city is going to live in the next UNIVERSAL EXPO 2015. The decision to think back to some themes that characterized the 1906 edition together with visitors is not a nostalgic look at the past but a manner to understand the importance of the principles and the spirit that have always inspired these international events. This exhibition shows how International Exhibitions represent an important opportunity to revive and benefit the cities hosting them from several points of view, infrastructural, economic, cultural and social. Expo Milan 2015 is an ambitious project whose main aim is to leave ideas and initiatives to clear the way for future solutions to the problem of global nutrition, but also to develop the use of new technologies and services, just as the 1906 Exhibition did with the theme of transports and new technological achievements related to the sector. 18/03/14 09:18 del 1906 ebbe quale tema guida i trasporti e le nuove conquiste tecnologiche legate al settore. La grande esposizione del 1906 lasciò in eredità ai milanesi lo splendido padiglione che ospita l’Acquario civico che, proprio come la Tour Eiffel, non venne smantellato al termine dell’iniziativa ma si integrò nel tessuto urbano cittadino divenendo uno dei simboli dell’architettura liberty a Milano. Proprio nell’ottica della piena valorizzazione dell’eredità di Expo 2015, una sfida importante sarà il riuso virtuoso degli interventi fatti per attrezzare il sito, a cominciare dagli elementi strutturali, nella prospettiva di costituire una nuova centralità territoriale, solidamente connessa al sistema aeroportuale, al servizio ferroviario autostradale e tangenziale attuale e futuro interessando un territorio in trasformazione di quasi 105 ettari, di cui il 90% nel Comune di Milano. Il viaggio a ritroso nel tempo che ci propone l’Urban Center vuole essere per tutti i visitatori un momento di riflessione e di suggestione in attesa dell’Expo che nel 2015 metterà la nostra città, ancora una volta, al centro del mondo. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 6 The 1906 big exhibition left the Milanese the splendid pavilion that hosts the city Aquarium, which, like the Tour Eiffel, was not demolished at the end of the event but was integrated in the fabric of the city and became one of the symbols of Milan liberty architecture. From the point of view of the full exploitation of the Expo 2015 inheritance, an important challenge will be the virtuous reuse of works carried out for the site equipment, starting with structural elements, with the perspective of building a new territorial centrality firmly connected with the airport system, the current and future railway, motorway and bypass service, by involving a changing territory of approximately 105 hectares, 90% of which in the Milan territory. The journey back in time proposed by the Urban Center intends to offer all visitors a moment of reflection and suggestion while waiting for Expo, which in 2015 will put again our city at the centre of the world. 18/03/14 09:18 Giuseppe Maria Jonghi Lavarini Presidente Di Baio Editore Siamo rappresentanti di un’Umanità attiva, sempre in fermento, proiettata verso il futuro, ma viviamo nel presente che le generazioni dei nostri padri ci hanno trasmesso. L’occasione che il Comune di Milano ha colto nel presentare l’unico e originale manifesto dell’Esposizione Internazionale di Milano 1906, nei suoi prestigiosi spazi in Galleria Vittorio Emanuele, mi permette di sottolineare la responsabilità del mio ruolo di editore. La comunicazione, nelle sue diverse espressioni, ha il dovere di raccontare quanto le generazioni che ci hanno preceduto ci hanno dato e come ci hanno arricchito. Questo grande manifesto di G.Mataloni che la mia famiglia ha conservato, fortunatamente intelaiato, è talmente ricco di simboli, e graficamente eccellente, che doverosamente dobbiamo farne tesoro per tutti coloro che amano Milano. Dopo più di 100 anni Milano tornerà ad essere, nel 2015, al centro del pianeta. Nel 1906 con il traforo del Sempione si solennizzava l’Esposizione Universale dopo le altre prestigiose Esposizioni Europee. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 7 We represent active mankind, always astir and casting our mind into the future, but we live the present that generations of our fathers handed down to us. The opportunity seized by the Municipality of Milan to present the only and original poster of the Milan International Exhibition of 1906 in its prestigious space in Galleria Vittorio Emanuele allows me to highlight the responsibility of my position of publisher. Communication, in its different forms, has a duty to tell what past generations gave us and how they enriched us. This important poster by G. Mataloni that my family kept - thankfully mounted on a frame – is so rich in symbols and excellent in terms of graphics that we must treasure it for all those who love Milan. After more than 100 years, in 2015 Milan is going to be again the centre of the world. In 1906, the Simplon tunnel celebrated the Universal Exhibition following other prestigious European Exhibitions. The inauguration text said: “… the unforgettable date of the tunnel completion, a colossal 18/03/14 09:18 Cito il testo dell’inaugurazione: “… la data memorabile del compimento del traforo, titanica opera dell’ingegno e dell’attività umana, che seppero coll’insistente pertinacia del lavoro abbattere ogni ostacolo rude della natura, vincere la montagna ed ad aprire attraverso ad esse nuove vie… la data memorabile di questa nuova vittoria del lavoro doveva essere solennizzata! …” Il manifesto di G. Mataloni che annunciò l’Esposizione è il primo atto ufficiale. Eccolo testualmente: “… A celebrare l’evento avvicinatore di popoli, Milano ha deliberato di invitare tutti i paesi della terra ad una gara pacifica di opere illustri …. L’esperienza ha dimostrato che tanto più le Esposizioni riescono esemplari ed efficaci quanto più… i visitatori ne ritraggono una serie ordinata e compiuta di cognizioni…” Il progetto espositivo all’Urban Center del Manifesto di G. Mataloni nunzio dell’Esposizione non è un tema facile, il gruppo di lavoro coordinato insieme con gli architetti Domenico Tripodi, Caterina Parrello, Italo Pignolo e Alfredo Spaggiari ha scelto una soluzione attenta a sottolineare i UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 8 work of man intelligence and activity, which have been able – with the incessant determination of work – to overcome any hard natural obstacles, overwhelm the mountain and open new roads through it… the unforgettable date of this new victory of work had to be celebrated! …” G. Mataloni’s poster announcing the Exhibition was the first official act. Quoting it verbatim: “… To celebrate the event bringing peoples closer, Milan decided to invite all countries to take part in a peaceful competition of ingenious works ….. Experience proves that the more Exhibitions are exemplary and effective, the more… visitors gain an ordered and finished series of notions from them…” The Urban Center exhibition project for G. Mataloni’s poster announcing the Exhibition is not an easy one. The working group coordinated together with architects Domenico Tripodi, Caterina Parrello, Italo Pignolo and Alfredo Spaggiari has chosen a solution aimed at highlighting details, almost breaking up the poster in order 18/03/14 09:18 dettagli, quasi de-frazionando il manifesto stesso per aiutare il visitatore a porre attenzione a quanto l’artista ha voluto sottolineare, con il suo segno e i suoi colori, facendo emergere l’entusiasmo e i valori dei popoli che il traforo aveva avvicinato. Il progetto oltre le tavole storiche, e le foto che si susseguono sul visore, padiglione per padiglione, ha voluto cogliere nei “marchi” di alcune famiglie lombarde presenti nel 1906 - e tuttora attive dopo più di cento anni - quella carica di ottimismo che vuol essere d’auspicio al successo della vicina EXPO 2015. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 9 to help visitors pay attention to what the artist wanted to highlight with his drawing and colours, showing all the enthusiasm and values of the peoples the tunnel brought closer. Besides historic plates and pictures following one another on the monitor, pavilion by pavilion, the project intends to catch in the “brands” of some Lombard families existing in 1906 – and still active after more than a hundred years – the injection of optimism that we hope will be of good omen for the upcoming EXPO 2015. 18/03/14 09:18 Esposizione Milano (1906). Ingresso Principale. Gruppo: I MINATORI - (Scult. Butti). Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 10 18/03/14 09:18 Maria Antonietta Crippa Prof. ordinario di Storia dell’Architettura DAStU, Politecnico di Milano 1906 – Tappa milanese delle Esposizioni internazionali 1906 – The Milan leg of International Exhibitions Le Esposizioni internazionali furono, fin dall’origine a metà Ottocento, eventi di cooperazione internazionale; s’imposero per le innumerevoli proposte innovative, in ogni ambito delle attività dei paesi partecipanti, ma anche come luoghi festosi, di divertimento, d’incontro amichevole tra popoli dalle più diverse tradizioni; per queste ragioni promossero, in tutti, desideri di progresso inscritti nel vastissimo orizzonte steso tra utopie e realtà. L’Inghilterra ebbe in sorte di ospitarne la prima, ne fu però l’ideatrice la Francia, Parigi più precisamente che divenne, dal 1928, sede del Bureau International des Expositions (BIE), impegnato da allora ad oggi a regolamentarle e a configurarle in eventi a ponte tra politica, cultura e economia. Questo è tuttora il loro carattere fondamentale, rimasto tale nel mutare di temi e di modi. Negli ultimi decenni le Esposizioni si stanno reinventando per rispondere a pressanti interrogativi planetari emersi dalla recente stagione della globalizzazione e delle conseguenti necessità di comunicazione, di mobilità, di uomini e di competenze, non solo di merci. L’Esposizione milanese del 1906 venne concepita per affrontare a scala internazionale il tema UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 11 Since their origin in the mid-19th century International Exhibitions have been events of international cooperation; they were successful thanks to the innumerable innovative proposals in every activity from participating countries but also as joyful places of fun and friendly meeting of peoples with different traditions; for these reasons, they promoted in everyone desires of progress inscribed in the very large horizon between utopia and reality. England had the opportunity to host the first one, but the deviser was France, more specifically Paris, which in 1928 became the seat of the Bureau International des Expositions (BIE), since then dealing with their regulation and the organization of events ranging from politics, culture and economics. This is still their essential character, which has remained unchanged in spite of the changes in themes and modalities. In the last decades, Exhibitions have been reinventing themselves in order to respond to the urgent world big questions that emerged from the recent season of globalization and the consequent needs of communication and mobility of people and skills, as well as goods. The Milan Exhibition of 1906 was organized to 18/03/14 09:18 dei trasporti navali e marittimi, in concomitanza con l’inaugurazione del traforo del Sempione. Parteciparono 26 nazioni; l’evento occupò due aree collegate tra loro da una linea ferroviaria sopraelevata - il Parco Sempione la Piazza d’Armi (poi sede della Fiera storica) - per una superficie di circa un milione di mq, dei quali 285.000 coperti da padiglioni. Il giornale ufficiale del Comitato esecutivo di Expo seguì gli eventi giorno per giorno, descrisse “la folla, vera folla, col suo giocondo formicolio”, la vide “signorile e gaia”, “fresca e civettuola”, “magicamente bella la sera”; registrò che si sentiva “parlare tutte le lingue europee- tranne, forse … l’equimese”; celebrò la via del progresso “così larga che i popoli possono percorrerla insieme, aiutandosi l’un l’altro, scansando i pericoli …”. Ci resta la documentazione dei padiglioni, in molte foto, delle visite ufficiali e di quelle dei gruppi più diversi, dei giochi d’acqua e con il dirigibile. Solo un edificio, l’Acquario con decori liberty divenuto proprietà del Comune di Milano, venne conservato ed è tuttora visitabile. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 12 deal at an international level with the subject of naval and maritime transports in concomitance with the inauguration of the Simplon tunnel. 26 countries participated in the exhibition; the event occupied two areas connected by an elevated railway line - the Parco Sempione - Piazza d’Armi (later seat of the historic Fair) – for a surface of approximately a million sq. m., of which 285,000 occupied by pavilions. The official newspaper of the Expo Executive Committee followed the events day by day and described “the crowd, a real crowd, with its cheerful swarming”, saw it as “elegant and merry”, “fresh and pretty”, “magically nice in the evening”; stated that it was possible to hear people “speak all European languages – except, maybe…. Eskimo”; celebrated the road to progress as being “so large that peoples can go along it together, helping each other and avoiding dangers …”. There remain the documentation of pavilions - in many pictures - official visits and those of different groups, waterworks and the dirigible. Only one building, the Aquarium with its liberty decorations and today owned by the Municipality of Milan, was kept and is still visitable. 18/03/14 09:18 MILANO EXPO 1906: UNA STORIA DA SCOPRIRE IL PROGETTO ESPOSITIVO UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 13 18/03/14 09:18 Vista prospettica dall’alto. Render UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 14 18/03/14 09:18 Alfredo Spaggiari Responsabile Urban Center Milano IL PROGETTO ESPOSITIVO THE EXHIBITION PROJECT Il progetto di allestimento per l’esposizione presso l’Urban Center di Milano ha assecondato in maniera esemplare le priorità emerse durante i dialoghi tra curatore ed organizzatori. La prima necessità è stata quella di garantire una idonea collocazione del manifesto originale del Mataloni in maniera tale da valorizzare al massimo la presenza di questa eccezionale testimonianza del passato, esposta – quale auspicio per Expo2015 – in un prestigioso ambito pubblico qual è la Galleria Vittorio Emanuele, il salotto dei milanesi. L’unicità di tale prezioso manifesto e, nel contempo, l’apprezzamento dei dettagli attraverso un interessante operazione di “de-frazionamento” delle immagini, sono stati gli elementi qualificanti alla base del concept espositivo. Occorreva offrire al visitatore, milanese o internazionale, una “storia da raccontare”, o meglio “da ascoltare”, nella maniera più semplice ed efficace possibile, dando forza all’aspetto “emozionale” mediante il richiamo ad un fatto storico divenuto simbolo della straordinaria esposizione universale del 1906: l’apertura della galleria ferroviaria tra Italia e Svizzera. Dunque l’input per il progetto espositivo è stato: poche nozioni, più suggestioni. Ma come concretizzare quest’idea in uno spazio di settanta The mounting project for the exhibition at the Urban Center in Milan complies with all the priorities emerged during the meetings between the curator and the organizers. The first requirement was to ensure a suitable position to the original Mataloni poster in order to take full advantage of the presence of this exceptional token of the past, displayed – as a good omen for Expo2015 – in a prestigious public place such as the Galleria Vittorio Emanuele, the Milanese’s parlour. The uniqueness of this valuable poster and, at the same time, the possibility to catch its details thanks to an interesting operation of “breaking up” images were the basic elements qualifying the exhibition concept. It was necessary to offer visitors, both Milanese or international, a “story to be told”, or even better “to be listened to”, in the most simple and effective possible way, by giving strength to the “emotional” side through the reference to a historical event which became the symbol of the extraordinary universal exhibition of 1906: the inauguration of the railway tunnel between Italy and Switzerland. Therefore, the exhibition project input was: few notions and more suggestions. How to give concrete form UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 15 18/03/14 09:18 metri quadrati? Certamente lo scorrere delle immagini nel video appositamente realizzato faciliterà un’esperienza emozionale. Tuttavia ecco la vera intuizione: il “contenuto” offre uno stimolo, un suggerimento, alla forma del “contenitore”. Il traforo ferroviario del Sempione– il cui ingresso è rappresentato nel manifesto del Mataloni – viene infatti riproposto nell’allestimento mediante la disposizione di pareti nere, convergenti verso il manifesto stesso, le quali creano un senso di profondità e di prospettiva – accentuato da un tappeto nero e da un consapevole gioco di luci – producendo assieme l’effetto di una galleria. Il merito va dato dell’architetto Tripodi, il quale ha sapientemente messo ogni cosa al suo posto, assegnando alle parti una collocazione (non casuale) affinché esse rispondessero ad un tutto, cioè ad un pensiero, ad una suggestione molto semplice: percepire nello spazio dei due volumi espositivi, e nella scelta dell’alternanza esterno/ interno bianco/nero, la formidabile sintesi creativa operata dal Mataloni mediante il disegno, sullo sfondo del manifesto, della galleria del Sempione. Un allestimento dunque in forma di galleria. Ospitato – sarà un caso? ma ne siamo ben lieti – anch’esso in un’altra Galleria. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 16 to this idea in a space of seventy square metres? The flow of images in a specially made video will certainly favour an emotional experience. However, here it is the real intuition: the “content” offers a stimulus, a suggestion, to the shape of the “container”. The Simplon railway tunnel - whose entrance is shown in Mataloni’s poster – is represented also by the exhibition layout by means of black walls converging to the poster and creating a sense of depth and perspective – emphasized by a black carpet and skilful lighting – giving the final effect of a tunnel. The merit goes to architect Tripodi, who skilfully arranged everything by giving the parts a (no causal) position to correspond to a whole, i.e. a thought, a very simple suggestion: perceiving in the space of the two exhibition volumes and the outside/inside white/black alternation the extraordinary creative synthesis of the Simplon tunnel achieved by Mataloni with his drawing in the poster background. Therefore, an exhibition in the shape of a gallery. Host – may be a coincidence, but we are very pleased of it – in another gallery, the Galleria. 18/03/14 09:18 Prospettive. Render UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 17 18/03/14 09:18 Vista prospettica centrale. Render UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 18 18/03/14 09:18 LA MOSTRA Mario Stroppa, Esposizione Internazionale di Milano - 1906. Veduta generale. N. 2. Pilade Rocco & C. Milano, 1906. Litografia. Milano, Civica Raccolta delle Stampe “ A. Bertarelli”. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 19 18/03/14 09:18 UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 20 18/03/14 09:18 Domenico Tripodi IL CARTELLONE PER L’ESPOSIZIONE DI MILANO DEL 1906 THE POSTER FOR THE MILAN EXHIBITION OF 1906 Assieme a un altro celebre manifesto elaborato da Leopoldo Metlicovitz, quello di Giovanni Mataloni venne scelto per rappresentare il cartellone ufficiale della grande Esposizione Internazionale di Milano del 1906. Voluto del Comitato Direttivo dell’Esposizione, dopo due concorsi pubblici con esito insoddistacente ai quali Mataloni non vi aveva partecipato, il manifesto celebra l’apertura del traforo ferroviario del Sempione. Al centro si impone una figura di donna che rappresenta idealmente Milano: sul suo capo è deposta una corona raffigurante il Duomo mentre sul seno sta lo stemma della città. Le mani sorreggono, con eleganza, due corone di alloro con le scritte “Ars” e “Labor”. Ai lati due Mercuri, in piedi su ruote alate e con in mano i caducei, sventolano le bandiere dell’Italia e della Svizzera. Il solenne gesto delle braccia, inarcate verso l’alto, in modo da disegnare una forma geometrica contrapposta a quella generata della galleria che circoscrive l’intera immagine, le tensioni create dall’innarcamento dei due corpi nudi, la morbidezza del modellato delle figure e la delicatezza dei rapporti cromatici mostrano l’eleganza di Mataloni, artista concettuoso. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 21 Together with another famous poster by Leopoldo Metlicovitz, this poster by Giovanni Mataloni was selected as the official poster of the big Milan International Exhibition of 1906. Selected by the Steering Committee of the Exhibition after two public unsatisfying competitions which Mataloni did not enter, the poster celebrates the inauguration of the Simplon tunnel. In the centre is the figure of a woman ideally representing Milan: a crown on her head represents the Cathedral, while the city coat of arms is on her breast. The hands elegantly hold two laurel wreaths with the readings “Ars” and “Labor”. On both sides, two Mercuries standing on winged wheels and with caducei in their hand wave the Italian and Swiss flags. The solemn gesture of the arms raised upwards to draw a geometrical shape opposing to that generated by the tunnel containing the whole image, the tension created by the arching of the two naked bodies, the smoothness of the shaping of the figures and the delicacy of the colour harmony show the elegance of Mataloni, a concept artist. 18/03/14 09:18 Domenico Tripodi GIOVANNI MARIA MATALONI Roma 1869 – 1944 La produzione artistica di Mataloni – litografo, cartellonista, pittore e decoratore – è ampiamente documentata dal ricco catalogo di manifesti, in gran parte conservato presso il Museo civico di Treviso e presso l’Istituto Cartografico Italiano di Roma, mentre le notizie relative alla sua vita restano assai scarse. Considerato, uno dei padri del moderno cartellonismo italiano, Giovanni Mataloni, inizia la sua carriera presso le Officine grafiche Ricordi, prima come tipografo e successivamente come cartellonista. Lavorò anche per gli editori Chappuis e De Agostini come illustratore di molte copertine di libri e di cataloghi. La sua fortuna critica, piuttosto esigua, è legata al primo studioso italiano di cartellonistica, Vittorio Pica (1897) che manifestò la propria ammirazione fin dal tempo della realizzazione dell’affiche - Incandescenza a gas, 1895, definita da lui “il primo cartellone italiano degno di stare a confronto con quelli di Parigi, Londra e New York, così tanto amati dagli aristocratici dell’arte dell’epoca”. Per il disegno in perfetto stile Liberty, dal colore armonico e calmo, Giovanni Mataloni viene attualmente annoverato fra i più grandi illustratori e cartellonisti italiani di fine Ottocento. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 22 The work of Mataloni – lithographer, poster artist, painter and decorator – is largely documented by the rich catalogue of posters, mainly kept at the city museum of Treviso and the Istituto Cartografico Italiano of Rome, while very little is known about his life. Considered one of the fathers of the Italian modern poster art, Giovanni Mataloni started his career at the Officine Grafiche Ricordi, firstly as printer and then as poster artist. He worked also for the publishers Chappuis and De Agostini as illustrator of many book and catalogue covers. His critical success, very limited indeed, is linked to the first Italian expert of poster art, Vittorio Pica (1897), who declared his admiration since the realization of the poster Incandescenza a gas, 1895, defined by him as “the first Italian poster worthy of comparison with those of Paris, London and New York, so appreciated by the art aristocrats of that time”. For his perfectly Liberty drawings with harmonic and calm colours, Giovanni Mataloni is currently considered one of the most important Italian illustrators and poster artists of the late-19th century. 18/03/14 09:18 UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 23 18/03/14 09:18 L.Pasini, Esposizione Internazionale di Milano (Progetto degli Architetti Locati e Bongi ) Disegno tratto da rivista del 1905. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 24 18/03/14 09:18 Domenico Tripodi MILANO 1906 : LA GRANDE ESPOSIZIONE INTERNAZIONALE ITALIANA MILAN 1906: THE BIG ITALIAN INTERNATIONAL EXHIBITION L’Esposizione Internazionale prevista per il 1905, ma inaugurata un anno più tardi in coincidenza con l’ apertura del traforo del Sempione, fu evento ricco di contenuti culturali, sociali e tecnologici, che confermarono la città Milano come capitale di innovazione. Dapprima l’area del Parco Sempione avrebbe dovuto accogliere tutti i padiglioni dell’evento espositivo. Lo slittamento della data inaugurale suggerì un deciso ampliamento di programma, comportò lo sviluppo del progetto su due aree collegate tra loro dalla ferrovia elettrica sopraelevata: quella del Parco del Castello Sforzesco e di Piazza d’Armi, divenuta poi sede della Fiera storica di Milano. La progettazione per la sistemazione generale del Parco fu affidata all’architetto Sebastiano Giuseppe Locati, vincitore del concorso bandito nel 1903; quella di Piazza d’Armi all’architetto Giuseppe Sommaruga, coadiuvato dagli ingegneri Cesare Bianchi, Francesco Magnani e Mario Rondoni. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 25 The International Exhibition, planned for 1905 but opened a year later in concomitance with the inauguration of the Simplon tunnel, was an event rich in cultural, social and technological contents, which confirmed the city of Milan as a capital of innovation. At first, the area of Parco Sempione was to host all the exhibition pavilions. The postponement of the opening date suggested a change in the programme and led to the development of the plan over two areas interconnected by the elevated electric railway from the Parco del Castello Sforzesco to Piazza d’Armi, later seat of the Milan historic Fair. The design of the Park general layout was entrusted to architect Sebastiano Giuseppe Locati, winner of the competition announced in 1903; the layout of Piazza d’Armi was entrusted to architect Giuseppe Sommaruga, in collaboration with engineers Cesare Bianchi, Francesco Magnani and Mario Rondoni. 18/03/14 09:18 Esposizione Milano (1906).Ingresso Principale. Fotografia Esposizione Milano (1906).Acquario. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 26 18/03/14 09:18 Domenico Tripodi “LA CITTA’ BIANCA” “THE WHITE CITY” Il grande insieme di padiglioni che metteva in scena il rinnovamento stilistico dell’epoca, fu progettato con costruzioni effimere, da smantellare al termine della manifestazione. Nel Parco del Castello vennero collocati l’Ingresso d’Onore e gli edifici più rappresentativi, come quello delle Arti Decorative e dell’ Architettura, mentre in piazza d’Armi furono concetrati quelli dedicati alla tecnica e alle attività produttive industriali. Per la loro costruzione si ricorse a diversi materiali. Alcuni ebbero struttura in legno, come l’edificio per l’Architettura e le Arti decorative italiane, che ospitò anche tesori della Fabbrica del Duomo; venne distrutto purtroppo quasi subito da un incendio, quindi poi ricostruito. Altri furono costruiti in pietra, come l’Acquario di viale Gadio, unico edificio non smantellato e tuttora visitabile. Altri ancora, in ferro come la Galleria del Lavoro. Poiché gran parte delle costruzioni presentavano facciate di colore chiaro, l’intera Esposizione venne ribattezzata “città bianca”. The large set of pavilions showing the stylistic modernization of the time was designed with temporary buildings to be demolished at the end of the event. The Main Entrance and the most representative buildings such as the Decorative Arts and Architecture one were located in the Parco del Castello, while the buildings dedicated to technics and industrial production activities were concentrated in Piazza d’Armi. Different materials were used for their edification. Some buildings had a wooden structure, such as the Italian Architecture and Decorative Arts building, which hosted also the treasures of the Fabbrica del Duomo; unfortunately, it was destroyed early on by a fire and then rebuilt. Others were built in stone, such as the Aquarium in Viale Gadio, the only building that was not demolished and is still visitable. Others were built in iron, such as the Galleria del Lavoro. Since many buildings had a white façade, the entire Exhibition was known also as “the white city”. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 27 18/03/14 09:18 Piante del Esposizione di Piazza d’Armi del Parco - immagine elaborata tratta da rivista mensile UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 28 18/03/14 09:18 Esposizione Milano (1906).Galleria del Lavoro. Fotografia Esposizione Milano (1906).Stazione Piazza d’Armi. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 29 18/03/14 09:19 Esposizione Milano (1906).Salone dei Concerti. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 30 18/03/14 09:19 Domenico Tripodi IL SALONE DEI CONCERTI THE CONCERT HALL Per tutto il periodo dell’Esposizione, tra le diverse iniziative legate al festoso evento, grande importanza venne data alla musica. Nel Salone dei Concerti, ogni sera, migliaia di persone potevano per ascoltare i migliori musicisti internazionali e le sonore vibrazioni di un grande organo, capolavoro di meccanica organaria moderna, considerato il più completo che si conoscesse in Italia. For the whole period of the Exhibition, among the different initiatives related to the event great importance was given to music. In the Concert Hall, every evening thousands of people could listen to the best international musicians and the loud vibrations of a large organ, a masterpiece of modern organ making, considered the most complete in Italy at that time. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 31 18/03/14 09:19 Esposizione Milano (1906).Padiglione della Città di Milano. Fotografia Esposizione Milano (1906). Padiglione della Svizzera. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 32 18/03/14 09:19 Domenico Tripodi ALBUM FOTOGRAFICO ESPOSIZIONE DI MILANO 1906 BARTOLOME’ GINOCCHIO PHOTO ALBUM EXPO MILAN 1906 BARTOLOME’ GINOCCHIO Nella mostra viene presentato, inoltre, l’Album Fotografico originale dell’Esposizione di Milano 1906 dedicato a Bartolomè Ginocchio. Il volume, con copertina in tela e scritte ad impressione oro, contenente sessanta foto ufficiali dei padiglioni e degli interni della manifestazione. This exhibition also includes the original clothbound gold-blocked Photo Album of Expo Milan 1906. The book is dedicated to Bartolomè Ginocchio and contains sixty official pictures of the pavilions and interiors of the event. UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 33 18/03/14 09:19 Esposizione Milano (1906).Belle Arti. Fotografia Esposizione Milano (1906).Arte Decorativa. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 34 18/03/14 09:19 Esposizione Milano (1906). Aereonautica. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 35 18/03/14 09:19 Esposizione Milano (1906). Marina. Fotografia Esposizione Milano (1906). Marina. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 36 18/03/14 09:19 Esposizione Milano (1906).Marina Interno. Fotografia UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 37 18/03/14 09:19 L’Acquario con decori liberty, proprietà del Comune di Milano, resta l’unico edificio conservato ed è tuttora visitabile UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 38 19/03/14 08:00 UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 39 18/03/14 09:19 MILANO EXPO 1906: UNA STORIA DA SCOPRIRE aspettando l’EXPO UNIVERSALE 2015 Con il Contributo di: UC_1_Libretto_1703_2014sara.idml 40 18/03/14 09:19
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