MERCOLEDÌ 19 FEBBRAIO 2014 GIORNO & NOTTE La degradazione dell’amore tra meschinerie e tradimenti con vari flash back proiettati su uno schermo. “Pinter e a capo” s’intitola il testo di Massimo Tuccitto che ne è anche l’interprete con Elena Polic Greco e Luca Di Mauro. Come andare oltre Pinter? Cosa c’è oltre lui, oltre la disintegrazione delle convenzioni che regolano le relazioni umane? Ci sono follia, delirio, paranoia, rabbia, impotenza, e la separatezza da un mondo, osservato attraverso la finestra, in cui, nonostante le apparenze, in realtà non cambia mai nulla. Con le convenzioni crollano anche le difese dell’io, fino allo spossamento del sé e delle proprie cose. Nella stanza infatti s’installano due figure, forse fantasmi usciti da un dramma di Pinter, che invado- no progressivamente gli spazi non solo fisici ma anche mentali, e rappresentano l’estrema degradazione della coppia e dell’amore, tra meschinerie e tradimenti. L’uomo che si è volontariamente segregato non ha più nulla, ma anche i predatori sono vittime del calcolo e di una sensualità meccanica. Rigorosa la recitazione di Luca Di Mauro. Elena Polic Greco dà alla figura femminile la forza straniante del sogno, con il variare dei toni, la ripetizione di frasi fatte, il dialogo che nulla comunica. Alla fine nel dramma domina l’afasia. E dopo Pinter il protagonista non ha più parole, ma un balbettio insensato. SALVATORE SCALIA La Stagione del Teatro Abc Un Pirandello versione “pop” oggi dove Teatro Brancati. Alle 21, «Le fuggitive» di Pierre Palmade e Christophe Duthuron. Regia di Anzelmo Nicasio, con Alessandra Cacialli e Debora Bernardi. Sala Harpago. Alle 21,30 «Pallonate» di Salvo Ficarra e Valentino Picone con Salvo Piparo. Con Costanza Licata e Rosemary Enea. Teatro Odeon. Alle 21,15 concerto di Alfio Antico & Triunedda band: Alfio Antico voce e tamburi a cornice, Raffaele Brancati fiati, Paolo Sorge chitarre, Amedeo Ronga contrabbasso. Ma. Alle 21,30 Alfredo Longo & Friends. Palazzo della cultura. Via Vittorio Emanuele, 121. E’ visitabile, dal lunedì a sabato, ore 9-19; domenica: 9-13. Fino al 10 maggio, la mostra «Le macchine di Leonardo da Vinci, la trasposizione in modelli su piccola scala dei disegni e delle invenzioni del genio. Si possono visitare anche le installazioni fisse presso la Torre Saracena: “L’opera pittorica di Regolo”, l’opera “Las Cucharillas para el caffè Florian”, l’opera pittorica “Agata è per sempre”, la candelora dedicata ai devoti in onore di S. Agata. Segnalazioni al fax 095253495 o cronaca@lasicilia. it QUESTA SERA AL «MA» MUSICA LIVE CON ALFREDO LONGO E ALESSANDRA LOMBARDO Secondo mercoledì live alla Birreria – Fuori dal Ma, all’interno del Ma Musica Arte, in via Vela 6 a Catania. Una nuova serata all’insegna della buona musica con una serie di incontri musicali d’eccezione. Il cantante e chitarrista catanese Alfredo Longo incontrerà una serie di musicisti, attori e artisti, suoi partner musicali di mille avventure sul palco, per regalare una serie infinita di emozioni. Questa sera Longo si esibirà con la cantante e attrice catanese Alessandra Lombardo La Colomba. La voce vibrante di Alessandra Lombardo emoziona nel profondo, arriva dentro lasciando un senso di gioia. Lo spettacolo fatto dell’essenziale connubio tra chitarra e voce spazia tra autori come De André, Battisti, Modugno, Carosone, Tenco, Daniele, insieme ad alcuni standard di bossa e jazz. Conferenza della prof. Panvini sugli ipogei Per i soci dell’Aede, su invito della presidente Lina Calì Rizzo, la prof. Rosalba Panvini, Soprintendente ai Beni culturali di Ragusa, ha tenuto una conferenza sul tema “Complessi ipogeici nella Sicilia meridionale”. Col sussidio di una esauriente documentazione iconografica la relatrice ha descritto in particolare il patrimonio dei complessi ipogeici della provincia iblea, ricchissimo e in gran parte ancora inesplorato come testimoniano ricerche anche recentissime (Matricedda). Il patrimonio é molto ben conservato anche per la sua collocazione periferica e la carenza di infrastrutture che lo rendono difficilmente accessibile; nonostante queste difficoltà i turisti stranieri si dimostrano sempre più interessati a questi siti archeologici e ciò fa bene sperare per il futuro. Il patrimonio comprende complessi risalenti a 20.000-30.000 anni fa ma anche dell’era paleocristiana, e adibiti ad uso sia abitativo che funerario, come dimostrano la datazione stratigrafica, la tipologia delle strutture e i reperti in esse rinvenuti (in particolare lucerne). Alcune strutture (ad esempio complesso funerario di Cisternazze, necropoli di Trabacche, complesso ipogeo a grappolo di Calacorno) sono di grande rilevanza per imponenza ed estensione: comprendono tempietti a baldacchino, arcosoli, pilastri, deschi per agape e forniscono preziose informazioni sulle attività (non sempre dello stesso tipo) a cui nel tempo sono state adibite. Complessi simili sono stati rinvenuti in altre aree mediterranee, in particolare a Malta, il che testimonia l’esistenza di contatti antichi fra le popolazioni e il ruolo di crocevia svolto dalla nostra isola nel passato anche remoto. Presentato il libro di suor Rosetta Calì Enrico Guarneri sarà il protagonista di «L’uomo, la bestia e la virtù» nell’innovativa messa in scena di Antonello Capodici Sarà in scena a Catania da venerdì a domenica prossimi, in prima nazionale, “L’Uomo, la Bestia e la Virtù”, prodotto dall’Associazione Culturale Abc, con la regia di Antonello Capodici. La nuovissima versione della commedia di Luigi Pirandello è inserita nel calendario 2014 della Stagione di Prosa “Turi Ferro”, ospitata (fino ad aprile) dal Teatro Abc. Protagonista della messa in scena, firmata da Capodici, sarà il sicilianissimo Enrico Guarneri, attorniato da un cast di livello. «Abbiamo cercato di fare - spiega il regista - uno spettacolo di grande livello. Innanzitutto scegliendo con profondo convincimento ogni singolo attore. Curando ogni più piccolo dettaglio della scena e dei costumi. Penso a una regia “pop”. Certo, rispettosissima del testo ma con uno spirito visivo, sonoro, iconografico, musicale nuovo e diverso che rimandi pure al mondo visionario di Waidekind e Kaiser». La commedia di Pirandello fu scritta tra la fine del 1918 e gli inizi del ’19 e debuttò a Milano proprio nel maggio di quell’anno. Un debutto tormentato, accolto tiepidamente dal pubblico dell’epoca che non era abituato ai temi scollacciati e farseschi della trama. La prima nazionale, in terra di Sicilia, alzerà il sipario su una commedia considerata dallo stesso autore “una delle più feroci satire che siano mai state scritte contro l’umanità ed i suoi valori astratti”. I primi tre ruoli sono stati affidati ad Enrico Guarneri (l’Uomo), Emma Muni (la Virtù) ed Ivano Falco (la Bestia). «La scelta di Guarneri - aggiunge il regista - attore dalle qualità interpretative indiscusse, nella parte del ‘tra- CATANIA .31 Omnibus «PINTER E A CAPO» AL TEATRO COPPOLA Il nome di Pinter e un invito ci hanno attirato. La prima sorpresa: al Teatro Coppola non esistono biglietti ma offerte volontarie. Ciò non significa che si assiste a un spettacolo da dilettanti. Ed eccoci di domenica sera in poltrona davanti ad una scena con pochissimi elementi: un mucchio di stracci, una finestra che guarda verso il pubblico e delle scarpe ben allineate su un ripiano. La vita del protagonista è tutta lì: l’ossessione claustrofobica delle sue nevrosi. Per scatenarla basta spostare una scarpa. Si è chiuso nel suo tugurio da cinque anni, dal 24 dicembre del 2008, data della morte del drammaturgo inglese la cui figura è sempre incombente sulla scena, LA SICILIA sparente’ Signor Paolino, è il punto di svolta per un’ulteriore, modernissima, versione del testo». Una versione, proposta in due atti e con un ruolo in meno in scena (Giglio, uno dei due studenti del Professor Paolino), che spingerà sul pedale della comicità ma con grande “leggerezza” e senza nessuna forzatura. «La prima parte - conclude il regista - è una commedia borghese, squisitamente ottocentesca; ci si sposta, poi, in un’atmosfera di voluttà quasi d’annunziana, decadente, per finire con un’esplosione “espressionista” di colori, che allude alle avanguardie». Tra le invenzioni registiche (all’interno del secondo atto) una clip con immagini di Boccioni, Modigliani, De Pisis. Sul palco un cast composto da Enrico Guarneri (Signor Paolino), Emma Muni (Signora Perella), Ivano Falco (Capitano Perella), Rosario Minardi (Dottor Pulejo), Pietro Barbaro (il Farmacista), Rossana Bonafede (Rosaria), Rosario Marco Amato (il Marinaio), Vincenzo Volo (Belli), Nadia De Luca (Grazia) e Manuel Sciacca (Nonò). Amici della musica Alessandro Zerilli, 16 anni e tanto talento Alessandro Zerilli, 16 anni, enfant prodige del pianismo siciliano, è il musicista-rivelazione che la Società Catanese Amici della Musica presentare al pubblico nel corso del concerto che si terrà venerdì prossimo alle 19,30 all’hotel Katane Palace di Catania. Fedele ai suoi compiti statutari, che prevedono la valorizzazione di giovani talenti, la Scam ospiterà il giovanissimo pianista, ancora studente dell’Istituto musicale “Vincenzo Bellini” di Catania, dove è allievo di Isabella Libra. E la sua maturità d’interprete si evince già dalla raffinata scelta del programma, in cui si fronteggiano due generazioni a confronto: il primo Ottocento di Fryderyk Chopin e Franz Liszt, quindi il primo Novecento di Claude Debussy e Maurice Ravel. Non solo pagine celebri in un programma sapientemente impaginato, in cui il compositore polacco fa comunque la parte del leone. Cogliendo fior da fiore da ciascun genere valorizzato da Chopin, Zerilli proporrà infatti un Valzer (l’op. 18, in mi bemolle maggiore), uno Scherzo (l’op. 31 n. 2, in si bemolle minore), la Berceuse, op. 57, la Fantaisie-Impromptu in do diesis minore, op. 66, e soprattutto uno dei must del repertorio pianistico di tutti i tempi, l’Andante spianato e grande polacca brillante, op. 22. Ed è proprio tra un brano e l’altro di Chopin che si innesta il confronto: da un lato con il suo grande rivale, Franz Liszt - con il Notturno in la bemolle maggiore, “Sogno d’amore” - quindi con gli eredi di primo Novecento: Claude Debussy, nelle estatiche sonorità del “Clair de lune”, e Maurice Ravel, con le rarefatte suggestioni dei “Jeux d’eau”. CALENDARIO DI LUCA NAPOLI Sarà presentato oggi il calendario delle modelle dell’agenzia catanese Luca Napoli Management. Anche quest’anno dodici volti, dodici personalità forti, dodici bellezze dello spettacolo e della moda che si presenteranno nei vari mesi dell’anno. Tante le novità di quest’anno tra cui il tema “bianco e nero” con le modelle in intimo elegante e un mese dedicato a Simone Susinna, modello lanciato da Luca Napoli nel campo della moda. Presenti poi la showgirl Giulia Montanarini, Fabio Boga di “Amore Criminale”, Desireè Ferlito direttamente dal talk show “Insieme”, Agata Alonzo showgirl nota al grande pubblico, Elisa Lisitano, concorrente del Grande Fratello 2010, Vanessa Fichera, volto femminile di “Salastampa”, Alessia Belluomo, Rosanna Sapia, Giulia Giuffrida, Elisabetta Quindi, Aureliana Spina, Ramona Di Vita e Sonia Di Vita. All’Istituto Maria Ausiliatrice di Catania è stato presentato il libro di suor Rosetta Calì (FMA), “L’educatore di rete. Identità e metodo”. Sono state relatrici la Rosaria La Licata, medico chirurgo e psicoterapeuta e la prof. Agata Reitano Barbagallo, già docente di materie letterarie in diversi istituti di Catania. Al centro del dibattito il fenomeno che oggi sta cambiando l’Uomo: i nuovi canali della comunicazione che vengono creati e utilizzati di volta in volta che il processo tecnologico avanza. A fare i conti con questo nuovo ordine di cose, è l’educatore che oggi è chiamato dalla realtà ad essere “educatore di rete”. Nella sua analisi suor Rosetta Calì si rivolge agli educatori mettendoli in guardia da un “virus” che può facilmente colpirli: “il virus dell’abbandono dei digitali a se stessi”; L’educatore infatti fatica a sentire come commestibile lo spazio virtuale perché appartenente ad una generazione diversa da quella dei “nativi digitali” (i giovani nati nel 2000). Ha sottolineato la dott. Laura Napoli che ha moderato l’incontro: «Scrivere su questo argomento oggi, rappresenta un momento di arricchimento anche per le generazioni future perché noi apparteniamo a generazioni arrivate al mondo informatizzato, ma che hanno avuto esperienza del mondo prima di internet; quelli che verranno dopo di noi, invece, non potranno mai vivere questo confronto». La prof. Reitano ha invece detto che «la Rete modifica le modalità ed i tempi dell’educare, ma salva la cosa più importante: il rispetto per le nuove generazioni perché ci fa stare al passo coi tempi; per fare bene questo, però, dobbiamo usare intelligenza, rispetto dell’altro e cuore». L ’autrice ha realizzato un vero e proprio vademecum per l’educatore- cibernauta con il quale lei interloquisce utilizzando un linguaggio estremamente semplice e una profondità di contenuto straordinaria. Anche la psicologia si è adeguata alla nuova realtà del ciberspazio, come ha spiegato la dott. La Licata: «La cyberpsicologia studia le nuove dipendenze patologiche da interposizione con internet, video giochi, iPod, Facebook e Tv fino alla sindrome del tunnel, del mouse nervoso e alla sindrome di Hiki Moro; sono già tanti i soggetti che si isolano dalla realtà per mesi. Ha poi preso la parola l’autrice. «Oggi - ha detto - c’è tanta indifferenza, diffidenza e sfiducia esistenziale, ma io intravedo già l’aurora di un nuovo umanesimo; nel 2013, infatti, la crisi ha portato la gente a tante iniziative e atteggiamenti solidali. Se tutti nel nostro piccolo cerchiamo di risvegliare il cuore, a poco a poco prenderà il via una grande riforma sociale che partirà dal basso». Le nuove normative sul matrimonio al Rotary Est Invitato nella sede del Rotary Est, dal presidente Sebastiano Spoto Puleo, a fare una conversazione sul tema “Sposarsi oggi in chiesa, in Comune o dal notaio” il socio avv. Salvatore Giuliano ha anzitutto chiarito come quello in oggetto sia un fenomeno sociale in movimento più di quanto possa sembrare, a partire dalla normativa che equipara i figli, mentre sono i genitori a non essere uguali. La provenienza familiare incide sulla scelta del tipo di matrimonio, da celebrare in Chiesa, in Municipio, o da convivere come coppia di fatto. Il matrimonio classico, municipio e chiesa, va fatto per convinzione o per tradizione d’uso sociale. Ma molti, specie i giovani, non amano le convenzioni e le costrizioni e ritengono che l’unione la fa l’amore. Matrimonio è volersi bene e stare insieme. Il problema è, come ha sottolineato il relatore, avere la capacità di un progetto da realizzare insieme. I giovani spesso si sono privati della progettualità del futuro ed è stato un impoverimento. A tal proposito più che moralismo c’è da fare riflessione. Le convivenze, oggi, sono così tante che hanno richiesto alla giurisprudenza di adeguarsi alla problematica con equiparazione parziale tra la condizione di matrimonio e quella di convivenza che non mette a riparo i soggetti deboli e chi non è autonomo. E allora, la convivenza non libera, ma imbriglia, con il riconoscimento di tutte le famiglie di fatto e con lo stesso regime del matrimonio. Ed è un ritornare nel sistema. La finalità delle unioni civili mira a che il Comune aiuti a superare i problemi, con diritto alla casa, alla sanità, alla cittadinanza e condizioni sociali non discriminatorie. Nel caso di separazione e divorzio, con il matrimonio esistono difficoltà legali con regolamentazione del codice civile, con l’unione civile non sussistono gli obblighi propri del matrimonio, ma si richiedono tutti i diritti e i servizi. L’Open Day dei notai, del novembre 2013, sui contratti matrimoniali è servizio a livello nazionale. E’ una scrittura per definire l’amministrazione e il sostegno nella convivenza, ai fini di assistenza sanitaria e ai fini ereditari. Il rifiuto del sistema tradizionale, riporta all’esigenza di regole legali e di clausole penali. La società, come ha infine sottolineato l’avv. Salvatore Giuliano, ha necessità di fare ordine, senza tabù, mirando alla sostanza delle cose. MILLY BRACCIANTE Conferenza sull’India di Maria Torrisi Nella sede della Camera del Lavoro di via Crociferi, si è svolta una conferenza, nell’ambito della programmazione culturale dell’Associazione Sicilia-India, dal titolo “Viaggio in India”, tenuto dalla giornalista Maria Torrisi. Dopo i saluti del presidente dell’associazione Luigi Troja e l’introduzione del vice presidente Gaetano Agliozzo (responsabile di Funzione Pubblica Cgil), la relatrice, socia da parecchi anni del sodalizio, praticante di yoga e appassionata delle tematiche orientali, ha interessato il folto pubblico con il racconto di questa sua esperienza, corredandolo con un reportage fotografico. La sensibilità del’attenta osservatrice ha messo in risalto gli aspetti umani, pregnanti della cultura indiana. Graditissimi ospiti dell’incontro, sono stati i musicisti Marianatalia Ruscica (violino) e Davide Sciacca (chitarra classica).
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