CTI 2 CENTRO TERRITORIALE PER L’INCLUSIONE MI EST Alunni BES Percorsi possibili Le normative e i percorsi didattici efficaci Laura Barbirato Dirigente scolastica Psicologa dell’apprendimento UnicattBrescia-Pedagogia Speciale 1 Cosa affronteremo… tempo permettendo! Approfondiremo il significato dell’acronimo BES e le sue applicazioni Vedremo cosa si richiede alla scuola dal punto di vista normativo Prenderemo in considerazione alcune strategie didattiche efficaci laura barbirato 2014 2 Entriamo in argomento…. Utilizzando l’intelligenza emotiva Attraverso un film e una lettera laura barbirato 2014 3 Cara Prof… Quando oggi mi hai detto di ricordare alla mamma i colloqui di mercoledì volevo dirti che non lo avevo dimenticato, nemmeno di notte. So già cosa le dirai: “E’ svogliata, si distrae continuamente, non fa i compiti e non ha mai le cose giuste, i voti sono sempre peggio”. Anche la mamma lo sa già, se lo è sentita dire un sacco di volte e forse abbasserà gli occhi in silenzio, o magari cercherà di difendermi, 4 appoggiandosi laura adbarbirato una2014nuova, inutile L’ho trovata in cucina che piangeva. Mi ha parlato con lo sguardo al muro: “Dammi il cellulare e da qui a fine mese scordati di uscire con i tuoi amici”.Non ho detto nulla, nemmeno che mi dispiaceva e che senza il cellulare sarei stata definitivamente sola. Prof, io mi sento scema. Per fortuna domani c’è artistica perché mi piace disegnare e anche il prof mi dice che ho una bella mano. Lo ha detto anche la prof di fisica quando ho fatto una laura barbirato 2014 bella battuta a pallavolo. Ma la testa no.5 Mercoledì parlerai alla mamma, così saprà della nota sul registro, del 4 di storia e del 4 nella verifica di matematica. Non potrò mai prendere un otto per riuscire a rimediare, forse per questo la prof mi ha messo in mano la verifica senza neanche guardarmi. Tu almeno prof cerchi di spiegarmi gli errori, mi dici che posso farcela. Ma so che non è vero: a fine quadrimestre avrò sei insufficienze, di cui due 4. laura barbirato 2014 Neanche Batman riuscirebbe a tirarle 6 Don Milani… “Se al tornitore un pezzo non riesce bene, lo lima, lo modifica, lo riadatta, ci lavora sopra per cercare di renderlo il più possibile simile a quelli venuti bene. Un insegnante invece sovente mette da parte l’allievo che non ha ottenuto i risultati sperati. Se da esso dipendesse la sua considerazione professionale, si adopererebbe in tutti i modi per farlo funzionare!” laura barbirato 2014 7 Non siamo tutti uguali! scuola ha un problema solo. I ragazzi li perde. La vostra scuola dell’obbligo ne perde per strada 462.000 l’anno. A questo punto gli unici incompetenti di scuola siete voi che li perdete e non tornate a cercarli. Non noi che li troviamo nei campi e nelle fabbriche e li conosciamo da vicino. I problemi della scuola li vede la mamma di Gianni, lei che non sa leggere” “La (Don Lorenzo Milani, Lettera ad una professoressa. 1967) laura barbirato 2014 8 L’INCLUSIONE l’Italia ha fatto questa scelta definitivamente nel 1977 con la legge 517 laura barbirato 2014 è un processo, per sua natura, irreversibile 9 Lo stato delle norme a proposito dei BES Direttiva 27 dic 2012, Circ. 8/2013, note di giugno e di novembre 2013 Cura educativa nei confronti degli alunni con disabilità, disturbo o difficoltà, indipendentemente dalla certificazione (team o CdC dove la cert. non c’è) Finalità è il successo formativo: estensione a tutti dei diritti previsti dalla Legge 170/2010: - PDP, strumenti compensativi e misure dispensative - valutazione personalizzata PAI DI ISTITUTO – GLH diventa GLI Nuova organizzazione territoriale 10 Ma già le norme c’erano! La legge 104/92, linee guida 2009 per la disabilità DPR 275/99 Regolamento dell’Autonomia La scuola deve promuovere il successo formativo di tutti e di ciascuno L.59/2004 e 53/2003 Personalizzazione L. 170/2010 sui DSA, D. 5669 e Linee Guida Il DPR 394/99, la “via Italiana per l’integrazione degli stranieri” 2007, le Linee Guida 2006-2013 Le circolari sull’ADHD, in part. 4089/2010 Le Indicazioni Nazionali per il Curricolo 2012 C’era davvero bisogno della Direttiva 27/12? Teoricamente, no. laura barbirato 2014 Secondo le norme, vecchie e nuove, la scuola deve assicurare il successo formativo a tutti gli alunni, valorizzando le diversità e promuovendo le potenzialità di ciascuno laura barbirato 2013 12 PERCHE’ si è dovuta richiamare la scuola? Perché l’insuccesso scolastico e la dispersione sono in aumento, con le conseguenze dell’insuccesso FORMATIVO e sociale; Perché la complessità delle nostre classi è in aumento e rispecchia una maggiore complessità sociale; Perchè la scuola spontaneamente non diventa più flessibile, tende ad essere un sistema rigido, che esclude chi non si adatta piuttosto che includere 13 Direttiva 27.12.2014 Ha prodotto grandi discussioni nella scuola Ha esteso a tutti gli alunni con particolari bisogni educativi le tutele previste per i DSA Ha individuato tali alunni anche se NON CERTIFICATI, attribuendo grosse responsabilità ai docenti Ha modificato la fisionomia di molti organismi scolastici (GLI, organismi territoriali) laura barbirato 2014 14 La Direttiva: Premessa Richiama i principi costituzionali e la storia che ha portato l’Italia alla scelta che ripudia la segregazione educativa Indica un salto di qualità nel passaggio da un approccio certificativo ad uno educativo Riconosce come valido l’approccio ICF Indica il superamento della “delega” all’IS Indica una nuova organizzazione territoriale (CTS) laura barbirato 2013 15 La Direttiva: Prima parte Definisce i BES come articolazioni della più vasta area dello svantaggio scolastico e li classifica, indipendentemente dalla presenza di certificazione Stabilisce che una presa in carico educativa e non meramente clinica non ha bisogno di ulteriori precisazioni normative Indica la necessità di estendere a tutti i BES le misure previste dalla L. 170/2010 Approfondisce le categorie dei disturbi specifici, del funzionamento cognitivo limite, dell’ADHD. Tace su DVA, stranieri, e alunni con deprivazione socio-culturale-linguistica. Indica la necessità di elaborare percorsi individualizzati anche attraverso la redazione del PDP, e la possibilità di avvalersi di misure dispensative e strumenti compensativi. Si propone la formazione dei docenti attraverso 35 master su tutto il territorio nazionale… laura barbirato 2013 16 La Direttiva: seconda parte Disegna l’organizzazione territoriale dei Centri Territoriali di Supporto (CTS) a livello provinciale (formazione, consulenza tramite esperti che offrano soluzioni rapide e concrete per risolvere problemi…) che dovranno relazionarsi con i Centri Territoriali per l’Inclusione (CTI) a livello distrettuale (la direttiva non specifica altro). Ulteriori articolazioni GLI a livello di istituto Organismi che affiancano le articolazioni precedentemente previste dalla L.104/92 laura barbirato 2013 17 La circolare n. 8 del 3.03.2013 Stabilisce che per tutti gli alunni BES va fatto il PDP (la Direttiva lo suggeriva!) Specifica le articolazioni organizzative a livello di singola istituzione scolastica. Il GLH diventa GLI (si parla di sostituzione, non affiancamento), tra i vari compiti che dovrà svolgere: Mappare i BES Consulenza e supporto per la redazione dei PDP Elaborazione del PAI (fasi) Monitorare il grado di inclusività della scuola: rif. Progetto Quadis e Index per l’Inclusione Indica il fatto che l’organico di sostegno verrà attribuito sulla base del PAI, considerando elementi qualitativi e non solo quantitativi. Specifica il ruolo dei CTI (trascurati dalla direttiva) come interfaccia tra le scuole e i CTS, come organismi di rete che assorbono i CTRH, possibilità di organico di rete per il sostegno 18 L’evoluzione del concetto si evidenzia nel senso delle parole…. Inserimento Integrazione inclusione laura barbirato 2014 La più grande inguistizia… E’ fare parti uguali tra disuguali… 20 laura barbirato 2014 21 GLI ALUNNI “SPECIALI” modello ICF Non riescono spontaneamente a sfruttare appieno le occasioni di apprendimento che l’ambiente offre loro (a causa di limiti intrinseci), oppure Non hanno potuto fruire di opportune stimolazioni ambientali (a causa di contesti deprivanti), oppure Entrambe le condizioni. laura barbirato 2014 22 Mettere laura barbirato 2013 schema di evelina scann. 23 Possiamo anche “classificarli” così: a) ALUNNI CERTIFICATI - CON DIAGNOSI DVA (alunni disabili, tutelati dalla Legge104) DSA (Dislessici e alt. Legge 170/2010) ADHD (Disturbi dell’attenzione/instabilità) - CON ”RELAZIONE” clinica o da parte dei servizi sociali Disturbi del linguaggio Situazioni di istituzionalizzazione/affido/ condizioni socio-ambientali difficili… Condizioni mediche (diabete, epilessia…) 24 b) ALUNNI NON CERTIFICATI Disagio sociale, culturale, linguistico... TUTTE LE SITUAZIONI IN CUI E’ IL CONSIGLIO DI CLASSE/TEAM, UNANIMEMENTE, A RITENERE CHE QUELL’ALUNNO ABBIA BISOGNO DI UNO SPECIALE AIUTO (uso di strumenti compensativi, misure dispensative, forme di valutazione personalizzate) Qui è il CdCl/Team a produrre la relazione! laura barbirato 2014 25 Tutti questi alunni Richiedono una speciale mediazione, cioè: che gli stimoli vengano opportunamente selezionati, organizzati e presentati Per poter essere accessibili all’apprendimento Per poter consentire apprendimenti successivi In direzione della conquista dell’autonomia laura barbirato 2014 26 …al di là delle inutili categorie I BES sono tutti i bambini e ragazzi che vanno male a scuola per le più varie ragioni ed hanno bisogno di un aiuto supplementare per affrontare il curricolo proposto alla classe. laura barbirato 2014 27 Tutte le nostre iniziative devono avere il fine di creare una rete di protezione intorno a questi ragazzi, perché rischiamo di perderli laura barbirato 2014 28 Incremento??? alla scuola primaria 10/15% dei bambini per uno o più aspetti faticano a “stare al passo” della classe Alla secondaria di I grado arriviamo al 25% che non riesce o raggiunge a stento i “minimi termini” laura barbirato 2014 29 Geneticamente i nostri alunni non sono diversi da quelli di 10-20 anni fa! Migliore capacità diagnostica (vedi DSA) Maggiore sensibilità interpretativa degli insegnanti Percezione di incremento dei disturbi dell’attenzione, bullismo, condizioni dello spettro autistico: aumento come dato storico-antropologico? laura barbirato 2014 30 BISOGNI EDUCATIVI NORMALI? SPECIALI? http://www.iccasalgrande.it/spazioragazzi.html laura barbirato 2014 31 Bisogni Educativi “Normali”… sviluppo delle proprie competenze: imparare appartenenza sociale e accettazione: identità e autonomia valorizzazione e autostima sicurezza affettiva ……diventano speciali quando è più difficile ottenere una risposta adeguata a soddisfarli 32 Chi individua le difficoltà dell’alunno? La scuola/la famiglia I servizi clinici o sociali in caso di segnalazione L’INVIO, eventualmente suggerito dalla scuola sulla base delle proprie osservazioni, è affidato interamente alla famiglia. La famiglia completa l’iter valutativo e porta la certificazione alla scuola La scuola può individuare le difficoltà anche senza certificazione, con l’accordo della famiglia laura barbirato 2014 33 Cosa va esteso a tutti i BES? Le metodologie facilitanti, gli strumenti compensativi e le misure dispensative Una valutazione PERSONALIZZATA, che tenga conto dei livelli di partenza, delle difficoltà prevedibili e degli obiettivi personalizzati programmati per quell’alunno Questo va DOCUMENTATO (PEI, PDP, ALTRO…) E CONDIVISO COLLEGIALMENTE! laura barbirato 2014 34 Quali strumenti applicare Progettazione differenziata anche temporanea (ai sensi della normativa precedente) 35 2 DOCUMENTI PER OGNI SINGOLO ALUNNO CON BES si elabora il PDP (o il PEI o una progettazione differenziata temporanea o parziale) DA CONDIVIDERE CON LA FAMGILIA A LIVELLO DI ISTITUTO SI ELABORA IL PAI - Piano Annuale per l’Inclusività laura barbirato 2014 36 Per elaborare un piano per l’alunno osservare in modo sistematico (checklist..) Confrontarsi / condividere con i colleghi raccogliere informazioni dalla famiglia e dalla scolarità precedente Elaborare il PEI/PDP/programma e tenerlo sempre “aperto” Firmare congiuntamente: scuola e famiglia laura barbirato 2014 37 IL RAPPORTO SCUOLA - FAMIGLIA IL PATTO EDUCATIVO (allegato al PDP) IL LAVORO A CASA E A SCUOLA LE POSSIBILI CRITICITA’: a) resistenza, difficoltà di accettazione della famiglia al momento dell’invio a valutazione b) Eccessiva protezione una volta ottenuta la certificazione c) Resistenza della scuola ad adeguarsi laura barbirato 2014 38 In caso di certificazione… NB quel che i servizi scrivono al termine della valutazione sono SUGGERIMENTI PER LA SCUOLA La scuola, nella sua specificità professionale, è arbitra delle decisioni su come applicare strumenti e misure (modulare!!!!) laura barbirato 2014 39 La SINERGIA scuola/famiglia è di importanza decisiva FIDUCIA Condivisione delle informazioni COLLABORAZIONE COMUNICAZIONE (gli errori o i malintesi sono da considerarsi fisiologici!) La condizione di BES non è garanzia di “nessuna insufficienza”! laura barbirato 2014 40 Il Piano di Inclusività di Istituto La qualità dell’inclusione è la misura della qualità dell’intera scuola! 41 Documento da allegare al POF Elaborato dal GLI (ex GLH), coinvolgendo famiglie e altri operatori; Approvato dal Collegio dei Docenti; Può ispirarsi all’INDEX per l’inclusione o al progetto QUADIS; Contiene un’autoanalisi dell’inclusività della scuola e le strategie di miglioramento 42 Indicatori di qualità Sistema di accoglienza (in generale e nello specifico per i BES); Iniziative e percorsi previsti dall’O.F.; Organizzazione professionale (ruoli e funzioni); Relazioni con le famiglie e il territorio; Sistema di valutazione, modelli e criteri … Documentazione per la condivisione delle buone prassi 43 PEPER COSTRUIRE UNA CULTURA INCLUSIVA VUOL DIRE…. Andare oltre “inserimento” e “integrazione” …. laura barbirato 2012 44 Una scuola è inclusiva quando… Afferma valori inclusivi e li esplicita Costruisce comunità (accessibilità, ambientamento del personale nuovo…) Produce “politiche inclusive”: sviluppa una scuola per tutti Organizza un sostegno coordinato alle diversità Sviluppa pratiche inclusive scegliendo determinate metodologie piuttosto che altre Mobilita le risorse, tutte, a favore di chi ne ha bisogno 45 Raccomandazione: Cogliere lo spirito della Direttiva! Forte richiamo alla responsabilità della scuola nei confronti degli alunni che hanno bisogno di aiuto Non inseguire solo gli adempimenti formali e burocratici, avvertendo il peso di nuove incombenze vissute come molestie su un corpo docente già ampiamente tartassato dalla progressiva sottrazione di risorse e privo da tempo di regolare FORMAZIONE laura barbirato 2013 46 LA VALUTAZIONE… tema spinoso! Il responsabile dell’istruzione francese ha chiesto di eliminare la bocciatura perché si è dimostrato che è inutile o controproducente (genera abbandono e dispersione più che incremento dell’apprendimento) ed è costosa. Nei Paesi al top delle graduatorie PISA nessuno viene fermato nel periodo dell’istruzione obbligatoria. La bocciatura è collegata alla serietà della scuola? La scuola deve incoraggiare o scoraggiare? La bassa produttività del nostro sistema educativo deriva da un appiattimento egualitarista? DATI OCSE 2012: Italia insuccesso scolastico (ripet+abbandoni) doppio della media europea, ma… RISULTATI LOMBARDIA A LIVELLO DEI PAESI DEL NORD EUROPA! 47 La valutazione personalizzata ed individualizzata è formativa Applica i criteri previsti dal PDP anche in sede di esame di Stato Adegua la scala numerica dei voti ai livelli di partenza e alle caratteristiche del processo di apprendimento dell’alunno INVALSI possibilità di prove differenziate o di esonero (da decidersi a cura del DS), tranne il caso dell’esame di Stato che non prevede dispense ma solo misure/strumenti laura barbirato 2014 48 La lezione efficace NELLA CLASSE INCLUSIVA Laurabarbirato2014 49 Presupposto: ciò che “funziona” per l’alunno con BES, è efficace anche per gli altri • Per l’insegnante: occasione per rivedere e riorganizzare il proprio agire professionale • Attivare e attuare strategie per: • Valorizzare i punti di forza (i pensiero visivo e creativo, divergente); • Minimizzare quelli di debolezza (errori , deficit nella memoria di lavoro, lentezza esecutiva, facile affaticabilità, mancata autonomia nelle strumentalità di base). laura barbirato 2014 50 La didattica personalizzata ed Esige la condivisione da parte dei docenti: invidualizzata DEGLI ELEMENTI FONDAMENTALI DELLE DISCIPLINE DELLE MODALITA’ DI VERIFICA E VALUTAZIONE (come trasformare i dati raccolti nelle verifiche in giudizio numerico in merito al livello raggiunto) laura barbirato 2014 51 LA DIDATTICA: MEDIAZIONE E RITUALI Insegnare significa mediare la conoscenza perché si renda accessibile (e direi “accattivante”) per i nostri alunni insegnare indicare con l’indice della mano i segni, che stanno al posto della realtà e ad essa rimandano INSEGNARE è MEDIARE in diversi modi laura barbirato 2013 52 La routine della lezione APERTURA Offre all’attività di apprendimento un supporto ordinatore una cornice (affettiva, sociale, cognitiva, pragmatica…) CONCLUSIONE Consolidare gli apprendimenti, integrare i contenuti affrontati e coordinarli con l’attività successiva SEQUENZA offre all’attività di apprendimento un ordine dedicato e razionale (narrazione, descrizione di processi..) ANDATURA offre a ciascuna fase o sub-routine la durata e i passaggi “giusti” (esercitare, applicare…) 53 Iniziare la lezione con una serie di domande che ci facciano capire cosa gli studenti sanno già di quell’argomento ripetere con tutta la classe quanto è stato presentato durante la lezione precedente e cercare di coinvolgere i ragazzi con domande flash (warm up) Offrire anticipatamente schemi grafici inerenti l’argomento, per orientare gli alunni richiamare eventuali tematiche lasciate sospese, fissare le parole chiave (brainstorming visivo, tirare fuori le idee come vengono e collegarle a posteriori, sulla lavagna classica o sulla LIM) laura barbirato 2014 54 Variare azioni e contenuti, sollecitando diverse abilità e facendo in modo che ciascuno trovi il suo spazio e favorire la motivazione Ogni tanto fermarsi e fare sintesi dei contenuti, riprendere e ripetere diverse volte i concetti più importanti, controllare che gli alunni seguano e stiano comprendendo laura barbirato 2014 55 Sollecitare collegamenti fra le nuove informazioni e quelle già acquisite Sollecitare gli alunni ad utilizzare i contenuti in altri contesti o situazioni, invitarli a trovare ambiti di vita in cui quelle conoscenze potrebbero essere utili. Sollecitare gli alunni a condividere le loro conoscenze ed aiutarsi nell’applicazione (esercizio) o nell’approfondimento, utilizzare l’apprendimento cooperativo. laura barbirato 2014 56 «Lo scorso Sermio, Flinghedoro e Pribo stavano nel Nerdino, freppando cami gloppi e clemando grepi borti. Ecco che uno strezzo dritto bufa nel tresco di Flinghedoro. Pribo glippa e glappa. Oh, Flinghedoro chita. “Io strezzo dritto tunna nel tuo grappo!”». Avete capito? Domande alle quali è possibile rispondere: “Quando è avvenuta questa storia?” lo scorso Pribo Sermio “Chi c'era con Flinghedoro?” “Dove stavano?” nel Nerdino “Che cosa freppavano?” cami gloppi “Che cosano stavano clemando?” grepi borti dritto “Che tipo di strezzo arriva?” bufa “Cosa fa lo strezzo?” nel tresco di “Dove?” Flinghedoro “Che cosa tunna nel grappo?”lo strezzo dritto Nella lezione esclusivamente frontale gli studenti potrebbero rispondere di aver pur non L’eventuale rispostacapito, affermativa alla domanda “Avete capito?” è del tutto rituale avendo compreso … laura barbirato cidi 2014 57 Favorire Approcci cooperativi … e collaborativi Appr. metacognitivi tutoring • Attività di “potenziamento” in aula con il gruppo-classe • Attività di “recupero” fuori dall’aula solo in gruppi eterogenei laura barbirato 2014 Bandire • Approcci competitivi • Lezione SOLO frontale • … • Attività di “potenziamento e/o recupero” fuori l’aula e/o in gruppi omogenei, ovvero composti da soli alunni in difficoltà 58 Le scelte didattiche in presenza di BES laura barbirato cidi 2014 59 1. le sensorialità prevalenti va facilitato l’apprendimento attraverso il canale visivo : organizzatori grafici in senso lato (diagrammi di flusso, mappe mentali e concettuali, schemi, immagini, film, utilizzo di colori. ecc) e il canale uditivo (registrazione delle spiegazioni, audiolibri , libri di testo digitali, sintesi vocale, lettore umano , ecc). laura barbirato cidi 2014 60 2. I tempi Frammentare la lezione in micro-unità di circa 15’, introducendo variazioni per catturare l’attenzione Vanno concessi tempi distesi per lo studio e le verifiche perché lentezza e affaticamento costituiscono per i BES due dei principali limiti per un buon rendimento scolastico. laura barbirato cidi 2014 61 3. L’organizzazione degli spazi Ridurre i distrattori Variare l’organizzazione dei banchi in funzione del tipo di attività o consentire agli alunni di spostarsi o riorganizzarsi nel passaggio da una fase all’altra dell’attività Contatto visivo costante con gli alunni con bisogni educativi speciali Aula come laboratorio… o “cantiere” laura barbirato cidi 2014 62 4. La comunicazione Parlare teatralizzando ed enfatizzando con il non verbale i significati espressi con il linguaggio verbale, es. variare il tono di voce, usare la mimica, la prossemica… Non stare fermi ma muoversi (il movimento attira l’attenzione) Usare poche incisive parole e ritornare spesso sui concetti principali laura barbirato cidi 2014 63 5. Depenalizzare l’errore Errore accettato come non del tutto evitabile e non sempre autocorreggibile Cercare il ragionamento che c’è dietro l’errore, non soltanto sanzionare! Non segnalare l’errore mentre l’alunno sta lavorando, casomai dopo, alla fine e non con intento sanzionatorio. Non segnare tutti gli errori Consentire tempi personalizzati per le verifiche o accettare un numero inferiore di laura barbirato cidi 2014 64 risposte Strategie per l’apprendimento Incoraggiare e gratificare l’alunno ogni qualvolta ci sia l’occasione per farlo Renderlo sempre consapevole dei propri progressi, facendogli notare che è in grado di applicare conoscenze che non possedeva nella settimana/lezione precedente Privilegiare un insegnamento “sistematico”, con molte ripetizioni dello stesso concetto, ma con modalità diverse affinché queste risultino interessanti e motivanti laura barbirato cidi 2014 65 A casa… STUDIO ASSISTITO DA TUTOR (meglio se non si tratta di un familiare!) RIDUZIONE DEL CARICO DI LAVORO (se e come serve) AIUTO e applicazione delle “protesi” e degli “sconti” ma lavorando per l’AUTONOMIA (es dispositivi tecnologici) laura barbirato 2014 66 CONSIGLI SPICCIOLI laura barbirato cidi 2014 67 In caso si dettino appunti, fornire fotocopie o file Molto utile l’uso della LIM che consente di consegnare il file multimediale della lezione Accertarsi che l’alunno riesca a scrivere sul diario i compiti assegnati, eventualmente grazie anche all’aiuto del compagno di banco Utilizzare quando possibile il lavoro di gruppo o a coppie, che consente di sfruttare le capacità di problem-solving Se necessario, fornire materiale registrato per riascoltare le lezioni Esistono software per la didattica metacognitiva! laura barbirato cidi 2014 68 Una strategia: il CLOZE Il dettato per gli alunni con difficoltà Una prova di comprensione (mettendo in alto le parole da inserire) Utile anche nelle lingue straniere NB: una lacuna ogni 5 parole (non meno), spazi sempre uguali laura barbirato 2014 69 L’orale è sempre facilitante? Un disturbo poco conosciuto: la disnomia Possibilità di carenze lessicali o sintattiche Utilità dei facilitatori visivi: colori e mappe Possibilità di interrogare con il libro laura barbirato 2014 70 Se si forniscono fotocopie: Aumentare l’interlinea a 1,5- 2 Utilizzare un carattere uguale o maggiore di 14 Utilizzare Arial (carattere senza “grazie”) e scrivere in stampato maiuscolo, tuttavia meglio concordare col ragazzo l’uso del tipo e della dimensione del carattere perché è soggettivo. Il grassetto, le sottolineature, e il testo giustificato per molti alunni peggiorano la leggibilità: fornendo un file l’alunno potrà modificare autonomamente la formattazione oltre che eventualmente farsi leggere il testo. Lo sfondo di colore giallo è facilitante (vedi cartelli stradali!) laura barbirato cidi 2014 71 Occorre operare una semplificazione sintattica e lessicale del testo: Non utilizzare testi di più di 150/200 parole Non utilizzare parole sconosciute o complesse Utilizzare frasi brevi Esplicitare sempre soggetto e oggetto Utilizzare possibilmente verbi attivi al modo finito Distinguere chiaramente le informazioni principali dalle secondarie Evidenziare graficamente i passaggi principali Alleggerire sempre e comunque l’entità della parte scritta a favore di schemi e immagini laura barbirato cidi 2014 72 Le mappe e gli schemi INSEGNARE a costruire le mappe Non utilizzare più di 8-10 parole chiave Fare uso dei colori e degli organizzatori grafici Insegnare ad usare i software per costruire le mappe Lasciare sotto gli occhi la mappa durante l’interrogazione orale…lasciare sotto gli occhi il libro?!? laura barbirato cidi 2014 73 Metodologie efficaci Apprendimento cooperativo Didattica metacognitiva Lavori di gruppo (gruppi eterogenei) Tutoring e Peer education Didattica laboratoriale Simulazione e role playing Utilizzo delle tecnologie (LIM, PC e software specifici, tablet…) Anche la lezione frontale, se “animata”!!!! laura barbirato 2014 74 Voi siete importanti per i vostri bambini e ragazzi. Per qualcuno siete più importanti. Arrivederci! laura barbirato 2014 75
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