Gruppo Trekking Forlì PROGRAMMA PRIMAVERA-ESTATE 2014 COMUNE DI FORLÌ - CIRCOSCRIZIONE N. 1 - VIA ORCEOLI N. 15 FORLÌ dalla segreteria Nominato il Consiglio Direttivo 2014-2016 L'Assemblea dei Soci del 13 novembre 2013, tramite elezione a scrutinio segreto, ha eletto il nuovo Consiglio Direttivo che, alla prima riunione, ha provveduto ad affidare gli incarichi come di seguito: Presidente: Sedioli Andrea Vice Presidenti: Bezzi Barbara Briganti Paola Spedizione notiziario La spedizione del notiziario del Gruppo Trekking Forlì avviene anche tramite e-mail. Chi intendesse ricevere il notiziario tramite e-mail è invitato a comunicare alla Segreteria il proprio indirizzo di posta elettronica. Recapito telefonico e e-mail Chi volesse mettersi in contatto con il Gruppo Trekking Forlì può chiamare ai numeri 333 1367857 (Andrea) o 333 6585877 (Barbara). Si può contattare il Gruppo tramite e-mail all’indirizzo: [email protected] ASSEMBLEA ORDINARIA DEI SOCI Segretario-tesoriere: Dassani Davide Consiglieri: Bedei Quinto Bertaccini Guido Gordini Michele Sartoni Giovanni Tassinari Piero Iscrizioni per l'anno 2014 E' convocata per mercoledì 12 marzo alle ore 05:00, in prima convocazione, e alle ore 21:15, in seconda convocazione, presso la sede del Gruppo l'assemblea ordinaria dei soci con il seguente ordine del giorno: - consuntivo spese 2013 e preventivo 2014 - presentazione del programma primaverile 2014 - varie ed eventuali Siete pregati di intervenire tutti. Alcune regole per l’escursionista Le quote di iscrizione al Gruppo Trekking Forlì anche per quest'anno rimangono invariate. Per l'anno 2014 sono le seguenti: Si coglie l'occasione di ricordare ai partecipanti che per effettuare le escursioni è necessaria una dotazione “minima” di materiali adeguati ma, soprattutto, è indispensabile indossare scarponi da montagna visto che i nostri sentieri sono spesso accidentati e fangosi. La classica scarpa da ginnastica con suola liscia è decisamente la calzatura più inadeguata per camminare in completa sicurezza. SOCIO ORDINARIO € 20,00 SOCIO UNDER 26 € 15,00 SOCIO FAMILIARE € 15,00 La quota comprende l'assicurazione di responsabilità civile tra i soci e nei confronti di terzi nell'ambito delle attività organizzate dal Gruppo Trekking Forlì riportate sul notiziario. C O N V E N Z I O N I CAPO NORD BRAVI Cicli e Moto GIMELLI C.so Mazzini 74 - Forlì C.so Garibaldi 331 - Forlì V.le Vittorio Veneto 108 - Forlì P E R I S O C I POLISPORTIVA “EDERA” V.le della Libertà 10 - Forlì TREVI SPORT C.so Mazzini 189 - Forlì ASD ACQUASPORT H2O Piazzetta Foro Boario 9 - Forlì Per usufruire delle convenzioni i soci devono esibire la tessera in regola con il pagamento Abbigliamento e attrezzatura tecnica da montagna MOUNTAIN SHOP FORLÌ Forlì - Corso Mazzini, 74 - Tel e Fax 0543 370805 LE ESCURSIONI 23 Marzo Escursione facile 11,5 km dislivello 550 m 5 ore Ritrovo e partenza Piazzale Zambianchi ore 8:30 30 Marzo Escursione medio-facile 15 km dislivello 550 m 6 ore Ritrovo e partenza Piazzale Zambianchi ore 8:30 6 Aprile Escursione media 13 km dislivello 750 m 6:30 ore Ritrovo e partenza Piazzale Zambianchi ore 8:00 13 Aprile Escursione medio-impegnativa 17 km dislivello 700 m 7 ore Ritrovo e partenza Piazzale Zambianchi ore 8:00 4 Maggio Escursione medio-impegnativa 15,5 km dislivello 850 m 7 ore Ritrovo e partenza Piazzale Zambianchi ore 8:00 VALLE DEL BIDENTE DI RIDRACOLI Il sentiero parte dalla chiesa di San Martino, al centro del paese di Ridracoli, e risale la valle del Bidente di Ridracoli fino a giungere sulla strada forestale di Casanova dell'Alpe. Durante la salita potremo godere di ampie vedute sull'invaso di Ridracoli. Seguiremo lo stradello fino al Pratalino, ai piedi del Monte Cerviaia. Dopo aver dato un ultimo sguardo sulla valle di Ridracoli, inizieremo a scendere per un ripido sentiero in mezzo al bosco di faggi fino a raggiungere Ca' di Sopra sulle rive del bacino. Si costeggia il lago fino a raggiungere lo sbarramento. Per strada torneremo al punto di partenza. VALLE DEL RABBI Da Castel dell'Alpe saliremo al valico dei Tre Faggi seguendo il Fosso del Forcone lungo la Via del Sale, antica strada fiorentina. Dal passo seguiremo il crinale spartiacque Rabbi-Montone che con continui saliscendi, a tratti in mezzo a una fitta faggeta e a tratti su pascoli, da cui la vista può spaziare su ampi panorami,ci porterà fino alla Colla di Monte Bucine. Da qui seguiremo, in discesa, la valle di Pian dell'Alpe toccando in successione Ca' Bucine, Ca' La Cella e Ca' Amedani fino a tornare all'abitato di Castel dell'Alpe. VALLE DEL LAMONE Il nostro Appennino molte volte ci stupisce per essere in grado di offrirci, a due passi da casa, luoghi assolutamente selvaggi, nei quali la presenza umana è data solo da qualche resto di abitazione in rovina e lungo i tratti di quelli che furono un tempo dei sentieri di collegamento tra i pochi insediamenti è ora più facile scoprire le tracce fresche di un cervo piuttosto che quelle di uno scarpone. Il giro che proponiamo penetra in uno di questi luoghi. Partiremo da Campigno (616 m), attraverseremo su un ponticello l' omonimo fosso e con una ripida salita guadagneremo il crinale che separa la Valle del Campigno dall' Alta Valle del Lamone. Raggiunta quota 1000 metri percorreremo per almeno 2 km il crinale, in direzione Sud Ovest, immersi nella faggeta, toccando rilievi che prendono rispettivamente i suggestivi e sinistri nomi di Busca Piana (1084 m) e Femmina Morta (1126 m). Proprio in corrispondenza di quest'ultima cima usciremo dal rassicurante sentiero segnato (AM, Anello di Marradi) e scenderemo in un vallone scuro e selvaggio, il Fosso di Rio Ceccheta, cercando la via per evanescenti tracce di sentiero ormai quasi inghiottite dal bosco. I nostri riferimenti saranno, oltre a questi accenni di sentiero, una Madonnina ed un maestoso vecchio faggio. Se non ci sbaglieremo alla fine troveremo una carrareccia non segnata sulla carta, che ci riporterà a Campigno, lungo i fossi del Campaccio e di Campigno, che incroceremo più volte obbligandoci a sei /sette divertenti facili guadi. Portatevi dei calzettoni di ricambio. VALLE DEL RABBI Ormai da alcuni anni l'amico Quinto percorre instancabile i monti e i sentieri sopra Premilcuore e, grazie alla sua esperienza, possiamo permetterci di alternare comodi sentieri a tratti di percorsi altamente esplorativi e veramente selvaggi. Certo ci vuole un po' di pazienza poiché spesso le tracce sono così evanescenti che occorre saper usare bene carta e bussola e, spesso, si sbaglia lo stesso; tuttavia i rimedi sono sempre a portata di mano. Raggiungeremo Ca' Piansegni non col sentiero ortodosso,ma su tracce di animali e accompagnati da viste superbe sul catino scavato dal Fosso di Giumella. Da qui in poi sfileranno sotto i nostri scarponi il Passo della Valbura, il M. Fumarolo e il M.Mandria (m.1041). Nel pomeriggio valuteremo sul momento se fare una variante nei pressi di Poggio Cavallaro per scoprire i ruderi delle vecchie Ca' Petrose, o se scendere per il sentiero CAI. Il ritorno sarà una piacevole passeggiata rilassante lungo il sentiero che costeggia il Rabbi e che passa per il maneggio di Ridolla. VALLE DEL BIDENTE DI PIETRAPAZZA Lasciate le auto a Ponte del Faggio, scaldiamo i muscoli percorrendo per 3 km la strada forestale in direzione Pietrapazza. All'altezza di una curva imbocchiamo a sinistra una debole traccia di antica mulattiera che in breve ci condurrà ai ruderi di Ca' Felcitino e di Il Podere. Ora la salita s'impenna decisamente, quasi non dà respiro per 600 metri, fino al crinale di Monte Castelluccio (1115 m).Chi ha percorso prima di noi questa antica e splendida, per quanto appartata, mulattiera ha voluto denominare questo tratto “il sentiero del lupo”. Forse che ci sia la reale possibilità di avvistare questo nobile predatore? Dopo la sosta pranzo e percorso un buon tratto del sentiero di crinale puntiamo sui ruderi di Ca' Sabbioni (856 m). Questo luogo circondato da ampi pianori erbosi invita alla sosta, tuttavia è tempi di riprendere il cammino per raggiungere Ca' Tassinara. Si LE ESCURSIONI 17 Aprile hanno notizie di questa casa fin dal 1686 quando era di proprietà di un tal Bartolini Antonio da Tassinara. Continuiamo la ricerca delle deboli tracce del sentiero che ci condurranno a Ca'Pian della Noce. Questo maestoso nucleo abitativo, antico quanto il precedente, nel 1898 entrò a far parte delle proprietà della famiglia Giannelli che controllava tutto il territorio di Rio Salso. Le sorprese non sono finite poiché la maestosa Ca' Val d'Acero, ancora con tracce della tinteggiatura esterna rosa come era da tradizione in Romagna, ci aspetta lungo il cammino cha da lontano ci fa già intravedere il nucleo di Palazzo Giannelli. La fatica non è ancora terminata poiché dobbiamo percorrere un'ultima modesta salita per guadagnare il crinalino che divide il Fosso di Rio Salso dal Bidente di Pietrapazza, dove il mattino abbiamo parcheggiato le auto. 18 Maggio VALLE DEL MONTONE Escursione medio-impegnativa 14 km dislivello 900 m 7 ore Ritrovo e partenza Piazzale Zambianchi ore 8:00 Lasciate le auto a San Benedetto in Alpe (500 m) imbocchiamo il sentiero contrassegnato G.C.R. n. 417 che con una lunga e, nella parte finale, ripida salita ci farà toccare in successione le cime dei Monti Gemelli (1207 m) e Monte Bucine (1128 m). Il sentiero diventa per un tratto pianeggiante e poi riprende a salire fino alla sommità di Monte Pian Casciano (1153 m). Da questo punto in poi abbandoniamo il sentiero segnato coi simboli bianco-rossi e imbocchiamo, in direzione nord, il controcrinale che con scorci unici ed estremamente panoramici ci porterà ai ruderi di Ca' Pian Casciano (856 m). Di qui con un unico sguardo dominiamo dall'alto le vallate verso il Muraglione, verso l'Acquacheta e verso Marradi. Lasciati i prati antistanti la casa, il percorso si fa più accidentato. Il sentiero, diventato labile traccia, spesso scompare in radure invase dalle felci o si dissolve nei costoni, a volte ripidi, del bosco di faggio. Con un po' di pazienza riusciremo ogni volta a ritrovarlo prima di imboccare l'assai ripida discesa finale che ci riporterà, dopo aver fatto anche un piccolo guado, proprio al centro di San Benedetto. 25 Maggio APPENNINO EMILIANO - Cima Tauffi Escursione impegnativa 14 km dislivello 950 m 7:30 ore Ritrovo e partenza Casello autostradale ore 7:00 Questa uscita ci porta a visitare una suggestiva porzione del parco del Frignano. Partiamo da Fellicarolo, microscopico borgo situato a 920 m s.l.m., alle pendici del crinale appenninico. Cominciamo a camminare a mezzacosta, su comodo sentiero, attraversando alcuni nuclei di case sparse. Dopo un paio di km il sentiero comincia a salire. Raggiungiamo in breve il crinale che da Fanano sale verso lo spartiacque appenninico e che separa la vallata di Fellicarolo da quella di Ospitale. A questo punto il panorama diventa spettacolare, con la vista che può spaziare dal Corno alle Scale fino al Cimone. Il sentiero, praticamente tutto in salita, ci porta a Monte Lancio e poi a Cima Tauffi. Passata la cima, affrontiamo un facile tratto di roccette e poi cominciamo la lunga discesa verso Fellicarolo. 5-7 Settembre DOLOMITI - Giro del Sasso Vernale Escursione impegnativa 1° giorno 11 km dislivello 1200 m 6 ore 2° giorno 13 km dislivello 800 m 4:30 ore Ritrovo e partenza Casello autostradale venerdì 5 ore 14:30 Poderoso e scenico anello che dalla Val di Fassa risale le valli Contrin e Rosalia, costeggiando la base dell'imponente parete sud della Marmolada, per poi risalire il vallon di Ombrettola e, attraverso la val delle Cirelle, ridiscendere al punto di partenza, portando a compimento il periplo delle Cime di Ombretta e del Sasso Vernale (3054 m). Lasciate le auto nel piazzale della funivia Ciampac, presso Alba di Canazei, s'imbocca il sentiero Sat n. 602 – in realtà una carrareccia – che prende rapidamente quota attraverso il bosco per poi allungarsi nella parte alta della val Contrin. Qui il paesaggio si fa aperto e, attraverso pascoli e macchie di larici e cembri, è già possibile scorgere le bastionate di roccia che dominano il vallone. Oltrepassato il rifugio Contrin (2016 m), si risale la selvaggia val Rosalia – dove spesso si avvistano gli stambecchi – che, per via di rampe sempre più rocciose ma prive di difficoltà, conduce al sassoso Passo Ombretta (2704 m). Nei pressi sorgono il bivacco Marco dal Bianco e i resti di postazioni militari della Prima Guerra Mondiale. Dalla forcella, il sentiero scende ripido lungo un divertente ghiaione. Ora la parete sud della Marmolada incombe direttamente su di noi e consente di perdere rapidamente quota per ritrovare l'erba e gli abeti dell'alta val Ombretta, dove sorge il rifugio Onorio Falier (2074 m), meta del nostro pernottamento. L'indomani, lasciata la conca del rifugio, cominciamo la lunga risalita del severo vallon di Ombrettola. Dapprima camminiamo per prati e rocce e poi per un aspro ghiaione che, non per difficoltà tecnica ma per pendenza e friabilità, costituisce la parte più ardua dell'itinerario. Giungiamo infine al passo di Ombrettola (2864 m), il punto più alto segue DOLOMITI Giro del Sasso Vernale dell'escursione. Dal valico, ricco di testimonianze del primo conflitto mondiale, lo sguardo spazia sulle cime principali della Val di Fassa e delle Dolomiti meridionali (Sassolungo, Sassopiatto, Catinaccio, Latemar, Cima dell'Uomo, Pale di San Martino). Lasciata a destra la via normale di ascesa al Sasso Vernale, scendiamo nella val delle Cirelle e dapprima su ghiaione, poi per rocce, nevaietti e prati, riguadagniamo in lunga discesa i pascoli e il bosco della val Contrin e l'omonimo rifugio (sosta). Da qui, lungo la carrareccia del giorno prima, facciamo ritorno alle auto. N.B. L'itinerario non presenta difficoltà tecniche né esposizione; richiede tuttavia – per dislivello, lunghezza e presenza di ghiaioni – buon allenamento e familiarità con terreni impegnativi. La partecipazione, riservata ai soci, comporta la prenotazione obbligatoria con versamento dell'anticipo di 50,00 €. Iscrizioni dal 30 aprile al 18 giugno; massimo 20 partecipanti. USCITA IN BICICLETTA SE GARIBALDI AVESSE PEDALATO ... LE PINETE COSTIERE 1 Maggio Se dessimo un'occhiata ai programmi presentati dal Gruppo Trekking negli ultimi dieci anni ci accorgeremmo di aver spaziato nell'intero territorio regionale, dal delta del Po alle colline riminesi fino all'estremità nord-ovest dell'Emilia Romagna, per scoprire a cavallo delle due ruote i paesaggi naturali e urbani più caratteristici della nostra regione. C'è tuttavia un angolo del territorio costiero dove, vuoi perché già conosciuto da molti appassionati della bici, vuoi perché "in fondo in fondo è vicino e possiamo andarvi in un pomeriggio", non abbiamo mai pedalato: LE PINETE COSTIERE a nord di Ravenna. Questo paesaggio, che fa parte del Parco Regionale del Delta del Po, è caratterizzato da vaste estensioni boschive dove il pino marittimo è l'albero dominante; all'interno delle pinete, attraversate da piste sterrate facilmente pedalabili, è possibile ammirare lagune, stagni e canali ricchi di avifauna. Punta Alberete, Valle Mandriole e pineta San Vitale rappresentano le emergenze più significative di questa vasta area protetta; le paludi di acqua dolce, originate dalle passate esondazioni del fiume Lamone, costituiscono l'ultimo residuo della grande cassa di colmata, lentamente bonificata. La Pineta di San Vitale, il più settentrionale e più vasto dei residui delle pinete che storicamente cingevano a mare la città di Ravenna, si presenta ricca di bassure umide alternate a “staggi”, cioè zone più elevate derivate dagli antichi cordoni dunosi. La Pialassa della Baiona è una estesa zona umida lagunare, in contatto con il mare Adriatico tramite una rete di canali che la suddividono in chiari, separati da argini erbosi con filari di tamerici. La laguna è soggetta all'azione delle maree e ad ampie escursioni giornaliere dei livelli idrici e presenta acque salmastre ad elevata salinità o addirittura salate, bassa profondità, con fondali melmosi o sabbiosi e velme affioranti durante le basse maree. Il nostro eroe nazionale, il mitico Garibaldi, cercò di far perdere le sue tracce attraverso questi paesaggi nel tentativo di sfuggire ai soldati papalini, austriaci e francesi durante le vicende risorgimentali seguite al fallimento della Repubblica Romana; durante la sua rocambolesca fuga, chiamata “LA TRAFILA”, l'eroica Anita morì nei Note organizzative pressi della "valle Mandriole" visibile lungo il nostro itinerario. Chissà, forse le cronache garibaldine sarebbero state diverse … · L'itinerario è adatto a mountain bikes e city bikes "SE GARIBALDI AVESSE PEDALATO" ... E' un percorso facile: 70/75 km totalmente pianeggianti, su piste in gran parte sterrate! equipaggiate con buone coperture · Consigliamo inoltre una piccola borsa (al manubrio o sul portapacchi posteriore) per alloggiare la macchina fotografica, una leggera giacca impermeabile e gli oggetti personali · Pranzo al sacco · Ritrovo e partenza: a Forlì, Piazzale Zamnianchi, ore 8:00 a Punta Marina ore 9:00 · In caso di pioggia la cicloescursione sarà rinviata … al prossimo programma. Come nostra abitudine ulteriori dettagli organizzativi saranno discussi e comunque specificati, in un comunicato appositamente redatto, il mercoledì precedente la ciclogita. In caso di pioggia le cicloescursioni saranno rinviate al prossimo programma.
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