Ritratti d’impresa| Multiradio Radio Bruno, l’emittente carpigiana capofila del gruppo, È nata in un garage, come molte altre realtà negli anni Settanta. Poi a fare la differenza sono stati l’intuito imprenditoriale, la professionalità e la passione di un gruppo di persone che oggi raccolgono i frutti di un lungo lavoro. Radio Bruno si conferma saldamente al comando in Emilia-Romagna per numero di ascoltatori superando anche i big network nazionali di Stefano Marchetti - foto Elisabetta Baracchi festeggia i 40 anni di attività con una sede nuova di zecca Q uarant’anni fa, Internet era ancora nelle segrete stanze dei centri di ricerca, Facebook non lo avremmo neppure immaginato, e i telefonini esistevano soltanto in qualche film di agenti segreti o di fantascienza. «Eppure, se ci si pensa, proprio fra gli anni Settanta e Ottanta la radio è stata il primo “social”, capace di unire le persone e fare condividere passioni ed emozioni», ricorda Gianni Prandi, presidente di Radio Bruno, da anni l’emittente più ascoltata in Emilia-Romagna, perla del gruppo Multiradio che abbraccia anche altre amatissime stazioni, da Radio Stella a Modena 90. Nata e cresciuta a Carpi, da poche settimane Radio Bruno ha inaugurato in via Nuova Ponente (praticamente accanto alla Polisportiva Dorando Pietri, dove è stata di casa già dal 1978) una sede avveniristica, costruita ex novo, dotata di spazi e attrezzature che potranno anche accompagnare Nella radio, tra la gente 46 OUTLOOK - NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 - OUTLOOK 47 ISTANTANEE DAL PASSATO Ecco alcuni tra i protagonisti di Radio Bruno dei primi decenni di vita. L’emittente è nata ufficialmente nel 1976 Ritratti d’impresa MAURO MAZZI GIANNI PRANDI ENRICO GUALDI BRUNO DE MINICO DANIELE BONINI E SILVER ERIO CIPOLLI MARCO FERRADINI E RUGGERO PO PIERLUIGI SENATORE LA PRIMA VOLTA DELLO STAFF DI RADIO BRUNO IN TRASFERTA A SAN REMO CON UN GRUPPO DI ASCOLTATORI STUDIO E REGIA EMANUELA SELVITELLA gli ulteriori sviluppi dell’attività dell’emittente. Alla vigilia dei suoi 40 anni, Radio Bruno dunque ha spiccato un altro salto di qualità, accogliendo la sfida di un panorama della comunicazione dove la classica radio tiene ancora testa (e bene) allo strapotere della tv e della rete, e ci fa compagnia per gran parte della giornata. Le grandi avventure a volte iniziano quasi per gioco. Ed è stato così anche per Radio Bruno. «Nel 1975 avevo 18 anni, e la mia prima esperienza radiofonica fu con Carpi 101, mi divertivo a fare il disc jockey», racconta Prandi. «Insieme ad alcuni amici, facemmo partire Radio Bruno l’anno successivo. Il nome è legato a Ettore Pinazzi, che costruiva i trasmettitori, occupandosi delle apparecchiature con grande capacità tecnica: Bruno era il suo nominativo fra i cb, ed era quello che si utilizzava per le prove. È rimasto ad accompagnare la radio che fondammo». Ovviamente era davvero il tempo dei pionieri, e in Italia le cosiddette radio libere sembravano allora quasi delle zanzare, nate per disturbare il monolitico monopolio dei canali Rai. Ma la novità di quelle emittenti, che sapevano parlare direttamente alla «La prima Radio Bruno nacque in un garage a Carpi», spiega Gianni Prandi. «Avevamo due giradischi, un mixer, una cuffia: era tutto molto amatoriale, ma c’era grande entusiasmo. Lo stesso che mettiamo nel nostro lavoro ogni giorno» Sopra Gianni Prandi, presidente di Radio Bruno. A sinistra e nelle pagine seguenti, alcune immagini della nuova sede NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 - OUTLOOK 49 Ritratti d’impresa | Multiradio KREACTIVFARMCOM gente della porta accanto, riuscì ben presto a fare breccia, anche se come sappiamo il percorso verso l’apertura e la condivisione dell’etere non è stato semplice. «Carpi 101 trasmetteva dalla soffitta di una casa di campagna. La prima Radio Bruno nacque in un garage di via Ciro Menotti a Carpi», sorride Prandi. «Avevamo due giradischi, un mixer, una cuffia: era tutto ancora molto amatoriale, ma c’era grande entusiasmo, ci piaceva farlo». Tuttavia dopo qualche tempo l’autofinanziamento non bastava più: c’erano i 45 giri da comprare, le bollette della luce da pagare. «Cominciammo dunque a raccogliere la pubblicità, o meglio la réclame», continua il presidente. «Dal 1982, poi, l’attività fu sempre più strutturata e ci dedicammo anche a organizzare concerti: Claudio Baglioni in piazza Martiri, poi Vasco Rossi, Gianni Morandi. Con i proventi sostenemmo la crescita della radio. Allora non c’era ancora stata la piena consacrazione del mezzo radiofonico: occorreva finanziarsi con attività esterne. Nel 1988 abbiamo deciso di non affidarci più a un’agenzia esterna per la raccolta di pubblicità: abbiamo quindi fondato la nostra agenzia, la Multiradio, che ancora oggi è socio di maggioranza e capogruppo». Da quel momento Radio Bruno ha via via al- «Fu una buona intuizione lanciare la radio oltre il bacino provinciale», ricorda Prandi. L’idea è stata vincente: Radio Bruno copre un’area che si spinge a est verso la Romagna, a nord verso Mantova, Verona e il lago di Garda, a sud verso la Toscana largato il suo bacino di ascolto: «Una buona intuizione fu prevedere che una radio soltanto provinciale avrebbe avuto vita breve. Certo, allora non era semplice farlo comprendere: c’erano anche resistenze interne», prosegue Prandi. L’idea è stata vincente, e adesso Radio Bruno copre un’area che si spinge a est verso la Romagna, a nord verso Mantova, Verona e il lago di Garda, a sud verso la Toscana. A parte i network nazionali, la nostra Radio Bruno si colloca fra le prime cinque «superstation» d’Italia, ovvero le cosiddette radio territoriali che abbracciano più regioni, come Radio Subasio o Radio Norba. L’indagine Radiomonitor, che misura l’audience radiofonica, dunque gli ascolti di tutte le emittenti nazionali e locali, nel primo semestre di quest’anno ha confermato Radio Bruno saldamente al comando in Emilia-Romagna: nella nostra regione batte e distacca nettamente anche i big network come Radio 105 o Rtl 102.5. Radio Bruno conta infatti 571.000 ascoltatori nel giorno medio, e circa due milioni nella settimana: di questi, sono 481.000 gli ascoltatori giornalieri in Emilia-Romagna (con 410.000 Radio 105 è seconda in classifica, e di seguito vengono Rtl con 376.000, Radio Deejay con 358.000). Il segnale di Radio Bruno viene diffu- Una piccola innovazione può diventare un grande valore. Proteggila "REVETTIPERINVENZIONEs-ODELLIDIUTILITÌs$ISEGNIEMODELLIs-ARCHIs$IRITTODAUTOREs6ARIETÌ6EGETALI 4OPOGRAlEELETTRONICHEs#ONSULENZETECNICOLEGALIs2ICERCHEESORVEGLIANZE #ONSULENZEDILIBERAREALIZZAZIONEs6ALUTAZIONIBENIINTANGIBILI 6)#%.:!-/$%.!"2%3#)!0!$/6!0!,%2-/ -/$%.! 6IA:UCCHI! -ODENA 4EL 4EL &AX MODENA MAROSCIAIT Maroscia & Associati #ONSULENTIINPROPRIETÌINDUSTRIALEEINTELLETTUALE WWWMAROSCIAIT 6)#%.:! #ONTRÌ0ORTI 6ICENZA 4EL &AX &AX INFO MAROSCIAIT NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 - OUTLOOK 51 Ritratti d’impresa | Multiradio www.veca.it so da 51 impianti di trasmissione, da Parma a Pesaro, da Affi (Verona) a Grosseto, e 60 impianti di collegamento. È un vero e proprio gigante dell’intrattenimento e dell’informazione. Oltre alla musica, le news rappresentano un punto di forza: «La radio mantiene inalterato negli anni il suo fascino discreto e seducente», osserva il caporedattore Pier Luigi Senatore. «La discrezione del racconto di fatti e notizie senza la dirompente presenza delle immagini, e la seduzione di una voce che ci parla da lontano avvicinandoci al resto del mondo». Ogni giorno, l’emittente offre agli ascoltatori sei appuntamenti informativi locali, più flash con le principali notizie nazionali e internazionali. E, grazie a un complesso e rodato sistema di connessioni (che in gergo viene detto «split»), vengono diffuse differenti edizioni secondo le frequenze e le aree di pertinenza: oltre a quella di Carpi, Radio Bruno ha infatti redazioni giornalistiche a Bologna, Rimini, Forlì-Cesena, Imola, Mantova, Pisa e Brescia, più una rete di corrispondenti per coprire gli avvenimenti più importanti, della cronaca e dello sport. «In questo modo ciascuno può ascoltare ciò che lo riguarda più da vicino, in giornali radio veloci e dinamici, ma ricchi di La forza della radio è risultata ancora più evidente in occasione di eventi drammatici come il terremoto del 2012 o l’alluvione del gennaio scorso: gli ascoltatori hanno partecipato direttamente, portando le loro testimonianze e sentendo nella radio il «collante» della comunità sfumature e dettagli come vuole l’informazione del terzo millennio», sottolinea Senatore. La forza della radio è stata ancora più evidente in occasione di eventi drammatici come il terremoto o l’alluvione: gli ascoltatori hanno partecipato direttamente, portando le loro testimonianze e sentendo nella radio il «collante» della comunità. La stessa capacità di fidelizzare il pubblico si riflette anche nell’enorme successo delle iniziative lanciate dall’emittente, come i maxiconcerti di «Radio Bruno Estate» che radunano migliaia e migliaia di fan nelle piazze per applaudire i big della canzone: «Abbiamo iniziato alla metà degli anni ’90 con produzioni sempre più grandi e piazze sempre più importanti», dice Clarissa Martinelli, che con Leonello Viale cura questi eventi di ampio richiamo. «Da circa 15 anni quelle di “Radio Bruno Estate” sono considerate fra le principali manifestazioni musicali in ambito nazionale. Le piazze sono una scenografia speciale e i concerti, sempre a ingresso gratuito, diventano una festa: spesso sono il clou della programmazione estiva dei Comuni che ci ospitano». Gli ascoltatori e gli amici di Radio Bruno sanno fare gruppo e mobilitarsi anche quando scende in campo la solidarietà: tantissimi hanno risposto all’appello del- NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 - OUTLOOK 53 Ritratti d’impresa | Multiradio la fortuna di avere un partner... l’iniziativa «Teniamo botta», avviata dopo il terremoto 2012 e ripresa con l’alluvione dello scorso gennaio, e la raccolta fondi (con i rendiconti pubblicati sul sito) ha sfiorato i 700.000 euro, con cui sono stati finanziati progetti in tanti paesi del cratere, soprattutto per la ripartenza delle scuole. «Il concerto “Teniamo botta” al parco Ferrari di Modena, con 40.000 spettatori, è stato sicuramente l’appuntamento musicale più affollato della storia della città», rimarca Clarissa Martinelli. Del resto, le voci di Radio Bruno diventano compagne di viaggio o di lavoro lungo tutta la giornata. Si crea affetto, simpatia, amicizia fin dal primo mattino, quando la «Strana coppia» formata da Enrico Gualdi (uno dei pionieri della radio) e Sandro Damura dà la sveglia con una scossa di allegria. Sono una ventina i conduttori che si alternano nelle varie fasce del palinsesto, e ognuno porta la propria personalità, il proprio stile, la propria verve. La nuova «casa» raccoglie l’eredità di quasi quarant’anni di lavoro e la proietta verso altri traguardi. Sono 1.500 metri quadri su più livelli: il piano terra conta sette studi di trasmissione, una sala speaker, un’altra sala dedicata ai dj per preparare i loro programmi, il primo piano l’agenzia di pubblicità, il secondo la reda- Le voci di Radio Bruno diventano compagne di viaggio o di lavoro lungo tutta la giornata. Sono una ventina i conduttori che si alternano nelle varie fasce del palinsesto, e ognuno porta la propria personalità, il proprio stile, la propria verve zione giornalistica e l’ufficio tecnico, il terzo una sala riunioni e anche uno spazio dedicato per la pausa pranzo e il ristoro, con tanto di cucina. «Nella nuova sede siamo passati completamente al digitale, e questo cambierà ulteriormente il nostro modo di lavorare e di pensare la radio», fa notare Gianni Prandi. «Il digitale garantisce migliore qualità tecnologica e affidabilità superiore. In più consente anche di differenziare i contenuti in chiave territoriale. e per noi è una risorsa molto importante». Sempre in questi locali prenderà forma anche il canale tv di Radio Bruno, che già ora sul digitale terrestre diffonde video musicali a rotazione, e in futuro potrà magari trasmettere programmi ad hoc: per esempio potrà portare la «radio in tv», dunque diffondere anche in diretta televisiva (con telecamere negli studi) i programmi che stanno andando in onda alla radio. In questo modo tutti potremo dare un volto alle voci che ascoltiamo. Già ora Radio Bruno è al centro di una galassia (il gruppo Multiradio) che comprende anche altre stazioni notissime, come Radio Stella, specializzata nella musica dei ricordi, in particolare degli anni ’70 e ’80, Modena ’90 solo musica italiana, Modena Radio City, che Prandi progetta di far diventare un’emittente all news; a loro si u- Servizi integrati per la valorizzazione e riqualificazione del patrimonio immobiliare in offerta del Global Service S.R.L. Competenze specifiche nel settore Facility Management a clienti pubblici e privati, come interlocutore unico in grado di fornire tutti i principali servizi sul territorio nazionale. FACILITY MANAGEMENT FOR GLOBAL SOLUTION www.climaticgestione.it [email protected] Climatic S.r.l Via Vignolese, 1530 - 41057 Spilamberto (MO) Tel. 059.784898 - Fax 059.784958 NOVEMBRE/DICEMBRE 2014 - OUTLOOK 55 Ritratti d’impresa nisce la Videopress che pubblica il settimanale «Vivo Modena» e si occupa anche della raccolta pubblicitaria per manifestazioni come la Festa Pd. Il fatturato del gruppo è stato di sette milioni di euro nel 2013 (otto milioni con Videopress). E allora, qual è la formula di questo successo e di questa longevità? «Credo che ci siano alcuni elementi fondamentali», dice il presidente Prandi. «La radio deve essere costantemente riconoscibile nel tempo: non può cambiare stile o modello all’improvviso, perché l’ascoltatore rischierebbe di disorientarsi. In più deve “uscire dalla scatola” per andare in mezzo alla gente, e noi lo abbiamo fatto per primi. Non possiamo aspettarci che il pubblico si affezioni a noi, se rimaniamo chiusi in un recinto: dobbiamo andare fuori, realizzare iniziative grandi e piccole all’esterno, e quindi diventare davvero la radio di un territorio, nei momenti di gioia e anche in quelli di difficoltà. Ricordiamoci sempre che la prima ricchezza di una radio sono proprio gli ascoltatori: a loro dobbiamo tutto». Naturalmente occorre una squadra affiatata e ben rodata, «e io non finirò mai di ringraziare tutti coloro che mi sono stati al fianco per tanti anni, persone straordinarie», rimarca Prandi. Allo staff tecnico è affidata anche l’evoluzione della radio verso le nuove frontiere: «La radio dovrà sapersi inserire sempre più nella multimedialità. Già oggi gli ascolti avvengono su più piattaforme, e non soltanto sul tradizionale apparecchio radiofonico», spiega il presidente. Molti si connettono a Radio Bruno anche in streaming oppure tramite i link su Facebook, e il dialogo fra l’emittente e gli ascoltatori è sempre vivace anche attraverso i social network. Come immagina Radio Bruno nel futuro? «Spero che resti sempre vicina alla gente, con una buona proposta musicale unita a una vocazione di servizio», risponde Gianni Prandi. «E mi auguro che l’ingresso nella nuova sede ci mantenga comunque lo stesso spirito che avevamo in quel primo garage: freschezza, professionalità e simpatia. Radio Bruno è rimasta sempre fedele a se stessa: non servivano rivoluzioni. Basta sapere ascoltare il mondo». •
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