PAOLO VI E GLI ARTISTI. “SIETE I CUSTODI DELLA BELLEZZA NEL MONDO” M OST R A 17 A - 15 NOVEMBRE 2014 B R AC C I O D I C A R LO M AG N O OT TO B R E C ATA L O G O CUR A D I F R A N C ESC A B OS CHET TI E D I Z I O N I M U S E I V AT I C A N I INTRODUZIONE Secondo la testimonianza di Jean Guitton, filosofo, pittore e amico del futuro pontefice fin dagli anni Venti, l’amore di Giovanni Battista Montini per l’arte risale agli anni giovanili ed era tale da costituire una vocazione alternativa a quella sacerdotale, impostasi poi per la sua intensità e per la capacità di includere in sé anche quell’inclinazione verso le arti (Paul VI e l’art, Istituto Paolo VI, 1989). Percorrere la biografia di Paolo VI a confronto con la cronologia dei suoi scritti dedicati all’arte, conferma la persistenza di quell’interesse e sorprende per la fertilità che tale presenza ha generato in termini di elaborazione teorica e di iniziative concrete. I testi di Giovanni Battista Montini, quelli relativi agli anni del pontificato, raccolti da Begni Redona nel prezioso volume, introdotto da Gianfranco Ravasi, Paolo VI su l’arte e gli artisti (Istituto Paolo VI-Edizioni Studium, 2000), ma anche quelli precedenti al 1963, sono stati una guida imprescindibile per l’ideazione del progetto espositivo; dei più significativi vengono riportati in catalogo alcuni stralci, che ben introducono alla densa lucidità del pensiero di Paolo VI sull’arte. L’idea di questa mostra, nata quale omaggio dei Musei Vaticani per la beatificazione di papa Montini, è quella di puntare l’attenzione sul rapporto privilegiato di Paolo VI col mondo dell’arte e degli artisti e di offrirne una visione certamente non esaustiva ma il più possibile ampia e variegata. Tale rapporto nasce nell’intimità degli anni formativi, matura grazie allo scambio con gli intellettuali e gli artisti che in casa dei coniugi Maritain si confrontavano sulle relazioni tra arte e spiritualità, e si concretizza, durante il suo pontificato, in un’eccezionale sequenza di iniziative. Per citare solo alcune delle più importanti attività promosse o sostenute da Paolo VI, nell’ambito dei Musei Vaticani vengono riordinati il Museo Pio-Cristiano e la Raccolta Epigrafica, completati il Museo Gregoriano Profano e il Museo Missionario-Etnologico, precedentemente collocato nel Palazzo lateranense, viene inoltre istituito il Museo Storico. Ed infine viene creata e aperta al pubblico la Collezione d’Arte Contemporanea, nucleo vivo di questa mostra. Per ripercorrere le tappe più rilevanti della relazione tra papa Montini e il mondo dell’arte, è stato pensato un percorso, che si snoda con un andamento prevalentemente cronologico, affiancando fotografie, sculture, dipinti, carte e volumi, filmati. Dalla raccolta vaticana, voluta e concepita da Paolo VI quale segno tangibile della volontà di ritessere un legame tra Chiesa e cultura contemporanea, provengono le opere esposte, scelte per dare visibilità ad eventi sia storici che spirituali della vita di papa Montini. Un’antologia di scatti, selezionati negli archivi dei Musei Vaticani, dell’Osservatore Romano e di Fotografia Felici (dall’Ottocento i Felici sono fotografi del Papa e delle Udienze papali), affiancano le opere. Ci auguriamo che l’esposizione apra qualche spiraglio sulla figura di questo grande pontefice e in particolare sullo svolgersi della sua relazione col mondo dell’arte e con gli artisti, siglata da una costanza appassionata e da una concretezza di esiti, fedele alla grande tradizione dei pontefici rinascimentali. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno reso possibile la realizzazione della mostra, la Direzione, che l’ha voluta e sostenuta, la responsabile della Collezione d’Arte Contemporanea, Micol Forti, per i consigli e per la costante e imprescindibile disponibilità al confronto, Mario Ferrazza, che prima di lei ha diretto la Collezione, per la condivisione dei suoi preziosi ricordi, e Rosalia Pagliarani per l’attenta collaborazione. FRANCESCA BOSCHETTI COLLEZIONE D’ARTE CONTEMPORANEA DEI MUSEI VATICANI
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