Tecniche di Riconfinazione

Domande/Risposte del webinar
Tecniche di Riconfinazione
tenuto il del 22 Luglio 2014 dal docente, geometra:
Gianni Rossi
del Collegio dei Geometri e Geometri Laureati di Padova
E-mail: [email protected]
Gentile Professionista,
Ti ringrazio per aver partecipato al webinar in oggetto e spero di farti cosa gradita nell’inviarti
le risposte alle domande che non sono riuscito a trattare durante la conferenza online.
Mi auguro di avere altre occasioni di incontro, magari anche di persona presso la tua Provincia
di residenza.
A presto.
Domande / Risposte sull’organizzazione del seminario presso i Collegi
Dall’elenco delle Domande/Risposte sotto riportato ho rimosso le tante domande di chi mi
ha chiesto quando verrà tenuto il seminario presso il Collegio della propria Provincia.
La mia pianificazione prevede di organizzarlo in tutta Italia, dando naturalmente priorità ai
Collegi che si mostrano maggiormente interessati.
Invito quindi i Colleghi che hanno manifestato interesse per il corso a proporlo essi stessi al
Collegio di appartenenza così da poter velocizzare le procedure organizzative. Ai responsabili
del Collegio possono eventualmente essere forniti i recapiti della nostra responsabile Eventi:
Sonia Fontana cell. 345-7289156 e 333-9094369 email: [email protected]
Nel frattempo, per conoscere le prossime date e località vi consiglio di consultare
periodicamente il calendario corsi.
Per i webinar online, che non necessitano di alcuna attività organizzativa, se siete iscritti alla
mia newsletter di topografia, riceverete sicuramente l’invito alle prossime sessioni. Se non
siete sicuri di essere iscritti alla newsletter e volete iscrivervi, inviate i vostri dati sempre a
Sonia Fontana ai recapiti qui sopra.
Qualcuno ha anche chiesto se per questi webinar online sarà prevista in futuro l’assegnazione
dei crediti formativi. Su questo punto sto portando avanti l’istanza con il responsabile della
formazione del Consiglio Nazionale Geometri, e mi auguro che venga accolta. Vi terrò
informati.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
Domande / Risposte di carattere tecnico
1. Ho iniziato il video in po’ in ritardo, quando si clicca il crocicchio bisogna sempre
ingrandire al massimo ?
Sì, quando si cliccano i crocicchi bisogna ingrandire fino al punto da stimare con la
massima precisione i pixel che compongono l’incrocio dei due parametri. Ma non è
sempre detto che serva ingrandire al massimo il crocicchio in sé. A volte, quando la
qualità della mappa raster è scadente, è consigliabile partire con uno zoom inferiore, cioè
da più lontano, e poi avvicinarsi man mano al crocicchio, in questo modo si riesce a
stimare meglio le righe di pixel che formano il parametro. Un altro metodo, sempre per
raster scadenti, consiste nel tracciare delle linee di appoggio, a partire da più lontano dove
il parametro si vede meglio, e poi cliccare il crocicchio nella loro intersezione.
Ad esempio, data la mappa qui di seguito riprodotta, in cui i parametri sono poco
distinguibili dallo sfondo:
dapprima traccio in CorrMap le linee di appoggio a partire dai tratti in cui il parametro è
maggiormente visibile:
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
e poi clicco il crocicchio nell’intersezione:
2. Come si fa avere la mappa d’impianto in raster, qui a Foggia abbiamo il wegis ?
Vedo che Foggia non è stata inserita nell’appalto della Sogei per la scansione, quindi
significa che le mappe raster esistono già. In effetti a Foggia ho tenuto un seminario a fine
2012 e mi sembrava infatti che i colleghi dicessero di averle. Ti consiglio di provare a
sentire il Collegio.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
3. Nel caso non sia possibile l’individuazione di punti d’inquadramento tali da “circondare”
l’oggetto del rilievo ma ubicati solamente su un lato è corretto usare la rototraslazione o è
meglio usare altre tipologie ?
In tal caso il problema è la “debolezza” nel calcolo della rotazione, la cui approssimazione
può portare a risultati disastrosi, specialmente quando il confine è in posizione radiale
rispetto al baricentro dei punti di appoggio (vedi figura che segue), perché in quel caso
anche un lieve errore di rotazione si traduce in uno sbandamento abnorme del confine.
Per risolvere il problema sono consigliabili due alternative:
a) L’apertura a terra multipla che appoggiandosi ad un trigonometrico, naturalmente
sufficientemente distante e attendibile, evita il problema. Meglio ancora se con la
variante che applica la correzione media di orientamento (C.M.O.) perché questa,
usando più di un orientamento, fornisce anche la (reciproca) attendibilità dei
trigonometrici. Non va ovviamente invece mai usata l’apertura e terra singola (se non
in casi del tutto eccezionali e quando non è possibile nessun altra soluzione) perché,
non avendo sovrabbondanza di misure, non rivela i potenziali errori.
b) La variante “Orientata” della rototraslazione ai minimi quadrati illustrata nella figura
che segue. Questo schema io lo ritengo preferibile all’apertura a terra multipla perché
quest’ultima calcola le coordinate della stazione a partire da quelle del trigonometrico
e, così facendo, riporta nella zona del confine l’influenza della posizione di mappa del
trigonometrico, posizione che in genere ha una deformazione diversa da quella della
zona del confine (proprio perché il trigonometrico è distante). La rototraslazione
orientata, invece, che si esplica sempre misurando l’angolo di orientamento ad un
trigonometrico posto dall’altro lato rispetto a quello dove sono i punti di appoggio,
preserva il calcolo delle coordinate a partire solo dalla posizione dei punti di appoggio
e non da quella del trigonometrico, utilizzando quest’ultimo soltanto per correggere la
rotazione.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
4. Come si interviene in caso di georeferenziazione di uno sviluppo ?
È molto semplice, con riferimento alle figure che seguono per una mappa al 2000 con
sviluppo al 100, si devono dapprima reperire sul foglio le coordinate Est/Nord dei
parametri che interessano lo sviluppo:
Dopodiché si applicano tali coordinate ai parametri presenti nello sviluppo, facendo
attenzione che questi hanno un passo di 100 mt e non di 200 e sono quindi in numero
doppio (raffittiti) rispetto a quelli del foglio al 200:
5. Come si apre il collegamento a Google Earth e come si sposta il raster su Google ?
Google Earth viene lanciato automaticamente sia da CorrMap che da Geocat. Su
CorrMap è sufficiente inserire il codice catastale del Comune, la sigla della Provincia ed il
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
numero del foglio di mappa (oltre che ovviamente georeferenziare la mappa). Da Geocat
basta che nel rilievo ci sia almeno un punto fiduciale completo del codice Comune.
In Google Earth per spostare o ruotare il raster, basta selezionare il nome del raster nel
pannello Luoghi (o Places) sulla sinistra ed attivare l’opzione Proprietà (o Properties) del menù
che si apre con clic destro. La mappa apparirà così contornata da marcatori di colore
verde (figura qui sotto). Agendo con il mouse su quello centrale si può spostarla, con
quello a forma di rombo si può ruotarla, mentre con quelli ai vertici si può
ridimensionarla.
6. A questo punto è meglio fare sia la Parametrica che la Trilaterale in modo da avere
sempre un doppio confronto ?
No, non è necessario, basta decidere qual è la più idonea per il caso in esame. Come
dicevo al webinar, nel caso in cui il confine non sia troppo a ridosso dei punti di
inquadramento, in genere spigoli di fabbricato, (o, come nel caso visto, non coincida
addirittura con gli stessi) vanno bene entrambe. Ed anzi, in questi casi alcuni preferiscono
la Parametrica perché riflette la formazione stessa delle mappe d’impianto (stazioni di
poligonale inserite per coordinate cartesiane sul reticolo dei parametri). Nei casi sopra
accennati, definiti casi in cui “va preservata la congruità locale della mappa”, invece, va
sempre adottata la Trilaterale.
7. È conveniente dare anche un “peso” ai vari punti, a seconda se di un fabbricato ho
battuto più spigoli o se è posto su un foglio limitrofo ?
Sì, è corretto, anche se i pesi vanno usati con grande cognizione di causa. Pier Domenico
Tani nel suo libro “Aspetti tecnici dell’azione di regolamento di confini” dava una serie di
parametri di valutazione su come calibrare i pesi in funzione dei diversi fattori:
a) distanza del punto di appoggio dal confine;
b) bontà della materializzazione;
c) punto di appoggio su un foglio diverso da quello del confine;
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
d) contestualità temporale o meno dell’inserimento in mappa del punto di appoggio
rispetto al confine;
e) ripetitività, cioè il fatto di aver rilevato tutti gli spigoli di uno stesso fabbricato;
Il programma Geocat segue gli insegnamenti di Pier Domenico Tani ed include quindi
l’inserimento dei fattori di peso di cui sopra dai quali calcola poi il peso complessivo del
punto.
8. Geocat esegue anche il calcolo dell’apertura a terra ?
Certo, sia dell’apertura a terra semplice, che di quella multipla, quest’ultima anche con
l’applicazione della correzione media di orientamento, vedi domanda n. 3.
9. Ma quando uso una mappa che mi da il catasto in PDF dove non ci sono i crocicchi uso
la catastale e poi la parametrica ?
Premesso che, come dicevo al webinar, i PDF del Catasto non vanno mai usati per le
riconfinazioni, se si vogliono georeferenziare per altri scopi è necessario trasformarli in
raster, tramite uno scanner oppure anche catturando l’immagine del video con i tasti
Alt+Stamp. Poi con CorrMap si possono generare i crocicchi tracciando i parametri a
partire dagli inviti sui bordi (tacche) e procedere a qualsiasi delle 6 georeferenziazioni
previste dal software.
10. Ma come faccio ad essere sicuro che i punti di inquadramento sono giusti rispetto alla
realtà ?
Innanzi tutto da un esame accurato tra mappa e realtà, e poi dagli scarti della
rototraslazione. Come abbiamo visto al webinar, infatti, l’indicazione degli scarti serve
proprio per escludere quei punti che, presentando un valore molto maggiore degli altri, si
rivelano inattendibili.
11. Nell’esempio di ricostruzione del frazionamento antecedente alla circolare 2/88 abbiamo
visto la ricostruzione degli allineamenti sia dando priorità alle misure scritte dal Tecnico,
sia ai prolungamenti delle linee di mappa che egli intendeva estendere. Sarebbe giusto
compensare i due allineamenti ?
Personalmente ritengo che, se il frazionamento è incluso nell’atto di compravendita, abbia
la prevalenza il dato numerico, ancorché palesemente rilevato sulla mappa e non sul
posto. In tutti gli altri casi la questione rimane dubbia ed è da valutare attentamente a
seconda delle evidenze, anche se l’opinione dei più è quella di dare comunque priorità alle
misure numeriche.
12. Perché dovrei fare preliminarmente la georeferenziazione Catastale su tutto il foglio
quando generalmente si usano per riconfinare 3-4 riquadri sui quali posso usare la sola
Parametrica ?
Infatti non c’è alcuna necessità di eseguire la Catastale, io l’ho spiegata per prima solo
perché mi era utile a fare capire i concetti di georeferenziazione, pixel, rotazione,
variazione di scala, ecc.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
13. I punti di inquadramento è opportuno sceglierli in prossimità del confine da ripristinare o
più lontani ?
Più sono vicini al confine, più “pesano”, vedi domanda n. 7. Tuttavia, se per risolvere la
riconfinazione si ricorre alla rototraslazione (come succede in molti casi), allora conviene
prendere anche punti più lontani per avere una rotazione (la componente “roto” della
roto-traslazione) più precisa.
14. Con CorrMap è possibile anche il calcolo con la Trilaterale ?
Non voglio sembrare immodesto, ma la Trilaterale l’ho “partorita” io e credo che non ci
siano altri software che la implementano oltre a CorrMap o, se ci sono, l’hanno copiata da
CorrMap.
15. Quando devo riconfinare con una mappa d’impianto che presenta pochi riferimenti posso
utilizzare una mappa successiva comunque prima del Wegis ?
Assolutamente no !! A partire dall’impianto, le varie mappe che si sono succedute hanno
subito una serie di passaggi che ne hanno brutalmente compromesso l’attendibilità
metrica. Come dicevo al webinar, se la linea non è nata all’impianto, devi reperire l’atto di
aggiornamento catastale (frazionamento, tipo mappale) che l’ha generata e ricostruirla in
base alle misure che trovi in tale atto.
16. Ma queste tecniche di riconfinazione sono specifiche solo per questi software CorrMap e
Geocat ?
No, possono essere messe in pratica da chiunque e anche senza un software specifico,
basterebbe un foglio di calcolo e un CAD. CorrMap e Geocat sono basati sulle tecniche
trattate al webinar, ma alcune di queste possono essere presenti anche in altri software.
La differenza tra i miei software e gli altri che eventualmente utilizzano tecniche analoghe
è che io ho pubblicato gli algoritmi nel libro “La teoria e la pratica nelle riconfinazioni”
(vedi domanda n. 49), mentre non mi risulta che altri abbiano fatto altrettanto. Io ho
pubblicato gli algoritmi perché desidero che chi usa i miei software sappia esattamente i
calcoli che fanno; se questi sono ritenuti idonei, li acquista, altrimenti compra altri
prodotti che ritiene più corretti.
17. Come ci si confronta invece con le coordinate dei vertici vettoriali del catasto ?
I file vettoriali del Catasto sono la cosa peggiore che uno possa usare nelle riconfinazioni
perché, come dicevo alla domanda n. 15, sono il risultato di una serie di passaggi che
hanno deteriorato l’attendibilità metrica della mappa nell’ordine di metri. A prima vista
sembrano l’ideale perché sono già georeferenziati e hanno i parametri a 200 metri (per
scala 2000), ma il disegno della mappa è quanto di più impreciso si possa avere tra tutte le
varie mappe che si sono succedute dall’impianto in poi. Ai seminari presso i Collegi dei
Geometri presento delle slide che illustrano bene questo grave deterioramento e le cause
che l’hanno prodottto. Magari ne parliamo anche in un prossimo webinar online.
18. Il problema è che le mappe si aggiornano in continuazione …
Questo non è un problema, come dicevo alla domanda n. 15, tu devi sempre reperire la
mappa d’impianto oppure l’atto di aggiornamento catastale che ha generato la linea del
confine.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
19. Non sempre sono presenti fabbricati in mappa per cui non sempre è possibile la
Trilaterale.
Se sul posto non sono presenti fabbricati o altri elementi materializzati, non è possibile
nemmeno la Parametrica né le altre georeferenziazioni perché non si riesce ad inquadrare
la mappa alla realtà e quindi ricostruire il confine (che è solo sulla mappa). È molto
difficile che non si trovi nessun elemento di mappa presente sul posto, al massimo
occorrerà cercarlo più lontano e su fogli diversi da quello del confine. Questo sicuramente
riduce la precisione, ma … si fa quello che si può.
20. Rilevando con GPS in NRTK con coordinate riferite a stazione permanente regionale, è
possibile avere per il picchettamento le coordinate riferite a tale sistema ?
Sì, sia CorrMap che Geocat permettono di elaborare il rilievo nel sistema di riferimento
della stazione permanente e quindi, in tal caso, i dati per il tracciamento vengono restituiti
secondo quel sistema.
21. L'interpretazione dei punti in funzione dei pixel: questo è il vero problema,specialmente
quando le linee non sono perfettamente rettilinee.
CorrMap risolve questo problema perché permette di tracciare linee vettoriali sopra quelle
del raster e digitalizzare poi il punto di incrocio mediante snap.
22. CorrMap si può usare con qualsiasi altro CAD o programma di topografia ?
Sì, CorrMap si limita a creare il DXF contenente la mappa georeferenziata e poi lancia il
CAD installato nel computer ed abbinato ai DXF. Inoltre esporta i punti georeferenziati
su file testo che possono essere importati da altri software di topografia.
23. Ok alle stesse coordinate ma se siamo a scavalco tra Regioni con origini diverse ?
In questo caso si esegue la Trilaterale che calibra la mappa sulle coordinate del rilievo, che
è univoco anche se a cavallo tra mappe con origini diverse.
24. Georem 5.02 non mi effettua la sovrapposizione su Google Earth, vero ?
Vero, questa è una funzionalità del nuovo CorrMap 5.03.
25. Per un riconfinamento da atto antecedente alla circolare 2/88 eseguito con rilievo
celerimetrico con apertura a terra, qual è il metodo migliore per tracciare i punti del
libretto prelevato in catasto ? Eseguo nuovamente l’apertura a terra con i dati dell’apertura
a terra utilizzati nel libretto ?
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
Come dicevo alla domanda n. 3, l’apertura a terra (singola, non multipla) va, se possibile,
evitata nella maniera più assoluta. Nel caso citato va verificato se il libretto contiene, oltre
all’apertura a terra anche altri punti che possono essere ribattuti per sovrapporlo al rilievo
di riconfinazione, ricostruendo così il confine. Certo, se il libretto contiene la pura
apertura, allora non si può far altro che rifare quella, nel qual caso bisogna avere la cautela
di cercare di posizionare la stazione dove l’aveva posizionata il Tecnico all’epoca.
26. Qual è la georeferenziazione più adatta per ricostruire un confine uscente da uno spigolo
di un fabbricato e tale spigolo è un punto di inquadramento ?
Come abbiamo visto nel primo esempio trattato al webinar, in questo caso è la Trilaterale
perché mantiene fissi i punti di inquadramento, mentre la Parametrica li sposterebbe
dell’entità pari allo scarto derivante dalla rototraslazione.
27. Il riconfinamento è gestibile tutto con il programma CorrMap e quei passaggi che ha fatto
con Geocat ?
Cerco di rispondere in maniera esaustiva a questa domanda in modo da evitare equivoci.
Date le tre famiglie di riconfinazioni possibili:
a) Riconfinazioni di linee derivanti dalla mappa d’impianto.
b) Riconfinazioni di linee derivanti da atti di aggiornamento catastali antecedenti alla
circolare n. 2 del 1988: vecchi frazionamenti inseriti per allineamenti e misure
progressive.
c) Riconfinazioni di linee derivanti da atti di aggiornamento catastali successivi alla
circolare n. 2 del 1988: frazionamenti redatti mediante libretto Pregeo.
CorrMap da solo risolve:
a) tutte le riconfinazioni di questa categoria per le quali il rilievo è contenuto in un unico
foglio di mappa. Il rilievo deve essere importato in CorrMap da un file di testo
contenente le coordinate;
b) come per il punto precedente.
Geocat invece risolve:
a) tutte le riconfinazioni di questa categoria, previo import dei punti prelevati dalla
mappa con CorrMap o altro software di georeferenziazione mappe;
b) come per il punto precedente;
c) Tutte le riconfinazioni di questa categoria, senza la necessità di nessun altro software.
28. Quale tecnica dobbiamo usare per georeferenziare due scansioni relative allo stesso
foglio?
Più che quale tecnica, in questo caso si deve valutare quale delle due scansioni è la
migliore, cioè la meno deformata. Se questo non è fattibile “a vista” io farei la Parametrica
su entrambe e metterei a confronto le deformazioni Est/Nord calcolate da CorrMap:
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
Dopodiché, la georeferenziazione da adottare va decisa in base al lavoro, può bastare la
Parametrica oppure si dovrà scegliere la Trilaterale nei casi descritti alla domanda n. 6.
29. Se non ho punti di riferimento come procedo ?
Non si può fare una riconfinazione della categoria mappa-rilievo senza punti di
inquadramento. Si può trovare un compromesso con punti anche distanti dal confine. Se
proprio non c’è niente, non resta che trovare una mediazione tra le parti.
30. Come si fa a richiedere le mappe raster d'impianto ?
Per le Province che le hanno già, in genere vengono fornite dal Collegio dei Geometri. Per
le Province che invece non le hanno bisognerà attendere l’appalto di cui scrivo su
www.mappedimpianto.it. Nel frattempo si dovrà richiedere un estratto di mappa
d’impianto in Catasto e scansionarlo in proprio.
31. Come georeferenziare correttamente un estratto di mappa catastale in PDF ottenuto da
SISTER ?
Vedi domanda n. 9.
32. Gli estratti di mappa catastale possiedono molte distorsioni ?
Sì, perché derivano da una serie di passaggi che hanno deteriorato l’attendibilità metrica
della mappa, vedi domanda n. 17.
33. Ma che attendibilità ha lavorare su più fogli di mappa, hanno sfere locali diverse ?
Le coordinate Catastali (Cassini-Soldner, Sanson-Flamsteed o Gauss-Boaga che siano)
hanno già risolto in sé stesse il problema della sfera locale, in quanto sono tutte proiezioni
che tengono conto della curvatura terrestre. Il problema si pone solo quando si esce dal
campo topografico (15 km) all’interno del quale tale curvatura non è significativa.
34. Mi dà i riferimenti alla circolare che regola la digitalizzazione delle mappe ?
Si trovano su www.mappedimpianto.it.
35. Perché faccio il DXF se le coordinare precise le determina il programma ?
Per avere il disegno con la mappa di sfondo. Nel DXF creato da CorrMap i punti
georeferenziati hanno comunque le coordinate analitiche calcolate dal programma, è solo
la mappa raster che è stata adattata al passo dei parametri (200 x 200), ma in genere, per
mappe con deformazione nella norma, non ci si accorge nemmeno della differenza.
L’unica cosa da evitare è di prelevare nuovi punti dal DXF, bisogna sempre prelevarli
dalla mappa originaria e poi rifare il calcolo della georeferenziazione.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
36. Geocat ha un suo CAD interno o deve per forza essere usato con AutoCAD o ZWCAD ?
No, Geocat non ha un suo CAD interno. Parecchi anni fa ce l’aveva, ma poi mi sono
trovato di fronte ad una marea di critiche perché gli utenti dicevano che il CAD interno:
non ha i layer, non ha gli snap, non ha i blocchi, non ha i retini, non ha le quotature
associative, non ha gli Xref, ... e via dicendo. Al che ho preferito appoggiarmi ai CAD
standard, tanto più che con ZWCAD noi offriamo una valida alternativa ad AutoCAD a
basso costo. Del resto, i Tecnici che non possiedono comunque un CAD AutoCAD
compatibile sono pochissimi perché normalmente i CAD interni ai programmi topografici
non sono sufficienti per l’intera attività dello studio, come invece AutoCAD o ZWCAD.
A quel punto, tanto vale usare AutoCAD o ZWCAD anche per la topografia.
37. Ma quando alcuni crocicchi non sono più visibili per via dell’usura, posso in qualche
modo ricostruirli ?
Sì, vedi domanda n. 1.
38. Quale approssimazione c’è con la sovrapposizione della mappa georeferenziata su Google
Earth ?
Dipende da diversi fattori, primo tra tutti l’altitudine perché Google Earth rileva il terreno
alla sua quota effettiva, mentre la mappa è una proiezione piana al livello medio del mare
che viene stesa su Google Earth come se fosse un lenzuolo (ma alla quota effettiva), da
qui una prima perdita di precisione. Altri fattori sono la “prospettiva ” con cui Google
Earth “vede” la zona in questione e non ultimo anche i dati geografici usati per il calcolo.
Su Geocat e CorrMap abbiamo cercato di curare al meglio questi dati ma può esserci
sempre qualche approssimazione. Ad ogni modo, va detto che la sovrapposizione a
Google Earth va vista come una “anteprima” per verificare la corrispondenza di quanto
presente in mappa con la realtà effettiva dei luoghi. Per questo scopo l’approssimazione è
in genere più che sufficiente, senza contare che la posizione della mappa può essere
corretta come spiegato alla domanda n. 5.
39. Ho dei file di mappe cartografiche in DWG, come posso capire se sono georeferenziati ?
Se hanno coordinate cartografiche in genere lo sono, ma bisognerebbe analizzarli in
dettaglio.
40. Se devo fare un georeferenziazione per trovare coordinate di un confine tra 2 fogli di
mappa a cavallo il metodo è efficace nonostante la non sovrapponibilità tra le mappe di
impianto ?
In questo caso io consiglio di eseguire un rilievo che si estende a cavallo dei due fogli,
rilevando punti di inquadramento su ciascuno. Dopodiché si esegue la georeferenziazione
Baricentrica, sempre di ciascun foglio, sui punti del rilievo. A quel punto entrambi i fogli
sono stati portati nello stesso sistema di riferimento, quello del rilievo, e si possono quindi
sovrapporre (su base reale e non cartografica) per verificare la discordanza del confine
indicato nell’uno rispetto all’altro e stabilire la posizione finale. Nel fare tutto ciò, in
funzione dell’attendibilità dei punti di inquadramento si possono anche attribuire pesi
diversi ai punti di un foglio rispetto a quelli dell’altro.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
41. Perché il lavoro sia attendibile qual è la tolleranza nello scarto delle coordinate operando
su raster in scala 1 : 4000 ?
Non si può dare una risposta assoluta a questa domanda, ma solo relativa. Ad esempio, se
per un determinato foglio di mappa (meglio, per più fogli limitrofi) il 75% degli scarti della
Catastale è inferiore a 1.00 mt e il 20% supera questo valore, allora 1.00 mt può essere
considerato il valore soglia. Se invece il 75% degli scarti è entro 1.50 mt allora il limite è
questo, e così via. Dipende in sostanza dalla deformazione più o meno accentuata della
mappa. Per dire, per le mappe Napoleoniche (Teresiane) del 1810-1820 tuttora in uso in
alcune Province di confine della Lombardia (esempio Varese) può essere accettabile anche
uno scarto di 3.00 metri perché sono ovviamente molto imprecise e deteriorate.
42. Non ho seguito/capito la motivazione dell’allineamento 129-130.
Quello non era un allineamento, era il confine presente in loco sotto forma di muretto.
Nell’esempio l’ho tracciato per far vedere come fosse discordante rispetto al confine
ricostruito dal frazionamento.
43. Si riesce a ripristinare un confine da TF secondo circolare 2/88 quando dei 3 PF utilizzati
originariamente ne rimasto uno solo oppure nessuno ?
Come dicevo al webinar, non è importante trovare i PF utilizzati dal Tecnico redattore del
frazionamento, basta ritrovare anche altri punti e ribatterli. Naturalmente per effettuare la
sovrapposizione tra il frazionamento ed il proprio rilievo riconfinazione (necessaria a
ricostruire il confine) i punti in comune devono essere almeno due, con tre o più c’è il
grosso vantaggio di poter valutare gli scarti sugli stessi.
44. C’è la possibilità di avere 2 raster da regolare con la trasparenza come su Google Earth ?
Non su questa versione di CorrMap, ma sulla prossima. Questa prestazione si può avere
comunque da altri programmi di grafica generica come PhotoShop o Gimp.
45. Perché si dovrebbe preferire il collaudo dei punti di controllo alla rototraslazione ai
minimi quadrati invece di usare l’apertura a terra multipla con trigonometrici lontani ?
Perché, come dicevo alla domanda n. 3, l’apertura a terra multipla riverbera sul confine la
deformazione di mappa della zona dei trigonometrici distanti ed altera quindi la situazione
locale del confine. La rototraslazione invece permette di usare solo punti locali, vicini al
confine, e non soffre quindi di tale difetto.
46. La versione utilizzata è nuova rispetto a Georem 5.2 ?
Sì, nel webinar ho utilizzato il nuovo programma CorrMap 5.03.
47. Nel caso di rilievo GPS iniziale, se voglio poi usare la stazione totale per tracciare, bisogna
trasformare in celerimetrico ?
No, come mostravo al webinar, la nuova versione del programma permette ci calcolare i
dati di tracciamento per coordinate polari (angolo e distanza) semplicemente indicando un
punto GPS come stazione ed un altro punto GPS come orientamento.
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Webinar “Tecniche di Riconfinazioni” del 22/07/2014 – Gianni Rossi
Domande / Risposte di carattere commerciale
48. Dove possiamo trovare CorrMap ?
La versione dimostrativa di CorrMap e di Geocat si può scaricare dalla pagina web di cui
al link che segue, nella quale sono presenti anche le schede tecniche e i filmati illustrativi
YouTube:
http://www.tecnobit.info/novita/topografia-corrmap-geocat.php
49. Acquistando il libro “La teoria e la pratica nelle riconfinazioni” si acquistano anche i
programmi ?
No, il libro è un prodotto a sé stante è scritto da tre autori: Carlo Cinelli, Leonardo
Gualandi e Gianni Rossi. Commercialmente non è legato ai software anche se nel volume
sono spiegati gli algoritmi di Geocat e CorrMap e sono anche illustrati numerosi esempi di
riconfinazioni sviluppate con i due software. Il libro può essere acquistato direttamente
dall’editore Maggioli oppure da Tecnobit durante i seminari sul posto.
50. È possibile rateizzare gli acquisti ?
Dipende dall’importo complessivo dell’acquisto, prova a sentire il nostro reparto vendite
scrivendo a [email protected] oppure telefonando al 0424 567729.
51. L’offerta dei due software è valida anche per chi segue tramite web gratuitamente ?
Fino al 31 Luglio 2014 l’offerta è valida per chiunque.
52. Per aderire all’offerta ?
Basta contattare il nostro reparto vendite ai recapiti di cui alla domanda n. 50.
53. I prezzi esposti erano esclusa IVA ?
Sì.
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