COP di PESCARA sede di REGGIO CALABRIA

Coordinamento Provinciale
FLP Finanze
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Segreteria Provinciale
Reggio Calabria, 27/10/2014
COP di PESCARA sede di REGGIO CALABRIA
TRASPARENZA E PUBBLICITÀ
=
SOTTOZERO
Ai lavoratori del COP sede di Reggio Calabria è pervenuta, per l’attribuzione
della produttività individuale anno 2012, la preventiva informazione relativa alla
consuntivazione del lavoro svolto con l’indicazione delle ore di attività prestata nei
vari processi lavorativi.
Premesso che l’accordo nazionale, punto 2.1. non prevede alcun tipo di
confronto con la RSU e le OO.SS. il dirigente, nell’incontro tenutosi per
l’assegnazione del Fondo di Sede, ha proposto come procederà all’assegnazione della
produttività individuale. Evidenziando che il coefficiente 1,4 per la tipologia attività
accertamenti automatizzati non è corrispondente alle modalità operative in uso al
COP, ma l’Agenzia nonostante il suo interessamento non ha inteso modificarlo.
Su tale tematica abbiamo condiviso la criticità e fatto presente che al tavolo nazionale
era stata evidenziata tale anomalia, ma l’Agenzia non ha riconosciuto la peculiarità e
la diversità di lavorazione degli accertamenti automatizzati del COP rispetto agli
Uffici Territoriali delle DD PP.
Il dirigente per aumentare il coefficiente ha proposto di ripartire le ore lavorate
anche in altri processi, previsti per il COP, col coefficiente più elevato adottando il
seguente criterio:
Divisione del personale in tre fasce con assegnazione 10% - 20% e 30% delle
ore complessivamente consuntivate nei processi con coefficiente 1,6 (contenzioso
complesso) e 1,5 (riscossione), garantendo a tutti la ripartizione minima del 10%.
Questo criterio, per quanto opinabile e, forse, in contrasto con l’accordo
nazionale, produce l’aumento del coefficiente 1,4, ma c’è un MA grande come una
casa, infatti alla nostra, solitaria richiesta, che venisse data massima trasparenza e
pubblicità sia in merito alle ore da ognuno consuntivate, distintamente tra ore
ordinarie, straordinarie e riposo compensativo oltre alle altre valutazioni che
giustificassero l’assegnazione a una delle tre fasce ci siamo sentiti opporre un netto
rifiuto:
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NON È POSSIBILE LA PRIVACY LO IMPEDISCE, MA SI PUÒ CHIEDERE
L’ACCESSO AGLI ATTI.
Passando al Fondo di Sede, punto 2.5 dell’accordo, la proposta porta
all’individuazione di cinque o sei unità con adeguata motivazione.
Tale criterio, a nostro avviso, poteva essere condiviso se supportato dai principi di
trasparenza e pubblicità rendendo pubblici i nominativi e le relative motivazioni, ma
il dirigente fedele alla privacy ha opposto, come prima più di prima, un netto rifiuto.
ECCO PERCHÉ LA NOSTRA MEZZA FIRMA ALL’ACCORDO,
DENUNCIANDO LA TOTALE ASSENZA DI TRASPARENZA E
PUBBLICITÀ.
Adesso che i lavoratori hanno ricevuto ognuno la propria ripartizione delle ore
consuntivate vorrebbero conoscere, alla luce del sole, chi è stato inserito nella fascia
del 20% chi in quella del 30% e, soprattutto le motivazioni.
Individualmente sono, diciamo per usare un eufemismo, timorosi di chiedere
l’accesso agli atti e invitano, a basse voce, il sindacato a farsi promotore.
Domani lo chiederanno anche per coloro che saranno individuati quali destinatari del
“premio” di produttività residuo Fondo di Sede.
COSA FARE?
La FLP chiederà l’accesso agli atti, estrarrà copia , farà prendere visione agli
associati responsabilizzandoli con apposita sottoscrizione di dichiarazione di non
divulgare i dati di cui sono venuti a conoscenza, salvo che non intendano adire le vie
legali.
Noi siamo convinti che tutta la procedura sarà gestita da parte del dirigente con
la massima scrupolosità e meticolosità non lasciando spazi a reclami e ricorsi di varia
natura, ma siamo assertori dei principi della TRASPARENZA e della PUBBLICTÀ,
con prevalenza rispetto alla privacy.
Tale prevalenza trova riscontro nelle numerose realtà contrattuali sia del
Comparto Agenzie Fiscali che Ministeri ove i prospetti vengono, preventivamente
inviati alle OO.SS. e alla RSU con nominativi e importi lordi al fine di verificare che
quanto sottoscritto sia stato fedelmente applicato.
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Quando si gestisce la cosa pubblica non c’è privacy che tenga, pertanto
chiederemo a chi di competenza adeguati interventi.
Riteniamo, altresì, che ogni lavoratore abbia il diritto di conoscere le ore
lavorate da ognuno, distintamente per ore ordinarie, straordinarie (art. 86 CCNL) e
riposo compensativo (art. 39 CCNL). Anche per questo aspetto interesseremo chi di
competenza.
Poniamo, in fine, l’accento sulla produttività la cui determinazione è molto
complessa per via delle numerose variabili da ponderare, ma che non può
prescindere dall’essere rapportata alle ore di effettiva presenza, a qualsiasi titolo, in
ufficio.
Il tutto “condito”:
- Dall’ottimale organizzazione dell’ufficio;
- Dall’informativa preventiva alle OO.SS. sulla definizione dei criteri per la
determinazione e la distribuzione dei carichi di lavoro;
- Dalla concertazione sugli stessi che potrà essere attivata, con richiesta scritta,
entro tre giorni dal ricevimento dell’informativa;
- Dalle verifiche periodiche che le norme contrattuali riservano alla produttività
dell’ufficio.
Queste sono le regole, la realtà rendere i lavoratori dei ROBOT.
LA TRASPARENZA COME LA LIBERTÀ E LA DEMOCRAZIA
NON HA PREZZO
IL COORD. TERRITORIALE
F.to Antonino Sergi