Cave di Arzo - Enrico Sassi

9 771661 731008
38
20 settembre 2013
Anno LXXXI
Numero 38
Fondato nel 1932
da Ernesto Stucchi
G.A. 6900 Lugano 3
Settimanale del Mendrisiotto e Basso Ceresio
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S. Gottardo:
il raddoppio
che divide
Raiffeisen
chiude a Rovio
e Maroggia
• (red.) Chiuderanno a fine
anno le Agenzie Raiffeisen di
Maroggia e Rovio. A partire
dal 2014 dunque, la clientela
di questi due Comuni farà capo
alla sede della Banca Raiffeisen
Generoso che è situata a Melano dove è in funzione anche il
Bancomat. Un duro colpo per
entrambe le realtà di paese. In
particolare, la vitalità del paese
ai piedi del Monte Generoso ha
già subìto una battuta d’arresto
mesi fa quando si è conclusa
l’attività dell’Ufficio postale
che è poi stato trasformato
nella formula dell’agenzia
all’interno del negozietto di
generi alimentari. La stessa
sopravvivenza del negozio di
commestibili era stata in bilico
per molti mesi, prima che il
punto-vendita venisse riattivato dopo la chiusura della precedente gestione. Ma da quanto
tempo, piccoli nuclei come
Rovio e Maroggia dispongono
di Casse Raiffeisen? La storia ci
dice che la prima Cassa Raiffeisen del comprensorio nasceva
ad Arogno nel marzo 1950.
• continua a pagina 3
Pagina 3
FMV,
molte parole
e un’idea
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L’Architettura
ora va in cantiere
• (red.) Un nuovo direttore - Marc Collomb
- , un cantiere avviato da pochi giorni per
sondare il terreno che vedrà la costruzione
del Teatro dell’Architettura. E ancora: la prospettiva di abbattere la provvisoria biblioteca
in legno e trasferire nel Turconi questo settore
e con esso tutte le diramazioni pubbliche dell’ateneo, prevedendo la copertura del cortile.
È all’insegna di tutto questo fermento che si è
aperto lunedì l’anno all’Accademia di architettura di Mendrisio. 153 le matricole accolte dal
direttore Mario Botta che - in virtù del principio della rotazione - ha passato il testimone
al professor Marc Collomb. La Biblioteca dell’Accademia riceverà prossimamente 25 mila
volumi. Si tratta di uno dei più importanti
Progetto di riqualifica ad Arzo: iniziano i lavori?
L’aula nella cava
• Sa.Gr.) «Si svilupperanno in
parallelo, una volta ottenuta
l’autorizzazione edilizia». Aldo
Allio, presidente del Patriziato
di Arzo ha spiegato che il progetto di riqualifica alle Cave sta
prendendo vita. La domanda è
stata depositata in Comune a
Mendrisio la settimana scorsa e
Allio spera di ricevere l’autorizzazione entro la fine di quest’anno, così da poter cominciare il
lavoro dell’Aula nella Cava già
con l’inizio del 2014, ma anche
quello del percorso didattico
lungo le vecchie cave di Arzo,
“perché si svilupperanno insieme”.
«Il progetto di riqualificazione
dello stabile è firmato dall’architetto Enrico Sassi, architetto
che per questo comparto aveva
Serpiano,
“incontri
regolari”
Il Municipio di Brusino Arsizio ha contatti regolari con
i promotori dell’ampliamento del centro turistico del
Serpiano. Si sono già svolte
diverse riunioni, c’è un buon
spirito di collaborazione e
l’impressione è che si stia
facendo sul serio. Fra pochi
giorni terminerà la pubblicazione della variante di PR,
approvata dal Cantone, che
consente l’ampliamento.
Intanto il PLR di Mendrisio
chiede alla città di attivarsi,
sollecitando per cominciare
un incontro con il Municipio
di Brusino.
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“Distico”,
i partiti
interrogano
progetto, quello appunto dell’Aula», ha dichiarato Allio.
Il preventivo della ristrutturazione e degli interventi sul
mappale 786 di Arzo ammonta
a 570 mila franchi. «Il progetto
è stato fino ad ora patrocinato
da diversi enti, in primo luogo
dall’Ente Regionale per lo Sviluppo del Mendrisiotto e del
Basso Ceresio, dal Fondo di aiuto patriziale del Canton Ticino e
da due fondazioni» ha affermato il presidente del Patriziato di
Arzo ed ha aggiunto «speriamo
di ricevere un “sì” alla domanda
di costruzione, così che potremo
ideato un intervento di tutta la sottoporre ad altri enti il nostro
superficie “ma che in base alle progetto (in concreto) e sperare
finanze del Patriziato di Arzo” anche nel loro aiuto».
vedrà lo sviluppo “speriamo
solo per il momento” di un solo
Servizio a pagina 11
cioè, sul suo determinante ruolo
nel passaggio da un’arte ancora
ottocentesca ad una moderna.
La mostra avrà i seguenti orari:
Ma-Ve 10-12 / 14-17, Sa-Do 1018, chiuso il lunedì, il 24-25 e il
1. gennaio.
Il Museo Vincenzo Vela di
Ligornetto interpreta invece la
propria eredità di casa-museo
ospitando il collettivo austriaco
c/o:K, composto da artisti che
declinano il tema “Corpo e potere”. La rassegna verrà inaugurata domenica 22 settembre alle
11.15. La mostra si potrà visitare
fino al 17 novembre prossimo.
Nel contesto delle proposte
culturali di questa fine settimana, spicca un appuntamento
Palapenz
invaso
dagli Zombie
fondi scientifici svizzeri di storia dell’architettura e dell’urbanistica. Il patrimonio librario è
stato ereditato dal professore ginevrino André
Corboz scomparso nel 2012. Con esso, quella
di Mendrisio diventa una delle più fornite biblioteche del settore in Svizzera e supererà la
soglia dei 100 mila documenti.
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Calcio,
il Mendrisio
vince ma...
Preoccupazione a Mendrisio
fra i dipendenti comunali
• I dipendenti del Comune di Mendrisio chiedono chiarezza al Municipio. Lo scorso 11
settembre si sono incontrati il Sindacato dei
servizi pubblici VPOD e un folto gruppo di
dipendenti del Comune. Lo scopo era quello di
discutere dei temi caldi del momento ossia il
cambiamento della cassa pensioni, la trasformazione delle Aziende Industriali di Mendrisio
(AIM) in società anonima e la valutazione dei
dipendenti stessi.
Riguardo al cambiamento della cassa pensioni
del Cantone, il sindacato VPOD ha ricordato che
nell’incontro dello scorso 18 luglio fra i rappresentanti del Fronte unico sindacale e il Municipio
del Borgo, l’Esecutivo ha presentato solamente
l’ipotesi del cambiamento della cassa pensioni per
i dipendenti. L’eventualità dovrà ad ogni modo
essere discussa più approfonditamente nel corso
dell’autunno, alla luce dei dati finanziari e di valutazioni su vantaggi o svantaggi previdenziali per
i dipendenti dovuti a tale modifica. “In ogni caso
Carrà, la musica del Novecento
e il corpo nella visione dell’arte
• Due importanti rassegne espositive, distanti per contenuti, ma
accomunate da una grande forza
attrattiva, segnano questo inizio
d’autunno. È in agenda per
domani, sabato 21 settembre,
alle 17, la vernice della mostra
“I Paesaggi di Carrà” allestita
negli spazi del Museo d’arte di
Mendrisio fino al prossimo 19
gennaio.
A margine della retrospettiva di
Carlo Carrà, viene presentata
una selezione di opere di autori ticinesi, dipinte tra il 1920
e il 1950, che intende gettare
un po’ di luce sulla grande influenza esercitata da Carrà su
un contesto locale, di provincia
italiana del Nord come il Ticino;
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musicale di particolare interesse. L’associazione Musica
nel
Mendrisiotto
propone
- domenica 22 settembre alle
10.30 nel Chiostro dei Serviti
di Mendrisio presso il Museo
d’arte - un concerto incentrato
sulla figura di Alfredo Casella,
straordinario pianista nonché
compositore d’inizio Novecento,
ma anche artista a tutto tondo e
collezionista di capolavori della
cultura. Protagonista sarà il Trio
des Alpes con un programma
che, oltre a celebrare Casella,
proporrà lo straordinario Trio di
Maurice Ravel, proposto in prima esecuzione mondiale a Parigi
nel 1915 dallo stesso Casella.
A pagina???
- scrive il sindacato in una nota - la VPOD non ha
mai dato il via libera alla proposta di cambiamento
della cassa pensioni: ricordiamo che una votazione
dei dipendenti è necessaria per legge, per autorizzare
il cambiamento di cassa pensioni”. Tra i dipendenti
delle Aziende Industriali della città - scrive ancora
la VPOD - vi è sicuramente molta preoccupazione
per l’ipotesi del Municipio di trasformare l’azienda
elettrica comunale in una società anonima, ossia
di privatizzare un’azienda comunale. Secondo il
sindacato “non si devono privatizzare le AIM di
Mendrisio perché si indebolisce il controllo pubblico
di tale importante struttura”. La VPOD ha raccolto
la preoccupazione di alcuni dipendenti sulle modalità di valutazione del personale. In base all’ordinanza municipale (per la quale i sindacati hanno
dato l’accordo), la valutazione del personale può
avere come esito unicamente (e fatte salve le vie
di ricorso) di fermare una carriera salariale in caso
di manifesto demerito del dipendente. L’ordinanza
non permette invece la meritocrazia, ossia il versamento di bonus salariali.
Dono d’organi,
serata pubblica
mercoledì a Balerna
• Sabato 28 settembre sarà la Giornata nazionale del dono d’organi promossa da Swisstransplant. Il Comune di Balerna, in collaborazione con l’Ospedale Regionale di Mendrisio e con Swisstransplant, organizza una serata informativa su questo tema, aperta
a tutti gli interessati, mercoledì 25 settembre con inizio alle 20
nella sala del Consiglio comunale di Balerna.
La presentazione della serata a pagina 12
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Distretto
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Il Patriziato ha inoltrato al Municipio i disegni dell’arch. Sassi
Cave d’Arzo, ecco il progetto
• Sa.Gr.) Il Patriziato di Arzo
ha incaricato l’architetto Enrico
Sassi dell’elaborazione di un
progetto per la riqualificazione
delle aree ed il riuso delle cave
di Arzo. Progetto che l’architetto
illustra oggi a l’Informatore.
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6
Scorci di storia
Nel quartiere della città di Mendrisio è presente una breccia
sedimentaria
comunemente
chiamata Marmo di Arzo. L’inizio
dell’attività estrattiva di questa
pietra utilizzata in tutta Europa,
risale al 1300. In questo sedime
venivano estratti: il Rosso di
Arzo, il Broccatello, il Venato,
la Macchiavecchia rossa, la Macchiavecchia gialla e la Macchiavecchia grigia. Per oltre 200 anni
le cave sono state gestite dalla
famiglia Rossi, che si è occupata
dell’estrazione e della lavorazione del marmo fino al 2009,
anno in cui ha cessato la propria
attività. Nel 2011 gli stabilimenti
della ditta Rossi e C. sono stati
acquistati dal Patriziato di Arzo
con l’intento di riqualificare l’intera area e riprendere l’attività
estrattiva.
Progetto completo
Il progetto prevede la definizione
di un sistema di percorsi legati al
tema della pietra e si collega al
comparto UNESCO del Monte
San Giorgio. Si prevede infatti
l’istituzione di un sentiero che
costituisce
la
prosecuzione
dell’attuale percorso che attraversa l’area denominata “bagno
pubblico e giochi sull’erba”. Il
sistema dei percorsi si fonda su
cinque temi:
• 1) posteggi previsti dal piano
regolatore (11 + 74 + 10, per un
totale di 95 posti auto);
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© enrico sassi architetto
Il percorso didattico dell’aula nella cava propone le fasi di lavorazione della pietra ed è strutturato nelle seguenti stazioni, come si può osservare nello schema numerato dell’immagine qui sopra:
1. blocchi grezzi della cava - 2. area coperta per il taglio - 3. specchio d’acqua/pozzo - 4. sala macchine
- 5. area fresatura - 6. ex-patio esterno (ora bagni) - 7. area fresatrice a bandiera - 8. motore diesel
con filo elicoidale - 9. area espositiva (pavimenti e teche) - 10. spazio esterno attrezzato con panchine
- 11. partenza filo elicoidale per taglio cava - 12. banchina per il carico del prodotto finito.
• 2) anfiteatro nella cava (circa
4700 mq);
• 3) aula nella cava, ossia il riuso
degli antichi edifici (200 mq);
• 4) info point e area espositiva,
sentiero della pietra, ristrutturazione dell’edificio esistente;
• 5) sentiero verso le antiche
cave.
Del progetto completo si sta
attualmente sviluppando l’aula
nella cava e il sentiero verso le
antiche cave, che grazie agli in-
Assonometria d’insieme del progetto “Aula nella cava”.
Il progetto di riqualifica promosso dal Patriziato prevede vari
interventi, visibili nello schema qui sopra.
terventi della Protezione Civile,
sta prendendo vita. Come anticipato in prima pagina infatti il
presidente del Patriziato di Arzo
ha affermato che verrà creato un
percorso didattico (lui stesso ha
preso contatto con Paolo Opizzi,
diretto del Parco della Breggia,
per reperire informazioni riguardanti i pannelli, ndr) che dalle
cave porta alle antiche cave.
Vediamo ora il dettaglio dell’intervento per il quale è stata inoltrata
la domanda di costruzione al Comune di Mendrisio:
nuova copertura del corpo prin- l’entrata al Laboratorio dove una
cipale è sorretta da una struttura rampa consente l’ingresso anche
metallica poggiata su pilastri ed è ai disabili. Questo spiazzo è recincomposta da lastre in policarbo- tato con barre di metallo fissate a
nato traslucide che consentiranno blocchi di pietra che fungono da
un’illuminazione zenitale di tutto sedute, ospita una struttura in
lo spazio; i serramenti vengono carpenteria di legno sotto cui i
eliminati e le aperture delle at- blocchi venivano segati in lastre.
tuali finestre chiuse con lastre di Entrando nel Laboratorio si accede alla sala macchine (nella quale
marmo di Arzo.
Il percorso didattico dell’aula è esposto un antico compressore);
nella cava (cfr. box verde) riper- il corridoio conduce al nuovo
corre, come detto prima, le fasi bagno, ricavato dallo spazio del
di lavorazione della pietra. La patio, e allo spazio espositivo
visita inizia nel piazzale d’entrata, principale. Nell’area espositiva
spazio liberamente accessibile che principale illuminata dall’alto è
Aula nella cava
si affaccia a nord sulla cava; ad posato un pavimento-campione
Consiste nella riqualificazione de- ovest sul pozzo di cui una parete composto da vari tipi di marmo di
gli stabili del nucleo ovest e cioè è formata da blocchi ciclopici di Arzo lucidato sopra il quale sono
l’insediamento produttivo origina- marmo; a sud dell’edificio con collocate delle teche che contenle. L’idea è quella di ristrutturare
e valorizzare gli stabili esistenti
con un recupero dei macchinari
per la lavorazione della pietra e
l’allestimento di un percorso didattico-espositivo che ripropone
le fasi di lavorazione della pietra.
Il progetto prevede pertanto la
demolizione di un corpo edilizio
(il deposito sabbia), la sostituzione delle coperture e dell’impianto
elettrico, una nuova illuminazione
e l’inserimento di un bagno. La
Fotografia dello stato attuale - stabile delle Cave di Arzo.
Un libro commemorativo per il gruppo di Balerna attivo negli idrocarburi
Cent’anni di Centonze
Alcune immagini tratte dal volume
commemorativo. Al gruppo di Balerna è stata attribuita recentemente la concessione per le stazioni di
rifornimento dell’A2 a Coldrerio.
• “Una scommessa che si rinnova”: questo il motto
scelto da ECSA per ricordare i 100 anni di vita della
ditta di Balerna. E questo è il titolo del libro curato
per l’occasione da Luigi Clerici. Con un linguaggio
semplice ed appassionante, e fotografie di grande valore storico, viene ripercorsa la vicenda della famiglia
Centonze e delle quattro generazioni di suoi componenti che si sono alternati alla guida della società. Ma
non solo. Il volume permette di riscoprire la figura e
le motivazioni che indussero il fondatore, Emanuele
Centonze sr (qui a sinistra) il 17 settembre 1913,
a dar vita a quello che, con lo scorrere del tempo, è
divenuto l’attuale importante gruppo. ECSA oggi è
attivo nel trading e nella distribuzione internazionale
nei settori materie prime, energia e sistemi di manutenzione. Il gruppo è costituito dalla Emanuele Centonze SA di Chiasso (con filiale a Flawil – SG), dalla
consorella ECSA Italia Srl di Desio (Milano – ITA) e,
dal 2012, da Porta Ticino Easy Stop SA.
Non è certo fuori luogo parlare di dinastia, quando
ci si riferisce alla nota famiglia momò: al fondatore
sono succeduti i suoi figli, Carlo ed Antonio; i nipoti
Egidio, Maria Chiara ed Emanuele jr, attuale CEO
di ECSA; e poi ci sono gli esponenti della quarta
generazione: Matteo e Carlo jr. L’interesse verso gli
affari non ha distolto i dirigenti della ditta dall’impegno verso il folto gruppo di dipendenti (nella foto
ricordo del centesimo se ne contano un’ottantina!):
un’attenzione sociale in materia di previdenza che
ha permesso ad ECSA di anticipare, e di gran lunga,
la legislazione nazionale.
L’autore del volume, Luigi Clerici, è un giornalista comasco molto noto anche nel Mendrisiotto soprattutto
in ambito sportivo; da anni cura infatti le relazioni
esterne dell’HC Chiasso. Clerici ripercorre passo dopo
passo il cammino della ditta affermatasi soprattutto
nel dopoguerra con quel tipico commercio che fece
la fortuna di Chiasso fino agli anni ’80 del secolo
scorso; sotto la lente della storia, poi, passano le
conseguenze del “miracolo economico italiano” negli
anni ’60, l’apertura di nuovi canali di approvvigionamento in tutto il mondo, la crisi energetica degli
anni ’70, la ripresa economica del decennio successivo nonché l’avvento della società dell’informatica
e dei collegamenti virtuali. Eventi che, ai vari livelli,
hanno profondamente trasformato la nostra società
e ai quali di volta in volta la famiglia Centonze ha
dovuto confrontarsi, con risultati eccellenti.
gono antichi strumenti per la lavorazione della pietra, alle pareti
sono appesi pannelli esplicativi.
Sempre in quest’area è presente
un originario motore diesel Hatz
del 1925; motore che serviva ad
azionare il filo elicoidale che
tagliava i blocchi. Tramite quest’area si esce dal laboratorio e si
raggiunge lo spazio esterno sud
attrezzato con panchine. Questo
spazio permette di salire verso
il torrino di trasformazione dell’elettricità o di proseguire il percorso di lavorazione, passando
sulla banchina usata per il carico
del prodotto finito, e terminare
tornando al piazzale principale
tramite quattro gradini in pietra
posti alla fine della banchina.