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Coordinamento
Lavoratori Mit
Al Capo del Dipartimento Trasporti
Ing. Amedeo Fumero
Al Direttore Generale per la Motorizzazione
Ing. Maurizio Vitelli
Al Direttore della Divisione Mot7 - CED
Ing. Alessandro Calchetti
p.c.
Al Capo del Personale
Ing. Alberto Chiovelli
A tutti i Lavoratori
Come accaduto molte altre volte negli uffici della Motorizzazione Civile, l’avvio di nuove
procedure per la meccanizzazione dei servizi (pur nate con tutte le migliori intenzioni), ha creato gravi
situazioni e difficoltà per l’utenza, sia quella specializzata (agenzie, autoscuole, centri revisioni ecc.) che
quella privata.
Dal 14 Luglio 2014, con preavviso di soli dieci giorni lavorativi, è stata avviata la procedura di
prenotazione telematica delle revisioni e collaudi, sistema che, nelle previsioni, avrebbe dovuto
permettere una sistematica e corretta prenotazione degli appuntamenti per le operazioni di controllo e
consentire agli uffici di operare un controllo capillare della parte contabile e di quella tecnica.
La parte teorica di tutto il sistema ha funzionato perfettamente, la parte pratica si è rivelata una
catastrofe.
Gli addetti ai lavori e anche coloro che non sono nel settore, si sono posti le stesse domande:
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come mai l’avvio di un sistema che rivoluziona tutta la procedura non è stato collaudato con
congruo anticipo?
perché sono stati ritirati immediatamente tutti i timbri di revisione che, nel caso il sistema si
fosse bloccato, potevano essere usati in emergenza, prevedendo così “un piano B”?
come mai i computer che devono essere obbligatoriamente usati nelle sedute operative
pomeridiane fuori sede, sono stati consegnati il giorno prima dell’avvio della procedura?
come mai la consegna dei computer non è stata preceduta da un corso che spiegava la nuova
procedura per potere verificare le eventuali difficoltà che si sarebbero potute riscontrare?
come mai la mattina del 14 luglio la Direzione Generale, preoccupata per un sicuro blocco del
sistema troppo velocemente avviato, ha inviato una circolare (prot.n°15684/RU del
11/07/2014) a tutte le DGT, agli Uffici Provinciali, ai CPA, al Ministero dell’Interno, all’Arma
dei Carabinieri, alle Regioni, alle associazioni di categoria, con la quale si comunicava che, per
eventuali problemi del sistema per “mancato collegamento in fase di inserimento degli esiti e/o
della stampa dell’etichetta”, gli operatori dovevano rilasciare un’attestazione (vedi modello
allegato alla circolare) con l’esito dell’operazione effettuata?
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come mai l’attestazione ha una validità di 7 giorni quando ci sono molti autotrasportatori che,
effettuando viaggi all’estero, non possono tornare prima della scadenza del documento
rilasciato?
Qualche Dirigente della Direzione Generale, sollecitato telefonicamente sulla questione che ha
paralizzato l’Ufficio di Roma ed altri ha, ironicamente, commentato che queste difficoltà si verificano
soltanto a Roma e non si capisce come mai gli altri uffici non creano problemi.
Inutile sperare, pur dopo innumerevoli tentativi tesi a spiegare che un ufficio (nel caso specifico
quello di Roma dove ci sono Municipi che presentano densità di 500.000, sottolineiamo
cinquecentomila, abitanti, più di 400 autoscuole, officine private, agenzie automobilistiche, studi di
consulenza, centri privati e comunali di revisione) non può funzionare nella stessa maniera di un
ufficio provinciale con densità di abitanti e un tessuto economico notevolmente inferiore. Abbiamo
perso veramente ogni speranza che queste motivazioni possano essere comprese dai nostri referenti
che continuano a paragonare l’ufficio della Motorizzazione di Roma a quello di Rieti o di Bergamo.
Ad aggravare pesantemente questa situazione, che da sola ha paralizzato gli uffici, si è aggiunto il
blocco accidentale del CED dal quale dipendono tutti i servizi della Motorizzazione.
Evidentemente un blocco accidentale è tale per definizione e, men che meno, può essere accollato
alla Direzione Generale, tuttavia non si riesce a credere che sistemi così collaudati e sofisticati, nel
momento in cui subiscono un blocco riescano a paralizzare intere province senza che esistano sistemi
di emergenza che possano sostituire, anche parzialmente, il sistema stesso.
In questi giorni stiamo assistendo, nell’ufficio di Roma (ma, come abbiamo appreso, anche in altre
sedi sul territorio nazionale) a situazioni incredibili: il sistema è bloccato per le nuove procedure
telematiche (non collaudate, come detto, preventivamente) e per un CED paralizzato che non ha
procedure alternative.
In questo girone dantesco gli utenti che stanno tentando di fare l’esame per il conseguimento della
patente si trovano prove sospese, rinviate a data da destinare oppure, e questo è veramente grave, la
bocciatura assicurata per un sistema che continuando a interrompersi, valuta le risposte mancanti (quiz
meccanizzati) come errori.
Con l’ACI dietro la porta queste figure non sono assolutamente raccomandabili!
Stiamo assistendo a ingiustizie verso l’utenza che, impotente, subisce senza reagire pensando che
sia una cosa normale o che, pur protestando, vede che non c’è via di scampo. Molti colleghi
vorrebbero interrompere le prove d’esame ma, pur di dimostrare che tutto funziona, non si
permettono il blocco delle prove.
Tutto questo con la “spada di Damocle” che, se viene pubblicizzato il disservizio creato da un
servizio pubblico, questo può alimentare le tentazioni e le motivazioni per una rapida privatizzazione
del settore. Quindi tutti zitti e…dimostrare che non ci sono problemi.
Vorremmo che le osservazioni e le denunce che precedono non siano prese per l’ennesima
protesta dei “soliti noti” (e non vorremmo proprio che fosse così) poiché vengono rappresentate
nell’ottica di tentare di far funzionare gli Uffici, chiedere maggiore formazione, migliorare il servizio
reso ai cittadini e favorire un sereno rapporto dei lavoratori con gli utenti.
Dare un servizio pubblico significa anche non chiudere gli occhi davanti alla critica motivata di chi
opera direttamente sul territorio e tutti i giorni si deve misurare con procedure, sicuramente in teoria
tese a semplificare e migliorare il servizio, ma che possono (ed il caso di specie lo dimostra) presentare
falle o non essere adeguatamente calibrate.
p. Coordinamento Nazionale COBAS
Renato Sciortino
Pasquale Aiello
Giuseppe Freda
Stefano Fantera
Bruno Falconetti
Mario Macaluso
Renata Cianconi